#Connessioni In-Visibili
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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“Il Giardino Segreto: Ri-Frazioni” – L’arte fotografica si svela al Bio Café di Alessandria
Un evento tra fotografia e riflessione artistica. Sabato 1° febbraio 2025, alle ore 10:30, presso il Bio Café di Alessandria, verrà inaugurata la mostra fotografica collettiva “Il Giardino Segreto: Ri-Frazioni”.
Un evento tra fotografia e riflessione artistica. Sabato 1° febbraio 2025, alle ore 10:30, presso il Bio Café di Alessandria, verrà inaugurata la mostra fotografica collettiva “Il Giardino Segreto: Ri-Frazioni”. L’evento, parte del progetto Arte Diffusa promosso dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee, vede protagonisti il fotografo Daniele Robotti e gli allievi del corso…
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enkeynetwork · 5 months ago
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xceltech · 2 years ago
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La manutenzione delle pompe a membrana: Guida passo dopo passo
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Le pompe a membrana, spesso utilizzate in una varietà di settori come l'industria chimica, alimentare, farmaceutica e del trattamento delle acque, svolgono un ruolo vitale nel garantire il funzionamento efficiente e sicuro di questi processi industriali. Tuttavia, per garantire che queste macchine vitali funzionino al massimo della loro capacità, è fondamentale eseguire regolarmente una corretta manutenzione. Questa guida passo dopo passo ti aiuterà a capire come eseguire una corretta manutenzione delle pompe a membrana.
Passo 1: Ispezione visiva
Prima di tutto, è importante eseguire un'ispezione visiva generale della pompa a membrana. Cercare eventuali segni di usura o danni visibili. Presta particolare attenzione a eventuali perdite di fluido dalla pompa o da aree circostanti. Ricorda, la sicurezza deve essere sempre la tua priorità.
Passo 2: Verifica della membrana
Il cuore di una pompa a membrana è, naturalmente, la membrana stessa. È fondamentale controllare regolarmente la membrana per verificare se ci sono segni di usura, deformazione o danni. Nel caso in cui la membrana necessiti di una sostituzione, è fondamentale utilizzare solo pezzi di ricambio di alta qualità adatti per il tuo specifico modello di pompa.
Passo 3: Controllo delle valvole
Le valvole all'interno della pompa a membrana hanno un ruolo cruciale nel direzionare il flusso del fluido. Esamina attentamente queste valvole per assicurarti che siano in buone condizioni e funzionino correttamente. Ricorda, le valvole difettose possono causare perdite di efficienza e potenziali guasti della pompa.
Passo 4: Pulizia e lubrificazione
Pulire e lubrificare regolarmente la pompa a membrana può aiutare a prevenire l'usura e a mantenere un funzionamento efficiente. Utilizza prodotti di pulizia e lubrificanti appropriati e segui le istruzioni del produttore per la loro applicazione.
Passo 5: Verifica delle connessioni elettriche
Assicurati che tutte le connessioni elettriche siano sicure e prive di corrosione. Un cavo elettrico difettoso può causare problemi di funzionamento o addirittura rischi di sicurezza.
Passo 6: Test operativo
Dopo aver eseguito tutti i passaggi di manutenzione, esegui un test operativo per assicurarti che la pompa a membrana funzioni correttamente. Durante questo test, presta attenzione a eventuali anomalie, come rumori insoliti o flusso di fluido irregolare, che potrebbero indicare un problema.
Passo 7: Pianificazione della manutenzione successiva
Infine, una volta completata la manutenzione, è importante pianificare la prossima sessione. Tenere un registro delle manutenzioni può aiutarti a mantenere un programma coerente e a evitare problemi futuri.
Ricorda, una corretta manutenzione non solo ti aiuterà a prevenire problemi di funzionamento con la tua pompa a membrana, ma può anche prolungare la sua durata utile e migliorare l'efficienza. Perciò, prenditi il tempo per capire e svolgere correttamente la manutenzione di queste importanti macchine.
Conclusione
Speriamo che questa guida passo dopo passo ti abbia dato una chiara comprensione su come eseguire una corretta manutenzione delle pompe a membrana. Con una manutenzione regolare e attenta, la tua pompa a membrana può servirti efficientemente per molti anni a venire. Ricorda, se non ti senti a tuo agio nell'eseguire questi compiti, non esitare a contattare un professionista. La tua sicurezza e quella del tuo impianto sono la priorità.
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estetistamilano · 2 years ago
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Botox Milano: Riduci le rughe e rinnova la tua bellezza
Se stai cercando un modo efficace per ridurre le rughe e rinnovare il tuo aspetto, il Botox a Milano offerto da Caleidos è la soluzione ideale. Grazie a questo trattamento di medicina estetica, puoi ottenere risultati sorprendenti e ritrovare un volto fresco e giovanile.
Il Botox è una procedura estetica molto richiesta a Milano, grazie ai suoi effetti immediati e duraturi. Questo trattamento mira a rilassare i muscoli facciali che causano le rughe di espressione, come le zampe di gallina e le rughe sulla fronte. Con l'iniezione di piccole dosi di Botox, è possibile ottenere un aspetto più levigato e disteso, riducendo l'aspetto delle rughe e delle linee sottili.
Caleidos Milano è un centro di eccellenza per il Botox, con un team di esperti qualificati e un'esperienza pluriennale nel settore dell'estetica. Ogni trattamento viene personalizzato in base alle esigenze del paziente, garantendo risultati naturali e armoniosi.
Durante la procedura di Botox, l'esperto inietta il prodotto nelle aree specifiche del viso, utilizzando una tecnica precisa e sicura. Il Botox agisce bloccando temporaneamente le connessioni nervose dei muscoli trattati, riducendo così la contrazione muscolare e prevenendo la formazione di nuove rughe.
Il trattamento di Botox è rapido e relativamente indolore, senza necessità di anestesia. I pazienti possono riprendere le loro attività quotidiane immediatamente dopo la seduta, senza tempi di recupero lunghi o fastidiosi.
I risultati del Botox sono visibili già dopo pochi giorni e possono durare fino a quattro mesi, a seconda del metabolismo individuale. Durante questo periodo, noterai un viso più liscio e un aspetto ringiovanito.
Caleidos Milano mette al primo posto la sicurezza e il benessere dei pazienti. Tutti i trattamenti vengono eseguiti con prodotti approvati e seguendo rigorosi standard di igiene e sterilizzazione.
Se desideri ridurre le rughe e ottenere un aspetto più giovane e fresco, il Botox a Milano è la scelta perfetta. Affidati all'esperienza e alla professionalità di Caleidos Milano per ritrovare la tua bellezza naturale e sentirsi sicuri di sé in ogni occasione.
Non lasciare che le rughe ti abbattano. Prenota una consulenza presso Caleidos Milano e scopri come il Botox può trasformare il tuo aspetto, regalandoti una pelle levigata e un volto radioso.
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soundofbooks · 3 years ago
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- Non fu un'unica farfalla ad apparire, ma tutte insieme, come un fiume di vita e colori che si muoveva nell’aria. - Henry Vaughan, poeta cristiano del XVII sec, che si avvicinava alla descrizione di quel luogo, quell’immenso utero nero come l’inchiostro che era la dimora di Dio stesso: “C’è in Dio, qualcuno sostiene, una profonda ma accecante oscurità.” Era esattamente così: un buio fitto che straripava di luce. -Esistono infinite dimensioni superiori, ma che l’unico modo per conoscerle è entrarvi e viverle dall’interno. Non possono essere conosciute, né tantomeno comprese, da dimensioni inferiori. -Nulla può strapparci da Dio, mai! -Il lato fisico dell’universo è come un granello di polvere se paragonato alla parte invisibile e spirituale. -Ho avuto un assaggio di una conoscenza più grande: una conoscenza cui credo che gli esseri umani potranno accedere sempre più numerosi in futuro. -Mentre nasceva una domanda e nello stesso istante scaturiva una risposta, come un fiore che le spunta accanto. Le risposte, però, non erano una semplice questione di sì o no. Erano ampie costruzioni concettuali, straordinarie strutture di pensiero vivente, intricate come una metropoli. -Piccole particelle di male erano disseminate per tutto l’universo, ma nell’insieme erano come un granello di sabbia su un’ampia spiaggia, se paragonate alla bontà, all’abbondanza, alla speranza e all’amore incondizionato in cui l’universo era letteralmente immerso. -La nostra vita su questa Terra può sembrare insignificante, poiché è minuscola in confronto alle altre vie e agli altri mondi che affollano gli universi visibili e invisibili. Ma è anche estremamente importante, perché il nostro ruolo quaggiù è aspirare al Divino, e questa aspirazione è seguita da vicino dagli esseri che abitano i mondi superiori: le anime e le sfere lucenti (quelle che vidi aleggiare sopra di me nella Via Maestra e che credo siano all’origine dell’idea di angelo della nostra cultura). -Il pensiero extracelebrale equivale a entrare in un mondo di connessioni istantanee che fanno sembrare il pensiero ordinario qualcosa di disperatamente lento e completamente faticoso. -OM capisce e si immedesima nella nostra situazione umana più profondamente e personalmente di quanto possiamo immaginare, perché OM sa cosa abbiamo dimenticato e capisce quale terribile fardello sia vivere dimenticando il Divino anche solo per un momento. -Third Eye Open, -In fondo, nessuno di noi è orfano. Siamo tutti nella stessa condizione, poiché abbiamo una famiglia altra, composta da creature che ci osservano e si prendono cura di noi, creature che abbiamo momentaneamente dimenticato ma che, se ci apriamo alla loro presenza, sono pronte ad aiutarci a vivere il nostro tempo sulla Terra. Nessuno di noi è mai privo di amore. Esiste un Creatore che ci conosce profondamente, si prende cura di noi e ama ciascuno di noi oltre ogni nostra capacità di comprensione. Questa certezza non deve più rimanere un segreto. -L’anima e lo spirito continuano a esistere oltre il corpo. Doveva raccontare la mia storia al mondo.
Milioni di farfalle
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stillucestore · 3 years ago
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Alphabet of Light è un linguaggio di luce, non il design di un oggetto ma lo sviluppo di una idea forte: comunicare con la luce con semplicità e libertà 😍⁣ ⁣ A partire da un abaco di essenziali elementi geometrici, BIG disegna un nuovo font che si traduce in luce, un alfabeto con cui scrivere ed esprimere pensieri, uno strumento per modellare gli spazi.‎ ⁣ ⁣ Moduli base, lineari o curvi dalle precise proporzioni geometriche permettono di combinare gli elementi costruendo infinite strutture di luce, essenziali o più complesse.‎ È un principio elementare che genera un sistema aperto.‎ ⁣ ⁣ Pochi  moduli di base compongono con l'ausilio di giunti le singole lettere di un alfabeto graficamente nuovo e rendono possibile definire elementi semplici e lineari o più elaborati, anche curvilinei, per disegnare, non solo con parole ma anche con segni grafici, la luce nello spazio 🤩⁣ ⁣ Le connessioni sono immediate, lasciando la massima libertà non solo di composizione ma anche di riconfigurazione.‎ L'alimentazione si trasmette da un modulo all'altro fino a quasi 5 metri.‎ ⁣ ⁣ La luce emessa è piacevole e diffusa, non sono visibili ombre e non c'è abbagliamento ma al tempo stesso il rendimento è elevato. La luce viene più volte riprocessata all'interno del corpo ma non va sprecata e l'assorbimento dei materiali è minimo.‎⁣ ⁣ Con Alphabet Of Light e tutta la Collezione Artemide puoi utilizzare HAPPYSTORE, il nostro Codice di Extra Sconto 🎈⁣ ⁣ Ci vediamo da Stilluce 🤗⁣ #StilluceStore #Artemide #HappyStore (presso Stilluce Store) https://www.instagram.com/p/CSwZIGuILUM/?utm_medium=tumblr
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artebonificacampagna · 4 years ago
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R / Giorgia Valmorri. Casa. Si dice che il parlare sia d’argento e il silenzio d’oro
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OPERA RENDER  / società agricola LA FAGIANA / Torre di Fine / Eraclea (VE)
Installazione site specific. 58 lettere in terracotta rossa smaltata con smalti iridescenti oro e argento di cm 30x30x2 ciascuna, dimensione complessiva d’ambiente.  
L’opera consiste nel restauro dei nomi delle nove case coloniche comprese nella tenuta.  Le lettere realizzate in terracotta rossa, come nell’uso delle case coloniche del territorio di bonifica della Venezia Orientale, sono in rilievo e compongono i nomi di ogni singola casa visibili sulla facciata della casa stessa.  Fagiana, Crecola, Lodola, Guardacroce, Cöe, Pernice, Colomba, Faraona, Taglia Valle.
Il restauro può essere definito, mutuando dalla poetica di Alberto Garutti, un “restauro sentimentale”. Il recupero dei nomi è un lavoro sulla memoria collettiva. Sul rapporto con la terra e, in esso, con la casa come luogo del dentro, a sua volta, inserito in un contesto sociale.  Il nome della casa identificava un gruppo familiare, una cellula produttiva nel contesto del latifondo agricolo diviso in poderi assegnati con contratto di mezzadria.  Un intero territorio risultava dall’intreccio di quei nomi.  
Gli smalti oro e argento con cui sono realizzate le lettere e che le rendono iridescenti hanno una chiave nel sottotitolo dell’opera.  Il silenzio della casa abbandonata (eccetto la Fagiana, le altre otto coloniche della tenuta sono chiuse) che contiene una preziosa memoria e il valore di ridarle una voce e un nome, l’oro e l’argento.  La casa come scrigno prezioso, l’oro;  il rinominare come operazione magnetica che riporta attenzione su di essa e la sulla rete di connessioni che la lega alle altre della tenuta e, con esse, ad un intero territorio.
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levysoft · 6 years ago
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Non è semplice riuscire a descrivere pienamente – o, come direbbe Italo Calvino – rendere visibili, concetti complessi, che intersecano a loro volta molteplici significati. Il Web e la sua rete pressoché illimitata di connessioni è uno di questi, proprio per il livello di complessità che ha raggiunto.
In questi casi, in cui il senso più preciso di un concetto rischia di sfuggire tra le mani scivolando di qua e di là, la metafora – come una freccia scoccata, rapida e veloce – è una delle modalità espressive che ci viene in soccorso, capace di tracciare una scorciatoia tra noi e il significato cui fa riferimento, illuminandolo in una luce più piena.
Alla Rete, intesa nella sua accezione più ampia di intreccio e produzione di significati multilivello, si connette in maniera sorprendente la metafora del “rizoma”. Il termine, che non è proprio tra i più conosciuti, proviene dalla botanica: il Rizoma è infatti presente in molte piante erbacee, e si presenta all’apparenza come una radice molto diramata, ma è invece una vera e propria porzione di fusto che si sviluppa sotto il livello del suolo, possiede gemme proprie e funziona da deposito di sostanze nutrienti. L’aspetto del Rizoma, per la sua ramificazione, connessione ed estensione, esprime una rappresentazione concettuale molto interessante: qualsiasi punto è connesso a ognuno degli altri attraverso un’espansione multidirezionale. La sua specificità – configurata come potente metafora – è stata così sfruttata proficuamente da più pensatori e filosofi contemporanei.
Jung fu tra i primi ad affermare come la vita gli facesse pensare a una pianta che vive del suo Rizoma: qualcosa che esiste in un contesto nascosto, sotterraneo, capace di perpetuare il flusso vitale senza lasciare che si interrompa, ben oltre i cambiamenti ed il fluire di quanto accade in superficie. Il medesimo concetto filosofico è il contenuto cardine di un poderoso volume scritto dal filososo Gilles Deleuze e dallo psicanalista Félix Guattari, entrambi francesi. Si tratta di “Mille Piani”*, prodotto editoriale concepito esso stesso su più livelli, in una struttura innovativa e originale dove ogni capitolo può essere letto sia partendo da qualunque altro che procedendo nella lettura in modo tradizionale e sequenziale. Il concetto stesso di “Rizoma”, che rende visibili tali livelli trasversali di interpretazione, è sostenuto da una linea di pensiero opposta a quella tipica della filosofia tradizionale, definita “arborescente”, che procede in modo gerarchico e lineare, definendo categorie di significato rigide e definite una volta per tutte, secondo un approccio tuttora dominante in molte discipline.
I due studiosi francesi – attraverso i loro studi e le loro riflessioni – riconoscono tuttavia al pensiero veramente creativo e aperto al cambiamento la vera e propria necessità di diventare “rizomatico”, al fine di riverberarsi in maniera potenzialmente vantaggiosa sia per il singolo che per la collettività. Il Rizoma, infatti, dotato di molteplici centri di partenza, è capace di progredire senza stabilire gerarchie interne, ed è vocato naturalmente a creare una comunicazione produttiva attraverso l’interazione tra due o più punti in qualsiasi direzione. Come non riferirsi al Web, dunque, in questa serie di coincidenze e sovrapposizioni concettuali, sia strutturali che funzionali?
L’avvento di internet, nei fatti, ha già creato le condizioni per poter proseguire in questo cambiamento di paradigma, rappresentando la perfetta traduzione tecnologica del pensiero rizomatico: il web non obbliga ad una direzione, ma segnala concatenazioni e lascia liberi di giocare a creare connessioni, passando da un piano all’altro dello scibile. Ai mille e uno dati che la rete accumula, con il rischio di diventare un inutile ristagno, si affianca la possibilità di sistema interpretativo “rizomatico’”, mobile, multidirezionale, assolutamente non rigido e in continua evoluzione, per accogliere la perenne espansione dei dati stessi. Il fine? nessuna barriera tra i vari campi del sapere, ma solo contaminazioni, affinché ogni informazione di oggi possa diventare la riserva vitale – o la gemma destinata a sbocciare – per il sapere di domani e dopodomani.
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srinaldi2 · 5 years ago
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Oggi raccontiamo la progressione del progetto fotografico di Maruska Tonioni QUARTIERE SOCCORSO | Suburb’s Notes, a cura di Stefania Rinaldi, che vede la sua genesi durante i primi mesi del 2019, e ha visto una prima fase di presentazione durante il Festival QUARTIERE SOCCORSO | Suburb’s Narration che si è svolto ad ottobre in modo diffuso nei luoghi del quartiere e ha portato tra le altre iniziative all’installazione permanente di grandi fotografie tuttora visibili passeggiando in Via Milano.
VI PROPONIAMO UNA PICCOLA ANTEPRIMA, CHE ENTRERA’ A FAR PARTE DELL’ARCHIVIO DI MEMORIA IN PROGETTAZIONE IN QUESTI MESI… SEGUITECI!!!!
ABITANTI:
LUOGHI:
>> CHE COS’E’ SUBURB’S NOTES di Maruska Tonioni <<<
Il progetto fotografico, pensato come site specific, nasce dall’esigenza di indagare le dinamiche profonde che animano i quartieri periferici delle città contemporanee, laboratori privilegiati per la documentazione dei principali conflitti che percorrono trasversalmente il vivere delle comunità moderne e delle società democratiche. Il medium dell’arte declinato attraverso il linguaggio fotografico, con le sue peculiarità è il mezzo per eccellenza per avvicinare i complessi ambiti del contemporaneo e la fenomenologia delle città. L’obiettivo del progetto mira da un lato al disvelare le multiformi sfaccettature di una periferia popolosissima e che racchiude in se decine di etnie e diversi nuclei di nuova cittadinanza e dall’altro cerca il recupero di una memoria collettiva, utilizzando la fotografia non solo come strumento di indagine documentativa e “percezione” della realtà e dei suoi stereotipi, ma soprattutto come strumento “relazionale”. Il mezzo fotografico diventa strumento privilegiato per stabilire delle connessioni intime con gli abitanti del quartiere e farli custodi e narratori del loro esistere, cittadini attivi e propositivi, allo scopo di attivare un processo di collaborazione duraturo per produrre una significativa rigenerazione urbana e relazionale, che varchi gli ambiti dei soli affetti familiari e spinga le persone alla riappropriazione e alla creazione di spazi comunitari di inclusione sociale, dove la fragilità del singolo trovi un sopporto collettivo, che prosegua oltre il termine fisico dell’evento artistico tout-court e che abbia un approccio intergenerazionale e interetnico.
Il progetto si innesta su un processo in atto nel quartiere Soccorso a stretto contatto con la popolazione, i comitati civici e tutte le realtà che via via vengono identificate come identitarie della comunità, comprese le comunità che non esistono più se non nella memoria.
QUARTIERE SOCCORSO | Suburb’s Notes | Sessione DUE Oggi raccontiamo la progressione del progetto fotografico di Maruska Tonioni QUARTIERE SOCCORSO | Suburb’s Notes, a cura di Stefania Rinaldi, che vede la sua genesi durante i primi mesi del 2019, e ha visto una prima fase di presentazione durante il Festival QUARTIERE SOCCORSO | Suburb's Narration che si è svolto ad ottobre in modo diffuso nei luoghi del quartiere e ha portato tra le altre iniziative all'installazione permanente di grandi fotografie tuttora visibili passeggiando in Via Milano.
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videolandia · 6 years ago
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I Kata Shotokan
Il Kata (型?) nel Karate-dō, è un esercizio individuale o a squadre che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari.
Indice
1Caratteristiche
2I dieci elementi del Kata
3Elenco dei Kata divisi per i vari stili
4Note
5Voci correlate
6Altri progetti
3.1Shorin-Ryu
3.2Wado - Ryu
3.3Shotokan
3.4Shito-Ryu
3.5Goju-Ryu
3.6Uechi-Ryu
3.7Sankukai
3.8Ryūei-ryū
La parola Kata nella lingua giapponese in antichità assumeva il significato di simbolo per enfatizzarne il contenuto spirituale, in seguito assunse il significato più semplice di forma: infatti il Kata è un succedersi di tecniche di parata e attacco prestabilite contro più avversari immaginari e forme. Nell'esecuzione dell'esercizio riveste grande importanza proprio la qualità formale delle singole tecniche, delle posizioni e degli spostamenti.
Non ci si deve però fermare all'aspetto estetico: il Kata è un vero combattimento, seppur codificato, quindi deve esprimere efficacia, sia dal punto di vista tecnico che strategico.
Per i praticanti rappresenta l'essenza dell'arte marziale perché racchiude in sé sia lo studio delle tecniche fondamentali (Kihon) che il ritmo e la tattica del combattimento (Kumite): è perciò basilare per progredire nella ricerca della Via (Dō). E, dal punto di vista strettamente tecnico, si può ben dire che studiare i Kata è studiare il Karate nella sua completezza, senza quelle limitazioni poste dal Karate agonistico: in questo senso, si può affermare con certezza che non soltanto nei Kata risiede tutto il Karate, ma che le caratteristiche di ogni singolo stile possono essere comprese appieno soltanto dallo studio dei Kata propri dello stile medesimo. Non si deve tuttavia commettere l'errore di interpretare questo assunto nel senso che uno stile è tanto più completo quanto più elevato è il numero dei Kata che in esso si praticano: "Ciò che conta non è il numero di Kata presenti in uno stile, ma che in questi Kata siano rappresentati gli elementi distintivi e caratterizzanti dello stile medesimo.
L'esercizio del Kata non si pratica solo nelle discipline marziali, ma in tutte quelle arti orientali che abbiano come fine il Dō: ju-dō (via della cedevolezza), ken-dō (via della spada), kyu-dō (via del tiro con l'arco), aiki-dō (unire l'energia), ma anche sho-dō (calligrafia), ka-dō (composizione floreale) e sa-dō (cerimonia del tè). In tutte queste discipline ci si propone di fondere, attraverso la respirazione, le componenti fisica e mentale eseguendo una predeterminata sequenza di gesti per raggiungere una più elevata condizione spirituale.
Ogni Kata è composto da una serie di movimenti che ne costituiscono la caratteristica evidente, ma presenta altri elementi che sfuggono alla comprensione più immediata: i maestri che li hanno creati hanno spesso volutamente mascherato il significato di alcuni passaggi per evitare che altri se ne impadronissero. Per esempio i Kata vennero mimetizzati in danze innocue, nel periodo in cui ad Okinawa vigeva la proibizione di praticare le arti marziali.
Vi sono dei punti che caratterizzano l'esecuzione di un Kata nel karate. Ogni Kata inizia e finisce col saluto (rei). L'inchino testimonia un mutato atteggiamento mentale dell'esecutore, che da quel momento esprime tutta la sua forza interiore. Tale stato di massima attenzione (zanshin) si evidenzia in particolare al momento del saluto e del Kiai (grido).
Tutte le tecniche devono essere sostenute dal corretto uso della respirazione e della contrazione addominale (Kime) che, in due particolari momenti esplodono nel kiai. Dimenticare il grido o eseguirlo fuori tempo è indice di emotività, ed è un errore.
I Kata si sviluppano su di un tracciato determinato (embusen); se spostamenti e cambi di direzione vengono eseguiti correttamente, il punto di arrivo del Kata corrisponde a quello di partenza. Ogni karateka deve individuare un tokui kata (forma preferita), scelto in funzione dell'obiettivo da raggiungere: esame, gara o miglioramento tecnico. Il tokui Kata deve quindi cambiare nel tempo per le diverse fasi di evoluzione del praticante.
Yio no kishin è lo stato di concentrazione tipico di chi si sente attaccato.
Inyo è l'attacco e la difesa.
Chikara no kiojaku è il grado di forza da impiegare in ogni momento del kata.
Waza no kankyu è il grado di velocità da usare in ogni tecnica.
Taino shin shoku è la contrazione ed espansione dei muscoli del corpo.
Kokyu è la respirazione, sempre in sintonia con i movimenti.
Tyakugan è il significato che deve avere ogni tecnica nel kata, per fare ciò, occorre visualizzare mentalmente un avversario.
Kiai è un urlo causato dalla contrazione della parete addominale; serve per migliorare l'espirazione in un momento di particolare necessità di potenza nel kata.
Keitai no hoji è la corretta posizione da eseguire in ogni movimento; rispettando le posizioni è possibile ritornare al punto di partenza una volta terminato il kata.
Zanshin è lo stato mentale di guardia da tenersi anche al termine del kata: dallo stato di Ioi, allo stato di Yame.
Lo stesso argomento in dettaglio: Shorin-Ryu
.
Kata Pinan (o Kata Heian)
Pinan Shodan
Pinan Nidan
Pinan Sandan
Pinan Yondan
Pinan Godan
Ananko
Bassai-dai (o Passai-dai)
Bassai-sho (o Passai-sho)
Chinti
Chintō
Gojushiho
Ishimine-passai
Jiin
Jion
Jitte
Kushanku-dai
Kushanku-sho
Matsumura-passai
Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
Naihanchi Shodan (o Naifanchi Shodan)
Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
Niseishi (o Niseshi)
Rohai Nidan
Rohai Shodan
Rohai Sandan
Sesan
Sochin
Tomari-passai
Unsū
Wakan
Wanchu (o Wanshu)
Lo stesso argomento in dettaglio: Wado-Ryu
.
Il primo Kata in questo stile, in realtà, è il Kihon Kata, mentre Nidan (secondo livello) e Shodan (primo livello) sono invertiti per facilitarne l'apprendimento.
Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
Kata superiori
Pinan Shodan
Pinan Nidan
Pinan Sandan
Pinan Yondan
Pinan Godan
Kushanku
Naihanchi
Seishan
Chintō
Jitte
Jion
Niseishi
Bassai
Wanchu
Rohai
Unsu
Kunpu
Suparinpei
Lo stesso argomento in dettaglio: Shotokan
.
Lo stile Shotokan attinge dalla tradizione dello Shuri - Te, conservando e codificando 26 Kata (escludendo 3 Kata "preliminari" considerati propedeutici). Quindici di questi, considerati la base dello stile, derivano dalle modifiche apportate a scopo didattico dal Maestro Yasutsune "Anko" Itosu, allievo del leggendario Sokon "Busho" Matsumura e a sua volta maestro di Gichin Funakoshi; si tratta, pertanto, di Kata rielaborati nei quali sono certamente visibili le connessioni con i Kata originari dello Shuri - Te, ma che tuttavia risultano profondamente diversi da questi ultimi, rappresentandone delle "stilizzazioni" didattiche successive e funzionali all'addestramento di allievi in età scolare.[1] I quindici Kata rielaborati dal Maestro Itosu e ripresi dal Maestro Funakoshi sono: i cinque Heian (creati da Itosu con l'originaria dizione "Pin-An" e derivati dai Kata Kanku); i tre Tekki (derivati dal Kata Naifanchi, andato perduto); Bassai-dai; Kanku-dai; Jion; Jitte; Enpi; Hangetsu; Gankaku.[2] Questi Kata vengono talvolta definiti fondamentali (Heian e Tekki) e Sentei (i principali). Altri preferiscono classificare Sentei gli stessi Kata con l'aggiunta di Bassai-sho e Kanku-sho, eliminando Gankaku (che non è andato soggetto al processo di "stilizzazione" sopra citato), portando così i Kata di base dello stile a sedici. Tra i Kata di specializzazione alcuni preferiscono considerare come una tipologia separata i Kata Chinte, Meikyo e Wankan. Questi vengono talvolta classificati come hara no kata. I Kata tradizionali derivano da due tipologie stilistiche originarie, non inquadrabili in veri e propri stili: Shōrin-ryū e Shōrei ryū, l'uno caratterizzato da maggior agilità e velocità di spostamento, quindi più adatto ai combattimenti a lunga distanza, l'altro basato su tecniche potenti e posizioni stabili e quindi più adatto ai combattimenti ravvicinati. Una ipotesi accreditata è che i termini si riferiscano alle scuole dello Shaolin del nord e del sud, che in momenti diversi hanno fatto risentire la propria influenza sulle isole di Okinawa, culla del karate. La seguente classificazione va presa con relativa flessibilità.
Kata preliminari
Kata Heian (Kata Pinan o Kata Heian)
Kata Tekki
Kata Sentei
Kata superiori
Taikyoku Shodan - Forte polo n. 1 (Shorin)
Taikyoku Nidan - Forte polo n. 2 (Shorin)
Taikyoku Sandan - Forte polo n. 3 (Shorin)
Taikyoku Yondan - Forte polo n. 4 (Shorin)
Heian Shodan - Mente pacifica n. 1 (Shorin)
Heian Nidan - Mente pacifica n. 2 (Shorin)
Heian Sandan - Mente pacifica n. 3 (Shorin)
Heian Yondan - Mente pacifica n. 4 (Shorin)
Heian Godan - Mente pacifica n. 5 (Shorin)
Tekki Shodan - Cavaliere di ferro n. 1 (Shorei)
Tekki Nidan - Cavaliere di ferro n. 2 (Shorei)
Tekki Sandan - Cavaliere di ferro n. 3 (Shorei)
Bassai-dai - Assalto alla fortezza (Shorin)
Kanku-dai - Scrutare il cielo' oppure 'Sguardo al grande sole (Shorin)
Jion - Amore di Budda e riconoscenza (Shorei)
Empi - Volo di rondine (Shorin)
Hangetsu - Mezza luna (Shorei)
Gankaku - Gru sulla roccia (Shorin)
Jitte - Dieci mani (Shorei)
Bassai-sho - Penetrare la fortezza (Shorin)
Kanku-sho - Scrutare il cielo (Shorin)
Sochin - Forza e calma (Shorei)
Unsu - Mani di nuvola (Shorin)
Nijushiho - Ventiquattro passi (Shorei)
Gojushiho-sho - Cinquantaquattro passi (Shorei)
Gojushiho-dai - Cinquantaquattro passi (Shorei)
Jiin - Tempio dell'amore di Budda (Shorei)
Chinte - Mano straordinaria (Shorei)
Meikyo - Specchio luminoso (Shorei)
Wankan - Corona di Re (Shorei)
Lo stesso argomento in dettaglio: Shito-Ryu
.
Tra gli stili più diffusi, lo Shito-Ryu è certamente quello che annovera il maggior numero di Kata; ciò è determinato dal fatto che il fondatore dello stile, il Maestro Kenwa Mabuni, era considerato in Okinawa un autentico esperto ed un profondo conoscitore dei Kata tradizionali, tanto che alla sua consulenza in materia, in caso di dubbi, ricorrevano spesso persino maestri di altissimo profilo come Chojun Miyagi e Gichin Funakoshi.
Kata di base (Kata Pinan o Kata Heian)
Kata superiori
Pinan Shodan - Pace e tranquillità, 1º grado
Pinan Nidan - Pace e tranquillità, 2º grado
Pinan Sandan - Pace e tranquillità, 3º grado
Pinan Yondan - Pace e tranquillità, 4º grado
Pinan Godan - Pace e tranquillità, 5º grado
Annanko - luce del sud
Aoyagi - Salice piangente
Bassai-dai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma lunga
Bassai-sho - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma breve
Chatanyara Kushanku
Chinte - Tecniche non comuni
Chintei
Chintō - Gru sulla roccia
Gekisai Nidan
Gekisai Shodan
Gojushiho
Hannan - pace del sud
Heiku - tigre nera
Ishimine-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Ishimine
Jiin - Tempio dell'amore di Buddha o Amore per la verità
Jion (Shito-Ryu): Il Kata Jion è uno dei Kata che viene insegnato appena acquisita la cintura nera. Il significato letterale di questo Kata è: Al tempio di budda. È un Kata che è composto da movimenti piuttosto lenti.
Jitte - Mano di Buddha
Juroku - Sedici
Kosokun-dai - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma lunga
Kosokun-sho - Sguardo al cielo, o saluto al sole, forma breve
Kururunfa - diciassette posizioni
Matsukase - vento nei pini
Matsumura-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma del Maestro Matsumura
Matsumura-Rohai - Visione dell'airone bianco, forma del Maestro Matsumura
Myojo - Pianeta Venere
Naihanchi Nidan (o Naifanchi Nidan)
Naihanchi Shodan (Shito-Ryu) (o Naifanchi Shodan) viene usato per acquisire la cintura marrone nell'Itosu kai. È un Kata che si sviluppa in un'unica direzione. Esso è composto prevalentemente da difese. Tra queste troviamo il kagetsuki.
Naihanchi Sandan (o Naifanchi Sandan)
Nipaipo - ventotto passi
Niseishi (o Niseshi) - ventiquattro spostamenti
Oyadomari bassai
Pachu - le spire del drago danzante
Paiku - tigre bianca
Papuren - Otto passi allo stesso tempo
Rohai Nidan - visione dell gru 2
Rohai Shodan - visione della gru 1
Rohai Sandan - visione della gru 3
Saifa - Annientamento totale
Sanchin - Tre battaglie
Sanseiru - trentasei
Seienchin - La quiete dentro la tempesta
Seipai - Cinquantaquattro passi
Sesan - 13 mani
Shiho-kosokun
Shinpa
Shisochin
Sochin - La grande calma
Suparinpei - Centootto passi
Tensho - Mani fluttuanti
Tomari-bassai - Sfondare o distruggere una fortezza del nemico, forma della città di Tomari
Unshu - Mani nella nuvola, mani come nuvole
Wankan - Pino nel vento
Wanchu (o Wanshu) - Volo di rondine
Tomari no Rohai
Lo stesso argomento in dettaglio: Gōjū-ryū
.
La definizione Goju-Ryu (GoJu: duro-morbido, Ryu: scuola o stile) fu coniata per la prima volta dal Maestro Chōjun Miyagi nel corso di una delle esibizioni di Karate al Dai Nippon Butoku Kai di Kyoto. Prima di allora, lo stile di Naha-te fondato dal Maestro Kanryo Higaonna (o Higashionna, secondo una diversa lettura) non aveva un suo nome specifico. Il Kata di base, e quello che sia Miyagi che Higaonna consideravano il più importante e quello da eseguire sempre almeno una volta al giorno, quale che fosse il livello del praticante, è il Sanchin; il più complesso è Suparinpei, un Kata di rara bellezza e di altissimo grado di difficoltà adatto soltanto ai praticanti più esperti ed elevati in grado. Chojun Miyagi creò i primi quattro dei sei Kata Taikyoku (gli altri due li creò Gōgen Yamaguchi), creò i due Kata Gekisai e rielaborò moltissimo due Kata di origine cinese e da questi creò i Kata Sanchin e Tensho. Tutti gli altri Kata sono di derivazione cinese e sono stati leggermente modificati da Miyagi e Yamaguchi. Ecco la lista degli attuali Kata del GoJu-Ryu[3]:
Taikyoku kata (Kata di base)
1. Taikyoku Jodan - "Primo corso alto"
2. Taikyoku Chudan - "Primo corso medio"
3. Taikyoku Gedan (o Taikyoku Gedan Ichi) - "Primo corso basso (uno)"
4. Taikyoku Gedan Ni - "Primo corso basso due"
5. Taikyoku Kake uke - "Primo corso parata a gancio"
6. Taikyoku Mawashi uke - "Primo corso parata circolare"
Fukyu kata (Kata intermedi)
1. Gekisai Dai Ichi - "Distruggere numero 1"
2. Gekisai Dai Ni - "Distruggere numero 2"
3. Sanchin (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "3 battaglie"
4. Tensho (caduto in disuso perché non si fa più la respirazione ibuki) - "Mani rotanti"
Kaishuu kata (Kata superiori)
1. Saifa - "Annientamento totale"
2. Seienchin (o Seiyunchin) - "La quiete dentro la tempesta"
3. Sanseru (o Sanseiru) - "36 mani"
4. Sepai (o Seipai) - "18 mani"
5. Shisochin - "Quattro monaci tranquilli"
6. Sesan (o Seisan) - "13 mani"
7. Kururunfa - "Opporsi alle onde"
8. Suparinpei (o Suparimpei) - "108 mani"
Lo stesso argomento in dettaglio: Uechi-Ryu
.
Lo Uechi-Ryu, altrimenti detto Pangai Noon, è lo stile fondato dal Maestro Kanbun Uechi al ritorno da 15 anni trascorsi in Cina, nella stessa zona in cui si era perfezionato qualche decennio prima il padre di quello che divenne successivamente il Goju-Ryu: il Maestro Kanryo Higaonna di Naha. Esistono infatti diverse similitudini tra il primo Goju-Ryu e lo Uechi-Ryu, che sono stili molto duri e caratterizzati da metodologie di allenamento al limite dell'autolesionismo. Lo stile conta soltanto tre Kata originari: Kanbun Uechi sosteneva di non avere avuto il tempo di imparare il quarto, Suparinpei, dal momento che in "soli" 15 anni di permanenza in Cina non aveva avuto che il tempo appena sufficiente ad approfondire i primi tre! Del resto, in ambito Goju-Ryu, sia Kanryo Higaonna che il suo allievo e successore Chojun Miyagi sostenevano che per imparare compiutamente il Kata di base Sanchin e poter quindi passare all'apprendimento del Kata successivo occorressero, ad un allievo con grandi capacità di applicazione, non meno di tre anni.
I tre Kata insegnati da Kanbun Uechi sono:
Sanchin- "tre battaglie"
Sanseryu
Sesan
Il figlio Kanei Uechi inserì successivamente altri tre Kata:
Kanchin
Kanshiwa
Seryu
In seguito, Saburo e Deiki Uehara aggiunsero rispettivamente:
Kanshu
Sechin
Lo stesso argomento in dettaglio: sankukai
.
Kata di base
Taikyoku Shodan
Taikyoku Nidan
Taikyoku Sandan
Heiwa Shodan
Heiwa Nidan
Heiwa Sandan
Heiwa Yondan
Heiwa Godan
Kata Superiori
Hiji no kata
Shinsei
Jiin
Bassai-dai
Annanko
Matsukaze
Kosokundai
Seienchin
Sanchin
Hyakuhachi
Seipa
Tajima
Tensho
Goju yon
Saifa
Ten ryu no kata
Lo stesso argomento in dettaglio: Ryūei-ryū
.
Niseishi (ニセーシー?) (Ventiquattro)
Sanseru (Trentasei)
Seisan (セーサン?)(Tredici)
Pachu (パーチュー?) (Sfera rotante)
Heiku (ヘイクー?) (Tigre Nera)
Paiku (パイクー?) (Tigre Bianca)
Anan (Pace del sud)
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profumeriabrandolidal1987 · 7 years ago
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Grande innovazione della cosmetica SHISEIDO ESSENTIAL ENERGY   ispirata alla   NEUROSCIENZA. Tre creme idratanti ed energizzanti in diverse texture a seconda del tipo di pelle. Il risultato è un colorito più sano e luminoso, la pelle è più ricettiva ai trattamenti, rughe e piccoli segni sono meno visibili.
La ricerca Shiseido si è spinta allo studio della Neuroscienza insieme all’università di Harvard ed il Massachusetts General Hospital. E’ una scienza che studia le funzioni del sistema nervoso e le sue connessioni con il cervello. Nella pelle ci sono   tantissimi recettori sensoriali che reagiscono a tutto ciò che è termico, chimico, meccanico, elettrico, stress, inquinamento, agenti atmosferici. Il sistema nervoso comunica al cervello il messaggio. Il cervello elabora la risposta che arriva alla pelle che ripristina così il suo equilibrio.
La pelle attraverso il sistema nervoso ha un dialogo continuo con il cervello. Con l’andare degli anni questo dialogo si rallenta. Per ripristinare l’energia e riconnettere pelle e cervello, Shiseido ha messo a punto la tecnologia Re-Neura. In parole semplici in queste creme ci sono migliaia di microsfere elastiche invisibili che si muovono cambiando forma per stimolare i recettori sensoriali. 
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jamariyanews · 8 years ago
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Intelligence USA, la Sicilia è la sua culla
19 giugno, 2017 di byebyeunclesam
 Il Presidente D. Trump parla ai militari USA durante la sua recente visita a Sigonella
 La Sicilia è il centro focale della Intelligence USA non solo per il MUOS, ma anche (e soprattutto) per quel mega hub di connessioni, cuore di Internet per vastissima parte del pianeta, chiamato Sicily Hub. Che l’isola sia da sempre considerata una base essenziale per gli interessi degli Stati Uniti e per il suo braccio operativo euro-atlantico, la NATO, è storia antica: le antenne del MUOS completano uno scenario che comprende fra l’altro Sigonella, divenuta la più importante base dello Zio Sam nel Mediterraneo allargato, il porto di Augusta, l’aeroporto di Birgi, le assai poco conosciute stazioni radar a Lampedusa e nelle Eolie e molto altro ancora. La sterminata serie di installazioni disseminate ovunque fanno della Sicilia un territorio a sovranità ancor più limitata di quanto non lo sia già l’Italia nel suo complesso. Una situazione di completo asservimento vecchia ormai di oltre settant’anni; per descriverla, la vicenda del MUOS è esemplare: a Niscemi un radar c’è stato da sempre, ma come noto il Pentagono ha pensato di basarvi una stazione della rete satellitare in uht (ad altissima frequenza) per mantenere in costante collegamento i centri di comando e controllo dello Zio Sam (comandi, centri logistici, gruppi operativi in combattimento, cruise, droni e i suoi circa 18mila terminali militari al momento in funzione, oltre alle ovvie ricadute per la Intelligence USA). Abbiamo detto dello Zio Sam perché la NATO, sempre invocata per giustificare ogni ingerenza, non c’entra. È nota la strenua opposizione opposta dalle popolazioni (le amministrazioni isolane, come sempre, si sono inchinate ai desideri del “padrone”), ma in barba a ricorsi, sentenze e tribunali, la fine della vicenda è stata comunicata nel marzo scorso, quando il console statunitense a Palermo, Shawn Baxter, nell’ambito di una cerimonia per presentare la nuova sede consolare, si è limitato a pronunciare 5 parole: “Il MUOS è pienamente operativo” per liquidare la faccenda. Notizia che, come tutte quelle importanti, ha avuto scarsa o nulla risonanza sui media tradizionali. Ma a parte le infrastrutture visibili, la Sicilia è il fulcro di un enorme Internet exchange point, il Sicily Hub, che ha i propri centri operativi a Palermo e Catania; un hub di straordinario quanto poco conosciuto peso realizzato essenzialmente da Sparkle, società controllata al 100% da Telecom Italia, che si aggiunge alla ristretta cerchia di exchange point esistenti a Francoforte, Londra, Amsterdam e Marsiglia. La scelta della Sicilia non è casuale, perché è da qui che passano i cavi del traffico generato in Africa, Medio Oriente ed Asia. Un traffico che già in passato vi transitava ma che adesso viene gestito dalla Sparkle tramite le infrastrutture create appositamente, a cui s’aggiunge il sistema di connessione operato da Fastweb, che sta realizzando un altro mega-hub. Attraverso questo apparato logistico passa una mole immensa di informazioni, dai social media ai motori di ricerca, dalle informazioni finanziarie a quelle commerciali ed economiche: una miniera preziosa quanto inesauribile per la Intelligence USA, che con l’eterna scusa delle attività antiterroristiche vi guazza dentro a piacimento, realizzando un vantaggio strategico incalcolabile per lo Zio Sam e gli interessi del sistema a stelle e strisce. Dai nodi di Palermo, Catania, Trapani e Mazara si diramano 16 cavi transcontinentali che raggiungono gli Stati Uniti, l’Africa, il Mediterraneo Orientale e l’Asia fino all’Estremo Oriente, tutte aree sensibili di enorme valore. E di enorme valore è la rete che attraversa la Sicilia, un’infrastruttura d’incalcolabile interesse strategico che è alla base dell’offensiva della francese Vivendi per assicurarsi il controllo di Telecom, che come detto controlla la Sparkle. Il motivo è che il Sicily Hub nasce come diretto competitor dell’hub di Marsiglia, per contendergli una torta economica stimata in 142 mld di dollari, ma d’inestimabile valore per il controllo su quei flussi, non mediato da Parigi, esercitato dalla Intelligence USA. Attualmente il 90% di quella torta è in mani francesi ma, secondo stime prudenziali, entro due anni sarà la metà di essa a passare dalle reti siciliane, con la prospettiva di notevoli incrementi nel futuro. Insomma, per la Intelligence USA è una guerra per il power control dell’informazione vinta in partenza sul territorio siciliano, un vantaggio enorme che spazia dall’area miliare (vedi MUOS) al business ed al commercio. Ma, come sempre, di quell’immenso tesoro nulla rimarrà in Sicilia, al più qualche scarso impiego secondario, meno che briciole per compensare una sudditanza che dura da oltre settant’anni. Insomma, un paradiso offerto ancora e sempre gratis alla Intelligence USA e allo Zio Sam. Salvo Ardizzone Fonte Anche su: http://ift.tt/2twjSSr  
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jamariyanews · 8 years ago
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La macchina sovversiva di Soros esposta al pubblico
Lo speculatore globale ha fatto il lavaggio del cervello a un'intera generazione. Legioni di giornalisti e movimenti comprati in una raffinata manipolazione di massa
10 maggio 2017
di Phil Butler.
Molti esperti politici sono consci della forte influenza esercitata dal miliardario George Soros. Ma ormai anche i cittadini comuni associano il suo nome al controllo e alle speculazioni di borsa. L'uomo dietro il caos anti-Trump, l'oligarca dei fondi speculativi, il bizzarro filantropo: Soros è l'equivalente del dottor Male nel mondo reale. Ma, fino ad ora, le sue macchinazioni sono state generalmente tollerate, e il mondo non è riuscito a vedere chiaramente quanto i miliardi di Soros abbiano portato miseria e sofferenza a un miliardo di persone.
Un mio collega, l'analista politico olandese Hoger Eekhof, recentemente mi ha telefonato in preda ad un forte stato di incredulità. Me lo ricordo esclamare al telefono, qualche tempo prima: "Phil, fughe di notizie dalle organizzazioni di Soros confermano la sua complicità nel controllo delle politiche europee!". Dopodiché, essendo lui stato sulle tracce di Soros per qualche anno, sono stato ansioso di sapere cosa aveva scoperto. Sorprendentemente, sembra che le prove schiaccianti su Soros e la sua Open Society Foundations si trovino alla luce del giorno, tra alcune recenti intercettazioni su DC Leaks delle ONG del miliardario. Di sicuro alcuni lettori saranno stupiti nel non trovare da nessuna parte queste intercettazioni [in inglese] nei media mainstream. Le rivelazioni che ne derivano sono talmente sconvolgenti che non so da dove cominciare a raccontare: forse è meglio iniziare con Soros che si compra i media europei!
Edizione straordinaria! Soros paga per le elezioni europee!
Uno dei documenti (PDF) tratti dal fiume di intercettazioni su DC Leaks riguardanti l'OSIFE (Open Society Initiative for Europe) spiega in dettaglio i programmi e i piani per influenzare le elezioni europee del 2014. Non solo: il documento fornisce le quantità di denaro e i relativi beneficiari che l'ungherese pagò per "creare" la politica d'Europa e gli uomini politici per attuarla. Tra i programmi citati, uno in particolare mi ha sconvolto da giornalista e analista mediatico: l'ente non profit EUobserver è stato creato e finanziato da Soros per "comprare" i media europei. Cito dagli obiettivi del programma:
Questo progetto usa le notizie per incoraggiare il dibattito su come i valori della società aperta siano minacciati durante la corsa alle elezioni europee. Gli argomenti includono il sorgere dello "hate speech" ["discorsi di odio"] da parte dell'estrema destra europea, l'uso crescente di retorica dell'intolleranza dei politici mainstream, e l'aumento dei crimini legati all'odio nelle strade d'Europa. EUobserver ha reclutato giornalisti locali esperti per assistere agli eventi legati alle campagne elettorali, per condurre interviste e scrivere editoriali di alto livello in 16 Stati. Con questa strategia di infiltrarsi nel giornalismo locale, EUobserver è stato in grado di indicare i preoccupanti trend internazionali, piuttosto che limitarsi a riportare incidenti isolati. Hanno pubblicato un totale di 128 articoli nel periodo che va da febbraio a maggio 2014.
Ciò significa che Soros ha finanziato il piano dell'EUobserver con 130.922 dollari, permettendo la pubblicazione di 128 influenti articoli che sono stati poi letti in tutto il Continente. Approssimativamente si parla di 1000 dollari per articolo, che è abbastanza per influenzare il 90% dei giornalisti europei di mia conoscenza. Il documento arriva a definire l'area territoriale per cui questi articoli sono stati intesi, che include: Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Romania, Svezia, Olanda, Polonia e Regno Unito. L'acquisto di spazio mediatico da parte dell'EUobserver è stato esteso ad ulteriori 32 articoli, sempre a 1000 dollari l'uno, nel periodo immediatamente precedente le elezioni. Analizziamo questi dati.
La Open Society Foundations ha finanziato l'EUobserver per "reclutare un network di giornalisti indipendenti nelle capitali europee allo scopo di evidenziare l'impatto di queste politiche e sottolineare importanti eventi locali". Questo aspetto del controllo e della manipolazione dei media è stato finanziato con 75mila dollari, ma non c'è indicazione su quanti giornalisti siano stati effettivamente reclutati.
Attizzare l'inquietudine marginalizzata dei giovani
Per quanto inquietanti siano queste rivelazioni di DC Leaks sulla corruzione dei media, la manipolazione sociale da parte delle varie ONG di Soros è scioccante. All'interno dello stesso documento trapelato dalla Open Society Foundations, è mostrata chiaramente la "assunzione" e manipolazione delle politiche neo-liberali. Un altro programma finanziato dalla Open Society è stato quello dell'European Alternatives, nello specifico la branca italiana. Questo aspetto ha come obiettivo di "amplificare le voci di coloro che si trovano lontani dai centri di potere europei, includendo chi si trova in situazioni vulnerabili, come migranti e giovani". Attraverso una serie di meccanismi di supporto, Soros ha cercato di convertire la gioventù italiana, la comunità LGBT [Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender] e praticamente ogni gruppetto anti-conservatore su cui riuscisse ad arrivare, tramite l'uso di "humour e satira" dei media. È stata creata una entità web, Voice of the Voiceless EU, ora non più attiva. È qui che vediamo Soros utilizzare le armi affilate dei segmenti più esuberanti e aggressivi della società. Voice of the Voiceless si è trasformata in un movimento molto più ampio che si è ora trasferito nei media, nelle università e più in generale nella società europea. Lo European Youth Portal [in inglese] è un meccanismo per la standardizzazione degli ideali giovanili.
Questo aspetto della macchinazione di Soros è parecchio brillante. Ciò che potrebbe sembrare un supporto dal basso per movimenti legati all'attivismo LGBT e ai matrimoni omosessuali, è in realtà nient'altro che una delle tante ricette preparate da gente come Soros per deviare i giovani nel pentolone del globalismo ultraliberale. Fuor di metafora, Soros ha fatto il lavaggio del cervello ad una generazione vulnerabile affinché credesse in ideali e obiettivi anti-conservatori. La gioventù di Europa e Stati Uniti sarebbe potuta essere predisposta, in caso contrario, a ideali di estrema destra, per esempio. Ma il denaro di Soros è giunto fin nel profondo della sottocultura delle organizzazioni giovanili, e la sua "macchina" è molto più potente di qualsiasi altro segmento.
Controlliamo la società - Controlliamo la vostra cultura
Devo ammettere di aver sottovalutato quanto realmente potente sia George Soros. Scoprire la profondità e l'ampiezza del machiavellismo di Soros nelle intercettazioni di DC Leaks è stata una rivelazione sconvolgente. Sì, le intercettazioni dimostrano inequivocabilmente che io e i miei colleghi avevamo sempre avuto ragione. Ma non vogliamo nessun premio: queste rivelazioni dimostrano anche quanto poco si sappia delle macchinazioni di Soros, delle sue connessioni, nonché da dove derivi questo immenso potere. Non si può sbagliare: nessuno potrebbe nasconderlo così bene, eppure.
Un altro programma fondato con quasi 300mila dollari dalla Open Society fu il cosiddetto "Radical Democracy for Europe". Ancora una volta cito direttamente dai documenti: questo programma nacque
"per coinvolgere la comunità di media-making creativo (tra cui artisti video e d'animazione) nel dibattito sulle elezioni e sulle politiche europee, in linea con gli obiettivi generali della Open Society, connettendosi ai social network e alle piattaforme digitali e usando i film come uno strumento di incremento della consapevolezza, allo scopo di raggiungere un'ampia audience e massimizzare l'impatto".
Leggendo questo passaggio è facile immaginarsi George Soros come il "Grande Fratello" di Orwell. La lista di programmi e di obiettivi per sovvertire e incanalare il libero pensiero coerentemente con gli ideali di Soros è lunghissima. Alcuni degli altri programmi erano:
Elezioni Europee 2014: contrastare il sorgere dello "hate speech" - Questo ha aiutato ad uniformare la comunità LGBT, i Rom e le donne in uno strumento politico manipolabile
La campagna internazionale #DON'TmasturHATE - Questa iniziativa della Open Society di Bratislava illustra come gli sforzi dal basso sono stati creati per contrastare i punti di vista opposti
Gli sforzi volti ad influenzare le elezioni europee si sono spinti al punto di raggiungere, nella sfera digitale, segmenti di società in precedenza irraggiungibili. Attraverso la creazione e manipolazione di app e altri strumenti tecnologici, Soros cerca di "acchiappare" chiunque possa sostenere i suoi obiettivi. Da piccoli programmi come iChange Europe a innovazioni come Vote Match Europe, gli scagnozzi di Soros hanno impiantato sistemi di controllo in ogni angolo dell'Unione. SPIOR in Olanda, Transparency International in Lettonia, l'European Youth Forum, Migrant Voice. la lista di strumenti dell'Open Society per influenzare le elezioni del 2014 è impressionante. Soros ha lanciato una campagna di massa per trasformare l'Europa con queste elezioni. Ciò che mi sconvolge è che ha poi effettivamente raggiunto questi obiettivi preliminari. Tre anni dopo l'Europa è un pentolone politico pronto a bollire.
Il quadro generale
Altri documenti dell'archivio "Soros" di DC Leaks dimostrano inequivocabilmente che il miliardario è il vero "cattivo" nell'attuale catastrofe europea. Quantomeno, è il più potente tra gli antagonisti visibili. C'è ampia evidenza che George Soros sia l'architetto e il dittatore dell'intera situazione migratoria che sta distruggendo l'Europa. Attraverso meccanismi di controllo acquisiti o influenzati ad ogni livello, non è irragionevole pensare che Soros diriga le leadership dell'Unione Europea alla stregua di un burattinaio. Ogni dogma, obiettivo, retorica, tono, e direzione della documentazione dell'Open Society che DC Leaks ha svelato mette le attività di Soros al centro del reticolo. Da Medici Senza Frontiere a misconosciute organizzazioni come la Federazione delle Organizzazioni Greche per Persone con Disabilità, Soros fa leva su qualsiasi cosa e qualsiasi persona capace di aiutarlo nei suoi obiettivi.
In prospettiva più ampia, la fondazione di Soros ricorda più un'organizzazione di stampo mafioso che una tipica struttura affaristica o filantropica. All'interno di queste intercettazioni ci sono prove che suggeriscono che Soros eserciti influenza non solo su leader come Angela Merkel e le sue controparti dell'Est Europa, ma anche sulle organizzazioni deputate alla mediazione dei conflitti. Dall'OSCE ad un'ampia gamma di cosiddette "ONG dei diritti umani", Soros si comporta come una specie di "Padrino". Le sue offerte, che nessuno sembra capace di rifiutare, ora si estendono molto più in là della mera offerta di denaro. Posso solo immaginare il livello di ricatto e di bullismo che un uomo come Soros può esercitare. Oggi, ogniqualvolta un governo minaccia dissenso contro il movimento liberal-globalista, Soros raduna (ad esempio: OSCE e ONG contro l'Ungheria) un potentissimo esercito di collaboratori.
Noi continueremo ad analizzare e studiare questi documenti di DC Leaks riguardanti Soros, e ne scriveremo. Non so da dove cominciare ad esprimere la mia sorpresa sulla poca risonanza mediatica di queste intercettazioni. Forse, come noi, altri analisti sono stati impegnati a seguire le faccende legate alla candidatura e all'elezione di Donald Trump. Ciò che si delinea sempre più è l'enigma chiamato George Soros, un uomo che esercita un'influenza tremenda sulle nostre vite.
*****
Articolo di Phil Butler pubblicato su New Eastern Outlook il 19 aprile 2017
Traduzione in italiano a cura di barg per SakerItalia.it
Tratto da: http://ift.tt/2qUFOFO.
 Preso da: http://ift.tt/2rtVEnR
http://ift.tt/2pO3ECT
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