#Conoscere Cristo
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lalivella · 2 months ago
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Craco, Matera
Craco è una meta imperdibile per chi vuole scoprire un angolo di Italia ancora poco conosciuto e ricco di fascino. Un luogo dove storia, natura e mistero si fondono in un'esperienza unica.
Craco, un gioiello nascosto della Basilicata, è una città che incanta e affascina per la sua storia e per il suo fascino un po' spettrale. Conosciuta in tutto il mondo come una delle più suggestive città fantasma d'Italia, offre uno spettacolo unico: case abbandonate, stradine deserte e un'atmosfera che sembra uscita da un film.
Perché Craco è diventata una città fantasma?
Le cause principali dell'abbandono di Craco sono state i frequenti smottamenti e le frane che hanno reso il centro storico pericolante. A partire dagli anni '60, gli abitanti furono costretti a trasferirsi in un nuovo centro abitato, più a valle. Questo esodo ha lasciato un vuoto enorme, trasformando Craco in una sorta di città museo, sospesa nel tempo.
Cosa rende Craco così speciale?
La posizione: Arroccata su una collina, offre un panorama mozzafiato sui calanchi circostanti. L'architettura: Le case, i palazzi, le chiese e la torre normanna raccontano una storia millenaria e testimoniano l'ingegno degli antichi costruttori. L'atmosfera: L'atmosfera che si respira a Craco è unica: un mix di malinconia, mistero e bellezza che lascia un segno indelebile nel cuore di chi la visita. Il cinema: Craco è stata spesso scelta come set cinematografico, contribuendo a farla conoscere in tutto il mondo.
Cosa vedere a Craco?
Il centro storico: Un labirinto di vicoli, piazze e case abbandonate, dove il tempo sembra essersi fermato. La torre normanna: Un'imponente costruzione che domina il paesaggio circostante. Il Museo Emozionale di Craco: Ospitato nel Convento di San Pietro, offre un'esperienza immersiva nella storia della città. I calanchi: Le caratteristiche formazioni geologiche che circondano Craco offrono un paesaggio unico e suggestivo.
Perché visitare Craco?
Per un viaggio nel tempo: Craco è un luogo fuori dal tempo, dove è possibile rivivere atmosfere e sensazioni del passato. Per gli amanti della fotografia: Le rovine di Craco offrono innumerevoli spunti per scatti indimenticabili. Per chi cerca un'esperienza autentica: Lontana dai circuiti turistici più battuti, Craco offre un'esperienza di viaggio più autentica e coinvolgente.
Curiosità:
Craco è stata inserita nella lista dei monumenti da salvaguardare della World Monuments Fund. La città è stata utilizzata come set per numerosi film, tra cui "Cristo si è fermato ad Eboli". Ogni anno, a Craco si tiene una manifestazione dedicata alla rievocazione della vita contadina.
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stefanoligorio · 4 months ago
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Fede, intelligenza e verità.
NON ILLUDERTI
L’intelligenza, quella vera, è la capacità -innata- di saper conoscere e identificare, nella realtà vera, il proprio sé, ovvero chi o cosa, realmente e profondamente, si è. In sostanza, è un’abilità (innata), non molto comune, di ‘saper vedere il vero e il reale dentro e tra le cose’.
La maggior parte delle persone, in generale, è, per l’appunto, incapace, a vari livelli, di conoscersi e identificarsi -nella realtà vera-. In poche parole, molto, troppo, spesso si crede di essere ciò che non si è, perché non si conosce il proprio sé.
Quando non si è in grado di conoscersi si diviene strumento di vera ignoranza, ma ciò che rileva maggiormente è il ridotto legame tra ciò che, di sé, si crede e ciò che realmente si è. Trattasi semplicemente, per l’appunto, di una -inconsapevole- falsa o errata interpretazione e/o identificazione dello stesso (del proprio sé).
Questa illusione non è fine a se stessa, ossia non rimane solo tale, in quanto ispira “allo errato pensare che induce allo errato credere e allo errato fare”.
SII DAVVERO INTELLIGENTE
Quel che da sempre cerco di comprendere è questo: “Chi ha creato tutto?”.
I ‘concetti’ della scienza hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la ‘creazione’, appunto, non può, minimamente, esserlo…
Così la ‘fede’, nella sua concezione più profonda, non può ‘tradurre’ e/o ‘riprodurre’ ciò di cui si fa portatrice.
Tuttavia, come per ogni cosa buona, giusta e davvero veritiera, la ‘logica’, quella ‘sostanziale’ e immune da parzialità di sorta, ‘denuncia’ apertamente che ogni cosa deve avere avuto un inizio e che l’inizio di tutte le cose deve essere stato ‘creato’.
Per cui, oltre la scienza e oltre finanche la fede, è la stessa logica ‘sostanziale’ ad indicare una ‘via’ verso quel che pare essere l’unica ‘verità’ (tutta da ‘scoprire’ e ‘investigare’…).
Sono, dunque, giunto alla conclusione, dopo anni e anni di attente riflessioni e dopo aver investigato ogni cosa a me possibile, che né la scienza né le ‘religioni’ (intrise come sono, tutte, anche di fallaci -storicamente strutturatisi- preconcetti umani) possano essere, ‘profondamente’, portatrici di quell’unica ‘sostanziale’ verità ‘vera’, senza la quale alcun’altra verità ‘minore’ può essere ‘compiutamente’ acquisita.
Per cui ho raggiunto il convincimento che se un creatore vi sia (come pare logico credere) l’unico possibile è il Dio e Padre del Cristo rivelato nelle Sacre Scritture, verso cui, per l’appunto, tutte le religioni, in particolare alcune, abituato com’è l’uomo a ‘sporcare’ ogni cosa, commettono, e da sempre, ogni genere di falsa rappresentazione…
Ben fa chi, dunque, crede nel Cristo, in quanto pare essere, secondo le ‘leggi’ della predetta logica ‘sostanziale’, l’unica possibile ‘verità’, e ben fa anche chi, nel ‘credere’, si ‘sforza’ di attenersi, ‘unicamente’, alle Sacre Scritture, le quali, per loro stessa definizione, dovrebbero essere sempre ritenute, nel loro contenuto essenziale, la ‘pietra di paragone’ e soprattutto contro le già denunciate false rappresentazioni, in generale, delle religioni.
RICERCA LA ‘VERITÀ’
Le prove ‘puramente’ oggettive dell’esistenza di Dio, ovviamente, non vi sono, altrimenti non si tratterebbe di fede, ma, a ben vedere, per chi sa porsi le giuste ‘domande’ e, soprattutto, per chi, come per un ‘dono’, sa darsi, ad esse, le giuste ‘risposte’ la fede, quella vera e fondata su una sorta di ‘oggettività’, scaturisce come per una ‘scelta’ tra ciò che appare, eppur non del tutto è, e ciò che non appare, eppur vi è…
Si considerino, tra le tante, le innumerevoli profezie (contenute nelle Sacre Scritture) avveratesi, soprattutto con la venuta del Cristo; si pensi, in particolare, alle parole e alle parabole del Signore Gesù; si rifletta, per l’appunto, sull’evidente saggezza in esse contenuta, come anche sulla, ‘volutamente’ in parte enigmatica, ivi emergente sapienza, nonché rivelazione.
Un ‘uomo’ che abbia proferito parole con cotanta vera saggezza e sapienza è impossibile da trovarsi in tutta la storia umana.
Già sol per questo, mi ‘prostro’ dinnanzi al suo ‘dire’.
RAVVEDITI E CONVERTITI
La salvezza eterna si ottiene non per opere, ma per pura grazia, secondo la suprema volontà di Dio e il suo proposito eterno, mediante la piena rigenerazione spirituale che l’intervento divino produce nell’uomo peccatore (la ‘nuova nascita’), di modo che per fede (conseguentemente al vero ravvedimento prodotto dalla rigenerazione spirituale), nell’opera e nella Persona del Signore Gesù, si ottenga il compimento della purificazione dei peccati in coloro che per grazia, pura grazia, lo accettano come Personale Salvatore e Signore.
L’umanità è pienamente depravata e totalmente malvagia. L’uomo, per l’appunto, è immerso completamente nel peccato, del quale ne è schiavo senza alcuna possibile via di uscita in ‘se stesso’, e solo con un atto di grazia procedente da Dio, secondo i suoi eterni e perfetti disegni, può avere il desiderio sincero e profondo di cercare il vero Dio, di riuscire a trovarlo, di voler vivere, in perfetta costanza, pienamente e unicamente nel suo Nome, quindi essere rigenerato e ottenere per grazia, pura grazia, mediante la fede in Cristo Gesù Salvatore e Signore, la salvezza eterna.
Articolo tratto da Fede - Studi e riflessioni sulla Parola di Dio - Medicina, Cultura, e Legge.
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ffriluftslivv · 1 year ago
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PERCHE LE COPPIE GAY NON POSSONO CONOSCERE PACE DIO CRISTO
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laragazzafortesworld2 · 1 year ago
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Io rimango sempre più basita, evidentemente la gente non capisce cosa sia una relazione tossica o la libertà.
Arrabbiarsi poi di cosa? Di una foto in costume o una foto scollata? Raga c'è gente che posta foto completamente nuda o semi nuda e venite a farmi la morale a me?
Ma tra poco nemmeno i miei genitori 🤦.
Posso capire la gelosia, ma alla fine è la stessa cosa di quando vai al mare, sempre che la gente ti guarda, ti fissa, quindi che risolvi? Le metti il burqa? Prendi un mitra e inizi a sparare come se non ci fosse un domani? Ma io veramente non lo so.
Tra l'altro ve ne uscite anche con "Non voglio fare polemica", ma cristo si che la fai, perché se mi fai un determinato commento senza nemmeno conoscermi o conoscere il mio fidanzato, si che faccio la polemica, essendo di natura permalosa.
Determinate volte è meglio starsi zitti.
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susieporta · 1 year ago
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Quando ero piccolo chiedevo a mia nonna: ma come si chiamava tua madre, e come si chiamava tuo nonno? e ti ricordi il nome del padre di tua nonna? Poi, intorno ai dodici anni, arrivai a delineare una specie di albero genealogico, in particolare della famiglia Guzzi, e indagando per quanto potevo, arrivai ad individuare sette generazioni, compresa la mia, da mio padre Marcello, a suo padre Domenico, sua moglie Evelina, e poi risalendo indietro Vito, e sua moglie Caterina, e poi ancora Domenico, Vito e Francesco. Arrivai più o meno a metà '700, e non sono ancora riuscito ad andare oltre.
Oggi comunque prego ogni giorno per tutti loro, e insieme a tutti loro.
Credo che sarebbe un bel gioco insegnare ai nostri figli a disegnare il proprio albero genealogico, fin dove sia possibile. Vedo che i bambini amano conoscere queste storie, sentirsi parte di una storia.
Nella nostra società si tenta di sradicare queste idee, in nome di una esaltazione dell'individuo a sé stante, sradicato, e quindi, si crede, veramente libero.
Ma non è affatto così.
Certo ognuno di noi custodisce un mistero personale, un'identità spirituale, che supera e trascende l'eredità genealogica e genetica; ma questo Quid spirituale si realizza sempre attraverso un corpo specifico, e quindi un patrimonio genetico e psichico e familiare e culturale molto ben determinato. Fuori dal quale c'è solo l'astrazione di menti alienate dalla terra, e dalla storia, nei loro incubi infantili, e catastrofici.
Gesù, per esempio, che è certamente un essere umano universale, che è venuto proprio a liberarci da ogni vincolo, anche parentale, che limiti la libertà dello Spirito, era comunque ben radicato nella propria storia genealogica e di popolo, tanto che il vangelo di Matteo inizia proprio così: "Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo", e poi seguono tutte le 42 generazioni da Abramo fino a Maria.
Penso che sia molto importante in questa fase così confusa e travolgente della storia comprendere in modo nuovo il legame che sussiste nel destino umano tra Spirito, e cioè identità trascendente, e sua incarnazione terrestre, genealogica, storica, e culturale.
Non comprendere questo nesso, e il modo in cui le due dimensioni interagiscono tra di loro, ci porta a cadere nei due estremi oggi così polarizzati: il riflusso nelle identità tribali e nazionali assolutizzate, e quindi belliche, o l'annientamento di tutte le identificazioni storico-genealogiche, in nome di una libertà che finisce per essere semplicemente quella del mercato, e della disumanizzazione tecno-digitale, anch'essa intrinsecamente bellica.
Per grazia di Dio la terza via, che è poi l'unica vera, c'è, eccome, ed è proprio quella di una libertà e di uno Spirito che si compiono dentro una storia, riconoscendola come propria, e operando ogni giorno per purificarla, e poterla così alla fine e con tutto il cuore benedire.
Marco Guzzi
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vaerjs · 1 year ago
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Però non ho scritto che devi accontentarti di una non diagnosi o che non hai nulla, ma che sembrando escluse cause evidenti non è detto che la diagnosi sia semplice o univoca. Si va per esclusione e l'esclusione è lenta. La porta accanto a quella dei medici imborghesiti e muti è occupata dai ciarlatani che ti spillano soldi perché bravi ad ascoltare e capire cosa vuol sentirsi dire un povero cristo stanco e disperato, ti auguro di non imbattertici mai mai mai.
Oh, no, la mia non era una polemica a te! Solo un promemoria del fatto che siamo noi a conoscere il nostro corpo prima di chiunque altro.
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Ma poi, anche non conoscendo la persona, basta conoscere le basi della lingua italiana per capire che quel post non era una critica a due uomini che si baciano.
Come offendersi sul nulla proprio.
chiunque tu sia hai tutta la mia cazzo di stima, grazie dio cristo, grazie.
ti voglio bene, giuro.
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Una figura lo aveva sempre ossessionato: Cristo deriso, sputato, colpito, lapidato, inchiodato, ucciso sulla croce.
Facendo film, scrivendo e vivendo, egli cercava soltanto di venire lapidato ed ucciso, come la pietra dello scandalo, la pietra d'inciampo, che viene respinta dalla società umana. Ma Cristo morì per salvare gli uomini. Lui sapeva di non potere salvare nessuno, tanto meno se stesso. Voleva soltanto conoscere la morte atroce, immotivata, vergognosa – la vera morte, non quella lenta e pacifica che noi sopportiamo nei nostri letti educati –: la morte che aveva sempre reso terribile la sua dolcezza.
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Pietro Citati
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postscalo · 2 years ago
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Mi sembra strano come sia impossibile fare amicizia con gente nuova, sembra come se mi trovassi dentro un cerchio nella quale non mi è consentito uscire.
La gente è poco socievole, non puoi attaccare bottone con uno qualunque perchè categoricamente pensano tu voglia qualcosa da loro, ma anche conoscere una ragazza è risultato complicato, tutte che pensano "ecco un altro che vuole portarmi a letto" rispondendo avidamente e con aria irritata o vogliate a venire a letto, ma è possibile semplicemente conoscerti? Devo per forza portarti a letto? Va bene, ma 1 fottuta ragazza che vuole parlare è possibile trovarla? Come cazzo si fa a vivere in un cerchio cristo
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danilacobain · 2 years ago
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Selvatica - 32. Buongiorno
Ante lasciò Corinna sotto il portone di casa e le mandò un bacio con la mano. Anche la notte precedente si erano uniti tra le lenzuola umide, anche quella mattina si erano svegliati insieme. Questa volta era stata la sveglia di Ante a riportarli al mondo, e mai era stato così difficile abbandonare quel letto, staccarsi da quegli occhi marroni che lo guardavano languidi e pieni di sentimento.
Il suo telefono squillò e sullo schermo comparve il nome di sua sorella.
«Buongiorno, Katarina.»
«Buongiorno a te, Ante. Si può sapere che fine hai fatto? Sono giorni che non ti fai sentire. Devo dirti una cosa.» La voce della sorella uscì fuori dall'altoparlante con una nota nervosa. In un primo istante pensò che fosse successo qualcosa in famiglia, poi sorrise. Stavano tutti bene, li aveva sentiti la sera prima, solo Katarina non sentiva da qualche giorno.
«Anche io devo dirti una cosa.» Era arrivato il momento di parlarle di Corinna. Voleva che sua sorella lo sapesse.
«Che ti succede?» chiese lei allarmata.
«Dimmi prima tu.»
«È venuta a trovarmi Natali. Ha detto che vuole venire in Italia, da te. Dice che non l'hai chiamata più.»
Ante sbuffò. «Ci sarà un motivo se non l'ho chiamata più, no?» Cristo santo, adesso anche Natali si metteva a rompere le scatole, una ragazza con cui si era sentito quando era tornato a casa per le vacanze estive.
«Ante, mi ha fatto vedere il biglietto aereo.»
«Katarina, veditela tu, fermala, non farla venire qui. Non ho niente da dirle.»
Perché tutte queste ragazze erano così ossessionate da lui? Perché tutte avevano questo desiderio morboso di incastrarlo, da quando aveva iniziato a giocare ai massimi livelli? Le parole di Federica gli rimbombarono nella testa. Siamo tutte così, Ante. Tutte tranne Corinna, lo aveva capito fin dal primo momento che lei era diversa.
«Ma che cosa vuoi che le dica? Per favore chiamala, non farla venire inutilmente se non hai voglia di vederla» la voce di sua sorella lo riportò con la testa nell'auto.
«Dille la verità, che c'è una ragazza nella mia vita adesso.»
Sentì Katarina spazientirsi. «Sì, come no.»
Ante sorrise. Era davvero così strano che gli piacesse qualcuna se persino sua sorella non gli credeva. «È vero, è questa la cosa che ti dovevo dire.»
«Ma dici sul serio? Da quanto tempo?»
«La conosco da un mesetto più o meno, ma stiamo insieme solo da qualche giorno.»
«E non mi dici niente! Come si chiama, cosa fa, quanti anni ha?»
«Non ci crederai mai, ma studia e non fa la modella o l'attrice o la velina. Si chiama Corinna.»
«Posso cercarla su Instagram? Voglio vedere com'è.»
«Non lo so se ha Instagram, non la vedo molto utilizzare i social.»
«Proprio come te», sua sorella rise. «Quindi come faccio a vederla? Mi mandi tu qualche foto?»
«È bellissima, fidati di me.»
«Va bene, mi fido. Stasera state insieme? Ti faccio una videochiamata così me la fai conoscere.»
«Te la faccio conoscere Kata, ma non stasera. Ora devo andare, sono arrivato al campo. Ci parli tu con Natali?»
«Sì, ci parlo io non ti preoccupare. Però se dovesse chiamarti rispondile, almeno eviti di ritrovartela sotto casa.»
E ci mancava solo Natali a Milano. Come avrebbe spiegato a Corinna che con quella ragazza non era mai successo niente? Non ci avrebbe mai creduto e lo avrebbe lasciato in meno di tre secondi.
Milanello era già in fermento, lo staff lavorava per preparare i campi di allenamento. I suoi compagni non erano ancora arrivati tutti e lui si concesse qualche minuto per telefonare ai suoi genitori.
«Guarda un po' che faccia rilassata e sorridente» lo prese in giro Mario, andandogli incontro.
«La tua invece è tutt'altro che serena. Che ti succede?»
Mario accennò un sorriso stanco. «Il solito, ho parlato con il medico e non mi ha dato notizie positive.»
«Ci vuole ancora tanto tempo per recuperare?»
«A quanto pare sì.»
Ante mise una mano sulla spalla dell'amico. In quel momento li raggiunse Rade.
«Buongiorno, belli. Ante, tutto bene poi con Corinna?»
Mario si voltò verso di lui. «Perché cosa è successo?»
«Ieri sera hanno litigato per colpa di un'amica di Isotta.»
La risata divertita di Mario fece sorridere anche Ante, che in quel momento avrebbe voluto tirare un pugno in faccia a Rade.
«Ma tu guardalo, fa tutto il timido e poi è uno sciupafemmine»
«Per favore Mario, ma quale sciupafemmine. Ci sono uscito una sola volta e per di più diversi mesi fa.»
«Ho capito, però non ti sei saputo tenere l'uccello nei pantaloni.»
Rade ridacchiò. «Non è facile, credimi. Con quella lì crederei anche io. E per di più a Ante gliel'ha offerta su un piatto d'argento.»
«Ma chi è, si può sapere?»
«Federica, l'amica di Isotta. Tira fuori il telefono che ti faccio vedere.»
I due si misero a guardare le foto di Federica, Ante si limitò a guardare le loro facce idiote.
«Ragazzi che fate qua? Andate a cambiarvi.» Si era avvicinato Simon Kjaer. Sbirciò anche lui sul cellulare. «State guardando le ragazze?» Staccò gli occhi dal cellulare e scrutò i tre. «Chi di voi si sta scopando questa topa?»
��Qualcuno ha detto ragazze?» si avvicinò anche Davide Calabria. «Ma questa è Federica Nitti! Che bomba sexy... te la stai scopando tu, Ante? Voglio dire, Mario è troppo vecchio, senza offesa, Rade si è fidanzato da poco... Mio dio sei il mio nuovo idolo!»
Ante alzò gli occhi al cielo sorridendo. «Non se la sta scopando nessuno.»
«E che aspetti, porca troia?»
Ante infilò le mani in tasca e si avviò verso gli spogliatoi. «Se vuoi te la presento.»
Tutti gli altri lo seguirono, continuando a fare commenti su Federica.
Mario gli si affiancò. «Quindi con Corinna tutto a posto, poi?»
«Ma sì, non abbiamo litigato, anzi. Mi ha portato in un posto bellissimo, siamo stati per conto nostro, abbiamo parlato... è stato bello.»
A dire il vero era stato incredibile. Forse il luogo, forse l'atmosfera, si era sentito pervaso da un senso di pace che non aveva mai provato prima, era la sensazione di sentirsi nel posto giusto, di sentirsi con la persona giusta.
«Mi fa piacere vederti così» disse Mario, sorridendogli.
Rivide davanti agli occhi il volto luminoso di Corinna che gli diceva di essere felice e quello stesso volto sereno mentre dormiva sul cuscino accanto a lui. Lei gli trasmetteva la pace che tanto aveva cercato.
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incamminoblog · 20 days ago
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Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo"Saremo saziati dalla visione del Verbo"
Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo(Disc. 194,34; PL 38,1016-1017)Saremo saziati dalla visione del Verbo Chi potrà mai conoscere tutti i tesori di sapienza e di scienza che Cristo racchiude in sé, nascosti nella povertà della sua carne? Per noi, da ricco che era, egli si è fatto povero, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà (cfr. 2 Cor 8,9). Assumendo la mortalità…
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trustnonever · 28 days ago
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Ho conosciuto una ragazza che sembra essere un angelo.
Si vede subito quanto sia una brava persona. Mi ha anche fatto conoscere sua figlia che tra qualche giorno farà 1 anno. E questa cosa mi ha fatto davvero tanto piacere. Solo che mi sento come bloccato appena conosco qualcuno. Sento come se andassi in protezione e automaticamente metto una corazza,e questa cosa me l’ha fatta notare anche lei,mi dispiace. Boh,quanto cristo sono complicato.
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gesau-it · 1 month ago
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La nascita di mio Figlio fu Miracolosa e dal momento in cui Lui fece il Suo primo Respiro, il mio unico desiderio fu quello di essere al servizio di ogni Sua necessità.
Io adorai mio Figlio e Lo accolsi con grande riverenza. Il Suo meraviglioso contegno Divino fu rapidamente evidente, già dopo tre mesi dalla Sua nascita. Il Suo sorriso era radioso, anche se giovane com’era; i Suoi penetranti Occhi blu denotavano una profondità ed una maturità straordinarie. 
21 Giugno 2014 – La Madre della Salvezza: Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo. Per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo
Mia cara figlia, ho vissuto la mia vita sulla Terra, per mio Figlio, Gesù Cristo. La mia anima venne creata in Cielo, da mio Padre, Dio l’Altissimo, e la mia nascita fu un Dono straordinario per l’umanità. Io venni inviata da Dio, con il solo proposito di dare alla luce, nel mondo, il tanto atteso Messia. La nascita di mio Figlio fu Miracolosa e dal momento in cui Lui fece il Suo primo Respiro, il mio unico desiderio fu quello di essere al servizio di ogni Sua necessità.
Io adorai mio Figlio e Lo accolsi con grande riverenza. Il Suo meraviglioso contegno Divino fu rapidamente evidente, già dopo tre mesi dalla Sua nascita. Il Suo sorriso era radioso, anche se giovane com’era; i Suoi penetranti Occhi blu denotavano una profondità ed una maturità straordinarie. Io sapevo che ero lì per servirLo in ogni maniera, ma Lui mi mostrò un grande Amore, fin dalla più tenera età. Questo Amore non era solamente l’amore che un bambino ha per sua madre, era molto più di questo. Lui mi confortava, mi accarezzava il viso tutte le volte che mi preoccupavo dei pericoli che io ed il mio sposo San Giuseppe, avremmo dovuto affrontare.
Dopo l’esodo in Egitto, fu difficile per me rilassarmi e rimasi vigile ad ogni potenziale minaccia o pericolo; tutto ciò mi comportò di dormire poche ore per notte. Ancor prima che mio Figlio facesse conoscere Se stesso, mi furono subito molto chiari i pericoli che Lui avrebbe dovuto affrontare, in futuro. Le Sue Mani, erano sempre tese in favore della gente, con amore e amicizia, pertanto fin da ragazzo, Lui attirò molte persone, sebbene non avessero idea di Chi Egli fosse. Attrasse anche delle critiche ingiustificate, da amici e persone che Lui conosceva. Venne intimidito e deriso ed anch’io fui snobbata da molti. La Presenza di Dio attrasse sia i buoni sia quelli dall’anima oscura, verso la nostra piccola famiglia, fin dal giorno in cui mio Figlio nacque. Il mio amore per Lui fu molto forte, e Lo amai per quello che Egli rappresentava, ma lo feci anche come una semplice Madre e quell’amore continua fino a questo giorno.
Io ero alquanto iperprotettiva con mio Figlio e quando Lo persi, durante il viaggio di ritorno da Gerusalemme, ero terrorizzata. Percepivo il mio sentimento di perdita, in ogni parte di me e non potei riposare, fintantoché non Lo trovai. Quel giorno, quando Lo trovai mentre parlava e predicava agli anziani nel Tempio, compresi che da quel momento in avanti, avrei dovuto soltanto servirLo ed essere obbediente ad ogni Suo Desiderio.
Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo e per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo. Conoscere mio Figlio significa studiare la Sua Parola e comprendere ciò che Lui disse ai Suoi discepoli, durante il Suo Tempo sulla Terra. È solamente attraverso la Sua Parola, che potete arrivare a conoscere Gesù Cristo. Se accettate la Sua Santa Parola, allora potete servirLo, ma non potete servirLo, se non onorate la Sua Parola o non fate tutto ciò che Lui vi ha insegnato. L’obbedienza alla Parola di Dio è essenziale, se volete vivere come dei veri Cristiani. Se predicate la Sua Parola, allora dovete mettere in pratica ciò che mio Figlio predicò: amarvi l’un l’altro, fare agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi ed onorare Dio, attraverso i Santi Sacramenti, come Lui vi insegnò.
Non dovete mai dettare a Dio i vostri desideri, per cambiare la Sua Parola, poiché non avete questo diritto. La sottomissione a mio Figlio può essere raggiunta solamente, se rimanete obbedienti ai Suoi Insegnamenti.
Andate in pace, per amare e servire il Signore.
La vostra amata Madre
La Madre della Salvezza https://gesuallumanita.blogspot.com/2014/06/21-giugno-2014-la-madre-della-salvezza.html
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joseandrestabarnia · 2 months ago
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Maestro della sala capitolare di Pomposa La Crocifissione intorno al 1320 Tempera e oro su tavola. 29 x 20,5 cm Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza, Madrid INV. 260 (1930.23) Il Maestro della Sala Capitolare di Pomposa prende il nome dall'insieme di affreschi che decorano la sala capitolare dell'Abbazia benedettina di Pomposa, edificio nei pressi della città di Ferrara. All'anonima personalità di questo pittore, Miklós Boskovits collega, tra le altre opere, oltre a questa tavola del Museo Thyssen-Bornemisza, una Vergine col Bambino appartenente al Metropolitan Museum of Art di New York e due dipinti del Museo del Louvre .
Questa tavola era nella collezione Thyssen-Bornemisza nel 1930, data in cui partecipò alla grande mostra di Monaco, tenutasi presso la Neue Pinakothek, dove questa importante collezione privata fu fatta conoscere al pubblico. Il dipinto fu quindi assegnato all'ambito di Giotto, attribuzione che Wilhelm Suida aveva proposto analizzando l'opera. Nei cataloghi successivi venne collegato ad un anonimo artista fiorentino, del 1350 circa, figurando come tale fino al 1989, quando Caroline de Watteville lo pubblicò nella guida alle opere esposte a Villa Favorita come opera del Maestro della sala capitolare di Pomposa.
L'artista, nonostante le ridotte dimensioni della tavola, organizza la sua composizione con numerose figure che distribuisce in due gruppi ai due lati della croce. Cristo al centro, morto e coperto da un generoso drappo di purezza, poggia i piedi su un grande piedistallo. Una scia di sangue corre lungo la base della croce per terminare sul teschio di Adamo. Nella crocifissione sono compresi quattro angioletti: uno, afflitto, prega mentre gli altri tre sono intenti a raccogliere in recipienti il ​​sangue che sgorga dalle ferite del Redentore; sangue che, nel caso di ferite sulle mani, gocciola formando sottili fili, ma nella piaga del costato scorre con forza. Su un arido Golgota, l'artista ha collocato gli uomini con San Giovanni in primo piano, a destra, e le donne, con la Vergine svenuta, sorretta dalla Maddalena e una santa donna, che bilancia la composizione, a sinistra.
Tra i personaggi che accompagnano Cristo, Nicodemo è stato identificato nella figura barbuta di profilo, che occupa il bordo della tavola, e il centurione nel soldato dall'elmo alato che alza un braccio indicando Gesù. In questa processione si delineano, sullo sfondo dorato, alcune lance e la spugna legata a un ramo di issopo imbevuto dell'aceto che Cristo fu dato da bere. Questa Crocifissione faceva parte di un polittico da cui sono state riprese altre due scene: L'Incredulità di San Tommaso e L'Ascensione, entrambe al Museo del Louvre. Come racconto della quarta opera con cui si completerà questo repertorio di immagini, sono stati citati l'episodio di Cristo sulla via del Calvario e una Vergine col Bambino. Il retro del tavolo conserva tracce di un'antica decorazione marmorea. Mare di Borobia. Informazioni e immagini dal sito web del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza.
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aldameriniofficial · 5 months ago
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A ferragosto io sarò in campagna dato che la città è vuota, potrei anche essere al cimitero che è aperta campagna.
Negli anni ho ricevuto parecchi inviti di vacanze straordinarie in case aperte e ospitali, e non ho mai capito perché mi viene in mente, tra le altre cose, l’ultima vacanza a Genova, ospite di uno psichiatra, dove ero arrivata stanchissima e in preda a forti dolori addominali; se avessi spiegato allora che ero ammalata, e molti lo hanno fatto, mi avrebbero tacciata di superbia. Così molti si sono vendicati perché ho dovuto mandare all’aria appuntamenti.
Ma non potevo morire di poesia e neanche per amore dei curiosi, i quali son ben lontani dalla verità della poesia che la solitudine è tragedia.
Questi amici festaioli di Genova mi avevano fatto conoscere tutto il parentado, mi avevano gonfiato di cibo, mi avevano dato la stanza delle loro figliole per poter dire che avevo dormito nel loro letto.Tutte cose che mi avevano mandato in bestia. Avrei pianto, però Dio è clemente: mentre avevo allungato i miei piedi dolenti sotto un tavolo, è arrivato un cane randagio, misteriosamente mandato da Dio, che si è messo a leccarmi i piedi, e io mi sono sentita veramente un povero Cristo, in casa del ricco Epulone.
(da Rose volanti, Piccola Casa Editrice, Acquaviva, 2007)
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giuseppepiredda · 6 months ago
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Un vero cristiano crede che la Bibbia sia la Parola di Dio, perciò si dedica allo studio costante di essa
Un vero cristiano crede che la Bibbia sia la Parola di Dio, perciò si dedica allo studio costante di essa L’Apostolo Paolo fa capire a Timoteo, e di conseguenza pure a tutti coloro che col tempo sono entrati a far parte della Chiesa di Gesù Cristo, quant’è importante studiare e conoscere le verità della Parola di Dio, ricordandogli appunto che fin da fanciullo gli furono insegnate le sacre…
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