#Bufale
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toscanoirriverente · 2 years ago
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“Parlamento chiuso 7 giorni per la morte di Berlusconi”: è una fake news. L’odg di Camera e Senato (e il fact-checking di Pagella Politica”) smontano Fratoianni e un titolo di Repubblica
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aitan · 1 year ago
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Ho appena sfornato e non potevo non condividere con voi. Pare che porti male non mettere in rete la fotina con le pastiere ancora fumanti.
Quella più strana, in alto a sinistra, è un esperimento con impasto senza uova, ma mi sono regolato male e non mi è rimasta abbastanza materia per le strisce.
Che poi io non mi sono mai conformato con questa storia delle 7 strisce obbligatorie. Mi sembra una inutile tradizione inventata l'altroieri; una leggenda napoletana.
Peraltro, parlai di questa bufala strisciante un paio di Pasque fa anche nel mio blog.
(E vedo dalle foto dell'epoca che due anni fa mi vennero un po' meglio le pastiere, almeno nell'aspetto esterno).
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jorgedaburgos · 21 days ago
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Fanpage.it: "Il Papa è morto, se non è così mi ritiro", disse Corona. Dopo l'affaccio di Bergoglio rilancia: "Sicuri sia proprio lui?"
Ebbene sì, ecco la notizia che nessuno si aspettava: Fabrizio Corona è morto. La notizia arriva dalla sala stampa vaticana.
In un breve comunicato l'addetto stampa di vaticanneews riferisce che lo stesso papa Fransisco ha confermato l'indiscrezione che circolava da giorni.
(Naturalmente è una bufala, così come è una bufala il fatto che Fabrizio Corona esista davvero)
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unita2org · 4 months ago
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LE BALLE SUI MASSACRI FATTI DA ASSAD SONO IDENTICI A QUELLI RACCONTATI SU TIMISOARA IN ROMANIA IL 17/12/1989
di Redazione Quello che si dice sui massacri in Siria da parte di Assad ci ricorda quello che è stato raccontato dai media occidentali su Timisoara in Romania durante la caduta di Nicolae Ceaușescu, era una bufala gigantesca. Pur di parlar male dei comunisti, senza la minima analisi che stabilisca se in Romania c’era realmente il comunismo, si fa tutto e anche di più a danno della verità e dei…
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toscanoirriverente · 17 days ago
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BUFALA:
Rimane comunque il clamoroso blackwashing* messo continuamente in atto sia da Netflix, sia da Hollywood.
In assoluto non vedo problemi particolari nel cambiare l'etnia di un personaggio di una storia, ridicolaggine esclusa, basta che la cosa non funzioni a senso unico.
*spiegone per i rossobruni: la pratica di sostituire un personaggio o un ruolo tradizionalmente bianco con un attore nero.
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grazielladwan · 11 months ago
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LO IUS PRIMAE NOCTIS: BUFALA O REALTÀ?
Lo ius primae noctis, nonostante sia una delle leggende medievali più intriganti, ha poche prove concrete che attestino la sua pratica effettiva nei tempi medievali. Esaminiamo in modo più approfondito le origini e le discussioni intorno a questo mito. Le Origini Storiche e il Contesto Sociale Il concetto di ius primae noctis potrebbe avere origini nella malinterpretazione di antiche tradizioni…
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wolfhowls · 2 years ago
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Ehi @kon-igi e @axeman72 lo volete un po' di disagio? Così vi sentite dei geni anche voi...
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toscanoirriverente · 1 year ago
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Israele uguale nazismo? Cosa succede quando l’uso politico della storia si incontra con l’ignoranza della storia? L’uso politico della storia non è certo una novità. È sempre stato praticato. Si ricorre strumentalmente all’uno o all’altro esempio storico scegliendo l’interpretazione che si ritiene più conveniente al fine di dare sostegno, di fornire legittimità, alla posizione politica che si sta difendendo. A chi ne fa un uso politico, della storia in sé, di che cosa sia realmente accaduto in passato, non importa un bel nulla: si usa la storia come una clava, è solo un mezzo utile per fare propaganda, per conquistare proseliti, per sconfiggere le posizioni avversarie. Ma se la novità non sta certo nell’uso politico della storia, è nuovo il contesto in cui vi si fa ricorso. (...)
Le ricerche condotte dagli specialisti della comunicazione danno al riguardo indicazioni chiare: una grande quantità di persone che vive immersa nel presente ha perduto la capacità di capire che il presente è influenzato dal passato. A queste persone sfugge la profondità storica di qualunque evento di cui sia testimone. E poiché il passato non conta nulla, non è considerato un mezzo per comprendere il presente, non ha nemmeno senso dotarsi di un minimo di conoscenze storiche. Un tempo l’uso politico della storia, la storia usata come clava, incontrava un limite, ovvero esistevano degli anticorpi. Una parte almeno dei ceti istruiti era dotata di sufficienti nozioni storiche,e disponeva di sufficiente senso storico, da non farsi imbrogliare. Adesso non è più così, gli anticorpi sono svaniti o si sono assai indeboliti. A qualcuno è stato detto che un tempo (il quando, nonché il contesto, ovviamente, sono irrilevanti) è esistita una cosa denominata nazismo e di cui null’altro importa sapere se non che si trattava del male assoluto. Inoltre, quel qualcuno ha sviluppato nel tempo un odio viscerale nei confronti di Israele, Stato percepito come più potente dei suoi vicini e colpevole di essere appoggiato dall’Occidente. L’accostamento diventa automatico: Israele uguale nazismo. Non c’è alcun bisogno di sapere qualcosa né della storia del nazismo né di quella di Israele per stabilire l’associazione. E poiché ignoranza della storia significa anche ignoranza di cosa sia e di quanto abbia storicamente pesato l’antisemitismo, non sorprende che una quantità così elevata di studenti universitari, da Harvard alle università europee, non abbia problemi a fare un simile accostamento. (...)
Per aiutare a comprendere quanto sta accadendo in Medio Oriente occorrerebbe spiegare che si tratta di una vicenda complessa che inizia nel 1948 con la nascita dello Stato di Israele e il conseguente «rifiuto arabo». Nessuna comprensione di quanto è accaduto e accade è possibile se non si parte da lì. Gli stessi errori di Israele (le colonie in Cisgiordania, l’illusione di potere difendere all’infinito lo status quo, ossia i precarissimi rapporti fra due popoli reciprocamente ostili) non si spiegano se non ricostruendo quel quadro generale. Ma, appunto, ciò presuppone che l’interlocutore sia disposto a riconoscere il peso e l’importanza della storia per comprendere il presente. Il che però è impedito o quanto meno reso assai difficoltoso dal clima e dalle tendenze dominanti. La sopra citata ricerca del Cattaneo lascia aperto uno spiraglio. Risulta che gli atteggiamenti negativi verso gli ebrei sono più accentuati fra gli studenti con alle spalle un basso rendimento scolastico. In altri termini, anche nell’epoca dei social, la scuola può fare, almeno in parte, la differenza. Se essa tornasse al rigore di un tempo forse si potrebbero ricostituire gli anticorpi necessari per contenere la diffusione delle credenze più aberranti. L’incontro fra uso politico della storia e ignoranza della storia genera mostri. Ciò, di sicuro, non fa bene alla democrazia.
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aitan · 1 year ago
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Ma quando la smetterete di credere alle bufale che volano sui social di post in post?
15 anni di fandonie su Facebook postate su Facebook da persone che annunciano che si stanno disattivando da Facebook, ma sono sempre là.
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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1° Aprile: la tradizione del Pesce d’Aprile tra risate, mistero e fantasia. Recensione di Alessandria today
Origini antiche e scherzi moderni: il primo aprile si rinnova ogni anno come la festa del divertimento leggero, dove la sorpresa è sempre dietro l’angolo Il Pesce d’Aprile, celebrato ogni anno il 1° aprile, è una delle tradizioni più curiose e affascinanti del calendario. Una giornata in cui gli scherzi diventano protagonisti, l’ironia è concessa (anzi, incoraggiata!) e la fantasia si libera…
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toscanoirriverente · 1 month ago
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Le solite menzogne propagandiste russe. Classico esempio di uso di Orwell a cazzo di cane. Qui cosa scriveva veramente:
"È un fatto che il pacifismo non esista se non in comunità i cui membri non credono alla possibilità reale di una invasione e di una conquista straniera… Nessun governo potrebbe operare secondo principi puramente pacifisti, poiché un governo che rifiutasse di ricorrere alla forza in qualsiasi circostanza potrebbe essere rovesciato da chiunque fosse pronto a utilizzare la forza. Il pacifismo rifiuta di affrontare il problema del governo, e i pacifisti pensano sempre come persone che non si troveranno mai in una posizione d’autorità, ed è per questo che li considero irresponsabili…"
"La propaganda pacifista tende naturalmente a dire che i due campi sono egualmente cattivi; ma se si studiano più attentamente gli scritti dei giovani intellettuali pacifisti, si vedrà che, lungi dall’esprimere una disapprovazione imparziale, essi sono diretti quasi interamente contro l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Inoltre, inevitabilmente, essi non condannano la violenza in se stessa, ma solamente la violenza che è utilizzata per difendere i paesi occidentali. I russi, a differenza degli inglesi, non sono in alcun modo biasimati per il loro apparato bellico"
"Se Hitler potesse conquistare l’Inghilterra cercherebbe, ipotizzo, di favorire qui lo sviluppo di un ampio movimento pacifista, in grado di impedire qualsiasi resistenza seria e facilitargli il controllo del paese"
-dall’appendice Quelques propos de George Orwell al libro di Simon Leys, Orwell ou l’horreur de la politique, Plon, 2006
Per la cronaca Orwell si arruolò volontario coi repubblicani spagnoli, quindi non aveva una grande opinione dei pacifisti, considerandoli nell’ipotesi più benevola portatori di errori logici e in quella meno benevola dei potenziali utili idioti a sostegno dei despoti che le guerre le scatenano.
Consiglio caldamente di leggere e capire "Omaggio alla Catalogna", in particolare il capitolo 9 e l'appendice 2.
Quando un romanzo diventa profezia.
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E poi c’è questo signore qui che ci ha detto una cosa pericolosissima che fa paura a molti: attenzione, fate attenzione, la guerra ha inizio dalle parole. Dal controllo delle parole. «Chi controlla la lingua, deciderà cosa la gente pensa».
Ci ha scritto un romanzo addirittura, 1984. Sapeva che non puoi rendere desiderabile agli occhi della gente la guerra, ma puoi farle credere che la guerra è la premessa della pace. Puoi convincerla che senza la guerra non può esserci pace. Basta un semplice slittamento «semantico». Se la guerra è la via necessaria per la pace, chi può dirsi contrario alla guerra? Questo fa il Grande Fratello: cambia di continuo il senso e il significato delle parole.
Originariamente si credeva che le parole fossero incantesimi. Gli antichi aramaici dicevano Avrah KaDabra: io creo quello che dico. Le parole non sono soltanto parole: sono universi. Creano mondi. Ecco perché i regimi in ogni tempo ed epoca hanno maneggiato, rivoltato e tentato di togliere significato alle cose e di chiamarle con un altro nome. Ed ecco perché le guerre divengono «missioni umanitarie», le armi di distruzione di massa «missili intelligenti», le vittime «danni collaterali».
Orwell però ci ha detto anche un’altra cosa: non puoi zittire il pensiero critico, puoi però persuadere la gente ad odiare chiunque abbia un pensiero critico. Come? Cambiando il modo in cui chiami quelle persone. Criminalizzando chi la pensa in modo diverso. In una società che non conosce più il senso e il significato della parola dialogo e confronto, sapete qual è la più grande forma di Resistenza? Incominciare a chiamare le cose con il loro nome. E ricordatevi sempre: ciò che non si può dire è quasi sempre l’unica cosa degna di essere detta.
- Guendalina Middei.
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aaquilas-blog · 5 months ago
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Il Virus della Disinformazione: Come i Social Influenzano la Percezione della Realtà
Sapete quale è la cosa più frustrante per me quando apro i “social bar” la mattina? Leggere le condivisioni di slogan e affermazioni che NON hanno nessun riscontro nella realtà. Eppure fanno presa. Eppure vengono condivise da centinaia di persone come fossero la nuova Bibbia. In un’epoca in cui l’informazione è accessibile ovunque e in qualsiasi momento, la disinformazione è diventata una…
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pettirosso1959 · 7 months ago
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LA STORIA SENZA FINE DELLE SCIE CHIMICHE, UNA BALLA SENZA SUPPORTO FISICO CHIMICO.
Annamaria Viani
Tra le tante bufale che più hanno preso piede, grazie ai social e grazie al sempre maggior numero di voli di linea che affollano i nostri cieli, quella delle scie chimiche è, senza ombra di dubbio la più dura a morire e che più si è radicata, complice la poca dimestichezza con la Fisica delle persone.
Eppure, ogni giorno, soprattutto in pieno inverno, ognuno di noi fa il suo “incontro” con il fenomeno fisico che da origine alle scie chimiche, ovvero la CONDENSAZIONE.
(FOTO 1)
Accade ogni qual volta, nelle fredde giornate invernali, dopo aver fatto una doccia calda, osservando i vetri delle finestre gli stessi vengono ricoperti da un alone, con successiva formazione di gocce di acqua. Il vapore d’acqua che si diffonde nell’ambiente, a contatto con il vetro freddo, semplicemente condensa ritornando al suo stato originale. Abbiamo semplicemente assistito ad un fenomeno di TRANSIZIONE DI STATO, dalla fase GASSOSA/AERIFORME a quella LIQUIDA.
In Fisica e Chimica il termine Transizione di Fase (o "Passaggio di Stato" o "Cambiamento di Stato" o "Transizione di Stato") indica la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro: la caratteristica distintiva di una transizione di fase è il brusco cambiamento di una o più proprietà fisiche alla variazione di variabili termodinamiche come la temperatura. Benché esistano diversi esempi di Transizione di Stato quella più importante per conversare sulle scie chimiche è:
Le transizioni tra le fasi: solida, liquida, e aeriforme (fusione, solidificazione, sublimazione, brinamento, vaporizzazione (evaporazione ed ebollizione), condensazione).
(FOTO 2)
Analizzando la Fisica dell’acqua, la stessa si presenta in natura allo stato liquido, solido o aeriforme; partendo dallo stato liquido, sottraendo energia (lavoro negativo) otterremo il passaggio allo stato solido, fornendo energia (lavoro positivo) il passaggio allo stato di vapore (aeriforme). Si svilupperanno fenomeni di condensazione sottraendo energia al vapore d’acqua, con la ricostituzione lo stato liquido, si parlerà di brinamento nel caso di un raffreddamento così elevato da provocare direttamente il brinamento, ovvero il passaggio da vapore d’acqua a cristalli di ghiaccio.
Nello specifico dell’oggetto, in aeronautica le scie di condensazione possono essere dettate essenzialmente da 2 sole motivazioni: di carattere aerodinamico, dovute alla compressione ed espansione dell’aria che permette il sostentamento dell’aeromobile, ed a causa del funzionamento degli esoreattori (si indicano in esoreattori quei propulsori a getto a flusso assiale che sfruttano come comburente l’ossigeno O2 contenuto nell’aria atmosferica).
Iniziando dai suoi motori, gli stessi per funzionare fruttano l’aria atmosferica e l’ossigeno in essa contenuto.
Dalla combustione otterremo:
C(n)H(n) • O2 → n(H2O) • CO2 • ΔH
L’aria atmosferica, però, non è solo O2, ma un insieme di gas e aeriformi, compreso il vapore d’acqua atmosferico.
Vapore d’acqua che sarà presente allo scarico dei motori miscelato al particolato presente in combustione, e trovandosi a contatto con l’aria atmosferica d’alta quota ad una temperatura di -50°C, prima condenserà in minuscole gocce d’acqua, quindi, congelerà formando la caratteristica coda bianca dietro l’aeromobile. Una scia a volte intensa e duratura, a volte discontinua.
(FOTO 3)
La formazione è dipendente dalla quota di volo, quindi dalla temperatura a quella quota, dal tasso di umidità e dal vento. Non è, infatti, raro osservare una discontinuità nella formazione delle scie, dovuta a motivazioni del tutto naturali. Da notare che il fenomeno non è evidente solo da quando esistono i motori a reazione, ma già durante la II Guerra Mondiale gli equipaggi dei bombardieri lasciavano una traccia visibile, soprattutto quando le lunghe missioni obbligavano a voli ad alta quota, generalmente a quote maggiori di 8000 mt.
(FOTO 4)
Le scie di condensazione, a volte, si notano anche a bassa quota e velocità, durante decolli, atterraggi o manovre particolari: queste scie sono di natura strettamente aerodinamica.
Per volare, infatti, gli aerei sfruttano l’ipersostentazione frutto della particolare forma delle ali. Ali che riconosciamo per un punto avanzato di connessione con la fusoliera (bordo d’attacco o di entrata) e da una fine forma (bordo di uscita), dove il bordo d’attacco è sempre in posizione più elevata rispetto al bordo di uscita. La parte inferiore dell’ala è concava, la parte superiore convessa.
(FOTO 5)
La forma permette al velivolo di sostentarsi durante il volo, al raggiungimento di una velocità caratteristica per ogni velivolo (forma dell’ala e superficie, peso dell’aeromobile) dall’applicazione del Principio di Bernoulli.
E’ noto dall’idraulica che, data un diametro costante di tubo in qualsiasi sua sezione S0, l’acqua al suo interno scorrerà alla stessa velocità e pressione in qualsiasi punto (sezione Sx) considerato. Se diametro del tubo viene ridotto in un punto 1 ad una sezione S1 < S0 verificheremo strumentalmente la riduzione della pressione p1 del fluido e l’incremento della sua velocità V1. Per una sezione S2 > S0 verificheremo strumentalmente un incremento della pressione p2 ed una riduzione della velocità V2. Se ne ricava una relazione inversamente proporzionale tra la velocità, la pressione e la sezione.
(FOTO 6)
Osservando l’ala in sezione e la sua forma, si può facilmente evidenziare come nell’area inferiore il flusso d’aria incrementerà la sua pressione riducendo la sua velocità (area concava), nell’area superiore un incremento di velocità ed una riduzione di pressione. In condizioni termiche particolari e forte umidità atmosferica, proporzionalmente con la dimensione dell’ala, il flusso inferiore che subisce una forte compressione, si espande rapidamente nel punto di distacco dal bordo di uscita dell’ala, raffreddandosi rapidamente, provocando la condensazione del vapore d’acqua. La turbolenza viene dettata dalla “miscelazione” con il flusso che scorre superiormente all’ala, più veloce. Questo fenomeno sarà più accentuato nel caso in cui il velivolo, in fase di decollo o atterraggio, manovra con gli ipersostentatori aperti (prende il nome di slat l’ipersostentatore presente al bordo di entrata dell’ala, flap l’ipersostentatore presente al bordo di uscita dell’ala; il loro compito è quello di accentuare la naturale curvatura originale dell’ala incrementando la portanza dell’aereo, quindi la sua capacità di sostentarsi in volo anche a bassa velocità).
(FOTO 7)
Un ulteriore fenomeno presente per natura aerodinamica prende il nome di “Trecce di Berenice” e nasce alle estremità alari; è dettato dalla differenza di pressioni tra il corpo dell’ala e l’estremità, dove le forze si annullano. All'interno di tali vortici c'è una pressione molto bassa, se l'aria ha un elevato valore di umidità relativa, quest'aria all’interno di questi vortici fa condensare l'umidità e mette in mostra la treccia di Berenice. E’ un fenomeno noto anche dalla Formula Uno, spesso visibile alle estremità delle ali posteriori.
(FOTO 8 E 9)
Un esempio moderno della condensazione lo si vede con le caldaie di ultima generazione. Utilizzando il calore residuo dei gas di scarico ad elevata temperatura per preriscaldare l’acqua in ingresso nella caldaia, si riducono rapidamente le temperature degli stessi. Questo provoca la condensazione del vapor d’acqua presente, che viene espulso attraverso apposito condotto idraulico dalla parte inferiore della caldaia.
Inapplicabile, poi, la teoria secondo la quale le analisi di prelievi di “gocce di scie chimiche” abbiano confermato la presenza di metalli pesanti o altri composti chimici.
Come discernere, in una strada come in un campo agricolo, una pozza d’acqua da una generata da una scia? E poi, il terreno è naturalmente ricco di elementi/composti chimici da poter contaminare qualsiasi liquido/polvere raccolta, facendo decadere sul nascere ogni forma di contestazione.
In ultimo: si crede ad ogni forma di complotto, anche quella più assurda, ma come credere a qualcosa di così chiaro e visibile? Se davvero “qualcuno” e per qualsiasi motivo volesse manovrare le nostre menti o danneggiare la nostra salute, avrebbe utilizzato modi più rapidi, economici, soprattutto poco appariscenti all’occhio umano (virus, contaminazioni delle falde, per esempio).
“Ogni credenza può esser manipolata. Soltanto il sapere è pericoloso.”
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technewssocial · 1 year ago
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Cosa sono le fake news. Con Gabriele Gobbo - 189
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo affronta un argomento di bruciante attualità e di grande importanza: le fake news. Spiegando che il termine “fake news” copre una vasta gamma di contenuti ingannevoli – dalle semplici bufale, ai post fasulli, fino alle famigerate catene di Sant’Antonio – Gabriele ci guida alla scoperta di come e perché queste informazioni false possano causare danni…
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toscanoirriverente · 1 month ago
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Come al solito per voi poveri (di mente) rossobruni la narrativa gombloddisda viene prima dei fatti.
Il Report analizza fatti, non la vostra narrativa etoridiretta da Putin; questi:
"The report probes the implications of recent reforms in the financial system for market perception of safe assets, and investigates the growing public and private costs of increased longevity risk from aging populations."
sono fatti.
Tra le possibili soluzioni indicate nel Report non c'è traccia di ciò che tu presumi del tutto arbitrariamente, ma del resto voi putinisti poveri di mente funzionate solo con il pensiero magico*.
SIETE INCAPACI DI UN PENSIERO RAZIONALE AUTONOMO, QUINDI DANNOSSI PER VOI STESSI E PER GLI ALTRI.
*Spiegone di cosa sia il "Pensiero Magico" e del perché voi non capiate 'na sega:
"Il pensiero magico costituisce un tipo di processo mentale in cui le associazioni tra un soggetto e un oggetto non rispondono ad una relazione di causa-effetto come nella logica deduttiva, ma risultano collegati tra loro per somiglianza, simpatia, oppure contiguità in quanto parti di un tutto."
https://it.wikipedia.org/wiki/Pensiero_magico
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Ma stanno tutte a Bruxelles???
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dominousworld · 2 years ago
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LE BUFALE UN TANTO AL CHILO
LE BUFALE UN TANTO AL CHILO
Di Antonio Masoni I siti a caccia di bufale? Chiedetevi chi ci sta dietro. I siti a caccia di Bufale, da Bufale.net a B.U.T.A.C., bufale un tanto al chilo, sono considerati riferimento quando si deve esaminare una presunta fake news. Una notizia appare sconvolgente, urgente, destabilizzante e loro in maniera immediata e plateale la “sgamano” e la spiattellano sui loro siti. Sono siti molto…
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