#Bufale
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“Parlamento chiuso 7 giorni per la morte di Berlusconi”: è una fake news. L’odg di Camera e Senato (e il fact-checking di Pagella Politica”) smontano Fratoianni e un titolo di Repubblica
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Ho appena sfornato e non potevo non condividere con voi. Pare che porti male non mettere in rete la fotina con le pastiere ancora fumanti.
Quella più strana, in alto a sinistra, è un esperimento con impasto senza uova, ma mi sono regolato male e non mi è rimasta abbastanza materia per le strisce.
Che poi io non mi sono mai conformato con questa storia delle 7 strisce obbligatorie. Mi sembra una inutile tradizione inventata l'altroieri; una leggenda napoletana.
Peraltro, parlai di questa bufala strisciante un paio di Pasque fa anche nel mio blog.
(E vedo dalle foto dell'epoca che due anni fa mi vennero un po' meglio le pastiere, almeno nell'aspetto esterno).
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LO IUS PRIMAE NOCTIS: BUFALA O REALTÀ?
Lo ius primae noctis, nonostante sia una delle leggende medievali più intriganti, ha poche prove concrete che attestino la sua pratica effettiva nei tempi medievali. Esaminiamo in modo più approfondito le origini e le discussioni intorno a questo mito. Le Origini Storiche e il Contesto Sociale Il concetto di ius primae noctis potrebbe avere origini nella malinterpretazione di antiche tradizioni…
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Ehi @kon-igi e @axeman72 lo volete un po' di disagio? Così vi sentite dei geni anche voi...
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Il Virus della Disinformazione: Come i Social Influenzano la Percezione della Realtà
Sapete quale è la cosa più frustrante per me quando apro i “social bar” la mattina? Leggere le condivisioni di slogan e affermazioni che NON hanno nessun riscontro nella realtà. Eppure fanno presa. Eppure vengono condivise da centinaia di persone come fossero la nuova Bibbia. In un’epoca in cui l’informazione è accessibile ovunque e in qualsiasi momento, la disinformazione è diventata una…
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#alfabetizzazione digitale#AngeliKaMente#bufale online#consapevolezza#digitalizzazione#disinformazione#educazione ai media#educazione digitale#fake news#informazione#manipolazione mediatica#pensiero critico#percezione della realtà#responsabilità sociale#social media#virus sociale
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Israele uguale nazismo? Cosa succede quando l’uso politico della storia si incontra con l’ignoranza della storia? L’uso politico della storia non è certo una novità. È sempre stato praticato. Si ricorre strumentalmente all’uno o all’altro esempio storico scegliendo l’interpretazione che si ritiene più conveniente al fine di dare sostegno, di fornire legittimità, alla posizione politica che si sta difendendo. A chi ne fa un uso politico, della storia in sé, di che cosa sia realmente accaduto in passato, non importa un bel nulla: si usa la storia come una clava, è solo un mezzo utile per fare propaganda, per conquistare proseliti, per sconfiggere le posizioni avversarie. Ma se la novità non sta certo nell’uso politico della storia, è nuovo il contesto in cui vi si fa ricorso. (...)
Le ricerche condotte dagli specialisti della comunicazione danno al riguardo indicazioni chiare: una grande quantità di persone che vive immersa nel presente ha perduto la capacità di capire che il presente è influenzato dal passato. A queste persone sfugge la profondità storica di qualunque evento di cui sia testimone. E poiché il passato non conta nulla, non è considerato un mezzo per comprendere il presente, non ha nemmeno senso dotarsi di un minimo di conoscenze storiche. Un tempo l’uso politico della storia, la storia usata come clava, incontrava un limite, ovvero esistevano degli anticorpi. Una parte almeno dei ceti istruiti era dotata di sufficienti nozioni storiche,e disponeva di sufficiente senso storico, da non farsi imbrogliare. Adesso non è più così, gli anticorpi sono svaniti o si sono assai indeboliti. A qualcuno è stato detto che un tempo (il quando, nonché il contesto, ovviamente, sono irrilevanti) è esistita una cosa denominata nazismo e di cui null’altro importa sapere se non che si trattava del male assoluto. Inoltre, quel qualcuno ha sviluppato nel tempo un odio viscerale nei confronti di Israele, Stato percepito come più potente dei suoi vicini e colpevole di essere appoggiato dall’Occidente. L’accostamento diventa automatico: Israele uguale nazismo. Non c’è alcun bisogno di sapere qualcosa né della storia del nazismo né di quella di Israele per stabilire l’associazione. E poiché ignoranza della storia significa anche ignoranza di cosa sia e di quanto abbia storicamente pesato l’antisemitismo, non sorprende che una quantità così elevata di studenti universitari, da Harvard alle università europee, non abbia problemi a fare un simile accostamento. (...)
Per aiutare a comprendere quanto sta accadendo in Medio Oriente occorrerebbe spiegare che si tratta di una vicenda complessa che inizia nel 1948 con la nascita dello Stato di Israele e il conseguente «rifiuto arabo». Nessuna comprensione di quanto è accaduto e accade è possibile se non si parte da lì. Gli stessi errori di Israele (le colonie in Cisgiordania, l’illusione di potere difendere all’infinito lo status quo, ossia i precarissimi rapporti fra due popoli reciprocamente ostili) non si spiegano se non ricostruendo quel quadro generale. Ma, appunto, ciò presuppone che l’interlocutore sia disposto a riconoscere il peso e l’importanza della storia per comprendere il presente. Il che però è impedito o quanto meno reso assai difficoltoso dal clima e dalle tendenze dominanti. La sopra citata ricerca del Cattaneo lascia aperto uno spiraglio. Risulta che gli atteggiamenti negativi verso gli ebrei sono più accentuati fra gli studenti con alle spalle un basso rendimento scolastico. In altri termini, anche nell’epoca dei social, la scuola può fare, almeno in parte, la differenza. Se essa tornasse al rigore di un tempo forse si potrebbero ricostituire gli anticorpi necessari per contenere la diffusione delle credenze più aberranti. L’incontro fra uso politico della storia e ignoranza della storia genera mostri. Ciò, di sicuro, non fa bene alla democrazia.
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FAKE!
La foto si riferisce ad un pettirosso che nel dicembre del 2020 si scontrò con un automobile e si fratturò entrambe le zampe. Fu curato e gli furono appositamente preparate delle ciabattine per aiutarlo a muoversi nell'ultima fase della convalescenza:
Inoltre:
"Il suo regime alimentare è composto soprattutto da invertebrati che vivono nel suolo, fra cui insetti come coleotteri e rispettive larve, gasteropodi e vermi, ma anche ragni. Durante l'autunno e fino alla primavera consuma anche molte bacche e frutti piccoli."
Infatti, anche se potrebbero occasionalmente cibarsi di piccoli pezzi di mele cadute al suolo o mangiare pezzi di mela lasciati appositamente dall'essere umano nelle mangiatoie, le mele non rappresentano una parte significativa della loro dieta naturale.
Ora, capisco la rabbia nei confronti della situazione creatasi in Trentino e in particolare in Val di Sole riguardo l'orsa JJ4, ma proprio per questo fate in modo di non diventare facile bersaglio delle bufale. Altrimenti, come sempre, queste cose si ritorceranno contro la causa ecologista. Prestando il fianco a chi vuole ridurre tutte le buone argomentazioni ambientaliste a semplici fandonie come questa.
Nella Val di Sole, in Trentino, alcuni mettono la colla sui tetti per far morire di stenti gli uccellini, colpevoli di cibarsi delle mele della valle. Trentino grande bluff
La Natura è merce, o può sparire
#orsi #trentino
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Ma quando la smetterete di credere alle bufale che volano sui social di post in post?
15 anni di fandonie su Facebook postate su Facebook da persone che annunciano che si stanno disattivando da Facebook, ma sono sempre là.
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LA STORIA SENZA FINE DELLE SCIE CHIMICHE, UNA BALLA SENZA SUPPORTO FISICO CHIMICO.
Annamaria Viani
Tra le tante bufale che più hanno preso piede, grazie ai social e grazie al sempre maggior numero di voli di linea che affollano i nostri cieli, quella delle scie chimiche è, senza ombra di dubbio la più dura a morire e che più si è radicata, complice la poca dimestichezza con la Fisica delle persone.
Eppure, ogni giorno, soprattutto in pieno inverno, ognuno di noi fa il suo “incontro” con il fenomeno fisico che da origine alle scie chimiche, ovvero la CONDENSAZIONE.
(FOTO 1)
Accade ogni qual volta, nelle fredde giornate invernali, dopo aver fatto una doccia calda, osservando i vetri delle finestre gli stessi vengono ricoperti da un alone, con successiva formazione di gocce di acqua. Il vapore d’acqua che si diffonde nell’ambiente, a contatto con il vetro freddo, semplicemente condensa ritornando al suo stato originale. Abbiamo semplicemente assistito ad un fenomeno di TRANSIZIONE DI STATO, dalla fase GASSOSA/AERIFORME a quella LIQUIDA.
In Fisica e Chimica il termine Transizione di Fase (o "Passaggio di Stato" o "Cambiamento di Stato" o "Transizione di Stato") indica la trasformazione di un sistema termodinamico da uno stato di aggregazione ad un altro: la caratteristica distintiva di una transizione di fase è il brusco cambiamento di una o più proprietà fisiche alla variazione di variabili termodinamiche come la temperatura. Benché esistano diversi esempi di Transizione di Stato quella più importante per conversare sulle scie chimiche è:
Le transizioni tra le fasi: solida, liquida, e aeriforme (fusione, solidificazione, sublimazione, brinamento, vaporizzazione (evaporazione ed ebollizione), condensazione).
(FOTO 2)
Analizzando la Fisica dell’acqua, la stessa si presenta in natura allo stato liquido, solido o aeriforme; partendo dallo stato liquido, sottraendo energia (lavoro negativo) otterremo il passaggio allo stato solido, fornendo energia (lavoro positivo) il passaggio allo stato di vapore (aeriforme). Si svilupperanno fenomeni di condensazione sottraendo energia al vapore d’acqua, con la ricostituzione lo stato liquido, si parlerà di brinamento nel caso di un raffreddamento così elevato da provocare direttamente il brinamento, ovvero il passaggio da vapore d’acqua a cristalli di ghiaccio.
Nello specifico dell’oggetto, in aeronautica le scie di condensazione possono essere dettate essenzialmente da 2 sole motivazioni: di carattere aerodinamico, dovute alla compressione ed espansione dell’aria che permette il sostentamento dell’aeromobile, ed a causa del funzionamento degli esoreattori (si indicano in esoreattori quei propulsori a getto a flusso assiale che sfruttano come comburente l’ossigeno O2 contenuto nell’aria atmosferica).
Iniziando dai suoi motori, gli stessi per funzionare fruttano l’aria atmosferica e l’ossigeno in essa contenuto.
Dalla combustione otterremo:
C(n)H(n) • O2 → n(H2O) • CO2 • ΔH
L’aria atmosferica, però, non è solo O2, ma un insieme di gas e aeriformi, compreso il vapore d’acqua atmosferico.
Vapore d’acqua che sarà presente allo scarico dei motori miscelato al particolato presente in combustione, e trovandosi a contatto con l’aria atmosferica d’alta quota ad una temperatura di -50°C, prima condenserà in minuscole gocce d’acqua, quindi, congelerà formando la caratteristica coda bianca dietro l’aeromobile. Una scia a volte intensa e duratura, a volte discontinua.
(FOTO 3)
La formazione è dipendente dalla quota di volo, quindi dalla temperatura a quella quota, dal tasso di umidità e dal vento. Non è, infatti, raro osservare una discontinuità nella formazione delle scie, dovuta a motivazioni del tutto naturali. Da notare che il fenomeno non è evidente solo da quando esistono i motori a reazione, ma già durante la II Guerra Mondiale gli equipaggi dei bombardieri lasciavano una traccia visibile, soprattutto quando le lunghe missioni obbligavano a voli ad alta quota, generalmente a quote maggiori di 8000 mt.
(FOTO 4)
Le scie di condensazione, a volte, si notano anche a bassa quota e velocità, durante decolli, atterraggi o manovre particolari: queste scie sono di natura strettamente aerodinamica.
Per volare, infatti, gli aerei sfruttano l’ipersostentazione frutto della particolare forma delle ali. Ali che riconosciamo per un punto avanzato di connessione con la fusoliera (bordo d’attacco o di entrata) e da una fine forma (bordo di uscita), dove il bordo d’attacco è sempre in posizione più elevata rispetto al bordo di uscita. La parte inferiore dell’ala è concava, la parte superiore convessa.
(FOTO 5)
La forma permette al velivolo di sostentarsi durante il volo, al raggiungimento di una velocità caratteristica per ogni velivolo (forma dell’ala e superficie, peso dell’aeromobile) dall’applicazione del Principio di Bernoulli.
E’ noto dall’idraulica che, data un diametro costante di tubo in qualsiasi sua sezione S0, l’acqua al suo interno scorrerà alla stessa velocità e pressione in qualsiasi punto (sezione Sx) considerato. Se diametro del tubo viene ridotto in un punto 1 ad una sezione S1 < S0 verificheremo strumentalmente la riduzione della pressione p1 del fluido e l’incremento della sua velocità V1. Per una sezione S2 > S0 verificheremo strumentalmente un incremento della pressione p2 ed una riduzione della velocità V2. Se ne ricava una relazione inversamente proporzionale tra la velocità, la pressione e la sezione.
(FOTO 6)
Osservando l’ala in sezione e la sua forma, si può facilmente evidenziare come nell’area inferiore il flusso d’aria incrementerà la sua pressione riducendo la sua velocità (area concava), nell’area superiore un incremento di velocità ed una riduzione di pressione. In condizioni termiche particolari e forte umidità atmosferica, proporzionalmente con la dimensione dell’ala, il flusso inferiore che subisce una forte compressione, si espande rapidamente nel punto di distacco dal bordo di uscita dell’ala, raffreddandosi rapidamente, provocando la condensazione del vapore d’acqua. La turbolenza viene dettata dalla “miscelazione” con il flusso che scorre superiormente all’ala, più veloce. Questo fenomeno sarà più accentuato nel caso in cui il velivolo, in fase di decollo o atterraggio, manovra con gli ipersostentatori aperti (prende il nome di slat l’ipersostentatore presente al bordo di entrata dell’ala, flap l’ipersostentatore presente al bordo di uscita dell’ala; il loro compito è quello di accentuare la naturale curvatura originale dell’ala incrementando la portanza dell’aereo, quindi la sua capacità di sostentarsi in volo anche a bassa velocità).
(FOTO 7)
Un ulteriore fenomeno presente per natura aerodinamica prende il nome di “Trecce di Berenice” e nasce alle estremità alari; è dettato dalla differenza di pressioni tra il corpo dell’ala e l’estremità, dove le forze si annullano. All'interno di tali vortici c'è una pressione molto bassa, se l'aria ha un elevato valore di umidità relativa, quest'aria all’interno di questi vortici fa condensare l'umidità e mette in mostra la treccia di Berenice. E’ un fenomeno noto anche dalla Formula Uno, spesso visibile alle estremità delle ali posteriori.
(FOTO 8 E 9)
Un esempio moderno della condensazione lo si vede con le caldaie di ultima generazione. Utilizzando il calore residuo dei gas di scarico ad elevata temperatura per preriscaldare l’acqua in ingresso nella caldaia, si riducono rapidamente le temperature degli stessi. Questo provoca la condensazione del vapor d’acqua presente, che viene espulso attraverso apposito condotto idraulico dalla parte inferiore della caldaia.
Inapplicabile, poi, la teoria secondo la quale le analisi di prelievi di “gocce di scie chimiche” abbiano confermato la presenza di metalli pesanti o altri composti chimici.
Come discernere, in una strada come in un campo agricolo, una pozza d’acqua da una generata da una scia? E poi, il terreno è naturalmente ricco di elementi/composti chimici da poter contaminare qualsiasi liquido/polvere raccolta, facendo decadere sul nascere ogni forma di contestazione.
In ultimo: si crede ad ogni forma di complotto, anche quella più assurda, ma come credere a qualcosa di così chiaro e visibile? Se davvero “qualcuno” e per qualsiasi motivo volesse manovrare le nostre menti o danneggiare la nostra salute, avrebbe utilizzato modi più rapidi, economici, soprattutto poco appariscenti all’occhio umano (virus, contaminazioni delle falde, per esempio).
“Ogni credenza può esser manipolata. Soltanto il sapere è pericoloso.”
#Scie chimiche bufale#Coglioni creduloni#Ignoranza patologica#Termodinamica questa sconosciuta#Fisica for dummies
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FAKE.
Prima di spargere merda siete pregati di verificare, sempre se non siete in malafede.
https://www.adnkronos.com/lgbt-psicoanalisti-figli-arcobaleno-meglio-di-quelli-con-famiglie-tradizionali_7puodwbi8TCkForoqLF2dA
1) un gruppo condivide un credo non fondato su evidenze verificabili e irrealistico
2) proprio perché il credo non è provabile, il gruppo si impegna a creargli attorno un “consenso” di esperti e “buoni e giusti” pur davanti a macroscopiche illogicità
3) per difendere questo credo soggettivo e dalle basi incerte (e che quindi non si può tollerare sia discusso) il gruppo reagisce con sprezzo e ostilità verso chiunque osi metterlo in questione
4) Chiuse nella bolla del credo, il gruppo si crogiola nel proprio senso di superiorità morale
Il dissenso non può essere tollerato, l’illogicità non può essere discussa, il credo deve diffondersi.
Come si esce allora dal pensiero di gruppo?
Tratto da qui:
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"meglio" lo usava Freud o Jung...?
B.C.
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Cosa sono le fake news. Con Gabriele Gobbo - 189
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo affronta un argomento di bruciante attualità e di grande importanza: le fake news. Spiegando che il termine “fake news” copre una vasta gamma di contenuti ingannevoli – dalle semplici bufale, ai post fasulli, fino alle famigerate catene di Sant’Antonio – Gabriele ci guida alla scoperta di come e perché queste informazioni false possano causare danni…
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#Consigli anti-fake news#educazione digitale#fake news#FvgTech#Gabriele Gobbo.#Impatto delle fake news#Informazioni false#puntata video#Riconoscere le bufale#Sicurezza dell&039;informazione
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LE BUFALE UN TANTO AL CHILO
LE BUFALE UN TANTO AL CHILO
Di Antonio Masoni I siti a caccia di bufale? Chiedetevi chi ci sta dietro. I siti a caccia di Bufale, da Bufale.net a B.U.T.A.C., bufale un tanto al chilo, sono considerati riferimento quando si deve esaminare una presunta fake news. Una notizia appare sconvolgente, urgente, destabilizzante e loro in maniera immediata e plateale la “sgamano” e la spiattellano sui loro siti. Sono siti molto…
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Elezioni turche e bufale: anche Erdogan è caduto su una fake news...
Quanto le bufale hanno influenzato il voto? Difficile dirlo ma ancora una volta l'azione di trolls e inquinatori professionisti è stata evidente
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Criticare a ragion veduta e motivando è cosa giusta e buona, mentre criticare a priori a causa di preconcetti ideologici alimenta solo la lotta tra bande di dementi.
Spargere bufale e farle passare per “critiche” è roba o da decerebrati o da gente in malafede.
Tu critichi l’Unione Europea? Sei un Populista! Tu critichi il green pass? Sei un novax! Ecc. L’accusa che ti viene fatta è sempre diretta a squalificarti come legittimo interlocutore dello spazio pubblico. Non a contro-battere alle tue critiche. Sono. Sempre. Questa. Cosa. Qua.
da https://twitter.com/Curini/status/1626487541892251648
Sono.sempre.questa.cosa.qua:
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Abbiamo raccolto tutte le fake, le bufale, le panzane della destra italiana sulle Olimpiadi di Parigi, tra politici, giornalisti di spicco, blasfemie immaginarie e testicoli che non lo erano.
Se questa è una classe dirigente 👉 https://lespresso.it/c/politica/2024/7/31/blasfemie-immaginarie-e-testicoli-che-non-lo-erano-tutte-le-bufale-della-destra-sulle-olimpiadi-il-peggio-della-settimana/51710
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+++Breaking Green News+++
In California stanno inaugurando un impianto per catturare la CO2 dall'aria. Quasi 1000 ton l'anno.
Direte, stupendo! Così la tecnologia ci aiuta con la CO2!
Ma davvero?
Gli Usa producono 5 miliardi di CO2 l'anno. Cioè quell'impianto cattura in un anno quello che gli USA immettono in ... 6 secondi! Il tutto per 250 milioni di $ di fondi statali.
Questi non combattono la CO2. La CO2 è la loro gallina dalle uova d'oro!
Ora è chiaro?
Critica Climatica
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La Terra ha circa 4,5 miliardi di anni. Gli esseri umani moderni hanno circa 200.000 anni. Misuriamo T da circa 150 anni. Quando vi dicono che sono state registrate le T più alte di sempre, vi prendono in giro.
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