#Armando Pugliese
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Tanda of the week 21-2013: Alberto Morán (vals)
I’ve prepared the tanda of the week 21-2013 from Alberto Morán‘s valses with the orchestras of Armando Cupo and Osvaldo Pugliese. I am not satisfied the songs quality (except the last one, Manos adoradas, which you can find another version of it) and endings of the tracks but after all it became a nice and danceable tanda, which is very hard to prepare one with Osvaldo Pugliese and Armando Cupo…
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Crowded Desert
SABA ANGLANA
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youtube
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Nel 2009 Saba e il produttore co-autore delle musiche Fabio Barovero, incontrano ad Addis Abeba musicisti tradizionali e contemporanei: una ricerca musicale sul campo nella capitale etiope, dove convergono un po’ tutti gli stili musicali del Corno d’Africa, che danno origine al secondo album di Saba, Biyo. Il titolo dell'Album è una parola che rimanda al termine greco Bios, cioè ‘vita', ma che in somalo indica anche con significativa attinenza, l’acqua, la risorsa in assoluto più importante per l’uomo, il perno attorno a cui ruota tutto il progetto discografico, pubblicato e distribuito da marzo 2010 in Italia con l'entusiasta appoggio di Egea Music e di Amref, di cui l'artista diventa Testimonial.
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"Ce ne andiamo in giro con una specie di invisibile esoscheletro, noi donne, ci siamo ancora costrette, per difesa, per necessità. Un’armatura che potenzia le capacità fisiche e quelle psichiche, uno scudo che ci protegge. Ora, immaginiamo sia fatto di luce, il nostro carapace: nessun bisogno di piacere o di compiacere, così come invece ci hanno abituato fin da piccole. Non siano il successo, i followers o la fisicità vincente il nostro lasciapassare. Ma un corpo fatto di luce, che illumini il mondo quando lo attraversiamo, che rieduchi la nostra società narcisista alla capacità di amare."
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Il suo suo libro di prosa poetica, Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell’assenza, è stato dato alle stampe nel 2018.
A teatro ha recitato con Marco Paolini, è stata diretta da Gabriele Vacis, Armando Pugliese, Jacopo Gassman e altri.
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TANGO (Podcast-Disco) Danceable Tangos Selection 1957-59 Argentine Tango Radio (Budapest)
Para escuchar los Discos pulsa el Link: https://artecafejcp.wixsite.com/tangoser/post/danceable-tangos-selection-1957-59
Episode 49 covers the years 1957-1959. The episode starts with "Merceditas" of the orchestra of Osmar Maderna with singers Adolfo Rivas and Carlos Aldao. We continue with Alfredo De Angelis (first with instrumentals, later with singers Juan Carlos Godoy and Oscar Larroca), Carlos Di Sarli, Fulvio Salamanca with Armando Guerrico, Osvaldo Pugliese with Jorge Maciel, Juan D'Arienzo with Jorge Valdez, and Aníbal Troilo. Duración:00:55:23
Café Mientras Tanto jcp
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Il mondo dello spettacolo è in lutto per la perdita di un grande artista: il regista di Masaniello aveva 76 anni. La sua è stata una carriera da ricordare Il mondo dello spettacolo è in lutto per la perdita di un grande artista italiano. Aveva 76 anni e nella sua carriera ha realizzato opere di grande prestigio che gli hanno permesso di essere premiato e riconosciuto per il suo talento. Purtroppo il regista di Masaniello e di tanti altri progetti importanti è venuto a mancare. Lo ricordiamo proprio attraverso le sue opere. Armando Pugliese è stato un attore e regista teatrale molto apprezzato. Ha studiato con Luca Ronconi e ha collaborato, diventandone presto amico, anche con Elvio Porta. Nato a Napoli 76 anni fa, ha lavorato in opere di grande successo. Nonostante l’età era molto attivo sia in ambito teatrale sia sui social network, dove era molto seguito. Ha portato in scena grandi maestri delle arti e della letteratura come Italo Calvino, Orazio Costa Giovangigli, Luca De Filippo, Turi Ferro. Armando Pugliese ha iniziato la sua carriera di drammaturgo grazie a Italo Calvino, che gli commissionò il Barone Rampante per la rappresentazione teatrale. Da allora ha portato su un palco molti testi di letteratura. Negli anni Ottanta ha deciso di trasferirsi a Mola di Bari. Qui ha fondato la sua officina teatrale permanente con la cooperativa Teatro Sud. Nel corso della sua carriera ha realizzato 160 regie per i più importanti teatri stabili del nostro paese, ma ha lavorato anche per compagnie private. Si è spento a 74 anni il regista teatrale di Masaniello Il suo Masaniello, scritto con Elvio Porta, è sicuramente l’eredità più importante che Armando Pugliese ci ha lasciato. Molto importante anche La Pelle, tratto dall’opera di Curzio Malaparte. Ha anche diretto la compagnia di Luca De Filippo O scarfalietto di Eduardo Scarpetta, Ogni anno punto e a capo e Questi Fantasmi di Eduardo De Filippo. Tanti i premi, inoltre, che ha vinto nel corso della carriera, come il premio Ubu, il Biglietto d’oro Agis e Gli Olimpici del Teatro. L’ultimo spettacolo teatrale diretto porta la data del 2023, con La compagnia del sonno di Roberto Alajmo per il Teatro di Napoli. Fonte
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Bari, torna la "Deejay Ten" per il secondo appuntamento del 2024 della corsa non agonistica
Bari, torna la "Deejay Ten" per il secondo appuntamento del 2024 della corsa non agonistica. Dopo la prima tappa a Torino, l'edizione 2024 della "Deejay Ten" arriva a Bari: domenica 21 aprile il capoluogo pugliese, infatti, accoglierà una delle corse non competitive più famose d'Italia, nata nel 2005 a Milano da un'idea di Linus e che nel corso delle sue 19 edizioni ha coinvolto centinaia di migliaia di persone. Un appuntamento aperto a tutti, persone di ogni età e capacità atletica, che potranno partecipare seguendo due percorsi differenti, da 10 e 5 km (il primo rivolto a coloro i quali abbiano compiuto 16 anni, il secondo accessibile a chiunque), per una domenica da vivere insieme agli speaker della radio. I runners indosseranno la maglia firmata Radio Deejay color salvia per la 10 km e color ciclamino per la 5 km. Oltre a Linus, che darà il via alla corsa, alla Deejay Ten di Bari saranno presenti anche alcune delle voci più amate del mondo Deejay, come Matteo Curti, Vic, Wad, il Trio Medusa, La Vale e Diego Passoni. È possibile iscriversi all'evento, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bari, sul sito https://deejayten.deejay.it/ La partenza è prevista alle ore 9.30 da corso Vittorio Emanuele: da qui entrambi i percorsi si dirigeranno verso corso Vittorio Veneto, costeggiando il castello Svevo di Bari, fino al giro di boa in corrispondenza di via Brigata Regina per il percorso da 5 km e di largo Colonnello F. Trizio per quello da 10 km. I corridori torneranno quindi su corso Vittorio Veneto per ripercorrerlo a ritroso, circumnavigando Bari Vecchia ad anello attraverso corso Antonio De Tullio e lungomare Imperatore Augusto, fino a piazza IV Novembre e piazza del Ferrarese, dove terminerà il percorso più breve. Quello da 10 km, invece, proseguirà su lungomare Araldo di Crollalanza, piazza Armando Diaz, lungomare Nazario Sauro e lungomare Armando Perotti, fino a corso Trieste per poi dirigersi verso il traguardo coincidente con la partenza. Nel Deejay Village, allestito in piazza Della Libertà, sarà possibile richiedere informazioni e ritirare pettorale e maglia nelle giornate di sabato 20 aprile (dalle ore 10 alle ore 19) e domenica 21 aprile (dalle ore 7 alle ore 9), ma anche assistere ai momenti di intrattenimento con gli speaker della radio, prepararsi alla corsa a ritmo di musica con il riscaldamento muscolare proposto dal palco centrale e partecipare alle svariate attività offerte agli stand degli sponsor. La partecipazione all'evento ha un costo di € 15 (per tutti i partecipanti alla 10 km e per tutti i partecipanti alla 5 km, con età superiore ai 13 anni) e € 10 (per i bambini fino ai 12 anni partecipanti alla 5km ufficiale) e comprende: sacca con t-shirt ufficiale, pettorale, rilevamento cronometrico con chip, assicurazione RC, medaglia di partecipazione, sacca ristoro al traguardo. IL PERCORSO Il percorso da 10 km: corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari direzione piazza Garibaldi (PARTENZA), via G. Latilla, via S. Francesco D'Assisi, piazza G. Massari, corso Vittorio Veneto (km 1-2), corso Vittorio Veneto/traversa Largo Colonnello F. Trizio (giro di boa, ritorno), corso Vittorio Veneto, corso A. De Tullio, lungomare Imperatore Augusto(km 3-4), piazza IV Novembre, lungomare A. di Crollalanza, piazza A. Diaz, lungomare N. Sauro (km 5), lungomare Perotti, corso Trieste (km 6-7)/traversa via A. Ballestrero (giro di boa, ritorno), corso Trieste (km 8), lungomare Perotti, lungomare N. Sauro (km 9), piazza A. Diaz, lungomare A. di Crollalanza, piazza IV Novembre, corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari (ARRIVO). Il percorso da 5 km: corso Vittorio Emanuele II/altezza traversa via Sparano da Bari direzione piazza Garibaldi (PARTENZA), via G. Latilla, via S. Francesco D'Assisi, piazza G. Massari, corso Vittorio Veneto (km 1-2), corso Vittorio Veneto/traversa via Brigata Regina (giro di boa, ritorno), corso Vittorio Veneto (km 3), corso A. De Tullio, lungomare Imperatore Augusto (km 4), piazza IV Novembre, piazza del Ferrarese (ARRIVO). La Deejay Ten Bari è un evento organizzato grazie alla collaborazione dello sponsor tecnico New Balance; dei main sponsor Fulfil, Koelliker e Reale Mutua Assicurazioni; dei partner sponsor Amadori, Aprilia, Cardioritmon, Cisalfa Sport, Cuore, Dalla Costa, McFit, Powerade, Samsung, San Bernardo, Ventura; delle istituzioni Comune di Bari, Atletica Azzurra e Koass Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Anticipazioni Uominiedonne. Colossale lite fra Armando Incarnato e Riccardo Guarnieri
E veniamo quindi alle ultimissime dal mondo di Uominiedonne con le nuove Anticipazioni di Maria de Filippi dove è successo veramente di tutto e di più , ma seguiamo la scaletta che è stata seguita in puntata.
Anticipazioni Uominiedonne Trono Over.
Si inizia con la dama del trono Over Gemma Galgani che è uscito con un nuovo cortegiattore ma per il momento è veramente troppo presto per la dama per comprendere se valga la pena o meno continuare con la conoscenza. Si passa quindi a Elio che ha ricontattato Gemma Galgani e la dama chiede il motivo. Il cavaliere dice per amicizia e questo solleva tutto un polverone in quanto secondo tutti nel programma si va per trovare l'amore e non per fare amicizie. Lo stesso Elio chiede di potere uscire con Paola Ruocco e se possa continuare l'amicizia nonostante l'accaduto. Ma la cosa sempre per il discorso dell'amicizia provoca la reazione di Tina Cipollari che a stento viene portata alla calma da Maria de Filippi. Ma il bello arriva adesso infatti la Dama Aurora Tropea contatta Lucrezia Comanducci ex corteggiatrice del tronista Gianluca de Matteis, per sapere se Armando Incarnato uscisse ancora con lei fuori dal programma. Ma la ex corteggiatrice contatta Armando Incarnato e gli racconta tutto. La cosa ovviamente fa molto arrabbiare il napoletano. La situazione che era già abbastanza incandescente si acuisce con l'intervento nella discussione stessa di Riccardo Guarnieri. Sembra che il pugliese e il napoletano siano addirittura arrivati alle mani, anche se il pezzo verrà presumibilmente tagliato. Successivamente Armando si scuserà con Armando. Verrà poi contattata telefonicamente Lucrezia e verranno fatti ascoltare a Gianni Sperti degli audio. In ogni modo pare confermato quanto già emerso prima in studio.
Anticipazioni Uominiedonne Trono Classico.
Si passa quindi al trono Classico ed in particolare a Nicole Santinelli che porta in esterna Andrea. Esterna molto carina con un lungo bacio appassionato fra di loro, ma che fa arrabbiare Carlo che infatti lascia lo studio. La tronista va a riprenderlo e lo convince a rimanere nel programma per la rabbia di Gianni Sperti e di Roberta di Padua che arriva a definirlo un sottone. Poco spazio per il tronista Luca Daffrè che si limita a chiarirsi con la corteggiatrice Alessandra. Read the full article
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“Istinto o ragione : esiste la verità?”
Se ne parla il 17 marzo a Vietri sul Mare con Armando Montella e Luca Pugliese…….. Nuovo appuntamento venerdi 17 marzo a Vietri sul mare alle 18,30 ,presso l’aula consiliare del comune di Vietri sul mare,con la serie di incontri dal titolo: “Dialoghi tra Arte e Letteratura: fatti non foste a viver come bruti…” organizzati dal giornalista Antonio Di Giovanni, con la collaborazione del designer…
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Saba Anglana
https://www.unadonnalgiorno.it/saba-anglana/
Ce ne andiamo in giro con una specie di invisibile esoscheletro, noi donne, ci siamo ancora costrette, per difesa, per necessità. Un’armatura che potenzia le capacità fisiche e quelle psichiche, uno scudo che ci protegge. Ora, immaginiamo sia fatto di luce, il nostro carapace: nessun bisogno di piacere o di compiacere, così come invece ci hanno abituato fin da piccole. Non siano il successo, i followers o la fisicità vincente il nostro lasciapassare. Ma un corpo fatto di luce, che illumini il mondo quando lo attraversiamo, che rieduchi la nostra società narcisista alla capacità di amare.
Saba Anglana è un’artista poliedrica. È cantautrice, attrice, autrice, conduttrice radiofonica, lavora in produzioni teatrali e televisive e sviluppa progetti discografici internazionali.
Ha all’attivo quattro dischi distribuiti in oltre sessanta paesi del mondo, i cui testi sono scritti nelle lingue che compongono il suo albero genealogico, tra Italia e Africa orientale.
È nata a Mogadiscio, in Somalia, il 17 novembre del 1970 da padre italiano e madre etiope.
Aveva cinque anni, nel 1975, quando il regime di Mohammed Siad Barre, sospettando la sua famiglia di spionaggio, li ha costretti ad abbandonare il paese. Riparati prima in Etiopia e poi in Italia, si sono stabiliti a Roma.
Dopo la laurea in Storia dell’Arte all’Università La Sapienza ha iniziato a lavorare come attrice, ha fatto parte del cast del telefilm La squadra per due stagioni, è stata doppiatrice nel film Totò Sapore e ha recitato in tanti teatri italiani.
Nel 2006 ha inciso l’album Jidka – The Line, cantato in somalo e inglese, con la prestigiosa etichetta inglese World Music Network, che l’ha vista esibirsi in centinaia di spettacoli in cui alterna il canto alla narrazione. Da segnalare la sua partecipazione a The Earth Nat Geo, il 22 aprile 2008 in Piazza del Campidoglio a Roma, insieme a artiste e artisti del calibro di Cesária Évora e Nidi D’Arac, per fare qualche nome.
Il secondo album, del 2010, Biyo – Water is Love, dedicato all’acqua e alle problematiche legate al suo sfruttamento, entrato nella Top 10 della European Top Chart of World Music, l’ha vista testimonial di campagne mediatiche internazionali in materia di salute e diritti umani.
Nel 2012 è uscito Life Changanyisha, sul valore della mescolanza, registrato in Tanzania e cantato in swahili. Tre anni dopo ha visto la luce Ye katama hod – The belly of the city, sguardo sul rapporto tra il progresso e la tradizione nell’epoca delle grandi trasformazioni.
Il suo suo libro di prosa poetica, Lettera al mio fantasma. Piccola epopea dell’assenza, è stato dato alle stampe nel 2018.
A teatro ha recitato con Marco Paolini, è stata diretta da Gabriele Vacis, Armando Pugliese, Jacopo Gassman e altri.
È anche autrice di spettacoli che ha anche interpretato come Mogadishow, Abebech – Fiore che sboccia – Storia di identità, preghiera e guarigione e Riti ruggenti.
Nel 2021 è nel cast del film Boys con Neri Marcorè e Marco Paolini.
Saba Anglana è una donna consapevole del suo presente che non trascura le sue origini e il passato. La sua voce è uno strumento potente, di prorompente comunicazione corporea e spirituale. Gestisce complesse modulazioni vocali nell’esercizio del suono, un’armonica padronanza della sua forte capacità espressiva. È fatta di luce, suoni e essenza.
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DOMANI PARTE LA STAGIONE TEATRALE CON A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI
DOMANI PARTE LA STAGIONE TEATRALE CON A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI
Parte domani, giovedì 15 dicembre, la stagione del Teatro Comunale organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. In scena A che servono questi quattrini, spettacolo di Armando Curcio, diretto da Andrea Renzi, con Nello Mascia, Valerio Santoro e Luciano Saltarelli. (more…)
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Nuovo post su https://is.gd/4ZAap3
La Terra d'Otranto in un prezioso arazzo (2/3)
di Maria Grazia Presicce e Armando Polito
Riprendiamo la descrizione del nostro manufatto. Al di fuori della cornice in cui è incastonata la personificazione della Terra d’Otranto ad intervalli regolari e simmetrici compaiono coppie di nomi in cartiglio ed immagini di monumenti e di stemmi cittadini in medaglioni. Cominciamo dalle coppie di nomi, di seguito presentati in dettaglio in rapporto alla loro posizione nell’arazzo. Ogni coppia, poi, sarà accompagnata dalla relativa scheda.
ENNIO/PALMIERI
Quinto Ennio (Rudie, 239 a. C.- Roma, 169 a. C.). Poeta e drammaturgo, delle sue opere ci rimangono solo i titoli ed alcuni frammenti.
Palmieri. Famiglia che vanta molti illustri esponenti: Alessandro e Bernardino (XII secolo, di Ostuni, giuresconsulti); Francesco Maria (XVII-XVIII secolo, di Lecce, architetto e scultore); Giuseppe (1720-1793, di Martignano, economista; Nicola (XVIII secolo, di Merine, numismatico); Oronzo (XVII secolo, di San Pietro in Lama, teologo e poeta); Pasquale (XVII secolo, di Lecce, poeta); Saverio (1764-1839, di Lecce, agronomo). Candidati ad essere accoppiati col poeta Ennio sembrerebbero Oronzo e Pasquale, la cui produzione, però, si riduce per il primo ad un Epigramma latino e per il secondo ad alcuni alcuni componimenti celebrativi inseriti, insieme con quelli di altri, in due raccolte. Qui, perciò, molto probabilmente il citato è Giuseppe, l’economista, autore di diverse pubblicazioni. Fu nel tempo Amministratore Generale delle Dogane in Terra d’Otranto, Consigliere di Stato, Soprintendente Generale delle Dogane del Regno e, infine, Direttore del Consiglio delle Reali Finanze. A lui nel 1865 fu intitolato quello che era stato il primo liceo di Terra d’Otranto.
STRABONE/DE FERRARIS
Strabone (I secolo a. C.- I secolo d. C.), geografo e storico greco. La presenza del suo nome è giustificata non solo dalla sua fama ma, forse soprattutto, dal fatto che la Terra d’Otranto o, meglio, i suoi antenati toponomastici (Iapigia in primis), hanno ampio spazio nella sua opera (Geographica), elemento sufficiente per giustificare il gemellaggio con il De Ferraris e il suo De situ Iapygiae..
Antonio De Ferraris (1444-1517), medico e letterato di Galatone (perciò più noto col nome di Galateo). La sua opera più nota è il De situ Iapygiae uscito a Basilea per i tipi di Perna nel 1553.
LEO/MILIZIA
Leo. Nonostante l’assenza di DE (presente, invece, in DE FERRARIS), non può essere che Annibale De Leo (1739-1814) di S. Vito dei Normanni. Letterato, arcivescovo di Brindisi collaborò all’istituzione in questa città della biblioteca che oggi porta il suo nome.
Milizia. Problema già posto da PALMIERI e che si riproporrà con ZIMARA e VINCENTI. La scelta teoricamente andrebbe operata tra Domenico (1680-1760, medico), Lucio (XVI-XVII secolo, letterato) e Francesco (1725-1798, teorico dell’architettura,storico e critico d’arte), tutti di Oria. Se dovessimo applicare il criterio già usato (e quale, sennò?) il Vincenti dell’arazzo sarebbe indiscutibilmente Francesco.
ZIMARA/RIBERA
Zimara. Probabilmente si tratta di Marcantonio (XV/XVI secolo), medico e filosofo di Galatina,autore di una serie sterminata di pubblicazioni, e non di Teofilo (1515-1589) suo figlio, anche lui di Galatina, studioso di lettere e scienze, ma autore meno prolifico del padre.
Ribera. Giuseppe de Ribera, alias lo Spagnoletto. Nell’arazzo l’accoppiamento con lo stemma di Gallipoli mostra (e come poteva essere altrimenti …) l’adesione al gruppo di coloro che sostennero l’origine gallipolina del pittore; il primo fu Bernardo De Dominici in Vite dei pittori, scultori ed architetti napoletani, Tipografia Trani, Napoli, 1844 (la biografia del De Ribera occupa le pp. 111-146) seguito dai salentini Ettore Vernole in Un canto gallipolino su Giuseppe Ribera, in Archivio storico pugliese, XIX (1966), n. 1-4, pp. 334-341 (corregge alcuni dettagli anagrafici del De Dominici ma propende, sia pure non con certezza assoluta, per l’origina gallipolina). Sul fronte opposto coloro (il primo fu Joachim von Sandrart, contemporaneo del De Ribera) che sostengono esser nato il nostro a Xativa, in Spagna. Forse è superfluo dire che gli scrittori salentini di memorie patrie (e tra questi il gallipolino Bartolomeo Ravenna in Memorie istoriche della città di Gallipoli, Miranda, Napoli, 1836) hanno tutti sposato concordemente la tesi delle origini gallipoline. Chissà, perciò, che rabbia avrebbero provato oggi nel vedere citata in rete (anche nell’Enciclopedia Treccani) e anche su libri a stampa) come città natale del De Ribera non Gallipoli ma Xativa.
AMMIRATO/VINCENTI
Scipione Ammirato (1531-1601), di Lecce, storico, autore di numerosissime pubblicazioni.
Vincenti. Qui si porrebbe, in forma ancora più esasperata, lo stesso problema posto da PALMIERI e ZIMARA, per cui risulterebbe abbastanza imbarazzante la scelta tra: Andrea (XVII-XVIII secolo, di un paese, non noto, della provincia di Lecce, pittore, discepolo di Luca Giordano; Antonio (XVIII secolo, di Ostuni, archivista e bravissimo restauratore di pergamene); Francesco (XVIII secolo, di Gemini, teologo della cattedrale di Ugento; Lelio (XVII secolo, di Tricase, medico e filosofo, autore di numerose pubblicazioni. Siccome queste ultime hanno un peso notevole anche nell’immaginario collettivo, molto probabilmente il Vincenti ricordato nell’arazzo è proprio Lelio.
PAESIELLO/ARCHITA
Giovanni Paisiello (1741-1816), di Taranto, musicista. Sul PAESIELLO dell’arazzo, invece di PAISIELLO, vedi la serie in sei puntate in http://www.fondazioneterradotranto.it/2014/11/14/quando-paisiello-diventava-simpaticamente-paesiello-e-non-solo-ma-eravamo-ancora-un-paese-serio-16/; alle testimonianze lì esibite si aggiunge quest’altra, senz’altro più ufficiale e che renderebbe ancora più grave il fenomeno, anche se non nuovo per altri nomi, lì stigmatizzato.
Archita. (V-IV secolo a. C.), di Taranto, filosofo, matematico e politico, amico di Platone. Delle sue opere ci restano solo frammenti. Il suo accoppiamento col Paisiello molto probabilmente è dovuto, oltre alla comune città natale, anche al fatto che, come tutti i pitagorici, si occupò anche di acustica, enunciando regole per la composizione delle scale in dati intervalli.
Ogni cartiglio, come s’è visto, contiene due cognomi. Ci saremmo aspettato che l’accoppiamento (soprattutto laddove le rispettive cronologie sono molto distanti) contenesse il riferimento ad un dettaglio che nello stesso tempo qualificasse i due personaggi e ne costituisse il comune denominatore. Di questo, quando è avvenuto, abbiamo dato puntuale giustificazione nelle schede.
L’assenza del nome accanto al cognome per gli autori più recenti può essere interpretata in due modi: 1) il nome è da considerarsi superfluo quando, come s’è documentato, la famiglia annovera più discendenti ma il riferimento va fatto giocoforza al più famoso; 2) quando la scelta diventa problematica, non è da escludere che il riferimento coinvolga l’intero casato e il suo prestigio considerato anche cronologicamente. Il sospetto, però, è che l’intenzione celebrativa era proprio quella ambigua derivante dalla fusione delle due ipotesi prospettate; insomma, il classico prendere due piccioni con una fava,anzi, con un solo nome, anzi con il solo cognome. Da notare, può darsi pure che sia un caso, come la serie onomastica si apre e si chiude col nome dei due personaggi più antichi (Ennio e Archita).
(CONTINUA)
Per la prima parte: https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/12/29/la-terra-dotranto-in-un-prezioso-arazzo-1-3/
#Annibale de Leo#Antonio De Ferrariis#araldica salentina#Archita da Taranto#Armando Polito#famiglia Palmieri#Giovanni Paisiello#Giuseppe de Ribera#Marcantonio Zimara#Maria Grazia Presicce#Quinto Ennio#ricamo salentino#scipione Ammirato#Strabone#Artigianato di Terra d'Otranto#Spigolature Salentine
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Lacci
Tutta la verità, nientaltro che la verità sulla famiglia e sui suoi Lacci portati in scena dall’attore Silvio Orlando al Teatro Duse di Bologna. (more…)
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#Armando Pugliese#Domenico Starnone#Maria Laura Rondanini#Matteo Lucchini#Pier Giorgio Bellocchio#Recensione Lacci#Roberto Nobile#Silvio Orlando#Vanessa Scalera
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Repost @inamuargentina 👉Día Nacional de la Memoria por la Verdad y la Justicia 🇦🇷 📌Una jornada de reflexión y análisis crítico de la historia reciente. La última dictadura cívico-militar eliminó las garantías constitucionales y violó los Derechos Humanos de forma sistemática. Como en todas las actividades culturales, en la musical hubo listas negras, censura, encierro, exilio y muerte. Entre los músicos y músicas que fueron censurados, y en algunos casos obligados a exiliarse, se encuentran: “Moris” Birabent, Jorge Cafrune, Cacho Castaña, Jaime Dávalos, Miguel Ángel Estrella, Leonardo Favio, Charly García, León Gieco, Horacio Guarany, Nacha Guevara, Víctor Heredia, Cuchi Leguizamón, Roque Narvaja, Ramón "Palito" Ortega, Osvaldo Pugliese, Ariel Ramírez, Mercedes Sosa, Luis Alberto Spinetta, Armando Tejada Gómez, María Elena Walsh y Atahualpa Yupanqui, entre otros. El entonces Comité de Radiodifusión realizó un listado de canciones prohibidas entre 1978 y 1983. Como documento histórico el mismo está disponible en www.inamu.musica.ar/diadelamemoria A 45 años del golpe de estado NUNCA MÁS #diadelamemoria #MemoriaVerdadyJusticia #45añosdelgolpe #24demarzo https://www.instagram.com/p/CMzwWtXB3zo/?igshid=m0rrxskznqk4
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Che cos’è Via Zanardi, 33
Immaginate Bologna. Immaginate l’Università di Bologna. Immaginate lo studentato dell’Università di Bologna. Immaginate due stanze, l’una di fronte all’altra. In una immaginate una ragazza iscritta al DAMS, una svedese che fa l’Erasmus e una studentessa di Veterinaria. Nell’altra immaginate uno studente di Ingegneria, uno di Scienze Politiche e un infiltrato che sogna la musica. Una chatta e scolpisce, una è bella e colpisce, una è arrivata da poco ma già fa parte della famiglia. Uno pensa principalmente al suo ragazzo e agli esami, uno pensa sempre al Fantacalcio e alla sua ex, uno pensa solo al sesso e alle sue future ex. Immaginateli tutti insieme al bar Garage. Immaginate le loro storie d’amore, d’amicizia, di lavoro, di studio. Avete immaginato Via Zanardi, 33.
Via Zanardi 33 (che poi è l’indirizzo dello studentato) è la divertentissima sit-com italiana di 24 episodi trasmessa da Italia uno, una produzione Mediatrade realizzata da Rosario Rinaldo per Pequod. Ideata e scritta da Nicola Alvau e Andrea Garello (tra l’altro vincitori del premio Sergio Corbucci per la sceneggiatura di Ecco fatto di Gabriele Muccino), è diretta da Andrea Serafini (già regista della soap Un posto al sole) e da Antonello De Leo (David di Donatello e nomination all’Oscar per il suo cortometraggio comico Senza Parole e regista di La vespa e la regina con Claudia Gerini).
Stefano, il più grande del gruppo, vicino alla laurea, è Dino Abbrescia, attore eclettico: è stato un piccolo spacciatore in La capagira di Alessandro Piva, film recitato tutto in dialetto pugliese, e poliziotto tutto d’un pezzo in Uno Bianca di Michele Soavi.
Francesca, per gli amici Fra, giovane artista e appassionata di internet, è Alessandra Bertin, già vista su Disney Channel.
L’animalista Bea è Ginevra Colonna, l’abbiamo conosciuta in Ecco Fatto di Muccino, in Ovosodo di Paolo Virzì e negli spot seriali del Nescafé.
Il simpatico e dolce Ivan è Elio Germano, l’indimenticabile "er pasticca" di Un medico in famiglia, il giovane Padre Pio in Padre Pio di Carlo Carlei e il figlio di Diego Abatantuono nel recente Concorrenza sleale di Ettore Scola.
La bellissima Anneke è Antonia Liskova, modella e testimonial per numerose campagne pubblicitarie, è apparsa anche nella serie tv Le ragazze di piazza di Spagna di Riccardo Donna e in C’era un cinese in coma di Carlo Verdone. Lo scansafatiche e latin lover Mattia è Enrico Silvestrin, musicista e conduttore (su Mtv e Taratata per la Rai) oltreché attore, per esempio in Come te nessuno mai di Muccino e in Le amiche del cuore di Michele Placido.
Ma gli amici di Via Zanardi 33 sono anche altri: Bubba e Pier Maria, il grasso e il magro, il muto e il loquace, entrambi appassionati d’erba (Andrea Ottaviani e Max Galligani), Leo, il fratello di Mattia (Alessandro Demcenko), Lucia, l’ex di Ivan (Sarah Felberbaum) e Achille, il ragazzo di Stefano (Riccardo Onorato). Per non contare le numerosissime guest star: Armando De Razza, Andrea Roncato, Barbara D’Urso, Paola Barale, Paolo Brosio, Shel Shapiro, Greg e Lillo, Beppe Signori, Dario Vergassola, Bruno Gambarotta e Platinette.
La sigla iniziale, quella finale e tutta la colonna sonora sono dei Lùnapop, che compaiono anche in alcune puntate.
(Tiscali.it 2001)
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Dedicated to the Great Italian Director Lina Wertmüller 2001 Francesca e Nunziata Also Known As (AKA) Argentina Francesca Spain Francesca y Nunziata Hungary Francesca és Nunziata Poland Francesca i Nunziata Uruguay (original subtitled version) Francesca World-wide (English title) Francesca and Nunziata Directed by Lina Wertmüller Music by Italo Greco & Lucio Gregoretti Release Dates Canada 16 August 2001 (Montréal Film Festival) Italy 22 January 2002 (Television premiere) Hungary 22 January 2005 Argentina 17 July 2008 Uruguay 19 December 2008 Writing Credits Maria Orsini Natale ... (novel) Elvio Porta Lina Wertmüller filming location Procida Island, Naples, Campania, Italy Cast (in credits order) Sophia Loren Sophia Loren ... Francesca Montorsi Giancarlo Giannini Giancarlo Giannini ... Giordano Montorsi Claudia Gerini Claudia Gerini ... Nunziata RAOUL BOVA Raoul Bova ... Federico Montorsi Luciano De Crescenzo Luciano De Crescenzo ... Don Giacomo Ruotolo Massimo Wertmüller Massimo Wertmüller... Angelo Limieri Enzo Cannavale Enzo Cannavale Carmen Femiano Carmen Femiano ... Mariuccia Domenico Orsini Domenico Orsini ... Enrico Vanessa Sabet Vanessa Sabet ... Paolina Moira Grassi Moira Grassi ... Gelsomina Armando Pugliese Armando Pugliese ... Cardinal Montorsi Paolo De Giorgio Paolo De Giorgio ... Giorgio Carillo Lola Pagnani Lola Pagnani
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Al Teatro Sannazaro dal 19 ottobre va in scena "Masaniello" regia Lara Sansone
Al Teatro Sannazaro dal 19 ottobre va in scena “Masaniello” regia Lara Sansone
Napoli, 14 ott. – Debutto di stagione per la Compagnia Luisa Conte diretta da Lara Sansone impegnata, (dal 19 ottobre alle ore 21.00 a domenica 4 novembre ore 18.00), nello spettacolo “Masaniello” di Elvio Porta e Armando Pugliese; “la scelta di questo spettacolo – dice Lara Sansone – nel primo anno in cui abbiamo ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Centro di…
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“Voltare le spalle alla cultura è voltare le spalle alla vita”: a Musicultura i consigli di Tosca ai nuovi talenti
Un’ospite speciale, di quelli che non siamo abituati a vedere sul grande schermo, nelle pubblicità o nei talent show musicali. Si tratta di Tosca, che torna a Musicultura per il Concerto dei 16 finalisti al Teatro Persiani di Recanati. Oltre ad avere una voce capace di incantare il pubblico, l’artista romana esprime sempre sul palco la sua personalità libera. Una libertà che passa necessariamente attraverso un “lavoro poetico” e una “rivoluzione” condotta nella quotidianità anche attraverso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, laboratorio che vede lo scopo di ritornare ad una musica sincera, nata dal vissuto e non da strategie commerciali studiate a tavolino. Guardando a tutti, giovani e meno giovani, artisti e non, Tiziana Tosca Donati si è raccontata alla redazione Sciuscià.
Il 22 giugno 2016 hai concluso un post su Facebook con una frase del poeta tunisino Awlad Ahmad, l’autore di Diario della rivoluzione: “La rivoluzione è un lavoro poetico”. È una citazione che, indipendentemente da come la si pensi, muove in noi qualcosa e rovescia l’idea che il cambiamento passi necessariamente attraverso l’uso della violenza. Cosa rappresenta per te questa affermazione?
Io credo che la vera rivoluzione si possa fare solamente aprendo le menti e dando gli strumenti in mano alle persone, in modo da rendere gli uomini liberi e coscienti di poter scegliere: per avere la possibilità di combattere qualsiasi soprosso c’è bisogno di cultura e di conoscenza. Sono stata a Tunisi per dei concerti; lì ho conosciuto Lina Ben Mhenni, la blogger artefice della rivoluzione tunisina che, nascosta in una casa-bunker, è riuscita tramite Twitter e Facebook a denunciare tutto quello che stava accadendo, dai maltrattamenti sui ragazzi alla situazione nelle galere. Ho avuto modo di incontrare anche Lotfi Bouchnak, il “Battiato tunisino”. Entrambi mi hanno spiegato come voltare le spalle alla cultura è voltare le spalle alla vita, di qualsiasi cultura si tratti: leggere un libro, andare a scuola, ascoltare musica o scrivere. Per fare un esempio, nelle carceri tunisine Lina Ben Mhenni, dopo essere stata arrestata, per leggere si recava in biblioteca, ma non trovava altro che libri violenti. Questo aneddoto per spiegare la diffusione di una filosofia che induce in qualche modo alla violenza, dalla quale si generano il sopruso e l’abitudine a comandare e ad essere comandati. “Conoscere” vuol dire non lasciarsi dominare. La cultura rende un uomo libero nel mondo. Awlad Ahmad diceva che la rivoluzione in Tunisia, come altrove, si può fare solo istruendo un popolo.
Rimanendo nel merito della domanda precedente, hai una tua “rivoluzione”? Se sì, in che modo la porti avanti nella quotidianità?
Sì, io la sto facendo. Non è una vera “rivoluzione” ma un modo per sentirmi utile socialmente; sarà “rivoluzione” quando vedrò finalmente risorgere la musica che viene dal vissuto dei ragazzi, da tutto quello che deriva dal sentimento vero e non da strategie fatte a tavolino, di cose scritte tanto per riempire degli involucri. Ci tengo a sottolineare che io non ce l’ho con i giovani e neanche con i talent, ma con chi gestisce certi meccanismi che, se venissero amministrati in maniera diversa, darebbero vita a trampolini di lancio; in tal modo si potrebbe dar vita ad una finestra diretta su un vasto pubblico. Il problema è che chi decide di aderire a questa logica, deve rispondere a determinate caratteristiche.
Nel 2014 vieni nominata direttore della sezione Canzone di “Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini”, in cui si sperimenta un modo di coltivare e lavorare su giovani talenti in maniera quasi “artigianale”, rispetto alla grande industria dei talent show musicali. È giusta questa lettura? In cosa consiste questo progetto artistico-culturale?
Verissimo! Dico sempre che noi siamo degli artigiani della musica, degli impagliatori di sedie: spendiamo magari un giorno intorno ad un giro, ad un arrangiamento, ad una parola che non viene; l’Officina Pasolini è un gioco di squadra che tende a far nascere affinità artistiche naturali. Da noi ci sono ragazzi che si sono conosciuti nel contesto dell’Officina e che scrivono insieme, si producono, fanno squadra con gli studenti del multimediale facendosi girare video, diventando imprenditori di loro stessi. L’importante è essere liberi, forti e consapevoli della vita che abbiamo nelle mani.
È per questo che il nome progetto è un omaggio a Pier Paolo Pasolini?
Sì. Pasolini era un uomo libero e non aveva paura di niente. Così tutti noi, nel nostro piccolo, non abbiamo paura. Io, Niccolò Fabi, Piero Fabrizzi, Pietro Cantarelli, Joe Barbieri, Veronica Cruciani, Armando Pugliese e molti altri insegniamo all’Officina perché ci piace; non abbiamo contratti, costrizioni: ognuno è libero di fare ciò che vuole.
Sei una cara amica di Musicultura. Secondo te qual è il contributo che il Festival dà alla musica d’autore italiana?
Musicultura è forse l’unica realtà in grado di accogliere la musica d’autore. Mi sento di poter dire che questo festival rappresenta la terza faccia della medaglia del nostro periodo: ci sono la musica commerciale, studiata a tavolino, il genere indie, che si fa da sé, e poi la canzone d’autore, che qui è viene ancora accolta. Purtroppo veniamo da vent’anni di sbandamento che sono stati una preparazione a tutta questa involuzione e che hanno creato anche confusione. Ognuno cerca la sua via e ognuno fa dei tentativi. Musicultura sta percorrendo una strada propria. De Gregori, Fossati e Venditti, sebbene inizialmente non noti, hanno avuto il loro pubblico, per poi esplodere e inondare lo scenario musicale italiano come uno tsunami.
Diego Borghi
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