#storia di Tortona
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Il reperto storico più antico ritrovato a Tortona: le origini dell’antica Dertona. Tracce liguri e romane rivelano le radici antiche della città
A Tortona, il reperto storico più antico risale al periodo preromano, con resti riconducibili all'epoca dei Liguri e successivamente alla fondazione della colonia romana di Dertona.
A Tortona, il reperto storico più antico risale al periodo preromano, con resti riconducibili all’epoca dei Liguri e successivamente alla fondazione della colonia romana di Dertona. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce tracce di insediamenti celto-liguri, localizzati principalmente nell’area collinare del Castello. I reperti rinvenuti includono frammenti ceramici e strutture…
#antichi Liguri.#archeologia piemontese#archeologia urbana#architettura romana#Castello di Tortona#centro romano Dertona#cinta muraria romana#civiltà ligure#colonizzazione romana#Dertona#dominazione romana Piemonte#epoca romana Tortona#età tardo-repubblicana#fortificazioni romane#insediamenti antichi#insediamenti celto-liguri#MA·DE#mosaici romani#Museo Archeologico Dertona#museo Palazzo Guidobono#patrimonio storico Tortona#reperti antichi Tortona#resti archeologici Piemonte#resti pre-romani#ricerche archeologiche Tortona#scavi archeologici Tortona#storia di Tortona#storia ligure#via Emilia#via Postumia
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Alessandria: una città dalla storia millenaria
Alessandria è una città situata nel Piemonte, precisamente a sud del fiume Tanaro, ed è il capoluogo dell'omonima provincia. La città deve il suo nome al suo fondatore, il generale Napoleone Bonaparte, che la volle dedicare alla sua consorte, la regina d'Egitto Cleopatra Alessandria. La città ebbe origine nel 1168 quando, secondo la leggenda, il Comune di Tortona decise di edificare un nuovo centro abitato per difendersi dalle truppe dell'imperatore Federico Barbarossa. Il centro storico di Alessandria è caratterizzato da strette vie e piazze dove il tempo sembra essersi fermato. La città in questione è conosciuta anche per la presenza di un monumento simbolo, ovvero la Torre Ghiaia, un'antica torre medioevale costruita dai genovesi per difendere il territorio. Tra le tante attrazioni turistiche presenti ad Alessandria, si può annoverare il Museo Civico di Alessandria, dove è possibile ammirare importanti opere d'arte e archeologiche. Il museo ospita inoltre importanti affreschi di Bernardino Luini e un dipinto attribuito a Leonardo da Vinci, ovvero "La Vergine e il bambino con il giovane San Giovanni Battista". Sempre in ambito culturale si può visitare il Museo della Battaglia di Marengo, nel quale è possibile rivivere l'epopea napoleonica, sperimentare la vita militare dell'epoca e ammirare oggetti d'arte, armi e uniformi d'epoca. Non lontano dal centro cittadino di Alessandria si trova il Santuario della Madonna della Guardia, meta di pellegrinaggi di oltre duecento anni. La chiesa custodisce all'interno importanti opere d'arte come l'affresco della Madonna della Guardia, sulla cui superficie si può ammirare un'antica lapide romana che testimonia l'esistenza di un tempio pagano in epoca antica. La fortezza di Alessandria rappresenta una delle attrazioni più apprezzate dei turisti per la sua storia e architettura particolare. La fortificazione venne costruita a partire dal 1728 e le sue mura lunghe circa 12 chilometri furono edificate per difendere la città in caso di attacco. Un'altra importante attrazione di Alessandria è l'Orto Botanico dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale, situato nei pressi della fortezza di Alessandria. L'orto botanico vanta un patrimonio floristico unico al mondo, composto da oltre 3.000 specie di piante, tra cui antiche varietà di rose, erbacee perenni, alberi, arbusti e piante tropicali. Infine, per gli amanti dello shopping, il Centro Commerciale Al Centro è la meta ideale per gli acquisti. Situato a pochi minuti dal centro cittadino, il centro commerciale propone oltre 70 negozi, cinema multisala, ristorazione, parcheggio gratuito e tanto altro ancora. Read the full article
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Tortona installa le panchine letterarie per raccontarsi
Dallo sport alla spiritualità, dall’arte alla storia (ANSA) – TORTONA, 23 MAG – ‘Panchine letterarie’ a forma di libro per promuovere personaggi e territorio di Tortona (Alessandria) sono state installate oggi in diversi punti della città, per celebrare diversi tipi di eccellenze. Dal ciclismo di ieri con Giovanni Cuniolo (primo campione d’Italia), Fausto Coppi (l’Airone di Castellania) e Luigi…
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Il 25enne nigeriano era un laureato che sperava di trovare un futuro migliore e non aveva alcuna speranza di essere accolto, da quando il permesso per motivi umanitari è stato annullato dalla recente legge su iimigrazione e sicurezza
Dietro ogni legge ci sono le persone. Quelle che le promulgano e quelle che devono rispettarle. Il decreto sicurezza di Salvini ha distrutto le vite di tanti disgraziati.
Questa è la storia di Prince Jerry, 25enne nigeriano, un laureato che sperava di trovare un futuro migliore e non aveva alcuna speranza di essere accolto, da quando il permesso per motivi umanitari è stato annullato dal recente Decreto. Ospite del centro d’accoglienza di Multedo, a Genova, si è tolto la vita lunedì, lanciandosi sotto un treno a Tortona.
Come racconta don Giacomo Martino “Il suicidio del ragazzo, che studiava chimica, è avvenuto dopo il diniego alla sua richiesta di permesso per motivi umanitari, recentemente annullato dal Decreto Sicurezza“.
Aveva scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità. “Non desidero in nessun modo che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto» racconta sempre don Giacomo Martino, responsabile Migrantes di Genova, dopo che un suo messaggio inviato ieri ad alcuni membri della comunità parrocchiale è stato, a suo dire, impropriamente diffuso su Facebook come racconta ilsecoloxix.it.
L’annuncio della tragedia ai parrocchiani: “Cari tutti, ieri sono stato tutto il giorno a Tortona. Uno dei nostri ragazzi, Prince Jerry, dopo aver ricevuto il diniego alla sua domanda di permesso di soggiorno si è tolto la vita buttandosi sotto un treno. Ho dovuto provare a fare il riconoscimento di quanto era rimasto di lui“.
Il messaggio di monsignor Giacomo Martino, responsabile della Migrantes di Genova, è inviato alla chat dei suoi parrocchiani: ma rimbalza presto fuori dai confini della chiesa e svela la storia di un ragazzo di 25 anni arrivato in Italia sui barconi partendo dalla Nigeria.
Claudia Sarritzu
da Globalist
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La storia di Jerry che si è gettato sotto un treno dopo il ritiro del permesso umanitario di Claudia Sarritzu Dietro ogni legge ci sono le persone. Quelle che le promulgano e quelle che devono rispettarle. Il decreto sicurezza di Salvini ha distrutto le vite di tanti disgraziati. Questa è la storia di Prince Jerry, 25enne nigeriano, un laureato che sperava di trovare un futuro migliore e non aveva alcuna speranza di essere accolto, da quando il permesso per motivi umanitari è stato annullato dal recente Decreto. Ospite del centro d’accoglienza di Multedo, a Genova, si è tolto la vita lunedì, lanciandosi sotto un treno a Tortona. Come racconta don Giacomo Martino "Il suicidio del ragazzo, che studiava chimica, è avvenuto dopo il diniego alla sua richiesta di permesso per motivi umanitari, recentemente annullato dal Decreto Sicurezza". Aveva scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità. "Non desidero in nessun modo che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto» racconta sempre don Giacomo Martino, responsabile Migrantes di Genova, dopo che un suo messaggio inviato ieri ad alcuni membri della comunità parrocchiale è stato, a suo dire, impropriamente diffuso su Facebook ...
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è vero, al mondo e in Italia muoiono molte persone, tanto che ormai la morte da diventando una assuefazione nella sua cruda verità, per i motivi più svariati e molti di loro si tolgono la vita perchè quella stessa vita che li ha accompagnati si è fatta insopportabile, insostenibile per il loro animo! Tra tutti questi morti mi ha colpito molto la storia di Prince Jerry! Ma ancor di più della sua morte mi ha colpito come un pugno allo stomaco leggere i vari commenti che accompagnavano la notizia. Commenti di Italianissimi uomini e donne che vivono tra noi, che incrociamo ogni giorni, magari dal panettiere o al bar e che forse ignoriamo che siano così bestie nascosti dalla loro maschera quotidiana, così insensibili alla morte di un ragazzo da sembrare loro stessi dei serial killer che celati dietro a un monitor godono nel togliere la vita alla gente! Sinceramente non ho paura della morte, ma ho fottutamente paura di questa società e di come si stia trasformando in un qualcosa di terrificante!
Prince Jerry, veniva dalla Nigeria ed aveva solo 25 anni. Lunedì 28 gennaio 2019 si è gettato sotto il treno in preda alla disperazione nella stazione ferroviaria di Tortona, dopo aver incassato il rifiuto al diritto d'asilo. Era arrivato in Italia nel 2016 sui barconi, con in tasca una laurea in chimica e la voglia di costruirsi un futuro. Cercava di realizzarsi, ma il permesso di soggiorno negato ha spento le sue speranze.
Prince Jerry era nato nei pressi di Benin City ed era sbarcato sulle coste siciliane quasi 3 anni fa. Poi il trasferimento a Genova. Le persone che hanno avuto modo di conoscerlo dicono che parlava bene italiano, faceva volontariato con i ragazzi delle Scuole della Pace e per la Caritas. Queste le parole don Giacomo Martino della Migrantes di Genova riportate da Il Messaggero:
- Un ragazzo speciale e straordinario, molto sensibile e anche colto. Era laureato e amava conoscere e apprendere. Aveva fatto richiesta di asilo politico, ma non era stata accolta e lo aveva saputo alla metà di dicembre, il 17 per la precisione. E non rientrava in quello status, non più previsto dalle norme, che prima garantivano il permesso umanitario.
Al Corriere della Sera, Maurizio Aletti, presidente di Migrantes, ha voluto ricordare il giovane con un'immagine commovente:
- Girava sempre con un libro di chimica sotto il braccio, lo leggeva ovunque, appena poteva. La chimica era la sua passione. Avrebbe voluto fare quello nella vita. Pensava di iscriversi all'università per sostenere gli esami necessari a farsi riconoscere la laurea.
Coltivando il sogno del riconoscimento della laurea, intanto il ragazzo si dava da fare in ogni modo:
Seguiva corsi di lingua due volte alla settimana, dentro e fuori la nostra associazione [...] Si occupava del recupero di vestiti usati raccolti in città che noi chiamiamo staccapanni. Lavorava nell'orto e nel frutteto e nei momenti ricreativi giocava a calcetto e a pallavolo. Ma aveva il pallino della laurea...
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Come vendere casa di lusso Milano
Che tu stia vendere casa di lusso milano, o stai solo cercando di fare una mossa in Italia, ci sono diversi modi per trovare il compratore giusto per la tua proprietà. Mentre è possibile controllare l'ufficio immobiliare locale per i dettagli su specifici quartieri, molte persone preferiscono utilizzare un agente immobiliare online. Questi professionisti hanno una ricchezza di esperienza nel settore e ti fornirà informazioni preziose. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a scegliere l'agente immobiliare perfetto per la tua proprietà.
Uno dei migliori posti per iniziare la ricerca è un sito web di lusso specializzato. POINT2 è una grande risorsa per la ricerca attraverso gli elenchi a Milano. Il sito presenta una comoda funzione di ricerca che rende la tua proprietà ideale a brezza. È possibile utilizzare i filtri per restringere i risultati in base a servizi, prezzo e metratura. Puoi persino cercare case di lusso che hanno recentemente ridotto i loro prezzi richiedenti. Puoi anche salvare le ricerche per le migliori case nella zona in modo da poter tenere il passo con gli annunci più recenti.
Se stai cercando di vendere la tua casa di lusso a Milano, Lombardia, troverai un'ampia varietà di proprietà in diversi quartieri. Puoi trovare un mix eclettico di stili in distretti come Via Tortona, Porta Romano e Porta Nuova. Se vuoi rimanere in un ambiente moderno e urbano, dovresti considerare una proprietà di alta gamma in un quartiere alla moda, come il Bosco Verticale (Foresta verticale).
Le case di lusso elencate a Milano, NY possono essere filtrate per prezzo, metropolitana, camere da letto, bagni e altri servizi. Puoi anche cercare una casa che ha recentemente ridotto il suo prezzo richiesto. Limitando la tua ricerca a case di lusso, puoi prendere la decisione migliore per la tua situazione. Puoi anche salvare le tue ricerche in modo da ricevere nuove inserzioni di fascia alta. Questo ti farà risparmiare tempo e sforzi e assicurati che troverai il miglior affare sulla tua proprietà di lusso.
Un altro modo per trovare una casa di lusso a Milano è utilizzando un sito web immobiliare online gratuito. Questo sito ha migliaia di annunci a Milano, NY. Puoi cercare per prezzo, metratura, numero di camere da letto e bagni, servizi e altro ancora. Puoi anche cercare una proprietà che ha recentemente ridotto il suo prezzo. Se stai cercando una casa di alto livello a Milano, sarai in grado di trovarlo con facilità con l'aiuto di alcuni clic del tuo mouse.
Per un esperto agente immobiliare a Milano, non guarda oltre John Taylor Milan. Questa agenzia si trova in Via Saffi, una strada tranquilla vicino alla Corso MAGENTA alla moda. La sua posizione e l'accessibilità rendono facile trovare una proprietà di lusso. L'ufficio John Taylor Milano si trova anche vicino al distretto della moda ed è vicino a Corso Magenta. L'acquisto di una proprietà in questa città è un investimento, quindi assicurati di scegliere un posto che vale la pena fortuna.
Oltre alle residenze di lusso, ci sono anche case vacanza a Milano. Una casa vacanze a Milano può essere un luogo perfetto per trascorrere le tue vacanze. Ha una posizione straordinaria, e puoi persino affittarlo agli altri. Ha una storia ricca ed è un punto di riferimento per l'economia e la cultura italiana. Troverai un sacco di tesori nascosti qui: il distretto della moda è assolutamente da vedere per chi cerca di vendere la loro casa in questa zona.
Oltre al suo stile elegante, Milano ha anche una ricca cultura e una serie di opzioni di stile di vita per ogni budget. I quartieri di lusso della città sono rinomati per la loro alta qualità della vita. Se stai cercando di vendere la tua casa di lusso a Milano, è una buona idea ottenere assistenza professionale da un agente immobiliare. Ci sono numerosi agenti immobiliari di lusso in città, ma il migliore si prenderà cura di tutti i dettagli.
Puoi cercare vendita casa di lusso milano utilizzando un agente immobiliare. Ci sono anche molte opzioni se stai cercando una proprietà in una città nel nord Italia. È possibile trovare un appartamento nel cuore della città, o una villa con vista sul lago. Se stai cercando un posto ideale per trasferirsi, puoi cercare una costosa casa di lusso a Milano. Puoi anche trovare una proprietà nel centro della città.
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Basket: Derthona batte Cremona 97-92 e accede alle Final Eight di Coppa Italia
Il Derthona scrive un nuovo emozionante capitolo della propria storia battendo ieri, sabato 15 gennaio, la Vanoli Cremona per 97-92 tra le mura di casa di Tortona, staccando il pass per la Final Eight di Coppa Italia, in programma dal 16 al 20 febbraio a Pesaro. Un successo arrivato al termine di una gara dura … Leggi tutto L'articolo Basket: Derthona batte Cremona 97-92 e accede alle... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/3FCI5qN via Adriano Montanaro - Alessandria
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Continua la mostra diffusa “Storia di una comunità. I Gesuiti di Castelnuovo Scrivia”, due i luoghi espositivi: il Museo Diocesano di Tortona e la Chiesa di Sant’Ignazio a Castelnuovo Scrivia. | Storie di Territori
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Fausto Biloslavo a Tortona: un incontro per il Giorno del Ricordo. Un evento per riflettere sulla memoria storica e sulla tragedia delle foibe
Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 15:00, il Ridotto del Teatro Civico di Tortona ospiterà un importante incontro con il giornalista Fausto Biloslavo, organizzato dal Comitato Provinciale 10 Febbraio e dall’Associazione Culturale Libera Mente - Laboratorio di Idee, con il patrocinio del Comune di Tortona.
Un appuntamento di grande valore culturale.Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 15:00, il Ridotto del Teatro Civico di Tortona ospiterà un importante incontro con il giornalista Fausto Biloslavo, organizzato dal Comitato Provinciale 10 Febbraio e dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee, con il patrocinio del Comune di Tortona. L’evento si inserisce nel programma delle…
#Alessandria today#Angela Agostinetto#Associazione Libera Mente#biblioteca Tortona#Castello di Macello#Comitato 10 Febbraio#Cultura italiana#diritti storici#Esilio#Esodo Giuliano Dalmata#esuli istriani#eventi commemorativi.#eventi febbraio 2025#Evento culturale#evento Tortona#Fabrizio Priano#FAUSTO BILOSLAVO#Federazione Riboldi#Foibe#giornalismo d’inchiesta#Giorno del Ricordo#giuliano dalmati#Google News#Guerra fredda#incontri storici#informazione storica#italianewsmedia.com#libri e storia#Livia Bracco#memoria nazionale
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Salone del Mobile 2023
Tutto è pronto per la sessantunesima edizione del Salone del Mobile 2023, la grande fiera europea dedicata al design e all’arredamento, prevista a Fiera Milano Rho dal 18 al 23 aprile dalle 9.30 alle 18.30. Quest’anno, in contemporanea ci saranno Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, S.Project e Workplace 3.0, con Euroluce, e il Salone Satellite con i talenti under 35, per 1962 espositori, di cui 550 giovani talenti under 35 e 27 scuole di design. La kermesse è riservata agli operatori di settore, ma al pubblico sarà possibile accedere in fiera nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 aprile, mentre per gli studenti le date di accesso al salone sono quelle del 21, 22 e 23 aprile. La novità di quest’anno è l’orientamento dei padiglioni dopo le riorganizzazione degli spazi espositivi, che garantisce un minor tempo di visita con un nuovo percorso basato più sul target che non sulle divisioni stilistiche. Ad affiancare il Salone del Mobile dal 17 al 23 aprile sarà il Fuorisalone, con un programma di eventi, allestimenti, showroom e installazioni disseminati in tutti i quartieri della città di Milano, che affronterà i temi della progettazione sostenibile, dell’economia circolare, dell’innovazione nei materiali, della rigenerazione urbana e dell’intelligenza artificiale. In via Tortona 31 ci sarà il progetto Terra, un percorso di connessione con la terra, il quale avrà tra i suoi maggiori benefici un senso di comfort e relax, inoltre la zona sarà la sede dell’ottantesimo anniversario di Ikea, che proporrà la sua visione avanguardistica della casa con l’esposizione Assembling The Future Together. In zona Brera c’è il progetto Dry Days, Tropical Nights, di gloTM in collaborazione con l’artista Agostino Iacurci, per far riflettere lo spettatore su come potrebbe diventare il pianeta, spingendolo a costruire un domani migliore attraverso la partecipazione di tutti. Ad Isola il programma include sei mostre che si concentrano su arredi circolari e rigenerativi, design da collezione e nuovo artigianato, design tech e benessere. Infine la 5Vie Design Week 2023 sarà Design for good, promuovendo l’idea che il design è uno strumento per il bene comune, favorendo le connessioni umane tra la spiritualità, il legame con la natura, il rapporto con la storia e la capacità di superare le barriere per trovare una lingua universale con l’installazione Human Mandala, composta da una serie di corpi posti in una formazione circolare. Read the full article
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(via Verso il 23M a Roma. La discarica globale – anarres-info)
Il cambiamento climatico e le conseguenze devastanti che ne derivano sono oggi saperi condivisi. Un tempo se ne occupavano solo gli esperti e gli attivisti ambientali, oggi investono in modo diretto le vite di tutti. Le conseguenze del cambiamento climatico e della mancata tutela del territorio fanno morti e feriti a ogni temporale, ad ogni mareggiata, ad ogni incendio. Cementificazione, deforestazione, inquinamento dell’aria e dell’acqua producono devastazioni su scala globale. Le chiamano “catastrofi naturali”, ma la loro origine è umana, sin troppo umana, ma non colpiscono tutti allo stesso modo. Un capitalismo cieco e sordo ci conduce diritto sino alla catastrofe. Chi governa e chi lucra sulle vite altrui ha uno sguardo ancorato al presente, con una progettualità che si limita ad una proiezione elettorale o ad un’indagine stagionale di marketing. Le questioni ambientali sono affrontate con interesse solo se possono essere fonte di business. La Green Economy è un lusso messo a disposizione di chi può e vuole pagare per alimenti più sani, acqua pulita, oasi privilegiate. Il prezzo del cambiamento climatico e dell’abbandono dei territori viene pagato soprattutto dai più poveri. I profughi climatici, quelli che fuggono da intere aree del pianeta, dove l’avanzare della desertificazione chiude ogni possibilità di sopravvivenza, sono in costante aumento. Non importa quanti muri verranno eretti, quanti militari armati saranno messi a guardia dei confini, quante vite verranno inghiottite dai deserti, dai mari, dalle montagne. Ci sarà sempre qualcuno che si metterà in viaggio. Quando la casa brucia si tenta il tutto per tutto. Oggi sta bruciando la casa di tutti, sta entrando in ebollizione il pianeta. Un pianeta dove miliardi di esseri umani vivono nelle discariche, sulle discariche, con le discariche. La montagna di rifiuti è l’emblema del nostro tempo, il monumento ad un’idea di progresso che ha ingoiato milioni di vite. Nel 2015 a Parigi tutti i “capi di governo” si fecero un selfie alla conferenza sul clima: serviva una spruzzata di verde sui loro curricola pubblici, ma poi, dopo tante chiacchiere, tutto restò come prima: la COP 21 fu un fallimento. L’emergere di istanze sovraniste e populiste a livello planetario ha innescato, anche su questo terreno, una chiusura identitaria, che rende impensabili persino misure palliative. Il presidente degli Stati Uniti, il paese che maggiormente ha contribuito e far franare la COP 21, ha costruito la propria immagine sul rigetto della dimensione universalista tipica della governance mondiale, facendosi paladino degli americani “rovinati dalla globalizzazione”, la gente della Rust Belt che sogna la vecchia Detroit come i melanesiani sognavano i loro Cargo della salvezza pieni di divinità. Poco importa che lo stesso Trump sia un Paperone come tanti, una via di mezzo tra Donald Duck e Silvio Berlusconi. Quello che importa è l’immaginario che rappresenta. Un immaginario che relega le questioni climatiche tra i passatempi dei ricchi sinistri, indifferenti alle sorti dei bianchi impoveriti e spaventati degli Stati Uniti. Una storia, che nella sua diversa declinazione peninsulare, conosciamo sin troppo bene. La persistenza del mito del progresso e della velocità, come motore dello sviluppo, del benessere e del saldo ancoraggio al treno del primo mondo, ci narra di una classe politica ed imprenditoriale che prova a vendere l’impossibile. L’impossibile ancoraggio tra i luoghi di produzione della ricchezza e la sua distribuzione territoriale. Impossibile perché i tempi delle fabbriche pesanti, che ridisegnavano intorno a se il territorio sono tramontati e non torneranno. Va da se che non è certo il caso di rimpiangerli. I miti del Novecento sono tuttavia la leva su cui spinge una media borghesia che teme per il proprio futuro come classe e prova ad ancorarsi all’illusione del progresso che consegna doni e sicurezza all’imprenditoria operosa e ai suoi intellettuali, professionisti, professori, giornalisti. Il loro partito di riferimento è il PD, il cui nuovo segretario ha inaugurato il proprio mandato a Torino, in nome del Tav e del progresso. Nel nostro paese dove la precarietà del lavoro e della vita danno fiato al vento populista, il mito del progresso si àncora di volta in volta al treno che buca le Alpi, alla pipeline che porta il gas, alle trivelle che sognano il petrolio, agli inceneritori, sino alle fabbriche di morte come l’acciaieria di Taranto. Le grandi opere inutili e devastanti sono il feticcio usato per promettere lavoro, prosperità, futuro. In passato il progresso veicolava il sogno folle che produrre di più, far girare le merci, fosse il motore del benessere. Oggi il mito del progresso è usato per arginare la paura, di chi, per effetto del capitalismo “leggero”, mobile, agile del nuovo secolo, rischia di essere relegato ai margini, di finire in una discarica sociale, la cui unica eloquenza è quella di muri, manganelli e polizia. Molti sono già sul margine del foglio: precari a vita, partite IVA, i laureati nati in periferia senza prospettive ma pieni di risentimento per le promesse mancate, per la mobilità sociale che non c’è, sono il cuore dell’elettorato leghista e pentastellato.
La trama è sottile e mostra l’ordito che la sottende. In questi anni si sono moltiplicati i movimenti di lotta contro un’idea di progresso che sta mettendo a repentaglio la vita degli umani, degli altri animali, delle piante. Un’idea di progresso contro cui si battono i movimenti contro il cambiamento climatico e contro le grandi opere, gli stessi che in mesi di incontri da Venaus a Roma a Napoli, hanno costruito un appuntamento nazionale a Roma, in cui confluiranno i movimenti, i gruppi e i singoli che lottano per difendere i territori dove vivono e l’intero pianeta, da una catastrofe che governi e padroni non provano neppure a rallentare. Sono movimenti che partono da questioni locali ma hanno respiro globale, perché sono consapevoli che la posta in gioco è molto alta. Il clima è solo uno dei tasselli di uno sguardo ambientalista che attraversa il pianeta. Non basteranno certo le sonde spedite su Marte ad alimentare l’illusione che vi sia una nuova frontiera da raggiungere e valicare, un nuovo orizzonte per la colonizzazione degli umani. Il cambiamento climatico prodotto dall’utilizzo indiscriminato di risorse deperibili e non rinnovabili, la folle corsa al profitto non ha un orizzonte, ma resta incardinata nell’eternità di un presente, che non ha neppure la esasperata nobiltà del cupio dissolvi, della grande abbuffata che precede la fine. Non c’è fine e non c’è limite. La logica quantitativa, del qui ed ora, è l’unico perno su cui tutto gira. Negli ultimi decenni lo sguardo ambientalista è divenuto uno cardini più robusti su cui si articola una critica radicale al capitalismo, la cui natura distruttiva porta alla catastrofe. I movimenti ambientalisti per la loro stessa natura riescono a coniugare radicalità degli obiettivi e radicamento sociale. In questi anni hanno contribuito potentemente a creare comunità di lotta, che hanno riteritorializzato il conflitto sociale, con uno sguardo ampio, intersezionale, estraneo a logiche localiste, separate dalla critica più complessiva alle relazioni sociali nelle quali simo tutti forzati a vivere. Le lotte contro il Tav, il Tap, il Muos, le trivelle, sono anche lotte contro la logica feroce del capitalismo, dello sfruttamento delle risorse e degli esseri umani. Uomini e donne che hanno assaporato il piacere dell’azione diretta, della politica come luogo di confronto e scelta fuori da ambiti gerarchici, radicata tra le persone. Un’aria di libertà. Di solidarietà con gli immigrati, con gli oppressi, con le fabbriche in lotta, con gli sfrattati, gli antifascisti. Su questa ricchezza di lotte, relazioni, spazi di libertà e autogestione il Movimento 5Stelle ha fatto un grosso bottino elettorale, assumendosi l’impegno della messa in sicurezza del territorio, dell’impiego di risorse per trasporti di prossimità, energia rinnovabile, scuole, sanità. Si sono schierati contro gli inceneritori, per il blocco del Tap, del Tav, per la chiusura dell’Ilva… Un lungo elenco di promesse non mantenute. Il ministro dei trasporti, il pentastellato Toninelli, ha chiuso i porti a profughi e migranti ma non ha bloccato né la linea ad alta velocità tra Torino e Lyon, né quella tra Genova e Tortona. Con il movimento No Tav Toninelli e soci stanno giocando al gatto con il topo: non hanno bloccato l’opera, baloccandosi sulle parole per prendere tempo ed arrivare alla prossima tornata elettorale senza perdere ulteriori consensi, contando sul fatto che settori del movimento No Tav, a Torino come in valle, hanno un rapporto molto stretto con l’amministrazione a 5Stelle del capoluogo subalpino, la cui ambiguità sul Tav è seconda solo alla violenza con cui fanno guerra ai poveri, agli anarchici, agli immigrati.
Stato e capitale, ciascuno nel proprio ambito, mirano al controllo globale, pervasivo, totalizzante delle nostre vite, messe al lavoro anche nel tempo dell’ozio e della libertà dalla schiavitù salariata. Stato e capitale sfruttano le risorse del pianeta e mercificano persino l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo. In questi anni gli anarchici sono sempre stati in prima fila nei movimenti di lotta, tra assemblee, presidi e barricate, nella consapevolezza che la partita che si sta giocando contro il mito del progresso, il cambiamento climatico e sull’opposizione alle lobby del cemento e del tondino, è cruciale in uno scontro sociale senza esclusione di colpi. Solo l’azione diretta, il rifiuto della delega e l’autogestione dei territori possono inceppare una macchina che macina le vite di tanti ed il futuro di tutti. Il 23 marzo al corteo che si svolgerà a Roma ci sarà uno spezzone anarchico. Partecipiamo numerosi!
Maria Matteo (quest’articolo è uscito sull’ultimo numero del settimanale anarchico Umanità Nova)
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La storia di Ognissanti_Luisin il ciclista che arrivava ultimo per essere primo Trasmettiamo, per la festa di domani, la storia del ciclista Luigi Malabrocca, nato 100 anni fa a Tortona, che amava arrivare ultimo: aveva capito bene che…
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Borgogno Derthona DOC 2017 🥭🍊🌟 • • • • • • • Sarà anche il formato magnum ma il #Derthona di @andrea_farinetti con @borgogno1761 mette in chiaro che il titolo di grande bianco italiano è ormai stato assegnato al #timorasso . Con buona pace del #verdicchio la cui consacrazione pare attendere in eterno qui abbiamo un abbacinante ossimoro di frutto tropicale acidità sferzante e sapidità immaginifica che ha pochi uguali al mondo. Considerando la relativa giovinezza della storia di questo vitigno e la recente discesa in campo a Tortona di tutti i big piemontesi ci sarà da godere per decenni qui... • • • • #borgogno #timorasso #derthona #waltermassa #whitewine #piedmont #vinobianco #vinobianco🥂 #piemonte #italianwhitewine #italianwines #winelover #saturday #waltermassa #saturdaymood #burde #intrattoria (presso Trattoria Da Burde) https://www.instagram.com/p/CGcxlJtn7eg/?igshid=1snv683ch3bc5
#derthona#timorasso#verdicchio#borgogno#waltermassa#whitewine#piedmont#vinobianco#vinobianco🥂#piemonte#italianwhitewine#italianwines#winelover#saturday#saturdaymood#burde#intrattoria
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B&B La Torretta di Cerretto Grue e l'artista Bergamasco Domenico Rossi.
Con il mio collega e compagno di merende, ops di " bevute" abbiamo soggiornato in questo luogo fatto di arte, mistero e dettagli in ogni dove.
Presenti in zona per una Manifestazione precisa: a 80 anni dalla prima grande vittoria di Fausto Coppi al Giro d’Italia, nel 1940, Castellania Coppi dedica “La prima maglia rosa non si scorda mai. 1940-2020”, evento organizzato dalla Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, in collaborazione con il Comune di Castellania, il Consorzio di tutela dei vini dei Colli Tortonesi ed Incontri DiVini.
In questa occasione ho potuto assaggiare diversi vini rosati di aziende italiane, evento oltretutto andato molto bene e dormire in questo luogo incantato: B&B La Torretta di Cerretto Grue, nei pressi di Tortona.
Non potevo finire in ambiente migliore, visto che sono dal 1997 un'artista creativa; una carriera nel vetro soffiato artistico che mi ha portato a sviluppare la passione per il cibo e vino di cui mi occupo attualmente.
Questo Bed and Breakfast sorge all’interno di una antichissima casa privata che prima ancora era un castello.
Un luogo di culto, arte e mistero, contraddistinto da una torre, con pareti in pietre squadrate databili all’anno mille, è ubicata al centro di Cerreto Grue, “nascosta alla vista dei più perchè è stretta tra due case”.
E' uno dei posti più panoramici di tutte le terre d’incontro, sorge a cavallo tra val Grue e val Ossona e le domina entrambe, offrendo panorami splendidi.
Edificio storico, al centro del Paese, dove intorno all’anno mille sorgeva un castello del quale si è conservata la Torre, appunto; ambiente in armonia con il contesto circostante, filologicamente restaurato e ristrutturato, esaltandone le suggestioni medioevali senza negare i comfort moderni, attualmente l'immobile preserva le disposizioni Covid19 nei servizi disponibili e nella locazione stessa.
Espone al suo interno una collezione di quadri del pittore Domenico Rossi perchè è casa di famiglia, ora ci vivono il figlio e la nuora, la Signora Claudia Fornoni, che vi accoglierà con grande disponibilità e desiderio di raccontarvi un pezzetto di storia e arte italiana.
Godrete di una quiete impagabile, in un piccolo borgo, lontano dai centri, per arrivarci godrete di un panorama fatto di dolci colline, vigne, di pace interna.
Un luogo suggestivo, libri ovunque, mobili antichi, in cui le opere non vendute a collezioni private e gallerie sono esposte in ongi stanza.
Cerretto Grue è il paese natio di Felicina Schiavi, consigliato anche agli appassionati d’arte, ecco perchè vi voglio raccontare il mio soggiorno.
Si respira arte, passione, trame di vita e di famiglia, di pensieri trasformati in quadri, disegni, ritratti.
Le foto che pubblico testimoniano gli ambienti vissuti, un luogo in cui tornerò presto, per vivere di storia e di bellezza, di dettaglio e di genialità.
Domenico Rossi, un pittore morto prematuro, ma ha saputo fare della sua arte, una fonte di reddito per la famiglia e di scuola, verso quel mondo artistico che non sempre ripaga della fantasia, creatività e sacrifici che si fanno per portare avanti doti e sogni.
Io ringrazio personalmente la famiglia, con attenzione verso la Signora Claudia, che ci ha accolto soddisfando ogni mia esigenza e del libro che mi ha regalato, inerente le opere e la vita del suocero Domenico.
Vedrete la famiglia vi illustrerà le bellezze naturali, artistiche, culturali e gastronomiche del territorio tortonese e vi consiglierà luoghi e ristoranti dove potrete degustare le specialità del luogo e acquistare direttamente dai produttori specialità, merci di prima qualità.
Aggiungo un consiglio mio personale a 200 metri, troverete la Pizzeria e ristorante " La Pesa" di Cerretto Grue di Eleonora Guandalini e Marco de Filippo, pizze speciali, cotta nel forno a legna ma anche farinata, focaccia al formaggio, hamburger e piatti della cucina del territorio, oltre ad una frittura fatta veramente bene, testare per credere!
Per riferimenti i siti sono:
http://www.latorretta-cerreto.it Claudia Fornoni
https://lapesacerreto.it/ Eleonora Guandalini
Grazie dell'ospitalità, sono stata molto bene, pulizia, colazione ricca e un phon decente, per me fondamentale!!!
Di Carol Agostini
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Sfilate, presentazioni, eventi: due volte l’anno, la Milano Fashion Week illumina la capitale lombarda. Non solo per i suoi abitanti, ma soprattutto per i numerosi turisti, addetti ai lavori e gli appassionati di stile che qui arrivano da ogni parte del mondo. Ph. marisa Arregui Il cuore della manifestazione rimane il Quadrilatero della Moda, dove modelle e personaggi famosi si aggirano tra il Duomo, Palazzo Reale, via Montenapoleone e la zona della Scala; sempre in fermento in queste occasioni è anch e il Teatro Armani, che non ospita solo le linee del Re della Moda italiana, ma anche una serie di designer emergenti che lo stilista accoglie sotto la propria ala. PPer un weekend sotto le luci della ribalta dei si parte da un luogo impensabile: presso lo Spazio Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci viene per l’occasione allestito il Fashion Hub di Milano Moda Donna; mentre, spostandosi un po’, si può tentare di raggiungere la prestigiosa Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Prada, Max Mara, Fendi, Armani, Moschino, Versace, Ferragamo e Gucci purtroppo sono untouchables se non si è provvisti di pass, ma è possibile seguirli durante un gradevole shopping sul maxi schermo in corso Vittorio Emanuele, angolo piazza San Babila. Come da tradizione, Milano durante la Milano Fashion Week si riempie di eventi esclusivi, anche questi per lo più a invito, ma non mancano le iniziative a cui tutti possono partecipare: oltre al Fashion Hub Market a settembre si tiene il White dedicato al womenswear e ai brand emergenti in quattro location di via Tortona. E diversi showroom aprono le loro porte anche ai non addetti a lavori, per permettere loro di sbirciare tra le tendenze che verranno. Ph. Nadiamik Dopo il rigoroso giro tra i negozi, quando avanza la notte è tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti che ci si deve spostare: qui party e vip in libertà sono all’ordine del giorno, sebbene la maggior parte delle feste sia su invito. Un luogo top per concludere la giornata? La Terrazza Martini, al 16esimo piano di Piazza Diaz: la vista da lì è qualcosa che va oltre l’immaginabile, e i cocktail sono davvero buoni. Terrazza Martini Ph. Marco_Bonfanti I fashion addicted doc non possono poi lasciarsi sfuggire le mostre a tema: durante la MFW di questo settembre, ad esempio, è possibile ammirare l’esposizione “Rosanna Schiaffino e la moda: abiti da star”, aperta fino al 29 settembre, ma anche la mostra a cura di Wes Anderson e Juman Malouf “Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori alla Fondazione Prada”, che sarà attiva invece fino al 13 gennaio. Solo per la fashion week apre al pubblico la mostra fotografica “Milano e la moda: omaggio a Gian Paolo Barbieri” a Palazzo Pirelli, fino al 30 settembre e, in piazzetta Reale, la Louis Vuitton Time Capsule Exhibition Milan racconterà la storia della celebre Maison e fino al 20 di ottobre. Dopo le estenuanti giornate, dove dormire? Semplice, per essere cool la scelta è immediata: la lussuosa Maison Milano / UNA Esperience si trova nella posizione al crocevia degli eventi più glamour, mentre il Contessa Jolanda Hotel & Residence Milano è l’ideale per un soggiorno breve. Tra i top trend ci sono anche l’Hotel Spadari al Duomo, ubicato a soli 150 metri da Piazza del Duomo, l’Armani Hotel Milano dove lo stile e la filosofia Armani definiscono in ogni minimo dettaglio le 95 camere e suite, e l’Hotel Manzoni Milano in via Montenapoleone, proprio nel cuore del Quadrilatero della Moda. Ph. AleMasche72 https://ift.tt/2ABBiie Un weekend glamour nella Milano di top model e influencer Sfilate, presentazioni, eventi: due volte l’anno, la Milano Fashion Week illumina la capitale lombarda. Non solo per i suoi abitanti, ma soprattutto per i numerosi turisti, addetti ai lavori e gli appassionati di stile che qui arrivano da ogni parte del mondo. Ph. marisa Arregui Il cuore della manifestazione rimane il Quadrilatero della Moda, dove modelle e personaggi famosi si aggirano tra il Duomo, Palazzo Reale, via Montenapoleone e la zona della Scala; sempre in fermento in queste occasioni è anch e il Teatro Armani, che non ospita solo le linee del Re della Moda italiana, ma anche una serie di designer emergenti che lo stilista accoglie sotto la propria ala. PPer un weekend sotto le luci della ribalta dei si parte da un luogo impensabile: presso lo Spazio Cavallerizze del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci viene per l’occasione allestito il Fashion Hub di Milano Moda Donna; mentre, spostandosi un po’, si può tentare di raggiungere la prestigiosa Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. Prada, Max Mara, Fendi, Armani, Moschino, Versace, Ferragamo e Gucci purtroppo sono untouchables se non si è provvisti di pass, ma è possibile seguirli durante un gradevole shopping sul maxi schermo in corso Vittorio Emanuele, angolo piazza San Babila. Come da tradizione, Milano durante la Milano Fashion Week si riempie di eventi esclusivi, anche questi per lo più a invito, ma non mancano le iniziative a cui tutti possono partecipare: oltre al Fashion Hub Market a settembre si tiene il White dedicato al womenswear e ai brand emergenti in quattro location di via Tortona. E diversi showroom aprono le loro porte anche ai non addetti a lavori, per permettere loro di sbirciare tra le tendenze che verranno. Ph. Nadiamik Dopo il rigoroso giro tra i negozi, quando avanza la notte è tra Corso Como e Piazza Gae Aulenti che ci si deve spostare: qui party e vip in libertà sono all’ordine del giorno, sebbene la maggior parte delle feste sia su invito. Un luogo top per concludere la giornata? La Terrazza Martini, al 16esimo piano di Piazza Diaz: la vista da lì è qualcosa che va oltre l’immaginabile, e i cocktail sono davvero buoni. Terrazza Martini Ph. Marco_Bonfanti I fashion addicted doc non possono poi lasciarsi sfuggire le mostre a tema: durante la MFW di questo settembre, ad esempio, è possibile ammirare l’esposizione “Rosanna Schiaffino e la moda: abiti da star”, aperta fino al 29 settembre, ma anche la mostra a cura di Wes Anderson e Juman Malouf “Il Sarcofago di Spitzmaus e altri tesori alla Fondazione Prada”, che sarà attiva invece fino al 13 gennaio. Solo per la fashion week apre al pubblico la mostra fotografica “Milano e la moda: omaggio a Gian Paolo Barbieri” a Palazzo Pirelli, fino al 30 settembre e, in piazzetta Reale, la Louis Vuitton Time Capsule Exhibition Milan racconterà la storia della celebre Maison e fino al 20 di ottobre. Dopo le estenuanti giornate, dove dormire? Semplice, per essere cool la scelta è immediata: la lussuosa Maison Milano / UNA Esperience si trova nella posizione al crocevia degli eventi più glamour, mentre il Contessa Jolanda Hotel & Residence Milano è l’ideale per un soggiorno breve. Tra i top trend ci sono anche l’Hotel Spadari al Duomo, ubicato a soli 150 metri da Piazza del Duomo, l’Armani Hotel Milano dove lo stile e la filosofia Armani definiscono in ogni minimo dettaglio le 95 camere e suite, e l’Hotel Manzoni Milano in via Montenapoleone, proprio nel cuore del Quadrilatero della Moda. Ph. AleMasche72 Tra eventi, mostre e cocktail party, la Milano da bere è solo per fashion addicted: ecco tutti i luoghi da non perdere in città.
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