#Arturo Cirillo
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Fotografia di scena Cyrano De Bergerac di Edmond Rostand al Teatro Petrarca di Arezzo adattamento e regia Arturo Cirillo
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Mario Perrotta porta in scena a Città di Castello e a Magione il suo spettacolo "Dei Figli" Sabato 16 marzo alle 20.45 al Teatro degli Illuminati di Città di Castello e domenica 17 marzo alle 18 al Teatro Mengoni di Magione, l'attore e dramma...
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Weekend a teatro tra Cyrano, Cechov e Lisistrata - Teatro
Dal Cyrano in teatro-canzone di Arturo Cirillo alla Lisistrata contro la guerra di Amanda Sandrelli, fino a Renato Carpentieri e quell’ossessione di un attore per il Teatro. Sono alcuni degli appuntamenti teatrali in scena nel prossimo weekend. MILANO – Dopo “Orgoglio e pregiudizio”, Arturo Cirillo sceglie il “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand e, a trentacinque anni dal musical con le…
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Weekend a teatro tra Cyrano, Cechov e Lisistrata
(ANSA) – ROMA, 08 FEB – Dal “Cyrano de Bergerac” di Edmond Rostand che Arturo Cirillo trasforma in teatro-canzone, tra le note di Edith Piaf e Fiorenzo Carpi, a Milano; a Renato Carpentieri e quell’ossessione per il Teatro ne “La stoffa dei sogni” che Massimiliano Civica dirige dal testo di Armando Pirozzi, a Roma. E poi la “Lisistrata” di Aristofane, manifesto femminista ma anche inno contro la…
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Il mio servizio sullo spettacolo "Orgoglio e pregiudizio" diretto e interpretato da Arturo Cirillo
#teatro#Teatro pubblico pugliese#orgoglio e pregiudizio#jane austen#pride and prejudice#foggia#arturo cirillo#teatro nazionale napoli#teatro delle marche
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Venerdì 21 febbraio, alle ore 19, presso gli spazi dell’ Atelier Alifuoco, a Napoli, inaugura la mostra di Metastasi#1, progetto artistico in forma di libro che vede il coinvolgimento di figure provenienti da svariati ambiti.
Succede che una cellula trovandosi in difficoltà, altera il suo patrimonio genetico e tenta di sopravvivere attraverso un processo di disseminazione. In un inspiegabile slancio autodistruttivo, porta il corpo da cui trae nutrimento al completo disfacimento. Ogni nuova metastasi è contemporaneamente un’ulteriore fonte di vita e un passo verso la fine, desiderio di espansione e finitudine. Metastasi vuole assecondare questo andamento: non possiamo prevedere fin dove si allungheranno le sue estremità. Metastasi è un progetto artistico che, sulla base di combinazioni accidentali, si rimodula di volta in volta. Metastasi#1 è interamente dedicato al tema del manifesto (politico, estetico, programmatico, artistico, ironico, dissacrante, ideologico, dogmatico, potenziale) e si propone di affiancare visioni e interpretazioni testuali e iconiche alle tipologie “storiche” di manifesto formulato per assiomi, dichiarazioni assolute e affermazioni escludenti. Metastasi#1 è una raccolta di fraintendimenti del concetto di manifesto e tentativi di giocare con un linguaggio che nel ‘900 ha trovato largo utilizzo e fortuna. Metastasi#1 si manifesta il 21 febbraio 2020 negli spazi dell’Atelier Alifuoco, a Napoli per terminare nella stessa serata. Metastasi#1 raccoglie gli interventi: Alessandro Armento, Chiara Arturo e Cristina Cusani, Luciana Berti, Black Napkin, Samuele Canestrari, Alessandro Coccorullo e Lorenza Langella, Marco Donisi, Simone Esposito, Gallerista Anonimo, Bogdan Hanganu, Ilfilodipartenope, Danilo Manzi, Viviana Marchiò, Vittoria Piscitelli, Calixto Ramirez Correa, Iacopo Seri, Mario Francesco Simeone, Emilio Visconti. Si ringraziano: Marco De Luca, Simone Foresta, Sofia Lobakina, Marco Mancini, MariaTeresa Palladino, Francesco Maria Sabatini, Lucia Schettino.
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INFO
METASTASI #1 a cura di Alessandro Armento e Viviana Marchiò 21 febbraio 2020 h.19:00 Atelier Alifuoco Via Domenico Cirillo 18 Napoli
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Teatro Eliseo / Piccolo Eliseo di Roma. Cartellone teatrale 2017/2018
Teatro Eliseo / Piccolo Eliseo di Roma. Cartellone teatrale 2017/2018
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#Aldo Ottobrino#Alessandra Serra#Alessandro Federico#Alessandro Maggi#Alessandro Preziosi#Alessandro Tedeschi#Alessio Genghi#Alfredo Arias#Ambra Angiolini#Andrea Di Casa#Andrea Renzi#Andrée Ruth Shammah#Angela Ciaburri#Angela Pagano#Anna Teresa Rossini#Antimo Casertano#Armando Pugliese#Arnold Wesker#Arturo Cirillo#Aurora Peres#Beatrice Schiros#Carlo Caracciolo#Carlo Geltrude#Carmelo Rifici#Carmine Amoroso#Carrozzeria Orfeo#Chiara Baffi#Claudio Fava#Danilo Nigrelli#David Mamet
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Capri, mito infinito: dalle Sirene di Ulisse a Curzio Malaparte, da Pablo Neruda a Lenin, Churchill e Marinetti. Viaggio con scorta di libri (e molteplici occhi)
Quel genio futurista di Filippo Tommaso Marinetti voleva metterci un ascensore, sui faraglioni. E poi un bar lì, in cima. Il 14 luglio del 1914, su «Lacerba», aveva pubblicato il Manifesto dell’architettura futurista: “gli ascensori devono inerpicarsi, come serpenti di ferro e di vetro”. Forse non sarebbe stata una cattiva idea, mi suggerisce Luca, un mio amico architetto, in fuga anche lui, come me, sull’isola di Capri. Arrivare qui è già un miracolo, visto che persino il Frecciarossa fa ritardo, e l’ultimo aliscafo in partenza per l’isola è alle 20. Ma se c’è vento forte e il mare grosso, l’isola torna ad essere irraggiungibile. Un miraggio. Con i suoi faraglioni, privi di ascensore. Arrivarci resta un’avventura, come un tempo. E come racconta Jamie James nel libro, appena uscito in America, Pagan Light. Dreams of Freedom and Beauty in Capri (Farrar, Straus and Giroux, ancora inedito in Italia) che un amico mi suggerisce di leggere. Goethe tentò di visitarla nel 1787. “La promessa della libertà ha portato con sé la fantasia del piacere senza limiti” si legge. Ma certo, l’isola è ancora un simbolo di libertà, di amori sregolati (pure il marchese de Sade è passato di qui), ma anche di turismo di massa e lusso sfrenato. Basta allontanarsi dalla pazza folla e si aprono squarci di bellezza da togliere il fiato. Anzi, da uccidere.
*
Nel libro di Jamie James, si parla di Norman Douglas e ancora prima, soprattutto, degli imperatori romani, da Giulio Cesare a Tiberio, passando per Ottaviano Augusto (l’ombra della sua morte che si allunga sui suoi ultimi giorni di villeggiatura sull’isola). Dalla residenza di Tiberio (che costruì diverse ville imperiali), Villa Jovis, costruita intorno al I secolo, si può gettare un ultimo sguardo al “salto di Tiberio”. Una bellezza che corteggia istinti da cupio dissolvi. Un salto di oltre duecentonovanta metri, a strapiombo sul mare: l’imperatore romano, secondo la leggenda, da qui gettava ospiti indesiderati e, forse, amanti non più graditi. Il vento sferza potente su questo punto roccioso che scorge il mare da tutte le parti, sembra difficile resistere al fascino dell’altezza. Guardare giù è già precipitare. Mentre osservi, da sopra, incerto, il volo dei gabbiani, il loro grido. Questa bellezza, così rischiosa da essere temeraria. Ma, primo in ordine cronologico, Omero parlò di Capri, quando scrisse delle sirene di Odisseo. Il canto di queste magnifiche assassine, donne-uccello dal verso che affascina, forse vivevano qui, sugli scogli di Marina Piccola, da dove puoi guardare quegli scogli da cartolina: Stella, Saetta e Scopolo. I nomi dei faraglioni. Quanti sguardi si saranno posati su di loro? “Vi sbarcai in inverno. La veste di zaffiro l’isola custodiva ai suoi piedi, e nuda sorgeva nel suo vapore di cattedrale marina”, scrive Pablo Neruda nella Chioma di Capri: era sbarcato anche lui qui, nell’inverno del 1952. Col basco in testa e in bocca la pipa, accanto a Matilde, la sua amante dai capelli rossi, sorridente e silenziosa (lui era sposato da sedici anni con Delia del Carril, la seconda moglie) e, insieme a loro, il cagnolino Nyon (Teresa Cirillo Sirri li descrive in Neruda a Capri. Sogno di un’isola, La Conchiglia). Mano nella mano, si vedevano i due amanti passeggiare per il mare o camminare verso il monte Solaro. Ospiti dell’ingegnere e naturalista Edwin Cerio, vivevano nella “Casa di Arturo”. Lei era cantante, Matilde Urrutia e lui, dal 1949, in esilio dal Cile, si vedevano bere il caffè in Piazzetta. Pare che un’anziana sarta dell’isola avesse cucito, con fili dorati, appositamente per Matilde, un abito a righe verdi e nere. Lei, la musa di Neruda, cucinava piatti cileni di pesce, con cipolle e olive e l’anatra all’arancia. Per lei, il poeta cileno scrisse Los versos del Capitán e Las uvas y el viento. Sembra che scrivesse con inchiostri diversi, a tutte le ore del giorno e della notte, su foglietti diversi che Matilde collezionava. La casa decorata con fiori di campo e rami di ginestre. Lui, nonostante fosse già impegnato, voleva sposarla. Aveva fatto incidere un anello con questa scritta: “Capri, 3 maggio 1952. El tuo Capitán”.
*
In questo quadro idillico che ispirò Troisi per Il postino, c’era anche una domestica, da Neruda chiamata Olivito (perché assomigliava ad una piccola oliva) che si lamentava dei due ospiti disordinati e selvaggi. Imboccando la via Tragara, restano i suoi versi incisi sulla roccia: “Capri – reina de roca/en tu vestido/ de color amaranto y azucena/ vivi desarrollando/ la dicha y el dolor . la vin allena/ de radiantes racimos/ que conquisté en la tierra” (“Capri, regina di roccia/ nella tua veste/color giglio e amaranto/ vissi sviluppando/ la fortuna e il dolore, la vigna piena/ di grappoli radiosi/ che conquistai sulla terra”). Innamorato. Ma non solo Neruda. Gli scrittori sull’isola di Capri non si contano. E non solo scrittori. Alle spalle della Piazzetta, lungo il percorso che porta alla Villa Jovis, c’è una casa rossa, di un rosso pompeiano con un’epigrafe che ricorda: qui visse e lavorò dal marzo 1909 al febbraio 1911 lo scrittore russo Maksim Gor’kij e, nel 1910, “dimorò Vladimir Lenin fondatore dello Stato Sovietico”. Sull’isola del dolce far niente, “Apragopoli” come veniva chiamata, qualcuno riesce a lavorare. La figlia del duce, Edda Ciano, e suo marito erano venuti a Capri in luna di miele, nell’albergo più esclusivo dell’isola. Italo Balbo atterrava con l’idrovolante e passava di qui anche Bruno Bottai. Oltre a Moravia e alla moglie Elsa Morante (che a Procida, l’isola sorella di Capri, aveva ambientato appunto L’isola di Arturo), viveva appartato nella sua villa Alberto Albertini, il cofondatore del «Corriere della Sera». Giovanni Amendola e molti ebrei tedeschi e austriaci in fuga dalle leggi razziali trovarono riparo qui, gli scrittori Franz Werfel e Stefan Zweig. Ma l’isola piaceva anche ai gerarchi nazisti, come Goering e Rudolf Hess appassionato di un famoso cantante caprese, Scarola. Proseguendo per la via Tragara si arriva al Belvedere e all’hotel omonimo, secondo quanto riporta l’iscrizione incisa sulla facciata, progettato dall’architetto Le Corbusier, secondo le mie fonti capresi, progettato e costruito dall’imprenditore Vismara originario di Induno Olona, in provincia di Varese. In questo edificio color ruggine, sede del Comando Americano, durante la Seconda Guerra Mondiale soggiornò il generale Eisenhower, futuro presidente USA e Winston Churchill. Ma più poeticamente ne scrisse la grande poetessa Ada Negri, nel 1923: “Viandante, se vai fino a Punta Tragara,/ argentea d’ulivi,/ prendi a sinistra un viottolo a scaglioni nel sasso./ Aspro; ma verso il mare tutto oro di folli/ranuncoli./ Verso il monte tutto ombre di mirti, e pensoso amaranto di cardi./ Ti condurrà alla casa che risponde, marmoreo/ silenzio ai silenzi dell’aria”.
*
Proseguendo lungo questo sentiero, la visione dei faraglioni è potente, immediata, sono così vicini da togliere il fiato. Il sentiero conduce quindi alla casa più affascinante dell’isola, Villa Malaparte, concepita e costruita da Curzio Malaparte, su Punta Massullo. Lo stesso Malaparte (pseudonimo di Kurt Erich Suckert) che aveva dato di Napoli, un potente affresco ai limiti della putrefazione, nel viaggio allucinato e infernale di La pelle, il romanzo scandalo, pubblicato nel 1949, aveva scelto l’isola più bella del golfo di Napoli. E la casa, progettata interamente da lui, non aperta ai visitatori, è un sogno di bellezza, costruita sul promontorio roccioso, come un enorme mattone, che ride delle tempeste e resiste negli occhi con quel suo sguardo che saluta i marinai. Il camino ha per fondo un vetro: quando era in casa, lo scrittore accendeva le fiamme, che si vedevano dal mare. Quando il mare è in tempesta, le onde lambiscono la casa, “La casa come me”. Quando parto dall’isola, l’isola torna ad essere un’isola: hanno cancellato gli aliscafi. Il mare è grosso. Non resta che prendere l’ultima corsa per Sorrento, costeggiando la terraferma. Villa Malaparte diventa un puntino rosso scuro in mezzo al mare, negli occhi lo sguardo dell’isola si allontana, come un miraggio, “una meringa”, qualcosa che non esiste più, se solo esce dagli occhi. Senti soltanto le onde. I faraglioni sono scomparsi. Ti chiedi se non sia solo un sogno. E ti torna alla mente l’ultima pagina dell’isola di Arturo, anche se l’isola che scompare è Capri: “Preferisco fingere che non sia esistita. Perciò, fino al momento che non se ne vede più niente, sarà meglio che non guardi là. Tu avvisami, a quel momento. (…) Intorno alla nostra nave, la marina era tutta uniforme, sconfinata come un oceano. L’isola non si vedeva più”.
Linda Terziroli
*In copertina: Pablo Neruda, tra gli illustri ospiti di Capri
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Lo spettacolo di Arturo Cirillo, assieme alla sua compagnia si preannuncia sorprendente, lontano da ogni visione consolidata della storia delle sorelle Bennet
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#Ancona con #MarcheTeatro è riconosciuta a livello nazionale per la produzione di spettacoli. Tanti gli artisti prodotti negli anni, Carlo Cecchi, Arturo Cirillo, Marco Baliani, Alessandro Sciarroni, Lino Musella e ora Filippo Timi con Lucia Mascino. In scena in tutt'Italia, a Roma Milano Napoli Venezia. Con Sciarroni anche molto all’estero. MT riconosciuta come una delle realtà più interessanti del panorama italiano ...😊 (presso Ancona, Italy) https://www.instagram.com/p/CFjV4lJpzob/?igshid=1y0618j7okjm2
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TEATRO SOCIALE DI CAMOGLI / TEATRI DEL PARADISO
STAGIONE 2019/20
(26 ottobre 2019 / 29 maggio 2020)
Inaugurazione sabato 26 ottobre con Nicola Piovani in “La musica è pericolosa – concertato”
“Un Teatro è la comunità dei cittadini che nel Teatro si riconosce, che del Teatro è attore protagonista e che in Teatro si racconta.” Sergio Maifredi – Sovrintendente e Direttore artistico – presenta la terza stagione del Teatro Sociale di Camogli come un viaggio “metaforico e reale” che artisti e pubblico devono percorrere insieme. E “se gli spettacoli sono la trama del percorso, i progetti ne sono l’ordito”. In queste parole c’è il cuore originale di un programma che, negli eventi firmati in prima persona dal direttore, prevede spesso la partecipazione attiva e creativa degli spettatori stessi e il coinvolgimento di tutto il territorio. Così è per il ciclo di incontri, teatro e musica dal vivo Capitani Coraggiosi (10 gennaio / 3 aprile) curato insieme a Gian Luca Favetto, con la partecipazione di Björn Larsson, Roberto Alinghieri (Il vecchio e il mare, con le musiche del premio Oscar Dimitri Tiomkin), Igor Chierici e Luca Cicolella (Ernest Shackleton l’eroe dei mari) e Massimo Minella (La Leggenda del Rex. Dal Nastro Azzurro A Fellini): un omaggio alla letteratura del mare da Melville a Hemingway, e ai naviganti che hanno fatto la storia della città e voluto nell’800 la costruzione del suo Teatro. Anche gli appuntamenti di Insieme a Teatro dedicati alle famiglie con Le Avventure di Pinocchio (26 gennaio / 29 marzo) il capolavoro di Collodi in sei puntate di lettura e disegno con Andrea Nicolini e Andrea Musso nascono con questo spirito, fino al ritorno del musical tout public Esopo Opera Rock (1 marzo) creato da Sergio Maifredi vent’anni fa ed ancora in scena ininterrottamente. In chiusura di Stagione (29 maggio 2020) sarà in scena Camogli><Gamiloc/ Atlante del Gran Kan – Autobiografie di una città, per raccontare l’identità del luogo grazie alla testimonianza viva degli abitanti, in un progetto che Maifredi e Favetto hanno già sperimentato con successo a Sori, Enna e Tirana, e che ora vedrà per la prima volta protagonisti i cittadini di Camogli.
Da questa attenzione particolare al territorio e alla comunità che lo abita – condivisa dalla Presidente Farida Simonetti e da tutto il consiglio di amministrazione – è nato il progetto “Teatri del Paradiso”, creato da Fondazione Teatro Sociale di Camogli e Teatro Pubblico Ligure per promuovere le stagioni – dirette da Sergio Maifredi – di Teatro Sociale di Camogli, Sori Teatro e Pieve Ligure Scali a Mare Art Festival, a cui hanno aderito i Comuni di Camogli, Recco, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco. 5 palcoscenici per un totale di 1.500 posti a sedere nel Golfo Paradiso, situato nella più ampia area geografica che va da Sestri Levante a Genova e che supera i 135.000 abitanti. Al centro di tutto il pubblico.
Il cartellone del Teatro Sociale di Camogli sarà inaugurato ufficialmente sabato 26 ottobre dal premio Oscar Nicola Piovani in La musica è pericolosa, un viaggio in musica, parole e immagini che percorre le tappe della sua carriera cinematografica e teatrale al fianco di alcuni tra i più grandi artisti italiani. Si prosegue con un programma che va dalla musica classica e moderna alla prosa, dalla lirica alla danza. “Perché una stagione teatrale è un racconto, rivolto ad uno spettatore ideale che, pezzo dopo pezzo, componga le tessere del mosaico, scoprendone il senso”, scrive ancora Maifredi. Ma anche, nelle parole di Farida Simonetti, specchio di interessi diversi, rivolto a “un pubblico di cui si vogliono soddisfare le attese, così da essere un Teatro capace di attrazione forte, punto di riferimento per molti.”
La scelta si muove tra classico e contemporaneo, spesso riassumendoli all’interno del medesimo evento. Così è per La scuola delle mogli di Molière proposta da Arturo Cirillo (6 novembre), dove tra geometrie colorate, costumi pirotecnici e risate, si impara che l’istinto senza saperlo insegna più di qualsiasi scuola. Trappola per Topi di Agatha Christie (18 gennaio), nell’allestimento irresistibile di Attori & Tecnici, offre una miscela perfetta di suspense, thriller e comicità che vanta il record dello spettacolo più rappresentato nella storia del teatro mondiale. Fisicità e umorismo sono al centro di due delle proposte internazionali in stagione: per Insieme a Teatro, in collaborazione con Associazione Sarabanda / Circumnavigando Festival XIX edizione, la grande clown svizzera Gardi Hutter con La Sarta (8 dicembre) e, dalla Spagna, Chefs (14 marzo), spettacolare parodia targata Yllana dedicata alla nuova mania collettiva dell’alta cucina. Mentre favola e tradizione saranno protagonisti di un capodanno dedicato alla grande danza, con il Balletto di San Pietroburgo in uno dei suoi classici più famosi: La bella addormentata di di P. I. Tchaikovsky.
La musica dal vivo sarà uno dei fil rouge portanti di tutto programma. Si va dalla sinfonia di pace di United Together (10 dicembre) con i solisti della European Spirit of the Youth Orchestra, 30 giovani musicisti provenienti da tutta Europa, diretti da I. Coretti Kuret e accompagnati dal racconto dello scrittore Paolo Rumiz, alla grande Opera Lirica, con Il barbiere di Siviglia di Rossini (16 febbraio), sul palco l’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane e il Coro dell’Opera di Parma diretti da Stefano Giaroli. Sabato 21 marzo Paolo Fresu & Daniele Di Bonaventura in concerto: due musicisti dalle sonorità mediterranee che hanno contribuito a dare al nostro jazz una dimensione davvero popolare. Sabato 18 aprile è di scena l’operetta Cin Ci La, un cocktail di equivoci incalzanti, travolgenti duetti e scene appassionate, con l’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli, Corpo di Ballo e interpreti di Teatro Musica Novecento. Musiche di Puccini e Schubert per il concerto del Quartetto di Cremona, con Eckart Runge al violoncello, venerdì 8 maggio.
Partner istituzionali della stagione 2019/2020 sono Comune di Camogli, Comune di Recco e Regione Liguria. La stagione è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo in partenariato con il Teatro Pubblico Ligure nell’ambito dell’edizione 2019 del bando “Performing Arts”, con il contributo di MSC Crociere e in collaborazione con Trenitalia e in rete con Teatri del Paradiso.
Teatro Sociale di Camogli
Piazza Matteotti 5, Camogli (Ge) – tel. 01851770529
[email protected] – www.teatrosocialecamogli.it
Ufficio stampa
Marzia Spanu
PressBook_TSCamogli_2019-20.doc PressBook_TSCamogli_2019-20.pdf
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Teatro Sociale Camogli – Stagione 2019/20 TEATRO SOCIALE DI CAMOGLI / TEATRI DEL PARADISO STAGIONE 2019/20 (26 ottobre 2019 / 29 maggio 2020)
#Andrea#Artisti#Comune#cucina#DICEMBRE#Eventi#Genova#Liguria#musica#Orchestra#Pieve Ligure#Regione#Regione Liguria#stagione#TEATRO
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La scuola delle mogli di Molière. La comicità nella tragedia secondo Arturo Cirillo
La scuola delle mogli di Molière. La comicità nella tragedia secondo Arturo Cirillo
Foto di scena: La scuola delle mogli, Arturo Cirillo e Valentina Picello © Luca Del Pia
Il capolavoro del più celebre drammaturgo francese in una produzione di Marche Teatro, Teatro dell’Elfo e Teatro Stabile di Napoli al Teatro Elfo Puccini di Milano fino a domenica 10 marzo
La scuola delle mogli è forse l’opera del Molière maturo più intensa, unitamente a Il Misantropo, un quadro rivelatore…
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Arturo Cirillo in #orfoglioeptegiudizio al Giordano di Foggia per la stagione di prosa del #tearropubblico pugliese (presso Teatro Umberto Giordano Official) https://www.instagram.com/p/CZfOOdTNJeI/?utm_medium=tumblr
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ANCONA – Marche Teatro propone ad Ancona, nei teatri di sede (Muse, Sperimentale, Teatrino del Piano) 154 serate di spettacolo dalla Prosa alla Danza passando per Scena Contemporanea e Teatro Ragazzi. Quattro cartelloni tra esclusive regionali, prime nazionali, produzioni e grandi allestimenti per quasi 300 artisti che calcheranno i palcoscenici del capoluogo marchigiano.
Si è aperto il cartellone della Stagione Teatrale 2018-2019, che ha registrato un boom di abbonati, propone 11 titoli tra Muse e Sperimentale. Gli spettacoli scelti danno al pubblico un’ampia panoramica di attori e registi di diverse generazioni, e testi che vanno dal classico al contemporaneo strizzando l’occhio ai grandi autori, ai best seller, spaziando dal musical alla commedia fino ai grandi artisti/autori internazionali.
Tra gli attori vedremo: Arturo Cirillo, Gabriele Lavia, Anna Foglietta, Eros Pagni, Ficarra e Picone, Lino Musella, Paolo Mazzarelli, Lello Arena, la Compagnia del Nuovo Teatro Sanità e i numerosi interpreti musical Priscilla e Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia che aprono il cartellone.
Quattro degli spettacoli proposti sono coproduzioni di Marche Teatro: Arturo Cirillo_La scuola delle mogli di Molière, Who is the King_MusellaMazzarelliBaracco, Jan Fabre_Night writer Giornale notturno e La paranza dei bambini_Roberto Saviano e Mario Gelardi.
Fino a domenica 28 ottobre al Teatro delle Muse saranno in scena Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia in Non mi hai più detto ti amo scritta e diretta da Gabriele Pignotta. Assieme a Cuccarini e Ingrassia sul palco vedremo: Raffaella Camarda, Francesco Maria Conti e Fabrizio Corucci; le musiche sono di Giovanni Caccamo, le scene di Alessandro Chiti, i costumi di Silvia Frattolillo, disegno luci Umile Vainieri, sound designer Luca Finotti, produzione Milleluci Entertainment.
Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia, la straordinaria coppia di “Grease”, torna a lavorare insieme dopo vent’anni, in questa inedita commedia. Uno spettacolo ironico, intelligente, appassionante, cucito addosso a due protagonisti perfetti: istrionici e straordinariamente affiatati. II tema attualissimo sul quale nasce e si sviluppa questa sorprendente commedia è “la famiglia” alla luce delle trasformazioni sociali, politiche ed economiche del nostro tempo e si mostra con la sua forza e con le sue fragilità.
Lorella Cuccarini accetta la sfida di interpretare straordinariamente il ruolo di una madre che insieme a suo marito Giulio, un ineguagliabile Giampiero Ingrassia, e ai due figli, Tiziana e Matteo, andranno incontro a una crisi profonda. L’amore tra uomo e donna e tra genitori e figli è visto con leggerezza ma anche con passione, sbirciando attraverso la quotidianità in cui ognuno di noi può ritrovare uno spaccato della sua vita. Quando tutto sembra portare verso la più amara delle disgregazioni familiari, ognuno riuscirà a trovare delle risorse interiori inaspettate.
Per il ciclo di incontri “L’aperitivo con gli artisti” La Compagnia incontrerà il pubblico, domani, sabato 27 ottobre alle ore 18.30 al musecaffé, conduce l’incontro la giornalista Federica Zandri. Biglietti Stagione Teatrale da 18 a 36 euro. Prenotazione biglietteria del Teatro delle Muse 071 52525 [email protected]
Biglietti on line www.geticket.it Orari biglietteria martedì sabato dalle 9.30 alle 13.30 e nei pomeriggio di giovedì e venerdì dalle 16.30 alle 19.30; e da un’ora prima degli spettacoli. Orario spettacoli serale ore 20.45 – pomeridiana (domenica) ore 16.30.
L’attività di programmazione di Marche Teatro è sostenuta da Comune di Ancona, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Marche, Camera di Commercio di Ancona. Sponsor: Tre Valli, Estra Prometeo. www.marcheteatro.it
La stagione teatrale di Ancona continua poi: Dal 15 al 18 novembre quattro attori molto amati: Anna Foglietta, Paolo Calabresi, David Sebasti, Anna Ferzetti, Simona Marchini portano in scena alle Muse, diretti da Roberto Andò, il nuovo testo di Yasmina Reza, Bella Figura. La poliedrica scrittrice, sceneggiatrice e drammaturga ci regala un’opera piena di dialoghi ben costruiti e pieni di umore. Una scrittura come una materia musicale che tratta del tempo presente. La produzione dello spettacolo è de Gli Ipocriti.
Dal 29 novembre al 2 dicembre al Teatro delle Muse, in esclusiva regionale, va in scena un capolavoro assoluto di Henrik Ibsen, John Gabriel Borkman, con protagonista Gabriele Lavia diretto da Marco Sciaccaluga, produzione Teatro Stabile di Genova. La trama, come nella migliore tradizione del drammaturgo norvegese, è un congegno perfetto dove ogni personaggio ha un ruolo esattamente confacente al proprio carattere e ogni situazione riesce a metterne a nudo le debolezze, i sogni, le aspettative, toccando al contempo temi forti e spesso scabrosi.
Dal 13 al 16 dicembre alle Muse va in scena il testo di Roberto Saviano, rielaborato per il teatro con Mario Gelardi che ne cura anche la regia, La paranza dei bambini con gli attori della Compagnia del Nuovo Teatro Sanità di Napoli. Lo spettacolo è una co-produzione Teatro Carcano / MARCHE TEATRO in collaborazione con MismaOnda. Dopo la felice esperienza dello spettacolo ‘Gomorra’, Roberto Saviano e Mario Gelardi si uniscono di nuovo in questo progetto teatrale per raccontare la controversa ascesa di una tribù adolescente verso il potere, pronta a piombare nel buio della tragedia scespiriana e nel nero infinito dei fumetti di Frank Miller.
Dal 20 al 23 dicembre al Teatro delle Muse, in esclusiva regionale, Salvo Ficarra e Valentino Picone sono i protagonisti de Le rane di Aristofane regia di Giorgio Barberio Corsetti. Riuscire a far ridere con un testo di 2500 anni fa, il senso della scommessa è tutto qui. Prendere il testo di Aristofane, un vecchio pezzo d’argenteria teatrale, e lucidarlo fino a farlo splendere nuovamente, come se fosse appena forgiato.
Per ottenere questo risultato, la prima condizione è disporre di una coppia di comici di assoluta eccellenza. Ficarra e Picone. L’autorevole regia di Giorgio Barberio Corsetti abbatte definitivamente il discutibile confine che separa lo spettacolo “alto” dallo spettacolo “basso”, un po’ come aveva fatto Pasolini con Totò per Uccellacci e uccellini. Lo spettacolo è una produzione Teatro Biondo Palermo / Teatro Stabile di Napoli / Fattore K.
Dal 3 al 6 gennaio 2019 al Teatro delle Muse arriva, in esclusiva regionale, PRISCILLA la regina del deserto il musical di Stephan Elliot e Allan Scott per la regia italiana di Matteo Gastaldo; la produzione è di All Entertainment. Tratto dall’omonimo film di culto “Le Avventure di Priscilla La Regina del Deserto” – vincitore di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes. Priscilla è una travolgente avventura “on the road”, un musical sfavillante con oltre 500 magnifici costumi, una sceneggiatura esilarante ed una intramontabile colonna sonora che include 25 strepitosi successi internazionali, tra cui “I Will Survive”; “Finally”; “It’s Raining Men” e “Go West”. Il Musical ha anche una doppia recita, fuori abbonamenti, sabato 5 gennaio alle ore 17.
La Compagnia propone anche un Family Show il 6 gennaio alle ore 11 con GERONIMO STILTON Nel Regno della Fantasia.
Dall’8 al 13 gennaio al Teatro Sperimentale arrivano i primi due episodi della saga dal titolo, WHO IS THE KING da William Shakespeare di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli. La co-produzione è di Teatro Franco Parenti / La Pirandelliana / MARCHE TEATRO. Ad Ancona vengono proposti i primi due episodi dedicati a Riccardo II e Enrico IV. La serialità, in narrativa come in teatro, non è una novità del nostro tempo: le opere dei tragici greci ed i grandi romanzi russi dell’ottocento erano costruite su meccanismi seriali con pubblicazione a puntate. William Shakespeare ha saputo fare di più, dando vita nei primi anni del 1600 a qualcosa di impressionante, ha infatti messo insieme una sequenza di otto opere (Riccardo II, Enrico IV parte I e II, Enrico V, Enrico VI parte I, II, III, Riccardo III) che, messe in quest’ordine, raccontano poco più di un secolo della storia d’Inghilterra.
Dal 31 gennaio al 3 febbraio al Teatro delle Muse in esclusiva regionale vedremo in scena Eros Pagni e Gaia Aprea nel capolavoro di Luigi Pirandello Sei personaggi in cerca d’autore per la regia di Luca De Fusco, coproduzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Genova. Sei personaggi in cerca di autore è la massima riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del Novecento e questi sei personaggi che si offrono alla rappresentazione sembrano provenire dal mondo del cinema e chiedere di far sfociare il cinema nel teatro. La scenografia dello spettacolo è basata su un grande muro sistemato sul fondo della scena. Questo muro è in realtà anche un grande schermo cinematografico.
Dal 7 al 10 marzo al Teatro delle Muse Lello Arena è il protagonista di Parenti Serpenti di Carmine Amoroso per la regia di Luciano Melchionna. Lo spettacolo è prodotto da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco, e a volte surreale dei personaggi, al più turpe cambiamento di quegli esseri che – chi di noi non ne ha conosciuto almeno uno? – da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti. In scena un’eccellente Compagnia tra cui svetta un magistrale Lello Arena.
Dal 27 al 31 marzo al Teatro Sperimentale va in scena Night Writer-scrittore notturno testo, scene e regia di Jan Fabre. Lo spettacolo è un’autobiografia del pensiero dell’artista Jan Fabre, cui l’attore Lino Musella darà corpo e voce. Un flusso di riflessioni, pensieri sull’arte e sul teatro, sul senso della vita, sulla famiglia, sull’amore e sul sesso, dai vent’anni del giovane ambizioso, autoironico, Jan Fabre, sino alla maturità dell’artista noto oggi in tutto il mondo. Il testo comprende diverse pagine dei diari personali di Fabre, raccolti nei due volumi del ‘Giornale Notturno’, pubblicati in Italia da Cronopio. Lo spettacolo è una co-produzione tra Troubleyn / Jan Fabre e Aldo Grompone con Triennale di Milano, Lac Lugano, Teatro Metastasio di Prato, Teatro Piemonte Europa, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile del Veneto.
Dal 4 al 7 aprile al Teatro delle Muse Arturo Cirillo è protagonista e dirige La scuola delle mogli di Molière con la traduzione di Cesare Garboli. Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. È una commedia sapiente e di sorprendente maturità, vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. La produzione è di MARCHE TEATRO – Teatro dell’Elfo – Teatro Stabile di Napoli.
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Chi ha paura di Virginia Woolf?
Chi ha paura di Virginia Woolf?
Penultimo titolo per la Stagione autunno/inverno del Metastasio di Prato. Un bilancio sicuramente positivo che si conferma con la bella prova attorale e registica di Arturo Cirillo e dell’intero cast. (more…)
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