#Biografia di X
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[Biografia di X][Catherine Lacey]
Svelando i segreti di X: un viaggio alla scoperta di un’artista geniale e camaleontica Titolo: Biografia di XScritto da: Catherine LaceyTitolo originale: Biography of XTradotto da: Teresa CiuffolettiEdito da: SurAnno: 2024Pagine: 470ISBN: 9788869983962 La trama di Biografia di X di Catherine Lacey Alla morte dell’amatissima moglie – un’artista famosa ed elusiva che si nascondeva sotto lo…
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#2024#amore#Anni 60#arte#artista#biografia#Biografia di X#Biography of X#Carla Lonzi#Catherine Lacey#controcultura#David Bowie#fiction#fuga#identità#letteratura#LGBT#LGBTQ#libri gay#Mistero#Musica#SUR#Sur edizioni#Susan Sontag#Teresa Ciuffoletti#Tom Waits#USA#X
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Domenico Gnoli
Testi di Daniel Soutif, Marco Bazzini, Stefano Pezzato e una biografia di Claudio Zambianchi
Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato 2004, 210 pagine, 19 x 27 cm, ISBN 88 85191 24 X
euro 75,00
email if you want to buy [email protected]
Volume pubblicato in occasione della mostra Domenico Gnoli al Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci 22 febbraio - 9 maggio 2004
In mostra oltre 220 opere di tutte le fasi della sua produzione: dai disegni, di cui molti inediti, alle scenografie e bozzetti teatrali, alle numerose illustrazioni per riviste, dai primi dipinti alle rare sperimentazioni astratte di fine anni ’50, dalla serie di sculture eseguite nel 1968 ai più noti dipinti degli anni 1966-69.sculture,
08/06/23
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twitter:@fashionbooksmi
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#Domenico Gnoli#art exhibition catalogue#Centro Luigi Pecci Prato 2004#disegni#scenografie#bozzetti teatrali#illustrazioni per riviste#dipinti#sperimentazioni astratte#sculture#art books#fashionbooksmilano
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"UNDERGROUND FOXES", ecco il singolo dei Venus Ship feat. Avex
Dall'8 novembre 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "UNDERGROUND FOXES", il primo singolo dei Venus Ship feat. Avex per Irma Records.
"Underground Foxes" è un brano che celebra il richiamo ai movimenti di protesta degli anni '60 e '70, omaggiando figure fondamentali nella lotta per i diritti civili. La musica, scritta da Moroni, mescola groove funk ispirati alla scena afroamericana con arrangiamenti orchestrali che ricordano Mingus ed Ellington. A questo si aggiunge il "flow" contemporaneo di Avex, che arricchisce il pezzo con riferimenti evocativi a icone come Rosa Parks, Malcolm X e Martin Luther King, rendendolo un tributo potente e attuale.
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Un testo sociale che denuncia una società che non cambia oggi come allora, celando tematiche sociali di altre epoche ma mai così attuali..."
Biografia
Venus Ship è un collettivo di otto musicisti germogliato dall'underground bolognese. La band si ispira a movimenti di protesta anni 60 e 70 e alle storie di grandi personaggi che hanno lottato attivamente per i diritti civili ed umani. Di conseguenza, anche la musica che mette in scena, trae ispirazione da quell'Umus sociale di ribellione con sonorità molteplici che spaziano dagli spiritual della "Liberation Music Orchestra" alla musica di Charles Mingus, da influenze legate a New Orleans fino al funk tipico della cinematografia anni 70.
Il collettivo è formato da: Ugo Moroni (chitarra, composizione, arrangiamenti), Andrea Salvato (flauto), Marco Vecchio (alto sax), Federico Privitera (trumpet), Giuseppe La Stella (trombone), Michele Murgioni (tuba), Daniele Marrone (el. bass), Mattia Bassetti (drum).
"Underground foxes" è il nuovo singolo dei Venus Ship feat. Avex disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall'8 novembre 2024.
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"UNDERGROUND FOXES", ecco il singolo dei Venus Ship feat. Avex
Dall'8 novembre 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "UNDERGROUND FOXES", il primo singolo dei Venus Ship feat. Avex per Irma Records.
"Underground Foxes" è un brano che celebra il richiamo ai movimenti di protesta degli anni '60 e '70, omaggiando figure fondamentali nella lotta per i diritti civili. La musica, scritta da Moroni, mescola groove funk ispirati alla scena afroamericana con arrangiamenti orchestrali che ricordano Mingus ed Ellington. A questo si aggiunge il "flow" contemporaneo di Avex, che arricchisce il pezzo con riferimenti evocativi a icone come Rosa Parks, Malcolm X e Martin Luther King, rendendolo un tributo potente e attuale.
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Un testo sociale che denuncia una società che non cambia oggi come allora, celando tematiche sociali di altre epoche ma mai così attuali..."
Biografia
Venus Ship è un collettivo di otto musicisti germogliato dall'underground bolognese. La band si ispira a movimenti di protesta anni 60 e 70 e alle storie di grandi personaggi che hanno lottato attivamente per i diritti civili ed umani. Di conseguenza, anche la musica che mette in scena, trae ispirazione da quell'Umus sociale di ribellione con sonorità molteplici che spaziano dagli spiritual della "Liberation Music Orchestra" alla musica di Charles Mingus, da influenze legate a New Orleans fino al funk tipico della cinematografia anni 70.
Il collettivo è formato da: Ugo Moroni (chitarra, composizione, arrangiamenti), Andrea Salvato (flauto), Marco Vecchio (alto sax), Federico Privitera (trumpet), Giuseppe La Stella (trombone), Michele Murgioni (tuba), Daniele Marrone (el. bass), Mattia Bassetti (drum).
"Underground foxes" è il nuovo singolo dei Venus Ship feat. Avex disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall'8 novembre 2024.
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Venus Ship feat. Avex, ecco il “singolo UNDERGROUND FOXES"
Dall'8 novembre 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica "UNDERGROUND FOXES", il primo singolo dei Venus Ship feat. Avex per Irma Records.
"Underground Foxes" è un brano che celebra il richiamo ai movimenti di protesta degli anni '60 e '70, omaggiando figure fondamentali nella lotta per i diritti civili. La musica, scritta da Moroni, mescola groove funk ispirati alla scena afroamericana con arrangiamenti orchestrali che ricordano Mingus ed Ellington. A questo si aggiunge il "flow" contemporaneo di Avex, che arricchisce il pezzo con riferimenti evocativi a icone come Rosa Parks, Malcolm X e Martin Luther King, rendendolo un tributo potente e attuale.
Commentano gli artisti a proposito del brano: "Un testo sociale che denuncia una società che non cambia oggi come allora, celando tematiche sociali di altre epoche ma mai così attuali…"
Biografia
Venus Ship è un collettivo di otto musicisti germogliato dall'underground bolognese. La band si ispira a movimenti di protesta anni 60 e 70 e alle storie di grandi personaggi che hanno lottato attivamente per i diritti civili ed umani. Di conseguenza, anche la musica che mette in scena, trae ispirazione da quell'Umus sociale di ribellione con sonorità molteplici che spaziano dagli spiritual della "Liberation Music Orchestra" alla musica di Charles Mingus, da influenze legate a New Orleans fino al funk tipico della cinematografia anni 70.
Il collettivo è formato da: Ugo Moroni (chitarra, composizione, arrangiamenti), Andrea Salvato (flauto), Marco Vecchio (alto sax), Federico Privitera (trumpet), Giuseppe La Stella (trombone), Michele Murgioni (tuba), Daniele Marrone (el. bass), Mattia Bassetti (drum).
"Underground foxes" è il nuovo singolo dei Venus Ship feat. Avex disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dall'8 novembre 2024.
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Personaggio allucinante e contraddittorio, basterebbe la sua biografia per definirne chiaramente la credibilità, un turbocapitalista con un patrimonio di fantastiliardi, consumatore di droghe e spregiudicato, che non esita a ricorrere a pratiche di utero in affitto e al contempo attacca il figlio/figlia per il cambio di genere🤡
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Nyjah Huston
Nyjah Imani Huston (nato il 30 novembre 1994) è una skateboarder professionista americano . Con numerose sponsorizzazioni e vincite con Nike, Mountain Dew, Doritos e Monster Energy. Ha anche collaborato con diversi importanti marchi di skateboard, tra cui Element Skateboards, Nike SB e DC Shoes. Huston è uno degli skateboarder più pagati al mondo, ha vinto medaglie d'oro al campionato mondiale SLS Super Crown nel 2014, dal 2017 al 2019 e ha vinto 12 medaglie d'oro agli X Games dal 2011.
youtube
“Fai quello che vuoi fare, non quello che gli altri vogliono che tu faccia”
Huston si è qualificato per la squadra olimpica degli Stati Uniti nella disciplina dello skateboard per le Olimpiadi di Tokyo 2020 , il primo anno per lo skateboard alle Olimpiadi. Si è qualificato per la finale olimpica, ma non ha vinto la medaglia.
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/elon-musk-film-darren-aronofsky/
Arriva il Film su Elon Musk: Darren Aronofsky Potrebbe Essere il Regista
La società di produzione A24 ha avviato lo sviluppo di un film biografico su Elon Musk, il magnate della tecnologia e imprenditore di spicco. La notizia è stata riportata da Variety, che indica Darren Aronofsky come possibile regista. Il film sarà basato sulla biografia autorizzata di Musk scritta da Walter Isaacson.
Film su Elon Musk, cosa sappiamo
La A24, azienda di produzione newyorkese, si è assicurata i diritti dalla biografia di Walter Isaacson su Elon Musk (QUI su Amazon). Darren Aronofsky, noto per la sua regia in film come “Requiem for a Dream“, “Black Swan“, e “Mother!“, dovrebbe essere il regista del progetto. Walter Isaacson, autore anche della biografia su Steve Jobs, ha visto il suo lavoro adattato da Universal in un film nel 2015, con Michael Fassbender nel ruolo del CEO di Apple.
Chi è Elon Musk
Elon Musk ha guadagnato notorietà come fondatore di SpaceX nel 2002 e come uno dei primi investitori in Tesla, diventandone successivamente il presidente. Più recentemente, Musk ha fatto notizia con l’acquisto controverso di Twitter per 44 miliardi di dollari, ribattezzandolo “X”. Al momento, Elon Musk è la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto stimato oltre i 200 miliardi di dollari (dati di Bloomberg e Forbes).
Il libro
Elon Musk, l’innovatore che sta dietro ai veicoli elettrici, alle missioni spaziali private e all’intelligenza artificiale, è ritratto intimamente in questa biografia dell’autore di “Steve Jobs“. L’infanzia di Musk in Sudafrica è stata segnata dal bullismo e da un padre tanto carismatico quanto disonesto. Queste esperienze lo hanno trasformato in un individuo vulnerabile ma tenace, con un’alta tolleranza al rischio e una concentrazione maniacale sulle sue missioni.
Nel libro, l’autore Walter Isaacson offre uno sguardo intimo sulla vita dell’imprenditore miliardario. Musk, spesso criticato per le sue tendenze drammatiche, ammette di avere un’inclinazione a suscitare drammi che lo ha accompagnato per gran parte della sua vita. Isaacson ha trascorso due anni a osservare Musk e a condurre interviste con la sua famiglia, i suoi amici, i suoi colleghi e i suoi avversari per rispondere alla domanda se i demoni che guidano Elon Musk siano anche quelli che alimentano l’innovazione e il progresso.
Il film su Elon Musk, basato sulla biografia autorizzata di Walter Isaacson, rappresenta un progetto cinematografico che esplorerà la vita e le imprese del magnate. La potenziale regia di Darren Aronofsky aggiunge ulteriore interesse a questo progetto biografico.
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PALEOPATOLOGIA / Autopsia dopo otto secoli per san Gerardo dei Tintori: il santo dei monzesi "a raggi X"
PALEOPATOLOGIA / Autopsia dopo otto secoli per san Gerardo dei Tintori: il santo dei monzesi "a raggi X" Le spoglie del santo monzese, fondatore nel 1174 dell'ospedale per poveri e bisognosi, saranno studiate per chiarire i punti oscuri della sua vita
Le spoglie del santo monzese, fondatore nel 1174 dell��ospedale per poveri e bisognosi, saranno studiate per chiarire alcuni punti oscuri della sua biografia. Le reliquie di san Gerardo dei Tintori sono tornate “a casa” e ora saranno oggetto di approfondite indagini antropologiche e paleopatologiche per ricostruire aspetti ancora poco noti della sua vita e magari, perché no, scoprire anche…
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#Cristina Cattaneo#Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori#Monza#paleopatologia#SABAP CO LC MB PV SO VA#San Gerardo dei TIntori#studi#Università degli Studi di Milano#Università degli Studi di Milano-Bicocca
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Aria - Smile versione portoghese
Il nuovo singolo del produttore e compositore Mariano Schiavolini oggi in una versione nuova sempre cantata da Ariel Jones
Assieme Edizioni torna a dare voce al nuovo singolo di Aria, "Smile". Un brano che oggi trova una sua versione in lingua portoghese, versione richiesta dal mercato sud americano, e come per la versione in inglese, anche qui con la nota cantante Mariana, in arte Ariel Jones.
«L'approccio al tutto ha modalità differenti e originali, proprio per quel modo di sfiorare le note, giocando sulla modulazione, utilizzando un glissato naturale, come nel fado, e un pò come viene usato nel blues». Aria
Tornando alla versione originale, "Smile" - come si può vedere nel video ufficiale - è un'espressione di gioia, trasmessa attraverso i sorrisi di persone di ogni provenienza, che interpretano la danza con gesti spontanei e unici. È una canzone di fratellanza universale il cui testo è stato scritto dalla grande autrice di Cambridge (EN), Nicolette Turner, già parte dei Celeste lo storico gruppo di Aria, formazione prog sinfonica che ha anticipato la musica New-Age, diffusa in California negli anni '70.
youtube
Le influenze ritmiche funky jazz e R&B sono presenti nella canzone, in particolare grazie alle due bande di ottoni, argentina e brasiliana, che sono anche sostenute da un basso in stile rock/jazz, suonato dall'americano Joseph Patrick, bassista di Steward Copeland (Police).
La vocalist è Ariel Jones, una cantante dell'isola di Madeira, che ha interpretato la canzone prima in inglese ed oggi in portoghese, dopo aver contribuito al testo nella sua lingua madre.
BIOGRAFIA ARIA
Oggi è la volta del nuovo singolo “Smile”, il cui video è stato presentato in anteprima per Global Talent World, il canale inglese di X-Factor con oltre un milione di iscritti. Ad ottobre 2023, su richiesta del mercato sud americano, “Smile” si arricchisce anche di una versione in lingua portoghese cantata dall’artista Ariel Jones.
Contatti social Instagram: www.instagram.com/ariathecomposer/ Sito: www.ariamusicworld.com
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Elon Musk diventa padre per l’undicesima volta, ecco il nome scelto per il suo ultimo figlio
DIRETTA TV 10 Settembre 2023 Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), Tesla e Space X, ha avuto il suo undicesimo figlio, il terzo dalla ex compagna Grimes. La nascita del piccolo è stata svelata dall’ultima biografia del magnate. 0 CONDIVISIONI Sono 11 i figli avuti da Elon Musk. Il proprietario di X (ex Twitter), Tesla e Space X, è diventata di recente padre per la 11esima volta. Il…
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SANTE E PECCATRICI, NOBILI E PLEBEE, DAME E CORTIGIANE: LE DONNE DI CARAVAGGIO
(A sinistra) Caravaggio, Madonna di Loreto, Roma, Basilica di Sant'Agostino. (Al centro) Riposo durante la Fuga in Egitto, Roma, Galleria Doria Pamphilj. (A destra) Giuditta che taglia la testa a Oloferne, Roma, Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini
GIANNI PITTIGLIO
15/12/2017
Alle donne di Caravaggio sono stati dedicati studi, libri e romanzi. Non finisce di stupire il fatto che l’artista – per ritrarre le sue Vergini e le sue sante - abbia impiegato come modelle alcune cortigiane note nella Roma a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. Una scelta che già a quel tempo aveva destato non poco scandalo, e più di un rifiuto da parte dei committenti di lavori già portati a termine dall’artista.Era una pittura realistica quella di Michelangelo Merisi , improntata alla resa del “vero”, e questo spiega il necessario ricorso alle modelle.Di alcune di loro conosciamo i nomi, che compaiono nei documenti dell’epoca e nelle biografie del pittore. Alcune erano donne che i bandi papali escludevano dalla vita sociale o confinavano in alcuni quartieri, e comparivano sugli altari delle più importanti chiese della città prestando il volto alla Vergine nel Riposo dalla fuga in Egitto, alla Madonna dei Pellegrini, alla Giuditta che uccide Oloferne . Una scelta provocatoria che doveva risultare assai intollerabile per gran parte della gerarchia ecclesiastica romana, di una Roma controriformata peraltro.
La letteratura sul tema è vasta. A tutte le “Donne di Caravaggio ” è stato dedicato l'omonimo volume di Francesca Santucci, in cui trovano spazio anche quelle ancora non rintracciate nei dipinti, ma citate dalle fonti, come ad esempio Monica Calvi detta Menicuccia, che frequentava personaggi d'altro lignaggio come il cardinale d'Este.Il romanzo “Lena, che è donna di Caravaggio ” di Alessandra Masu, invece, ruota tutto intorno alla figura di Maddalena Antognetti e alla vita nel rione Campo Marzio, tra taverne, osterie e odore di pittura.
Ma tre donne in particolare furono molto vicine a Caravaggio e attraverso l’analisi delle loro apparizioni nei dipinti è possibile collocarle in ordine cronologico all’interno della biografia del pittore.
Michelangelo Merisi, Riposo durante la Fuga in Egitto, 1597, olio su tela, 135,5 x 166,5 cm. Roma, Galleria Doria Pamphilj
ANNUCCIA «DAI CAPELLI LUNGHI E ROSCI»
La prima è Anna Bianchini, immortalata in alcuni dei primi quadri religiosi realizzati a Roma, ma anche in uno dei più celebri dell'ultimo periodo prima della fuga. La donna, infatti, è la Maddalena penitente, la Maria del Riposo dalla fuga in Egitto, entrambi alla Galleria Doria Pamphilj, la Marta di Marta e Maddalena, oggi a Detroit (Institute of Arts), realizzati nella seconda metà degli anni '90, ma compare anche come protagonista della Morte della Vergineoggi al Louvre (1604 ca.).In tutte le tele Annuccia mostra il suo carattere più identitario, la chioma fulva che le valse il soprannome di Anna la Rossa, a cui si riferisce Bellori che la descrive «dai capelli lunghi e rosci», nonché un rapporto di polizia che riporta «più presto piccola che grande e dai capelli rosci et lunghi». Figlia di una prostituta senese e prostituta anche lei, viene citata dalle cronache del tempo come “frequentatrice di pittori”, una ragazza impetuosa e attaccabrighe. A tal proposito, un episodio da osteria la ricorda reagire a un «ecco qua Anna bel culo che ha» con un perentorio «forse tu hai il bel culo che io non ci attendo»; quando alcuni «volevano entrare dentro e me volevano toccare il culo», lei li aggredì con un coltello e uno di questi la definì «frustata», riferimento alle processioni sul dorso di un asino che Clemente VIII Aldobrandini (1598-1605) riservò alle prostitute come monito di morale pubblica. Indubbiamente la raffigurazione in cui la donna destò più scandalo fu quella nella Morte della Vergine commissionata per la chiesa di Santa Maria della Scala, poi rifiutata e acquistata dai Gonzaga grazie alla segnalazione di Rubens. Ancora oggi resta il dubbio se fu l’interesse dei signori di Mantova la reale causa del rifiuto del dipinto oppure la raffigurazione di una Madonna gonfia, per la quale la tradizione vuole che Caravaggio ritrasse una donna affogata nel Tevere, e in cui forse è possibile riconoscere proprio Anna Bianchini, che morì venticinquenne nel 1604, anno di esecuzione della tela.
LA SENESE FILLIDE MELANDRONI Tornando invece al dipinto di Detroit, la Maddalena convertita dalla sorella, ritratta mentre regge lo specchio, tradizionale simbolo di vanità, è impersonata da Fillide Melandroni, altra prostituta molto nota al tempo, amica della stessa Anna Bianchini e, come lei, proveniente da Siena. La ragazza compare, in un arco di tempo che va dal 1597 al 1602, anche nei panni della Santa Caterina oggi a Madrid (Museo Thyssen-Bornemisza), in quelli dell'eroina biblica in Giuditta e Oloferne (Roma, Palazzo Barberini), e in due tele purtroppo scomparse: il ritratto che Caravaggio aveva dedicato alla donna e che venne distrutto a Berlino durante la Seconda guerra mondiale (stessa sorte che spettò alla prima versione del San Matteo e l’angelo della Cappella Contarelli) e nella Natività con i santi Francesco e Lorenzo dell’oratorio di San Lorenzo di Palermo, da dove venne trafugata nell’ottobre del 1969 e mai più trovata. Fillide abitava in via Condotti, dove spesso organizzava feste a cui partecipavano invitati non sempre raccomandabili. Tra i suoi amici c’era anche Ranuccio Tomassoni, l’uomo che verrà ucciso nel 1606 dallo stesso Caravaggio dopo una lite durante una partita di pallacorda, l’omicidio che costringerà il pittore alla fuga da Roma e a quel peregrinare in attesa della grazia di Paolo V Borghese, che arriverà troppo tardi. Anche Fillide fu spinta a lasciare Roma qualche anno più tardi, nel 1612, dalla famiglia del suo amante, l’avvocato apostolico Giulio Strozzi. Morì a trentasette anni nel 1618 e le fu negata una sepoltura cristiana non essendo “in ordine” con la Chiesa.
Michelangelo Merisi, Madonna di Loreto (Madonna dei Pellegrini), 1604-1605, olio su tela, 260 x 150 cm. Roma, Basilica di Sant'Agostino, cappella Cavalletti
MADDALENA ANTOGNETTI, LA DONNA DI MICHELANGELO
La terza donna protagonista delle tele caravaggesche è Maddalena Antognetti, detta Lena, “interprete” della Vergine sia nella Madonna dei Pellegrini di Sant’Agostino che nella Madonna dei Palafrenieri della Galleria Borghese, nonché della Maddalena in estasi in collezione privata a Roma (e di cui ne esistono otto versioni copiate in quegli anni). Il primo dei tre dipinti, oltre per i celebri piedi sporchi dei pellegrini, venne criticato per l’eccessiva avvenenza della Vergine, inopportuna dopo i dettami controriformistici, tanto da far parlare Baglione di “lascivia dalla sfacciata bellezza”. Anche Lena era una prostituta e da giovanissima era stata l’amante del cardinal Montalto, il potente Alessandro Damasceni Peretti, nipote di papa Sisto V (1585-90). Nel 1602 la nascita di un figlio le chiuse le porte della clientela ecclesiastica e, dal 1604 al 1606, epoca a cui risalgono i dipinti in cui compare, fu molto vicina a Caravaggio, tanto da essere chiamata in alcune cronache la “donna di Michelangelo”. Morì ventottenne nel 1610.
Per dare mostra della propria capacità, Michelangelo Merisi quindi prese a modello, per primo, se stesso: la sua prima opera nota è, non a caso, il cosiddetto Bacchino malato (galleria Borghese), nel quale il Caravaggio si ritrae probabilmente uscito da poco dal nosocomio nel quale era stato ricoverato anche per i concreti stenti dei suoi primi anni a Roma.E non solo dipingeva se stesso, ma anche suoi "colleghi" che con lui condividevano stenti e vita "da artista", come per esempio il siracusano Mario Minniti, ritratto nel giovinetto con canestra di frutta (galleria Borghese)
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Frattini - Lumen e altre immagini Il lungo viaggio del segno
Martina Corgnati
Edizioni Gabriele Mazzotta , Milano 2005, 96 pagine, 33 ill.b/n, 36 ill.colori, brossura, 22 x 24 cm, ISBN 9788820217556
euro 15,00
email if you want to buy :[email protected]
Il catalogo, in italiano e inglese, accompagna la mostra Lumen di Vittore Frattini e testimonia il passaggio dalle opere postinformali degli anni '55 - '66 alle visioni materiche e notturne delle sue sculture. Questi oggetti, come scrive Martina Corgnati, non si possono chiamare sculture poiché ne eludono le tecniche e mancano del soggetto, sono smaterializzate, stanno in una nicchia concettuale al confine tra scultura e design. Frattini non rinuncia all'immagine pur esplorandola nel nome dell'asemanticità, considerata dall'artista stesso una forma di libertà. Vittore Frattini è un artista che, attraverso il segno, penetra nell'intimo, nella verità degli oggetti, guardando alla realtà con una libertà estrema che certamente si può percepire nella libertà creativa e sperimentale delle sue tecniche e dei materiali utilizzati,contaminate, trasversali, in continuo dialogo con la sfida dei linguaggi tardo novecenteschi. Il catalogo si avvale di una grafica dinamica e di un apparato fotografico sostanzioso che cerca di esplorare le sculture girando loro attorno con uno sguardo voyeuristico che si sofferma sui particolari accentuando il senso di disorientamento. "Lumen" è infatti un viaggio nei segni, ma implica un particolare punto di vista: quello dall'alto, che genera una perdita di direzione; in queste opere non è più rintracciabile una direzione certa e forse in questo risiede una forte metafora della modernità. Completano il catalogo la biografia e un ricordo di Mario Luzi in forma di poesia.
Vittore Frattini Lumen e altre immagini Il lungo viaggio del segno
Spoleto, Galleria Civica d’Arte Moderna 21 maggio- 18 giugno 2005
27/11/22
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#Vittore Frattini#Martina Corgnati#art exhibition catalogue#Gall.Arte Mod.Spoleto 2005#scultura e design#art books#fashionbooksmilano
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Ragazze Punk, "LA MOTO" dal 31 maggio 2024
Da venerdì 31 maggio 2024 è in rotazione radiofonica "LA MOTO", il nuovo singolo della band multietnica Ragazze Punk, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 24 maggio.
"La moto" è un brano che racconta un lungo viaggio in due, per raggiungere il mare, lungo la costa su una moto. Dopo il successo virale a XFactor2023, la band ha deciso di provare a guadagnarsi un posto nel panorama musicale come una girls band europea che prova a innovare e a portare nuove fusioni di stili diversi. Le ragazze sono più unite che mai e propongono un brano moderno, che ha un sapore di tormentone, accattivante che riflette le esperienze e le emozioni dell'adolescenza di oggi.
La band commenta così la nuova release: "Nessuna di noi ha la patente per la moto. Questo non toglie che sulla moto ci puoi andare in 2". Il videoclip ufficiale del nuovo singolo "La moto" uscirà prossimamente e sarà anticipato da alcuni contenuti sui canali ufficiali di Tik Tok e Instagram della band. Guarda il lyrics video su YouTube: https://youtu.be/zv8JdSDbNQE?si=cZvRAM3uqEETDU9n
Biografia
Le Ragazze Punk sono una girl band multietnica composta da quattro giovanissime ragazze, Lisa, Sofia, Christel e Naike. Le ragazze si sono ritrovate nella stessa classe di una scuola artistica e hanno deciso di formare una band. Il primo brano che hanno scritto si chiama "RagazzePunk" che non è mai stato pubblicato e che parlava di ragazze che sono in giro a divertirsi in maniera libera e sbarazzina. Così hanno deciso che il nome di quella "folle energia" poteva essere adatto a loro. Pur non essendo punk a loro piace il nome e il concetto che sta dietro alla parola e lo legano alla libertà di vivere e di esprimersi delle ragazze in modo da non venir giudicate sbagliate quando un maschio fa le stesse cose e viene giudicato un figo. Dopo l'esordio a X Factor con "Stella di Hollywood" e l'uscita di "LUV U", "LA MOTO" è il nuovo singolo delle Ragazze Punk disponibile sulle piattaforme digitali dal 24 maggio 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 31 maggio.
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Ragazze Punk, "LA MOTO" dal 31 maggio 2024
Da venerdì 31 maggio 2024 è in rotazione radiofonica "LA MOTO", il nuovo singolo della band multietnica Ragazze Punk, già disponibile sulle piattaforme digitali dal 24 maggio.
"La moto" è un brano che racconta un lungo viaggio in due, per raggiungere il mare, lungo la costa su una moto. Dopo il successo virale a XFactor2023, la band ha deciso di provare a guadagnarsi un posto nel panorama musicale come una girls band europea che prova a innovare e a portare nuove fusioni di stili diversi. Le ragazze sono più unite che mai e propongono un brano moderno, che ha un sapore di tormentone, accattivante che riflette le esperienze e le emozioni dell'adolescenza di oggi.
La band commenta così la nuova release: "Nessuna di noi ha la patente per la moto. Questo non toglie che sulla moto ci puoi andare in 2". Il videoclip ufficiale del nuovo singolo "La moto" uscirà prossimamente e sarà anticipato da alcuni contenuti sui canali ufficiali di Tik Tok e Instagram della band. Guarda il lyrics video su YouTube: https://youtu.be/zv8JdSDbNQE?si=cZvRAM3uqEETDU9n
Biografia
Le Ragazze Punk sono una girl band multietnica composta da quattro giovanissime ragazze, Lisa, Sofia, Christel e Naike. Le ragazze si sono ritrovate nella stessa classe di una scuola artistica e hanno deciso di formare una band. Il primo brano che hanno scritto si chiama "RagazzePunk" che non è mai stato pubblicato e che parlava di ragazze che sono in giro a divertirsi in maniera libera e sbarazzina. Così hanno deciso che il nome di quella "folle energia" poteva essere adatto a loro. Pur non essendo punk a loro piace il nome e il concetto che sta dietro alla parola e lo legano alla libertà di vivere e di esprimersi delle ragazze in modo da non venir giudicate sbagliate quando un maschio fa le stesse cose e viene giudicato un figo. Dopo l'esordio a X Factor con "Stella di Hollywood" e l'uscita di "LUV U", "LA MOTO" è il nuovo singolo delle Ragazze Punk disponibile sulle piattaforme digitali dal 24 maggio 2024 e in rotazione radiofonica da venerdì 31 maggio.
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Ugo di Toscana
Era figlio del marchese Uberto e di Willa, figlia di Bonifacio duca di Spoleto e Marchese di Camerino. Nato tra il 951 e il 953, muore nel 1001. Alla madre era attribuita la fondazione del complesso della Badia Fiorentina e del convento di San Ponziano a Lucca. L’importanza del personaggio deriva anche dalle sue nobili origini che risalgono addirittura a Carlo Magno. Suo nonno era Ugo di Provenza re d’Italia e la madre di questi, Berta di Lotaringia, aveva come trisavolo Ludovico il Pio. Il padre di Ugo, Uberto, era anche lui marchese di Toscana e per un breve periodo duca di Spoleto e marchese di Camerino, titoli che saranno acquisiti anche dal figlio. Suo zio Lotario sposerà Adelaide di Borgogna che rimasta vedova divenne la moglie di Ottone I; sua zia Alda era invece la consorte di Alberico II figlio di Marozia. Dalla loro unione nascerà Ottaviano che sarà papa con il nome di Giovanni XII. Sua sorella Waldrada convolerà a nozze con il doge Pietro IV Candiano; tutti personaggi appartenenti alle classi dominanti nell’Italia del X secolo e che avranno enorme influenza sulla vita di Ugo, che godrà della fiducia dei reggenti, acquisendo sempre più potere e consolidando il governo della Toscana, assumendo quello del ducato di Spoleto e della marca di Camerino.
Ugo da giovane fu uno scapestrato, alla morte del padre avvenuta intorno al 970, divenne Marchese di Toscana e si trasferì con la madre a Firenze facendola diventare nuovamente la capitale del Marchesato di Toscana, che sotto il dominio Longobardo era stata spostata a Lucca, ritenuta una città più sicura. Essendo distante dal mare, Lucca era al riparo da eventuali attacchi bizantini e facilmente collegata ad altre città grazie alla via Francigena, una strada molto usata all'epoca sia dai Longobardi che per gli scambi commerciali. Ugo divenne un valente uomo d’armi, ma soprattutto un ottimo diplomatico saggio e ponderato. A lui viene attribuita la costruzione di ben sette abbazie, anche se le fonti storiche ritrovate ne attestano al marchese solo tre: San Michele a Marturi, San Gennaro a Capolona e il santuario della Verruca. Degli altri non ci sono conferme storiche documentate. Ugo è ricordato per il bene fatto alla città di Firenze, amato e stimato dai fiorentini per come aveva gestione cittadina e per averla fatta ritornare la città più importante del marchesato. Firenze allora era ancora un piccolo centro, arrivava più o meno a tremila abitanti racchiusi nella cerchia muraria, ma aveva un popoloso contado sparso nella sua periferia.
Badia fiorentina stemma Ugo di Toscana Lo stemma araldico di Ugo era composto da strisce rosse e bianche, o di rosso e d’argento (nell’araldica spesso il bianco è associato all’argento e il giallo all’oro), che sono diventati i colori di Firenze: del Comune, del Popolo della Repubblica, anche se con piccole variazioni. Questi colori ricordati anche da Dante nel Paradiso definiti “La bella insegna”. Il poeta cita Ugo con l’appellativo di “Gran Barone”. Giovanni Villani invece parla dei suoi colori “dogati” rossi e bianchi, mentre due secoli dopo Vincenzo Borghini si riferisce allo stemma araldico descrivendolo composto da sette doghe vermiglie e bianche. I colori di Firenze insomma.
Il ricordo di Ugo e delle sue gesta vennero immolate nel 1345 in una biografia dedicata al marchese scritta da un certo notaio Andrea Abate, ma che riporta nella sua opera anche avvenimenti fantasiosi della vita dell’uomo.
Monumento al Marchese Ugo di Toscana, 1481, Badia fiorentina Mino da Fiesole Nel 1481 Mino da Fiesole lo immortala in un suo monumento funebre presente ancora nella Badia Fiorentina, nel 1590 Cristoforo Allori invece lo raffigurò in un dipinto che si trova attualmente nella galleria degli Uffizi. Mentre Raffaele Petrucci nel 1618 eseguì una statua con le sue fattezze collocandola nel chiostro grande della Badia Fiorentina. Padre Placido Puccinelli, un monaco della Badia Fiorentina nel 1643 scriverà la “Historia d’Ugo principe della Toscana” e poi ancora nel 1664 la “Historia dell’Eroiche Attioni di Ugo il Grande”.
Ancora oggi nella Badia tutti gli anni viene celebrato l’anniversario della sua morte avvenuta il 21 dicembre del 1001, giorno per altro dedicato a San Tommaso. La celebrazione della messa solenne avviene con la partecipazione delle autorità, del Gonfalone della città e di molti fiorentini. Sul sepolcro di Ugo vengono deposti ovviamente fiori bianchi e rossi ed una corazza con un elmo che la tradizione ritiene siano stati da lui indossati. Ovviamente si tratta di una leggenda, perché dalle fattezze delle armi da difesa, si capisce che i pezzi sono posteriori alla sua epoca. Fino a qualche decennio fa venivano aggiunti sul sepolcro un bastone di comando ed un pugnale di cui però oggi se ne sono perse le tracce.
Francesco Morandini, il Poppi, Visione di Ugo a Buosollazzo, 1568, Palazzo Pitti Nonostante sia passato molto tempo dalla sua morte, la commemorazione è ancora molto sentita dai fiorentini, che ancora oggi gli sono grati, consapevoli che grazie a lui Firenze oggi è il capoluogo della Toscana. Viene raccontato un aneddoto per cui Il Marchese Ugo morì vicino Pistoia, ma per non essere sepolto in quella città, venne rivestito velocemente con la sua armatura messo nuovamente a cavallo e fatto rientrare a Firenze grazie alla complicità di un servitore che sorreggeva la salma mentre cavalcava. Non sappiamo però se si tratta di un fatto storico o di una semplice leggenda. La salma fu deposta in una cassa di ferro con inciso il suo nome e l’anno di morte “Hugo Marchio Mi” ed inserita in un prezioso sarcofago di porfido. Il dominio di Ugo si estenderà su buona parte dell’Italia centrale, dal Tirreno all’Adriatico, che il marchese governerà con ampia autonomia amministrativa, spesso sostituendosi all’autorità imperiale.
Riccardo Massaro Read the full article
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