#Conoscere Cristo
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marcoleopa · 28 days ago
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Vulgares antiquitates
Nell'immaginario collettivo, ricco di narrazioni idealizzate, complice la medesima umanità siciliana, vittima – per usare la terminologia di Michel Foucault di un “dispositivo” sociale stra-abusato, la fa da padrone l'imagologia, ossia le opinioni che popoli o nazioni, si sono creati gli uni degli altri nel corso della storia, proprio attraverso l'utilizzo distorto delle immagini, dei luoghi comuni, degli stereotipi e dei pregiudizi.
Coppola, baffi e lupara a tracollo, sono, nella stragrande maggioranza dei casi, la facies, entro cui si viene rappresentati, con grande complicità del folklore d'accatto, che vi lucra (in tutti i sensi).
Nei quaderni dal carcere di Gramsci - «Osservazioni sul folclore» (1929-1935), e, nella edizione critica dei medesimi quaderni (editi nel 1976) di A.M. Cirese,  il segretario del PCI così affermava : e il popolo stesso non è una collettività omogenea di cultura, ma presenta delle stratificazioni culturali numerose, variamente combinate, che nella loro purezza non sempre possono essere identificate in determinate collettività popolari storiche: certo però il grado maggiore o minore di «isolamento» storico di queste collettività dà la possibilità di una certa identificazione.
Le  "vulgares antiquitates, trasformate nel 1846 da W.J. Thoms in Folk-lore nascono per una esigenza delle classi colte, la cultura alta, per conoscere e studiare lo scandalo dell’arretratezza e, interpretare il “selvaggio”, l’ “autentico”, al fine di scoprirne l’origine, la diffusione e spiegarne, ove presenti, la distribuzione geografica delle varianti.
Si vuole comprendere quella che, sempre Gramsci, definiva "concezione del mondo e della vita... in contrapposizione... con le concezioni del mondo «ufficiali»…che si sono succedute nello sviluppo storico”, partendo dall'idea di base che la contrapposizione è la naturale risposta alla concezione ufficiale, vivendo (nel caso dei contadini europei) in un altro tempo tendente all'allontanamento.
Esiste persino una differenziazione tra cultura/folklore del mondo contadino, (materiale, strumenti, attività, mezzi di produzione, canti, medicina, riti magici e stregoneria) e il folklore (più corretto sub cultura) del sottoproletariato urbano, meravigliosamente rappresentato nel Belluscone di Maresco. 
E' proprio questo universo mondo che, ben distante dalle interpretazioni di Gramsci e dalla linea politica del segretario, compone la stratificazione della subcultura imperante nella città in cui vivo (panormus me genuit), ma, che si può riconoscere nelle grandi città del sud Italia, dove nemmeno Cristo si è fermato e il sottosviluppo impera, mentre l'istinto di sopravvivenza è insieme, necessità e virtù.
Usi, modi, costumi, linguaggio, sono inaccessibili. Persino surreali. 
L'ascensore sociale e' bloccato, il destino segnato da altri, dove per altri si intendono tutti coloro che sono interpretati come ostacolo. Quindi, come in campionario del KKK, gli stranieri in primis, eccezion fatta solo per nuclei familiari multietnici (rarissimi), i froci (puppo in catanese, arruso in palermitano [dall'arabo arusa], la scuola e i docenti, etc. Ovviamente, l'universo femminile, ove non sia per unione o vedovanza, ai vertici del sommerso della malavita, è inesistente e subalterno all'universo machista. La non omologazione a costumi e comportamenti, è la premessa dell'esclusione da quel mondo. 
Non vì è, però e ahinoi, alcuna presa di coscienza, nessuna rivendicazione, nessun movimento "rivoluzionario" come nelle periferie parigine. Solo la muta rassegnazione del gattopardesco immobilismo siculo e, di contro, l'esaltazione di dispositivi stra-abusati come unico collante identitario.
Ecco, lo affermo spassionatamente, questo folklore d'accatto, ben noto alla classe politica che si ricorda dell'esistenza in prossimità delle scadenze elettorali, mi è indigesto. E' il folklore dell'assistenzialismo, del sottosviluppo, della negazione dei diritti e delle conquiste sociali, del disconoscimento della dignità umana.
Mi ha veramente rotto i coglioni
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lalivella · 3 months ago
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Craco, Matera
Craco è una meta imperdibile per chi vuole scoprire un angolo di Italia ancora poco conosciuto e ricco di fascino. Un luogo dove storia, natura e mistero si fondono in un'esperienza unica.
Craco, un gioiello nascosto della Basilicata, è una città che incanta e affascina per la sua storia e per il suo fascino un po' spettrale. Conosciuta in tutto il mondo come una delle più suggestive città fantasma d'Italia, offre uno spettacolo unico: case abbandonate, stradine deserte e un'atmosfera che sembra uscita da un film.
Perché Craco è diventata una città fantasma?
Le cause principali dell'abbandono di Craco sono state i frequenti smottamenti e le frane che hanno reso il centro storico pericolante. A partire dagli anni '60, gli abitanti furono costretti a trasferirsi in un nuovo centro abitato, più a valle. Questo esodo ha lasciato un vuoto enorme, trasformando Craco in una sorta di città museo, sospesa nel tempo.
Cosa rende Craco così speciale?
La posizione: Arroccata su una collina, offre un panorama mozzafiato sui calanchi circostanti. L'architettura: Le case, i palazzi, le chiese e la torre normanna raccontano una storia millenaria e testimoniano l'ingegno degli antichi costruttori. L'atmosfera: L'atmosfera che si respira a Craco è unica: un mix di malinconia, mistero e bellezza che lascia un segno indelebile nel cuore di chi la visita. Il cinema: Craco è stata spesso scelta come set cinematografico, contribuendo a farla conoscere in tutto il mondo.
Cosa vedere a Craco?
Il centro storico: Un labirinto di vicoli, piazze e case abbandonate, dove il tempo sembra essersi fermato. La torre normanna: Un'imponente costruzione che domina il paesaggio circostante. Il Museo Emozionale di Craco: Ospitato nel Convento di San Pietro, offre un'esperienza immersiva nella storia della città. I calanchi: Le caratteristiche formazioni geologiche che circondano Craco offrono un paesaggio unico e suggestivo.
Perché visitare Craco?
Per un viaggio nel tempo: Craco è un luogo fuori dal tempo, dove è possibile rivivere atmosfere e sensazioni del passato. Per gli amanti della fotografia: Le rovine di Craco offrono innumerevoli spunti per scatti indimenticabili. Per chi cerca un'esperienza autentica: Lontana dai circuiti turistici più battuti, Craco offre un'esperienza di viaggio più autentica e coinvolgente.
Curiosità:
Craco è stata inserita nella lista dei monumenti da salvaguardare della World Monuments Fund. La città è stata utilizzata come set per numerosi film, tra cui "Cristo si è fermato ad Eboli". Ogni anno, a Craco si tiene una manifestazione dedicata alla rievocazione della vita contadina.
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stefanoligorio · 5 months ago
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Fede, intelligenza e verità.
NON ILLUDERTI
L’intelligenza, quella vera, è la capacità -innata- di saper conoscere e identificare, nella realtà vera, il proprio sé, ovvero chi o cosa, realmente e profondamente, si è. In sostanza, è un’abilità (innata), non molto comune, di ‘saper vedere il vero e il reale dentro e tra le cose’.
La maggior parte delle persone, in generale, è, per l’appunto, incapace, a vari livelli, di conoscersi e identificarsi -nella realtà vera-. In poche parole, molto, troppo, spesso si crede di essere ciò che non si è, perché non si conosce il proprio sé.
Quando non si è in grado di conoscersi si diviene strumento di vera ignoranza, ma ciò che rileva maggiormente è il ridotto legame tra ciò che, di sé, si crede e ciò che realmente si è. Trattasi semplicemente, per l’appunto, di una -inconsapevole- falsa o errata interpretazione e/o identificazione dello stesso (del proprio sé).
Questa illusione non è fine a se stessa, ossia non rimane solo tale, in quanto ispira “allo errato pensare che induce allo errato credere e allo errato fare”.
SII DAVVERO INTELLIGENTE
Quel che da sempre cerco di comprendere è questo: “Chi ha creato tutto?”.
I ‘concetti’ della scienza hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la ‘creazione’, appunto, non può, minimamente, esserlo…
Così la ‘fede’, nella sua concezione più profonda, non può ‘tradurre’ e/o ‘riprodurre’ ciò di cui si fa portatrice.
Tuttavia, come per ogni cosa buona, giusta e davvero veritiera, la ‘logica’, quella ‘sostanziale’ e immune da parzialità di sorta, ‘denuncia’ apertamente che ogni cosa deve avere avuto un inizio e che l’inizio di tutte le cose deve essere stato ‘creato’.
Per cui, oltre la scienza e oltre finanche la fede, è la stessa logica ‘sostanziale’ ad indicare una ‘via’ verso quel che pare essere l’unica ‘verità’ (tutta da ‘scoprire’ e ‘investigare’…).
Sono, dunque, giunto alla conclusione, dopo anni e anni di attente riflessioni e dopo aver investigato ogni cosa a me possibile, che né la scienza né le ‘religioni’ (intrise come sono, tutte, anche di fallaci -storicamente strutturatisi- preconcetti umani) possano essere, ‘profondamente’, portatrici di quell’unica ‘sostanziale’ verità ‘vera’, senza la quale alcun’altra verità ‘minore’ può essere ‘compiutamente’ acquisita.
Per cui ho raggiunto il convincimento che se un creatore vi sia (come pare logico credere) l’unico possibile è il Dio e Padre del Cristo rivelato nelle Sacre Scritture, verso cui, per l’appunto, tutte le religioni, in particolare alcune, abituato com’è l’uomo a ‘sporcare’ ogni cosa, commettono, e da sempre, ogni genere di falsa rappresentazione…
Ben fa chi, dunque, crede nel Cristo, in quanto pare essere, secondo le ‘leggi’ della predetta logica ‘sostanziale’, l’unica possibile ‘verità’, e ben fa anche chi, nel ‘credere’, si ‘sforza’ di attenersi, ‘unicamente’, alle Sacre Scritture, le quali, per loro stessa definizione, dovrebbero essere sempre ritenute, nel loro contenuto essenziale, la ‘pietra di paragone’ e soprattutto contro le già denunciate false rappresentazioni, in generale, delle religioni.
RICERCA LA ‘VERITÀ’
Le prove ‘puramente’ oggettive dell’esistenza di Dio, ovviamente, non vi sono, altrimenti non si tratterebbe di fede, ma, a ben vedere, per chi sa porsi le giuste ‘domande’ e, soprattutto, per chi, come per un ‘dono’, sa darsi, ad esse, le giuste ‘risposte’ la fede, quella vera e fondata su una sorta di ‘oggettività’, scaturisce come per una ‘scelta’ tra ciò che appare, eppur non del tutto è, e ciò che non appare, eppur vi è…
Si considerino, tra le tante, le innumerevoli profezie (contenute nelle Sacre Scritture) avveratesi, soprattutto con la venuta del Cristo; si pensi, in particolare, alle parole e alle parabole del Signore Gesù; si rifletta, per l’appunto, sull’evidente saggezza in esse contenuta, come anche sulla, ‘volutamente’ in parte enigmatica, ivi emergente sapienza, nonché rivelazione.
Un ‘uomo’ che abbia proferito parole con cotanta vera saggezza e sapienza è impossibile da trovarsi in tutta la storia umana.
Già sol per questo, mi ‘prostro’ dinnanzi al suo ‘dire’.
RAVVEDITI E CONVERTITI
La salvezza eterna si ottiene non per opere, ma per pura grazia, secondo la suprema volontà di Dio e il suo proposito eterno, mediante la piena rigenerazione spirituale che l’intervento divino produce nell’uomo peccatore (la ‘nuova nascita’), di modo che per fede (conseguentemente al vero ravvedimento prodotto dalla rigenerazione spirituale), nell’opera e nella Persona del Signore Gesù, si ottenga il compimento della purificazione dei peccati in coloro che per grazia, pura grazia, lo accettano come Personale Salvatore e Signore.
L’umanità è pienamente depravata e totalmente malvagia. L’uomo, per l’appunto, è immerso completamente nel peccato, del quale ne è schiavo senza alcuna possibile via di uscita in ‘se stesso’, e solo con un atto di grazia procedente da Dio, secondo i suoi eterni e perfetti disegni, può avere il desiderio sincero e profondo di cercare il vero Dio, di riuscire a trovarlo, di voler vivere, in perfetta costanza, pienamente e unicamente nel suo Nome, quindi essere rigenerato e ottenere per grazia, pura grazia, mediante la fede in Cristo Gesù Salvatore e Signore, la salvezza eterna.
Articolo tratto da Fede - Studi e riflessioni sulla Parola di Dio - Medicina, Cultura, e Legge.
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ffriluftslivv · 1 year ago
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PERCHE LE COPPIE GAY NON POSSONO CONOSCERE PACE DIO CRISTO
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laragazzafortesworld2 · 1 year ago
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Io rimango sempre più basita, evidentemente la gente non capisce cosa sia una relazione tossica o la libertà.
Arrabbiarsi poi di cosa? Di una foto in costume o una foto scollata? Raga c'è gente che posta foto completamente nuda o semi nuda e venite a farmi la morale a me?
Ma tra poco nemmeno i miei genitori 🤦.
Posso capire la gelosia, ma alla fine è la stessa cosa di quando vai al mare, sempre che la gente ti guarda, ti fissa, quindi che risolvi? Le metti il burqa? Prendi un mitra e inizi a sparare come se non ci fosse un domani? Ma io veramente non lo so.
Tra l'altro ve ne uscite anche con "Non voglio fare polemica", ma cristo si che la fai, perché se mi fai un determinato commento senza nemmeno conoscermi o conoscere il mio fidanzato, si che faccio la polemica, essendo di natura permalosa.
Determinate volte è meglio starsi zitti.
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susieporta · 2 years ago
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Quando ero piccolo chiedevo a mia nonna: ma come si chiamava tua madre, e come si chiamava tuo nonno? e ti ricordi il nome del padre di tua nonna? Poi, intorno ai dodici anni, arrivai a delineare una specie di albero genealogico, in particolare della famiglia Guzzi, e indagando per quanto potevo, arrivai ad individuare sette generazioni, compresa la mia, da mio padre Marcello, a suo padre Domenico, sua moglie Evelina, e poi risalendo indietro Vito, e sua moglie Caterina, e poi ancora Domenico, Vito e Francesco. Arrivai più o meno a metà '700, e non sono ancora riuscito ad andare oltre.
Oggi comunque prego ogni giorno per tutti loro, e insieme a tutti loro.
Credo che sarebbe un bel gioco insegnare ai nostri figli a disegnare il proprio albero genealogico, fin dove sia possibile. Vedo che i bambini amano conoscere queste storie, sentirsi parte di una storia.
Nella nostra società si tenta di sradicare queste idee, in nome di una esaltazione dell'individuo a sé stante, sradicato, e quindi, si crede, veramente libero.
Ma non è affatto così.
Certo ognuno di noi custodisce un mistero personale, un'identità spirituale, che supera e trascende l'eredità genealogica e genetica; ma questo Quid spirituale si realizza sempre attraverso un corpo specifico, e quindi un patrimonio genetico e psichico e familiare e culturale molto ben determinato. Fuori dal quale c'è solo l'astrazione di menti alienate dalla terra, e dalla storia, nei loro incubi infantili, e catastrofici.
Gesù, per esempio, che è certamente un essere umano universale, che è venuto proprio a liberarci da ogni vincolo, anche parentale, che limiti la libertà dello Spirito, era comunque ben radicato nella propria storia genealogica e di popolo, tanto che il vangelo di Matteo inizia proprio così: "Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo", e poi seguono tutte le 42 generazioni da Abramo fino a Maria.
Penso che sia molto importante in questa fase così confusa e travolgente della storia comprendere in modo nuovo il legame che sussiste nel destino umano tra Spirito, e cioè identità trascendente, e sua incarnazione terrestre, genealogica, storica, e culturale.
Non comprendere questo nesso, e il modo in cui le due dimensioni interagiscono tra di loro, ci porta a cadere nei due estremi oggi così polarizzati: il riflusso nelle identità tribali e nazionali assolutizzate, e quindi belliche, o l'annientamento di tutte le identificazioni storico-genealogiche, in nome di una libertà che finisce per essere semplicemente quella del mercato, e della disumanizzazione tecno-digitale, anch'essa intrinsecamente bellica.
Per grazia di Dio la terza via, che è poi l'unica vera, c'è, eccome, ed è proprio quella di una libertà e di uno Spirito che si compiono dentro una storia, riconoscendola come propria, e operando ogni giorno per purificarla, e poterla così alla fine e con tutto il cuore benedire.
Marco Guzzi
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vaerjs · 1 year ago
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Però non ho scritto che devi accontentarti di una non diagnosi o che non hai nulla, ma che sembrando escluse cause evidenti non è detto che la diagnosi sia semplice o univoca. Si va per esclusione e l'esclusione è lenta. La porta accanto a quella dei medici imborghesiti e muti è occupata dai ciarlatani che ti spillano soldi perché bravi ad ascoltare e capire cosa vuol sentirsi dire un povero cristo stanco e disperato, ti auguro di non imbattertici mai mai mai.
Oh, no, la mia non era una polemica a te! Solo un promemoria del fatto che siamo noi a conoscere il nostro corpo prima di chiunque altro.
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Ma poi, anche non conoscendo la persona, basta conoscere le basi della lingua italiana per capire che quel post non era una critica a due uomini che si baciano.
Come offendersi sul nulla proprio.
chiunque tu sia hai tutta la mia cazzo di stima, grazie dio cristo, grazie.
ti voglio bene, giuro.
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Una figura lo aveva sempre ossessionato: Cristo deriso, sputato, colpito, lapidato, inchiodato, ucciso sulla croce.
Facendo film, scrivendo e vivendo, egli cercava soltanto di venire lapidato ed ucciso, come la pietra dello scandalo, la pietra d'inciampo, che viene respinta dalla società umana. Ma Cristo morì per salvare gli uomini. Lui sapeva di non potere salvare nessuno, tanto meno se stesso. Voleva soltanto conoscere la morte atroce, immotivata, vergognosa – la vera morte, non quella lenta e pacifica che noi sopportiamo nei nostri letti educati –: la morte che aveva sempre reso terribile la sua dolcezza.
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Pietro Citati
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incamminoblog · 2 months ago
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Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo"Saremo saziati dalla visione del Verbo"
Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo(Disc. 194,34; PL 38,1016-1017)Saremo saziati dalla visione del Verbo Chi potrà mai conoscere tutti i tesori di sapienza e di scienza che Cristo racchiude in sé, nascosti nella povertà della sua carne? Per noi, da ricco che era, egli si è fatto povero, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà (cfr. 2 Cor 8,9). Assumendo la mortalità…
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gesau-it · 2 months ago
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La nascita di mio Figlio fu Miracolosa e dal momento in cui Lui fece il Suo primo Respiro, il mio unico desiderio fu quello di essere al servizio di ogni Sua necessità.
Io adorai mio Figlio e Lo accolsi con grande riverenza. Il Suo meraviglioso contegno Divino fu rapidamente evidente, già dopo tre mesi dalla Sua nascita. Il Suo sorriso era radioso, anche se giovane com’era; i Suoi penetranti Occhi blu denotavano una profondità ed una maturità straordinarie. 
21 Giugno 2014 – La Madre della Salvezza: Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo. Per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo
Mia cara figlia, ho vissuto la mia vita sulla Terra, per mio Figlio, Gesù Cristo. La mia anima venne creata in Cielo, da mio Padre, Dio l’Altissimo, e la mia nascita fu un Dono straordinario per l’umanità. Io venni inviata da Dio, con il solo proposito di dare alla luce, nel mondo, il tanto atteso Messia. La nascita di mio Figlio fu Miracolosa e dal momento in cui Lui fece il Suo primo Respiro, il mio unico desiderio fu quello di essere al servizio di ogni Sua necessità.
Io adorai mio Figlio e Lo accolsi con grande riverenza. Il Suo meraviglioso contegno Divino fu rapidamente evidente, già dopo tre mesi dalla Sua nascita. Il Suo sorriso era radioso, anche se giovane com’era; i Suoi penetranti Occhi blu denotavano una profondità ed una maturità straordinarie. Io sapevo che ero lì per servirLo in ogni maniera, ma Lui mi mostrò un grande Amore, fin dalla più tenera età. Questo Amore non era solamente l’amore che un bambino ha per sua madre, era molto più di questo. Lui mi confortava, mi accarezzava il viso tutte le volte che mi preoccupavo dei pericoli che io ed il mio sposo San Giuseppe, avremmo dovuto affrontare.
Dopo l’esodo in Egitto, fu difficile per me rilassarmi e rimasi vigile ad ogni potenziale minaccia o pericolo; tutto ciò mi comportò di dormire poche ore per notte. Ancor prima che mio Figlio facesse conoscere Se stesso, mi furono subito molto chiari i pericoli che Lui avrebbe dovuto affrontare, in futuro. Le Sue Mani, erano sempre tese in favore della gente, con amore e amicizia, pertanto fin da ragazzo, Lui attirò molte persone, sebbene non avessero idea di Chi Egli fosse. Attrasse anche delle critiche ingiustificate, da amici e persone che Lui conosceva. Venne intimidito e deriso ed anch’io fui snobbata da molti. La Presenza di Dio attrasse sia i buoni sia quelli dall’anima oscura, verso la nostra piccola famiglia, fin dal giorno in cui mio Figlio nacque. Il mio amore per Lui fu molto forte, e Lo amai per quello che Egli rappresentava, ma lo feci anche come una semplice Madre e quell’amore continua fino a questo giorno.
Io ero alquanto iperprotettiva con mio Figlio e quando Lo persi, durante il viaggio di ritorno da Gerusalemme, ero terrorizzata. Percepivo il mio sentimento di perdita, in ogni parte di me e non potei riposare, fintantoché non Lo trovai. Quel giorno, quando Lo trovai mentre parlava e predicava agli anziani nel Tempio, compresi che da quel momento in avanti, avrei dovuto soltanto servirLo ed essere obbediente ad ogni Suo Desiderio.
Per servire fedelmente mio Figlio, dovete prima amarLo e per amare mio Figlio, dovete prima conoscerLo. Conoscere mio Figlio significa studiare la Sua Parola e comprendere ciò che Lui disse ai Suoi discepoli, durante il Suo Tempo sulla Terra. È solamente attraverso la Sua Parola, che potete arrivare a conoscere Gesù Cristo. Se accettate la Sua Santa Parola, allora potete servirLo, ma non potete servirLo, se non onorate la Sua Parola o non fate tutto ciò che Lui vi ha insegnato. L’obbedienza alla Parola di Dio è essenziale, se volete vivere come dei veri Cristiani. Se predicate la Sua Parola, allora dovete mettere in pratica ciò che mio Figlio predicò: amarvi l’un l’altro, fare agli altri quello che vorreste fosse fatto a voi ed onorare Dio, attraverso i Santi Sacramenti, come Lui vi insegnò.
Non dovete mai dettare a Dio i vostri desideri, per cambiare la Sua Parola, poiché non avete questo diritto. La sottomissione a mio Figlio può essere raggiunta solamente, se rimanete obbedienti ai Suoi Insegnamenti.
Andate in pace, per amare e servire il Signore.
La vostra amata Madre
La Madre della Salvezza https://gesuallumanita.blogspot.com/2014/06/21-giugno-2014-la-madre-della-salvezza.html
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joseandrestabarnia · 3 months ago
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Maestro della sala capitolare di Pomposa La Crocifissione intorno al 1320 Tempera e oro su tavola. 29 x 20,5 cm Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza, Madrid INV. 260 (1930.23) Il Maestro della Sala Capitolare di Pomposa prende il nome dall'insieme di affreschi che decorano la sala capitolare dell'Abbazia benedettina di Pomposa, edificio nei pressi della città di Ferrara. All'anonima personalità di questo pittore, Miklós Boskovits collega, tra le altre opere, oltre a questa tavola del Museo Thyssen-Bornemisza, una Vergine col Bambino appartenente al Metropolitan Museum of Art di New York e due dipinti del Museo del Louvre .
Questa tavola era nella collezione Thyssen-Bornemisza nel 1930, data in cui partecipò alla grande mostra di Monaco, tenutasi presso la Neue Pinakothek, dove questa importante collezione privata fu fatta conoscere al pubblico. Il dipinto fu quindi assegnato all'ambito di Giotto, attribuzione che Wilhelm Suida aveva proposto analizzando l'opera. Nei cataloghi successivi venne collegato ad un anonimo artista fiorentino, del 1350 circa, figurando come tale fino al 1989, quando Caroline de Watteville lo pubblicò nella guida alle opere esposte a Villa Favorita come opera del Maestro della sala capitolare di Pomposa.
L'artista, nonostante le ridotte dimensioni della tavola, organizza la sua composizione con numerose figure che distribuisce in due gruppi ai due lati della croce. Cristo al centro, morto e coperto da un generoso drappo di purezza, poggia i piedi su un grande piedistallo. Una scia di sangue corre lungo la base della croce per terminare sul teschio di Adamo. Nella crocifissione sono compresi quattro angioletti: uno, afflitto, prega mentre gli altri tre sono intenti a raccogliere in recipienti il ​​sangue che sgorga dalle ferite del Redentore; sangue che, nel caso di ferite sulle mani, gocciola formando sottili fili, ma nella piaga del costato scorre con forza. Su un arido Golgota, l'artista ha collocato gli uomini con San Giovanni in primo piano, a destra, e le donne, con la Vergine svenuta, sorretta dalla Maddalena e una santa donna, che bilancia la composizione, a sinistra.
Tra i personaggi che accompagnano Cristo, Nicodemo è stato identificato nella figura barbuta di profilo, che occupa il bordo della tavola, e il centurione nel soldato dall'elmo alato che alza un braccio indicando Gesù. In questa processione si delineano, sullo sfondo dorato, alcune lance e la spugna legata a un ramo di issopo imbevuto dell'aceto che Cristo fu dato da bere. Questa Crocifissione faceva parte di un polittico da cui sono state riprese altre due scene: L'Incredulità di San Tommaso e L'Ascensione, entrambe al Museo del Louvre. Come racconto della quarta opera con cui si completerà questo repertorio di immagini, sono stati citati l'episodio di Cristo sulla via del Calvario e una Vergine col Bambino. Il retro del tavolo conserva tracce di un'antica decorazione marmorea. Mare di Borobia. Informazioni e immagini dal sito web del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza.
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aldameriniofficial · 7 months ago
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A ferragosto io sarò in campagna dato che la città è vuota, potrei anche essere al cimitero che è aperta campagna.
Negli anni ho ricevuto parecchi inviti di vacanze straordinarie in case aperte e ospitali, e non ho mai capito perché mi viene in mente, tra le altre cose, l’ultima vacanza a Genova, ospite di uno psichiatra, dove ero arrivata stanchissima e in preda a forti dolori addominali; se avessi spiegato allora che ero ammalata, e molti lo hanno fatto, mi avrebbero tacciata di superbia. Così molti si sono vendicati perché ho dovuto mandare all’aria appuntamenti.
Ma non potevo morire di poesia e neanche per amore dei curiosi, i quali son ben lontani dalla verità della poesia che la solitudine è tragedia.
Questi amici festaioli di Genova mi avevano fatto conoscere tutto il parentado, mi avevano gonfiato di cibo, mi avevano dato la stanza delle loro figliole per poter dire che avevo dormito nel loro letto.Tutte cose che mi avevano mandato in bestia. Avrei pianto, però Dio è clemente: mentre avevo allungato i miei piedi dolenti sotto un tavolo, è arrivato un cane randagio, misteriosamente mandato da Dio, che si è messo a leccarmi i piedi, e io mi sono sentita veramente un povero Cristo, in casa del ricco Epulone.
(da Rose volanti, Piccola Casa Editrice, Acquaviva, 2007)
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giuseppepiredda · 7 months ago
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Un vero cristiano crede che la Bibbia sia la Parola di Dio, perciò si dedica allo studio costante di essa
Un vero cristiano crede che la Bibbia sia la Parola di Dio, perciò si dedica allo studio costante di essa L’Apostolo Paolo fa capire a Timoteo, e di conseguenza pure a tutti coloro che col tempo sono entrati a far parte della Chiesa di Gesù Cristo, quant’è importante studiare e conoscere le verità della Parola di Dio, ricordandogli appunto che fin da fanciullo gli furono insegnate le sacre…
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giuseppetramentozzi · 7 months ago
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NON CONOSCERE LA BIBBIA-Pietro Varrazzo
Uno dei più grossi danni del mondo cristiano è la capacità di parlare della Bibbia senza conoscerla, di vivere Cristo senza la Parola di Cristo, e di pensare di essere ripieni dello Spirito Santo quando la Bibbia si ignora. Quando non si legge la Bibbia, si interpretano le circostanze secondo la carnalità e non secondo Cristo. Quando la Bibbia non si legge, la fede in Cristo viene meno, anziché…
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valentina-lauricella · 9 months ago
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LETTERA DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO E NOSTRO DIO VIA SUOR BEGHE DEL 9 MAGGIO 2024
TUTTO E NIENTE
“Miei cari,
Avete bisogno di Me e Io ho bisogno di voi. Siate Miei come io sono vostro. Ogni volta che avete bisogno di Me, Io sono lì. Ma quando vi chiamo, ci siete? Vi chiamo spesso ma troppo spesso vi preoccupate più delle vostre preoccupazioni, dimenticate di invocarMi in ogni piccolo fastidio, dimenticate di invocarMi in ogni disaccordo che periodicamente incontrate.
Il vostro amore per Me è spesso legato ai vostri bisogni, ma il Mio Amore per voi siete Voi, non Io. Vi amo per quello che siete voi e voglio che voglio che siate migliori per voi stessi. Se Mi siete fedeli, avete tutto da guadagnare. Se pensate a Me nelle vostre preghiere ma anche in ogni momento, siete voi che guadagnate, siete voi che conquistate il Cielo. Io sono il vostro Signore, il vostro Dio, ma anche il vostro più caro Amico e tutto ciò che fate per Me direttamente o indirettamente vi sarà restituito in Cielo centuplicato e per l'Eternità. Questa Eternità vi sembra lontana, il Paradiso vi è sconosciuto, vi sembra per un altro tempo e lo sperate anche se senza capire veramente cosa possa essere la felicità perfetta.
La felicità perfetta è uno stato sconosciuto sulla terra perché lì non esiste. La felicità perfetta e crescente esiste solo in Paradiso e se la raggiungete non vorrete più lasciarla. Tutti i vostri atti buoni sulla terra vi conducono lì, tutta la vostra gentilezza, tutti i vostri sacrifici vi conducono lì e vi è possibile fare piccole penitenze ogni giorno della vostra vita terrena. Quando elevate a Me il vostro pensiero durante le vostre varie occupazioni, state facendo un atto di benevolenza verso il vostro Dio e Dio non dimentica alcun bene. Dio è il più grande economista che ci sia, non dimentica nessuna bontà, nessun pensiero positivo, nessun atto a Suo favore, per quanto piccolo possa essere. Gli uomini dimenticano, Dio non dimentica. Si dimentica solo del male che non vuole conoscere ed è anche per questo che si dimentica di tutte le anime che si dannano. Non trattiene il male giudicato, lo dimentica e quando un peccato è perdonato ed espiato, anche Lui lo dimentica per sempre.
Il male non ha posto davanti a Dio e, in Cielo, è in permanente assenza. Cosa è bene e cosa è male? Il bene è l'atto in cui Dio si riconosce, il male è ciò che scompare dal pensiero di Dio. Non è il contrario del bene, è l’assenza del bene. Ma ciò che è assente è come se non esistesse, il male è sconosciuto a Dio, il male non merita nulla, non esiste. Dio è positivo, il bene è fertile e tutto ciò che Dio crea porta con sé il bene, si moltiplica. La creazione è pensata da Dio per crescere, maturare, moltiplicarsi, caricarsi di bene e raggiungere la pienezza. Quando il diavolo è entrato nella creazione attraverso il peccato, cosa ha fatto e cosa sta facendo? Distrugge, riduce a nulla, fa sparire, produce il nulla, cioè l'assenza di tutto, il nulla.
All'inferno il nulla è il grande tormento delle anime, l'assenza di Dio, di tutto, è la loro sciagura, non hanno nulla, sono private di tutto. Dio è il grande Assente lì e la loro è la sofferenza di essere nulla, né considerato, né vivo pur esistendo, sofferenti perché mancano di tutto, tremendi perché ogni qualità gli è estranea, violenti perché il bene gli è sconosciuto, isolati nella loro oscurità perché la luce non li raggiunge. L'inferno è un luogo inimmaginabile, è uno stato privo di ogni consolazione, di ogni creatività, di ogni fantasia, di ogni speranza, è un tormento permanente perché "niente" è lo stato di queste anime che hanno perso tutto, non sanno più se hanno qualche qualità, l’assenza di ogni bene li rende intrinsecamente cattivi.
“Signore, preservaci da questo stato”, è la preghiera dei giusti, “preservaci dal peccato che ci porta a questo stato, rendici gentili, caritatevoli, devoti e luminosi perché Tu solo sei la fonte di ogni bene, ciascun bene che conduce ad un altro bene."
Questa opposizione tra tutto e niente dovrebbe farvi pensare, figli Miei, la scelta tra questi due estremi sembra ovvia, ma sono tanti che si allontanano dal bene per andare verso il nulla.
Vi amo e voglio darvi tutto, il buon successo in sé non ha fine. Siate buoni e sarete ad immagine del vostro Salvatore che non ha mai cessato di fare il bene e che, facendo questo bene, ha attirato a Sé le anime semplici, le anime senza artificio, le anime umili. Gli altri, quelli che si accontentavano, Mi hanno fatto crocifiggere, erano gelosi di Me, Mi invidiavano e volevano farMi sparire. Non sono scomparso perché sono risorto, più forte che mai, più potente che mai; ascendendo al Cielo davanti ai Miei apostoli immobili, non ho lasciato nessuno, sono rimasto con voi per mezzo del Mio Spirito che si è effuso luminosamente e rumorosamente su tutti in questo giorno di Pentecoste e continua a far vivere la Mia santissima Chiesa fino alla fine del mondo.
Vi esorto, Miei cari figli, in questi tempi presenti di confusione, a rimanere saldi nella fede, la fede cattolica che ho affidato ai Miei apostoli e alla Mia Santa Chiesa che, nonostante la debolezza umana, rimane santa e si riprenderà da tutte le prove che ha subito e che continuerà a subire.
Il Mio insegnamento non cambia, i Miei Comandamenti dati a Mosè per tutte le generazioni della terra non cambiano, la Santa Chiesa fondata sui Miei apostoli dalla Mia Morte redentrice sulla Croce non può cambiare e se talvolta si indebolisce, sempre risorge.
Vedete una guerra alle porte ma vedete anche un male dentro e quando i due si uniranno, arriverà un momento di miseria, ingiustizia, delazione e crudeltà.
Figli Miei, pensate al Paradiso, pensate all’orrore dell’inferno e fate la scelta giusta e benedetta di rimanerMi fedeli, allontanandovi da ogni via estranea alla Mia legge. Siate santi perché la terra ha bisogno di santi che indichino la via della verità agli altri meno esperti, affinché anch'essi possano essere a loro volta fari e guide verso il Bene, il Bello e la Luce.
Vi benedico, siate Miei, siate Santi. Vi benedico, siate Miei, siate Santi.
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.
Il vostro Signore, il vostro Dio, il vostro caro amico".
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