#spirito urbano
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divulgatoriseriali · 10 months ago
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Skateboard: Tra Evoluzione Urbana e Stile di Vita
Lo skateboard è più di uno sport, è una cultura radicata nelle strade urbane. Nato dall’idea di muoversi su quattro ruote, è diventato un simbolo di stile e design. Gli skater non sono solo praticanti sportivi, ma membri di una comunità dalla moda informale e creativa. La cultura si estende dagli skatepark e agli “spot” urbani. La nascita del primo skateboard: quando il surf incontra…
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Barosini - Vice Sindaco di Alessandria: Più sicurezza e rispetto per la città, avanti così
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità.
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità. Giovanni Barosini, Vice Sindaco di Alessandria, ha recentemente ribadito la necessità di intensificare gli sforzi per garantire una città più sicura e rispettosa delle regole. “Vi sono oggettivi segnali che si stia andando nella direzione giusta,” ha dichiarato…
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piusolbiate · 4 months ago
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FARE SQUADRA
Sono stati eletti nel Consiglio Direttivo Regionale di ANCI LOMBARDIA: Susy Pozzato e Andrea Di Salvo consiglieri comunali rispettivamente a Gorla Maggiore eCairate, mentre il Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli è stato nominato Consigliere Nazionale di Anci Lombardia. A Presidente dell'associazione è stato eletto Mauro Guerra e nel suo discorso un breve ma sentito passaggio in ricordo del Sindaco di Castellanza Mirella Cerini.
Fabio Longhin (che rappresentava anche Solbiate Olona): "È stato per me un grande onore partecipare ANCI Lombardia. Un’esperienza ricca di confronti e scambi costruttivi con amministratori provenienti da tutto il territorio lombardo.
Questi laboratori sono un’opportunità preziosa per crescere insieme e condividere idee che possano migliorare le nostre comunità. Un ringraziamento speciale va a tutti voi, che mi avete permesso di essere in questo luogo e rappresentarvi con orgoglio.
Grazie per la vostra fiducia e il vostro continuo supporto!"
Susy Pozzato: "ANCI Lombardia rappresenta una realtà concreta, impegnata a portare avanti istanze fondamentali e a promuovere iniziative che coinvolgono tutti i territori, dal grande centro urbano al più piccolo paese per garantire e condividere opportunità e affrontare sfidead ogni Comune, contribuendo così a uno sviluppo sostenibile e inclusivo. La forza di ANCI risiede nella sua autonomia e nella capacità di rappresentare ogni amministratore, creando una vera “casa comune” per chi lavora per il bene delle comunità lombarde. Insieme, costruiremo un futuro migliore per tutti!"
Emanuele Antonelli:"Un onore essere chiamato a far parte un’Associazione che rappresenta i Comuni di fronte alle istituzioni e dimostra concreta e costante attenzione alle problematiche che quotidianamente emergono negli Enti, supportandoli con autorevolezza nel percorso di sviluppo e di crescita delle comunità locali. Un onore, ma anche una grande responsabilità: mi impegno a far crescere la “casa comune” di tutti gli Amministratori lombardi mettendo a disposizione l’ esperienza e le conoscenze acquisite in questi anni alla guida della sesta città della Lombardia, un ruolo che, come dico sempre, non mi fa dormire la notte, ma a cui mi dedico con tutto l’impegno possibile e con una passione per la polis, che, nonostante le difficoltà di ogni giorno, non si affievolisce. Un impegno che replicherò di certo anche in Anci, con spirito di servizio e con uno sguardo più ampio. E con un’attenzione particolare per il Comune di Busto Arsizio e tutti i Comuni della provincia di Varese, che cercherò di rappresentare al meglio"
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pettirosso1959 · 10 months ago
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POST LUNGO E NOIOSO SUI LUNGHI E NOIOSI FATTI POLITICI DEL GIORNO
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TEDIOSE E PUNTIGLIOSE PREMESSE
Secondo me, l'equivoco di fondo sta nell'uso e nel significato che si attribuisce al termine "fascismo".
Dal punto di vista storico, è chiaro che la parola individua il fenomeno sociale e politico verificatosi nel famigerato ventennio in Italia.
In seguito, in Italia e all'estero, si è iniziato a usare la parola "fascismo" per indicare regimi dittatoriali basati sulla negazione delle principali ed essenziali libertà civili.
In "fascismo" quindi quale dittatura per antonomasia, direbbero i linguisti.
In certi casi, paradossalmente, chi doverosamente attua una legge o una norma, viene definito fascista da chi si vede danneggiato. Così diventano fascisti il vigile urbano che multa l'automobilista, il professore che mette un brutto voto, l'arbitro che fischia un sacrosanto rigore...
Oggi il significato che a sinistra si attribuisce è ancora un altro: si definisce fascista chi a PENSIERI, ATTI o PAROLE prova nostalgia per il ventennio e ne auspica una riproposizione in chiave moderna.
Mi sono dilungato, ma mi pareva essenziale mettere dei punti fermi alla discussione e se avete poco tempo o deficit di concentrazione, peggio per voi.
Terminate le premesse... entriamo nel merito.
I PENSIERI DELLA MELONI
Credo di poter affermare che non mi riguardino e non debbano riguardare nessun altro oltre a lei. La Costituzione riconosce come diritto fondamentale la libertà di pensiero. Le nostre leggi vietano l'apologia del fascismo, ma intesa, ovviamente, come atti di propaganda fascista. Non è quindi senso, né politico, né morale biasimare una persona per ciò che intimamente noi pensiamo che lei pensi.
GLI ATTI DELLA MELONI
Seguo poco la politica, ma, da quel che so, non mi pare che la MELONI abbia varato o proposto leggi liberticide, che mirino a minare i fondamenti democratici del nostro Paese. Se mi fosse sfuggito qualcosa, segnalatemelo. Si potrebbe parlare dello spirito atlantista e guerrafondaio (per me deprecabile), ma questo purtroppo permea anche il PD e altre componenti della cosiddetta sinistra. Dunque, agli occhi di molti - non i miei - si tratta di peccati veniali.
LE PAROLE DELLA MELONI
A quanto si dice, pare che la Meloni abbia profferito talvolta parole di simpatia verso il regime. Però ha anche sostenuto vigorosamente il contrario. Abitudine inveterata nel mondo politico. Dunque in merito a ciò ho le idee confuse.
CONCLUSIONI
Il gioco fascisti - antifascisti è per me antistorico ed è semplicemente un gioco di tifo, non meno di quello per inter e juventus. Ma almeno quest'ultimo è basato su fatti calcistici (ed extracalcistici) concreti e immortalati dalle telecamere.
Volendo parlare seriamente di politica, ci sono molti argomenti politicamente molto più seri.
Ma, vista l'inutilità della cosa, personalmente preferisco parlare d'altro ed evitare di alimentare ancora la fama di chi per scarsi meriti è finito su tutte le prime pagine e della Meloni che, per lo stesso motivo, ne ha guadagnato in popolarità.
Per me la politica italiana dovrebbe essere il dualismo tra chi combatte la corruzione e chi la alimenta, tra chi vuole la pace e chi la guerra, tra chi vuole riformare la sanità e chi la vuole distruggere, tra chi vuole la certezza della pena e chi cerca l'impunità, tra chi ama l'arte e la cultura e chi è ignorante e predica l'ignoranza.
Ma purtroppo su questi temi la gran parte dei nostri politici sono schierati dalla stessa parte: quella sbagliata.
Renato De Rosa.
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vtxrix · 1 year ago
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Analísis-Brunelleschi
-¿Como debería ser la relación de un arquitecto y su ciudad?
Creo que la relación entre un arquitecto y su ciudad debería ser de mutua colaboración y entendimiento, ya que el arquitecto tiene la responsabilidad de diseñar espacios que sean funcionales, estéticos y que respondan a las necesidades de la comunidad. A su vez, la ciudad debe ofrecer al arquitecto la oportunidad de tener un impacto positivo en la calidad de vida de sus habitantes y de mantener viva la identidad cultural y arquitectónica de la ciudad, de la mano de algunos conocimientos previos, como lo seria la historia o tradiciones de un sitio, para poder construir en base a la escencia y armonia de un lugar, pero no necesariamente viendose obligado a dejar de inovar. Por otro lado, la ciudad debe reconocer y valorar el trabajo del arquitecto, otorgándole la libertad creativa necesaria para llevar a cabo su labor. Además, es importante que se promueva la colaboración entre arquitectos y diferentes actores urbanos, como urbanistas, ingenieros y autoridades municipales, para lograr un desarrollo coherente y sostenible de la ciudad. El mutuo convenio de estos dos nos permitiria desarrollar grandes proyectos e ideas.
¿Con que razgos/valor de Brunelleschi te quedas, y por que?
Me quedaria con el sentido de belleza y orden que Brunelleschi trató de mantener en cada obra, teniendo como inspiración la historia y cariño que tenia hacia Florencia. Me quedo también con la pasion que tenia por lo que hacia, y que le llevó a superarse a si mismo y a sus contemporáneos, a pesar de las criticas o los limitantes de la epoca.
¿Ya tienes algun edificio favorito?
Si se refiere a mi favorito entre los mencionados en la clase, la iglesia de Santo Spiritu me gustó mucho. La iglesia Santo Spirito es un ejemplo impresionante de la arquitectura renacentista italiana. Su simplicidad y pureza de líneas son características distintivas de ese estilo arquitectónico, y la hacen un ejemplo impresionante al momento de dibujar en perspectiva. La fachada de la iglesia es relativamente sencilla pero su interior es impresionante; resaltada por las varias obras de arte que alberga. La nave central es amplia y espaciosa, y está iluminada por amplios ventanales que permiten la entrada de luz natural, resaltando la belleza de los detalles arquitectónicos. La cúpula, con su elegante forma y proporciones, crea un efecto visual impactante.
Uno de los aspectos que más me llemaron la atención de la arquitectura de Santo Spirito es su sentido de equilibrio y proporción. Cada elemento, desde los arcos y las bóvedas hasta los detalles decorativos, está cuidadosamente considerado y armonizado, creando una sensación de orden y belleza muy agradable.
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tenebraetuae · 2 years ago
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Il prodigio delle Api della neonata Santa Rita da Cascia
Le Api che entrano ed escono dalla bocca della fanciulla fanno parte di una tradizione quasi coeva alla morte di Santa Rita. Il numero delle Api, cinque, oltre al quindo giorno di nascita dell’Avvocata dei Casi Impossibili, s’accompagna al numero degli anni di pontificato di Urbano VIII, sul cui araldo campeggievano Api, poichè la beatificazione di Santa Rita avvenne proprio nel quinto anno. Questa ripetizione, unita al numero sacro delle Piaghe del Redentore, rese il cinque uno dei numeri chiave del simbolismo ritiano in concomitanza con la presenza costante delle piccole Api bianche.
Le Api che la tradizione associa a Santa Rita, però, non sono api comuni ma api murarie, poichè dimorano silenti negli interstizi fra le pietre. Api operose, private del pungiglione, che hanno rinunciato ad offendere, anche solo per difendersi. Come i laboriosi insetti che costruiscono la propria dimora fra le pietre, così Santa Rita, nel segreto della vita consacrata, nel silenzio e nella conteplazione, nella preghiera ininterrotta e nella meditazione, trasforma il polline della Parola di Dio nel dolce nettare che nutre lo spirito. Ed è proprio tra le tacite pietre del Monastero che si compie la promessa divina: saziare le anime col miele racchiuso nel segreto della roccia.
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chez-mimich · 1 day ago
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MARCO COLONNA E CHRISTIAN MUELA, “FIBRE”
Mi piace molto l’espressione che usa Marco Colonna, “incrociare i tubi”; la usa per definire la sua collaborazione con Christian Muela e il suo dedjeridoo, per la realizzazione di questo prezioso manufatto discografico che si intitola “Fibre”. (per chi non lo sapesse, il dedjeridoo è uno strumento ligneo a fiato, di origine aborigena, tipico dell'Australia settentrionale). Il disco, prodotto dall’etichetta “Keep on Didijn Records”, lo potete facilmente trovare su Bandcamp.
Era facile immaginare che il dialogo tra i clarinetti di Marco Colonna e questo strumento ancestrale avrebbe potuto raggiungere risultati piuttosto interessanti e, con questo spirito, ho affrontato l’ascolto, anche divertito dai titoli bizzarri che i musicisti hanno voluto dare ai pezzi: il misterioso “Vitiurrrk Walk”, ma anche i molto più domestici “Pizza e fichi”, “Moka”, “Uscita 12 (centrale del latte)”, “Supermercato vuoto”, “Animali della periferia”, “Trattore e Cesoie”, ma anche “Tinkle watch him self on Tv”, “Focus”, “From Sketches (digital influences)”. Così abbiamo nominato tutte le tracce il cui ascolto, a mio modo di vedere, deve però essere considerato come una cosa sola, tanto è fitta la dialettica tra i due strumenti che sono giustapposti senza alcuna prevalenza dell’uno sull’altro. Cosa c’è di “bello” (per quanto possa valere un termine così versatile)? Ebbene io credo che in queste composizioni, il risultato dell’esperimento (poiché amiamo definirla musica sperimentale o jazz di ricerca ecc.) sia l’esperimento stesso. La musica, pur con i suoi fondamenti matematici e quindi in gran parte scientifici, non ha gli stessi presupposti e le stesse conclusioni della ricerca scientifica: il risultato può anche non esserci o non essere tangibile, ma la ricerca stessa è la corroborazione di quel risultato. Per scomodare Hegel, potremmo dire che “la verità è il movimento della verità stessa” e queste poche righe sono scritte a vantaggio di chi è sempre alla ricerca di una “spiegazione”. Per gli altri, tra i quali mi colloco beatamente anch’io, basta ascoltare. Con in più una indicazione operativa, che non vorrei apparisse supponente, ma doverosamente necessaria: ascoltare significa “dedicarsi all’ascolto”, interiorizzare i suoni, ricercarne i percorsi, notarne le impennate, godere del prendere forma di un ritmo, apprezzarne il suo irregolare sviluppo e la sua asimmetria percepirne le “fibre”. Ascoltare il jazz contemporaneo (se proprio vogliamo dare una definizione limititativa) significa dedicarsi all’esercizio di rieducazione del proprio orecchio e aprire, conseguentemente, la propria anima a nuovi mondi che, proprio perché ci parlano attraverso un’arte asemantica come la musica, riescono a restituirci “un senso” delle cose del mondo. Adesso provate a farlo questo esercizio, insieme a due straordinari ricercatori. Il clarinetto di Marco e il dedjeridoo di Christian sembrano l’incontro di due piccoli universi: uno ancestrale e tribale, l’altro codificato e ribelle, un mondo primigenio ed uno civile, uno bucolico ed uno urbano. Il risultato non è pacificante, ma inquieto e tonificante: “… È musica che canta di luoghi in cui non siamo mai stati, ed in cui siamo capitati insieme...” mi ha detto Marco Colonna, ma non si tratta solo della Centrale del latte o del Supermercato a cui fanno riferimento i titoli, non solo quindi di luoghi fisici che possono esser stati fonte di ispirazione, ma anche di luoghi dell’anima e delle anime. Altrimenti che musica è? L’altra la trovate anche a Sanremo…
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magliacal · 30 days ago
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L’Architettura del Successo: Come il Manchester City Ha Trasformato la Sua Casa e la Cultura Calcistica
1. Introduzione
La città di Manchester è da sempre un epicentro di trasformazione, innovazione e passione, non solo per la sua rilevanza industriale, ma anche per il suo contributo alla cultura calcistica globale. L'influenza del Manchester City, uno dei club più prestigiosi del mondo, si estende ben oltre i confini del calcio, modellando l'identità della città e divenendo un simbolo di modernità e successo. Attraverso un perfetto connubio di storia e innovazione, il Manchester City ha saputo incarnare lo spirito della "tradizione moderna" nel panorama calcistico.
Questo articolo esplora come il club, con la sua evoluzione e il suo stile, abbia influenzato non solo il gioco, ma anche l'architettura, la moda e la cultura di Manchester. In particolare, si analizzerà come il modernismo abbia permeato ogni aspetto della sua storia, dalla trasformazione dei suoi stadi alle tendenze calcistiche globali. Inoltre, esamineremo come il club abbia contribuito a definire l'identità sociale di Manchester, facendo del calcio una parte integrante della sua eredità culturale.
Analizzando l'evoluzione del Manchester City, le sue innovazioni nel design delle maglie, il suo impatto sulle infrastrutture e il suo ruolo nel panorama globale, scopriremo come questo club abbia creato una fusione unica di tradizione e modernità. Un viaggio che non solo celebra il calcio, ma anche il dinamismo di una città che ha saputo reinventarsi e ridefinire la propria cultura nel contesto globale.
2. Il Modernismo a Manchester
Manchester, conosciuta come la “città delle due rivoluzioni”, ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo del modernismo, non solo in ambito industriale, ma anche nelle sue espressioni culturali, artistiche e sociali. La sua storia industriale, che ha avuto inizio con la Rivoluzione Industriale nel XIX secolo, ha gettato le basi per una trasformazione radicale che ha influenzato tutti gli aspetti della vita cittadina, incluso il calcio.
La Rivoluzione Industriale e la nascita del modernismo
Nel XIX secolo, Manchester si è affermata come uno dei principali centri industriali mondiali, noto per la produzione di tessuti e per la sua rete di trasporti. Le sue fabbriche, i suoi fiumi e le sue ferrovie hanno dato forma a una città in continuo movimento, che ha creato le condizioni ideali per l’emergere di nuove forme di espressione culturale. Il modernismo a Manchester ha preso piede attraverso la reinvenzione del paesaggio urbano e la nascita di nuove istituzioni culturali.
Questo spirito innovativo ha influenzato profondamente il modo in cui la città si è sviluppata e ha affrontato le sfide del nuovo secolo. Dalle macchine agli stili architettonici, dalla musica alla moda, Manchester è diventata il terreno fertile per il modernismo, che ha permeato ogni aspetto della vita quotidiana. L’industrializzazione, sebbene abbia portato anche difficoltà sociali, ha dato alla città una vitalità unica, alimentando nuove forme di pensiero e creatività.
Manchester come culla del modernismo calcistico
Con l'emergere di un moderno tessuto urbano e industriale, anche il calcio a Manchester ha cominciato a riflettere l’influenza di questi cambiamenti. La nascita di nuove infrastrutture calcistiche, come stadi più grandi e tecnologicamente avanzati, e l'introduzione di un sistema professionistico, sono esempi lampanti dell'incidenza del modernismo sul gioco. Manchester, in particolare, si è distinta per la creazione di spazi dove la passione per il calcio potesse crescere e prosperare.
Il modernismo ha anche influito sul modo in cui i club calcistici, come il Manchester City, si sono strutturati e hanno evoluto il loro approccio al gioco. L’organizzazione dei club e delle squadre è diventata più sofisticata, introducendo tecnologie all’avanguardia per migliorare le prestazioni e l’esperienza del tifoso. In questo contesto, il Manchester City ha rappresentato un perfetto esempio di come il calcio possa sposare la modernità, non solo sul campo da gioco, ma anche nei suoi aspetti più esterni, come il design delle maglie e delle strutture.
L’arte e la cultura visiva del modernismo
Anche le espressioni artistiche di Manchester, come il movimento del Modernismo nelle arti visive, hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo della cultura calcistica cittadina. L’estetica modernista, con la sua enfasi sul minimalismo, sulle linee pulite e sull'uso di nuovi materiali, ha influenzato il design delle maglie, degli stadi e persino delle campagne pubblicitarie legate al calcio. Il Manchester City, attraverso la sua identità visiva, ha adottato alcuni degli stessi principi modernisti: semplicità, innovazione e adattamento ai tempi.
L'influenza del modernismo a Manchester ha anche favorito una fusione tra il calcio e altre forme di cultura popolare, come la musica e la moda. Negli anni '90, con l’ascesa del Britpop e delle culture giovanili, la maglia Manchester City è diventata un simbolo di tendenze e identità, una fusione di sport e stile che ha preso piede a livello globale.
Il modernismo come simbolo di cambiamento e di rinascita
Il Manchester City, attraverso la sua storia, ha incarnato un’altra faccia del modernismo: quella della rinascita e dell’evoluzione. Come la città ha attraversato diverse fasi di trasformazione sociale e industriale, anche il club ha vissuto periodi di crisi e rinascita. La recente ascesa del City, con gli investimenti globali e l'introduzione di tecnologie avanzate, ha simboleggiato la capacità della città di reinventarsi, proprio come il movimento modernista ha fatto nelle arti e nella cultura.
In sintesi, il modernismo a Manchester è stato il catalizzatore di una trasformazione radicale che ha influenzato profondamente la cultura calcistica della città. La continua evoluzione della sua architettura, la nascita di strutture calcistiche moderne e il design innovativo delle maglie riflettono come il calcio, espressione visibile e dinamica di una comunità, possa incarnare lo spirito del modernismo: innovativo, in continuo movimento e sempre alla ricerca di nuove frontiere.
3. Manchester e la Cultura Calcistica
Manchester non è solo una città industriale e culturale, ma anche una delle capitali mondiali del calcio. La cultura calcistica di Manchester è unica, un intreccio di passione, rivalità storiche e innovazione che ha fatto di questa città un simbolo a livello globale. Il calcio a Manchester non è solo uno sport, ma una vera e propria parte integrante dell'identità cittadina, dove le storie dei suoi club si fondono con quelle dei suoi abitanti. Il Manchester City, insieme al suo eterno rivale, il Manchester United, ha plasmato e continua a plasmare la cultura calcistica, sia dentro che fuori dal campo.
La nascita e l'evoluzione del Manchester City
Il Manchester City, fondato nel 1880 con il nome di St. Mark's (West Gorton), è stato un pilastro del calcio inglese fin dalla sua creazione, ma solo nel corso del XX secolo ha raggiunto l'apice della sua fama. La storia del club è segnata da periodi di alti e bassi: dai successi negli anni '60 e '70, alla crisi che lo ha portato a lottare per la sopravvivenza nelle leghe inferiori, fino alla straordinaria ascesa negli ultimi due decenni, grazie a enormi investimenti e una gestione moderna.
Questa evoluzione è il riflesso del cambiamento della città stessa, che ha visto una modernizzazione radicale e un incremento della sua influenza globale. Oggi, il Manchester City non è solo un club calcistico, ma un marchio internazionale che rappresenta la rinascita e l'innovazione. Il calcio a Manchester, dunque, si intreccia profondamente con il cambiamento sociale ed economico che ha caratterizzato la città, facendo del City un punto di riferimento per una cultura calcistica che celebra la modernità e l'evoluzione.
La rivalità tra Manchester United e Manchester City
Un aspetto fondamentale della cultura calcistica di Manchester è la storica rivalità tra il Manchester United e il Manchester City. Questa rivalità, una delle più accese al mondo, non è solo sportiva, ma rappresenta una divisione sociale ed economica che affonda le radici nella storia della città.
Il Manchester United, con la sua lunga tradizione di successi internazionali, è il club che ha incarnato la classe operaia e l'ascesa sociale, mentre il City, spesso visto come il club dei “lavoratori” e dei “sottovalutati”, ha trovato il suo riscatto nel corso degli anni grazie alla moderna gestione e agli investimenti globali. Questa rivalità è una delle più intense e seguite non solo a Manchester, ma in tutto il mondo, ed è spesso descritta come una battaglia tra tradizione e modernità, con il Manchester City che, negli ultimi anni, ha saputo imporsi come simbolo di innovazione e rinnovamento nel calcio.
Il Manchester City come motore di innovazione
Il Manchester City è sempre stato all'avanguardia nell’adozione di nuove tecnologie e nell’evoluzione del gioco. Dalla costruzione del Etihad Stadium, un impianto all'avanguardia che riflette la moderna filosofia del club, alle innovazioni nel campo della preparazione atletica, il Manchester City ha dimostrato un impegno costante nell’adattarsi e nel guidare l’evoluzione del calcio moderno. La filosofia di gioco, caratterizzata da un gioco offensivo e dinamico, è il risultato di anni di studio, analisi e innovazione.
Inoltre, l'approccio del club alla gestione dei dati, attraverso l'uso di software avanzati per monitorare le prestazioni dei giocatori, è uno degli aspetti distintivi che ha reso il Manchester City un esempio di come il calcio moderno possa essere supportato dalla tecnologia. La cultura calcistica della città, quindi, non si limita alla passione per il gioco, ma si arricchisce anche di una componente intellettuale e scientifica che porta il calcio a livelli mai visti prima.
L'influenza del Manchester City sulla moda calcistica
Oltre al gioco stesso, il Manchester City ha avuto un impatto significativo sulla moda calcistica. Le sue maglie sono diventate simboli di stile e appartenenza, particolarmente tra le nuove generazioni. Le divise del City sono un perfetto esempio di come il modernismo abbia influenzato anche l’estetica calcistica: colori brillanti, design minimalisti e un impegno crescente per la sostenibilità dei materiali.
Nel corso degli anni, la maglia del Manchester City è passata da essere un semplice pezzo di equipaggiamento sportivo a un vero e proprio oggetto di culto. Con l'ascesa globale del club, la completini calcio del City è diventata un simbolo riconoscibile, indossato non solo dai tifosi durante le partite, ma anche come parte di uno stile di vita urbano. Il moderno design delle maglie, unito all’attenzione ai dettagli e alle innovazioni tecnologiche, ha consolidato la connessione tra il club e la cultura popolare.
L'impatto del Manchester City sulla cultura popolare
Il Manchester City ha anche contribuito a plasmare la cultura calcistica a livello globale, non solo attraverso i suoi successi sportivi, ma anche attraverso la sua crescente presenza sui social media e la sua interazione con i tifosi. La capacità del club di raggiungere e coinvolgere una fanbase globale ha reso il calcio di Manchester un fenomeno culturale che trascende i confini della città.
Con una forte presenza nei media digitali, il City è diventato un modello di come un club calcistico possa costruire una comunità globale di appassionati, che non si limitano a seguire la squadra durante le partite, ma che partecipano attivamente alla vita del club, creando una cultura calcistica condivisa che va oltre lo stadio.
La cultura calcistica di Manchester e l'identità sociale
Il calcio di Manchester è profondamente legato all'identità sociale e culturale della città. Il calcio non è solo un passatempo, ma un fenomeno che rappresenta la speranza, l’orgoglio e l’unità dei suoi abitanti. La passione per il Manchester City, così come per il Manchester United, è parte di una storia che affonda le radici nella classe operaia, ma che nel tempo ha inglobato nuove realtà sociali e culturali.
La cultura calcistica di Manchester rappresenta quindi una miscela di tradizione e modernità, in cui il legame tra il club e i suoi tifosi è tanto forte quanto l'impatto che il calcio ha avuto sulla vita quotidiana della città. Il Manchester City, in particolare, ha saputo adattarsi ai cambiamenti sociali ed economici, divenendo simbolo di un’era nuova e di un calcio che guarda sempre al futuro.
4. L'Influenza del Modernismo sulla Moda Calcistica
Il modernismo, come movimento culturale, ha avuto un impatto profondo su molte aree della società, dal design all’architettura, dalla musica all'arte. Il calcio, sport che ha da sempre subito il fascino della modernizzazione, non è stato immune a queste trasformazioni. L’influenza del modernismo sul "calcio moderno" è stata una forza trainante nel cambiamento di come il gioco viene percepito, praticato e organizzato, influenzando tutto, dalla preparazione fisica dei giocatori alla tecnologia utilizzata sul campo. E proprio il Manchester City, uno dei club più emblematici nell'adozione di approcci modernisti, si è trovato all'avanguardia in questo cambiamento.
L'integrazione della tecnologia nel calcio
Uno degli aspetti più evidenti dell'influenza del modernismo sul calcio moderno è l'adozione di nuove tecnologie per migliorare ogni aspetto del gioco. L’introduzione di sistemi di analisi dati, l’uso di dispositivi indossabili e la digitalizzazione degli allenamenti sono diventati strumenti fondamentali per i club di successo, e il Manchester City ha sicuramente guidato questa transizione.
Nel calcio di oggi, l’uso della tecnologia non si limita più solo alla registrazione dei punteggi, ma influisce anche sulle strategie, sulle scelte tattiche e sul miglioramento delle prestazioni individuali. Grazie all'adozione di tecnologie moderne come il VAR (Video Assistant Referee), i club hanno potuto perfezionare l’imparzialità delle decisioni arbitrali. A livello più profondo, la video-analisi e i sensori indossabili sono diventati strumenti chiave per monitorare in tempo reale la condizione fisica e le prestazioni tecniche dei giocatori, portando il calcio a un livello di precisione e ottimizzazione che sarebbe stato impensabile solo pochi decenni fa.
Il Manchester City, sotto la guida di figure come Pep Guardiola, ha fatto dell'innovazione tecnologica un marchio di fabbrica. Il club ha investito in data analysis, utilizzando software avanzati per analizzare il gioco, prevedere tendenze e ottimizzare le prestazioni individuali e di squadra. Questa attenzione ai dettagli è un chiaro riflesso della mentalità modernista che persegue l’ottimizzazione e la perfezione attraverso la scienza e la tecnologia.
La preparazione fisica e la scienza sportiva
Il modernismo ha anche cambiato radicalmente l’approccio alla preparazione fisica nel calcio. Negli anni, si è passati da un approccio più “naturale” e poco scientifico alla preparazione atletica a una scienza del movimento in grado di analizzare e ottimizzare ogni singolo gesto. Le sala fitness, le tecniche di recupero e l'uso di biomeccanica e neurologia per migliorare la performance fisica dei calciatori sono il frutto di una mentalità modernista che cerca l’efficienza massima.
Nel Manchester City, la scienza sportiva è diventata una parte fondamentale della strategia del club. I calciatori non sono più solo atleti che si allenano duramente; sono veri e propri laboratori viventi di performance fisica e mentale, con allenamenti personalizzati che si adattano a ciascun giocatore. Tecniche moderne come la palestra funzionale, il massaggio sportivo ad alta tecnologia e il monitoraggio del sonno sono tutte pratiche radicate nell’approccio modernista e adottate dal club per assicurarsi che i suoi atleti possano raggiungere e mantenere i più alti standard.
L’approccio tattico e il gioco del calcio
Il modernismo ha influenzato anche l’evoluzione del gioco stesso. Il calcio è passato da un gioco caratterizzato principalmente da forza e resistenza a uno che richiede intelligenza tattica, controllo tecnico e una grande attenzione alla posizione e al movimento senza palla. Il passaggio da un calcio più fisico a uno che valorizza la gestione della palla e la circolazione veloce ha portato alla nascita di schemi più sofisticati e complessi.
Il Manchester City, sotto la guida di Pep Guardiola, ha incarnato questa trasformazione. L’adozione della filosofia del "tiki-taka", che si basa su passaggi rapidi e precisi e su un possesso palla prolungato, è stata una rivoluzione nel gioco. La squadra ha saputo integrare un calcio moderno, tecnico e spettacolare, che ha non solo cambiato l'andamento delle partite, ma ha anche influenzato i sistemi di gioco in tutto il mondo. Il controllo assoluto della palla e il dominio del campo sono diventati simboli di un calcio che riflette la razionalità e l’efficienza, pilastri del modernismo.
L’estetica e il design delle maglie
Non solo la performance sul campo è cambiata, ma anche l'estetica del gioco è stata influenzata dal modernismo. Le maglie dei club, in particolare quelle del Manchester City, sono diventate vere e proprie dichiarazioni di stile. Il design delle maglie è passato dal semplice utilizzo del colore e dello stemma a un'arte in continua evoluzione, che gioca con linee pulite, materiali innovativi e design minimalisti.
Il Manchester City, che ha una forte connessione con il modernismo urbano, ha introdotto maglie che riflettono l’ estetica contemporanea. Maglie dai colori brillanti, ma con uno stile sobrio e raffinato, che si adattano alla moda e alla cultura urbana globale. Non sono più solo indumenti da gioco, ma veri e propri oggetti di culto, spesso indossati al di fuori del campo come parte di un look quotidiano, dimostrando come il design modernista ha permeato ogni aspetto del calcio.
L'influenza sulla gestione e sull'organizzazione del club
Il modernismo ha anche avuto un impatto sulle modalità di gestione e organizzazione dei club calcistici. La filosofia di gestione del Manchester City, incentrata sull'efficienza, sull'innovazione e sul miglioramento continuo, riflette chiaramente il pensiero modernista. L'adozione di sistemi di gestione integrata, l'utilizzo di tecnologie avanzate per la pianificazione e l'organizzazione delle risorse, e l’attenzione al benessere complessivo dei giocatori sono tutte pratiche che mirano ad ottimizzare ogni singolo elemento per il successo a lungo termine.
Il Manchester City ha adottato un approccio scientifico e modernista anche alla gestione delle risorse umane, implementando strutture di supporto psicologico per i giocatori, e utilizzando data analysis per ogni decisione strategica, dai trasferimenti agli acquisti, fino alla selezione dei giocatori in campo. Questo approccio ha permesso al club di massimizzare i risultati, in linea con le tendenze del modernismo che promuovono l’efficienza, l’organizzazione e l’innovazione.
5. L'Architettura e il Calcio: Stadi e Infrastrutture
Il modernismo non ha solo influenzato il gioco del calcio e le sue pratiche, ma anche l'infrastruttura che lo sostiene. Gli stadi, le strutture di allenamento e le città che ospitano i club sono diventati spazi in cui la funzionalità e il design si incontrano, rispecchiando le idee moderne di efficienza, estetica e sostenibilità. In questo contesto, il Manchester City ha rappresentato una delle esperimentazioni più significative nella progettazione di stadi e infrastrutture che non solo ospitano le partite, ma diventano anche simboli di innovazione e modernità.
La transizione dal Maine Road all'Etihad Stadium
Il viaggio del Manchester City nel campo delle infrastrutture moderne è strettamente legato alla sua evoluzione come club. Nel corso degli anni, il Manchester City ha vissuto una transizione radicale, passando dal tradizionale Maine Road, il vecchio stadio che ha ospitato il club per oltre 80 anni, al moderno Etihad Stadium, che è diventato un'icona di innovazione e tecnologia nel calcio.
Il Maine Road, pur essendo amato dai tifosi, rappresentava un esempio di stadio che si adattava poco alle esigenze della nuova era calcistica. Negli anni '90, quando il club iniziò a soffrire sia sul campo che economicamente, le carenze strutturali dello stadio divennero sempre più evidenti. La decisione di trasferirsi nell'Etihad Stadium nel 2003, in collaborazione con la città di Manchester, fu simbolica di una nuova era per il club, che mirava a diventare una potenza globale, non solo sul campo ma anche a livello infrastrutturale.
L'Etihad Stadium, inaugurato nel 2003, è un esempio di modernismo che unisce funzionalità ed estetica. Lo stadio ha una capacità di circa 53.000 spettatori e presenta caratteristiche all'avanguardia, tra cui sistemi di illuminazione e sonorizzazione all'avanguardia, aree hospitality di lusso e impianti ecocompatibili. L'uso di materiali moderni, come acciaio e vetro, e l’integrazione con il paesaggio circostante lo rendono un punto di riferimento non solo per il calcio, ma per la città stessa.
L’architettura come simbolo di identità e appartenenza
Un aspetto fondamentale del design moderno di stadi come l'Etihad è il modo in cui l’architettura diventa un simbolo di identità e appartenenza. Lo stadio non è solo un luogo dove si gioca a calcio, ma un’area che riflette l’evoluzione della città e del club, rendendo l’esperienza del tifoso più coinvolgente e significativa.
L’architettura moderna ha permesso al Manchester City di creare un impianto che non solo risponde alle esigenze pratiche di un club di alto livello, ma che integra anche valori simbolici. La forma e la struttura dello stadio sono progettate per evocare dinamismo, movimento e fluidità, concetti chiave nel modernismo. La disposizione del pubblico, la visibilità del campo da ogni angolo e la connessione tra tifosi e squadra sono aspetti centrali nell’ideazione dello stadio, che mira a offrire un'esperienza il più coinvolgente e immersiva possibile.
Inoltre, la posizione strategica dell’Etihad Stadium nella East Manchester, una zona che ha visto una rinascita urbana significativa negli ultimi decenni, ha reso lo stadio un motore di sviluppo per tutta la zona. Con l’investimento in strutture di supporto come il City Football Academy e i vari impianti per il calcio giovanile, il Manchester City ha contribuito al rinnovamento e alla crescita della città, rendendo il calcio una forza trainante non solo sul piano sportivo ma anche economico e sociale.
L’importanza delle infrastrutture di allenamento
Se l'Etihad Stadium è il cuore visibile dell’impegno del Manchester City nella modernizzazione delle sue strutture, la City Football Academy rappresenta il cervello che supporta il club dal punto di vista dell’allenamento e dello sviluppo dei giovani talenti. Inaugurata nel 2014, la City Football Academy è una delle strutture di allenamento più avanzate al mondo, progettata per formare non solo i calciatori professionisti, ma anche le nuove generazioni che aspirano a entrare nel mondo del calcio.
La struttura, che si estende su 80.000 metri quadrati, include diversi campi da gioco, un centro medico, una palestra all'avanguardia, oltre a una serie di impianti per l’analisi delle performance fisiche e tecniche. La City Football Academy è un esempio di come le infrastrutture moderne possono essere utilizzate per sviluppare l’aspetto umano, fisico e tecnico di un calciatore, rendendo il club all’avanguardia anche nel campo della formazione.
L’innovazione sostenibile nelle infrastrutture
Un altro aspetto fondamentale della modernità e dell'influenza del modernismo nel calcio è l’adozione di pratiche sostenibili. Con l’aumento della consapevolezza ecologica e la necessità di ridurre l’impatto ambientale delle grandi infrastrutture, il Manchester City ha investito in iniziative di sostenibilità per le sue strutture. L'Etihad Stadium, ad esempio, è stato progettato per ottimizzare l'uso dell'energia, migliorando l'efficienza energetica e implementando soluzioni a basso impatto ambientale. Inoltre, le pratiche di raccolta differenziata dei rifiuti e l'adozione di tecnologie verdi sono diventate parte integrante della gestione dello stadio e delle sue attività.
L’attenzione alla sostenibilità si estende anche al City Football Academy, che è dotata di impianti di irrigazione ad alta efficienza e sistemi di riscaldamento che riducono al minimo l’impatto ambientale. Questo impegno riflette un approccio modernista che non solo mira all'efficienza, ma cerca anche di garantire che il calcio contribuisca positivamente alla comunità e all'ambiente.
Stadi come luoghi di connessione sociale
In un mondo sempre più globale, gli stadi moderni hanno anche un ruolo cruciale come luoghi di connessione sociale. L’architettura degli stadi del Manchester City è pensata non solo per accogliere i tifosi, ma anche per creare spazi di interazione e inclusività. L’Etihad Stadium, con le sue ampie aree di accesso, le zone VIP, i ristoranti e le strutture per i bambini, ha trasformato l’esperienza della partita in un evento sociale che va oltre il calcio stesso. La partecipazione ai match, quindi, diventa una parte integrante della vita quotidiana, con lo stadio che funge da centro di aggregazione per diverse tipologie di persone.
La moderna architettura calcistica del Manchester City, quindi, non solo risponde alle esigenze funzionali e tecniche, ma abbraccia anche i valori di comunità, sostenibilità e inclusività che sono alla base della visione modernista.
6. Cultura Calcistica e Identità Sociale
L'influenza del modernismo sulla cultura calcistica di Manchester non si limita solo agli aspetti estetici e funzionali degli stadi e delle infrastrutture. Piuttosto, essa si estende a un piano più profondo, influenzando la cultura sociale e l'identità che il calcio incarna in una città intrinsecamente legata alla sua storia industriale e alle sue trasformazioni. In questo contesto, la relazione tra il calcio e la cultura sociale è fondamentale per comprendere come il modernismo, attraverso il Manchester City, abbia contribuito a ridefinire l'identità della città, specialmente in un'era di globalizzazione e di rinnovamento urbano.
Il Manchester City come simbolo di rinascita
La storia del Manchester City è strettamente intrecciata con quella della città stessa, che ha attraversato cambiamenti profondi dal punto di vista economico, sociale e culturale. Negli anni '80 e '90, Manchester ha vissuto una serie di difficoltà economiche, legate principalmente al declino dell'industria manifatturiera, che ha portato a una crisi sociale e a un senso di perdita d'identità. In questo contesto, il Manchester City è stato, a volte, simbolo di speranza per la città, ma anche di frustrazione per la sua lunga lotta per il successo.
Tuttavia, il passaggio dal vecchio stadio di Maine Road all'Etihad Stadium nel 2003 ha rappresentato un nuovo capitolo nella storia del club e, per estensione, della città. Il moderno stadio, situato in una zona in fase di rigenerazione urbana nell'East Manchester, è diventato simbolo di una rinascita culturale e sociale. Con il nuovo impianto, il Manchester City non solo ha riacquistato prestigio sul campo, ma ha anche contribuito al risorgere di un'identità cittadina, legata a un'immagine di innovazione e cambiamento.
Il modernismo, con la sua enfasi sull'innovazione e il progresso, ha permesso al club di diventare un motore di trasformazione sociale. Oggi, l'Etihad Stadium è un luogo che attira tifosi e visitatori da tutto il mondo, fungendo da punto di incontro per diverse culture, e da simbolo di una città che ha saputo reinventarsi attraverso il calcio e le sue infrastrutture.
Il ruolo del Manchester City nella costruzione di una cultura globale
Il calcio è diventato, nel corso degli ultimi decenni, uno strumento potente di connessione culturale. Il Manchester City, con la sua crescente popolarità e il suo brand globale, ha utilizzato il calcio per costruire una narrazione che va oltre i confini della città. La sua espansione internazionale è stata alimentata da un perfetto mix di innovazione calcistica, design moderno e marketing intelligente. La presenza di giocatori di fama mondiale, come Sergio Agüero, Kevin De Bruyne e Yaya Touré, ha ulteriormente amplificato l'immagine globale del club, attirando tifosi da ogni angolo del mondo.
Il modernismo, con il suo impulso a superare i limiti e a spingersi verso il futuro, ha permesso al Manchester City di trasformare la sua storia locale in un fenomeno globale. Il calcio, infatti, diventa in questo caso una lingua universale, che abbatte le barriere geografiche e linguistiche, e che contribuisce a dare forma a un'identità sociale globale legata alla passione per il gioco.
L'influenza della squadra sulla cultura cittadina si estende anche attraverso iniziative come i programmi di responsabilità sociale, che mirano a migliorare la qualità della vita nelle zone circostanti al club e a rafforzare i legami tra la comunità e il club. Questi progetti sono radicati nella filosofia modernista di innovazione e miglioramento collettivo, e si riflettono nel costante impegno del Manchester City verso il benessere sociale e il miglioramento delle condizioni di vita per le persone più vulnerabili.
La rivalità cittadina e l’identità sociale
La rivalità tra il Manchester City e il Manchester United è un altro elemento chiave nell'esplorazione della cultura e dell'identità sociale legate al calcio moderno. Sebbene l'United abbia goduto di maggiore successo internazionale, il City ha continuato a costruire una sua identità distintiva, spesso espressa in contrapposizione al suo vicino storico.
Questa rivalità ha radici profonde, alimentate da fattori economici, storici e sociali. Tuttavia, la rivalità stessa è diventata parte dell'identità sociale della città, riflettendo le sfide di una città che si è sempre trovata a bilanciare l'orgoglio del suo passato industriale con le aspirazioni di modernizzazione. Oggi, sia i tifosi del Manchester City che quelli del Manchester United si identificano con le rispettive squadre come espressioni delle loro identità locali e della loro visione del futuro della città.
In un certo senso, il Manchester City ha trasformato la sua posizione da outsider a protagonista, passando da un club relegato ai margini del calcio inglese a uno dei principali attori della Premier League. Questo passaggio è emblematico della rinascita culturale e sociale di Manchester, che, seppur divisa dalla storica rivalità calcistica, ha trovato una nuova coesione nel suo amore per il calcio e nel riconoscimento del potere di trasformazione che questo sport ha portato alla città.
Il Manchester City e l'inclusività
Un altro aspetto che sottolinea l'influenza della cultura socialmente inclusiva è la crescente attenzione del Manchester City alle politiche di diversità e inclusione. Il club si è impegnato in iniziative per promuovere la partecipazione di persone provenienti da tutti i ceti sociali e da tutte le origini etniche. Questo impegno è evidente nella sua accoglienza multiculturale e nell'offerta di opportunità per tutti, indipendentemente dalla loro origine.
Il calcio, sotto l'influenza del modernismo e dei suoi ideali di inclusività, è diventato un veicolo di coesione sociale. Per il Manchester City, ciò significa non solo vincere titoli, ma anche essere un simbolo di come il calcio possa unire le persone, indipendentemente dalle loro differenze. Le iniziative del club, come la promozione del calcio femminile e l’accesso per le persone con disabilità, rappresentano un impegno concreto verso una visione inclusiva e moderna della cultura calcistica.
Conclusioni
Il Manchester City ha rappresentato, e continua a rappresentare, un esempio emblematico di come il calcio possa essere utilizzato per costruire e rafforzare l'identità sociale di una città, pur restando in continua evoluzione. L'influenza del modernismo sul club non si limita agli aspetti estetici o strutturali, ma si riflette in un approccio globale che abbraccia l’innovazione, l’inclusività e la responsabilità sociale. Il calcio moderno a Manchester non è solo uno sport; è un motore di cambiamento culturale, una forza di coesione sociale e un simbolo della capacità della città di reinventarsi continuamente.
7. Il Futuro del Calcio a Manchester
Il calcio di Manchester è da sempre una forza di coesione culturale e sociale, non solo per la città stessa, ma anche per l’intera nazione. La tradizione calcistica della città è intrinsecamente legata alla sua storia industriale, ma ha subito una trasformazione radicale negli ultimi decenni, grazie all’ascesa del Manchester City. Questo capitolo esplorerà come il calcio di Manchester, rappresentato oggi dai due grandi club, il Manchester City e il Manchester United, sia diventato simbolo di tradizione, innovazione e diversità, e come questa evoluzione abbia influenzato la cultura cittadina e nazionale.
La rivalità tra Manchester United e Manchester City
La rivalità tra il Manchester United e il Manchester City è una delle più celebri nel mondo del calcio. Sebbene entrambi i club siano espressioni della passione calcistica di Manchester, le loro storie sono molto diverse, e questa differenza ha alimentato una competizione che si estende ben oltre il campo da gioco. L’United, con la sua lunga e vittoriosa tradizione, ha dominato la scena calcistica inglese per molti decenni, diventando il club simbolo della città a livello mondiale. D’altra parte, il City, per lungo tempo relegato in posizioni meno prestigiose, ha vissuto un periodo di difficoltà, ma ha sempre mantenuto una base di tifosi fedeli che l’hanno sostenuto, nonostante i successi scarsi.
Negli ultimi vent’anni, però, il Manchester City ha vissuto una rivoluzione, passando da una squadra di medio livello a una delle formazioni più dominanti della Premier League. Questo cambiamento radicale è stato facilitato dall’acquisto del club da parte di Abu Dhabi United Group nel 2008, che ha portato ingenti investimenti, permettendo al City di attrarre giocatori di livello mondiale e di rinnovare radicalmente la sua infrastruttura. L’ascesa del Manchester City non solo ha dato nuova linfa alla rivalità cittadina, ma ha anche permesso alla città di riprendersi, economicamente e culturalmente, grazie all’influenza che il club ha avuto sulla rigenerazione di East Manchester, un’area precedentemente degradata.
Il Manchester City come simbolo di cambiamento sociale
Il calcio di Manchester non è solo una questione di sport, ma un mezzo potente attraverso il quale la città esprime il suo spirito di cambiamento sociale. Il Manchester City, in particolare, ha utilizzato il suo successo per promuovere iniziative di responsabilità sociale che vanno ben oltre il campo da gioco. Attraverso progetti che vanno dalla sostenibilità ambientale all’inclusione sociale, il club ha cercato di essere una forza positiva per la città.
Uno degli esempi più significativi di questo impegno è il Manchester City Football Academy, un centro che non solo si occupa di formare giovani calciatori, ma offre anche opportunità educative e sociali per i giovani provenienti da famiglie svantaggiate. In questo modo, il calcio diventa un canale per combattere la disuguaglianza e offrire un futuro migliore a coloro che vivono in aree socialmente e economicamente svantaggiate.
Anche il club ha cercato di influenzare positivamente il tessuto sociale della città attraverso l’organizzazione di eventi comunitari, come partite benefiche, iniziative per il supporto alle persone con disabilità, e progetti di educazione calcistica per ragazze e donne. Queste azioni sono parte di un progetto più ampio che cerca di legare il calcio alla crescita e alla prosperità della città stessa, sottolineando l’importanza del calcio come strumento di cambiamento sociale.
Il calcio e l’identità culturale di Manchester
Il calcio ha sempre giocato un ruolo fondamentale nell’identità culturale di Manchester. Storicamente, il calcio rappresentava l’espressione di una classe operaia che cercava in questo sport una forma di svago e di unione sociale. La passione per il gioco ha sempre attraversato le classi sociali e le etnie della città, contribuendo alla creazione di un’identità calcistica che non si limita solo ai tifosi dei due club, ma è parte integrante della vita quotidiana di chiunque viva a Manchester.
La cultura calcistica della città ha anche giocato un ruolo cruciale nel superare le divisioni sociali. Sebbene il calcio sia stato a lungo visto come un elemento che separava i tifosi in fazioni contrapposte, esso ha anche servito da terreno di incontro per persone di diverse origini, culturen e tradizioni. L’evoluzione del Manchester City da una squadra di successo a un gigante globale ha, di fatto, amplificato il senso di orgoglio cittadino e ha contribuito a consolidare l'immagine di Manchester come città cosmopolita e progressista.
Il calcio come motore economico e culturale
La trasformazione del Manchester City ha avuto un impatto diretto sull'economia locale, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla rigenerazione urbana e al rafforzamento del turismo. L’Etihad Stadium, sede del club, è diventato un’icona non solo per gli appassionati di calcio, ma anche per i visitatori internazionali, attratti dalla storia e dalla modernità del club. La tourism economy di Manchester ha beneficiato enormemente del successo del Manchester City, che ha portato milioni di tifosi a visitare la città, assistere alle partite e partecipare agli eventi organizzati dal club.
Inoltre, la crescita del City ha portato alla creazione di un vero e proprio business calcistico globale, con il club che ha esteso la sua influenza oltre i confini nazionali, utilizzando il suo brand per attrarre sponsorizzazioni da multinazionali e aumentando la propria visibilità internazionale. Questo ha posto il calcio di Manchester al centro di una nuova economia sportiva, che abbraccia non solo il calcio stesso, ma anche l'industria dell'intrattenimento e delle tecnologie digitali.
Conclusioni
Il calcio di Manchester, e in particolare l’ascesa del Manchester City, ha avuto un impatto significativo sulla città, non solo in termini sportivi, ma anche sociali, culturali ed economici. Il City, con la sua storia recente di successo, ha riscritto la narrativa calcistica della città, passando da outsider a protagonista globale. La rivalità tra il Manchester City e il Manchester United, pur restando uno degli aspetti più affascinanti del calcio cittadino, è diventata anche un simbolo di una città in continuo cambiamento, che non smette mai di reinventarsi. Oggi, il calcio a Manchester non è solo un gioco, ma un catalizzatore di cambiamento sociale, innovazione culturale e identità cittadina.
8. Conclusioni
L’influenza del Manchester City sulla cultura calcistica di Manchester va ben oltre il semplice successo sportivo. La trasformazione del club, da una squadra tradizionalmente in difficoltà a una delle potenze globali, è un riflesso del cambiamento culturale, sociale ed economico che la città ha attraversato negli ultimi decenni. La rinascita del Manchester City ha ridisegnato l’identità calcistica della città, mettendo in luce non solo la passione dei tifosi, ma anche la capacità del club di influenzare in maniera positiva il tessuto sociale ed economico di Manchester.
Il modernismo che ha permeato l’architettura della città, l'urbanistica e l'approccio alla rigenerazione urbana ha trovato una perfetta espressione nei nuovi stadi e nelle infrastrutture che hanno visto il City come protagonista. La trasformazione di East Manchester, il rinnovamento del Etihad Stadium e la creazione della Manchester City Football Academy sono esempi tangibili dell'impatto che il calcio può avere su un intero sistema urbano e sociale.
La cultura calcistica di Manchester, influenzata dalle radici storiche industriali, si è adattata ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione, dall'inclusività e dall’innovazione tecnologica, con il Manchester City che ha fatto da catalizzatore in questo processo. La rivalità tra il City e il Manchester United è diventata simbolo di una città che, pur nella sua competizione, si unisce attorno alla passione per il calcio, con il gioco che funge da elemento di coesione sociale tra le diverse generazioni e culture.
Il calcio a Manchester, e in particolare l’ascesa del Manchester City, ha ridefinito ciò che significa essere una città calcistica moderna, utilizzando il successo sportivo per alimentare iniziative sociali, culturali ed economiche. Con la sua presenza internazionale, il Manchester City ha reso Manchester non solo un centro calcistico di eccellenza, ma anche un esempio di come lo sport possa essere un potente strumento di cambiamento sociale e innovazione urbana.
L’Architettura del Successo: Come il Manchester City Ha Trasformato la Sua Casa e la Cultura Calcistica
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cityplanetorg · 2 months ago
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Parigi: Cosa Vedere nel 2025
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Parigi, la Città delle Luci, continua a incantare i visitatori con il suo fascino senza tempo e le sue attrazioni in continua evoluzione. Nel 2025, la capitale francese offrirà una miscela unica di classici iconici e nuove esperienze emozionanti. Ecco una guida completa su cosa vedere e fare a Parigi nel 2025.
Attrazioni Classiche
Nuove Attrazioni per il 2025
Esperienze Culturali
Parchi e Giardini
Esperienze Gastronomiche
Shopping e Moda
Attività Uniche
Per rendere la vostra visita a Parigi nel 2025 ancora più speciale, vi consigliamo di prenotare una delle fantastiche escursioni offerte da Cityplanet. Potete trovare una vasta gamma di tour guidati e esperienze uniche su https://cityplanet.org/it/france/paris. Questi tour vi permetteranno di scoprire la città con guide esperte e di accedere a esperienze esclusive.
È importante notare che molti dei luoghi storici di Parigi sono riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. Ad esempio, le rive della Senna sono state inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO nel 1991, riconoscendo il valore eccezionale del paesaggio urbano di Parigi lungo il fiume. Potete trovare maggiori informazioni su questo riconoscimento sul sito ufficiale dell'UNESCO.
Per approfondire la storia e la cultura di Parigi, vi consigliamo di consultare la pagina Wikipedia dedicata a Parigi. Qui troverete informazioni dettagliate sulla storia millenaria della città, i suoi monumenti più importanti e il suo ruolo centrale nella cultura europea.
In conclusione, Parigi nel 2025 offrirà un mix affascinante di tradizione e innovazione. Che siate interessati all'arte, alla storia, alla gastronomia o alla tecnologia, la Città delle Luci avrà qualcosa di speciale da offrirvi. Non perdete l'opportunità di esplorare questa meravigliosa città in continua evoluzione, sempre fedele al suo spirito romantico e culturale. Con la giusta pianificazione e l'aiuto di servizi come Cityplanet, il vostro viaggio a Parigi nel 2025 sarà sicuramente un'esperienza indimenticabile."
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loveantoniolove-blog · 2 months ago
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➡️🌼🙏Giovedì 19 Dicembre 2024
S. Anastasio I; B. Urbano V; S. Fausta; S. Dario
3.a di Avvento
Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25
Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
👉🕍🙏❤️VANGELO
La nascita di Giovanni Battista è annunziata dall’angelo.
+Dal Vangelo secondo Luca 1,5-25
Al tempo di Erode, re della Giudea, c’era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abia, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l’offerta dell’incenso. Tutta l’assemblea del popolo pregava fuori nell’ora dell’incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto”. Zaccaria disse all’angelo: “Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni”. L’angelo gli rispose: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo”. Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: “Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini”.
Parola del Signore.❤️🙏
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genmasp · 4 months ago
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ows: La collaborazione C.P. Company x Palace, 2023
Due marchi storici si incontrano per una collaborazione unica
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La collaborazione tra C.P. Company e Palace per la collezione 2023 rappresenta un’interessante fusione tra l'heritage dello sportswear italiano e quello britannico, mescolando due mondi distinti ma complementari. L’unione di questi due brand ha creato una collezione che riesce a bilanciare funzionalità, estetica moderna e un forte richiamo alle origini dei rispettivi marchi.
La tradizione di C.P. Company C.P. Company è noto per la sua innovazione nel campo dell'abbigliamento tecnico, con un focus particolare sulla sperimentazione dei materiali e la creazione di capi funzionali e resistenti. Il marchio, fondato da Massimo Osti negli anni '70, ha rivoluzionato l'idea di outerwear grazie a capi iconici come le giacche Goggle e i parka con tessuti tinti in capo. Questa attenzione alla performance e alla qualità dei materiali è un elemento distintivo di C.P. Company e si riflette chiaramente in questa collaborazione con Palace.
L'estetica urban di Palace Palace, fondato da Lev Tanju nel 2009, è uno dei marchi di streetwear più influenti e dinamici della scena britannica. Con un forte legame con la cultura dello skateboard, Palace si è fatto conoscere per il suo stile irriverente e l'uso di grafiche audaci, catturando l’attenzione di un pubblico giovane e globale. La capacità di Palace di giocare con ironia e innovazione nel design, senza perdere l'anima "urban", si inserisce perfettamente nel contesto della collaborazione con C.P. Company.
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La collezione: un mix di funzionalità e street style La collezione C.P. Company x Palace riesce a fondere i tratti distintivi di entrambi i marchi. I capi di questa collaborazione si caratterizzano per un mix di funzionalità avanzata e dettagli estetici che catturano lo spirito della cultura giovanile contemporanea.
Uno dei punti salienti della collezione è sicuramente l'uso di tessuti tecnici brevettati da C.P. Company, come il Chrome-R, un materiale derivato dal nylon usato nei capi militari, che garantisce leggerezza, resistenza e impermeabilità. Palace ha saputo reinterpretare questi tessuti con il suo tocco unico, aggiungendo dettagli grafici distintivi come il triangolo iconico del brand, oltre a colori vivaci e a un approccio giocoso.
Tra i pezzi più apprezzati si trovano le giacche e i parka, che mescolano silhouette classiche di C.P. Company con l’energia del design Palace. Le giacche Goggle, in particolare, ricevono un restyling con elementi di streetwear, che le rendono perfette sia per l'ambiente urbano che per chi cerca capi funzionali adatti a qualsiasi condizione atmosferica.
Anche i pantaloni cargo e i capi in felpa rientrano tra gli elementi chiave della collezione, arricchiti da una palette di colori che va dai toni neutri come il grigio e il verde oliva, fino a colori più audaci come il blu elettrico e l’arancione, perfettamente in linea con lo stile di Palace.
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Dettagli e Accessori La collaborazione ha visto anche la creazione di accessori che completano l’offerta, come cappellini, borse e zaini, tutti realizzati con lo stesso spirito di fusione tra tecnicità e stile streetwear. Anche in questi pezzi, i loghi dei due brand si alternano, creando un’identità visiva forte e riconoscibile.
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Conclusione La collezione C.P. Company x Palace 2023 è una dimostrazione di come due brand con radici culturali e stilistiche diverse possano trovare un terreno comune per creare qualcosa di unico. Questa collaborazione non è solo un’operazione di marketing, ma una vera e propria celebrazione delle rispettive identità, con un risultato che soddisfa sia i puristi del technical wear che gli appassionati di streetwear.
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Immagini: C.P. Company, Palace
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immaginepoesia · 5 months ago
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ILLUMINANTE CREATIVITA' di Lidia Chiarelli- by Ana Stjelja on ARTSMAGAZINE
Lidia Chiarelli, artista e poetessa italiana, porta con sé una ricca eredità che va oltre il suo impressionante lavoro. Figlia del celebre Guido Chiarelli, ingegnere e innovatore responsabile della rivoluzione dell’illuminazione pubblica a Torino, è cresciuta in un ambiente impregnato di creatività, innovazione e profondo apprezzamento per le arti.
Guido Chiarelli non è stato solo un maestro del suo mestiere, ma anche un pioniere nel trasformare Torino in una città di luci durante il dopoguerra. Il suo contributo è stato fondamentale per modernizzare il sistema di illuminazione pubblica della città e gli è valso il riconoscimento di leader nel suo campo. Il paesaggio urbano di Torino, illuminato dai suoi progetti, divenne un simbolo di progresso e modernizzazione, riflettendo la miscela di precisione ingegneristica e sensibilità artistica che caratterizzava il lavoro di Guido Chiarelli.
Lidia ha ereditato questa duplice passione per l’arte e l’innovazione, scegliendo di incanalarla in percorsi più creativi. Figura di spicco nel mondo dell’arte, è nota soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento letterario e artistico internazionale Immagine & Poesia, di cui è stata co-fondatrice nel 2007. Questo movimento cerca di unire l’arte visiva e la poesia, creando una sintesi di espressione artistica che colmi il divario tra parole e immagini.
Il suo stile artistico è decisamente surreale e simbolico, spesso caratterizzato dai temi della natura, dei sogni e delle emozioni umane. Attraverso la sua arte visiva, Lidia Chiarelli trasmette un senso di bellezza e introspezione senza tempo, invitando lo spettatore a esplorare strati di significato più profondi. Le sue opere sono spesso integrate dalla sua poesia, creando un’esperienza multisensoriale che riflette la sua convinzione dell’interconnessione di diverse forme d’arte.
Lidia Chiarelli ha anche dato un contributo significativo al Dylan’s Day, una celebrazione internazionale del poeta Dylan Thomas. Attraverso il suo coinvolgimento, Lidia Chiarelli onora l’eredità di Thomas fondendo la sua arte visiva con la poesia, facendo eco allo spirito di fusione creativa dell’evento. Le sue opere d’arte e le sue poesie ispirate a Dylan Thomas sono spesso presenti in mostre e pubblicazioni dedicate alla giornata, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella promozione dell’interconnessione tra arte visiva e letteraria attraverso piattaforme globali.
Oltre ai suoi contributi come artista visiva e poetessa, Lidia continua a onorare l’eredità del padre, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche incarnando lo stesso spirito innovativo che ha segnato la vita di Guido Chiarelli. Laddove lui usava la luce per trasformare il mondo fisico, Lidia usa l’arte e le parole per illuminare l’esperienza umana.
Attraverso mostre, pubblicazioni e collaborazioni internazionali, Lidia Chiarelli si è affermata come una moderna donna del Rinascimento, fondendo i mondi dell’arte e della letteratura, proprio come suo padre fece con l’ingegneria e l’innovazione. Lidia Chiarelli è la testimonianza del potere duraturo della creatività, portando avanti l’eredità della sua famiglia e forgiando al contempo un percorso unico nella scena artistica contemporanea.
Il suo percorso di artista, arricchito dal suo patrimonio, ci ricorda la profonda influenza che la famiglia, la storia e l’innovazione possono avere sulla produzione creativa di una persona. Così come Guido Chiarelli illuminava le strade di Torino, Lidia continua a brillare nel mondo dell’arte, diffondendo la sua luce al pubblico di tutto il mondo.
ANA STJELJA, Dubai-based, internationally acclaimed writer, editor, and digital artist
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antennaweb · 7 months ago
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clearlyangrylove · 7 months ago
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!Difficile riprendere a postare da un altro territorio! Siamo in Italia da un mese, ma i pc non gradiscono i cambiamenti. Resteremo comunque per l'estate, occupandoci innanzi tutto dei 30 anni di StelleCadenti, da quella prima rassegna nata con fantasia ed emozione , e amore per la sua terra, da una idea di Mario Palmieri, che voleva portare l'arte contemporanea negli spazi di vita delle persone, e fuori dai paludati centri riservati a chi 'disposto a visitare musei o gallerie d'arte. Noi volevamo dialogare col territorio, con gli spazi di un antico borgo in via di ristrutturazione, giocare con la sua storia e le grotte antiche inserite nel tessuto urbano. E l'abbiamo abitato tra case semidiroccate e altre in costruzione, le grotte etrusche, diveute in seguito in alcuni casi cantine o persino stalle.
Gli artisti hanno amato giocare con gli spazi, le ombre delle grotte e le luci che filtravano tra gli alberi, costruendo mondi fantastici o libri di terra, spargendo uova inizio e scrigno, denunciando e ponendosi in gioco come solo un artista puo' fare eessendo testimone e vate del suo tempo. ed ora siamo qui a 30 anni da quell'inizio, tutte e tutti piu' vecchi, con un borgo trasformato da ristrutturazioni ed a volte ferite, ma che riesce a conservare un suo fascino e scrive nuove pagine.
Per questa rassegna invitiamo coloro che hannofatto un tratto di strada con noi, od altri che con questo spirito vogliano interagire, a contattarci con le loro propost.
La mail dell'associazione e': [email protected] ed 'il mezzo migliore per metterci in contatto. A questo punto se siete interessate o interessati datevi anche una mossa, perche' gli spazi sono quello che sono e molti artisti gia' si sono fatti vivi ed hanno scelto una collocazione.
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storycritica · 7 months ago
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La città che cammina, spiegato bene
di Eleonora Melis
Tra città e periferia, umano e non…
Per la prima volta ho visto Cagliari con occhi nuovi. Ho percorso strade sconosciute, sentito voci che non avevo mai sentito,  eppure erano sempre state là, sotto il mio naso. Quattro ore per poter intravedere frettolosamente uno scorcio solitario della mia città, quattro ore intense in cui materia, spirito e fantasia giocano a nascondino tra quartieri e paesaggi. Cagliari, prima di oggi, era un posto che pensavo di conoscere.
Sulla scia de L’uomo che cammina
Sulla scia de L’uomo che cammina, performance di paesaggio debuttata nel 2015, ispirata alla drammaturgia di Jiro Taniguchi, La Città che Cammina è una creazione del collettivo artistico Dom-, fondato nel 2013 dalla collaborazione tra Leonardo Delogu e Valerio Sirna, noti alla scena contemporanea per un approccio creativo nuovo e ricercato.
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La città che cammina segna il debutto scenico degli spazi pubblici. Cagliari si trasforma  diventando manifesto vivente del concetto di libertà: la fine della separazione tra luoghi turistici e luoghi dimenticati da Dio. Sono chiese, piazze, rovine, montagne, parchi, terra le vere star dello spettacolo, portatrici di un messaggio sempre attuale: l'uso dello spazio urbano. 
無 MUUn viaggio alla scoperta della metafisica urbana
"La parola giapponese MU 無 indica assenza o mancanza, e va resa con “non c’è”. Fra i concetti filosofici esposti dal buddismo zen, la concezione del “nulla”, cioè MU, riveste una particolare importanza; essa non può intendersi come l’assenza di una presenza - definizione tipicamente occidentale del nulla - ma indica, più specificatamente, “l’assenza contemporaneamente di esserci e non esserci”: “c’è” e “non c’è” sono contemporaneamente negati. Il nulla dello zen esclude ogni possibilità di essere determinato, ed è perciò veramente puro e intatto poiché assolutamente intangibile."  
DOM-
Una performance per certi versi surreale, per altri dannatamente reale, nella quale ognuno di noi fa i conti con sé stesso.  Non ci sono giudici o pregiudizi, l'essere umano percorre i luoghi della città proseguendo il suo cammino senza esitazione, stuzzicato dalle geometrie e sinuosità degli edifici che silenziosi lo osservano dall'alto. Quattro ore in cui la nostra coscienza bussa, senza fare sconti a nessuno, mentre guardiamo un quartiere gridare aiuto perché sovrastato dall'inciviltà umana, o quando uno stormo di fenicotteri plana dolcemente sulle acque del lago, in uno spazio sempre più sovrastato dal desiderio dell'uomo di strafare  e distruggere tutto quello che natura aveva creato in precedenza. 
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Una performance itinerante
La città diventa palcoscenico, autenticità e realismo fanno da scenografia.  Gli edifici, le strade e i luoghi storici divengono contesto di dibattito tra il pubblico, raccontando la storia e la cultura di Cagliari, parte integrante della narrativa della performance. Lungo il percorso parecchi colpi di scena tengono vivo l’interesse e l’attenzione di tutti i partecipanti; spaesati si guardano intorno, assetati di dettagli e con la voglia di scoprire nuovi elementi durante il cammino.  Ogni secondo che passa tutto diventa relativo, realtà e finzione si intrecciano, nessuno ha più la certezza che tutto ciò che accade intorno sia realtà. Casualità o messa in scena? Performance o vita reale?  Attore o passante? Concretamente noi spettatori seguiamo delle figure guida cullati dal paesaggio sonoro. Non ci sono regole prestabilite, se non quella di praticare un rispettoso silenzio. Attraversiamo vie del centro, saliamo e scendiamo su pezzi di strade non asfaltate tra sassi e polvere, godiamo di visuali mai proposte prima ai nostri occhi; sembra come se questi luoghi stessero aspettando con pazienza e resilienza il nostro arrivo. Come se il loro momento fosse finalmente arrivato. La sensazione è quella di un piacevole spaesamento, il gruppo cammina accompagnato da sottofondi musicali itineranti, persone comuni nelle vesti di attori che si palesano più volte durante la performance e figure non necessariamente umane a tratti spaventose. Come uno sciame camminiamo per ore, compatti, senza perderci, riprendiamo fiato durante piccole soste, mantenendo sempre una connessione con ciò che ci circonda; seduti tra le radici di un albero secolare dentro il cortile di un ospedale, in cui solo pochi anni prima, al posto di noi spettatori, pazienti ricevevano cure, diagnosi o morivano all’interno di grandi tende verde militare. Poco dopo il nostro sguardo si perde tra gli affreschi della chiesa di S. Michele; ricordo che proprio tra queste pareti un turista qualche anno prima era stato chiuso dentro e aveva fatto notte tra i banchi in legno, dove normalmente si prega. Navighiamo con un vecchio scafo che fatica a portarci a destinazione, sotto i rumorosi motori di aerei che decollano e atterrano all’aeroporto di Cagliari.
Sono momenti di grande impatto, non si può negare, difficili da descrivere se non li si vive.
Ogni performance itinerante è legata indissolubilmente al tempo e al luogo specifico in cui avviene, tutto quello che accade in quel tempo circoscritto assumerà la volta successiva una forma diversa, così come è successo con la rappresentazione precedente. Un processo lento, in cui sentimenti contrastanti si cimentano in una lunga marcia sensoriale fatta di alti e bassi, accompagnata da  presenze che disorientano lo spettatore. Presenze non sempre umane, che appaiono, si dissolvono, mutano.
Abbracciando storie personali e leggende urbane legate ai luoghi nascosti di Cagliari contornate di emozioni forti, Dom ha raccontato uno storytelling tra connessioni personali e ambienti.
Leonardo Delogu insieme a Valerio Sirna, ideatori, registi e giovani drammaturghi della scena italiana contemporanea hanno generato un evento collettivo che permette di entrare nella realtà sociale di Cagliari pur essendo nativi e cittadini di altre città. Con questa performance Cagliari ha avuto l’occasione di un riscatto sociale, perché nonostante sia una città dove il martedì sera sbarcano migliaia di turisti da grandi navi da crociera, Cagliari è anche il quartiere di Stampace, di San Michele, di Is Mirrionis e di Santa Gilla, luoghi noti a tutti per la scarsa reputazione, ma sono luoghi in cui la vita scorre; quartieri dove un figlio torna a casa stanco dopo 12 ore di lavoro pur non essendo protetto da un contratto che gli assicura un futuro, luoghi in cui una neo mamma di soli 16 anni mette la sua maschera più bella tra i banchi di scuola, fingendo vada tutto bene, mentre le sue compagne di classe raccontano le avventure di un sabato “da urlo”, luoghi in cui una cara e anziana signora apre la finestra della sua cucina e sorride ai passanti con gli occhi ancora speranzosi, nonostante la vita le abbia portato via una figlia pochi mesi fa.
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Insomma, -Dom non ha scelto un cammino semplice per il pubblico, sono parecchi i momenti di sconforto, la stanchezza fisica dopo qualche chilometro arriva, i percorsi tortuosi mettono a dura prova gli spettatori, ma la curiosità è un ottimo escamotage per terminare il percorso. Lentamente il buio cala, il terreno molliccio sotto i piedi si fa sempre più duro, l’umidità si insinua dentro le ossa, i volti, inizialmente sorridenti, mostrano i segni di stanchezza, ma poco dopo in fondo al tunnel, qualcosa continua ad assumere forme diverse, ancora e ancora, passo dopo passo, parola dopo parola, è la fine?
Tra musica, balli, abbracci inizia un nuovo cammino.
Progetto a cura di: DOM- ideazione, drammaturgia spaziale e regia: Leonardo Delogu, Valerio Sirna con: Bhadie Boongaling, Dorian Gray, Alberto Massazza, Sylvia Messina, Sofia Naglieri, Patrizia Piras, Antonio Pretta, Violetta Cottini, Filippo Gonnella, Carlotta Sofia Grassi, Sara Sccotelli, Marco Tè Voci: Maria Grazie Sughi, Alberto Massazza Produzione: Sardegna Teatro Foto: Laura Farneti
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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"Senza identità nulla è possibile"
Diventa più che mai necessario sottolineare l'importanza di creare uno spirito identitario indispensabile per realizzare una rigenerazione urbana, che abbia le sue basi sull'inclusione anziché sulla contrapposizione.
Potremmo iniziare analizzando le caratteristiche e le peculiarità di ogni strada, rione e quartiere di Firenze, al fine di comprendere appieno l'identità della città nel suo insieme.
Dopo questa fase di analisi, si dovrebbe pensare a progetti che enfatizzino tali peculiarità e promuovano l'inclusione all'interno della comunità fiorentina, valutando tutte le ipotesi di coinvolgimento attivo dei residenti e delle parti interessate a questo processo.
Coinvolgere la comunità diventa il presupposto per rafforzare lo spirito identitario e garantire un più ampio coinvolgimento nei progetti di rigenerazione urbana.
Tra le possibili ipotesi utili per promuovere un maggiore senso di identità individuale inclusiva, il ricercare le origini dei nomi delle strade, dei rioni e dei quartieri con le rispettive originarie vocazioni diviene un affascinante modo per riscoprire la storia e l'identità di Firenze.
Integrare queste storie nelle iniziative di rigenerazione urbana aiuta a rafforzare il legame tra i residenti e il loro ambiente circostante.
Riguardo alla identificazione dei quartieri il recupero e il rafforzamento della denominazione degli stessi per colore, potrebbe essere un modo tangibile per caratterizzare e distinguere le zone della città, oltre ad evocare un'associazione con le rispettive tradizioni tipiche locali.
Il piano casa/lavoro, lavoro/casa che chiameremo "Uscio e Bottega", potrebbe sicuramente promuovere l'integrazione delle attività lavorative e residenziali all'interno della città.
Questo approccio favorirebbe uno sviluppo urbano più sostenibile e contribuirebbe a rivitalizzare le comunità locali, oltre a contenere e limitare i costi,
i disagi e l'inquinamento dovuti al pendolarismo.
È necessario pensare a iniziative specifiche per agevolare questo tipo di abbinamento tra residenza e attività lavorativa, magari offrendo opportunità di finanziamento o semplificando gli adempimenti burocratici per chi desidera aderire a questo modello.
Un piano casa mirato a sostenere coloro che svolgono attività lavorative nel centro città richiede, ovviamente, il coinvolgimento attivo dell'amministrazione comunale.
Si dovrebbero concretamente considerare iniziative per la ristrutturazione degli alloggi esistenti, piani di finanziamento integrativo per gli affitti o il supporto per l'accesso ai mutui.
Inoltre, sarebbe indispensabile valutare le modalità per facilitare l'accesso a spazi adeguati per le attività lavorative.
Questo tipo di progetto richiede un'analisi approfondita delle esigenze e delle sfide specifiche del contesto fiorentino, oltre a un piano dettagliato per l'attuazione e il finanziamento.
È assolutamente necessario un censimento dettagliato degli immobili potenzialmente idonei per il piano casa e ciò rappresenta la condizione propedeutica, il passo fondamentale.
Questo consentirebbe di valutare con precisione le risorse disponibili e le condizioni degli immobili stessi.
Inoltre, un'analisi delle persone coinvolte nelle attività lavorative svolte in centro sarebbe essenziale per comprendere appieno le esigenze della comunità e per garantire un piano efficace e adattato al contesto locale.
I dati raccolti ci fornirebbero una base solida per la progettazione e l'implementazione di iniziative mirate a sostenere coloro che vivono e lavorano nel centro di Firenze.
Per procedere con questa fase di censimento e analisi in modo efficace e partecipativo è indispensabile la stesura di un preliminare di progetto di prefattibilità per la riorganizzazione della città di Firenze, che includa i seguenti punti :
1. Valutazione del flusso turistico: Comprendere dove e quando si verificano i picchi di concentrazione dei visitatori attraverso l'analisi di dati già esistenti o la raccolta di nuovi dati.
2. Tecnologia e Gestione delle Folle: Implementare soluzioni tecnologiche, come app mobili e segnaletica intelligente, per indirizzare i flussi turistici verso aree meno congestionate, distribuendo equamente il carico di visitatori.
3. Valorizzazione dello Spazio Pubblico: Identificare e migliorare gli spazi pubblici inutilizzati o poco frequentati, trasformandoli in attrattive culturali o punti di interesse per turisti e comunità locale.
4. Miglioramento dell'Esperienza di Visita: Sviluppare contenuti digitali interattivi, come realtà aumentata o percorsi tematici, che arricchiscano la conoscenza storico-culturale di Firenze e rendano l'esperienza più immersiva.
5. Programma di Accoglienza: Formare il personale addetto al turismo e i cittadini su come accogliere e informare i turisti, enfatizzando il ruolo di ambasciatori della cultura locale.
6. Rivitalizzazione del Centro Storico: Progettare incentivi per incoraggiare i residenti a vivere nel centro storico, come agevolazioni fiscali e finanziamenti per la ristrutturazione delle abitazioni, per meglio armonizzare il rapporto tra gli ospiti temporanei della città e la popolazione locale residente.
7. Sostenibilità e Preservazione: Assicurare che ogni intervento rispetti l'integrità del patrimonio culturale e sia eco-sostenibile, per garantire un impatto ambientale e visivo minimo.
8. Collaborazione con gli Stakeholder Locali: Coinvolgere le comunità locali, gli imprenditori e le istituzioni culturali nel processo di pianificazione e decisione, per assicurare che il piano sia bilanciato e inclusivo.
9. Pianificazione e Fasi di Implementazione: Definire un piano d'azione dettagliato con fasi progressive che includano studi di impatto, progettazione d'interventi, piloti iniziali, valutazioni e regolazioni continue.
10. Monitoraggio e Feedback Continuo : Stabilire un sistema per monitorare l'efficacia delle strategie implementate e per ricevere feedback sia da parte dei turisti che dei residenti, consentendo aggiustamenti dinamici al progetto.
Questo preliminare di progetto di prefattibilità dovrebbe essere incentrato su un approccio integrato che tenga conto sia delle necessità dei turisti sia della qualità della vita dei residenti, mirando a un turismo sostenibile e a lungo termine che valorizzi e preservi l'unicità e la storicità di Firenze, Città delle Arti per antonomasia.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Credito immagine
https://contestituristici.it/chi-siamo-lidentita-personale-sta-cambiando/
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