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ISTERISMO CULINARIO di Elena Nel Mondo
Clown-Show con Danza, Fuoco e Funambolismo30 minuti di risate, emozioni e colpi di scena…Per Festival, Eventi in Piazza, Matrimoni, Compleanni… A disposizione! Continue reading ISTERISMO CULINARIO di Elena Nel Mondo
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Allestimenti natalizi a Casale Monferrato: un ringraziamento per la collaborazione. Un Natale più suggestivo grazie al contributo di aziende e privati.
In vista delle festività natalizie, Casale Monferrato si veste di un’atmosfera magica e accogliente grazie agli allestimenti realizzati con il contributo di numerosi privati e aziende locali. Il Sindaco Emanuele Capra, insieme all’Assessore all’Ambiente Cecilia Strozzi e al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Battista Filiberti, ha voluto esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro…
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E con Donald Trump se ne va la nostra democrazia.
Prepariamoci a limitazioni dei nostri diritti, tipo non andare a lavoro o in alcuni luoghi se non si ha un lasciapassare digitale, non poter mandare al nido e materne i nostri bambini se non sono stati sottoposti ad un determinato trattamento sanitario, non poter accendere il riscaldamento prima di una determinata data, non poter far grigliate in giardino in determinati periodi.
Prepariamoci ad un regime totalitario che imporrà ristrutturazioni per le nostre case entro un certo anno e renderà impossibile assicurarle se non conformi alle nuove regole imposte.
Prepariamoci ad un’economia centralizzata, dove burocrati non eletti imporranno ad aziende automobilistiche cosa produrre e cosa non produrre, non in base alla domanda dei consumatori, ma alle nuove regole e se gli alti costi faranno aumentare i prezzi delle auto meglio ancora, sarà ambizioso per il nuovo regime veder ridurre la circolazione di autovetture private in favore dei prestanti e sempre puntuali mezzi pubblici.
Prepariamoci a banconi alimentari in cui la carne e la verdura saranno costosissime e prodotte da pochi sopravvissuti a politiche economiche folli in cui sarà vietato coltivare più di TOT ettari e sarà ipertassato ogni capo di bestiame.
Prepariamoci ad un regime in cui la violenza nelle strade sarà talmente aumentata a causa di delinquenti importati e lasciati delinquere dalla magistratura che sarà da folli uscire la sera da soli, a maggior ragione se donne.
Prepariamoci ad una demonizzazione prima e rimozione poi dei social network più “liberi”, l’anonimato non sarà più permesso, ogni account potrà esistere solo se collegato a nome e cognome di una persona vera.
Ogni notizia considerata falsa verrà censurata.
A decidere cosa sia falso e cosa non lo sia non sarà più l’utente con le proprie valutazioni, e nemmeno le note della comunità del social: a deciderlo sarà un’autorità con determinati permessi, possibilmente eletti dal partito in carica.
Ci aspetta un futuro buio.
(post ironico)
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CARTA DALLE FOGLIE MORTE: UN NUOVO PROCESSO PER NON ABBATTERE PIÙ ALBERI
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Ogni anno milioni di tonnellate di foglie secche sono mandate al macero, bruciate o gettate. Una città media raccoglie circa 8.000 tonnellate di foglie all’anno e il potenziale totale dell’Europa supera 1 milione di tonnellate solo dalle aree urbane.
Per abbattere l’impatto ecologico di questo fenomeno, uno studente sedicenne ucraino ha pensato di trasformare questo scarto in un’opportunità e da un suo progetto di ricerca è nata una startup innovativa che produce carta dalle foglie morte. Si chiama Releaf Paper ed ha sviluppato una propria tecnologia brevettata per la lavorazione che utilizzando una combinazione di trattamento meccanico, termico e chimico, non solo smaltisce i rifiuti verdi ma che li fa diventare una fonte di materie prime sostenibili per l’industria della carta e degli imballaggi. Le foglie dagli ecosistemi urbani delle città, principalmente parchi, strade e marciapiedi, vengono conferite dai servizi comunali o da aziende private.
Le fabbriche di cellulosa e carta producono una grande impronta ecologica sul pianeta, la raccolta irresponsabile dalle foreste naturali può minacciare ecosistemi e specie fragili e causare l’erosione del suolo, mentre bruciare le foglie interrompe in modo catastrofico il rapporto azoto-ossigeno poiché l’aria è inquinata da monossido di carbonio e altri gas nocivi che danneggiano la natura, gli animali e le persone. Questo brevetto per realizzare la carta attraverso il sistema di riciclaggio delle foglie pone delle soluzioni a diversi problemi e crea risorse da quello che è stato finora considerato un problema.
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Fonte: Releaf paper; foto di Pexels
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E con Donald Trump se ne va la nostra democrazia.
Prepariamoci a limitazioni dei nostri diritti, tipo non andare a lavoro o in alcuni luoghi se non si ha un lasciapassare digitale, non poter mandare al nido e materne i nostri bambini se non sono stati sottoposti ad un determinato trattamento sanitario, non poter accendere il riscaldamento prima di una determinata data, non poter far grigliate in giardino in determinati periodi.
Prepariamoci ad un regime totalitario che imporrà ristrutturazioni per le nostre case entro un certo anno e renderà impossibile assicurarle se non conformi alle nuove regole imposte.
Prepariamoci ad un’economia centralizzata, dove burocrati non eletti imporranno ad aziende automobilistiche cosa produrre e cosa non produrre, non in base alla domanda dei consumatori, ma alle nuove regole e se gli alti costi faranno aumentare i prezzi delle auto meglio ancora, sarà ambizioso per il nuovo regime veder ridurre la circolazione di autovetture private in favore dei prestanti e sempre puntuali mezzi pubblici.
Prepariamoci a banconi alimentari in cui la carne e la verdura saranno costosissime e prodotte da pochi sopravvissuti a politiche economiche folli in cui sarà vietato coltivare più di TOT ettari e sarà ipertassato ogni capo di bestiame (scureggione, ndr).
Prepariamoci ad un regime in cui la violenza nelle strade sarà talmente aumentata a causa di delinquenti importati e lasciati delinquere dalla magistratura che sarà da folli uscire la sera da soli, a maggior ragione se donne.
Prepariamoci ad una demonizzazione prima e rimozione poi dei social network più “liberi”, l’anonimato non sarà più permesso, ogni account potrà esistere solo se collegato a nome e cognome di una persona vera. Ogni notizia considerata falsa verrà censurata. A decidere cosa sia falso e cosa non lo sia non sarà più l’utente con le proprie valutazioni, e nemmeno le note della comunità del social: a deciderlo sarà un’autorità con determinati permessi, possibilmente eletti dal partito in carica.
Ci aspetta un futuro buio.
via https://x.com/Moana_Ponzi/status/1854211176244416541
eh che vuoi Moana, noi che queste cose ce le ricordiamo perché la memoria per non si valuta in giga, e le diciamo a quelli che invece no e vivono solo nel presente dei desideri come i cani di Cesar Millan, beh noi siam brutte persone.
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🔴🔴🔴 La Russia pubblica un rapporto di 2.000 pagine che dimostra la pandemia di Covid prodotta dal Deep State e da Big Pharma La Russia ha apertamente affermato che le principali aziende farmaceutiche, insieme a figure influenti nel panorama politico statunitense, hanno orchestrato la pandemia di Covid-19 come parte di una strategia di dominio globale. Tra coloro nominati come partecipanti a questo piano ci sono Hillary Clinton, Barack Obama, Joe Biden e George Soros, suggerendo il loro coinvolgimento in una cospirazione contro l'umanità.
"L'ambasciata russa negli Stati Uniti ha dichiarato giovedì: "La Russia vuole giustizia per la creazione e il rilascio del SARS-CoV-2, mentre l'Occidente ha nascosto le origini e censurato scienziati e giornalisti". Le autorità russe affermano che le iniziative di bioricerca intraprese dal Dipartimento della Difesa americano in Ucraina necessitano di un’approfondita revisione legale, compreso il controllo da parte delle pertinenti organizzazioni internazionali.
L'ambasciata ha espresso preoccupazione per le operazioni del Pentagono in Ucraina, affermando: “Di particolare preoccupazione è l'attività svolta dal Pentagono in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno coinvolto nei loro progetti decine di istituzioni statali e aziende private del Paese”. La dichiarazione ulteriormente elaborata: “I civili e il personale militare della repubblica sono diventati donatori di biomateriali e semplicemente soggetti sperimentali. Non c’è dubbio che tali azioni richiedano un’adeguata valutazione giuridica, anche da parte delle strutture internazionali competenti”.
Persistono preoccupazioni sulla scena internazionale riguardo alla ricerca incontrollata a duplice scopo condotta sotto la guida del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, con la Russia che cita costantemente “gravi violazioni” da parte degli Stati Uniti degli impegni della Convenzione sulle armi biologiche e tossiche. I diplomatici hanno osservato: “Washington ignora le affermazioni, giustificandosi con una certa componente umanitaria dei suoi programmi”.
Hanno aggiunto: “Sottolineiamo che non vi è alcun dubbio sugli eventuali buoni obiettivi dei progetti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Sono disponibili prove del lavoro degli Stati Uniti con potenziali agenti di armi biologiche e sono tutt’altro che isolate, così come prove di tentativi di migliorare deliberatamente le proprietà degli agenti patogeni di infezioni economicamente significative”.
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Partigiani di chi e memoria.
Quello che sta facendo Israele, la posizione di Europa e US, nei fatti più che nelle parole, l'assoluta parzialità dei paesi occidentali e dei mass media e spudoratamente evidente. Mentre Israele si pulisce il culo con le risoluzioni ONU e ha totalizzato 30000+ morti tra i civili, non solo stiamo a guardare, ma lo aiutiamo ad andare avanti. In contesti analoghi ci comportiamo all'opposto.
Se già non lo era prima, la superiorità morale dell'occidente oggi è ancora di più indifendibile... immaginatevi come ci vedono da fuori.
Ma dobbiamo essere "partigiani", dalla NOSTRA parte, perchè LORO sono peggio.
Ieri dovevamo essere competitivi con la Cina sul costo della manodopera... e ci abbiamo provato e chi lavora oggi in occidente è più povero.
Oggi dobbiamo contenerli sulla tecnologia, perchè LORO sono PEGGIO. Non dobbiamo competere, essere migliori con chi diciamo sia PEGGIO... dobbiamo CONTENERLO. Non migliorarci ma impedire agli altri di farlo. Una strategia che non si è limitata all'aspetto tecnologico nei confronti degli ALTRI, ma anche a quello economico e politico e poi ci riempiamo la bocca con democrazia, autodeterminazione, competizione.
Ed è lo specchio di quello che poi le nostre classi dirigenti fanno in politica interna. Non cercare di essere competitive, ma difendendo monopoli, rendendo sempre più difficile l'accesso universale a sanità ed educazione, bloccando l'ascensore sociale...
Domani ci chiederanno di andare in guerra, perchè saremo già dimentichi di quello che stiamo lasciando aiutando a fare a Israele e quindi noi abbiamo ragione, siamo meglio, siamo dalla parte del giusto.
Dobbiamo farci pagare meno, dobbiamo rinunciare al welfare, all'educazione, alla stabilità del lavoro, dobbiamo pagare i carri armati, finanziare le aziende private per essere competitive, rinunciare alla privacy per la sicurezza, veder ristrette le nostre libertà civili, il diritto allo sciopero, gli spazi di dissenso e protesta per essere competitivi con quelli che sono PEGGIO di noi.
Crocefissi nelle scuole per combattere la sharia. Donne a stirare e niente aborto, stracciamo le unioni civili per difenderci dal "patriarcato e dall omofobia islamici". Finanziamo le aziende private a babbo morto contro lo "statalismo cinese". Precariziamo il lavoro perchè in Pakistan i bambini cuciono i palloni.
Ma abbiamo sempre ragione, siamo sempre meglio.
Cosa ci stia guadagnando la gente però è un mistero. Siamo costretti a rinunciare sempre a qualche cosa... perchè siamo meglio degli ALTRI.
Cosa ci verrà chiesto domani? Ci ricorderemo di come è andata a finire l'ultima volta che ci hanno chiesto sacrifici, hanno ridotto i nostri diritti o le nostre libertà per difenderci dagli ALTRI (i negri, i froci, i cinesi, gli ambientalisti, chi sciopera, i musulmani...)?
Intanto il divario tra ricchi e poveri aumenta. Chi saranno mai questi altri che ce lo vogliono mettere al culo?
#israel#palestine#israele#palestina#international law#diritto internazionale#moral superiority#superiorità morale#lgbt#pinkwashing#rainbow washing#inequality#disuguaglianza
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Affari Sbullonati: Fiat 500 d'epoca elettrica retrofit in mostra
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Scoprite come Affari Sbullonati ha creato una Fiat 500 d'epoca elettrica retrofit, unendo tradizione e sostenibilità.
In un mondo che cerca soluzioni sostenibili, il retrofitting (la trasformazione da auto a motore termico in auto a motore elettrico) emerge come una scelta entusiasmante. Affari Sbullonati ha abbracciato questa sfida, trasformando la classica Fiat 500 d'epoca in un'opera d'arte elettrica. A differenza di altri progetti simili, il motore è stato montato direttamente sul differnziale, rimuovendo il cambio, in questo modo si è semplificato ulteriormente il progetto guadagnando leggerezza e spazio. Il Progetto Elettrico di Affari Sbullonati "Eccola ragazzi, la Fiat 500 d'epoca elettrica di Affari Sbullonati" inizia così il video che mostra il retrofit della Cinquecento Jolly usata per questo progetto. Silenziosa e raffinata, la 500 elettrica conserva l'aspetto originale ma nasconde un cuore innovativo.
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Dettagli Tecnici della Trasformazione Questa autovettura ora ospita un motore elettrico da 48V e 4 kW, che garantisce un'autonomia di circa 70-80 km, ideale per il diletto in Beach Resort o proprietà private. "Guardate che bellezza ragazzi, tutto veramente assemblato in maniera fantastica," si sente nel video mentre vengono mostrate le celle al litio e il sistema di gestione della batteria.
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Motore elettrico da 48V e 4 kW, notare l'assenza del cambio e l'ampio spazio guadagnato. Rispetto per la Tradizione Uno degli aspetti più notevoli di questa Fiat 500 d'epoca elettrica è il rispetto per l'integrità originale della vettura. All'interno, il cruscotto storico è stato mantenuto, mentre sono stati aggiunti un nuovo acceleratore elettrico e un selettore per le marce. Questa trasformazione non solo è ecologica, ma anche reversibile: "I punti di ancoraggio sono stati tenuti quelli originali, quindi basta smontare queste tre piastre, rimontate il termico senza modifica per la macchina originale"
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Batterie al litio, regolatori e trasformatore di alimentazione posti nel vano anteriore Un Passo Verso il Futuro Questa Fiat 500 d'epoca elettrica non è solo un tributo al passato, ma anche un passo verso un futuro sostenibile attraverso il retrofit. "Affari Sbullonati ha fatto un lavoro fantastico, pulito e raffinato," afferma il video, sottolineando l'importanza di un'innovazione che rispetta sia la storia che l'ambiente.
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Selettore direzione al posto della leva del cambio Un grande problema Il kit di Affari Sbullonati è molto semplice. Tuttavia è proposto solo al mercato estero perché in Italia al momento, non è possibile l’omologazione dal momento che la legge sul retrofit non autorizza tale kit (deve essere mantenuto il cambio che in questo caso è stato eliminato in quanto non necessario) E' incredibile come non ci sia l’opportunità di installare questi kit elettrici e green, dagli unici venduti dalle due aziende leader autorizzate. In conclusione, la Fiat 500 d'epoca elettrica di Affari Sbullonati è una testimonianza della possibilità di unire la passione per le auto classiche con l'impegno verso un futuro più verde. Cosa ne pensate di questa straordinaria fusione tra passato e futuro? La Fiat 500 elettrica potrebbe essere il simbolo di una nuova era per la mobilità? Cosa ci dite sul problema dell'impossibilità di omologare questa vettura?
Gli ultimi articoli pubblicati su Fiat 500 nel mondo
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L’87% degli amministratori delegati di aziende pubbliche e private con potere decisionale nel settore delle IA ritengono che gli algoritmi diventeranno “essenziali” nella lotta contro il cambiamento climatico. Si parla soprattutto della misurazione e riduzione delle emissioni (57%), della previsione dei pericoli correlati al fenomeno (44%), della gestione delle vulnerabilità (42%) e della facilitazione della ricerca scientifica e istruzione (28%). In aggiunta, il 43% delle organizzazioni afferma di avere una visione per l’utilizzo dell’IA nei propri sforzi per il cambiamento climatico.
Dall'articolo "IA e cambiamento climatico: nuove soluzioni da ricercare" di Francesco Santin
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La destra populista ha trovato nel nazionalismo uno strumento potente per consolidare il consenso, ma dietro questa facciata si cela una realtà più complessa. Mentre i liberali promuovevano la globalizzazione attraverso istituzioni multilaterali, la destra utilizza le imprese private e le crisi globali come leve per ridisegnare l’ordine mondiale.
Le somiglianze tra Musk e il progetto globale sono evidenti:
Centralizzazione del potere: Le sue tecnologie, come l’intelligenza artificiale e le comunicazioni satellitari, riducono il ruolo degli stati nazionali, spostando il controllo verso le imprese private.
Erosione delle sovranità nazionali: Musk critica regolarmente le politiche nazionali, promuovendo una visione in cui le decisioni globali sono dominate dalle élite tecnologiche.
Influenza sulle masse: Con l’acquisizione di Twitter (ora X), Musk ha assunto il controllo su una delle piattaforme più potenti per plasmare l’opinione pubblica globale.
Mentre i governi lottano con crisi come l’immigrazione, le disuguaglianze economiche e il cambiamento climatico, figure come Elon Musk emergono come salvatori o agenti del caos. La globalizzazione, sotto il nuovo travestimento del populismo tecnologico, ha trovato una via per avanzare i suoi obiettivi.
Ma questa alleanza tra destra populista e colossi tecnologici è fragile. Le tensioni tra nazionalisti e promotori della globalizzazione, come dimostrano i contrasti interni tra Trump e Musk, minacciano di spezzare questa coalizione.
Elon Musk è il simbolo di una nuova era, in cui le linee tra politica, economia e tecnologia si confondono. Che agisca come un visionario indipendente o come un cavallo di Troia della globalizzazione, il suo ruolo segna un punto di svolta.
Il futuro della globalizzazione dipenderà dalla capacità di queste forze di superare le loro contraddizioni interne. Ma una cosa è certa: la concentrazione del potere nelle mani di aziende private o leader carismatici rischia di ridefinire per sempre l’idea stessa di sovranità nazionale.
Oggi, il mondo osserva. Quale sarà il destino della globalizzazione, guidata dai nuovi “eroi” della tecnologia?
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Migrare verso il cloud oggi è fondamentale per la maggior parte delle aziende, indipendentemente dalla loro dimensione. I motivi sono svariati, ma possiamo sintetizzarli in tre punti: scalabilità, efficienza e sicurezza. Scalabilità, perché quando serve ridimensionare le risorse dedicate al calcolo o allo storage, bastano pochi clic. Efficienza, perché poter contare su un'infrastruttura sulla nuvola significa non doversi preoccupare di installare, configurare e gestire server e relativi servizi. E infine sicurezza, perché le migliori soluzioni in cloud offrono un livello di sicurezza dei dati superiore a quello che una tipica azienda potrebbe garantire solo con le proprie forze. Fra i principali attori del settore in Italia c'è Aruba Cloud, a cui è stato riconosciuto il livello di Pinnacle Partner, la più alta qualifica per i Cloud provider parte del Broadcom Advantage Partner Program. Al centro la piattaforma di virtualizzazione VMware Cloud Director, che integra nativamente tutte le funzionalità di Aruba Virtual Private Cloud e consente di gestire in tempo reale le risorse di calcolo e di rete, creare virtual data center con macchine virtuali, firewall e reti. Migrazione verso il cloud: i vantaggi di scegliere le soluzioni VMware sul cloud di Aruba Aruba Cloud è in grado di supportare i propri clienti in tutti i passaggi della migrazione dai sistemi on premise al cloud. I clienti potranno decidere se appoggiarsi a un cloud server oppure crearsi un'infrastruttura di private cloud dedicata, che offre maggiori garanzie in termini di privacy e sicurezza dei dati. Per farlo, si appoggia alle soluzioni VMware, a oggi praticamente uno standard. VMware, infatti, offre soluzioni avanzate di virtualizzazione e gestione delle infrastrutture ITche consentono alle aziende di ottimizzare risorse, migliorare la scalabilità e abilitare l'adozione di ambienti multi-cloud. Grazie a piattaforme integrate per la gestione di applicazioni, dati e sicurezza, VMware permette di accelerare la trasformazione digitale, riducendo la complessità operativa e favorendo una maggiore agilità nel rispondere alle esigenze di business. Il fatto che Aruba Cloud sia una realtà italiana è un vantaggio da non poco per le aziende che operano in Italia o nell'area UE: i server dell'azienda, infatti, sono tutti sul territorio italiano, fatto che assicura la compatibilità con norme come il GDPR, che impongono alle aziende operanti in Europa di appoggiarsi a server fisicamente collocati nel Vecchio Continente senza poter trasferire dati al di fuori dei confini UE. Nello specifico, l'infrastruttura di Aruba si basa su IT1 e IT2, ad Arezzo, IT3, a Bergamo, IT4, a Roma e CZ1, nella Repubblica Ceca L'offerta VMmare di Aruba Cloud tra l'altro non si limita ad assicurare la sovranità sui dati: oltre alla certificazione Sovereign Cloud Certified VMware, le soluzioni sono conformi alle qualifiche ACN, l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e al recente regolamento DORA, fondamentale per le aziende che operano in settori critici come quello finanziario, assicurativo, ma anche nel manifatturiero e nell'ambito dei servizi. Va sottolineato che Virtual Private Cloud e Hosted Private Cloud sono tra le pochissime soluzioni qualificate al livello QC3 da ACN. Gli scenari di utilizzo dell'offerta VMware di Aruba Cloud Considerate le caratteristiche del servizio, in particolare le garanzie di scalabilità, sicurezza delle informazioni e sovranità sui dati, quali sono gli scenari di utilizzo ideale? Le opzioni sono svariate. Si può scegliere il Virtual Private Cloud per proteggersi dai ransomware, creando una copia immutabile e cifrata dei propri dati sull'infrastruttura di Aruba Cloud. Grazie alle soluzioni di disaster recovery con VMware vCAV sarà anche possibile gestire e verificare i piani di replica e di ripristino degli ambienti, siano essi su cloud oppure on premise. La ridondanza geografica dei server di Aruba assicura che anche in caso di eventi disastrosi e imprevedibili, per esempio calamità naturali, la continuità del business sarà sempre garantita. Gli sviluppatori, invece, potranno appoggiarsi a VMware Tanzu che semplifica lo sviluppo di applicazioni native per il cloud, "containerizzate" tramite Kuberbetes. VMware Chargeback, inoltre, consente di tenere sotto controllo i carichi di lavoro e l'efficienza operativa dell'infrastruttura di Virtual Private Cloud. Infine, grazie alla piattaforma di virtualizzazione VMware Cloud Director, che integra nativamente tutte le funzionalità di Aruba Virtual Private Cloud, sarà possibile gestire in tempo reale le risorse computazionali e di rete, creare virtual data center con macchine virtuali, firewall e reti. All’atto pratico, quindi, cosa si può fare con il Virtual Private Cloud? - Migrazione infrastrutture cloud: trasferisci i tuoi asset IT nel cloud in modo sicuro. - Piani DRaaS personalizzati. Imposta strategie su misura per te, a garanzia di rapido ripristino in caso di evento disastroso. - Virtual data center in business continuity. Garantisci la continuità operativa della tua organizzazione sfruttando data center virtuali progettati per la resilienza. - Riduzione costo infrastrutture cloud. Ottimizza i costi del cloud mantenendo flessibilità e prestazioni elevate. - Sviluppo cloud native. Utilizza la tecnologia dei container per creare app sempre più agili e moderne. Con VMware cloud server, invece, si aprono le seguenti possibilità: - Web hosting Hosting performante e sicuro per siti web ed E-commerce affidabili. - Sviluppo e test di prodotti Accelera il time-to-market grazie ad ambienti flessibili e isolati. Aruba Hosted Private Cloud, infine, è ideale per la migrazione dati critici e strategici della Pubblica Amministrazione. Fully managed o self provisioning? A seconda delle proprie esigenze, i clienti potranno scegliere se occuparsi da sé, tramite i propri esperti, della configurazione e della migrazione dei dati verso la nuova infrastruttura oppure se farsi supportare dal team tecnico di Aruba, che potrà occuparsi di ogni fase del processo. Quale che sia l'opzione scelta, la gestione dell'infrastruttura IaaS sarà comunque semplice, così da permettere ai team IT di concentrarsi sugli aspetti chiave dei progetti di migrazione senza investire troppo tempo nella gestione degli aspetti tecnici, anche automatizzando svariate operazioni, così da limitare al minimo i processi manuali. I costi Aruba Cloud si distingue per un modello tariffario progettato per garantire massima prevedibilità e trasparenza e con traffico incluso, rendendo l’offerta particolarmente vantaggiosa per aziende di ogni dimensione. L'offerta di Virtual Private Cloud basata sui servizi di VMware parte da 215,20 euro al mese, IVA esclusa, e include l'accesso a un'infrastruttura con 8 vCPU, 16 GB di RAM e 220 GB di storage. Un pacchetto che si presta alle esigenze di piccoli ambienti di produzione. A seconda delle esigenze, i clienti potranno aumentare il numero di CPU virtuali, sino a un massimo di 32, e la RAM, espandibile sino a 64 GB. Tutti i piani prevedono 4 IP pubblici, che possono essere aumentati. Sono disponibili anche 4 piani per lo storage (Performance, Performance Plus, Capacity e Capacity Plus) e tutti si appoggiano a dispositivi NVMe. Il fatto che Aruba Cloud sia una realtà italiana è un vantaggio da non poco per le aziende che operano in Italia o nell'area UE: i server dell'azienda, infatti, sono tutti sul territorio italiano, fatto che assicura la compatibilità con norme come il GDPR, che impongono alle aziende operanti in Europa di appoggiarsi a server fisicamente collocati nel Vecchio Continente senza poter trasferire dati al di fuori dei confini UE. Read the full article
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Prospettive sulla Cura – Politiche e Critiche Femministe tra Cura e Riproduzione Sociale – Effimera ebook #5
di Chiara Luce Breccia, Brunella Casalini, Maddalena Fragnito, Federica Giardini, Melania Moltelo, Cristina Morini.
Introduzione di Chiara Luce Breccia e Melania Moltelo “Dobbiamo essere generose con i nostri pensieri, soprattutto fra chi ha amore per i concetti”: ci piace aprire questo testo con una frase estrapolata da una conversazione con Federica Giardini di qualche mese fa; vorremmo fare nostro fin da subito questo invito a coltivare una riflessione che sia aperta, relazionale, ma anche radicata nelle contraddizioni del presente. La raccolta di saggi qui presentata nasce da un convegno tenutosi all’Università di Pisa l’8 novembre 2024. Il titolo del convegno, Prospettive sulla cura: politiche e critiche femministe tra cura e riproduzione sociale, divenuto poi il titolo del libro, cerca di rispecchiare le domande, i bisogni e le ricerche del gruppo di dottorande che lo ha organizzato. Cura è una parola che abbiamo sentito sempre più frequentemente negli ultimi anni, sia in ambito politico dal basso, sia da parte dei vari governi che si sono succeduti (significativo, in questo senso, è il DDL CuraItalia promosso dal governo Conte I durante le prime fasi della gestione emergenza Covid), ma anche da parte di compagnie private e aziende di vario genere. Può un concetto appartenere a così tante parti in conflitto tra di loro? La realtà degli ultimi anni ci ha risposto di sì; perciò, non possiamo evitare di chiedere e richiedere a noi stesse attenzione nell’uso di un termine in un momento critico come questo. Sentiamo, di conseguenza, l’urgenza di ragionare su questo concetto, su quello che richiama, sulle sfumature, sulle differenze, sulle tradizioni, nonché il bisogno di cartografarlo per conoscerlo e per seguire le sue trasformazioni.
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Un barile di petrolio, 140 kg, oggi vale di 68$, contiene l'energia equivalente di 10.000 kg di batterie della Tesla, che valgono 200.000$.
Lo sapevate?
Solo un gruppo politicamente ingenuo, come la classe media occidentale, può credere che i banchieri internazionali globalisti e gli amministratori delle aziende che implementano l'agenda 2030, agiscono per salvare il pianeta.
Salvare il pianeta o dividersi la torta? I finanziamenti per le politiche green degli ultimi anni sono dell'ordine di grandezza dei trilioni di dollari nei pesi occidentali. Tra chi viene divisa la torta di questi finanziamenti e con quale meccanismo?
Tutti questi finanziamenti pubblici vanni a società private selezionate dalle tecnocrazie internazionali proprio a questo scopo, in conformità degli obiettivi di “sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite.
Questo è un elenco di “obiettivi umanitari” che vanno dall’abolizione della fame alla pace nel mondo, alla giustizia e all’uguaglianza di genere adottati dalle NU nel 2015 nell’ambito dell’agenda 2030.
In realtà, e in pratica, gli obiettivi di sviluppo sostenibile assegnano il flusso di investimenti globali e di prestiti bancari con trattamenti preferenziali ai governi e alle società in base alla loro conformità ai criteri ambientali, sociali e di governo (ESG).
Ora nonostante il marchio delle NU, questi sono formulati e imposti dai gestori patrimoniali più potenti e ricchi al mondo: Blackrock, Vanguard e State Street.
Questi gruppi detengono insieme il 20% delle azioni, e quindi il potere e il governo, sulle 500 più grandi società della Borsa di NY. Nati per salvare il pianeta dallo sfruttamento da società predatorie, gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono progettati pe aumentare il monopolio delle ricche economie occidentali e le multinazionali in grado di soddisfare i loro criteri. Nel farlo, gli obiettivi di sviluppo sostenibile hanno creato il quadro finanziario per l’acquisto della quota di emissioni assegnata dalle NU in crediti di carbonio che è uno dei meccanismi basati sul mercato scritti nel protocollo pratico di Kyoto. In pratica questo significa che, al fine di compensare i loro obblighi di raggiungere gli obiettivi sulle emissioni dei paese più ricchi, le aziende, e persino gli individui, possono acquistare e vendere crediti di C dei paesi più poveri.
Poiché le emissioni di CO2 sono ovviamente il risultato di una maggiore produzione, il mercato dei crediti è un meccanismo per aumentare la disuguaglianza tra aziende-nazioni ricche e quelle povere. I paesi in via di sviluppo sono così carichi di debiti nei confronti di organizzazioni finanziarie come la Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, al fine di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Coloro che non sono in grado di restituire i prestiti, attraverso tasse e tagli alla spesa pubblica, saranno costretti a cedere le loro risorse naturali ai loro creditori.
Fortunato Nardelli
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LA LINCE IBERICA NON È PIÙ A RISCHIO DI ESTINZIONE
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Cacciata in passato per il suo prezioso mantello e decimata dalla perdita del suo habitat naturale, la lince iberica si era ridotta ad una popolazione complessiva di 62 individui nel 2001. Oggi, la popolazione totale è stimata in oltre 2.000 individui e lo stato di conservazione della Lynx pardinus è passato da ‘in pericolo’ a ‘vulnerabile’, superando il rischio di estinzione.
Gli sforzi di conservazione di questa specie si sono concentrati sull’aumento dell’abbondanza delle sue prede, il coniglio europeo (anch’esso precedentemente in via d’estinzione), sulla protezione e il ripristino della macchia mediterranea e degli habitat forestali e sulla riduzione delle morti causate dalle attività umane. Aumentare la diversità genetica della specie attraverso traslocazioni e un programma di riproduzione fuori dal proprio ambiente naturale, anche in cattività, hanno permesso l’aumento del numero di esemplari in natura. Dal 2010, più di 400 linci iberiche sono state reintrodotte in alcune parti del Portogallo e della Spagna. La lince iberica occupa ora circa 3.320 km2, in aumento rispetto ai 449 km2 del 2005.
“Questo successo, il più grande recupero di una specie felina ottenuto attraverso la conservazione, è il risultato di una collaborazione impegnata tra enti pubblici, istituzioni scientifiche, ONG, aziende private e membri della comunità, tra cui proprietari terrieri locali, agricoltori, guardie forestali e cacciatori, con il supporto finanziario e logistico del progetto LIFE dell’Unione Europea”, ha dichiarato Francisco Javier Salcedo Ortiz, coordinatore del progetto LIFE Lynx-Connect, che ha guidato le misure di conservazione della lince iberica.
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Fonte: International Union for the Conservation of Nature; foto di Phil Glister
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Quotazione di Avalanche AVAX/USDT in questo momento: Introduzione ad Avalanche AVAX Avalanche (AVAX) è un protocollo completo per la finanza decentralizzata, che offre scambio di valore, smart contract, creazione di token e NFT all'interno di blockchain intercomunicanti. Un progetto nato nel 2020 e molto promettente ed ambizioso, che punta ad offrire tutte le funzionalità del mondo della DeFi in un solo progetto e con un'interfaccia unica. È uno dei progetti emergenti più promettenti e uno di quelli che vengono seguiti con maggiore attenzione da parte di sviluppatori ed esperti di investimenti in criptovalute. Cosa che facciamo anche noi di Criptovaluta.it, che andiamo ad offrire un approfondimento dettagliato su tutte le funzionalità di questo progetto. Parleremo anche della gestione di AVAX, che è il token interno a questo protocollo e che è quanto abbiamo a disposizione se volessimo investire, per mezzo di piattaforme che lo supportano come Capital.com, su questo nuovo protocollo. Le aspettative su questo progetto sono altissime - soprattutto in termini di integrazione con il mondo della finanza e della grande impresa. Cercando di capirne gli aspetti più tecnici e anche il funzionamento avanzato, proveremo a capire se il progetto potrà avere o meno un buon futuro economico. Principali informazioni su Avalanche Coin: ❓Nome:Avalanche📑Sigla:AVAX👶Nascita:2020📈Previsioni:Previsioni Avalanche🔍Tecnologia:Blockchain propria⚡Comprare:Come Comprare Avalanche (AVAX)📱Wallet:Ledger X, Ledger S, Avalanche WalletAvalanche – Tabella principali caratteristiche introduttive Avalanche: Capitalizzazione di mercato, statistiche prezzo AVAX/USD Cos’è Avalanche (AVAX) Avalanche è un network complesso, del quale Avax è il token di riferimento, che permette di accedere a diversi tipi di funzionalità, dagli smart contract alla tokenizzazione degli asset finanziari esterni a questa blockchain. Un sistema lanciato nel 2020, che integra tutte o quasi le principali funzionalità che siamo abituati a vedere all'interno delle infrastrutture per finanza decentralizzata. Avalanche è un protocollo completo per la finanza decentralizzata - Creazione di blockchain private Il primo degli aspetti interessanti di questo progetto è la possibilità, da parte di aziende oppure ancora di privati, di creare delle blockchain interne al progetto, con regole proprie e con meccanismi di funzionamento decisi secondo contratto. Una funzionalità che come vedremo più avanti, punta a trasformare Avalanche in un vero hub per interfacciare blockchain e economia reale. Le blockchain realizzate all'interno del progetto possono essere impostate sia in modalità pubblica che in modalità privata. - Creazione di asset digitali Ovvero la tokenizzazione sia di opere dell'ingegno, sia invece di asset finanziari. Nella creazione di questi specifici token possono essere inserite delle regole specifiche, offrendo anche conformità con le leggi che ogni paese impone sul trading di asset finanziari. La duttilità di questo specifico aspetto di Avalanche è massima e forse oggi impareggiabile nello spazio di mercato della finanza decentralizzata. - Smart contract e Dapps Il protocollo di Avalanche permette agli sviluppatori di realizzare propri contratti, con una piattaforma che è almeno sulla carta infinitamente scalabile e che consente esecuzione in tempi inferiori al minuto. In aggiunta, il protocollo può essere utilizzato anche per supportare lo sviluppo di DApps, ovvero App decentralizzate che utilizzano le risorse messe a disposizione sia da questa blockchain, sia invece dalle blockchain pubbliche o private. Gli smart contract su Avalanche Come funziona Avalanche AVAX Dietro i concetti di base per Avalanche AVAX si nascondono tecnologie importanti e meccanismi di funzionamento che vanno debitamente analizzati per capire che tipo di sistema abbiamo davanti e se può effettivamente affermarsi sul mercato, aumentando anche il valore del token AVAX, che è la criptovaluta di riferimento e legata, per valore e funzionamento, a questo protocollo. - Creazione di Asset Il protocollo Avalanche consente di creare asset all'interno della sua blockchain. Può integrare il formato ERC 20, che siamo abituati a conoscere sulla blockchain di Ethereum. Include però anche la possibilità di creare i Fixed-Cap Assets, ovvero token fungibili tra loro che hanno un numero massimo in circolazione e anche - questa è una relativa novità all'interno di un network di questo tipo - Variable Cap Assets, il cui numero massimo in circolazione può essere modulato nel tempo. - NFT Il network di Avalanche permette anche la creazione di NFT - Non Fungible Tokens, ovvero i token non fungibili dei quali si parla ormai con una certa frequenza anche all'interno della stampa non specializzata. Il processo per la creazione di questo tipo di token è chiaro e semplice e permette a tutti di creare i propri token unici, rappresentativi di una certa proprietà digitale. - Creare la propria blockchain Molto interessante anche la possibilità offerta da Avalanche AVAX di creare delle subnet, ovvero delle sotto-blockchain, pubbliche o private, che si appoggiano sulle risorse e le regole di base del progetto, ma che possono avere una gestione separata e con regole proprie. Per il momento queste subnet sono separate fisicamente dal network Avalanche, ma in futuro, anche se con tempi non ancora chiari, l'integrazione sarà totale. - Governance del protocollo È un aspetto che attiene direttamente al funzionamento di base di AVAX e che è legato a parte del suo valore. Anche per questa blockchain, come tante che abbiamo già visto nello spazio occupato dalla DeFi, è necessario stakare coin per avere potere di voto sul futuro del progetto. Tra gli elementi di governance più interessanti troviamo la possibilità di decidere la velocità di creazione di token AVAX. Su questo torneremo tra pochissimo, quando spiegheremo le politiche monetarie di AVAX. Su Avalanche possiamo creare asset con le nostre specifiche regole, anche scelte minuziosamente - Gestione della moneta AVAX Chi investe in Avalanche sta puntando in realtà sull'aumento di valore del token AVAX. È importante dunque capirne la politica monetaria, l'eventuale inflazione e il ruolo che riveste all'interno di questo progetto. AVAX è un primo luogo il token che permette alle diverse chain di comunicare, nel senso che potremo utilizzarlo per pagare altri nodi, a prescindere dalla loro posizione del network. In secondo luogo AVAX viene utilizzato per pagare le commissioni per le transazioni sul network, ovvero in forma di gas. L'aspetto più interessante è che gli AVAX vengono in parte bruciati durante il pagamento delle commissioni. Il che, nel tempo, dovrebbe contribuire a renderli più scarsi e dunque, a domanda costante, ad aumentarne il valore di mercato. - Tripla blockchain Ce ne occuperemo maggiormente all'interno della relativa sezione. Per ora riassumiamo dicendo che Avalanche funziona su tre diverse blockchain integrate. Abbiamo la blockchain dove si creano e si scambiano asset, quella che permette di coordinare le subnet e quella che invece fa girare gli smart contract. Il sistema è perfettamente integrato e consente di utilizzare soluzioni trasversali tra questi servizi. È offerta anche una compatibilità quasi piena con Ethereum, anche tramite VM - Piena gestione da parte dell'utente Asset e contratti che sono creati all'interno del network possono comprendere moltissime regole specifiche. Possiamo ad esempio decidere che un determinato contratto deve essere validato soltanto da nodi in Italia, oppure di riferirsi ad un determinato oracolo all'intento del network. Questo può essere utile anche per chi crea tokenizzazioni di asset finanziari. Perché possiamo stabilire delle regole che siano in accordo con le leggi del paese dove il titolo è quotato, o dove si trovano le borse di riferimento. La duttilità di Avalanche come network la rende molto diversa e soprattutto utile anche per il mondo degli affari reali. Anche eventuali trader e broker che offrono prodotti articolati e in linea con quanto imposto dalla legge, possono ricorrere ad Avalanche per crearli secondo le proprie regole. - Integrazione con Chainlink Come oracolo per i dati che arrivano dal mondo reale, il progetto ha deciso di integrare Chainlink, che offre una blockchain inter-operabile anche tramite altri progetti e un sistema di oracoli in grado di validare e replicare dati che arrivano, ad esempio, dalle piazze finanziarie. Questo è un aspetto fondamentale sia per il funzionamento di alcuni smart contract, sia invece per quanto riguarda il mondo della creazione di token che rappresentano asset finanziari. Uno stream di prezzi, che sia in grado di innescare le condizioni presenti nello smart contract è qualcosa di imprescindibile per un progetto di questa portata. Quali sono le principali caratteristiche del progetto? Il funzionamento del progetto e del protocollo Avalanche e del relativo token dovrebbe essere ormai chiaro. Qui fisseremo gli aspetti più particolari di AVAX e del suo network rispetto agli altri che nel settore DeFi, per cercare di evidenziarne già da ora gli aspetti fondamentali e anche quelli più critici. - Completa compatibilità con Ethereum Il che vuol dire che chiunque operi su Ethereum può trasferirsi anche da oggi sul network Avalanche, sfruttandone i tempi di trasferimento molto più rapidi, le commissioni più economiche e, cosa più importante, le regole di creazione di asset e di sotto-network. - Enterprise L'ampio spazio che viene offerto a chi vuole operare all'interno del progetto, anche in termini di regole da scegliere per il funzionamento dei propri asset e delle proprie blockchain ha un motivo profondo: offrire a tutti, sia a privati che a realtà aziendali, la possibilità di modellare il funzionamento del suo sottosistema, vuoi per comodità personale, vuoi per necessità di carattere legale oppure ancora per strutturazione particolare degli asset che andranno ad essere gestiti. Un'ampia libertà che per molti può costituire, almeno in parte, fonte di confusione: siamo stati abituati fino ad oggi ad utilizzare network e protocolli che si occupano direttamente di offrire dei template. Questo in realtà è possibile anche con Avalanche, dato che appunto possiamo andare a scegliere template e formati già pronti per gli asset, oppure ancora crearne di nostri. Non è un mistero per nessuno: Avalanche punta alla finanza che conta - Compliance con il frammentario mondo della finanza Chi conosce il mondo della finanza sa bene che ogni mercato risponde a regole proprie, che sono imposte dalle autorità nazionali di vigilanza sui mercati. In un mondo così frammentato è impossibile anche soltanto pensare che una sola forma di asset tokenizzato possa andare a soddisfare tutte le esigenze. Una delle più importanti intuizioni di Avalanche e di AVAX riguarda proprio questo aspetto. Permettendo a contratti e asset di essere creati con regole molto specifiche, si offre una toolbox anche a broker e intermediari di alto livello per utilizzare questa blockchain in modo concorde con le regole che devono essere rispettate. Approfondimenti sul progetto La documentazione su Avax Avalanche, per un protocollo così complesso e che ospita così tante funzionalità è copiosa. Il punto di riferimento rimangono il White Paper e il sito internet del progetto, che contengono guide sia per gli utenti alle prime armi, sia invece per chi vuole iniziare a programmare all'interno di questo protocollo. - White Paper Siamo abituati ormai a vederli per qualunque tipo di criptovaluta. Come sempre siamo davanti ad un Mix tra una dichiarazione di intenti e una spiegazione tecnica e teorica del progetto. Un buon punto di partenza per i tecnicamente dotati, che vorrebbero comprendere a fondo anche le differenze tra questo progetto e gli altri simili della sfera DeFi. - Sito internet ufficiale Un'autentica miniera di informazioni, che ospita una grandissima quantità di guide passo per passo, nonché approfondimenti per ogni aspetto interessante del network. Dalla reazione di NFT fino alla gestione di un nodo, anche su servizi in cloud. Qualunque sia l'aspetto che vogliamo approfondire sul progetto Avalanche, troveremo guide sul sito internet, sebbene purtroppo ancora soltanto in inglese, con qualche rara eccezione. Qual’è sarà il futuro di Avalanche AVAX? Avalanche è un progetto molto solido e che si propone sul mercato come un'autentica novità. Ha già raccolto capitali importanti, così come l'attenzione di moltissimi servizi e aziende al di fuori del campo blockchain. Come testimoniamo anche nelle nostre previsioni su AVAX, riteniamo che il progetto sia uno dei più validi della DeFi (finanza decentralizzata) e probabilmente il migliore per quanto riguarda la programmabilità, tanto degli asset quando degli smart contract. Ci sono diversi fattori che devono essere presi in debita considerazione da chi vuole valutare le potenzialità del progetto anche per il futuro. - Penetrazione commerciale Avalanche si pone come un protocollo utile e non soltanto di frontiera. Il suo successo dovrà essere misurato, anche sul breve periodo, con la quantità di aziende che riuscirà a inserire all'interno del proprio progetto. I prodromi tecnologici ci sono tutti: sono pochi i progetti che riescono ad avere una portata come quella di Avalanche e l'aspetto della piena gestione di contratti, asset e anche para-blockchain da parte degli utenti enterprise o meno apre il campo a moltissime applicazioni per il protocollo. - Politica monetaria Torniamo su questo aspetto che dovrà interessare maggiormente chi vuole investire su AVAX senza preoccuparsi troppo del funzionamento del protocollo. C'è un numero massimo di AVAX che verranno mai creati, mentre la community può votare alla velocità di rilascio all'interno della blockchain. Eventuali votazioni future potranno avere ripercussioni importanti sul valore di AVAX e soprattutto chi investe somme importanti dovrebbe tenere conto di questa particolarità del progetto. Avalanche Avax Blockchain Ci sono aspetti molto interessanti su AVAX anche sotto l'aspetto della blockchain, che in realtà costituita da tre diversi sottogruppi che vengono poi coordinati a livello di network centrale. Un'integrazione complessa ma che al tempo stesso garantisce tempi di esecuzione molto rapidi e la possibilità di usufruire in modalità stand alone di alcuni dei servizi offerti dal protocollo. Nello specifico abbiamo: - Network principale È il punto di raccordo e permette alle sotto-chain di comunicare. I membri del network devono transare necessariamente in AVAX ed è qui che avviene la clearing house dei dati e dei contratti che arrivano dalle altre sottocatene. - Exchange Chain A questo livello gira il Protocollo di Consenso del network. È inoltre su questa specifica blockchain che avviene la creazione di asset da parte degli utenti e soprattutto lo scambio degli stessi. Sempre qui avviene lo scambio di valuta interna AVAX. Avalanche integra diverse blockchain, con compiti diversi - Platform Chain Qui gira il protocollo di consenso Snowman e avviene il coordinamento tra diversi Validator. Qui inoltre andremo a creare le sotto-blockchain private o pubbliche, cosa che hanno la libertà di fare tutti i nodi del progetto e anche utenti privati e aziende. - Contract Chain Come è prevedibile dal nome, siamo davanti alla parte del progetto che si preoccupa di gestire gli smart contract, di gestire le macchine virtuali e di innescare i suddetti contratti. Anche questa parte della blockchain complessiva di Avalanche gira sul protocollo di consenso Snowman. - Chain private e pubbliche Come abbiamo già sottolineato, all'interno di questo specifico network è possibile anche creare delle catene che sono pubbliche o private, a seconda delle impostazioni che verranno scelte dal creatore della blockchain stessa. Possiamo così sfruttare, all'interno di queste blockchain, soltanto gli aspetti che ci interessano maggiormente del network, come possono essere la validazione ultra-veloce oppure il sistema di consenso Snowman. Così come per la creazione degli asset, anche qui è lasciata piena libertà all'utente per quanto riguarda la creazione di regole specifiche. Avalanche AVAX Wallet Avalanche è in possesso del proprio wallet, che può essere installato su qualunque tipo di computer attraverso il proprio browser web. Questa soluzione è sufficientemente sicura per gli utenti attivi sul protocollo che si scambiano piccole quantità di denaro senza la necessità di eccessive preoccupazioni su attacchi hacker. Chi vuole però proteggersi e stockare il proprio monte AVAX lontano da sguardi e mani indiscrete, può anche installare software specifico su Ledger Nano X, o in alternativa sull'altro wallet del brand, ovvero Ledger Nano S al fine di conservare i propri AVAX anche offline. Sebbene il software aggiuntivo da installare sia ancora in fase sperimentale, è assolutamente sicuro e non metterà in pericolo la nostra custodia. Questa è una soluzione che riteniamo essere preferibile se dovessimo andare ad acquistare delle quantità considerevoli di token AVAX, in quanto più sicura. Avalanche (AVAX) Mining AVAX è stato già pre-minato e non può essere creato secondo le stesse modalità che conosciamo per Bitcoin e, almeno per ora, su Ethereum. Non è possibile dunque utilizzare il proprio mining hardware per creare AVAX risolvendo calcoli. L'unica opportunità che abbiamo oggi per ottenere Avax è attraverso il cosiddetto liquidity mining, ovvero stakando liquidità che sul network viene ricompensata con altri AVAX. Chi ha delle macchine ASIC o altro tipo di strumento utile per il PoW, dovrà mettersi l'anima in pace e guardare altrove per sfruttare al meglio il proprio hardware. Avalanche Opinioni e Recensioni Raccogliamo qui ulteriori opinioni e recensioni che riguardano il progetto, tenendo conto sia delle determinazioni del nostro staff di esperti, sia invece delle informazioni che possiamo reperire all'interno di forum e canali tematici social che si occupano di questa criptovaluta e del relativo protocollo. Sono fonti di informazione utili, che ci aiutano a comprendere, se ce ne fosse il bisogno, con maggiore precisone qual è la portata del progetto e quali possono essere i risultati futuri di AVAX in termini di valore a mercato. Ripetiamo che chiunque voglia investire una parte importante del proprio portafoglio all'interno di questo network dovrebbe preoccuparsi di conoscerlo il più a fondo possibile. E possibilmente di seguire le community che ne animeranno presente e futuro. Avalanche & Social tematici I forum e i canali social possono essere un buono sbocco per le nostre domande e per le richieste di ulteriori precisazioni sul funzionamento del protocollo di Avalanche e anche della sua criptovaluta AVAX. Qui segnaliamo i migliori canali che si occupano di questo sistema, nei quali si radunano anche sviluppatori e membri del progetto. - Forum ufficiale Avalanche Avalanche offre sul suo sito internet un forum integrato a domanda e risposta libera, che possiamo utilizzare sia per fare domande strettamente tecniche, sia per ottenere risposte sugli aspetti più complessi del funzionamento del protocollo. Il punto di partenza davvero ideale per chi vuole entrare a contatto anche con la community che anima Avalanche. - Reddit Reddit ha un subreddit dedicato ad Avalanche AVAX e si conferma uno degli aggregatori di discussioni pubbliche più importanti del mondo delle criptovalute. Il canale dedicato ad Avalanche è molto frequentato anche da persone che sono direttamente coinvolte nel progetto ed è uno di quelli da tenere tra i preferiti se vogliamo continuare ad interessarci del progetto. - Bitcointalk È il forum storico dedicato a Bitcoin, ma anche uno dei pochi ad offrire a chi investe sugli altcoin un terreno solido per intavolare discussioni anche approfondite. Read the full article
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/scandalo-dei-dossierggi-non-ne-avete-capito-la-gravita/?feed_id=1742&_unique_id=672b7b3b85499 %TITLE% Lo sapete tutti se avete guardato almeno un telegiornale o letto un sito di notizie online. Negli ultimi mesi, un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano ha portato alla luce un caso eclatante di accessi non autorizzati a banche dati italiane e di commercio illegale di informazioni riservate. La gravità, a quanto traspare dai giornali sembra essere legato al fatto dell'aver coinvolto molteplici attori, tra cui imprenditori, professionisti e figure di spicco nel mondo degli affari, della politica e delle investigazioni private. Solite cose: ricchi spiati, grande scandalo. Poveri ricchi spiati. Ovviamente non voglio sminuire la gravità dell'essere spiati se ricchi o famosi, ma voglio spostare l'attenzione su qualcosa di molto più grave che coinvolge tutti, anche me, anche voi che state leggendo, ed è qualcosa che mette in luce qualcosa di immensamente più grave di quanto raccontato superficialmente dalla gran parte dei media che ho visto. Faccio però prima un dovuto riassunto di quanto emerso. I Protagonisti dell’Inchiesta Al centro dell’inchiesta si trova la società di investigazioni private Equalize Srl, diretta da Carmine Gallo, ex ispettore di polizia, e Nunzio Samuele Calamucci, esperto informatico. Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano e socio di maggioranza della stessa Equalize, risulta tra gli indagati. Altri 60 individui, tra imprenditori e consulenti, risultano coinvolti e sono sospettati di avere collaborato o beneficiato dell’accesso illecito a dati riservati. Come Funzionava il Sistema di Spionaggio Secondo quanto emerso, Equalize e i suoi collaboratori accedevano senza autorizzazione a diverse banche dati italiane, ottenendo informazioni preziose sui cittadini, spesso vendute per scopi di dossieraggio e spionaggio industriale. Tra i clienti di Equalize vi sarebbero aziende e studi legali, interessati a raccogliere dati su individui o concorrenti. In pratica, devi firmare un contratto importante? Vuoi sapere se la persona o l'azienda coinvolta sia affidabile o sia pericoloso firmare? Chiedi a Equalize. Il concetto in sè non è illegale o nuovo, sono cose che sono sempre accadute nei limiti del legale. Aziende come Equalize fanno ricerche in rete, sui profili social, nelle notizie su giornali nazionali e locali, scavano in tutto quello che è accessibile. Ho parlato di cosa sanno o social di noi in questo articolo: Cosa sa Facebook di me? Cosa sa Google di me? (short.staipa.it/cqh52) Il problema è che Equalize non utilizzava solo fonti legali ma molte altre. Fonti di Dati Coinvolte Le fonti di dati più rilevanti dalle quali Equalize avrebbe tratto le informazioni sono: SDI (Sistema di Indagine) - gestito dal Ministero dell’Interno: utilizzato dalle forze dell’ordine per accedere a dati personali e a informazioni relative a precedenti penali e investigativi. Serpico - sistema dell’Agenzia delle Entrate: consente l’accesso a dati finanziari, dichiarazioni dei redditi, informazioni fiscali e movimenti bancari dei contribuenti italiani. INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) - archivio di dati previdenziali: fornisce accesso a informazioni su contributi previdenziali, pensioni, sussidi e dati di lavoro dei cittadini. Dati catastali - disponibili presso l’Agenzia delle Entrate: forniscono dettagli sugli immobili, compresi i dati relativi alla proprietà e al valore catastale, informazioni spesso utilizzate per spionaggio immobiliare e finanziario. Banche dati delle Camere di Commercio - consultabili anche tramite la piattaforma InfoCamere: forniscono dati sulle società italiane, amministratori, bilanci e altre informazioni aziendali rilevanti. L’Impatto dello Scandalo e la Reazione delle Autorità Nella gran parte dei servizi che mi è capitato di vedere si poneva l'accento sul fatto che tra le persone dossierate ci fossero presumibilmente persone del calibro di
Ignazio La Russa: Presidente del Senato italiano. Un report su di lui e suo figlio Geronimo è stato commissionato nel 2023. Fonte: rtl.it Matteo Renzi: Senatore ed ex Presidente del Consiglio. È stato oggetto di ricerche da parte delle cyber-spie, con preoccupazioni espresse nelle intercettazioni riguardo alle possibili implicazioni politiche. Fonte: rtl.it Leonardo Maria Del Vecchio: Figlio del fondatore di Luxottica. Avrebbe richiesto informazioni sulla fidanzata e sul fratello per questioni ereditarie. Fonte: rtl.it Letizia Moratti: Ex sindaco di Milano e candidata alla presidenza della Regione Lombardia. Nel 2023, durante le elezioni regionali, sarebbero state richieste informazioni su persone a lei vicine. Fonte: tpi.it Paolo Scaroni: Ex amministratore delegato di Eni e attualmente presidente di Enel e del Milan. È stato oggetto di richieste di raccolta di informazioni compromettenti. Fonte: ottopagine.it Giovanni Gorno Tempini: Presidente di Cassa Depositi e Prestiti ed ex presidente di Fondazione Fiera Milano. È stato oggetto di accessi a dati riservati. Fonte: fanpage.it Alex Britti: Cantante italiano. È stato oggetto di indagini in relazione a una controversia familiare. Fonte: ottopagine.it Marcell Jacobs: Campione olimpico. Lui, il suo manager, il suo allenatore e il suo nutrizionista sarebbero stati intercettati illegalmente. Fonte: fanpage.it E sul fatto che la possibilità di dossierare a quel modo persone di quel calibro possa essere un serio “pericolo per la democrazia” del paese, le informazioni estratte erano infatti altamente sensibili e potevano essere utilizzate per manipolare decisioni aziendali o politiche, o per influenzare gare d’appalto e transazioni economiche. Tutte supposizioni gravi, anzi gravissime certo. Ma dal mio punto di vista c'è qualcosa di ancora più grave di cui non si è parlato abbastanza. Che cosa (forse) non avete capito della gravità dello scandalo dossieraggi Le fonti. Equalize, e quindi possiamo presumere che allo stesso modo possano fare o aver fatto altre aziende non ancora scoperte, hanno avuto accesso a SDI. Significa che un'azienda terza, pagando, può avere informazioni su chiunque di noi abbia commesso un reato, sia stato coinvolto in una indagine, o altro che riguardi la le forze dell'ordine. Hanno avuto accesso a Serpico. Significa che un'azienda terza può sapere tutti i nostri dati finanziari e la situazione economica. Hanno avuoto accesso a INPS. Significa che un'azienda terza può sapere tutto della nostra situazione previdenziale, bonus e contributi che abbiamo richiesto, indennità, figli che abbiamo, legami parentali, informazioni sul lavoro. Hanno avuto accesso a Dati catastali dell'Agenzia delle Entrate. Significa che una azienda terza può sapere tutto sui nostri immobili, se abbiamo una seconda casa, quanto vale la nostra casa. Hanno avuto accesso a Banche dati delle Camere di Commercio. Significa che una azienda terza può sapere se abbiamo un'azienda, ne abbiamo avuto una, abbiamo avuto un fallimento, abbiamo bilanci non perfettamente in sesto. Perché Tutto Questo Riguarda Anche Te La questione non è soltanto che i dati di persone importanti siano stati trafugati. La vera gravità è che qualsiasi informazione archiviata da questi sistemi, inclusa quella di comuni cittadini, potrebbe essere ugualmente a rischio. Una falla di sicurezza come questa, che ha permesso a Equalize di accedere senza autorizzazione a banche dati sensibili, significa che ogni cittadino italiano potrebbe vedere i propri dati personali usati senza consenso e a propria insaputa. Ecco come potrebbe influenzare direttamente la tua vita: Assunzione e Opportunità di Lavoro: Se un'azienda avesse accesso a dati sensibili e legali dei cittadini, potrebbe decidere di non assumere qualcuno a causa di precedenti giudiziari, anche se chiari e superati. O, in caso di investigazione a scopo di selezione del personale, un'azienda potrebbe valutare negativamente anche solo il fatto che qualcuno
sia stato indagato, senza considerare che poi è stato assolto o che l’indagine non ha portato a nulla di concreto. Prestiti e Mutui: Con i dati del sistema Serpico dell'Agenzia delle Entrate, una banca o una società di credito potrebbe avere accesso al tuo profilo finanziario completo, anche in modo illegale, e decidere di non concederti un prestito basandosi su una tua situazione finanziaria passata, anche se oggi stabile. Questo tipo di informazioni, se trafugate e utilizzate in modo inappropriato, rischiano di influenzare negativamente le tue possibilità economiche. Servizi Previdenziali e Assicurazioni: Se i tuoi dati previdenziali o medici sono accessibili tramite una falla di sicurezza, un'azienda potrebbe decidere di non stipulare una polizza assicurativa sulla vita o invalidità. Per esempio, potrebbero valutare il tuo stato di salute o l’entità dei contributi INPS e decidere che sei un “rischio” troppo alto. Vendita e Acquisto di Immobili: Con accesso a dati catastali dettagliati, un’agenzia immobiliare potrebbe modificare l’offerta o influenzare le condizioni di acquisto o vendita di una tua proprietà. Se i dati relativi al valore catastale della tua casa o la sua situazione legale (es. ipoteche) diventano accessibili a chiunque, potresti trovarsi a essere valutato o trattato ingiustamente in un affare immobiliare. Privacy Personale Compromessa: Infine, l’idea che aziende private possano ottenere informazioni sensibili sui legami familiari, lo stato di salute o i redditi dei cittadini, crea una situazione di controllo pervasivo che è difficile ignorare. Significa che un'azienda o un ente privato potrebbe conoscere dettagli personali che, in una società giusta, resterebbero confinati tra te e l’istituzione pubblica. La Necessità di Rafforzare la Sicurezza dei Dati Il problema non è che siano stati rubati dei dati a dei politici, o cantanti, o sportivi o imprenditori importanti. Il problema è che evidentemente i dati di enti e sistemi governativi italiani sono un colabrodo. Che siti come quello di INPS siano progettati in maniera terribile e a tratti inusabili è sotto gli occhi di tutti, ma che siano anche un colabrodo in termini di sicurezza è davvero grave perché ci può andare di mezzo chiunque di noi. Il problema è che in Italia la gran parte di chi "deve metterci i soldi" pensa ancora che l'informatica sia un giochetto semplice che si può fare al risparmio. Che gli informatici che chiedono tanti soldi o tante risorse siano solo degli esosi e che sia possibile fare lo stesso risparmiando sulla forza lavoro e sulle infrastrutture. Che basti un pc con il minimo dei requisiti a sostituire una infrastruttura con firewall avanzati, sistemi di prevenzione delle intrusioni, sistemi di ridondanza e backup, vpn, sistemi ci criptazione, disaster recovery e soluzioni di ripristino, sistemi di monitoraggio continuo e paroloni che... boh, basta che vada. Se va, siamo a posto. Se abbiamo risparmiato dei soldi meglio. Anche il fatto che quando ci sono i famosi Click Day vadano giù tutti i sistemi, ormai comunemente accettato, non è dovuto al sovraccarico ma alla mancanza di risorse nei sistemi, alla mancanza di pianificazione, al voler risparmiare a tutti i costi sulla pelle degli utenti. E gli utenti siamo noi. E a decidere dove mettere i soldi sono invece i politici che votiamo. Fonti Il Post: "L'inchiesta sui dati rubati e Equalize" Fanpage.it: "Lo spionaggio di Equalize e le banche dati violate" Il Post: "Database, furto e inchiesta di Milano"
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