#Epidemiologia
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gregor-samsung · 5 months ago
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“ Un virus non deve automaticamente fare ammalare il suo ospite, perché è nel suo interesse soltanto replicarsi e diffondersi. Certo, deve entrare nelle cellule dell’ospite, sovvertire i loro meccanismi fisiologici per creare sue copie, e spesso così facendo le distrugge; ma non sempre tutto ciò è causa di danni seri. Un virus può starsene buono dentro un organismo, senza fargli male, replicandosi senza esagerare e trovando un modo per spostarsi da un ospite all’altro, il tutto senza causare sintomi. La relazione tra un patogeno e il suo ospite serbatoio, per esempio, tende a evolversi fino a raggiungere una tregua permanente, a volte dopo lungo contatto e molte generazioni di accomodamenti evolutivi, nel corso dei quali il parassita si fa meno virulento e il parassitato più tollerante. Tra le caratteristiche che rendono un organismo serbatoio, per definizione, c’è proprio l’assenza di sintomi. Non tutte le relazioni tra virus e ospite evolvono in direzioni così piacevoli, che rappresentano una forma speciale di equilibrio ecologico. E come tutti gli equilibri biologici, sono situazioni temporanee, provvisorie, contingenti. Quando avviene uno spillover [=passaggio da una specie vivente ad un'altra] il virus entra in un nuovo ospite e la tregua si rompe: la reciproca tolleranza non è trasferibile, l’equilibrio si spezza, si instaurano nuove relazioni. Una volta entrato in un organismo a lui non familiare, il virus può trasformarsi in un innocuo passeggero, una moderata seccatura o una piaga biblica. Dipende. “
David Quammen, Spillover. L’evoluzione delle pandemie, (Traduzione di Luigi Civalleri; collana La collana dei casi), Edizioni Adelphi, 2014. [Libro elettronico]
 [ Edizione originale: Spillover. Animal Infections and the Next Human Pandemic, W.W. Norton & Company, Inc., 2012 ]
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studyrepositorybs · 2 years ago
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Saúde Coletiva e Vigilância Epidemiológica
Leia o trecho a seguir:
“A vinda da família real para o Brasil criou a necessidade da organização de uma estrutura sanitária mínima, capaz de dar suporte ao poder, já que várias doenças graves se espalhavam facilmente. O médico Oswaldo Cruz foi nomeado para dar um jeito neste problema. A sua primeira e conflituosa atitude foi promover uma ação de invasão a casas consideradas contaminadas, onde roupas, colchões e objetos acumulados e sujos foram queimados. O auge do conflito foi à instituição da vacinação compulsória e obrigatória contra a varíola. A população saiu às ruas e iniciou o movimento que ficou conhecido como Revolta das Vacinas.” Fonte: LEMOS, T. Fisioterapia na saúde da família. Rio de Janeiro: Seses, 2015. p. 9-10. Considerando essas informações e o conteúdo estudado sobre prevenção, educação e promoção da saúde, pode-se afirmar que as atitudes tomadas pelo médico sanitarista Oswaldo Cruz foram: 
a) efetivas, pois sua atitude de queimar objetos contaminados e velhos foi uma medida de promoção à saúde que garantiu o fim da transmissão de várias doenças, entre elas a varíola, que na época dizimou centenas de pessoas. 
b) pouco efetivas, já que nenhuma ação de promoção à saúde foi realizada para educar e conscientizar a população sobre os seus hábitos de vida e sobre a ação benéfica e preventiva da vacinação.
c) pouco efetivas, pois o valor da vacina era inacessível à maioria da população e os que podiam pagar não foram conscientizados sobre os benefícios desta.
d) efetivas em partes, pois a ação preventiva de invadir casas e queimar objetos da população foi inútil, já que não houve uma ação de conscientização associada. A vacinação, no entanto, foi um bom método de promoção à saúde.
e) totalmente efetivas, pois em caso de doenças contagiosas deve-se queimar objetos contaminados e promover a vacinação da população, sendo estas ações respectivamente de promoção a saúde e prevenção à doença.
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ltizzbiomed · 2 years ago
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Olá!! Esse é meu primeiro post.
É um mindmap básico, pra memorizar os principais conteúdos dentro da disciplina de epidemiología. Espero que gostem!! 🤍
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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La ricerca trionfa con l’Asd Città di Casale: una vittoria solidale
 Il contributo del calcio per sostenere il Dipartimento di Ricerca e Innovazione dell’Ospedale di Casale Monferrato
 Il contributo del calcio per sostenere il Dipartimento di Ricerca e Innovazione dell’Ospedale di Casale Monferrato Una vittoria sul campo e nella solidarietà. Domenica 24 novembre 2024, durante la partita del girone D di Promozione tra Asd Città di Casale e Fc Gassino San Raffaele, a vincere non sono stati solo i nerostellati, che hanno dominato con un sonoro 5-0, ma anche la ricerca…
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melomanfrine · 2 months ago
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Epidemiologia: Padrões e Combatendo Doenças
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Você já se perguntou por que algumas doenças se espalham rapidamente, enquanto outras permanecem controladas? Ou por que algumas comunidades são mais afetadas por certas condições de saúde do que outras? As respostas para essas perguntas estão no cerne da epidemiologia, uma área da saúde pública que investiga os fatores que influenciam a ocorrência e a distribuição de doenças e outros eventos relacionados à saúde em populações.Ver mais aqui: https://manfrinemelo.com/epidemiologia-padroes-e-combatendo-doencas/ Read the full article
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learncafe · 10 months ago
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Curso online com certificado! Epidemiologia, higiene e saneamento do meio
A preocupação com saneamento, ao longo da história, esteve quase sempre relacionada à transmissão de doenças. Entretanto, o crescimento acelerado da população mundial e do parque industrial, o consumo excessivo, o consequente aumento na produção de resíduos e o descarte irresponsável desses resíduos no meio ambiente têm levado a uma preocupação mais abrangente: a escassez […]
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drjerr · 1 year ago
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Escritura ridículamente buena: cómo escribir como un profesional y publicar como un jefe
Aprender a escribir bien no es para personas débiles de corazón. Requiere conocimiento, esfuerzo, perseverancia, determinación y repetición para dominarlo; sin embargo, a menudo las habilidades necesarias para transmitir datos científicos de manera efectiva no se enfatizan ni se enseñan en la formación médica de posgrado moderna. Si bien el aspecto más crucial a la hora de publicar un manuscrito…
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orbesargentina · 1 year ago
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El brote de cólera en Yemen es el más grande del mundo https://bit.ly/3M18Qvg
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scienza-magia · 2 years ago
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Nuovi indizi a sostegno dell'origine animale del virus del COVID
Ci sono nuovi indizi a sostegno dell'origine animale del virus del COVID. Si tratta di sequenze genetiche provenienti dal mercato di Wuhan che mostrano la presenza anche di cani procione nei luoghi dove è stato trovato SARS-CoV-2 all'inizio del 2020, e che aggiungono prove di un evento naturale di spillover. Gli scienziati hanno scoperto nuove prove genetiche relative al mercato di Wuhan, in Cina, dove c'è stato il primo focolaio di casi di COVID a fine 2019. I risultati, che confermano l'origine animale di SARS-CoV-2, il virus che ha causato la pandemia di COVID, sono stati presentati all'inizio della scorsa settimana a un gruppo consultivo convocato dall'Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). Florence Débarre, biologa evolutiva al Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS), ha scoperto le sequenze genetiche del virus che i ricercatori cinesi – guidati da George Gao, ex capo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie – avevano caricato su una banca dati genomica pubblica chiamata GISAID. Le sequenze sono state successivamente rimosse, ma non prima che numerosi altri ricercatori di diversi paesi le avessero scaricate e analizzate. I campioni contenenti l'RNA virale, raccolti al mercato all'ingrosso dei frutti di mare di Huanan a inizio 2020, contenevano anche materiale genetico di cani procione (Nyctereutes procyonoides) – un tipo di canide simile alla volpe a quanto pare venduto al mercato – e di altri animali. Il materiale genetico proveniva dalle stesse aree del mercato in cui è stato trovato SARS-CoV-2, suggerendo che i cani procione potrebbero essere stati infettati dal virus (forse da altri animali) e potrebbero essere stati i primi a diffonderlo agli esseri umani.
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Esemplare di cane procione (© Erich Thielscher/McPhoto/ullstein bild via Getty Images) Il virus ha scatenato una pandemia globale che ha ucciso quasi sette milioni di persone, e si è discusso se sia stato causato da una diffusione naturale dalla fauna selvatica all'essere umano o da una fuga di laboratorio da una struttura che studia i coronavirus a Wuhan. Le nuove prove non dimostrano direttamente che SARS-CoV-2 sia arrivato all'essere umano da cani procioni infetti, ma si aggiungono a un crescente numero di prove a favore di uno spillover dagli animali. "Questi dati non forniscono una risposta definitiva alla domanda su come sia iniziata la pandemia, ma ogni dato è importante per avvicinarci a questa risposta", ha dichiarato il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing di venerdì. Gli scienziati che stanno analizzando i dati stanno attualmente preparando un rapporto sulle loro scoperte, che sperano di pubblicare nei prossimi giorni. "Scientific American" ha parlato con uno dei ricercatori che hanno analizzato i campioni: Joel Wertheim, biologo evolutivo dell'Università della California a San Diego, che ha descritto la nuova scoperta e spiegato che cosa aggiunge alla nostra comprensione sulle origini del COVID. Che cosa dimostrano le nuove scoperte e come si inseriscono nel contesto più ampio della ricerca delle origini del COVID? Innanzitutto, aspettavo di vedere queste sequenze da più di un anno, forse due. Da tempo pensavamo che avrebbero confermato la presenza di ospiti sensibili e del virus nello stesso luogo e nello stesso momento sul mercato. Quindi eravate a conoscenza dell'esistenza di questi campioni, ma non erano disponibili al pubblico? Sì, sembra che eseguito più sequenziamenti sui campioni. Quindi non so quando siano stati prodotti.... in base a preprint del 2022 sappiamo che gli cinesi avevano campioni più vecchi. E sapevamo che quei campioni esistevano grazie a un documento trapelato all'inizio del 2020. Ma quel preprint precedente non menzionava sequenze animali, giusto? Sì, non menzionava specificamente la provenienza del materiale genetico non virale, a parte i campioni provenienti dall'essere umano. Da tempo sospettavo che almeno uno di quei punti del loro grafico provenisse da cani procione. Ed ecco che è così. Quanto è forte l'evidenza di uno spillover naturale come origine della SARS-CoV-2? Beh, innanzitutto vorrei dire che anche prima che venissero pubblicati questi dati, la preponderanza delle prove scientifiche indicava già da tempo uno spillover zoonotico naturale . Questi nuovi dati sono del tutto coerenti con questo scenario. Ora, ciò che è importante è che ritengo che sia un'interpretazione inappropriata dire che queste sequenze dimostrano che i cani procione, o qualsiasi altra specie ospite di mammifero, sono stati infettati da questi virus, perché tutto quello che stiamo mostrando è la co-occorrenza di materiale genetico da ambienti ospiti. Non è la stessa cosa di un tampone su un cane procione. E non è la stessa cosa che osservare un cane procione che trasmette un virus a un essere umano, cosa che, ovviamente, non vediamo mai. Non otteniamo mai questo livello di prova. Ma prima di tutto, questa è una prova forense della presenza di questi presunti animali ospiti al mercato. Su questo non ci sono più dubbi. E si trovavano nello stesso luogo del virus. Ora, è chiaro che alcuni di questi campioni ambientali contengono il virus a causa di esseri umani infetti. Ma è difficile immaginare che siano stati solo gli esseri umani a depositare il virus in tutti i luoghi in cui si trovavano ospiti sensibili e che si tratti solo di esseri umani che lo hanno trasmesso agli animali. Alla luce di tutto quello che sappiamo sui primi giorni della pandemia di COVID e di tutto quello che sappiamo sui virus zoonotici, questo corrisponde. Metterà a tacere la cospirazione delle fughe da laboratorio? No. Niente lo farà mai. Ma credo che dovrebbe aiutare a convincere gli scienziati più ragionevoli. Può dire se ci sono prove a favore dell'ipotesi della fuga da laboratorio, almeno per quanto riguarda la versione "in buona fede" che considera fuga del genere come una sorta di incidente? Il problema della versione in buona fede dell'ipotesi della fuga da laboratorio è che non ce n'è nemmeno una. C'è lo scienziato che è infettato sul campo, lo scienziato che è infettato in laboratorio da un virus che non è ancora stato descritto, il passaggio seriale o guadagno di funzione... Insomma, ognuna di queste ipotesi di fuga dal laboratorio è reciprocamente incompatibile. Osservando il genoma virale, non vediamo nulla di sospetto riguardo a tipo di manipolazione di laboratorio; davvero non lo vediamo. La spiegazione più "benevola" che rimane è che qualche addetto al laboratorio venga infettato da un virus che il laboratorio deve ancora caratterizzare, lo porti al mercato di Huanan e lo introduca potenzialmente più volte, e poi gli animali che sono in vendita vengano infettati. E nessuno di questi operatori di laboratorio trasmette a qualcuno che potrebbe aiutare gli epidemiologi a risalire a loro, né finiscono per essere sieroreattivi quando sono testati in seguito. Lei dice che questa catena di eventi sembra improbabile. Che cosa ne pensa del recente rapporto del Department of Energy degli Stati Uniti che ha concluso "con un basso livello di confidenza" (low confidence) che l'origine più probabile è stata una fuga dal laboratorio? Non ho idea del contenuto del rapporto del Department of Energy. Non posso fare commenti specifici su un rapporto che non è stato descritto o che non ho mai visto. Ma non riesco a immaginare quali prove reali abbiano. Soprattutto ora, alla luce . Questi primi casi legati al mercato. Sì, c'era molta confusione. Ma una volta eliminate tutte le supposizioni e i dati che non reggevano all'esame, è rimasto solo il mercato. E tutto ciò che abbiamo fatto da allora, dalle analisi geografiche alle analisi genomiche e, ora, alle analisi genetiche forensi, indica una zoonosi naturale al mercato. Indipendentemente dalla vera origine di SARS-CoV-2, dobbiamo comunque preoccuparci di mantenere i laboratori sicuri per evitare possibili fughe di agenti patogeni mortali? Certamente. Non conosco nessun virologo che non prenda sul serio la biosicurezza. Ma quando si parla di ricerca sul guadagno di funzioni e di sicurezza dei laboratori, questa discussione dovrebbe essere separata da quella sul COVID perché si tratta di due questioni diverse. Le circostanze dell'origine non sono correlate ed è un errore confondere le due cose. Tornando alle nuove prove genetiche, quali informazioni spera di ricavarne nelle prossime settimane? C'è materiale genetico proveniente dalle bancarelle del che non avevano il SARS-CoV-2. Sarei molto interessato a vederlo. Ci sono altri dati genetici provenienti dal mercato che non sono stati resi disponibili... Penso che i sequenziamenti precedenti possano essere ancora in circolazione e credo che sia imperativo condividere questi dati con l'intero gruppo, in modo che gli scienziati di tutti i livelli possano entrare e . Lei e i suoi colleghi pubblicherete questi risultati? Pubblicheremo un rapporto che riassume i nostri risultati. Direi che più vicini ai giorni, forse alle ore. (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su "Scientific American" il 17 marzo 2023. Traduzione ed editing a cura di "Le Scienze". Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.) Read the full article
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agrariacad · 2 years ago
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#artigo Identificação de parasitos em suídeos asselvajados no Rio Grande do Sul. Revista Agrária Acadêmica, v. 5, n. 3, p. 149-158, 2022. DOI 10.32406/v5n3/2022/149-158/agrariacad. ISSN 2595-3125 #IFFar #UFSM #parasito #parasitologia #suínos #animais #parasitologiaveterinaria #veterinaria #medicinaveterinaria #swine #epidemiologia #javali #boars #agrárias #pesquisa #veterinária #fapergs #animal #agropecuaria #agrotecnologia #ciência #science #animals #doutorado #mestrado #existepesquisanobr #googlescholar (em Rio Grande do Sul) https://www.instagram.com/p/CnEsjIlObrV/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Canton e Hong Kong sono situate nella regione del delta del Fiume delle Perle (Zhu), con metropoli come Macao, Shenzhen (città dallo sviluppo molto recente), Foshan, Zhongshan e altre ancora. Il 16 novembre 2002 un quarantaseienne di Foshan fu colpito da febbre e difficoltà respiratorie. Secondo quanto hanno stabilito i segugi dell'epidemiologia, spetta a lui il titolo di primo paziente di questa nuova malattìa. Non si sono conservati campioni del suo sangue o del suo muco, ma un forte indizio di SARS è il fatto che l’uomo contagiò a catena un bel po’ di persone (la moglie, una zia che gli fece visita in ospedale, il marito e la figlia della stessa zia). Il suo nome non è stato tramandato ai posteri; di lui si sa soltanto che era un «impiegato del governo locale». Un dato interessante del suo profilo, col senno di poi, è il fatto che avesse cucinato in precedenza piatti che prevedevano come ingredienti pollo, gatto e serpente. Mangiare serpenti non è insolito nel Guangdong, una provincia abitata da carnivori impenitenti e non schizzinosi, dove i menù potrebbero essere scambiati per la lista degli ospiti di uno zoo o di un negozio di animali.
Tre settimane dopo, all'inizio di dicembre, un cuoco di Shenzhen accusò gli stessi sintomi. Lavorava in una friggitoria e non si occupava direttamente di uccidere e preparare gli animali, ma ne manipolava le carni pulite e tagliate. Andò a farsi curare fuori da Shenzhen, allo Heyuan City People’s Hospital, dove trasmise la malattia ad almeno sei tra medici e infermieri, prima di essere trasferito a Canton, a duecento chilometri di distanza. Il giovane dottore che lo accompagnò in ambulanza si ammalò a sua volta. Non molto tempo dopo, tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, casi analoghi iniziarono a presentarsi a Zhongshan, città portuale situata un centinaio di chilometri a sud di Canton e poco distante da Hong Kong, che è dall'altra parte del Fiume delle Perle. Nel giro di poche settimane si registrarono ventotto casi. I sintomi comprendevano emicrania, febbre alta, brividi, dolore alle ossa, tosse forte e persistente con sangue nell'espettorato e progressiva compromissione dei polmoni, che si indurivano e si riempivano di liquido. La conseguente scarsa ossigenazione nei casi più gravi poteva portare alla morte. Tredici pazienti tra quelli di Zhongshan lavoravano nel settore sanitario e almeno uno era un cuoco, anche lui dedito alla preparazione di piatti a base di serpenti, volpi, zibetti (mammiferi di piccola taglia parenti alla lontana delle manguste) e ratti. Gli ufficiali sanitari della provincia si accorsero della concentrazione di casi a Zhongshan e spedirono in loco vari team di «esperti» che si occupassero di cura e prevenzione, ma in realtà nessuno di loro sapeva nulla di questa misteriosa e ingannevole malattia. Uno di questi gruppi produsse un documento ufficiale in cui il nuovo morbo era definito «polmonite atipica» (feidian in cantonese). La stessa formulazione di uso generico fu ripresa qualche settimana più tardi dall'OMS nel suo primo bollettino. Una polmonite atipica è una qualsiasi affezione polmonare non attribuibile ai classici patogeni, come ad esempio il batterio Streptococcus pneumoniae. Utilizzare questa espressione ben nota in medicina fu un modo per stemperare e non accentuare la stranezza e la potenziale pericolosità dei casi di Zhongshan. In realtà quella specie di polmonite non era solo atipica, ma anomala, feroce e spaventosa. Il bollettino ufficiale fu inviato agli ospedali e agli uffici sanitari della provincia (ma non fu reso pubblico). Conteneva anche una lista di sintomi tipici della malattia e una serie di raccomandazioni per arginarne la diffusione, che si rivelarono timide e tardive. A fine gennaio, un commerciante all'ingrosso di prodotti ittici, reduce da un viaggio a Zhongshan, fu ricoverato in un ospedale di Canton, da dove partì la serie di contagi a catena che di lì a poco avrebbe fatto il giro del mondo. "
David Quammen, Spillover. L’evoluzione delle pandemie, (Traduzione di Luigi Civalleri; collana La collana dei casi), Edizioni Adelphi, 2014. [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Spillover. Animal Infections and the Next Human Pandemic, W.W. Norton & Company, Inc., 2012 ]
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studyrepositorybs · 2 years ago
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Saúde Coletiva e Vigilância Epidemiológica
Frequentemente o Sistema Único de Saúde (SUS) é associado a longas esperas por tratamento e à falta de atendimento especializado. Mesmo apresentando problemas e sendo alvo de muitas críticas pela população brasileira, o SUS é reconhecido por outros países como um modelo de referência a ser seguido na assistência à saúde pública.
Considerando essas informações e o conteúdo prévio estudado sobre as políticas de saúde no Brasil, pode-se afirmar que o SUS é um sistema reconhecido internacionalmente por: a) garantir o atendimento médico por um preço mensal ínfimo que pode ser pago por toda população. b) proporcionar o acesso à saúde a todos os cidadãos nos diferentes níveis de atenção e complexidade. c) prover o acesso à saúde física e mental e condicionar esse serviço apenas à contribuição do INSS. d) englobar a realização de transplantes, tratamento ao câncer, hemodiálise e cirurgia plástica estética. e) ser o único sistema de saúde no mundo inteiramente gratuito e proporcionar o acesso universal aos serviços de saúde.
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crazy-so-na-sega · 4 months ago
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pare che sia un "obbligo ebraico" (modello halakhico)
pare che le case farmaceutiche siano in mano loro
Bourla e  Sally Susman = Pfizer
Leif Johansson e Pascal Soriot = AstraZeneca
Stéphane Bancel amministratore Moderna
Alex Gorsky presidente Johnson & Johnson
Stanley Erck presidente Novavax
Alexander Gintsburg, direttore dell’Istituto di Ricerca di Epidemiologia e Microbiologia di Mosca e creatore del vaccino Sputnik V.
Tuttavia, ci si domanda: come ha fatto un “obbligo ebraico”, le cui caratteristiche sono paragonabili a quelle di una mitzvah, a divenire un obbligo per tutto l’Occidente e per tutto il mondo? Di chi sono le responsabilità?
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da masticare piano...:-)
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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DISCOTECA BILL GATES: «L'UMANITÀ HA DUE SCELTE: LA TERZA GUERRA MONDIALE O UN'ALTRA PANDEMIA»
Il miliardario sarcopenico eugenetico più odiato del pianeta terra avverte che nei prossimi anni l'umanità dovrà affrontare o una Terza Guerra Mondiale o un'altra pandemia mortale. In un'intervista con CNBC, Gates cita "molta instabilità" nel mondo, che potrebbe scatenare "una guerra importante". Ma anche se questo conflitto venisse evitato, "allora sì, ci sarà un'altra pandemia, molto probabilmente nei prossimi 25 anni".
Questi messaggi binari suonano come quelli del climatizzatore o dei contagiati e morti di draghiana memoria. Perché non dire che pure una guerra INSIEME a numerose pandemie è un fenomeno altrettanto probabile? Si tratta di triggers formulati per generare un temporaneo effetto di consenso, funzionano particolarmente bene con il bestiame.
Nonostante tutto la risposta molle alla pandemia deve aver indispettito non poco l'uomo più detestato del pianeta. Critico della risposta americana alla crisi, Gates ha infatti dichiarato:
«Il paese che il mondo si aspettava guidasse e fosse un modello non è stato all'altezza di tali aspettative. Sebbene alcune delle lezioni della pandemia siano state apprese, sono state molto meno di quanto mi sarei aspettato».
La delusione di Gates non è isolata; molti altri attivisti globali per la salute stanno spingendo il mondo occidentale per ottenere risposte migliori alle nuove epidemie.
Questo tema ricorrente è emerso anche durante la panfuffa, secondo il professor Paul Hunter dell'Università di East Anglia, esperto in epidemiologia delle malattie emergenti:
«Nell'Occidente ci interessiamo veramente solo a una malattia quando inizia a rappresentare una minaccia diretta per noi stessi. Il problema è che molte di queste malattie avrebbero potuto essere impedite, se i paesi sul campo avessero avuto le risorse necessarie».
Gates ha ribadito la speranza che gli enti sanitari comincino a pensare a lungo termine nei prossimi anni, aggiungendo:
«Stiamo ancora mettendo insieme le nostre idee su cosa abbiamo fatto bene e cosa non abbiamo fatto bene... Forse, nei prossimi cinque anni, miglioreremo. Ma finora la situazione è abbastanza deludente».
GLI STATI COME DELLE PARROCCHIE DI UN'UNICA, GRANDE CHIESA DEL MALE
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta veicolando questo messaggio dall'alto delle gerarchie. Quest'anno, l'OMS ha condiviso un avviso sulla diffusione del virus dell'influenza attraverso il bestiame, gli uccelli e gli esseri umani e ha esortato le nazioni a lavorare insieme per essere meglio preparate a fronteggiare una pandemia.
«C'è una certezza: ci sarà un'altra pandemia influenzale in futuro»
Lo ha dichiarato Nicola Lewis, direttrice del Worldwide Influenza Centre. Lewis ha aggiunto:
«Il mio messaggio alle comunità internazionali è che dobbiamo accantonare le nostre reticenze. Dobbiamo mettere da parte i nostri interessi parocchiali e ricordarci degli impatti e delle conseguenze devastanti di una pandemia globale causata da qualsiasi agente patogeno».
I "TIMORI" DI UNA GUERRA MONDIALE
Il Dr Morte Bill - che vale 157 miliardi di dollari secondo il Bloomberg Billionaires Index, quindi al netto degli ovvi fondi neri in suo possesso ed in sua gestione - non è l'unico nome influente a mettere in guardia da un potenziale conflitto globale.
Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha precedentemente affermato che le tensioni geopolitiche rappresentano la più grande minaccia per l'economia globale.
«Abbiamo già affrontato l'inflazione, abbiamo già affrontato i deficit, abbiamo già affrontato le recessioni e non abbiamo mai visto qualcosa del genere dall'epoca della Seconda Guerra Mondiale»
Lo ha riferito all'emittente indiana CNBC TV-18 lo scorso settembre riferendosi all'invasione della Russia in Ucraina.
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falcemartello · 1 year ago
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Gli esperti di Rna e di epidemiologia che poi sono anche esperti di geostrategia russa e di patriarcato adesso sono esperti di mansioni militari in capo ai Comandi di stato maggiore. Tutto sempre cercato su Google esattamente come fanno i fact checker...
@boni_castellane
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escritorasms · 9 months ago
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Josilainne Dias (Jateí - MS)
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Josilainne possui Pós-Doutorado em Educação Física UEL/UEM e doutorado em Educação Física pela UEL/UEM, mestrado em Ciências da Reabilitação pela UEL/UNOPAR e Fisioterapeuta graduada pela Universidade Estadual de Londrina (UEL). Ela é membro do Grupo de Pesquisa em Avaliação e Intervenção em Fisioterapia (PAIFIT) onde realiza estudos em Epidemiologia e Biomecânica e atualmente é professora do Curso de Medicina da UEMS (Unidade Campo Grande).
Josilainne tem participações e coordenações de diversos artigos no nosso estado e também alguns deles publicados por universidades internacionais.
Link de um dos seus artigos:
https://www.scielo.br/j/fm/a/Zxm6fRVbCGYpzTKmvqdVrPm/?lang=pt
Currículo Lattes de Josilainne
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