#tre tre de solie
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" Il volto del colonialismo inglese si rivelò in tutta la sua brutalità in Sudafrica. I bianchi si erano impadroniti dell'88 per cento delle terre, mentre i neri, con la Legge sulla terra dei neri, il Natives Land Act, del 1913, avevano perso ogni diritto di proprietà. Fu l’inizio della politica razzista di segregazione dei neri in “riserve per gli indigeni”. Ma siccome questo processo non funzionò, nel 1948 fu introdotto il sistema dell'apartheid. Nel 1949 furono proibiti i matrimoni misti e nel 1950 la popolazione fu catalogata secondo quattro gruppi razziali: bianchi, indiani, gente di colore e neri, con questi ultimi relegati in bantustan. Almeno tre-quattro milioni di neri furono segregati con la forza in queste zone loro riservate. Mentre ai neri che rimanevano, per ragioni di lavoro, in zone “bianche”, era vietato accedere a scuole, locali pubblici, mezzi di trasporto, riservati ai soli bianchi. I leader del movimento anti-apartheid, tra i quali Nelson Mandela, furono condannati all'ergastolo. Ma la repressione del governo non riuscì a soffocare la ribellione degli africani. Sia i lavoratori sia gli studenti neri diedero vita a una serie di scioperi e di manifestazioni che lentamente fece entrare in crisi il sistema dell'apartheid. La svolta avvenne nel 1990 quando il primo ministro Frederik De Klerk annunciò in Parlamento la rimozione della messa al bando del Congresso nazionale africano e il rilascio dei prigionieri politici. Dopo ventisette anni di carcere, Nelson Mandela fu liberato. Nel 1994 si svolsero le prime elezioni su base non razziale e, il 10 maggio, Mandela divenne il presidente del Sudafrica. Anche qui le Chiese dei bianchi, tanto cattoliche quanto anglicane e protestanti, appoggiarono in larga maggioranza il sistema dell'apartheid. Ma un piccolo gruppo profetico, composto dall'arcivescovo cattolico di Durban, Denis Hurley, dal pastore della Chiesa riformata Beyers Naudé e dall'arcivescovo anglicano Desmond Tutu, guidò la resistenza dei neri contro l’apartheid. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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Sabías que Johann Sebastian Bach sufrió inmensas pérdidas personales a lo largo de su vida? Primero perdió a su pequeña hija, luego a tres de sus hijos y, más tarde, a su esposa.
Tras estas tragedias, se volvió a casar con Anna Magdalena, pero el dolor no cesó: juntos perdieron cuatro hijas más y tres hijos. En total, Bach perdió a 11 amados hijos.
Estas experiencias llevaron a muchos investigadores y admiradores de su obra a preguntarse: ¿Cómo pudo Bach afrontar tales devastadoras pérdidas? ¿Cómo pudo seguir respirando, cómo pudo su corazón seguir latiendo después de tanto dolor? Y, lo más importante, ¿cómo pudo seguir componiendo música? Cantatas, suites para violonchelo, misas, conciertos... la música más bella que el mundo haya escuchado jamás.
La respuesta a estas preguntas se encuentra en la profunda fe de Bach. Al final de cada partitura, siempre escribía "Soli Deo Gloria" ("Gloria sólo a Dios"), y al comienzo anotaba "Señor, ayúdame". Para Bach, componer no era solo un acto artístico, sino también un acto de devoción. Su música era, en esencia, una oración continua, una conversación entre el hombre y Dios.
Así, cuando escuchamos la música de Bach, no solo estamos disfrutando de una maestría musical sin igual, sino también participando en un diálogo espiritual. La música de Bach trasciende las notas y melodías, convirtiéndose en un puente entre lo terrenal y lo divino. Esta combinación de arte y fe es lo que le permitió a Bach superar las tragedias personales y crear obras que siguen inspirando y conmoviendo al mundo entero.
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Rammarico di natura letteraria
La casa editrice milanese Coliseum è vissuta sei soli anni: dal 1986 al 1992. L’aveva fondata il poeta Nanni Cagnone, il cui poema Vaticinio figurava nel programma del mio primo esame di Lingua e letteratura italiana. Pubblicava testi rari e preziosi, in una veste grafica elegante e ricercata. Io ne possiedo soltanto tre: Armi senza insegne, dello stesso Cagnone; Difesa della poesia, di Percy Bysshe Shelley (il marito della Mary, quella che si è inventata Frankenstein); Per Louis De Funes, di Valére Novarina. E spero sempre, quando giro per bancarelle e mercatini, di trovarne alcuni. Perché purtroppo è andata così: i libri che ho ripudiato o che non ho acquistato quando ero ragazzo mi interessano adesso. Forse proprio perché non si trovano più.
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Cellini e la sfida della fusione, forchette, pentole e padelle per realizzare il Perseo.
Il Perseo bronzeo di Benvenuto Cellini si trova in piazza della Signoria a Firenze da oltre 500 anni.
Era apparso dinnanzi agli occhi dei fiorentini sotto la Loggia dei Lanzi nel 1554 per volere di Cosimo I de' Medici, secondo duca di Firenze e primo Granduca di Toscana.
La fusione in bronzo fu per l'artista una sfida senza eguali.
Di norma, nell’antichità, le statue in bronzo venivano realizzate assemblando i diversi pezzi dell’opera fusi separatamente, per poi saldare il tutto e livellare i bordi tramite limatura.
L’uso della fusione di un oggetto in un unico blocco, portò gli artisti a sperimentare tale tecnica anche con statue di varie dimensioni e dalle posizioni complesse.
Il Perseo è l’esempio più celebre di questi esperimenti, costituita da soli tre pezzi: la testa di Medusa, il corpo dell’eroe e il corpo del mostro sotto i suoi piedi.
Il Cellini stesso, ci spiega, nella sua biografia, come la realizzazione lo abbia messo a dura prova per un concatenarsi di problematiche pratiche durante la fusione.
Prima le febbri dell’artista (causate dall’esalazione dei metalli), poi i fuochi della fornace quasi spenti a causa di un temporale, infine l’insufficienza di stagno della lega di fusione.
Per la statua di Perseo, alta più di 5 metri, furono necessari 18 quintali di metallo!
Quest’ultimo problema, portò l’artista a dover rimediare a tale mancanza con un’idea astuta, ovvero impiegò tutte le stoviglie della bottega ed anche alcune delle cucine di Palazzo Vecchio, completando così la colatura.
Cellini si vide costretto a sacrificare nella fusione anche il proprio personale servizio di vasellame e posateria!
Il risultato di tante peripezie fu una fusione quasi perfetta, tanto da stupire lo stesso Cellini; solo alcune parti, infatti, vennero rifatte (precisamente il piede destro e parte dello stinco) ed altre solo da sistemare e definire.
La statua, iniziata nel 1545, venne esposta in Piazza della Signoria nel 1554, dopo 9 anni di tentativi e migliorie.
Quest'opera resta ancora oggi un dono pubblico e magnifico, in bella vista di chiunque transiti liberamente, giorno e notte, nei pressi di Piazza della Signoria.
Perseo, Benvenuto Cellini, Loggia dei Lanzi, Firenze
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La casa natale di Gabriele D'Annunzio (Pescara)
Gabriele D'Annunzio nasce nel 1863 in una famiglia della buona borghesia di una Pescara fatta di tre vie, "colorata" e ricca di persone avventurose dove è appena iniziata la demolizione della fortezza.
È un ragazzo fortunato già a partire dal cognome D'Annunzio che è quello suo di nascita a seguito di una formale adozione del padre Francesco Paolo che cambiò il suo cognome da Rapagnetta a D'Annunzio.
Nasce come giornalista, ma nella sua vita ha fatto tantissime cose, definirlo solamente in un modo sarebbe riduttivo "poeta-soldato", "il vate"...
Spesso si firmava come "lu sguazzon di Porta Nuova" proprio per ribadire il suo attaccamento alla città d'origine.
"Porto la terra d'Abruzzi, porto il limo della mia foce alla suola delle mie scarpe, al tacco dei miei stivali"
Era legatissimo al cibo della tradizione abruzzese, come i parrozzi di D'Amico fatto di arance abruzzesi, che gli riportavano alla mente la quotidianità gioiosa di quel tempo, la piazza del mercato, la banda che suonava, le persone che si affacciavano dalle finestre per vedere quella gioia.
Un altro esempio è la breve poesia composta in dialetto abruzzese dopo aver ricevuto in dono dal suo amico Acerbo una porchetta con la crosta dorata:
La purchetta d'or
"Mi sci mannate scta purchette d’óre
che certe te l’ha cotte San Ciatté
che s’arrecorde, Giàcume, de me
che jéve a ffa’ a pretàte e a ffa’ l’amore.
Ma, dimme, chi ci’ à mésse sctu sapore
de «Córse Gabbriele Manthoné»?
Ah, Giacumìne, nen sacce pecché
mentre che magne, me piagne lu córe.
Sunéve, la duméneche, la bbande.
Li Piscarise, ’nghe lu piatte ’n mane,
currévene a cumpràrsene ’na fette.
Che è e che nen è? ’Na cósa grande!
’Nu bbéne che lucéve da lundane!
S’avé’ffacciate Donna Luisette".
Ha dato il nome ad un sacco di cose, per fare solo qualche esempio: "vigile del fuoco", "tramezzino", "automobile"...
I suoi rapporti con il Duce Benito Mussolini non furono realmente buoni per varie ragioni tra le quali la promessa mai mantenuta fatta dal Duce di donare ai legionari di Fiume del denaro per sostenerli, quei soldi vennero utilizzati invece per finanziare la Marcia su Roma.
Mussolini per "liberarsene" fece costruire il Vittoriale dove D'Annunzio poteva sperimentare qualunque cosa volesse.
Tra l'altro piccola curiosità:
Il saluto tra i due in un incontro suonò diversamente rispetto al suo vero significato in quanto, mentre il Duce lo salutò chiamandolo "soldato dell'aria" essendo D'Annunzio anche aviatore, D'Annunzio rispose in dialetto abruzzese e per definirlo "soldato veloce" in quanto bersagliere disse "lesto fante" e per chiedere chi fossero le altre persone che si era portato chiese "anche loro sono fur fanti?".
D'Annunzio era anche appassionato cavallerizzo, il suo primo cavallo si chiamava Aquilino, la cui stalla fa parte del percorso di visita.
La passione dei cavalli la riprende dal padre con cui aveva un rapporto conflittuale:
"M'é vicino e m'é lontano,
é fatto della mia sostanza
e m'é sconosciuto".
Dal 1927 la casa natale di D'Annunzio, salvatasi per miracolo dalle bombe della Seconda Guerra Mondial, divenne luogo monumenale nazionale ed il percorso di visita venne stabilito da D'Annunzio stesso.
Si racconta che dietro la sua casa ci fosse un roseto bellissimo.
La descrizione della sua casa la possiamo ricavare dal Notturno, opera che scrisse quando perse un occhio e conseguentemente per lui fu un periodo di eterna notte e sfruttò quel tempo per guardarsi dentro. L'opera venne scritta dal poeta su delle strisce di carta lunghissime preparate dalla figlia Renata.
A seguito di questo incidente si fece chiamare anche l'orbo veggente.
All'età di soli 16 anni risale la sua prima raccolta di poesie Primo vere scritta in stile carducciano.
Ma per diffondere questa composizione fece credere fosse stata scritta da un giovane poeta morto caduto da cavallo poco dopo aver completato l'opera, ciò comportò l'acquisizione del libro da parte di tante persone e così decise di smentire ciò che aveva detto e di riattribuirla a sé stesso.
Infatti proprio D'Annunzio è stato l'uomo che ha fatto conoscere al mondo Pescara, quella sconosciuta città di tre vie.
Il perché dell'affermazione di tanti poeti all'epoca è principalmente la mancanza di dischi musicali, i poeti erano quegli idoli che a giorno d'oggi sono i cantanti.
Tornando alla visita salendo le scale per raggiungere il primo piano si può notare una mattonella di ceramica raffigurante D'Annunzio opera realizzata dall'amico Basilo Cascella.
D'Annunzio faceva parte del Cenacolo michettiano di Francavilla insieme ad altri geni talentuosi dell'epoca in varie arti come la pittura, la scultura,...
Infatti all'interno della casa ci sono vari bronzetti e sculture in pietra dell'amico Costantino Barbella rappresenti principalmente donne e dettagli ed emozioni della gente comune abruzzese e non.
Come i "Su su", "L'nomastico del nonno", "Canto d'amore", il busto di una donna olandese con il merletto, il ritorno del soldato...
È bene specificare che nella casa tutto ciò che è decorativo (quadri, ritratti ed altre opere) sono originali, mentre gli oggetti necessari per la vita quotidiana vennero rubati dopo la Seconda Guerra Mondiale (sedie, tavoli, letto...) e riprodotti fedelmente sulla base di fotografie.
La visita ad ogni stanza è accompagnata da qualche verso del Notturno.
Salotto:
"Soffro la mia casa
fino al tetto, fino al
colmigno, come se le
avessi fatto le travature
con le mie ossa, come
se l'avessi scialbata
col mio pallore.
La prima stanza è
deserta. La felicità
d'una volta non vi lasciò
se non coltelli affilati
per dilaniarmi".
Studio:
"La seconda stanza
è deserta. Ci sono i libri
della mia puerizia e
della mia adolescenza.
C'è il leggìo musicale
del mio fratello emigrato.
C'è il ritratto di mio padre
fanciullo col cardellino
posato sull'indice teso".
Camera del Poeta e del fratello:
"Nella terza stanza
c'è il mio letto bianco;
c'è il vecchio armadio
dipinto, con i suoi specchi
appannati e maculati;
c'è l'inginocchiatoio
di noce dove mi sedevo
in corruccio e rimanevo
ammutolito, con una
ostinazione selvaggia,
per non confessare che
mi sentivo male".
Camera della zia Maria:
"Nella quarta stanza
c'è il piccolo Gesù di cera
dentro la sua custodia
di cristallo; c'è la Madonna
dalle sette spade; ci sono
le imagini dei santi e
le reliquie raccolte
dalla sorella di mio padre
santamente morta; e ci
sono le mie preghiere,
quelle del mattino così dolci,
quelle della sera ancòra più
dolci, che per rientrare
nel mio cuore mi sfondano
il petto come se fossero
divenute le armi dell'angelo
implacabile".
Camera dei genitori:
"Tre gradini salgono
alla quinta stanza,
come tre gradini d'altare.
È piena d'ombra,
sotto la volta arcuata.
Rimbomba. Il cuore batte
le mura con l'urto cieco
del destino. Il vasto letto
la occupa, dove fui concepito
e generato. Credo di udire
dentro di me le grida
di mia madre che, quando
nacqui, non penetrarono
le mie orecchie sigillate".
Nella seconda stanza sul soffitto è raffigurata Enea dell'Eneide di cui il giovane D'Annunzio era fissato, affresco fatto realizzare dal padre come regalo per il decimo compleanno del figlio Gabriele D'Annunzio appunto.
Nella stessa stanza si possono notare anche degli spartiti musicali composti dall'amico Francesco Paolo Tosti e le cui parole erano di D'Annunzio il suo paroliere.
Basti pensare che questa è la seconda coppia compositore-paroliere più celebre della storia della musica mondiale e di quella italiana.
Comunque è evidente che con gli amici aveva legami molto più forti rispetto a quelli che aveva con i suoi fratelli.
La sua persona venne presa di ispirazione anche in Giappone da Yukio Mishima come eroe che non si fa abbattere da nulla e conseguentemente anche da Gō Nagai il creatore di Jeeg robot d'acciaio.
In altre stanze troviamo oltre a vari ritratti anche l'opera La Nave, il calco del viso e della mano del poeta, una collezione degli abiti realizzati e indossati dallo stesso D'Annunzio, infatti abiti e profumi li creava lui per sé.
Altra curiosità: ha inventato la scarpa con il tacco invisibile dentro per sembrare più alto.
Bisogna comunque specificare che al tempo l'Abruzzo delle colline e del mare narrato e rappresento da D'Annunzio e gli altri amici del Cenacolo michettiano pieno di gioia e colori era diverso dall'Abruzzo al di là delle montagne rappresentato invecein maniera triste da Patini.
Infine l'ultima stanza visitabile conserva oggetti e vestiti del periodo da soldato e bisogna ribadirlo che Gabriele D'Annunzio ha sì vinto la guerra ma l'ha vinta non con le bombe bensì con la testa e per mezzo della propaganda e del volantinaggio.
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Non so nulla di castlevania ma leggere i tuoi rant sulla serie di netflix mi ha invogliato a giocarci
Se non è di disturbo, mi potresti indicare da quale gioco dovrei iniziare?
Awww, questa è una delle cose migliori che qualcuno potrebbe dirmi 😂 sì l'unica nota positiva di NFCV è che ti fa capire quanto siano divertenti i giochi che scimmiotta 😬
Allora! Ci sono tre stili di gioco:
Classic: i giochi 2D usciti tra gli anni '80 e '90. Questi sono i tuoi tipici platformer Nintendo Hard, dove i controlli sono limitati, hai solo la frusta e qualche subweapon a disposizione, e il platforming ti farà piangere l'anima. Hanno comunque il loro fascino se ti piace una sfida tosta e se sei pratic* con i platformer dell'epoca. Tra tutti i giochi, ti consiglio:
Castlevania 1, molto semplice nella struttura e un'ottima introduzione allo stile in generale;
Castlevania 3, o meglio Akumajou Densetsu perché per l'amor del cielo gioca la versione giapponese che è difficile ma non cattiva come quella americana: questo è il gioco su cui NFCV in teoria si basa, uno dei più amati dal fandom, e ha un gimmick carino dove puoi scegliere i tuoi alleati e i livelli a cui giocare;
Super Castlevania IV, famoso per avere la frusta a 8 direzioni quindi più approcciabile;
Rondo of Blood, difficilino ma interessante, anche qui puoi decidere che percorso prendere e puoi sbloccare un secondo personaggio. Molto più importante, è il gioco che precede direttamente Symphony of the Night, e verrà adattato in Nocturne 😬
Metroidvania: i giochi 2D usciti negli anni 2000. Lo stile più famoso per i fan più giovani, reso iconico da SoTN. Sono quei giochi dove esplori tutto il castello, trovi armi nuove da equipaggiare, aumenti di livello come in un RPG, e sblocchi muove mosse/poteri che ti permettono di accedere a più aree. Sono inoltre parecchio più facili e plot heavy dei classici. Tra tutti i giochi, ti consiglio:
Symphony of the Night, ovviamente :P è il Castlevania per eccellenza, un classicone al giorno d'oggi. Ha qualche difettuccio qua e là, ma lo trovo comunque avvincente. È il gioco che ha reso Alucard un'icona e ha dato una storia tragica a Dracula.
Aria of Sorrow, che prende tutti i difettini dei giochi precedenti e li lima per un'esperienza pulitissima. Il gimmick che lo contrassegna è che puoi ricevere anime dai mostri che uccidi.
Portrait of Ruin, molto sottovalutato in mia opinione :P è molto carino, né facilissimo né difficilissimo, e come C3 ruota attorno al gimmick di avere un partner con te (sempre l* stess* lol). Tecnicamente è il sequel di Bloodlines, che non ho menzionato, ma non c'è bisogno che ci giochi.
3Dvania: giochi in 3D che tentano di replicare lo stile Metroidvania ma con severe limitazioni. Qua devo ammettere che non ho giocato a tutti i giochi, solo ai due per PS2: Lament of Innocence e Curse of Darkness.
A me non è piaciuto molto Lament, ma ad altri sì quindi de gustibus 😂 ha una struttura più alla Megaman, dove scegli tu la progressione. È uno dei pochi giochi post-SoTN dove controlli un Belmont, e quindi la tua arma principale è la frusta. Atmosfera resa estremamente bene per un gioco del 2003, level design memorabile, ed è la origin story di tutta la timeline.
Curse è il mio gioco preferito della serie e credo che ormai se ne siano resi conto tutti 😂 aggiusta quasi tutto quello che non mi era piaciuto in Lament e ha una storia molto, molto intrigante per me. E ho adottato Hector e Isaac come miei figli e odio NFCV con la forza di mille soli per come ha massacrato i miei ragazzi 💖 ha un gameplay loop innovativo e uno stile di combattimento divertente, al prezzo di un level design molto più piatto. Tecnicamente il sequel di C3, ma basta che tu sappia chi sia Trevor lol.
Okay, dopo tutta questa pappardella :P tl;dr:
se te la senti di provare i classici, inizia con SCIV è il più facile di tutti, poi RoB per apprezzare ancora di più la storia di SoTN. Se non ti piacciono, passa direttamente a SoTN e AoS, che sono relativamente facili e beginner-friendly. Dopodiché, prova i giochi che ti ho menzionato a seconda di quali ti attirano di più. Poi, se la serie ti piace davvero, provi anche quelli che non ho menzionato.
Divertiti e spero che ti appassioni anche tu ❤ mi fa molto piacere che i miei rant ti abbiano incuriosito!
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Benedetto Marcello (1686-1739) Salmo Cinquantesimo a Tre. Alto, Tenore, e Basso. Con Violette. Miserere mei Deus, &c. (vv 3-5) O d'immensa pietà (S.650) Estro poetico-armonico. Parafrasi sopra li secondi venticinque salmi. Tomo ottavo. [Venice: Domenico Lovisa, 1726]
Salmo XXXXX
Versetto 3 - (alto e tenore) Sì, mi lavi per sempre, e torni all’alma Quel ch’ornarla solea primo candore Or che la rende il mio peccato impura.
Versetto 4 - (soli e coro) Abbastanza comprendo il grande eccesso Del mio delitto; e innanzi agli occhi ogn’ora Stammi de’ falli miei l’orrendo aspetto.
Versetto 5 - (soli e coro) Te solo offesi, e in faccia a te peccai; Quindi nell’osservar le tue promesse Sarai scoperto un Dio giusto e fedele; E vincerai tua causa a giudicarti.
[Girolamo Ascanio Giustiniani (1697-1749) after Psalm L]
_ Benedetto Marcello, – Der 50. Psalm - Aus "Estro Poetico-Armonico" (Venezia 1726). Schola Cantorum Basiliensis. René Jacobs (1980, Deutsche Harmonia Mundi – 1C 065-99 899)
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Quanto non va la nostra relazione:
Il tuo orgoglio è più importante di quanto mi ami. Voglio una persona che mi ami da impazzire, non che metta qualsiasi cosa prima di me.
Te stesso in primis, la tua famiglia.
Se stai con me sono io la tua famiglia.
Non puoi pretendere di stare sempre buttato a casa dei tuoi e continuare ad essere il bambino di 12 anni che li aiuta. Vivi in un'altra casa, occupati di quella casa, di quella dei tuoi impareranno ad occuparsene da soli. A partire dal giardino fino al muratore. Sei talmente attaccato morbosamente che non riesci a portarti neanche i vestiti. Ti ho liberato un armadio, messo a disposizione una scrivania e tu continui a tornare a casa anche solo per la doccia.
Una persona che convive, cosa che stiamo facendo da ormai quasi tre anni, si impegna a stare la maggior parte del suo tempo "libero" nella casa in cui vive con l'altra persona convivente e a dividersi i compiti.
Tu se non ci sono io, resti a casa tua, non riesci neanche a dire vabbè lei è uscita mi cucino qualcosa da solo, no la prima opzione è sempre la mamma che ti fa trovare pronto.
Io sostanzialmente è come se vivessi sola, tant'è che per ora che non ci sei l'unica cosa che mi ha dato fastidio è il freddo del materasso accanto al mio, per farti capire l'apporto che dai alla nostra vita relazionale.
Per non parlare del comportamento infantile che hai non parlandomi così de botto. Ma poi per cosa? Io mica l'ho capito sai. Non voglio credere che te la sia presa perché giovedì sera sono uscita e venerdì non sono venuta a cena a casa tua, sarebbe davvero ridicolo, anche se in effetti è in linea con il tuo attaccamento morboso alla tua famiglia con la quale non devo farti sfigurare (anche qui sei dalla loro parte e non dalla mia).
Così non va e non può andare, ritengo di meritare una persona che mi ami, che impazzisca d'amore per me, non che mi dia per scontata e a cui do quasi fastidio.
Questa settimana in silenzio è l'emblema di quanto poco io sia importante per te.
Se ci tieni davvero fammi ricredere, perché ho bisogno che tu mi faccia delle dimostrazioni d'amore, altrimenti non ho voglia e tempo per stare con una persona che non mi ama.
Elena Mesti
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Sabías que Johann Sebastian Bach sufrió inmensas pérdidas personales a lo largo de su vida? Primero perdió a su pequeña hija, luego a tres de sus hijos y, más tarde, a su esposa.
Tras estas tragedias, se volvió a casar con Anna Magdalena, pero el dolor no cesó: juntos perdieron cuatro hijas más y tres hijos. En total, Bach perdió a 11 amados hijos.
Estas experiencias llevaron a muchos investigadores y admiradores de su obra a preguntarse: ¿Cómo pudo Bach afrontar tales devastadoras pérdidas? ¿Cómo pudo seguir respirando, cómo pudo su corazón seguir latiendo después de tanto dolor? Y, lo más importante, ¿cómo pudo seguir componiendo música? Cantatas, suites para violonchelo, misas, conciertos... la música más bella que el mundo haya escuchado jamás.
La respuesta a estas preguntas se encuentra en la profunda fe de Bach. Al final de cada partitura, siempre escribía "Soli Deo Gloria" ("Gloria sólo a Dios"), y al comienzo anotaba "Señor, ayúdame". Para Bach, componer no era solo un acto artístico, sino también un acto de devoción. Su música era, en esencia, una oración continua, una conversación entre el hombre y Dios.
Así, cuando escuchamos la música de Bach, no solo estamos disfrutando de una maestría musical sin igual, sino también participando en un diálogo espiritual. La música de Bach trasciende las notas y melodías, convirtiéndose en un puente entre lo terrenal y lo divino. Esta combinación de arte y fe es lo que le permitió a Bach superar las tragedias personales y crear obras que siguen inspirando y conmoviendo al mundo entero.
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"Eran iguales a los ojos de todos. Incluso a los ojos de su madre pero para ella había una diferencia abismal. Se había enamorado de George el día que llegó a hogwarts. Justo un año antes del torneo de los tres magos cuando su tía Dolores Umbridge había tramitado su custodia y ella había tenido que dejar sus estudios en Castelobruxo e incorporarse a Hogwarts. Él y su uniforme de quidditch. Él y esa sonrisa... Sí, ella estaba enamorada de George Weasley, ella siendo una Slytherin y una Umbridge solo para variar..."
Juno Solis, fanfic.
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Copa Barrabás 2024 al rojo vivo
Se jugó la sexta jornada en el campeonato de índor fútbol Barrabás 2024, en donde los aficionados pudieron disfrutar de tres partidazos de lujo, los equipos participantes pugnan por conseguir un cupo para acceder a la siguiente etapa. Goleada La jornada inició con el choque protagonizado por Borrero vs Juveniles que terminaría en goleada. Sería un triunfo por 10 a 3 para el cuadro de Charasol, que doblegó a los de El Tambo con tantos de César Gutiérrez (4 goles), Ángel Tenezaca (doblete), Fabián Vargas, Alexis Cambizaca, Darwin Calle, Leonardo Dávila. Descontó para Juveniles: Carlos Solis (3 goles). Batacazo La gran sorpresa de la noche la dio RIVCA, donde el cuadro debutante conseguiría una impensada victoria por 6 a 3 sobre el actual vicecampeón Tiffozi con las anotaciones que aportaron Raúl Crespo y Jaime Rivera (2 goles cada uno), Darwin Peralta y Erick Ortiz. Para Tiffozi marcarían: Albenis García (2 goles) y Alex León. A pesar del regreso de una de sus figuras Ángel Pereda, quien viene de una lesi��n, el vicecampeón no pudo hacer nada ante el juego y la garra demostrada por el equipo vencedor. Golpe de superioridad La fecha se cerró con el choque protagonizado por Santos y Terribles. Dando un verdadero golpe de autoridad y gracias a la soberbia actuación de su guardameta Francisco León, el equipo “santo” vencería por 3 a 1 con tantos de Alejandro Ochoa, Byron Tenecela y César Esquivel. Descontó para Terribles Sebastián Ortega. Cabe anotar que el equipo “azul grana” sufrió la ausencia de Nelson Bustos y Francisco Rosales. Séptima fecha: Este viernes se darán partidos muy interesantes, ya sea por la urgencia de los equipos de salir de una mala posición o por la posibilidad de meterse en la pelea por un cupo a la otra fase. A las 19:30 CD Biblián saldrá en busca de un resultado positivo ante un P. H. A. que inició mal el torneo con dos derrotas consecutivas al igual que su rival de turno. Por su parte a las 20:30 Apocalipsis enfrenta a Click´s; y a las 21:30 el duelo más atractivo de la jornada será protagonizado por Azogues Junior vs M. Q. B´s., quienes llegan optimistas luego de ganar sus últimos partidos. Video Resumen Read the full article
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Calcio, Serie A: sintesi e risultati della 33esima giornata
Calcio, Serie A: sintesi e risultati della 33esima giornata. Genoa-Lazio (0-1) La Lazio vince di misura a Genova, provando a dare continuità alla vittoria dello scorso turno contro la Salernitana e ad alimentare le speranze di un posto in Europa. Decide il match, poco dopo l'ora di gioco, la rete di Luis Alberto, l’uomo più chiacchierato della settimana tra i biancocelesti. Ci pensa proprio lo spagnolo a correggere in rete l’assist a centro area di Kamada. Cagliari-Juventus (2-2) Finisce 2-2 tra Cagliari e Juventus. La squadra di Ranieri va in vantaggio nel primo tempo grazie a due penalty trasformati da Gaetano e Mina. Nel secondo tempo, i bianconeri si gettano all'attacco con quattro attaccanti in campo e riescono prima ad accorciare le distanze con una punizione di Vlahovic, e poi a pareggiarla nel finale grazie all’autogol di Dossena sul cross di Yildiz. Empoli-Napoli (1-0) L'Empoli batte il Napoli 1-0 e conquista tre punti fondamentali in ottica salvezza. Decide un gol di Cerri di testa al 4' su assist dalla destra di Gyasi. La squadra di Nicola controlla bene il campo nel primo tempo, approcciando meglio alla partita rispetto alla squadra di Calzona. Nella seconda frazione, il Napoli prova ad attaccare ma senza convinzione ed incisione, consentendo all'Empoli di difendersi senza problemi. Verona-Udinese (1-0) Coppola segna nel recupero e decide la partita al Bentegodi e consegna all'Hellas tre punti pesantissimi nello scontro salvezza contro l’Udinese. Un match ricco di palle inattive in cui alla fine la spuntano i gialloblu. L'Udinese ha nel primo tempo una palla gol con Lucca, nella ripresa rete annullata a Pereyra per fuorigioco. Questa sconfitta inguaia i friulani che restano bloccati ad un solo punto in più dal terzultimo posto. Sassuolo-Lecce (0-3) Lo scontro salvezza tra Sassuolo e Lecce vede trionfare i salentini che si impongono al Mapei per 3-0, avvicinandosi sensibilmente alla salvezza. Dopo soli 11 minuti Gendrey batte Consigli con un preciso colpo di testa su punizione di Oudin. Al 15' arriva il raddoppio di Dorgu con un piatto da pochi passi su assist di Gallo. I giallorossi trovano il poker con il preciso rasoterra di Piccoli in contropiede. Torino-Frosinone (0-0) Finisce senza reti la sfida fra Torino e Frosinone. Nel secondo tempo gli ospiti provano ad andare in vantaggio, ma peccano di precisione sotto porta. Un paio di occasioni per parte nel corso del match, ma non bastano per spezzare l'equilibrio. In classifica la squadra di Di Francesco aggancia l'Udinese al 17esimo posto, mentre il Torino si avvicina, seppur di poco, al Napoli. Salernitana-Fiorentina (0-2) La Fiorentina ottiene la prima vittoria esterna in campionato del suo 2024 e ritrova il successo in Serie A dopo più di due mesi. La resistenza della Salernitana crolla al minuto 80, quando Kouamé svetta altissimo e, di testa, corregge in rete il cross di Ranieri. A tempo scaduto arriva anche la rete di Ikoné. Manca ormai soltanto l'aritmetica per la retrocessione della Salernitana. Monza-Atalanta (1-2) Match dai ritmi non particolarmente entusiasmanti, ma comunque ricco di emozioni. L'Atalanta, dopo il vantaggio nel finale del primo tempo con De Ketelaere, comincia con il piglio giusto la ripresa. Il Monza appare meno brillante rispetto alle sue migliori prestazioni. Gli ospiti trovano il raddoppio con Tourè al termine di un perfetto contropiede. Maldini accorcia le distanze nel finale e sfiora il pareggio. Roma-Bologna (1-3) All'Olimpico la squadra di Thiago Motta vince la sfida Champions contro la Roma e sale a +7 sui giallorossi. La sblocca El Azzouzi prima del quarto d'ora in rovesciata. Prima dell'intervallo traversa colpita da Saelemaekers, poi raddoppia Zirkzee. Ad inizio ripresa entra Azmoun e la riapre, Saelemaekers fa 3-1 al 65' e regala tre punti al Bologna. De Rossi non perdeva in campionato da due mesi e mezzo. Milan-Inter (1-2) Proprio nel derby contro il Milan, l’Inter vince partita e scudetto, il 20esimo della propria storia. Battuti i rossoneri di Pioli con i gol di Acerbi nella prima frazione e il raddoppio di Thuram a inizio ripresa. Inutile la rete di Tomori a 10 minuti dalla fine. Nel recupero il derby viene macchiato dal nervosismo: rosso a Theo, Dumfries e Calabria. Sesto derby vinto di fila per Inzaghi (e perso da Pioli). Lo scudetto della seconda stella nerazzurra arriva con 5 turni di anticipo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Claire Denis
Claire Denis, regista e sceneggiatrice brillante e contemporanea, che ha diretto le più grandi star del cinema francese, rappresenta un faro di sapienza e maestria nella settima arte.
Nei suoi lavori crea connessioni tra il post-colonialismo e la globalizzazione, analizzando la fenomenologia umana, spesso, a partire dalle sue caratteristiche sessuali.
L’Africa, con i suoi spazi dilatati e la sua luce, e l’immigrazione nel continente europeo, con il suo drammatico impatto sulle difficoltà della vita quotidiana, sono stati spesso i suoi riferimenti tematici.
Nata a Parigi il 21 aprile 1948, è cresciuta in Africa, suo padre era amministratore civile presso le colonie francesi. Ha frequentato le scuole elementari camerunesi, somale, gibutiane e burkinabé. Ammalatasi di poliomielite all’età di dodici anni, era tornata in Francia curarsi, continuando la sua formazione presso il Lycée de Saint-Germain-en-Laye, dove ha scoperto le magnificenze del cinema, soprattutto quello giapponese.
Dopo una laurea in Lettere e una in Economia, ha avuto un breve matrimonio con un fotografo con cui lavorava.
Quando si è separata si è trasferita per un po’ in Africa, dove ha lavorato come regista presso Télé Niger. Rientrata in Francia è stata assunta dal dipartimento di ricerca dell’Office de Radiodiffusion Télévision Française.
Mentre studiava all’Institut des hautes études cinématographiques, ha realizzato i suoi primi cortometraggi e documentari.
Fondamentale è stata l’esperienza come assistente di registi come Constantin Costa-Gavras, Wim Wenders e Jim Jarmusch.
Il suo primo lungometraggio, Chocolat, del 1988, è stato in concorso al Festival di Cannes. La storia è quella di una donna che torna in un piccolo presidio francese del Nord del Camerun, dove aveva trascorso gran parte della sua infanzia, per rendersi conto di quanto la società fosse cambiata esteriormente e di quanto certi comportamenti fossero stati tramandati alle persone che erano rimaste.
Nel 1990 è uscito S’en fout la mort, ambientato nella banlieue parigina, sulla vita di alcuni immigrati di origine africana, coinvolti in un giro di combattimenti di galli e di scommesse clandestine. Si inizia a palesare, nello stile e le tematiche a lei care, l’aggiunta di violenza da noir e l’interesse per il corpo che prenderanno sempre più definizione nei lavori successivi.
Nel 1991 ha fondato la sua società di produzione, Les films de Mindif.
Tre anni dopo è uscito J’ai pas sommeil, ispirato alla storia vera di un serial killer, film struggente e disperato in cui ancora una volta racconta la solitudine, il desiderio d’amore e la morte tra quelli che ha definito “i tanti apartheid quotidiani“.
Nel 1996 Nénette et Boni ha vinto il Pardo d’oro al Festival di Locarno. Il film racconta la vita di un fratello e una sorella che vivono soli a Marsiglia. Lei è decisa a dare il neonato in adozione, lui rapisce il piccolo nel disperato tentativo di ridare vita a una famiglia.
Nel 1999 ha realizzato Beau travail, girato a Gibuti, un altro dei paesi della sua infanzia in cui mette in scena una storia di potere e morte all’interno della Legione straniera. Nel film, alla presenza totale e magnetica del paesaggio si sovrappone il suo occhio di donna che descrive un mondo maschile secondo coordinate lucide e acute.
Sono seguiti film che mescolano sesso e cannibalismo, persone bianche e nere, ripulsa e desiderio, come Trouble every day con Vincent Gallo e Cannibal Love – Mangiata viva che rappresenta l’apice della sua estetica post-moderna, dove sangue è pienezza e il corpo è desiderio e fonte di sazietà.
Vendredi soir, del 2003, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
La sua filmografia è continuata con diversi altri apprezzati lavori, tra cui L’amore secondo Isabelle, del 2017, con Juliette Binoche che è stato candidato a vari premi, César, European Film Award e Best European Film.
Per Avec amour et acharnement è stata insignita dell’Orso d’argento per il miglior regista e Stars at Noon le ha portato il Grand Prix al Festival di Cannes.
Ha girato praticamente un film ogni due anni, compresi diversi documentari.
È apprezzata dalla critica mondiale per la sua ricerca sobria ma appassionata che mette in rapporto il gioco delle relazioni interpersonali con la costruzione dello spazio, il valore espressivo della luce, lo sguardo sui corpi e sul loro equilibrio emotivo.
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¿Cuál fue el resultado del último partido entre el Atlético de Madrid y el Mallorca?
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¿Cuál fue el resultado del último partido entre el Atlético de Madrid y el Mallorca?
Resultado partido Atlético de Madrid vs Mallorca
El Atlético de Madrid se enfrentó al Mallorca en un emocionante partido que mantuvo a los aficionados al borde de sus asientos. El encuentro, que se llevó a cabo en el estadio del Atlético, fue muy esperado por ambos equipos y sus seguidores.
Desde el inicio, el Atlético de Madrid mostró su dominio en el campo, controlando el balón y creando oportunidades de gol. Sin embargo, el Mallorca no se quedó atrás y demostró una defensa sólida que mantuvo el marcador en cero durante gran parte del partido.
Fue en la segunda mitad cuando el Atlético logró romper la defensa del Mallorca y marcar el primer gol del partido, para alegría de sus seguidores. Sin embargo, el Mallorca no se rindió y continuó luchando, buscando igualar el marcador.
El partido llegó a su fin con una victoria para el Atlético de Madrid, que se llevó los tres puntos gracias al gol marcado en la segunda mitad. A pesar de la derrota, el Mallorca demostró un gran rendimiento en el campo, mostrando que es un equipo digno de tener en cuenta en futuros encuentros.
Los aficionados del Atlético celebraron la victoria de su equipo, mientras que los seguidores del Mallorca animaron a su equipo a seguir trabajando duro para lograr buenos resultados en los próximos partidos. Sin duda, este encuentro dejó a todos los espectadores con ganas de más emoción y acción en los próximos partidos de la temporada.
Marcador último encuentro Atlético de Madrid Mallorca
El Atlético de Madrid tuvo un encuentro emocionante en contra del Mallorca que culminó con un marcador apasionante. El último encuentro entre ambos equipos dejó a los fanáticos al borde de sus asientos, con una intensa competencia en la cancha. Los jugadores del Atlético de Madrid demostraron su destreza y habilidad futbolística, enfrentando al Mallorca con determinación y estrategia.
El marcador final de este encuentro reflejó el esfuerzo de ambos equipos en el terreno de juego. Los aficionados del Atlético de Madrid celebraron la victoria de su equipo, mientras que los seguidores del Mallorca reconocieron el desempeño de sus jugadores a pesar del resultado. Los momentos clave del partido mantuvieron la emoción viva, con jugadas impresionantes y goles que mantuvieron a la audiencia expectante.
El Atlético de Madrid logró imponerse en este encuentro contra el Mallorca, demostrando su calidad como equipo y su compromiso con la victoria. Cada gol anotado fue celebrado con entusiasmo por los seguidores del equipo, que disfrutaron de una jornada llena de emoción y adrenalina. Sin duda, este partido quedará en la memoria de todos los que presenciaron la intensa rivalidad entre el Atlético de Madrid y el Mallorca.
Ganador último juego Atlético de Madrid Mallorca
El Atlético de Madrid ha logrado una impresionante victoria en su último encuentro contra el Mallorca. El equipo colchonero demostró su dominio en el campo, dejando claro por qué son uno de los equipos más fuertes de La Liga.
Desde el pitido inicial, el Atlético impuso su ritmo de juego, controlando la posesión del balón y creando numerosas oportunidades de gol. Los jugadores mostraron una gran coordinación y determinación en cada acción, lo que les permitió mantener la presión sobre el Mallorca durante todo el partido.
El gol de la victoria llegó en un momento crucial del encuentro, gracias a una brillante jugada colectiva que culminó con un disparo certero al fondo de la red. La afición en el estadio estalló en júbilo, celebrando el gol que aseguraba los tres puntos para su equipo.
La defensa del Atlético también brilló en este partido, manteniendo al Mallorca a raya y evitando cualquier intento de remontada por parte del equipo rival. Los jugadores mostraron solidez en la retaguardia y estuvieron atentos para desbaratar cualquier peligro que se presentara.
Con esta victoria, el Atlético de Madrid continúa en lo más alto de la tabla de La Liga, consolidando su posición como uno de los principales contendientes al título. Los aficionados están emocionados por el rendimiento de su equipo y confían en que seguirán cosechando éxitos en lo que resta de la temporada.
Goles último partido Atlético de Madrid Mallorca
En el último partido del Atlético de Madrid contra el Mallorca, el equipo madrileño logró una impresionante victoria con varios goles que emocionaron a los aficionados. El partido se disputó en el estadio Wanda Metropolitano y desde el inicio se vivió una intensa competencia por parte de ambos equipos.
Los goles del Atlético de Madrid no se hicieron esperar, con extraordinarias jugadas y una gran coordinación entre los jugadores. El primer gol llegó en los primeros minutos del partido, demostrando la determinación y la habilidad del equipo local. A lo largo del encuentro, el Atlético de Madrid mantuvo el control del balón y supo aprovechar las oportunidades para marcar más tantos.
El Mallorca, por su parte, también mostró un desempeño destacable, con jugadas de ataque y defensa que mantuvieron la emoción en el campo. Sin embargo, no lograron igualar el marcador ante la firmeza del Atlético de Madrid.
Al final del encuentro, el Atlético de Madrid se consagró como el ganador indiscutible, dejando a los aficionados con un sabor de victoria y celebración. Los goles del último partido contra el Mallorca quedarán en la memoria de los seguidores, que celebraron cada tanto con pasión y entusiasmo.
Resumen encuentro Atlético de Madrid Mallorca
El Atlético de Madrid se enfrentó al Mallorca en un emocionante encuentro que dejó a los fanáticos al borde de sus asientos. El partido tuvo lugar en el estadio Wanda Metropolitano y ambos equipos dieron lo mejor de sí en el campo de juego.
Desde el inicio, el Atlético de Madrid mostró su dominio en el partido, controlando la posesión del balón y creando múltiples oportunidades de gol. El Mallorca, por su parte, luchó con determinación y defendió con ferocidad, manteniendo el marcador sin goles durante la primera mitad.
Sin embargo, en la segunda mitad, el Atlético de Madrid logró romper la defensa del Mallorca y anotó dos goles decisivos que encaminaron la victoria. Los jugadores del Atlético mostraron su calidad y determinación en el campo, logrando superar a un Mallorca que nunca bajó los brazos.
Al final del encuentro, el marcador reflejaba una merecida victoria para el Atlético de Madrid, que consiguió los tres puntos en juego y se mantiene en la lucha por los primeros puestos de la clasificación. Por su parte, el Mallorca demostró su espíritu de lucha y entrega, a pesar de la derrota.
En resumen, el encuentro entre el Atlético de Madrid y el Mallorca fue un emocionante espectáculo de fútbol donde el equipo madrileño se impuso con autoridad, dejando a sus aficionados satisfechos y optimistas de cara a los próximos desafíos en la temporada.
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Impresa del Messina che si impone in casa dell’Avellino - VIDEO
Continua la serie positiva del Messina al quinto risultato utile consecutivo, la squadra di mister Modica ottiene la seconda vittoria consecutiva in casa dell’Avellino. Modica conferma il 4-2-3-1 e schiera Fumagalli in porta, Lia e Ortisi esterni in difesa, Manetta e Dumbravanu centrali; centrocampo con Frisenna e Franco e dietro l’unica punta Plescia il trio Emmausso, Zunno e Ragusa. L’Avellino parte forte e al 5’ sfiora il vantaggio con Patierno, ma Fumagalli si oppone. Al 25’ il Messina passa in vantaggio grazie ad una rete di Manetta che in area avellinese si comporta come un attaccante. L’Avellino risponde con un tiro da fuori di Patierno. In chiusura del primo tempo, al 45’, è sgarbi che tenta la via del gol, ma ancora una volta Fumagalli sventa il tentativo. Nel secondo tempo al 56’ ci prova da fuori Emmausso. Al 58’ Cionek di testa in area peloritana sfiora il pareggio. Clamorosa l’azione al 65’ di Plescia lanciato solo danti al portiere mette clamorosamente fuori il pallone. L’Avellino cinge d’assedio l’area messinese e al 79’ con un colpo di testa di Marconi sfiora il pareggio. Il Messina soffre, ma sa mantenere il risultato e conquista tre punti preziosi contro una delle squadre favorite per la vittoria del campionato. Grande carattere di tutta la squadra e sangue freddo in diverse occasioni fanno in modo che il Messina oggi sia a soli tre punti dalla zona play-off, mentre la zona play-out diventa un ricordo. Sognare qualcosa di più della salvezza non è soltanto un’utopia. Tabellino: Avellino-Messina 0-1 Avellino: Ghidotti, Tito, D'Ausilio (68' Rocca), Patierno (68' Marconi), Sgarbi (68' Gori), Cancellotti (54' Ricciardi), Rigione (46' Dall'Oglio), Armellino, De Cristofaro, Cionek, Frascatore. A disposizione: Pane, Pizzella, Russo, Mulè, Pezzella, Gori, Llano, Liotti. Allenatore: Pazienza. Messina: Fumagalli, Dumbravanu, Manetta (72' Civilleri), Lia, Frisenna, Emmausso (88' Luciani), Zunno (67' Scafetta), Franco (88' Giunta), Ortisi, Plescia (72' Firenze), Ragusa. A disposizione: Pina, Zona, Signorile, Cavallo, Rosafio, Crisafulli, Fumagalli J.. Allenatore: Modica. Arbitro: Rinaldi di Bassano del Grappa. Marcatori: 25' Manetta (M). Read the full article
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