#Diocesi
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Che si, è vero che l'HIV se curato a modino non è trasmissibile... ma questo ha cominciato a curarsi 12 anni fa...
Come se l'è preso e quando?
12 anni fa le terapie erano diverse e non è che uno comincia a curarsi e di colpo l'HIV sparisce...
Poi dove se li procura questa gente i soldi per pagare il silenzio?
Ogni cazzo di giorno c'è un prete che si incula bambini e i fasci si accaniscono su una pugile algerina.
Cosa dobbiamo fare? Le olimpiadi della pedofilia perchè se ne accorgano?
#andrea melis#genova#diocesi#fdi#fratelli d'italia#lega#salvini#meloni#Imane Khelif#olympics#olimpiadi
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PRIMA PAGINA Osservatore Romano di Oggi domenica, 23 marzo 2025
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Il saluto della comunità parrocchiale di San Giuliano di Puglia -Campobasso al parroco Don Pietro Cannella per il trasferimento nelle Parrocchie di Montemitro e San Felice, una doverosa e sentita dedica
Foto cortesia del coro parrocchiale con il sacerdote Don Pietro Cannella e Don Angelo Castelli Caro Don Pietro, sembra adesso quando entrai in chiesa per iscrivermi al viaggio in pullman per andare all’anno Santo dal Papa Francesco, era ottobre 2016, e un giovane dal banco mi venne incontro e ci presentammo, era il giovane che avrebbe accettato i voti di Ordinazione Diaconale il giorno…
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Riaperta la Cisterna del vescovado di Termoli
Incredibile ma vero, nel corso dei lavori di messa in sicurezza del progetto museale che ha coinvolto in questi anni le fondazioni del palazzo vescovile di Termoli, gli operai della ditta edile Edilgen, sono riusciti a perforare il muro meridionale del vescovado, attraverso la piccola anticamera voltata che a quanto pare sarà il futuro accesso di un lungo percorso espositivo tra i 5 ed i 7 metri di profondità dal piano di calpestìo.
In questi giorni ci sarà possibile ammirare con i nostri occhi la cisterna che ricordava monsignor Santoro e Don Rocco, visibile solo attraverso una grata posta nel chiostro della diocesi termolese, mentre a quanto pare lo scasso principale per la raccolta è ormai sigillato da ampie lastre di marmo.
Al contrario del muro meridionale della cisterna, misurabile circa 2 metri, quello settentrionale pare essere di poco minore, forse per un addossamento di edifici successivi allo strato, aggiorneremo le informazioni su questa struttura solo dopo aver partecipato ad un sopralluogo per poterne capire qualcosa in più, ma promette molto bene.
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Fermo, settenario della Madonna del Pianto. Le proposte per i fedeli
FERMO Unna tradizione molto sentita nella città di Fermo è il Settenario della Madonna del Pianto, quest’anno in programma da sabato 13 a domenica 21 gennaio in Cattedrale. Celebrazioni eucaristiche, confessioni, momenti di preghiera ed eventi: tante le proposte che vedranno i fedeli in Duomo a pregare sotto al simulacro della Madonna del Pianto. Sabato 13 gennaio con la messa di inizio…

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Vamos lá “surfar” a onda do amor…
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Diocesi di Terni, si avvia l'attività per i gruppi ragazzi
Un’estate intensa di attività per le parrocchie e gli oratori che ospitano i Gr.est. per i ragazzi dai 6 ai 14 anni animati dai giovani del Servizio di pastorale giovanile e animatori parrocchiali. I Gruppi Estivi della diocesi di Terni coinvolgono centinaia di bambini grazie al prezioso servizio dei tantissimi animatori, che ravvivano con i giochi, canti e preghiera i quotidiani incontri dei…

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Monsignor Saba da Papa Francesco
Questa mattina l’arcivescovo di Sassari era in udienza dal Santo Padre per discutere del nuovo assetto territoriale delle diocesi sarde Continue reading Untitled

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Violenza sessuale, condannato l'ex prete di Belsito e Malito: dubbi e silenzi sulla vicenda di Anthonidoss Duraiswamy
Un anno di reclusione: è questa la condanna inflitta a don Anthonidoss Duraiswamy, sacerdote indiano di 55 anni, residente a Santo Stefano di Rogliano e per lungo tempo impegnato nelle parrocchie di Belsito e Malito, nel Cosentino. La sentenza, pesantissima dal punto di vista morale e sociale, riguarda la violenza sessuale ai danni di una donna ucraina di 32 anni che si era rivolta a lui in un…
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PRIMA PAGINA La Citta di Oggi lunedì, 10 marzo 2025
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«È un martire!» disse San Pio X di San Luigi Orione, che ben lo conosceva.
In un foglietto don Orione scrisse le parole essenziali dell’epigrafe che egli avrebbe voluto per sé. Eccole: «Qui riposa nella pace di Cristo il sacerdote Luigi Orione, dei Figli della Divina Provvidenza, che fu tutto e sempre della Chiesa e del Papa. Pregate per lui» (Summarium, p. 978). Chi conosca anche solo un po’ la vicenda di colui che Giovanni Paolo II ha definito «una geniale espressione…
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Alessandria cambia data di nascita: ora è ufficiale, fondata il 23 aprile 1168
La storia di Alessandria si arricchisce di un nuovo capitolo: la data della sua fondazione cambia ufficialmente e viene fissata al 23 aprile 1168, giorno di San Giorgio.
La storia di Alessandria si arricchisce di un nuovo capitolo: la data della sua fondazione cambia ufficialmente e viene fissata al 23 aprile 1168, giorno di San Giorgio. L’annuncio è stato dato ieri dal professor Paolo Grillo, ordinario dell’Università di Milano, durante il convegno “Fondare una Città, fondare una Chiesa. Alle origini di Alessandria”, organizzato nell’ambito delle celebrazioni…
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La Santa Caterina d'Alessandria di Raffaele Aloisio
Aloisio Raffaele (1840), Martirio di Santa Caterina d’Alessandria – Diocesi di Rossano – Cariati https://brunopino.wordpress.com/

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L'indovinello pietracupese
Risulta davvero arduo poter trovare un qualche significato univoco, nella piccola epigrafe posta nello spigolo destro del portale trecentesco di San Gregorio Magno, chiesa ex-parrocchiale nell'agro antistante il centro abitato di Pietracupa.
" R • I • TR • I - TR • C^ • G "
Le lettere, leggibili ancor oggi, annerite dalla patina del tempo, parrebbero recitare, come si era già detto mesi fa, due acrostici con una unica affermazione, che, se contestualizzata al tipo di opera, una commissione, mostrerebbe l'uso comune di rimembrare illustri figure del potere laico ed ecclesiastico, esistite al tempo dell'esecuzione.
Di solito si tratta di pontefici, oppure di Regnanti e di Conti, ed in questo caso, potremmo già trovare una mezza soluzione.
Questo perché, essendo il cantiere stato commissionato dal feudatario Roberto di Pietracupa, al magister Riccardo, per il quale già si era ipotizzata l'appartenenza degli stemmi ai lati dell'Agnus Dei, viene da sé, volontariamente od involontariamente, il collegamento delle lettere nel suo nome, con quelle della prima frase.
Potrebbero infatti voler recitare la parola:
"R(obertus) (comit)I (pe)TR(acupensi) (fieri) (fec)I(t)".
Prendendo per buona questa via identificativa, seppure ipotetica, il collegamento alla frase successiva dovrebbe mantenere il medesimo senso, e di solito in queste epigrafi, la dedica, come già si era detta, avrebbe riguardato delle alte cariche, sotto la cui reggenza, o mandato, venne posto in essere il cantiere.
Con ciò, si potrebbe postulare la lettura della parola " T(empo)R(e) ", o "pro Tempore", seguita dalle iniziali del nome rimembrato dallo scalpellino.
Credevo di aver trovato una strada meno tortuosa, ed invece sono spuntate le radici delle sequoie, perché problematiche sono proprio quelle lettere C^ e G, divise da un punto, perciò parti di due parole, e con un trattino verso l'alto, a destra della C, che potrebbe attestare l'importanza che rivestiva questo individuo sconosciuto.
Dopo alcune chiacchierate con l'amico don Domenico Fazioli a Trivento, proprio nei riguardi del contesto diocesano, ci ha voluto rendere noto un suo parere, per cui il l'architrave potrebbe essere più antico della data trascritta dal Riccardo, oppure l'epigrafe stessa, successiva a tutto il resto, con l'idea che volesse pronunciare le iniziali di C(arolus) (re)G(ie), ipoteticamente Carlo II d'Angiò o Carlo III di Durazzo.
Naturalmente è impossibile se non insensato tutto ciò, perché l'asimmetria del frammento, le caratteristiche dell'epigrafe e il senso del testo, non lasciano dubbi sul fatto che si tratti solo e soltanto di un individuo vissuto al tempo di Roberto e Riccardo, ed in carica nel 1360.
Non è da escludere una importantissima informazione tratta, come molte altre, dal saggio storico; "Quelli della Pietra Cupa, mille anni di una comunità molisana", pubblicato dalla storiografa locale Aurora Delmonaco nel 1989, un testo essenziale, che nei confronti del signore Roberto, parla di un documento davvero molto importante.
Una bolla episcopale, dell'anno 1361, conservata nel fondo dei Caracciolo di Torchiarolo, Archivio di Stato di Napoli, e dove si elevava alla carica di abate di Sant'Alessandro in Pietracupa, il napoletano Giannotto Coppola, tutto rogato in presenza del feudatario Roberto.
Fino ad ora, il nome di questo esponente del clero locale, parrebbe essere l'unico che più si avvicina alle lettere abbreviate, però solo se questi fosse stato, per qualche svariato caso, inciso all'inverso, come C(oppola) G(iannotto), ed è una prospettiva davvero inusuale.
La possibilità è comunque da scansare in quanto, l'architrave venne ultimata nel 1360, ed il Coppola venne nominato abate solo nell'anno seguente.
Da questo punto partono solo dei vicoli ciechi, poiché nessuna signoria od alta carica di quel tempo a noi pervenuta, possiedono dette iniziali.
Tra i rappresentanti del potere secolare vi era il papa di origine francese, Innocenzo VI, mentre il vescovado di Trivento, era presieduto ancora da monsignor Pietro dell'Aquila, dell'ordine minorita.
Resta un'altra ipotesi, seppure molto forzata, che vedrebbe la dedica, non ad un personaggio singolo, ma ad una istituzione, religiosa per esempio, come un Capitolo (Capitolo Diocesano e Capitolo Abbaziale di S.Alessandro), per cui le iniziali, potrebbero completare le parole "C(apitulo) G(eneralis).
Una prospettiva insolita, che resta per altro sospesa nell'assenza di ulteriori dettagli, sul tipo di Capitolo, sulla direzione stessa di questo, di un pontificato, di un episcopato, e così via.
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Mons. Borghini Vescovo e la sua croce coi nostri santi
Penultimo Vescovo ferrarese, guidò la Diocesi di S. Severino Marche fino alla morte nel 1926. Vi raccontiamo la storia di un “santo” dei poveri e della sua magnifica croce pettorale di Andrea Musacci Morì in odore di santità, mons. Adamo Borghini. Di sicuro, il Vescovo di origini ferraresi non tornò al Padre nell’opulenza e dai poveri mai si staccò. Proprio dieci anni fa, il 25 gennaio 2014,…
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