#Gestione Ristorante
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campadailyblog · 5 months ago
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Ristorante: Passi essenziali per avviare la tua attività
Aprire un ristorante è un sogno per molti. Ma richiede una pianificazione accurata e superare molti ostacoli. Questo articolo ti aiuterà a conoscere i passi fondamentali per aprire un ristorante in Italia. Partire dall’idea e dal concept, passare per la valutazione di fattibilità e la stesura del business plan. Poi, ci sono gli adempimenti legali, fiscali e gestionali. Vedremo tutti gli aspetti…
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aminuscolo · 1 year ago
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Specchi infranti
Ho scritto un pezzo per doppiozero ma ha suscitato contestazioni dunque lo posto qui.
Ho sentito spesso dire alle donne che sono a pezzi. Le ho viste in pezzi. E ho, davanti agli occhi, donne in pezzi al lavoro, donne in pezzi a correre. Donne in pezzi al ristorante, e donne in pezzi sul divano. Donne in pezzi truccate.
Raramente ho sentito questa espressione in bocca a un uomo. Può un uomo andare in pezzi?
Centocinque donne uccise per mano d’uomo dall’inizio del 2023. Centocinque. Centocinque donne fatte a pezzi. Può un uomo andare in pezzi?
Giulia Cecchettin, Filippo Turetta. Una nuova storia, altri nomi, un dibattito pubblico che si infiamma, molto rumore destinato a durare qualche settimana. Meccanismi di risposta primitivi: difesa del proprio pensiero già pensato; ricerca di un colpevole; denigrazione dell’avversario; rivendicazione di innocenza. C’è chi vuole accusare le donne e c’è chi pensa di evirare gli uomini; c’è chi risolve tutto con la teoria del mostro e chi impiccherebbe i genitori del mostro. C’è chi dice “a me mai”, “ma io no”, “non in mio nome”, “se l’è cercata”, “è la famiglia”, “è il patriarcato”, “è la libertà delle donne”, “siete tutte puttane”.
E soluzioni improvvisate: si tratta di fare educazione sessuale (sic); chiamare psicologi e influencer a intervenire nelle scuole è il gesto di cui abbiamo bisogno (sic); insegnare alle donne a non accettare l’ultimo appuntamento (sic); redigere un opuscoletto che aiuti noi donne a intercettare i segnali e proteggerci (sic). Perché di questo si tratta, sempre: non provocare, non esagerare, non bere, non accettare l’ultimo appuntamento, non laurearci, non alzare la voce, non truccarci se stiamo soffrendo. Ah, però si tratta pure di non sparire, altrimenti è ghosting: come potete essere così insensibili?
Elena Cecchettin prende parola, elabora il proprio lutto provando a dare un senso alla tragedia che si trova a dover attraversare: parla come sorella, come donna, come cittadina. Porta il proprio corpo, la propria voce, e quel corpo e quella voce diventano bersaglio. Violenza su violenza e ancora ci sorprendiamo. Eppure Elena Cecchettin prova a non scegliere l’odio, la via più semplice. Hannah Arendt scriveva che ognuno di noi ha il compito, a partire dalla nascita, di portare nel mondo la propria differenza assoluta, provare a pensare quel che non è già stato pensato. Assumersi la responsabilità del proprio dire, portarlo, con il corpo, in uno spazio condiviso, dove possa essere occasione di confronto. Altre singolarità, altri corpi. La politica come spazio sorgivo, esito della costruzione di questo “tra”, avendo cura del corpo dell’altro davanti a noi, della sua alterità radicale. Arendt invitava a coltivare con cura la possibilità di pensare insieme. Arendt, soprattutto, ci ha insegnato che pensare al mostro è facile, umano, ma non ci aiuta a comprendere e a ricordarci che dietro il singolare c’è il sociale. Elena Cecchettin vuole comprendere e comprendere non è perdonare, è provare a stare in una complessità e a implicarsi in questa complessità. Voler comprendere è politica.
Vorrei che si provasse ad abitare tale complessità.
Vorrei che ogni uomo fosse più capace di assumersi la responsabilità di vincere la vergogna che prova ogni volta che si trovi, in una birra con amici, a interrompere la goliardia, mostrando agli interlocutori come parlano e da dove parlano. Vorrei che ogni uomo interrogasse il maschilista che ha in sé. Vorrei che lo vedesse. Vorrei che interrogasse il da dove spiega. Vorrei che si accorgesse quanto spiega. Vorrei che si accorgesse della postura che ha quando entra in una stanza, vorrei che si interrogasse su cosa è per lui la macchina, o il lavoro. Vorrei che si domandasse che cosa ama in chi ama, vorrei che guardasse dalla finestra della propria casa la gestione domestica. Vorrei che potesse fare i conti con la vergogna, metterla in parola, vorrei che potesse sentire di non dover essere potente. Vorrei che ogni uomo non fosse tutto di un pezzo. Vorrei che sapesse (e potesse) andare in pezzi. Può un uomo andare in pezzi?
Vorrei che le donne si accorgessero di quanto maschilismo introiettato, di quanto potere agito, di quanta competizione, quanto odio, quanta logica patriarcale assorbita. Quanto perdersi in una gara a diventare, loro, tutte di un pezzo, invece che danzare, insieme, cucendo i pezzi staccati ogni volta con un’invenzione nuova.
È complicato, per gli uomini, fare i conti con un femminile che si emancipa. La crisi – e per fortuna – di un modello violento e verticale, quello patriarcale, ha determinato una necessità di ripensarsi che non è stata presa in carico da nessuna agenzia sociale. La cultura continua a proporre modelli di vincenti, di eccezione, di genialità, di prestazione. Tutto è competizione e il mondo è diviso in chi ce la fa e chi soccombe. Farcela a fare che cosa? È la felicità in campo?
In questo tempo di transizione, in cui il patriarcato domina ancora, ma messo in questione, il maschile non sa interrogarsi su una nuova posizione possibile, non avendo mai abitato altro che la posizione dominante.
La crisi del legame sociale è pervasiva: vivere con gli altri comporta una rinuncia, la rinuncia ad avere tutto, quale è la contropartita? Quale è il valore aggiunto che mi viene dall’altro se l’altro è un rivale e mai un’occasione? Se a scuola i genitori si preoccupano che le differenze degli altri rallentino la formazione e se contano i risultati più che la relazione? Nella crisi del legame sociale, che ha investito le famiglie, i figli sono troppo spesso il completamento narcisistico, il senso che resta quando tutto vacilla. Proteggerli dalla frustrazione, dai no, dagli inciampi: essere lo specchio che li conferma perché siano lo specchio che ci conferma. Assicurarsi il loro “funzionare” – il loro rispondere a un modello di rendimento e di successo – più che la loro capacità di “amare” – costruire legami, sopportare le differenze, smarcarsi da modelli simbiotici in cui nulla resta dell’alterità e delle differenze. Nessun spazio per fare i conti, i conti davvero, con delusione, invidia, frustrazione, aggressività, rabbia, nessuno spazio per poterle dire. Nessuno spazio per imparare ad andare in pezzi, per imparare la perdita. La psicoanalisi ci insegna come l’aggressività sia figlia della seduzione speculare: se lo sguardo dell’altro è stato lo specchio buono che ci ha rimandato una immagine amabile di noi, la sottrazione di quello sguardo porta con sé il crollo di quell’immagine. L’altro speculare è l’altro che ha nelle mani il potere di farci sentire dio o merda. Non c’è amore per l’altro nello specchio perché non c’è alterità: è la nostra immagine, in gioco. Amo te ma perché ne va di me: la tua presenza conferisce alla mia vita un senso altrimenti assente. Ecco perché non si può lasciarlo andare, ecco perché si teme il suo distacco, la sua indipendenza, la sua libertà. Ecco perché da idealizzazione a odio; da cura a rabbia cieca; da ragione di vita a persecutore cui dare la morte.
Come costruire relazioni non immaginarie? Relazioni in cui il legame si prenda carico dell’assoluta alterità dell’altro? Relazioni in cui l’altro possa andare e tornare, essere interlocutore, amante, differenza, libertà? Relazioni in cui non ne va di me, della mia individualità, ma di un tu e di un io? Come promuovere un discorso sociale in cui lo spazio sia uno spazio “tra” tutto da costruire, fatto di corpi che devono coesistere, intrecciarsi, dialogare, costruire, a partire da ineliminabili differenze?
Fare a pezzi gli specchi è compito di ognuno di noi. Fare a pezzi gli specchi per poter andare in pezzi. E ripartire dalla vergogna, dalla fatica, dalla mancanza.
E dalla piena coscienza che siamo animali sociali: non ci si salva da soli.
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susieporta · 2 months ago
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PAURA
(post da leggere con calma per digerirlo al meglio)
Quando parliamo di gestione emotiva, salta sempre fuori qualcuno che obietta: "eh ma la paura è importante, ci avverte del pericolo".
È importante sottolineare la differenza, in questo caso, tra paura istintiva e paura emotiva.
La paura istintiva è un'emozione legata al nostro istinto di sopravvivenza, e ci ha permesso di sopravvivere alle tigri dai denti a sciabola, alle tribù avversarie, al buio della notte quando andavamo a caccia nella foresta, alla fame e alla sete.
La paura emotiva è viceversa legata alle nostre fantasie catastrofiche circa un futuro che potrebbe non verificarsi mai, e che smuove i nostri fantasmi interni attraverso immagini e parole.
Domani potrei morire; domani mi lascerà, mi tradirà, mi abbandonerà per sempre; tra sei mesi non potrò laurearmi, avviare quel progetto, fare una famiglia, ecc.
Ora, il punto fondamentale che gioca a nostro sfavore - e qui vi prego di prestare la massima attenzione - è che le fantasie e le parole catastrofiche che si collegano alla paura emotiva, poggiano le loro basi sulle sensazioni primordiali della paura istintiva.
Quando mio padre o il mio capoufficio mi guardano storto, oppure quando la mia fidanzata o il mio fidanzato parlano in modo triste della nostra ultima uscita al ristorante; oppure quando semplicemente qualcuno mi ruba il parcheggio, io non faccio differenza tra questi eventi, e il pericolo di morte suscitato dalla sensazione di pericolo che avverto sulla mia schiena sudata, sulle mie gambe tremanti, o sui miei occhi spalancati.
Il sistema simpatico si è già attivato prima che sorga un pericolo reale, verificabile, e soprattutto anche se non è davvero un pericolo mortale.
Ondate di adrenalina e cortisolo hanno già invaso il sistema limbico e la neocorteccia, e la vista è completamente annebbiata dalla paura. Il mio cuore pompa sangue a mille battiti al minuto, e le mie gambe sono paralizzate.
Poggiando sul sistema della paura istintiva, la paura emotiva è più facilmente attivabile nelle sue fantasie di pericolo le quali rinforzano a loro volta le sensazioni ataviche della paura istintiva, in un circolo vizioso nel quale scambiamo continuamente un'occhiataccia del capoufficio con un assalto di una tigre dai denti a sciabola.
Ecco perché il lavoro da fare, nel caso in cui ci sono delle fragilità, dei blocchi emotivi ed energetici, è sempre prima di tutto un lavoro primitivo sui sistemi sottili di attivazione e disattivazione, sull'autoregolazione organismica, e sul sistema energetico di carica e scarica.
Possiamo credere alle nostre fantasie mentali solo perché generano e vengono sostenute da sensazioni corporee, alle quali per milioni di anni abbiamo affidato la nostra vita.
Nel mio nuovo libro, che uscirà cartaceo tra pochi giorni e che è già online formato Kindle, propongo numerose strategie e tecniche veloci per gestire gli stati autonomici.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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avalonishere · 2 years ago
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Dunque.....
Ci stramazzate con la tutela della natura. Giusto!! Però permettete che una donna sia una incubatrice di bambini, scelti da catalogo, come mutande del Postal market, permettendo anche la rinuncia al bimbo se non è di gradimento.
Emergono carte aberranti sulla gestione pandemica,non per incapacità ma per il business di Big Pharma.
Vi indignate se si filmano delle ladre dichiarate che ,pure si vantano della professione.
Vi preoccupate di accogliere indiscriminatamente, trattando poi chi arriva, da animale, spacciandovi per buonisti, invece è il business che vi rende buoni e, inoltre questi saranno un enorme bacino di voti, in futuro
Regalate redditi a iosa, anche ai criminali con i miei soldi , per avere voti.
Siete sempre contro le forze dell'ordine, rendendole incapaci di difenderci e di difendersi . Buonisti da 4 soldi dicono di non avere simpatia per le divise. Fra di voi un bieco personaggio apre un ristorante e lo chiama "allo sbirro morto", per voi tutto normale anzi ha pure una ong finanziata da voi.
Fate di una manifestazione canora uno spettacolo di bullismo da parte di signori nessuno...carovane di nani e ballerine di una sola parte, inscendando un pietoso circo, sempre con i miei soldi.
Imperversate in tv con fare arrogante , tutti sono cretini se non la pensano così usando il risolino idiota o gli insulti, i programmi non li avete ,quindi aggredite in quanto il re è nudo.
Ora tutto ciò per dire che "IO NON MI VERGOGNO DI ESSERE ITALIANA ,MA MI VERGOGNO CHE LO SIATE VOI!!!! ARRIVERÀ LA LIBERTÀ DALLA VOSTRA PRESENZA???? NON CREDO POICHÉ SIETE RIUSCITE A RENDERE ZOMBIES QUELLI CHE VI SEGUONO.
Detto ciò....MI FATE SCHIFO!!
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fashionluxuryinfo · 28 days ago
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DA ILIA 1946: AUTENTICITÀ E TRADIZIONE A MILANO Un angolo di Toscana nel cuore della città
Riapre le porte lo storico ristorante Da Ilia 1946, un’istituzione per i milanesi da più di mezzo secolo. Fondato, come ricorda il nome, nel 1946 dalla signora Ilia, il locale torna oggi a nuova vita grazie ad una gestione giovane e intraprendente, pronta a riportare nel capoluogo meneghino l’autenticità della cucina toscana, accompagnata da un tocco di milanesità. https://www.fashionluxury.info/it/
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multiverseofseries · 2 months ago
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The Bear Stagione 1: a lezione di cucina… e di vita
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The Bear, l'acclamata comedy culinaria che ha riportato in tv Jeremy Allen White dopo Shameless.
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The Bear: Jeremy Allen White in una scena
Si può fare una comedy culinaria che parla in realtà di comunicazione e sensibilizzazione verso le malattie mentali? Si e The Bear lo dimostra. La dramedy vede tornare in tv Jeremy Allen White, l'amato protagonista del remake statunitense di Shameless, anche qui senza peli sulla lingua ma dimostra un cuore enorme e un'attenzione incredibile per tematiche che possono sembrare inizialmente lontanissime dal mondo della nouvelle cuisine, invece ci vanno a braccetto.
Salvare il ristorante di famiglia
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The Bear: Jeremy Allen White in un'immagine della serie
Carmen "Carmy" Berzatto (Jeremy Allen White), soprannominato il "Bear" del titolo ("orso"), era un giovane e promettente chef del sofisticato mondo della ristorazione newyorchese, premiato a soli 21 anni, che torna a casa in quel di Chicago per gestire la paninoteca di famiglia, "The Original Beef of Chicagoland", in seguito al suicidio del fratello Michael. Un trauma e un lutto familiare che hanno colpito tutti, compresi la sorella Natalie 'Sugar' (Abby Elliott), che si preoccupa per la salute di Carmy, e il cugino acquisito (in realtà migliore amico di Michael) Richard 'Richie' Jerimovich (Ebon Moss-Bachrach), che continua a dargli contro per come vuole rivoluzionare il sistema di gestione del ristorante che lui e Michael avevano costruito per anni, portandolo però quasi al fallimento. La gestione della cucina in una piccola impresa familiare è molto diversa da un grande ristorante stellato, ma potrebbe essere proprio quello che serve a "Jeff" (cioè Chef, come il protagonista insiste a chiamare tutti in cucina per evitare gerarchie). A New York era particolarmente stressato, vomitava ogni giorno prima di andare a lavoro e veniva praticamente bullizzato dal capo chef. Una pratica comune in molti campi lavorativi, soprattutto quelli che richiedono l'eccellenza, che Carmy si prefigge di sdoganare partendo dalla piccola realtà familiare che si ritrova in casa.
Salvare lo staff di famiglia
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The Bear: un momento della serie
Carmy "The Bear" trova un muro anche nei propri collaboratori e sottoposti alla paninoteca, che non credono nel nuovo sistema e pensano si tratti di una serie di "snobberie" altolocate e non di una comprovata gestione per ottimizzare il lavoro di tutti e far emergere il talento di ognuno. A fare da collante e paciere la nuova arrivata, una tirocinante presto assunta, Sydney (Ayo Edebiri), la perfetta controparte di Carmy, piena di sogni ma anche di pragmatismo, che ben si sposano con le idee rivoluzionarie del giovane chef. È coinvolgente ed emozionante vedere come il protagonista provi ad aprirsi soprattutto con la sorella e con Sydney, come si tenti di comunicare meglio in cucina per farlo meglio nella vita. Far capire che non c'è vergogna nel chiedere aiuto, nel voler parlare apertamente di quello che ci succede dentro, nel voler migliorare il piccolo grande mondo in cui si vive… perché magari così miglioreremo anche quello più grande ancora. Creata da Christopher Storer (Ramy), The Bear ci mostra come una famiglia disfunzionale, anche lavorativa, possa diventare più funzionale e coesa con gli strumenti e l'atteggiamento giusto, e soprattutto con il cuore, tra un'imprecazione e una giornata (che sembra una vita) storta. Il serial parla anche di tematiche forti come il suicidio, l'alcolismo, l'ansia e gli attacchi di panico da stress, in una vita sempre più frenetica in cui ci sembra sempre di non avere mai abbastanza tempo.
Salvare le ricette di famiglia
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The Bear: una foto di scena della serie
Ovviamente la storia raccontata finora, trattandosi di una comedy culinaria, è valorizzata e incorniciata dai colori, i suoni e gli odori (che si possono percepire attraverso lo schermo) della cucina, dalla più basilare alla più ricercata, in un perfetto incontro tra nouvelle cuisine e street food per far capire che non devono essere necessariamente due mondi agli antipodi che si fanno la guerra, ma possono coesistere e imparare l'uno dall'altro. Sarà una vera e propria sfida per Carmy e Sydney trasformare "The Original Beef of Chicagoland" ma da spettatori non di può che tifare per loro e seguirli mentre cadono e si rialzano di fronte agli ostacoli che troveranno sul loro cammino. Emblematico in tal senso è il personaggio di Marcus (Lionel Boyce), panettiere promosso a pasticcere che dimostrerà tutta la propria vena artistica attraverso i dolci che preparerà. Anche il montaggio serrato e frenetico, le inquadrature concentrate sui dettagli e la colonna sonora, che pesca molto da cantanti e band rock di Chicago degli anni '80 e '90, contribuiscono a colorare ancora di più il racconto sullo schermo: come Spiders (Kidsmoke) di Wilco, Via Chicago, Let Down dei Radiohead, Saint Dominic's Preview di Van Morrison, Animal dei Pearl Jam, Chicago di Sufjan Stevens, Last Train Home di John Mayer e Oh My Heart dei R.E.M. Jeremy Allen White è passato dalla famiglia disfunzionale dei Gallagher in Shameless a quella dei Berzatto, ma per quest'ultima ci sembra ci sia più speranza. Questione di prospettiva.
Conclusioni
In conclusione si può fare una comedy culinaria che parli in realtà dell'importanza della comunicazione e della sensibilizzazione verso ansia e malattie mentali? La risposa è si. La serie si differenzia dalle altre per l’importanza e la delicatezza degli argomenti trattati, e per come riesce attraverso il cibo a mostrare, in una cornice familiare che si dimostra attuale, pragmatica e deliziosa, l'importanza di chiedere aiuto.
👍🏻
Jeremy Allen White riesce a dare grande umanità al protagonista e la sua chimica con Ayo Edebiri è perfetta.
Personaggi variopinti e coloriti.
Parlare di cucina per parlare di comunicazione e gestione dell’ansia costante in cui viviamo oggi.
Utilizzare i colori del cibo e della musica di Chicago per dare il giusto tono alla serie.
👎🏻
Il tono frenetico della comedy potrebbe non essere apprezzato da tutti.
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tarditardi · 2 months ago
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Nello Simioli (Cogito Communication & Consulting) racconta la sua Art of Entertainment
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Abbiamo incontrato Nello Simioli, professionista dell'intrattenimento dalla grande esperienza. Dopo aver iniziato come dj nei top club italiani, oggi è anche un direttore creativo molto richiesto.  Ci ha parlato della sua estate, delle tante sfide portate avanti con incessante lavoro e onestà intellettuale. La sua Cogito Communication & Consulting Srl, di cui è Ceo e direttore creativo, ha collezionato una serie di successi negli innumerevoli mondi legati alla ristorazione e intrattenimento.
Cogito Communications è nata come società di servizi rivolti a strutture di intrattenimento e ristorazione che intendono posizionarsi sul mercato mirando ad un target medio e alto e, contemporaneamente, ad aziende che intendono promozionare il proprio prodotto e brandavvicinando il target di riferimento in ambienti di divertimento. 
Chi sono i clienti di Cogito Communications ?
"Beach club, locali notturni, grandi emittenti radiofoniche, alberghi deluxe, strutture ricettive, ristoranti, enti per il turismo, Comuni ad economia turistica, aziende produttrici di beni legati all'intrattenimento, svago, moda, accessori, auto, etc. Data la mia esperienza pluriennale nel mondo Luxury Life Style ho pensato bene di creare una struttura polifunzionale e camaleontica, capace di aggregare energie economiche, creative, artistiche nel segno della qualità e dell'innovazione. In questi anni abbiamo prodotto una serie infinita di eventi di grande prestigio; seguendo tutte le fasi dei progetti; ideazione, creazione, direzione e gestione. Il famoso concetto di "Progetto sartoriale, chiavi in mano".
Come si è sviluppato il tuo lavoro?
"Da questo punto di partenza poi sono nate altre branchecorrelate che hanno allargato le sfere di competenza della nostra company. Così è nata Cogito Edizioni Musicali, Cogito Records e Talent Music Forge, rami della stessa società ma che curano settori diversi e specifici legati al mondo dell'entertainment".
E Talent Music Forge?
"TMF è una società che segue giovani talentuosi e motivati in un percorso…'chiavi in mano' di approccio formativo alle produzioni discografiche, promozione, booking, management e quant'altro".
Cosa ha realizzato Cogito nell'estate 2024?
L'estate appena passata è stata semplicemente pazzesca. Partendo da Sorrento, abbiamo prodotto un concerto lirico in occasione del anniversario della canzone "Torna a Surriento". Abbiamo scelto una location ricca di fascino e magia; il Chiostro di San Francesco…luogo di grande prestigio che ha registrato il tutto esaurito… due ore tra tradizione e modernità con esibizioni artistiche di svariata natura che hanno fatto da corollario al concerto. 
Avete operato anche altrove? 
Sì,  sempre in Costiera Sorrentina, abbiamo accettato di occuparci della direzione artistica, marketing e creatività del nuovissimo Beach Club Cava Regia, a Marina D'Aequa Vico Equense; una struttura di incredibile bellezza ricavata all'interno di una Cava di pietra direttamente sul mare, completamente "green". Un vero gioiello incastonato tra rocce, vegetazione e mare. Ristorante altamente qualitativo, sound system all'avanguardia; musica profusa in ogni angolo proposta da dj professionisti… insomma un posto unico, magico oltre lo spazio e il tempo e infatti il successo di pubblico e di critica non ha tardato ad arrivare. Abbiamo programmato eventi con griffe internazionali, super private party e serate con dj guest altisonanti e live di grande prestigio. 
E in Sardegna?
Per il decimo anno abbiamo seguito l'ormai famoso Fino Beach a Golfo Aranci. Un beach club divenuto anno dopo anno una delle punte di diamante di tutto il Nord Sardegna, dove oltre alla balneazione e all'ottima ristorazione proponiamo aperitivi musicali tematici con dj set, live perormers,animazioni circensi, cene spettacolo e molto altro. Un vero e proprio punto di riferimento per la bella gente "costiera". Sempre a Golfo Aranci abbiamo prodotto il GAMF (Golfo Aranci Music Festival)
Uno dei festival più imitati della bella Isola che dopo qualche anno di pausa ha ripreso vitalità con le super ospiti Nervo e il format più famoso d'Italia, Mamacita. 2 Giorni di pura euforia e divertimento con migliaia di persone partecipanti. Una festa a cielo aperto durata 48 ore.
Per la Stagione invernale avete già progetti in essere?
"A dire il vero sì infatti per la stagione invernale 2024/25, realizzeremo una serie di aventi nel periodo natalizio a Sorrento, molto probabilmente ripeteremo la nostra partecipazione a Moncaco in occasione dell'Oktoberfest, con una serie di eventi sempre legati al mondo dell'entertainment in collaborazione con i ns partner tedeschi. Stiamo lavorando al progetto Sanremo al Porto, durante il Festival di San Remo. Un'iniziativa nata lo scorso anno presso lo Yacht Club che ha riscosso un successo tale da ripeterlo per il 2025 e gli anni a seguire…Quest'anno faremo ulteriori partnership che lo renderanno ancora più unico ed inimitabile".
Vi occupate anche di grandi eventi?
 A giugno '25 con molta probabilità realizzeremo un mega evento presso lo Stadio Maradona, con la partecipazione di tante superstar nazionali e internazionali. Inoltre stiamo già pensando al GAMF 2025 con molte novità; infatti proporremo sia eventi live di risonanza nazionale che serate con dj internazionali tra i più quotati del Pianeta. Stiamo producendo nuovi talenti con la nostra casa discografica e stringendo partnership con Label internazionali importantissime". 
Insomma Cogito non si ferma mai…
"Sì, è un lavoro incessante e molto stancante alimentato dalla passione smodata che io e i miei collaboratori abbiamo per questo lavoro e da un'onestà intellettuale senza fine e limite".
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sounds-right · 2 months ago
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Nello Simioli (Cogito Communication & Consulting) racconta la sua Art of Entertainment
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Abbiamo incontrato Nello Simioli, professionista dell'intrattenimento dalla grande esperienza. Dopo aver iniziato come dj nei top club italiani, oggi è anche un direttore creativo molto richiesto.  Ci ha parlato della sua estate, delle tante sfide portate avanti con incessante lavoro e onestà intellettuale. La sua Cogito Communication & Consulting Srl, di cui è Ceo e direttore creativo, ha collezionato una serie di successi negli innumerevoli mondi legati alla ristorazione e intrattenimento.
Cogito Communications è nata come società di servizi rivolti a strutture di intrattenimento e ristorazione che intendono posizionarsi sul mercato mirando ad un target medio e alto e, contemporaneamente, ad aziende che intendono promozionare il proprio prodotto e brandavvicinando il target di riferimento in ambienti di divertimento. 
Chi sono i clienti di Cogito Communications ?
"Beach club, locali notturni, grandi emittenti radiofoniche, alberghi deluxe, strutture ricettive, ristoranti, enti per il turismo, Comuni ad economia turistica, aziende produttrici di beni legati all'intrattenimento, svago, moda, accessori, auto, etc. Data la mia esperienza pluriennale nel mondo Luxury Life Style ho pensato bene di creare una struttura polifunzionale e camaleontica, capace di aggregare energie economiche, creative, artistiche nel segno della qualità e dell'innovazione. In questi anni abbiamo prodotto una serie infinita di eventi di grande prestigio; seguendo tutte le fasi dei progetti; ideazione, creazione, direzione e gestione. Il famoso concetto di "Progetto sartoriale, chiavi in mano".
Come si è sviluppato il tuo lavoro?
"Da questo punto di partenza poi sono nate altre branchecorrelate che hanno allargato le sfere di competenza della nostra company. Così è nata Cogito Edizioni Musicali, Cogito Records e Talent Music Forge, rami della stessa società ma che curano settori diversi e specifici legati al mondo dell'entertainment".
E Talent Music Forge?
"TMF è una società che segue giovani talentuosi e motivati in un percorso…'chiavi in mano' di approccio formativo alle produzioni discografiche, promozione, booking, management e quant'altro".
Cosa ha realizzato Cogito nell'estate 2024?
L'estate appena passata è stata semplicemente pazzesca. Partendo da Sorrento, abbiamo prodotto un concerto lirico in occasione del anniversario della canzone "Torna a Surriento". Abbiamo scelto una location ricca di fascino e magia; il Chiostro di San Francesco…luogo di grande prestigio che ha registrato il tutto esaurito… due ore tra tradizione e modernità con esibizioni artistiche di svariata natura che hanno fatto da corollario al concerto. 
Avete operato anche altrove? 
Sì,  sempre in Costiera Sorrentina, abbiamo accettato di occuparci della direzione artistica, marketing e creatività del nuovissimo Beach Club Cava Regia, a Marina D'Aequa Vico Equense; una struttura di incredibile bellezza ricavata all'interno di una Cava di pietra direttamente sul mare, completamente "green". Un vero gioiello incastonato tra rocce, vegetazione e mare. Ristorante altamente qualitativo, sound system all'avanguardia; musica profusa in ogni angolo proposta da dj professionisti… insomma un posto unico, magico oltre lo spazio e il tempo e infatti il successo di pubblico e di critica non ha tardato ad arrivare. Abbiamo programmato eventi con griffe internazionali, super private party e serate con dj guest altisonanti e live di grande prestigio. 
E in Sardegna?
Per il decimo anno abbiamo seguito l'ormai famoso Fino Beach a Golfo Aranci. Un beach club divenuto anno dopo anno una delle punte di diamante di tutto il Nord Sardegna, dove oltre alla balneazione e all'ottima ristorazione proponiamo aperitivi musicali tematici con dj set, live perormers,animazioni circensi, cene spettacolo e molto altro. Un vero e proprio punto di riferimento per la bella gente "costiera". Sempre a Golfo Aranci abbiamo prodotto il GAMF (Golfo Aranci Music Festival)
Uno dei festival più imitati della bella Isola che dopo qualche anno di pausa ha ripreso vitalità con le super ospiti Nervo e il format più famoso d'Italia, Mamacita. 2 Giorni di pura euforia e divertimento con migliaia di persone partecipanti. Una festa a cielo aperto durata 48 ore.
Per la Stagione invernale avete già progetti in essere?
"A dire il vero sì infatti per la stagione invernale 2024/25, realizzeremo una serie di aventi nel periodo natalizio a Sorrento, molto probabilmente ripeteremo la nostra partecipazione a Moncaco in occasione dell'Oktoberfest, con una serie di eventi sempre legati al mondo dell'entertainment in collaborazione con i ns partner tedeschi. Stiamo lavorando al progetto Sanremo al Porto, durante il Festival di San Remo. Un'iniziativa nata lo scorso anno presso lo Yacht Club che ha riscosso un successo tale da ripeterlo per il 2025 e gli anni a seguire…Quest'anno faremo ulteriori partnership che lo renderanno ancora più unico ed inimitabile".
Vi occupate anche di grandi eventi?
 A giugno '25 con molta probabilità realizzeremo un mega evento presso lo Stadio Maradona, con la partecipazione di tante superstar nazionali e internazionali. Inoltre stiamo già pensando al GAMF 2025 con molte novità; infatti proporremo sia eventi live di risonanza nazionale che serate con dj internazionali tra i più quotati del Pianeta. Stiamo producendo nuovi talenti con la nostra casa discografica e stringendo partnership con Label internazionali importantissime". 
Insomma Cogito non si ferma mai…
"Sì, è un lavoro incessante e molto stancante alimentato dalla passione smodata che io e i miei collaboratori abbiamo per questo lavoro e da un'onestà intellettuale senza fine e limite".
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enkeynetwork · 2 months ago
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campadailyblog · 5 months ago
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Ristorante: Passi essenziali per avviare il tuo Locale
Aprire un ristorante è un sogno per molti imprenditori italiani. Però, richiede una pianificazione attenta e conoscere i requisiti e le procedure. Questa guida ti guiderà passo dopo passo per aprire il tuo locale di successo. Ti mostreremo come scegliere l’idea giusta, fare un business plan solido, ottenere le licenze e molto altro. Seguendo i nostri consigli, puoi trasformare la tua passione per…
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digitalandy · 2 months ago
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Tanzer, Issengo, Pfalzes
Si definisce un gourmet, boutique hotel questo posto che sta nel centro della piccolissima Issengo. Situata in Val Pusteria, lungo la strada del sole, Issengo è circondata da bellissimi prato e boschi con una vista che arriva al Plan de Corones e alle montagne più lontane.
Il Tanzer Hof ha una gestione famigliare che è arrivata alla seconda generazione.
L'albergo è curato ma abbastanza semplice con spazi comuni gradevoli e un bel giardino con orto. La bella chiesetta di fronte all'ingresso sembra quasi parte dell'hotel e dona un elemento molto suggestivo al posto.
Il ristorante è una bella stupenda tradizionale che con il suo rivestimento di legno rende l'atmosfera molto accogliente.
La cena offre tre menu fissi ma anche la possibilità di scegliere piatti individuali tra questi. Il giovane chef ha una mano notevole e i suoi piatti sono ben pensati e fatti. Lo stile sposa prodotti locali con elementi di cucina mediterranea e i fluente orientali.
La pastiera del sudtirolo, ottima, ne è un bell'esempio. Gelato all’orzo cotto, frolla di segale, ricotta al sambuco e arancia candita sono combinati perfettamente in un piatto molto piacevole.
La coscia di faraona affumicata al fieno, servita con ciliege e cavolfiore, cocco e miso è cotta molto bene e ottima al gusto.
Ma è forse con il raviolo alla carbonara servito con gelato al pepe e spuma di uovo che si raggiunge un livello molto alto.
Il servizio è curato dalla famiglia e occasionalmente dallo chef stesso.
La lista dei vini non è enorme ma ha una buona selezione di bottiglie soprattutto locali.
La colazione servita al tavolo continua il piacere della cena con marmellate e pani fatti in casa accompagnati da burro, lievitati e piatti salati molto curati.
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riccardofranchinilucca · 3 months ago
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🍝 RISTORANTE ERASMO. LUCCA. STORIA Il Ristorante Erasmo ha origini che risalgono al 1760, quando fungeva da locanda per i viaggiatori diretti a Modena e i mercanti provenienti dalla Garfagnana in visita a Lucca. All’epoca, Erasmo Marcucci accoglieva gli ospiti con spuntini e pesce fritto appena pescato nel fiume Serchio. Offriva anche servizi di alloggio e cambio cavalli, come documentato nel Registro degli albergatori del Ducato di Lucca, che è esposto insieme ad altri antichi documenti nella bacheca dell’ingresso, a testimonianza della lunga tradizione familiare. Nel corso dei secoli, la famiglia Marcucci ha mantenuto la gestione del ristorante, passando il testimone di generazione in generazione fino ad oggi. Attualmente, il locale offre ai clienti salette accoglienti dotate di caratteristici caminetti e un fresco giardino ombreggiato da platani secolari, dove è possibile gustare i piatti tipici della cucina lucchese, e così è stato per noi. Nel bellissimo e fresco giardino con l’armonia del fiume che scorre accanto, abbiamo degustato una cucina che sorprende per la qualità della sua semplicità, per me Tordelli e Rovelline alla Lucchese fra le più buone mai assaggiate. Ottimo vino della casa e servizio gentile e sorridente. Non manca niente per stare bene. Primo Secondo e dessert 37 € a persona. 🇬🇧 Ristorante Erasmo traces its origins back to 1760 when it served as an inn for travelers heading to Modena and merchants from the Garfagnana visiting Lucca. At that time, Erasmo Marcucci welcomed guests with snacks and freshly fried fish from the Serchio River. He also offered lodging and horse exchange services, as documented in the Register of Innkeepers of the Duchy of Lucca, which is displayed along with other ancient documents in the entrance showcase, testifying to the family’s long tradition. Over the centuries, the Marcucci family has continuously managed the restaurant, passing it down from generation to generation up to the present day. Currently, the establishment offers customers cozy rooms with characteristic fireplaces and a cool garden shaded by ancient plane trees, where one can enjoy typical dishes of Lucchese cuisine, as we did. In the beautiful and refreshing garden, with the harmonious sound of the river flowing nearby, we enjoyed a cuisine that surprises with its quality and simplicity. For me, the Tordelli and Rovelline alla Lucchese were among the best I’ve ever tasted. The house wine was excellent, and the service was friendly and smiling. Everything you need to feel good. First course, second course, and dessert for €37 per person. 👉 Erasmo 📍 Via Nazionale 1782 Ponte a Moriano Lucca 💶 37 € a Persona ☎ 0583 406362 🍾
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viaggioevacanze · 5 months ago
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Ristorante Pavel 2 Pirano
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Ristorante Pavel 2 a Pirano è uno dei gioielli culinari della costa slovena. Situato a pochi passi dal mare, questo ristorante a gestione familiare offre una vista mozzafiato sulla baia, rendendolo una meta imperdibile per turisti e locali. Conosciuto per la sua cucina italiana e le specialità di pesce, Ristorante Pavel 2 attira visitatori che cercano autenticità e sapori mediterranei.
Ristorante Pavel 2 Pirano: Cucina Tradizionale e Vista Panoramica
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bekafranchising · 5 months ago
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Aprire Una Pizzeria Franchising- La Scelta Vincente per il Successo
Aprire una pizzeria franchising rappresenta una delle opportunità imprenditoriali più affascinanti e redditizie nel panorama della ristorazione italiana. Grazie al supporto di un franchisor esperto, puoi avviare la tua attività con un rischio ridotto e una base solida per il successo. In questo articolo, esploreremo i motivi per cui dovresti considerare un franchising pizzeria, come scegliere il miglior partner e perché la Pinsa Romana potrebbe essere una scelta eccellente per il tuo nuovo ristorante.
Perché Scegliere un Franchising Pizzeria?
Riconoscimento del Marchio: Affidarsi a un marchio già affermato ti consente di partire con un vantaggio competitivo significativo. I clienti tendono a fidarsi di nomi noti e apprezzati.
Supporto e Formazione: Un franchisor fornisce un supporto continuo, dalla formazione iniziale alla consulenza operativa. Questo ti aiuta a superare le sfide iniziali e a gestire efficacemente il tuo ristorante.
Marketing Consolidato: Un franchising pizzeria beneficia di strategie di marketing consolidate e di una rete di clienti fidelizzati, che possono accelerare la crescita del tuo business.
Come Scegliere il Miglior Franchising Pizzeria
Reputazione del Franchisor: Ricerca approfonditamente i potenziali franchisor e valuta la loro reputazione. Bekafranchising, ad esempio, è rinomato per il suo supporto ai franchisee e la qualità delle sue offerte.
Costi e Condizioni Contrattuali: Assicurati di comprendere tutti i costi associati all'apertura e alla gestione di una pizzeria franchising. Verifica che i termini del contratto siano chiari e trasparenti.
Supporto e Risorse: Un buon franchisor dovrebbe offrire risorse complete, tra cui manuali operativi, corsi di formazione e supporto continuo.
Location: La scelta della location è cruciale per il successo del tuo ristorante. Una posizione con un alto traffico pedonale e buona visibilità può fare la differenza.
Migliore Franchising Pinsa Romana
Se stai cercando qualcosa di unico e in crescita, considera il franchising Pinsa Romana. La Pinsa Romana è una variante della pizza tradizionale, caratterizzata da un impasto leggero e croccante. Ecco perché potrebbe essere la scelta perfetta per il tuo franchising:
Innovazione e Tradizione: La Pinsa Romana combina la tradizione italiana con un tocco innovativo, risultando in un prodotto distintivo che attira un'ampia clientela.
Meno Concorrenza: Rispetto alla pizza tradizionale, la Pinsa Romana ha meno concorrenti sul mercato, permettendoti di emergere facilmente.
Qualità Superiore: La preparazione della Pinsa Romana richiede ingredienti di alta qualità e tecniche specifiche, garantendo un prodotto finale eccellente.
Aprire una pizzeria franchising è un investimento intelligente per chi desidera entrare nel settore della ristorazione con una solida base e un supporto continuo. Che tu scelga una pizzeria tradizionale o una Pinsa Romana, assicurati di collaborare con un franchisor affidabile come Bekafranchising. Questo ti offrirà le migliori possibilità di successo e una crescita sostenibile. Per ulteriori informazioni su come aprire una pizzeria franchising o una pinseria con la Pinsa Romana, visita Bekafranchising e scopri tutte le opportunità disponibili per te.
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wdonnait · 8 months ago
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Chiara Ferragni diffida Fedez: «Non potrà parlare del divorzio a Belve». Ma lui vuole dire «tutta la verità»
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/chiara-ferragni-diffida-fedez-non-potra-parlare-del-divorzio-a-belve-ma-lui-vuole-dire-tutta-la-verita/117380?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=117380
Chiara Ferragni diffida Fedez: «Non potrà parlare del divorzio a Belve». Ma lui vuole dire «tutta la verità»
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La situazione tra Chiara Ferragni e Fedez sembra essere piuttosto tesa, con diversi episodi che suggeriscono una crisi nel loro rapporto. Secondo quanto riportato, la coppia non appare insieme sui social da un po’ di tempo, suscitando speculazioni sulla stabilità della loro relazione.
Tuttavia, sono stati visti insieme in un ristorante, il che ha alimentato ulteriori discussioni su una possibile “montatura” della crisi per fini strategici legati alla loro immagine pubblica. La narrazione pubblica attorno a loro sembra ormai considerarli più come un brand che come una coppia​​.
In aggiunta, sembra che ci sia stata una sorta di “vendetta” tra i due sui social media. Fedez ha rimosso la foto di profilo di famiglia da Instagram, un gesto seguito da Chiara Ferragni prima che emergessero notizie sulla fine del loro matrimonio.
Ferragni – Fedez Tensione
Questa mossa ha scatenato una guerra non solo tra i due ex, ma anche tra le rispettive famiglie, nonostante i tentativi di mantenere il benessere dei figli come priorità. La situazione è complicata ulteriormente dalle voci su un possibile bacio di Fedez con un’altra donna a Parigi, che avrebbe portato la situazione a un punto di non ritorno​​.
In questo contesto complesso, appare evidente che la gestione dell’immagine pubblica sia un elemento chiave nella loro vita.
Ci sono state delle tensioni tra Chiara Ferragni e Fedez che hanno coinvolto azioni legali e cambiamenti nel comportamento sui social media riguardo ai loro figli e questioni personali. C’è molta speculazione sullo stato della loro relazione, influenzata dalle loro azioni sui social media e dalle apparizioni pubbliche.
I dettagli specifici di eventuali azioni legali, incluse le diffide, non sono stati dettagliati nelle informazioni recuperate, ma la situazione ha suscitato un notevole interesse e speculazione pubblica
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Bologna: NAS, controlli nei ristoranti tradizionali, cibi scaduti e cucine infestate da roditori
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Bologna: NAS, controlli nei ristoranti tradizionali, cibi scaduti e cucine infestate da roditori. Il personale del NAS di Bologna negli ultimi mesi ha intensificato una attività di controllo nel comparto della ristorazione tipica felsinea. Nel corso dei controlli sono state rilevate numerose criticità in alcuni ristoranti rinomati della provincia: a. in particolare, nel centro storico di Bologna, a causa di una cattiva gestione degli spazi veniva riscontrato uno scorretto stoccaggio di vini in una tromba fumaria dismessa dalla quale accedevano grossi insetti (quali cavallette e coleotteri). Inoltre, gli spogliatoi riservati al personale venivano impiegati anche per stoccare detergenti chimici, bevande, piatti e alimenti e sono state rinvenute alcune decine di kg di carne e pasta fresca con scadenza superata da diversi mesi; b. in un ristorante della Valsamoggia (BO), si ravvisavano critiche condizioni igieniche e strutturali della cucina, con fornelli arrugginiti, cappe sporche e percolanti, intonaci dei soffitti e delle pareti scrostate e cadenti sulle lavorazioni sottostanti. Si rinvenivano inoltre prodotti per diete speciali “SENZA GLUTINE” conservati congiuntamente a paste di grano duro convenzionali. Infine veniva trovato pane recuperato dai tavoli dei clienti (che presentava vistosi morsi), messo a seccare per la successiva produzione di pan grattato da usare in cucina; c. nella zona pedemontana della provincia, nel comune di Sasso Marconi (BO), per le gravissime criticità ravvisate, previa segnalazione all’A.U.S.L. di Bologna, venivano immediatamente sospese le attività di 2 ristoranti storici. Nel primo, i militari potevano constatare una presenza abnorme di insetti e ragnatele in tutti gli ambienti di deposito, cucina e lavorazione degli alimenti, rilevando anche la presenza di un gatto e di un cane che potevano entrare e circolare liberamente in tutti gli ambienti, a ridosso degli alimenti e delle pietanze in preparazione. Oltre a ravvisare, anche in questo caso, pane già parzialmente consumato e recuperato dai tavoli dei clienti messo a seccare, si poteva appurare una  pesante infestazione di topi con presenza di escrementi nei locali di deposito e di lavorazione dei cibi. Infine si rinveniva un ampio deposito di alimenti e bevande, allestito abusivamente in un decadente ampio garage, all’interno del quale, tra le altre cose, trovavano stoccaggio vecchie mobilie, rifiuti e un decespugliatore. Nel secondo esercizio, invece, si accertava lo stoccaggio promiscuo di rifiuti, salumi, bevande, legname all’interno di garage e di scantinati mal ridotti. Tutti gli ambienti erano molto sporchi, le murature compromesse da muffe ed infiltrazioni, che andavano a contaminare sacchi di farina stoccati a ridosso. Anche in questo caso veniva ravvisata un’importante infestazione di roditori che avevano rosicchiato alcuni sacchi di farina, lasciando nei loro dintorni numerose deiezioni. Inoltre, una cantina era stata convertita “artigianalmente” in cella frigorifera per vini e bevande, previa coibentazione interna realizzata ricoprendo le pareti con vecchie ed usurate lastre di Eternit in amianto. d. poi, presso una rinomata e storica trattoria sui colli, venivano ravvisate critiche condizioni igienico-sanitarie sia in cucina che nei locali dispensa, con polvere, ragnatele e intonaci cadenti ovunque. Venivano inoltre sequestrati oltre 100 kg di carne scaduta. Nel locale destinato allo stoccaggio delle bottiglie di acque minerali e delle scorte di stoviglie e pentolame, veniva rinvenuto un topo morto a riscontro di un’importante infestazione di roditori. Pertanto, anche questo esercizio veniva immediatamente sospeso dalla competente AUSL. Nel complesso, sono stati sottoposti a sequestro e distrutti alimenti per un valore di circa 5.000 euro ed elevate sanzioni amministrative per un totale di 20.000 euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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