#vangelo di Giovanni
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On the third day, there was a wedding at Cana in Galilee. The mother of Jesus was there, and Jesus and his disciples had also been invited
Jn. 1:1-2
Artwork: Frans Francken the Younger (Flemish, 1581 - 1642) The Marriage at Cana (before 1621)
#catholicism#gospel quotes#cattolicesimo#Jesus Christ#Blessed Virgin Mary#Gesu` Cristo#Galilea#vangelo di Giovanni#Saint John gospel#wedding of Cana#miracles#miracoli#religious artwork
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"In principio era il Verbo" Il Vangelo secondo Giovanni introdotto, letto e commentato da Lapo Lani
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Museo Casa Rurale di Carcente
Comune di San Siro (CO)
Sabato 17 agosto, ore 17:00
(In caso di maltempo la lettura verrà rinviata a sabato 24 agosto, ore 17:00)
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«La storia della "Passione" è per me la più grande che sia mai accaduta, e i testi che la raccontano i più sublimi che siano mai stati scritti» [1].
Dalla storia narrata nei Vangeli nasce un uomo nuovo, capace di saper ascoltare e aprirsi a tutte le religioni e culture, in grado di condividere la passione e la sofferenza degli altri, indipendentemente dalla loro etnia.
Gesù chiede agli uomini di credere con tutta la loro vitale forza a una cosa sopra le altre: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» [2].
Dopo i Vangeli le storie saranno raccontate in maniera diversa. Non ci saranno né re né eroi guerrieri. L'uomo riuscirà a toccare i cuori e a guardare negli occhi degli altri uomini, anche se poveri, diseredati, umiliati, ammalati, sofferenti, soli, maltrattati, moribondi. La compassione, la pietà, la carità, la fratellanza, la comunanza, l'amore riusciranno a oltrepassare la sofferenza, il dolore, la paura, l'angoscia, la morte, donando speranza e vita a tutti. Questo è il Regno dei Cieli sulla Terra; qui e adesso è la salvezza.
Potremo vivere nella gioia [3] quando tutti gli uomini, ma proprio tutti, possidenti e nullatenenti, padroni e servi, sapienti e ignoranti, sfruttatori e sfruttati, oppressori e oppressi, lieti e sofferenti, potenti e deboli, persecutori e vittime, riusciranno a oltrepassare le contraddizioni e la caducità del divenire.
«Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l'amore; ma di tutte più grande è l'amore!» [4].
Lapo Lani Milano, giugno 2024
Note:
[1] Pier Paolo Pasolini, “La ricotta", 1963.
[2] Vangelo di Giovanni, 13,34. Bibbia CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
[3] Il concetto di gioia cristiana identifica l’oltrepassamento del mondo del divenire, e quindi l’ingresso nel Regno di Dio. L’oltrepassamento avviene in questa vita, adesso, grazie al sentimento di condivisione del dolore altrui; grazie all’amore disinteressato donato gli altri. (A differenza della gioia, la felicità è quel sentimento che ha origine nel momento in cui si raggiunge lo scopo materiale prefissato.)
[4] Paolo di Tarso, Prima lettera ai Corinzi, 13,13. La traduzione della Bibbia CEI è la seguente: «Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!». Carità, dal latino “carĭtas -atis” (greco "chàris"), cioè “amore”, “benevolenza”, “affetto”.
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Copertina: “Tre Croci”.
Disegno di Lapo Lani, realizzato con inchiostri giapponesi su carta, e successivamente elaborato con processi digitali. Dimensioni: cm 22x26. Anno: giugno 2024.
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#gesù#gesù cristo#vangelo#vangelo di giovanni#passione#crocifissione#cristianesimo#civiltà dell’occidente#lago di como#carcente
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La tua anima è sempre stata al di là della materia e del mondo. Non sei venuto a noi solo per dilettarci, ma per mostrare che c'è una verità oltre le apparenze, una connessione di ciascuna cosa con le altre. Come la connessione che tu avevi con i testi antichi.
In fine un pregio singolare e nuovo riceve questo volume [Appendice all'Epistolario e agli scritti giovanili di G. Leopardi] dal ritratto di Giacomo Leopardi nella florida età di 28 anni. È la prima volta che di lui vivo ne sono adornate le opere, e che tutti potranno vederne un'effigie fedele. Clarorum virorum imagines incitamenta animi. Questo che noi diamo, maestrevolmente ripresentato ed inciso da Domenico Chiossone, è tolto da un disegno fatto fare a posta per me dal conte Carlo Leopardi sotto gli occhi suoi; del quale, donandomelo, mi scriveva: Ecco Giacomo vivo.
Bologna, 15 agosto 1878
Prospero VIANI
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certe volte l'esistenza si rivela con violenza intorno a me e non la riesco a sopportare
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Abu Zayd, più precisamente Zayd Abu Zayd Ab-Alh-Rahmann III, meglio conosciuto come "il Moro Zeyt", è un altro dei grandi protagonisti della nascita del Regno cristiano di Valencia.
Ultimo signore almohade di Valencia, era il pronipote del califfo berbero Abd-Al-Mucmin. Pur essendo originario di Baeza, era stato avviato alla politica dal nipote, il califfo Yusuf II, che lo nominò governatore di Valencia.
L’ultimo re almohade di Valencia vide presto sorgere problemi, sia per la pressione delle truppe cristiane a nord sia per quella di altri signori musulmani a sud. Insieme alla corruzione politica, che già esisteva all’epoca, avevano soffocato il popolo.
Dopo la morte del califfo Yusuf II, la decadenza politica si aggravò. Fu allora che Abu Zayd fu costretto a chiedere la protezione di Ferdinando III, il re santo di Castiglia. I raccolti rovinati da una piaga di cavallette e la mancanza di cibo incoraggiarono la ribellione della popolazione. In questa situazione, Zayyan Ibn Mardanis, discendente del re Lobo, arrivò a Valencia da Onda e guidò il rovesciamento di Abu Zayd, che dovette lasciare la città con il suo seguito e la sua famiglia nel 1229, diretto a Segorbe (Castellón).
Qui storia e leggenda si fondono, poiché si dice che la conversione del "moro Zeyt" sia avvenuta a Caravaca de la Cruz, dove la leggenda vuole che sia apparso il simbolo della croce.
Secondo la tradizione locale più diffusa, si dice che dalla fine del 1230 o all’inizio del 1231, il re almohade di Valencia e Murcia, Abu Zayd, si trovava nei suoi possedimenti a Caravaca. Interrogò i cristiani che teneva prigionieri per scoprire quali mestieri esercitassero, con l’obiettivo di occuparli secondo le loro capacità. Tra loro c’era il sacerdote Ginés Pérez Chirinos che, come missionario, era venuto da Cuenca nelle terre saracene per predicare il Vangelo. Egli rispose che il suo compito era quello di celebrare la messa e il re moresco voleva sapere com’era. Fu ordinato di portare da Cuenca i paramenti corrispondenti e il 3 maggio 1232, nella sala nobile della fortezza, il sacerdote iniziò la liturgia. Tuttavia, poco dopo aver iniziato la liturgia, dovette fermarsi, spiegando che gli era impossibile continuare perché mancava un elemento essenziale all’altare: un crocifisso.
In quel momento, attraverso una finestra della stanza, due angeli scesero dal cielo e posero delicatamente una croce a due bracci sull’altare. Il sacerdote poté quindi continuare la celebrazione della messa e, in presenza di tale meraviglia, Abu-Ceyt (insieme ai membri della sua corte presenti) si convertì al cristianesimo. In seguito si scoprì che la croce apparsa era il pettorale del vescovo Roberto, primo patriarca di Gerusalemme, realizzato con il legno della croce dove morì Gesù Cristo.
Quando Abu Zayd si convertì, prese il nome di Vicente Bellvís, come riportano le cronache dell’epoca. Morì tra il 1265 e il 1270.
La morte di Abu-Zayd è precedente all’11 dicembre 1268, data in cui il documento lo dichiara defunto. I suoi figli e parenti ricevettero un’importante eredità e, essendo imparentati con la nobiltà aragonese, divennero anch’essi signori cristiani.
QUI GIACE D. VICENTIUS BELVIS CON I SUOI FIGLI UN TEMPO ZEIT ABUSIÒ RE VALENTIA MAURUS ADEO IL PROTETTORE DELLA SUA RELIGIONE VT DUE UOMINI INNOCENTI BEATI GIOVANNI DI PERUSIA E PIETRO DI SASSO-FERRATICO FIGLI E COMPAGNI DI PADRE FRANCESCO CHE PREDICANO LA VERA FEDE DI CRISTO OTTENUTO ATTRAVERSO LA SPADA MA RICEVERE LA LUCE DEL PADRE ISPIRATORE OGNI PECCATO FU CONSUMATO DAL SANTO BATTESIMO E IL SEGNO DELL’ETERNA RICONCILIAZIONE EGLI DESTINÒ UNA VOLTA LA SUA SALA IN CHIESA E SEDE.
Intorno al 16 giugno 1860, a Valencia fu eretta una lapide che lasciava in vista alcuni resti umani, il cui stato denotava la loro antichità. Nello stesso luogo fu rinvenuta una pergamena che recitava come segue:
Data di nascita:
17 ottobre 1195
Data di morte:
11 dicembre 1268
Titoli:
-Principe musulmano
-Signore cristiano
Etnia:
Berbero
Religione:
Islam
Religione 2:
Cristiano cattolico
Dinastia:
Almohade
Amici:
Ismail Haniyeh e Yasser Arafat
Prestavolti nella trama:
-Alvaro Rico
-Walid Azaro
-Asier Cadenas
-David Raya
-Marco Mengoni
-Stephen Ammell
-Peter Porte (pv attuale)
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Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio. (Gv. 1:1-2) E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria come gloria dell'unigenito, proceduto dal Padre piena di grazia e di verità. (Gv. 1:14)
youtube
L'Agnello di Dio che toglie i peccati dal mondo.
Uno dei film più fedeli sulla vita e la missione di Gesù, uscito in lingua inglese, tradotto anche in spagnolo e mai in italiano salvo alcune scene di privati. È la messa in opera fedele, del Vangelo di Giovanni, cosi come fu per Gesù di Nazareth di Zeffirelli e quello secondo Luca in spagnolo.
=📖=
So che il film completo, che dura più di due ore, e per di più in spagnolo, sarà visto difficilmente, ma a me, fa molto piacere averlo nel mio blog e spero che possa essere edificante per qualcuno.
=📷=
Ora Signore inizia a preparare lo zaino anche tu perchè dopo la tua immutabile, grandiosa opera ed il tuo sacrificio come dono della salvezza per noi, dovrai come ogni volta accompagnarmi sui sentieri del mio cammino, per proteggermi, per guidarmi, rinforzarmi nel corpo, ed edificarmi in spirito. Aiutami ad essere lo strumento efficace della tua pace, un portatore della buona novella e buon testimone e fedele messaggero d'amore. Gloria e lode a te Signore, grazie di tutto. Amèn!
lan ✍️
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c'è qualcosa nella fine dell'estate, non so bene che cos'è
e non riesco a respirare
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Oggi vi sblocco un ricordo: il vento che chiude il Vangelo sulla bara di Giovanni Paolo II al termine del suo funerale. 💕
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Il Signore Gesù Cristo: sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
Parola del Signore Gesù Cristo (Giovanni 14:6): “Io sono la via, la verità e la vita”.
Vi è una ‘sapienza’ superiore nella quale sussiste una ‘verità’ assoluta che conduce alla ‘libertà’ vera.
Aforisma di Stefano Ligorio – Sapienza, verità e vita.
Il Signore Gesù Cristo è sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
Aforisma di Stefano Ligorio – Saggezza e sapienza… – Le ‘parole’ che possono ‘piegare’…
“Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. Matteo 7:13-14.
“State attenti a voi stessi! Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si ravvede, perdonalo. Se ha peccato contro di te sette volte al giorno, e sette volte torna da te e ti dice: <Mi pento>, perdonalo”. Luca 17:3-4.
“Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”. Matteo 6:7-8.
“Ma voi non vi fate chiamare ‘Rabbì’; perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo; ma il maggiore tra di voi sia vostro servitore. Chiunque si innalzerà sarà abbassato e chiunque si abbasserà sarà innalzato”. Matteo 23:8-12.
“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati. Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia”. Matteo 5:3-11.
“…Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano”. Giovanni 15:1-6.
“La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre! Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Matteo 6:19-24.
“Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato”. Marco 16:15-16.
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è gi�� giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”. Giovanni 3:14-21.
“Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua”. Matteo 10:34-36.
“Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà”. Giovanni 12:25-26.
“Beati voi che siete poveri, perché il regno di Dio è vostro. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno, e quando vi scacceranno da loro, e vi insulteranno e metteranno al bando il vostro nome come malvagio, a motivo del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno e saltate di gioia, perché, ecco, il vostro premio è grande nei cieli; perché i padri loro facevano lo stesso ai profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai a voi quando tutti gli uomini diranno bene di voi, perché i padri loro facevano lo stesso con i falsi profeti”. Luca 6:20-26.
“Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti”. Matteo 7:12.
“Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; e so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me”. Giovanni 12:44-50.
“Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:5-6.
“Ricordatevi della parola che vi ho detta: <Il servo non è più grande del suo signore>. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”. Giovanni 15:20-21.
“Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli”. Giovanni 15:1-8.
“Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre”. Giovanni 12:44-50.
“In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio. Nicodemo gli disse: <Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?>. Gesù rispose: <In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: <Bisogna che nasciate di nuovo>. Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito>”. Giovanni 3:1-12.
“In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato”. Giovanni 5:19-23.
“Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno”. Giovanni 10:25-30.
“Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Ma io ve l’ho detto: <Voi mi avete visto, eppure non credete!>. Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato…”. Giovanni 6:35-40.
“…Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio”. Giovanni 3:14-21.
“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il corpo, di che vi vestirete; poiché la vita è più del nutrimento e il corpo più del vestito… Anche voi non state a cercare che cosa mangerete e che cosa berrete, e non state in ansia! Perché è la gente del mondo che ricerca tutte queste cose; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in più. Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno…”. Luca 12:22-34.
“In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno”. Giovanni 5:24-30.
“…Vendete i vostri beni, e dateli in elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nel cielo, dove ladro non si avvicina e tignola non rode. Perché dov’è il vostro tesoro, lì sarà anche il vostro cuore”. Luca 12:22-34.
“…Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Giovanni 6:35-40.
“Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”. Matteo 10:37-39.
“Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio”. Luca 16:14-15.
“Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia”. Giovanni 15:18-19.
“Quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”. Luca 12:47-48.
“E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Luca 16:9-13.
“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, stando di fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: <Signore, aprici>. Ed egli vi risponderà: <Io non so da dove venite>. Allora comincerete a dire: <Noi abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze!> Ed egli dirà: <Io vi dico che non so da dove venite. Allontanatevi da me, voi tutti, malfattori…>”. Luca 13:23-30.
“Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa”. Giovanni 15:9-11.
“Lasciate che i bambini vengano a me, e non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro. In verità vi dico: chiunque non accoglierà il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà affatto”. Luca 18:16-18.
“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli”. Matteo 10:32-33.
“Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Dà a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltar le spalle”. Matteo 5:39-42.
“In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi”. Giovanni 8:34-36.
“Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: <Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza>, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello”. Matteo 7:1-5.
“In verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato”. Giovanni 13:20.
“Quando fai un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti”. Luca 14:12-14.
“Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò orfani; tornerò da voi. Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi. Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò e mi manifesterò a lui”. Giovanni 14:15-21.
“Guardatevi dal praticare la vostra giustizia davanti agli uomini, per essere osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non far sonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, affinché la tua elemosina sia fatta in segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:1-4.
“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio”. Giovanni 15:12-15.
“Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo”. Matteo 11:25-27.
“Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. Io sono il pane della vita”. Giovanni 6:45-48.
“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande”. Matteo 7:24-27.
“Perché come il Padre ha vita in sé stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in sé stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Giovanni 5:24-30.
“Quando digiunate, non abbiate un aspetto malinconico come gli ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità: questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo lavati la faccia, affinché non appaia agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. Matteo 6:16-18.
“Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?… Non siate dunque in ansia, dicendo: <Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?>. Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno”. Matteo 6:25-34.
“Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe”. Matteo 6:14-15.
“Quanto è difficile, per quelli che hanno delle ricchezze, entrare nel regno di Dio! Perché è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio. Quelli che udirono dissero: <Chi dunque può essere salvato?>. Egli rispose: <Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio>”. Luca 18:18-27.
“Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”. Giovanni 13:34-35.
“Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”. Matteo 22:36-40.
“Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. Date, e vi sarà dato; vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi”. Luca 6:37-38.
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi...”. Giovanni 15:1-6.
“Se amate quelli che vi amano, quale grazia ve ne viene? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, quale grazia ve ne viene? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a quelli dai quali sperate di ricevere, qual grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccator per riceverne altrettanto. Ma amate i vostri nemici, fate del bene, prestate senza sperarne nulla e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; poiché egli è buono verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro”. Luca 6:32-36.
“Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo, e l’altro pubblicano Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: <O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo>. Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: <O Dio, abbi pietà di me, peccatore!>. Io vi dico che questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato”. Luca 18:9-14.
“Non siete voi che avete scelto me ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”. Giovanni 15:16-17.
“Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano; benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi oltraggiano. A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro”. Luca 6:27-31.
“Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore”. Matteo 6:19-21.
“I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che le sottomettono al loro dominio sono chiamati benefattori. Ma per voi non dev’essere così; anzi il più grande tra di voi sia come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Perché, chi è più grande, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve”. Luca 22:24-30.
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua?”. Matteo 16:24-26.
“Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: <Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?>. Allora dichiarerò loro: <Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!>”. Matteo 7:21-23.
“Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che mettevano i loro doni nella cassa delle offerte. Vide anche una vedova poveretta che vi metteva due spiccioli; e disse: <In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti; perché tutti costoro hanno messo nelle offerte del loro superfluo; ma lei vi ha messo del suo necessario, tutto quello che aveva per vivere>”. Luca 21:1-4.
Articolo tratto da: Fede – Il Signore Gesù Cristo: sapienza e verità di Dio per la salvezza eterna.
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DOVEVA SOFFRIRE MOLTO
DOVEVA SOFFRIRE MOLTO, un commento al vangelo della 24esima domenica del tempo ordinario, disponibile come audio-commento e con testo tradotto in lingua spagnola, entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XXIV DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Is 50,5-9a; Gc 2,14-18; Mc 8,27-35 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/09/xxiv-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3 Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono…
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#Amore#Cristo#Croce#Dio#Discepolo#Domanda#Figlio dell&039;uomo#Gesù#Identità#Insuccesso#Maestro#Messia#Passione#Pensieri#Pensiero di Dio#Relazione#Salvezza#Satana#Sequela#Sofferenza#Successo#Vangelo#Vita nuova
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July, Harvest Time
Our neighbor Luciano told us that wheat was once cultivated in Lemmen. He reported that the community square, where the small church now stands (originally a farmhouse ruin donated to the people of the village to make it their chapel), was once slightly concave precisely to allow for the threshing of wheat.
This supports the hypothesis that Lemmen was one of the primordial settlements in the area that later gave rise to the village of Riomaggiore. Some of its terraces, exceptionally wide compared to the average, allowed for the sowing of wheat for the community.
We wanted to conduct an experiment to commemorate ancient times and to add another small piece to the biodiversity and varied food production of Stella di Lemmen.
Wheat has always been the food of man. The collection of spontaneous species that constituted its origins - a natural hybridization between pseudocereals and grasses - began with Paleolithic man and stabilized in the Neolithic with the practice of agriculture. Today wheat is cultivated all over the world - it is the second most produced cereal after corn and hundreds of species are counted - but it was already placed in Egyptian tombs as "food to take to the afterlife", and described in the Gospel of John by Jesus as a symbol of resurrection, through the analogy of the grain that dies to give the ear, survival, eternal life.
We wanted to reintroduce the cultivation of wheat in our farm, as a symbol of rebirth linked to food, nutrition, and prosperity. We have sown an ancient Lucchese wheat that has grown healthy and strong. Now that we have harvested and threshed it, all that remains is to make bread. We hope it is a good omen of growth and transformation for all humanity.
Luglio, tempo di mietitura
È stato Luciano (Bonanni n.d.r.) a raccontarci che a Lemmen un tempo si coltivava il grano. Ci ha riferito che la piazzetta della comunità, dove si affaccia ora la piccola chiesa (in origine un rudere contadino donato alle genti del borgo perché ne facessero la loro cappella), un tempo era leggermente concava proprio per permettere la battitura del grano.
Questo avvalora l’ipotesi che Lemmen fosse uno degli insediamenti primordiali della zona che in seguito diedero origine al paese di Riomaggiore. Alcune delle sue fasce, eccezionalmente larghe rispetto alla media, consentivano di seminare il grano per la comunità.
Noi abbiamo voluto fare un esperimento che commemorasse i tempi antichi, per aggiungere un altro piccolo tassello alla biodiversità e alla variegata produzione alimentare di Stella di Lemmen.
Il grano è da sempre il cibo dell’uomo. La raccolta delle specie spontanee che costituirono le sue origini - una naturale ibridazione tra pseudocereali e graminacee - iniziò con l’uomo del Paleolitico e si stabilizzò nel Neolitico con la pratica dell’agricoltura.
Oggi il grano è coltivato in tutto il mondo - è il secondo cereale per produzione dopo il mais e se ne contano centinaia di specie - ma venne già riposto nelle tombe egizie in quanto “alimento da portare nell’aldilà”, e descritto nel Vangelo di Giovanni, da Gesù, come simbolo di resurrezione, attraverso l’analogia del chicco che muore per dare la spiga, la sopravvivenza, la vita eterna.
Ci tenevamo a riproporre la coltura del grano nella nostra azienda, come simbolo di rinascita legato al cibo, all’alimentazione, alla prosperità. Abbiamo seminato un grano antico lucchese che è cresciuto sano e forte. Ora che l’abbiamo mietuto e battuto, non resta che fare il pane. Speriamo sia buon auspicio di crescita e di trasformazione per l’intera umanità.
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"Jesus said to her: I am the resurrection and the life: he that believeth in me, although he be dead, shall live: and every one that liveth, and believeth in me, shall not die for ever. Believest thou this?"
Gospel According to St John 11:25-26 Douay-Rheims Bible.
Artwork: Joachim Wtewael (Dutch, 1566 - 1638), The Raising Of Lazarus (Circa 1610-1615).
#Jesus Christ#Resurrection#Gospel of St. John#Martha and Mary#Vangelo di San Giovanni#douay rheims bible#New Testament#Bible Quotes#Joachim Wtewael paintings
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Museo Casa Rurale di Carcente, Comune di San Siro (CO), sabato 17 agosto 2024
“In principio era il Verbo” Il Vangelo secondo Giovanni introdotto, letto e commentato da Lapo Lani
Ringrazio ciascuna persona del pubblico per l’appassionata partecipazione e l'affetto dimostrato; l'intero gruppo del Museo Casa Rurale di Carcente per l'impeccabile organizzazione e la generosa ospitalità; Daniela Bruni per la toccante e profonda introduzione; Ciro Belvedere per l’elegante locandina; Luca Bruni per l’assistenza tecnica e l’eccellente calibrazione dell’impianto audio; Ernesto Blotto per le ispirate fotografie.
Lapo Lani
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Proprietà della fotografia di copertina: Ernesto Blotto.
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#gesù cristo#vangelo#commenti al vangelo#giovanni#passione#crocifissione#jesus cristo#cristianismo#civiltà dell’occidente#occidente#lago di como#carcente
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
PARADIGMI
Tre dipinti. Medesimo soggetto. Identico autore. Eppure, la scena muta: nell'ultima, scompaiono i due "ladroni". E nelle prime due, non sono in croce: il simbolo appartiene a Cristo. Fatta questa constatazione, banale, evidente, il pensiero corre altrove. S'innesta sul tema dei paradigmi, modelli interpretativi nei quali la cristianità, come religione e tradizione, espressione antropologica e riflessione culturale, s'è fatta storia. I vangeli sinottici narrano la predicazione di Cristo. Il vangelo di Giovanni è già un'interpretazione che fonda la teologia sulla figura di Gesù: la forma del linguaggio attribuito al Redentore appare fin subito differente, aulica, profonda. Dunque, già i Vangeli mettono in luce paradigmi diversi, segnando il corso del pensiero cristiano lungo direttrici che riflettono la molteplicità delle espressioni. Questo spiega la storia e consente di capire l'arte dedicata al culto, collocandola nella temperie degli eventi. Così, Antonello da Messina vive gli anni di culmine dell'arte sacra occidentale, tra la monumentalità iconica di Piero della Francesca, la pittura tonale veneta, le influenze fiamminghe. Nuovi paradigmi. Nuove interpretazioni. Eppure, nonostante sia palese il crogiolo nel quale sobbolle, il pensiero cristiano giunge fino a noi, fino al tempo di un nuovo paradigma, quello della modernità. Una sorta di miracolo. Giustificato da un esempio: il sole non ha mai mutato la sua essenza e la sua collocazione, trapassando dalla teoria tolemaica a quella copernicana. In fondo, questo è il segno lasciato della teologia di Hans Küng. La storia si fonda sugli uomini. Il senso della religione, pur bistrattato e manipolato, riemerge, sempre, nella sua identità originaria. Questo richiamo ci permette ancora di ammirare, tra le molte altre, anche le opere di Antonello da Messina. E di riflettere. Sul passato. E sul presente.
- Antonello da Messina (1430 - 1479): "Crocifissione", 1460, Museo Nazionale Brukenthal, Sibiu (Romania); "Crocifissione", 1475, Musée Royal des Beaux-Arts, Anversa; "Crocifissione", 1475 (data incerta), National Gallery, Londra
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Don Paolo Scquizzato PASQUA DI RISURREZIONE
DOMENICA DI PASQUA «RISURREZIONE DEL SIGNORE» Alla Messa del giorno Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 1-9 Myriam, la Maddalena, all’alba dell’Ottavo giorno vede il Signore risorto. Di che visione si tratta? Non certamente quella data dagli occhi del corpo. I nostri occhi, i nostri sensi, sono preposti a guardare solo l’apparenza, la forma attraverso cui il reale si dà a noi. Myriam vede oltre,…
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#Commenti al Vangelo#Domenica di Pasqua#OMELIE#Risurrezione del Signore#Vangelo#Vangelo di Domenica prossima
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Abu Zayd, più precisamente Zayd Abu Zayd Ab-Alh-Rahmann III, meglio conosciuto come "il Moro Zeyt", è un altro dei grandi protagonisti della nascita del Regno cristiano di Valencia.
Ultimo signore almohade di Valencia, era il pronipote del califfo berbero Abd-Al-Mucmin. Pur essendo originario di Baeza, era stato avviato alla politica dal nipote, il califfo Yusuf II, che lo nominò governatore di Valencia.
L’ultimo re almohade di Valencia vide presto sorgere problemi, sia per la pressione delle truppe cristiane a nord sia per quella di altri signori musulmani a sud. Insieme alla corruzione politica, che già esisteva all’epoca, avevano soffocato il popolo.
Dopo la morte del califfo Yusuf II, la decadenza politica si aggravò. Fu allora che Abu Zayd fu costretto a chiedere la protezione di Ferdinando III, il re santo di Castiglia. I raccolti rovinati da una piaga di cavallette e la mancanza di cibo incoraggiarono la ribellione della popolazione. In questa situazione, Zayyan Ibn Mardanis, discendente del re Lobo, arrivò a Valencia da Onda e guidò il rovesciamento di Abu Zayd, che dovette lasciare la città con il suo seguito e la sua famiglia nel 1229, diretto a Segorbe (Castellón).
Qui storia e leggenda si fondono, poiché si dice che la conversione del "moro Zeyt" sia avvenuta a Caravaca de la Cruz, dove la leggenda vuole che sia apparso il simbolo della croce.
Secondo la tradizione locale più diffusa, si dice che dalla fine del 1230 o all’inizio del 1231, il re almohade di Valencia e Murcia, Abu Zayd, si trovava nei suoi possedimenti a Caravaca. Interrogò i cristiani che teneva prigionieri per scoprire quali mestieri esercitassero, con l’obiettivo di occuparli secondo le loro capacità. Tra loro c’era il sacerdote Ginés Pérez Chirinos che, come missionario, era venuto da Cuenca nelle terre saracene per predicare il Vangelo. Egli rispose che il suo compito era quello di celebrare la messa e il re moresco voleva sapere com’era. Fu ordinato di portare da Cuenca i paramenti corrispondenti e il 3 maggio 1232, nella sala nobile della fortezza, il sacerdote iniziò la liturgia. Tuttavia, poco dopo aver iniziato la liturgia, dovette fermarsi, spiegando che gli era impossibile continuare perché mancava un elemento essenziale all’altare: un crocifisso.
In quel momento, attraverso una finestra della stanza, due angeli scesero dal cielo e posero delicatamente una croce a due bracci sull’altare. Il sacerdote poté quindi continuare la celebrazione della messa e, in presenza di tale meraviglia, Abu-Ceyt (insieme ai membri della sua corte presenti) si convertì al cristianesimo. In seguito si scoprì che la croce apparsa era il pettorale del vescovo Roberto, primo patriarca di Gerusalemme, realizzato con il legno della croce dove morì Gesù Cristo.
Quando Abu Zayd si convertì, prese il nome di Vicente Bellvís, come riportano le cronache dell’epoca. Morì tra il 1265 e il 1270.
La morte di Abu-Zayd è precedente all’11 dicembre 1268, data in cui il documento lo dichiara defunto. I suoi figli e parenti ricevettero un’importante eredità e, essendo imparentati con la nobiltà aragonese, divennero anch’essi signori cristiani.
QUI GIACE D. VICENTIUS BELVIS CON I SUOI FIGLI UN TEMPO ZEIT ABUSIÒ RE VALENTIA MAURUS ADEO IL PROTETTORE DELLA SUA RELIGIONE VT DUE UOMINI INNOCENTI BEATI GIOVANNI DI PERUSIA E PIETRO DI SASSO-FERRATICO FIGLI E COMPAGNI DI PADRE FRANCESCO CHE PREDICANO LA VERA FEDE DI CRISTO OTTENUTO ATTRAVERSO LA SPADA MA RICEVERE LA LUCE DEL PADRE ISPIRATORE OGNI PECCATO FU CONSUMATO DAL SANTO BATTESIMO E IL SEGNO DELL’ETERNA RICONCILIAZIONE EGLI DESTINÒ UNA VOLTA LA SUA SALA IN CHIESA E SEDE.
Intorno al 16 giugno 1860, a Valencia fu eretta una lapide che lasciava in vista alcuni resti umani, il cui stato denotava la loro antichità. Nello stesso luogo fu rinvenuta una pergamena che recitava come segue:
Data di nascita:
17 ottobre 1195
Data di morte:
11 dicembre 1268
Titoli:
-Principe musulmano
-Signore cristiano
Etnia:
Berbero
Religione:
Islam
Religione 2:
Cristiano cattolico
Dinastia:
Almohade
Prestavolti nella trama:
-Alvaro Rico
-Walid Azaro
-Asier Cadenas
-David Raya
-Marco Mengoni
-Stephen Ammell
-Peter Porte (pv attuale)
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