Tumgik
#tangenziali
scogito · 5 months
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Discerni:
1. Chi ti aiuta per il tuo bene o per il suo. 2. Chi fa qualcosa per vederti felice o per forzato sacrificio. 3. Chi parla perché ama ascoltare se stesso o perché ama dirti qualcosa di utile.
1. Te lo rinfaccia. Si aspetta che la sua azione gli assicuri la tua fedeltà, maschera controllo.
2. Non è felice quando lo fa. Il suo investimento dura poco o se lo porta avanti maschera frustrazione.
3. È inutilmente prolisso. Prima di arrivare al punto gira per tutte le tangenziali possibili, maschera vanità.
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3nding · 6 months
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Stamattina incidente mortale direzione Milano proprio dove ero diretto io. Foschia e freddo esco a Fiorenzuola e per strade interne rientro dopo Piacenza. Ci ho messo 2, 40h. Oggi altro incidente più ripristino manto stradale, deviano tutti, TUTTI sulla A4 da Melegnano e dalle tangenziali se diretti verso Bologna. Sono dovuto uscire verso crema Cremona dove sono adesso per cercare di tornare a casa.
Sono partito da Milano alle 15:30
Fuck.
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abr · 2 years
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Il Sindachino è un leggendario animale che con la scusa di salvare l’ambiente distrugge le città.
da https://www.ilgiornale.it/news/interni/bestiario-sindachino-2104415.html
I sindaci veri di tutto il mondo, prima di chiudere o limitare al traffico la città, NON pensano al trasporto pubblico, quello va da sè, è facile; piuttosto la fanno attraversare, la città, da assi a grande scorrimento (le tangenziali ci sono già, quella di girarci attorno fino all'uscita giusta è idea vecchia, passè), la traforano di tunnel e parking sotterranei. Il loro fine è di rendere la città FRUIBILE PRODUTTIVA e VIVACE ("vibrant"), é di giustificare il fatto che i mezzi di trasporto più efficienti (le stazioni ferroviarie dell'alta velocità) in centro si fanno e la città non è un mortorio, non si fanno mura medievali (di telecamere invece che di terra) o la cinta daziaria col presidio dei vigili gabellieri come nell'ottocento, per aver nobili e borghesi dentro e burini cafoni villani fuori.
I sindaci di tutto il mondo inoltre pensano PRIMA ai disabili, agli anziani, alle persone dalla mobilità ridotta, a non far ballonzolare sui dossi ambulanze e mezzi per l'approvvigionanento di beni e servizi a persone e negozi (di prossimità, non i grandi centri commerciali o Amazon).
Ma tutto questo un sindachino di provincia non lo sa: inverte i fattori, guarda il dito e non la luna che indica, cerca gli effetti non le cause.
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donaruz · 1 year
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Guarda "Niccolò Fabi - Ha Perso La Città" su YouTube
youtube
Hanno vinto le corsie preferenziali
Hanno vinto le metropolitane
Hanno vinto le rotonde e i ponti a quadrifoglio
dalle uscite autostradali
Hanno vinto i parcheggi in doppia fila
quelli multi-piano, vicino agli aeroporti
le tangenziali alle otto di mattina e i centri commerciali
nel fine settimana
Hanno vinto le corporazioni infiltrate nei consigli comunali
I loschi affari dei palazzinari
gli alberi umani e le case popolari
e i bed & breakfast affittati agli studenti americani
Hanno vinto i superattici a tremila euro al mese
le puttane lungo i viali, sulle strade consolari
Hanno vinto i pendolari
ma ha perso la città, ha perso un sogno
Abbiamo perso il fiato per parlarci
Ha perso la città, ha perso la comunità
Abbiamo perso la voglia di aiutarci
Hanno vinto le catene dei negozi
le insegne luminose sui tetti dei palazzi
le luci lampeggianti dei semafori di notte
i bar che aprono alle sette
Hanno vinto i ristoranti giapponesi
che poi sono cinesi anche se il cibo è giapponese
I locali modaioli, frequentati solamente da bellezze tutte uguali
le montagne d’immondizia, gli orizzonti verticali
le giornate a targhe alterne e le polveri sottili
Hanno vinto le filiali delle banche, hanno perso i calzolai
e ha perso la città, ha perso un sogno
Abbiamo perso il fiato per parlarci
Ha perso la città, ha perso la comunità
Abbiamo perso la voglia di aiutarci
Niccolò Fabi - Ha perso la città
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gaetaniu · 2 days
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Crateri tangenziali all'interno del cratere Ptolemaeus
Questa immagine mostra due piccoli crateri, che si sfiorano appena, nel cratere Ptolmaeus, molto più grande, che si trova nell’emisfero meridionale marziano. Questi crateri sono chiamati “crateri tangenziali”. Il cratere più degradato e riempito ha un diametro di circa 3 chilometri e presenta una caratteristica insolita vicino al centro. Un primo piano mostra che la caratteristica è larga circa…
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claudiotrezzani · 4 months
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Lo sappiamo:
per tante opportunità che i droni creano, altrettanti problemi vi sono.
E da un più d'un "punto di vista" (anche ...letteralmente).
Ecco un caso concreto, denso d'addentellati.
I parametri che l'ENAC stabilisce per consentire o vietare sorvoli sono molteplici.
Pensiamo solo alle Case Circondariali.
A Lodi il carcere è in città, dunque il divieto s'estende al centro.
A Piacenza e Pavia esso si situa oltre le loro rispettive tangenziali.
A Cremona è sufficientemente defilato da non coinvolgere il cuore della città.
Già, Cremona.
Per fotografare il torrone il drone non serve.
Per il Torrazzo, invece sì.
E si può?
Più di quanto si potrebbe supporre.
Se desiderate uno sguardo d'insieme, in Piazza Marconi (quella del Museo del Violino) la quota massima stabilita dall'ENAC è di 45 m.
Trattasi oltretutto di sito che presenta spazi aperti - segnatamente - il prato dei giardini - ove il rischio d'improvviso sopraggiungimento di pedone  -insorvolabile, lo sapete - è minore.
Altezza, i 45 metri - sufficiente per godere d'una vista d'insieme del summentovato Torrazzo.
Beninteso:
esso risulta ancora lontano, dunque l'ideale sarebbe disporre dell'obiettivo accessorio marcatamente telecentrico attualmente in dotazione - con poche strutturali differenze -  a varie versioni del Dji Mavic 3.
E in Piazza del Comune?
Lì il limite è 25 metri.
Sufficienti per ritrarre ortogonalmente l'orologio della torre od il rosone della Cattedrale.
Un momento, però.
Siete lì, d'accordo, ma che ore sono?
Di mattina presto, nevvero?
Sennò, non si può.
Dinamicamente, non si può.
Perché quando arriva la folla, non è più il luogo ma la sua frequentazione a costituire limite legalmente ostativo.
Assembramenti, distanze minime, quelle robe lì.
E perché sarebbe meglio di pomeriggio, anziché di mattina.
Perché è solo sul finir del giorno che il sole è volto alla facciata dell'orologio.
Di prima mattina  - l'orario a cui la Legge m'ha costretto - il sole infierisce verso il drone.
Oltretutto, i droni tendenzialmente non sono dotati di paraluce.
Che fare, allora?
Se volete un'atmosfera da torridi minareti (una delle due fotografie allegate in questo brano) il sofferto compromesso è sovresporre un po', ma non troppo.
Oppure (seconda fotografia) escludere del tutto l'operato del Dio Ηελιος non permettendo ai suoi raggi di raggiungere l'obiettivo.
Più precisamente:
escludere "quasi" del tutto, ché - nonostante la focale di 48 mm equivalenti sul formato Leica - avvicinarsi ancora di più  - nonostante i sensori d'evitamento - sarebbe stato pericoloso, dunque il taglio finale è stato frutto di postproduzionale intervento (con buona pace del flare insorto nell'originale inquadratura.
Insomma, non si finisce mai.
Opportunità & problemi, annotavo nell'incipit.
La vita in sintesi, ed insomma.
Claudio Trezzani
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lamilanomagazine · 6 months
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Modena: piano antismog, il 24 marzo è domenica ecologica
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Modena: piano antismog, il 24 marzo è domenica ecologica Il 24 marzo è domenica ecologica e, in applicazione della nuova manovra per la qualità dell'aria della Regione Emilia Romagna, si fermano anche i diesel euro 5. La nuova manovra, infatti, estende i limiti alla circolazione anche ai veicoli diesel euro 5 mentre fino a inizio marzo nelle domeniche ecologiche "ordinarie", senza misure emergenziali in corso, si fermavano i diesel fino a euro 4. Domenica 24 marzo, dunque, dalle 8.30 alle 18.30, nell'area cittadina compresa all'interno delle tangenziali, non potranno circolare: i veicoli a benzina euro 0, euro 1 ed euro 2; i veicoli diesel euro 0, euro 1, euro 2, euro 3, euro 4 ed euro 5 (anche se dotati di filtro antiparticolato); veicoli Gpl/benzina o metano/benzina euro 0 (pre euro) ed euro 1; i ciclomotori e i motocicli euro 0 (pre euro) ed euro 1. Le limitazioni si applicano nell'area compresa all'interno delle tangenziali nord Pirandello, Carducci e Pasternak, via Nuova Estense, strada Bellaria, strada Contrada, via Giardini, complanare Einaudi, strada Modena-Sassuolo, tangenziale Mistral. È comunque sempre possibile, per tutti i veicoli, circolare sulle strade che conducono ai parcheggi scambiatori e alle strutture ospedaliere anche se all'interno dell'anello delle tangenziali. Per informazioni ci si può anche recare all'Urp di piazza Grande 17, tel. 059 20312; [email protected]. È possibile ricevere aggiornamenti sulla manovra antismog iscrivendosi al canale Telegram @ComuneMO-allerta: per iscriversi è sufficiente digitare sullo smartphone, che deve avere Telegram già installato, il link diretto; il link si apre direttamente sul canale ed è possibile unirsi al gruppo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Sulla E45 e sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle, nei tratti tangenziali alla città di Perugia, sono previsti interventi di ammodernamento e riqualificazione in prosecuzione dei lavori già realizzati, nell’ambito del piano di manutenzione programmata della rete Anas dell’Umbria. In particolare, la prossima settimana saranno eseguiti gli interventi di sostituzione dello spartitraffico centrale sul raccordo Perugia-Bettolle tra Corciano e Ferro di Cavallo, mentre sulla E45 sarà realizzato il nuovo impianto di illuminazione dello svincolo di Ponte San Giovanni. Per ridurre al minimo i disagi al traffico, i lavori saranno svolti prevalentemente in orario notturno. Nuovo spartitraffico centrale tra Corciano e Ferro di […]
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La classifica delle strade più pericolose d'Italia: al primo posto il tratto romano della A24
La classifica delle strade più pericolose d’Italia: al primo posto il tratto romano della A24 Sicurezza stradale Sono alle porte delle metropoli le strade sulle quali avvengono le più alte percentuali di incidenti per chilometro, secondo i dati Aci-Istat. Nei primi 10 posti anche il raccordo anulare di Roma e le tangenziali di Milano, Napoli e Torino 06/01/2024 Giacinto Pinto – Tg1 source
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odoredifragolerosse · 3 years
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E ricordi quel sabato sera? Da ubriachi ridevamo fuori dai locali con la para degli sbirri e di una storia seria, mentre scrivevo i nostri nomi sulle tangenziali.
E tu mi hai detto una bugia, quando hai detto che sei mia, so che mi rimpiangerai prima o poi capita a tutti, anche a chi non piange mai.
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nusta · 3 years
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Di fiori e desideri
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In questi ultimi tempi sono riuscita a passare qualche momento in più del solito in mezzo al verde e ho avuto la conferma di quanto mi manchi e quanto sia importante per me camminare sull’erba, stare tra gli alberi, guardare le foglie, osservare le forme dei fiori e degli insetti e ammirare la forza di tutto questo mondo che troppo spesso mi pare così lontano dal mio quotidiano e invece è a un passo da casa e potrei frequentarlo più spesso e mi farebbe bene.
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Qui è la pista ciclabile nella periferia della città, che costeggia il canale che attraversa Bologna, l’hanno un po’ sistemata e un po’ no, sono ancora in corso i lavori ma si può già andare a pedalare e passeggiare. Ci sono manti di ortiche fitti come non ne vedevo da anni e cardi alti e super spinosi e meravigliosi.
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Qui è un parco vicino all’ospedale Rizzoli, con sentieri che vanno su e giù per il pendio dei colli che cominciano a salire a sud della città. Ci sono stata con la mia amica G. e il suo cane e non ci vedevamo di persona da mesi e ci siamo fatto tutti e tre un sacco di feste ed è stato come entrare in un’altra dimensione.
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Qui è un giardino vicino San Lazzaro, nella primissima periferia di Bologna, dove hanno piantato alcuni alberelli da frutto di fianco ai giochi per bambini e queste sono delle pesche un po’ scalcagnate ma comunque grandiose anche solo per il fatto di essere riuscite a crescere, di fianco c’erano un susino carico di grappoli ancora acerbi e un melograno con qualche fiore appena accennato e un ulivo piccolino ma fitto fitto di foglie e non è come andare a vedere i frutteti in campagna ma è già qualcosa.
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Qui è la riva del fiume a Castel San Pietro, a un’uscita di autostrada di distanza da Bologna. C’è una gelateria vicino al parco del lungofiume e una volta ci andavamo più spesso. Questa era la prima volta con le mie nipotine e abbiamo toccato i sassi nel fiume e guardato le farfalle e le api che raccoglievano il polline, “anche le farfalle?”, “sì, anche le farfalle raccolgono il polline, anche se non ci fanno il miele, molti insetti lo raccolgono per mangiarlo e così aiutano anche a far crescere altri fiori”.
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Qui è ad un’azienda agricola che permette di camminare in mezzo ai filari di peonie, in cui si vedono fiori di ogni età, dai boccioli appena dischiusi, ai fiori gonfi di petali colorati, fino ai bacelli rimasti al termine della fioritura, “guarda, senti che strano da toccare”
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E questo è un piccolo bocciolo di papavero, che abbiamo visto lungo il marciapiede dietro casa delle mie nipotine che stanno in paese e che mi sembra da qualche anno più frequente sul ciglio delle strade di campagna e delle tangenziali.
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Ricordo che qualche anno fa mentre eravamo in macchina mi ha colpito vedere un fitto manto rosso a lato dello stradone verso Casalecchio, dove di solito c’era solo del verde, tanto che ho pensato che qualcuno avesse gettato dei semi apposta per farli crescere.
E ho pensato che sarebbe bello avere più fiori selvatici nei prati in mezzo al niente, nei bordi delle strade, nei giardini della città.
Che a guardare bene in realtà ce ne sono anche un po’, soprattutto margherite e tarassaco e anche quelli piccoli gialli alti e sottili che non so come si chiamano, ma io ne vorrei di più. Di molti non so il nome e di alcuni so solo i nomi che mi hanno insegnato da piccola, un po’ veri e un po’ inventati tra compagni di asilo e di scuola, i fiori dello zucchero violetti con mille petali a tubicino, che se li assaggi dal lato interno sono dolci, quelli gialli e gonfi come un piccolo pop corn che conoscevo come denti di leone e invece hanno un altro nome (perchè i denti sono il tarassaco), gli occhi della madonna (che dovrebbero essere la veronica comune), i fiori della colla, alti e con piccoli petali viola scuro e appiccicosi, le roselline verdi, che sono tutte color foglia e quindi non so nemmeno se sono un fiore, quelli che sembrano un ombrellino bianco di pizzo e insomma tutti quelli che vedevo da piccola sull’argine del fiume e nei cortili del paese.
Faccio voglia di fiori, ma non di fiori recisi, non di fiori da fioraio, non di fiori in casa nel vaso, vorrei dei fiori in giro, da farmi voltare mentre cammino per andare al lavoro, dei fiori vivi, attaccati a terra con una bella presa, in mezzo all’erba. E vorrei più erba e più cespugli e più alberi. Faccio voglia di verde.
E lo so che vuol dire più insetti e più foglie, ma non mi importa, questo è quello che vorrei. Mi sa che devo andare a cercarlo più spesso.
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abr · 2 years
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Beh posso osare di dire che di tutti i bersagli possibili degli Ultimo Neurone, inclusi sit-in in tangenziali e piazzali, questo mi pare danno davvero minore, dall'impatto trascurabile sul patrimonio culturale ?
Lo stesso Cattelan, conoscendolo, immagino si dirà onorato e pure i kompagni Majorino che decisero di erigerlo proprio lì (ecco un destino appropriato all'arte di regime, il suo karma: prendersi le pisciate di cane pol.corr.).
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ilpianistasultetto · 4 years
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EDITORIALE #1
Il processo era gia' avviato da tempo; il covid-19 ha solo accelerato il processo. Smart-working, robotica, reti immateriali, interconnessione delle merci, variazioni climatiche. Insomma un mondo completamente diverso e la politica di cosa parla? Su quali argomenti tiene inchiodato un paese? Sui migranti, sulla difesa di commercianti e piccole imprese con produzioni ormai obsolete e senza speranze o sui banchi con le rotelle. La politica parla di costruire nuove autostrade per decongestionare traffici futuri che non ci saranno mai, di tangenziali, di pedemontane varie. La politica parla di tutto ciò che rassicura, che la gente vuol sentirsi dire. Qualche sera fa ho sentito Salvini che parlava del rilancio dell'edilizia come volano trainante dell'economia italiana. Ma voi pensate sia questo il modo per salvarsi quando smart-working, denatalita', migrazione in uscita e nuovi metodi di produzione porteranno a un lenta ma costante diminuzione di abitanti e a nuove dislocazioni geografiche? E cosa andiamo a costruire se abbiamo gia' milioni di vani sfitti e vuoti? E perche' spendere 400 mila euro per una casetta condominiale a Milano o Roma o Firenze quando con metà cifra prendi una bella villa in una bella provincia italiana e da li lavori senza spostarti di un metro? E gli appartamenti affittati da gente che prima veniva da fuori per lavorare? C'e' una visione sul come riconvertire questo grande patrimonio? E gli eleganti uffici locati a 10-20 mila euro mensili? Gia' oggi ne stiamo vivendo un assaggio; Milano ha perso 20mila residenti, alcuni quartieri di Roma dove si trova il 90% degli uffici commerciali sono diventati quartieri deserti, praticamente morti, dove migliaia di attivita' di somministrazione, di tavole calde, di ristoranti, di pizzerie o gelaterie hanno chiuso o stanno chiudendo e non riapriranno più. Non riapriranno più perche' ci sara' sempre meno gente negli uffici, a dispetto di alcuni politici che seguitano ad illudere tutte quelle persone che gravitano intorno a queste attività economiche. In questo periodo Amazon ha raddoppiato i suoi fatturati, come l' ha raddoppiato tutto l'e-commerce. Sta cambiando il modo di fare acquisti e anche il tipo di acquisti. Qualche politico sa che in un decennio si venderanno molte meno auto rispetto alla produzione attuale, visto che molti non si sposteranno per lavoro, per andare in fabbrica o in ufficio? Si, anche in fabbrica, perche' gli operai saranno soppiantati dalle macchine. La robotica e' gia' realta' e solo i politici non ne hanno consapevolezza. In un prossimo futuro meta' popolazione sara' disoccupata e resta una sola strada: il reddito universale. Soldi da dare a chi se ne stara' seduto sul divano pur di farlo consumare. La commissione europea gia' ne parla e i nostri politici? Parlano di voti in cambio di promesse senza futuro. La sx e' muta e senza idee, la dx ha le sue ricette liberiste del ''900, quelle del "e' l'impresa che crea lavoro, che assume e fa diminuire la disoccupazione". Insomma, parlano come robi-vecchi. Parlano di tasse come si faceva nel secolo scorso. Parlano ancora di tassazione sulla produzione del reddito prodotto da societa' e persone fisiche, quando la nuova frontiera dovrebbe essere la tassazione su vendite e produzioni. Ma questi non sono politici, sono degli illusionisti. Qualcuno che legge potra' trovare questa  analisi irrealista o troppo pessimista. Certo, la verifica non puo' essere domani. Qualcuno, nel suo sano egoismo, potrebbe dire: "sti cavoli, tanto io sarò ormai vecchio o morto".. al più le conseguenze saranno per le nuove generazioni..gia', ovvero, figli e nipoti che verranno. Per me sarà molto più rapida, direi, è alle porte.  staremo a vedere..
@ilpianistasultetto
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gravantes · 3 years
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Cambio di stagione
E’ arrivato il vento e con esso, il cambio di temperatura. Dai 20 gradi dei giorni scorsi siamo scesi a 13. Bel salto. Al contempo, riprende vigore tutta l’attività umana. Le tangenziali e le strade cittadine, sono un andirivieni di singole fragilità operative, impegnate nella propria sopravvivenza. Ricominciano le alzatacce all’alba, nel tepore di casa per poi ritrovarsi sfreccianti nel freddo…
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curiositasmundi · 4 years
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3 Cose a caso su di me
Con immane ritardo giustificato  dal fatto che ho scoperto solo oggi la funzione Mention della Activity, partecipo alla nomina di @unfilodaria
If you get this, answer with 3 random facts about yourself and send it to the last 7 blogs in your notifications, anonymously or not! Let’s get to know the person behind the blog ❤
Tre fatti casuali che mi riguardano:
1- Ho un gattone(molto one) che non è il mio gatto. Per una serena convivenza, essendo io il suo umano di riferimento, abbiamo stipulato quanto segue: - Cibo, riparo e cure in cambio di gran coccolegrattopucciose con fusa Xtreme rigorosamente in Dolby Surround™. - Solo cibo umido in busta o crocchini, niente fegati, residui di carbonare, ragù e porcherie che ti mangi tu (io) in cambio di sguardi intensi e contatti telepatici dopo che hai fumato. - Io non so cosa fai tu quando esci di casa e tu non devi sapere quello che faccio io dopo che sono uscito da casa tua.
2- Quando ho cambiato la moto ho fatto la strada fino al concessionario sulla vecchia, le ho parlato per tutta la strada dicendole che avevamo avuto il nostro tempo per una storia bella e intensa fatta di strade e di rotonde, di tangenziali e tornanti, che lei mi ha insegnato tanto, a dosare il gas in curva a scalare fino alla linea dello stop, a piegare e sì.. lo so che ti piaceva quando ti solleticavo le pedane, ma ora quel tempo è terminato, ti prego capiscimi, non sei tu, sono io. Arrivato dal concessionario le ho accarezzato la sella e l’ho salutata, è stato molto commovente. Poi son salito sulla nuova moto fiammante e son partito, una volta ingranata la quarta le ho detto: E allora bella? Ci facciamo un bel pieno e poi ti porto in un bel posticino sui colli, che ne dici?
3- A dodici anni sono scappato di casa. Erano le quattro del pomeriggio e avevo messo dentro un grande tovagliolo aperto sul tavolo: 3 pacchetti di cracker Doria, 2 scatolette di tonno, un Toblerone (qualcuno sa perché), il coltellino a serramanico, il Manuale delle Giovani Marmotte (vol.1), un rotolo di spago, un po’ di carta igienica, una mela e la borraccia con l’acqua. Poi una volta chiuso il tovagliolo dagli angoli legandoli alla fine di un bastone da scopa  me lo sono carcicato in spalla e senza dire niente a nessuno sono uscito di casa. Dopo cento metri ho incontrato Ginetto sulla sua Graziella con elaborazione Polini che mi ha chiesto dove stessi andando con quel fagotto, Sono scappato di casa gli dico e quello dice Togo! (al tempo non si diceva figo) vengo con te! E siamo andati verso l’argine dove abbiamo trovato Lele e Icio che stavano costruendo un rifugio dentro un gran cespuglio, quindi li aiutiamo fino a farla diventare una tana tutta nostra, intanto ci era venuta fame e allora abbiamo dato fondo al mio fagotto, poi ci simo messi a leggere il manuale delle Giovani Marmotte e fare la punta ai rami col coltelino per farci le frecce mentre fabbricavamo anche degli archi, poi abbiamo studiato fino al tramonto elaboratissime strategie militari per difender la nostra postazione e per le otto ero a casa seduto a tavola con mia madre che versa la minestra, Ma non dovevi fare il polpettone stasera? Eh, ero convinta ci fossero ancora due scatole di tonno e invece no, quindi minestra.
Non taggo nessuno, chi vuole pigli.
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