#Decadentismo
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Civitella del Tronto
L'unico e ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie rimasto al momento della proclamazione del Regno d'Italia era nella Civitella del Tronto che era il punto fortificato più a Nord del Regno di Napoli e delle Due Sicilie.
Prima di arrivare alla Fortezza di Civitella in caso di necessità si doveva combattere casa per casa a partire da Porta Napoli, motivo per cui le stradine sono in salita ma si snodano in angoli retti, passaggi stretti e a punta e le case erano strutturate come case-forti.
Tant'è che qui c'è la "ruetta", la via più stretta d'Italia.
La Fortezza di Civitella è una fortezza imprendibile, infatti non è mai stata presa con le armi, piuttosto si è arresa ai Savoia e in quell'occasione alcuni soldati vennero fucilati, tra i quali vi era il parroco del paese, mentre gli altri furono spediti nelle prigioni nel Nord Italia, ma pian piano si cominciò a favorire la loro fuga in massa verso l'estero, dando così via al fenomeno dell'emigrazione, contrapposto alla creazione del Regno d'Italia, trovando proprio all'estero quel "Nuovo Mondo" migliore che promettevano invece i Savoia con la realizzazione del Regno d'Italia.
Questa immensa disillusione dopo il Regno d'Italia porta, dopo un periodo solare che è stato il Romanticismo, all'affermarsi del Decadentismo perché la delusione è tanta e non c'è più speranza, tant'è che perfino Garibaldi decide di isolarsi andando a Caprera.
Venne fatto saltare solo il primo ingresso della Fortezza, causando povertà nel paese, così in un primo momento si pensò di trasformarla in un carcere, ma alla fine ogni progetto venne abbandonato rendendola di fatto una cava a cielo aperto per gli abitanti che lì cavavano i mattoni necessari per sistemare le proprie abitazioni.
Ma nel 1975 arrivano dei professori universitari che vogliono celebrare nella chiesa della Fortezza una messa ai caduti di Civitella e questo riaccende l'interesse per ristrutturare la Fortezza e farla rinascere!
Il terzo camminamento ha una parte coperta che veniva chiusa con dei portoni da sfondare su entrambi i lati rendendola una vera e propria trappola mortale perché i proiettili sparati dalle grate delle porte rimbalzando all'interno ferivano più soldati.
Si tratta di una Fortezza spagnola che è stata costruita con gli stessi criteri delle altre Fortezze spagnole, quindi con la presenza di cisterne d'acqua piovana, in particolare quella di Civitella presenta 5 grandi cisterne, tre delle quali situate sotto le piazze d'armi, una nella casa del governatore e l'altra nella parte più remota che doveva resistere all'assedio, Civitella del Tronto è stata assediata tre volte e la campana situata al suo interno è in onore ai caduti di tutti e tre gli assedi.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#reportage#reportage fotografico#reporter#compagni di avventura#visita guidata#alla scoperta del territorio#Abruzzo#abruzzese#Civitella del Tronto#fortezza#storia#architettura#cultura#assedio#decadentismo#regno d'Italia#ruetta#nebbia#guerra#armi#museo delle armi#campana#cisterna
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Fenômeno
Pintor: Kalmakov Nikolai (1873 - 1955)
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La desconocida
¿Quién eres tú?
La que llega con el silencio
de las perchas desclavándose
de mi cuerpo
La que tiene tumores
y labios morados
prestos a besarme
La que tiene tacones altos
y haces un ruido de jadeos con gemidos
¿Quién dices ser?
Solo una luna hecha de diamantes
pulverizados por las tormentas
y el aciago dolor de la vida
Una herrumbre de barcos
castigados por la enfermedad
infectados con el azor de la fiebre
y el grisú del escorbuto
una mancha de hierbas colgantes
que me estrangulan
cada vez que intento tocarte.
No me halle en tu sendero
donde los búhos y los murciélagos
beben del sopor de nuestra sangre liviana
fluyente como el río imantado del Universo
¿Y dónde dices estar?
En el desierto de los cuernos
en la tumba de una mandrágora sexual
en cada latido de los perros
anidando su carne entre piojos y migajas
en cada espectro
que me llama desde la inmortalidad
y dice ser alguien como tú.
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"I Re Magi" di Gabriele D'Annunzio: una rilettura simbolica del dono natalizio. Recensione di Alessandria today
Un racconto che esplora il significato profondo dei doni dei Magi al Bambino Gesù.
Un racconto che esplora il significato profondo dei doni dei Magi al Bambino Gesù. “I Re Magi” è un breve racconto scritto da Gabriele D’Annunzio, in cui l’autore offre una personale interpretazione dell’episodio evangelico dei Magi, enfatizzando il valore simbolico dei doni offerti al Bambino Gesù. Trama del racconto Nel racconto, i tre Re Magi giungono alla capanna di Betlemme per rendere…
#Alessandria today#Analisi#Autore#biblici#Biografia#celebri#Critica#Cultura#D&039;Annunzio#decadentismo#di#doni#Drammaturgo#episodi#Estetica#Festività#figlia#Fuoco#Gabriele#Google News#I#Il#immateriali#incenso#Influenza#Iorio#Italiana#italianewsmedia.com#Là#Letteraria
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Bookland - La casa dei melograni - edizione integrale con testo a fronte in inglese- edizione Amazon fulfillmen -
392 facciate / 196 pagine – traduttore: Marco Catalano – che ringrazio come ringrazio tutti i traduttori per il loro prezioso lavoro. Dopo diverso tempo ritorno a parlare dell’Autore. Pensavo di conoscere tutte le sue opere, almeno per sentito dire, questa raccolta invece non mi torna alla memoria. ‘La casa dei melograni’ è una raccolta di quattro racconti lunghi, direi fantasy-favolistico, ma…
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#6aprile Oggi nel 1912 moriva il #poeta, critico letterario e accademico #GiovanniPascoli, figura emblematica della letteratura italiana di fine '800 e tra i più importanti rappresentanti della corrente del #Decadentismo italiano, rileggiamo la sua #poesia GESÙ. #GiovedìSanto. https://www.instagram.com/p/Cqrt9U7NYxr/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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«Tutti gli imbecilli della borghesia che pronunciano continuamente le parole "immorale", "immoralità", "moralità nell'arte" e altre bestialità simili mi fanno pensare a Louise Villedieu, prostituta da cinque franchi che, accompagnandomi una volta al Louvre dove non era mai stata, si mise ad arrossire, a coprirsi la faccia, e tirandomi a ogni momento per la manica mi domandava davanti alle statue e ai quadri immortali come si potessero esporre pubblicamente simili indecenze.»
203 anni fa nasceva lo straordinario Charles Baudelaire, tra i più grandi "poeti maledetti" del XIX secolo, precursore del decadentismo letterario. Tra le sue incomparabili opere non posso fare a meno di citare la raccolta di poesie "I fiori del male" (Les Fleurs du Mal, 1857), guanto di sfida, tra le altre cose, all'ipocrisia e alla morale perbenista della sua epoca di appartenenza 🥀
*art by Gustave Courbet (1866)
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Ieri, a causa di un'influenza, sono stata tutto il giorno a letto, e ho deciso di proseguire nella lettura dell'epistolario di Pavese. Credo che leggere gli epistolari dei grandi sia il miglior modo per conoscerne la biografia senza filtri. Pavese ha scritto una mole smisurata di lettere, e io ne sono ben contenta. Le letterine d'amore, che io avevo definito dentro di me "un pantano", sono state definite allo stesso modo da lui: "un pantano di decadentismo". Egli aveva parecchia autocoscienza e io mi sono connessa a lui. Inoltre, l'ho accomunato ai "grandi", ma non lo sento affatto tale. È una persona incredibilmente alla mano. Le sue lettere migliori, fra quelle che ho letto finora, sono indirizzate agli amici. Sono spassose, perché era un tipo spiritosissimo, e credo che se si fosse rivolto a una ragazza come a un amico, avrebbe avuto più successo.
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Dark dell'interiorita'. Stati d'animo, luce, buio, entita' esterne, paure, quelle che tutti noi abbiamo dentro. Suoni di stati interiori, mondi luciferini. Decadentismo e oscurita' indolenti che ribollono dagli inferi. Testi che sembrano scritti su muri di cimiteri con pennelli intrisi nella pece nera. Musiche oltre i cancelli del cielo, dentro i pozzi piu' neri dell'universo. Le orecchie del maligno hanno di che godere mentre danzano chimere per il solenne sacrificio. Demoni di tumblr, a voi Black Sabbath..
@ilpianistasultetto
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"El Arte crea un efecto incomparable y único, y hecho eso pasa a otras cosas. La Naturaleza, en cambio, olvidando que la imitación puede ser la forma más sincera del insulto, insiste en repetir ese efecto hasta que todos quedamos absolutamente hartos de él. Ya nadie que posea verdadera cultura, por ejemplo, habla jamás de la belleza de una puesta de sol. Las puestas de sol están totalmente trasnochadas." Oscar Wilde - La decadencia de la mentira
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La bella lettera di un insegnante... “ IO VI ACCUSO " ...
Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.
Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante,
che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;
che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;
che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.
Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.
Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.
Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.”
Marco Galice
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La felicità di Giovanni Pascoli: un viaggio poetico tra aspirazione e silenzio infinito. Recensione di Alessandria today
Analisi della struggente ricerca della felicità nell’opera di un maestro della poesia italiana
Analisi della struggente ricerca della felicità nell’opera di un maestro della poesia italiana Recensione “La felicità” di Giovanni Pascoli è una poesia che racchiude tutta la complessità e l’intensità emotiva del poeta, un viaggio simbolico alla ricerca di un ideale sfuggente, che sembra sempre a portata di mano, ma mai realmente conquistato. Attraverso una struttura metrica precisa e immagini…
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Manifiesto, Nicanor Parra (1963)
Señoras y señores Ésta es nuestra última palabra. -Nuestra primera y última palabra- Los poetas bajaron del Olimpo.
Para nuestros mayores La poesía fue un objeto de lujo Pero para nosotros Es un artículo de primera necesidad: No podemos vivir sin poesía.
A diferencia de nuestros mayores -Y esto lo digo con todo respeto- Nosotros sostenemos Que el poeta no es un alquimista El poeta es un hombre como todos Un albañil que construye su muro: Un constructor de puertas y ventanas.
Nosotros conversamos En el lenguaje de todos los días No creemos en signos cabalísticos.
Además una cosa: El poeta está ahí Para que el árbol no crezca torcido.
Este es nuestro mensaje. Nosotros denunciamos al poeta demiurgo Al poeta Barata Al poeta Ratón de Biblioteca. Todos estos señores -Y esto lo digo con mucho respeto- Deben ser procesados y juzgados Por construir castillos en el aire Por malgastar el espacio y el tiempo Redactando sonetos a la luna Por agrupar palabras al azar A la última moda de París. Para nosotros no: El pensamiento no nace en la boca Nace en el corazón del corazón.
Nosotros repudiamos La poesía de gafas obscuras La poesía de capa y espada La poesía de sombrero alón. Propiciamos en cambio La poesía a ojo desnudo La poesía a pecho descubierto La poesía a cabeza desnuda.
No creemos en ninfas ni tritones. La poesía tiene que ser esto: Una muchacha rodeada de espigas O no ser absolutamente nada.
Ahora bien, en el plano político Ellos, nuestros abuelos inmediatos, ¡Nuestros buenos abuelos inmediatos! Se retractaron y se dispersaron Al pasar por el prisma de cristal. Unos pocos se hicieron comunistas. Yo no sé si lo fueron realmente. Supongamos que fueron comunistas, Lo que sé es una cosa: Que no fueron poetas populares, Fueron unos reverendos poetas burgueses.
Hay que decir las cosas como son: Sólo uno que otro Supo llegar al corazón del pueblo. Cada vez que pudieron Se declararon de palabra y de hecho Contra la poesía dirigida Contra la poesía del presente Contra la poesía proletaria.
Aceptemos que fueron comunistas Pero la poesía fue un desastre Surrealismo de segunda mano Decadentismo de tercera mano, Tablas viejas devueltas por el mar. Poesía adjetiva Poesía nasal y gutural Poesía arbitraria Poesía copiada de los libros Poesía basada En la revolución de la palabra En circunstancias de que debe fundarse En la revolución de las ideas. Poesía de círculo vicioso Para media docena de elegidos: "Libertad absoluta de expresión". Hoy nos hacemos cruces preguntando Para qué escribirían esas cosas ¿Para asustar al pequeño burgués? ¡Tiempo perdido miserablemente! El pequeño burgués no reacciona Sino cuando se trata del estómago.
¡Qué lo van a asustar con poesías! La situación es ésta: Mientras ellos estaban Por una poesía del crepúsculo Por una poesía de la noche Nosotros propugnamos La poesía del amanecer. Este es nuestro mensaje, Los resplandores de la poesía Deben llegar a todos por igual La poesía alcanza para todos.
Nada más, compañeros Nosotros condenamos -Y esto sí que lo digo con respeto- La poesía de pequeño dios La poesía de vaca sagrada La poesía de toro furioso.
Contra la poesía de las nubes Nosotros oponemos La poesía de la tierra firme -Cabeza fría, corazón caliente Somos tierrafirmistas decididos- Contra la poesía de café La poesía de la naturaleza Contra la poesía de salón La poesía de la plaza pública La poesía de protesta social.
Los poetas bajaron del Olimpo.
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What decadentismo does to a mf
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"Non siamo buoni o cattivi perché siamo arcipreti o operai, tatari o ucraini. Siamo tutti uguali perché siamo tutti esseri umani. Mezzo secolo fa, accecati dai paraocchi del partito, credevamo che Čechov fosse fuori dal tempo. Mentre Čechov è l'alfiere della bandiera più grande che abbia mai garrito sulla Russia nei mille anni della sua storia: l'alfiere della democrazia buona, della vera democrazia russa, lo capite? della dignità dei russi, della libertà russa. Perché il nostro umanitarismo è sempre stato intollerante, crudele e settario. Da Avvakum a Lenin umanitarismo e libertà sono stati partigiani, fanatici, e hanno sempre sacrificato l'uomo all'umanità astratta. Quando proclama di non volersi opporre al male con la violenza è intollerante persino Tolstoj, perché - e soprattutto - non ha in mente l'uomo, ma Dio. Per lui ciò che conta è che trionfi l'idea della bontà, ma gli uomini di Dio cercano sempre di inculcarteLo con la forza, il Divino, e in Russia, poi, non si fermano di fronte a nulla: ti infilzano, ti ammazzano. Čechov ha detto: Dio si faccia da parte e si facciano da parte le cosiddette grandi idee progressiste. Partiamo dall'uomo, mostramogli bontà e attenzioni chiunque egli sia, arciprete, contadino, industriale, milionario, forzato di Sachalin, cameriere in un ristorante. Iniziamo rispettando, compatendo, amando l'uomo, altrimenti non ne verrà nulla. E' questa la democrazia, la democrazia mai nata del popolo russo. In mille anni i russi ne hanno viste di tutti i colori, hanno visto la grandezza e la megalomania. Una cosa non hanno mai visto, invece: un sistema democratico. Ed è proprio questa la differenza tra Čechov e il decadentismo. A un decadente lo Stato può dare una scoppola o un calcio nel sedere. Mentre di Čechov non capisce la l'essenza, la profondità, e per questo lo tollera. La democrazia vera, la democrazia dell'uomo non si addice ai sovietici."
-Vasilij Grossman -Vita e destino
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