#Ergastolo
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PRIMA PAGINA Il Tempo di Oggi martedì, 12 novembre 2024
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Il ritorno del boss: Pullarà a Palermo in permesso premio http://dlvr.it/TG1yBr
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La Corte d’assise di Cagliari ha condannata all’ergastolo la dottoressa Alba Veronica Puddu, di 52 anni di Tertenia, in Ogliastra #ergastolo #interdizione #terapietradizionali #malationcologici #leiene #terapiealternative #omicidiovolontario #ultrasuoni #radiofrequenze #rivitalizzazionidelsangue #fabriziosbardella
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- Certo che ne abbiamo fatte de cose, Fra’, io e te. - Tante, si. -Pensa se avessimo fatto tutto quello che volevamo fare: dove saremmo arrivati, ora? -All'ergastolo.
(al bar)
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DALLA PARTE DI ALFREDO COSPITO
I social network sono luoghi di intrattenimento, relax e ricerca di consensi.
Ma purtroppo avete scelto il posto sbagliato.
Questo tema è qualcosa di completamente diverso.
Tanto per mettere le carte in tavola, faccio subito una cosa che rischia sempre di causare un'epidemia di sbadigli: cito un articolo del codice penale.
Articolo 285.
Devastazione, saccheggio e strage.
«Chiunque, allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, commette un fatto diretto a portare la devastazione, il saccheggio o la strage nel territorio dello Stato o in una parte di esso è punito con l'ergastolo».
Nell'articolo che vi ho citato non si parla degli effetti prodotti da una condotta. Si parla dello scopo dell'atto e della sua idoneità a perseguirlo.
La strage di cui si parla nell'articolo 285 c'è anche quando nessuna persona viene ferita.
Sarò un malpensante, ma ho visto tante cose strane nelle sentenze italiane e ho come l'impressione che una norma del genere possa essere usata, con giochetti semantici e artifici vari, per annullare persone in maniera del tutto arbitraria.
E infatti è successo.
È accaduto ad Alfredo Cospito, accusato di due esplosioni senza conseguenze in una scuola allievi carabinieri, Un fatto che non aveva neanche lontanamente lo scopo di uccidere o ferire persone.
Gli esplosivi erano a basso potenziale. L'episodio è avvenuto nel cuore della notte.
Tutte le circostanze indicano chiaramente uno scopo dimostrativo.
Ma nel caso di Alfredo Cospito c'è quella che da sempre viene considerata una terribile aggravante: non è un generale che lancia bombe sui civili nel rispetto della legge. È un anarchico.
Per questi motivi Alfredo Cospito è stato annullato come essere umano: ergastolo ostativo e 41 bis.
Cosa significa ergastolo ostativo e 41 bis? Non è necessaria una lunga descrizione. Significa che non puoi fare più nulla. Assolutamente più nulla. Non puoi comunicare in nessun modo. Sei imprigionato senza contatti umani. È come essere risucchiati nel sottosuolo. Sparisci dalla faccia della terra. Sei in vita solo formalmente, come corpo che soffre e urla senza possibilità di ascolto.
Il 41 bis e l'ergastolo ostativo sono due cose abominevoli.
Lo so che scagliarsi contro il 41 bis suscita sempre certe reazioni («Ma allora sei dalla parte dei mafiosi?»).
Lo so che criticare l'operato di giudici e magistrati provoca certi commenti fotocopia («Critichi i magistrati? Sei come Berlusconi»).
Lo so che difendere Alfredo Cospito suscita la reazione indignata della Milano Bene.
Alfredo Cospito in questo momento sta portando avanti l'unica forma di lotta che gli è rimasta: uno sciopero della fame che potrebbe ucciderlo. Secondo le ultime notizie che ho letto, ha già perso più di 20 chili.
Sono dalla parte della sua lotta.
[L'Ideota]
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Mafia, continuano i permessi premio: è la volta del boss ergastolano Pul...
Mafia, continuano i permessi premio: è la volta del boss ergastolano Pullarà che non si è mai pentito. Conosce i segreti sui soldi di Dell’Utri.(Digital News 24)-05/11/24 È tornato a passeggiare tra le strade di Palermo il boss Ignazio Pullarà, uno degli uomini che custodisce i segreti dei soldi incassati da Marcello Dell’Utri. Lo storico reggente del mandamento di Santa Maria di Gesù ha infatti…
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Il Veneto è la Regione dove è nata, cresciuta, nell'omertà popolare, la Mala del Brenta; il Veneto è la Regione dove un assessore all'istruzione, come Elena Donazzan, dopo aver causato il suicidio di un insegnante, è diventata deputata in Europa, invece di stare in galera; in Veneto esiste una cultura cattolico-mafiosa, maschilista, misogina che è causa principale dei femminicidi (è la Chiesa ad essere il mandante degli omicidi).
Mi sembra di vivere nel film "La notte del 12": nel "caso Turetta" si ripropongono le medesime dinamiche:
- uomini che uccidono donne
- uomini che fanno indagini su uomini che uccidono donne
- uomini che giudicano uomini che uccidono donne
E, inevitabilmente, Giustizia non verrà fatta, perché gli uomini si spalleggiano, porcoddio.
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PRIMA PAGINA La Sicilia di Oggi martedì, 29 ottobre 2024
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Per essere preso a merda in faccia devi essere povero. Piu' sei povero e piu' sterco raccogli. Al povero non serve nemmeno l'avvocato, e' colpevole a prescindere. Piu' sei povero, piu' la gente punta il dito e da` sentenze. Immigrato irregolare? " In galera!".. Hai rubato un'autoradio? "Ergastolo!" Ti sei fatto di cocaina? Chi sei? Il figlio del notaio? Ah, tu no! E tu, di chi sei figlio? Del meccanico? Allora tu si, in galera. Si dice che le carceri "scoppiano" , ma scoppiano di chi? Di colletti bianchi? Di politici? Di tutti i loro figli? Macche'! Per questi il popolo ha solo indulgenza, forse invidia. Per un po' di gogna devi avere le tasche vuote, nemmeno un nichelino. Basta far caso a come la gente giudica un povero ladruncolo che ha appena rubato due pneumatici d'auto da 50 euro o un bancarottiere che ha truffato per milioni di euro. Gli stessi sguardi di 2mila anni fa riservati a Barabba e Gesu'. Un brigante col portafogli gonfio e un poveraccio vestito di stracci..
Niente, non cambia mai niente.
@ilpianistasultetto
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L’INDIA CANCELLA L’ULTIMA ESECUZIONE: PENA DI MORTE VICINA AD ESSERE ABOLITA
L’Alta Corte dello Stato dell’Odisha, in India, ha commutato la condanna a morte di Nabin Dehury in ergastolo, cancellando di fatto l’esecuzione capitale prevista per l’uomo con impiccagione.
Dehury riconosciuto colpevole di triplice omicidio commesso nel villaggio di Lapada il 21 ottobre 2020, è stato condannato alla pena capitale in primo grado il 9 agosto 2023 per estrema brutalità, rientrante nella categoria dei casi per cui la legge indiana prevede la punizione più estrema. I giudici dell’Alta Corte hanno tuttavia dichiarato: “Sebbene l’opinione pubblica si aspetti la condanna a morte dell’appellante, bisogna ricordare che tale opinione non è una circostanza oggettiva relativa al crimine, né al criminale, quindi questa Corte deve esercitare moderazione e svolgere un ruolo di bilanciamento… Siamo dell’opinione che la pena di morte sarebbe sproporzionata, ingiustificata e che l’ergastolo sia la condanna più appropriata”. L’uomo, oggi 51enne, proviene da un ambiente rurale ed economicamente povero, dopo aver perso la proprietà di famiglia, ha ucciso le tre vittime appartenenti ad una stessa famiglia, con la complicità del figlio, anch’egli condannato all’ergastolo.
In India la pena di morte è prevista dalla legge ma è sempre meno applicata ed è contemplata solo in rari casi; dal 2004 sono state eseguite in tutto otto pene capitali nel Paese. L’ultima esecuzione risale al 2020, sebbene l’India abbia votato nel 2007 contro la moratoria per la pena di morte proposta dalle Nazioni Unite. Fino ad oggi, 127 Paesi del mondo hanno aderito alla moratoria sulla pena di morte universale.
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Fonte: Stato dell’Odisha / Orissa High Court; foto di Rawpixel
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Luana è morta il 3 maggio del 2021 finendo nell’ingranaggio di un orditoio della fabbrica in cui lavorava, a Montemurlo, in provincia di Prato. Lavorava lì da circa due anni, aveva fatto quella scelta per avere una paga sicura anche per dare stabilità al suo bambino. Si era alzata come ogni mattina alle cinque per andare a svolgere il suo lavoro di apprendista. «Quel giorno lei sarebbe dovuta rientrare a pranzo: era il mio compleanno – ricorda la madre Emma – alle 13.40, mentre l’acqua della pasta stava per bollire, sono arrivati due carabinieri a darmi la notizia: mia figlia si trovava all’obitorio».
La signora Marrazzo si batte per il tema della sicurezza sul lavoro, porta avanti le sue istanze, partecipa ai processi, interviene nelle scuole. «Senza la sicurezza, non si torna a casa. Voglio dirlo ai giovani perché le Istituzioni sono assenti e, mentre i responsabili patteggiano o si salvano, in un modo o nell’altro, con attenuanti e con sospensioni della pena, il nostro, di noi famigliari, è un ergastolo a vita. Ci vogliono pene gravi o gravissime».
«Non si può immaginare il dolore di una mamma che perde un figlio. Non passa, aumenta. Mi aggrappo a mio nipote, non ricordo più com’ero prima di quel giorno. Luana riempiva la casa di gioia, mi manca in tutto. Quella porta non si apre più e così la ritrovo nei ricordi e nel suo cellulare, dove riascolto i suoi audio. Mi manca andare in giro con lei, condividere. Quando riscuoteva lo stipendio era felice e mi portava subito fuori. Aveva tempo per tutti, anche dopo il lavoro. Con suo figlio, con me, con le amiche, con il suo compagno: trovava il tempo per amarci tutti. Non è giusto andare a lavorare per produrre quel poco di più per l’azienda e perdere la vita, lasciare un figlio orfano. I sindacati devono unirsi tutti. Non ho mai ricevuto una lettera da parte dell’azienda e il giorno del funerale hanno lasciato aperta la fabbrica. Non voglio vendetta, ma dare un segnale chiaro».
Sono passati diversi anni, ma di lavoro si continua a morire, come ha scritto Raffaele Bortoliero nel libro “Non si può morire di lavoro – Storia di giovani vite spezzate”. L’autore è impegnato a promuovere la sicurezza sui luoghi di lavoro raccontando le storie di giovani, alcuni studenti lavoratori, che hanno perso la vita lavorando e che nessun Paese civile dovrebbe dimenticare. Così come non si dovrebbero dimenticare le loro famiglie, abbandonate al loro dolore e alla rassegnazione.
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spero che il giudice gli faccia un culo tanto e gli dia un cazzo di ergastolo senza sconti di pena o uscite per buona condotta/depressione/obesità e tutte queste stronzate
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Ho in mente di andare a stare da mia nonna per qualche giorno, e capisco di star invecchiando dal fatto che i miei programmi sono fatti di sveglie presto, cucinare i miei piatti preferiti con lei, letture pomeridiane e passeggiate, invece di bere fino alle 3 con gli amici d'infanzia. Altro indice di vecchiaia è il fatto che stavolta sarò sommersa di libri su legislazione antimafia, trattamento penitenziario ed ergastolo ostativo :')
#diario#sto proprio invecchiando#ma ci piace così#farò la vita da vecchietta e non vedo l'ora#dannata tesi però#:')#ma non mi posso lamentare troppo#pensieri in italiano
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