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Perché il sistema sanitario pubblico è sostenibile.Mercoledì 5 febbraio 2025, ore 14:30 | Aula Magna, Padiglione 5, Policlinico Sant’Orsola IRCCS, Bologna.
Un importante evento dedicato alla sostenibilità del sistema sanitario pubblico si terrà il 5 febbraio 2025 presso l’Aula Magna del Padiglione 5 del Policlinico Sant’Orsola IRCCS di Bologna
Un importante evento dedicato alla sostenibilità del sistema sanitario pubblico si terrà il 5 febbraio 2025 presso l’Aula Magna del Padiglione 5 del Policlinico Sant’Orsola IRCCS di Bologna. L’incontro, organizzato con ingresso gratuito e iscrizione obbligatoria, vedrà la partecipazione di esperti di rilievo nazionale e internazionale. Programma e tematiche principali.L’evento si aprirà con il…
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Whilw the United states hegemony and economy fall apart, China is building a strong and stable economy that will soon surpass the one of the dying empire
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⚠️ XI JINPING ALLA RIUNIONE SUGLI AFFARI FINANZIARI ED ECONOMICI: CONCENTRARSI SULL'ECONOMIA REALE, COSTRUIRE UN SISTEMA INDUSTRIALE MODERNO, PROMUOVERE LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA" ⚠️
⭐️ Il 2023, come scritto da Chu Daye, rappresenta il primo anno di attuazione dei Principi del 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, il 45° Anniversario della Riforma e Apertura e il 10° Anniversario della storica Terza Sessione Plenaria del 18° Comitato Centrale del CPC 🚩
🇨🇳 Venerdì, 05/05, si è tenuta, a Pechino, la Prima Riunione della Commissione per gli Affari Finanziari ed Economici sotto la Guida del 20° Comitato Centrale, presieduta dal Presidente Xi Jinping 🚩
🤔 Il Tema della Riunione è stato: l'Economia REALE come punto focale degli sforzi della Cina nello suo sviluppo, con un Moderno Sistema Industriale come fondamento, con l'obiettivo di raggiungere l'obiettivo del Secondo Centenario ⭐️
🇨🇳 Il Presidente Cinese ha sollecitato un rafforzamento della Pianificazione Strategica e l'accelerazione di un Sistema Industriale modernizzato sotto ogni aspetto ⭐️
📊 L'Agenzia di Pianificazione Macro-Economica della Cina, la "国家发改委", ha dichiarato che l'Innovazione Tecnico-Scientifica deve essere il Pilastro per il raggiungimento dell'Auto-Sufficienza, secondo il Principio del "自力更生", ovvero "fiducia in se stessi" 🌺
🇨🇳 Il Presidente Cinese ha dichiarato che il Governo Centrale deve continuare a seguire il Percorso Cinese per la Modernizzazione, senza legarsi ad approcci Occidentali di finanziarizzazione e de-industrializzazione ❤️
📖 Cong Yi, Professore di Finanza ed Economia all'Università di Tianjin, ha dichiarato che le Politiche Fiscali e Monetarie della Cina saranno dirette all'Economia Reale, e che il Settore Finanziario dovrà restare al servizio dell'Economia REALE, e non prendere il sopravvento su di essa ⭐️
📊 Dopo aver raggiunto un ottimo risultato nel Primo Trimestre del 2023, con un +4,5% del PIL, il Partito Comunista Cinese continua a programmare la crescita futura, per dare un nuovo slancio all'Economia della Nazione 📈
🇨🇳 Nel Secondo Trimestre del 2023, in concomitanza con l'Anniversario della Riforma e Apertura, il Governo Cinese porrà l'enfasi proprio sulle Porte Aperte della Cina al Mondo, organizzando importanti fiere, esposizioni ed eventi turistici 💕
❤️ La 133ª Fiera di Canton, ad esempio, si è appena conclusa, con un raggiungimento di accordi in loco e online per un valore di 25,11 Miliardi di Dollari 📊
💕 Subito dopo la Fiera di Canton, il CPC ha annunciato la 3ª China-CEEC Expo & International Consumer Goods Fair, che si terrà dal 16/05 al 20/05, con la partecipazione di oltre 3.000 espositori, un aumento del 30% rispetto all'anno precedente, che mostra la crescita dell'importanza della Fiera 📊
🇨🇳 Sebbene gli Economisti Cinesi abbiano dichiarato che vi sono ancora problemi da risolvere, come la crescita irregolare, l'Economia Cinese è pronta a registrare una forte crescita anche nel Secondo Trimestre, e potrebbe - in un trimestre - arrivare a raggiungere un +5,5% di crescita del PIL 📈
⭐️ Aderire alla Filosofia di Sviluppo secondo il Principio "以人为本", ovvero "Mettere le persone al primo posto", rafforzare il Sistema di Distribuzione, migliorare il Sistema d'Istruzione e i Servizi Sanitari, promuovere una «società favorevole alla gravidanza» e salvaguardare lo Sviluppo Demografico della Cina costituiscono ulteriori obiettivi della Pianificazione Cinese 🇨🇳
🚩 I Funzionari che hanno partecipato alla Riunione hanno sottolineato la necessità di coordinare il rapporto tra Popolazione, Economia, Società, Risorse e Natura, promuovendo l'Armonia di ogni elemento 💕
🔺国家发改委: "Attuare la Nuova Filosofia di Sviluppo per comporre un Nuovo Capitolo nella Modernizzazione Socialista" ⭐️
🔺Xi Jinping: "Tenere alta la Grande Bandiera del Socialismo con Caratteristiche Cinesi e lottare uniti per costruire un Paese Socialista Moderno sotto ogni Aspetto" 🚩
🔺La crescita dell'Economia Cinese nel Primo Trimestre del 2023 supera ogni aspettativa 📈
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⚠️ XI JINPING AT MEETING ON FINANCIAL AND ECONOMIC AFFAIRS: FOCUS ON REAL ECONOMY, BUILD MODERN INDUSTRIAL SYSTEM, PROMOTE STRATEGIC PLANNING" ⚠️
⭐️ 2023, as written by Chu Daye, represents the first year of implementing the Principles of the 20th National Congress of the Communist Party of China, the 45th Anniversary of Reform and Opening Up, and the 10th Anniversary of the historic Third Plenary Session of the 18th CPC centeal Committee🚩
🇨🇳 On Friday, 05/05, the First Meeting of the Commission for Financial and Economic Affairs was held in Beijing under the guidance of the 20th Central Committee, chaired by President Xi Jinping 🚩
🤔 The Meeting Theme was: REAL Economy as the focal point of China's efforts in its development, with a Modern Industrial System as the foundation, with the aim of achieving the goal of the Second Centennial ⭐️
🇨🇳 The Chinese President has called for a strengthening of Strategic Planning and the acceleration of an Industrial System modernized in every respect ⭐️
📊 The Macro-Economic Planning Agency of China, the "国家发改委", declared that Technical-Scientific Innovation should be the Pillar for the achievement of Self-Sufficiency, according to the Principle of "自力更生", i.e. " self-confidence" 🌺
🇨🇳 The Chinese President has declared that the Central Government must continue to follow the Chinese Path of Modernization, without binding on Western approaches of financialization and de-industrialization ❤️
📖 Cong Yi, Professor of Finance and Economics at Tianjin University, stated that China's Fiscal and Monetary Policies will be directed to the Real Economy, and that the Financial Sector should remain at the service of the REAL Economy, and not take the over it ⭐️
📊 After achieving an excellent result in the first quarter of 2023, with +4.5% of GDP, the Chinese Communist Party continues to plan future growth, to give a new impetus to the nation's economy 📈
🇨🇳 In the Second Quarter of 2023, coinciding with the Anniversary of Reform and Opening Up, the Chinese Government will place emphasis on China's Open Doors to the World, organizing important fairs, exhibitions and tourist events 💕
❤️ The 133rd Canton Fair, for example, has just concluded, with the achievement of on-site and online agreements worth 25.11 Billion Dollars 📊
💕 Just after the Canton Fair, the CPC announced the 3rd China-CEEC Expo & International Consumer Goods Fair, which will be held from 16/05 to 20/05, with the participation of more than 3,000 exhibitors, a 30% increase from to the previous year, which shows the growth of the importance of the Fair 📊
🇨🇳 Although Chinese Economists have declared that there are still problems to solve, such as irregular growth, the Chinese Economy is ready to record strong growth also in the Second Quarter, and could - in one quarter - reach a +5 .5% GDP growth 📈
⭐️ Adhere to the Development Philosophy according to the "以人为本" Principle, i.e. "Put People First", strengthen the Distribution System, improve the Education System and Health Services, promote a "pregnancy-friendly society" and safeguard the Demographic development of China are further objectives of the Chinese Planning 🇨🇳
🚩 The Officials who participated in the Meeting underlined the need to coordinate the relationship between Population, Economy, Society, Resources and Nature, promoting the Harmony of each element 💕
🔺国家发改委: "Implementing the New Development Philosophy to Compose a New Chapter in Socialist Modernization" ⭐️
🔺Xi Jinping: "Hold up the Great Banner of Socialism with Chinese Characteristics and fight united to build a Modern Socialist Country in Every Aspect" 🚩
🔺The growth of the Chinese economy in the first quarter of 2023 exceeds all expectations 📈
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Che ripresa è se i lavoratori poveri sono sempre di più? Ci sono sempre più lavoratori poveri e indebitati a causa dei bassi salari, della precarietà, del part-time involontario, dei contratti truffa, della dinamica salariale spinta verso il basso dalle privatizzazioni e del rincaro di tariffe e beni essenziali. Di Federico Giusti per La Città Futura. Come si misura la povertà lavorativa? Una domanda di non facile risposta, per quanto l’esperienza comune insegni a giudicare poveri quanti non percepiscono un salario adeguato a supportare le esigenze personali e familiari. (...)È povero chi lavora meno di sette mesi all’anno; è povero chi non va oltre un contratto part-time; sta diventando povero anche chi ha un full-time ma con contratti nazionali di riferimento che prevedono una bassa paga oraria. La povertà delle famiglie non riguarda più solo i nuclei monoreddito o con figli a carico. Sovente a non arrivare in fondo al mese è il lavoratore che fino a 10 anni fa poteva definirsi privilegiato, con un posto fisso e contratto full-time. Ogni considerazione sulla povertà riporta la mente alla figura sociale del lavoratore o pensionato indebitato, costretto a continui prestiti per far fronte a esigenze familiari e a spese insostenibili con la sua semplice fonte di reddito. Il debito non è solo un rapporto economico; resta anche una tecnica di controllo e di governo delle soggettività individuali e collettive. Chi contrae debiti è generalmente, per ovvi motivi, un soggetto ricattato e ricattabile, vive una situazione di inferiorità e un senso di colpa che poi è stato insinuato per anni nella nostra mente, una sorta di espiazione del debito pubblico, esploso fragorosamente nel corso degli ultimi anni per salvare il sistema finanziario privato, che diviene il giusto pretesto per abbattere le spese sociali e quelle pensionistiche. Nei 40 anni di politiche neoliberiste, il lavoratore indebitato è divenuta figura di massa, indebitato rispetto alle banche per onorare prestiti atti all’acquisto della prima casa, a ripagarsi le spese universitarie o sanitarie (specie laddove istruzione e sanità pubblica non funzionano), a coprire le spese per un’assicurazione privata o semplicemente arrivare a fine mese. (...) E se oggi gli stipendi sono leggeri, anzi leggerissimi, lo saranno anche le pensioni di domani tra vuoti contributivi e un sistema di calcolo dell’importo previdenziale alquanto svantaggioso per i bassi e medi salari, in primis i precari e le precarie. Going for Growth 2021, Ocse a Italia: crisi sta aggravando le disuguaglianze Il lavoratore indebitato vive una situazione paradossale: subisce la crescita dei carichi di lavoro ma percepisce salari del tutto insufficienti, vive sulla sua pelle la colpevolizzazione tipica della miseria vissuta con senso di vergogna, percepisce una sostanziale inadeguatezza, un fallimento esistenziale. La povertà non è solo economica ma etica e morale, tanto che ciascuno di noi nasce già con un fardello di debiti da pagare (ma specularmente c’è chi – pochi – nasce con un cospicuo credito!). Potremmo sintetizzare l’intero ragionamento nel luogo comune secondo il quale si vive per lavorare e pagare i debiti. E il fardello del debito pubblico per anni è stato scaricato sulle nostre spalle per sviluppare un senso di colpa diffuso che alla fine impedisce di avanzare rivendicazioni forti in termini di salari, pensioni e servizi. (...) Secondo noi serve un radicale cambiamento di prospettiva che non potrà essere quello di adeguarsi alle politiche fiscali, previdenziali e occupazionali della Ue o dei paesi a capitalismo avanzato. Bisogna osare e pensare in maniera radicalmente diversa da come si è fatto nel recente passato, aggredire le cause economiche e sociali della miseria e per farlo bisogna uscire dal moderatismo salariale ed economico che ha instillato nella classe lavoratrice il senso di colpa tipico dell’uomo indebitato. Perché, a scanso di equivoci, colpe noi non ne abbiamo. La Città Futura
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Quanto conviene liberalizzare le droghe leggere
Cosa ci dicono le ricerche sulla legalizzazione di cannabis e droghe leggere? Sono sempre di più le nazioni che scelgono di legalizzare il consumo della cannabis e delle altre cosiddette droghe leggere. Con quali effetti? Vediamo cosa ci dicono le ricerche disponibili. Si torna a parlare di droghe leggere. Colpa del governo Draghi, che in pochi giorni ha prima consegnato la delega per le politiche anti-droga alla ministra cinquestelle delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, nota per le sue simpatie antiproibizioniste; e poi portato avanti la discussione della proposta di legge per la depenalizzazione delle droghe leggere per uso personale e terapeutico presentata lo scorso dicembre dal deputato di +Europa Riccardo Magi e dal Movimento 5 stelle Michele Sodano, che dovrebbe sbarcare in Commissione Giustizia già dalla prossima settimana. Difficile immaginare che il testo si trasformi in una legge nel corso di questa legislatura, visto il tema divisivo e le priorità sanitarie che caratterizzano il periodo, ma la discussione non potrà che alimentare il dibattito su un tema che si va facendo sempre più impellente, di anno in anno, con l’aumentare delle nazioni che imboccano la via della legalizzazione della cannabis. Una scelta che punta a riconoscere un cambio di sensibilità in merito da parte dell’opinione pubblica, ma anche a contrastare il commercio criminale di stupefacenti, a rimpolpare le casse statali con le tasse provenienti da un mercato legale, e non ultimo a ridurre le spese, non indifferenti, legate alle operazioni di repressione, e a ridurre il numero di persone detenute per possesso o piccoli traffici di droghe leggere. In questo senso, depenalizzare, legalizzare o liberalizzare le droghe leggere funziona? Vediamo cosa dicono alcune delle ultime ricerche. Stime italiane Un’analisi aggiornata della situazione nostrana si trova nell’Undicesimo libro bianco sulle droghe, una pubblicazione che ogni anno stima l’impatto sociale ed economico dell’attuale quadro normativo proibizionista. Nell’ultima edizione leggiamo che i costi annuali in termini di mancate entrate fiscali, operazioni di polizia, rallentamento dei processi e sovraffollamento delle carceri raggiungono circa i 20 miliardi di euro. Una stima di parte, probabilmente esagerata, che però aiuta a mettere in prospettiva i costi, inevitabili, dell’attuale ordinamento. Anche perché alcuni numeri non sono opinabili: il 30% dei detenuti entrano in carcere per una violazione dell’articolo 73 del Testo unico sulle sostanze stupefacenti (produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope), quasi il 24% dei detenuti attualmente è in carcere per violazioni dell’articolo 73 (cioè per violazioni che riguardano il consumo o lo spaccio al dettaglio) mentre solo il 9% delle detenzioni è legato all’articolo 74 (associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), cioè per crimini gravi connessi al traffico di droga. La legalizzazione, o anche la semplice depenalizzazione, delle droghe leggere (o persino della sola cannabis) basterebbe quindi per risolvere in un colpo il problema del sovraffollamento delle carceri, comportando al contempo un aumento di entrate fiscali che l’economista Marco Rossi, della Sapienza, ha stimato raggiungere circa i 5,5 miliardi di euro l’anno. Incidenti stradali
Un altro numero importante è quello che riguarda il numero di persone che si mettono alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: attenendosi agli accertamenti effettuati dalle forze dell’ordine nei weekend (certificati dall’Istat) queste rappresentano solo lo 0,27% del totale, e raggiungono appena il 3,20% nel caso di incidenti stradali. Attualmente quindi l’impatto delle droghe sugli incidenti automobilistici nel nostro paese è largamente minoritario. Ma quanto potrebbe aumentare il pericolo in caso di legalizzazione o depenalizzazione? Un indizio possono darcelo gli studi effettuati negli Stati Uniti, dove diversi stati a partire dal 1990 hanno iniziato a legalizzare il consumo medico (spesso definito in termini molto liberali) e poi quello ricreativo della marijuana. Una ricerca del 2019 ha calcolato un aumento medio degli incidenti automobilistici in seguito alla legalizzazione pari a 1,1 incidente per milione di abitanti nel primo anno dalla legalizzazione, seguito poi da una diminuzione media di 0,06 incidenti per milione di abitanti. Un altra ricerca americana, pubblicata nel 2017, calcolava un aumento annuo degli incidenti nei primi due stati americani che hanno legalizzato il consumo ricreativo, Washington e Colorado, pari a 0,2 incidenti in più per ogni miliardo di miglia percorse. Risultati simili arrivano anche dal Canada, dove il consumo ricreativo della Cannabis è legale dal 2018: uno studio pubblicato 2019 ha analizzato le analisi del sangue di tremila guidatori coinvolti in incidenti e i verbali di polizia di altri 2.318 sinistri, senza trovare alcun collegamento statisticamente rilevante tra livelli di Thc nel sangue e rischio di incidente. Legalizzazione e consumi Altro tema caldo è quello degli effetti di una depenalizzazione, o legalizzazione, delle droghe leggere sui consumi: eliminato l’effetto dissuasivo dei divieti la popolazione inizierà a utilizzare più facilmente le droghe? E in particolare, lo faranno i minori, che rappresentano l’unica categoria in cui è stato dimostrato un impatto negativo per la salute legato al consumo di cannabis? A guardare la letteratura scientifica disponibile, non esiste ancora una risposta univoca. Uno studio del 2019 su Jama Pediatrics ha analizzato la situazione nello stato di Washington, concludendo che la legalizzazione della cannabis medica non incoraggia il consumo tra gli adolescenti, e che la legalizzazione del consumo ricreativo potrebbe addirittura ridurlo. Una ricerca simile svolta in Colorado e nello stato di Washington ha ottenuto invece risultati diversi, individuando un aumento dei consumi e una ridotta percezione del rischio tra i giovani dello stato di Washington, e un impatto nullo della legalizzazione in Colorado. In Canada, i risultati preliminari dell’indagine nazionale sul consumo di cannabis del 2019 indicano che non vi è stato un aumento nei consumi tra i giovani in seguito alla legalizzazione del 2018, e che gli unici ad aumentare il consumo sono stati gli uomini tra i 45 e i 64 anni. Altre ricerche sembrano indicare invece un aumento dei consumi, più o meno marcato, in seguito alle legalizzazioni. Una risposta univoca dalle ricerche non si può quindi ancora trarre, anche se molti esperti concordano nel ritenere la legalizzazione un fattore che dissuade il consumo tra i più giovani, in parte per motivi culturali, e in parte per una maggiore facilità dei controlli in un contesto normativo che ne proibisce la vendita unicamente ai minori. Guadagni del mercato legale Passando al principale argomento degli antiproibizionisti, quanti guadagni porta la legalizzazione nelle casse dello stato? Chiaramente, dipende da molti fattori, non ultimo il tipo di tassazione che si decide di applicare sulla marijuana legale. Qualche esempio comunque può aiutare a mettere le cose in prospettiva. In Colorado (che ha 5,7 milioni di abitanti) lo stato ha deciso per una tassazione del 15% a carico di coltivatori e rivenditori, e un altro 15% che ricade sul consumatore. In questo modo, nel 2018 il mercato della cannabis legale ha raggiunto 1,2 miliardi di dollari, producendo entrate per 270 milioni di dollari per le casse statali. Quasi sette volte di più di quanto lo stato guadagna ogni anno dalla tassazione degli alcolici. In California (39,5 milioni di abitanti), dove il mercato legale ha incontrato diversi problemi a causa di norme considerate da molti troppo severe, i ricavi del 2018 sono stati pari a 345 milioni di dollari. Nello stato di Washington (7 milioni e 600mila abitanti) 376 milioni. Con cifre simili, non è difficile immaginare che in Italia, con i suoi 60 milioni e rotti di abitanti, si raggiungerebbero facilmente i 5 miliardi e mezzo di introiti fiscali annuali stimati da alcune ricerche. Tagliando al contempo un’importante fetta di mercato alla criminalità organizzata e riducendo la popolazione carceraria. Read the full article
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La convenzione delle nazioni unite sul diritto del mare (Unclos), firmata nel 1982, e quelle internazionali solas e sar non lasciano margini a dubbi: le persone in difficoltà devono essere soccorse. Ma per il giornale di Travaglio è vangelo le dichiarazioni del Pm Zuccaro Esclusivo, titola Il Fatto Quotidiano: sappiamo che tra Ong e scafisti c’è uno strano movimento sincronico. E quindi, grazie a sofisticatissime tecnologie israeliane e a rivelazioni segretissime dei Servizi, veniamo a sapere che quando partono i gommoni con i migranti dalla Libia, lì davanti in mare ci sono le navi delle Ong. Perbacco. Certo, si affretta a dire Il Fatto, quasi rammaricandosene, è difficile documentare tutto questo in un processo e non sappiamo neppure se questo materiale di indagine è utilizzabile, e sotto il profilo diplomatico e sotto quello giuridico, visto che si tratta di “prove” acquisite su un territorio straniero in maniera, diciamo così, un po’ estemporanea. Però, i magistrati che hanno ipotizzato un asse tra volontari delle Ong – per carità, per motivi umanitari – e gli scafisti ci avevano visto giusto: le Ong sono quanto meno gli “utili idioti” degli scafisti, i quali intanto risparmiano in nafta. Che poi sia da configurarsi il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, come ipotizza la procura di Catania, beh questo è un altro paio di maniche. L’unica cosa sicura è che la Libia vuole attrezzature e denari e che i trafficanti libici a cui sono state versate cospicue somme di denaro per rallentare gli sbarchi ne vogliono ancora di più. Per intanto, i migranti che vengono bloccati sono tenuti in condizioni che già definire disumane è un eufemismo. Intanto, Eurostat, l’istituto di statistica dell’Unione europea, dice che il numero degli immigrati che fanno domanda di asilo politico nella Ue è sceso nel 2017 a 650.000, rispetto al milione e 206.000 del 2016. Dunque, in un anno si è registrato un calo di quasi la metà delle domande. Il che significa che c’è stato un calo di quasi la metà di sbarchi e di arrivi. Eurostat dice pure che questo numero qua di 650.000 richieste di asilo fa tornare le statistiche ai livelli del 1992, anno della prima ondata, che all’epoca provenivano dallo smembramento della ex Jugoslavia. Attualmente, a chiedere protezione umanitaria sono soprattutto siriani ( 102.000 domande), iracheni ( 47.500) e afghani ( 43.000). Il che significa pure che le guerre non finiscono mai e si spostano sempre. In proporzione alla popolazione residente, il flusso maggiore del 2017 è diretto verso la Grecia. D’altronde, per arrivare dalla Turchia all’isola di Lesbo c’è un braccio di mare di pochi chilometri, per arrivare dalla Tunisia a Lampedusa ci sono trecento chilometri. Eppure, la percezione che noi abbiamo della quantità di immigrazione è di una dinamica in continuo aumento. Nei venticinque anni cui fanno riferimento queste statistiche siamo passati nella chiacchiera pubblica dalla “crisi umanitaria” alla “invasione inarrestabile”. Le leggi del mare parlano chiaro. La Convenzione di Montego Bay ( conosciuta anche come Unclos, Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, firmata nel 1982), la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare ( Solas), la Convenzione internazionale sulla ricerca e il soccorso in mare ( Sar) non lasciano margini a dubbi: «Il comandante di una nave in navigazione che riceve un segnale da qualsiasi provenienza indicante che una nave o un aereo o loro natanti superstiti si trovano in pericolo, è obbligato a recarsi a tutta velocità all’assistenza delle persone in pericolo», così la Solas. E la Unclos: «Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batte la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l’equipaggio o i passeggeri: a) presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo; b) proceda quanto più velocemente è possibile al soccorso delle persone in pericolo, se viene a conoscenza del loro bisogno di aiuto, nella misura in cui si può ragionevolmente aspettare da lui tale iniziativa». Le leggi del mare sono pignole, e lo si può capire, è difficile mettere paletti e tirare fili spinati e alzare muri sulle acque. Però è perché sono pignole che si possono definire con precisione alcuni concetti fondamentali, a cominciare dai limiti marittimi che si estendono a partire dalla costa. Così, abbiamo le acque territoriali ( fino a 12 miglia), la zona continua ( altre 12 miglia), la zona economica esclusiva ( 200 miglia), e da lì cominciano le acque internazionali. Le acque territoriali sono quella parte di mare su cui lo Stato esercita la propria sovranità territoriale in modo del tutto analogo al territorio corrispondente alla terraferma. Poi, ci sono le altre 12 miglia della zona contigua, che però non tutti gli Stati applicano. A differenza delle acque territoriali, la Zona contigua non fornisce diritti sovrani allo stato costiero, ma solo diritti di controllo sulle navi in transito, tesi a prevenire o reprimere infrazioni alle sue leggi doganali, fiscali, sanitarie o di immigrazione. Poi c’è la zona economica esclusiva, in cui uno Stato costiero ha diritti sovrani per la gestione delle risorse naturali, giurisdizione in materia di installazione e uso di strutture artificiali o fisse, ricerca scientifica, protezione e conservazione dell’ambiente marino. Comunque, anche nella fascia più vicina alla costa, quella delle cosiddette “acque territoriali”, esiste un diritto di passaggio inoffensivo da parte delle navi straniere, «sia per traversarlo, sia per entrare nelle acque interne, sia per prendere il largo provenendo da queste, e purché il passaggio sia “continuo e rapido”. Il passaggio è considerato inoffensivo “finché non reca pregiudizio alla pace, al buon ordine o alla sicurezza dello Stato costiero”», così dice il diritto internazionale. Ora, è difficile pensare che l’intervento delle navi delle Ong, in ogni caso mai accaduto in acque territoriali, che girano nel Mediterraneo per salvare vite umane possa considerarsi un pregiudizio alla pace, per dire, della Libia, dove una forma di guerra “a bassa intensità” – se così si può dire – dura fin dalla caduta di Gheddafi. Ma è abbastanza difficile anche sostenere che «il buon ordine e la sicurezza» dell’Italia vengano minacciati dalle Ong e dai loro salvataggi in mare. Eppure, è proprio questo il filo di ragionamento – se così si può dire – che seguiva il procuratore di Catania, Zuccaro, che ha emesso l’avviso di garanzia ai responsabili della ong Open Arms per la nave Proactiva sequestrata nel porto di Pozzallo pochi giorni fa, ipotizzando il reato di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. E che un anno fa, quando cominciò il polverone sugli accordi e il rapporto tra finanziamenti occulti di scafisti e le organizzazioni umanitarie nel Mediterraneo, in un’intervista radiofonica disse: «Si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi». Poi, al Senato Zuccaro parlò da “privato cittadino” e rabberciò le sue parole. Però, insiste. E trova eco – a parte nel Fatto Quotidiano – in quelle politiche e in quei partiti che hanno fatto dell’immigrazione la loro “carta vincente”. Lanfranco Caminiti da il dubbio
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Canalys: boom investimenti in sicurezza ma occhio alla scure sui budget IT
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Canalys: boom investimenti in sicurezza ma occhio alla scure sui budget IT
Boom investimenti in sicurezza ma occhio alla scure sui budget IT dice Canalys. Il blocco delle aziende, causa Covid-19, e il conseguente lavoro da remoto dei dipendenti e collaboratori delle stesse ha fatto crescere gli investimenti in sicurezza informatica nel primo trimestre 2020. Secondo le rilevazioni Canalys, il mercato mondiale della cybersecurity è aumentato del 9,7% anno su anno nel primo trimestre 2020. L’investimento totale ha raggiunto i 10,4 miliardi di dollari, spalmati in sicurezza della rete, sicurezza degli endpoint, sicurezza del web e della posta elettronica, sicurezza dei dati e vulnerabilità e analisi della sicurezza.
Cisco ha pesato per il 9,1% dell’investimento totale. Palo Alto Networks gli è stato a un passo con una quota di mercato del 7,8%. Fortinet ha mantenuto il suo slancio e aumentato la sua quota al 5,9%. Check Point è stato il quarto fornitore più grande, pari al 5,4%, mentre Symantec completa l’elenco dei primi cinque fornitori con il 4,7%.
Ma la crescita della sicurezza informatica non sarà tutta rose e fiori poichè i budget IT sono rivalutati verso il basso per tenere conto del peggioramento delle condizioni economiche, nonostante la criticità di proteggere da minacce e vulnerabilità crescenti, le risorse di dati, le operazioni e i dipendenti delle organizzazioni. Di conseguenza, gli aumenti previsti della spesa per la sicurezza informatica nei prossimi 12 mesi saranno ridotti o arrestati completamente.
Ripartizione della spedizione di sicurezza informatica Canalys Q1 2020
“Il passaggio senza precedenti al lavoro a distanza da marzo ha provocato una forte domanda di sicurezza degli endpoint per proteggere i nuovi notebook distribuiti dall’azienda, nonché i dispositivi di proprietà dei consumatori utilizzati come parte delle misure di continuità aziendale“, ha affermato Matthew Ball, Chief Analyst di Canalys. “Le vendite di sicurezza degli endpoint sono aumentate del 16,9% per rappresentare il 15,4% del mercato totale della sicurezza informatica. Questa forte crescita è proseguita nel secondo trimestre, in quanto più paesi hanno implementato misure di blocco. Ma la sicurezza della rete è cresciuta solo del 4% in quanto il business delle apparecchiature hardware per alcuni fornitori è stato influenzato dai vincoli della catena di approvvigionamento. Inoltre, molte organizzazioni sono state in grado di utilizzare meglio l’accesso alla rete esistente tramite impegni di servizio o aumentare la capacità tramite licenze aggiuntive anziché creare una nuova infrastruttura di sicurezza della rete. La sicurezza del Web e della posta elettronica è cresciuta del 13,8% su base annua man mano che le organizzazioni hanno continuato ad espandere il loro utilizzo di servizi basati su cloud e applicazioni software-as-a-service, incluso Office 365. “
I fornitori di sicurezza informatica hanno risposto rapidamente alla crisi, consentendo alle organizzazioni di proteggere temporaneamente i nuovi lavoratori remoti e restituendo visibilità e controllo dopo che molti avevano aggirato le politiche per garantire la continuità. Cisco ha esteso le licenze gratuite per i suoi prodotti Umbrella, Duo Security e AnyConnect Secure Mobility Client sia ai clienti esistenti che a quelli nuovi. Ha anche annunciato il suo programma di resilienza aziendale da 2,5 miliardi di dollari per mantenere in salute la sua pipeline. Palo Alto Networks ha lanciato il suo braccio di servizi finanziari per offrire termini di pagamento estesi, oltre a prove gratuite di 90 giorni per le sue offerte GlobalProtect. Juniper Networks ha fornito prove gratuite della sua vSRX ai clienti per espandere la capacità del firewall, nonché prove gratuite di AppSec, IPS e SecIntel. Bitdefender ha indirizzato la sua offerta di accesso gratuito di 12 mesi alle organizzazioni sanitarie, mentre Kaspersky ha anche reso disponibili gratuitamente le offerte Endpoint Security e Hybrid Cloud Security per il settore. Trend Micro ha fornito gratuitamente il suo prodotto di massima sicurezza per sei mesi ai lavoratori che dovevano utilizzare i propri dispositivi. McAfee ha offerto licenze burst di tre mesi a breve termine per i suoi prodotti endpoint, DLP, Unified Cloud Edge e CASB.
I principali fornitori di cybersecurity di Canalys nel primo trimestre 2020
“I fornitori che hanno rapidamente supportato clienti esistenti e nuovi durante il lockdown guadagneranno di più una volta che le organizzazioni rivaluteranno e ridistribuiranno le loro strategie di sicurezza informatica”, ha dichiarato Ketaki Borade, analista di ricerca di Canalys. “I lavoratori saranno più decentralizzati e lavoreranno da più posti di lavoro post-COVID-19. Ciò ha implicazioni per il tipo di soluzioni di sicurezza informatica necessarie, con una maggiore enfasi sulla sicurezza del cloud, zero-trust e automazione delle politiche. Ma è improbabile che la spesa per la sicurezza informatica sia completamente protetta dai tagli di bilancio, poiché le organizzazioni si adeguano al deterioramento delle condizioni fiscali “.
I tassi di crescita dovrebbero rallentare per il resto dell’anno e fino al 2021, anche se ci saranno alcuni aumenti in alcuni settori con la scadenza delle prove gratuite e i clienti che passano alle offerte a pagamento. I grandi progetti sono già in fase di esame, causando ritardi, mentre la domanda delle Pmi è scesa dalla metà del secondo trimestre. Un numero inferiore di pagamenti anticipati per contratti pluriennali sarà un altro fattore nei prossimi due trimestri, sebbene molti venditori abbiano già spostato gran parte della loro attività verso modelli di abbonamento più prevedibili.
“Il passaggio dalla crescita alta a quella bassa interesserà tutti i fornitori. I fornitori garantiti da fondi di private equity cercheranno di ridurre ulteriormente i costi, mentre le startup accelereranno i loro piani di uscita, offrendo ai fornitori più grandi l’opportunità di acquisire tecnologie emergenti e accelerare le loro strategie. I partner di canale e i clienti dovranno valutare attentamente i fornitori con cui collaborano, in termini di supporto e investimenti per soddisfare le loro esigenze in evoluzione ”, ha affermato l’analista della società.
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21 Marzo 2020 - View turn positive
Alcuni Updates: View turn positive
La violenza della crisi, il calo dei prezzi in reazione dei blocchi produttivi e l’incertezza nella attesa di ripercussioni drammatiche ha spinto la accelerazione del circolo vizioso e solo negli ultimi giorni portato governi ed autorità monetarie ad introdurre misure importanti o valutare e dare ufficialità alla loro elaborazione.
Usa ed Europa hanno varato piani di contenimento e di sostegno senza precedenti negli ultimi giorni con la sola BCE che ha deliberato attraverso il PEPP ulteriori € 700 billions aggiungendoli ai € 120 billions della settimana precedente. Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra hanno stanziato oltre € 1000 billions. Sono tutti piani che debbono ancora trasmettersi al sistema e di cui quindi non abbiamo potuto apprezzare l’impatto.
La risposta di banche centrali e governi è stata seppur solo recente molto più veloce ed imponente di quanto sia avvenuto sotto crisi Lehman e nonostante ci attenda nei prossimi mesi un periodo sicuramente difficilissimo accompagnato da importanti sofferenze, vale la pena interrogarsi sul quantum il mercato abbia anticipato della recessione in cui siamo entrati, verificando se sia andato oltre la realistica attesa che la drammatica situazione produca un forte rallentamento nei prossimi 12 mesi ovvero abbia senso dare un valore agli asset come se la recessione/depressione cancelli interamente i prossimi 1,2,3,4,5,6,7,8 anni di produzione di utili. La maggior parte degli investitori rimane in attesa del raggiungimento del picco per poter valutare meglio, per poi verosimilmente entrar tutti di nuovo nello stesso momento con effetti importanti di nuovo sul livello dei prezzi. Molti operatori che nel frattempo, cedendo quanto non sostenibile o non diversificato a qualsiasi prezzo chiudono posizioni lo fanno a prezzi che rifletterebbero una ripresa lontana non mesi ma diversi anni in un mercato in cui i prezzi sono crollati poiché, accanto al maggior rischio percepito e al sopravvento delle vendite, gli operatori si sono rarefatti. Sono in oltre pochi economisti ed operatori che trattandosi di una crisi di carattere sanitario sappiano prezzare i meccanismi di distribuzione dell’impatto sul ciclo produttivo e lo shock importante intervenuto.
In questo contesto in maggiore difficoltà è il mercato obbligazionario soprattutto corporate, industriale, societario ove la percezione del rischio ed il rendimento richiesto per accoglierlo sono drammaticamente saliti, di qui lo sconto elevatissimo che in questi giorni i venditori debbono sopportare per vedere monetizzate le loro posizioni e, l’ufficialità dei prezzi si riflette nel valore dei fondi che riportano il valore degli asset ai prezzi correnti anche in assenza di vendita effettiva dei loro asset.
Seppur occorra valutare attentamente il nuovo scenario e seguirne l’evoluzione, una buona diversificazione nei portafogli di asset e di gestori, e la esposizione a singoli emittenti sotto il 2% o ulteriormente contenuta, suggeriscono come la attesa di prezzi meno volatili ed un equilibrio più stabile con più operatori sul mercato con cui negoziare, anche in caso di alleggerimento o vendita di posizioni in favore di asset ancor meno volatili o cash, possa esser in realtà la strategia più premiante.
Parimenti, una analisi ponderata e rigorosa potrà suggerire la predisposizione di coperture su un reingresso degli operatori durante il dispiegarsi delle enormi operazioni che saranno poste in essere dalle autorità monetarie e governi, o su recupero anche parziale ed autonomo dei livelli precedenti.
Ancora, ha senso ricercare oggi, nella violenza e sconto estremo dei prezzi attuali un valido momento in cui guardando non ai prossimi 3/6 mesi ma ai prossimi 3/6 Anni costruire delle posizioni sostenibili e valutare a fondo prima di cedere rendimenti particolarmente elevati inclusi nel prezzo di vendita corrente.
La BCE attraverso il €750 billion Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) ha inteso estendere ed affiancare il precedente piano da 120 Billion con possibili ulteriori iniezioni per un totale del 7,5% del Pil Europeo a sostegno del sistema sino a fine 2020. Il consiglio direttivo si è dichiarato in oltre pronto ed aperto ad ulteriori misure ILLIMITATE ed elastiche attraverso differenti asset classes per esser efficace nell’accompagnare imprese e cittadini dell’area Euro fino a che l’emergenza Covid2 non sia alle spalle. Agli interventi della Banca Centrale si sommano le politiche fiscali dei singoli paesi, importantissime nelle entità, quali quella tedesca, francese e di altri stati dell’Unione, MISURE CHE DEBBONO ANCORA ESSER DISPIEGATE E CHE SUPERANO IL TRILIONE DI EURO.
Nell’ attraversare la crisi, molte società avranno necessità di accedere al mercato obbligazionario per finanziare la loro operatività ovvero rinnovare scadenze correnti e anche qui l’intervento di governi e banche centrali sarà a mio avviso un nodo chiave cui estendere i piani di sostegno all’economia ed in tal senso la BCE ha dato un chiaro segnale supportivo.
Il mandato assoluto delle banche centrali a misure anche ulteriori ed allargate in aggiunta a quelle importantissime delle ultime due settimane apre ad un supporto fondamentale.
Il terzo punto del PEPP (https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2020/html/ecb.pr200318_1~3949d6f266.en.html) è uno dei cardini di maggior rilevanza, di fatto contemplando la BCE, attraverso l’ACC (Additional Credit Claims) anche le necessità finanziarie del settore privato, dicendosi il consiglio direttivo, disposto anche ad ampliare il già ingente aiuto e modificare la composizione degli asset cui è diretto.
Mettere in vendita sul mercato titoli, fondi o strumenti finanziari in questo contesto in cui i prezzi sono necessariamente distorti dalla carenza di operatori, equivale ad aggiungere ed accogliere un rischio ulteriore accanto a quello che già oggi si è manifestato con la pandemia. Così colui il quale cedesse terreni coltivabili, cede al prezzo convenuto la terra e la somma del valore dei futuri raccolti, facendolo durante un incendio nelle vicinanze con uno dei rari acquirenti che si presentassero disponibili, necessariamente lo stipula ad un prezzo che oltre allo sconto già ingente della distruzione dei prossimi successivi 12 mesi di raccolto, lo fa anche con la certezza di non aver davanti che l’unico acquirente disponibile in assenza di un mercato, ad un prezzo necessariamente ulteriormente compresso dalla consapevolezza di chi compra che in caso dovesse decider lui di vendere in un momento ravvicinato non avrebbe acquirenti con cui negoziare. Ora, considerando la tragica stagione corrente e facendo uno sforzo di proiezione ad anni futuri per valutarne il peso, il raccolto nelle migliaia di location in cui il portafoglio è oggi composto consente, ove non vi sia un eccesso di concentrazione, di attraversare la distruzione di raccolto e ricchezza correnti che pure sono importanti, nella attesa che la distribuzione in più località e la buona capacità degli operatori che permane, pur non limitando l’impatto dell’incendio attuale consentirà di avere di nuovo annate buone ed eccellenti accanto a quelle normali e di nuovo a quelle difficili.
Con ciò non voglio nascondere che non vi siano rischi da affrontare e non sia anche chi scrive in forte difficoltà nell’elaborare l’iperinformazione che ci assale in questi contesti accanto ad un sentiment di per sé ben lontano dall’esser sereno. Nella consapevolezza che ci attenderà una settimana drammatica in termini di sofferenza ulteriormente diffusa in termini di vite umane, nuove tensioni e tragici momenti per tutti noi, dovremo fare del ns meglio per rimanere lucidi.
In primis un ringraziamento profondo ed un sostengo quanto più ampio e concreto possibile ad operatori sanitari strutture e tutti gli coloro in prima linea ormai in difficoltà assoluta al cui coraggio e dedizione dobbiamo ogni nostro miglior esempio.
Personalmente continuerò ad allineare strumenti ed analisi per elaborare suggerimenti ponderati ed usare il tempo a disposizione per studiare l’emergere di alternative, opportunità storiche che alcuni prezzi hanno cominciato a sottolineare, predisporre coperture e creazione di liquidità… individuare un momento propizio per offrire suggerimenti ai ns già clienti di parziale allocazione in BOND AAA di emittenti sovrani e/o sovranazionali in valuta Euro ed estera, Cad$, Aud$ e NOK con massimo rating e di durata non troppo lunga da utilizzare come diversificazione del rischio o alternative ad investimenti correnti, con le valute Cad$, Aud$ e Nok divenute estremamente attraenti per il cambio oggi ai minimi degli ultimi anni o ai minimi assoluti dopo i cali di oltre il 20% registrati nelle valute delle tre economie, tutte democrazie stabili, e rapporto debito/pil eccellente… cali dovuti al forte link alle materie prime e/o al prezzo del petrolio recentemente crollato a nuovi minimi storici.
MARKET VIEW:
Allego l’andamento dei principali indici azionari con evidenza delle risultanze finali delle ricerche sottostanti l’algoritmo per coloro che ne avessero interesse con allegata la legenda interpretativa.
21 Marzo 20… Ora finalmente dopo molta attesa durante gli storni il delinearsi di Views positive.
Di nuovo, dopo l’aver sottolineato a fine febbraio la negatività di fondo (colorazione degli indici entrate nella tonalità del rosso), ci saranno ancora momenti che suggeriranno view negative nei prossimi mesi su cui valutare la negatività attesa, ed il periodo difficilissimo oltre che drammatico ci accompagnerà ancora, ci saranno perdite pesanti diffuse non solo nel ns paese…
MA, dal punto di vista dei prezzi correnti gli operatori dovranno domandarsi se il cumulo delle perdite o mancati profitti sarà più ampio di quanto il mercato abbia ad oggi atteso… ovvero siano più limitate soprattutto dal punto di vista di chi consideri coerentemente il prezzo come espressione degli utili attesi dei prossimi 10/15 anni e non dei prossimi 10/15 mesi e parimenti, le ingenti manovre che paesi del centro nord Europa e Nord America stanno per attuare non ancora nei prezzi.
Le analisi suggeriscono in questi giorni, dopo aver atteso nelle settimane precedenti, come valga la pena focalizzarsi sul fatto che il mercato abbia al momento proiettato forse troppo avanti negli anni la diversa distribuzione degli utili e delle perdite e come il pricing corrente apra la strada ad una view al momento positiva… I prezzi attuali riflettono in oltre le necessità di forte deleveraging che alcuni hanno, fattori che alimentano attualmente una pressione fortissima di volumi in vendita che in carenza di operatori in acquisto porta a prezzi più compressi di quanto il maggior rischio dettato dall’attuale drammaticità degli eventi già di per sé suggerirebbe…
Occorre altresì focalizzare gli sforzi nel predisporre operazioni volte ad alleggerire o diversificare ulteriormente nei momenti in cui il mercato presterà in fianco ad una facile ripresa.
Nella giornata di giovedì i primi mercati per i quali la view si è ora invertita in positivo (3) , segnalando come variabili ed operatori abbiano verosimilmente trovato un equilibrio ai livelli attuali, tornando, per ragioni, alcune sottostanti agli studi, altre soltanto sintetizzate nei valori correnti, ad esser valutate con interesse e giudicate attraenti. L’attesa è quella per cui i gestori saranno esser capaci di intercettare i flussi le opportunità e le ratio più valide per posizionarsi al meglio.
CON LE CHIUSURE DI GIOVEDI’ FTSE-MIB, STOXXBANKS e S&P500-valutato in-EURO (non ancora l’indice principale) hanno segnalato (3) una view attesa positiva, ed un probabile recupero di livelli più elevati…
VENERDI’ anche Dax (Germania), Cac40 (Francia), Ftse100 (Londra) Eurostoxx50 (Europa) hanno segnalato (3) la emersa elevata confidenza in una view positiva. In oltre sulle prime chiusure al rialzo dei prossimi giorni pur alternate ad ulteriore possibile debolezza, anche S&P500 (Usa) ed MSCIWorld (Indice Azionario globale) tra quelli coperti dalle analisi seguiranno a generare finalmente una elevata confidenza in un cambio di prospettiva.
Buona giornata a Voi tutti e buon lavoro ringraziando ancora tutta la struttura per il meraviglioso coordinamento che ci ha garantito piena operatività in questo periodo con un entusiasmo e dedizione davvero unici.
Un caro saluto ed un buon lavoro a tutti Voi
Perdonate infine l’italiano imperfetto complici ore piccole e tempo disponibile.
Stefano
Si fa di nuovo presente come i mercati su sfondo grigio siano valorizzati in euro evidenziando la prospettiva di investitori europei…
Bianco, BLU ACQUA e GIALLO DIVERSI GRADI DI POSITIVITA’ rispettivamente:
BIANCO: condizioni macro e tecniche supportive con PARTICOLARE CONVICTION CON MASSIMIZZAZIONE DELLE OPPORTUNITA’/MINIMO RELATIVO INTORNO ALL’ULTIMA GIORNATA DI COLORAZIONE BIANCA (quando il bianco cede il colore al Blu) ora meglio individuate visivamente dalla colorazione grigia. E’ durante la fase bianca, quando ne ricorrono condizioni di particolare conviction che hanno portato le variabili a livelli eccessivamente compressi che l’algo genera il SIMBOLO (3) ad indicare L’ESAURIMENTO DELLA NEGATIVITA’ E SUGGERISCE UPSIDE IMMINENTI ED UN LIFT DEI PREZZI A BREVE. ,
BLU ACQUA : condizioni macro e tecniche SUPPORTIVE (da non confondere con il verde brillante che subentra durante mercati in red/negativi a sottolineare occasioni storiche di probabile inversione al rialzo del ciclo)
GIALLO: �� condizioni macro ancora supportive ma tecniche che suggeriscono la ESPOSIZIONE CRESCENTE A DRAWDOWN TEMPORANEI in assenza di sviluppi ulteriormente positivi del quadro macro e tecnico … buone occasioni di riduzione sulla forza durante il periodo giallo con MASSIMIZZAZIONE DELLE PROBABILITA’ DI MASSIMO RELATIVO ORA INDIVIDUATE DALLA COLORAZIONE GRIGIA E QUALORA LE VARIABILI ABBIANO ASSSUNTO VALORI ECCESSIVAMENTE ESUBERANTI, ACCOMPAGNATE DAL SIMBOLO (1) CHE SINTETIZZA UNA ESPOSIZIONE CRESCIUTA A DRAWDOWN CONSISTENTI ….
Arancione, Rosso, Rosso mattone, Verde diversi gradi di negatività rispettivamente:
ARANCIONE condizioni macro tutte (NEGATIVE VIEW) con elementi tecnici di PROBABILE ECCESSIVA NEGATIVITA’ (NONOSTANTE LA NEGATIVITA’ DI FONDO IL TIMING SUGGERIREBBE POSSIBILE ESAURIMENTO DELLA DEBOLEZZA E LA POSSIBILITA’ DI UPSIDE A BREVE, SEGNALATO IN CONDIZIONI DI ECCEZIONALE STRESS IN ESAURIMENTO DAL SIMBOLO (3) QUALORA LE VARIABILI SOTTOSTANTI DOPO AVER AFFONDATO OLTRE LIMITI VALUTATI ECCESSIVI VIRANO IN POSITIVO)
VERDE brillante: CONDIZIONI DI NEGATIVITA’ STORICAMENTE ECCESSIVE E STRAORDINARIE (LA NEGATIVITA’ PERMANE MA IL LIVELLO DI SCONTO DEI PREZZI SCONTA BEN OLTRE IL QUADRO MACRO E TECNICO INDIVIDUANDO MOMENTI STORICI/RARI DI GRANDI POSSIBILI OPPORTUITA’ NEL LUNGO PERIODO) …
ROSSO: NEGATIVITA’ STRUTTURALE (STOP) l’ingresso in area di negatività di fondo e’ generalmente accompagnato dal simbolo (STOP) ovvero in rare eccezioni da una riduzione (1) qualora le variabili siano in realtà a riflettere comunque l’opportunità di rimanere parzialmente positivi essendo già particolarmente compresse.
ROSSO MATTONE: ELEVATA NEGATIVITA’/ massima probabilità di ULTERIORE NUOVA DEBOLEZZA (0)… il mercato si trova costretto da resistenze macro e tecniche importanti la cui mancata rottura al di sopra di… (che sarebbe evidenziata da Colore che viri in Blu Bianco Giallo… ed una view di nuovo costruttiva) sarebbe invece accompagnata da ulteriori profondi drawdown
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21 Marzo 2020
Alcuni Updates: View turn positive
La violenza della crisi, il calo dei prezzi in reazione dei blocchi produttivi e l’incertezza nella attesa di ripercussioni drammatiche ha spinto la accelerazione del circolo vizioso e solo negli ultimi giorni portato governi ed autorità monetarie ad introdurre misure importanti o valutare e dare ufficialità alla loro elaborazione.
Usa ed Europa hanno varato piani di contenimento e di sostegno senza precedenti negli ultimi giorni con la sola BCE che ha deliberato attraverso il PEPP ulteriori € 700 billions aggiungendoli ai € 120 billions della settimana precedente. Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra hanno stanziato oltre € 1000 billions. Sono tutti piani che debbono ancora trasmettersi al sistema e di cui quindi non abbiamo potuto apprezzare l’impatto.
La risposta di banche centrali e governi è stata seppur solo recente molto più veloce ed imponente di quanto sia avvenuto sotto crisi Lehman e nonostante ci attenda nei prossimi mesi un periodo sicuramente difficilissimo accompagnato da importanti sofferenze, vale la pena interrogarsi sul quantum il mercato abbia anticipato della recessione in cui siamo entrati, verificando se sia andato oltre la realistica attesa che la drammatica situazione produca un forte rallentamento nei prossimi 12 mesi ovvero abbia senso dare un valore agli asset come se la recessione/depressione cancelli interamente i prossimi 1,2,3,4,5,6,7,8 anni di produzione di utili. La maggior parte degli investitori rimane in attesa del raggiungimento del picco per poter valutare meglio, per poi verosimilmente entrar tutti di nuovo nello stesso momento con effetti importanti di nuovo sul livello dei prezzi. Molti operatori che nel frattempo, cedendo quanto non sostenibile o non diversificato a qualsiasi prezzo chiudono posizioni lo fanno a prezzi che rifletterebbero una ripresa lontana non mesi ma diversi anni in un mercato in cui i prezzi sono crollati poiché, accanto al maggior rischio percepito e al sopravvento delle vendite, gli operatori si sono rarefatti. Sono in oltre pochi economisti ed operatori che trattandosi di una crisi di carattere sanitario sappiano prezzare i meccanismi di distribuzione dell’impatto sul ciclo produttivo e lo shock importante intervenuto.
In questo contesto in maggiore difficoltà è il mercato obbligazionario soprattutto corporate, industriale, societario ove la percezione del rischio ed il rendimento richiesto per accoglierlo sono drammaticamente saliti, di qui lo sconto elevatissimo che in questi giorni i venditori debbono sopportare per vedere monetizzate le loro posizioni e, l’ufficialità dei prezzi si riflette nel valore dei fondi che riportano il valore degli asset ai prezzi correnti anche in assenza di vendita effettiva dei loro asset.
Seppur occorra valutare attentamente il nuovo scenario e seguirne l’evoluzione, una buona diversificazione nei portafogli di asset e di gestori, e la esposizione a singoli emittenti sotto il 2% o ulteriormente contenuta, suggeriscono come la attesa di prezzi meno volatili ed un equilibrio più stabile con più operatori sul mercato con cui negoziare, anche in caso di alleggerimento o vendita di posizioni in favore di asset ancor meno volatili o cash, possa esser in realtà la strategia più premiante.
Parimenti, una analisi ponderata e rigorosa potrà suggerire la predisposizione di coperture su un reingresso degli operatori durante il dispiegarsi delle enormi operazioni che saranno poste in essere dalle autorità monetarie e governi, o su recupero anche parziale ed autonomo dei livelli precedenti.
Ancora, ha senso ricercare oggi, nella violenza e sconto estremo dei prezzi attuali un valido momento in cui guardando non ai prossimi 3/6 mesi ma ai prossimi 3/6 Anni costruire delle posizioni sostenibili e valutare a fondo prima di cedere rendimenti particolarmente elevati inclusi nel prezzo di vendita corrente.
La BCE attraverso il €750 billion Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) ha inteso estendere ed affiancare il precedente piano da 120 Billion con possibili ulteriori iniezioni per un totale del 7,5% del Pil Europeo a sostegno del sistema sino a fine 2020. Il consiglio direttivo si è dichiarato in oltre pronto ed aperto ad ulteriori misure ILLIMITATE ed elastiche attraverso differenti asset classes per esser efficace nell’accompagnare imprese e cittadini dell’area Euro fino a che l’emergenza Covid2 non sia alle spalle. Agli interventi della Banca Centrale si sommano le politiche fiscali dei singoli paesi, importantissime nelle entità, quali quella tedesca, francese e di altri stati dell’Unione, MISURE CHE DEBBONO ANCORA ESSER DISPIEGATE E CHE SUPERANO IL TRILIONE DI EURO.
Nell’ attraversare la crisi, molte società avranno necessità di accedere al mercato obbligazionario per finanziare la loro operatività ovvero rinnovare scadenze correnti e anche qui l’intervento di governi e banche centrali sarà a mio avviso un nodo chiave cui estendere i piani di sostegno all’economia ed in tal senso la BCE ha dato un chiaro segnale supportivo.
Il mandato assoluto delle banche centrali a misure anche ulteriori ed allargate in aggiunta a quelle importantissime delle ultime due settimane apre ad un supporto fondamentale.
Il terzo punto del PEPP (https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2020/html/ecb.pr200318_1~3949d6f266.en.html) è uno dei cardini di maggior rilevanza, di fatto contemplando la BCE, attraverso l’ACC (Additional Credit Claims) anche le necessità finanziarie del settore privato, dicendosi il consiglio direttivo, disposto anche ad ampliare il già ingente aiuto e modificare la composizione degli asset cui è diretto.
Mettere in vendita sul mercato titoli, fondi o strumenti finanziari in questo contesto in cui i prezzi sono necessariamente distorti dalla carenza di operatori, equivale ad aggiungere ed accogliere un rischio ulteriore accanto a quello che già oggi si è manifestato con la pandemia. Così colui il quale cedesse terreni coltivabili, cede al prezzo convenuto la terra e la somma del valore dei futuri raccolti, facendolo durante un incendio nelle vicinanze con uno dei rari acquirenti che si presentassero disponibili, necessariamente lo stipula ad un prezzo che oltre allo sconto già ingente della distruzione dei prossimi successivi 12 mesi di raccolto, lo fa anche con la certezza di non aver davanti che l’unico acquirente disponibile in assenza di un mercato, ad un prezzo necessariamente ulteriormente compresso dalla consapevolezza di chi compra che in caso dovesse decider lui di vendere in un momento ravvicinato non avrebbe acquirenti con cui negoziare. Ora, considerando la tragica stagione corrente e facendo uno sforzo di proiezione ad anni futuri per valutarne il peso, il raccolto nelle migliaia di location in cui il portafoglio è oggi composto consente, ove non vi sia un eccesso di concentrazione, di attraversare la distruzione di raccolto e ricchezza correnti che pure sono importanti, nella attesa che la distribuzione in più località e la buona capacità degli operatori che permane, pur non limitando l’impatto dell’incendio attuale consentirà di avere di nuovo annate buone ed eccellenti accanto a quelle normali e di nuovo a quelle difficili.
Con ciò non voglio nascondere che non vi siano rischi da affrontare e non sia anche chi scrive in forte difficoltà nell’elaborare l’iperinformazione che ci assale in questi contesti accanto ad un sentiment di per sé ben lontano dall’esser sereno. Nella consapevolezza che ci attenderà una settimana drammatica in termini di sofferenza ulteriormente diffusa in termini di vite umane, nuove tensioni e tragici momenti per tutti noi, dovremo fare del ns meglio per rimanere lucidi.
In primis un ringraziamento profondo ed un sostengo quanto più ampio e concreto possibile ad operatori sanitari strutture e tutti gli coloro in prima linea ormai in difficoltà assoluta al cui coraggio e dedizione dobbiamo ogni nostro miglior esempio.
Personalmente continuerò ad allineare strumenti ed analisi per elaborare suggerimenti ponderati ed usare il tempo a disposizione per studiare l’emergere di alternative, opportunità storiche che alcuni prezzi hanno cominciato a sottolineare, predisporre coperture e creazione di liquidità… individuare un momento propizio per offrire suggerimenti ai ns già clienti di parziale allocazione in BOND AAA di emittenti sovrani e/o sovranazionali in valuta Euro ed estera, Cad$, Aud$ e NOK con massimo rating e di durata non troppo lunga da utilizzare come diversificazione del rischio o alternative ad investimenti correnti, con le valute Cad$, Aud$ e Nok divenute estremamente attraenti per il cambio oggi ai minimi degli ultimi anni o ai minimi assoluti dopo i cali di oltre il 20% registrati nelle valute delle tre economie, tutte democrazie stabili, e rapporto debito/pil eccellente... cali dovuti al forte link alle materie prime e/o al prezzo del petrolio recentemente crollato a nuovi minimi storici.
MARKET VIEW:
Allego l’andamento dei principali indici azionari con evidenza delle risultanze finali delle ricerche sottostanti l’algoritmo per coloro che ne avessero interesse con allegata la legenda interpretativa.
21 Marzo 20… Ora finalmente dopo molta attesa durante gli storni il delinearsi di Views positive.
Di nuovo, dopo l’aver sottolineato a fine febbraio la negatività di fondo (colorazione degli indici entrate nella tonalità del rosso), ci saranno ancora momenti che suggeriranno view negative nei prossimi mesi su cui valutare la negatività attesa, ed il periodo difficilissimo oltre che drammatico ci accompagnerà ancora, ci saranno perdite pesanti diffuse non solo nel ns paese…
MA, dal punto di vista dei prezzi correnti gli operatori dovranno domandarsi se il cumulo delle perdite o mancati profitti sarà più ampio di quanto il mercato abbia ad oggi atteso… ovvero siano più limitate soprattutto dal punto di vista di chi consideri coerentemente il prezzo come espressione degli utili attesi dei prossimi 10/15 anni e non dei prossimi 10/15 mesi e parimenti, le ingenti manovre che paesi del centro nord Europa e Nord America stanno per attuare non ancora nei prezzi.
Le analisi suggeriscono in questi giorni, dopo aver atteso nelle settimane precedenti, come valga la pena focalizzarsi sul fatto che il mercato abbia al momento proiettato forse troppo avanti negli anni la diversa distribuzione degli utili e delle perdite e come il pricing corrente apra la strada ad una view al momento positiva… I prezzi attuali riflettono in oltre le necessità di forte deleveraging che alcuni hanno, fattori che alimentano attualmente una pressione fortissima di volumi in vendita che in carenza di operatori in acquisto porta a prezzi più compressi di quanto il maggior rischio dettato dall’attuale drammaticità degli eventi già di per sé suggerirebbe…
Occorre altresì focalizzare gli sforzi nel predisporre operazioni volte ad alleggerire o diversificare ulteriormente nei momenti in cui il mercato presterà in fianco ad una facile ripresa.
Nella giornata di giovedì i primi mercati per i quali la view si è ora invertita in positivo (3) , segnalando come variabili ed operatori abbiano verosimilmente trovato un equilibrio ai livelli attuali, tornando, per ragioni, alcune sottostanti agli studi, altre soltanto sintetizzate nei valori correnti, ad esser valutate con interesse e giudicate attraenti. L’attesa è quella per cui i gestori saranno esser capaci di intercettare i flussi le opportunità e le ratio più valide per posizionarsi al meglio.
CON LE CHIUSURE DI GIOVEDI’ FTSE-MIB, STOXXBANKS e S&P500-valutato in-EURO (non ancora l’indice principale) hanno segnalato (3) una view attesa positiva, ed un probabile recupero di livelli più elevati…
VENERDI’ anche Dax (Germania), Cac40 (Francia), Ftse100 (Londra) Eurostoxx50 (Europa) hanno segnalato (3) la emersa elevata confidenza in una view positiva. In oltre sulle prime chiusure al rialzo dei prossimi giorni pur alternate ad ulteriore possibile debolezza, anche S&P500 (Usa) ed MSCIWorld (Indice Azionario globale) tra quelli coperti dalle analisi seguiranno a generare finalmente una elevata confidenza in un cambio di prospettiva.
Buona giornata a Voi tutti e buon lavoro ringraziando ancora tutta la struttura per il meraviglioso coordinamento che ci ha garantito piena operatività in questo periodo con un entusiasmo e dedizione davvero unici.
Un caro saluto ed un buon lavoro a tutti Voi
Perdonate infine l’italiano imperfetto complici ore piccole e tempo disponibile.
Stefano
Si fa di nuovo presente come i mercati su sfondo grigio siano valorizzati in euro evidenziando la prospettiva di investitori europei…
Bianco, BLU ACQUA e GIALLO DIVERSI GRADI DI POSITIVITA’ rispettivamente:
BIANCO: condizioni macro e tecniche supportive con PARTICOLARE CONVICTION CON MASSIMIZZAZIONE DELLE OPPORTUNITA’/MINIMO RELATIVO INTORNO ALL’ULTIMA GIORNATA DI COLORAZIONE BIANCA (quando il bianco cede il colore al Blu) ora meglio individuate visivamente dalla colorazione grigia. E’ durante la fase bianca, quando ne ricorrono condizioni di particolare conviction che hanno portato le variabili a livelli eccessivamente compressi che l’algo genera il SIMBOLO (3) ad indicare L’ESAURIMENTO DELLA NEGATIVITA’ E SUGGERISCE UPSIDE IMMINENTI ED UN LIFT DEI PREZZI A BREVE. ,
BLU ACQUA : condizioni macro e tecniche SUPPORTIVE (da non confondere con il verde brillante che subentra durante mercati in red/negativi a sottolineare occasioni storiche di probabile inversione al rialzo del ciclo)
GIALLO: condizioni macro ancora supportive ma tecniche che suggeriscono la ESPOSIZIONE CRESCENTE A DRAWDOWN TEMPORANEI in assenza di sviluppi ulteriormente positivi del quadro macro e tecnico … buone occasioni di riduzione sulla forza durante il periodo giallo con MASSIMIZZAZIONE DELLE PROBABILITA’ DI MASSIMO RELATIVO ORA INDIVIDUATE DALLA COLORAZIONE GRIGIA E QUALORA LE VARIABILI ABBIANO ASSSUNTO VALORI ECCESSIVAMENTE ESUBERANTI, ACCOMPAGNATE DAL SIMBOLO (1) CHE SINTETIZZA UNA ESPOSIZIONE CRESCIUTA A DRAWDOWN CONSISTENTI ....
Arancione, Rosso, Rosso mattone, Verde diversi gradi di negatività rispettivamente:
ARANCIONE condizioni macro tutte (NEGATIVE VIEW) con elementi tecnici di PROBABILE ECCESSIVA NEGATIVITA’ (NONOSTANTE LA NEGATIVITA’ DI FONDO IL TIMING SUGGERIREBBE POSSIBILE ESAURIMENTO DELLA DEBOLEZZA E LA POSSIBILITA’ DI UPSIDE A BREVE, SEGNALATO IN CONDIZIONI DI ECCEZIONALE STRESS IN ESAURIMENTO DAL SIMBOLO (3) QUALORA LE VARIABILI SOTTOSTANTI DOPO AVER AFFONDATO OLTRE LIMITI VALUTATI ECCESSIVI VIRANO IN POSITIVO)
VERDE brillante: CONDIZIONI DI NEGATIVITA’ STORICAMENTE ECCESSIVE E STRAORDINARIE (LA NEGATIVITA’ PERMANE MA IL LIVELLO DI SCONTO DEI PREZZI SCONTA BEN OLTRE IL QUADRO MACRO E TECNICO INDIVIDUANDO MOMENTI STORICI/RARI DI GRANDI POSSIBILI OPPORTUITA’ NEL LUNGO PERIODO) …
ROSSO: NEGATIVITA’ STRUTTURALE (STOP) l’ingresso in area di negatività di fondo e’ generalmente accompagnato dal simbolo (STOP) ovvero in rare eccezioni da una riduzione (1) qualora le variabili siano in realtà a riflettere comunque l’opportunità di rimanere parzialmente positivi essendo già particolarmente compresse.
ROSSO MATTONE: ELEVATA NEGATIVITA’/ massima probabilità di ULTERIORE NUOVA DEBOLEZZA (0)… il mercato si trova costretto da resistenze macro e tecniche importanti la cui mancata rottura al di sopra di… (che sarebbe evidenziata da Colore che viri in Blu Bianco Giallo… ed una view di nuovo costruttiva) sarebbe invece accompagnata da ulteriori profondi drawdown
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Il vero volto del M5S={
Nel Decreto crescita, messo a punto dal governo Conte e appena pubblicato inGazzetta Ufficiale (30 aprile n° 34), è contenuto un articolo che dubito garantirà al nostro paese la crescita economica auspicata, mentre so con certezza che esso garantirà la crescita della speculazione finanziaria, l’impoverimento di patrimoni collettivi come la sanità pubblica. Con questo mi riferisco alla sua privatizzazione, l’ingiustizia e il parassitismo sociale, cioè le culture immorali di chi fa profitto e non vuole pagare le tasse a spese dei diritti della gente e dell’intera collettività.
L’articolo in questione ha il titolo “enti associativi assistenziali”, è il n°14. Perentorio come il morso di un serpente letale, laconico come un aggettivo in cui è concentrato il veleno del sopruso: “All’articolo 148, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, al comma 3, dopo la parola: «religiose,» è inserita la seguente: “assistenziali“.

Con questo semplice aggettivo “assistenziali”, nel silenzio del ministero della Salute, si è riconosciuta una natura “non commerciale” (art. 148 comma 1) ai fondi sanitari. Questo significa che sia i fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale (art. 10, lett. e-ter), sia gli enti e casse di derivazione negoziale (art. 51, lett. a) per cui quelle, che usualmente si chiamano “mutue”, possono erogare prestazioni “standardizzate” anche in concorrenza – quindi in sostituzione – con il servizio sanitario nazionale, godendo di un generoso regime di agevolazioni fiscali. Cioè come dire che il governo gialloverde concede all’intermediazione finanziaria e agli speculatori di non pagare le tasse sui profitti che conseguono. Facendo così le scarpe al servizio sanitario, disponibile “gratis”, e finanziando quello privato nella guerra storica per far fuori il pubblico.
Per le “mutue”, che ricordo sono veri soggetti economico-speculatori, questo significa essere parificati ad associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra-scolastica cioè all’universo del non profit ecc. Per tutti costoro, fondi compresi, le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo. Che è come negare l’analisi economica di Marx cioè il rapporto tra capitale e profitto.
In campo sanitario si tratta di una vera e propria “porcata” che, fino a prima del decreto crescita, era andata a vuoto a più riprese nel corso della ridefinizione della normativa sul terzo settore; perfino all’atto della stesura del provvedimento sul reddito di cittadinanza. Ora però, grazie all’apertura ai fondi da parte del M5S, più volte da me denunciata su questo blog, trova felicemente la sua codificazione in questa legge.
A rendere ancor più tragica e grottesca – ma anche più dolorosa – questa situazione vi è la precisazione che i fondi, al fine della conservazione della propria natura non commerciale, non possono erogare prestazioni maggiori anche se rientranti nelle loro finalità istituzionali ove sia previsto il pagamento di contributi specifici e supplementari. Questo vuol dire che, per preservare la propria natura non commerciale, quella per intenderci che dà diritto alle esenzioni fiscali, i “fondi” non potranno erogare prestazioni ai propri associati oltre gli standard. Ma, attenzione, nel caso in cui l’erogazione oltre gli standard costituisse un’attività meramente secondaria e strumentale rispetto a quella standardizzata, le “mutue” conserverebbero comunque la natura di ente non commerciale e potranno così usufruire delle agevolazioni fiscali.
E’ del tutto evidente che il governo, in particolare il M5S, ha calato le brache di fronte alla potente lobby assicurativa e previdenziale, che prima con Renzi poi con Gentiloni, aveva ottenuto condizioni sempre più favorevoli per aggredire quel mercato nazionale garantito ancora dalla sanità pubblica. Considerare un fondo o un ente assistenziale, alla stregua di un oratorio, mi sembra molto più di un insulto a qualsiasi discorso sulla giustizia in generale e su quella fiscale in questo paese.
Ma l’articolo 14 del decreto crescita, vale come una implacabile ipoteca messa sopra il destino del servizio sanitario pubblico. Che Di Maio parli di difendere la sanità pubblica nel momento in cui anziché rifinanziarla come si deve, preferisce dare i soldi alla speculazione, favorendo con ciò la peggiore assistenza possibile, la sua credibilità politica sparisce come sparisce quella del ministro della salute.
Se oltre all’art 14 di cui abbiamo parlato, aggiungiamo la faccenda del regionalismo differenziato che, nei fatti punta a decostruire il servizio nazionale, a marginalizzare i diritti in favore del reddito, a sottrarre le politiche sanitarie dalla leggi di principio dello Stato, beh c’è poco da stare allegri.
Più dei precedenti questo governo sta rivedendo le basi economiche-finanziarie su cui poggia la tutela pubblica della salute. Mi dispiace dirlo ma, a questo punto, siamo ben oltre quelle che più volte ho definito le “incompetenze” della ministra Giulia Grillo. L’articolo 5 del patto per la Salute e l’articolo 14 ci dicono che c’è una linea del M5S che in tutto e per tutto equivale ad un vero tradimento politico. Siamo di fronte ad un avanzato processo di privatizzazione della sanità pubblica che renderà del tutto vano tutto quello che sta scritto, a proposito di diritto alla salute, nella nostra Costituzione}
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Vino, Coldiretti e Federalimentare: Italia contro caccia streghe Unione Europea
"Grazie alla sinergia con il Governo Italiano e la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Ue è stato ottenuto che, in allegato al documento della Presidenza UE, venisse inserita una dichiarazione sulle Conclusioni del Consiglio Ue (EPSCO) per evitare di assimilare abuso alcool Paesi del Nord con il consumo consapevole e limitato delle bevande alcoliche della tradizione italiana". E' quanto affermano Coldiretti e Federalimentare che nei giorni scorsi erano intervenute proprio per chiedere l'impegno deciso del Governo per tutelare da una nuova caccia alle streghe il vino che è la punta di diamante della filiera agroalimentare Made in Italy. Nella dichiarazione "si prende atto del fatto che il tema è di grande rilevanza per le politiche sanitarie Ue e quindi che l'Italia non intende ostacolare alcuna proposta, tuttavia si ricorda la positiva esperienza italiana che vede in generale il consumo medio della popolazione tra i più bassi in assoluto in Europa (in un contesto di stile alimentare e di vita sano) e si precisa che per garantire l'efficacia delle politiche di prevenzione sia indispensabile un approccio multisettoriale. L'adozione di misure fiscali, infatti, non costituisce di per sé una misura efficace, e anzi essa potrebbe stimolare modalità di approvvigionamento illecite. Inoltre si ricorda che ogni iniziativa nazionale in materia di etichettatura non debba violare i principi della libera circolazione dei beni tra gli Stati membri come previsti dai Trattati. Insistiamo sulla necessità che l'Unione europea distingua tra consumo equilibrato di bevande alcoliche nella dieta mediterranea e l'abuso di alcol emergenziale anche per rimanere in linea con le indicazioni e il linguaggio delle organizzazioni internazionali quali OMS, che distinguono sempre l' uso dannoso di alcol e dal semplice consumo - dice Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare. Il vino in questi anni è diventato l'emblema di uno stile di vita ''lento'', attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all'assunzione sregolata di alcol'' ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel precisare che si tratta di una componente determinante della dieta mediterranea che ha consentito all''Italia di diventare il Paese più sano al mondo grazie al modello di qualità alimentare. Read the full article
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Vino, Coldiretti e Federalimentare: Italia contro caccia streghe Unione Europea
"Grazie alla sinergia con il Governo Italiano e la Rappresentanza permanente d'Italia presso l'Ue è stato ottenuto che, in allegato al documento della Presidenza UE, venisse inserita una dichiarazione sulle Conclusioni del Consiglio Ue (EPSCO) per evitare di assimilare abuso alcool Paesi del Nord con il consumo consapevole e limitato delle bevande alcoliche della tradizione italiana". E' quanto affermano Coldiretti e Federalimentare che nei giorni scorsi erano intervenute proprio per chiedere l'impegno deciso del Governo per tutelare da una nuova caccia alle streghe il vino che è la punta di diamante della filiera agroalimentare Made in Italy. Nella dichiarazione "si prende atto del fatto che il tema è di grande rilevanza per le politiche sanitarie Ue e quindi che l'Italia non intende ostacolare alcuna proposta, tuttavia si ricorda la positiva esperienza italiana che vede in generale il consumo medio della popolazione tra i più bassi in assoluto in Europa (in un contesto di stile alimentare e di vita sano) e si precisa che per garantire l'efficacia delle politiche di prevenzione sia indispensabile un approccio multisettoriale. L'adozione di misure fiscali, infatti, non costituisce di per sé una misura efficace, e anzi essa potrebbe stimolare modalità di approvvigionamento illecite. Inoltre si ricorda che ogni iniziativa nazionale in materia di etichettatura non debba violare i principi della libera circolazione dei beni tra gli Stati membri come previsti dai Trattati. Insistiamo sulla necessità che l'Unione europea distingua tra consumo equilibrato di bevande alcoliche nella dieta mediterranea e l'abuso di alcol emergenziale anche per rimanere in linea con le indicazioni e il linguaggio delle organizzazioni internazionali quali OMS, che distinguono sempre l' uso dannoso di alcol e dal semplice consumo - dice Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare. Il vino in questi anni è diventato l'emblema di uno stile di vita ''lento'', attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all'assunzione sregolata di alcol'' ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel precisare che si tratta di una componente determinante della dieta mediterranea che ha consentito all''Italia di diventare il Paese più sano al mondo grazie al modello di qualità alimentare. Read the full article
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