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Come Crescere su YouTube - Tecnica degli Shorts
Come Crescere su YouTube! Se vuoi diventare un creator di successo su YouTube è importante capire come crescere velocemente.
Come Crescere su YouTube?YouTube è una piattaforma in continua crescita, con milioni di utenti che pubblicano e visualizzano video ogni giorno. Come Crescere su YouTube – La Tecnica degli Shorts Se vuoi diventare un creator di successo su YouTube, è importante capire come crescere velocemente e fare 100 iscritti al giorno. Un modo per raggiungere questo obiettivo è utilizzare gli shorts, ovvero…
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO PRIMO - di Gianpiero Menniti
'DIO È MORTO'
L'espressione è di Nietszche.
Ma non è irriverente.
Per il pensatore tedesco Dio muore perchè la modernità non ha più bisogno del soprannaturale, soverchiata dalla scienza e dalla tecnica che propongono un nuovo paradigma di verità nella conoscenza.
Ma è anche il riflesso paradossale della coerenza di fede: se il mondo è favola...
«Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: quale mondo ci è rimasto? forse quello apparente?... Ma no! col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!». - Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli [1887].
Appunto: la promessa di affermare la verità, promessa che gli uomini compiono in nome di Dio, impone che la scoperta di un mondo apparente induca a non mentire e a proclamare la tragica verità del Dio che non è più tra gli uomini.
Questo è il '900.
E l'unico modo che abbiamo per capire l'arte del XX secolo è di far capo a questo concetto ineludibile.
Se togliessimo la scienza e la tecnica, sarebbe comprensibile il '900?
Ovviamente no.
Se togliessimo Dio dal Medioevo, sarebbe possibile comprendere quella lunga epoca?
Anche in questo caso la risposta è negativa.
Così, Andrea Mantegna (1431-1506) può mostrare il miracolo del Cristo che realmente morto risorgerà: il pathos dell'immagine e il dolore di coloro che lo compiangono è attesa della salvezza che si compie, dell'esperienza umana del Dio che nella morte mostra la via ("Il Cristo morto", 1475-1478).
Allo stesso modo, l'apparenza del mondo e l'impossibilità della verità, come lo stesso Nietzsche aveva compreso, diventano un peso insopportabile che conduce verso l'ineluttabile ricerca del divino.
Quest'esigenza trova sfondo in un celebre dipinto di René Magritte (1898-1967), "La voce dei venti" (1931), considerato tra i più enigmatici del pittore belga.
Quelle sfere, fluttuanti a mezz'aria, non sono che l'espressione del ricercato soprannaturale, l'essenza estetica di un anelito metafisico inseparabile dalle profondità del pensiero:
«ciò che ci distingue non sta nel fatto che non ritroviamo un Dio […] ma nel fatto che non consideriamo, come divino, ciò che fu venerato» - Nietzsche, Frammenti postumi (1887-1888) -
Dio è morto?
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I robot agricoli: il futuro dell'agricoltura
La robotica, soprattutto attraverso i cosiddetti "robot agricoli", può offrire spunti preziosi e significativi in agricoltura, in tutte le sue fasi fondamentali che vanno dalla semina, alla rimozione degli infestanti, alla raccolta dei frutti.
Vortici.it vuole proporvi una panoramica sull’evoluzione avvenuta in questo settore, grazie alla ricerca.
L’intelligenza artificiale in agricoltura, chiamata anche “Agriculture Intelligence”, sta progressivamente emergendo, come parte della rivoluzione tecnologica del settore ed è un tema riconosciuto come strategico a livello mondiale. Le industrie agricole stanno cercando approcci innovativi, per migliorare la resa dei raccolti, visti i cambiamenti climatici imprevedibili, il rapido aumento della crescita della popolazione e le preoccupazioni riguardanti la sicurezza alimentare.
Nell’ottica, infatti, di uno sviluppo sempre più sostenibile, le nuove tecnologie 4.0 e 5.0, in prospettiva, rappresentano un fattore chiave per lo sviluppo e la trasformazione dell’agricoltura. Sappiamo come la crescente domanda di robot agricoli sia guidata da una serie di fattori da ricercare all’interno di un equilibrio economico, sociale e ambientale complesso. Tra i fattori coinvolti: la crescita della popolazione globale, il conseguente aumento della tensione sull’approvvigionamento alimentare, la diminuzione della disponibilità dei lavoratori agricoli, le sfide, i costi e le complessità del lavoro agricolo, il cambiamento dei terreni agricoli connesso a quello climatico, la crescita dell’agricoltura indoor (la coltivazione indoor, lo ricordiamo, è una tecnica che permette di coltivare essenze orticole, da fiore e frutto all’interno di un ambiente chiuso, come una serra o una stanza) e la più ampia automazione del settore agricolo. Tutto ciò ha motivato la nascita dell’agricoltura di precisione, termine con cui s’intende identificare un sistema integrato di gestione della produzione agricola e forestale che impiega strumenti e tecnologie, come ad esempio i robot agricoli, per fare la cosa giusta, nel posto giusto, al momento giusto. La scala di questo fenomeno è dunque planetaria e per questa ragione ha ricevuto e riceve la massima attenzione da un capo all’altro del mondo.
Uno dei contributi più rilevanti della robotica in agricoltura è l’automazione di compiti ripetitivi e fisicamente impegnativi. I robot agricoli possono essere programmati per eseguire attività come la semina, la concimazione, la potatura e la raccolta, liberando gli agricoltori da lavori manuali che richiedono tempo ed energia. Quest’automazione non solo aumenta l’efficienza del lavoro, ma consente anche di ridurre la dipendenza dalla manodopera umana, affrontando i problemi legati alla scarsità di personale nelle zone rurali. La precisione costituisce un ulteriore vantaggio chiave offerto dalla robotica in agricoltura. I robot possono essere dotati di sensori avanzati, telecamere e strumenti di rilevamento che consentono loro di analizzare il terreno, le piante e altri parametri ambientali con una precisione millimetrica. Questa capacità consente agli agricoltori di adottare approcci più mirati e sostenibili, ottimizzando l’uso di acqua, fertilizzanti e pesticidi. Riducendo gli sprechi e migliorando la gestione delle risorse, la robotica contribuisce a rendere l’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Un esempio di robot di precisione è Close (questo è il suo nome), in grado di estirpare le erbacce malate con una luce ultravioletta come mostra questo video cliccando il link: https://www.youtube.com/shorts/aG7DXyo5OO4 La gestione delle colture è ulteriormente migliorata grazie all’implementazione di sistemi di monitoraggio in tempo reale. I robot possono raccogliere dati costantemente e inviarli a piattaforme centrali per l’analisi. Questo fornisce agli agricoltori informazioni dettagliate sulla salute delle colture, sullo stato del terreno e su eventuali problemi emergenti. Con queste informazioni, gli agricoltori possono prendere decisioni più puntuali, intervenire tempestivamente per affrontare eventuali difficoltà e ottimizzare le pratiche colturali. La robotica in agricoltura non riguarda solo la produzione di colture, ma si estende anche all’allevamento e alla gestione degli animali.
Un aspetto cruciale della robotica in agricoltura è la sua capacità di operare in condizioni avverse o difficili. I robot possono essere progettati per affrontare terreni accidentati, condizioni meteorologiche estreme e ambienti ostili. Questa resistenza consente agli agricoltori di continuare le attività anche in condizioni in cui la manodopera potrebbe trovarsi in difficoltà. Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione diffusa della robotica in agricoltura presenta ancora alcune sfide. Il costo iniziale di acquisto e implementazione dei robot può essere elevato, limitando l’accesso a questa tecnologia per alcuni agricoltori. Inoltre, è necessario affrontare questioni legate alla sicurezza, alla privacy dei dati e all’interoperabilità dei sistemi. Un ultimo aspetto non meno importante da considerare riguarda l’applicazione dell’intelligenza artificiale (AI) in questo settore, che sintetizziamo nel seguente paragrafo: i robot agricoli: i progressi e i vantaggi della robotizzazione e dell’AI La robotizzazione e l’AI in agricoltura comprendono piattaforme software/digitali per il supporto alle colture basato sui dati, coltivazioni autonome, droni e vari tipi di robot per la raccolta e la selezione. Un robot dotato di software con AI può imparare dagli errori e quindi migliorare le prestazioni. Le tecniche comunemente utilizzate nella robotica agricola includono software di supporto alle colture, veicoli a guida automatica (AGV), pinze e tecniche di visione e rilevamento.Gli agricoltori di tutto il mondo devono affrontare sfide simili, come l’ottimizzazione dei raccolti, le difficoltà nel campo della sostenibilità e la riduzione dei costi, per le quali i robot e l’AI possono rappresentare una parte della soluzione. La robotizzazione da quando ha fatto la sua comparsa in agricoltura, ha molti vantaggi, come abbiamo visto. Per quanto riguarda il costo di acquisizione della robotica e dell’intelligenza artificiale, il costo di un robot sarà compreso tra 150.000 e 500.000 euro, a seconda delle attività che il robot dovrà svolgere. Tuttavia, il costo della manodopera continua a crescere e la raccolta può facilmente superare gli 80.000 euro per ettaro, il che significa che un robot per la raccolta si ripagherà da solo nel giro di pochi anni. Lo abbiamo già visto anche nel processo di selezione e confezionamento. Inoltre, i robot e l’intelligenza artificiale sono spesso disponibili tramite abbonamenti o tariffe a consumo, in quanto il “software come servizio” (SaaS) �� già abbastanza comune. Per questi motivi, il mercato dei robot e dell’AI rappresenta un enorme valore potenziale. Una recente indagine di Rabobank (Istituto multinazionale olandese di servizi bancari e finanziari), ha evidenziato che le aziende impegnate nella digitalizzazione hanno avuto maggiori probabilità di ottenere una crescita dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a quelle che non l’hanno fatto. Tuttavia, l’innovazione va oltre l’acquisizione e l’utilizzo della tecnologia. Competenze come le capacità analitiche, la creatività e la riprogettazione dei processi aziendali diventeranno sempre più importanti per le aziende agricole. Un'adeguata preparazione a livello d'istruzione, in questo settore tecnologico, creerebbe personale qualificato e nuovi posti di lavoro dando ossigeno a un'economia(la nostra) che arranca.Immagine di copertina e altre immagini : Pixabay Read the full article
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Ciao, come va?
Sono una studentessa che al momento frequenta il quinto anno di scientifico tradizionale ed è in crisi per la scelta universitaria. Non ho esattamente le idee chiare, però stavo prendendo in considerazione le facoltà di ingegneria informatica e informatica (sebbene io non sappia nemmeno come sia fatto un computer, però la materia mi affascina molto e vorrei iniziare a studiarla). Il punto è che non capisco quale sia la differenza fra le due; in più credo di voler poi prendere sicurezza informatica successivamente (se non erro è un corso magistrale) e anche qui non capisco quale delle due facoltà possa essere più indicata. Per caso potresti aiutarmi?
Mi scuso per il disturbo e ti ringrazio in anticipo nel caso in cui dovessi rispondermi :)
Ciao studentessa in crisi :) Qui tutto bene, e spero di poterti aiutare con questa domanda che non è affatto banale.
Direi di iniziare subito entrando nel merito. Ai tempi miei (che non sono così lontani, ma informaticamente parlando è come fare riferimento al Mesozoico) informatica era presente solo come un corso di facoltà di Matematica e uno di Ingegneria (credo tu faccia riferimento alla stessa cosa), senza magistrali o specializzazioni, e la differenza sostanzialmente era relativa al fatto se volevi approcciare i tuoi studi più dal lato matematico (complessità degli algoritmi, problemi P/NP, computabilità, ...), oppure architetturale (costruzione di sistemi informatici, reti, design di software complessi, ...).
In soldoni: quello matematico insegna la teoria pura, quello ingegneristico è più orientato allo studio di soluzioni reali.
Adesso però ti dico come stanno le cose, qualsiasi cosa tu scelga, se vuoi veramente imparare qualcosa in questo ramo e fare la differenza.
L’informatica dovrai studiartela da sola.
Il mio prof di Fondamenti II aveva delle conoscenze così travisate (del tipo, per lui lo short circuit era una tecnica da condannare), che ai colloqui ho mandato a casa persone che ne sapevano più di lui. Per carità, ho incontrato tanti prof in gamba, ma comunque potevano insegnarmi solo una goccia del mare che oggi è l’insieme delle tecnologie disponibili. Quello che mi hanno dato è un approccio sistemico ai problemi e una buona base matematica, cose preziosissime per il mio lavoro, ma il resto ho dovuto farlo da solo, e non per loro limiti, ma perché mentre io e te adesso stiamo conversando, un/a 15enne del Wisconsin, con un padre alcolizzato e una madre con una vita a pezzi che fa i salti mortali per non mandare una famiglia in vacca, sta chiuso/a in un garage, con un PC raccolto dalla monnezza, a gettare le basi per una tecnologia che manderà definitivamente me all’ospizio e invaliderà la metà dei tuoi studi universitari (ci va di culo che la matematica è, almeno per quella che serve a noi, immutabile). E’ un modo non molto lontano dalla realtà per dire che non smetterai mai di studiare (a meno che non vorrai essere uno di quei professionisti che vive per il 27 del mese, ma su questo non posso aiutarti).
Data quindi quella maledizione che ho scritto in corsivo, dovessi darti un consiglio, ti direi di puntare sul lato ingegneristico, ma solo per motivi opportunistici di “possibilità lavorative”, nulla di più. La vita mi ha anche messo davanti un ingegnere informatico con lode che non sapeva cosa fosse un ciclo while, e ancora me lo sogno la notte, come ho conosciuto persone alla tesi di ingegneria che non sapevano proprio scomporre mentalmente un problema in parti, e mi domandavo cosa ne sarebbe stato di loro.
Relativamente a sicurezza informatica, so solo che, se ai tempi della mia Uni gli informatici l’avessero studiata, non si sarebbero fatti ciulare le password dalla nostra banda di lestofanti :D ... ok, la smetto. Sorry, so veramente poco di come è strutturato questo corso e, dovessi ragionare per estensione, credo che possa valere la stessa differenza di prima. Ma per capirne davvero dovrai commettere qualche piccolo reato (infatti quello che facemmo all'epoca con gli studenti era tale).
#Papero si ricorda di quando sulla Rai davano proprio trasmissioni sull'orientamento universitario#Anonymous
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On parallel universes and the last men on Earth
[This Is a short analisys I wrote for my facebook friends a few nights ago. I'm not a regular on the skam Italia tag, but since I've been asked to make it public, I thought this might be the best place to make it shareable.
Keep in mind that this was first and foremost written with a specific audience in mind, that of my italian facebook friends (*blows a kiss* ily guys) so there might be weird turn of phrases in the translation to english. Let me know and I'll try to make it clearer! (As for those of you that already know italian: I'm putting the original post after the english translation, in case you're interested.)]
Let's talk about 'parallel universes' vs 'last men on earth' and why this change was so important and tells us a lot about the characters of each skam.
But first, let me make a short premise: when writing the remakes, Ludovico as well as -I hope- the authors of the others, had to keep in mind both the dynamics of traditional storytelling, as well as the less mainstream metanarrative level of fanfiction, because their works are by all means aus of the Norvegian skam. This means that they not only had to think about the mechanics of storytelling in the usual sense, they also had to make a not indifferent metanarrative work on the original story, that incorporates both understanding why some symbols and devices were used, what is their impact to the narrative and to the characters, and then how to adapt those symbols and devices to the new context while keeping the core meaning of them. The work on characters is similar: they had to understand the core traits of each one and the core of their journey in the og, and which points they could or should highlight in the new work. In my humble opinion, it is absolutely similar to how a fanwriter would operate in plotting an au: you cannot keep all of the traits of the character, because a new context requires changes in the character. And no other symbol, no other narrative device -and, believe this storytelling enthusiast who has poured hours studying literature and storytelling, there are FAR TOO MANY- shows how well SKAM Italia was in adapting the og as much as the “last men on earth”.
It would have been far too easy to make Martino and Niccolò have the same conversation as Isak and Even about parallel universes, but they chose not to. Because that is the key to understanding the characters and the way the face the world -you might even say their coping mechanism, althought a faulty one imho. The very first thing to inquire into, then, is what the parallel universes mean to Isak -and what they'll come to mean to Even, too.
Well, parallel universes are nothing other than a comforting fantasy: it doesn't matter that it's rooted in scientific basis, what matters is the fact that it makes Isak feel better. And why is it so comforting to him? Because if he lives in one of the possibile worlds, if each action that could happen is already happening, his path is already decided in the grand scheme of things, he is just doing his part in the huge multiverse machine. It's a way to take the responsibilities off himself: even if he himself hadn't taken that particular course of action, some other parallel Isak would have done it in his stead. It refers once again to something many people before me have pointed out: Isak's struggle with his identity is completely internal. He is struggling to justify his actions to himself -which, we will see, it's very different to how Martino operates.
Even uses the same method of deresponsibilizzation -even if at first he feels like parallel universes undermine his agency, which is his own big struggle, the fear of having control stripped off of him- because he needs it to take the blame off himself in regards to his behaviour towards Isak -in one of the universes he gets this right, he does what he should, that's the ultimate meaning of the drawings.
There was no other possible ending than them realising that it's no use thinking about the parallel universes, but that they had, instead, to focus on the one they're living in, and nurture their relationship in this 'verse -which ties back to the "life is now" monologue at the end of the season.
That said: was it possible to apply the same symbolism to Martino and Niccolò? I think so, but it would have been wasted, as it wouldn't have held the same weight, as the struggle of the italian characters differ quite a lot.
While we have a deresponsabilizing fantasy from Martino as well, it's a very different one: if Isak had next to no interest in the world around him, to Martino, whose main concern is other people's judgement, the Ideal fantasy is the one where he and Niccolò are alone, hence the last men on Earth. It's not a fantasy born out of not liking people -Martino is clearly people-oriented, he thrives when he's with his friends and it becomes even more clear once he talks to Spera (which I might cover in another meta if anyone is interested), and I will repeat this until I die- but as long as there will be someone out there ready to judge him for what he does, for who he is, he won't feel comfortable acting like he so desperately wants to. Clearly, Martino's journey -like Isak's- takes him to a place where he doesn't need the comfort fantasy anymore: as much as I dream of Martino and Niccolò using the "we're the last men on earth" as a coping fantasy from time to time, truth is that Martino doesn't need to be the last man on Earth with Niccolò to feel free to act like he always wanted, because he has discovered that the people he cares about accept him as he is and are ready to have his back. Martino doesn't need to hide and hope for the end of the world to find some peace anymore.
It's also interesting how Niccolò views the matter, as -just like parallel universes did with Even- at first the idea scares him since it touches his most profound fear, but he uses it as a fast track to Martino's heart. Imho while Even used the excuse of parallel universes to take the blame for his actions off himself (in another universe Even got It right), for Niccolò is slightly different, as his notes are almost always asking Martino to wait for him, for the right time to come (aka: the end of the world). It's still a deresponsabilizing action, as procrastinating is ("I'll do this later" is placing the responsibility on your future self instead of your actual self), but it acts on a different plane imho, because in Niccolò's notes there's always the subtextual promise of "sometime in the future". Part of Niccolò's journey this season is about confronting his fear: he reaches a point where he has to accept that he is alone, he is the last man on earth. And then, as it happens in almost every narrative of this type, the hero who thought had lost everything gains it all back, as his journey wasn't in vain: his acceptance of his mistakes (lying by omission to Martino, which we all agree he had a reason to do, but it still caused miscommunication and made the both of them run headfirst into danger in Milan) and the resulting loneliness makes him find out, through the figure of Marti (who, after all, we had just seen move stealthily to Adeste Fideles, the song that announces the arrival of Christ on Earth, a song that invites all the people to rejoice for the good news) that he is not alone, and he probably won't ever be.
Parliamo del discorso 'universi paralleli' vs 'ultimi uomini al mondo' e perché la modifica è così importante e cosa ci dice dei personaggi. Fondamentale premessa: nella scrittura dei remake, Ludobesse come -ci si auspica- tutti gli altri autori, hanno dovuto incorporare sia i dettami della narrativa tradizionale riguardo il raccontare storie, sia quelli della narrativa meno mainstream delle fanfiction, in quanto il loro è un prodotto che a tutti gli effetti risulta come un au della serie norvegese. Questo implica che, oltre a preoccuparsi della meccanica della scrittura nel senso classico, hanno dovuto compiere un lavoro metanarrativo non indifferente, che comprende il capire perché sono stati usati determinati espedienti e simboli, qual è il loro impatto sulla narrazione, ma soprattutto sul personaggio, e in seguito come adattarli al nuovo contesto. Il lavoro sui personaggi è simile: capire quale sia il nocciolo del personaggio del suo percorso nell'originale, e quali punti si possono e devono evidenziare all'interno della nuova opera. In tutto questo, la modalità è molto vicina a come si approccia un* fanwriter nell'elaborare un qualsiasi au, a mia modesta opinione. E nessun altro simbolo dà miglior prova dell'eccellenza di SKAM Italia nell'adattare come l'elemento degli ultimi uomini sulla terra.
Sarebbe stato facile far ripetere a Martino e Niccolò le stesse parole di Isak ed Even, ma non è stato fatto. Perché gli universi paralleli sono una chiave di volta per comprendere i due personaggi e il loro modo di affrontare il mondo. Il primo passo, dunque, è comprendere cosa rappresentassero gli universi paralleli per Isak -e cosa poi diventeranno anche per Even.
Ebbene, gli universi paralleli sono una fantasia: non importa la loro base più o meno scientifica, quello che conta è il fatto che per Isak è un'idea di conforto. Perché gli è di conforto? Perché se viviamo in uno dei tanti mondi possibili, se ognuna delle azioni che si possono compiere stanno accadendo, lui sta solo facendo la sua parte nella grande macchina del multiverso. È, a suo modo, una strategia di deresponsabilizzazione nei confronti di sé stesso: tanto, se lui non avesse compiuto quel gesto, un altro Isak lo avrebbe fatto. Richiama, ancora una volta, l'idea che il conflitto di Isak nei confronti della sua identità è completamente interiore, non ha legami con l'esterno.
Even riutilizza questa stessa tecnica, nonostante all'inizio vivesse l'idea come una perdita di agency -che è la sua struggle principale- perché gli è effettivamente utile nel deresponsabilizzarsi a sua volta nei confronti di Isak. Non era possibile altro finale, dunque, se non la realizzazione che non si può vivere pensando al multiverso ma bisogna, invece, concentrarsi sull'universo in cui si sta vivendo -e, per certi versi, si ricollega anche al "life is now". Detto questo, era possibile riportare la stessa simbologia all'interno della relazione di Martino e Niccolò? Sì, ma sarebbe andata inesorabilmente sprecata, perché le problematiche dei personaggi italiani sono drasticamente differenti.
Quindi, anche per Martino abbiamo una fantasia deresponsabilizzante, ma è completamente diversa: se per Isak il mondo esterno era completamente ininfluente, per Martino, il cui problema principe è la paura del giudizio altrui, lo scenario ideale è quello in cui lui e Niccolò sono soli. Non perché non gli piacciano le persone -Martino è chiaramente people-oriented e lo ripeterò fino alla morte- ma perché finché ci sarà qualcuno disposto a giudicarlo, finché dovrà rispondere alle pressioni esterne, non sentirà la libertà di agire come meglio crede. Ovviamente, il percorso di Martino va proprio a negare la necessità di questa fantasia di conforto: per quanto una parte di me sogna che la usino come fantasia di coping di tanto in tanto, la realtà dei fatti è che Martino non ha più bisogno di essere l'ultimo uomo al mondo con Niccolò per sentirsi libero di fare ciò che ha sempre saputo di voler fare, perché ha scoperto che il nucleo delle persone di cui gli importa lo accetta per come è, è disposto a difenderlo contro tutto e tutti. Martino non ha più, dunque, bisogno di nascondersi e di sperare nella fine del mondo per poter ottenere un po' di pace.
È interessante pure il punto di vista di Niccolò, che -similmente ad Even- è all'inizio spaventato da questa possibilità, perché va a toccare una delle sue paure più recondite, ma usa l'idea come una corsia preferenziale per arrivare dritto al cuore di Martino. Imho mentre Even usava direttamente la scusa dell'universo parallelo per non prendersi direttamente responsabilità delle sue azioni (in un altro universo Even l'ha fatta giusta), per Niccolò è un discorso lievemente diverso, in quanto i suoi sono quasi sempre una richiesta di aspettarlo. È comunque una deresponsabilizzazione, come lo è per certi versi la procrastinazione ("lo farò dopo" è consegnare la responsabilità nelle mani del sé futuro), ma agisce su piani diversi, ché nei biglietti di Niccolò compare sempre una sottesa promessa di "in futuro". Parte del percorso del nostro Colino riguarda il guardare in faccia la sua paura: accettare di essere solo, di essere l'ultimo uomo sulla terra. E poi, come in ogni narrazione che si rispetti, scoprire che il proprio percorso non è stato vano: l'accettazione dell'ipotesi della solitudine lo porta a scoprire, nella figura di Martino (che dopotutto abbiamo visto muoversi furtivamente al canto di Adeste Fideles, l'annuncio della buona novella dell'arrivo del Salvatore sulla terra), che solo non lo è, e forse non lo sarà mai.
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Mercato criptovalutario: consigli e strategie per fare trading online di Bitcoin oggi
Le forti oscillazioni di prezzo che caratterizzano da sempre il mercato criptovalutario continuano ad attirare l'interesse dei risparmiatori verso questo settore. Nel panorama degli investimenti alternativi, il Bitcoin rimane l'asset digitale più negoziato, complici la sua storia, che ne fa uno strumento apprezzato dagli investitori (il BTC è stato il primo token ad affermarsi in tutto il mondo) e la sua volatilità, che lo rende particolarmente adatto a quel tipo di operatività praticata dagli speculatori. Tuttavia, per comprendere quale sia il modo migliore per investire in Bitcoin è bene avvalersi dei consigli degli esperti e dare uno sguardo alle diverse strategie per approcciare tale asset. Investire in Bitcoinc con gli exchange Allo stato attuale, è possibile investire sul Bitcoin attraverso due modalità. La prima è quella degli exchange: dei centri di scambio che permettono di convertire la valuta fiat in criptomoneta, in questo caso Bitcoin; tra gli exchange più interessanti, gli esperti collocano Coinbase, un servizio che permette di comprare e vendere Bitcoin con elevati standard di sicurezza. Naturalmente, la valuta digitale così acquistata deve essere conservata in un wallet, che può essere di tre tipi: desktop, un software da scaricare sul pc per detenere il Bitcoin sui propri dispositivi; web, uno spazio virtuale online rilasciato dai migliori exchange; hardware, un dispositivo simile a una chiavetta usb, per conservare le chiavi private in un'unità esterna. Bitcoin: trading online con i CFD La seconda modalità per investire su questa cripto asset è invece quella del trading online, che si conferma uno dei metodi più adoperati dagli investitori che applichino strategie di breve periodo. In questo caso, infatti, il trader può approfittare delle significative oscillazioni di prezzo che interessano la moneta digitale anche nell'arco di una sola seduta. Il merito va al fatto che il trading online di Bitcoin si basa sui CFD -o Contratti per differenza-, degli swap che replicano il prezzo della valuta virtuale, senza richiederne il possesso. Dall'operatività basata su CFD derivano diversi vantaggi. Il primo è quello relativo alla vendita allo scoperto, che permette ai trader di effettuare operazioni short e approfittare anche delle oscillazioni al ribasso dei prezzi del Bitcoin. Il secondo è la leva finanziaria, tramite la quale è possibile aumentare il controvalore dell'investimento per moltiplicare l'esposizione sul mercato. Tuttavia, una delle ragioni che fa del trading online il mezzo consigliato dagli esperti per operare sul Bitcoin sono soprattutto i costi previsti da questa tipologia di investimento. Con il trading online, infatti, la spesa che grava sull'utente è molto contenuta e in genere prevede solo uno spread per ogni transazione; non sono invece previste commissioni percentuali sul controvalore dell'importo investito, come invece avviene sugli exchange. Il tutto a fronte di una strumentazione all'avanguardia, che viene offerta dal broker in modo gratuito. Naturalmente, la risorsa più importante è la piattaforma di trading, un tool, spesso proprietario, che fornisce all'utente tutti gli strumenti per tradare con criterio. Nello specifico, la piattaforma offre un'interfaccia intuitiva per accedere ai mercati criptovalutari, ma è anche un mezzo per visualizzare i grafici in tempo reale ed effettuare analisi tecnica sul Bitcoin, eventualmente assicurando operatività virtuali proprie della modalità demo: un aspetto, quest'ultimo, che si rivela di importanza fondamentale, soprattutto per quei trader che, dopo aver operato su altri mercati, vogliano testare la volatilità tipica di questo strumento finanziario. I migliori broker per fare trading sul Bitcoin Per fare trading sul Bitcoin è importante avvalersi esclusivamente dei migliori broker sul mercato. Alcuni intermediari, come ad esempio Trade.com e FP Markets, danno ai trader la possibilità di operare sull'innovativa Metatrader 4 o 5, su cui è possibile far girare Expert Advisor, ovvero dei software con cui implementare strategie completamente automatizzate. Il broker Capital.com, invece, si contraddistingue per i servizi di intelligenza artificiale, i quali analizzano l'operatività dei trader e segnalano eventuali carenze. Tuttavia, tra le proposte più interessanti, si distingue soprattutto quella di eToro: l'intermediario che permette di fare trading con i CFD -eventualmente avvalendosi di servizi di Social Trading e Copy Trading- o di acquistare la criptovaluta in modalità DMA. Read the full article
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LE 2 VERE OPPORTUNITA' DI UN PANIC SELLING GLOBALE
Panic Selling e Opportunità Passano gli anni, passano le generazioni, l’esperienza del passato e la lettura degli avvenimenti della storia dovrebbero progressivamente aver insegnato la vera natura dei fatti, invece l’Uomo è l’Uomo con tutte le sue debolezze e i suoi pregi e di fronte a situazioni improvvise la reazione è sempre quella: c’è chi scappa spaventato in preda ad un vero e proprio Panic Selling; chi con calma e freddezza coglie l’Opportunità. Comprenderete che sto scrivendo nei giorni in cui siamo tutti in casa forzatamente in attesa di sconfiggere il virus e che ovviamente sto parlando dell’eterno dubbio del risparmiatore, del trader o” gestore fai da te”, di colui che insomma seppur con una conoscenza tecnica più o meno adeguatamente approfondita, quando si trova di fronte a stress di mercato rimane incollato col dito sulla tastiera chiedendosi se sia il momento di vendere o di comprare! Come spesso in passato, la Borsa italiana è quella che ha subito maggiormente, non da ultimo in conseguenza dell’emotività provocata dalla situazione, registrando il suo peggior risultato giornaliero di tutta la sua storia. Seppur oramai io lavori da anni per una società di gestione patrimoniale svizzera, ove privilegiamo di investire prevalentemente in area dollaro, conoscendo la mentalità dei miei connazionali, mi aspettavo reazioni contrastanti da parte della clientela. Ed infatti puntualmente da metà a mattina del giorno nero ho ricevuto varie chiamate, con la prevista ansiosa richiesta: ma allora è meglio comprare ancora o vendere? Opportunità per comprare o per vendere? Dopo ripetuti (e sempre quelli) ragionamenti, al termine dei quali si conclude rimettendo nella giusta carreggiata razionale la prima reazione emotiva alla nuova situazione, cito a titolo di conferma del tema di cui qui parlo, due decisioni contrastanti tra il popolo del Panic Selling e quello del cogliere l’Opportunità, tra il meglio comprare ancora e il “no..no, io voglio vendere”. Un cliente, già parecchio agitato soprattutto per le minus, che lui definiva già “perdite realizzate”, che stava avendo sulla Borsa Italiana, sulla quale opera con scelte proprie, ha chiesto di rivedere il suo profilo di rischio e di alleggerire anche le posizioni azionarie americane nel portafoglio in gestione. Un altro cliente, che aveva scelto oltre un anno fa una linea di gestione prudenziale con max 25% in azioni, mi ha invece chiesto specificatamente, confermandolo per iscritto, di elevare la componente azionaria del suo portafoglio fino al 50%. Stesso mercato, stesso momento, da un lato Panic Selling, dall’altro Opportunità. Da un lato comprare ancora, dall'altro vendere. Dicevo che mi aspettavo telefonate del genere perché non so dire quante volte nel corso della mia vita professionale mi sono trovato in simili frangenti e, come dicevo nelle premesse, è quasi commovente constatare come pur passando gli anni le reazioni sono sempre le stesse. Opportunità storiche. So che tutti coloro che operano nel settore finanziario sanno di cosa sto parlando e chissà quante storie e aneddoti avrebbero da raccontare. Io ricorderò qualcuno dei miei. Io c’ero nel 1987 quando ci fu il famoso lunedì nero. C’ero e lo ricordo perché per quel mese di ottobre era stata fissata la data del mio matrimonio (il primo). Ebbene, il martedì, giorno successivo al crollo del famoso lunedì 19, tra i tanti clienti che mi chiamarono per capire o commentare, ne ricordo due che vale la pena di raccontare. Uno super-allarmatissimo e super-spaventatissimo mi proibì di pensare di sposarmi perché dovevo assolutamente preoccuparmi di controllare il mercato. A quel tempo trovai simpatica e suggestiva l’aspettativa che dovessi e potessi essere io a tener fermo il mercato! Del resto, pensai, che il Panic Selling non solo fa compiere azioni avventate ma fa anche dire cose poco sensate. Un altro cliente, già attempato e di lungo corso, fece in fretta e furia un cospicuo versamento aggiuntivo per comprare azioni, subito, in frettissima, perché, parole sue, “...c’ero quando nel ’61 il crollo mi sfuggì di mano e non approfittai del successivo rialzo. Ho dovuto aspettare oltre 25 anni ma stavolta, sono più ricco e più liquido e non mi lascio scappare questa insperata opportunità”.
Ricordo che nelle domeniche successive a quel crollo storico un commentatore finanziario sul Sole24Ore della domenica scrisse che in certi momenti, più che dell’interpretazione dei dati finanziari è importante essere capaci di interpretare la psicologia di massa. Negli anni successivi feci tesoro di questo commento e, nella mia funzione professionale di intermediario finanziario, l’ho poi utilizzata sovente, non solo per speculare laddove se ne presentava l’opportunità di mercato, ma anche come suggerimento comportamentale nell'approccio con i clienti, soprattutto proprio nei momenti che a seconda della diversa indole potevano essere letti come Panic Selling o Opportunità. Il mercato è sempre quello, è lì pronto per essere interpretato, ma davvero come avevo sentito dire dai nonni “il mondo è metà da comprare e metà da vendere”. Dipende solo da come ognuno vede la cosa: meglio scappare o meglio cogliere l’opportunità? Per analogia di ragionamento anche in questi giorni di “paura” generale per il virus, sapendo che conosco abbastanza bene il mercato immobiliare di Milano e che mi sono “attorniato” di un più che ampio e qualificato Network di Relazioni, ho già ricevuto telefonate da amici avvocati e commercialisti nelle quali mi sono state prospettate operazioni in vendita sempre a seguito della medesima motivazione data dalla loro clientela “chissà qui come andrà a finire, meglio mettersi liquidi prima che i prezzi crollino per mancanza di acquirenti” e, in contraltare, telefonate di “squali” che mi chiedono “Dott. Valli, se viene a sapere di situazioni di chi vuole vendere immobili e/o società con dentro immobili e relativo debito bancario o fiscale, prevalentemente nel cap di Milano, ma valutiamo anche altrove, ce lo dica. Ci segnali tutto, che poi ad offrire il..prezzo giusto..ci pensiamo noi”. Le 2 opportunità: Comprare o Vendere subito? Panic Selling vs Opportunità! Ma allora, è il momento di vendere o di comprare? Chi avrà ragione? E chi lo sa? E, onestamente, con gli anni, posso dire che ho acquisito un certo pragmatico cinismo, nel senso che non mi importa granché dare risposta a questa domanda. Quel che conta è che davvero il mondo esista, continui ad esistere e che...metà sia da comprare e metà da vendere! Tanto poi il famoso “parco buoi” - di cui forse tutti facciamo un po’ parte quando acquistiamo qualcosa - fa un po’ come gli pare e spesso solo per seguire dei Rumors o perché “così fan tutti”. Ho conservato nei miei quaderni della memoria cartacea una copertina di “The Economist” di tanti anni fa che mi pare riassuma bene questo concetto.
Prima di concludere, vi è un altro comportamento che ho verificato di persona e che è interessante ricordare, ed è relativo al mercato del Forex. Come si sa pressoché ogni giorno secondo un calendario ben preciso ed anticipato vengono diramati dati relativi a tante variabili economiche (sulla produzione di varie materie prime, sui consumatori ecc.). Tali notizie sono sempre molto attese da tutti gli operatori del mercato perché sono motivo di presa di posizione in acquisto o in vendita, cioè al rialzo o al ribasso, long o short. C’è un dato atteso e c’è poi il dato ufficiale. Il numero è numero. Ma la vera differenza è fatta dalla lettura, dall'interpretazione che gli dà chi lo legge. E, anche in questo caso, magicamente, il mondo è metà da comprare e metà da vendere. A fronte dello stesso dato ufficiale, spesso molto lontano dal dato atteso e quindi motivo di interpretazione tutto in un senso o tutto all'opposto, mai, ripeto mai, ho potuto verificare che il massimo scostamento tra gli ordini long e short sia stato diverso da 60/40, o viceversa. Per rimanere nell'ottica della pragmaticità di cui dicevo, vorrei concludere rinforzando un concetto di cui negli anni mi sono sempre più convinto. Come cogliere le vere opportunità di medio/lungo termine. Anche se so, perché l’ho sperimentato, quanto è bello e adrenalinico fare da sé, forse è più saggio affidarsi a chi si occupa di gestire il denaro in modo professionale e che agisca senza le fuorvianti emozioni del Panic Selling Vs Opportunità, ma decidendo quando comprare o vendere, secondo razionali parametri e regole e tecniche e metodo e disciplina. In tal senso, la nostra società Goodwill Asset Management si occupa di Gestioni Patrimoniali Personalizzate e l’esperienza e la professionalità dei nostri Gestori raggiunge il suo apice proprio nella “strategia” applicata sui due fronti in campo, sui due lati della medaglia. Da un lato, il Mercato, che noi – lo ripeto solo per chi ancora non lo sa - approcciamo secondo i più rigidi canoni dell’Analisi Fondamentale. Dall'altro il cliente, che noi – analogamente lo ripeto per chi ancora non è cliente – approcciamo con una lunga intervista e conoscenza di “chi è”, che competenze e conoscenze finanziarie ha, che aspettative ed esigenze di periodo ha. Tutto ciò, prima di inserirlo nella modalità di gestione a lui più adeguata in quel momento (e peraltro sempre modificabile per adattarla nel tempo alle eventuali personali mutate situazioni di vita). Mi piace poi sempre anche ancora ricordare che l’unico vero costo per il cliente è a valle di tutto questo lavoro, ed è una performance fee Hight Water Mark “Assoluto” (per chi non lo sa, questa non la spiego qui. Se vi interessa, chiamatemi o scrivetemi). Read the full article
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THIRTY SECONDS MILANO
FIRMA IL NUOVO SHORT FILM DI ERIKA LEMAY
Thirty Seconds Milano Film & Video Production Company torna a collaborare, con la grande artista poliedrica Erika Lemay curando la produzione per lo short-movie dal titolo “One Day To Fly”, che come autore e regia vede il nome di Francesco Tolve.
Erika Lemay, creatrice di spettacoli, danzatrice nel cielo, ambasciatrice di Physical Poetry e oratrice.
Nata in Canada, Erika Lemay e' diventata un icona nel mondo delle performance dal vivo, usando il suo corpo in modi che sfidano la gravita' e le possibilita' umane. Il suo percorso di vita l'ha portata dalla sua prima lezione di balletto all'eta' di quattro anni, al successo mondiale e diversi riconoscimenti. Erika e' riconosciuta come un artista di prima classe nel mondo e ci si riferisce a lei come la creatrice di Physical Poetry.
Ogni spettacolo e' letteralmente un momento in cui si sfida la vita – sotto l'ala dell'eleganza.
Si e' esibita estensivamente come solista e ospite d'onore con il Cirque du Soleil ed e' un Ambasciatrice delle Arti per il progetto non-profit “Pensare Oltre”.
Vanity Fair l'ha nominata come la nuova regina del Circo in un intervista che include anche delle foto esclusive del fotografo leggendario e creatore di icone di Hollywood Douglas Kirkland. Il suo ultimo libro “Physical Poetry Alphabet” e' un tributo al lavoro di Erika.
Gia' un autorita' nel mondo degli eventi e nel bel mezzo della sua brillante carriera, Erika creo' e si esibi' in uno spettacolo solista nel 2012 in cui spingeva ancora oltre i confini fisici e artistici. Questo spettacolo di 75 minuti, acrobatico, di ballo, di tecnologie immersive e teatro e' stato il primo del suo genere rappresentato e eseguito da una donna solista. La prima di Erika Lemay e che in seguito scaturi' altrettanti spettacoli del genere; esempi noti si trovano in Tailandia, Grecia e Arabia Saudita.
Oggi, Erika attinge da due decenni di esperienza per creare spettacoli personalizzati per narrare le visioni di altre persone attraverso Physical Poetry
“One Day To Fly”: https://www.youtube.com/watch?v=ELEstuWlgv8 HYPERLINK
COSA C'È DA SAPERE SU THIRTY SECONDS MILANO CREATIVE FILM AGENCY
La loro passione, la loro mission è raccontare ed emozionare, ma soprattutto far conoscere le aziende con l'ausilio dei film e quindi attraverso la comunicazione visiva. Sono ormai piu' di 20 anni che moltissimi brand illustri si affidano alla creatività dei due fratelli.
Passione, creatività, professionalità, esperienza e competenza. Queste le parole chiave che meglio descrivono l'attività di Thirty Seconds Milano Fillm & Video Production Company, una vera e propria factory creata dai due fratelli registi/producer, con alle spalle più di vent'anni nel mondo televisivo e dei grandi media.
Al centro della loro attività la produzione di video aziendali, documentari, spot televisivi e videoclip musicali. Thirty Seconds Milano sta ben attenta a differenziarsi dalla concorrenza con la creazione di video mai scontati e ad alto impatto emozionale e comunicativo, sfruttando la ricercata grammatica del cinema per dare al messaggio promozionale delle aziende una marcia in più da sfruttare al cospetto dei competitors e dei potenziali clienti.
Ma le capacità promozionali di questa creative lab non si fermano dietro alla macchina da presa: l'agenzia si occupa anche di organizzazione di eventi in Italia e in Svizzera, partendo dal concept fino alla realizzazione concreta dell'evento. Così come ogni azienda necessita di un video aziendale coordinato a dovere con la propria immagine, allo stesso modo ogni azienda merita un evento su misura, per veicolare al meglio il proprio messaggio.
Thirty Seconds Milano è l'agenzia di comunicazione video di riferimento per la produzione di filmati professionali, storytelling video marketing, video aziendali, video industriali, spot tv, video congressi per eventi, dalle riprese aeree, 4k con brevetti e tutto quello che concerne la tecnica e soprattutto la creatività video.
Tutto è rigorosamente prodotto con tecnologie di ultima generazione, dalle macchine da presa come Arri Alexa Mini camera Con grande perizia si occupa di tutte le fasi di lavorazione che compongono la produzione di un video: dalla pre e post produzione del progetto, passando allo sviluppo dell’idea stessa tramite la scelta del soggetto, la direzione della fotografia, la sceneggiatura, la creazione dello storyboard e la composizione delle musiche inedite, oltre ad occuparsi con massima attenzione del casting e delle location più indicate per la buona riuscita del progetto.
Thirty Seconds Milano ha collaborato e collabora con nomi e produzioni importanti nella realizzazione di eventi e produzioni video di grande fama e prestigio nel mondo della TV e della musica, nonché dei grandi brand aziendali. Questa esperienza permette di offrire alla nostra clientela un servizio altamente professionale con un altissima qualità tecnica e artistica. La creazione video di Thirty Seconds Milano va però ben oltre al solo servizio di produzione video aziendali: il team di creativi e di professionisti della produzione realizza anche video documentari, spot televisivi, branded video content, video musicali, solo per citare alcuni dei principali servizi offerti. Esperti nella produzione esecutiva, hanno voluto sfruttare l’esperienza e l’estro di Thirty Seconds Milano registi e artisti del calibro di Zucchero Fornaciari, Emma Marrone, Marco Mengoni, Caparezza, J-Ax, Tony Hadley e molti altri ancora. Nel portfolio di produzione di filmati aziendali non mancano anche illustri brand internazionali, come Samsung Italia, Nintendo, General Electric ed Electronic Arts, Raimondi Crane, CEIA Spa, Siretessile, China Shipping e molti altri. Sono proprio le collaborazioni illustri e di successo portate avanti dalla Thirty Seconds factory giorno dopo giorno che garantiscono ai nuovi clienti un servizio di produzione video impeccabile, originale e di altissimo livello: d'altra parte l’alta qualità non deve per forza essere riservata alle sole produzioni televisive e cinematografiche Hollywoodiane. A prescindere dal settore in cui opera ogni azienda, attualmente il video è il migliore strumento per comunicare e presentarla al meglio, ma anche per istruire e formare il personale nonché promuovere i propri prodotti e servizi.
#thirty seconds#Film by Francesco Tolve#thirty seconds milano via vincenzo monti 54#produzionevideomilano#Erika Lemay
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5 errori nel trading strategico
Il trading online: tra conoscenza e intuito
Investire in borsa è un qualcosa che possono fare tutti, dato che basta un computer, una linea internet e una piattaforma autorizzata per entrare nel mercato finanziario. Inoltre grazie ai nuovi prodotti come i trading sui CFD o gli investimenti sul Forex, non hai bisogno di grandi capitali per operare, ma bastano anche piccole somme. Ma una cosa è la possibilità di investire e un'altra è quella di guadagnare. Infatti è importante considerare che il trading online prevede una serie di conoscenze e anche una predisposizione mentale a questo lavoro che ti possono spingere ad effettuare degli sbagli. In questa guida elenchiamo i 5 errori più comuni in modo da permetterti di valutare con attenzione la tua capacità strategica.
I 5 errori nel trading strategico
Ma cosa vuol dire commettere un errore strategico? Il concetto di strategia riguarda l'insieme di attività che devi effettuare al fine di raggiungere un obiettivo che ti sei prefissato. Spesso però si effettuano valutazioni sbagliate e poco ponderate che riguardano sia l'aspetto dell'analisi tecnica e fondamentale, ma anche quello del tuo modo di affrontare l'universo del giocare in borsa.
1) Non fissare un obiettivo e un budget
Il primo errore che spesso puoi compiere è quello di non fissarti un obiettivo specifico, ovvero stabilire perché vuoi dedicarti all'attività di trader. Infatti è fondamentale, aver definito quale risultato vuoi ottenere, se a breve o a lungo termine e inoltre decidere sin dall'inizio quale possa essere il budget economico che decidi di investire.
2) Operare senza razionalità e strategia
Il mercato è composto da una serie di regole che sono collegate a dati finanziari, numeri e investimenti, realtà che hanno dei principi matematici. Affrontare questo mondo con emozioni negative, come timore e paura di perdere il tuo investimento, può solo realizzare questa spiacevole situazione. Infatti la mente sarà occupata a dover combattere i pensieri, invece di focalizzarsi su quale sia l'asset più adatto per un investimento o il momento giusto per acquistare e vendere. Inoltre è fondamentale stabilire una strategia di base, che troppo spesso viene dimenticata.
3) Non utilizzare gli stop loss e i take profit
Gli stop loss e i take profit sono strumenti molto utili per permetterti di operare in modo adeguato nel trading online. I primi prevedono la possibilità di chiudere una posizione long o short dove non si verifica quanto stabilito, limitando in questo modo le perdite. Invece nel caso dei take profit, si otterrà il guadagno una volta raggiunto un valore stabilito precedentemente in modo automatico, senza dover mantenere il controllo diretto su un determinato titolo.
4) Non accettare le perdite
Il mercato è una realtà imprevedibile, per questo anche dopo che hai studiato i grafici con attenzione potrà capitare che il tuo investimento non vada a buon fine e che per esempio, il titolo su cui hai aperto con i CFD una posizione di vendita, cresca di valore. Accettare le perdite è importante al fine di limitare la scomparsa del tuo capitale.
5) Pensare di guadagnare più in fretta con la leva finanziaria
Il trading con i CFD è una realtà molto utile dato che permette di utilizzare la leva finanziaria offerta dal broker per aprire delle posizioni più ampie. Spesso però si pensa che grazie a questo strumento sia possibile effettuare dei guadagni ingenti e subito. Nel caso in cui sei ancora alle prime fasi, devi considerare che in percentuale possono esserci anche enormi perdite ed è necessario operare sempre a piccoli passi.
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Brano tratto da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
https://www.amazon.it/Sguardi-SullArte-Libro-Secondo-Short/dp/B096TW89BJ/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=&sr=
LA PIETRA DEL SENTIMENTO
Giovanni Pisano (1248-1315), figlio del famoso Nicola, può essere considerato, assieme al padre, tra gli artefici sommi della scultura medievale italiana del XIII secolo. Secolo nel quale, in Italia, si affermano istituzioni comunali ormai mature e tuttavia vibranti nelle loro dinamiche politiche, centri floridissimi di un’economia nuova che rispecchia la rivoluzione commerciale avviatasi con poderosa progressione fin dal X e XI secolo. Città ricche e forti che hanno bisogno di dare voce a sé stesse attraverso opere monumentali di grande magnificenza, ex voto alla loro potenza. In questo clima sociale, Giovanni, dopo aver a lungo coadiuvato il padre nella bottega di famiglia (nella quale s’istruì anche Arnolfo di Cambio) fino alla morte di questi avvenuta nel 1284, avviò iniziative di notevole rilevanza prima a Siena e poi, nel 1297 a Pistoia dove venne chiamato a realizzare il pulpito della Chiesa dedicata a Sant’Andrea. In particolare, la lastra che narra la Strage degli Innocenti viene inserita nel ciclo della vita di Gesù per rivelare la violenza umana più efferata, la malvagità che sospinge verso il male e la connessa ambiguità dell’essere macchiato dal peccato non redento. La lastra segue, nella struttura del racconto, un andamento diagonale che ha due vertici alti nella figura di Erode intronato che comanda la strage, mandante crudele e partecipe animato della tragedia, e in quella del soldato che solleva senza pietà il povero corpo di un piccino, ignara vittima di un gesto orribilmente sadico. All’opposto di questi, in basso, si trovano la scena di una madre che tenta di proteggere il proprio bambino dall’assalto implacabile di un soldato pronto a colpire, mentre nel vertice basso ulteriore è colta la pena insostenibile di un’altra madre, ormai sconvolta e prostrata dal dolore nella fissità del corpo senza vita del proprio tenero innocente. Una scena infernale verso la quale, significativamente, la figura spiccata al centro ed in alto di una donna non osa più guardare coprendosi il volto. Una scena animata da un movimento che gronda dolore e violenza inaudite. Questo è il dolore che salva le anime dei credenti. Questa è la violenza che le condanna all’eterna pena dell’inferno. Il talento dell’artista è essenzialmente nella capacità di condurre ad una visione coinvolgente e persino disperata dell’atto narrativo. Egli è in grado di trasformare la materia in sentimento, quindi di superare la materia stessa costituendola in puro strumento di uno stile. Stile capace di assorbire, con sapiente tecnica, i limiti prospettici del piano bidimensionale grazie alle possibilità dell’altorilievo, che mancano invece al pittore. Al quale non rimarrà la scoperta della prospettiva per sopperirvi.
Giovanni Pisano, Lastra della "Strage degli Innocenti" - Pulpito del Duomo di Pistoia.
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Future FTSE MIB, attenzione, burrasca in arrivo…
Investing.com – Il contratto Future FTSE MIB con scadenza a giugno 2017 chiude oggi a 20.397 punti, in aumento del 0.52 %.
Al momento si collocano in terreno positivo 32 titoli su 40, con un range di variazione che va dal migliore (Atlantia (MI:ATL)) con un guadagno del +2.15%, al peggiore (FCA (MI:FCHA)), che cede del -4.23%.
Analisi: la data delle elezioni in Francia si avvicina e di pari passo diminuisce la volatilità di periodo, mentre gli operatori si preparano ad una potenziale tempesta. Ci siamo quasi: il giorno 7 si svolgeranno le elezioni presidenziali e il giorno successivo si conosceranno i risultati; i broker, in questi giorni, si stanno affrettando a comunicare alla clientela che i margini verranno praticamente raddoppiati, se non triplicati, nei giorni immediatamente prima e dopo l’evento. Il timore che si possa instaurare una altissima volatilità è diffuso e si cerca di correre ai ripari… Nonostante la situazione sia piuttosto imprevedibile, e l’inevitabile suggerimento sia quello di astenersi dall’operare in modo consistente, almeno per i prossimi giorni e sino al prossimo 8 di maggio, l’analisi tecnica di medio periodo rimane ancora invariata, con il livello di 20250 a far da supporto e soglia d’accesso per un ulteriore ribasso verso area 20150 o meno. Anche Il target di medio periodo rimane invariato e compreso fra i valori di 20660 e 20750. E’ raccomandabile eseguire legger e veloci operazioni limitate sia nei target che negli stop loss, che dovranno essere solo di breve orizzonte. Il candidato presidente francese favorito è Macron con una percentuale del 60% contro il 40% della Le Pen, ma ogni punto in più che quest’ultima dovesse riuscire a conquistare, probabilmente, renderebbe la situazione vieppiù incandescente. Chi desidera ricevere i segnali settimanali di lungo periodo gratuiti, può chiederli mandando “richiedo” al mio indirizzo email personale, reperibile sul mio profilo qui sul sito Investing.com al seguente indirizzo: http://it.investing.com/members/2919 (copiare e incollare nella barra degli indirizzi del browser). Questi utili e gratuiti servizi sono offerti esclusivamente ai lettori del sito italiano di Investing.com, fatelo conoscere ai vostri amici, invitandoli a visitare e registrarsi sul sito it.investing.com, i lettori del sito Investing.com, beneficiano sempre di servizi utili e totalmente gratuiti. Buonasera. E Buona festa del 1° maggio. Francesco Lamanna
Future FTSE MIB, grafico su tf a 15 minuti
Chi gradisce questa analisi di fine giornata che viene qui regolarmente pubblicata, è gentilmente invitato a cliccare sul tasto “segui”, manifestando, in tal modo, il suo gradimento.
Posizioni & operazioni del 2017:
Operazioni di trading in corso: short da 18.135 punti del 7 dicembre 2016 (CFDs) Operazioni di trading aperte oggi: nessuna Operazioni di trading chiuse oggi: nessuna Ordini pendenti in attesa d’esecuzione: Ordine di vendita a livello molto superiore all’attuale (medio medio-lungo periodo); vedi segnali gratuiti Vedaforex®.
Gli indici migliori del FTSE MIB, alle 17.50, oggi sono: FTSE Italia Viaggi e Tempo Libero (+3.79%) FTSE Italia Salute (+1.91%) FTSE Italia Tecnologia (+1.46%)
Gli indici peggiori invece sono:
FTSE Italia Automobili e Componentistica (-1.78%) FTSE Italia Beni di Consumo (-0.63%) FTSE Italia Commercio (+0.01%)
La sessione odierna ha visto scambiare sino alle ore 17.40, n° 641.030.790 azioni per un controvalore pari a 2.460.614.144 Euro; i contratti conclusi sono stati 282.633 e le azioni in negoziazione sono state 370, delle quali 223 hanno chiuso in rialzo e 124 in ribasso; 23 sono quelle rimaste invariate.
I titoli oggi più scambiati in capitale sono stati:
Intesa (MI:ISP) : Volume di scambio di 102M di titoli, per un controvalore di 273M di euro
Fiat Chrysler Automobiles NV (MI:FCHA) : Volume di scambio di 25.6M di titoli, per un controvalore di 255M di euro
Unicredit (MI:CRDI) : Volume di scambio di 14.9M di titoli, per un controvalore di 225M di euro
I titoli migliori sull’indice milanese sono in chiusura:
Atlantia (MI:ATL) quotato 23.78 (+2.15%)
UBI (MI:UBI) banca quotato 3.944 (+2.02%)
STM (MI:STM) quotato 15.11 (+1.82%)
Fra i peggiori troviamo oggi:
Fiat Chrysler Automobiles NV (MI:FCHA) quotato 9.95 (-4.23%)
Mediaset (MI:MS) quotato 3.718 (-0.96%)
Yoox (MI:YNAP) quotato 24.25 (-0.61%)
I rendimenti dei BTP italiani sono stati oggi del +2.27% sulla scadenza a 10 anni, del +1.04% su quella a 5 anni e del +0,02% su quella a 2 anni.
Positive, le altre maggiori piazze europee con gli Indici di: Amsterdam AEX che sale del +0.83%, Parigi CAC 40 che chiude in miglioramento del +0.70%, Francoforte DAX, che aumenta del +0.56%, Londra FTSE 100 che è in salita del +0.64%, Madrid IBEX positiva del +0.98% e Zurigo SMI in guadagno del +0.63%.
Su base giornaliera, oggi il cross EUR/USD, ha assunto un andamento leggermente ribassista (-0.03% al momento della scrittura), il cambio ha raggiunto un massimo a 1.0925 ed un minimo a 1.0884; la coppia scambia ora a 1.0905.
Future FTSE MIB, attenzione, burrasca in arrivo… Future FTSE MIB, attenzione, burrasca in arrivo… http://it.investing.com/rss/market_overview.rss $inline_image
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Star Comics, le uscite manga del 27 novembre
Di seguito trovate tutte le nuove uscite manga targate Edizioni Star Comics, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
JUNJI ITO BEST OF BEST - SHORT STORIES COLLECTION di Junji Ito
Con Mini Poster interno
In questo volume unico di grande formato sono raccolte le storie brevi realizzate dal mestro Junji Ito per l’editore giapponese Shogakukan, molte delle quali totalmente inedite in Italia. Ad impreziosire la pubblicazione, corredata da pagine a colori (fra cui l’illustrazione che il maestro ha realizzato in occasione dell’evento "Masters Of Horror" del Lucca Comics & Games 2018), compaiono anche un episodio realizzato appositamente per l’occasione e la celebre storia autobiografica che Ito ha dedicato al maestro Kazuo Umezz. Preparatevi per un tuffo nel terrore in pieno stile Junji Ito!
Volume unico - Concluso - € 19,90 16,91 - Acquista su Amazon
GORGEOUS IRENE di Hirohiko Araki
In questa raccolta di episodi one shot degli esordi del maestro Araki, avrete l’opportunità di seguire le avventure della bellissima Irene, una “normalissima” sedicenne che sotto l’innocua apparenza nasconde un’occupazione davvero insolita: l’assassina professionista! Contattata da un giovane che ha chiesto il suo aiuto, la bella e pericolosa killer dovrà eliminare una bestiale gigantessa che ha preso il controllo di un’organizzazione criminale e fuggire da una letale donna tatuata. Completano il volume un nuovo caso di Magical B.T., l’avventura fantascientifica di Salutami Virginia, e due avventure in salsa western, la prima incentrata su una letale partita a poker e la seconda sulla rocambolesca fuga a cavallo di un misterioso fuorilegge!
La presenza di Hirohiko Araki alla prossima edizione del Lucca Comics & Games è un evento che rende particolarmente orgogliosa Star Comics, che intende salutare l’eccezionale partecipazione del maestro al festival con la riedizione di alcune opere d’esordio della sua carriera artistica, quattro raccolte ormai introvabili che verranno rese nuovamente disponibili in una fantastica edizione per questa speciale occasione. Tuffatevi anche voi nel bizzarro universo di Hirohiko Araki!
Volume unico - Concluso - € 11,00 9,35 - Acquista su Amazon
BAOH di Hirohiko Araki
Un ragazzo costretto a fare da cavia per dei folli esperimenti legati allo sviluppo di armi biologiche riesce un giorno a fuggire dai suoi aguzzini. Il giovane, di nome Ikuro Hashizawa, è ora dotato di un corpo praticamente invulnerabile che lo rende una vera e propria macchina di morte. Sfruttando le sue nuove capacità dovrà difendere se stesso e Sumire, la giovanissima esper che l’ha aiutato a trovare la libertà. Ma il professor Kasuminome, lo scienziato responsabile degli esperimenti, ha messo dei sicari sulle loro tracce...
La presenza di Hirohiko Araki alla prossima edizione del Lucca Comics & Games è un evento che rende particolarmente orgogliosa Star Comics, che intende salutare l’eccezionale partecipazione del maestro al festival con la riedizione di alcune opere d’esordio della sua carriera artistica, quattro raccolte ormai introvabili che verranno rese nuovamente disponibili in una fantastica edizione per questa speciale occasione. Tuffatevi anche voi nel bizzarro universo di Hirohiko Araki!
Volume unico - Concluso - € 13,00 11,05 - Acquista su Amazon
IO SONO SHINGO #2 di Kazuo Umezz
Giappone, primi anni ‘80. Una sera, il padre di Satoru torna a casa con una notizia incredibile che però non manca di destare preoccupazione: nella fabbrica dove lavora verrà installato un robot! In occasione di una visita guidata delle scuole elementari, Satoru ha l’opportunità di soddisfare la sua traboccante curiosità e vedere coi suoi occhi quel nuovo ritrovato della tecnica. Nella stessa occasione conosce Marin, una ragazzina sua coetanea, e tra i due scocca subito qualcosa. Rincontrandosi di nascosto all’interno della fabbrica, i due iniziano a giocare con il robot, mentre nella macchina, grazie all’interazione con i sentimenti puri e ingenui dell’infanzia, comincia a sorgere una sorta di rudimentale autocoscienza...
La notizia che Marin dovrà trasferirsi in Inghilterra assieme alla famiglia lascia Satoru nel più completo sgomento. Che ne sarà di loro, quando nessuno degli adulti che hanno intorno sembra disposto a credere all’amore tra due bambini così giovani? Nel disperato tentativo di cambiare il destino, Marin lascia un messaggio in codice a Satoru, per decifrare il quale serve l’aiuto di Monroe, il robot della fabbrica. Proprio in quel momento, però, viene a sapere che il padre è stato licenziato...
7 volumi - Concluso - € 15,00 12,75 - Acquista su Amazon
YONA LA PRINCIPESSA SCARLATTA #11 di Mizuho Kusanagi
Yona, principessa del Regno di Koka e unica figlia del re, è cresciuta circondata dalle attenzioni del padre e della sua guardia del corpo Hak. Il giorno dei festeggiamenti per il suo sedicesimo compleanno arriva a corte suo cugino Suwon, di cui è innamorata. La ragazza è al settimo cielo, totalmente ignara del crudele scherzo che il destino ha in serbo per lei... Un’attesissima saga fantasy intrisa di romanticismo, tra epiche lotte e antichi regni!
Yona e compagni si sono messi alla ricerca di piante commestibili che possano resistere anche ai terreni più aridi. Durante il loro viaggio, mentre dà lezioni di scherma alla principessa, Hak si ritrova a prendere una dolorosa decisione… La ragazza non tarda ad accorgersi che il comportamento del suo fido accompagnatore appare molto diverso dal solito. Come reagirà?
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DRAGON QUEST SAGA - L’EMBLEMA DI ROTO II: GLI EREDI DELL’EMBLEMA #11 di Kamui Fujiwara, Jun Eishima, Yuji Horii
Tornano le epiche atmosfere dell’universo di Dragon Quest, in questo fantastico sequel dell’avvincente saga de L’emblema di Roto! Il viaggio di Aros, un giovane che insieme alla propria memoria ha perduto ogni cosa, prende il via vent’anni dopo la conclusione delle avventure di Arus e compagni, in un mondo in cui tutta la magia è scomparsa. Riuscirà a svelare il mistero di quei cambiamenti che si sono verificati in tutto il mondo...?
Iniziano le eliminatorie del torneo e finalmente Aros entra in scena. Dopo l’allenamento che ha sostenuto, i suoi amici sono certi che il giovane prode non avrà alcun problema a farsi strada nella competizione, ma l’arrivo di un nuovo nemico li costringe a rivedere le proprie convinzioni. “Devi vincere”... cosa significano le parole che il misterioso avversario ha rivolto ad Aros?
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DRAGON BALL FULL COLOR - LA SAGA DEI CYBORG E DI CELL #3 di Akira Toriyama
Una fantastica edizione completamente a colori del capolavoro del maestro Toriyama! Una pubblicazione imperdibile divisa per saghe, lanciata in Giappone dalla casa editrice Shueisha, ora finalmente disponibile anche per i lettori italiani!
Dopo l’entrata in scena dei cyborg numero Sedici, Diciassette e Diciotto, ancora più potenti di quelli che li hanno preceduti, per i terrestri la situazione si è fatta disperata. Come ultima risorsa, Piccolo raggiunge Dio per fondersi con esso e aumentare la propria potenza. Ma, nel frattempo, un altro temibile mostro fa la sua comparsa...
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Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
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Ferrovie dello Stato, Ok Corte dei Conti gestione "2017"
La Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti ha approvato la relazione sul controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Ferrovie dello Stato Italiane (FSI) spa, relativa all’esercizio 2017. Il risultato netto si è attestato su un valore positivo di 231 milioni, con una riduzione rispetto al 2016 di 408 milioni, sostanzialmente attribuibile alla gestione finanziaria (-400 milioni) e a quella operativa (9 milioni). Il peggioramento del saldo (383 milioni) è dovuto principalmente alla circostanza che nell’anno precedente si erano conseguite plusvalenze da alienazione in seguito alla vendita di Grandi stazioni retail spa. Il capitale investito netto, pari a 35.927 milioni, si è incrementato di 147 milioni. Il capitale circolante netto gestionale si attesta a 444 milioni rispetto ai 543 milioni registrati nel 2016. Il decremento è attribuibile alla riduzione netta dei crediti e debiti di natura commerciale e al decremento delle rimanenze per immobili e terreni di trading quale effetto della scissione parziale di FSI spa a favore di RFI spa. Il gruppo FSI registra un aumento dei ricavi operativi in netto aumento (9.299 milioni nel 2017 e 8.928 milioni nel 2016) a cui corrisponde l’incremento dei costi operativi (da 6.635 milioni nel 2016 a 6986 milioni nel 2017) e chiude con un risultato netto pari a 552 milioni, con un decremento rispetto al precedente esercizio, nel quale però il miglior risultato (772 milioni) era stato determinato dalla plusvalenza sopra citata. L’analisi dell’andamento dei ricavi del trasporto evidenzia il loro significativo incremento (682 milioni) a cui hanno contribuito i positivi risultati di tutte le componenti del servizio trasporto passeggeri (Long Haul,Short Haul, trasporto universale, alta velocità). Anche i ricavi da trasporto su gomma, per effetto dell’ampliamento dell’area di consolidamento, hanno registrato un significativo incremento (156 milioni). La spesa per investimenti complessivi realizzati dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane nel corso del 2017 ammonta a 5.407 milioni, di cui 1.107 milioni in autofinanziamento e 4.300 milioni contribuiti da fonti pubbliche. La spesa per investimenti, a cui si connettono iniziative per il reperimento nel mercato finanziario delle risorse necessarie, consiglia un attento, costante monitoraggio della sostenibilità dei correlati costi. E infatti, anche nel 2017 si sono registrati maggiori ammortamenti per 72 milioni. Relativamente alla situazione patrimoniale del gruppo, nel 2017 il totale delle attività registra un incremento, passando da 62.687 a 63.013 milioni. Le passività nel 2017 sono state pari a 24.383 milioni, con un incremento di 108 milioni rispetto al 2016. Il trasferimento di ANAS nel perimetro di FSI non ha avuto riflessi significativi nell’esercizio in esame. Per quanto concerne il valore patrimoniale di ANAS si auspica che i lavori del “Tavolo Tecnico” istituito presso il MIT e concernente il prolungamento della concessione di ANAS giungano alla più celere conclusione, anche al fine di poterne valutare gli effetti sui futuri bilanci di FSI spa. In ordine alle operazioni di ingresso nel capitale “Alitalia”, la Corte dei conti, tenuto conto dell’impatto che l’operazione avrebbe su FSI, rivolge la raccomandazione già formalmente condivisa dal collegio sindacale, che è quella di acquisire tutti gli elementi necessari per valutare la fattibilità e sostenibilità della stessa, attivando tutte le iniziative idonee a tutelare l’integrità patrimoniale del gruppo, la continuità e lo sviluppo aziendale. A seguito dell’analisi tecnica effettuata dall’ISTAT in accordo con Eurostat, che ha condotto a considerare RFI come appartenente al settore delle amministrazioni pubbliche sulla base dei criteri stabiliti dal SEC 2010, la Corte ha chiesto a FSI di fornire un riscontro degli esiti del tavolo di lavoro finalizzato a valutare gli impatti della novità sul gruppo, sotto il profilo sia gestionale che patrimoniale. Read the full article
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Scarpe Golden Goose Outlet Anello vizioso di The Internet Marketing
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“Eppure, il Passato sa inumidire un paio di occhi…”. Iosif Brodskij scrive (in versi) la “Storia del XX secolo”. Viaggio conturbante tra Stalin e Conan Doyle
Brodskij. Inedito. Mi fa pensare Brodskij negli anni Novanta che compone in inglese-americano le sue traduzioni da Mandel’stam, dalla Szymborska e sparge qua e là i motti caustici degli shorts (Hail the vagina / that peopled China). Tutto rigorosamente inedito. Facciamo così. Proviamo a saggiare come suona il suo inglese tradotto in italiano. Ecco altri shorts che apparvero su Occasional Styles per Yale nel 1992. Sfogliamo i Collected poems in English...
Ostriche
Le ostriche, come le ragazze, come le perle. Perle come il buio e l’umidità. Con perle intorno al suo collo o tra i suoi boccoli, La mia ragazza fa del mio mondo la mia ostrica.
*
Un san Valentino
Sei troppo giovane, e ho paura di toccarti Ché vorrebbe dire guaio. Allora scopriamo un’isola e costruiamoci una statua Alla pubertà, giù al porto. Un’isola non saprà sillabare la parola ‘figlia’, Una parola orfana. E tu farai, se non ti spiace, l’acqua E io, il tuo delfino. E tutto il giorno terremo i nostri occhi poggiati L’uno sull’altra invece di guardare l’orizzonte col suo blu da poliziotto Funestato da tuo padre.
*
Brodskij ha capito che a nessuno interessa leggere della sua vita, a nessuno gliene importa di leggere della vita degli altri. Tutti vogliono leggere la propria vita. Cosa che lui è riuscito a fare raccontando al momento stesso la sua e quella degli altri. Scrivere, addirittura fare poesie, è allora il racconto di una relazione? Un amore sublimato? Un uomo che si fa orso per cogliere e rapire il miele? Forse sì: è tutta una relazione tra i punti di vista che il poeta riesce a intrecciare tra il suo occhio e quello degli altri su di lui.
*
Continuiamo con compassione, lasciamo emergere la letteratura dalla vita. Del resto, a che serve spingere giù per la gola cucchiaiate di Brodskij e tutti gli altri, quando nella gola della realtà incontriamo una donna che cinguetta oppure ecco laggiù che si squarcia il velo e appare un poeta errante o la donna assalita dalle fobie del mattino o quant’altri che non sanno di essere qualcosa per noi, non sanno di essere poesia e noi entrando in loro illuminiamo la loro appartenenza alla letteratura e la loro letteratura alla vita della natura eterna e immutabile della nostra noia. Della nostra impazienza.
*
Eccovi impiattata la sua Storia del ventesimo secolo (Un roadshow) che comparve nel 1986 su Partisan Review. Sono solo estratti… per ora. Il concetto è che Brodskij si avvia a ripercorrere anno per anno il Novecento, con tocco ironico e non troppo sentimentale. Il poeta ha capito che la cronologia inganna anche se, a detta dei libri di scuola, conterebbero solo gli anni: successe questo e poi quest’altro. Come se la vita fosse una carta d’identità. Invece lui sale sulla macchina e viaggia, e cosa vede invece? Strisce fisse. Asfalto nero profondo. Così la sua e la nostra vita fatte di coincidenze, di rivelazioni.
*
Un esempio di coincidenze. La copertina del New Yorker il giorno infausto del 15 settembre 2008. La copertina mostra in blu e rosso una coppia che si bacia fuori dalla metro: una bella silhouette se pensiamo che in quel giorno la finanza distrusse il mondo e oggi ammiriamo le macerie. Coincidenze da ripensare. È tutto in regola. Non sono porcate: roadshow.
Andrea Bianchi
***
Storia del ventesimo secolo (Un roadshow)
Il sole è nella sua orbita, eppur non si muove. * Prologo
Signore e signori buon giorno! Tutti voi siete di nobile pasta, lasciate che vi dica che siete apposto.
Il nostro spettacolo inizia senza grandi ritardi, perciò vi informo subito
che questa è già la fine dell’opera
che è andata avanti per ottant’anni buoni. Ha avuto i suoi booh e i suoi applausi. Si teme che non andrà così all’infinito.
Gli uomini e le macchine dicono bugie per riposarsi o prender ruggine. Nulla arriva così in fretta come il Passato. Quel che vi mostreremo adesso è il cast
Di personaggi che hanno smesso di recitare. Ognuna di queste vite è diventata un fatto Dal quale, si presume, potete sottrarre
Ma al quale, per buona sorte, non si può aggiungere. Le conseguenze quindi potrebbero essere cattive Per il vostro esteriore o il vostro sangue
Perché quelle sono le cause, e voi gli effetti. Siccome loro stanno sepolte coricate, voi siete eretti. Cittadini! Non scordate
La storia! La Storia fa il punto Su tasse e raffreddore, su quel che salta fuori dal nulla.
Vi mostreremo campi di battaglia, alcove, laboratori, navi che affondano e sommergibili in fuga, culle, matrimoni, divorzi, pietre o sepolcri.
Gente! Il sipario sta per sollevarsi! Quel che vi si mostrerà non sarà mica come il Paradiso. Eppure, il Passato sa inumidire un paio di occhi,
perché i suoi prezzi erano più bassi delle nostre tariffe vendita, perché il Passato rovinava le città: non solo le piccole celle; ché all’orizzonte non ci sono navi inquiete
ma un vento che viene meno.
*
1900. Un anno tranquillo, lo direste. Vero: nessuno di voi è vivo in quel momento. Il doppio zero di 1900 segnala la vostra mancanza. Eppure, qualcosa succede, un bel po’ di cose. In Cina, i boxer mettono a cappotto i bianchi. In Russia scrive A.P. Cechov. In Italia grida a squarciagola Floria Tosca. A Vienna Freud interpreta l’ugola del sogno. Impressionisti dipingono, Rodin ancora batte lo scalpello. In Africa i Boeri prendono lo scalpo ai Britannici O vice versa (a chi gliene cala, miei cari?). Qui viene rieletto McKinley. Vi sono quattro grandi imperi, tre buone democrazie. Il resto del mondo fa sport in perizoma e mocassini, sia detto in senso figurato e letterario. Nella little Italy apre un altro “Da Umberto”, nell’altra Italia più grande Umberto primo viene ammazzato. (Non tutte le minacce scritte sui muri sono ascoltate). E a segnare la vera svolta di secolo, muore Friedrich Nietzsche, nasce Louis Armstrong – segno che il “Ciao Dolly” prende il posto del “Dio è morto” di quel bislacco mangiacrauti. Eppure, l’uomo dell’anno è un ingegnere. John Browning il suo nome. Gli dobbiamo più di una cosa. Quindi sentiamo i suoi Titoli per la fama. (…)
1902. L’uomo dell’anno è Arthur Conan Doyle, scrittore. Il soggetto della sua tecnica artistica È un cazzuto che lavora in privato col suo assistente panciuto; all’occasione, compare un cane. “Immaginate” dice Conan Doyle, “il peggio: il vostro subconscio è Tanto sbadato quanto la vostra coscienza. E voi, anima Nobile, afferrate la vostra Luger e fate del vostro cervello Un formaggio svizzero. Perciò fareste meglio a prender in mano Il mio romanzo sul Mastino dei Baskerville! Saprà ricucire le vostre cellule cerebrali dando sostanza ai vostri sogni. Ché è una storia per ammazzare il tempo, mica il lettore”. (…) Quanto al 1907, non siamo né qui né là. Ma Auden nasce adesso! Questa nascita è il miglior prologo! Però un tale Pavlov prende a interessarsi di cani. Il suo vicino Mendeleev, barbuto Che dà all’universo la sua tavola degli elementi, scivola nel coma. E poi, primo spettacolo cubista mentre l’Oklahoma diventa Il 46esimo stato dell’Unione. Da un’altra parte la Nuova Zelanda Cerca di sfuggire all’Union Jack. Mentre Lumiere Sviluppa le immagini a colori (e dobbiamo tutto a lui!). Il Papa lancia il suo sguardo fioco sul modernismo come uno Jago geloso. Chicago batte 4-0 Detroit e vince le World Series, la sua sete di gloria mundi è placata. A Swinemuende Nicola secondo s’incontra col Kaiser per una tazza di tè. Anche questa storia, come Kalamazoo sperso in Michigan, non si capisce dove si svolga. E Karl Hegenbeck apre il suo zoo senza gabbie dove trichechi nuotano, i leoni si rilassano e gli uccelli svolazzano: anche agli animali tocca mentire.
L’uomo dell’anno, non ci crederete, è Iosif Stalin, allora solo un ladro. È giovane, ventott’anni; ma la Storia è qui e lui non sa aspettare. “La mia gioventù era disastrata, vissi nel fango. Me la presi con le banche perché mi mancava il babbo. Così per aiutare il Partito, in un solo giorno presi quattrocentomila rubli. Fin qui, fu il più gran colpo Nella storia russa dopo Cristo. Quindi datemi del malvagio, alcuni mi dicono zelante; quanto a me, mi piacciono le cifre grosse con una caterva di zeri”. (…)
1912. Anche il capitano Scott raggiunge il Polo Sud. Sennonché vi arriva dopo Amundsen. Fissa il ghiaccio, pensa alla sua famiglia, prega e muore. E il ghiaccio non si ferma qui. S.S. Titanic colpisce l’iceberg e cola giù. Per i Lloyd a Londra La campana suona a morto. Cinquecento anime, forse di più, sono perdute. Perciò volgiamoci alla Romania, dove è nato Eugene Ionesco e poi magari alla Turchia e ai suoi vicini Balcani: tutti si sentono pronti a toccare arma; pensandoci sopra, però, abbandonano l’idea. Pace ovunque. Adesso a Londra vi sono cinquecento sale spettacolo che rendono le babysitter una questione sociale. (…)
Iosif Brodskij
L'articolo “Eppure, il Passato sa inumidire un paio di occhi…”. Iosif Brodskij scrive (in versi) la “Storia del XX secolo”. Viaggio conturbante tra Stalin e Conan Doyle proviene da Pangea.
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