Tumgik
sylviagreenwriter · 3 years
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Il blog chiude.
Credo che questo sia stato il blog dell'internet in cui sono stata letta di più. Un mio post è persino arrivato a quasi 200 note, tra like e reblog (di cui due miei, perché ero troppo fiera): per Tumblr è meno di niente, ma stiamo parlando di quasi duecento volte i miei soliti numeri. Quasi mi spiace abbandonare quei pochi numerini che ero riuscita ad accumulare.
Comunque sia, adesso Tumblr è morto e io sono cresciuta: l'ultimo post risale a quando avevo 18 anni, ora ne ho cinque di più. Ho ancora voglia di scrivere e di raccontare i miei pensieri alle pagine bianche, ma non mi sento più a mio agio a farlo qui. Quindi da ora in avanti non vedrete mai più nuovi post su questo blog: quello nuovo, su un'altra piattaforma, è questo.
Il blog credo rimarrà qui – se è rimasto qui finora, non credo che Tumblr me lo elimini — se non altro perché sono ancora affezionata a questi pezzi scritti anni e anni fa. Se per caso c'è qualche anima vagante del 2021 che lo scopre, sappia che ci troverà una ragazzina sedicenne che andava in terapia una volta alla settimana per autolesionismo, e che aveva bisogno di un cope mechanism per cercare di sopravvivere alla giornata; quindi ci sono tutti i suoi sfoghi personali, qualche riflessione, un bel po' di I'm not like the other girls, in questo contesto chiamate "ragazzine Tumblr" -- se ne lamentavano tutti, me ne lamentavo anche io -- e, con la sensibilità che ho ora, anche un po' di grassofobia e un pizzico di slut shaming qua e là. Moderatamente cringe, a tratti divertente; sicuramente vedo il collegamento tra la ragazzina che ha scritto tutto questo e la persona che sono adesso.
E niente, è stato bello. Ci si rilegge, spero.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Spiegatemelo #13: gli animali sono meglio degli uomini.
Innanzitutto, fate ciaociao agli spiegatemelo, che sono tornati dopo tantissimo tempo! Per parlare di qualcosa che non mi ricordo se avevo già trattato, ma è comunque importante che io lo sottolinei.
E’ di moda ultimamente dire che gli animali sono meglio degli uomini. E giù di commenti misantropi come tra un bambino e un cane, salvate il cane e due uomini investiti da una carrozza, ma i cavalli stanno bene? Quasi come se odiassero la loro specie.
Ma io vorrei far notare un’altra cosa; e cioè, che in genere si tende a dire che un animale è meglio di un uomo quando il suddetto animale manifesta atteggiamenti umani. Ad esempio, quando una mamma ghepardo coccola i suoi piccoli, esplodono i commenti sulle schifose mamme umane, eleggendo i ghepardi come Miglior Specie Mondiale in Fatto di Piccoli; o, quando viene postata una qualunque foto che raffiguri un panda che mangia bambù, scoppia il putiferio sul vegetarianesimo.
Ma io dico: ragionate. Se ritenete gli animali meglio degli uomini perché manifestano atteggiamenti umani, allora in realtà è evidente che per voi sono gli uomini ad essere migliori degli animali. Altrimenti, dovreste applaudire anche quando un uomo alza una gamba per pisciare, rotea il pisello a elicottero per attirare la vostra attenzione, sputa per terra, annusa i culi dei vicini e fotte qualunque femmina gli capiti a tiro perché è “nel periodo degli amori”. 
Insomma. Rivediamo le nostre priorità, dai.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Non si instaura una dittatura al fine di salvaguardare una rivoluzione: si fa la rivoluzione proprio per instaurare la dittatura
1984, Orwell. Stoccata a Marx, ma proprio diretta :')
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sylviagreenwriter · 8 years
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Questo è il preciso motivo per cui, prima di giocare a Pokémon GO, ho fatto delle ricerche su internet per capirci qualcosa sul mondo dei Pokémon. Adesso posso affermare con discreta gioia che, pur non avendo mai giocato a Pokémon, so riconoscere quasi tutti i Pokémon della prima generazione senza fare figure di merda *-*
Tumblr media
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sylviagreenwriter · 8 years
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Guardate che tra il bullismo e una dittatura non passa poi così tanta differenza.
Questa è una frase che ha detto una volta la mia insegnante di italiano delle medie. Ricordo di essere stata d’accordo, di aver annuito dentro di me con convinzione, mentre tutto il resto della classe era scettica; e ricordo che, quando se n’è andata, alcuni studenti l’hanno presa in giro, pensando che esagerasse. Se lo state facendo anche voi, cari utenti di tumblr, prima guardate L’onda, film tedesco del 2008 diretto da Dennis Gansel. E poi ne riparleremo, vi va?
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sylviagreenwriter · 8 years
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Non ho mai capito perché ci sono ottocento libri che parlano di come si educano i bambini e neanche uno su come si educhino gli adolescenti. Poi si chiedono perché siamo sempre pieni di problemi... ma un esamino di coscienza, magari, ogni tanto?
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sylviagreenwriter · 8 years
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"Perché non puoi mai essere felice quando lo sono io?" "Perché io ho i tuoi stessi motivi per ridere... Ma uno in più per piangere"
Mi è venuta così, ieri, mentre discutevo con il mio ragazzo... So che è banale, ma miao, è tumblr e quindi cose strane accadono.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Manzoni: amore e odio.
Va bene, lo ammetto: Manzoni un po’ mi piace.
Dite quello che volete, lo so anch’io che a scuola ci fanno due palle così su di lui che neanche con l’Unità d’Italia. Figuratevi: quest’anno noi abbiamo passato due mesi su Manzoni, sulla poetica, sulle poesie, gli inni, le odi, i trattati e il romanzo, il fatidico I promessi sposi, che per qualche assurda ragione leggiamo integralmente già in seconda ma che ci inseriscono in programma anche in quinta nonostante siano passati quattro fottuti anni. La fortuna di avere avuto la stessa prof di italiano dalla seconda alla quinta si accoppia con la sfiga di averla beccata innamorata di Manzoni, con conseguenti domande impossibili e voti improponibili.
Eppure, nonostante questi cinque anni di rotture di palle, io ancora lo chiamo affettuosamente Ale e penso che dopotutto dovrei rileggermi bene i Promessi Sposi quando ho tempo. Molto tempo, eh; ma intanto lo penso.
E no, fidatevi, non è per quello che mi hanno detto a scuola. 
Non è per la poetica innovativa sul Romanticismo, per la visione problematica di un mondo governato dalla Provvidenza che tuttavia consente l’esistenza del male e dell’ingiustizia, per quel dannatissimo narratore onnisciente, per il manoscritto, per il patriottismo di Marzo 1821 o la rassegnazione alla fede del 5 Maggio. Né, tantomeno, è per le prediche senza fine sulla giustizia o per la presentazione sessista della donna casa-e-Chiesa che non parla mai, non si lamenta mai, non ha una volontà e non è in grado di decidere per se stessa, però ha gli occhi scuri e la fede nel cuore. 
Diciamolo che in queste cose è superato. O almeno per me, che sono una donna del 2016, atea e interculturale. E diciamo anche che ci siamo un bel po’ rotti le palle dopo aver letto il settimo predicozzo sulla vera giustizia, sul guazzabuglio del cuore umano o sull’inevitabilità della violenza. 
Non è per queste cose che lo ricordo né per cui vi consiglierei di leggerlo. Anzi, ignoratelo e insultatelo pure, se volete.
Ma c’è un’altra cosa.
E’ una cosa che ho notato e ammirato solo io e per cui l’insegnante, per qualche assurdo motivo, non ci ha mai rotto le palle abbastanza.
Il lessico di Manzoni è perfetto. 
Davvero, aspiranti scrittori, fateci caso. Rileggete qualche pagina dei Promessi Sposi, quando avete tempo (anche se vi consiglio di evitare l’incipit): ogni nome, ogni aggettivo, ogni avverbio, ogni fottuta preposizione è esattamente quella giusta. Il testo è fluido, naturale, assolutamente ovvio; non ci sono molte parole ricercate o preziose né molti tecnicismi; sono semplicemente le parole giuste. Ve lo giuro, ci ho provato; ma non si può dire la stessa cosa in un altro modo e meglio di lui. 
Quindi, davvero: leggetevi Ale. Almeno un pochino.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Spiegatemelo #12: perché dovrei seguirti se sei noioso?
Se alla domanda Dai, raccontami qualcosa di te, tu mi rispondi con Bah, non saprei cosa dire o Non c’è niente di interessante, sappi che ti prenderò in parola: per me sarai una persona noiosa e quindi non ti parlerò mai più.
E questo è l’esatto motivo per cui scrivo anche questo post: mi spiegate perché, nella descrizione del vostro blog, dovete scrivere nella stessa frase sono una ragazza come le altre, non ho niente di interessante da dire e seguitemi in tanti? Ma cristo santo, voi lo fareste?
Persone noiose siete e persone noiose rimarrete.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Spiegatemelo #11: il valore soglia delle uscite tra amiche.
Questa è una cosa che non ho mai capito e che mi è sempre stata sinceramente sul cazzo. Vi prego, illuminatemi.
Situazione: su Whatsapp, un’amica propone ad un gruppo di uscire. 
Tu, povera piccola personcina che vuole bene alle sue amiche e che vuole tanto vedere tutti i membri del gruppo, dici di sì, che ti sembra un’ottima idea, e già pensi all’organizzazione dell’uscita: dove, come, quando, a che ora, come ci arriverai... e poi avvisi gli altri che hai un impegno per quel giorno, sospendi altri impegni perché dai molta importanza a quel gruppo lì che non vedi mai, e tutte queste belle cose che a te sembrano normali.
E vedi che tutti gli altri danno risposte entusiaste, con tanto di faccine e di da quant’è che non ci vediamo, e pensi che staranno facendo la stessa cosa che stai facendo tu, perché è normale che tutti vogliano vedere quel gruppo che non vedono da un sacco di tempo. E già nella tua mente inizia a prospettarsi l’idea di una magnifica uscita di gruppo, magari di quelle che piacciono a te: gelato, passeggiata, chiacchierata, spettegolare come delle vecchie zitelle, magari un giro tra negozi... 
Povera piccola figlia dell’estate.
Nel momento esatto in cui tutti dicono di sì e inizia davvero a organizzare, arriva il solito fottutissimo casino dei gruppi: nessuno può. Mai.  E ti rendi conto che le tue amiche hanno detto di sì al concetto dell’uscire insieme, non alla sua realizzazione pratica: anche in vacanza, hanno tutti duecentocinquanta impegni. Sempre. Devono studiare, hanno un impegno in famiglia, devono andare ad un museo, ad una mostra, in gita, a cagare, in montagna, al mare, nel buco di culo di qualcuno, devono uscire con altri, devono grattarsi il culo, devono partecipare ad una riunione importante sul mercato ittico del Giappone... Sono tutti dei manager, praticamente, con un’agenda pienissima, ed è matematico che, ad una qualsiasi proposta, almeno il 30% di un gruppo non potrà uscire; e di solito, di questo 30%, almeno il 20% è composto sempre dalle stesse persone impegnatissime. 
Così finisce sempre nel solito modo: vi ritrovate nelle solite due o tre sfigate che a quanto pare hanno una vita noiosissima e non fanno mai niente di importante, in un gruppo che all’inizio magari era composto da sei o sette persone, e tu inizi a chiederti per quale fottuto motivo tutte avessero detto di sì all’inizio se già sapevano di avere impegni fino all’anno dopo. 
Però tu sei tenera e, dato che vuoi comunque vedere quelle persone che comunque non vedi da un po’ di tempo, proponi speranzosa di uscire lo stesso. Magari in quel meraviglioso giorno in cui potevano tutti, in quel posto che piaceva a tutti, a fare qualcosa che piace a tutti...
E loro: eh, ma ormai non ha più senso.  E ti danno buca. Ogni. Fottuta. Volta. E tu rimani sola come un cane e torni a fare la tua solita vita noiosa.
Io, ‘sta cosa che ci deve essere un numero minimo per uscire, non l’ho proprio capita. Mi spiegate per quale fottuto motivo in sette si può ma in tre no? Davvero, fatemi un disegnino, uno schema, uno schifo di scritta con due freccine, quel che volete. 
L’unico motivo sensato, a parte il rincoglionimento generale di almeno metà della popolazione femminile adolescente mondiale, è che, in quelle quattro persone su sette che hanno detto di no, c’è anche la tua migliore amica forevah. E tu, se non c’è lei, non esci. 
Nèh? Ditelo che è così. Ammettetelo. Ammettetelo che il resto delle persone vi fa schifo.
Anche perché poi, passate le cinquantasette ere geologiche necessarie a svuotare l’agenda di tutte, quando finalmente si riesce a vedersi tutte insieme proprio come volevate, succede il colmo dei colmi, quello che farà esplodere una galassia da qualche parte dell’universo per l’effetto farfalla.
Dopo quei cinque secondi in cui ci vediamo, ci troviamo, ci guardiamo e ci chiediamo come sia possibile che non ci vediamo mai, immediatamente ci dividiamo in due o più gruppetti di al massimo tre persone e andiamo in giro così. A gruppi. Parlando di cose completamente diverse, e a volte anche perdendoci tra di noi, a volte senza mai parlare tutte e sette. Ma con l’illusione di stare uscendo in tante.
Grazie, amiche mie. Davvero, grazie.
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sylviagreenwriter · 8 years
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La gara degli egoismi.
La volontà di vivere di ogni essere umano è addirittura più importante dell’essere umano stesso. Lo diceva Schopenhauer, e io ci ho pensato su. Ed effettivamente, un organismo che vive deve avere per forza la connaturata tendenza a conservarsi. Ormai è un postulato evidente, anche se, che io sappia, per ora non è dimostrabile, ed è chiamato dagli etologi istinto di sopravvivenza. Negli esseri umani, lo identificherei con l’egoismo.
Succede infatti che nelle nostre società viviamo insieme. Abbiamo amici, parenti, fidanzati, mogli, mariti, conoscenti e 61 nemici mortali, se siete Sheldon Cooper (e in tal caso, vorrei conoscervi). Secondo Aristotele, questo è ciò che ci rende umani. Quindi, nelle nostre società, abbiamo tante piccole volontà di vivere. Tanti piccoli organismi diversi, ognuno con i suoi bisogni, ognuno che tenta di sopravvivere, ognuna che tenta di conservarsi; il che significa, in sintesi, di mandare via le brutte cose che succedono e di accentuare le cose belle che succedono. 
Abbiamo un sacco di modi per rispondere ai nostri bisogni, e il nostro corpo si e è adattato efficacemente per combattere molti di loro, ma purtroppo non possiamo difenderci da qualunque cosa; prima o poi, presto o tardi - e di solito succede molto spesso - capita che c’è una brutta cosa da cui, nonostante tutti i tuoi mezzi, proprio non riesci a liberarti.
Che merda, eh? Credo che sia l’incubo di ogni essere vivente, e l’essere umano in particolare perché lo conosco un po’ di più. Una piccola tortura personale che si abbatte su di te senza motivo e con il preciso scopo di farti crollare. E quando succede, dobbiamo difenderci. Per forza, altrimenti soccombiamo. E ci difendiamo... facendo valere il nostro ego in tutti i modi che ci vengono in mente.
C’è chi crede di essere un prescelto e chi un perseguitato (anche se alla fine sono più o meno la stessa cosa); c’è chi si immagina storielle su quanto è sfigato e chi fa finta di desiderare di voler diventare invisibile; e, infine, c’è chi fa la cosa più vecchia del mondo: la gara. 
La competizione è ovunque, fateci caso. C'è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde, non ci sono mezze misure: c’è sempre un bimbo cinese più bravo di te in quello che fai, ma anche qualcuno che ha più ragione di lamentarsi di te o un massacro che ha fatto più morti di quelli che stai ricordando ora. Gli unici davvero bravi a fare qualcosa sono i detentori di un record - e guai ai secondi posti! - e non puoi mai piangere la scomparsa di qualcuno perché c'è sempre qualcuno di cui non si parla. Apparentemente gli unici che si possono lamentare sono i cadaveri; ma solo quelli morti di morte violenta, altrimenti non vale.
No, magari questa soluzione è troppo drastica. E così penso che, di solito, per resistere agli altri egoismi e far valere anche il proprio, si giunge ad un accordo: se io faccio qualcosa per te, tu fai per me qualcosa in cambio. Una piccola divisione territoriale dell'egoismo, ridotta ad un ambito ben preciso, in cui si istituisce una tregua con il vicino in cambio di reciproci favori. In natura si chiama simbiosi, ed è molto utile, finché dura ed è alla pari.
Eppure... sapete cosa? A volte succede che, se nella forma possono avvenire solo scambi equivalenti, nella sostanza e per un certo periodo, io ti chieda di più di quanto a te serva chiedermi. Possono capitare dei momenti in cui, purtroppo, io sia un peso per te. Diventerà chiaro che, almeno per questi momenti, ciò che ti posso concretamente offrire è molto poco.
Eppure, tu potresti continuare ad aiutarmi. Per te, potrebbe avere valore anche solo quel sorriso riconoscente che ti rivolgo quando mi aiuti e la trovi una giusta ricompensa per quello che mi dai; il mio dolore potrebbe diventare fonte del tuo dolore e la tua prima reazione potrebbe essere quella di reagire per alleviarlo meglio che puoi, non importa quanto dovrai sforzarti; potresti disinteressarti del guadagno che potresti ricevere dando un aiuto a me e concentrarti semplicemente sul desiderio di alleviare il mio dolore.
Per te, insomma, pian piano avrebbe meno importanza ciò che ti offro e più importanza ciò che sono e come interagisco con te. 
E questo, signore e signori, credo che lo chiamiamo altruismo.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Oggi mi sono sentita strana. Ero lì, ferma, in piedi, che fissavo il corridoio di casa mia, senza pensieri per la testa, con una pancia un po’ gonfia per via di una digestione difficile. E mi chiedevo: che cosa mi sta succedendo? Perché non provo niente di strano? Perché non c’è nessun problema da risolvere?
E poi ho capito che stavo provando una sensazione che non provavo da molto, molto, moltissimo tempo - forse da quando è iniziato quest’anno; una sensazione della cui esistenza mi ero quasi completamente dimenticata.
Serenità.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Il tradimento ravviva il rapporto... con gli altri, però. Sicuramente non con il tuo ragazzo!
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sylviagreenwriter · 8 years
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Se giudicassimo ciò vediamo con un po' di empatia in più, molti più stronzi su questa terra sarebbero soli e senza amici.
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sylviagreenwriter · 8 years
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Ci vuole così poco a dimenticarsi di non essere soli. Quando si è in una stanza fredda, poco illuminata, con solo un pupazzo vicino a noi, è così facile pensare di non avere nessuno al nostro fianco…
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sylviagreenwriter · 9 years
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sylviagreenwriter · 9 years
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Abbiamo una varietà incredibile 😂
Swearing in Italian
Swearing in Italian is simple, but not quite. Italy has 20 different regions and 101 provinces. That means that swearing may significantly vary from region to region according to each vernacular spoken in each city. For this reason, I’ve paid particular attention in avoiding those swearwords that aren’t commonly used in Standard Italian. Thus words like cazzimma, guallera, latrina, chiavica, madò etc, used, in this case, in my vernacular are not listed.
cazzo: fuck (literally: dick, cock) - cazzo can be used in combination with chi (who), che (what), dove (where), quando (when), perché (why), e.g. chi cazzo sei tu? (who the fuck are you?); che cazzo fai? (what the fuck are you doing?); dove cazzo vai? (where the fuck are you going?); quando cazzo torni? (when the fuck are you coming back?); perché cazzo non mi rispondi? (why the fuck are you not replying?).
cavolo: frick (literally: cauliflower, used instead of cazzo)
cazzate: bullshit, lies
coglione: arsehole, (lierally: testicle)
merda: shit
stronzo: arsehole (literally: piece of shit)
puttana: slut
zoccola:  slut (literally: a type of latrine)
troia: whore (literally: sow)
bastardo: bastard
culo: arse
cacare: to shit
fottere: to shag, to fuck
porco: pig
leccaculo: lapdog (literally: arse licker, vulgar variant of leccapiedi, literally: feet licker)
cazzone: wanker, arsehole (literally: big dick)
incazzarsi: to get pissed off
oddio: oh God (not really a cuss word, but still a profanity)
Madonna: Virgin Mary (same as above)
testa di cazzo: dickhead
figlio di puttana: motherfucker (literally: son of a whore)
brutto stronzo: ugly fucker
stronzo/puttana/coglione.. etc di merda: shitty arsehole/slut/arsehole
vaffanculo: fuck you (literally: go fuck someone in the arse)
fottiti: fuck you
va’ a farti fottere: go fuck yourself (literally: go let someone fuck you)
va’ a cagare: fuck you (literally: go take a shit)
mi stai facendo incazzare: you’re pissing me off
(mi) hai rotto i coglioni/le palle: you’re being really fucking annoying (literally: you’re cracking my balls) 
porco Giuda: shit (literally: Judas the pig)
porca miseria: shit (literally: pig misery)
Tumblr media
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