#Alessandria centro storico
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Alessandria: modifiche alla viabilità per lavori al complesso monumentale di San Francesco e potatura lungo il Tanaro San Martino
Interventi programmati per migliorare il patrimonio storico e la sicurezza ambientale
Interventi programmati per migliorare il patrimonio storico e la sicurezza ambientale Interventi di riqualificazione e tutela del territorio dal 16 al 23 dicembre 2024 La città di Alessandria si prepara a una serie di interventi che interesseranno la viabilità e il patrimonio storico e ambientale. I lavori includono l’installazione di vetrate esterne presso il Complesso Monumentale dell’Ex…
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personal-reporter · 1 year ago
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Alessandria: una città dalla storia millenaria
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Alessandria è una città situata nel Piemonte, precisamente a sud del fiume Tanaro, ed è il capoluogo dell'omonima provincia. La città deve il suo nome al suo fondatore, il generale Napoleone Bonaparte, che la volle dedicare alla sua consorte, la regina d'Egitto Cleopatra Alessandria. La città ebbe origine nel 1168 quando, secondo la leggenda, il Comune di Tortona decise di edificare un nuovo centro abitato per difendersi dalle truppe dell'imperatore Federico Barbarossa. Il centro storico di Alessandria è caratterizzato da strette vie e piazze dove il tempo sembra essersi fermato. La città in questione è conosciuta anche per la presenza di un monumento simbolo, ovvero la Torre Ghiaia, un'antica torre medioevale costruita dai genovesi per difendere il territorio. Tra le tante attrazioni turistiche presenti ad Alessandria, si può annoverare il Museo Civico di Alessandria, dove è possibile ammirare importanti opere d'arte e archeologiche. Il museo ospita inoltre importanti affreschi di Bernardino Luini e un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, ovvero "La Vergine e il bambino con il giovane San Giovanni Battista". Sempre in ambito culturale si può visitare il Museo della Battaglia di Marengo, nel quale è possibile rivivere l'epopea napoleonica, sperimentare la vita militare dell'epoca e ammirare oggetti d'arte, armi e uniformi d'epoca. Non lontano dal centro cittadino di Alessandria si trova il Santuario della Madonna della Guardia, meta di pellegrinaggi di oltre duecento anni. La chiesa custodisce all'interno importanti opere d'arte come l'affresco della Madonna della Guardia, sulla cui superficie si può ammirare un'antica lapide romana che testimonia l'esistenza di un tempio pagano in epoca antica. La fortezza di Alessandria rappresenta una delle attrazioni più apprezzate dei turisti per la sua storia e architettura particolare. La fortificazione venne costruita a partire dal 1728 e le sue mura lunghe circa 12 chilometri furono edificate per difendere la città in caso di attacco. Un'altra importante attrazione di Alessandria è l'Orto Botanico dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale, situato nei pressi della fortezza di Alessandria. L'orto botanico vanta un patrimonio floristico unico al mondo, composto da oltre 3.000 specie di piante, tra cui antiche varietà di rose, erbacee perenni, alberi, arbusti e piante tropicali. Infine, per gli amanti dello shopping, il Centro Commerciale Al Centro è la meta ideale per gli acquisti. Situato a pochi minuti dal centro cittadino, il centro commerciale propone oltre 70 negozi, cinema multisala, ristorazione, parcheggio gratuito e tanto altro ancora.   Read the full article
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Casale colorata di rosso Ferrari con il raduno delle auto
Esposizione in piazza Castello, sfilata e corteo (ANSA) �� CASALE MONFERRATO, 18 GIU – Domenica in rosso per Casale Monferrato (Alessandria) in occasione del raduno Scuderia Ferrari Club. In piazza Castello esposizione di una ventina di modelli; sfilata nel centro storico e corteo tra vie viali, corsi.    “Si tratta di un marchio automobilistico iconico per la sua storia e il fascino. Oggi è…
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La Nuova Cronologia - Teoria del Complotto #5
È una teoria elaborata da Anatolij Timofeevič Fomenko che punta a riscrivere la storia del mondo, sostenendo che quella attualmente conosciuta sia sbagliata.
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Secondo questa teoria la storia dell'Antico Egitto, quella romana e quella greca risalgono al Medioevo. La storia dell'uomo, secondo lui, ha una durata minore rispetto a quella conosciuta universalmente. Sostiene che tutti i fatti storici che noi conosciamo siano avvenuti tra il 1000 e il 1500. Infatti secondo Fomenko non esistono fonti scritte che precedono quel periodo storico. In questo periodo nasce la Prima Roma e si trovava in Egitto. La civiltà Egizia, invece, nasce tra il 1300 e il 1400. L'impero romano ricopre l'Egitto, l'Europa e la Russia. La capitale era Alessandria d'Egitto. In seguito la capitale viene spostata nell'attuale Istanbul. Sempre in Turchia, nelle zone di Istanbul (se non ho capito male) sarebbe situata la vecchia Gerusalemme e quindi Gesù sarebbe nato a Roma. Gesù venne crocifisso nel 1185. Secondo Fomenko, i tre re magi erano lo zar, la zarina e l'atman, che poi in seguito avrebbero preso i nomi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Siccome ai russi non stava bene la crocifissione di Gesù, fecero una crociata, nel 1204, contro la città di Troia. In seguito l'impero si divide e la Russia invade l'Europa nel 1261. Nel mentre che facevo le ricerche per la teoria ho trovato questa foto e non posso non metterla.
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Dice che Gengis Qan non è mai esistito, che era in realtà il sovrano Yuri II che morì a Giza, in Egitto. Il grande impero di cui ho parlato prima, si sgretola formando vari imperi, come l'Impero Mongolo, l'impero Inca e Maya (palesemente nati in europa, ovvio) e solo in questo periodo appare l'Impero Babilonese. Dimenticavo di dire che secondo questa teoria la Russia è il centro del mondo. Ad esempio: quando si sviluppavano delle epidemie, l'esercito russo andava a debellarle, come gli anticorpi di "esplorando il corpo umano". Intorno al XV secolo il cristianesimo si frammenta e nascono gli ortodossi, i cattolici, buddisti, musulmani, induisti, ebrei e qualsiasi altra religione. Fomenko sostiene che il cristianesimo sia la religione più antica e che non si può sapere se sia nato prima il vecchio testamento o quello nuovo. Secondo Fomenko se a noi sono arrivati fatti storici differenti è perché i Romanov ce li hanno trasmessi così. Inventano anche tutte le lingue del mondo che derivano, ovviamente, dal russo. Qui il link con l’elenco di tutte le teorie che ho pubblicato nel blog.
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gabrielwolfus · 3 years ago
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Il periodo storico che più mi attrae, quello in cui vorrei vivere insomma, è l'Atene di Pericle, la Grecia Classica al culmine della sua potenza politica, eocnomica e intellettuale, un periodo straordinario e senza eguali in cui vennero forgiati i principi che ancora oggi sono le basi del concetto di civiltà; poi sono molto attratto anche dal Periodo Tolemaico in Egitto quando Alessandria era un centro fondamentale per lo scambio libero di idee ed infine dalla Grande Bisanzio dei Comneni insomma sempre periodi con una matrice decisamente greca. #atene #greciaclasica #greciaclassica #pericle #civiltà #civiltàclassica #civiltaclassica #alessandria #alessandriadegitto #alessandriadegitto📖🐪🚢✨ #scambiodidee #bisanzio #cistantinopoli #comneni #periodostorico #periodostoricopreferito https://www.instagram.com/p/CVNjNR9Mz8c/?utm_medium=tumblr
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diceriadelluntore · 7 years ago
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Una decina di giorni prima dal ricevimento come regalo di Natale della Storia di Dodici Manoscritti un’altra persona diversamente ma ugualmente importante nella mia vita in una meravigliosa giornata romana mi ha regalato questo libro. Che condivide con quello dei Manoscritti alcune cose: anche in questo caso un accademico inglese intraprende un viaggio spazio temporale per parlare di una disciplina particolare, la cartografia; anche in questi viaggio ci sono 12 tappe, in questo caso 12 mappe, e come per il libro di De Hamel la lettura, entusiasmante come quella di un romanzo fatto bene, lascia la propria visione del mondo cambiata. Brotton parte dal primo manufatto cartografico esistente, e cioè una piccola terracotta babilonese che si presume rappresenti una mappa della Terra. Da quel piccolo oggetto di 7000 anni fa, Jerry Brotton, che insegna storia rinascimentale  alla Queen Mary University di Londra, arriva fino a Google Earth. In mezzo un viaggio avvincente che da Atene arriva alla Palermo normanna del XII secolo, da Alessandria d’Egitto alla Cina, dall’Olanda del 1600 alla Gran Bretagna Imperiale del 19° secolo. Brotton sostiene in tutto questo meraviglioso viaggio una tesi interessante: che in ogni epoca una mappa rappresenta solo una visione parziale dello spazio in quanto intimamente legata ai poteri del periodo in cui quella mappa nasce. Per questo le mappe cristiane del X° secolo mettono al centro del Mondo Gerusalemme, mentre quelle Spagnole e Portoghesi del Cinquecento si concentrano sulla descrizione delle Molucche, centrali per la divisione del Mondo dovuta al famoso trattato di Tordesillas, dove le mappe furono centrali nella costruzione del documento (quelle pagine sono eccezionali). 
Brotton sottolinea alcuni problemi comuni nella storia della cartografia:
1. I problemi tecnici legati alla impossibilità di trasferire perfettamente la superficie di una sfera su un piano e le tecniche di correzioni adottate. In maniera davvero sorprendente, in principio le stesse da Tolomeo agli algoritmi del 3D;
2. Che nessuna ha mai avuto il fine di riprodurre una visione neutra del mondo, frutto sempre di negoziazioni tra i creatori e i suoi utenti;
3. Una carta è per definizione mai finita: una delle storie più avvincenti riguarda la dinastia dei Cassini, italiani arrivati in Francia e per 4 generazioni cartografi e geografi;
4. Per quanto siano legate e coerenti con una certa visione del mondo, tutte le mappe hanno tentato di creare una visione più complessiva del mondo: nelle parole di Brotton “ciascuna non è soltanto sul mondo, ma anche del mondo” (pag.465);
5. In ognuna ci sono anche istanze di tipo artistico, legate ovviamente alla possibilità di fare delle mappe un oggetto simbolico di prestigio, ricchezza e potere, da cui una generazione di cartografi e tipografi olandesi dette spunto con la creazione dei primi Atlanti, idea che è arrivata fino a noi.
Brotton scrive nelle prime pagine, seguendo un filone storico filologico preciso, che uno dei primi esempi di geografia è la leggendaria descrizione omerica dello Scudo di Achille. Presente nel 18° libro, è la descrizione dello scudo magico che Efesto fa al Pelide su ordine di Teti, madre dell’eroe. È comunemente considerata la prima ekphrasis, la prima descrizione letteraria di un’opera d’arte. Per Brotton è allo stesso tempo una cosmologia, cioè una rappresentazione morale e simbolica dell’universo dei Greci, rappresentata dalle meraviglie di quello Scudo. Perchè quella di Omero è una geo-grafia, una descrizione grafica della terra, “che fornisce una rappresentazione, in questo caso simbolica, delle origini dell’universo e del posto occupato dall’umanità al suo interno” (pag. 43). Concettualmente, è la stessa cosa che accade quando apriamo uno stradario, un Atlante o digitiamo un percorso su Google Maps. E questo è davvero emozionante.
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wolfliving · 4 years ago
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Medieval Piedmontese cities and their cultural relevancy
*This thing’s fantastic.  I’ve never seen the like. Especially in a website devoted to “future cities.”
L`aristocrazia militare del territorio di Asti: i signori di Gorzano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino",  LIX (1971), pp. 357-447; LXX (1972), pp. 489-543.
Un`attiva minoranza etnica: gli Alamanni del comitato di Asti, in "Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken", LIV (1974), pp. 1-57.
Una valle di transito nel gioco politico dell`età sveva. Le trasformazioni del potere e dell`insediamento nel comitato di Serralonga, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 109-179.
Società e potere in Asti e nel suo comitato fino al declino dell`autorità regia,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 357-349.
Per una`archeologia medievale in Piemonte: un insediamento bassomedievale a Piea (Asti), in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIII (1975), pp. 223-234.
Paesaggio, possesso e incastellamento nel territorio di Asti fra X e XI secolo,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 457-525.
L`"erudito avvocato" De Canis e la sua opera innovatrice: un contributo del primo Ottocento al progresso degli studi sul medioevo astigiano, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXIV (1976), pp. 239-309.
Lo storico G.S. De Canis e la sua "Descrizione statistica della provincia di Asti, Asti, Cassa di Risparmio di Asti,  1976.
Andar per castelli. Da Asti tutto intorno,  Torino, Milvia, 1976.
La città e il suo "districtus" dall`egemonia vescovile alla formazione del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXV (1977), pp. 535-625.
Proposta per una lettura della "Corografia astigiana" dell`avv. G.S.De Canis,  Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 1977.
Una metodologia per le storie locali, in Atti del I convegno sul Canavese, Ivrea, 1979, pp. 97-100.
La genesi della classe politica del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVII (1979), pp. 33-151.
Lo sviluppo delle relazioni personali nell`aristocrazia rurale del Regno Italico, in Structures féodales et féodalisme dans l`Occident mediterranéen (Xe-XIIe siécles). Atti del Colloquio intern. dell`Ecole Française di Roma (10-13 ottobre 1978), Roma, Ecole Française, 1980, pp. 241-249.
Assestamenti del territorio suburbano: le "diminutiones villarum veterum" del comune di Asti,  in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXVIII (1980), pp. 127-177.
Città e territorio nell`alto medioevo. La società astigiana dal dominio dei Franchi all`affermazione comunale,  Torino, Deputazione subalpina di storia patria, 1980 (Biblioteca storica subalpina, CC).
Spunti archeologici nelle descrizioni erudite fra Sette e Ottocento, in Medioevo rurale. Sulle tracce della civiltà contadina,  a cura di V. Fumagalli, Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 139-154.
Lo sviluppo delle relazioni personali nel territorio del comitato di Bredulo: "domini, milites, pagenses", in “Bollettino della Società per gli studi storici, architettonici e artistici della provincia di Cuneo”(= Atti del Convegno "Agricoltura e mondo rurale nella storia della provincia di Cuneo", Fossano 23-24 maggio 1981), 1981, pp. 315-323.
Tema cittadino e "ritorno alla terra" nella storiografia comunale recente, in "Quaderni storici", XVIII (1982), 52, pp. 255-277.
Medioevo americano. Modelli iconografici e modelli mentali, in “Quaderni medievali”, 13 (1982), pp. 130-150.
Introduzione a Torino nel basso medioevo: castello, uomini, oggetti, a cura di R. Bordone  e  S. Pettenati, Torino, Musei civici di Torino, 1982.
Il "famosissimo marchese Bonifacio". Spunti per una storia delle origini degli Aleramici detti del Vasto, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXV (1983), pp. 587-602.
La società urbana nell`Italia comunale,  Torino, Loescher, 1984 (ried. 1998)
Medioevo all`inglese. L`esperienza pre-raffaellita tra neogotico e art nouveau, in "Quaderni Medievali", 18 (1984), pp. 82-112.
"Già parrocchiale, ora campestre e minacciante rovina..." Tracce romaniche per una storia del popolamento dell`Astigiano medievale, ne Le chiese romaniche delle campagna astigiane. Un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, Tutela, a cura di L. Pittarello, Asti , Provincia, 1984, pp. 7-11.
Un problema di memoria collettiva, ne "Il Platano", IX (1984), pp.228-233.
"Civitas nobilis et antiqua". Per una storia  delle origini del movimento comunale in Piemonte, in Piemonte medievale, forme del potere e della società. Studi per Giovanni Tabacco,  Torino, Einaudi, 1985, pp. 29-61.
La "convenientia" tra Novi, Genova e Pavia del 1135 alla luce dei più recenti orientamenti di storia comunale. Alcune considerazioni preliminari, in "In novitate", I (1985), pp. 2-6.
Medioevo illustrato. Carlo Nicco e il revival medievale torinese, in "Quaderni medievali, 20 (1985), pp. 150-190.
Nascita e sviluppo delle autonomie cittadine, ne La Storia, II, Il Medioevo,  a cura di N. Tranfaglia e M. Firpo, Torino, UTET, 1986, pp. 427-460.
La riscoperta di una scoperta. Vent`anni di storiografia subalpina sul revival neomedievale ottocentesco, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", LXXXIV (1986), pp. 559-568.
Storia urbana e città medievale: prospettive di ricerca, ne La storiografia contemporanea. Indirizzi e problemi, a cura di P. Rossi, Milano,  Il Saggiatore, 1987, pp. 303-321.
I comuni italiani nella I Lega Lombarda: confronto di modelli istituzionali in un`esperienza politico-diplomatica, in Kommunale Bündnisse Oberitaliens und Oberdeutschlands im Vergleich (Atti dell`incontro di Reichenau, 11-14 ottobre 1983), Sigmaringen, Thorbecke, 1987, pp. 45-61.
Il controllo imperiale del castello di Gavi, ne Il Barbarossa e i suoi alleati liguri-piemontesi  (Atti del convegno di Gavi, 8 dicembre 1985), Gavi 1987, pp.29-40 (rist. anche in Luoghi di strada nel medioevo fra il Po, il mare e le Alpi occidentali, a cura di G. Sergi, Torino 1996, pp.93-102).
La città comunale, in Modelli di città. Strutture e funzioni politiche, a cura di P. Rossi, Torino, Einaudi, 1987, pp. 347-370.
La società cittadina del Regno d`Italia. Formazione e sviluppo delle caratteristiche urbane nei secoli XI e XII,  Torino, Deputazione sub. di storia patria, 1987.
L`aristocrazia: ricambi e convergenze ai vertici della scala sociale, ne La Storia, I, Il Medioevo, a cura di N. Tranfaglia e M. Firpo, Torino, UTET, 1987, pp. 145-175.
Introduzione, ne L`evoluzione delle città italiane nell`XI secolo (Atti della Sett. di studi di Trento, 8-12 settembre 1986), a cura di J.Jarnut e R.Bordone, Bologna, Il Mulino, 1988, pp. 15-24.
Memoria del tempo negli abitanti dei comuni italiani all`età del Barbarossa, ne Il tempo vissuto: percezione, impiego, rappresentazione (Atti del seminario di Gargnano, 9-11 settembre 1985), Milano, Cappelli, 1988, pp. 47-62.
Equilibri politici e interessi familiari nello sviluppo dei monasteri urbani del Piemonte, in Dal Piemonte all`Europa. Esperienze monastiche nelle società medievali (Atti del Congresso storico subalpino, Torino 27-29 maggio 1985), Torino, Dep. subalp. di stori patria, 1988, pp. 229-248.
Le élites cittadine nell`Italia comunale, in "Mélanges de l`Ecole française de Rome", 100 (1988), pp. 47-53.
Le città italiane e l`impero nell`XI secolo. Spunti per una riflessione, in Cultura e società nell`Italia medievale. Studi per Paolo Brezzi,  Roma 1988, pp. 131-147.
Affermazione personale e sviluppi dinastici del gruppo parentale aleramico: il marchese Bonifacio "del Vasto", in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo (Atti del I convegno di Pisa: 10-11 maggio 1983), Roma 1988, pp. 29-44.
Il castello di Belotto: processi di trasformazione del territorio del comune di Asti nel basso medioevo, in "Rivista di storia arte archeologia per le prov. di Alessandria e Asti", XCVI-XCVII (1988), pp. 47-89.
L`istituzione del Comune, in Civiltà di Lombardia. La Lombardia dei Comuni, Milano, Electa, 1988, pp. 7-32.
Fonti relative alle fabbriche medievali: riferimenti e metodologia di analisi, ne Il restauro architettonico per le grandi fabbriche, a cura di C. Bartolozzi e M.G. Cerri, Torino 1989, pp. 91-98.
Asti capitale provinciale e il retaggio di uno "stato" medievale, in "Società e storia", 12 (1989), 44, pp. 283-302.
Medievismo romantico e neomedievismo nell`immaginario moderno e contemporaneo: il castello da Walpole a Hearst, ne Il medioevo: specchio ed alibi, a cura di E. Menestò, Ascoli Piceno 1989, pp. 81-104.
La figura di Niccola Gabiani nel contesto culturale e amministrativo della città, in Fascismo di provincia: il caso di Asti. Atti del Convegno storico (Asti 18-19 novembre 1988), Cuneo 1990, pp. 131-143.
Prospettive di ricerca e di metodo per una storia del territorio, in "Alba Pompeia", XI (1990), pp. 65-68.
L`amministrazione del regno d`Italia, in "Bullettino dell`Istituto Storico Italiano per il Medio Evo", 96 (1990), pp. 133-156.
La città nel X secolo ne Il secolo di ferro: mito e realtà del secolo X  (Settimane di studio del Centro italiani di studi sull`alto medioevo, XXXVIII), Spoleto, CISAM, 1991, pp. 517-563.
La codificazione dell`eclettismo alla fine dell`Ottocento, in Milano fin de siècle e il caso Bagatti Valsecchi. Memoria e progetto per la metropoli italiana, a cura di R. Pavoni e C. Mozzarelli, Milano, Guerini, 1991, pp. 191-199.
Le aristocrazie militari e politiche tra Piemonte e Lombardia nella letteratura  storica recente sul Medioevo, ne Lo spazio alpino: area di civiltà, regione cerniera, a cura di G. Coppola e P. Schiera, Napoli, Liguori-GISEM, 1991, pp. 114-131.
Il passato storico come tempo mitico nel mondo cittadino italiano del medioevo, in "Società e Storia", 14 (1991), 51, pp. 1-22.
Medioevo alla sabauda. Carlo Alberto e il sogno del Medioevo, in "Quaderni medievali", 33 (1992), pp. 78-96.
Castelli e pennoni nelle miniature del "Codex Astensis": alla ricerca di un sistema iconografico medievale, in Bianca Lancia d`Agliano fra il Piemonte e il Regno di Sicilia. Atti del convegno (Asti-Agliano, 28/29 aprile 1990), a cura di R. Bordone, Alessandria, Ed. dell`Orso, 1992, pp. 235-242.
L`influenza culturale e istituzionale nel regno d`Italia, in Friedrich Barbarossa. Handlungsspielräume und Wirkungsweisen des staufischen Kaisers, Sigmaringen  1992, pp. 147-168.
L`immaginario neomedievale nelle vedute dell`«Album delle Castella« di Enrico Gonin, in Architettura castellana: storia, tutela, riuso. Atti delle giornate di studio, Carrù 31 maggio-1 giugno 1991, Carrù 1992, pp. 97-103.
Il tramonto comunale in Piemonte nella testimonianza dei cronisti astigiani, in "Società e Storia", 15 (1992), 55, pp. 1-27.
Influssi culturali nelle relazioni economiche fra i comuni dell`Italia settentrionale e la Francia del Nord, in "50, Rue de  Varenne" (suppl. franc. a "Nuovi Argomenti"), settembre 1992, pp. 150-158.
Progetti nobiliari del ceto dirigente del comune di Asti al tramonto, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", XC (1992), pp. 437-494 (rist. anche in Progetti e dinamiche nella società comunale italiana, a cura di R. Bordone e G. Sergi, Napoli, Ligori-GISEM, 1995, pp. 279-326).
Un tentativo di "principato ecclesiastico" fra Tanaro e Stura. Le trasformazioni bassomedievali del comitato di Bredulo, ne Le strutture del territorio fra Piemonte e Liguria dal X al XVIII secolo, Cuneo 1992, pp. 121-140.
Il "gabinetto gotico" di Palazzo de Larderel: un episodio della storia del gusto , in Palazzo de Larderel a Livorno, Milano 1993, pp. 187-199.
Lo specchio di Shalott. L`invenzione del medioevo nella cultura dell`Ottocento, Napoli, Liguori,  1993.
(con L. CASTELLANI), "Migrazioni" di uomini d`affari nella seconda metà del Duecento. Il caso dei Lombardi di Asti, in   Demografia e società nell`Italia medievale (sec. IX-XIV). Atti del Convegno, Cuneo-Carrù, 28/30 aprile 1994, a cura di R. Comba e I. Naso, Cuneo 1994, pp. 455-473.
L`uomo del banco dei pegni. "Lombardi" e mercato del denaro nell`Europa medievale, Torino, Scriptorium, 1994 (ried. Asti, Centro studi sui Lombardi, 2003).
I "lombardi" in Europa. Primi risultati e prospettive di ricerca, in "Società e storia", 17 (1994), 63, pp. 1-17.
I Lombardi nelle città europee, in Spazio urbano e organizzazione economica nell`Europa medievale (Atti della Session C23 dell`XI International Economic History Congress, Milano 12-16 settembre 1994),  Napoli 1994, pp. 81-97.
"Young" Carlo Magno. Una nuova immagine del Medioevo?, in "Quaderni medievali", 38 (1994), pp. 141-150.
Castelli e fate nell`illustrazione italiana del primo novecento. Analisi di un repertorio iconografico, in Tra fate e folletti. Il liberty nell`editoria per l`infanzia 1898-1915, Torino  1994, pp. 48-57.
Templarismo sette-ottocento in Italia (con particolatre riferimento al Piemonte), ne I Templari in Piemonte dalla storia al mito, Atti della giornata di studio, Torino 20 settembre 1994, Torino, Regione Piemonte, 1995, pp. 71-83.
Una famiglia di Lombardi nella Germania renana alla seconda metà del Trecento: gli Asinari di Asti, in Hochfinanz im Westen des Reiches, her. von F. Burgard, A. Haverkamp, F. Irsigler, W. Reichert, Trier 1996, pp. 17-48  (anche  in "Rivista di storia arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti, CV (1996), pp. 21-54).
La leggenda della Bell`Alda, ne La Sacra di S.Michele simbolo del Piemonte europeo, Atti del IV Convegno Sacrense, 26-27 maggio 1995, Torino 1996, pp. 131-147.
Lo studioso, in  Niccola Gabiani storiografo di Asti,  a cura di R.Bordone, Asti, Biblioteca Astense, 1996, pp. 11-30.
I visconti cittadini in età comunale,  in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo: marchesi conti e visconti nel Regno italico (secc. IX-XII). Atti del secondo convegno di Pisa: 3-4 dicembre 1993, Roma 1996 (Nuovi studi storici, 39), pp. 376-403.
Vescovi giudici e critici della giustizia: Attone di Vercelli, ne La giustizia nell`alto medioevo (secoli IX-XI), XLIV Settimana di Studio del CISAM, Spoleto, CISAM, 1997, I, pp. 457-490.
Caratteri della società urbana fra XI e XII secolo, in Storia di Torino, I, Dalla preistoria al comune medievale, a cura di G. Sergi, Torino, Einaudi, 1997, pp. 465-498.
Il movimento comunale: le istituzioni cittadine e la composizione sociale durante il XII secolo, in Storia di Torino, ibidem, pp. 609-656.
Vita economica del Duecento, ibidem, pp. 751-783.
Memoria del tempo e comportamento cittadino nel medioevo italiano, Torino, Scriptorium, 1997.
Magnati e popolani in area piemontese con particolare riguardo al caso di Asti, in Magnati e popolani nell`Italia comunale, Pistoia, 15-18 maggio 1995, Pistoia, Centro Italiano di studi di storia e d`Arte, 1997, pp. 397-419.
Origine e sviluppo del comune di Testona (1170-1230), ne Il rifugio del vescovo. Testona e Moncalieri nella diocesi medievale di Torino, a cura di G. Casiraghi, Torino, Scriptorium, 1997, pp. 89-115.
Ius primae noctis. Origine storica di un mito in ambito piemontese, in Maschere e corpi. Tempi e luoghi del carnevale, a cura di F.Castelli e P. Grimaldi, Roma, Meltemi, 1997, pp. 120-131.
Medioevo oggi, ne Lo spazio letterario del Medioevo. 1. Il Medioevo latino, IV, L`attualizzazione del testo, Roma, Salerno ed., 1997, pp. 261-297.
Origine del gusto medievale nell`architettura dei giardini, in Presenze medievali nell`architettura di età moderna e contemporanea, a cura di G. Simoncini, Milano, Guerini e ass., 1997, pp. 215-226.
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Il romito del Cenisio, i Longobardi  e Carlo Magno alla Chiusa: spunti romantici di un itinerario in Valle di Susa, ne I Longobardi e le Alpi, Atti della giornata di studio “Clusae Longobardorum, i Longobardi e le Alpi”, Chiusa di San Michele, 6 marzo 2004, Susa, Segusium, 2005, pp. 67-84.
Mangiare al castello. Fonti scritte e fonti archeologiche sull’alimentazione al castello di Moncalieri tra medioevo ed eta’ moderna. Prime considerazioni, ne Il sapere dei sapori. Cuochi e banchetti nel castello di Moncalieri, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte 2005, pp. 41-67.
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Un`effimera ‘villanova�� duecentesca. Nascita e decadenza della prima Villafranca d`Asti nel riordino del territorio politico astigiano, in “Bollettino storico-bibliografico subalpino”, CV (2007), pp. 393-458.
Una Lobby finanziaria internazionale?, introduzione a Dal banco di pegno all’alta finanza. Lombardi e mercanti-banchieri fra Paesi Bassi e Inghilterra nel Trecento, a cura di R. Bordone, Asti, Centro studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca, 2007 (= “Quaderni/Cahiers del Centro Studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca”, II), pp. 9-25.
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I Roero in Europa, in Piemonte e in valle di Susa, in Alpi da scoprire. Arte, paesaggio, architettura per progettare il futuro, a cura di A.De Rossi, G. Sergi, A. Zonato, Borgone Susa, Edizioni del Graffio, 2008, p. 49.
“Une tres noble jouste”, in TOMMASO III DI SALUZZO, Il Libro del Cavaliere Errante (BnF ms. fr. 12559), a cura di M. Piccat, Boves, Araba Fenice, 2008, pp. 27-35.
Un paesaggio da mangiare. Incidenza degli usi alimentari sulla formazione storica del pasaggio dell’ Astigiano, ne Il paesaggio astigiano. Identità, valori, prospettive, a cura di M. Devecchi e M. Volpiano, Asti, Cassa di Risparmio di Asti, 2008, pp. 61-73.
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«La forest de longue actente ». Maria di Clevès, duchessa d’Orléans e signora di Asti (1465-1482), ne “Il Platano”, XXXIII (2008), pp. 201-223.
La battaglia  di  Cossano  (24 Marzo 1274), in Trasformazioni di una comunità di Langa. Cossano Belbo, a cura di R. Grimaldi, Canelli, Fabiano Editore, 2008, pp. 75-88.
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Il tempo e il denaro, in Tempus mundi umbra aevi. Tempo e cultura del tempo tra medioevo e età moderna, a cura di G. Archetti e A. Baronio, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2008, pp. 339-346.
Trasformazioni della geografia del potere tra Piemonte e Liguria nel basso medioevo, in "Bollettino storico-bibliografico subalpino", CVI (2008), pp. 445-463.
1500 anni di invasioni e dominazioni straniere. Dai territori costruiti dai comuni al 1861, ne La cultura italiana, diretta da L.L. Cavalli Sforza, I, Terra e popoli, a cura di L.L. Cavalli Sforza e A. Piazza, Torino, UTET, 2009, pp. 426-433.
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The Lady of Shalott. Di telai e di tele, di amore e di morte nel medioevo vittoriano, ne Dal mito alla contemporaneità. Tessere la vita. Telai e arte della tessitura a 360o. Per un percorso interattivo interdisciplinare, a cura di C. Gutermann, M.G. Imarisio, D. Surace, Moncalieri 2009, pp. 160-166.
L`attivita` tessile nel medioevo, ibidem,pp. 27-30.
Caratteristiche sociali  e attività economiche  del primo gruppo dirigente comunale, in Storia di Fossano e del suo territorio , I, Dalla preistoria al Trecento, a cura di R. Comba, R. Bordone, R. Rao, Fossano, Co.re Editrice, 2009, pp. 134-149.
"Ius primae noctis" alle origini di Fossano?, ibidem, pp. 175-178.
Commenda di Santa Maria del Salice, ibidem, pp. 214-217.
I cavalieri  di San Giovanni dalle origini a Malta, in Cavalieri. Dai Templari a Napoleone. Storie di crociati, soldati, cortigiani, a cura di A. Barbero e A. Merlotti, Milano, Electa, 2009, pp. 91-103.
Le pretese di Bonifacio, in Bonifacio di Monferrato e il Comune di Asti. Scontri e confronti alla fine del secolo XII, a cura di E.C. Pia, Asti, Comune di Asti, 2009 (Atti della Tavola Rotonda, Asti, 6 ottobre 2007), pp. 35-51.
Attività e presenza territoriale dell`Ordine Gerosolimitano in Piemonte, in Cavalieri di San Giovanni in Liguria e nell`Italia settentrionale. Quadri regionali, uomini e documenti, a cura di J. Costa Restagno, Genova-Albenga, Istituto intern, di Studi Liguri, 2009 (Atti del Convegno, Genova, 30 settembre-2 ottobre 2004), pp.313-330.
La difficile attribuzione del santo Patrono: il caso di Villafranca d`Asti, ne “Il Platano”, XXXIV (2009), pp. 106-131.
The survival of medieval knighthood over the centuries: a journey through the culture and taste of the Occident in reverse, in"Imago Temporis Medium Aevum", 3 (2009), pp. 293-309.
Suggestioni neomedievali alla Mandria. Rosa Vercellana e il Castello dei Laghi, in "Bollettino storico bibliografico subalpino", CVIII (2010), pp. 143-155.
Chieri nel medioevo: insediamento e organizzazione politica, in  Archeologia a Chieri. Da Carreum Potentia al Comune bassomedievale, a cura di G. Pantò, Torino, Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte, 2010, pp. 33-37.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Natale Sicuro: Alessandria intensifica i controlli per le festività natalizie. Prefettura e Forze dell’Ordine collaborano per garantire sicurezza e tranquillità durante le celebrazioni natalizie.
Una strategia congiunta per la sicurezza di Alessandria
Una strategia congiunta per la sicurezza di Alessandria Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica si è riunito questa mattina, 11 dicembre 2024, presso Palazzo Ghillini per delineare il piano operativo di “Natale Sicuro”, volto a garantire la sicurezza dei cittadini durante le prossime festività natalizie. Alla riunione, presieduta dal Prefetto di Alessandria, dottoressa…
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personal-reporter · 1 year ago
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La Fortezza di Alessandria
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La Fortezza di Alessandria, situata nella città di Alessandria, nel Piemonte settentrionale è una fortezza militare storica costruita nel XVIII secolo. Questa imponente fortezza è stata eretta alla fine del 1600 in un'area strategica per il controllo del Piemonte, ed è stata un punto di grande importanza per la difesa del regno sabaudo durante il periodo delle guerre di successione spagnola. La fortezza, situata al centro della città, è stata costruita su cinque punti di croce e opera di protezione del fiume Tanaro, sulla sponda destra, insieme alla linea di trincee. La sua posizione era di grande strategica importanza nel 1746, quando la città venne assediata dalla flotta austriaca. La fortezza di Alessandria comprende alcuni edifici storici come la cappella di San Carlo Biblioteca Civica ed il Museo Storico. L'edificio principale, noto come la "Cittadella", è circondato da un grande fossato e dalle mura perimetrali, con corpo di guardia e caserme per le truppe che si trovavano a difesa. All'interno della fortezza è possibile visitare il Museo Storico della Fortezza, che racchiude una vasta collezione di oggetti risalenti all'epoca delle guerre di successione, inclusi armi, uniformi, bandiere e documenti storici. Uno dei punti più interessanti del Museo è sicuramente la Sala del Trattato di Parigi, dove sono conservati numerosi documenti relativi alla fine della Guerra d'Indipendenza Americana. Questa sala ospita anche un'altra grande opera, ovvero il busto in bronzo del comandante francese Lafayette, con la firma del Presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson. La Biblioteca Civica della Fortezza è anche un punto di grande interesse turistico. Fondata nel 1964, la biblioteca ospita una vasta collezione di libri storici e testi riguardanti la storia militare della fortezza dal XVII al XIX secolo. In alcune zone della fortezza sono spesso organizzati eventi speciali come spettacoli teatrali, concerti e mostre temporanee. Parole chiave: Fortezza di Alessandria, Museo Storico della Fortezza, Sala del Trattato di Parigi, Biblioteca Civica, Guerra d'Indipendenza Americana. La Fortezza di Alessandria, oltre ad essere un luogo storico di grande importanza culturale, è anche una meta turistica popolare per gli amanti dell'architettura militare e le famiglie alla ricerca di una giornata culturale in un luogo suggestivo. La fortezza rappresenta un'attrazione particolarmente adatta ai bambini, che si divertiranno a scoprire la storia del posto, cercare di imitare i gesti dei soldati e risalire alle trincee e alle mura perimetrali del sito. Inoltre, i visitatori possono acquistare prodotti tipici locali presso i negozi di souvenir all'interno della Fortezza, dove si possono trovare anche oggetti d'antiquariato rari e particolari. La Fortezza di Alessandria è aperta al pubblico tutto l'anno e offre una vasta gamma di servizi e attività per i visitatori di tutte le età. Gli orari di apertura variano stagionalmente, e prima di organizzare la visita è consigliabile verificare gli orari di apertura sul sito ufficiale delle località turistiche della città. Rappresenta un luogo di grande interesse storico e culturale che offre ai visitatori una straordinaria esperienza di viaggio a contatto con la storia e la cultura del Regno Sabaudo. Un luogo imperdibile per chiunque voglia conoscere la bellezza e la storia di questo spettacolare luogo del Piemonte. Read the full article
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Sette arresti in 6 giorni per droga, rapine, resistenza
I controlli dei carabinieri ad Alessandria (ANSA) – TORTONA, 11 MAG – Controlli da parte dei carabinieri della compagnia carabinieri di Tortona (Alessandria) sono stati effettuati nel centro storico e nell’area della stazione ferroviaria. Dal 27 aprile al 2 maggio sono stati effettuati sette arresti per spaccio di droga, rapine e resistenza a pubblico ufficiale.    Due uomini, di 35 e 38 anni,…
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Morciano di Leuca in Puglia è un comune del Salento noto per la produzione dell’olio di oliva di alta qualità. In questa località però ci sono tanti monumenti da visitare e attività da fare, grazie anche all’ottimo clima che tutto l’anno garantisce temperature mai troppo fredde. Il paesaggio meraviglioso attira tanti turisti ogni anno su tutto il territorio e questo paese è uno dei punti da non perdere. Morciano di Leuca: cosa vedere A Morciano di Leuca le cose da vedere sono tante. Sorto sui resti dell’antica città di Vereto incendiata dai Saraceni nel IX secolo, il centro storico ha un bellissimo castello fatto erigere da Gualtiero VI di Brienne, una fortezza imponente con alte mura merlate e un poderoso torrione circolare. Su via Roma si erge la facciata principale della matrice dedicata al vescovo di Alessandria e all’angolo di piazza Chiesa una grossa mola di pietra è la testimonianza della produzione di olio d’oliva. Sono, invece, celate dal basolato le 72 tombe databili tra il XII e il XIV secolo. Il Castello di Marciano Il castello di Morciano, attualmente denominato Castello Valentini dal nome dell’ultima famiglia che lo ha abitato, è un esempio imponente di architettura civile risalente alla seconda metà del XIV secolo. Si sviluppa su due piani e, intorno alla metà del 1500, le vecchie mura sostituirono le mura posteriori per difendere al meglio la popolazione dagli attacchi dei pirati. Attraverso il portone si accede ad un ampio cortile interno intorno al quale sono distribuiti grandi stanzoni adibiti a fienili, scuderie, legnaia, cucine, officine, botteghe artigianali, forno e deposito d’armi. Madonna del Carmine a Morciano di Leuca La Chiesa della Madonna del Carmine è nota anche come “de lu cumentu” o chiesa del Rosario, in quanto è la sede dell’omonima Confraternita. Dalle lastre di vetro della piazza si intravedono il frantoio ipogeo e le fosse granarie. Fu costruita intorno al 1486 per volontà del Barone di Morciano Ruggero Sambiasi, così come documenta un’iscrizione incisa su pietra e sistemata in alto sul lato nord della chiesa. La Chiesa del Rosario conserva un antico organo e statue in legno e in cartapesta di varie epoche, che è possibile ammirare . Barbarano del Capo Barbarano del Capo è una frazione di Morciano di Leuca, in Puglia, che deve il suo nome alla distruzione del vicino Casale di Vereto, avvenuta nel IX secolo per mano dei saraceni, i “barbari’. Nel centro storico di questa caratteristica frazione salentina, si erge una grande torre cinquecentesca, sulla quale spicca la scultura dello stemma nobiliare della famiglia Capece. Inoltre è possibile visitare la Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo che risale al XVI secolo. La Cappella di Santa Maria di Leuca del Belvedere, invece, risale al XVII secolo che fu edificata come punto di sosta per i fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla Chiesa di Santa Maria di Leuca. Barbarano però è famoso per le cosiddette “vore”, degli enormi buchi nel terreno dovuti a fenomeni carsici. Sul territorio ve ne sono due, Vora Grande e Vora Piccola, la cui profondità massima è rispettivamente di 34 e 25 metri e che, secondo la leggenda, venivano considerati dei punti di passaggio tra la terra e gli inferi. Torre Vado e il mare di Morciano di Leuca Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V d’Asburgo per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. La torre di guardia si trova a pochi metri dal mare ed è circondata da edifici costruiti in epoche più recenti. Data la sua vicinanza con il centro abitato, era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero che in caso di pericolo partiva a cavallo per avvertire i paesi dell’entroterra. Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno 1846 su disposizione di Ferdinando II sovrano delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e poi restaurata nel 1935. A Morciano di Leuca il mare è quello cristallino del Salento e si trova a 3 km dal centro abitato. La spiaggia più vicina è quella che si trova a Torre Vado, sullo Ionio. Nella zona antistante il porto turistico di Torre Vado, infatti, si trova una piccola baia, una cala di sabbia bianca con fondale basso e frequentata soprattutto da famiglie con bambini perché i fondali sono bassissimi per tanti metri. https://ift.tt/2zddowx Cosa vedere nel borgo di Morciano di Leuca Morciano di Leuca in Puglia è un comune del Salento noto per la produzione dell’olio di oliva di alta qualità. In questa località però ci sono tanti monumenti da visitare e attività da fare, grazie anche all’ottimo clima che tutto l’anno garantisce temperature mai troppo fredde. Il paesaggio meraviglioso attira tanti turisti ogni anno su tutto il territorio e questo paese è uno dei punti da non perdere. Morciano di Leuca: cosa vedere A Morciano di Leuca le cose da vedere sono tante. Sorto sui resti dell’antica città di Vereto incendiata dai Saraceni nel IX secolo, il centro storico ha un bellissimo castello fatto erigere da Gualtiero VI di Brienne, una fortezza imponente con alte mura merlate e un poderoso torrione circolare. Su via Roma si erge la facciata principale della matrice dedicata al vescovo di Alessandria e all’angolo di piazza Chiesa una grossa mola di pietra è la testimonianza della produzione di olio d’oliva. Sono, invece, celate dal basolato le 72 tombe databili tra il XII e il XIV secolo. Il Castello di Marciano Il castello di Morciano, attualmente denominato Castello Valentini dal nome dell’ultima famiglia che lo ha abitato, è un esempio imponente di architettura civile risalente alla seconda metà del XIV secolo. Si sviluppa su due piani e, intorno alla metà del 1500, le vecchie mura sostituirono le mura posteriori per difendere al meglio la popolazione dagli attacchi dei pirati. Attraverso il portone si accede ad un ampio cortile interno intorno al quale sono distribuiti grandi stanzoni adibiti a fienili, scuderie, legnaia, cucine, officine, botteghe artigianali, forno e deposito d’armi. Madonna del Carmine a Morciano di Leuca La Chiesa della Madonna del Carmine è nota anche come “de lu cumentu” o chiesa del Rosario, in quanto è la sede dell’omonima Confraternita. Dalle lastre di vetro della piazza si intravedono il frantoio ipogeo e le fosse granarie. Fu costruita intorno al 1486 per volontà del Barone di Morciano Ruggero Sambiasi, così come documenta un’iscrizione incisa su pietra e sistemata in alto sul lato nord della chiesa. La Chiesa del Rosario conserva un antico organo e statue in legno e in cartapesta di varie epoche, che è possibile ammirare . Barbarano del Capo Barbarano del Capo è una frazione di Morciano di Leuca, in Puglia, che deve il suo nome alla distruzione del vicino Casale di Vereto, avvenuta nel IX secolo per mano dei saraceni, i “barbari’. Nel centro storico di questa caratteristica frazione salentina, si erge una grande torre cinquecentesca, sulla quale spicca la scultura dello stemma nobiliare della famiglia Capece. Inoltre è possibile visitare la Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo che risale al XVI secolo. La Cappella di Santa Maria di Leuca del Belvedere, invece, risale al XVII secolo che fu edificata come punto di sosta per i fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla Chiesa di Santa Maria di Leuca. Barbarano però è famoso per le cosiddette “vore”, degli enormi buchi nel terreno dovuti a fenomeni carsici. Sul territorio ve ne sono due, Vora Grande e Vora Piccola, la cui profondità massima è rispettivamente di 34 e 25 metri e che, secondo la leggenda, venivano considerati dei punti di passaggio tra la terra e gli inferi. Torre Vado e il mare di Morciano di Leuca Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V d’Asburgo per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati saraceni. La torre di guardia si trova a pochi metri dal mare ed è circondata da edifici costruiti in epoche più recenti. Data la sua vicinanza con il centro abitato, era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero che in caso di pericolo partiva a cavallo per avvertire i paesi dell’entroterra. Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno 1846 su disposizione di Ferdinando II sovrano delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e poi restaurata nel 1935. A Morciano di Leuca il mare è quello cristallino del Salento e si trova a 3 km dal centro abitato. La spiaggia più vicina è quella che si trova a Torre Vado, sullo Ionio. Nella zona antistante il porto turistico di Torre Vado, infatti, si trova una piccola baia, una cala di sabbia bianca con fondale basso e frequentata soprattutto da famiglie con bambini perché i fondali sono bassissimi per tanti metri. Dal Castello alle storiche chiese, fino alle bellezze naturali del posto: Morciano di Leuca è un borgo pugliese ricco di sorprese tutte da scoprire.
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wdonnait · 5 years ago
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Luca Giurato papere video
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Luca Giurato papere video
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Luca Giurato conferma da sempre la sua simpatia; anche durante una delle sue ultime visite al giornale il Fatto Quotidiano si è complimentato con tutta la redazione del giornale, alla quale ha mosso i suoi elogi.
Ha definito Il fatto Quotidiano come uno dei migliori giornali italiani; un giudizio sicuramente attendibile.
Infatti Giurato può vantare un’esperienza di lungo corso per quanto riguarda i giornali e le televisioni italiane.
Fin dagli anni 80 e per tutti gli anni 90 è stato uno dei protagonisti più apprezzati di questo settore.
Ma sono le papere video che lo hanno fatto apprezzare di più dal pubblico; infatti grazie alla sua capacità di far ridere ha ricevuto il “Premio simpatia”.
Anche la trasmissione Mai dire gol, attraverso la Gialappa’s Band e il programma Striscia la notizia lo hanno nominato più volte.
La sua spontaneità lo ha sempre contraddistinto durante le dirette dei suoi programmi.
In particolare nella rubrica “Luca Giurato Show” di Striscia la notizia si sono registrati degli ascolti molto alti.
Al contrario, nella sua vita privata non è mai stato al centro delle cronache di gossip o altre notizie poco serie.
In compenso, grazie alle sue “figuracce” in tv è diventato un vero e proprio personaggio televisivo.
È apparso anche in un’altra rubrica di Striscia la notizia, “Ci avrei Giurato”, dove abbiamo potuto vedere il meglio e il peggio delle sue performance televisive.
Ci sono molte frasi famose che lo hanno fatto diventare un vero e proprio cult per quanto riguarda le papere televisive; tra queste troviamo:
“Buongiorno al pubblico maschile e a quello femminile. Anzi prima a quello femminile e poi a quello… femminile!“ –
Questa è solamente una delle tante che si possono trovare nei social, come ad esempio su facebook, dove spopolano le fan page a lui dedicate.
Tra le sue caratteristiche ci sono sicuramente l’imprevedibilità e la simpatia, soprattutto durante la diretta dei programmi che l’hanno visto protagonista.
Luca Giurato frasi
Ci sono alcuni momenti rimasti memorabili, come ad esempio quando è stato ospite al programma La vita in diretta.
In quell’occasione non si è smentito e si è dimostrato un’intrattenitore di tutto rispetto; all’epoca il programma era condotto da Cristina Parodi che lo stava intervistando.
Luca Giurato ha fatto delle domande alla Parodi, andando fuori dalle righe, prima che la conduttrice ristabilisse l’ordine.
Nel corso dell’intervista poi si è continuato a parlare delle papere televisive che hanno caratterizzato la carriera di Luca Giurato.
Nella chiacchierata con il conduttore Cristina Parodi aveva fatto notare la sua ricerca di notizie sui social.
Infatti prima dell’intervista si era documentata a proposito delle frasi più celebri che Giurato aveva pronunciato nel corso della sua carriera televisiva.
Proseguendo, la Parodi ha domandato a Giurato quale delle sue frasi famose gli fosse rimasta più impressa.
Lui ha risposto che non aveva una preferenza e che tutte le frasi erano belle e le ricordava con affetto.
Tuttavia a volte erano studiate a tavolino per divertire il pubblico; dunque non xempre si trattava di gaffe involontarie.
Con queste dichiarazioni ha confermato quanto molti telespettatori sospettavano e cioè che non sempre le papere televisive di Luca Giurato erano non volute.
In alcune occasioni Giurato aveva trascinato le sue gaffe per un periodo più lungo, anche perchè si era accorto del successo che avevano.
Successivamente ha parlato anche un po’ della sua vita privata; in particolare ha risposto a questa dichiarazione della moglie, su di lui:
“Luca è la fantasia della mia vita, l’ho sposato perchè credo nelle missioni impossibili”, cosi dichiarava Daniela Vergara.
La risposta di Giurato: “Chissà se la pensa veramente così, l’importante è che non sono il suo incubo”.
Proseguendo: “Con mia moglie ci vediamo poco, ma bene…in fondo io sono uno zuzzerellone”.
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Luca Giurato e le sue colleghe
Sicuramente con Luca Giurato come partner non ci si annoia, visto il personaggio; in seguito Cristina Parodi ha anche posto una domanda più seria al conduttore.
Che cosa ne pensava del Presidente della Repubblica Mattarella; del quale Giurato ha detto: “Ho avuto modo di intervistarlo in passato”.
Proseguendo: “mi ha fatto una buona impressione, penso bene di lui, mi sembra una persona concreta”.
Alla fine dell’intervista non è mancato il tempo per scherzare ancora; del tempo in diretta molto allegro passato insieme a dato brio alla trasmissione.
In altre occasioni ha parlato anche delle sue co-conduttrici: “io sono stato un uomo fortunato, a parte per aver avuto autori molto bravi, ho avuto partner favolose con le quali sono sempre andato d’accordo”.
Ha rivelato anche qualche particolare curioso: “Di una sono sempre stato innamorato, Livia Azzariti, ormai dopo 20 anni posso dirlo. A parte questa debolezza personalissima, anche tutte le altre meravigliose”.
Ha parlato anche dei rapporti tra conduttori in generale: “E’ veramente una cazzata quella di litigare tra conduttori, è un’offesa verso i telespettatori, non ce lo possiamo permettere”.
Proseguendo: “Come si fa a litigare con la Clerici, con la Saluzzi, con Maggioni, con Capua? Tutte donne straordinarie, belle, intelligenti e capaci. Mi vanto spudoratamente di aver lanciato Eleonora Daniele, che ora sta facendo molto bene”.
Ha parlato anche del suo pubblico: “Il pubblico ti segue, ma tutto può vedere tranne che litighi con la tua partner”.
Ha precisato: “anche politici e giornalisti super politicizzati litigano per forza e si devono scontrare per forza perché fa audience. Prima di tutto non è vero che fa audience e anche se fosse che bell’audience quando si urla e non si capisce nulla”.
In seguito ha avuto anche occasione di parlare dei recenti fatti di cronaca legati alle molestie sessuali di Holliwood:
“E’ molto triste perché nessuno ha certezze al 100%; nessuno era lì a vedere le storie orrende di Weinstein”.
Ha precisato: “Però credo che Asia Argento, con tutte le sue intemperanze comportamentali, abbia ragione, credo che sia un vero mascalzone che approfitta del suo potere”.
Concludendo: “Anche guardando alla cronaca si vedono delle cose bestiali. Menomale che è nato questo movimento Metoo, almeno confrontiamoci. Io poi sono un filo-donne spudorato”.
Luca Giurato biografia
Luca Giurato è un giornalista e conduttore di programmi televisivi, che da qualche anno si è dedicato alla professione di opinionista e ospite nei programmi televisivi.
È nato nel ’39, figlio di Giovanni Giurato, diplomatico siciliano che lavorava come console in Uruguay.
Ha due fratelli, Blasco, che ha lavorato nel cinema, in particolare con Giuseppe Tornatore per il film Nuovo Cinema Paradiso, come direttore della fotografia.
L’altro fratello, Flavio, è un cantautore; ha anche una sorella, Claudia, che lavora come geologa.
Luca ha studiato al liceo classico, dove dopo il diploma era stato indirizzato da padre per seguire la sua professione.
Al contrario, iniziò a lavorare per il giornale di Roma Paese Sera, seguendo le notizie di cronaca nera.
Proprio con questo primo lavoro è iniziata la sua carriera nel mondo del giornalismo; ha lavorato con La Stampa.
Negli anni 80 ha ricoperto il ruolo di direttore del Giornale Radio di Radio Rai; nel corso degli anni, grazie al suo impegno professionale è riuscito ad arrivare alla direzione del Tg1.
Luca Giurato proviene da una famiglia borghese; suo nonno materno era Gioacchino Forzano.
Drammaturgo, regista, avvocato e giornalista, Gioacchino aveva lavorato con Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo.
Delle illustri origini per Luca Giurato, che a dispetto delle su famose gaffe televisive è stato un giornalista molto professionale.
La sua famiglia è stata da sempre protagonista nel mondo della drammaturgia e del cinema, oltre che del giornalismo.
Per quanto riguarda il suo persorso professionale, continua negli anni 90, con la conduzione del famoso programma Rai Domenica in.
La sua conduzione con Mara Venier lo ha fatto diventare il personaggio che tutti conosciamo.
Grazie all’esperienza a Domenica in, che comunque riscuote un successo forse inaspettatto, riesce ad approdare alla trasmissione “Unomattina” su Rai uno.
Diventerà un conduttore storico di quella trasmissione fino al suo addio nel 2008.
Luca Giurato moglie
la sua carriera televisiva parla per lui; ha da sempre amato il piccolo schermo e ha provato diverse esperienze in questo senso.
Recentemente ha anche partecipato a un talent, “Let’s dance”; da sempre presente in diversi programmi della televisione italiana.
Anche negli anni 2000 è stato spesso presente in diversi programmi tv, anche come ospite e opinionista.
In particolare si ricordano le sue partecipazioni a “I raccomandati” e a “L’Isola dei famosi”.
Per quanto alla sua vita privata, si è sposato con Gianna Furio e hanno avuto un figlio; successivamente però si sono separati.
Luca Giurato ha poi sposato Daniela Vergara, una giornalista Rai; anche conduttrice, ha lavorato al Tg2 per diversi anni.
La Vergara è nata ad Alessandria D’Egitto ed è diventata famosa per aver intervistato Craxi nel 1992.
Di li a poco sarebbe scoppiato il caso Tangentopoli e Daniela Vergara ebbe il merito di ascoltare le dichiarazioni dell’allora leader politico.
Luca Giurato a livello social non è attivo ed è difficile avere sue notizie in questo senso, sia su facebook che su Instagram.
Infatti le sue maggiori notizie ci arrivano dalle interviste nelle quali è protagonista nelle radio, tv e giornali.
Il mondo dei social non l’ha mai attirato più di tanto, piuttosto preferisce continuare di tanto in tanto il suo lavoro di opinionista in trasmissioni televisive.
Giurato ha continuato a partecipare anche come ospite all’interno di reality e trasmissioni di punta della televisione italiana.
Nel corso delle trasmissioni, la sua presenza assicura degli ascolti molto alti, anche grazie alla sua ormai famosa capacità di suscitare l’ilarità del pubblico.
Qualche anno fa si è reso protagonista in questo senso nel corso di una sua visita alla redazione de Il fatto Quotidiano.
Ha fatto visita alla redazione e si è complimentato con tutti i colleghi giornalisti, regalando momenti di simpatia e siparietti tipici del suo repertorio.
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viaggiaescopri · 6 years ago
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Ancora scorci da #ilborgoinsocial, il paese di #Strevi ci regala scorci che ci lasciano con il naso all’insù. Questo è l’arco d’accesso al centro storico, proprio tra la Chiesa di San Michele e il castello (che attualmente è sede municipale). Conosci già questo borgo del #Monferrato? . . . #Alessandria #Piemonte . . . #sphimmstrip #viaggiaescopri #gaytravel #travelblogger #Kings_Villages #wonderful_Places #Places_Wow #Tv_Living #TravelingThroughtheWorld #welltravelled #BestDiscovery #DiscoverVacations #iamatraveler #TravelAwesome #AwesomePix #BeautifuDestinations #AGameofTones #CNTraveler #PassionPassport #Awesome_Earthpix #BeautifulMatters #EarthFocus #BestVacations #AwesomeEarth http://bit.ly/2ZC2yr9
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samdelpapa · 6 years ago
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Sociale: L’11 GIUGNO 1984 MORIVA ENRICO BERLINGUER STORICO SEGRETARIO DEL PCI Colpito da un ictus, mentre il giorno 7 teneva un comizio a Padova, tornato in albergo entrò in coma e morì 4 giorni dopo. La cosa fu così strana, improvvisa e del tutto inaspettata, tanto che alcuni sospettarono, ipotizzarono e parlarono addirittura che fosse stato avvelenato dai servizi segreti di una certa potenza straniera tramite quel bicchier d'acqua bevuto durante il suo discorso, e dopo il quale si era sentito di colpo male. In ogni caso, a parte queste tesi di un complotto contro di lui, oggi che abbiamo un quadro pre e post la storia del PCI possiamo dire che Berlinguer di fatto distrusse il sogno di intere generazioni che speravano almeno di realizzare una società socialista. Enrico era figlio dell’avvocato Mario, un latifondista sardo (definito nelle biografie “Nobile, Marchese e Cavaliere ereditario”), grembiulino massonico di tendenza anglofila. Durante la guerra il massoncello collaborò con il PWB britannico, la Intelligence che agiva anche sul piano psicologico.  La stessa Intelligence di quel colonnello Ralph Merril, alias Renato Mieli, padre di Paolo, entrambi ebrei venuti da Alessandria d’Egitto, centro di sette esoteriche e massoniche con progetti e prospettive di dominio mondiale e razziale. A quel che si dice, Togliatti non aveva una gran considerazione dei Berlinguer e lo stesso Enrico, nonostante la sua abilità, più della dirigenza della FGCI non andava. Ma il fatto è che il PCI, dopo la scomparsa di Stalin (1953) andò sempre più accentuando il suo portato socialdemocratico, anche quelle poche riserve per cui si accettava il gioco democratico, rinunciando alla rivoluzione, per costrizione e per una ragione tattica (Secchia), vennero abbandonate e la via democratica al comunismo divenne strategica, definitiva.  Ragion per cui l'Enrico fu iscritto giovanissimo alla segreteria del Pci. Nel frattempo il PCI, il più forte partito comunista d’Europa, si inseriva sempre più nel tessuto socio economico delle istituzioni e dello dello Stato massonico, ebraco, rothschildiano instaurato e sostenuto in Italia dalla invasione, dalla occupazione e dalla conquista militare e https://www.instagram.com/p/By3LR7HC_BC/?igshid=1gx6zei0q3cai
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dorsalblog · 6 years ago
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CASA & CO ARREDAMENTI D'INTERNI: LA TRADIZIONE CHE PUNTA AL RINNOVAMENTO
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A Viguzzolo (Alessandria) la famiglia Casasco punta sul “dormire sano” e rinnova il suo storico punto vendita con un'area tecnica tutta dedicata al bedding
Riprende il nostro viaggio in giro per l’Italia. E in questo mese di maggio, arriviamo in Piemonte dove ad attenderci c’è Giancarlo Casasco che insieme al fratello Roberto e ad altri tre collaboratori gestisce il punto vendita Casa&Co Arredamenti d'Interni, in provincia di Alessandria. Questo mese Dorsal ha scelto di premiare l'esperienza ma anche la capacità di rinnovarsi. Infatti Casa&Co Arredamenti d'Interni, negozio Dorsal di questo mese, incarna alla perfezione i valori e la filosofia Dorsal: lunga tradizione ed esperienza (siamo alla terza generazione di mobilieri) unite alla volontà di innovarsi costantemente e guardare al futuro.
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  Il negozio Casa&Co Arredamenti d'Interni vanta una storia di oltre 60 anni. L’attività fu iniziata dal nonno Camillo che negli anni 50, aprì un laboratorio di falegnameria. A Camillo subentrò il figlio Francesco che, proseguendo l’attività di famiglia, trasformò il laboratorio di falegnameria in un negozio di arredamento. Oggi la tradizione continua ancora, con Roberto e Giancarlo, la terza generazione, che nel 2002 inaugurano la nuova sede appena fuori il centro abitato di Viguzzolo, in provincia di Alessandria. Ma la volontà di rinnovarsi non si esaurisce ancora, infatti il 13 aprile scorso c'è una seconda inaugurazione: quella della nuova area dedicata al “sano dormire” posizionata all'interno dello storico showroom, ma separata dal resto. Una scelta dettata dalla volontà di scommettere sul mondo del “bedding” e che ha portato una ventata di freschezza nell’ampio showroom di oltre 1500 metri quadrati.
Giancarlo ci racconta un po’ la storia recente del suo negozio?
Io e mio fratello Roberto, ereditando l'attività da nostro padre, siamo entrati in azienda negli anni ’90 e abbiamo subito cercato di rendere il negozio innovativo e moderno. Nel 2002, l’inaugurazione della nuova sede sulla strada che porta a Tortona, a pochi chilometri di distanza dalla provincia di Pavia. Il nostro negozio vanta un’esposizione molto ampia di oltre 1500 metri quadrati. Recentemente però ci siamo resi conto che, sebbene avessimo diversi materassi sia matrimoniale che singoli per la prova, serviva un’area dedicata, specializzata nel “sonno”, dove i clienti potessero sentirsi liberi di togliere le scarpe e provare con tutta tranquillità i diversi materassi per scegliere quello ideale. Così il 13 aprile abbiamo inaugurato all’interno del nostro showroom, questa sezione dedicata al riposo, ed è stata un successo. In provincia, non esiste un altro negozio del genere specializzato nel dormire e noi crediamo molto in questa nostra scelta, perchè siamo convinti che dormire bene sia una esigenza fondamentale per tutti.
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Come mai è stata una scelta vincente?
A differenza di prima, ora le persone possono provare materassi diversi ma che si trovano tutti vicini uno all'altro. I clienti quindi non si devono spostare su tutti i 1500 metri quadrati dell’esposizione per provare materassi diversi, come succedeva prima. E poi la zona di 250 mq che abbiamo creato ad hoc per il bedding, è molto intima e riservata. Mettiamo a disposizione dei clienti anche delle ciabattine, così possono tranquillamente togliere le scarpe e spostarsi da un materasso all’altro. Questa area è lontana dalle vetrine e anche dagli uffici, proprio per favorire il relax e creare uno spazio intimo in cui ciascuno possa sentirsi a proprio agio distendendosi sul materasso anche per un periodo di tempo un po’ più lungo dei classici 5 minuti. Questo perché noi riteniamo che la prova del sistema letto sia fondamentale per fare la scelta migliore e perché crediamo fortemente che il materasso, dovendoci passare moltissime ore al giorno, debba essere scelto con criterio, pensando al comfort e alla qualità.
Perché avete scelto di collaborare con Dorsal?
Con Dorsal collaboriamo dal 1993/1994 e ci troviamo molto bene. Crediamo che rete, materasso e guanciale siano davvero elementi fondamentali per dormire bene e vivere meglio, e i prodotti Dorsal sono tutti prodotti di grande qualità. Inoltre riteniamo che Dorsal comunichi molto bene i propri plus, a partire dal rapporto di collaborazione con i fisioterapisti di AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti). Lavorare a stretto contatto con degli esperti come i fisioterapisti è per il cliente garanzia di sicurezza sul prodotto.
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Che prodotti Dorsal avete scelto per la vostra area dedicata al sonno?
Abbiamo diversi modelli di materassi Dorsal. Al momento il materasso più apprezzato dalla nostra clientela è Elisir issimo. Poi abbiamo scelto di tenere tutto l’assortimento di guanciali Dorsal e molte delle reti letto. È anche attiva una promozione speciale: a chi acquista fino a fine giugno un materasso Dorsal, omaggiamo la rete a doghe.
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Secondo lei, in cosa si distingue Dorsal?
Innanzitutto dall’utilizzo di materiali naturali. Dorsal è l'unica azienda che ha scelto di porre attenzione all’ambiente, alla salute e benessere dell’uomo, utilizzando materie prime naturali e certificate. Trovo che queste argomentazioni sulla naturalità dei prodotti, sulle certificazioni FSC e PEFC, abbiano un grande appeal sulla nostra clientela. Questo, prima di tutto, distingue Dorsal da altri competitor.
Inoltre troviamo sia positivo che Dorsal collabori ormai da oltre 10 anni con i fisioterapisti di AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) nella progettazione dei proprio prodotti. Quando noi spieghiamo che i prodotti Dorsal sono stati studiati, testati in collaborazione con i fisioterapisti e che per questo sono consigliati dall’AIFI, le persone rimangono molto colpite e comprendono il valore dei prodotti Dorsal.
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Chi compra un materasso Dorsal torna per acquistarne un altro?
Sì, ci capita spesso che se una coppia ha acquistato un materasso Dorsal al cambio del materasso dopo circa 10-15 anni, voglia acquistare ancora Dorsal oppure scelga di acquistare un materasso Dorsal anche per i propri figli. Inoltre mi capita spesso, con i clienti con cui ho più confidenza, di sentire che, da quando a casa dormono su un letto Dorsal, quando vanno in vacanza fanno fatica ad addormentarsi o dormono male perché distesi su un materasso diverso, magari di minor qualità. Tutti mi dicono una volta che si prova a dormire su un materasso Dorsal è difficile tornare indietro, perché il comfort percepito è alto. Questo mi fa sempre molto piacere.
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Avete partecipato a corsi di formazione in azienda?
Sì, abbiamo già partecipato a due corsi di formazione e siamo pronti, il prossimo 9 giugno a partecipare al terzo corso, sicuri che sarà utile e formativo come i precedenti.
Casa&Co Arredamenti d’Interni si trova in via 1° Maggio 1/A a Viguzzolo (AL).
Il negozio è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Il negozio è aperto anche la domenica su appuntamento.
Tel. 0131.898133
Web: www.casasco.info
È possibile seguire il negozio anche su Facebook: https://www.facebook.com/casascogiancarlo/?__tn__=%2Cd%2CP-R&eid=ARA8-OUZTYhH1kunBpegw_UFYpBk0nIs8sT9THoQmaHtGI44T0nIsJUATu0fuQNdwSgaQFI_qfbrlWAv
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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