#vulnerabili e liberi
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Quando è esattamente che hai smesso di avere fiducia, in che momento hai scelto il buio, la stanza vuota e fatiscente, lo sguardo dimesso e il silenzio.
Continui a pensare a ciò che hai perso lungo la strada, non pensi mai a ciò che troverai davanti a te.
L'armatura difende ma appesantisce e rallenta, meglio essere vulnerabili e liberi.
#iviaggisulcomo#vulnerabili e liberi#perdersi#personale#coraggio#paura di perdere#citazioni vita#citazioni tumblr
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Borgo a Mozzano (Lucca), tentano di scippare una persona in condizioni di disabilità ma vengono individuati e denunciati dai Carabinieri Potrebbe trattarsi di trasfertisti dello scippo e del furto con strappo, probabilmente dediti al pendolarismo del crimine, che ogni giorno sceglierebbero un luogo diverso dove mettere a segno i loro colpi per poi spostarsi altrove, dove non conosciuti e liberi di agire in cerca di nuove vittime, generalmente individuate tra persone vulnerabili.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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AUTOVELOX SEGATI e ITALIANI CONTENTI !
Distrutti oltre 500 autovelox in tutta Italia.
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Gli autovelox sono tra i dispositivi più odiati dagli automobilisti italiani, che li ritengono una trappola per fare soldi a spese della sicurezza stradale. Ma cosa succede quando questi apparecchi vengono segati alla base e abbattuti da ignoti? In questo articolo, analizzeremo il fenomeno degli autovelox segati in Italia, le sue cause, le sue conseguenze e le possibili soluzioni.
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Il fenomeno degli autovelox segati in Italia
Negli ultimi anni, in diverse regioni italiane, si è assistito a un aumento dei casi di vandalismo contro gli autovelox, che vengono segati alla base e abbattuti da persone non identificate. Questi atti sono spesso rivendicati da gruppi di automobilisti che si definiscono “liberatori della strada” e che protestano contro l’uso eccessivo e arbitrario degli autovelox da parte dei comuni. Secondo una stima della Polizia Stradale, dal 2019 al 2023 sono stati danneggiati o distrutti oltre 500 autovelox in tutta Italia, con un danno economico di circa 10 milioni di euro.
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Le cause degli autovelox segati in Italia
Le motivazioni che spingono gli autovelox segati in Italia sono molteplici e spaziano dalla rabbia alla disperazione, passando per la sfida e il divertimento. Tra le cause più comuni, possiamo citare:
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La percezione di ingiustizia e di vessazione da parte degli automobilisti, che ritengono che gli autovelox siano posizionati in punti strategici per fare cassa e non per prevenire incidenti.
La mancanza di trasparenza e di informazione da parte dei comuni, che spesso non rispettano le norme sulla segnaletica e sulla taratura degli autovelox, rendendo difficile per gli automobilisti sapere dove si trovano e a che velocità sono impostati.
La crisi economica e sociale, che ha ridotto il potere d’acquisto degli italiani e aumentato il costo della vita, rendendo le multe per eccesso di velocità sempre più insostenibili e fonte di stress.
La voglia di ribellione e di protesta contro il sistema, che si manifesta attraverso atti di vandalismo che esprimono il malcontento e il dissenso verso le istituzioni e le autorità.
Capitolo 3: Le conseguenze degli autovelox segati in Italia
Gli autovelox segati in Italia non sono solo un problema economico, ma anche un problema di sicurezza e di legalità. Tra le conseguenze più gravi, possiamo elencare:
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Il rischio di incidenti stradali, che aumenta quando gli automobilisti si sentono liberi di superare i limiti di velocità senza timore di essere controllati e sanzionati.
La perdita di entrate per i comuni, che devono sostenere i costi di riparazione o sostituzione degli autovelox danneggiati e che vedono diminuire le entrate derivanti dalle multe.
La violazione della legge e dell’ordine pubblico, che mina il rispetto delle regole e delle istituzioni e che favorisce la diffusione di comportamenti incivili e antisociali.
Le possibili soluzioni agli autovelox segati in Italia
Per contrastare il fenomeno degli autovelox segati in Italia, non bastano le misure repressive, ma occorrono anche le misure preventive e educative. Tra le possibili soluzioni, possiamo suggerire:
Il dialogo e la collaborazione tra gli automobilisti e i comuni, per trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e di bilancio, evitando l’uso indiscriminato e abusivo degli autovelox e garantendo la corretta informazione e segnalazione degli stessi.
L’innovazione tecnologica e la diversificazione dei sistemi di controllo, per rendere più efficaci e meno vulnerabili gli autovelox, ad esempio usando telecamere nascoste, sensori intelligenti, droni e satelliti.
La sensibilizzazione e la formazione degli automobilisti, per promuovere una cultura della sicurezza e del rispetto delle regole, attraverso campagne informative, corsi di educazione stradale, incentivi e premi per i conducenti virtuosi.
Capitolo 5: Conclusioni
Gli autovelox segati in Italia sono un fenomeno complesso e preoccupante, che richiede una risposta adeguata e condivisa da parte di tutti gli attori coinvolti. Gli autovelox non sono il nemico degli automobilisti, ma uno strumento utile per garantire la sicurezza e la legalità sulle strade. Tuttavia, per essere accettati e rispettati, devono essere usati in modo corretto e trasparente, senza scopi meramente repressivi o fiscali. Solo così si potrà creare un clima di fiducia e di collaborazione tra gli automobilisti e i comuni, e si potrà ridurre il fenomeno degli autovelox segati in Italia.
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Gentile lettore, commenta questo articolo. Il parere altrui è sempre necessario per fare meglio il punto, grazie.
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Zeno.
www.pittografica.it
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Ad Alatri, liberi di scegliere se migrare o restare, venerdì 13 ottobre, ore 18
Le Caritas diocesane di Anagni-Alatri e di Frosinone-Veroli-Ferentino organizzano un incontro di riflessione e di approfondimento sulla 109a “Giornata del Migrante e del Rifugiato”. La Chiesa celebra infatti la Giornata dal 1914. È sempre stata un’occasione per dimostrare la preoccupazione per le diverse categorie di persone vulnerabili in movimento, per pregare per loro mentre affrontano molte…
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Essere liberi vuol dire essere vulnerabili. Rimanere lì dove si è, come si può. Vergognarsi, pentirsi ma mai reprimersi. La vita ha bisogno di sincerità per scorrere, non di perfezione. Per cui quando ti sentì inadatto, non compreso, quando ti sentì sciocco o sbagliato, non pensare che questo sia pensiero altrui oppure pensalo ma poi lascia andare... accetta piuttosto che è così che ti sentì tu ora e che per questo non serve preoccuparsi di come ti vedano gli altri ma provare a non avere dubbi di essere unico e insostituibile... se non oggi, domani.
Tiziana Cerra
www.tizianacerra.com
Ph Billy Freeman , Unsplash
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OSHO RAINEESH
Sull'Amore
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L’amore è fondamentale per la conoscenza di sé. Colui che non ha mai conosciuto l’altro, all’interno di un amore profondo, di una passione intensa. di un’estasi totale, non sarà neppure in grado di conoscere se stesso, perché non avrà uno specchio in cui vedere il proprio riflesso.
L'amore è uno specchio, e più l’amore è puro, più è intenso, migliore e più limpido sarà lo specchio.
Ma perché il tuo amore raggiunga quelle altezze, devi essere aperto. Un amore elevato richiede il tuo essere vulnerabile.
Devi abbandonare la tua corazza, e questo è doloroso, devi smetterla di essere costantemente sulla difensiva, devi disfarti della tua mente calcolatrice, devi rischiare, devi vivere pericolosamente.
L’altro può ferirti: per questo si ha paura a essere vulnerabili. L’altro può respingerti: per questo hai paura di innamorarti.
Vedrai la tua immagine riflessa nell’altro, e potrebbe essere qualcosa di orrendo; da qui la tua ansia, per questo eviti lo specchio; ma evitandolo non diventerai bello all’improvviso; ed evitando le esperienze che la vita ti offre non crescerai mai.
Devi accettare la sfida. Si deve passare attraverso l’amore, penetrarlo a fondo. Questo è il primo passo verso Dio, e non puoi evitarlo. Coloro che cercano di eludere l’amore non giungeranno mai a Dio. Questo passo è assolutamente indispensabile, perché solo quando la presenza dell’altro ti provoca, diventi consapevole della tua totalità; quando la tua presenza è valorizzata dalla presenza dell’altro, finalmente ti liberi dal tuo narcisismo, dal tuo mondo chiuso e vieni sospinto verso il cielo aperto.
L’amore è un cielo aperto. Essere in amore significa essere sulle ali del vento. Certo, il cielo sconfinato fa anche molta paura. E lasciar cadere l’ego è molto doloroso, perché siamo stati abituati ad essere aggrappati a lui, ci è stato sempre insegnato a coltivarlo. Noi pensiamo che l’ego sia il nostro unico tesoro.
Giorno dopo giorno l’abbiamo protetto, l’abbiamo decorato, l’abbiamo lucidato e reso più sottile, e quando l’amore bussa finalmente alla porta, ti accorgerai che ora non ti resta altro da fare, se non mettere da parte il tuo ego: è naturale che sia doloroso! Questo ego brutto e ridicolo, il lavoro di tutta una vita, contiene tutto quanto hai creato: l'ego è l’idea che «io sono separato dall’esistenza». Questa idea è orribile, perché non è vera. Questa idea è illusoria, ma la nostra società esiste e si basa proprio sull’idea che ogni individuo sia una persona separata, non una presenza. In realtà, al mondo non esiste alcuna persona, ma solo presenza. Tu non esisti, non sei un ego separato dal Tutto, ne sei parte. Il Tutto ti permea, respira in te, pulsa in te, il Tutto è la tua vita. L’amore ti fa sperimentare, per la prima volta, come essere in sintonia con qualcosa che non è il tuo ego.
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L’amore ti dà la prima lezione su come puoi entrare in sintonia con qualcosa che non ha mai fatto parte del tuo ego. Se riesci a essere in armonia con una donna, se riesci a essere in armonia con un amico, con un uomo, se riesci a essere in armonia con il tuo bambino, o con tua madre, perché non dovresti essere in grado di sentirti in armonia con tutti gli esseri umani? E se l’armonia con una singola persona ti procura una gioia così profonda, cosa succederà se riuscirai aessere in armonia con tutti gli esseri umani? E se puoi essere in armonia con tutti gli esseri umani, perché non dovresti essere in armonia con tutti gli esseri viventi? Se puoi essere in armonia con tutti gli esseri umani, perché non dovresti essere in armonia con gli animali, gli uccelli e le piante? Un passo conduce all’altro.L’amore è una scala: comincia con una persona e finisce con la totalità. L ’amore è l’inizio, Dio è la fine.
Aver paura dell’amore, aver timore delle pene che ti fanno crescere attraverso l’amore significa rimanere imprigionati in una cella oscura.
L’uomo moderno vive ormai in una tetra prigione. Il narcisismo è l’ossessione più grande della mente moderna.
L’amore crea problemi e tu puoi evitarli decidendo di sfuggirlo. Ma questi problemi sono fondamentali, essenziali! Devono essere guardati in faccia, affrontati, devi viverli, penetrarli a fondo e andarne al di là. Per andarne al di là si deve penetrare a fondo l’amore: è l’unica cosa al mondo che valga la pena di fare. Il resto è secondario, il resto è superfluo. L’amore è il fine, ogni altra cosa è solo uno strumento, un mezzo; quindi, entra nell’amore, anche se il dolore che lo accompagna è immenso.
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Se non percorri questo sentiero, cosa che molta gente ha deciso di fare, rimarrai fissato in te stesso; in questo caso la tua vita non sarà un pellegrinaggio, la tua vita non sarà un fiume che scorre verso l’oceano; in questo caso la tua vita è una pozza stagnante, qualcosa di sporco, dove presto resterà solo acqua putrida e fango. Se vuoi rimanere limpido e puro, devi continuare a fluire. Un fiume resta limpido perché continua a scorrere. Scorrere è il processo che permette di rimanere sempre puri.
Chi ama rimane sempre puro e innocente. Tutti gli amanti sono vergini. Coloro che non amano non possono restare vergini, diventano ottusi, stagnanti, e prima o poi cominciano a putrefarsi; e accade sempre prima del previsto. La loro vita si è inaridita. Questa è la condizione in cui si trova l’uomo moderno. Per questo motivo sono esplose tante forme di nevrosi; ha preso piede ogni tipo di pazzia.
Le malattie psicologiche hanno raggiunto proporzioni endemiche. Non si tratta più di poche persone psicologicamente malate, in realtà l’intero pianeta è diventato un manicomio. L’intera umanità soffre di nevrosi. E questa nevrosi scaturisce dal ristagno narcisistico.
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Ciascuno è fissato nell’illusione personale di avere un sé separato, così la gente finisce per impazzire. E questa pazzia è assolutamente priva di senso, improduttiva, priva di qualsiasi creatività. Oppure la gente comincia a pensare di suicidarsi. Forse non ti suicidi prendendo del veleno o sparandoti alla testa, ma puoi suicidarti seguendo un processo molto lento, ed è ciò che succede quasi a tutti. Pochissime persone si suicidano con un colpo solo, la maggior parte della gente ha optato per un suicidio lento, una morte graduale, uno spegnersi giorno per giorno. Inesorabilmente.
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Ma la tendenza al suicidio è diventata un fatto pressoché universale. Questo non è il modo di vivere, e la causa, il motivo fondamentale è che abbiamo dimenticato il linguaggio dell’amore. Ecco perché la gente è tanto interessata al sesso, perché il sesso non presenta alcun rischio. E’ un fenomeno effimero, non ti coinvolge a fondo. L’amore vero è coinvolgente, è un impegno, non è un sentimento passeggero. Una volta che ha messo radici può durare per sempre. L ’amore ha bisogno di intimità e solo quando entri in intimità con qualcuno, l’altro per te, si trasforma in uno specchio. Quando ti incontri con una donna o con un uomo solo sessualmente, in realtà non vi incontrate affatto, in effetti cercate di evitare l’incontro con l’anima dell’altro. Ti limiti a usare il suo corpo e poi scappi, e l’altro usa il tuo corpo e poi scappa. Non entri mai in intimità fino a rivelare all’altro il tuo volto originale. L’amore fa soffrire, ma non evitarlo. Se lo eviti, rinunci alla più grande opportunità di crescita che tu possa incontrare. Penetralo a fondo, poiché attraverso questa sofferenza giungerai a un’estasi infinita. Certo, sarà anche un’agonia, ma è da questa agonia che nasce l’estasi.
Puoi benissimo lasciar perdere Dio, poiché è solo una parola vuota; puoi lasciar perdere ogni preghiera, poiché si tratta soltanto di rituali che gli altri ti hanno imposto.
Certo, dovrai morire in quanto ego, ma se puoi morire in quanto ego, rinascerai come un Dio, come un Buddha. E l’amore ti offrirà il primo assaggio del Tao, del sufismo, dello Zen.
L’amore ti darà la prima prova che la vita non è affatto priva di significato. Chi afferma che la vita non ha alcun significato, che non vale la pena di viverla, non ha mai conosciuto l’amore. Parlando così, dimostra che la sua è stata una vita priva d’amore. Lascia che ci sia dolore, passa attraverso questa notte oscura e finirai per incontrare un’alba meravigliosa. Solo dal ventre della notte il sole può innalzarsi. Il mattino può arrivare solo attraverso il buio. La mia via è l’amore. Io insegno amore, solo amore e nient’altro.
L’amore è la preghiera naturale, quella che nessuno ti ha imposto.
L’amore è nato con te. L’amore è il vero Dio. Non il Dio dei teologi.
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L’amore è uno stratagemma, un metodo per ucciderti in quanto "individualità separata" e per aiutarti a diventare infinito, per scomparire come una goccia di rugiada e diventare l’oceano tutto intero, ma prima dovrai varcare la porta dell’amore.
Certo, quando si comincia a svanire come rugiada al sole, dopo aver vissuto così a lungo come una goccia separata, si prova dolore, perché tu hai sempre pensato: «Io sono questa entità... e ora si sta dissolvendo, sto morendo».
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Non stai affatto morendo, solo l’illusione sta morendo. Ti sei identificato con quell’illusione questo è vero, ma l’illusione resta sempre un’illusione e, solo quando si sarà dissolta, sarai in grado di vedere chi sei, e questa rivelazione ti condurrà al picco supremo della gioia, della beatitudine e dell’estasi.
[ tratto da " Con te o senza di te" ].
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L’ Amore non è ciò che si intende di solito. L’amore comune non è altro che una finzione di facciata, qualcosa di molto convenzionale.
L’amore autentico è un fenomeno totalmente diverso: non è un pretendere, bensì un condividere; non conosce il chiedere, ma la gioia del dare.
L’amore ordinario pretende tanto e troppo, quello autentico non è per nulla avido: esiste, semplicemente. L’amore autentico è un nutrimento, rafforza la tua anima. L’amore comune non fa che nutrire il tuo ego: non il tuo sé autentico, ma quello fittizio. Mettiti al servizio dell’amore autentico, cioè dell’amore al suo livello più puro, dona, condividi tutto ciò che hai, e godi nel condividere.
Non farlo come un dovere, perché in tal caso tutta la gioia sparirebbe, e non pensare che stai facendo un favore all’altro, non pensarlo mai, nemmeno per un momento.
L’amore non è mai un favore; al contrario, quando qualcuno riceve il tuo amore, tu avrai la sensazione di ricevere un favore. L’amore è grato di essere stato ricevuto.
L’amore non desidera mai né ricompense né ringraziamenti. Se dall’altra parte arriva della gratitudine, l’amore è sempre sorpreso; è una piacevole sorpresa, perché non c’erano aspettative.
Non puoi frustrare un amore autentico perché, in primo luogo, non esiste aspettativa, né puoi appagare un amore inautentico, perché è così radicato nell’aspettativa che, qualunque cosa venga fatta, risulterà sempre inadeguata.
La sua aspettativa è troppo grande, proprio perchè è radicata nel "bisogno" non nasce dalla ricchezza ma dalla povertà, e nessuno potrà soddisfarla. Per cui l’amore inautentico provoca sempre frustrazione, mentre l’amore vero porta appagamento.
E quando dico: «Mettiti al servizio dell’amore», non sto dicendo di metterti al servizio di qualcuno che ami; no, nient’affatto. Non sto dicendo di metterti al servizio di un amante, ma dell’Amore. Bisognerebbe venerare l’idea stessa dell’amore. La persona che ami è solo una delle forme di quell’idea pura, ma l’esistenza intera non contiene altro che milioni di forme di quell’idea.
Il fiore è un’idea, una forma, la luna un’altra, la persona che ami un’altra ancora... tuo figlio, tua madre, tuo padre sono tutte forme, onde nell’oceano dell’amore.
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Ma non trasformarti mai nel servitore della persona che ami, ricorda sempre che la persona che ami è solo una minuscola espressione dell’amore.
Servi l’Amore attraverso la persona amata, in modo da non attaccarti mai a quest’ultima. E quando non si è attaccati alla persona amata, l’amore raggiunge le vette più alte.
Nell’istante in cui ci si attacca, si comincia a cadere verso il basso. L’attaccamento è una forma di gravità, un vero pesante macigno; il non-attaccamento è grazia, pura grazia.
L’amore inautentico è un altro nome per l’attaccamento, l’amore vero è molto distaccato.
Il falso amore si dimostra molto preoccupato... lo è sempre.
L’amore sincero è premuroso, ma non ha preoccupazioni.
Ricerca, medita sull’amore, sperimenta.
L’amore è il più grande esperimento della vita, e coloro che vivono senza sperimentare l’energia dell’amore non sapranno mai che cos’è la vita.
Si limiteranno a restare sulla superficie, senza scendere nelle sue profondità. Il mio insegnamento è completamente orientato verso l’amore.
Posso abbandonare la parola «Dio» molto facilmente —non c’è problema— ma non posso abbandonare la parola «Amore».
Se devo scegliere tra le parole «amore» e «Dio», sceglierò «amore»; mi dimenticherò completamente di Dio, perché coloro che conoscono l’amore conosceranno inevitabilmente Dio. Ma il contrario non è mai vero: coloro che pensano e filosofeggiano su Dio, non conosceranno mai né l’amore né Dio.
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Mi scuso per la lunghezza del brano ma non sempre le cose che valgono, possono avere una forma concisa, breve, facile da essere compresa. Non tutta la saggezza può essere riassunta nella forma di "aforisma" o risultare "facile".
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Tenere aperti stadi, scuole, università, palestre e quant'altro con lo scopo di frenare la recessione è una sciocchezza che potrebbe costarci cara.
Se il contagio si diffonderà rapidamente in modo capillare tanto da far collassare il servizio sanitario nazionale, l'impatto sull'economia sarà molto più duro e meno reversibile in tempi brevi.
Non c'è un virologo che non sostenga la necessità di rafforzare, prolungare ed estendere a tutto il paese le misure di contenimento, per rallentare la diffusione dell'epidemia e consentire al sistema sanitario di curarci tutti.
A quanto pare a Bergamo una bimba di un anno è in terapia intensiva. Dicono sia in condizioni gravi, ma potrebbe salvarsi proprio perché nei reparti di terapia intensiva ci sono ancora posti liberi.
La politica economica deve mostrare lungimiranza e ascoltare gli esperti, non le categorie sociali, i gruppi di pressione o, peggio, la pancia dei tifosi.
Non ha senso prevenire il ridimensionamento delle attività economiche nei prossimi trenta giorni senza preoccuparsi di cosa accadrà tra novanta giorni.
Meglio fare dei sacrifici nel breve periodo: ne raccoglieremo presto i frutti.
Usiamo questa emergnza per sviluppare nuove forme di lavoro più efficienti e flessibili. Poiché i nostri consumi sono uno dei problemi, ricordiamoci che possiamo consumare online la maggior parte di ciò che compriamo offline.
Lo so, le interazioni sociali non hanno surrogati. Ma non si tratta di sospenderle in eterno.
E poi aprofittiamo dell'emergenza anche per avviare una riflessione di ampio respiro:
1) Sull'importanza di allocare meglio le risorse pubbliche, rinunciando a quei programmi di spesa che servono solo a procacciare effimero consenso, e finanziando adeguatamente il sistema sanitario, per migliorarne l'efficienza e l'equità.
2) Sulla struttura produttiva del paese, in parte adagiata su settori a bassa intensità tecnologica e modesta produttività, più vulnerabili non solo alla competizione internazionale ma anche agli shock esterni.
Viviamo in una strana situazione in cui i rappresentanti delle istituzioni ridimensionano i rischi dell'epidemia - e con essi le raccomandazioni dei virologi che avvertono del pericolo - e sopravvalutano l'importanza del breve periodo per l'economia.
I rischi per l'economia esistono, inutile negarlo, ma da economista preferirei che le istituzioni se ne preoccupassero nel lungo periodo, non nel mezzo di un'emergenza senza precedenti. Perché se non *freniamo* l'epidemia (mi sembra ormai acquisito che fermarla non si può), allora anche la recessione potrebbe diventare assai più grave. - Fabio Sabatini
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Eccoli qua, i neoliberisti che hanno chiuso gli ospedali pubblici e delocalizzato la produzione dei beni di prima, seconda e terza necessità, di nuovo all'attacco.
(Peccato che la loro testa d'ariete sia uno dei più grandi scrittori del XX e del XXI secolo.)
Ma non dite che non ve lo avevo detto.
"La macchina del denaro ora si lecca le ferite, ma già pensa a come sfruttare il momento e i liberisti, che ora, nel pieno della bufera, chiedono gli aiuti dello Stato e l’intervento dell’Europa, domani, quando tornerà il sole, continueranno a pretendere che le volpi sguazzino libere nei liberi pollai. Chiederanno più privatizzazioni nella sanità, più tagli ai servizi pubblici e sistemi di tassazione agevolata per le imprese produttive. Continueranno a farci credere che la nostra felicità dipenderà dalla crescita del PIL e dalla salute delle loro imprese e ci renderanno ancora più vulnerabili e manipolabili.
Tutta questa tragedia sarà archiviata come un mero incidente di percorso e tutto tornerà come prima, ma con i cimiteri più pieni, i cantieri più liberi e iperattivi, i poveri sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi e la classe media in balia del vento. E la colpa del contagio sarà scaricata sul sistema alimentare cinese, su quelli che passeggiavano nei parchi e su chi faceva jogging da solo alle 6 del mattino."
Era il 22 Marzo e già temevo questo ritorno al peggio.
https://aitanblog.wordpress.com/2020/03/22/tutto-tornera-come-prima/
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Che poi, sia chiaro, il problema dell'autoritarismo c'è, e lo intravedo anch'io.
Ma questi non si riferiscono alla nostra libertà di riunirci, di passeggiare e di andare a prendere il sole sul belevedere di San Martino, in una villa comunale o in una spiaggia libera. Questi si riferiscono alla loro libertà di tenere aperte le fabbriche e i loro enti privati per continuare a trarre profitto sulla pelle dei lavoratori e a discapito della vita e della sicurezza della povera gente. Quello che vogliono è sciogliere i temutissimi lacci e lacciuoli dello Stato sulla loro liberissima e sfrenata iniziativa privata.
#Vargas Llosa#mario vargas llosa#neoliberisti#neoliberismo#liberisti#lacci#libertà#autoritarismo#coronavirus#emergenza coronavirus#covid 19#derive autoritarie#capitalismo#lavoratori#aitan#aitanblog
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Che cos’è l’amore, allora, la prima cosa che mi viene in mente di rispondere è: l’amore è un sentimento. Un sentimento che una ragazza di quindici anni non sa bene come spiegare. L’amore quello vero, quello profondo, quello che ti senti dentro fin da subito o quello che nasce col tempo, è complesso, è un insieme di immagini, profumi, emozioni, luoghi, sapori. È una forza incontrollabile che ci rende vulnerabili, sensibili, fragili, costantemente minacciati, ma anche felici. Amare è qualcosa di quasi surreale, svegliarsi la mattina pensando a quanto si è fortunati ad amare, camminare, viaggiare, andare in giro, costantemente con quel senso di leggerezza. sentirsi liberi, e il tempo che vola quando sei con quella persona, le farfalle nello stomaco, le notti insonne, questo è amare. Sentirsi felici, pieni. Nella vita si deve amare perché non esiste amore sprecato, e perché non esiste un emozione più grande di sentire quando siamo innamorati che il nostro umore dipende totalmente da un’altra persona, che non bastiamo a noi stessi; l’amore non conosce confini, può colpire persone di età, razze, religioni, culture diverse. Possiamo aver vissuto per anni affianco ad una persona senza aver mai provato nessun tipo di attrazione, e poi un giorno, quando proprio non te lo aspetti, boom, e sei innamorato, tutto, anche le cose inanimate che prima non avevano nessun senso, come il mare, le montagne, il cielo, le stelle, i fiori, i tramonti, la spiaggia, un prato, gli alberi, la città, un paese, tutto ciò che prima guardavamo di sfuggita adesso è imperdibile, adesso stiamo lì anche ore ad osservarlo, con tutti i dettagli, quelle cose che prima erano vuote, prive di sapore e di suono, adesso ci emozionano, e perché? Perché adesso contengono un presentimento d’amore, anche le cose inanimate, perché l’amore combacia perfettamente con il significato di tutte le cose. Dell’amore si è sempre parlato nel tempo attraverso poesie, Romanzi, sonetti, canzoni; basta pensare a Romeo e Giulietta, I Promessi sposi o ancora l’amore infinito di Dante verso Beatrice, o di Petrarca per Laura. Tutte opere che adesso sono conosciute dappertutto ma di cui pochi capiscono il senso, è un sentimento così soggettivo che non sarà mai uguale per tutti, ma ciò che lo accomuna è quel battito del cuore che non puoi controllare. L'amore riempie le nostre giornate, ci fa gioire, ci fa piangere, ci fa disperare, ma sicuramente senza amore non si può vivere. Capisci che è amore quando da lontano noti il suo sguardo e i tuoi atteggiamenti non sono più gli stessi, diventano incontrollabili. Possiamo amare qualcuno solo quando lo conosciamo davvero, perché amare significa fare un salto nel vuoto, affidare la propria vita e la propria anima. Un rischio che corriamo affidandoci a chi abbiamo appena conosciuto. Conoscersi significa sapere cosa fa gioire l'altro, qual è la sua pace, quali sono le sue ire, le sue lotte e i suoi errori ,le sue debolezze. Perché l'amore va oltre ogni emozione e non è presente solo nei momenti allegri.
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Buongiorno splendori🖤
Su Instagram e tutti gli altri social non siamo in anonimo, mostriamo la nostra faccia, postiamo storie riguardo a ciò che facciamo durante la giornata, insomma mostriamo quel lato di noi che riteniamo migliore per la società. Quindi in realtà mostriamo una maschera, quegli account siamo davvero noi? Non credo. Su quel genere di social si fa a gara a chi esteticamente rispecchia di più i canoni di bellezza, a chi fa la vita migliore, a chi veste meglio, a chi segue di più le mode del momento, tutti burattini di questa società malata. E nonostante questa maschera chi ci segue sa molto di noi, sa chi siamo, quanti anni abbiamo, dove viviamo, chi frequentiamo, quali sono i nostri amici, se siamo fidanzati, se studiano o lavoriamo, se siamo in vacanza al mare o in montagna. Assurdo. Però sa quello che vogliamo mostrare, quello che ci va bene che sia associato al nostro viso, alla nostra persona. È un po' come recitare in un grande teatro.
Mentre qui, qui su Tumblr, la maggior parte di noi è in anonimo, le persone che ci seguono non sanno nulla di noi e noi non sappiamo nulla delle persone che seguiamo. Il bello è che apparentemente non sappiano nulla, ma piano piano, leggendo frasi e post, ci conosciamo. Conosciamo i nostri lati più profondi, quelli nascosti, quelli che non vogliamo mostrare alla società perché temiamo ci rendino più vulnerabili. Ci apriamo e mostriamo la nostra vera essenza. Ed è bello, è molto bello sentirsi liberi di poter essere chi si è davvero.
E quindi sono certa, che qui, su Tumblr, in anonimo, ci conosciamo meglio che su Instagram. E non siamo una banda di depressi solo perché non mostriamo una maschera, siamo esseri umani, che nella vita affrontano alti e bassi, perché ragazzi, ammettiamolo, non sono veritiere le vite tutte rose e fiori che vediamo su Instagram.
E vorrei dire di più: guardereste un film dove va tutto bene? Dove non ci sono imprevisti, dove non c'è dolore ne sentimento? Ricordatevi, un lieto fine vale molto di più se si è faticato per raggiungerlo.
E sorridete, ma non per una foto da postare, sorridete per voi stessi🖤
#pensieri#social#instagram#tumblr#senza maschere#maschere#momento sfogo#amarsi#volersi bene#essere se stessi
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MONOLOGO DEL VIRUS
Lundimatin, 3.16.2020
"Sono venuto a fermare la macchina della quale non trovavate più il freno di emergenza"
Cari umani, cessate le vostre ridicole chiamate alla guerra. Abbassate quegli sguardi vendicativi che mi riservate. Diradate l'alone di terrore del quale circondate il mio nome. Noialtri, virus, dal fondo batterico del mondo, siamo il vero continuum della vita sulla Terra. Senza di noi non avreste mai visto il giorno, proprio come la cellula primordiale.
Noi siamo i vostri antenati, allo stesso titolo delle pietre e delle alghe, e molto più delle scimmie. Siamo dovunque siete e anche dove non siete. Peggio per voi se non vedete nell'universo altro che quanto è a vostra immagine e somiglianza! Ma soprattutto, smettete di dire che sono io a uccidervi. Voi non morite della mia azione sui vostri tessuti, ma della mancanza di cura dei vostri simili. Se non foste stati tanto rapaci tra voi quanto lo siete stati con tutto quello che vive su questo pianeta, avreste ancora abbastanza letti, infermieri e respiratori per sopravvivere ai danni che infliggo ai vostri polmoni. Se non aveste ammassato i vostri vecchi in topaie e i vostri validi in conigliere di cemento armato, non sareste a questo punto. Se l'intera estensione fino a ieri ancora lussureggiante, caotica, infinitamente popolata, del mondo o meglio dei mondi non l'aveste mutata in un immenso deserto per la monocoltura del Medesimo e dell'In-Più, non avrei potuto lanciarmi alla conquista planetaria delle vostre gole. Se dall'inizio alla fine dell'ultimo secolo non foste diventati praticamente tutti copie ridondanti di una sola e insostenibile forma di vita, non vi preparereste a morire come mosche abbandonate nell'acqua della vostra zuccherata civiltà. Se non aveste reso i vostri luoghi così vuoti, così trasparenti, così astratti, siate certi che non mi diffonderei alla velocità di un'astronave. Io non vengo che a eseguire la condanna che voi stessi avete da tempo pronunciato contro voi stessi. Scusate ma siete voi, che io sappia, ad aver inventato il nome di "Antropocene". Vi siete intestati tutti l'onore del disastro: adesso che si compie è troppo tardi per rinunciarvi. I più onesti tra voi lo sanno bene: io non ho altro complice che la vostra organizzazione sociale, la vostra follia della "grande scala" e la sua economia, il vostro fanatismo per il sistema. Solo i sistemi sono "vulnerabili". Il resto vive e muore. Non vi è "vulnerabilità" che per quello che tende al controllo, alla sua estensione e al suo perfezionamento. Guardatemi bene: io sono solo il rovescio della Morte regnante.
Smettetela dunque d'incolparmi, di accusarmi, d'inseguirmi. Di fare blocco contro di me. Tutto questo è puerile. Vi propongo un cambio di sguardo: vi è un'intelligenza immanente alla vita. Nessun bisogno di essere un soggetto per disporre di una memoria o di una strategia. Nessun bisogno di essere sovrano per decidere. Anche batteri e virus possono fare il bello e il cattivo tempo. Vedete perciò in me un salvatore invece che il vostro becchino. Liberi di non credermi, ma sono venuto a fermare la macchina della quale non trovavate più il freno di emergenza. Sono venuto a sospendere il funzionamento del quale eravate ostaggi. Sono venuto a rendere manifesta l'aberrazione della "normalità". «Delegare la nostra alimentazione, la nostra protezione, la nostra capacità di prenderci cura del nostro regime di vita ad altri è una follia"... «Non c'è tetto del deficit, la salute non ha prezzo»: vedete come faccio sciogliere la lingua e lo spirito dei vostri governanti! Vedete come ne svelo il ruolo reale di miserabili truffatori, per di più arroganti! Vedete come d'un tratto si appalesano non solo superflui ma dannosi! Voi non siete per essi che supporti alla riproduzione del loro sistema, ossia ancora meno che schiavi. Persino il plancton è trattato meglio di voi.
Guardatevi però dal caricarli di rimproveri, dall'incriminare le loro insufficienze. Accusarli d'incuria è ancora considerarli più di quanto meritano. Domandatevi piuttosto come avete potuto trovare tanto confortevole farvi governare. Vantare i meriti dell'opzione cinese contro quella britannica, della soluzione imperial-legalitarista contro il metodo liberal-darwinista, significa non capire nulla dell'una e dell'altro, dell'orrore di entrambi. Fin da Quesnay i "liberali" hanno sempre guardato con invidia all'impero cinese; e continuano. Quelli sono fratelli siamesi. Che l'uno vi confini nel vostro interesse e l'altro in quello della "società", essi pervengono comunque a vanificare la sola condotta non nichilista: prendersi cura di sé, di chi si ama e di quel che si ama in chi non si conosce. Non lasciate che quanti vi hanno precipitato nel baratro pretendano di farvene uscire: non faranno che prepararvi un inferno più perfezionato, una tomba ancora più profonda. Il giorno che potranno, faranno pattugliare ai militari anche l'aldilà.
Ringraziatemi piuttosto. Senza di me, per quanto tempo ancora avrebbero fatto passare per necessarie tutte queste cose non questionabili e che sono ad un tratto sospese per decreto? La globalizzazione, i concorsi, il traffico aereo, i vincoli di bilancio, le elezioni, lo spettacolo delle competizioni sportive, Disneyland, le sale fitness, la maggior parte dei commerci, il parlamento, l'accasermamento scolastico, i raduni di massa, l'essenziale degli impieghi di ufficio, tutta questa socialità ebbra che non è altro che il rovescio della solitudine angosciata delle monadi metropolitane: tutto ciò è quindi senza necessità, una volta che si manifesta lo stato di necessità. Ringraziatemi della prova di verità delle prossime settimane: andrete infine ad abitare la vostra vita, senza le mille scappatoie che, bene o male, reggono in piedi ciò che in piedi non ci sta. Senza rendervene conto non avete mai traslocato nella vostra esistenza. Siete tra gli scatoloni e non lo sapete. Andrete ormai a vivere con i vostri cari. Andrete ad abitare a casa vostra. Cesserete di essere in transito verso la morte. Forse odierete vostro marito. Forse vomiterete i vostri figli. Forse vi prenderà la voglia di far saltare il decoro della vita quotidiana. A dire il vero, voi non siete più al mondo, in queste metropoli della separazione. Il vostro mondo non è più vivibile in alcuni suoi punti se non a patto di dover fuggire senza tregua. Bisognava stordirsi di movimento e di distrazioni tanto la bruttezza aveva guadagnato in presenza. E il fantomatico regnava tra gli esseri. Tutto era diventato talmente efficace che niente aveva più senso. Ringraziatemi per tutto ciò, e benvenuti sulla Terra!
Grazie a me, per un tempo indefinito, voi non lavorerete più, i vostri figli non andranno a scuola, e tuttavia sarà il contrario delle vacanze. Le vacanze sono lo spazio che bisogna arredare ad ogni costo aspettando il previsto ritorno a lavoro. Ma qui, ciò che si apre davanti a voi, grazie a me, non è uno spazio delimitato, è un'immensa assenza. Io vi disopero. Niente vi dice che il non-mondo di prima ritornerà. Tutta questa assurdità redditizia forse finirà. A forza di non essere pagati, cosa c'è di più naturale se non smettere di pagare il padrone di casa? Per quale motivo dovrebbe ancora versare le rate alla banca chi non può di fatto più lavorare? Non è da suicidio, in fin dei conti,vivere lì dove non si può neanche coltivare un orto? Chi non ha denaro non smetterà di certo di mangiare, e chi ha del ferro ha del pane. Ringraziatemi: vi pongo davanti al bivio che struttura tacitamente le vostre esistenze: l'economia o la vita. Tocca a voi giocare. La sfida è storica. O i governanti vi impongono il loro stato d'eccezione, o voi inventate il vostro. O voi vi aggrappate alle verità che vengono a galla, o mettete la testa sotto il patibolo. O impiegate il tempo che vi do ora per figurarvi il mondo di dopo a partire dalle lezioni del collasso in corso, o quest'ultimo finirà di radicalizzarsi. Il disastro cessa quando cessa l'economia. L'economia è il devasto. Era una tesi prima del mese scorso. Ora è un fatto. Nessuno può ignorare di quanta polizia, sorveglianza, propaganda, logistica e telelavoro avranno bisogno per respingerlo.
Di fronte a me, non cedete né al panico né alla negazione. Non cedete alle isterie biopolitiche. Le settimane a venire saranno terribili, opprimenti, crudeli. Le porte della Morte saranno spalancate. Sono il più devastante prodotto del devasto della produzione. Vengo a portare il niente ai nichilisti. L'ingiustizia di questo mondo non sarà più urlante. È una civiltà e non voi che vengo a sotterrare. Quelli che vogliono vivere si devono fare delle abitudini nuove, e che saranno loro proprie. Evitarmi sarà l'occasione di questo reinventarsi, di questa nuova arte della distanza. L'arte di salutarsi, nella quale alcuni erano abbastanza strabici per vederci la forma stessa dell'istituzione, presto non obbedirà più ad alcuna etichetta. Segnerà gli esseri. Non fate questo per “gli altri”, per “la popolazione”, o per “la società”, fatelo per i vostri. Prendetevi cura dei vostri amici e dei vostri amori. Ripensate con loro, sovranamente, una forma giusta della vita. Fate dei cluster di vita buona, estendeteli, io non potrò niente contro di voi. Questo non è un appello al ritorno massiccio della disciplina ma a quello dell'attenzione. Non alla fine di ogni spensieratezza ma a quella di ogni negligenza. Che altro modo mi resta per ricordarvi che il saluto è in ogni gesto? Che tutto è nel minuscolo.
Mi sono dovuto arrendere all'evidenza: l'umanità si pone solo le domande che non può più non porsi.
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Sport, la Regione Liguria stanzia 150mila euro per gli enti di promozione sportiva finalizzato alla promozione dell'attività fisica
Sport, la Regione Liguria stanzia 150mila euro per gli enti di promozione sportiva finalizzato alla promozione dell'attività fisica. Regione Liguria punta sul binomio sport e salute e apre un bando a favore degli enti di promozione sportiva finalizzato alla promozione dell'attività fisica. Puntando sul fatto che il Testo Unico regionale in materia di sport prevede la possibilità di erogare contributi a vantaggio di questi soggetti, la Giunta regionale ha stanziato 150mila euro destinati a enti di promozione sportiva che presentino progetti destinati a promuovere il valore sociale, educativo e formativo della pratica sportiva. "La salute non si cura solo dentro le mura di un ospedale, ma nella vita di tutti i giorni – sottolinea l'assessore regionale allo Sport Simona Ferro. – Praticare regolarmente esercizio fisico riduce il rischio di malattie croniche. Ma lo sport ha un valore anche psicologico e sociale: l'attività fisica aiuta a ridurre lo stress, l'ansia e la depressione, migliora l'umore e riduce i sintomi di malattie mentali. In generale migliora la qualità della vita e, in una parola, il benessere. Vogliamo che tutti, attraverso gli enti che già operano sul territorio, possano beneficiare della bellezza dello sport: non solo gli anziani, ma anche i minori che non praticano attività fisica". Le attività proposte dovranno essere erogate gratuitamente ai beneficiari per un arco temporale minimo di tre mesi e i corsi dovranno essere strutturati in modo che l'attività motoria sia prevista almeno due volte alla settimana. La pratica sportiva potrà essere sia indoor che outdoor attraverso lo sfruttamento di spazi liberi all'aperto attrezzati e non, pubblici o privati. Il valore massimo del contributo a ciascun progetto è di 30mila euro. Il punteggio che sarà attribuito ad ogni domanda terrà conto di alcuni criteri, tra cui il coinvolgimento all'interno dei progetti delle categorie significativamente fragili e vulnerabili e delle persone affette da forme di dipendenza a rischio di emarginazione e sedentarietà. Sarà possibile presentare domanda dal 2 aprile fino al 2 maggio 2024. Tutte i progetti per cui si richiede un contributo dovranno essere presentati esclusivamente attraverso la nuova piattaforma dei bandi on line della Regione Liguria all'indirizzo https://bandifilse.regione.liguria.it/. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Molto spesso sentiamo la frase: "bisogna far di necessità virtù", allora, sicuramente quando questa quarantena forzata sarà finita non saremo più le stesse persone di prima. Già penso le persone che vorrei riabbracciare e vedere, le cose da fare quando si potrà uscire liberamente di casa...e voi ci pensate mai? Date mai valore ad ogni attimo? Spesso diamo tutto per scontato ma quando siamo privi di vedere qualcuno oppure avere qualcosa ci pensiamo maggiormente. Sinceramente, dopo questi giorni di reclusione forzata, la mia speranza più grande è di poter scrutare sul volto delle persone una più chiara consapevolezza verso la vita e dei suoi valori, che possa suscitare un maggiore senso di umiltà e di altruismo. Siamo relegati in casa, ma innegabilmente siamo tutti sulla stessa barca, siamo tutti uomini, fragili e vulnerabili nel cuore e nel fisico, perciò, ritengo doveroso superare ogni forma d'astio, oggi ci siamo ma domani, non possiamo saperlo. Or dunque, termino questo mio pensiero libero, con le parole di Richard Back nel suo libro "il gabbiano di Jonathan Livingston" che più di ogni altro esprime il senso della libertà, tanto carente e mai come adesso: "Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del grande gabbiano, un'infinita idea di libertà, senza limiti." Rimaniamo in casa, uniti e liberi nel pensiero.
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Te lo ricordi? Quando ci sentivamo così liberi in quel prato, quando nonostante il caldo correvamo felici, mettevamo magliette a maniche lunghe e passavamo ore sotto le luci potenti dei riflettori, ti ricordi quando non vedevi l'ora di sevegliarti per arrivare in quel magico posto, ti ricordi quanto era bello e quanto ti sentivi bene, ti ricordi quando passavamo le ore all'ombra di quella bellissima quercia,non parlavamo e ci limitavamo ad osservare "quelle strane teste di quelle strane persone" il silenzio ci divertiva eravamo così vulnerabili, ti ricordi delle risate, e dei momenti imbarazzanti, ti ricordi di quando tutto ci sembrava un gioco, di quando tutto era così semplice,di quando non ci sentivamo soli anche se lo eravamo?
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"fidati per ora ho conosciuto pochissimi maschi “vulnerabili”" questa è una tua opinione basata sul nulla. Il fatto che per te siano pochi non significa che non siano meritevoli di tutela. Magari i double standard evitiamoli. Quindi stai giustificando delle persone che ne sfruttano delle altre solo perché "tanto sono pochi"? Quindi se sfrutto la gente per piacere sono autorizzato? Quindi siccome sei donna puoi utilizzare il tuo corpo per sfruttare gli altri? Interessante :D
no non sia mai che io faccia due pesi e due misure, lungi da me.
chiaro che ci sono sempre due facce della stessa medaglia e ci sono anche uomini non merde (pochi ma oro puro). detto questo io parlavo di un caso particolare (me) su determinate piattaforme (qui). credo che come possa succedere a me a volte succeda anche ad altre, qui o altrove.
sfruttare la gente è orribile, ma se ci si “sfrutta”, attento all’uso delle virgolette che sto facendo, in maniera consapevole per entrambe le parti che male c’è? se io offro un “servizio” (il mio corpo in questo caso) per un tuo “scopo” (piacere psico-fisico), chi sta sfruttando chi? non ci troviamo a metà strada ottendendo entrambi qualcosa che ci serve e vogliamo?
ti rigiro la domanda chiedendoti: siccome sei uomo puoi utilizzare il corpo delle donne sfruttandole? o meglio puoi sfruttare il corpo di una donna solo per il tuo godimento e in maniera univoca? e con sfruttare intendo sia verbalmente sia fisicamente.
se ci si parla e si è chiari e al posto delle richieste aggressive ci si sente liberi di parlare di varie ed eventuali difficoltà (come relazionarsi all’altro sesso e quindi cercare una figura estranea, e non per forza con i soldi di mezzo eh) lo scambio sarebbe quasi alla pari e nessuno si sentirebbe in una posizione di prevaricazione sull’altro, sia a livello sessuale, sia monetario, sia umano.
se per es. un uomo si spogliasse per una donna e vendesse le sue foto/video/compagnia cosa cambierebbe?
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#Sgomberi e affini. APPLAUSI A SCENA APERTA.
Ma guarda un po'. Qualche giorno fa bussano al Portone del prinz due persone. Si scoprirà poi essere vigili urbani in incognito.
Vengono per conto del Comune di #Torino. Il loro mandato è di prendere contatti in ogni occupazione della città per... Perché l ufficio tecnico del comune in collaborazione con i servizi sociali, entri in ogni luogo, ne verifichi la stabilità strutturale ed affidi ai servizi sociali le categorie ritenute vulnerabili (con tutti i rischi connessi visti i pregressi in città come Bologna dove persone che vivevano in occupazione hanno rischiato di vedersi togliere i figli. Etc etc).
A una decina di giorni da quell avvenimento arriva lo sgombero di Edera.
Per la serie Comune di Torino (tra pd e liberi verdi uguali stellati..) fa qualcosa di sx!!
Lo stiamo facendo: pronto questura!
Sissignore. Sgombero e sgombreremo.
Nella foto. 1)Una lavagna per gli appunti in Questura. 2) messaggi subliminali al potere cittadino
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