#sto ancora tremando
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goolden · 8 months ago
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porcodd*o rega', ci sta un calabrone che infesta casa mia da 3 giorni. se ne va e poi ritorna, se ne va e poi ritorna, in continuazione. la cosa peggiore è che mi fa i cazzo di jumpscare perché non si fa vedere per ore, ma poi mi compare all'improvviso davanti alla faccia, lasciandomi tremante come una foglia e sul punto di svenire. vorrei non avere questa fobia per poterlo uccidere male, ma solo il pensiero di stargli vicino mi fa venire le vertigini
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machiavelli · 3 months ago
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leggere le ultime cantiche ambientante nel Cocito mentre mi si congelano tutti gli arti è come stare ad un cinema 4D🥰🥰
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greatmoonballoon · 20 days ago
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Gentaglia che litiga in mezzo alla strada urlando come pazzi, chi persino si affaccia per curiosare mentre a me sale un'ansia allucinante perché temo si facciano del male a vicenda. Queste cose proprio non le sopporto, sto ancora tremando di paura!
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jadarnr · 2 months ago
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TRINITY BLOOD
RAGE AGAINST THE MOONS
(Storia: Sunao Yoshida // Illustrazioni: Thores Shibamoto)
Vol. 1 - From the Empire
FROM THE EMPIRE - CAPITOLO NOVE
Traduzione italiana di jadarnr basata sui volumi inglesi editi da Tokyopop.
Sentitevi liberi di condividere, ma fatelo per piacere mantenendo i credits e il link al post originale 🙏
Grazie a @trinitybloodbr per il contributo alla revisione sul testo originale giapponese ✨
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“Area di combattimento: libera ─ Riscrittura del programma di combattimento da 'Modalità Genocidio' a 'Cerca e Distruggi'.”
Tra le macerie crollate, non c'era ombra o traccia dell'uomo dai capelli lunghi. Sembrava che fosse stato letteralmente disintegrato dai più di trecento colpi di proiettili da 20 millimetri.
“Rapporto sui danni, Duchessa di Milano.”
“Sto bene... Ben fatto, Padre Tres.”
Di fronte al ringraziamento della sua padrona, Tres si inchinò leggermente, impassibile. Poi gettò a terra la mitragliatrice Gatling completamente scarica.
A quanto pare era stato proprio quell'uomo ad attaccare la diga. Sarebbe stato necessario esaminare il corpo nei dettagli e indagare sulle connessioni che si celavano dietro di esso. Per il momento, tuttavia, la priorità era guidare l'evacuazione.
“La Iron Maiden sta aspettando nei cieli. Duchessa di Milano, vi consiglio di imbarcarvi il prima possibile.”
“Lasciate che le sorelle salgano a bordo prima di me, per favore... A proposito, come sta Vostra Santità?”
“Crusnik e la Viscontessa di Odessa sono in posizione. Non appena apparirà l'obiettivo, lo intercetteranno e lo distruggeranno.”
“Eccellente. Un'esecuzione magnifica.”
Al suono di applausi esagerati, tutti, tranne Tres, si voltarono.
“Tu...!”
Questa volta, anche la voce di Caterina era soffocata dalla paura. Ammutoliti, tutti erano paralizzati e con lo sguardo fisso davanti a loro.
“Davvero, è una situazione terribile che non mi abbiate permesso nemmeno di salutarvi come si deve... Eppoi il mio vestito ha finito per sporcarsi, vedete?”
Kämpfer fece un sorriso amaro e si passò elegantemente una mano tra i capelli neri. Sul suo volto sottile non c'era nemmeno un graffio o una traccia dei trecento proiettili sparati.
“Ah, padre Tres. Aggiungetelo al rapporto. Il conte di Zagabria è già stato arrestato. In questo momento, probabilmente, sta...”
Al suono della voce pacata si sovrappose il suono inquietante di uno sparo.
Tres, che dava ancora le spalle al gruppo, sparò improvvisamente.
La canna da 13 mm del Jericho M - Dies Irae - era stata puntata sotto il braccio del sacerdote, direttamente sulla fronte del nemico, la cui testa, colpita da due proiettili, avrebbe dovuto trasformarsi in una massa di carne frantumata. Eppure...
“È un giocattolo rozzo. Non ha un briciolo di eleganza.”
Davanti ai suoi occhi, come se fossero bloccati in aria, fluttuavano due proiettili di piombo, che Kämpfer guardò con disprezzo. Alzando la mano guantata con un gesto agile, i proiettili caddero a terra con un piccolo rumore.
“Padre Tres, tu sei un uomo capace. Ma purtroppo non avete ancora capito il vero significato di un massacro... Molto bene. Permettetemi di insegnarvi qualcosa.”
Il pentacolo ricamato sui guanti del mago iniziò a lampeggiare, emettendo una sinistra luce rossa.
“Davanti a me, Yunges. Dietro di me, Teletalkae. Nella mia mano destra, la spada. Nella sinistra, lo scudo. Intorno a me brilla il pentacolo e all'interno della pietra l'esagramma... Vieni, 'Spada di Belzebù'!”
Kämpfer si limitò a stringere leggermente le mani. Non c'era nulla in esse. Tuttavia, un attimo dopo, la testa della giovane suora che stava tremando accanto a Caterina, scomparve.
“Suor Anna!”
Un viso che conservava ancora tratti infantili, con gli occhi spalancati dalla sorpresa, ora riposava in silenzio tra le mani della collega accanto a lei.
“NO!”
“Non si muova, sorella Rachele.”
Ma la suora gettò a terra la testa decapitata della collega e si voltò rapidamente con un grido stridulo e disperato. Come se non avesse sentito la richiesta di moderazione da parte di Tres, inciampò correndo verso la porta.
“...Amen.”
Nel momento in cui Kämpfer, ancora di spalle, sollevò le labbra in un sorriso sarcastico, suor Rachele esplose in pezzi ─ come un manichino rotto, i suoi arti smembrati assieme a pezzi di carne e organi interni finirono disseminati sul pavimento.
Con la morte delle loro due colleghe, le suore sopravvissute non riuscirono più a emettere un solo grido. Si limitarono ad aggrapparsi tremando a Caterina, che, come previsto, era pallida per la situazione.
“La paura della morte è più terrificante della morte stessa - Schiller.” Declamò l’uomo dai capelli lunghi. "Ah, non muoverti, Padre Tres. Le bambole sono così noiose. Dopo tutto, probabilmente non possiedi nemmeno un'emozione nobile come la paura, vero?”
Senza nemmeno voltarsi, Kämpfer fermò il sacerdote alle sue spalle.
“Non è divertente distruggere una bambola meccanica. Paura, orrore, tristezza... Non credi che dovresti anche cercare di imitare un po' del fascino degli esseri umani?”
“Negativo... Non abbiamo tempo.”
Il volto di Tres rimase inespressivo come sempre, mentre fissava i corpi stesi a terra. Tuttavia, nel sottofondo di quella voce che suonava sempre senza alcuna intonazione, qualcosa vacillava leggermente.
“I rinforzi arriveranno tra circa trecento secondi. Prima di allora, devo eliminarti: non abbiamo tempo.”
“....Oho!”
Quando Kämpfer si voltò, nei suoi occhi apparve una luce apparentemente divertita. Mentre aggiustava meticolosamente i guanti su entrambe le mani disse:
“Hai detto... che mi vuoi eliminare?”
“Affermativo──”
Gli occhi di Tres, che avevano annuito, si mossero rapidamente. Spostò lo sguardo da Caterina, alle suore tremanti e poi al corpo che giaceva orribilmente a terra, continuando con voce monotona.
“Vi sterminerò ── non rimarranno nemmeno le ossa.”
“Provaci pure.”
La rivincita iniziò bruscamente.
Il dito di Kämpfer si alzò rapidamente. Quando il dito fu puntato contro il suo avversario, l'ombra di Tres era già scomparsa. Invece, ciò che apparve sul terreno dove si trovava un attimo prima fu una sottile fenditura. La 'spada' invisibile inseguiva l'ombra della preda che era balzata verso l'alto, e questa volta si conficcò nel soffitto aprendo un buco profondo.
“Sei certamente veloce. Ma è tutto qui?”
Le dita di Kämpfer si muovevano come un ragno. Al ritmo di movimenti che sembravano premere su una tastiera invisibile, la crepa nel muro si espanse come una creatura bizzarra, estendendo il suo dominio. Serpeggiando su lunghe distanze, la crepa avanzò rapidamente e, nell'istante successivo, catturò tra le sue fauci il sacerdote che stava risalendo la parete.
“È la fine, Gunslinger.”
”0,03 secondi di ritardo.”
La mano destra di Tres si spezzò improvvisamente, non appena ebbe finito di parlare.
Per essere più precisi, il polso che reggeva la pistola si staccò improvvisamente. Da esso emerse la bocca di una canna spessa e robusta.
L'ugello ─ da cui il lanciafiamme esplodeva una fiamma di magnesio che raggiungeva migliaia di gradi ─ tracciava un cerchio. All'interno dell'anello di fuoco bianco-blu, qualcosa che assomigliava a lunghe ciocche di capelli brillarono d'argento per un istante prima di scomparire.
“Fili di fibra di carbonio monomolecolare!”
Caterina gridò con voce soffocata.
Parte della tecnologia perduta con l’avvento della Grande Catastrofe, l'Armageddon: la Fibra di Carbonio Monomolecolare era la fibra di carbonio più sottile e più forte, fatta di particelle di carbonio C con strutture gemelle multiple. Nonostante la sua poca resistenza al calore, questo filo, capace di tagliare con facilità persino i diamanti, poteva diventare un'arma davvero invincibile, a seconda di come veniva utilizzata.
“Oh, quindi... questa era la Spada di Belzebù... Non male. Ma in fin dei conti, era solo una marionetta.”
Le labbra di Kämpfer si aprirono a mezzaluna.
L'M13 di Tres era puntata dritto verso di lui. La canna dell'arma mirava esattamente sulla sua fronte.
Ma anche sparando un proiettile 512 dall��M13, ci sarebbe comunque stato uno scudo che non avrebbe potuto essere penetrato. Il proiettile esploso sarebbe stato riflesso e avrebbe colpito la fronte della persona che lo aveva sparato...
Davanti allo sguardo sarcastico di Kämpfer, le due canne della pistola ruggirono come animali feroci: le mascelle d'acciaio mostravano le loro zanne di tredici millimetri.
“È inutile, i proiettili non possono colpirmi.”
“Io ti ho colpito.”
Le parole di entrambi erano corrette.
A casa dello Scudo di Asmodai il proiettile, la cui traiettoria era stata deviata dal forte campo elettromagnetico, aveva compiuto una precisa inversione di 180 gradi. Tuttavia, Tres non si trovava sull'asse del colpo. Al momento dello sparo, il proiettile aveva sfiorato la testa del sacerdote che si era abbassato, per poi colpire la parete di acciaio della caldaia dietro di lui con un angolo poco profondo. Il proiettile, ora trasformato in un colpo di rimbalzo, aveva colpito la lama della spada di una guardia conficcata nel terreno. E poi, il punto successivo in cui era rimbalzato era stato…
Quando Kämpfer fece un passo indietro, con i capelli neri che oscillavano, entrambe le sue mani, insieme ai guanti, erano scomparse. Guardandole spazzate via senza nemmeno una goccia di sangue, disse:
“Davvero, sei un uomo incredibile.”
Sbalordito ── o meglio, profondamente stupito, Kämpfer scosse la testa.
Sparare calcolando il riflesso e persino il rimbalzo successivo...
“Il titolo di Pistolero non è solo una facciata, quindi. Proprio come il mio di Mago.”
“Che... che cos'è...?”
Un grido soffocato di panico si levò dalle monache.
Il corpo del Mago sembrava essersi improvvisamente rimpicciolito. No, non era così. Non si era rimpicciolito. La parte inferiore delle gambe era scomparsa.
“Sarebbe un peccato perdere una tale abilità... Hai avuto una buona idea.”
Mentre veniva inghiottito dalla sua stessa ombra che si apriva da terra, la voce di Kämpfer rimase completamente calma. Guardava alternativamente il volto inespressivo di Tres e quello pallido di Caterina.
“Ci rivedremo presto, signori. Quando il ciclo del destino si chiuderà. Diventerete sacrifici eccezionali...”
Quando Caterina, che fino a quel momento aveva osservato la situazione in stato di stordimento, tornò in sé, la figura di Kämpfer era già immersa nell’oscurità fino al collo.
“Cosa stai facendo? Spara, Gunslinger!”
Ma Tres non reagì. Lentamente fece un passo indietro, mentre qualcosa scivolava via dal suo corpo cadendo a terra.
“Padre Tres!”
Ciò che era caduto a terra con un suono pesante erano le sue due braccia amputate dalle spalle. La figura del suo sottoposto inginocchiato, con il liquido circolatorio sottocutaneo che sgorgava come una cascata, fece sgranare gli occhi a Caterina.
“Con questo siamo pari. Senza rancore, padre Tres... Beh, signore e signori, ora vi dico Auf Wiedersehen.”
Poi, dall'ombra del ‘mago’ che aveva completamente inghiottito l'immagine reale, risuonò una bassa risata.
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“... Questo conclude il mio rapporto. Inoltre, il conte di Zagabria è attualmente sotto scorta. Crediamo che arriverà tra un giorno o due.”
<Ottimo lavoro.>
Dal trono fluttuante, l'Imperatrice Augusta espresse la sua gratitudine alla giovane donna inginocchiata dall'altra parte della tenda. La sua voce, convertita elettronicamente, si diffuse nella sala del pubblico accompagnata da un suono basso, profondo e imponente.
<A proposito, Viscontessa di Odessa... che mi dice del collaboratore proveniente dall’Esterno di cui parla nel suo rapporto? Com'è andata?>
“Quando mi chiedete com'è andata, cosa intendete?”
Il volto della viscontessa, dall'altra parte della tenda, era nascosto sotto i capelli bianchi e non poteva essere visto. Tuttavia, l’Imperatrice Augusta non mancò di notare che le sue spalle si erano irrigidite leggermente.
<Vi sto chiedendo se vi é stato utile, signora. Dopo tutto, avete fatto un rapporto notevolmente positivo, non è così?>
“No… non esattamente! Ho solo pensato che, per essere un Terran dalla vita breve, si sia dimostrato competente. Vuole che aggiunga altri dettagli al rapporto?”
<No, non sarà necessario. Mi dispiacerebbe imporle ulteriori sforzi, signora. Ben fatto. Può andare a riposare.>
“Ah! La ringrazio, allora vado.”
<Si riposi con calma... Hmm, quindi pare che lui stia come sempre eh…?>
Non appena la viscontessa di Odessa, con la sua alta statura, scomparve dalla sala delle udienze, la tenda di bambù si sollevò delicatamente. Nella stanza, dove ora non c'era nessun altro, una piccola figura seduta su un trono era illuminata da una luce soffusa. Si stiracchiò ampiamente e, con una voce completamente diversa da quella che aveva usato fino a poco prima, mormorò nel suo tono naturale e chiaro.
“È ancora dalla parte degli umani... In questo caso, penso che sia meglio non combattere con il Vaticano ora… Affrontare entrambi i nemici allo stesso tempo, a prescindere da tutto, sarebbe troppo problematico.”
Sul trono, con i suoi occhi verde chiaro che brillavano maliziosi, c'era una ragazza che non sembrava aver superato l'adolescenza. Il suo viso era straordinariamente bello sotto i capelli neri e un po’ spettinati. Sebbene le sue lunghe braccia e gambe fossero davvero sottili, la sua espressione piena di vitalità ricordava in qualche modo una bestia felina non abituata agli esseri umani.
La ragazza ─ l’ “Imperatrice Augusta” Vladika ─ si tolse il grande cappello e si sdraiò su un fianco in modo rilassato sul trono fluttuante.
“Però non lo capisco proprio. È rimasto fedele a una donna del suo passato e si allea ancora con i Terrestri. Tuttavia, è inspiegabilmente popolare, quindi perché non si cerca un'altra donna...? Astharoshe ad esempio, sarebbe un ottimo partito. Se fossi un uomo, non me la lascerei scappare. Non lo farei davvero.”
Il sistema di aria condizionata all’interno della stanza ricreò la nostalgica immagine delle foreste di inizio estate del Canada, prima della ‘Grande Catastrofe’. La brezza fresca, con il suo profumo di clorofilla, e il canto degli uccelli liberi di volare tra i rami erano indescrivibilmente piacevoli.
“Cosa dovrei fare d'ora in poi? Sembra sempre che tutti i problemi finiscono per venire da me. Davvero, non ce la faccio più.”
La voce brontolante della ragazza si abbassò a metà frase e scomparve.
Invece, quello che le sfuggì dalle labbra leggermente aperte fu un respiro tranquillo e assonnato. Sul suo petto che si alzava e si abbassava dolcemente, si posò delicatamente un mughetto.
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“Sono venuto per lei, Graf.”
Il vecchio vampiro guardò implorante l'uomo che stava dall'altra parte della porta di ferro. Dov'era finito il carceriere? Di lui non si vedeva né l'ombra né la figura.
“Sei venuto a salvarmi, vero? Ben fatto!”
“È un onore. Vi prego di accompagnarmi sul ponte. Il dirigibile ci sta aspettando.”
“Sì, sì!”
Alzandosi in piedi e gonfiando il petto, Endre uscì dalla stiva della nave e si guardò intorno. Su quella nave di scorta ci dovevano essere circa cinquanta membri dell'equipaggio, ma l'interno era completamente silenzioso.
“Cos'è successo all'equipaggio?"
Kämpfer si limitò a scrollare le spalle. L'atteggiamento compiaciuto del Terran, che aveva preso il comando e aveva iniziato a camminare, lo aveva un po' irritato.
... Beh, pazienza
Endre si trattenne.
Se fossie stato scortato nell'Impero, avrebbe sperimentato qualcosa di peggio della morte.
Almeno prenderò per buono il fatto di essermi salvato.
“Tuttavia... sono un po' indebolito...”
Nel momento in cui aveva provato sollievo, la sete era tornata. Non pretendeva il lusso. Qualsiasi cosa sarebbe andata bene, anche un marinaio straccione, ma non c'erano esseri umani in giro? A parte l'uomo dai capelli lunghi che camminava davanti a lui, non c'era traccia di nessuno a bordo.
...Dovrei accontentarmi di questo tipo?
Con gli occhi affamati fissi sulla schiena dell'uomo, Endre sorrise segretamente.
A pensarci bene, non aveva più bisogno di quest'uomo.
Per il momento, dovrò nascondermi. In questo caso, meno persone sanno della mia esistenza, meglio è. Mi è stato utile in molti modi, ma lasciare in vita un uomo insignificante e far sì che i miei piani vengano disturbati sarebbe problematico...
“A proposito, Eccellenza...”
Come se leggesse la mente di Endre, la persona che camminava davanti a lui parlò senza voltarsi.
“Congratulazioni per questa occasione. Le sue capacità sono state splendide, non crede?”
“Di cosa stai parlando?”
Nascondendo le zanne, Endre forzò un sorriso - dentro di sé, si dovette mordersi la lingua per la frustrazione, fingendo ignoranza.
“È successo qualcosa di degno di essere celebrato?”
“Non faccia l'incompreso. Naturalmente sto parlando dell'incidente di Venezia... È stato uno splendido successo.”
“Smettila di prendermi in giro!”
Questo tizio mi sta davvero prendendo in giro?
Ma Kämpfer, sempre dando le spalle al vampiro, che stava sollevando le labbra in un gesto di stizza, si limitò a scuotere la testa con calma.
“Prendere in giro? Non è affatto così. Il piano è stato un grande successo. In conseguenza a quanto é accaduto, l'Impero e il Vaticano hanno stretto un rapporto temporaneo di cooperazione. È un risultato di cui dovremmo essere abbastanza soddisfatti, non crede?”
“Cosa!? Che cosa significa?”
“Non si possono distruggere le cose che non esistono, ma quelle che esistono si possono rompere... questo è il punto. Questo incidente sarà una buona opportunità per la loro cooperazione. Anche un pervertito la cui unica abilità è tormentare i deboli, a seconda di come viene usato, può essere utile, no?"
“Tu... insolente!”
Il suo bel viso si distorse in modo grottesco.
“Terran! Maledetto, hai osato sfidarmi!”
Endre ruggì, mostrando le gengive, e allungò gli artigli affilati verso la schiena dell'insolente Terran dalla vita breve...
“...Ah?”
Tuttavia, gli artigli del vecchio vampiro fendettero l'aria invano. Qualcosa lo aveva ostacolato... no, non era quello. Qualcosa gli aveva afferrato le gambe.
“Che... che cos'è?”
Endre abbassò gli occhi sui suoi piedi e gemette.
La lunga ombra di Kämpfer si allungava sul corridoio ── e lì i suoi piedi stavano affondando.
“Le mie gambe...!”
Era come se fosse sprofondato nel catrame o in una palude senza fondo. Il corpo del ragazzo, che si dibatteva disperatamente, stava lentamente affondando nel terreno ─ o meglio, nell'ombra che fuoriusciva dal mago.
Guardando la scena da sopra le spalle, Kämpfer accese la piccola sigaretta e la tenne in bocca.
“È problematico, sai? Essere disturbati da esseri insignificanti, per di più... Prima che il protagonista vada in scena, il palcoscenico deve essere riordinato a dovere, non crede?”
“Chi.... Chi diavolo sei?”
Il corpo del ragazzo era già immerso nell'ombra fino al petto. Con ogni muscolo del viso contorto dal terrore, Endre emise un grido ansimante.
“Kämpfer! Bastardo, chi...”
Ma le domande non continuarono. Il volto, distorto fino a non lasciare traccia della sua forma originale, fu inghiottito dall'oscurità. Solo una piccola mano, allungandosi a terra, cercò di chiudere le dita come per afferrare qualcosa per l'ultima volta, ma anche quella fu rapidamente inghiottita dalle ombre.
“Anche stanotte, c’è una bella luna... Tenera è la notte, e chissà, forse la Regina Luna è sul suo trono, circondata da una miriade di Fate stellate; però qui non c'è altra luce... - Keats.”
Come se nulla fosse, Kämpfer alzò gli occhi al cielo. A sud brillava una grande luna piena, e accanto ad essa, leggermente più piccola e distorta, brillava la ‘luna vampiro’.
Sicuramente, la notte in cui il mondo finirà, ci sarà una luna bellissima come questa. E quella notte non è troppo lontana.
“È una notte bellissima... Davvero una bella notte.”
Il Mago gettò il suo sigaro in mare e, infilandosi le mani in tasca, riprese a camminare nell’oscurità.  
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smokingago · 9 months ago
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Riverso nel letto nel cuore della notte, sento che sto per svegliarmi, è il solito dolore sul dorso che mi richiama penso, ma non riesco ad aprire gli occhi ne a muovermi, qualcosa me lo impedisce, o forse qualcuno, ho paura.
Sono avvolto dall'oscurità, non so ancora se è sogno o realtà, sono come paralizzato, il dolore aumenta, ho coltelli infilati tra le costole, li ho sempre, anche di giorno, ma ora li sento muoversi dentro la carne.
Sento un fiato sul collo, una grigia entità sta rigirando i coltelli, non riesco a voltarmi ma so che è dietro di me, sopra la mia schiena, il suo peso mi schiaccia nel letto.
Spingo con tutta la mia forza, con i pugni piantati nel letto, riesco a divincolarmi e a liberarmi, mi giro di scatto e per un istante lo vedo, vedo i suoi contorni, il suo viso oscuro vedo i suoi occhi... ma sono  i miei di occhi! sono io! ma non sono io! è la mia metà oscura, è la parte di me che ho rinnegato.
Un Incubo, è solo un incubo, ma sto tremando, sono sudato, ho il cuore in gola... terrorizzato respiro a fatica.
Le gambe mi tremano mentre cerco di raggiungere il bagno.
Acqua fredda sul volto, mi sta passando, sto respirando, anche il dolore al costato sembra affievolirsi,
ma ho ancora paura.
È stato il dolore alla schiena a creare l'incubo mi ripeto, è stato il dolore, non c'è altra spiegazione, devo crederci, devo crederci... devo crederci.
Cit. Smokingago
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trattengo-ilfiato · 4 months ago
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Io non so cosa stia succedendo in questi giorni ma in casa fa un freddo tremendo. Ho indosso la tuta pesante, mi sono messa due coperte di pile e ancora sto tremando.
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thecatcherinthemind · 1 year ago
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Fuori soffia il vento, il divano è comodo e la copertina tiene caldo, ma tremo lo stesso. Sono distrutta psicologicamente, per fortuna sei venuto qui, altrimenti sarei impazzita. Cerchi di rassicurarmi, tutto andrà bene. Non riesco a guardarti negli occhi mentre mi parli, sto fissando il vuoto per non crollare.
Sto ancora tremando, quindi potrebbe non essere il freddo: chiudo gli occhi.
"Okay, fermati un attimo e valutiamo tutte le opzioni. Qual è la peggiore?". Mi chiedi di guardarti negli occhi, ma la pudicizia trionfa e mi impedisce di farlo; tengo sempre i miei chiusi, ma seguo le tue parole e cerco di non farmi prendere dal panico. Inizi ad elencare diverse soluzioni e nonostante il mio cervello si stia spegnendo le seguo tutte. Sta comunque funzionando. Mi prendi una mano, intrecci le dita con le mie e inizi a stringerla ad intermittenza, come a dare piccoli segnali della tua presenza, ma non costanti. Anche questo sta funzionando perché il tremore pian piano passa. "Sono rimasta incastrata, non posso più uscirne" dico, vanificando i minuti in cui mi hai fornito più soluzioni di chiunque altro. Non ti arrabbi con me, come farebbero tutti, ma sbuffi in maniera divertita. Il mio respiro si fa più affannoso ma allo stesso tempo sento le palpebre calare e vedo tutto sfocato: ci siamo, penso, sto collassando. Ricominci ad elencare di nuovo le soluzioni come un cameriere che ripete per l'ennesima volta il menù dei dolci. Le palpebre calano di più e mi sento cadere in un sonno improvviso. Non ti arrabbi nemmeno qui, quando ti sto praticamente dormendo davanti mentre cerchi risposte a problemi solo miei, ma accompagni il mio corpo contro lo schienale del divano; io inizio ad abbozzare due o tre "Scusami" e tu sussurri "Shhhh". L'ultima volta che un uomo mi ha zittita così, gli ho tolto il saluto. Con te è diverso: non stai zittendo me ma il mio cervello. Mi giro verso di te, ti guardo negli occhi e ci sorridiamo. "Secondo me l'opzione tre è la migliore" dici, "quale sarebbe?" ti chiedo. Sorridi e chiudi gli occhi, poi appoggi la testa sulla mia spalla. Ti arrendi al fatto che io del tuo discorso non stia capendo nulla e smetti di ripetere le cose ad un muro. Appoggio la testa contro la tua. Rimaniamo così per interi minuti, finché tu non giri leggermente il viso e ti avvicini al mio orecchio, poi sussurri "Domani ne parliamo, va bene?". Io annuisco, sempre ad occhi chiusi, mentre sento sul mio collo il tuo respiro, che si fa sempre più rilassato. Sei esausto. Hai lavorato anche tu, in più ti sei macinato chilometri per venire da me e sentirmi lamentare di cose più grandi di me e di te, cercando comunque di fornirmi soluzioni che io nemmeno sono riuscita a captare per la stanchezza psicologica. Mi sento in colpa; avresti potuto passare la serata con chiunque altro, ma sei venuto qui sapendo che ero psicologicamente a terra, mentre ora sei sul mio divano a cercare di fare un miracolo, ovvero impedirmi di passare la nottata a distruggermi. Il senso di colpa aumenta e sto per dirti che sei libero, puoi andare via quando vuoi e non ti obbligo a rimanere qui per me, ma tu mi anticipi e mi chiedi a bassa voce: "Posso rimanere qui per sempre?". Io sento il cuore battere all'impazzata, mi sto risvegliando da un sonno ben più profondo di quello in cui stavo crollando. "No" ti rispondo per smorzare la tensione "tua mamma mi sgrida e dice che non ti faccio tornare a casa".
Inizi a ridere e mi ricordi che tu hai dei genitori normali, che vedendo il figlio felice lo incoraggiano a continuare a vedermi: mi sembra fantascienza. I miei mi avrebbero già detto che hai una cattiva influenza su di me perché mi costringi a pensare e riflettere con la mia testa, uscendo dagli schemi che mi vogliono imporre loro. In realtà lo hanno già fatto, ma non te lo dico, mi tengo per me l'ennesima pugnalata che mi hanno inflitto.
Sei talmente disponibile che mi sento una merda, al punto che ora la mia paura è che torni in auto stanco e ti ritrovi ad abbracciare qualche albero. Lo sai già, riesci ad anticipare anche questo pensiero e mi dici "e non preoccuparti per me, torno a casa quando stai meglio, tanto ho bevuto caffè e non mi stampo da nessuna parte". Con te sono superflue anche le parole, sai già tutto. Mi accarezzi il viso e torni con la testa sulla mia spalla. "Non preoccuparti" mi dici continuando ad accarezzarmi "si risolve tutto". "E se non succede?" "Allora puoi prendertela con me; mi tiri un pugno così forte che imparo a non darti false speranze". Improvvisamente mi sento tranquilla, come se effettivamente non ci fosse niente di cui preoccuparsi. Allento la tensione sulle spalle e reclino la testa per dormire. Mi prendi di nuovo la mano ed appoggi la testa indietro anche tu; il tuo respiro diventa sempre più rilassato e profondo, sino a che ti addormenti sul divano. Penso di aver dormito per un po' anche io, perché ho perso la concezione del tempo. Al nostro risveglio, ti ricordo che devi tornare a casa e che aspetto un tuo messaggio per sicurezza. "No, tu ora dormi. Non aspettare messaggi". Non capisco se il senso sia che ora non torni a casa ma vai altrove, quindi non insisto. Ti ringrazio e ti chiedo ancora scusa. Mi abbracci forte, uno di quegli abbracci che non ricevevo da oltre un anno perché chi me li dava così non fa più parte della mia vita. Mi hai fatto sentire al sicuro anche mentre te ne stavi andando via, cosa molto complicata. Non ti sarò mai grata abbastanza.
Dici di non volere che io aspetti il tuo messaggio sveglia, quindi mi dici direttamente che non me lo manderai: "Così almeno vai a dormire ora anziché tra 40 minuti". Tornato a casa però il messaggio me lo hai scritto.
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asandreolli · 12 days ago
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“Sinceramente” – Annalisa
Mi sveglio ed è passata solo un'ora Non mi addormenterò Ancora otto lune nere e tu la nona E forse me lo merito La vuoi la verità? Ma quale verità? Ti dico la sincera o quella più poetica? Mi sento scossa, ah, ma quanto male fa? Come morire, ma non capita
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango Anche se a volte mi nascondo Non mi sogno di tagliarmi le vene Sto tremando, sto tremando Sto facendo un passo avanti e uno indietro Di nuovo sotto un treno
E mi piace quando, quando, quando, quando piango Anche se poi cadesse il mondo Non mi sogno di morire di sete Sto tremando, sto tremando Sto lasciando dei chiari di luna indietro E tu non sei leggero
Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente tua
Solo tu, tu spegni sigarette su velluto blu Mi lasci sprofondare prima e dopo su Appena mi riprendo Ti lascio un messaggio adesso
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango Anche se a volte mi nascondo Non mi sogno di tagliarmi le vene Sto tremando, sto tremando Sto facendo un passo avanti e uno indietro Di nuovo sotto un treno
E mi piace quando, quando, quando, quando piango Anche se poi cadesse il mondo Non mi sogno di morire di sete Sto tremando, sto tremando Sto lasciando dei chiari di luna indietro E tu non sei leggero
Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente tua (na, na-na, na-na) Ma sono solo parole e dopo il vuoto Sono bagliori, non è oro
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango Anche se a volte mi nascondo Non mi sogno di tagliarmi le vene Sto tremando, sto tremando Sto facendo un passo avanti e uno indietro Di nuovo sotto un treno
Sinceramente (na, na-na, na-na) Sinceramente tua (na, na-na, na-na) Sinceramente tua (na, na-na, na-na) Sinceramente tua (na, na-na, na-na)
E non hai mai capito Quando, quando, quando, quando (na, na-na, na-na) Quando mi sento male Quando, quando, quando, quando (na, na-na, na-na) Sai già che è tanto se ti mando, mando, mando, mando (na, na-na, na-na) Solo un messaggio, due parole (na, na-na, na-na) C'è scritto sul finale: "Sinceramente tua"
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my-chaos-radio · 3 months ago
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Release: February 7, 2024
Lyrics:
Mi sveglio ed è passata solo un'ora
Non mi addormenterò
Ancora otto lune nere e tu la nona
E forse me lo merito
La vuoi la verità? Ma quale verità?
Ti dico la sincera o quella più poetica?
Mi sento scossa, ah, ma quanto male fa?
Come morire, ma non capita
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango
Anche se a volte mi nascondo
Non mi sogno di tagliarmi le vene
Sto tremando, sto tremando
Sto facendo un passo avanti e uno indietro
Di nuovo sotto un treno
E mi piace quando, quando, quando, quando piango
Anche se poi cadesse il mondo
Non mi sogno di morire di sete
Sto tremando, sto tremando
Sto lasciando dei chiari di luna indietro
E tu non sei leggero
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente tua
Solo tu, tu spegni sigarette su velluto blu
Mi lasci sprofondare prima e dopo su
Appena mi riprendo
Ti lascio un messaggio adesso
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango
Anche se a volte mi nascondo
Non mi sogno di tagliarmi le vene
Sto tremando, sto tremando
Sto facendo un passo avanti e uno indietro
Di nuovo sotto un treno
E mi piace quando, quando, quando, quando piango
Anche se poi cadesse il mondo
Non mi sogno di morire di sete
Sto tremando, sto tremando
Sto lasciando dei chiari di luna indietro
E tu non sei leggero
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente tua (na, na-na, na-na)
Ma sono solo parole e dopo il vuoto
Sono bagliori, non è oro
Sinceramente quando, quando, quando, quando piango
Anche se a volte mi nascondo
Non mi sogno di tagliarmi le vene
Sto tremando, sto tremando
Sto facendo un passo avanti e uno indietro
Di nuovo sotto un treno
Sinceramente (na, na-na, na-na)
Sinceramente tua (na, na-na, na-na)
Sinceramente tua (na, na-na, na-na)
Sinceramente tua (na, na-na, na-na)
Songwriter:
E non hai mai capito
Quando, quando, quando, quando (na, na-na, na-na)
Quando mi sento male
Quando, quando, quando, quando (na, na-na, na-na)
Sai già che è tanto se ti mando, mando, mando, mando (na, na-na, na-na)
Solo un messaggio, due parole (na, na-na, na-na)
C'è scritto sul finale: "Sinceramente tua"
Davide Simonetta / Annalisa Scarrone / Stefano Tognini / Paolo Antonacci
SongFacts:
👉📖
Homepage:
Annalisa
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genericswordsmaiden · 6 months ago
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IL CONCERTO DI DIODATO RAGA È STATO BELLISSIMO RAGA L'HO INCONTRATO DI PERSONA HO FATTO LA FOTO CON LUI RAGA È GIÀ PASSATA PIÙ DI UN'ORA E ADESSO SONO A CASA MA STO ANCORA TREMANDO RAGA
e niente quest'è insomma 10/10 mi emozionerei così di nuovo molto volentieri
comunque antonio è super bellino, si merita tutto l'affetto del mondo. a proposito di ciò, mi congratulo con le signore che fuori dal teatro lo hanno abbracciato e spupazzato quasi come se fosse stato loro figlio, truly a sight to behold.
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greatmoonballoon · 6 months ago
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All'improvviso si è messo a tuonare quando neanche mi aspettavo fosse prevista pioggia. Mi è venuto un colpo, sto ancora tremando dallo spavento!
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demonecelestiale · 1 year ago
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sto ancora un po' tremando e legbounce-ando per la settimana passata ma almeno oggi 1. non lavoro e 2. disegno e gioco a splatoon tutto il giorno
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restopersempre · 2 years ago
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Signore e signori, dopo ben 8 anni dall'aver preso la patente, finalmente sono riuscita (2 volte nel giro di 4 giorni) a prendere il raccordo da sola. Sto ancora tremando, ma abbiamo fatto dei passi avanti. Se penso che giovedì dovrò rifarlo mi voglio sparare in bocca 😀.
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onlinediarykindathing · 2 years ago
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5 MAGGIO 2023
Ora sto un po’ tremando. Stanotte non ho sentito il mal di pancia del ciclo ma stamattina stavo già un po’ strana. Non ho manco mangiato tutto il pranzo. Poi mi ero un po’ ripresa ma adesso mi sento proprio debole. Almeno sto bevendo tè freddo quindi un po’ di zuccheri mi arrivano nel corpo.
Sto facendo la prima tavola della filiera corta e per fortuna sto trovando cose da scrivere e mi sto incartando sui grafici perché adesso che ho usato un colore più chiaro stanno meglio ma ancora non mi convincono e per una volta voglio proporre qualcosa di carino che ho pensato io, senza riciclare idee vecchie.
Ho mandato una foto ad ile dei grafici che sto facendo sia a Daniele che a Ile, ma nessuno capirà la battuta. Con lui mi sto sentendo spesso, principalmente per la questione della missione (che adesso sarà fuori dai suoi piani) ma anche per altro. L’ultima volta che ci siamo chiamati ha cercato di fissare una data per vederci e finalmente fare combo sushi+cinema dato che c’è il film anime nuovo che chiunque ha già visto ma di cui mi scordo il nome, ma poi dice che forse non ci sarà e io lo prendo in giro dicendo che già lo so. Oggi per lo meno mi ha avvisato in anticipo e mi ha anche detto perché non ci sarà e anche che possiamo riprovare settimana prossima (ora scrive pure ya). Vabbè sta migliorando leggermente il ragazzo. Da un lato sono contenta che sta impegnato in tante cose anche se non riusciamo a vederci e dall’altro non voglio che lo prendono a Roma dopo questo colloquio che ha fatto perché mi sono rotta di gente che va a Roma e sparisce dalla mia vita. Ma questo è un altro fatto. E poi almeno è Roma rispetto a che ne so, Bologna. 6 ore di treno.
Gli devo dire che ho iniziato a vedere Dante’s inferno con tutti i dejavu che mi stanno venendo del 4 anno di scuola. A quel periodo dovrei proprio smettere di pensare. Almeno forse questo weekend riesco a finire i sottotitoli e glieli posso inviare. Un regalo di compleanno leggermente in ritardo.
Ad ile devo scrivere dopo, quando esco dallo studio, per vedere quando e come ci becchiamo nel weekend, mi deve raccontare i fatti del prof relatore e di come sta andando al suo studio e potremmo organizzarci per l’esame di stato (io ancora non ho ricevuto nessuna chiamata dalla vicepresidentessa dell’ordine, magari nella settimana prossima, intanto ho sempre il Bluetooth acceso e sono pronta a mettermi gli auricolari per parlare di chissà cosa con lei bho). Mio padre ha saputo che entro il 15 si saprà qualcosa, speriamo.
Intanto mi sto divertendo un mondo a pensare alla missione. Non sarà più a Samos ma a Mitilene (il comeback delle frittate ai peperoni la mattina!!). Cate ha già prenotato la casa, io sarò in stanza con lei e ci saranno questa Giorgia in stanza con Francesca e poi Benedetto nella singola. Questi sono quelli del suo gruppo di tesi più un altro ragazzo del 2000 che già odiano perché li ha costretti ad un cambiamento di tesi facendo tutto da solo. Io ho il virus di immischiarmi nei problemi altrui, questa situazione è troppo bella. Farò dei blog e mi divertirò. Certo se viene Daniele davvero alla fine sarei ancora più contenta ma va bene così, probabilmente le date si spostano facendo rientrare il mio compleanno quindi top. Mia sorella sparirà pure lei una settimana in estate per la scuola estiva di non so cosa che deve fare per il dottorato.
Se non mi sentissi male adesso mi divertirei di più qui nello studio, oggi sto proprio stordita.
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heresiae · 3 years ago
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perdere 10 anni di vita perché la deficiente figlia di satana mangia tutti i fili e cordini che trova e stavolta ha trovato quello CON ATTACCATO UN AGO.
rincorrerla per tutta la casa perché SA che se la vedo mangiare qualcosa che non deve glie lo levo di bocca, chiamare in panico il veterinario perché ormai sembrava che l'avesse ingoiato, per poi vederglielo spuntare di bocca mentre cerca di rigurgitare.
e fa ancora l'offesa.
io la strozzo.
facciamo prima.
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gwennevlis · 3 years ago
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Che c'è di meglio che finire la giornata con un terremoto?
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