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#vacanza a lisbona
stephpanda · 4 months
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Ciao, scusami se ti disturbo, ho visto un tuo post dove parli di Lisbona, ci hai vissuto? Potresti raccontare la tua esperienza? Mi ci vorrei trasferire e sto cercando pareri qua e là☺️🙏🏻
Ciao!
Non ho vissuto a Lisbona, sono stata lì in vacanza (per 5 giorni), appoggiandomi da mia cugina (che ai tempi viveva lì).
Quindi ti dirò un po' di opinioni mie e di mia cugina.
Lisbona a livello estetico è stupenda, offre anche tante opportunità di divertimento per i giovani (tra serate, organizzazioni erasmus ecc..), l'unica cosa che non è propriamente efficiente a livello di mezzi: i treni che collegano "la periferia" di Lisbona sono intervallati da tempi lunghi (del tipo che da Belem al centro fai prima a fartela a piedi) e discorso simile vale per la metro (generalmente la metro passa ogni 3/5minuti, no? A Lisbona non è così).
Per i mezzi di superficie quali: tram, il discorso è diverso. Ce ne sono oggettivamente di più (perché sono caratteristici) e ti permettono tutti di vederti qualche chicchetta della città.
Stesso discorso dei tram vale per i bus (specialmente dopo le 23/24 perché i treni smettono di circolare).
A livello lavorativo, la situazione è un po' tragica. Non c'è molto lavoro e per di più gli stipendi sono molto bassi (calcola che fanno quasi ogni settimana uno sciopero dove richiedono stipendi più alti), però onestamente da quel che mi è parso di capire, parlando con i coinquilini di mia cugina, per chi non è portoghese, la situazione è diversa in base all'azienda, ma il più delle volte positiva. È come se ci fosse un occhio di riguardo per il lavoratore straniero ma europeo.
Per il resto la mia esperienza di Lisbona è positiva, ma è molto positiva quella di mia cugina (che probabilmente conta di più, dato che ci ha vissuto per sei mesi), al punto tale che non le dispiacerebbe tornarci e viverci.
Poi Lisbona e i dintorni sono stupendi. 🥹
Ti lascio qui sotto delle foto che ho fatto quando ero lì in vacanza!
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viaggiaescopri · 9 months
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Una vacanza a Lisbona è già un viaggio che appaga completamente, ma dopo qualche giorno nella capitale è normale avere voglia di ampliare gli orizzonti e Sintra è una delle destinazioni più gettonate dai viaggiatori. Ma cosa (...Leggi tutto) https://www.viaggiaescopri.it/cosa-vedere-a-sintra/?utm_source=tumblr&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=Tumblr
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personal-reporter · 11 months
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Le migliori destinazioni per una vacanza da brivido a Halloween
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Halloween è una festa che si celebra in tutto il mondo, ma alcune destinazioni sono particolarmente adatte per una vacanza da brivido. Se siete alla ricerca di un'esperienza spaventosa, ecco alcune delle migliori mete da visitare durante la notte delle streghe. 1. Salem, Massachusetts Salem è una città storica situata nel Massachusetts, famosa per i suoi processi alle streghe del 1692. Ogni anno, durante il periodo di Halloween, la città ospita una serie di eventi e attrazioni a tema horror, tra cui il Salem Haunted Happenings, un festival che dura un mese e include tour spettrali, spettacoli teatrali e mostre. 2. New Orleans, Louisiana New Orleans è una città ricca di storia e cultura, ma è anche conosciuta per il suo lato dark e misterioso. Durante Halloween, la città ospita una serie di eventi e feste a tema, tra cui il Voodoo Music Experience, un festival di musica elettronica e dark rock, e il Halloween on Bourbon Street, una festa di strada che dura tutta la notte. 3. Los Angeles, California Los Angeles è una città che offre qualcosa per tutti, anche per gli amanti del brivido. Durante Halloween, la città ospita una serie di eventi e attrazioni a tema, tra cui il Universal Studios Halloween Horror Nights, un festival di paura che si svolge all'interno del parco divertimenti Universal Studios Hollywood, e il Knott's Scary Farm, un festival di Halloween che si svolge all'interno del parco divertimenti Knott's Berry Farm. 4. New York City, New York New York City è una città che non dorme mai, nemmeno durante Halloween. La città ospita una serie di eventi e attrazioni a tema, tra cui il The Haunted Maze at the Brooklyn Navy Yard, un labirinto di paura situato nel Brooklyn Navy Yard, e il The Village Halloween Parade, una parata di Halloween che si svolge nel Greenwich Village. 5. Londra, Inghilterra Londra è una città ricca di storia e cultura, ma è anche conosciuta per il suo lato dark e gotico. Durante Halloween, la città ospita una serie di eventi e attrazioni a tema, tra cui il London Dungeon, un museo delle torture e dei delitti, e il Halloween Festival at Hampton Court Palace, un festival di Halloween che si svolge all'interno del Hampton Court Palace. Altre destinazioni da non perdere Oltre alle destinazioni sopra menzionate, ci sono molte altre città e paesi che offrono esperienze da brivido durante Halloween. Ecco alcuni suggerimenti: Europa: Edimburgo, Scozia; Praga, Repubblica Ceca; Parigi, Francia; Barcellona, Spagna; Lisbona, Portogallo Nord America: Chicago, Illinois; San Francisco, California; Toronto, Canada; Montréal, Canada; Austin, Texas Sud America: Rio de Janeiro, Brasile; Buenos Aires, Argentina; Lima, Perù; Santiago del Cile; Bogotá, Colombia Asia: Tokyo, Giappone; Seoul, Corea del Sud; Hong Kong, Cina; Bangkok, Thailandia; Singapore Consigli per una vacanza da brivido a Halloween Se state programmando una vacanza da brivido a Halloween, ecco alcuni consigli: Prenotate in anticipo: molte destinazioni sono molto popolari durante questo periodo, quindi è importante prenotare con largo anticipo. Indossate scarpe comode: camminare per le strade di una città piena di gente può essere stancante, quindi è importante indossare scarpe comode. Portate con voi una bottiglia d'acqua: stare in piedi per ore può disidratare, quindi è importante portare con voi una bottiglia d'acqua. State attenti ai vostri effetti personali: durante le feste di Halloween, è importante stare attenti ai propri effetti personali. Buona paura! Read the full article
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sorella-di-icaro · 11 months
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.movie time.
.after everything.
. t r a m a .
A due anni dalla rottura con Tessa, Hardin non si dà pace per il modo in cui si è comportato con lei. Decide di andare a Lisbona per rimediare ai suoi errori con una sua ex ragazza dove anni prima Hardin aveva accidentalmente pubblicato un video dove stavano avendo un rapporto sessuale. Nel frattempo il libro After sta già avendo successo ma Hardin non riesce a dimenticare Tessa e così scrive un secondo romanzo: Before. Durante la vacanza il ragazzo vuole riconciliarsi con Tessa ma la ragazza non è intenzionata a rimettersi con lui. Nel frattempo Landon, fratello di Hardin, sta per sposarsi; e così Hardin torna in America per poter assistere alla cerimonia del fratello. Qui incontra Tessa; la ragazza si rende conto che Hardin è cambiato, e così i due giovani, dopo un ballo romantico, fanno l'amore. Hardin inconsapevolmente dice che vuole sposarla e così le fa la proposta che Tessa accetta.
Anni dopo vediamo Hardin rientrare a casa dal lavoro, con sua figlia che lo aspetta e Tessa incinta del loro secondo figlio.
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solisjetflights · 1 year
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2023 Natale In Europa? 3 Destinazioni Che Vi Riscalderanno
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, molte persone iniziano a pianificare le loro vacanze di Natale in Europa. Sebbene l’Europa sia nota per i suoi inverni rigidi, ci sono alcune destinazioni che offrono un’esperienza natalizia calda e accogliente. In questo articolo esploreremo tre destinazioni europee che vi riscalderanno e vi regaleranno un Natale memorabile nel 2023.
Barcellona, Spagna: Una festa di Natale al Sole
Quando si pensa di trascorrere il Natale in Europa, una destinazione soleggiata come Barcellona potrebbe non essere la prima a venire in mente. Tuttavia, questa vivace città spagnola offre un’esperienza natalizia unica e deliziosa.
I mercatini di Natale di Barcellona, conosciuti come “Fira de Santa Llúcia” e “Fira de Nadal a la Sagrada Família”, sono una tappa obbligata. Potrete passeggiare tra questi mercatini, assaporando le tradizionali prelibatezze spagnole come i churros e la cioccolata calda e curiosando tra le bancarelle di artigianato e regali unici. Il mite clima mediterraneo vi eviterà di infagottarvi in pesanti cappotti invernali e potrete praticare attività all’aperto come il pattinaggio sul ghiaccio nel centro della città.
Uno dei punti salienti del Natale a Barcellona è l’atmosfera festosa del Quartiere Gotico. Le strade strette e tortuose sono splendidamente decorate con luci scintillanti e presepi. Non perdete l’occasione di assistere alla famosa tradizione catalana della “Caga Tió”, un tronco che “caga” i regali per i bambini la vigilia di Natale.
Inoltre, Barcellona ospita numerosi concerti, parate e altri eventi culturali durante le festività. Potrete assistere a un concerto di Natale al Palau de la Música Catalana o godervi uno spettacolo di flamenco tradizionale. Nel complesso, Barcellona offre una miscela unica di tradizioni natalizie, un clima mite e un’atmosfera vibrante che vi scalderà il cuore durante il Natale del 2023.
Lisbona, Portogallo: Una Fuga Natalizia sulla Costa
Lisbona, la capitale del Portogallo, è una destinazione fantastica per chi cerca un’esperienza natalizia costiera. Con la sua splendida costa atlantica e le temperature invernali miti, Lisbona è una scelta eccellente per una vacanza rilassante e calda.
Le decorazioni natalizie della città sono uno spettacolo da vedere, con grandi alberi di Natale illuminati che adornano le piazze principali. La gente del posto prende sul serio le tradizioni natalizie e si possono ammirare bellissimi presepi nelle chiese e negli spazi pubblici. Non dimenticate di assaggiare il tradizionale dolce natalizio portoghese noto come “Bolo Rei” o King Cake.
Uno dei momenti salienti del Natale a Lisbona è la cena della vigilia. Molti ristoranti offrono menu speciali con specialità portoghesi come il baccalà e l’agnello arrosto. Potete anche partecipare all’usanza locale di assistere alla “Missa do Galo”, una messa di mezzanotte che celebra la nascita di Gesù.
Se volete fuggire dalla città per un giorno, fate una breve gita nella vicina città di Sintra. Conosciuta per i suoi palazzi fiabeschi e le sue foreste incantevoli, Sintra è un luogo magico da esplorare durante le vacanze.
Il clima mite di Lisbona permette di fare un giro panoramico in tram attraverso i quartieri storici o di godersi una piacevole passeggiata sul pittoresco lungomare. Che stiate sorseggiando il vino di Porto o passeggiando sulla spiaggia, Lisbona offre un’esperienza natalizia calda e accogliente nel 2023.
Atene, Grecia: Una Storica Celebrazione Natalizia
Per i viaggiatori appassionati di storia e cultura, Atene è la destinazione ideale per il Natale del 2023. Mentre la Grecia è famosa per le sue estati soleggiate, Atene assume un fascino unico durante i mesi invernali.
Iniziate il vostro viaggio natalizio visitando famosi siti storici come l’Acropoli e l’Antica Agorà. Questi antichi monumenti sono splendidamente illuminati durante le festività natalizie, creando un’atmosfera magica per i visitatori. Potete anche esplorare il Museo Archeologico Nazionale, che ospita una notevole collezione di manufatti antichi.
I mercatini di Natale di Atene, come quello di Piazza Syntagma, offrono una vasta gamma di regali, decorazioni e deliziose specialità greche. Potrete assaggiare dolci tradizionali come la “melomakarona” e il “kourabiedes” mentre fate shopping di souvenir unici.
Le tradizioni natalizie greco-ortodosse sono profondamente radicate nella cultura e si può assistere alla messa di mezzanotte in una delle chiese storiche della città. Il canto di Natale, noto come “Kalanda”, è una tradizione molto sentita in tutta la città.
Nonostante il clima più fresco, a dicembre Atene rimane relativamente mite rispetto a molte destinazioni europee. Questo vi permette di esplorare la città comodamente e di ammirare la sua ricca storia e la sua vibrante cultura.
Trascorrere il Natale ad Atene offre una miscela unica di storia, cultura e un’atmosfera festosa che riscalderà la vostra anima nel 2023.
Mentre l’Europa è spesso associata a Natali freddi e nevosi, queste tre destinazioni – Barcellona, Lisbona e Atene – offrono un’esperienza natalizia calda e memorabile. Che preferiate una festa soleggiata in Spagna, una fuga sulla costa in Portogallo o una celebrazione storica in Grecia, potrete trovare un’avventura natalizia unica che vi riscalderà e creerà ricordi duraturi nel 2023.
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Terzo giorno: castello di Sintra. Treno e dopo mezz’ora siamo già a sfondarci di pasteis. Poi decidiamo di andare a piedi fino al castello “tanto ci vogliono solo 24 minuti”, peccato che Filippo ci nasconda la percentuale di pendenza😅! Arrivati alla biglietteria non c’è nessuno, gridiamo al miracolo, paghiamo, continuiamo imperterriti a salire fino al castello nonostante tutti gli altri 10000 che salgono su con i mezzi e naturalmente noi li battezziamo dei “pappamolle”! Arrivati in cima al castello senza più energie ci mettiamo in coda, e che coda! Pioggia e coda e dopo 1 ora finalmente siamo dentro il castello e…? Indovinate? Coda! Visitiamo le stanze del castello tutti in coda…dopo 2 ore di visita, noi siamo furbi, ci rifiutiamo di fare la fila per prendere i mezzi e torniamo a piedi, tanto è in discesa! E siccome siamo anche intelligenti, non ci fermiamo nel centro di Sintra dove ci sono solo posti turistici, ma arriviamo fino alla stazione del treno nei pressi della quale troviamo alle 3 del pomeriggio una trattoria dove finalmente mangiamo tutto quello che il menù detta, escluso il baccalà perché occorre fare una pausa! Tornati con il treno a Lisbona, pioggia e allora museo, perché tanto abbiamo camminato poco, ma ricordatevi che a Lisbona anche i musei hanno le scale ripide! Finalmente ci dirigiamo al mercato per mangiare di nuovo qualcosa di super meritato, ma naturalmente avendo smesso di piovere ci andiamo a piedi “tanto ci vuole solo un’ora!”🤣 E dalle vesciche di tutti quanti è tutto…ci sentiamo domani per nuovi racconti! Nonostante tutto è stata un’altra super figata di giornata!❤️
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P.S. la gara di vesciche l’ho vinta io!🤪
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#elisaccc #lisbona #sintra #castello #vacanza #family #risate #felicità
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silfideoli · 1 year
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Mi mancava da morire quando ero a Lisbona. Avevo voglia di tornare da lui, e quella voglia non mi permise di godere a pieno della vacanza. Non sentivo altro che un gigantesco buco risucchiarmi e togliermi ogni energia.
Non fu tanto diverso il primo periodo di vita a Urbino. Cucinavo, andavo a lezione, al mercato, facevo nuove amicizie. Ma nella mia mente, come un allarme, c'era sempre luì.
Quando il bisogno di lui divenne troppo impellente ma ero fisicamente lontana iniziai a diventare un po' matta, persi un po' di razionalità. Vivevo di dubbi, incertezze, immaginari in cui non mi amava più.
La confusione tra il liberarmene e liberami ma anche aggrapparmi fu devastante. Mi sembra di aver lottato a morsi e unghiate contro me stessa. E così fu.
La luce l'ho rivista lentamente raffiorare quando ormai nemmeno la cercavo più. Il mio corpo, per qualche strana legge fisica, risalì a galla. Forse salvata da una creatura scrupolosa e impietosita.
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Buongiorno……Lisbona città meravigliosa 😉 !!!!!#holydays #vacanza #portogallo🇵🇹 #carmelopadellaro #lisbona #padellarocarmelo #loredanacapone # Belem #relaxtime (presso Lisbon, Portugal) https://www.instagram.com/p/CbhHXeQIFlx/?utm_medium=tumblr
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dichiarazione · 3 years
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Lisbona, giugno 2018: io e @giovaneanziano arriviamo nel b&b che abbiamo prenotato online, accaldati per via del viaggio, lui col gesso ad un braccio dopo essere stato coinvolto in un incidente giusto qualche giorno prima delle ferie * inserire ulteriori bestemmie che non abbiamo tirato insieme*. Arriviamo alla proprietà dopo aver seguito minuziosamente le indicazioni e il palazzo di per sé sembra abbandonato ma nonostante tutto suoniamo il campanello, una, due, tre volte ma nessuna risposta. Mentre siamo fuori dal palazzo come due stronzi che cercano di capire come muoversi si avvicina una macchina che si ferma esattamente fuori dal garage che sta accanto al portone e due uomini scendono chiedendoci se stavamo aspettando che qualcuno aprisse la porta e se per caso avevamo prenotato una stanza al b&b. Noi ci guardiamo e gli rispondiamo di si, e il ragazzo più giovane tutto contento, vedendo che Daniele ha il gesso al braccio ci offre di portare dentro la valigia. La porta del garage si apre e entriamo in questa sorta di garage/deposito/perfetta location per film dell'orrore in cui ci sono specchi, scatoloni, cose impolverate, probabilmente bambole di porcellana senza occhi e seguiamo la macchina su per una leggera salita. Nel mentre io e Daniele abbiamo la stessa faccia terrorizzata e dentro di noi pensiamo che adesso verremmo rapiti e sciolti nell'acido e addio vacanza finché l'uomo più anziano ci dice di essere il proprietario del b&b e che ci avrebbe guidati all'interno della struttura ed è una macchinetta e non la smette di parlare (poi abbiamo scoperto che faceva l'avvocato, grazie al cazzo). Alla fine, nonostante tutto, la vacanza è stata piacevole e non siamo diventati cibo in scatola ma in quel momento ci siamo cagati in mano.
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stupidaggini · 3 years
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Watch me piagnucolare perché sono settimane che vedo gente in vacanza a lisbona/porto nei posti dove volevo andare da mesi, un botto di gente sta facendo il viaggio che programmavo da maggio e io qui a ricevere email da ryanair che mi chiede come è andato il check in
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tarditardi · 3 years
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Meri in concerto a Follonica (GR)
"C'è sempre una luce se continui a fare ciò che ami", ha scritto Meri sui suoi social riguardo una importante sincronizzazione di un suo brano "Tonight". La canzone, dopo essere stato proposta da BBC Radio, forse la più importante emittente al mondo per quel che riguarda la musica, è infatti diventata la colonna sonora di un video della celeberrima attrice Vanessa Incontrada su Instagram - https://www.instagram.com/p/CP5Xa43K2N-/ -.
E non è l'unica bella notizia per la cantautrice italo-inglese in queste ore. Il 15 luglio Meri è in concerto, con la sua chitarra, a Follonica (GR), al Chiostro del Teatro Fonderia Leopolda.
Ma chi è Meri?
Meri è una cantautrice di origine inglese cresciuta in Toscana. Giramondo di natura entra in contatto con culture e lingue diverse, la sua musica la segue: contamina il pop con il ritmo del funk, la musica cantautorale con la potenza del rock, sempre con una carica adrenalinica unica e la sua voce graffiante come marchio di fabbrica.
In altre parole, è una cantautrice italo-inglese, che vive tra Bristol, dove oggi frequenta il secondo anno del BIMM (The British and Irish Modern Music), tra i più importanti college musicali al mondo e la sua Maremma.
La voce di Meri, calda e senza tempo, canta di problemi, passioni e vita vissuta, come succede sempre o quasi nei classici soul anni '60 che ascoltava da bambina. Cittadina del mondo, Meri da bambina viveva in Inghilterra, mentre l'adolescenza l'ha passata in Italia. A soli 19 anni però eccola a Lisbona, in Portogallo, dove era arrivata per una vacanza diventata poi sei anni di vita e di musica. "Suonavo ogni sera o quasi, nei locali e spesso pure ai matrimoni dei tanti britannici che frequentano da sempre il Portogallo", racconta Meri, le cui canzoni nascono sempre alla chitarra acustica.
Il suo album "Feelings", prodotto da Luca Guerrieri, con cui è nata una sinergia non comune, è uscito il 21 maggio 2021 su DVS Records Deluxe. Contiene "Tonight", canzone che è stata proposta da BBC Radio, una delle emittenti più importanti al mondo. L'album ed il singolo hanno avuto ottime recensioni da parte della critica musicale italiana.
15/7 Meri in concerto @ Chiostro del Teatro Fonderia Leopolda - Follonica (GR) Dalle 21, biglietti 6 euro https://www.adarte.18tickets.it/film/meri-concerto_2021?fbclid=IwAR0gY22MOv_2HwPW2tDqW2Le_JhAchzfqb19_6VD0dxKqOWSr8dqQsBqbX4
Meri - Feelings, l'album su Spotify bit.ly/Meri-Feelings-Album
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gloriabourne · 5 years
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The one where they got interrupted
Ormai aveva perso la cognizione del tempo.
Fissava il mare da minuti, forse ore, e non aveva più la minima idea di cosa succedesse attorno a lui.
L'unica cosa a cui riusciva a pensare era Ermal.
La decisione di fare vacanze separate - pur avendo entrambi l'estate quasi completamente libera da impegni - non era stata presa a cuor leggero. Anzi, avevano ragionato parecchio su come gestire quella situazione, su come comportarsi ora che stavano insieme (anche se in realtà nessuno a parte loro ne era a conoscenza) e che finalmente avevano entrambi del tempo libero per concedersi una vacanza.
Alla fine, nonostante a entrambi dispiacesse prendere quella decisione, avevano scelto di non trascorrere le vacanze insieme.
Ermal era partito prima per gli Stati Uniti con suo fratello, poi era stato in Grecia con degli amici, mentre Fabrizio aveva deciso di dedicarsi alla sua famiglia trascorrendo le vacanze in una graziosa villetta in Sardegna, insieme ai suoi figli ed estendendo l'invito anche a Giada.
I bambini erano stati subito felici di passare le vacanze insieme a entrambi i genitori, anche se Fabrizio e Giada avevano messo le cose in chiaro fin da subito spiegando che passare le vacanze insieme non significava che sarebbero tornati a vivere tutti sotto lo stesso tetto.
Insomma, entrambi avevano deciso di organizzarsi separatamente, anche per preservare la loro relazione di cui - così credevano loro - nessuno sapeva nulla.
Ma dopo quasi un'intera estate passata a vedersi e sentirsi solo grazie a un telefono, la situazione aveva iniziato a diventare insopportabile. Ed era stato in quel momento che Ermal aveva deciso di raggiungere Fabrizio.
"Non è poi così strano che qualcuno vada a trovare un amico in vacanza, no?" aveva detto durante una delle loro telefonate.
E così Fabrizio ne aveva parlato con la sua famiglia. Giada aveva risposto tranquillamente che per lei non c'era nessun problema, la casa era grande abbastanza per tutti, e i bambini avevano accolto la notizia con gioia.
Ed ecco che in quel momento Fabrizio se ne stava a fissare il mare, in attesa che Ermal arrivasse.
Era teso, agitato come lo era stato poche volte prima.
Sapeva che non lo avrebbe potuto salutare come meritava e come avrebbe voluto - sarebbe stato difficile spiegare la situazione alla sua famiglia - e non aveva idea di come avrebbe fatto a resistere alla tentazione di buttarsi tra le sue braccia.
Sospirò abbattuto e si voltò per rientrare in casa, e a quel punto lo vide.
Ermal se ne stava appoggiato allo stipite della porta a vetri che conduceva in giardino, e lo fissava sorridendo.
"Da quanto sei qui? Non ti ho sentito arrivare" chiese Fabrizio rimanendo immobile.
Ermal fece qualche passo verso di lui, tenendo le mani affondate nelle tasche dei jeans. "Qualche minuto. Sembravi così concentrato, non volevo disturbarti."
"Ma smettila" disse Fabrizio raggiungendolo e gettandogli le braccia al collo.
Lo strinse a sé, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo mentre Ermal gli stringeva i fianchi.
Gli era mancato così tanto.
Gli era mancato il suo profumo, il suo sorriso, la sua risata. Gli era mancato persino il suo modo esagerato di offendersi per ogni minima cosa.
"A che pensavi?" chiese Ermal a bassa voce, ancora stretto a lui.
"A te."
Ermal lo strinse un po' di più e chiuse gli occhi mentre il suo profumo gli invadeva i polmoni.
Anche lui aveva sentito la mancanza di Fabrizio, in quelle settimane. Era stato quasi insopportabile il vuoto che aveva sentito a trascorrere così tanto tempo lontano da lui.
"Mi spiace di non essere arrivato in tempo per il compleanno di Libero" si scusò Ermal scostandosi per guardare Fabrizio in faccia.
Il più grande scosse la testa. "Non importa. L'importante è che tu sia qui ora."
Ermal sorrise pizzicandogli leggermente un fianco, mentre Fabrizio si concedeva il lusso di accarezzargli una guancia e avvicinarsi a lui per baciarlo, approfittando del fatto che fossero completamente soli.
Erano a pochi centimetri di distanza quando sentirono la voce di Anita provenire dall'interno della casa.
"È arrivato Ermal!" esclamò la bambina uscendo in giardino e costringendo i due uomini ad allontanarsi.
Fabrizio gettò a Ermal un'occhiata dispiaciuta, ma il più giovane sorrise senza mostrare il minimo segno di fastidio.
Poi si voltò verso Anita, che nel frattempo li aveva raggiunti, e disse: "Ciao, principessa!"
La bambina sorrise allargando le braccia, pronta a farsi prendere in braccio da Ermal.
Fabrizio rimase a fissare la scena sentendosi quasi di troppo mentre il suo fidanzato prendeva in braccio sua figlia e la stampava un bacio sulla guancia.
Anita si sfregò una mano dove un attimo prima si erano posate le labbra di Ermal fingendosi schifata, ma poi gli allacciò le braccia al collo e appoggiò la testa sulla sua spalla.
Ermal guardò Fabrizio e sorrise. "Quanto potere ho su questa famiglia."
Fabrizio si ritrovò ad annuire. Sembrava davvero che tutti pendessero dalle sue labbra, lui per primo.
  "Questa è una delle cose che ho sempre amato delle cene a casa tua" disse Ermal, osservando il bicchiere di vino mezzo vuoto che teneva in mano.
Non era il primo della serata e probabilmente non sarebbe stato nemmeno l'ultimo.
A cena avevano bevuto più di quanto avrebbero dovuto e, dopo aver sparecchiato e lavato i piatti, avevano deciso di uscire in giardino con l'ennesima bottiglia.
Di certo il loro obiettivo non era ubriacarsi, ma in fin dei conti erano in vacanza e potevano concedersi qualche bicchiere in più.
"E io che pensavo che tu venissi a cena a casa mia solo ed esclusivamente per vedere me" rispose Fabrizio. Poi svuotò il proprio bicchiere e lo riempì nuovamente, passando la bottiglia a Ermal un attimo dopo.
Ermal riempì il proprio bicchiere - nonostante non fosse ancora del tutto vuoto - e poi posò la bottiglia a terra, sistemandosi comodamente sulla sdraio di plastica.
Fabrizio - sulla sdraio accanto - lo fissò per qualche attimo mentre cercava di sistemarsi senza rovesciare il contenuto del bicchiere.
Era bellissimo Ermal, quella sera.
Non che solitamente non lo fosse, ma quella sera sembrava esserlo un po' di più.
Le guance leggermente arrossate - un po' per il caldo e un po' per il vino - e lo sguardo lucido, ricordavano a Fabrizio la sera del loro primo bacio. Anche quella volta, salutandosi di fronte alle proprie camere d'albergo dopo la vittoria a Sanremo, Ermal aveva quella faccia. Anche quella volta avevano bevuto un po' troppo ed era stato inevitabile scambiarsi quel bacio. Un impulso dettato dall'assoluta mancanza di freni inibitori e di cui entrambi credevano si sarebbero pentiti, ma che in realtà era stato solo l'inizio di tutto.
E poi c'erano i capelli scompigliati dal vento, che a Fabrizio ricordavano tanto la sera prima della finale dell'Eurovision, quando si erano affacciati al balcone della loro camera - la camera di Fabrizio, ma in cui per tutta quella settimana aveva dormito anche Ermal - ed erano rimasti a fissare le luci di Lisbona stretti in un abbraccio.
Quella sera Ermal era così bello che Fabrizio lo avrebbe fissato anche per tutta la notte.
"Diciamo che tu sei una buona compagnia, ma se mi piace così tanto stare da te è principalmente merito del vino" replicò Ermal.
Fabrizio bevve un sorso e poi posò il bicchiere a terra, accanto alla bottiglia. "E se la prossima volta non ti facessi trovare nemmeno un goccio?"
Ermal si strinse nelle spalle mentre beveva un po' di vino e poi posò il bicchiere vicino a quello di Fabrizio.
"Ah, fai spallucce? Prima dici che a casa mia ci vieni principalmente per il vino e ora fai così? Allora non ti fa tanto schifo se manca il vino. Allora ti accontenti della mia compagnia" scherzò Fabrizio.
"Beh, non esageriamo. Dipende cosa offre la tua compagnia" disse Ermal, voltandosi verso Fabrizio e mordendosi il labbro inferiore con fare ammiccante.
Lo stava provocando e Fabrizio aveva tutte le intenzioni di cogliere le sue provocazioni.
"Non saprei. Tu cosa vorresti?"
Ermal si alzò rapidamente dalla sua sdraio e andò a sedersi sul bordo di quella di Fabrizio, mentre il romano si sollevava leggermente in modo da rimanere seduto e più vicino al compagno.
"Tu sai benissimo cosa voglio" sussurrò Ermal avvicinandosi pericolosamente a Fabrizio.
Il più grande inclinò la testa di lato, pronto finalmente a ricevere un bacio da parte del fidanzato.
Ma quando ormai le labbra stavano per toccarsi, la porta a vetri si aprì con uno scatto spingendoli a distanziarsi.
Giada uscì in giardino con la sigaretta già tra le labbra e un accendino in mano.
Sembrava non essersi minimamente accorta di loro, né di quanto fossero stati vicini fino a pochi secondi prima, ma nessuno di due aveva intenzione di rischiare.
Ermal si schiarì la voce e poi, alzandosi in piedi, disse: "Io vado a dormire. Ci vediamo domani."
Pochi secondi dopo scomparve all'interno della villetta, lasciando Fabrizio a cercare di trattenere una lunga serie di imprecazioni.
  Svegliarsi all'alba anche durante le vacanze, di certo non era tra i programmi di Fabrizio. Ma in realtà, a essere onesti, non aveva dormito affatto.
Non aveva fatto altro che fissare il soffitto e rigirarsi tra le lenzuola, con il pensiero che Ermal fosse nella stanza accanto alla sua.
Era stata di entrambi la decisione di dormire in camere separate vista la situazione e soprattutto visto che Fabrizio non avrebbe avuto la minima idea di come giustificare la cosa con i bambini. Ma dopo settimane di lontananza, per Fabrizio era davvero troppo difficile restare a dormire sapendo che Ermal era vicino a lui, ma oltre un muro.
Così alla fine non aveva chiuso occhio.
Appena il sole aveva iniziato a sorgere, si era alzato e si era diretto svogliatamente in cucina. Non aveva ancora avuto un attimo di tempo per restare con Ermal, ma nulla avrebbe potuto impedirgli di preparargli la colazione come gli piaceva fare quando si risvegliavano l'uno accanto all'altro.
Sapeva che Ermal non avrebbe dormito a lungo - ammesso che avesse dormito almeno un paio d'ore in tutta la notte - e che probabilmente si sarebbe alzato non appena avesse sentito odore di caffè nell'aria, quindi riempì la caffetteria e la mise sul fornello, dedicando poi le sue attenzioni alla scelta dei biscotti da mettere in tavola.
Aveva dimenticato di comprare i biscotti preferiti di Ermal e sapeva che odiava quelli che solitamente mangiava lui. I bambini però avevano insistito per comprare un pacco formato famiglia di Pan Di Stelle, che a detta di Ermal erano decisamente meglio.
Stava per afferrare il pacco dalla dispensa quando sentì improvvisamente un braccio stringergli la vita.
Sobbalzò sorpreso, rendendosi conto appena un secondo dopo che si trattava semplicemente di Ermal.
Si rilassò contro il suo petto e sorrise. Le braccia di Ermal erano senza dubbio il posto in cui preferiva stare in assoluto.
"Buongiorno" sussurrò Ermal al suo orecchio, chinandosi poi per lasciargli un bacio sul collo.
Fabrizio sospirò. "Buongiorno. Hai dormito bene?"
"No, per niente. Avrei dormito meglio insieme a te."
Fabrizio si girò tra le sue braccia e gli passò una mano tra i capelli. Quanto gli era mancato anche solo quel gesto così banale.
Ermal si sporse verso di lui per baciarlo, ma Fabrizio si scostò nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
"Oh, ma che fai? Non ti posso baciare?" chiese Ermal indispettito.
"Non mi sono ancora lavato i denti."
"E capirai che problema, Bizio."
Era sincero. Non era assolutamente un problema, non lo era mai stato.
Con Fabrizio non si era mai preoccupato di evitare di baciarlo appena sveglio, o cose del genere.
Fabrizio, però, sembrava di tutt'altra idea.
Senza spostarsi di un millimetro, cominciò a baciare il collo di Ermal, a mordicchiargli leggermente la pelle senza preoccuparsi di non lasciare segni.
Ermal inclinò la testa di lato, lasciandogli più spazio, e sospirò.
Da quando si erano visti, non erano riusciti nemmeno a scambiarsi un bacio e quelle attenzioni lo stavano mettendo in seria difficoltà.
Non poteva negare che Fabrizio gli fosse mancato anche fisicamente e che averlo così vicino in quel momento, dopo settimane di lontananza, lo stava tentando anche troppo.
Se solo avesse potuto, lo avrebbe trascinato nella prima stanza vuota e avrebbe fatto l'amore con lui fino a togliergli il fiato.
Ormai totalmente preso dalle attenzioni che Fabrizio gli stava riservando, Ermal lo spinse contro il bancone della cucina, finendo inevitabilmente per fargli notare l'erezione che si nascondeva dei suoi pantaloni.
Fabrizio sorrise compiaciuto, mentre la sua mano si avvicinava al bordo dei pantaloni del compagno, con il solo scopo di intrufolarsi al loro interno e dargli un po' di sollievo.
"Ti prego" mormorò Ermal.
"Cosa vuoi che faccia?" chiese Fabrizio sfacciatamente.
Vedere Ermal supplicarlo era già abbastanza divertente, ma non gli sarebbe dispiaciuto sentirlo dire esplicitamente che voleva che si prendesse cura di lui in quel preciso istante, in mezzo alla cucina.
Ermal, però, non ebbe tempo di replicare.
Poco lontano da loro, una porta si era aperta e Fabrizio - grazie al familiare cigolio che ormai aveva imparato a riconoscere - aveva capito che si trattava della camera dei bambini.
Si scostò velocemente da Ermal appena in tempo per vedere Libero entrare in cucina.
"Ciao, Lì" lo salutò Fabrizio, fingendo che fosse tutto normale.
Libero aggrottò la fronte e disse: "Ma non vi siete accorti che la caffettiera fa rumore?"
Fabrizio si precipitò verso il fornello, spegnendolo immediatamente.
"Stavamo parlando e ci siamo un po' distratti" disse Ermal, cercando di salvare la situazione.
"Doveva essere una cosa interessante se non vi siete accorti di niente" commentò Libero.
Ermal e Fabrizio si scambiarono un'occhiata, nascondendo un sorriso.
Sì, era decisamente qualcosa di interessante.
  "Non mangi?"
Ermal sollevò lo sguardo sentendo la voce di Anita. La bambina, seduta accanto a lui, lo fissava preoccupata.
In effetti, non aveva quasi toccato cibo da quando si era seduto a tavola.
"Non ho molta fame" rispose Ermal.
Non era esattamente quello il problema. Il fatto era che iniziava a essere nervoso.
Era arrivato da più di ventiquattro ore e ancora non era riuscito a dare nemmeno un bacio a Fabrizio. C'era sempre qualcuno o qualcosa che li interrompeva, ed era certo che le cose non sarebbero state diverse quella sera, visto che Claudio li aveva raggiunti.
Come se in quella casa non ci fossero già abbastanza persone.
Forse non era stata una grande idea raggiungere Fabrizio. Forse avrebbe dovuto aspettare che Fabrizio tornasse a Roma.
"Stai bene?" chiese Fabrizio, seduto di fronte a lui.
Ermal cercò di abbozzare un sorriso e annuì. Poi si alzò e disse: "Esco un attimo a fumare."
Appena uscì in giardino e l'odore del mare gli invase le narici, Ermal si sentì subito meglio. Pensava ancora che non fosse stata una grande idea raggiungere Fabrizio in Sardegna, ma almeno c'era il mare.
Il mare per lui era vita, era gioia, sarebbe sempre stato un rimedio a qualsiasi problema.
Prese una sigaretta dal pacchetto mezzo vuoto che aveva nella tasca destra, poi affondò la mano nella tasca sinistra alla ricerca dell'accendino, non trovandolo.
Probabilmente lo aveva lasciato in camera e in quel momento non aveva nessuna voglia di tornare in casa. Voleva solo restare lì per qualche minuto, a godersi il panorama e un po' di aria.
"Sicuro che sia tutto ok?"
Ermal sorrise. In fondo lo sapeva che Fabrizio avrebbe capito che qualcosa non andava e lo avrebbe raggiunto.
"Non è da te non toccare cibo" disse ancora Fabrizio qualche secondo dopo.
"Sono un po' stressato. Me lo immaginavo diverso il nostro incontro" rispose Ermal sinceramente. Non avrebbe avuto senso tenere nascosto il motivo del suo malessere.
"Lo so, mi dispiace."
"Possiamo trovare un momento per stare insieme, solo io e te? Ti prego, Bizio" disse Ermal voltandosi verso di lui.
Fabrizio sorrise teneramente, allungando una mano verso Ermal e intrecciando le dita con le sue. "Farò il possibile, amore. Intanto, però, visto che siamo soli..."
Ermal sorrise vedendo Fabrizio sporgendosi verso di lui.
Era solo un momento, pochi secondi di pace e solitudine. Avrebbero avuto giusto il tempo di un bacio, ma per il momento poteva farselo bastare.
"Ce la fai a baciarmi o devo farlo io?" mormorò Ermal, con le labbra che ormai stavano per sfiorare quelle del compagno.
Ebbe appena il tempo di terminare la frase, che Claudio uscì dalla villetta con il telefono tra le mani.
Fabrizio si allontanò di scatto, mentre Ermal sospirò frustrato attirano l'attenzione di Claudio, il quale li fissò per un attimo e disse: "Continuate pure, tanto ormai lo sappiamo tutti che non vedete l'ora di saltarvi addosso."
Poi si premette il cellulare all'orecchio e girò oltre l'angolo della casa, lasciando Ermal e Fabrizio nuovamente soli.
Rimasero in silenzio per un po' fino a quando Fabrizio trovò il coraggio di dire: "Forse non siamo stati così attenti a tenere la cosa nascosta."
"Ma dai, cosa te lo fa credere?" disse Ermal.
Si scambiarono un'occhiata e un attimo dopo scoppiarono entrambi a ridere.
Si era preoccupati inutilmente, non solo in quelle ultime ore insieme, ma anche e soprattutto nei mesi passati.
Avevano sempre cercato di tenere nascosto ciò che c'era davvero tra loro, di fingersi semplicemente amici agli occhi di tutti - soprattutto delle loro famiglie - e non era servito a niente.
Ermal si domandò per un attimo se fossero stati semplicemente poco attenti o se ciò che provavano l'uno per l'altro fosse così palese da non poter essere nascosto.
La seconda opzione era quelle a cui preferiva credere.
"Direi che questa notte puoi dormire in camera mia" disse Fabrizio.
"Ah, si dice dormire?" chiese ironicamente Ermal.
Fabrizio sorrise. Poi, senza aspettare un secondo di più, lo baciò.
Ermal si strinse a lui ricambiando il bacio, ed entrambi sentirono chiaramente la voce di Libero dire: "Era ora" e quasi contemporaneamente Anita dire: "Che schifo."
Così come un attimo dopo sentirono Giada sgridare i bambini dicendo: "Smettetela di spiare vostro padre dalla finestra."
Ma onestamente, a Ermal e Fabrizio non sembrava importare.
In quel momento avevano cose più interessanti da fare.
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Voglio Andare a Vivere a Lisbonaaa
PROMPT : Ciao! Ho un promt per voi, se vi può interessare. Sia Ermal che Fabrizio si prenderanno una pausa quest'estate. E se si fossero regalati, per i rispettivi compleanni, un viaggio a Lisbona? In modo da poter rivivere i bei vecchi tempi in quella città di cui tanto si sono innamorati.
Ciao gente! Sto arrancando in queste giornate davvero pesantine per me, però pian piano ce  la sto facendo, dai. Per cui, eccoci qui con un nuovo headcanon piccino picciò molto fluffino poco pornino insomma va beh una cosa più zuccherosa del solito perché ne ho bisogno anche io.
Quando quella mattina Ermal si sveglia, ci mette un attimo a fare mente locale di dove si trovi.
Non è tanto il corpo caldo e solido vicino al suo a disorientarlo - ormai, quella anche se rara è diventata comunque una sensazione conosciuta nonché rassicurante e ben accetta - o il respiro lento che gli sfiora una spalla nuda facendolo rabbrividire piano, quanto la luce che filtra dalle finestre che, strizzando appena gli occhi, infastidito, vede dare direttamente su una città di primo impatto sconosciuta.
Ci mette qualche secondo per elaborare, il cervello ancora mezzo addormentato, intorpidito come le sue membra da un riposo che sembra essere stato stranamente lungo, ma quando lo fa, sorride, rilassandosi contro al materasso morbido e profumato e rifugiandosi nel calore del petto appiccicato alla sua schiena
Ah, sì. 
Lisbona
La città in cui, più di un anno prima, lui e Fabrizio erano saliti sul palco dell’Eurovision con la loro canzone
Sorride al ricordo di quelle giornate, ripercorrendole con la memoria. 
Le partenze frenetiche, i viaggi avanti e indietro, i mille aerei, le risate per girare la cartolina, le strade di Porto e quelle di Lisbona
L’ansia da palcoscenico, l’agitazione, la paura di non farcela, lo stress, ma anche i momenti piacevoli, gli scherzi, i sorrisi, le conoscenze fatte e la gioia nel constatare che le persone avevano colto il loro messaggio.
Tutto, nel suo cervello, sembrava essere stato mescolato in un’unica grande giornata lunga una settimana, una sorta di gigantesco fermo immagine indelebile nel suo cuore e nella sua mente
Ma c’erano momenti che spiccavano da soli, in quella marasma di suoni, colori e parole, di attimi e di sensazioni.
Tipo il bacio che si erano scambiati nella stanza d’albergo che poi era diventata loro, e non solo quella di Fabrizio.
Oppure la prima notte che avevano passato insieme lì, accoccolati l’uno tra le braccia dell’altro, parlando e parlando e parlando
Il sorriso che Fabrizio gli aveva rivolto per calmarlo prima di salire sul palco, le sue mani che si erano strette alle proprie e la sua bocca che aveva formulato un “Andrà bene” anche se, Ermal poteva sentirlo, pure lui stava tremando e subendo la pressione che avevano sulle spalle da settimane ormai, mediatica e non
Mani che poi aveva intrecciato di nuovo con le sue quando avevamo terminato, una volta tornati dietro alle quinte.
E poi l’aveva abbracciato, tirandoselo contro e stringendoselo forte, il suo profumo che l’aveva avvolto quanto le sue braccia.
Sorride al ricordo, sentendo il cuore battere più forte ora come allora, e osserva distrattamente il braccio solido e tatuato che lo cinge, ora nudo, contrariamente a quella serata.
Con la punta delle dita, per non svegliare Fabrizio, inizia lentamente a percorrere i contorni di quei disegni inchiostrati, un pigro sorriso che gli si stende sulle labbra in automatico
Ah, Lisbona.
La città dove un anno e mezzo prima avevano partecipato all’Eurovision e dove, per tanti motivi, avevano lasciato il cuore
In qualche modo, la sentivano un po’ loro come città, visto tutto quello che ci avevano condiviso: in fondo, una parte della loro attuale relazione era stata costruita proprio lì, tra le strade sconosciute che però sapevano di libertà e del piacere di poter camminare stando vicini e sfiorandosi le mani senza che nessuno prestasse loro troppa attenzione
Era stato bello ed Ermal era grato a quella esperienza, a quella città, e a qualunque cosa li avesse portati a quello
Grato e innamorato di quel posto, che per loro aveva quindi una sorta di significato speciale dato che aveva ampliato e consolidato una volta per tutte il loro legame romantico
E per questo, Ermal si era ripromesso di tornare
Desiderava riesplorare quei posti, rivedere quelli già conosciuti e scoprirne di nuovi, sempre in compagnia di Fabrizio
Difatti, una sera di diversi mesi prima, mentre la data del compleanno di Fabrizio si avvicinava, si era trovato a guardare nella galleria del telefono le foto di quel periodo e subito una scintilla gli si era accesa nel cervello: quale miglior regalo se non una vacanza in quella città?
Una, tra l’altro, ben più che meritata vacanza
Dato che sia lui che Fabrizio avrebbero preso un periodo di pausa durante l’estate, perché non approfittarne per recuperare il tempo sottrattogli precedentemente dai tour e dai millemila impegni che, ovviamente, non collidevano e li tenevano solo sempre più separati
Sarebbe stato stupido non farlo
E poi, Fabrizio avrebbe apprezzato il gesto
Altre idee, non ne aveva.
O era quello, o era un qualche marchingegno da cucina, ma il secondo non gli sembrava molto romantico come regalo 
E ok, lui non è uno che fa chissà quali eclatanti gesti di romanticismo e sdolcinerie varie, ma non serviva di certo rendere il tutto più zuccheroso del necessario
Fabrizio avrebbe capito da solo il perché di quella scelta
Un ritorno all’inizio, un dolce rivivere quegli attimi senza però sentire l’ansia della competizione, solo godendosi una romantica e decisamente meritata  vacanza
Nel giro di un paio di giorni, aveva organizzato e prenotato sia i voli che l’hotel, scegliendo lo stesso in cui avevano alloggiato durante l’Eurovision dato che conosceva solo quello e non aveva voglia di passare ore a cercarne un altro
E poi, era carina l’idea di tornare proprio lì
Dopotutto a Fabrizio piaceva così tanto lo Skybar perché negarglielo no?
Si era tenuto il segreto fino al giorno del suo compleanno, in cui gli aveva poi mostrato una foto loro a Lisbona
“Ti ricordi questo periodo?” aveva chiesto, sorridendo e guardandolo sorridere a sua volta mentre annuiva
Erano stesi a letto, nudi, abbracciati e avvolti dalle coperte scompigliate
Avevano appena finito di fare l’amore, per l’ennesima volta in quella giornata. Sembravano non averne mai abbastanza ma come dargli torto quando erano settimane quelle che dovevano colmare?
“Certo che me ‘o ricordo” aveva replicato Fabrizio stringendogli appena di più il braccio attorno alle spalle e attirandolo a sé per baciargli piano il capo “So vecchio ma ancora ce l’ho la memoria” aveva scherzato 
“Mh ho qualche dubbio su questo” aveva scherzato di rimando, beccandosi un leggero pizzico al fianco che l’aveva fatto sobbalzare e ridere “Comunque, sarebbe bello tornarci non trovi?”
Per un secondo, Fabrizio l’aveva squadrato.
Aveva una faccia strana, anche se Ermal non aveva capito perché
Non aveva di certo fatto o detto qualcosa di male
“Si, sarebbe bello” aveva risposto infine Fabrizio, mollando la pelle dell’interno guancia che nel frattempo aveva mordicchiato nervosamente “perché?”
“Beh” Ermal si era sporto, tirando fuori dal comodino i biglietti aerei e la prenotazione, sorridendogli, appena rosso in viso “Buon compleanno”
Fabrizio, di nuovo, per un attimo non aveva reagito
Era rimasto immobile, osservando i pezzi di carta nella sua mano come se fossero scritti in geroglifico e non in italiano, la sua espressione completamente neutra, come se stesse processando qualcosa di cui però non riusciva a capacitarsi
Ci mancava solo di vedergli scritto in fronte Fabrizio.exe
Ermal aveva atteso, inizialmente pensando che Fabrizio stesse elaborando lo shock della cosa e che da un momento all’altro gli avrebbe sorriso di gioia, ma più i secondi passavano più il tempo sembrava dilatarsi e più lui iniziava a sentirsi a disagio, oltre che preoccupato
Alla fine, dopo qualche secondo di stallo, si era schiarito la voce, sentendo una morsa fastidiosa alla bocca dello stomaco 
“Qualcosa non va?” aveva domandato, incerto, cercando di tenere però la voce salda e ferma
E solo allora, Fabrizio si era riscosso
Finalmente, il suo viso si era aperto in un sorriso delicato e gentile, ma stranamente anche un po’ colpevole
“Nun c’è niente che non va” l’aveva rassicurato “è un regalo bellissimo, davvero. Solo...” aveva detto, allontanandosi con gentilezza da lui per alzarsi, andando poi a frugare nel suo armadio 
Era nudo, ma non se ne era curato
Ermal ne aveva approfittato per osservare la sua schiena ampia, le spalle larghe e forti, e il culo, beh, sodo. Le cosce tornite e le gambe abbronzate e atletiche, rifacendo poi il percorso al contrario fino alla sua nuca, i capelli ancora più scompigliati del solito
L’aveva guardato, chiedendosi però cosa mai stesse facendo mentre frugava lì dentro
la confusione è in agguato
Fabrizio ne era riemerso qualche giacca dopo, con in mano una busta, cosa che gli aveva fatto reclinare il capo, mentre l’altro tornava indietro e si sedeva sul bordo del letto, tendendogliela
Perplesso, una rughetta di concentrazione in mezzo agli occhi, Ermal si era tirato su e l’aveva presa
Girandola, aveva notato che c’era scritto, nella traballante grafia di Fabrizio “Per Ermal”
“Per me?” aveva chiesto, alzando un sopracciglio “Ma la devo aprire?”
Fabrizio aveva annuito e lui non aveva perso tempo, stracciando la carta bianca
Due secondi dopo, si era ritrovato a fissare con incredulità un semplice biglietto che recitava “Buon Compleanno dal tuo Bizio” quasi incomprensibile da quanto era scritto male (avrebbero dovuto dargli una laurea ad honorem in interpretazione linguistica, nel senso che quegli scarabocchi dovevi interpretarli per dargli la forma di delle parole e ormai lui conosceva la Biziografia così bene da poterci pubblicare un libro anzi parecchi libri) e quelli che erano palesemente dei biglietti aerei per, beh, Lisbona. E una prenotazione per... beh, il Tivoli.
Si erano, inconsapevolmente, regalati la stessa cosa.
La stessa vacanza, probabilmente dovuta alla stessa idea
Per un secondo, Ermal aveva sentito gli occhi pizzicare dalla commozione: non solo Fabrizio riteneva quel luogo importante quanto lo riteneva lui,  ma si era anche prodigato per fargli quella sorpresa.
Lui, che non riusciva mai a nascondergli nulla, che poteva leggere ormai come un libro aperto
Si era impegnato per non dire nulla, per organizzare tutto come regalo di compleanno 
Era una cosa che, per quanto in fondo banale, lo faceva sentire come l’uomo più fortunato sulla faccia del pianeta
“Volevo aspettare per dartelo” aveva spiegato Fabrizio, osservando il suo viso, le mani che si tormentavano l’una con l’altra “Ma visto che le cose stanno così, ce dobbiamo organizzà”
Ermal aveva sorriso, tirandosi su “Sì, ci dobbiamo organizzare” aveva acconsentito “Ma intanto grazie.  Mi hai fatto un bellissimo regalo” aveva mormorato, sporgendosi poi per baciarlo, perché le parole in quel caso non sarebbero servite ad esprimere quel sentimento tanto profondo che sembrava partire direttamente dalla sua anima, mentre Fabrizio rispondeva “Prego. Anche tu me ne hai fatto uno bellissimo”
Ripensando alla scena, un risolino gli scappa, leggero
Si spande nell’aria pigra e immobile della camera d’hotel, spegnendosi fortunatamente prima di arrecare fastidio a Fabrizio che, ancora dormiente, si stringe appena di più a lui
Alla fine, dopo un po’ di giri, erano riusciti ad annullare alcuni dei biglietti aerei e, per loro fortuna, essendo che le prenotazioni dell’albergo erano state fatte più o meno nello stesso periodo, erano riusciti a unirle in qualche modo, prolungando così il loro soggiorno e spiegando il disguido a un gentilissimo receptionist che fortunatamente li aveva aiutati a sistemare il tutto
E quindi, la mattina precedente, mentre le luci dell’alba ancora non coloravano il cielo, si erano imbarcati sull’aereo per Lisbona, eccitati come due bambini il giorno di Natale.
Dopo aver depositato le valige in hotel erano usciti
Erano andati al mare, poi avevano cenato in un lussuoso ristorante sulla riva dello stesso, mangiando, bevendo vino e chiacchierando, e poi avevano girato per le strade ricoperte di luci e colori, godendosi la brezza fresca della sera e tendosi la mano, la luna alta nel cielo che sembrava l’unica silenziosa testimone di quei gesti
Tornati poi nella loro stanza, si erano baciati, dolcemente
Si erano spogliati, senza fretta, godendosi ogni istante di quegli attimi, e poi si erano esplorati, con le bocche e con le mani, mille volte e poi ancora una di più, i loro corpi caldi che si erano stretti e poi uniti, quasi fusi insieme
Si erano presi il loro tempo, facendo tutto con calma, isolati in quella bolla lontano dal mondo e dalle loro preoccupazioni, per una volta liberi da qualsiasi pensiero.
Alla fine, si erano addormentati, esausti ma felici, le loro membra che ancora creavano un intreccio indissolubile che si confondeva con le lenzuola e il buio della notte, apparentemente impossibile da sciogliere
Ora, alla luce del giorno, guardando le pareti intonse Ermal riesce ancora a sentire l’eco dei gemiti di quella notte, e quasi gli pare di sentire i loro sospiri rincorrersi sotto al letto e tra i comodini, i loro nomi che sembrano essere impressi ovunque: sulle lenzuola, sui cuscini, sulla bocca e sulla pelle altrui.
“Ermal?”
Sorride quando sente quel suono provenire da dietro di lui, forte e chiaro, non un ricordo ma una realtà attuale
“Bizio” risponde subito, rigirandosi nella sua stretta per guardarlo in faccia mentre Fabrizio sbadiglia, stropicciandosi poi gli occhi.
“Buongiorno” scherza appena, posandogli un buffetto leggero sul petto 
“Buongiorno” replica Fabrizio, voltandosi a sua volta a guardarlo con un leggero sorriso sulle labbra 
“Dormito bene?” gli domanda ed Ermal annuisce, soddisfatto
Si sente impigrito, come succede quando dorme molto dopo lunghi periodi di dormite brevi e per nulla riposanti, ma ora come ora non gli importa che quel torpore gli formicoli addosso e che la sua pelle sia calda e sudata, quasi come se avesse la febbre, anche se non sente alcun dolore: non ha fretta, per una volta non ce l’ha davvero
Fabrizio lancia una rapida occhiata fuori, strizzando gli occhi per la luce quasi accecante, perplesso di vederla così
“Quanto abbiamo dormito?” gli domanda ed Ermal per tutta risposta scrolla le spalle, rigirandosi per allungarsi a prendere il proprio telefono
“Un bel po’“ dice, dopo aver osservato l’ora, aggrottando la fronte “Sono quasi le tre” commenta, anche se stupito a sua volta 
“Le tre?” ribatte Fabrizio, strabuzzando appena gli occhi “Ammazza oh, me cojoni dell’aver dormito!” esclama, facendo scoppiare a ridere Ermal che, lentamente, si riaccoccola su di lui
“Chissenefrega” sbadiglia, soddisfatto “Ce lo possiamo permettere, ora come ora” gongola, guardandolo poi annuire da sotto in su, la testa poggiata sul suo petto
“Già, in effetti...” concorda Fabrizio “Che facciamo oggi?” gli chiede, ed Ermal, di nuovo, scrolla le spalle
“Non saprei. Possiamo anche rimanere tutto il giorno a poltrire a letto” scherza prima di dire “No, non lo so. Che dici, andiamo al mare? Oppure potremmo andare a vedere quel posto, sai, te lo ricordi no, quello dove-”
Man mano che parlano, le proposte prendono forma
Proposte che prevedono tappe già viste e tappe inesplorate, i programmi che si dipanano e diventano vaghi ma pieni di possibilità che sì, per una volta, possono davvero concedersi di esplorare e considerare
In fondo, pensa Ermal sorridendo mentre guarda e ascolta Fabrizio parlare di un ristorante di cui non ricorda il nome ma che aveva visto il giorno prima sulla strada percorsa, quella è la loro vacanza ed è giusto che se la godano
La loro vacanza romantica, in qualche modo, in quella città che gli ha dato tanto e di cui si sono innamorati, esattamente come si sono innamorati l’uno dell’altro
Ah, Lisbona
La città da scoprire e rivedere in ogni suo angolo, lasciando altri ricordi, altre dolci memorie, riassaporando quelle vecchie e godendosi quelle nuove, lontano da tutto e da tutti, solo concentrandosi su di loro, per innamorarsi ancora più di prima e una volta in più di quello che entrambi sanno essere il compagno di una vita
E per una volta, per farlo hanno davvero tutto il tempo del mondo.
E quindi, eccoci qua. Questa volta ho voluto fluffare, spero che vi sia piaciuto!
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2 settembre 2001! 22 anni sono passati e devo dire la verità, per quanto pelatone sia veramente un personaggio unico, sono più convinta oggi di quel sì che 22 anni fa…ma perché mi fa ridere, perché ancora mi serve l’acqua nel bicchiere, non mi apre più la portiera ma l’acqua sì, perché è la mia parte razionale, perché è la goccia che scava la pietra e crea pertugi, perché è il mio pelatone figo! E posso dire sì, lo voglio ❤️
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#elisaccc #pelatone #anniversario #lisbona #vacanza #family #risate #felicità
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aitan · 5 years
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Sono stato rapito da Lisbona tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
La prima volta ci sono stato poco prima dell’incendio del Chiado che cominciò a segnare un cambio e un ammodernamento della facciata della città.
Confronto i miei diari con le notizie della rete e ricostruisco che era l’88. Mi trovavo a Madrid per scrivere i primi capitoli della mia tesi di laurea e un bel giorno decisi di concedermi una vacanza dalla baldoria e dai bagordi turistici della movida spagnola. Pochi anni dopo, io e i miei amici degli ASA (Abusivi Spazi Acustici), avremmo cantato: “Fuggirò a Lisbona / Mi verranno a cercare”…
Arrivai alla Estação do Oriente di mattino presto, in pullman, ed ebbi subito l’impressione di trovarmi altrove. L’Europa, dopo gli anni ’70, stava diventando tutta uguale: stessi negozi, stesse metropolitane, medesimi centri commerciali e stessi manifesti pubblicitari a imbrattare i muri e le menti. Ma il Portogallo no, il Portogallo nella sua dignitosissima povertà non era così, si trovava altrove e ti faceva sentire in un posto differente da tutto il resto che veniva prima e dopo. Eri arrivato alla fine dell’Europa e di fronte all’estremo del fronte occidentale, e lo sentivi anche nell’aria che respiravi. Nessuno fuori da Lisbona e zone collegate conosceva ancora i Madredeus, e Wim Wenders non aveva messo ancora mano a Lisbon Story. La città non era stata ancora invasa da catene di fast food e multisale. Ogni quartiere aveva una sua personalità ben definita e i bar, le librerie e le salumerie erano popolate da persone del posto che erano in confidenza con i proprietari. Di turisti ce n’erano ben pochi; tanto più in comparazione con le orde di stranieri che assalivano Madrid.
Ci sono tornato più di una volta in Portogallo, fino al ’94, poi ho cominciato ad avvertire che qualcosa stava cambiando: i tram e i ristoranti erano affollati di stranieri (me compreso, of course), aumentavano i discopub e spuntavano dappertutto finti locali tipici dove ascoltare il fado, bere una bica, seguire le orme di Tabucchi, immaginarti Pessoa o mangiare pastéis de nata tra copas de moscatel e azulejos.
Quell’anno a Lisbona mi sono anche innamorato di un amore che mi ha fatto parlare portoghese per più di dieci anni, ma in Portogallo non ci sono più tornato. Avevo paura di confrontarmi con i miei ricordi.
Oggi leggo che Lisbona è una delle città più gentrificate d’Europa e del mondo. Sento parlare di una città e di un Paese invasi da capitali stranieri. È scoppiato il Lisboome il Portogallo non sarà di certo più lo stesso, non sarà se stesso e sarà lo stesso di tanti altri luoghi di questo piccolissimo villaggio globale.
Neanche io sono più lo stesso, ma sono assalito da una profonda nostalgia che ha il sapore dolce e salato delle acque del Tago e delle lacrime compiaciute e strazianti di un fado suonato in un localaccio del Bairro Alto. Se non avessi paura delle parole maiuscole parlerei di Sehnsucht e di Saudade.
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maximumdante · 6 years
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METAMORO!AU- On the road, pt.1
Siamo a metà ottobre, hanno entrambi concluso i rispettivi tour, ma non rimarranno a casa a lungo.
Esatto, finito l’Eurovision avevano pensato che durante il loro periodo di pausa avrebbero potuto concedersi una settimana di vacanza da qualche parte in Europa. Insomma, una tipica vacanza tra amici.
“Come no, tra amici. Perché questo siamo, giusto?” Pensa Ermal.
Durante il loro soggiorno a Lisbona si era reso conto di provare molto di più per il compare, qualcosa di decisamente più forte dell’amicizia e molto più profondo di quello che aveva sempre visto come amore fraterno.
 E ciò lo aveva spaventato parecchio. Lui si era sempre e solo sentito attratto dalle donne, perché Fabrizio lo faceva sentire a quel modo?
Di conseguenza sperava che passare l’estate lontano da lui avrebbe riportato tutto alla normalità.
Ovviamente,  il cuore come al solito fa un po’ gli pare.
Coraggio Ermal, si dice. E’ solo una settimana, puoi resistere. Sarai così impegnato a guardarti intorno che forse ti dimenticherai di concentrarti su Bizio.  
Peccato che il destino la pensi diversamente.
Una volta arrivati a Praga, iniziano le sorprese: nonostante avessero prenotato due camere singole, scoprono che per un qualche errore del sistema di prenotazione è stata assegnata loro un’unica camera, con letto MATRIMONIALE .
 Ermal vorrebbe sotterrarsi. Loro due nello stesso letto?
 Non esiste.
 Fabrizio invece la prende sul ridere, in fondo può succedere. E gli assicura che quando dorme non russa. Non troppo, almeno. Più tardi, mentre un Fabrizio accaldato dal viaggio si chiude in bagno per farsi una doccia, Ermal ne approfitta fingendo di aver dimenticato a casa l’adattatore di corrente per correre giù alla reception.
 Deve assolutamente farsi dare un’altra camera.
Ma ovviamente l’albergo è al completo.
Va bene, si dice lui. Devono passare a Praga appena due notti. Può resistere. Si assicurerà che staranno in camera il meno possibile.
La vacanza non sta iniziando nel migliore dei modi, ma prova a farsi forza pensando che da domani di sicuro si divertiranno un mondo, a fare i cretini per strada e a cercare di rimorchiare delle ragazze del posto
Insomma,  le cose potevano solo migliorare, GIUSTO?
Questa era un po’ la sinossi, le basi diciamo. Spero vi sia piaciuto come inizio, se siete interessate a un eventuale seguito, la prossima parte riguarderà la visita di Praga, e naturalmente sarà più lunga. Ovviamente, per Ermal la (dis)avventura è solo agli inizi. Ma ho pensato all’happy ending, don’t worry. ;) 
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