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I file di Twitter rivelano la rete di censura guidata dal governo
Non importa che tu stia pagando i loro stipendi con i tuoi soldi delle tasse guadagnati duramente … Source: March 22, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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Grande successo per la seconda edizione di 'Lisondria Fest': logistica e sviluppo al centro del dibattito
Oltre 200 partecipanti per la Festa della Lega di Alessandria: un evento dedicato al futuro del territorio
Oltre 200 partecipanti per la Festa della Lega di Alessandria: un evento dedicato al futuro del territorio Sabato pomeriggio e sera, il Salone del Circolo ACLI di San Michele ad Alessandria ha ospitato la seconda edizione di ‘Lisondria Fest’, la Festa della Lega di Alessandria, che ha registrato una grande partecipazione e offerto contenuti di notevole importanza. L’evento, focalizzato sul tema…
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LUCI ROSSE
Quando ero un acerbo adolescente, mi facevo trascinare dagli amici più grandicelli al cinema. Devo dire che nel mio quartiere esistevano ben tre sale cinematografiche, di queste, ne è rimasta una sola in attività, spesso chiusa, gestita alla meglio da qualche associazione locale. Delle altre due, una è diventata una banca e l'altra un piccolo supermercato.
Di queste tre sale, la più intrigante proiettava film a luci rosse. Alla cassa c'era quasi sempre una donna ma la vergogna ad entrare non ci sfiorava. Certamente ci guardavamo intorno per vedere se qualche conoscente ci pizzicava all'uscio e poi di corsa dentro. All'uscita la stessa accortezza, via libera e si fischiettava!
Qualcuno si camuffava con occhiali scuri, il bavero alzato e il tono della voce era roba da doppiatore di Al Pacino: "cinque biglietti, grazie!"
In verità, non eravamo per niente maggiorenni, forse solo uno tra noi, io potevo avere tredici, forse quattordici anni, ma la cassiera non chiedeva i documenti e ci lasciava entrare.
Funzionava che potevi restare seduto anche per tre spettacoli consecutivi, non esisteva il cambio di pubblico, si entrava quando volevi e così per uscire; inutile dire che quasi tutti uscivano dopo aver fatto almeno un bis.
Erano tempi diversi, non esisteva internet e in televisione il nudo era merce rara. Ricordo un programma televisivo su Rai Due: ���Odeon. Tutto quanto fa spettacolo”, un rotocalco abbastanza disinvolto. Mia madre conosceva la mia passione per Tex Willer e Diabolik e non comprendeva bene il mio interesse per quel tipo di programma: "bravo, guardi anche programmi intellettuali!?" Le era sfuggito quel servizio che mostrava le ballerine del Crazy Horse a seno nudo!
Non mi voglio dilungare, ma la situazione politica sembra proprio un film a luci rosse. Pensavo alle parole di Giorgetti, che parla di sacrifici che si dovranno fare, di soldi che non ci sono, della grande fregatura che toccherà ancora una volta a quella parte di lavoratori italiani onesti, così capisco che negli anni non e' mai cambiato niente per questa parte d'italiani.. sempre messi in quelle pose che passavano sullo schermo di quel cinema.. @ilpianistasultetto
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IL SUDAFRICA METTE FINE AI SAFARI DI CACCIA DEI LEONI
Il Sudafrica ha approvato una nuova politica per la conservazione e la prosperità sostenibile di leoni, elefanti, rinoceronti e leopardi. Il piano prevede l’introduzione del divieto di allevare i grandi animali selvatici per la caccia. La pratica a cui questo provvedimento fa riferimento è la cosiddetta ‘caccia ai trofei’ che consiste nel liberare animali nei confini di un’area recintata, per essere uccisi da cacciatori che pagano per garantirsi la cattura di una preda e per portare con sé la testa o la pelle dell’animale ucciso. In Sudafrica, tra gli 8.000 e i 12.000 leoni sono allevati in circa 350 fattorie, secondo le stime delle organizzazioni per la protezione degli animali che denunciano regolarmente le condizioni in cui gli animali sono tenuti in cattività. La nuova posizione del Governo sudafricano prevede di “porre fine alla detenzione di leoni per scopi commerciali e chiudere le strutture per i leoni in cattività, porre fine all’allevamento intensivo di leoni in ambienti controllati e allo sfruttamento commerciale dei leoni in cattività”. Il provvedimento ha l’obiettivo, inoltre, di eliminare gradualmente l’addomesticamento e l’intensificazione della gestione in cattività di rinoceronti e leopardi. “Il settore è vasto e complesso, con una lunga storia che non corrisponde più agli attuali standard internazionali e alle politiche di conservazione”, ha sottolineato Kamalasen Chetty, del comitato creato appositamente dal Governo. Il provvedimento entrerà in vigore gradualmente nel corso di due anni, per consentire agli allevatori di rilasciare gli animali in natura e per riconvertire le proprie attività. ___________________ Fonte: Governo del Sudafrica; foto di Steward Masweneng
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Mancano uomini
L’Ucraina ha perso 10 milioni di persone dall’inizio della guerra, un quarto. Colpa di rifugiati, caduti al fronte e un tasso di natalità in picchiata. Cifre impressionanti. La guerra non la stanno perdendo per carenza di armi, ma di uomini. Anche perché i pochi abili, non la vogliono fare. Mentre l’Occidente invia armi, a Kiev imperversa lo scandalo dei disertori falsi invalidi. Carenza di uomini in prima linea ma anche nei palazzi del potere. In Ucraina come in Europa dove i politicanti cavalcano le paure e l’ignoranza dei cittadini invece di gestire la realtà in maniera intelligente. Perché la propaganda rende di più della verità. In Europa crepano più persone di quelle che nascono. Molte di più. Un problema epocale con paesi come l’Italia che si stanno letteralmente spopolando. Una cittadinanza giurassica man mano si congeda senza che nessun la rimpiazzi. Solo da noi servono almeno 120.000 immigrati all’anno. A dirlo sono gli industriali, i datori di lavoro che confermano come l’immigrazione non sia affatto un problema, ma addirittura una necessità. E sempre più urgente. Perché senza lavoratori si abbassano le saracinesche e si chiudono i cancelli d’interi comparti condannando l’intero paese al declino economico e quindi sociale. Ma nonostante attività e paesi interi chiudano i battenti per carenza di uomini, la politica rigetta quelli che sbarcano aprendo centri di detenzione, organizzando deportazioni e rimpatri e lasciando che orde di baldanzosi giovani girino a zonzo. Davvero assurdo. Noi del mondo ricco non facciamo più figli mentre nel mondo povero ne fanno fin troppi e quei figli della miseria per sopravvivere son disposti ad emigrare fin da noi. Ottimo. Una fortuna, altro che disgrazia. Due piccioni con una fava. Eppure niente. Prevale l’ignoranza e la propaganda. Prevale la paura. Tutta colpa della mancanza di uomini nei palazzi del potere. Alla politica non interessasse la realtà ma accontentare i propri tifosi in modo da allungarsi la carriera. I politicanti sanno che a molti l’immigrazione fa paura perchè temono di perdere presunte identità e certezze. E i politicanti sanno soprattutto che la paura rende nelle urne mentre le verità sgradite molto meno. E quindi la sfruttano. Invece di spiegare ai cittadini il quadro generale, invece di coinvolgerli nelle sfide della nostra era, invece di costruire insieme a loro alternative intelligenti, assecondano i loro istinti. Perché conveniente, perché più facile, perché oltre alle prossime elezioni il politicante non vede. Negli ultimi anni la politica non ha potuto negare il dramma dello spopolamento, ma ha tentato di porvi rimedio infilandosi nel letto dei cittadini per fargli sfornare più figli. Pie illusioni. L’univa vera soluzione a portata di mano è smetterla di criminalizzare l’immigrazione e gestirla piuttosto in maniera intelligente. Servono corridoi umanitari ufficiali e sicuri che rimpiazzino quelli clandestini e procedure semplici e rapide di formazione e integrazione professionale e sociale dei nuovi arrivi in modo che siano operativi nel più breve tempo possibile. Servono poi servizi che aiutino uno sviluppo sanno della nuova società multietnica prevenendo ghettizzazioni e derive razziste. Ma per riuscirci servono uomini di potere capaci di lungimiranza, onestà intellettuale, disinteresse, apertura mentale e forza morale. Uomini che mancano nei palazzi del potere ma anche per strada. Dove prevale il tifo e si abbocca a pifferai propagandistici invece d’informarsi e dare una mano. Dove si punta sempre il dito scagliandosi contro gli altri invece di guardarsi allo specchio, dove prevale l’egoismo e le ricette semplicistiche, dove prevale la paura invece che il coraggio che insieme ce la possiamo fare. Soffriamo una drammatica carenza di uomini. E la vera soluzione è riscoprirsi tali.
Tommaso Merlo
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Non ti scordar di me
L'ingombrante presenza di Ciccio Kim e di una guerra fratricida che ufficialmente non è mai finita spunta fuori nella vita quotidiana in vari modi:
Nei militari in uniforme che si incontrano in giro per la città.
Nei cartelli che indicano la presenza del rifugio più vicino.
Negli armadietti lungo il mezzanino della metro che contengono maschere antigas e altro materiale di emergenza.
Nei video della protezione civile nelle stazioni e sui treni che indicano che cosa fare a seconda delle diverse situazioni.
Poi come in Giappone è praticamente impossibile trovare dei cestini della spazzatura.
Oggi a causa della nuvola di Bonaccini (ci sarà sicuramente qualcuno in grado di dargli la colpa per la pioggia anche a queste latitudini) abbiamo dovuto optare per attività al chiuso, nello specifico gironzolare per la stazione di Gangnam.
Ovviamente ci siamo persi. Ovviamente abbiamo preso un montacarichi che ci ha portato in un non luogo dove non c'era niente e nessuno. Ovviamente faceva parte della sede della Samsung. In merito a questo ultimo punto, la famiglia che ha in mano l'impero Samsung non si occupa unicamente di tecnologia e elettronica ma gestisce una galassia di servizi ed è spesso ipotizzata influenzare l'agenda politica del Paese.
Se il quartiere dove abbiamo l'hotel in "centro storico" è sgarrupato, qui complice anche la sede della Samsung le cose sono radicalmente differenti, lo sono i negozi, le persone, il contesto.
Un contrasto che rispecchia fedelmente quello mostrato in "Parasite".
Bonus: gli anziani se ti vedono perso provano ad aiutarti nonostante la barriera linguistica. Le persone si sforzano di parlare inglese anche se non lo sanno bene (o non lo sanno proprio).
Per essere un Paese coi pagamenti digitali e app ovunque, la tessera ricaricabile dei trasporti può essere ricaricata alle macchinette nelle stazioni SOLO TRAMITE CONTANTI.
Eccheccazz.
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instagram
Grazie Lapini sei l'unico rimasto a fare con le tue foto una narrazione realistica di ciò che accade. Il TG3 regionale fascio leghista doc ha dedicato 30 secondi netti al presidio dopo 5 sulla uno bianca e a seguire altri 5 alle attività nelle case di riposo per anziani per finire con un servizio infinito sulla vittoria del Bologna Ha fatto vedere immagini insensate, ha bollato tutto come "scontri " ha ridotto il comunicato ad un bignami , traslando il nome del comitato promotore ha etichettato il presidio come partecipato da fantomatici giovani palestinesi . Certo una picevole sorpresa che Bologna sia abitata da tanti giovani palestinesi! Ricordiamoci che con un'informazione libera la politica si guarderebbe bene di fare quello che fa. Non bastano i presidi bisogna smettere di guardarla questa RAI e pure il resto della tv. Da liceale ho approfondito molto gli studi e letture sull'Olocausto e spesso mi sono chiesta come il mondo potesse essere stato a guardare pur sapendo ora lo so, l'ho capito anche troppo bene. Il popolo palestinese è sulla coscienza di ognuno di noi. Ricordiamocelo domattina quando ci guardiamo allo specchio. Sentiamocela tutta la responsabilità quando dopo le veline di nonna Mara Venier riaccendiamo la TV e paghiamo il canone.
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La Liberation School dal punto di vista di una madre.
Mercoledì 25 giugno 1969 iniziò la prima Liberation School delle Pantere Nere ad East Bay, presso la chiesa del Buon Pastore, a Berkeley. Avendo udito í camion con gli altoparlanti che il giorno prima avevano annunciato in tutto il quartiere l'inizio della scuola, decisi di andarci con il mio maschietto di due anni per osservare la scena e vedere come potevo aiutare. Ciò che trovai fu una scuola ben organizzata e progressista, nel vero spirito del socialismo. Il primo giorno comparvero circa 10-15 bambini, di età dai quattro ai dieci anni. Ora, dopo più di una settimana, la frequenza varia da 25 a 30 ragazzi, A tutti viene dato un caloroso benvenuto nella « Grande Famiglia », come è chiamato il gruppo. Di fatto fui molto sorpresa quando parlando con una delle sorelle delle Pantere il primo giorno la sentii dire: « Potrebbe portare suo figlio tutti i giorni? ». Non molto sicura di ciò che un bambino vivace di due anni potesse imparare e/o offrire, decisi di dargli una possibilità e continuo a farlo con pochi rimpianti.
La giornata incomincia alle 9:00 con circa tre o quattro bambini. È servita loro una prima colazione di latte, frutta e cereali dallo staff delle Pantere e da volontari della comunità, molti dei quali sono anche attivi in altre organizzazioni. Appena quei pochi sono serviti, comincia il da fare per gli altri bambini che arrivano. […] L'insegnamento segue il programma delle Pantere e la conoscenza dei leader-chiave delle Pantere — Huey P. Newton, Eldridge Cleaver, Bobby Hutton, Bobby Seale soprattutto — costituisce quotidianamente una parte delle lezioni. Ai bambini si insegna anche a conoscere la società in termini di lotta di classe in modo chiaro, facilmente comprensibile per dei bambini. Ogni giorno della settimana è destinato ad uno studio particolare: un giorno si dovrà studiare la lotta di classe, un altro ci sarà un film su lotte come quella della Convenzione Democratica Nazionale di Chicago e venerdì è il giorno delle esperienze sul campo. I giorni delle esperienze sui campo sono organizzati attorno ad attività delle Pantere e sono programmati per dimostrare visivamente la natura razzista, di classe della società in cui i bambini vivono. Così i bambini un giorno visitarono la scena del massacro di polizia del 6 aprile 1968, che portò all'assassinio di Bobby Hutton. La classe vide anche il posto dove Huey P. Newton fu avvicinato dai maiali di Oakland e incastrato in una accusa di assassinio. Durante la settimana i bambini studiano gli avvenimenti di attualità, cultura rivoluzionaria e teoria della lotta di classe. L'educazione è ricevuta bene. I bambini imparano perché concetti chiave e complicati sono presentati in termini semplici. Definizioni come « liberazione significa libertà », « rivoluzione significa cambiamento », sono capite facilmente dai bambini ed ogni definizione è spiegata in maggior dettaglio durante il corso degli studi. Tutte le personalità chiave del partito delle Pantere Nere e nella politica sono identificate con grandi manifesti o fotografie, ognuno dei quali si contraddistingue per un particolare, cosi che i bambini non possano confondersi facilmente.
Chiara Saraceno, Dall'educazione antiautoritaria all'educazione socialista, De Donato editore (collana Temi e problemi), 1972¹, pp. 322-323.
#Chiara Saraceno#Dall'educazione antiautoritaria all'educazione socialista#comuni infantili#De Donato editore#filosofe#sociologia#anni '70#letture#leggere#libri#saggi#saggistica#Storia del XX secolo#liberazione#famiglia#politiche sociali#bambini#pedagogia#infanzia#storia delle donne#femminismo#Black Panthers#movimento del Sessantotto#contestazione giovanile#sviluppo della personalità#Bobby Seale#responsabilità#società#Huey P. Newton#Pantere Nere
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L'età moderna ha comportato anche una glorificazione teoretica del lavoro, e di fatto è sfociata in una trasformazione dell'intera società in una società di lavoro. La realizzazione del desiderio, però, come avviene nelle fiabe, giunge al momento in cui può essere solo una delusione. È una società di lavoratori quella che sta per essere liberata dalle pastoie del lavoro, ed è una società che non conosce più quelle attività superiori e più significative in nome delle quali tale libertà meriterebbe di essere conquistata. In seno a qussta società, che è egualitaria perché tale è il modo in cui il lavoro fa vivere gli uomini, non c'è classe, aristocrazia politica o spirituale da cui possa partire una restaurazione delle altre capacità dell'uomo. Persino i presidenti, i re e i primi ministri considerano le loro funzioni come un lavoro necessario alla vita della società, e anche tra gli intellettuali sono rimasti solo pochi individui isolati a considerare il loro lavoro come un'attività creativa piuttosto che come un mezzo di sussistenza. Ci troviamo di fronte alla prospettiva di una società di lavoratori senza lavoro, privati cioè della sola attività rimasta loro. Certamente non potrebbe esserci niente di peggio.
Hannah Arendt - Vita Activa
#Hannah Arendt#Vita Activa#filosofia#filosofia contemporanea#oggi piove talmente tanto che ho skippato la palestra e mi sono messa a leggere un poco sotto le coperte#vita lavorativa
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Le Tavole della Legge
Sospetto, come la Corte penale dell’Aia, che Benjamin Netanyahu a Gaza abbia commesso crimini di guerra. Sono convinto che crimini di guerra siano stati commessi ottanta anni fa dagli Stati Uniti a Hiroshima e a Nagasaki e dall’aviazione alleata sulle città tedesche, rase al suolo, sterminata la popolazione civile. Ringrazio il cielo di non essere nato in un tempo e in un luogo nei quali l’uso della forza fosse necessario alla sopravvivenza e alla sconfitta del tiranno, e cioè in un tempo e in luogo nei quali fosse necessario ammazzare per salvarsi e ammazzare per accorciare la guerra e salvare più persone possibile.
Ringrazio soprattutto il cielo di non essere passato, per questo, dal metro di un giudice che stabilisse innocenza o colpevolezza, un centimetro di qui o uno di là. Da Norimberga in poi – e penso Norimberga compresa, dove si processarono i criminali nazisti – il tentativo di dividere i buoni e i cattivi in guerra, secondo le Tavole della Legge, è stato disastroso. Già incriminare Vladimir Putin è un’assurdità. Forse una necessità giuridica, ma un’assurdità politica. Poi che fai? Tratti col criminale di guerra? E le aiuta, quelle trattative, un’incriminazione? E servirà a qualcosa la nuova incriminazione in Medio Oriente? Le guerre si concludono, dopo orribile sperpero di morte, per volontà politica perché la politica è la più alta delle attività umane: è flessibile, malleabile, trova l’incastro impossibile. La giustizia invece è per suo stesso nome assoluta: non vuole più nessuna sfumatura. Mi pare questo il caso perfetto in cui la giustizia si mette più in alto della politica, e fa solo danno.
Mattia Feltri
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Voglio mettere qualcosa degli Squallor ma non posso scrivere il titolo perché il politically lo censura...due parole su di loro che non possono essere paragonati a nessuno perché non appartenevano a nessun partito...erano liberi...Anarchici, sfrontati, senza pietà per nessuno, apparentemente senza senso ma in realtà intelligentissimi. Hanno perculato tutto e tutti, dalla politica al sesso, con musica e arrangiamenti stratosferici. I Frank Zappa italiani, con la differenza che a causa della loro attività principale di musicisti per il "mainstream" (hanno composto il 70% della musica italiana) non si sono mai concessi al live. In questo video fanno il verso alla telenovela del momento: anche i ricchi piangono...con un titolo un po' modificato 😂 geniali...
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"Re Federico" di Gianni Rodari, musicata e interpretata Da Virgilio Savona nel 1969.
C'era un re di nome Federico
che andò in guerra e cercava il nemico.
Ma il nemico era andato
a comprare il gelato
infischiandosene del re Federico.
- Nemico, nemico, vieni fuori che ti aspetto! -
- Adesso no, finisco il sorbetto -.
- Vieni fuori che ti aspetto con la spada e con la lancia -.
- Adesso no, perché ho il mal di pancia -.
Re Federico per la disperazione
buttò la corona e andò in pensione.
(Da "Filastrocche in cielo e in terra", 1960)
Virgilio Savona, negli anni '60, in parallelo con la sua attività di membro del Quartetto Cetra, fu molto impegnato nella produzione di canzoni di protesta e di satira, spesso improntate su temi anarchicheggianti a antibellici.
Altri suoi #cantiantimilitaristi erano "Sciabola al fianco, pistola alla mano" e "Il proconsole Dione e il fante Massimiliano", entrambe del 1969.
Nello steso periodo ha musicato anche "Dopo la pioggia", un'altra poesia contro la guerra di Gianni Rodari, quella che si conclude con il meraviglioso distico:
"Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra."
Sua anche la versione in musica di un pensiero ultramilitarista di Marco Porcio Catone detto il Censore, che cantò e ridicolizzò Giorgio Gaber in "Sexus e Politica" nel 1970.
Il cartaginese
è già nostro nemico
perché chi si prepara
a muovere una guerra
pur se non stringe ancora
un'arma nelle mani
ma è pronto per colpire
colpire all'improvviso
è già nostro nemico
#virgilio savona#Rodari#gianni Rodari#antiwarsongs#cantiantimilitaristi#guerra#giorgio gaber#gaber#quartetto cetra#Youtube
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“Il Governo sta procedendo a spallate alla demolizione della Rai“. Così ha detto Elly Schlein. Con involontaria tragicomicità le ha fatto eco (...) Marco Furfaro, uno dei membri della nuova Segreteria del Pd. Rispondendo a (chi) aveva osato affermare che “la lottizzazione c’è sempre stata” e che “affermare che l’uscita dell’Annunziata dalla Rai sia un vulnus alla democrazia, è un dibattito demenziale…”, Furfaro ha sentenziato: “Non è che perché fino ad ora si sia fatto sempre schifo, ci sia un alibi per continuare a fare schifo”. Dunque, uno dei nuovi alfieri della Segreteria Schlein ha affermato di fatto che la sinistra (...) ha fatto sempre schifo, occupando la quasi totalità delle posizioni disponibili (...).
L’area dem, a conti fatti, mantiene nove poltrone (...), aggiungiamoci le tre assegnate al M5s (...) e avremo ben dodici poltrone affidate all’area di Centrosinistra, contro le quindici assegnate oggi all’area di Centrodestra, fra le quali contiamo l'Ad di RaiCom (...) che proveniva dall’area dem-renziana.
Resta il fatto (...) che i più ricchi centri potere che distribuiscono appalti milionari come Rai Fiction e Rai Cinema restano in mano alla sinistra, come anche Rai Kids e Rai Cultura: (...) una parte fondamentale delle attività di un servizio pubblico (...). Settori in cui ci sarebbe un enorme bisogno di cambiamento, con l’abbandono dell’imperante pensiero unico relativista e della cultura woke da cui sono pervasi.
L’impressione è quindi che, a dispetto degli allarmi della Schlein, non ci sia stata alcuna spallata (...). Davvero stridenti in questo contesto le dimissioni di Lucia Annunziata, cui era stato confermato il programma, “perché non ci sono le condizioni”. Davvero triste epilogo di carriera per un’affermata professionista, alla ricerca di un martirio del tutto ingiustificato. (...)
A.Contri, un ex che sa di che verminaio sinistro si sta parlando, via https://www.ilsussidiario.net/news/rai-politica-le-poltrone-che-contano-in-mano-alla-sinistra-che-grida-allo-scandalo/2543541/
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VIVIAMO IN UNA DITTATURA TECNOCRATICA E VI DIMOSTRO IL PERCHÉ
Ogni misura politica tendenzialmente è ascrivibile al campo della politica. Spesso,però,determinate scelte politiche vengono ammantate di un capzioso alone "tecnico".
Ciò serve a limitare la dissidenza in un sistema che non e' democratico.
Spiego il perché: Se vivessimo davvero in democrazia, la mia contrarietà alla smaterializzazione della moneta - conscio che essa prelude alla realizzazione di un sistema di controllo biopolitico di natura totalitaria = dissenti?
Con un click ti spengo la vita bloccandoti i conti correnti - allora mi dovrebbe esser riconosciuta la libertà, nella MIA attività, di decidere in quale forma ricevere pagamenti e, nel caso la controparte acconsenta, la modalità con la quale effettuare pagamenti.
Ne consegue che, se mi viene imposta ab origine (ovviamente sotto forma di scelta "tecnica") la modalità attraverso cui effettuare e ricevere pagamenti, allora mi si obbliga a concorrere alla realizzazione di un disegno politico - chiaramente totalitario - che io invece voglio avversare.
Ergo, la mia libertà politica è ampiamente menomata perché, non solo non mi è permesso di dissentire, ma sono addirittura obbligato a realizzare il disegno politico della tirannide tecnocratica imperante.
Quindi , come si può affermare oggi di vivere in una democrazia?
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In un’era in cui il potere economico sembra spesso eclissare quello politico emergono inquietanti verità sul ruolo delle grandi aziende nel plasmare – e talvolta minare – i fondamenti stessi della democrazia globale. Un recente rapporto dell’International Trade Union Confederation (Ituc) getta luce su pratiche di cui forse la politica dovrebbe occuparsi con più coraggio.
Al centro di questa rete di influenza troviamo nomi che quotidianamente entrano nelle nostre vite: Amazon, Tesla, Meta, ExxonMobil, Blackstone, Vanguard e Glencore. Giganti dell’economia mondiale che, secondo l’ITUC, non si limitano a dominare i mercati ma estendono i loro tentacoli fino a toccare le corde più sensibili della politica e della società.
Multinazionali e regole democratiche
Amazon, il colosso dell’e-commerce guidato da Jeff Bezos, si distingue non solo per la sua posizione dominante nel mercato ma anche per le sue pratiche aggressive nei confronti dei sindacati. L’azienda, quinta maggiore datore di lavoro al mondo, è stata accusata di violare i diritti dei lavoratori su più continenti, di eludere le tasse e di esercitare una pressione lobbistica senza precedenti a livello nazionale e internazionale. La sua influenza si estende fino al punto di sfidare la costituzionalità del National Labor Relations Board negli Stati Uniti e di tentare di sovvertire le leggi sul lavoro in Canada.
Non meno controverso è il ruolo di Tesla e del suo eccentrico fondatore, Elon Musk. L’azienda automobilistica, simbolo dell’innovazione tecnologica, si trova al centro di accuse di violazioni dei diritti umani nella sua catena di approvvigionamento e di feroci opposizioni alle organizzazioni sindacali in Stati Uniti, Germania e Svezia. Musk stesso è finito sotto i riflettori per il suo sostegno a figure politiche controverse come Donald Trump, Javier Milei in Argentina e Narendra Modi in India, sollevando interrogativi sul ruolo dei magnati tech nella formazione dell’opinione pubblica e nelle dinamiche politiche globali.
Meta, l’impero dei social media di Mark Zuckerberg, si trova al centro di un ciclone di critiche per il suo ruolo nell’amplificare la propaganda dell’estrema destra e nel facilitare la crescita di movimenti antidemocratici. La piattaforma, che raggiunge miliardi di utenti in tutto il mondo, è accusata di essere un veicolo per la diffusione di disinformazione e odio, minando le basi stesse del dibattito democratico in numerosi paesi.
Multinazionali della finanza e dell’energia
Il rapporto dell’ITUC non risparmia nemmeno i giganti della finanza e dell’energia. Blackstone, guidata dal miliardario Stephen Schwarzman, noto sostenitore di Donald Trump, è accusata di finanziare movimenti politici di estrema destra e di investire in progetti fossili e di deforestazione nell’Amazzonia. ExxonMobil, dal canto suo, è citata per il suo ruolo nel finanziare ricerche anti-climatiche e per le sue aggressive attività di lobbying contro le regolamentazioni ambientali.
Le aziende, con le loro vaste risorse finanziarie e la loro influenza capillare, sembrano in grado di plasmare l’agenda politica globale a loro vantaggio, spesso a discapito dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente e della stessa sovranità degli Stati nazionali.
La sfida che si presenta è titanica. Come sottolinea Todd Brogan, direttore delle campagne e dell’organizzazione dell’ITUC, “si tratta di potere, di chi ce l’ha e di chi stabilisce l’agenda”. In un mondo in cui le corporazioni multinazionali spesso superano il potere degli Stati, e in cui non esiste alcuna responsabilità democratica, è fondamentale che i lavoratori e i cittadini si organizzino per contrastare questa deriva.
Il 2024 si preannuncia come un anno cruciale, con 4 miliardi di persone chiamate alle urne in tutto il mondo. In questo contesto, l’ITUC sta spingendo per un trattato internazionale vincolante che possa finalmente rendere le corporazioni transnazionali responsabili ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani. Anche da noi Meloni aveva promesso di fare “la guerra alle multinazionali”. Per ora l’abbiamo solo ricevere un premio da Musk.
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[TRAD ITA] 231229 ANNUNCIO WEVERSE DELLA BIGHIT MUSIC:
"Salve.
Questa è la BIGHIT MUSIC.
La nostra azienda avvia regolarmente procedimenti legali contro autori di attività dannose legate ai BTS, tra cui diffamazione, attacchi personali, molestie sessuali, diffusione di informazioni infondate e critiche mal intenzionate. Desideriamo fornire un aggiornamento su queste attività.
Durante questo trimestre, abbiamo presentato numerose denunce penali alle forze dell'ordine presentate dai nostri fan e raccolte attraverso il nostro monitoraggio sulla base di prove relative ad atti che violano i diritti degli artisti, inclusa la diffamazione.
La persona contro cui abbiamo presentato denuncia penale per aver violato la legge sulla pena del reato di stalking menzionata nel nostro precedente avviso è stata sottoposta a sanzioni penali a seguito delle indagini dell’accusa. In considerazione della gravità dei comportamenti che mettono a rischio l'incolumità e la privacy degli artisti, abbiamo presentato istanze chiedendo sanzioni più severe. L'individuo che ha visitato più volte la residenza degli artisti è stato denunciato alla polizia con l'accusa di violazione della legge sulla pena del reato di stalking e violazione di domicilio, e un'indagine è in corso, come riportato dai media.
Per quanto riguarda la persona che in precedenza si era spacciato per un membro dei BTS e aveva fatto trapelare musica inedita, abbiamo ottenuto prove di ulteriori crimini di furto d'identità di artisti. Ulteriori accuse penali sono state presentate contro l'impostore, che hanno portato all'arresto e all'incriminazione. Il processo è in attesa del verdetto del tribunale.
Per quanto riguarda le voci calunniose con evidente intento malevolo nei confronti degli artisti, abbiamo raccolto numerosi messaggi malevoli che comportano la diffusione di informazioni false e diffamazione e li abbiamo inclusi nella denuncia. Adottiamo una politica di tolleranza zero quando intraprendiamo azioni legali in procedimenti civili e penali contro dicerie dannose che minano la reputazione dei nostri artisti.
Dopo una lunga indagine di polizia, è stata accertata l'identità di un individuo che ha ripetutamente pubblicato false informazioni e commenti malevoli e diffamatori su NatePann e Naver, per un totale di decine di casi. Sebbene il sospettato in questione abbia proposto un accordo, abbiamo chiaramente reso nota la nostra presa di posizione di perseguire la massima responsabilità legale senza un accordo.
La BIGHIT MUSIC raccoglie regolarmente informazioni su messaggi dannosi riguardanti i BTS, li segnala alle autorità e intraprende azioni legali. Continueremo a intraprendere azioni legali senza interruzione, anche mentre tutti i membri stanno svolgendo il servizio militare. Continueremo ad adottare a misure rigorose e seguire la nostra politica di assenza di accordi e di clemenza ritenendo i sospettati responsabili.
Vi chiediamo di utilizzare costantemente la nostra hotline per le questioni legali ([email protected]) per segnalare eventuali casi di abuso.
Siamo sempre grati per l'affetto e la dedizione dimostrati dai fan dei BTS. La BIGHIT MUSIC continuerà a lavorare per garantire che i diritti dei nostri artisti siano pienamente protetti.
Grazie."
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Giuls)
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