#Armando Pugliese
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tangovalsmilonga · 2 years ago
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Tanda of the week 21-2013: Alberto Morán (vals)
I’ve prepared the tanda of the week 21-2013 from Alberto Morán‘s valses with the orchestras of Armando Cupo and Osvaldo Pugliese. I am not satisfied the songs quality (except the last one, Manos adoradas, which you can find another version of it) and endings of the tracks but after all it became a nice and danceable tanda, which is very hard to prepare one with Osvaldo Pugliese and Armando Cupo…
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klimt7 · 2 years ago
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Crowded Desert
SABA ANGLANA
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Nel 2009 Saba e il produttore co-autore delle musiche Fabio Barovero, incontrano ad Addis Abeba musicisti tradizionali e contemporanei: una ricerca musicale sul campo nella capitale etiope, dove convergono un po’ tutti gli stili musicali del Corno d’Africa, che danno origine al secondo album di Saba, Biyo. Il titolo dell'Album è una parola che rimanda al termine greco Bios, cioè ‘vita', ma che in somalo indica anche con significativa attinenza, l’acqua, la risorsa in assoluto più importante per l’uomo, il perno attorno a cui ruota tutto il progetto discografico, pubblicato e distribuito da marzo 2010 in Italia con l'entusiasta appoggio di Egea Music e di Amref, di cui l'artista diventa Testimonial.
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"Ce ne andiamo in giro con una specie di invisibile esoscheletro, noi donne, ci siamo ancora costrette, per difesa, per necessità. Un’armatura che potenzia le capacità fisiche e quelle psichiche, uno scudo che ci protegge. Ora, immaginiamo sia fatto di luce, il nostro carapace: nessun bisogno di piacere o di compiacere, così come invece ci hanno abituato fin da piccole. Non siano il successo, i followers o la fisicità vincente il nostro lasciapassare. Ma un corpo fatto di luce, che illumini il mondo quando lo attraversiamo, che rieduchi la nostra società narcisista alla capacità di amare."
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Il suo suo libro di prosa poetica, Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell’assenza, è stato dato alle stampe nel 2018.
A teatro ha recitato con Marco Paolini, è stata diretta da Gabriele Vacis, Armando Pugliese, Jacopo Gassman e altri.
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juliopison · 3 months ago
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TANGO (Podcast-Disco) Danceable Tangos Selection 1957-59 Argentine Tango Radio (Budapest)
Para escuchar los Discos pulsa el Link: https://artecafejcp.wixsite.com/tangoser/post/danceable-tangos-selection-1957-59
Episode 49 covers the years 1957-1959. The episode starts with "Merceditas" of the orchestra of Osmar Maderna with singers Adolfo Rivas and Carlos Aldao. We continue with Alfredo De Angelis (first with instrumentals, later with singers Juan Carlos Godoy and Oscar Larroca), Carlos Di Sarli, Fulvio Salamanca with Armando Guerrico, Osvaldo Pugliese with Jorge Maciel, Juan D'Arienzo with Jorge Valdez, and Aníbal Troilo. Duración:00:55:23
Café Mientras Tanto jcp
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stranotizie · 8 months ago
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Il mondo dello spettacolo è in lutto per la perdita di un grande artista: il regista di Masaniello aveva 76 anni. La sua è stata una carriera da ricordare Il mondo dello spettacolo è in lutto per la perdita di un grande artista italiano. Aveva 76 anni e nella sua carriera ha realizzato opere di grande prestigio che gli hanno permesso di essere premiato e riconosciuto per il suo talento. Purtroppo il regista di Masaniello e di tanti altri progetti importanti è venuto a mancare. Lo ricordiamo proprio attraverso le sue opere. Armando Pugliese è stato un attore e regista teatrale molto apprezzato. Ha studiato con Luca Ronconi e ha collaborato, diventandone presto amico, anche con Elvio Porta. Nato a Napoli 76 anni fa, ha lavorato in opere di grande successo. Nonostante l’età era molto attivo sia in ambito teatrale sia sui social network, dove era molto seguito. Ha portato in scena grandi maestri delle arti e della letteratura come Italo Calvino, Orazio Costa Giovangigli, Luca De Filippo, Turi Ferro. Armando Pugliese ha iniziato la sua carriera di drammaturgo grazie a Italo Calvino, che gli commissionò il Barone Rampante per la rappresentazione teatrale. Da allora ha portato su un palco molti testi di letteratura. Negli anni Ottanta ha deciso di trasferirsi a Mola di Bari. Qui ha fondato la sua officina teatrale permanente con la cooperativa Teatro Sud. Nel corso della sua carriera ha realizzato 160 regie per i più importanti teatri stabili del nostro paese, ma ha lavorato anche per compagnie private. Si è spento a 74 anni il regista teatrale di Masaniello Il suo Masaniello, scritto con Elvio Porta, è sicuramente l’eredità più importante che Armando Pugliese ci ha lasciato. Molto importante anche La Pelle, tratto dall’opera di Curzio Malaparte. Ha anche diretto la compagnia di Luca De Filippo O scarfalietto di Eduardo Scarpetta, Ogni anno punto e a capo e Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo. Tanti i premi, inoltre, che ha vinto nel corso della carriera, come il premio Ubu, il Biglietto d’oro Agis e Gli Olimpici del Teatro. L’ultimo spettacolo teatrale diretto porta la data del 2023, con La compagnia del sonno di Roberto Alajmo per il Teatro di Napoli. Fonte
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uominiedonneblog · 2 years ago
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Anticipazioni Uominiedonne. Colossale lite fra Armando Incarnato e Riccardo Guarnieri
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E veniamo quindi alle ultimissime dal mondo di Uominiedonne con le nuove Anticipazioni di Maria de Filippi dove è successo veramente di tutto e di più , ma seguiamo la scaletta che è stata seguita in puntata.
Anticipazioni Uominiedonne Trono Over.
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Si inizia con la dama del trono Over Gemma Galgani che è uscito con un nuovo cortegiattore ma per il momento è veramente troppo presto per la dama per comprendere se valga la pena o meno continuare con la conoscenza. Si passa quindi a Elio che ha ricontattato Gemma Galgani e la dama chiede il motivo. Il cavaliere dice per amicizia e questo solleva tutto un polverone in quanto secondo tutti nel programma si va per trovare l'amore e non per fare amicizie. Lo stesso Elio chiede di potere uscire con Paola Ruocco e se possa continuare l'amicizia nonostante l'accaduto. Ma la cosa sempre per il discorso dell'amicizia provoca la reazione di Tina Cipollari che a stento viene portata alla calma da Maria de Filippi. Ma il bello arriva adesso infatti la Dama Aurora Tropea contatta Lucrezia Comanducci ex corteggiatrice del tronista Gianluca de Matteis, per sapere se Armando Incarnato uscisse ancora con lei fuori dal programma. Ma la ex corteggiatrice contatta Armando Incarnato e gli racconta tutto. La cosa ovviamente fa molto arrabbiare il napoletano. La situazione che era già abbastanza incandescente si acuisce con l'intervento nella discussione stessa di Riccardo Guarnieri. Sembra che il pugliese e il napoletano siano addirittura arrivati alle mani, anche se il pezzo verrà presumibilmente tagliato. Successivamente Armando si scuserà con Armando. Verrà poi contattata telefonicamente Lucrezia e verranno fatti ascoltare a Gianni Sperti degli audio. In ogni modo pare confermato quanto già emerso prima in studio.
Anticipazioni Uominiedonne Trono Classico.
Si passa quindi al trono Classico ed in particolare a Nicole Santinelli che porta in esterna Andrea. Esterna molto carina con un lungo bacio appassionato fra di loro, ma che fa arrabbiare Carlo che infatti lascia lo studio. La tronista va a riprenderlo e lo convince a rimanere nel programma per la rabbia di Gianni Sperti e di Roberta di Padua che arriva a definirlo un sottone. Poco spazio per il tronista Luca Daffrè che si limita a chiarirsi con la corteggiatrice Alessandra. Read the full article
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italiaefriends · 2 years ago
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“Istinto o ragione : esiste la verità?”
Se ne parla il 17 marzo a Vietri sul Mare con Armando Montella e Luca Pugliese…….. Nuovo appuntamento venerdi 17 marzo a Vietri sul mare alle 18,30 ,presso l’aula consiliare del comune di Vietri sul mare,con la serie di incontri dal titolo: “Dialoghi tra Arte e Letteratura: fatti non foste a viver come bruti…” organizzati dal giornalista Antonio Di Giovanni, con la collaborazione del designer…
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Saba Anglana
https://www.unadonnalgiorno.it/saba-anglana/
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Ce ne andiamo in giro con una specie di invisibile esoscheletro, noi donne, ci siamo ancora costrette, per difesa, per necessità. Un’armatura che potenzia le capacità fisiche e quelle psichiche, uno scudo che ci protegge. Ora, immaginiamo sia fatto di luce, il nostro carapace: nessun bisogno di piacere o di compiacere, così come invece ci hanno abituato fin da piccole. Non siano il successo, i followers o la fisicità vincente il nostro lasciapassare. Ma un corpo fatto di luce, che illumini il mondo quando lo attraversiamo, che rieduchi la nostra società narcisista alla capacità di amare.
Saba Anglana è un’artista poliedrica. È cantautrice, attrice, autrice, conduttrice radiofonica, lavora in produzioni teatrali e televisive e sviluppa progetti discografici internazionali.
Ha all’attivo quattro dischi distribuiti in oltre sessanta paesi del mondo, i cui testi sono scritti nelle lingue che compongono il suo albero genealogico, tra Italia e Africa orientale.
È nata a Mogadiscio, in Somalia, il 17 novembre del 1970 da padre italiano e madre etiope.
Aveva cinque anni, nel 1975, quando il regime di Mohammed Siad Barre, sospettando la sua famiglia di spionaggio, li ha costretti ad abbandonare il paese. Riparati prima in Etiopia e poi in Italia, si sono stabiliti a Roma.
Dopo la laurea in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza ha iniziato a lavorare come attrice, ha fatto parte del cast del telefilm La squadra per due stagioni, è stata doppiatrice nel film Totò Sapore e ha recitato in tanti teatri italiani.
Nel 2006 ha inciso l’album Jidka – The Line, cantato in somalo e inglese, con la prestigiosa etichetta inglese World Music Network, che l’ha vista esibirsi in centinaia di spettacoli in cui alterna il canto alla narrazione. Da segnalare la sua partecipazione a The Earth Nat Geo, il 22 aprile 2008 in Piazza del Campidoglio a Roma, insieme a artiste e artisti del calibro di Cesária Évora e Nidi D’Arac, per fare qualche nome.
Il secondo album, del 2010, Biyo – Water is Love, dedicato all’acqua e alle problematiche legate al suo sfruttamento, entrato nella Top 10 della European Top Chart of World Music, l’ha vista testimonial di campagne mediatiche internazionali in materia di salute e diritti umani.
Nel 2012 è uscito Life Changanyisha, sul valore della mescolanza, registrato in Tanzania e cantato in swahili. Tre anni dopo ha visto la luce Ye katama hod – The belly of the city, sguardo sul rapporto tra il progresso e la tradizione nell’epoca delle grandi trasformazioni.
Il suo suo libro di prosa poetica, Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell’assenza, è stato dato alle stampe nel 2018.
A teatro ha recitato con Marco Paolini, è stata diretta da Gabriele Vacis, Armando Pugliese, Jacopo Gassman e altri.
È anche autrice di spettacoli che ha anche interpretato come Mogadishow, Abebech – Fiore che sboccia – Storia di identità, preghiera e guarigione e Riti ruggenti.
Nel 2021 è nel cast del film Boys con Neri Marcorè e Marco Paolini.
Saba Anglana è una donna consapevole del suo presente che non trascura le sue origini e il passato. La sua voce è uno strumento potente, di prorompente comunicazione corporea e spirituale. Gestisce complesse modulazioni vocali nell’esercizio del suono, un’armonica padronanza della sua forte capacità espressiva. È fatta di luce, suoni e essenza.
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persinsala · 7 years ago
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Lacci
Tutta la verità, nientaltro che la verità sulla famiglia e sui suoi Lacci portati in scena dall’attore Silvio Orlando al Teatro Duse di Bologna. (more…)
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nardonews24 · 2 years ago
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DOMANI PARTE LA STAGIONE TEATRALE CON A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI
DOMANI PARTE LA STAGIONE TEATRALE CON A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI
Parte domani, giovedì 15 dicembre, la stagione del Teatro Comunale organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. In scena A che servono questi quattrini, spettacolo di Armando Curcio, diretto da Andrea Renzi, con Nello Mascia, Valerio Santoro e Luciano Saltarelli. (more…)
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220oficial-blog · 4 years ago
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Repost @inamuargentina 👉Día Nacional de la Memoria por la Verdad y la Justicia 🇦🇷 📌Una jornada de reflexión y análisis crítico de la historia reciente. La última dictadura cívico-militar eliminó las garantías constitucionales y violó los Derechos Humanos de forma sistemática. Como en todas las actividades culturales, en la musical hubo listas negras, censura, encierro, exilio y muerte. Entre los músicos y músicas que fueron censurados, y en algunos casos obligados a exiliarse, se encuentran: “Moris” Birabent, Jorge Cafrune, Cacho Castaña, Jaime Dávalos, Miguel Ángel Estrella, Leonardo Favio, Charly García, León Gieco, Horacio Guarany, Nacha Guevara, Víctor Heredia, Cuchi Leguizamón, Roque Narvaja, Ramón "Palito" Ortega, Osvaldo Pugliese, Ariel Ramírez, Mercedes Sosa, Luis Alberto Spinetta, Armando Tejada Gómez, María Elena Walsh y Atahualpa Yupanqui, entre otros. El entonces Comité de Radiodifusión realizó un listado de canciones prohibidas entre 1978 y 1983. Como documento histórico el mismo está disponible en www.inamu.musica.ar/diadelamemoria A 45 años del golpe de estado NUNCA MÁS #diadelamemoria #MemoriaVerdadyJusticia #45añosdelgolpe #24demarzo https://www.instagram.com/p/CMzwWtXB3zo/?igshid=m0rrxskznqk4
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giallofever2 · 7 years ago
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Dedicated to the Great Italian Director Lina Wertmüller 2001 Francesca e Nunziata Also Known As (AKA) Argentina Francesca Spain Francesca y Nunziata Hungary Francesca és Nunziata Poland Francesca i Nunziata Uruguay (original subtitled version) Francesca World-wide (English title) Francesca and Nunziata Directed by Lina Wertmüller Music by Italo Greco & Lucio Gregoretti Release Dates Canada 16 August 2001 (Montréal Film Festival) Italy 22 January 2002 (Television premiere) Hungary 22 January 2005 Argentina 17 July 2008 Uruguay 19 December 2008 Writing Credits Maria Orsini Natale ... (novel) Elvio Porta Lina Wertmüller filming location Procida Island, Naples, Campania, Italy Cast (in credits order) Sophia Loren Sophia Loren ... Francesca Montorsi Giancarlo Giannini Giancarlo Giannini ... Giordano Montorsi Claudia Gerini Claudia Gerini ... Nunziata RAOUL BOVA Raoul Bova ... Federico Montorsi Luciano De Crescenzo Luciano De Crescenzo ... Don Giacomo Ruotolo Massimo Wertmüller Massimo Wertmüller... Angelo Limieri Enzo Cannavale Enzo Cannavale Carmen Femiano Carmen Femiano ... Mariuccia Domenico Orsini Domenico Orsini ... Enrico Vanessa Sabet Vanessa Sabet ... Paolina Moira Grassi Moira Grassi ... Gelsomina Armando Pugliese Armando Pugliese ... Cardinal Montorsi Paolo De Giorgio Paolo De Giorgio ... Giorgio Carillo Lola Pagnani Lola Pagnani
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sciscianonotizie · 6 years ago
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Al Teatro Sannazaro dal 19 ottobre va in scena "Masaniello" regia Lara Sansone
Al Teatro Sannazaro dal 19 ottobre va in scena “Masaniello” regia Lara Sansone
Napoli, 14 ott. – Debutto di stagione per la Compagnia Luisa Conte diretta da Lara Sansone impegnata, (dal 19 ottobre alle ore 21.00 a domenica 4 novembre ore 18.00), nello spettacolo “Masaniello” di Elvio Porta e Armando Pugliese; “la scelta di questo spettacolo – dice Lara Sansone – nel primo anno in cui abbiamo ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Centro di…
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gobelluno · 8 years ago
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Silvio Orlando venerdi al Comunale con "Lacci"
Silvio Orlando venerdi al Comunale con “Lacci”
BELLUNO – La Stagione di Prosa del Circolo Cultura e Stampa Bellunese inaugura il nuovo anno venerdì 13 gennaio alle 20.45 con Silvio Orlando nell’interpretazione di “LACCI”: uno spettacolo intenso, tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone e diretto da Armando Pugliese.
“Dopo il grande successo de La scuola – dichiara l’ufficio stampa della produzione “Il Cardellino” – Silvio Orlando con…
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persinsala · 8 years ago
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Teatro Eliseo / Piccolo Eliseo di Roma. Cartellone teatrale 2017/2018
Teatro Eliseo / Piccolo Eliseo di Roma. Cartellone teatrale 2017/2018
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fondazioneterradotranto · 5 years ago
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Nardò: quando la città era celebrata in versi e i poeti erano Agitati ...
di Armando Polito
L’importanza di una città si misura attualmente più dalle iniziative di carattere economico che essa è in grado di prendere e, per lo più, visti i risultati, anche quelle culturali, pubbliche o private sono soggette alle prime, in ultima analisi non a favore della conoscenza, ma del profitto, per giunta di pochi; e per quelle pubbliche resta quanto meno il sospetto che il popolare, per non dire godereccio,  serva solo da comodo alibi per coltivare il consenso, nella più bieca applicazione dell’antico panem et circenses. D’altra parte nell’immaginario collettivo qualsiasi circolo culturale continua ad apparire come un ambiente esclusivo più che inclusivo,  come una nicchia elitaria. Le accademie, per entrare nello specifico, non nascono certo oggi e, comunque,  costituiscono la spia principale della vivacità culturale di una comunità, anche quando il loro nome non sembra essere indizio di serietà (un esempio pugliese: L’Accademia del lampascione di San Severo). La soluzione è facilmente intuibile: favorire un punto d’incontro tra un'”intellettualità” sovente schizzinosa, gelosa e narcisistica (quando non supponente) e una “popolarità” forse anche superficiale, ma per il cui innalzamento culturale si fa sempre meno, e non solo per colpa dell'”intellettualità” di prima.
Sotto questo punto di vista non saprei dire come Nardò stia messa oggi, ma mi piace ricordare con una punta d’amarezza da laudator temporis acti la sua situazione nel XVIII secolo.
Già agli inizi del precedente  il duca Belisario Acquaviva d’Aragona vi aveva fondato l’Accademia del Lauro e dopo la sua estinzione per iniziativa del vescovo Cesare Bovio nacque l’Accademia degli Infimi, che prosperò fino alla fine del secolo XVII.
Il post di oggi è ambientato nel secolo XVIII (più precisamente nel 1721), quando, per iniziativa della duchessa Maria Spinelli, nacque l’Accademia degli Agitati. Essa raggiunse l’apice della fioritura e della fama nel 1725, grazie al patrocinio di Cesare Michelangelo d’Avalos d’Aquino d’Aragona, marchese di Pescara e del Vasto. Egli ne fu principe perpetuo col nome di Infaticabile, Console fu Francesco Antonio Delfino, soci furono Giovanni Giuseppe Gironda marchese di Canneto col nome di Audace, l’abate Girolamo Bados col nome di Ravveduto, Giuseppe Salzano de Luna col nome di Luminoso, Scipione di Tarsia Incuria col nome di Ardito, Domenico Parisi col nome di Intrattabile e Mattia de Pandis col nome di Nadisco.
Una rapida scorsa ai nomi (quelli originali) nonché ai titoli fa capire come non ci fosse un legame diretto tra la maggior parte dei personaggi citati e Nardò, fatta eccezione, forse, per Francesco Antonio Delfino, Domenico Parisi e Mattia de Pandis, i cui cognomi erano diffusi a Nardò in quel tempo (quelli degli gli ultimi due ancora oggi). Paradossalmente, però, c’è da dire che il loro interesse per Nardò non era certo casuale e, da qualsiasi sentimento fosse dettato, esso era una prova della considerazione, anche politica,  di cui la città godeva. Se il rapporto tra Maria Spinelli di Tarsia e Nardò (e, per via di una probabile parentela con lei anche quello di Scipione di Tarsia Incuria, casato diffuso a Conversano), era scontato e si intrecciava pure con la sua storia pregressa (la duchessa era moglie di Giulio Antonio IV Acquaviva, undicesimo duca di Nardò e ventitreesimo conte di Conversano), quello degli altri esige un discorso più lungo. Comincio da Cesare Michelangelo d’Avalos d’Aquino d’Aragona (1667-1729), feldmaresciallo, oltre che principe del Sacro Romano Impero, con una collezione impressionante di ulteriori titoli nobiliari. DI seguito il suo ritratto (tavola tratta da Domenico Antonio Parrino, Teatro eroico, e politico dei governi de’ vicere del regno di Napoli dal tempo del re Ferdinando il Cattolico fino al presente, Parrino e Mutii, Napoli, 1692), un tallero del 1706 (immagine tratta da Simonluca Perfetto, Demanialità, feudalità e sede di zecca. Le monete a nome di Don Cesare Michelangelo d’Avalos per i marchesati di Pescara e del Vasto,  Vastophil, Vasto, 2012), in questo caso moneta di ostentazione, cioè di rappresentanza, poco più che una medaglia, che gli Asburgo gli avevano concesso di coniare dal 1704, quando si trovava in esilio a Vienna, e una medaglia del 1708 (immagine tratta da  http://www.tuttonumismatica.com/topic/3960-medaglia-di-cesare-michelangelo-davalos/).
Al dritto: busto di Cesare Michelangelo con parrucca, corazza e tosone d’oro al collo; legenda: CAES(AR)  DAVALOS DE AQUINO DE ARAG(ONIA)  MAR(CHIO)  PIS(CARAE) ET VASTI D(UX) G(ENERALIS) S(ACRI) R(OMANI) I(MPERII) PR (INCEPS) [Cesare d’Avalos d’Aquino d’Aragona marchese di Pescara e duca di Vasto principe generale del Sacro Romano Impero).
Al rovescio: stemma familiare con legenda: DOMINUS REGIT ME ANNO 1706 [Il signore mi guida anno 1706)
Al dritto: due fasci di spighe di grano legate da nastri svolazzanti, sui quali si legge: FINIUNT PARITER RENOVANTQUE LABORES [Le fatiche allo stesso modo finiscono e ricominciano] su quello di sinistra e SERVARI ET SERVARE MEUM EST [È cosa mia essere rispettato e rispettare] su quello di destra. Entrambi i motti fanno parte della storia del casato per la linea maschile e per quella femminile1.
Non è dato sapere quale motivo più o meno recondito rese Cesare Michelangelo mecenate a favore di Nardò, ma è certo che ben poco si sarebbe saputo dell’Accademia degli Agitati (come successo per tante altre della cui produzione poco o nulla fu pubblicato) senza la Compendiosa spiegazione dell’impresa, motto, e nome accademico del Serenissimo Cesare Michel’Angelo d’Avalos d’Aquino d’Aragona che Giovanni Giuseppe Gironda, come s’è detto, uno dei soci, pubblicò per i tipi di Felice Mosca a Napoli nel 1725 (integralmente leggibile in https://books.google.it/books?id=o3peAAAAcAAJ&pg=PA6&dq=compendiosa+spiegazione+michelangelo+D%27AVALOS&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwic9Z6L7_zkAhULjqQKHfTPDbgQ6AEIKDAA#v=onepage&q=compendiosa%20spiegazione%20michelangelo%20D’AVALOS&f=false).
Giovanni Giuseppe, figlio di Alfonso, fu il quarto marchese di Canneto dal 1708 (feudo ceduto nel 1720 alla famiglia Nicolai, mantenendone però il titolo), Patrizio di Bari, primo Principe di Canneto dal 1732.
Il volume ospita un nutrito numero di componimenti dei soci che ho citato all’inizio ed a breve leggeremo quelli in cui compare espressamente il nome di Nardò. Prima, però, intendo dire qualcosa sui soci fin qui trascurati. Girolamo Bados potrebbe essere colui che ebbe una controversia col lucchese Alessandro Pompeo Berti (1686-1752), che ne lascio memoria in Se fosse maggior dignità il Consolato,o la Dittatura nella Repubblica Romana. Controversia col Sig. Abate Girolamo Bados, opera manoscritta di cui è notizia in Giammaria Mazzuchelli, Gli scrittori d’Italia, Bossini, Brescia, 1760, v. II, p. II, p. 1038. Per Giuseppe Salzano de Luna (nel volume del Gironda è detto Cavaliere) null’altro posso ipotizzare se non l’appartenenza a quel casato napoletano. Nello stesso volume Domenico Parisi appare col titolo di Segretario di S. A. e Francesco Antonio Delfino come abate.
Siamo giunti, finalmente, alle poesie dedicate a Nardò, tutte del Gironda: cinque in lingua latina [quattro in distici elegiaci (nn. 1, 2, 3 e 5), una in strofe alcaiche (n. 4)] ed una in italiano (un sonetto, n. 6), rispettivamente alle pp. 64-66, 66-67, 67-68, 71-73, 74 e 75. Una nota filologica preliminare: del toponimo la forma adottata è, come vedremo, Neritos, con il derivato aggettivo Neritius/a/um, il quale, nel latino classico significa di Nerito (monte di Itaca citato da Omero).
Appare evidente l’ipotesi, a quel tempo dominante2, di un legame tra Ulisse  e Nardò, ipotesi durata a lungo ma poi abbandonata a favore della derivazione del toponimo da una radice indoeuropea nar che significa acqua. Nella trascrizione ho rispettato il testo originale, comprese le iniziali maiuscole e la punteggiatura, mentre nella traduzione, che mi sono sforzato di rendere quanto più letterale possibile (rispettando anche la corrispondenza del verso, tuttavia senza la velleità di fornire una traduzione poetica), ho fatto prevalere l’uso moderno. Per quanto riguarda le note di commento non mi illudo che esse (in particolare quelle con riferimenti alla mitologia) suscitino curiosità nel giovane lettore, ma non dispero che risveglino qualche ricordo, non necessariamente gradito se ha frequentato il liceo classico …,  in chi, più o meno, ha la mia stessa età.
1) (pp. 64-66)
2) ( pp. 66-67)
3) (pp. 67-68)
4) (pp. 71-73)
5) (p. 74)
  6) (p.75)
___________
1 Finiunt pariter renovantque labores era stato già il motto dell’Accademia dei Pellegrini fondata a Venezia nel 1550 (Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica  da S. Pietro sino ai nostri giorni, Tipografia Emiliana, Venezia, 1858, v. XCI, p. 348 alla voce Venezia), ma esso nello stesso periodo risulta confezionato da Paolo Giovio (1483 circa-1552) secondo quanto si legge nel Dialogo dell’Imprese militari di Monsignor Paolo Giovio Vescovo di Nucera uscito postumo per i tipi di Antonio Barre a Roma nel 1555. Dall’edizione uscita per i tipi di Guglielmo Roviglio a Lione nel 1559 alle p. 103-104 si legge: Hora queste spighe del signor Theodoro mi riducono à memoria l’impresa, ch’io feci al Signor Marchese del Vasto, quando dopò la morte del Signore Antonio da Leva fù creato Capitan Generale di Carlo Quinto Imperatore; dicendo egli , che à pena eran finite le fatiche , ch’egli aveva durate per esser Capitano della fanteria, ch’egli era nata materia di maggior travaglio; essendo vero, che ‘Generale tiene soverchio peso sopra le spalle: gli feci dunque in conformità del suo pensiero, due covoni di spighe di grano maturo con un motto, che girava le barde e le fimbrie della sopravvesta, e circondava l’impresa nello stendardo; il qual motto diceva FINIUNT PARITER RENOVANTQUE LABORES ; vol end’io isprimere, che à pena era raccolto il grano, che nasceva occasion necessaria di seminarlo per un’altra messe, e veniva à rinovar le fatiche de gli aratori. E tanto più conviene al soggetto del Signor Marchese, quanto che i manipoli delle spighe del grano furono già gloriosa impresa guadagnata in battaglia da Don Roderigo Davalos bisavolo suo, gran contestabile di Castiglia. E a p. 102 compare l’immagine seguente.
Lo stesso Bovio risulta essere il creatore pure di Servari et servare meum est. AlLe pp. 100-101 della stessa opera si legge: E poi che siamo entrati nelle donne, ve ne dirò un’altra [impresa], ch’io feci all’elegantissima Signora Marchesa del Vasto Donna Maria d’Aragona, dicendo essa, che sì come teneva singolar conto dell’honor della pudicitia, non solamente la voleva confermare con la persona sua, ma anchora haver cura,che le sue donne, donzelle e maritare per istracuraggine non la perdessero. E perciò teneva una disciplina nella casa molto proportionata à levare ogni occasione d’huomini e di donne, che potessero pensare di macchiarsi l’honor dell’honestà. E così le feci l’impresa che voi avete vista nell’atrio del Museo, la quale è due mazzi di miglio maturo legato l’uno all’altro, con un motto, che diceva:SERVARI ET SERVARE MEUM EST, perche il miglio di natura sua, non solamente conserva se stesso da corruttione, ma anchora mantiene l’altre cose,che gli stanno appresso, che non si corrompano, sì com’è il reubarbaRo e la Canfora, le quali cose pretiose si tengono nelle scatole piene di miglio, alle botteghe de gli speciali, accio ch’elle non si guatino.
E a corredo a p. 100 la relativa immagine.
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calabriawebtvcom · 6 years ago
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AL TEATRO DEL GRILLO SI RIFLETTE SUL RUOLO DELLA RICCHEZZA
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AL TEATRO DEL GRILLO SI RIFLETTE SUL RUOLO DELLA RICCHEZZA
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“A che servono questi quattrini” di Armando Curcio, nell’interpretazione di Pietro de Silva e Francesco Procopio insiema a Andrea Vellotti, Antonio Friello, Rossella Pugliese e Felicia Del Prete diretti da Giuseppe Miale Di Mauro.
La commedia è un’esilarante rivisitazione in chiave contemporanea, nella quale a far da padrone è una riflessione sul ruolo della ricchezza e del denaro.
Ha riscosso il consenso del pubblico del Teatro del Grillo di Soverato nel penultimo appuntamento della ricca stagione 2018/19 denominata Un amore di teatro.
Alcuni dei protagonisti ai nostri microfoni
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