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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Fausto Biloslavo a Tortona: un incontro per il Giorno del Ricordo. Un evento per riflettere sulla memoria storica e sulla tragedia delle foibe
Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 15:00, il Ridotto del Teatro Civico di Tortona ospiterà un importante incontro con il giornalista Fausto Biloslavo, organizzato dal Comitato Provinciale 10 Febbraio e dall’Associazione Culturale Libera Mente - Laboratorio di Idee, con il patrocinio del Comune di Tortona.
Un appuntamento di grande valore culturale.Sabato 8 febbraio 2025, alle ore 15:00, il Ridotto del Teatro Civico di Tortona ospiterà un importante incontro con il giornalista Fausto Biloslavo, organizzato dal Comitato Provinciale 10 Febbraio e dall’Associazione Culturale Libera Mente – Laboratorio di Idee, con il patrocinio del Comune di Tortona. L’evento si inserisce nel programma delle…
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mezzopieno-news · 2 months ago
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IN CALIFORNIA LA PRIMA CITTÀ AD ABOLIRE GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI
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Berkeley, in California, è la prima città a vietare ufficialmente gli allevamenti intensivi.
La storica decisione è stata adottata attraverso un referendum cittadino che ha ottenuto il supporto del 60% degli elettori. Il provvedimento segue la chiusura dell’ultimo impianto di corse di cavalli, nel giugno di quest’anno, che ha rappresentato un passo importante verso questa decisione preceduta da lunghe campagne sostenute dalla comunità di Berkeley per la protezione del benessere degli animali impiegati nelle corse. I Concentrated Animal Feeding Operations (CAFO) sono allevamenti industriali su larga scala in cui animali come mucche, maiali, cavalli o polli sono densamente confinati per la produzione di carne, latticini o uova ma anche per l’intrattenimento o lo sport.
La nuova legge prevede che gli animali non possano essere rinchiusi in gabbie per più di 45 giorni all’anno e che sia garantito loro uno spazio all’aperto adeguato alle loro esigenze. Un sondaggio del 2019 ha rilevato che il 43 percento degli elettori statunitensi sostiene il divieto di nuovi allevamenti intensivi. Il divieto dei CAFO è stato largamente accolto dall’opinione pubblica come un passo significativo verso la promozione del benessere degli animali e la tutela ambientale ed è diffusa l’opinione che potrebbe ispirare altre città statunitensi a seguire l’esempio, promuovendo una maggiore consapevolezza sul benessere animale e sulle modalità con le quali sono organizzati gli allevamenti.
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Fonte: Berkeley City; Ballotpedia; immagine di Pixabay
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curiositasmundi · 1 year ago
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[...] Come giornaliste, giornalisti, video e fotoreporter siamo sconvolti dal massacro dei nostri colleghi, delle nostre colleghe e delle loro famiglie da parte dell'esercito israeliano. Siamo al fianco dei nostri colleghi e delle nostre colleghe di Gaza. Senza di loro, molti degli orrori sul campo rimarrebbero invisibili. Ci uniamo alle nostre colleghe e ai nostri colleghi statunitensi e francesi nel sollecitare la fine delle violenze contro i e le professioniste dell’informazione a Gaza e in Cisgiordania, e per invitare i responsabili delle redazioni italiane ad avere un occhio di riguardo per le ripetute atrocità di Israele contro i palestinesi. Le nostre redazioni, senza il lavoro di chi ora è sul campo, non sarebbero in grado di informare il pubblico italiano rispetto a ciò che sta accadendo nella Striscia. Eppure, la narrazione quasi totalitaria della nostra stampa sembra essere poco oggettiva nel riportare le notizie. Molteplici redazioni italiane e occidentali stanno continuando a disumanizzare la popolazione palestinese e questa retorica giustifica la pulizia etnica in corso. Negli anni sono state diverse le accuse di doppio standard. Tra le più eclatanti il caso della BBC, analizzato dalla Syracuse University nel 2011 e lo studio di come, negli ultimi 50 anni, la stampa statunitense ha coperto le notizie relative alla questione palestinese con una predilezione per il punto di vista israeliano. Nel 2021 più di 500 giornalisti hanno firmato una lettera aperta in cui esprimevano preoccupazione per la narrazione dei fatti di Sheikh Jarrah. Nelle stesse settimane, diversi accademici italiani hanno inviato una lettera aperta alla Rai in merito alla copertura delle stesse notizie. Le nostre redazioni hanno in troppi casi annullato le prospettive palestinesi e arabe, definendole spesso inaffidabili e invocando troppo spesso un linguaggio genocida che rafforza gli stereotipi razzisti. Sulla carta stampata e nei programmi di informazione, la voce palestinese è troppo spesso silenziata. Non è stato dato abbastanza spazio a giornalisti e giornaliste arabofone esperti ed esperte sul tema, che sarebbero in grado di dare anche il punto di vista dei Paesi della regione. La copertura giornalistica ha posizionato il deprecabile attacco del 7 ottobre come il punto di partenza del conflitto senza offrire il necessario contesto storico - che Gaza è una prigione de facto di rifugiati dalla Palestina storica, che l'occupazione di Israele dei territori della Cisgiordania è illegale secondo il diritto internazionale, che i palestinesi sono bombardati e attaccati regolarmente dal governo israeliano, che i palestinesi vivono in un sistema coloniale che usa l’apartheid e che in Cisgiordania continuano i pogrom dei coloni israeliani contro la popolazione indigena palestinese. Gli esperti delle Nazioni Unite hanno dichiarato di essere "convinti che il popolo palestinese sia a grave rischio di genocidio", eppure diversi organi di informazione non solo esitano a citare gli esperti, ma hanno iniziato una campagna denigratoria contro esperti indipendenti delle Nazioni Unite, come Francesca Albanese, Relatrice speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati. Il nostro compito, però, è fare informazione, fare domande scomode e riportare i fatti. L’omissione delle informazioni e il linguaggio che incita alla violenza, come la richiesta della bomba atomica su Gaza, sono comportamenti che rischiano di diventare complicità di genocidio, ai sensi dell’art. II.c della Convenzione di Ginevra del 1948 sul genocidio. [...]
Via - Lettera aperta: Condanna della strage di giornalisti a Gaza e richiesta di una corretta copertura mediatica della pulizia etnica e del rischio genocidio in corso.
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oraultima · 19 days ago
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infoerba · 1 month ago
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Prodotti freschi fatti a mano in Romagna
Il sapone è un prodotto indispensabile nella vita quotidiana e ha una lunga storia che risale a migliaia di anni fa. La produzione del sapone, infatti, è un’arte che si è sviluppata nel tempo, con tecniche sempre più sofisticate e attrezzature specializzate. La storia del sapone, di come cioè l’uomo comincia a curare la sua igiene personale, ha origini antiche che risalgono addirittura alla civiltà babilonese formatasi tra il III e il II millennio avanti Cristo. Nella regione storica delle Mezzaluna fertile sono state raccolte prove dell’uso di una sostanza molto simile al sapone che veniva conservata in cilindri di terracotta risalenti al 2800 avanti Cristo. Su una tavoletta a caratteri cuneiformi del 2200 a.C. è ben descritta la sua preparazione con acqua, sostanze alcaline e olio di cassia.
Giovane, innovativa e flessibile la Senso Naturale nasce, non come una comune azienda, ma come un Progetto. Il Progetto di una comunità che include idee, persone e realtà innovative ed ha una missione: migliorare la nostra vita ed il mondo che ci ospita.
#saponi_naturali#erboristeria_arcobaleno_schio
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piusolbiate · 1 month ago
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Il Presidente Mattarella in occasione del messaggio di fine anno
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Care concittadine e cari concittadini,
questo nostro incontro tradizionale mi consente di rivolgere l’augurio più sincero a tutti voi, a chi si trova in Italia e agli italiani che sono all’estero.
Stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore.
Ore in cui cerchiamo la serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie. Facciamo i nostri auguri e ne riceviamo. Non è soltanto un rito, è la dimostrazione della nostra natura più autentica, quella che ci chiama alla relazione con gli altri.
Lo facciamo, dobbiamo farlo tanto più in quanto viviamo momenti difficili. Quando migliaia di vittime civili delle guerre in corso turbano tragicamente le nostre coscienze.
Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata.
Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo.
Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane.
Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite.
Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza.
La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione.
La pace che non significa sottomettersi alla prepotenza di chi aggredisce gli altri Paesi con le armi, ma la pace del rispetto dei diritti umani, la pace del diritto di ogni popolo alla libertà e alla dignità.
Perché è giusto. E - se questo motivo non fosse ritenuto sufficiente - perché è l’unica garanzia di una vera pace, evitando che vengano aggrediti altri Paesi d’Europa.
Questo è, quindi, il primo augurio che tutti ci rivolgiamo. Che il nuovo anno porti vera pace ovunque.
Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la detenzione di Cecilia Sala. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia.
Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Tanti giornalisti rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità.
La notte di Natale Papa Francesco - cui invio auguri pieni di riconoscenza - ha aperto il Giubileo, facendo risuonare nel mondo il richiamo alla speranza.
Quelle di questa sera sono ore di speranza nel futuro, nell’anno che viene.
Tocca a noi saperla tradurre in realtà.
Cosa significa concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti?
Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme.
In questo periodo sembra che il mondo sia sottoposto a una allarmante forza centrifuga, capace di dividere, di allontanare, di radicalizzare le contrapposizioni.
Sono lacerate le pubbliche opinioni.
Faglie profonde attraversano le nostre società.
La realtà che viviamo ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza.
A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti.
La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina - che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa - ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione.
Luci e ombre riguardano anche la nostra Italia.
La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari.
I dati dell’occupazione sono incoraggianti. Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa iintegrazione.
L’export italiano registra dati positivi, e così il turismo. Segno che il Paese esercita una forza di attrazione, che va anche al di là delle sue bellezze naturali, delle sue città d’arte, della sua cultura.
Con questo aspetto confortante stride il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero perché non trovano alternative, spesso dopo essersi laureati.
Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi. Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane.
Colmare queste distanze. Assicurare un'effettiva pienezza di diritti è il nostro compito.
Il mutamento del clima incide decisamente anche sugli eventi meteo che subiamo in Italia: ne abbiamo ripetute testimonianze. Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure.
Un’attenzione particolare richiede il fenomeno della violenza. Tocca tutto il mondo ma diviene ancor più allarmante quando coinvolge i nostri ragazzi.
Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo.
I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni.
La precarietà e l’incertezza che avvertono le giovani generazioni vanno affrontate con grande impegno anche perché vi risiede una causa rilevante della crisi delle nascite che stiamo vivendo.
Si intrecciano, quindi, straordinarie potenzialità e punti di debolezza da risolvere. Impegniamoci per una comune speranza che ci conduca con fiducia verso il futuro.
L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, “rispetto”.
Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà.
Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora. L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali - tutti - si possono e si devono prevenire.
Rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti. Anche per chi si trova in carcere. L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili.
Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario.
I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti.
La fine dell’anno è anche tempo di bilancio. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini.
Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri.
Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà.
Si trovano nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi.
Siamo stati drammaticamente coinvolti nell’orrore per l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile e, in realtà, non rispettano neppure sé stessi.
Non vogliamo più dover parlare delle donne come vittime. Vogliamo e dobbiamo parlare della loro energia, del loro lavoro, del loro essere protagoniste.
Ho fatto riferimento ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché è proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire.
È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini.
Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza.
Nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini si manifesta un sentimento vivo, sempre attuale, dell’idea di Patria.
Mi ha colpito, di recente, l’entusiasmo degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. A essi rinnovo la riconoscenza della Repubblica.
Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie.
È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società.
La sicurezza rimane una preoccupazione dei cittadini e massimo sostegno deve essere assicurato alle vittime dei reati.
Dal Rapporto Censis, sulla base di dati del Ministero dell’Interno, risulta che, dal 2013 al 2024, sono stati raggiunti risultati significativi sul fronte della prevenzione, con una forte riduzione degli omicidi volontari, delle rapine, dei furti nelle abitazioni.
Siamo grati alle Forze dell’Ordine, presidio della libertà dei cittadini, per il contributo decisivo che recano alla cornice di sicurezza in cui vive il nostro Paese.
Si affacciano nuovi odiosi fenomeni, a partire dalle truffe agli anziani, alle aggressioni via web ai ragazzi, alla violenza di strada, crimini contro i quali le Forze dell’Ordine sono fortemente impegnate.
Desidero rivolgere un saluto alle donne e agli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi, l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport.
Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni dalla Liberazione.
È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità.
Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia.
Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità. Si esprimono e si ricompongono attraverso l’ampia partecipazione dei cittadini al voto, che rafforza la democrazia; attraverso la positiva mediazione delle istituzioni verso il bene comune, il bene della Repubblica: è questo il compito alto che compete alla politica.
Siamo chiamati a consolidare e sviluppare le ragioni poste dalla Costituzione alla base della comunità nazionale. È un’impresa che si trasmette da una generazione all’altra.
Perché la speranza non può tradursi soltanto in attesa inoperosa.
La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte.
Buon anno a tutti!
Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Palazzo del Quirinale, 31/12/2024 (II mandato) https://www.quirinale.it/elementi/123612
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londranotizie24 · 5 months ago
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ilsimplicissimusblog · 6 months ago
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La Terza Roma
Per comprendere cosa sta avvenendo oggi e la storica decisione di Putin di aprire la Russia all’immigrazione europea, non bisogna fermarsi alle tante richieste di residenza nel Paese che si accumulano sempre più numerose nei consolati e nelle ambasciate russe e nemmeno ai volontari europei che combattono assieme alle truppe russe. totalmente ignorati dalla cosiddetta informazione, ma bisogna…
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cinquecolonnemagazine · 7 months ago
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Specie rara di balena in Nuova Zelanda: il mesoplodonte di Travers
Una specie rara di balena, il mesoplodonte di Travers, è probabilmente riapparsa, dopo tanti anni, su una spiaggia della Nuova Zelanda. Avvistata prontamente, la carcassa è stata sezionata dagli studiosi per ricavare qualche informazione in più. Il mesoplodonte di Travers, infatti, è una delle specie animali meno conosciute. Una specie rara di balena Il mesoplodonte di Travers è stato osservato per la prima volta nel 1874 dallo zoologo John Edward Gray dopo che, nel 1872, era stato ritrovato un frammento di mascella sull'isola di Pitt, in Nuova Zelanda. Fu Gray ad attribuirgli il nome di Mesoplodon traversii in onore del collezionista Henry Hammersley Travers autore del ritrovamento. Da allora questa specie animale è stata identificata altre cinque volte, per la maggior parte dei casi in Nuova Zelanda. L'ultima volta risale al 2010 quando, sempre sulle spiagge della Nuova Zelanda, furono trovati spiaggiati due esemplari, una mamma e un cucciolo. Fu il primo ritrovamento di un esemplare intero che consentì di studiare a fondo la struttura del cetaceo. Il mesoplodonte di Travers Il mesoplodonte di Travers ha un aspetto simile a quello del delfino. Si caratterizza per un rostro parecchio grande e denti molto grandi. La loro lunghezza arriva a 23 centimetri. Per questo è detta anche la balena dai denti a pala. Quanto al comportamento di questa specie non sappiamo quasi nulla. Gli unici esemplari rinvenuti, infatti, sono morti. Considerati i luoghi in cui sono stati ritrovati dopo essere stati trasportati dalle correnti, questi mammiferi dovrebbero vivere nel Pacifico centrale, nei pressi del tropico del Capricorno. Probabilmente vivono a grandi profondità da soli o in piccoli branchi e si cibano di piccoli pesci. L'ultimo ritrovamento in Nuova Zelanda Si capisce, dunque, come il ritrovamento dell'esemplare lo scorso 4 luglio sulle spiagge della provincia di Otago, in Nuova Zelanda, sia di portata storica. Ovviamente bisognerà fare gli opportuni accertamenti prima di avere la conferma che si tratti di un mesoplodonte di Travers. Gli studiosi sono ottimisti poiché la carcassa, lunga 5 metri, è in buono stato di conservazione. Dopo la rituale consultazione con le comunità Maori del luogo, per le quali le balene sono animali sacri, i campioni sono stati trasferiti all’Università di Auckland mentre si deve ancora stabilire come gestire l'intero esemplare. Se gli studiosi potranno dissezionare l'animale morto, questo rappresenterà il primo caso nella storia del cetaceo. In copertina foto di Siggy Nowak da Pixabay Read the full article
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bergamorisvegliata · 1 year ago
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I LUOGHI DELL'ANIMA
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I luoghi dell'anima oggi ci riportano in Toscana, in provincia di Arezzo, ad Anghiari...
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Anghiari è un piccolo borgo immerso nella splendida campagna toscana a pochi chilometri da Arezzo, nella Valtiberina Toscana. Per la sua posizione strategica Anghiari rivestì un ruolo molto importante nel Medioevo. Nella pianura appena sottostante il borgo, il 29 giugno 1440, si svolse la famosa Battaglia di Anghiari, nella quale le truppe fiorentine sconfissero quelle milanesi, permettendo così a Firenze di assumere il governo della città. Il celebre affresco della Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci, andato purtroppo perduto, fu commissionato proprio per onorare questa storica vittoria. Anghiari inoltre è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, si sviluppa lungo la ripida e caratteristica "ruga" che lo attraversa rendendolo unico.
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Arrivando al paese dalla pianura, la prima cosa che appare davanti agli occhi del visitatore è il Borghetto, vale a dire il più antico insediamento medievale poi circondato da possenti mura cinquecentesche. Un altro elemento capace di catalizzare l’attenzione di ogni visitatore è l’imponente torre medievale del Campano, che con la sua maestosa mole orienta i viaggiatori quasi come un faro. Sempre nel centro storico vale poi una sosta l’antica chiesa rupestre della Badia, fondata dai monaci camaldolesi intorno all’anno 1000.
Nel centro storico si trova inoltre il Palazzo Taglieschi, sede del Museo Statale in cui sono custodite opere di pregio, tra cui una Madonna in legno policromo di Jacopo della Quercia,
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alcune terrecotte robbiane e un organo positivo da tavolo del Cinquecento ancora funzionante. Tra gli altri, sono da segnalare il Museo della Battaglia e di Anghiari, che ospitato in Palazzo Marzocco offre la possibilità di conoscere e approfondire la storia dello scontro e la vicenda artistica che ha legato Leonardo a questo luogo. Si prosegue la visita al Museo della Misericordia, che ripercorre la storia della Confraternita della Misericordia di Anghiari, grazie a documenti e oggetti molto particolari. Da non perdere inoltre il Convento e della Chiesa della Croce di Anghiari, fortemente legata alla personalità di San Francesco.
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La Valtiberina Toscana è il lembo più orientale della regione e trae il nome dal Tevere che l'attraversa in tutta la sua lunghezza, fino al confine con l'Umbria.
Nelle immediate vicinanze del paese, gli amanti della natura avranno occasione di scoprire la singolare conformazione geologica della Riserva Naturale dei Monti Rognosi; mentre chi preferisce gli scenari medievali imperdibile una visita all’antico Castello di Sorci e a Sansepolcro, borgo medievale che ha dato i natali a Piero della Francesca.
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Per chi volesse proseguire la conoscenza di questo grazioso borgo toscano, ogni informazione è reperibile al link:
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m2024a · 1 year ago
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/02/fedez-sarebbe-tornato-nella-casa-che.html Fedez sarebbe tornato nella casa che divideva con l'ex Giulia Valentina Tra dichiarazioni esclusive, interviste a sorpresa e gossip che si rincorrono senza sosta la news sulla rottura tra Chiara Ferragni e Fedez è più d'attualità che mai. Non si parla d'altro, complice anche il susseguirsi di indiscrezioni sulla coppia rilasciate da fonti che sembrano attendibili e bene informate sullo stato della relazione tra il rapper e l'imprenditrice. E se una delle domande più incessanti riguarda i motivi che avrebbero portato alla rottura - che presumibilmente scopriremo durante l'intervista di Chiara a Che tempo che fa il 3 marzo - ce ne sono altre che, nel frattempo, hanno preso piede sui social e sui siti di informazione: davvero tra Ferragni e Tomaso Trussardi c'è del tenero? Quando Fabrizio Corona parla di una imminente causa di Fedez alla moglie per danni d'immagine sa qualcosa che noi non sappiamo? Tra questi interrogativi, solo uno ha trovato in effetti una risposta effettiva e riguarda l'attuale domicilio del rapper, che se ne sarebbe andato dalla casa che ha condiviso fino a ora con la moglie a Citylife per rifugiarsi in un'altra abitazione. Secondo il settimanale Chi, in queste ore concitate, il rapper sarebbe tornato nell'appartamento un tempo diviso con la sua ex storica Giulia Valentina, oggi nome noto tra gli influencer nostrani e volto della tv. Un modo per rimanere vicino ai figli, dato che il loft in cui si sarebbe rifugiato si trova nel centro di Milano e anche per non tornare dai genitori. Almeno così sostiene Chi, che ha fatto la scansione allo sfondo comparso in alcune storie che Fedez ha pubblicato nei giorni successivi alla presunta separazione dalla moglie. Ancora una volta nulla appare veramente certo: tra indiscrezioni e gossip, i contorni di questa vicenda si fanno sempre più intricati.
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Nuovi Fondi per il Centro di Informazione sull’Amianto nella Palazzina Ex Eternit di Casale Monferrato
La Città di Casale Monferrato riceve 800.000 Euro per trasformare un ex edificio dell'Eternit in un polo museale e informativo sulle bonifiche ambientali
La Città di Casale Monferrato riceve 800.000 Euro per trasformare un ex edificio dell’Eternit in un polo museale e informativo sulle bonifiche ambientali. A Casale Monferrato, la storia dell’amianto e delle sue tragiche conseguenze ha segnato profondamente la comunità. Ora, grazie a un finanziamento di 800.000 Euro recentemente approvato nella Variazione al Bilancio di Previsione 2024-2026, la…
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mezzopieno-news · 2 months ago
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LA GIORDANIA DIVENTA IL PRIMO PAESE AL MONDO A ERADICARE LA LEBBRA
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La Giordania è diventata il primo Paese al mondo ad avere ufficialmente eliminato la lebbra.
La certificazione è stata decretata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “L’eliminazione di questa malattia secolare da parte della Giordania è una pietra miliare storica nella sanità pubblica e un enorme successo per gli sforzi per eliminare la lebbra a livello globale “, ha affermato Saima Wazed, capo del Programma globale per la lebbra dell’OMS. Da oltre due decenni la Giordania non segnala casi autoctoni di lebbra, risultato ottenuto grazie all’impegno e alla collaborazione tra società civile, politica e organizzazioni territoriali e a efficaci strategie di sanità pubblica volte a debellare la malattia. “L’eliminazione della lebbra da parte della Giordania è un risultato che trasformerà il discorso su questa malattia antica e stigmatizzante”, ha affermato il Direttore regionale dell’OMS per il Mediterraneo orientale, Hanan Balkhy. “Come primo Paese a raggiungere questo obiettivo a livello mondiale, la Giordania rappresenta un’ispirazione per gli altre nazioni, incoraggiandole a intensificare i propri sforzi e a superare le barriere per raggiungere questa straordinaria impresa”.
La lebbra, nota anche come malattia di Hansen, è una malattia infettiva cronica causata dal Mycobacterium leprae che colpisce la pelle, i nervi periferici, le superfici mucose delle vie respiratorie superiori e gli occhi. Se non curata può causare danni permanenti e infezioni gravi che possono portare alla morte. La lebbra esiste ancora in più di 120 Paesi e colpisce ogni anno più di 200.000 nuovi casi.
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Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanità; immagine di Tima Miroshnichenko
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scienza-magia · 1 year ago
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Esposizione di Scienze di Confine della Svizzera italiana.
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Lugano ospiterà la prima esposizione di scienze di confine della Svizzera italiana. Questa fiera abbraccia molte tradizioni e filosofie tra cui : Astrogeomanzia | Astrologia | Caffeomanzia | Cartomanzia | Chiromanzia | Costellazioni familiari e sistemiche | Cristalloterapia | Esanimai Dei Ching | Geomanzia |Lettura Delle Rune | Letture Dell’Aura | Numerologia |Oroscopo Solare | Psicologia Esoterica | Radioestesia | Regressioni | Sciamanesimo | Scrittura Automatica Lugano sarà per quattro giorni, dall'11 al 14 aprila 2024, il faro d’Europa della medianità e di tutte le Scienze Esoteriche. Lo scopo primario della fiera è quello di valutare e  considerare l’esperienza di altre  dimensioni oltre la realtà fisica conosciuta. L'evento verrà inserito nella ormai storica fiera Tisana -  www.tisana.com che prevede per l'edizione 2024 un'affluenza di oltre 20.000 visitatori. Per  maggiori informazioni su come partecipare contatti [email protected] oppure chiami il numero  +41787593223 Scienze di confine offre per quattro giorni la possibilità di  esplorare le dimensioni spirituali e misteriose dell’esistenza umana entrando in un mondo vasto e diversificato che offre molte prospettive e tecniche diverse per tutti coloro che sono alla ricerca di una connessione con qualcosa più grande di loro stessi.  Per quattro giorni, Lugano sarà il centro dell’insegnamento intimo e segreto che gli antichi filosofi donavano a un ristretto gruppo di discepoli iniziati. Stiamo parlando dell’ermetico incomprensibile, di quel  mondo che si basa sui concetti spirituali, mistici, sempre legati alla ricerca della verità ultima, alla conoscenza nascosta e all’esperienza di dimensioni oltre la realtà fisica. Contatti: E: [email protected]  T: +41787593223 Per maggiori informazione consultare il sito Tisana all'indirizzo www.tisana.com/scienze-di-confine-2024 Read the full article
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oraultima · 20 days ago
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ORA ULTIMA 🆘 Generali e Natixis: un matrimonio di convenienza? Chi ci guadagnerà di più? https://www.oraultima.com/generali-natixis/
Un'alleanza strategica o un semplice gioco di potere? Generali e Natixis hanno annunciato la loro intenzione di fondere le rispettive divisioni di asset management. Ma quali sono le reali motivazioni che hanno spinto questi due giganti della finanza a stringere questa alleanza? Si tratta di una mossa strategica per fronteggiare la crescente concorrenza o di un semplice gioco di potere? I sindacati, preoccupati per le conseguenze di questa operazione, hanno chiesto più tempo per valutare l'impatto sull'occupazione e sui servizi offerti. Vuoi saperne di più su questa importante operazione e capire come potrebbe influenzare il tuo portafoglio? Visita ora il sito oraultima.com e leggi l'articolo completo!
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unita2org · 1 year ago
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LA QUESTIONE ISRAELO-PALESTINESE VISTA CON GLI OCCHI DELLA VERITA' STORICA E DELLA CORRETTA INFORMAZIONE
Il massacro di Sabra e Chatila di Redazione Care compagne e compagni vi proponiamo questi articoli tratti da la Voce delle Voci che ricostruiscono la storia dei massacri fatti dagli israeliani contro i palestinesi e con la complicità di forze politiche mediorientali e occidentali, che hanno girato la testa facendo finta di non vedere e chi si è prestato a fare da macellaio per conto dei…
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