#Elisabetta Moro
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"Sirene. Il mistero del canto" a cura di Elisabetta Moro, presentazione
[…]Perché di contraddizione si tratta. Di una unione tra due nature, umana e animale, e proprio per questo l’esito è un essere fantastico destinato a impressionare nel profondo il nostro immaginario.(da Marsilio Editori) Il saggio a cura di Elisabetta Moro indaga su circa tremila anni di mito, letteratura, arte, che ha come protagoniste le splendide sirene: unione stravagante di esseri umani e…
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Dopo la caduta dell’Impero Romano, i popoli barbarici occupano l’Europa: mentre nel Nord Italia si insediano i Longobardi (di loro rimangono vestigia persino nell’Isola Comacina), in Inghilterra vi sono gli Angli, i Sassoni, gli stanziamenti dei Danesi, le incursioni dei Vichinghi e l’arrivo del popolo norreno dei Normanni. L’incontro fra questi popoli darà vita alla lingua e alla letteratura inglese.
Queste sono le principali tappe.
Angli e Sassoni ( - 1066)
Il poema Beowulf narra la saga della lotta fra questo eroe e mostri scandinavi. La sua ambientazione danese è prova delle influenze norrene in Inghilterra: la confluenza fra le lingue celtiche, germaniche e scandinave produce l’inglese antico.
Normanni (1066 - 1154)
La conquista normanna da parte di Guglielmo I introduce, attraverso i romance cavallereschi come il ciclo arturiano, elementi francesi nell’inglese antico ed è alla base dell’inglese medio di questo periodo.
Plantageneti (1154 - 1399)
Enrico II (1154 - 1189), marito di Eleonora d’Aquitania
Riccardo I (1189 - 1199)
Ambientato nel 1194, Ivanhoe di Walter Scott (1819) racconta la fusione del popolo anglosassone e del popolo normanno nel matrimonio fra la sassone Rowena e Ivanhoe, cavaliere che aveva seguito Riccardo alla crociata.
Giovanni Senzaterra (1199 - 1216)
Enrico III (1216 - 1272), in età minore soggetto alla tutela di Guglielmo il Maresciallo e Guala Bicchieri.
Edoardo I (1272 - 1307), antagonista di William Wallace
Edoardo II (1307 - 1327)
Edoardo III (1327 - 1377)
1346 - Edoardo III, grazie ai suoi arcieri, sconfigge i francesi a Crecy nella prima battaglia della Guerra dei Cent’anni.
1356 - Vittoria inglese di Poitiers
Riccardo II (1377 - 1399), nipote di Edoardo III, figlio del Principe Nero che si era distinto a Poitiers, in seguito alla crisi della Guerra dei Cento Anni, è deposto da Enrico Bolingbroke della casa di Lancaster. Sotto il suo regno ha luogo la rivolta dei contadini inglesi (1381).
1388 - I racconti di Canterbury (Chaucer) che, in “medio inglese”, mette in scena una società più ampia di quella cortese sulla scia del Decameron: del resto Chaucer era stato in Italia per attività diplomatiche.
Lancaster (1399 - 1471)
Enrico IV (1399 - 1413)
Enrico V (1413 - 1422), già principe “Hal”, nel dramma di Shakespeare amico di Falstaff. Sconfitti i francesi ad Azincourt (1415), sposa la figlia del re di Francia Caterina di Valois.
Enrico VI (1422 - 1461, 1470 - 1471) sotto il cui regno si hanno le sconfitte da parte di Giovanna d’Arco, arsa sul rogo nel 1431. In Shakespeare simbolo dell’uomo che soffre per il potere che ha ricevuto, muore nel 1471 nella Torre di Londra, imprigionato dagli York del futuro Edoardo IV al termine della Guerra delle Due Rose.
“Questa battaglia è come la guerra del mattino quando le nubi morenti contendono con la luce che cresce, e il pastore soffiandosi sulle dita intirizzite non sa se sia giorno o notte. Ora la vittoria inclina da questa parte, come un mare possente forzato dalla marea a combattere con il vento; ora inclina dall'altra parte, come quello stesso mare che la furia del vento forzi a ritirarsi; talora la vince il vento e talora la marea; ora l'uno è più forte ora l'altra fortissima: lottano entrambi per la vittoria corpo a corpo, e nessuno è vincitore o vinto: così ugualmente bilanciata è questa terribile battaglia” (Shakespeare, Enrico VI)
York (1471 - 1485)
Edoardo IV (1461 - 1470, 1471 - 1483)
Edoardo V (1483)
Riccardo III (1483 - 1485), sconfitto a Bosworth da Enrico Tudor
Tudor (1485 - 1603)
Enrico VII (1485 - 1509)
Enrico VIII (1509 - 1547)
Elisabetta I (1547 - 1603)
1516 - Utopia di Tommaso Moro
Shakespeare scrive in early modern English come il volgare di Dante: per questo si chiama Commedia.
Sonetto 75
Tu sei per la mia mente, come cibo per la vita. / Come le piogge di primavera, sono per la terra. / E per goderti in pace, combatto la stessa guerra / che conduce un avaro, per accumular ricchezza. / Prima, orgoglioso di possedere e, subito dopo, / roso dal dubbio, che il tempo gli scippi il tesoro. / Prima, voglioso di restare solo con te, / poi, orgoglioso che il mondo veda il mio piacere. / Talvolta, sazio di banchettare del tuo sguardo, / subito dopo, affamato di una tua occhiata. / Non possiedo, né perseguo alcun piacere, / se non ciò che ho da te, o da te io posso avere. / Così ogni giorno, soffro di fame e sazietà, / di tutto ghiotto, e d’ogni cosa privo.
Sonetto 116
Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli; / Amore non è Amore se muta quando scopre un mutamento / o tende a svanire quando l’altro s’allontana. / Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai; / è la stella-guida di ogni sperduta barca, / il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza. / Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote / dovran cadere sotto la sua curva lama; Amore non muta in poche ore / o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio: / se questo è errore e mi sarà provato, Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato
Elisabetta I crea la Compagnia delle Indie Orientali che gestirà il commercio fino al 1874 quando nascerà il Vicerè delle Indie.
Stuart (1603 - 1714)
Giacomo I (1603 - 1625), amante di George Villers, il duca di Buckingham presente nei Tre Moschettieri di Dumas
Carlo I (1625 - 1649), decapitato e seguito dal periodo del Commonwealth di Oliver Cromwell
Carlo II (1660 - 1685)
Giacomo II (1685 - 1688), deposto dalla Gloriosa Rivoluzione
Maria II (1688 - 1694) seguita dal marito
Guglielmo d’Orange (1694 - 1702)
Anna (1702 - 1714)
1606 - Volpone (Ben Jonson), ambientato a Venezia
1611 - Bibbia di Re Giacomo
1633 - Poemi (John Donne, “Nessun uomo è un'isola … non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana: essa suona per te”)
1667 - Paradiso Perduto (Milton). Il Puritanesimo, di cui Milton ha fatto parte, portò alla chiusura dei teatri e alla fine di quel periodo dorato a cui appartengono, fra gli altri, Marlowe e Shakespeare. Nel poema si assiste a quel fervore e a quello stile presenti anche nel Tasso. La lettera scarlatta (Hawthorne, 1850) racconterà il puritanesimo americano e la condanna di un'adultera.
1703 - Il Duca di Malborough ed Eugenio di Savoia sconfiggono i francesi a Bleinheim nella guerra di successione spagnola: nel 1713 il Trattato di Utrecht. La Gran Bretagna ottieni i possedimenti francesi in America ed è dominatrice incontrastata dei commerci marittimi.
Hannover (1714 - 1901)
Giorgio I (1714 - 1727)
Giorgio II (1727 - 1760)
Giorgio III (1760- 1820) di cui è famosa la “pazzia di Re Giorgio”
Giorgio IV (1820 - 1830), reggente dal 1811
Guglielmo IV (1830 - 1837)
Vittoria (1837 - 1901)
1719 - Robinson Crusoe (Defoe). Il protagonista, esponente della borghesia in ascesa, non è in viaggio per Dio, per il Re, per la Dama, ma per raggiungere la sua piantagione e la società che costruisce è orientata alla produzione, non ad un ideale. Si tratta di un novel e non di un romance cavalleresco in seguito all’evoluzione costituzionale e parlamentare della monarchia ed all’esistenza di una classe, quella borghese, che acquistava libri.
1721 - 1742 Robert Walpole primo Primo Ministro whig di Giorgio I
1722 - Moll Flanders (Defoe). La protagonista, lontana dai canoni morali tradizionali, vive le disavventure dovute al suo materialismo e alla corruzione della società.
1726 - I viaggi di Gulliver (Swift) che influenzerà il romanzo epico americano Moby Dick (Melville, 1851).
1749 - Tom Jones (Fielding) il cui protagonista orfano denota l’origine picaresca del romanzo moderno.
1757 - Edmund Burke fonda la poetica del Sublime
1759 - La vita e le opinioni di Tristram Shandy (Sterne)
1760 - Canti di Ossian (Macpherson)
1763 - Fine della Guerra dei Sette Anni: l’Inghilterra è padrona di tutte le colonie americane e del Canada.
1764 - Il castello di Otranto (Walpole), iniziatore del romanzo gotico
1773 - 1783 Sotto Giorgio III, Guerra di secessione americana iniziata con la rivolta del Boston Tea Party e decisa dalla battaglia di Yorktown (1781).
1798 - Ballate liriche (Woodsworth, Coleridge). Inizio del Romanticismo in contrapposizione con il neoclassicismo e la rivoluzione industriale (“I Wandered Lonely as a Cloud”). La ballata del vecchio marinaio (Coleridge) è il poema immaginifico di un viaggio avventuroso, di tipo gotico e medievale, e della sorte del marinaio che uccide l’albatros come il poeta romantico che, per creare, si scaglia contro le consuetudini.
1805 - Nelson sconfigge Napoleone a Trafalgar
1811 - Per via della follia di Giorgio III, inizia la reggenza del figlio Giorgio IV, periodo nel quale vi sono la vittoria su Napoleone, il neoclassicismo nelle arti, il dandismo.
Ragione e Sentimento (Austen), esempio di novel of manners, storie d’amore delle sorelle Elinor e Marianne.
1813 - Orgoglio e pregiudizio (Jane Austen), storia d’amore fra l’indipendente Lizzy Bennet, di ceto inferiore, e il Signor Darcy.
1818
Anno di maggior produzione di Keats, noto per la “negative capability” ovvero la capacità di farsi influenzare dal contesto, anche solo con espressioni evocative.
Il pellegrinaggio del giovane Aroldo (Byron) in cui diventa popolare l’eroe byroniano che combatte per la libertà dei popoli all’epoca della Restaurazione.
In Frankenstein di Mary Shelley si trattano i temi della responsabilità dello scienziato e dell’intellettuale (Vita di Galileo di Brecht, Faust di Goethe) e della società i cui pregiudizi marginalizzano la creatura e si introduce il dualismo dell’individuo.
1818 - Northanger Abbey (Austen), una satira del romanzo gotico
1836 - Ne Il Circolo Pickwick Dickens dà inizio al romanzo a puntate (“Make them laugh, make them cry, make them wait”) e racconta in modo umoristico l’Inghilterra rurale di quegli anni. Doveva essere il commento a delle vignette satiriche, divenne un romanzo illustrato di mille pagine.
Età vittoriana (1837 - 1901)
1838 - Oliver Twist (Dickens) racconta la situazione delle workhouses. Con toni ironici e drammatici, riesce a rappresentare luci e ombre della società vittoriana.
1844 - Barry Lyndon (Thackeray)
1847
Jane Eyre (Charlotte Bronte). In questo romanzo di formazione (Bildungsroman), l’orfana (come il Tom Jones di Fielding, 1749 e Oliver Twist) riesce a crearsi un’educazione è una posizione fino a trovare l’amore: la purezza salva.
Wuthering Heights (Emily Bronte). Il romanzo tratta dell’amore passionale fra Catherine e il tenebroso Heathcliff, un’opera di stampo romantico in epoca vittoriana.
1849 - David Copperfield (Dickens). Autobiografia romanzata dell’autore, storia di affrancamento di un ragazzo che si afferma fnonostante le avversità familiari e sociali del tempo.
1886 - Lo strano caso del Dr. Jeckill e di Mr. Hyde (Stevenson)
1889 - Tre uomini in barca (Jerome), originariamente pensato come guida turistica.
1894 - Il libro della giungla (Kipling)
1897 - Dracula (Stoker)
1899 - Cuore di tenebra (Conrad)
Windsor (1901 - )
Edoardo VII (1901 - 1910)
Giorgio V (1910 - 1936)
Edoardo VIII (1936)
Giorgio VI (1936 - 1952), re balbuziente
Elisabetta II (1952 - 2022)
Carlo III (2022 - )
1908 - Camera con vista (Forster)
1922 - Casa Howard (Forster)
1924 - Passaggio in India (Forster)
1928 - L’amante di Lady Chatterley (Lawrence) in cui la moglie di un nobile paralizzato descrive i piaceri di un amore con un operaio.
1951
“Non andartene docile in quella buona notte, / vecchiaia dovrebbe ardere e infierire quando cade il giorno; / infuria, infuria contro il / morire della luce” (Dylan Thomas)
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Fil di Ferro: Torino fucina metallica
Contesto
Il 1979 è un anno denso di avvenimenti come lo sono pochi altri. Avvenimenti quasi tutti di pesante impatto globale e gravidi di conseguenze per il periodo a venire. Già il 1° gennaio, il riconoscimento della Cina comunista da parte degli Stati Uniti, lo scambio di ambasciatori tra Whashington e Pechino.
Cambia tutto tra le due sponde del Pacifico. Il 7 gennaio cade in Cambogia il regime di Pol Pot, uno dei più sanguinari della storia recente. Un poco più a Ovest, in Iran, il giorno 17 prende invece il potere un leader religioso rientrato da un lungo esilio a Parigi, Ruhollah Khomeini.
In Italia
In Italia il 1979 avviene l’assassinio del giornalista Mino Pecorelli, che ha voluto mettere il naso nei segreti di certe banche e della massoneria. L’incriminazione del governatore della Banca d’Italia Paolo Baffi e l’arresto del direttore generale Mario Sarcinelli per interesse privato in atti d’ufficio (accusa che poi cadrà).
Il delitto dell’avvocato Giorgio Ambrosoli liquidatore della banca di Michele Sindona. Arresto dei brigatisti Valerio Morucci e Adriana Faranda coinvolti nel caso Moro. Morte in un incidente aereo a Forlì del re dei cereali Serafino Ferruzzi. La fine del sequestro di Fabrizio De André e Dori Ghezzi, rapiti in Sardegna quattro mesi prima.
Per ricordare un fatto che ha tenuto a lungo le prime pagine dei giornali e che avrà echi negli anni successivi si deve tornare al 7 aprile. Un magistrato di Padova, Pietro Calogero, lancia una grande offensiva giudiziaria contro Autonomia operaia.
Tra gli arrestati figurano docenti universitari, intellettuali, giornalisti. Spicca il nome del professor Antonio Negri, Toni Negri. Gli inquisiti sono centinaia.
Nel 13 marzo nasce lo Sme, Sistema monetario europeo, antenato della valuta unica di oggi. Margareth Thatcher si prepara alla elezione del suo primo parlamento.
In questo contesto nascono i Fil di ferro
Storia del gruppo
I Fil di ferro sono un gruppo heavy metal italiano, formatosi a Torino nel 1979 per iniziativa del bassista Bruno Gallo Balma e del batterista Michele De Rosa.
La band è considerata, insieme a Vanadium, Strana Officina, Death SS e Bulldozer, una delle prime ad aver portato la musica metal in Italia, nonché una delle più importanti dello stesso.
Michele De Rosa e Bruno Gallo hanno formato il gruppo con il chitarrista Danilo Ghiglieri e il cantante Leonardo Fiore. Nel 1986 (dopo un demo tape del 1984 e numerosi concerti che danno una certa notorietà al gruppo) esce il primo album, Hurricanes, pubblicato da Il Discotto Records. Questo album viene registrato con il nuovo cantante Sergio Zara e il nuovo chitarrista Claudio De Vecchi.
Il titolo Hurricanes proviene dal nome del gruppo biker di cui facevano parte sia Michele De Rosa sia Bruno Gallo. Il disco è stato registrato da Beppe Crovella (tastierista degli Arti e Mestieri).
Nel 1987 per l’etichetta dischi Noi, con la produzione esecutiva di Mariano Schiavolini (ex membro del gruppo rock progressivo Celeste), i Fil di ferro registrano il loro secondo album, omonimo, che vede l’entrata del nuovo chitarrista Miky Fiorito, autore di tutti i brani del disco, arrangiati con il resto del gruppo.
Le registrazioni vengono effettuate in Cornovaglia con Guy Bidmead, ingegnere del suono di Rod Stewart e Motörhead. I Fil di ferro tengono anche un concerto presso l’Hammersmith Apollo di Londra, trasmesso dalla televisione italiana su Italia 1 nel programma Rock a mezzanotte.
La performance viene registrata e inclusa nella compilation Italian rock invasion.
Nel 1991 Sergio Zara è uscito dai Fil di ferro, lasciando il posto alla voce femminile di Giordy (Elisabetta Di Giorgio), con la quale la band ha registrato la ballata Give me your hand e girato un video clip per il mercato russo.
Nel 1992 per l’etichetta Axis Records è uscito il terzo album, Rock Rock Rock che vede la partecipazione del chitarrista russo Victor Zinchuk e di Roberta Bacciolo delle Funky Lips in veste di ospiti. In esso è stato ripreso Give me your hand registrata precedentemente da Giordy come singolo.
L’album ha presentato caratteristiche più hard rock/blues rispetto ai primi due lavori e vede Miky Fiorito anche nel ruolo di cantante. Nello stesso anno si è verificata la fine della collaborazione, durata quasi un anno, con Giordy.
Nel 1997 è entrato nel gruppo Piero Leporale alla voce, mentre il 1998 è tempo dell’ingresso di Francesco Barbierato al basso.
Nel 2004 esce a distanza di dodici anni dal lavoro precedente il quarto album, It Will Be Passion. Il disco è un rifacimento di vecchi brani e nuovi inediti.
Nel 2008 il gruppo cambia ancora formazione: escono dalla formazione Fiorito, Leporale e Barbierato, sostituiti da Gianni Castellino al basso, Alex Verando alla chitarra e Phil Arancio alla voce. Nel 2009 entrano in formazione Gianluca “Yes” Uccheddu alla chitarra al posto di Alex e Elvis Taberna al posto di Phil Arancio.
Con questa nuova formazione il gruppo ha abbandonato l’hard rock blues del terzo e quarto album ritornando ad un più duro heavy metal di stampo Saxon/Judas Priest che ha caratterizzato la band nei primi due album.
Nel settembre del 2012 è uscito It’s Always time, album contenente il rifacimento di Hurricanes con la nuova formazione, tre inediti e dodici brani tratti dai dischi più significativi.
In occasione del festival Acciaio italiano 2015, tenutosi a Modena il 31 gennaio 2015, si è verificato il ritorno alla voce di Phil in sostituzione di Elvis Taberna, che ha dovuto abbandonare il gruppo per motivi di salute. Elvis è rimasto nel giro Fil di ferro con mansioni amministrative.
Dopo pochi mesi nuovo cambio di formazione riguardante la voce: entra Paola Goitre al posto di Phil, con la quale sono in programma vari lavori live e in studio.
A inizio 2017 ritorna in formazione il chitarrista Miky Fiorito, il quale si mette subito al lavoro per comporre le canzoni che faranno parte del sesto album del gruppo. I riff di chitarra questa volta hanno un piglio epico ed è a seguito di queste nuove sonorità che nasce l’idea del concept album intitolato Wolfblood, che narra della mitologia nordica del RagnaRock, anche per via dei testi a tema ideati da Paola Goitre. Il nuovo lavoro viene pubblicato a ottobre del 2019.
Discografia Hurricanes (1986) Fil di Ferro (1988) Rock Rock Rock (1992) It Will Be Passion (2004) It’s Always Time (2012)
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Milano: La Milanesiana al Volvo Studio Milano per tre appuntamenti dedicati all’intelligenza artificiale
Milano: La Milanesiana al Volvo Studio Milano per tre appuntamenti dedicati all’intelligenza artificiale. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, arriva al Volvo Studio Milano (Viale della liberazione ang, Via Melchiorre Gioia) il 13, 14 e 15 giugno con tre appuntamenti dedicati all’intelligenza artificiale, declinati all’interno di molteplici discipline, come scienza, letteratura e musica, ricreando alla perfezione lo spirito del festival, che da sempre crea dialoghi e incontri tra i diversi mondi culturali. Il 13 giugno la serata (inizio ore 21.00) avrà come tema principale “La scoperta delle parole”. Appuntamento quindi con le letture di Luc Steels (European Association for AI Award 2022), Franco Prodi, Andrea Moro e Fabio Genovesi, e a seguire il concerto in duo di Irene Grandi. Mercoledì 14 giugno appuntamento dal titolo “Connessioni perdute”, con in anteprima il prologo teatrale di Andrea Pennacchi, a seguire la lettura tratta dal nuovo libro di Johann Hari (Orwell Prize for Political Journalism 2008), “L’attenzione rubata” (La nave di Teseo), e successivamente l’anteprima della lettura e concerto di Massimo Zamboni. Ultimo appuntamento giovedì 15 giugno con “La cura, la medicina, il futuro”, in cui letteratura, scienza e medicina si uniranno in una serata all’insegna delle letture di Anne Boyer (Premio Pulitzer 2020), dell’immunologo Alberto Mantovani (Premio Pezcoller 2019), di Tahar Ben Jelloun (Premio Goncourt 1987) e del virologo Roberto Burioni. A seguire, il concerto di Giovanni Caccamo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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L'Unità: il quotidiano torna in edicola
L'Unità, il quotidiano fondato da Gramsci nel 1924, è tornato in edicola. Dopo sette anni, ieri 16 maggio, è uscito il primo numero di quella che promette di essere un nuovo giornale. Edito da Romeo editore e diretto da Piero Sansonetti, il programma del quotidiano, disponibile in versione cartacea e online, è chiaro. L'Unità, il quotidiano degli operai e dei contadini L'Unità - Quotidiano degli operai e dei contadini nasce nel 1924 per idea di Antonio Gramsci come organo del Partito Comunista Italiano. Dal 1926 al 1945 il quotidiano esce come giornale clandestino. Viene editato prima in Francia e, dal 1942, torna in Italia. Dalle sue pagine segue le vicende del nostro Paese fino agli anni Novanta. In occasione del rapimento di Aldo Moro non esita a condannare le Brigate Rosse definendole "nemici della democrazia". Vede il crollo del muro di Berlino, lo scioglimento del Partito Comunista Italiano, e la nascita da allora di Partito Democratico della Sinistra e i Democratici di Sinistra. Con gli anni Ottanta iniziano i primi problemi legati alle vendite. Le numerose iniziative editoriali riescono a tenerlo a galla per alcuni anni ma gli anni Novanta e i primi Duemila sono caratterizzate da continue chiusure e rinascite. Come indicato da Gramsci, l'Unità continuerà ad essere dalla parte dei più deboli. E se all’origine era rivolto a contadini e operai, oggi sarà la testata anche di migranti e detenuti. Pur mantenendo sempre netta la propria indipendenza, l’Unità sarà vicina al Pd, principale forza politica della sinistra, e al pensiero di Papa Bergoglio che, attualmente, rappresenta un punto di riferimento ideologico.Piero Sansonetti alla presentazione della nuova edizione de l'Unità La Festa dell'Unità Nei suoi sessant'anni e più, l'Unità curato non solo la riflessione più strettamente legata all'attualità e alla politica ma si è proposto come luogo di scambio culturale. Ha ospitato scritti, tra gli altri, di Cesare Pavese, Italo Calvino, Ada Gobetti, Pier Paolo Pasolini. Ha editato i settimanali satirici Tango, curato dal vignettista Sergio Staino, e Cuore curato da Michele Serra. Quel legame tra appartenenza politica di sinistra e interesse culturale si esprimeva ancora maggiormente in quella che possiamo considerare un'iniziativa iconica del quotidiano: la Festa de l'Unità. Organizzata originariamente per finanziare il partito, la Festa de l'Unità diventa ben presto una rete di appuntamenti in diverse città d'Italia. La nuova Unità Dopo la direzione da parte di nomi quali Ottavio Pastore, Pietro Ingrao, Emanuele Macaluso, Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Furio Colombo, la nuova edizione dell'Unità è diretta da Piero Sansonetti, ex direttore de Il Riformista. Come dichiarato dallo stesso Sansonetti, il quotidiano sarà "garantista, socialista, cristiano, liberale, non liberista". In edicola a 1,50 euro, la redazione del cartaceo conterà sei redattori, altri per la redazione online e diversi collaboratori esterni. Il giornale si comporrà di 12 facciate e ospiterà ogni settimana la rubrica Nessuno tocchi Caino, curata da Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti. Ogni giorno, infine, sarà pubblicato un articolo dall'archivio de l'Unità. Un archivio che ben presto sarà a disposizione di tutti online. In copertina foto di Pexels da Pixabay Read the full article
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“ Per noi occidentali baciare è sempre e comunque un fatto di labbra. Mentre la filematologia, cioè la scienza dei baci, dice chiaramente che in molte culture le manifestazioni amorose non sono necessariamente orali. Ma impegnano altre parti del corpo. Gli Inuit, meglio noti come Eschimesi, per esempio, si scambiano effusioni, ma anche convenevoli, strofinandosi teneramente o calorosamente il naso. E cosí pure Malesi e Polinesiani. Charles Darwin sostiene che questo approccio nasale risalga all’età della pietra e rappresenti una forma di riconoscimento olfattivo. Una manifestazione di compatibilità corporea. Che produce empatia, simpatia, legame, ma anche attrazione, passione, simbiosi. Tanto che in alcune regioni dell’India antica al posto di baciare si usava il verbo annusare. Chi avvicinava le labbra al viso del partner, invece che «ti adoro» diceva «ti odoro». E nella Cina tradizionale, ci si baciava accostando il naso alle guance e soffiando leggermente per far arrivare il proprio profumo. Del resto, è cosa ben nota che nell’attrazione erotica giochi una forte componente olfattiva. Insieme a quella tattile e gustativa. Tutte e tre presenti nel bacio. Che, in piú, chiama in causa anche l’udito. Visto che lo schiocco, lo smack, il mwah, il chu, il pciú, il risucchio e altri suoni rappresentano l’essenziale componente rumoristica di ogni plaisir d’amour. In realtà, come suggerisce l’etologo Eibl-Eibesfeldt, il bacio labiale e linguale è molto piú diffuso di quanto appaia a prima vista. Intanto per l’origine filogenetica del gesto, derivante da operazioni alimentari ancora presenti e osservabili nelle scimmie antropomorfe. In questo senso baciarsi rappresenta la ritualizzazione di quello che in tempi remoti è stato uno scambio di cibo: nutrizione e protezione. E poi, anche nelle società in cui sembra assente, il bacio sulla bocca a un’osservazione piú approfondita può rivelarsi presente, seppure in forma latente. Infatti sono molte le culture che accanto alla confricazione nasale o frontale, praticano anche il bacio labiale. Ma ragioni di tabú, segretezza, intimità culturale hanno confinato questo gesto in una sorta di semiclandestinità. È il caso della Nuova Guinea, di Bali o del Giappone. Nel Paese del Sol Levante si dice di solito che il bacio sia stato introdotto dagli Europei. Ma il bacio linguale anche in passato non era affatto sconosciuto, tant’è vero che in certe fonti medievali si mette in guardia la coppia dall’indulgere a questa forma di effusione amorosa. Ecco perché, piú che i rapporti di coppia, a provare l’eventuale presenza o assenza del bacio, è casomai la relazione madre/figlio, che è molto meno carica di tabú e quindi piú facilmente osservabile (Eibl-Eibesfeldt 1977, p. 175). In effetti nel Giappone tradizionale il bacio tra adulti ha poco a che fare con l’affetto e molto con il desiderio, come mostrano le stampe erotiche chiamate shunga, dove compare il kuchisū, cioè letteralmente «succhiare la bocca». Si tratta di un gesto trasgressivo di estrema licenziosità e fortemente stigmatizzato soprattutto se a compierlo sono i religiosi, perché si ritiene che la loro bocca sia destinata esclusivamente a trasmettere gli insegnamenti buddisti (Shigeru 1984, pp. 466-67). “
Elisabetta Moro, Marino Niola, Baciarsi, Giulio Einaudi editore (collana Vele), 2021 [Libro elettronico]
#Elisabetta Moro#Marino Niola#Baciarsi#saggistica#baci#antropologia culturale#saggi#letture#leggere#citazioni#Charles Darwin#Malesia#Polinesiania#Inuit#Eschimesi#India antica#empatia#simpatia#legame#attrazione#Bali#passione#simbiosi#Cina tradizionale#Eibl-Eibesfeldt#tabù#filematologia#intimità#Nuova Guinea#Giappone
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«I nostri risultati», spiega uno dei ricercatori, Mathias Pessiglione, «mostrano che il lavoro cognitivo si traduce in una vera alterazione funzionale: un accumulo di sostanze nocive. Quindi la fatica è a tutti gli effetti un segnale per farci smettere di lavorare per preservare l'integrità del funzionamento del cervello». Per questo è utile prendersi una pausa quando ci accorgiamo di pensare troppo: possiamo dedicarci ad attività manuali, fare sport, concentrarci sul presente, uscire a fare una camminata o qualsiasi cosa ci aiuti a interrompere il circolo vizioso dei pensieri.
Dall'articolo "Lo dice la scienza: pensare troppo stanca il cervello" di Elisabetta Moro
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AGGIORNAMENTO VaIURUS 29.03.2020
Ricapitolando a oggi:
- Le nazioni membri della UE non c'hanno ascoltato quando abbiamo chiesto mascherine per salvare vite.
- Però alcuni nostri politici ci dicono di stare tranquilli, perché solo l'Europa unita ci salverà, guardate la generosità dell'Albania. (L'Albania non fa parte della UE ndr)
- Voglio piangere.
- Bergamo è un campo di concentramento, una mattanza che viene in parte taciuta. Lo scrivo qui ORA, tutto questo sarà un vero e proprio eccidio e solo la storia saprà giudicarlo.
- La Germania come sempre cerca di seppellire l'Italia. Spero che noi italiani possiamo permetterci di prenotare alberghi e strutture turistiche italiane creando un sold out generale per loro, qui in Italia.
- Renzi dice che bisogna ripartire, guai a darla vinta alla paura. A me fa paura lui e penso che anche il coronavirus un pochino lo tema.
- La Cina e la Russia (koMMuniste) ci inviano aiuti.
- Gli USA, nostri alleati, ci trattano da appestati.
- Vedo politici che, poco meno di un mese fa, brindando in luoghi pubblici dicevano che loro non avevano paura, oggi piagnucolare di paura e su catastrofi.
- Eh, ma la Cina e la Russia sono troppo buoniste. Gatta ci cova.
- Continuano i messaggi audio e video senza fonti certe che narrano la verità assoluta attraverso le chat. La madre degli analfabeti funzionali è sempre incinta.
- Al sud si temono rivolte perché la fame, la povertà e il lavoro occulto lì sono una cosa seria e reale. Perché con il #iorestoacasa non si guadagna la pagnotta giorno per giorno.
- Sfide sui social: siamo alle lettere, alle foto, alle frasi scritte con la scrittura predittiva. Ch3 du3 c0gl10n1!!
- Forse il Governo italiano rispolvererà la "tessera annonaria".
- Siamo nella merda.
- Si chiede a gran voce d'inserire i centri estetici nelle attività di prima necessità.
- Forse alla fine della quarantena avremo provetti cuochi, nuovi autori di romanzi e saggi, novelli Giovanni Muciaccia del fai da te e moltissimi sommelier di vini e alcolici in generale. Guardate che io leggo i vostri post, neh?!
- Da piccolo, me lo ricordo, c'era il Cicciobello che piangeva se non "ciucciava" qualcosa. Dite la verità, molti di voi sono un po' Cicciobello in questo periodo di restrittezze.
- Il Papa solo.
- Christine Lagarde quando apre bocca fa paura. Mi ricordo i parlamentari europei dei 5star esultare per aver contribuito alla sua elezione. Rimpiango il tanto criticato Draghi.
- Da asociale qual ero mi ritrovo a essere più sociale di voi sociali diventati asociali peggio di me.
- La Germania di Adolfa Merkel è più alta delle altre nazioni, perché usa Italia. Spagna e Grecia come sgabelli su cui legiferare la sua supremazia. Adolf Hitler lo fece con le Panzer-Division, la Merkel con lo Spread-BTP.
- Gli Autovelox si annoiano più di noi in questi giorni.
- Sono convinto che per il Cavaliere l'unica salvezza rimanga sempre "quella".
- Gli apericena con le conferenze televisive di Giuseppe Conte sex symbol del momento.
- Una volta il dado era tratto, oggi il cazzo s'è rotto.
- La D'Urso andava inserita nella lista delle attività non di prima necessità. Cribbio mischiare il coronavirus col trash è deleterio.
- Salvini, Zingaretti, Meloni, Di Maio, Renzi, Berlusconi e tutti i loro sottoposti. Boh... io avendo ascoltato le tribune politiche con Berlinguer, Almirante e Moro credevo che la politica fosse cosa seria e di parola. Evidentemente non ho capito nulla.
- No Vax che ammettono candidamente che se ci fosse un vaccino per il covid-19 lo farebbero. Burioni non lo dice ma per me a casa sua si trucca come il Joker e balla come lui perché divertito per questa cosa.
- "Eravamo impreparati", "Abbiamo sottovalutato", "Non ci aspettavamo una cosa del genere" sono frutto dei voti di quelli che "Ai sbagliato, o ragione io!", "E' un gombloddo", "Ah ah ah viva la f*ga" e "Condividete". Che avranno diritto al voto anche la prossima volta.
- La natura si sta riprendendo golfi, parchi pubblici e fiumi con la ripopolazione da parte di pesci, mammiferi e uccelli. Perché non cerchiamo nell'immediato futuro di mantenere questa convivenza? Ah già, il denaro e il potere... prima loro.
- Ancora gente che scappa stupidamente spesso portando con se il virus della morte nelle loro terre natie a contatto con i loro familiari. Invece di preservarli in molti casi decretano la loro morte.
- Ok ok, sapete crearvi l'Amuchina in casa come le mascherine e il lievito di birra. Bravi bravi, mo' basta.
- Non si vede gente sciocca in Piazza del Duomo (o dei Miracoli) a Pisa sostenere la torre pendente. Questo è un bene.
- I tagli alla sanità che ora si ripudiano, nessuno si assume le responsabilità.
- Beh dai un po' Boris Johnson se l'è cercata.
- "Siamo pronti alla morte" recita il nostro inno nazionale, ma guardando le scorte che si acquistano nei supermercati la voglia di vivere è più forte.
- Ma quando il Governo dirà "emergenza finita potete uscire in pace", vi riverserete tutti contemporaneamente per le strade, cinema, ristoranti, locali pubblici e i cani non li porterete più a pisciare per due mesi? Chiedo.
- Hanno fatto il tampone alla Regina Elisabetta, è risultata incinta.
- Vi pensavo più intelligenti, invece siete arrivati a leggermi fino qui. Vi voglio bene comunque.
Al prossimo aggiornamento.
Fine?
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Il 26 gennaio 1982 con l’arresto di Elisabetta Arcangeli inizia l’operazione di polizia che porterà alla fine del sequestro del Generale Dozier.
26 Gennaio 1982: Torture di Stato a Verona
Le torture al compagno Cesare Di Lenardo da parte die N.O.C.S. a cui ruppero un timpano, bruciarono testicoli e pene , fu sottoposto ad una finta esecuzione nudo e bagnato con sehiate di acqua gelida furono solo una parte di quelle riportate dalla „confessione“ di Salvatore Genova ( funzionario dei N.O.C.S. e succesivamente politicante nel PSDI e nella DC)al settimanale „“L’ESPRESSO“del 06 Aprile 2012. „Confessione“ CHE bene rende il modus operandi della polizia in quel periodo.
Arriva Nicola Ciocia-De Tormentis, lo specialista del waterboarding
Il giorno dopo, a una riunione più allargata, partecipa anche un funzionario che tutti noi conosciamo di nome e di fama e che in quell’occasione ci viene presentato. E’ Nicola Ciocia, primo dirigente, capo della cosiddetta squadretta dei quattro dell’Ave Maria come li chiamiamo noi. Sono gli specialisti dell’interrogatorio duro, dell’acqua e sale: legano la vittima a un tavolo e, con un imbuto o con un tubo, gli fanno ingurgitare grandi quantità di acqua salata. La squadra è stata costituita all’indomani dell’uccisione di Moro con un compito preciso. Applicare anche ai detenuti politici quello che fanno tutte le squadre mobili. Ciocia, va precisato, non agì di propria iniziativa. La costituzione della squadretta fu decisa a livello ministeriale.
Ciocia, che Umberto Improta soprannomina dottor De Tormentis, un nomignolo che gli resta attaccato per tutta la vita, torna a Verona a gennaio, con i suoi uomini, i quattro dell’Ave Maria. Da più di un mese il generale è prigioniero, la pressione su di noi è altissima.
Improta, Fioriolli e Genova “disarticolano” (tradotto: pestano brutalmente) Nazareno Mantovani in un villino appositamente affittato per le torture
Il 23 gennaio viene arrestato un fiancheggiatore, Nazareno Mantovani. Iniziamo a interrogarlo noi, lo portiamo all’ultimo piano della questura. Oltre a me ci sono Improta e Fioriolli. Dobbiamo “disarticolarlo”, prepararlo per Ciocia e i quattro dell’Ave Maria. Lo facciamo a parole, ma non solo. Gli usiamo violenza, anche io. Poi bisogna portarlo da Ciocia in un villino preso in affitto dalla questura. Lo facciamo di notte. Lo carichiamo, bendato, su una macchina insieme a quattro dei nostri. Su un’altra ci sono Ciocia con i suoi uomini, incappucciati. Fioriolli, Improta e io, insieme ad altri agenti, siamo su altre due macchine. Una volta arrivati Mantovani viene spogliato, legato mani e piedi e Ciocia inizia il suo lavoro con noi come spettatori. Prima le minacce, dure, terrorizzanti: “Eccoti qua, il solito agnello sacrificale, sei in mano nostra, se non parli per te finisce male”. Poi il tubo in gola, l’acqua salatissima, il sale in bocca e l’acqua nel tubo. Dopo un quarto d’ora Mantovani sviene e si fermano. Poi riprendono. Mentre lo stanno trattando entra il capo dell’Ucigos, De Francisci, e fa smettere il waterboarding.
Dopo qualche giorno l’interrogatorio decisivo che ci porterà alla liberazione di Dozier, quello del br Ruggero Volinia e della sua compagna, Elisabetta Arcangeli.
Lo stupro di Elisabetta Arcangeli
Io sono fuori per degli arresti e quando rientro in questura vado all’ultimo piano. Qui, separati da un muro, perché potessero sentirsi ma non vedersi, ci sono Volinia e la Arcangeli. Li sta interrogando Fioriolli, ma sarei potuto essere io al suo posto, probabilmente mi sarei comportato allo stesso modo. Il nostro capo, Improta, segue tutto da vicino. La ragazza è legata, nuda, la maltrattano, le tirano i capezzoli con una pinza, le infilano un manganello nella vagina, la ragazza urla, il suo compagno la sente e viene picchiato duramente, colpito allo stomaco, alle gambe. Ha paura per sé ma soprattutto per la sua compagna. I due sono molto uniti, costruiranno poi la loro vita insieme, avranno due figlie. È uno dei momenti più vergognosi di quei giorni, uno dei momenti in cui dovrei arrestare i miei colleghi e me stesso. Invece carico insieme a loro Volinia su una macchina, lo portiamo alla villetta per il trattamento. Lo denudiamo, legato al tavolaccio subisce l’acqua e sale e dopo pochi minuti parla, ci dice dove è tenuto prigioniero il generale Dozier. Il blitz è un successo, prendiamo tutti e cinque i terroristi e li portiamo nella caserma della Celere di Padova. Ciascuno in una stanza, legato alle sedie, bendato, due donne e tre uomini. Tra loro Antonio Savasta che inizierà a parlare quasi subito, e proprio con me, consentendoci di fare centinaia di arresti.
Il giardino dei torturatori
Dopo i quattro dell’Ave maria arrivano i Guerrieri della notte
Ma le violenze non finiscono con la liberazione del generale. Il clima è surriscaldato. Tutti sanno come abbiamo fatto parlare Volinia e scatta l’imitazione, il “mano libera per tutti”. Un gruppo di poliziotti della celere, che si autodefinisce Guerrieri della notte, quando noi non ci siamo, va nelle stanze dove sono i cinque brigatisti e li picchia duramente. Un ufficiale della celere, uno di quei giorni, viene da me chiedendomi se può dare una ripassata a “quello stronzo”, riferendosi a Cesare Di Lenardo, l’unico dei cinque che non collabora con noi. Io non gli dico di no e inizia in quell’attimo la vicenda che ha portato al mio arresto. La mia responsabilità esiste ed è precisa, non aver impedito che il tenente Giancarlo Aralla portasse Di Lenardo fuori dalla caserma. La finta fucilazione e quello che accadde fuori dalla caserma lo sappiamo dalla testimonianza di Di Lenardo. Io rividi il detenuto alle docce. Degli agenti stavano improvvisando su di lui un trattamento di acqua e sale. Li feci smettere ma non li denunciai diventando così loro complice.
Dopo Padova torture anche a Mestre
La voglia di emulare, di menar le mani, di far parlare quegli “stronzi” non si ferma a Padova. Di Mestre so per certo. Al distretto di polizia vengono portati diversi terroristi arrestati dopo le indicazioni di Savasta. I poliziotti si improvvisano torturatori, usano acqua e sale senza essere preparati come Ciocia e i suoi, si fanno vedere da colleghi che parlano e denunciano. Ma l’inchiesta non porterà da nessuna parte.
Quando i giornali cominciano a parlare di torture e scatta l’indagine contro di me e gli altri per il caso Di Lenardo mi faccio vivo con Improta, gli dico che non voglio restare con il cerino in mano, che devono difendermi. Lui promette, dice di non preoccuparmi, ma solo l’elezione al Parlamento propostami dal Partito socialdemocratico mi toglie dal processo. Gli altri quattro arrestati con me vengono condannati in primo grado e, alla fine, amnistiati.
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Online Museo Virtuale Dieta Mediterranea
Online Museo Virtuale Dieta Mediterranea
“Per valorizzare al meglio uno straordinario patrimonio immateriale certificato dall’UNESCO come la Dieta Mediterranea ci voleva una grande raccolta ‘immateriale’ della sua essenza, della sua storia e dei suoi molteplici significati antropologici, sociologici e culturali”. Così il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa,…
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#Dieta Mediterranea#Eduardo De Filippo#Elisabetta Moro#Marino Niola#MedEatResearch#Museo Virtuale#Napoli#UNESCO#Unitelma Sapienza#Università Suor Orsola Benincasa
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NapoliCittàLibro 2019: Approdi. La cultura è un porto sicuro
NapoliCittàLibro 2019: Approdi. La cultura è un porto sicuro
Un’identità, polo di progresso intellettuale e studio, una vocazione, città marittima aperta a tutte le culture e le provenienze, un obiettivo, ribadire la cittadinanza senza confini per i libri e la lettura, unendo la ricchezza del patrimonio artistico e storico a quella della creatività. Tutto questo, e molto ancora, è NapoliCittàLibro, il Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli che torna,…
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#Alex Zanotelli#Armando Torno#Carlo Greppi#Castel Sant’Elm#Cultura#Editoria#Elisabetta Moro#Giovanni De Luna#Libro#Marco Buticchi#Marino Niol#Napoli#NapoliCittàLibro#Pippo Baudo#Ruggero Cappuccio
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Marino Niola, Elisabetta Moro "Mangiare come Dio comanda", presentazione
Einaudi Editore Il cibo è il carburante della storia, ma è anche il motore della mitologia. Per due semplici ragioni. Una naturale e una culturale. La prima, ovvia, è che l’uomo mangia per vivere. La seconda, forse più decisiva, è che vive per mangiare. Se a noi umani fosse sufficiente nutrirci e basta, non ci distingueremmo dagli altri animali. Invece, dalla scoperta del fuoco all’invenzione…
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Arazzo di Bayeux - XI sec.
Nel 1428 la pace di Ferrara termina il conflitto fra il Ducato di Milano e Venezia: Bergamo e Brescia passano alla Serenissima. È in quegli anni che le guerre fra le Signorie italiane impediscono di creare un centro forte e quindi l’embrione di uno Stato diversamente da quanto ha luogo negli altri Paesi europei.
La storia d'Inghilterra è profondamente segnata dal rapporto con i popoli scandinavi ed al contempo si lega alla storia europea non solo per ragioni dinastiche, ma anche per la partecipazione ad iniziative comuni quali le crociate.
Alcune date:
793 - Saccheggio dell'abbazia di Lindisfarne da parte di vichinghi danesi che progressivamente si insediano sull'isola contrattando gli insediamenti degli angli e dei sassoni che avevano sostituito i romani.
1042 - Il re anglosassone Edoardo Il Confessore, della casata dei Wessex, muore senza eredi. Il potere è raccolto da Aroldo II.
1066 - Il re anglosassone Aroldo II sconfigge l'esercito norvegese del re Harald III di Norvegia, ma dopo due settimane è sconfitto dal principe normanno Guglielmo I il Conquistatore ad Hastings che diviene re d’Inghilterra fino al 1087 e le cui gesta sono raccontate nell’arazzo di Bayeux. Anche i normanni erano un popolo scandinavo che si era insediato in Francia ed in Italia.
1087 - Il successore Guglielmo II Rufus fronteggia l’antagonismo del fratello e consolida il suo potere in Inghilterra e in Normandia. Morto in un incidente di caccia, gli succede il fratello Enrico I (1100 - 1135 e il nipote Stefano di Blois (1135 - 1154).
1154 - Il figliastro di Stefano di Blois (figlio della moglie Eleonora di Aquitania) Enrico II inizia la dinastia dei Plantageneti e regna fino al 1189.
1189 - Riccardo Cuor di Leone re. Sotto il suo regno è ambientato il romanzo Ivanhoe (Scott, 1820) che racconta la fusione del popolo anglosassone e del popolo normanno.
1199 - Il fratello Giovanni Senza Terra re. Nel 1215 deve accettare la Magna Charta, la base del parlamentarismo futuro.
1381 - Rivolta dei contadini sotto Riccardo II
1399 - Fine della dinastia dei Plantageneti. A causa del protrarsi della Guerra dei Cento Anni, Enrico IV di Lancaster prende il potere
1415 - Provocato dai messaggi del Delfino che gli invia, secondo il racconto di Shakespeare, palle da tennis, Enrico V sbarca in Francia avanzando pretese dinastiche sulla corona francese di Carlo VI e conquista Harfleur. Il 25 ottobre, giorno di San Crispino, gli inglesi prevalgono ad Azincourt grazie agli arcieri (“We few, we happy few, we band of brother”, Shakespeare). Il figlio Enrico VI è poi re di entrambi i regni.
1455 - Scoppia la guerra delle Due Rose dopo le sconfitte subite dagli inglesi in Inghilterra per via di Giovanna d’Arco.
1471 - Enrico IV di York prevale sui Lancaster
1485 - Inizia la dinastia dei Tudor con Enrico IV che sposa Elisabetta di York e può accentrare nello Stato il potere e le ricchezze delle famiglie feudali che si erano combattute nella guerra delle Due Rose.
1516 - Utopia di Tommaso Moro
1603 - Muore Elisabetta I Tudor. Inizia il regno della casata Stuart con Giacomo I che unifica tutte le corone britanniche.
1581 - Tasso, nella Gerusalemme liberata, affronta un tema cavalleresco, come l’assedio di Gerusalemme delle crociate, ma con spirito controriformista ed epico in cui prevalgono la pietà, i sacramenti, la liturgia, lo scontro contro i Turchi (1571) rispetto al fiabesco, all’ironico ed all’amore cortese tipici del rinascimentale Orlando furioso dell’Ariosto (1516).
1605 - Cervantes sancisce il tramonto dell’epica cavalleresca delle chansons de geste con le avventure satiriche di Don Chisciotte, Ronzinante, Sancho Panza e Dulcinea. Il romanzo di Cervantes rivela anche l’inadeguatezza della nobiltà spagnola al termine del Siglo de Oro e lo fa attraverso la follia barocca del protagonista come nell’Amleto di Shakespeare.
1620 - Puritani lasciano l’Inghilterra con il Mayflower.
1635 - La vita è sogno (Calderón de la Barca): il teatro è linguaggio del Seicento
1649 - il figlio di Giacomo I, Carlo, viene decapitato lasciando il potere al puritano e gentry Oliver Cromwell. La rivoluzione inglese dimostra la dimensione anticattolica e liberale inglese, a difesa dei principi della Magna Charta: sacralità della proprietà privata e necessità di rappresentanza in caso di approvazione di nuove tasse.
1661 - Carlo II viene incoronato re del Regno Unito e resta in carica fino al 1685. Gli succede Giacomo II.
1667 - Paradiso Perduto (Milton), ispirato ad una visione puritana
1679 - Habeas corpus
1689 - Guglielmo III d’Orange, marito della figlia di Giacomo II Maria, re d’Inghilterra al termine della Gloriosa Rivoluzione che determina, con il Bill of Rights, l’impossibilità di un sovrano cattolico.
1708 - il Duca di Malborough ed Eugenio di Savoia prevalgono sulla Francia nella Guerra di successione spagnola.
1714 - alla morte di Anna Stuart, figlia di Giacomo II, Giorgio I Hannover è il primo sovrano della casata Hannover
1721 - L’esponente del partito liberale whig Robert Walpole, primo ministro inglese. In questi anni, favorito dallo sviluppo del giornalismo, prende il via il romanzo borghese (il colonialista ed illuminista Robinson Crusoe di Defoe, il satirico Gulliver di Swift, il sentimentale Tom Jones di Fielding, il pre-modernista Tristam Shandy di Sterne). Ad esempio, Robinson Crusoe non è in viaggio per Dio, per il Re, per la Dama, ma per raggiungere la sua piantagione e la società che costruisce è orientata alla produzione.
1727 - Giorgio II re d’Inghilterra
1760 - Giorgio III re d’Inghilterra, in seguito preda di una forma di follia
1773 - Inclosure Act. L’agricoltura vene intrapresa da figure imprenditoriali e produce l’accumulazione originaria del capitale. I contadini si trasferiscono in città.
1816
“D'oro una penna datemi, e lasciate / che in limpide e lontane regioni / sopra mucchi di fiori io mi distenda (Keats)
1820 - dal 1811 reggente, Giorgio IV re d’Inghilterra
1830 - Guglielmo IV re d’Inghilterra
1837 - inizia l’età vittoriana
1838 - Oliver Twist (Dickens) fa la parodia dei romanzi ottimisti dell’epoca e racconta la situazione delle workhouses.
1901 - alla morte della Regina Vittoria, sale al trono Edoardo VII Sassonia - Coburgo - Gotha la cui casata successivamente si denominerà Windsor.
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Benvenuto Cellini: La vita
“Animoso, fiero, vivace, prontissimo e terribilissimo” scrive di lui il Vasari. Benvenuto Cellini è un precursore del Caravaggio in quanto a temperamento rissoso, collerico, passionale, ma di fondo è un personaggio geniale. Più volte condannato per sodomia, ricercato per risse ed omicidi. Nacque a Firenze presso il Mercato nuovo il 3 novembre del 1500 da Giovanni di Andrea di Cristofano Cellini ed Elisabetta Granacci. Il padre, intagliatore d’avorio, è anche un bravissimo musicista, cerca di introdurre il figlio a quest'arte già dalla tenera età mettendolo nelle mani del compositore Fiorentino Francesco dell’Ajolle. Cellini risultò talentuoso nel flauto e nel cornetto, però tollerava poco lo studio della musica, molto più attratto dall’arte dell’oreficeria. Già all'età di sedici anni a causa di una rissa fu confinato per sei mesi insieme al fratello Cecchino a Siena, dove ne approfittò per frequentare la bottega dell’orafo Francesco Castoro. In seguito il padre lo mandò a Bologna per perfezionarsi nello studio del flauto, ma qui Benvenuto preferì frequentare altre botteghe di oreficeria. Ritornato nel 1517 a Firenze fuggì dalle pressioni del padre che lo voleva come musicista a Pisa, dove invece continuò a formarsi nella bottega dell’orafo Ulivieri della Chiostra. Tornato a Firenze tra una rissa e l’altra, entrò in contatto con bravi artisti come Pietro Torrigiano e Francesco Salimbene, continuando a lavorare nella bottega di Antonio di Sandro. Intorno al 1520 prima è a Siena, poi a Roma e nuovamente a Firenze. Nel 1523 è coinvolto in una rissa con i Guasconti, famiglia di orafi fiorentini a lui ostili e ferisce gravemente Gerardo Guasconti, venendo condannato a morte in contumacia. Fugge dunque a Roma dove frequenta altre importanti botteghe fino ad entrare nelle grazie di Clemente VII. Qui lavora nelle bottega di Lucagnolo Da Jesi e Francesco della Tacca. Nel 1524 aprirà una sua bottega e diverrà primo cornetto di papa Clemente. Questo non gli impedisce di trovarsi ancora nei guai, partecipando ad altri duelli e risse e ammalandosi infine addirittura di peste.
Nel 1527 durante il Sacco di Roma, contribuisce attivamente alla difesa di Castel sant’Angelo contro gli Imperiali. Fu proprio lui che racconta di aver colpito a morte il Borbone mentre questi cercava di scavalcare le mura cittadine. Poi dopo qualche giorno, riesce a ferire anche il Principe d'Orange. Nel 1529 dopo un breve soggiorno a Firenze torna a Roma presso l'orafo Raffaello Del Moro, Clemente lo promuove Maestro delle stampe della zecca Romana e qui realizza i due celebri carlini d’argento e il doppione d’oro. Nel suo soggiorno a Roma vendica la morte del fratello Cecchino, morto durante una rissa uccidendo l’assassino, per questo crimine viene solo rimproverato verbalmente dal papa. Benvenuto apre la sua bottega a via dei Banchi nuovi. Sempre iroso ed incline ai litigi, ferisce gravemente un notaio, ser Benedetto, questa aggressione gli procura una condanna che lo costringe a rifugiarsi a Napoli perché ormai Clemente è stanco dei suoi comportamenti e comincia ad ignorarlo.
Alla morte di Clemente VII, è Paolo III Farnese che gli succede. Il papa mal tollera il carattere dell’artista pur apprezzandolo. Benvenuto non si smentisce e assassina un suo rivale, l'orafo Pompeo dei Capitaneis. Il papa però stranamente lo assolve e poi gli commissiona una moneta con la propria effigie. In seguito l’orafo entra in ostilità con Pierluigi Farnese, il figlio del papa, ed è dunque costretto ad andarsene da Roma. Si reca a Venezia dove però entra subito in conflitto con Ottaviano de' Medici e dunque è costretto di nuovo a cambiare aria e ritornare di nuovo a Roma. Qui realizza su commissione del papa un uffiziolo di Madonna, che nel 1536 viene addirittura apprezzato dall'imperatore Carlo V. Nel 1537 lo troviamo a Parigi dove realizza una medaglia per il sovrano Francesco I, poi ritorna nuovamente a Roma dove apre un’altra bottega. Ma Pier Luigi Farnese non si è dimenticato dei suoi crimini e nel 1538 lo fa arrestare ed incarcerare a Castel Sant’Angelo, da dove però il nostro artista riesce a fuggire rompendosi però una gamba durante la fuga. Si rifugia allora presso il cardinal Cornaro, che però lo tradisce consegnando alle guardie svizzere. Nuovamente incarcerato a Tor di Nona prima e a Castel Sant’ Angelo poi, viene scarcerato nel 1539 per intercessione di Ippolito II d’Este, per il quale eseguirà poi un sigillo e due ritratti. Siamo ormai intorno al 1540 quando Benvenuto a Parigi riceve da Francesco I un vitalizio annuo di 700 scudi e una residenza presso il castello Petit Nesle. Qui realizza la famosa saliera, il Giove e i modelli per la Porta di Fontainebleau, tra cui la Ninfa e due Vittorie. Nel 1542 viene naturalizzato come francese. È in questo periodo che produce delle stupende opere d'arte. Nel 1544 gli nasce una figlia (Costanza), avuta da una sua modella (Caterina). Anche qui il burbero carattere di Benvenuto lo mette di nuovo in difficoltà. Entra dunque in attrito con alcuni cortigiani ed è costretto a ritornare a Firenze, dov’è accolto presso la corte di Cosimo I Medici. Qui diventa scultore di corte ricevendo una paga di 200 scudi all’anno è una dimora in via del Rosario.
Qui realizzerà il famoso Perseo e il famoso busto di Cosimo de’ Medici che però vedrà la luce solo nel 1546. A causa di una condanna per sodomia, sarà di nuovo in fuga e si recherà a Venezia dove conoscerà Tiziano. In seguito tornato a Firenze cadrà in disgrazia presso i Medici, che gli rifiuteranno ulteriori commissioni stanchi dei suoi comportamenti eccessivi. Nel 1556 viene nuovamente recluso a causa di un'aggressione all'orafo Giovanni Di Lorenzo. Verrà dunque condannato a 4 anni di carcere, commutati in arresti domiciliari. Tra i 1558 e 1567 Cellini si dedicherà alla scrittura e realizzerà un trattato sull’oreficeria e un trattato sulla scultura, sulla sua vita e altre opere, donandole poi a Francesco I de’ Medici. Benvenuto morirà il 13 febbraio del 1571 a Firenze e sarà sepolto alla Santissima Annunziata.
Riccardo Massaro Read the full article
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Milano: La mostra “Il futuro di oggi” al Volvo Studio
Milano: La mostra “Il futuro di oggi” al Volvo Studio. LA MILANESIANA, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, dal 13 al 16 giugno al Volvo Studio Milano (Viale della liberazione ang, Via Melchiorre Gioia) ospita la mostra “Il futuro di oggi”, che punta i riflettori sulle forme, i materiali e le tecnologie con i quali impareremo a convivere salendo a bordo delle auto che segnano una nuova era nell’impegno a favore della sostenibilità. Il tutto grazie alla presenza in anteprima mondiale nel Volvo Studio Milano della Volvo EX30, il nuovo SUV tutto elettrico di Volvo, l’auto più compatta che Volvo abbia mai costruito, frutto di una ricerca senza compromessi in funzione di una mobilità realmente rispettosa del pianeta. Volvo EX30 accompagnerà gli appuntamenti de La Milanesiana dopo che sarà stata protagonista di un global reveal alla stampa di tutto il mondo previsto il 7 giugno prossimo proprio a Milano e al Volvo Studio. L’inaugurazione della mostra si terrà il 13 giugno alle ore 20.30 al Volvo Studio Milano, interverranno Luc Steels, Andrea Moro, Fabio Genovesi, Chiara Angeli (Head of Commercial Operations Volvo Car Italia), Elisabetta Sgarbi. Come sarà la mobilità di domani? Volvo non ha dubbi in merito: sarà uno scenario governato da elettrificazione, connettività evoluta, intelligenza artificiale al servizio della sicurezza e materiali innovativi e sostenibili. Con, talvolta, il valore aggiunto di dimensioni esterne ridotte e tanto spazio all’interno per poter godere degli stessi confort e servizi che grazie alla digitalizzazione si è abituati ad avere nella casa, in un perfetto approccio human centric con al centro la Persona. Piccolo fuori, grande dentro, per prendersi cura al meglio di chi viaggia e ridurre l’impatto sull’ambiente. Al Volvo Studio Milano, lo spazio di brand dove la Casa svedese racconta il proprio viaggio verso la mobilità sostenibile e la neutralità ambientale, il futuro è già una realtà di oggi. Lo dimostra, come detto, la nuova Volvo EX30. Propulsione elettrica, abbattimento dell’impronta di CO2, materiali sostenibili e sicurezza al massimo livello sono le prerogative di un’auto che a dispetto delle dimensioni esterne ridotte accoglie gli occupanti in un mondo in grado di migliorare l’esperienza delle persone e gratificarne lo spirito. Piccola fuori, grande dentro. «Volvo va oltre, e pone al centro della sua preoccupazione l’intelligenza artificiale. È un tema apparentemente lontano dal mondo dell’arte. Ma nulla è lontano dall’arte veramente. E non voglio considerare nulla di lontano dalla Milanesiana che, sin dalle primissime edizioni, poneva il tema del rapporto tra le espressioni artistiche e la scienza, e poi l’economia» commenta Elisabetta Sgarbi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Margaret MEAD, Sesso e temperamento, il Saggiatore editore. Scheda bibliografica in: Il sesso biologico non è una gabbia. Ce lo ha insegnato Margaret Mead, di Elisabetta Moro,
Margaret MEAD, Sesso e temperamento, il Saggiatore editore. Scheda bibliografica in: Il sesso biologico non è una gabbia. Ce lo ha insegnato Margaret Mead, di Elisabetta Moro,
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