#vita terrena
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salute-green · 1 year ago
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"Manuale Terrestre: L'Esistenza Svelata da un Angelo" - Una Guida Spirituale alla Vita Terrena di Giovanni Frajese
“Manuale Terrestre” di Giovanni Vanni Frajese è molto più di un semplice libro; è un viaggio emozionante nelle profondità dell’essere umano. Attraverso un dialogo intimo tra Beta, l’anima di un angelo in attesa di nascere come essere umano, e il suo angelo custode, Frajese ci conduce attraverso le grandi domande della vita che prima o poi tutti affrontiamo: “Chi sono?” e “Cosa ci faccio qui?”.Il…
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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“Le spine e i fiori”.  Il messaggio di pace di Mario Longo parla anche inglese
Lo aveva annunciato l’autore Mario Longo in occasione della prima pubblicazione del suo libro, trascritto anche in arabo, dal titolo “Le spine e i fiori”, ed ora, è fresca di pubblicazione la versione del testo tradotto in inglese
italianewsmedia.com : Lo aveva annunciato l’autore Mario Longo in occasione della prima pubblicazione del suo libro, trascritto anche in arabo, dal titolo “Le spine e i fiori”, ed ora, è fresca di pubblicazione la versione del testo tradotto in inglese. La silloge arricchisce la collana “Altre Frontiere” dell’Aletti editore. Il bilinguismo è qualcosa su cui punta molto l’autore, che vive a Torre…
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versamiunsorriso · 7 days ago
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La leggenda narra che esistano, anche anime arrivate a completa maturazione che, nella vita successiva, vengono separate e vivono la loro vita terrena divise in due corpi diversi: due corpi separati che condividono la stessa anima, divisa in due, sono detti Fiamme Gemelle ❤️❤️
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armandoandrea2 · 6 months ago
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“Sto ccà”
(“Sto qua”, versione tradotta in Italiano)
Sto, qua, Isabella, sto qua.
Che c’è? Non mi vedi?
Già, non puoi vedermi,
ma sto qua, sono in mezzo ai libri,
tra le carte antiche,
dentro ai cassetti del comò.
Mi trovi quando il sole entra di sguincio,
s’intrufola di taglio
e fa brillare queste cornici dorate
d’argento
grandi e piccoline
di legno pregiato
acero noce palissandro mogano
sembrano finestrini e finestrelle
aperte sul mondo…
Mi trovi quando il sole si fa rosso
prima che tramonti
dipingendo d’oro i rami degli alberi
e s’infila tra le foglie
per farsi guardare.
Altrimenti mi potrai trovare
quando è notte
in cucina, per cercare qualcosa da mangiare
un pezzetto di formaggio, un’insalata,
quel poco che ti sostiene lo stomaco
e poi te ne vai a letto.
Prima della luce dell’alba poi
mi trovi alla scrivania,
con la penna tra le dita
e gli occhi al cielo,
pensando a ciò che ti ho raccontato
e non ho scritto
e chissà se non sia stato un bene
che questi pensieri si siano persi,
distratti, e stanchi di essere pensati,
che volteggiano nell’aria insieme a me.
E se guardi lassù
può succedere
che se ci sono le nuvole
mi trovi.
Il vento straccia le nuvole
e, così, come viene viene,
puoi trovare certi occhi che ti guardano.
Sotto una fronte larga larga
e lunga
e due solchi lungo il viso…
sì, li puoi trovare.
Eduardo De Filippo
Era l’anno 1963, e l’autore si rivolge alla compagna Isabella per narrarle di ciò che sarà oltre la vita terrena, e del sentimento che li lega: “Sai, quando non ci sarò più, guarda bene, perché, in tanti segni, io mi paleserò e tu mi troverai”.
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susieporta · 27 days ago
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Quattro di Denari
"La caduta dei Codici del Collettivo".
E' un'istante. Può accadere.
Perdersi nella potenza di questo movimento energetico e sentirsi "persi e dispersi" nuovamente nell'oblio di noi stessi, non è poi così anomalo.
Ci sono tante "dimensioni" del Sè che stanno ricomponendo la loro Unità. Ci sono tanti "Codici Collettivi" che stanno cadendo sotto i colpi di questo corridoio d'Ombra.
Questo è un passaggio impegnativo.
Ma non è "vecchio", non è una fotocopia del Passato.
E' totalmente Nuovo e Imprevedibile.
Non siamo così destabilizzati per le medesime ragioni di un tempo.
Il "Terremoto emotivo" che potremmo percepire interiormente riguarda prevalentemente alcuni Schemi Antichi del Collettivo in totale frantumazione.
Riguarda storie Antiche di prigionia, di guerra, di supremazia di altri Mondi di Coscienza sull'Esperienza Terrena.
Ma non si aggancia o si collega con il Passato Individuale (e i suoi ruoli e schemi di disfunzione recentemente elaborati.
Potrebbe allacciarsi a qualche sparuto gancio ancora disperso nei nostri automatismi inconsci. Ma tale collegamento è facilmente individuabile. E risolvibile all'istante.
Il Passato è "retaggio dei ricordi" oramai.
Può ancora interferire con le manifestazioni eteriche dell'oggi attraverso i nostri residui campi di paura, di apprendimento non desensibilizzato, di "funzionamento non ancora aggregato sul piano sottile".
Ma il piano di Maturità Emozionale che abbiamo raggiunto negli ultimi passaggi, ci permette di "riafferrarci al volo" e ripristinare uno stato di profonda quiete e pace, di "presenza distaccata, ma profondamente radicata", in ciò che siamo, in ciò che sappiamo, in ciò che l'Origine ci suggerisce.
Perciò restiamo semplicemente fermi, in ascolto. In placida contemplazione.
Non c'è in atto una guerra. Non c'è mai stata. Tra dentro e fuori c'è solo temporanea "disconnessione" e disallineamento "temporale e di densità".
Marzo ci invita a non soffermarci sulle espressioni del Fuori.
A rimanere aperti e privi di giudizio sugli avvenimenti che si susseguiranno nei prossimi fondamentali giorni.
Ci saranno attimi di grandi annunci, di sensazionalismo vuoto e ridondante, di velate manipolazioni su eventi che, su altri Piani Dimensionali, hanno già avuto esito diverso.
Non soffermatevi su ciò che "vedete". Ed in certi frangenti nemmeno su ciò che "sentite".
Restate neutri.
Quando centrifughe come queste si mettono in azione, è bene rimanere fermi, obiettivi, in ascolto.
C'è un sommovimento della Terra davvero imponente. Le viscere tremano, i piedi traballano. Le colonne d'Ercole si sbriciolano.
Ciò che sappiamo del Vecchio Mondo volge al tramonto.
Ciò che prima era accaduto solo sul piano strettamente Individuale, ora accadrà passo a passo, fase dopo fase, anche nel Collettivo.
Ma non è il caso di restare intrappolati nella consueta "paura da Fine del Mondo".
Non è la Morte il senso della Vita. E' la Vita stessa.
E' il nostro "eterno Presente" a renderci così speciali e privilegiati su questo Piano di Coscienza.
Restiamo sereni.
Non attiviamo teorie catastrofiste, allerte rosse, conclusioni senza elementi di comprensione effettiva di ciò che sta accadendo e che accadrà a breve.
Nulla è come sembra.
Chi divulga previsioni di dramma, di guerra, di terrore, tramite concitazione e ansia, ha lo stesso bisogno di rassicurazione umana di un bimbo impaurito.
Non sta accadendo nulla.
Siamo qui.
La "famiglia terrestre" è chiamata a "cambiare rotta". A maturare "coscienza e trasformazione". A rompere schemi millenari distorti.
Dovremmo festeggiare per la caduta del Sistema Antico. Esso era una prigione. Un "no senso" legalizzato.
Certo. Occorrerà percorrere tutte le tappe del "lutto collettivo".
Ma anche prepararci ad accogliere con gioia e fiducia il Nuovo
Non si può giudicare un libro dalla Copertina.
Questo lo abbiamo imparato negli ultimi anni. E ci sarà molto utile nell'immediato futuro.
Regalate un sorriso alla Vita oggi.
Nell'Ombra risplenderà come un Faro... E tutti vi seguiranno con Fede.
Buona Luna Piena.
Buona Eclissi.
Totale.
Come "totale" sarà il cambiamento a cui assisteremo entro la fine di Marzo.
Senza giudizio. Senza conclusioni affrettate. Senza i soliti prevenuti pensieri disfattisti.
Mirtilla Esmeralda
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saltysweetstree · 2 months ago
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L'agnostico è peggiore di un credente, perché mentre il credente segue una determinata logica per elevare se stesso, aspirando nella vita terrena a qualcosa di migliore della realtà anche per le persone che dice di amare, l'agnostico ama profondamente ledere anche l'ultimo pensiero razionale utile all'autoconservazione esistente anche nel più profondo credente.
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cywo-61 · 4 months ago
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Le persone che incontriamo nella nostra esistenza terrena non sono mai per caso. Sono prove o benedizioni della vita.
cywo
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mementoinverbis · 6 months ago
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«Sono certo che alla fine della nostra avventura terrena
non ci sarà chiesto: chi sei stato?
Ma: Cosa hai lasciato passare attraverso di te?
Oppure: quanto amore, quanta gentilezza,
quanta bellezza in più c'è dopo la tua vita? » -Fëdor Dostoevskij
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Nel Medioevo, gli alchimisti si rompevano la testa sul come ricavare, dal triste piombo della vita terrena, la tintura della vita eterna, – gli alchimisti odierni sono passati oltre una cerca del genere. – Essi mirano a trasformare l'oro dell'immortalità in sudice banconote.
-Gustav Meyrink
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lunamagicablu · 6 months ago
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L’uomo che fa dipendere tutta la propria felicità dalla creazione e dall’appagamento di nuovi desideri non sarà mai felice, perché la sua felicità dipenderà sempre da qualcosa che si aspetta di avere in futuro. Egli corteggia la felicità senza mai conquistarla, proprio come un cane continuerà a inseguire la salsiccia che perennemente si allontana, mentre penzola davanti ai suoi occhi dalla punta di un lungo bastone legato sul suo dorso. L’uomo non soddisferà mai i suoi desideri, se dimentica che la felicità si trova soprattutto nella mente e solo in parte nell’acquisizione di ciò che è necessario per la vita terrena. Tratto da “Come essere sempre felici” Paramahansa Yogananda art by Waed ************************** The man who makes all his happiness depend on the creation and fulfillment of new desires will never be happy, because his happiness will always depend on something he expects to have in the future. He courts happiness without ever winning it, just as a dog will chase the sausage that is ever receding, while it dangles before his eyes from the end of a long stick tied to its back. Man will never fulfill his desires if he forgets that happiness is found mainly in the mind and only partly in the acquisition of the necessities of earthly life. From “How to Be Always Happy” Paramahansa Yogananda art by Waed 
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tiaspettoaltrove · 11 months ago
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L’imprevedibilità dell’ignoto ci mette tutti a rischio. [Parte I]
Durante la notte appena trascorsa ho sognato una collega. Una donna con cui ho lavorato, per circa due anni, fianco a fianco. Ora siamo in due settori diversi, ma in quel periodo eravamo letteralmente a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra. Per otto ore al giorno, tutti i giorni (perché non c’era stato ancora il “coviddi” e quindi l’inizio del lavoro da casa in Italia). Ha dieci anni in più di me, tuttavia mentirei se scrivessi che non esercitò su di me un certo fascino. E lo sappiamo, ragazze: certe sensazioni non spariscono mai completamente, del tutto. Ora non ci vediamo quasi mai, praticamente. Se capita, capita veramente di sfuggita. Ogni tanto ci scriviamo nella chat di lavoro per questioni squisitamente professionali, ma finisce lì. A volte basta però incrociare la sua presenza anche solo per qualche istante, e qualcosa riaffiora. Non ero innamorato di lei, ma da parte mia c’era sicuramente una “cotta” importante. Andavamo d’accordo, si scherzava, si rideva. Una volta mi diede addirittura una sculacciata, ma non reagii come avrei voluto. Perché comunque sia parliamo di una donna impegnata, peraltro con un altro collega che è una bravissima persona. Quindi, è ovvio che avrei voluto quantomeno ricambiare quel piccolo gesto in qualche modo, ma ho scelto la via più giusta, più lucida, più matura. Non tutti lo avrebbero fatto, e lo so benissimo. Ma io non sono “tutti”. Io non disgrego le famiglie, e non lascio che tutto vada a gambe per l’aria solo per un capriccio di natura erotica o sessuale. Questa donna mi attira, all’epoca mi attizzava proprio, ma sono abbastanza intelligente da capire che non avrei mai potuto intraprendere con lei una tradizionale relazione sentimentale. Penso a come sia facile vivere una contaminazione di emozioni contrastanti, seppur importanti nella loro portata. Una volta la stavo salutando, perché di lì a poco si sarebbe assentata per qualche giorno dal lavoro. Ci abbracciammo, e ricordo ancora quanto ce l’avessi duro. E quanto fosse forte il mio imbarazzo, perché non volevo che se ne accorgesse. Tant’è che scelsi di ritrarmi subito. E in un’altra occasione, c’incrociammo nel corridoio che porta ai bagni dell’ufficio. Lei improvvisamente mi abbracciò forte. Era un periodo difficile per lei, e io ne “approfittai” prendendomi tutto quell’abbraccio. Come voglio ampliare questo discorso? Mi soffermo pensando a tutte le situazioni, nella nostra quotidianità, che ci toccano intimamente. Quei piccoli gesti, quegli istanti fugaci, in cui è come se ci staccassimo dalla nostra dimensione terrena e andassimo altrove. Più che chiedermi se si possa davvero essere fedeli (e immagino di sì), mi domando più che altro quanto sia facile abbandonarsi a qualcos’altro. Cos’avrà provato lei? “Ti vedeva solo come un collega, al massimo come un amico”, mi rispondereste voi. E sono d’accordo, anche io credo che fosse così. Ma quello a cui la mia mente realmente pensa è all’imprevedibilità, all’ignoto, alla gamma infinita di situazioni che si possono presentare in ogni singolo istante della nostra vita.
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ma-mu-nia · 5 months ago
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Con la mente in oblio verticalizzava oltre le più basse oscurità dell'uomo e continuava a scavare nelle profondità dell'essere per capire e trovare un senso alla mancanza del sentimento più astratto. L' oscurità cingeva la sua mente e non vedeva più, com'era un tempo, l'immensa luce dell'infatuazione. Il disio dell'incrocio di anime nell'inaspettato istante di uno sguardo veniva a mancare come il respiro sott'acqua. Amore, pensò, araldo dei sogni, cosa mi lega adesso a questa terra io non riconosco, abbandonato all'incanto dell'illusione fluttuo senz'anima al di là della vita terrena nella complessità di parole che possano descivere ciò che non riesco a trovare.
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somehow---here · 1 year ago
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Nel medioevo l'uomo era abitante di due città: quella terrena e quella celeste. Quella terrena non era perfetta, quella celeste sì. Era inutile cercare la realizzazione di se stessi, la felicità nella città terrena, poiché questa completa realizzazione l'uomo poteva trovarla, dopo una vita proba, nella città celeste.
La Raison, la civiltà industriale che ne derivò, abolirono la città celeste. All'uomo ora restava di realizzarsi nella città terrena: trovare cioè in vita quella felicità che gli era stata promessa dopo la vita. Da qui la filosofia del successo, del libero amore, del perseguimento della felicità e del benessere.
L'uomo non vuole più soffrire in questa sua città terrena, né rinunciare a nulla. Ma la civiltà del benessere porta con sé proprio l'infelicità, poiché propone all'uomo i simboli del suo stato, da raggiungere, e riduce ogni conquista in termine materiali, quindi deperibili.
Ennio Flaiano, dal "Diario degli errori"
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susieporta · 3 months ago
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Due di Bastoni
"Lo stretto passaggio attraverso la Verità dell'irrisolto".
Benvenuti nella parte complessa di Gennaio.
Da oggi si apre un periodo di profondo cambiamento interiore.
Non sarà una transizione "leggera".
Anche per i più audaci navigatori sarà necessario prestare grande attenzione alle condizioni del mare e assicurarsi di essere sempre connessi e radicati nella propria Verità interiore.
Molti si disperderanno tra le onde della prossima tempesta. Molti davvero.
Questo perché l'assestamento sarà potente e le variazioni di frequenza sempre più repentine e settate sui "suoni acuti" e alti della scala musicale.
Tapparsi le orecchie sarà totalmente inutile. Fingere di non vedere ciò che accadrà fuori, nemmeno.
La Realtà materiale e immateriale si sta preparando ad accogliere il Grande Salto.
E chi non sarà in grado di completare l'assetto Spirito-Struttura, dovrà abbandonare il Campo. Non per forza attraverso un cambio di status o di luogo di manifestazione, non per forza tramite la Morte fisica, ma con forti ripercussioni sul funzionamento organico della Mente e del Corpo.
Non possiamo oggi sapere chi di noi potrà assumersi "l'onere e l'onore" di attraversare il Secondo Varco, ma è importante lavorare con cura sulle proprie emozioni, sui pesanti e rigidi schemi di disfunzione del Passato.
Quegli stessi schemi che ancora limitano l'assorbimento delle nuove Vibrazioni, quelle Energie di bassa frequenza che ci ancorano a perenni scenari di disagio, che ci tengono legati all'insoddisfazione, alla tristezza, alla fatica, all'assenza di autostima e di amore per la Vita.
La "soddisfazione perenne" nella Vita deriva dall'aver compreso e integrato interamente la propria Verità interiore.
Chi più conosce se stesso nell'onestà e nel funzionamento Energetico interiore, più è settato sulle Energie del prossimo Varco.
Ed allo stato attuale può occuparsi semplicemente di rimaneggiare un pò il suo outfit, rivoluzionare l'abbigliamento e l'acconciatura con gioia ed entusiasmo, riempire di brillantini e affettività il proprio straordinario "tempo di (relativa) Attesa".
Nessuno potrà accedere al Secondo Varco nella condizione antica di "bisogno" o di "speranza magica di Guarigione", né per rivincita, né tantomeno per ricongiungersi ad un idealizzato "stato dell'Eden" perduto e ritrovato. E non sicuramente con l'aspettativa infantilizzata di "trovarvi dentro" il compagno di Vita perfetto, mitizzato, tanto sperato o agognato con cui vivere per sempre felici e contenti.
Non è una "fiaba" il Secondo Varco.
E' una Realtà Umana.
Ci si può accedere per piena e consapevole Maturità emotiva, per completamento del viaggio di autonomia funzionale e sensoriale.
Non per sperare di trovare l'ennesimo "colpo risolutivo" che liberi tutti senza alcun piano di responsabilità e oggettività terrena.
"Ho sofferto tanto nella mia Vita, quindi ora merito di entrare".
"Stai ancora soffrendo?"
"Sì. Molto".
"Non si entra con il Dolore al Secondo Varco. Si risolve lo schema e poi si va".
"Non è giusto".
"Lo è. E' il senso stesso di questo Viaggio a renderlo perfetto".
La risoluzione non avviene "dopo" il passaggio E' "prima" che si completa la scelta interiore di non avvallare più automatismi e comportamenti di disfunzione.
La Guarigione precede l'ingresso.
Non avviene "tramite" l'ingresso.
Questo perché l'Umano continua a sostenere l'ereditata abitudine disfunzionale e patologica di delegare la propria Salvezza a qualcuno o qualcosa di più potente di lui. Di dare in mano all'Autorità esterna il governo di se stesso. Di aspettarsi i Miracoli Divini senza muovere i passaggi interiori necessari affinché accadano.
Gli Esseri Umani delegano. E nemmeno si rendono conto.
Si appropriano dell'Altro. Dei loro Doni. E non ne hanno alcuna Coscienza.
Vorrebbero tutto, senza muovere un dito, senza affrontare la "scomodità", senza assumersi la disciplina e la fatica di un reale cambiamento materiale e immateriale.
Sono abituati al consumismo delle Relazioni, al controllo, alla strumentalizzazione dell'Altro, alla stampella permanente del genitore perduto.
Pretendono di affiancarsi a compagni e compagne che li supportino, li curino dai loro dolori, dalla loro solitudine, dai loro bisogni emotivi irrisolti, che riempiano buchi e voragini emotive, che si prestino a rivestire ruoli genitoriali mancati o mancanti.
E poi c'è Dio.
Il "deus ex- machina" che a nostro piacimento e chiamata giunge a salvarci dal nostro "disastro interiore", magari quando siamo affondati per nostra stessa mano nella melma del fallimento, della fine di una relazione, del lutto di una persona, della vittimistica sensazione di non valere nulla e del "nessuno mi capisce".
No.
Non si passa oltre il Secondo Varco con questi presupposti.
Si passa da Uomini e Donne pienamente responsabili della propria maturità emotiva e fisica, spirituale e animica.
Perciò a Gennaio si continua a lavorare sodo.
Ci si impegna ad affrontare il Dolore residuo che ancora ci pervade.
Con fermezza, coraggio e resilienza.
Con la Spada interiore ben affilata e il Cuore che brilla nel Petto.
Approfittate di questo immenso mese di Rivoluzione.
Siateci per voi stessi. Non guardate fuori. Non salvate nessuno. Non distraetevi in passatempi evitanti. Non puntate il dito verso l'Altro per sottrarvi alle vostre Responsabilità.
Gennaio sarà forte. Molto forte.
Accompagnerà il Genere umano a "rendersi degno di se stesso, della sua Origine, della sua Verità interiore e del Dono di cui è sacro portatore".
Non perdetevi. Non invocate aiuti.
State con voi stessi. Accanto alla vostra Forza.
Imparate a conoscervi, ad amarvi, a rispettarvi.
Onorate la vostra Affettività, il vostro Coraggio, la vostra Spada interiore.
Generate il Nuovo, con Amore. E, con affettuosa e delicata Dedizione, prendetevene cura.
Siate integri e onesti.
Pulite e benedite il vostro Campo di Espansione tutti i giorni.
Tutte le notti.
Senza sosta. Senza risparmiarvi o piangervi addosso se state male.
Prendetevi cura delle vostre Ferite.
Disinfettante alla mano, andate e affrontatele.
Soli o con qualcuno che possa affiancarvi mentre ve ne prendete carico.
Non sprecate Gennaio a lamentarvi e "sperare" che passi al più presto o che l'intervento Divino cancelli o deroghi ogni vostro compito evolutivo profondo.
Non è questo il senso.
E non funzionerà. Perderete il senno.
Siate radicati, presenti a voi stessi e concentrati. Ora più che mai.
E osservate con grande umiltà, passione e partecipazione ciò che si trasforma Dentro di voi.
E poi, per sacra magia dell'atto generativo interiore, anche Fuori.
Buon Gennaio. Con voi stessi. Con la vostra "scalata" a mani nude. Con l'immensa bellezza del panorama mozzafiato che attende l'Umanità all'apice della Montagna.
Mirtilla Esmeralda
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blindhades · 11 months ago
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ci sto prendendo gusto a postare in italiano quindi beccatevi un altro mio tema che credo sia una delle cose migliori che io abbia mai prodotto
ENG: i'm enjoying this whole posting in italian thing so now you're getting another one of my essays- which i think is one of the best things i've ever written (use google translate or something)
CORO La vicenda si svolge nell’aldilà, nel labirintico supermercato che tutte le anime sono costrette ad attraversare per raggiungere la pace eterna. Si tratta infatti di una sorta di pellegrinaggio nel quale le anime riflettono sulla loro vita terrena mentre vagano per le corsie alla ricerca di un’uscita. In questo luogo si incontrano alcuni celebri personaggi: l’eroico Don Chisciotte della Mancia, il suo fedele compagno Sancio Panza e il principe di Danimarca Amleto.
[entrano DON CHISCIOTTE e SANCIO PANZA]
DON CHISCIOTTE Per l’amor di Dio, quale misterioso luogo è mai questo? Oh compare, questa è indubbiamente opera del terribile mago Frestone! Ma ora guarda, una schiera di nemici pronta ad attaccarci! [indica una scaffalatura piena di detersivi]
SANCIO PANZA Ma quali nemici? Quelli che stai indicando sembrano a me dei bizzarri recipienti inanimati. Nessuno di loro mi pare in alcun modo una minaccia.
DON CHISCIOTTE Oh Sancio, quanto sei inesperto! Quelli che vedi sono invero dei nemici, ma il tuo occhio ti inganna. Ascolta dunque chi è conoscitore delle avventure cavalleresche dei più nobili condottieri e fatti da parte! [brandisce la spada contro gli scaffali di detersivo]
[entra AMLETO]
AMLETO Ma che diamine state facendo, puntando la vostra arma a quel modo contro dei contenitori?
DON CHISCIOTTE State indietro! Siete disarmato, potreste rimanere ferito! Questi recipienti sono in realtà illusioni create dal temibile mago Frestone, colpevole del furto dei miei preziosi libri. È dunque mio dovere far fronte a questo pericolo, per difendere le donzelle di questa strana selva.
AMLETO E i danesi che davano a me del pazzo! Abbassate quella spada, suvvia! Le accuse di follia quasi mi costarono la vita, quando i miei stessi compagni, che ritenevo leali, mi condussero in Inghilterra perché io fossi ucciso! Voi invece siete qui, già graziati dal sonno eterno, e vi ostinate a combattere dei finti pericoli!
DON CHISCIOTTE Molte volte sono stato chiamato pazzo, ma siete voi incapaci di vedere la realtà per ciò che è e non per come appare. Una volta affrontai con audacia degli orrendi giganti, ai quali Frestone aveva fatto assumere le sembianze di semplici mulini a vento.
SANCIO PANZA Oh, avreste dovuto vedere il coraggio e la temerarietà con cui si scagliava verso i nemici!
AMLETO Non dubito certamente della vostra alacrità e forza! Ritengo tuttavia necessario farvi notare che ciò che voi chiamate nemici pericolosi, sono in verità dei bottiglioni appoggiati sopra ad uno scaffale. Vi invito invece a rivolgere le vostre energie e il vostro desiderio di giustizia nel combattere i veri antagonisti di questo mondo, ovvero gli uomini disonesti e sleali, coloro che sono usurpatori e traditori come lo fu mio zio nell’avvelenare mio padre e sposare mia madre.
DON CHISCIOTTE Non posso che concordare sull’esigenza di contrastare gli uomini malvagi, ma osservate ora attentamente: davanti a noi è posta una schiera di nemici, ordinatamente disposti e camuffati grazie alla magia del mago Frestone! Ma cosa accade ora laggiù? Avanti Sancio Panza, affrettati a soccorrere quella donzella che pare aver creato un grande trambusto urtando il ripiano!
[exit SANCIO PANZA]
DON CHISCIOTTE Decidete dunque se avete intenzione di affrontare insieme a me questo esercito o rimanere in disparte, che è giunto per me il momento di dare prova del mio coraggio!
AMLETO Perdonatemi ma proprio non riesco a capirvi: non credete che sia inutile perdere tempo a combattere quando abbiamo già concluso la più grande delle nostre battaglie, la vita?
DON CHISCIOTTE Che senso c’è allora se non combattiamo per qualcosa, per un ideale? Per quale motivo non lottate? Come fate ad essere in pace con voi stesso?
AMLETO Non ritengo ci sia bisogno di combattere in continuazione, ma è invece necessario ogni tanto soffermarsi a riflettere sulle nostre azioni, su ciò che stiamo facendo e chiederci per quale motivo lo stiamo facendo.
Nella mia vita spesso mi fermai a meditare sugli avvenimenti e sulla moralità delle azioni. Fui pure tentato di porre fine alla mia vita, ma fui frenato dal non conoscere cosa mi avrebbe aspettato nell’aldilà. Oh, come sono grato di essere stato bloccato da questo pensiero, perché se così non fosse stato mi sarei ritrovato prima in questa selva assurda!
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ragazzoarcano · 11 months ago
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Sono certo che alla fine della nostra avventura terrena non ci sarà chiesto: chi sei stato? Ma: cosa hai lasciato passare attraverso te? Oppure: quanto amore, quanta gentilezza, quanta bellezza in più c'è dopo la tua vita?
— Fëdor Dostoevskij
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