#wino weinrich
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kyuoki · 3 months ago
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Dragon's breath is burning bright, lighting up the darkest night, leaving desolation all around
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guerrilla-operator · 15 days ago
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my-blizzard-of-ice · 2 years ago
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RIP Mark Adams
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doom-metalhead · 8 days ago
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Wino - “Release Me” (Punctuated Equilibrium, 2009)
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metalsongoftheday · 9 months ago
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Monday, April 22: The Obsessed, "Be the Night"
Scott “Wino” Weinrich was apparently feeling a bit friskier than usual (and a “a bit” for Wino was apparently “a lot”) when it came time to record Sacred, because “Be the Night” was 2 minutes of pure swagger, from Wino’s various “yeah”s and greasy solo to the careening drums that quickly began and ended the tune.  For a brand name known for an especially anguished strain of doom metal, the iteration of The Obsessed that reconvened after over 20 years to record Sacred was clearly ready to roll, and even if most of Sacred delivered the tried and true, it was both shocking and refreshing to hear Wino and crew revel in the joy of just plain rocking out.
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volumetomb · 6 months ago
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dry-valleys · 20 days ago
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spilladabalia · 10 months ago
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The Obsessed - Stoned Back to the Bomb Age (Official Music Video)
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svenson777 · 2 years ago
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WINO
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SAINT VITUS “Born too Late” (Album: Born too Late, 1986)
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tempi-dispari · 30 days ago
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I Doors come i Black Sabbath, padri del Doom
I Doors pionieri del doom metal alla pari dei Black Sabbath. Prima di urlare allo scandalo per un accostamento che potrebbe sembrare azzardato, analizziamo il ragionamento che ha portato a questa conclusione. Potremmo partire da una semplice considerazione. Se i Beatles sono stati decretati come inventori dello scream grazie alla sola introduzione di Helterskelter, i Doors possono serenamente essere considerati pionieri del doom metal grazie ad interi brani.
Ma quali sono i tratti caratteristici del doom che coinvolgono la band di Morrison? Atmosfere cupe, ritmo lento, pesante, testi che riguardano la morte, l’alienazione, la decadenza della società. Sono tutti aspetti che i Doors presentano in diverse canzoni e ben prima dell’arrivo dei Black Sabbath. Tant’è che lo stesso Tony Iommi ha indicato gli stessi Doors tra le sue influenze. E non solo lui. Lee Dorrian, ex cantante dei Napalm Death e fondatore dei Cathedral, ha dichiarato che “la teatralità e il misticismo dei Doors erano elementi fondamentali che molti gruppi doom hanno cercato di replicare”.
Anche Wino Weinrich dei Saint Vitus ha sottolineato come i Doors abbiano introdotto un senso di malinconia e introspezione nel rock, aprendo la strada a un approccio più meditativo e pesante. La domanda quindi è: perché i Doors non vengono nominati, se non alla stessa stregua dei Black Sabbath, almeno tra gli ispiratori del genere? Anzi, in verità, quando si parla di doom, non sono per nulla presi in considerazione. Eppure il loro apporto per lo sviluppo di questo stile è innegabile.
Al di là dei brani proto doom come The End o Riders on the storm, la canzone più indicativa è sicuramente L’America, presente su L.A. Woman. Una canzone doom a tutti gli effetti e con tutti i crismi. Eppure rarissimamente, per non dire mai, mi è capitato che venisse citata come fonte di ispirazione o influenza. Per quale motivo? Stilisticamente entrambe le band sapevano creare tensione attraverso il contrasto tra momenti di calma e improvvise esplosioni di suono. Tecnica che la fa da padrona nel doom metal, dove i cambi di tempo e le pause drammatiche amplificano il senso di disperazione e urgenza.
Eppure Morrison e compagni paiono essere ignorati. Tuttavia, da un certo punto di vista, potremmo addirittura dire che se i Black Sabbath hanno canonicizzato il genere, i Doors hanno ‘creato’ i Black Sabbath. Come tutti i generi musicali, anche il doom non ha una sola origine. È piuttosto la summa di influenze diverse che attraversano la psichedelia e l’hard rock, fino a convergere in una musica che celebra l’oscurità in tutte le sue forme.
Ed entrambe le band hanno sviluppato questo aspetto. Viene da sé che le analogie non possono essere eseguite sui suoni. I Sabbath avevano sonorità decisamente più dure rispetto ai Doors. Ciò non diminuisce i numeri punti di contatto. Volendo ampliare lo spettro di ciò che può riportare all’estetica musicale doom, potremmo anche fa rientrare alcune composizioni dei Pink Floyd e Obscured by coud è di certo un buon riferimento, con tutti i limiti del paragone.
Tirando le somme. Parlare esclusivamente di Balck Sabbath come padri del doom è inesatto, limitante e limitativo. Sono molteplici ed eterogenee le influenze e le contaminazioni che ha subito. In primis, appunto, quella dei Doors sotto più punti di vista.
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radiobaixadasantista · 7 months ago
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The Obsessed se apresenta pela 1ª vez no Brasil neste fim de semana Lendária banda norte-americana de stoner/doom liderada por Scott “Wino” Weinrich se apresenta em São Paulo no dia 22/06 e em Belo Horizonte, um dia antes, 21/06 Crédito: Jessy Lotti A veterana banda norte-americana The Obsessed, formada pelo lendário guitarrista e vocalista Scott ‘Wino’ Weinrich, faz a aguardada estreia no…
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kyuoki · 21 days ago
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candlemass this, sleep this, trouble that, pentagram that, electric wizard my ass. WHAT A BOUT SAINT VITUS?. sT VITUS. HuhH!? TRAD DOOM METAL BAND OF ALL TIME LITERALLY THE BEST GUYS OUT THERE. and yall r sleeping on themm m.n!! im going to start throwing hands.
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guerrilla-operator · 10 months ago
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doom-over-the-world · 7 months ago
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Entrevistamos al legendario Scott "Wino" Weinrich para platicar de The Obsessed, Shrinebuilder, su viaje a México en 1994, el nuevo documental de su vida y la gira por Latinoamerica.
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mysteriis-moon666 · 10 months ago
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THE OBSESSED – Gilded Sorrow
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Scott "Wino" Weinrich au chant et à la guitare (Spirit Caravan, Place of Skulls, The Hidden Hand) forme avec Mark Laue (basse), John Reese (guitare) et Dave "Dan the Slave" Williams (batterie) en 1977 The Obsessed est un des pionniers américains du Doom Metal, avec Saint Vitus, Trouble ou Pentagram, tous influencés par Black Sabbath.
Des tignasses blanches neiges pour une musique des ténèbres tel est ce « Gilded Sorrow » le cinquième album de The Obsessed, via Ripple Music, a été produit par Frank Marchand, Scott « Wino » Weinrich et Jason Taylor, mixé par Frank Marchand et masterisé par Alan Douches.
Des riffs lacèrent chaque titre d’une marque heavy doom à l’épaisseur d’un cuir dense et tané par une intemporalité sonique. Maitrisant un sens du groove de haute-volée, les chansons sont aussi sombres qu’un couloir de la mort, pétries dans un spleen outrageusement malignité absolue, « Gilded Sorrow » propose 9 titres de rugosités oldschool. Chris Angleberger à la basse et Jason Taylor (KILLA BABES) à la guitare apportent un équilibrage entêtant des soubresauts créatifs du maitre des lieux Wino, avec une alchimie à la lourdeur métallique des eaux saumâtres de cet opus venimeux.
L’on se réfugie dans l’introspection corrosive de ce disque, même quand le corps musical est à l’orage, jusqu’à sentir percer ses cavités de sang sonique, laissant des cohortes de souffle antiques effleurer le feu par son vent pour chasser au loin les excès, entendre le plomb couler dans une amertume violacée de chocs heavy, de contusion doom, de bestialité pure. Saisir sous cet amas de terre nostalgique où Satan fredonne un son mazouté et où un vieux sage motorisé par les ailes de l’enfer chante ces détails qui forment un poème ténébreux tout à la fois.
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metalsongoftheday · 2 years ago
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Wednesday, June 28: Unorthodox, "Suicide King"
As part of the DC-area doom scene in the ‘90s, Unorthodox was a natural fit for the Hellhound roster, even if the brilliantly titled “Suicide King” charged a bit harder during the intro.  This was otherwise prime doom metal that was expertly played, and perhaps inadvertently revealed the full breadth of Scott “Wino” Weinrich’s influence, as Dale Flood’s vocals couldn’t help but recall the Obsessed.  “Suicide King” was the sort of doom metal track that simply didn’t age, transcending notions of time, place and space in its evergreen approach to massive and cavernous riffing, rumbling percussion and sonorously downbeat vocals.
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