#Giacomo Di Muro
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Las cárceles del Palacio Ducal
The Ducal Palace Prisons
Le prigioni di Palazzo Ducale
Foto: vista en perspectiva de las Prisiones en el Palacio Ducal de Venecia por Angelo Gambini
Photo: perspective view of the Prisons in the Doge's Palace in Venice by Angelo Gambini
In foto: spaccato prospettico delle Prigioni del Palazzo Ducale di Venezia di Angelo Gambini
(Español / English / Italiano)
La construcción del puente tuvo lugar a principios del siglo XVII, al mismo tiempo que la renovación de las cárceles del Palacio Ducal de Venecia, que tuvo lugar tras el gran incendio que devastó el palacio en 1577. El proyecto preveía la reubicación definitiva de las cárceles en el primer piso del Palacio Ducal, y su conexión a éste mediante un puente. La estructura se concibió como un pasillo colgante, completamente cerrado para evitar la fuga de los presos.
The construction of the bridge took place in the early years of the XVII Century, at the same time as the renovation of the prisons of the Doge's Palace in Venice, which took place following the great fire that devastated the palace in 1577. The project envisaged the definitive removal of the prisons from the ground floor of the Doge's Palace, and their connection to the latter by means of a bridge. The structure was conceived as a hanging walkway, completely enclosed to prevent convicts from escaping.
La costruzione del ponte avvenne nei primi anni del XVII secolo, contestualmente al rinnovamento delle carceri del Palazzo Ducale di Venezia, avvenuto a seguito del grande incendio che nel 1577 devastò il palazzo. Il progetto prevedeva il definitivo allontanamento delle prigioni dal pianterreno di palazzo Ducale, e il collegamento con quest’ultimo attraverso un ponte. La struttura fu concepita come un passaggio pensile, completamente chiuso per evitare l’evasione dei condannati.
Del Puente a la cárcel
From Bridge to Prison
Dal ponte al carcere
Al interior el espacio consta de dos estrechos pasillos separados por un grueso muro, el primero conduce a la Sala de Magistrados, mientras que el segundo a la Sala de Avogadria y a la Parlor.
Indoors the space consists of two narrow corridors separated by a thick wall, the first leading to the Magistrates' Room, while the second to the Avogadria Room and the Locutorio.
All’interno lo spazio é composto da due stretti corridoi separati da uno spesso muro, il primo conduceva alla Sala della Magistratura, mentre il secondo alla Sala dell’Avogadria e al Parlatorio.
Una Escalera de servicio conducía entonces a las antiguas prisiones en el interior del Palacio Ducal, que no cayeron en desuso tras la construcción de las Nuevas Prisiones, como demuestra el relato ''Storia della mia fuga dai Piombi'' del famoso escritor Giacomo Casanova, que en 1756 fue el único que logró escapar de las prisiones venecianas
A Service staircase then led to the old prisons inside the Doge's Palace, which did not fall into disuse following the construction of the New Prisons, as evidenced by the story ''Storia della mia fuga dai Piombi'' by the famous writer Giacomo Casanova, who in 1756 was the only one to succeed in escaping from Venetian prisons.
Una scala di servizio conduceva poi alle vecchie prigioni all’interno del Palazzo Ducale, queste infatti non caddero in disuso a seguito della costruzione delle Prigioni nuove, come testimonia il racconto ‘’Storia della mia fuga dai Piombi’’ del celebre scrittore Giacomo Casanova, che nel 1756 fu l’unico a riuscire a evadere dalle prigioni veneziane.
Las antiguas celdas de detención -conocidas como Pozzi e Piombi - se encontraban de hecho en el ático y el sótano del Palacio Ducal piso en espacios estrechos e inhabitables, por lo que se decidió construir un nuevo edificio de moderna concepción arquitectónica situado en la orilla opuesta del Río di Palazzo. Es uno de los primeros edificios del mundo diseñados con la función específica de prisión.
The old detention cells - known as the Pozzi e Piombi - were in fact located in the attic and basement of the Doge's Palace floor in cramped and unlivable spaces, which is why it was decided to construct a new building of modern architectural conception located on the opposite bank of the Rio di Palazzo. It is one of the first buildings in the world designed with the specific function of prison.
Le vecchie celle di detenzione – chiamate ‘’Pozzi e Piombi’’- erano infatti ricavate all’interno del sottotetto e del piano fondi del Palazzo Ducale in spazi angusti e poco vivibili, motivo per cui si decise di costruire un nuovo edificio di concezione architettonica moderna collocata sulla riva opposta del Rio di Palazzo. Si tratta di uno dei primi edifici al mondo ideato con la specifica funzione di carcere.
Fuente: palazzoducalevenezia.com
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Bari: imbratta diversi luoghi della città, individuato l'autore
Bari: imbratta diversi luoghi della città, individuato l'autore La Polizia di Stato, a seguito di una intensa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e compiuta dagli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica "Puglia" con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha individuato il presunto autore di numerosi danneggiamenti e deturpamenti compiuti a Bari verso immobili di proprietà o in uso a soggetti pubblici o gestori di un pubblico servizio. Il soggetto, trentatreenne barese, è ritenuto responsabile di almeno tredici episodi avvenuti nottetempo a partire da ottobre dello scorso anno, tra i quali quello all'ingresso monumentale del cimitero, ad istituti scolastici, istituti di credito, sedi di sindacati, auto e sedi di Poste Italiane; in particolare: - il 13 ottobre 2023 sull'ingresso monumentale del cimitero di Bari sito in via Giovanni Laricchia, presso il Distretto Unico Asl di via Giulio Petroni angolo via Pasubio e sulle pareti del Ponte Adriatico via Nazariantz Hrand; - il 19 gennaio 2024 presso la scuola statale secondaria "Michelangelo" sita in viale Einaudi, a delle auto di Poste Italiane parcheggiate nel cortile dell'ufficio postale Bari Sud sito in viale Einaudi, presso la sede regionale ed il centro servizi del sindacato UIL siti entrambi in via De Gasperi, alla facciata dell'ufficio postale Bari 18, oltre che su una parete di una farmacia sita su corso Benedetto Croce; - il 6 aprile 2024 presso l'Istituto Comprensivo Poggiofranco-T. Fiore sito in via Giacomo Tauro, presso la sede della banca Intesa Sanpaolo di via Giulio Petroni, presso un distributore automatico di una farmacia di via Giulio Petroni, su un muro sito su via Alberotanza e su un muro di via Giulio Petroni incrocio con viale Gandhi Mohandas. Le azioni sono state compiute mediante la realizzazione di scritte con vernice di colore rosso riferite al movimento di protesta "ViVi", gruppo che si contraddistingue in origine per l'opposizione alle campagne vaccinali poste in essere soprattutto durante la pandemia da Covid-19. Nel tempo, la protesta avverso l'ordine istituzionale e democratico costituito, si è indirizzata anche su altri temi quali l'"Agenda 2030" e "l'identità digitale" e, in generale, verso scelte politiche ritenute liberticide. L'uomo, indagato per associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, è stato raggiunto da un Decreto di perquisizione, all'esito del quale sono state rinvenute e sequestrate apparecchiature informatiche di interesse investigativo, nonché barattoli, bombolette spray di vernice rossa ed estintori modificati per l'utilizzo della vernice stessa, parrucche ed altro abbigliamento utilizzato per mimetizzarsi nel compimento delle azioni. Su disposizione della Procura della Repubblica, sono stati eseguiti contestualmente dalla Polizia Postale altri tre decreti di perquisizione, a carico di altrettanti soggetti residenti nelle province di Bari e Lecce, indagati per i medesimi reati; sono stati rinvenuti e sequestrati telefoni cellulari e materiale informatico che sarà sottoposto ad analisi. Per le operazioni, gli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica "Puglia" sono stati coadiuvati da personale delle DIGOS di Bari e Lecce. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, l'eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Aforismi e citazioni sulla mamma
Aforismi e citazioni sulla mamma Aforismi e citazioni sulla mamma, massime, idee, pensieri e frasi famose sulla mamma, sul ruolo fondamentale che ha per i figli, per la famiglia e per tutte le società del mondo. Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sii felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà. Deuteronomio, Antico Testamento, VI-V sec. a.C. Solo dopo aver perso la propria mamma per sempre si può capire l'essenza del vero amore e lo straziante dolore per la vita che se ne va. Carl William Brown Chi tene ‘a mamma è ricche e nun ‘o sape; chi tene ‘o bbene è felice e nun ll’apprezza. Pecchè ll’ammore ‘e mamma è ‘na ricchezza è comme ‘o mare ca nun fernesce maje. Salvatore di Giacomo Un uomo andò da Maometto e disse: «Oh, profeta, a chi devo la mia amicizia più sincera?» Il profeta rispose: «A tua madre.» L'uomo lo incalzò: «E poi a chi?» Il profeta ripeté: «A tua madre.» L'uomo insistette: «E poi a chi?» Il profeta ancora una volta rispose: «A tua madre.» L'uomo domandò ancora: «E poi a chi?» E il profeta disse: «E poi a tuo padre.» Il rapporto tra madre e figlio è paradossale e per un senso tragico. Richiede il più intenso amore da parte della madre, e tuttavia questo stesso amore deve aiutare il figlio a staccarsi dalla madre e a diventare indipendente. Eric Fromm La mancanza di una madre è l'assenza più grande. A qualunque età. Alice Iz Penetro l’orizzonte del tuo grembo che mi contenne e a ritroso rientro nell’abisso. R. Mancini Se Freud avesse avuto a disposizione i sogni di mia madre sarebbe diventato ancora più grande di quel che è stato. Carl William Brown Resta la vita di tua madre nelle sue calze stese ad asciugare dopo che morta da giorni nessuno s’è premurato del filo. A. Bevilacqua Quando mia madre era ancora viva ero sicuramente più felice di oggi dove posso solo avere ricordi del suo amore e un sorriso su una foto che mi rende così triste! Carl William Brown Le tre grandi divinità madri dei popoli orientali sembra fossero generatrici e annientatrici insieme; dee della vita e della fecondità nello stesso tempo che dee della morte. Sigmund Freud La morte della madre è l’anticipo della tua morte. Perché è la morte della creatura che ti ha concepito, portato dentro il ventre, regalato la vita. Nell’attimo in cui muore, muore fisicamente una parte di te o il principio di te, né serve che il cordone ombelicale sia stato tagliato per separarvi. Oriana Fallaci
Innocenza mamma di C.W. Brown Gli egiziani consideravano gli avvoltoi simbolo della maternità, perché credevano che tutti gli avvoltoi fossero femmine e che venissero fecondate dal vento. Ed è un fatto che i Padri della Chiesa si servissero di questa leggenda per confutare con la storia naturale chi non voleva credere alla maternità di una vergine. M. Merleau-Ponty Non sperar serenità nella tua vita, se avrai contristato tua madre. Edmondo De Amicis D’ora in poi voglio immaginarmi la morte come una tenera e affettuosa mamma che con estremo amore, stringendomi sorridente al suo seno per tutta l’eternità, invece di darmi la vita me la toglierà. Carl William Brown E il cuore quando d’un ultimo battito Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Signore, Come una volta mi darai la mano. Giuseppe Ungaretti In una famiglia stabile le madri lavoratrici essendo meno punitive e spesso meno iperprotettive, procurano meno frustrazioni ai loro figli. J. McCord e coll. Si ama la propria madre quasi senza saperlo, senza comprenderlo, perché è naturale come vivere; e avvertiamo la profondità delle radici di tale amore solo al momento della separazione finale. Guy de Maupassant Non scorderò mai mia madre perché fu lei a piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me. Immanuel Kant A parte mia madre, le donne mi hanno sempre stimolato ad approfondire la conoscenza della profonda illogicità esistenziale. Carl William Brown Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. Edmondo De Amicis Il sentimento materno si appaga più direttamente della maternità reale, ma può trovare sfogo in ogni bambino che ha bisogno di una madre, in ogni creatura che per poter sopravvivere e crescere ha bisogno di tenerezza, di cure e di una devozione altruistica spinta al sacrificio. H. Deutsch
Aforismi sulla mamma Per Eliot Aprile è il mese più crudele, ed io ero d’accordo, infatti mio padre è morto proprio in Aprile, ma poi mia madre se n’è andata in Ottobre, per cui ora i mesi più crudeli sono certamente due. Carl William Brown Al primo genetliaco il bambino, per il padre, compie il suo primo anno di vita. Ma la madre vi aggiunge i nove mesi in cui egli era soltanto suo. E così per il resto della vita. Fausto Melotti Nonostante gli uomini si eccitino di più con le donne indipendenti che non possono avere, cercheranno sempre di trasformarvi nella loro mamma. Vorranno che cuciniate, puliate e laviate la biancheria. Sherry Argov La madre è orgogliosa del figlio che è salito in alto, ma darebbe la vita per l'altro: per il figlio senza fortuna. Libero Bovio Mamme - Servizio permanente effettivo. Antonio Romano Ogni uomo senza saperlo, cerca nella donna soprattutto il ricordo del tempo in cui lo abbracciava sua madre. Marguerite Yourcenar Una madre sana ha molto da insegnare agli psicologi. D.W. Winnicott Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose di cui andiamo superbi si potesse scoprire il primo e vero germe, noi lo scopriremmo quasi sempre nel cuore di nostra madre. Edmondo De Amicis Soltanto una madre sa che cosa vuol dire amare ed essere felice. Adalbert von Chamisso La madre ha inventato l’amore sulla terra. Edmond Haraucourt
Citazioni e massime sulla mamma Dopo la fine del tempo, madre, ci ritroveremo nella realtà che non esiste, nel mondo che non c’è; saremo felici, sereni, in pace, e finalmente potremo godere di ciò che non siamo. Carl William Brown C'è una strana malafede nel conciliare il disprezzo per le donne con il rispetto di cui si circondano le madri. Simone de Beauvoir Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono. Honoré de Balzac Son tutte belle le mamme del mondo / quando un bambino si stringono al cuor. / Son le bellezze di un bene profondo / fatto di sogni, rinunce ed amor. Gino Latilla e Giorgio Consolini, Tutte le mamme, 1954 Se il mondo ha continuato a girare da millenni, ciò si deve al fatto che la conoscenza del significato della vita originaria del bambino è depositato in ciò che si chiama "disponibilità materna", la quale, forse, costituisce il patrimonio ereditario più prezioso agli effetti della sopravvivenza della specie. D.W. Winnicott Più un figlio è costato lacrime agli occhi della madre, e più caro è al suo cuore. Alexandre Dumas (padre) La vera religione del mondo proviene assai più dalla donne che dagli uomini, e soprattutto dalle madri, che portano la chiave delle nostre anime nei loro cuori. Oliver Wendell Holmes (senior) La Madre di Dio è Madre nostra. La Madre di colui in cui speriamo, è Madre nostra. la Madre di colui che solo può salvare è Madre nostra. Sant’Anselmo di Aosta Un uomo che è stato l'indiscusso favorito di sua madre mantiene per tutta la vita l'atteggiamento interiore di un conquistatore, quella fiducia nel successo che di frequente porta al successo effettivo. Sigmund Freud Mio padre e mia madre non ci sono più, ma il loro spirito vive in me, e quindi è ancora vivo, se non fosse però che io sono già morto. Carl William Brown
Pensieri sulla mamma Non ho mai capito il significato delle parole “mi manchi” finché non ho cercato la mano di mia madre senza trovarla. “Mamma”, la parola più bella sulle labbra dell’umanità. Khalil Gibran Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro. Friedrich Nietzsche Il doppio ruolo della madre come dea della creazione e della distruzione è ben documentato in molti miti e idee religiose. Quella terra di cui è fatto l’uomo, il grembo da cui nascono tutti gli alberi e le erbe, è il luogo in cui torna il corpo; il grembo della madre-terra diventa la tomba. Un esempio classico della dea-madre a due facce è la dea indiana Kali, che dà la vita e distrugge. Eric Fromm Madri e casalinghe sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze. Anne Morrow Lindbergh Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino. Enzo Biagi Una buona madre vale cento maestri, perchè questi vi istruiscono, mentre la mamma vi educa il cuore col sentimento. Angelo Mazzoleni Tutti vorrebbero salvare il pianeta. Nessuno vorrebbe aiutare la mamma a lavare i piatti. Patrick Jake O'Rourke Venga presto, o Maria, il giorno in cui ogni uomo riconosca te come Madre e Dio come Padre e tutti finalmente si sentano fratelli. Amen. San Massimiliano Kolbe Madre è l'altro nome di Dio sulle labbra e sui cuori di tutti i nostri figli. Eric Draven (Brandon Lee) La morte ha liberato mio padre e mia madre dai loro mali e mi ha imprigionato ancora di più nei miei. Carl William Brown
Citazioni, aforismi sulla madre La maternità, in ordine di tempo, è la seconda tra le più antiche professioni del mondo. Gianni Monduzzi Mamma son tanto felice, perché ritorno da te. La mia canzone ti dice, che è il più bel giorno per me. Mamma, solo per te la mia canzone vola. Mamma, sarai con me tu non sarai più sola. Mamma, ma la canzone mia più bella sei tu. Canzone interpretata da Beniamino Gigli (1890-1957); gli autori sono Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini. È essenziale per la salute mentale dell’infante e del bambino in tenera età sperimentare un caldo, intimo e continuo rapporto con la madre (o un sostituto permanente di essa), in cui entrambi trovino soddisfazione e gioia. J. Bowlby Ogni donna diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Nessun uomo diventa come sua madre. Questa è la sua tragedia. Oscar Wilde La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo. William Ross Wallace Il bambino chiama la mamma e domanda: "Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?" La mamma piange e sorride, stringe al petto il suo bambino e dice: "Eri un desiderio dentro al cuore." Rabindranath Tagore La mamma italiana non insegna ai figli il principio di responsabilità: semmai, suggerisce loro che se le cose vanno male la colpa è degli altri, o della sfortuna, o dell'invidia; che c'è sempre un modo di farla franca, almeno finché restano in famiglia. Fabrizio Rondolino È più facile far uscire un bambino dalla mamma cha la mamma dal bambino. Oliviero Toscani La strada della donna porta sempre al figlio, prima della maternità e dopo. Rainer Maria Rilke La missione delle madri non è la procreazione, quanto la preoccupazione. Anche le amebe partoriscono, ma, per quanto ne so, se ne fregano. Andrea G. Pinketts
Aforismi celebri sulla mamma La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina. Victor Hugo Non ho ancora capito se la mamma è un'istituzione utile all'umanità o se è stata inventata dal Padreterno per far guadagnare gli psicoanalisti. Oliviero Toscani Il ventre della madre è la sede biopsichica originaria della speranza umana. Roberto Zavalloni Io sono molto abbattuto: la morte della mamma è un dolore lento e terribile, in me si è complicato di un lungo e doloroso tormento. Carlo Emilio Gadda La mamma tiene la mano dei suoi bambini per un po', i loro cuori per sempre. Anonimo L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura. Edmondo De Amicis Le donne sono abbastanza ipocrite perché tutti i figli possano dire con convinzione della propria madre: "Era una santa". Rémy de Gourmont Per la madre i figli sono ancore della vita. Sofocle Son tutte belle le mamme del mondo, grandi tesori di luce e bontà, che custodiscono un bene profondo, il più sincero dell'umanità. Gino Latilla e Giorgio Consolini, Tutte le mamme, 1954 Una madre non può che nuocere ai suoi figli se fa di loro l'unico scopo della sua vita. William Somerset Maugham Se non è certa l’esistenza di un Dio Padre, Creatore Invisibile, è certa quella della mamma: e la si vede fin troppo. Gianni Monduzzi Sempre sulla tematica della mamma potete anche leggere: Mamma, morte e memoria Halloween e la festa dei morti Madonne, madri e letterati Letteratura, religione, morti e psicologia Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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Mappa originale, risalente al 1660, di Nuova Amsterdam (in olandese Nieuw Amsterdam), villaggio fortificato del XVII secolo e parte della colonia olandese dei Nuovi Paesi Bassi, insediamento che sarebbe poi diventato la città di New York.
Il nome con cui è nota la mappa è "Castello Plan", ma il titolo originale è "Afbeeldinge van de Stadt Amsterdam in Nieuw Neederlandt" ovvero "Immagine della città di Amsterdam nei Nuovi Paesi Bassi".
La zona è attualmente il Financial District di Lower Manhattan.
Il nome "Wall Street" deriva proprio dalla presenza di un muro nel punto esatto in cui oggi sorge la famosa via newyorkese.
Più precisamente una palizzata, costruita dagli olandesi per difendere la colonia dagli attacchi dei nativi americani, degli inglesi e dei coloni del New England.
La costruzione del muro iniziò nel 1653. Fatto di legname e terra, con i suoi dodici piedi di altezza (quasi quattro metri), divideva e marcava il confine dall’Hudson River fino all’East River a nord di Nuova Amsterdam.
La via lungo la quale si erigeva la palizzata venne ribattezzata Waal Straat, l’equivalente olandese dell’odierna Wall Street.
Nel 1664, con la vittoria degli inglesi sotto Carlo II, il villaggio diventerà New York, in onore del fratello del re Giacomo, duca dell’omonima città inglese.
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Abuso d’ufficio, Ue contro Meloni: “No all’abolizione”
La propaganda del governo – andiamo avanti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio – a metà pomeriggio si infrange di fronte al muro della commissione Europea, che proprio ieri ha dato il via libera alla terza rata […] (DI GIACOMO SALVINI – ilfattoquotidiano.it) – La propaganda del governo – andiamo avanti sull’abolizione dell’abuso d’ufficio – a metà pomeriggio si infrange di fronte al muro della…
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Giaco Meet Up 2022 - Torcia Darkfade
Giaco Meet Up 2022 e il Segreto di Giaco! Leggete l'Articolo e guardate il Video YouTube pazzesco in anteprima! Torcia Darkfade e tanti segreti!
Come avrete intuito dal Titolo ho avuto la fortuna di poter partecipare al Giaco Meet Up 2022 ed assistere al lancio su kikstarter e alla presentazione della nuovissima Torcia Darkfade. Se foste interessati ad altri articoli simili potete sfogliare la Home Page del mio Blog. Guarda il Video su YouTube ed Iscriviti al Canale Giaco Meet Up 2022 – Cosa è stato presentato Durante il Giaco Meet Up…
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21 FEBBRAIO 2014 moriva FRANCESCO DI GIACOMO
Canzoni contro la guerra
CANTO NOMADE PER UN PRIGIONIERO POLITICO
In questi giorni è certo autunno giù da noi
dolce Marta, Marta mia,
ricordo il fieno e i tuoi cavalli di Normandia,
eravamo liberi, liberi.
Sul muro immagini grondanti umidità,
macchie senza libertà,
ascolta Marta, in questo strano autunno
i tuoi cavalli gridano, urlano incatenati ormai.
Cosa dire, soffocare, chiuso qui... perché?
Prigioniero per l'idea, la mia idea... perché?
Lontano è la strada che ho scelto per me
dove tutto è degno di attenzione perché vive, perché è vero, vive il vero.
Almeno tu che puoi fuggi via canto nomade
questa cella è piena della mia disperazione, tu che puoi non farti prendere.
Voi condannate per comodità, ma la mia idea già vi assalta.
Voi martoriate le mie sole carni, ma il mio cervello vive ancora... ancora.
Lamenti di chitarre sospettate a torto,
sospirate piano,
e voi donne dallo sguardo altero
bocche come melograno, non piangete
perché io sono nato, nato libero,
libero.
Non sprecate per me una messa da requiem,
io sono nato libero.
Banco del Mutuo Soccorso
#noisiamoquellichecredonoancoraaquesteemozioni
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```Ci siamo addormentati in un mondo, e ci siamo svegliati in un altro.
Improvvisamente Disney è fuori dalla magia,
Parigi non è più romantica,
New York non si alza più in piedi,
il muro cinese non è più una fortezza,
e la Mecca è vuota.
Abbracci e baci diventano improvvisamente armi, e non visitare genitori e amici diventa un atto d'amore.
Improvvisamente ti rendi conto che il potere, la bellezza e il denaro non hanno valore e non riescono a prenderti l'ossigeno per cui stai combattendo.
Il mondo continua la sua vita ed è bellissimo. Mette solo gli esseri umani in gabbie. Penso che ci stia inviando un messaggio: "Non sei necessario. L’aria, la terra, l'acqua e il cielo senza di te stanno bene.
Quando tornate, ricordate che siete miei ospiti.
Non i miei padroni”.``
GIACOMO MARCARIO
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Sto provando ad usare un po’ anche l’altra famiglia sul pianerottolo, cioè Flavio/Gabriele/Giacomo, giusto perché volevo progredire con le loro carriere, ma anche per vedere come si comportano Antonio/Salvatore/Vito in autonomia totale.
Ecco, ho scoperto che Flavio fa l’amicone col paparazzo che perseguita Antonio. Tra l’altro ‘sta tipa è onnipresente ai loro appuntamenti, Flavio adesso spiegami: la paghi tu? Vuoi farti paparazzare con Antonio? O semplicemente ti spaccia delle foto di Antonio? Lo capisci vero che queste cose sono inquietanti e non le devi fare?
Abbiamo beccato Antonio sul pianerottolo, allora lo abbiamo invitato in casa. Apparentemente pare un individuo normale, in autonomia si mette a cucinare, anche se è parecchio egoista e cucina solo per sé. Tbh speravo cucinasse per tutti, cioè Flavio ha un’abilità abbastanza buona di cucina (l’ho trovato quasi al livello 4, e suppongo dipenda dal fatto che sta spesso con Antonio /che guarda sempre il canale culinario e parla di cucina/, ha acquisito l’abilità per osmosi), ma ho il terrore che mi mandino a fuoco il mondo.
Poi si è messo a parlare da solo in bagno, ma a quanto pare stava chiacchierando con Vito. Cioè dallo screen non si vede, ma tra di loro dovrebbe esserci un muro.
Qualche minuto dopo Vito è svenuto sul pianerottolo
E Salvatore è andato a fare compere, perché io questi vestiti non glieli ho mai messi. Cioè ti donano, probabilmente ti farò un outfit invernale alternativo con ‘sto maglione nero, però ok.
Poi ho voluto provare un’interazione con Flavio che sinceramente non avevo mai visto. L’interazione è “parla delle tue conquiste”, e credo sia una roba del tratto “amicone”, perché me la fa fare solo con gli altri amiconi. I sim amiconi (oltre Flavio) sono Gabriele, Giacomo e Salvatore, Flavio è masochista e parlerà delle sue conquiste (una) con Salvatore.
Ho riprovato la stessa interazione con Gabriele ed è andata bene, quindi suppongo che il problema sia proprio Salvatore, o forse il rapporto che quest’ultimo ha con Antonio. Perciò c’è un’alta probabilità che Salvatore abbia detto a Flavio “Ti do una manata in faccia se mi parli ancora in quel modo di Antonio”.
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Altra cosa stranissima: Vito e Salvatore s’imbucano a casa senza invito, o meglio, fanno finta di chiederti il permesso di entrare, ma poi entrano lo stesso. Invece Antonio che ha le chiavi di casa... non ci caga. Flavio con le chiavi di casa si permetteva persino di seguirci a lavoro, ma Antonio si fa i fatti suoi, e da una parte la cosa mi fa piacere, questo conferma che Flavio di default ha un interesse palesissimo per Antonio, ma dall’altra.... SENPAI NOTICE ME PLS.
Altra cosa che volevo scoprire, chi tra Antonio, Salvatore e Vito è il vicino festaiolo. Il più molesto pare essere Salvatore, che in questo caso prende la parte di Flavio (il casinista delle feste è lui, mentre Gabriele e Giacomo sono quelli del fiki fiki rumoroso---).
Ma non è finita qui.
A quanto pare Vito ha i kink, e fa robe approfittando dell’assenza di Salvatore e Antonio.
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Barletta il murale è un invito alla lettura
Un cespuglio che diventa un’opera d’arte e che invita alla lettura come “maniera migliore per andare fuori di testa”, racconta il creatore della curiosa installazione tridimensionale
La nuova frontiera della street art passa da via Zanardelli a Barletta, a pochi passi dalla ex Pretura, dove un murale viene realizzato grazie ad un cespuglio che fa capolino dal ferro di una ringhiera e dal cemento di un muro perimetrale di un istituto scolastico. A cimentarsi in questa opera è Borgiac, nome d’arte di Giacomo Borraccino, patron di un laboratorio d'arte per bambini in cui imparare e sperimentare. Ad aiutare il creativo è stata Angela Ricatti che sogna un giorno una galleria di quadri a cielo aperto in qualche strada della città
di MICHELA ALICINO
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"Fondamentali". Il Festival dei Diritti arriva a Varese: dal 7 al 14 aprile in Biblioteca. Tre giornate dedicate a tre diritti fondamentali: welfare, pace e famiglie
"Fondamentali". Il Festival dei Diritti arriva a Varese: dal 7 al 14 aprile in Biblioteca. Tre giornate dedicate a tre diritti fondamentali: welfare, pace e famiglie. Al via la prima edizione del festival letterario dedicato ai diritti fondamentali. "Fondamentali", appunto, è la tre giorni nata dalla collaborazione tra il Comune di Varese, SPI CGIL e People. La manifestazione si svolgerà dal 12 al 14 aprile in sala Morselli, all'interno della Biblioteca Civica di via Sacco. Ogni giornata sarà dedicata a un diritto e vedrà la presentazione di tre libri, in dialogo con chi si occupa dei relativi temi sul territorio varesino. "Questa prima edizione della manifestazione focalizza l'attenzione su tre temi di stringente attualità, welfare, pace e famiglie - ha spiegato l'assessore alla Cultura Enzo Laforgia - Per un'iniziativa che è riuscita ad unire un numero importante di associazioni varesine che già si occupano di questi temi sul territorio". Presenti alla conferenza stampa di presentazione Giacomo Licata, segretario generale di Spi Cgil, e Stefano Catone della casa editrice People. Si comincia venerdì 12 aprile alle 17.00, con incontri incentrati sul tema del welfare. Presenteranno i propri lavori Lorenzo Fronte, autore di Compagni di diritti. La convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità spiegata ai bambini delle scuole primarie, Alessandra Vescio autrice di La salute è un diritto di genere e Francesca Coin con Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprendersi la vita. Si prosegue sabato 13 aprile dalle 15.00, trattando il tema della pace. Sarà l'occasione per ascoltare e dialogare con Francesco Vignarca, autore di Disarmo nucleare. È ora di mettere al bando le armi nucleari prima che sia troppo tardi, Piero Graglia, con Il confine innaturale. La barriera tra Israele e Palestina. Origini e motivi di un muro e Luca Radaelli di Emergency che presenterà Una persona alla volta, di Gino Strada. La giornata conclusiva di domenica 14 aprile, a partire dalle 15.00, sarà dedicata alle famiglie e vedrà gli interventi di Samuele Cafasso autore di Figli dell'arcobaleno, Stefania Prandi con Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta e Matteo Grandi autore di La famiglia X. Sabato e domenica, a partire dalle 16, al piano terra si svolgerà Fondamentali Kids, con laboratori dedicati a bambini e ragazzi incentrati sulle tematiche dell'attivismo e del clima, a cura di Serena D'Angelo. Tutti i dettagli sono sul sito www.festivalfondamentali.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L’infinito (in napoletano)
L’aggio tenuto sempe dint’ ’o core stu pizzo ’e muntagnella sulitaria e st’arravuoglio ’e frasche ch’è nu muro ca m’annasconne addó fernesce ’o mare. Ma si m’assetto e guardo i’ me figuro ’na luntananza ca nun tene fine, ’nu silenzio ca mai nisciuno ha ’ntiso, ’na pace ’e Dio ca manco mparaviso. Troppo pe’ n’ommo, quase fa paura. E quanno ventulea mmiez’ a ’sti fronne chillu silenzio ca me dà ’o scapizzo cu ’sta voce d’ ’o viento se cunfronna e me veneno a mente ’e ccose eterne ’nzieme cu chelle ca se so’ perdute e penzo ’e tiempe ’e mo e ne sento ll’eco. Cu ’o penziero me sperdo int’ ’o sprufunno e doce doce me ne vaco ’nfunno..
L'infinito di Giacomo Leopardi
continua su: https://napoli.fanpage.it/linfinito-di-giacomo-leopardi-riscritto-in-napoletano-dopo-200-anni/ http://napoli.fanpage.it/
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La lettera di Luce
"Sono vittima del mio stesso urlo straziante, dannata e condannata al loro perverso gioco carnale. Io l'ho visto il mio corpo nudo e fragile, coperto solo dalla paura della morte; Io l'ho visto il loro corpo, nudo e troppo potente per la bambina che ero, posseduto dalla morte che tanto timore mi incuteva. Bestie e pedofili quali erano, hanno stroncato la mia infanzia, stracciato il velo della mia innocenza e la mia purezza. Io l'ho sentito quel peso riempirmi lo stomaco ed il cuore, ho sentito la sopravvivenza prendere possesso delle mie ceneri: io ero testimone del mio stupro, costretta a subire senza via di scampo. Mi rivolgo a chi è stato zitto ed ha inneggiato l'omertà, a chi non mi ha aiutata, a chi non mi ha creduta, a chi mi ha abbandonata, a te che sei il complice del carnefice; tu hai stuprato quel che rimaneva vivo in me e la mia colpa è stato permettertelo. Di me era rimasto lo scheletro del tuo armadio, il mostro sotto il tuo letto, il diavolo del tuo inferno, e la mia anima macchiata di oscurità. Il mio stupro non si è fermato quando loro hanno smesso di violentare ogni mio senso, di toccare la mia più profonda intimità, di costringere a conoscere il loro malato desiderio; il mio stupro ha proseguito quando a scuola i professori ed i compagni mi hanno giudicata, quando i miei stupratori erano lì a prendersi gioco di me, quando i ricordi erano ancora troppo vivi. Ed io ho avuto tante possibilità, denunciare o restare ferma su una panchina del tempo. Io però sono forte, sono la luce della verità e la gloria della forza, io sono potente, io ho smesso allo stupro di essere la mia vita, ne fa parte però, il suo sofferente ricordo. Ora smetto di parlare a quel "tu" complice della cattiveria, quel tu che provoca ribrezzo. Ora mi rivolgo a te che soffri, a te che hai subito un qualsiasi abuso: parla, non permettere che ti manipolino, la tua vita aspetta te per essere vissuta. Io mi auguro che Aragona possa aprire gli occhi e smetterla di essere tanto superficiale e indifferente, mi auguro che le vittime possano riprendersi la vita in mano, poiché ciò che meritiamo va al di là della non vita, mi auguro che questa comunità possa migliorare, prima che sia ancor più tardi. Loro hanno stuprato ogni mio senso ed io, per il rispetto di me stessa, ho cominciato ad amarmi infinite volte più di prima. Che Dio vi perdoni pure". ---------------------------- Questa è la lettera di una ragazza di 15 anni che denuncia di essere stata violentata quando di anni ne aveva 11. Violentata da quattro persone tra i 24 e i 60 anni, tutte di origini rumene, ma residenti in paese, ed oggi a processo. Alla ragazza è stato dato un nome di fantasia, "Luce". La sua lettera è stata diffusa per volontà dell'assessore alle Pari Opportunità, Stefania Di Giacomo Pepe alla vigilia dell' 8 marzo. Questo, "per aiutare tutte le vittime di violenza e pedofilia ad abbattere quel muro di omertà e pregiudizio e uscire dal buio del dolore, della sofferenza, per poter rinascere a vita nuova". globalist
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Sono contenta che ci sia stato un momento in cui ti sei sentita un po' meglio, un po' sollevata. Trovare l'equilibrio talvolta è facile, rispetto al mantenerlo. In ogni caso, spero che tu lo possa ritrovare. Quand'è che sei stata "bene"?
Sono sempre la stessa. Amo le stesse cose e odio le stesse cose. Ogni nostra sfaccettatura credo che in un certo senso sia già racchiusa in noi, nel corso della nostra vita "decidiamo" solo cosa mettere in evidenza e cosa oscurare. Più o meno, credo. Forse è così solo per me, non lo so. Ad ogni modo non sono quasi per nulla cambiata, ho aumentato leggermente la mia capacità di interazione sociale...più o meno (sto ridendo in questo stesso istante che lo scrivo). Ho sicuramente meno insicurezze rispetto a tempo fa. Sono meno confusa (anche qua grande risata ma resta una verità). Mi sono adattata a davvero tante situazioni e tante persone, sono diventata molto più flessibile e tollerante per certe cose, mentre per altre ho imparato a non esserlo affatto.
Se credo ancora nella nostra filosofia? Solo talvolta. Se la capisco? Certo che sì.
Certi pensieri e certe idee sono decisamente superati per me.
L' idea di natura è stata scardinata da Giacomo Leopardi, lo so, sembra assurdo ma è così. La amo ancora, terribilmente ma è diventato un rispetto diverso.
Le anime bruciate esisteranno sempre, tuttavia il mondo non è diviso in buoni e cattivi, non esiste un giusto o uno sbagliato, solo ciò che noi riteniamo una cosa o un'altra. Quindi, ovviamente, per me restano sempre delle persone totalmente insopportabili, quelle che hanno le tipiche caratteristiche anime bruciate. Per il resto, pian piano mi adatto, che non significa che io stimi.
Non condivido più le idee di autolesionismo e autodistruzioni varie, le capisco benissimo per come mi sentivo, non mi do colpe per tutto ciò, tuttavia ora sono riuscita seriamente a superare quel muro. Talvolta mi sento quel desiderio intrinseco di morire, probabilmente resterà sempre. Non credo però in tante cose collegate, per quanto io abbia sempre trovato soffocante la vita, non la odio come un tempo. Non la amo, trovo difficile trovare chi potrebbe davvero amarla. Eppure ho imparato ad apprezzare alcune cose: natura, persone ed emozioni. Certa musica rimane merda e rimane un po' merda anche chi la ascolta. Odio i locali e quella musica tamarra, nulla da fare con me. È un repellente troppo forte. Non sopporto certe categorie di persone, come i bambini, i tamarri o chiunque schiamazzi inutilmente. Credo che per dare un quadro generale sia sufficiente, spero di essere stata abbastanza esaustiva.
Per tirare le somme...certe cose dei nostri discorsi le ho superate, altre le ho fatte progredire, altre maturare, altre ancora le ho abbandonate. Ho dato meno sfogo al mio lato dark e ho ripreso un po' di serenità (?), che battuta orrenda. Non vedo più la morte come prima, non vedo più tutti come prima. Ogni tanto mi dimentico pure di avere delle cicatrici, per giorni, anche settimane talvolta.
Che parere mi daresti tu a riguardo?
Ecco, una cosa da dire: ascolto meno musica e scrivo meno. Non so dare una spiegazione logica. Forse è solo che ho le giornate così piene che non ho abbastanza tempo per tutto.
Parlando un attimo di te, sì mi sembri cambiata. Mi sembravi cambiata già mesi fa e sono certa che sia più un "sei cambiata" che una mia impressione personale. Non saprei dire né quanto, né come né perché. Tuttavia è sufficientemente evidente pure per me che non ti vedo spesso.
(Mi scuso per eventuali errori o chissà quante frasi incomprensibili ma ho passato una giornata stressante a Torino a vedere gente e case dalla mattina alla sera)
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Enzo De Muro Lomanto - Era de maggio (Di Giacomo - Costa)
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Wish You Were Here
curated by Alberto Ceresoli
exhibition text by Gabriele Salvaterra
Artists exhibited: Artisti: Lidia Bianchi, Linda Carrara, Alberto Ceresoli e Carmela Cosco, Martina Cioffi, Lorenzo D'Alba, Elisabetta Di Sopra, Elisa Filomena, Maria Luigia Gioffrè, Arianna Greci, Giacomo Infantino, Giulio Locatelli, Camilla Marinoni, Monica Mazzone, Alice Mestriner e Ahad Moslemi, Paolo Migliazza, Noemi Mirata, Miriam Montani, Guido Nosari, Luca Petti, Thomas Scalco, Letizia Scarpello.
Bergamo, Casa del Commiato
March 25th – 28th 2022
L’arte si pone sempre in una prospettiva spirituale. Creare oggetti, azioni, situazioni che riescano a travalicare i limiti temporali concessi dall’esistenza di ciascuno corrisponde all’aspirazione inconscia a raggiungere un infinito e una temporalità capaci di andare oltre la finitezza della vita. L’arte trova poi spesso il suo motivo di creazione nella sostituzione di qualcosa che non è più presente. A partire dalla leggenda che narra della nascita della pittura – una giovane che traccia sul muro il profilo dell’amato in procinto di partire – la produzione visuale si trova ad avere a che fare con l’idea di tensione e mancanza, nel tentativo di trovare un sostituto a un ente reale che non è più visibile oppure nella volontà di dare corpo a qualcosa che un attimo prima non esisteva affatto. Assenza, desiderio e nostalgia sono dunque motori della produzione artistica, stati manchevoli che attraverso lo “spreco” della creatività riescono felicemente a colmare un vuoto, ricoprire una distanza, arrivare a sfiorare l’agognato obiettivo senza mai poterlo conquistare e fermare totalmente. Wish You Were Here, mostra collettiva che raduna 23 artisti tra singoli e gruppi, ragiona dunque in maniera libera e aperta su questi temi che portano l’opera a superare i confini fisici dell’esistenza, mettendosi nella prospettiva di una tensione, una mancanza, che può trovare solo momentanei scioglimenti. Tutto ciò avviene in una location atipica, trasmutando con la nuova presenza artistica la Casa del Commiato bergamasca in uno spazio espositivo in grado di accogliere lavori visuali. Anche attraverso la potente connotazione del luogo, i lavori degli artisti entrano in risonanza con i temi di infinito, al di là, melanconia, tensione e desiderio, facendo sì che anche un concetto doloroso come l’assenza possa diventare motore positivo di produzione creativa. (Gabriele Salvaterra)
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