#spirito urbano
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Skateboard: Tra Evoluzione Urbana e Stile di Vita
Lo skateboard è più di uno sport, è una cultura radicata nelle strade urbane. Nato dall’idea di muoversi su quattro ruote, è diventato un simbolo di stile e design. Gli skater non sono solo praticanti sportivi, ma membri di una comunità dalla moda informale e creativa. La cultura si estende dagli skatepark e agli “spot” urbani. La nascita del primo skateboard: quando il surf incontra…
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Barosini - Vice Sindaco di Alessandria: Più sicurezza e rispetto per la città, avanti così
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità.
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità. Giovanni Barosini, Vice Sindaco di Alessandria, ha recentemente ribadito la necessità di intensificare gli sforzi per garantire una città più sicura e rispettosa delle regole. “Vi sono oggettivi segnali che si stia andando nella direzione giusta,” ha dichiarato…
#Alessandria#Alessandria città sicura#Alessandria in crescita#approccio sistemico#Associazioni#Cittadini#città sicura#collaborazione comunitaria#Commercianti#Comunità#contrastare il vandalismo#controllo urbano#convenzioni#dialogo#fiducia nella comunità#Forze dell&039;ordine#gestione del territorio#Giovanni Barosini#guardie giurate#Illuminazione pubblica#Microcriminalità#migliorare la sicurezza#operatori sociali#presidio costante#Rispetto delle regole#Sicurezza#Sicurezza in città#Sicurezza Urbana#spirito civico#sradicare il crimine
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FARE SQUADRA
Sono stati eletti nel Consiglio Direttivo Regionale di ANCI LOMBARDIA: Susy Pozzato e Andrea Di Salvo consiglieri comunali rispettivamente a Gorla Maggiore eCairate, mentre il Sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli è stato nominato Consigliere Nazionale di Anci Lombardia. A Presidente dell'associazione è stato eletto Mauro Guerra e nel suo discorso un breve ma sentito passaggio in ricordo del Sindaco di Castellanza Mirella Cerini.
Fabio Longhin (che rappresentava anche Solbiate Olona): "È stato per me un grande onore partecipare ANCI Lombardia. Un’esperienza ricca di confronti e scambi costruttivi con amministratori provenienti da tutto il territorio lombardo.
Questi laboratori sono un’opportunità preziosa per crescere insieme e condividere idee che possano migliorare le nostre comunità. Un ringraziamento speciale va a tutti voi, che mi avete permesso di essere in questo luogo e rappresentarvi con orgoglio.
Grazie per la vostra fiducia e il vostro continuo supporto!"
Susy Pozzato: "ANCI Lombardia rappresenta una realtà concreta, impegnata a portare avanti istanze fondamentali e a promuovere iniziative che coinvolgono tutti i territori, dal grande centro urbano al più piccolo paese per garantire e condividere opportunità e affrontare sfidead ogni Comune, contribuendo così a uno sviluppo sostenibile e inclusivo. La forza di ANCI risiede nella sua autonomia e nella capacità di rappresentare ogni amministratore, creando una vera “casa comune” per chi lavora per il bene delle comunità lombarde. Insieme, costruiremo un futuro migliore per tutti!"
Emanuele Antonelli:"Un onore essere chiamato a far parte un’Associazione che rappresenta i Comuni di fronte alle istituzioni e dimostra concreta e costante attenzione alle problematiche che quotidianamente emergono negli Enti, supportandoli con autorevolezza nel percorso di sviluppo e di crescita delle comunità locali. Un onore, ma anche una grande responsabilità: mi impegno a far crescere la “casa comune” di tutti gli Amministratori lombardi mettendo a disposizione l’ esperienza e le conoscenze acquisite in questi anni alla guida della sesta città della Lombardia, un ruolo che, come dico sempre, non mi fa dormire la notte, ma a cui mi dedico con tutto l’impegno possibile e con una passione per la polis, che, nonostante le difficoltà di ogni giorno, non si affievolisce. Un impegno che replicherò di certo anche in Anci, con spirito di servizio e con uno sguardo più ampio. E con un’attenzione particolare per il Comune di Busto Arsizio e tutti i Comuni della provincia di Varese, che cercherò di rappresentare al meglio"
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POST LUNGO E NOIOSO SUI LUNGHI E NOIOSI FATTI POLITICI DEL GIORNO
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TEDIOSE E PUNTIGLIOSE PREMESSE
Secondo me, l'equivoco di fondo sta nell'uso e nel significato che si attribuisce al termine "fascismo".
Dal punto di vista storico, è chiaro che la parola individua il fenomeno sociale e politico verificatosi nel famigerato ventennio in Italia.
In seguito, in Italia e all'estero, si è iniziato a usare la parola "fascismo" per indicare regimi dittatoriali basati sulla negazione delle principali ed essenziali libertà civili.
In "fascismo" quindi quale dittatura per antonomasia, direbbero i linguisti.
In certi casi, paradossalmente, chi doverosamente attua una legge o una norma, viene definito fascista da chi si vede danneggiato. Così diventano fascisti il vigile urbano che multa l'automobilista, il professore che mette un brutto voto, l'arbitro che fischia un sacrosanto rigore...
Oggi il significato che a sinistra si attribuisce è ancora un altro: si definisce fascista chi a PENSIERI, ATTI o PAROLE prova nostalgia per il ventennio e ne auspica una riproposizione in chiave moderna.
Mi sono dilungato, ma mi pareva essenziale mettere dei punti fermi alla discussione e se avete poco tempo o deficit di concentrazione, peggio per voi.
Terminate le premesse... entriamo nel merito.
I PENSIERI DELLA MELONI
Credo di poter affermare che non mi riguardino e non debbano riguardare nessun altro oltre a lei. La Costituzione riconosce come diritto fondamentale la libertà di pensiero. Le nostre leggi vietano l'apologia del fascismo, ma intesa, ovviamente, come atti di propaganda fascista. Non è quindi senso, né politico, né morale biasimare una persona per ciò che intimamente noi pensiamo che lei pensi.
GLI ATTI DELLA MELONI
Seguo poco la politica, ma, da quel che so, non mi pare che la MELONI abbia varato o proposto leggi liberticide, che mirino a minare i fondamenti democratici del nostro Paese. Se mi fosse sfuggito qualcosa, segnalatemelo. Si potrebbe parlare dello spirito atlantista e guerrafondaio (per me deprecabile), ma questo purtroppo permea anche il PD e altre componenti della cosiddetta sinistra. Dunque, agli occhi di molti - non i miei - si tratta di peccati veniali.
LE PAROLE DELLA MELONI
A quanto si dice, pare che la Meloni abbia profferito talvolta parole di simpatia verso il regime. Però ha anche sostenuto vigorosamente il contrario. Abitudine inveterata nel mondo politico. Dunque in merito a ciò ho le idee confuse.
CONCLUSIONI
Il gioco fascisti - antifascisti è per me antistorico ed è semplicemente un gioco di tifo, non meno di quello per inter e juventus. Ma almeno quest'ultimo è basato su fatti calcistici (ed extracalcistici) concreti e immortalati dalle telecamere.
Volendo parlare seriamente di politica, ci sono molti argomenti politicamente molto più seri.
Ma, vista l'inutilità della cosa, personalmente preferisco parlare d'altro ed evitare di alimentare ancora la fama di chi per scarsi meriti è finito su tutte le prime pagine e della Meloni che, per lo stesso motivo, ne ha guadagnato in popolarità.
Per me la politica italiana dovrebbe essere il dualismo tra chi combatte la corruzione e chi la alimenta, tra chi vuole la pace e chi la guerra, tra chi vuole riformare la sanità e chi la vuole distruggere, tra chi vuole la certezza della pena e chi cerca l'impunità, tra chi ama l'arte e la cultura e chi è ignorante e predica l'ignoranza.
Ma purtroppo su questi temi la gran parte dei nostri politici sono schierati dalla stessa parte: quella sbagliata.
Renato De Rosa.
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Analísis-Brunelleschi
-¿Como debería ser la relación de un arquitecto y su ciudad?
Creo que la relación entre un arquitecto y su ciudad debería ser de mutua colaboración y entendimiento, ya que el arquitecto tiene la responsabilidad de diseñar espacios que sean funcionales, estéticos y que respondan a las necesidades de la comunidad. A su vez, la ciudad debe ofrecer al arquitecto la oportunidad de tener un impacto positivo en la calidad de vida de sus habitantes y de mantener viva la identidad cultural y arquitectónica de la ciudad, de la mano de algunos conocimientos previos, como lo seria la historia o tradiciones de un sitio, para poder construir en base a la escencia y armonia de un lugar, pero no necesariamente viendose obligado a dejar de inovar. Por otro lado, la ciudad debe reconocer y valorar el trabajo del arquitecto, otorgándole la libertad creativa necesaria para llevar a cabo su labor. Además, es importante que se promueva la colaboración entre arquitectos y diferentes actores urbanos, como urbanistas, ingenieros y autoridades municipales, para lograr un desarrollo coherente y sostenible de la ciudad. El mutuo convenio de estos dos nos permitiria desarrollar grandes proyectos e ideas.
¿Con que razgos/valor de Brunelleschi te quedas, y por que?
Me quedaria con el sentido de belleza y orden que Brunelleschi trató de mantener en cada obra, teniendo como inspiración la historia y cariño que tenia hacia Florencia. Me quedo también con la pasion que tenia por lo que hacia, y que le llevó a superarse a si mismo y a sus contemporáneos, a pesar de las criticas o los limitantes de la epoca.
¿Ya tienes algun edificio favorito?
Si se refiere a mi favorito entre los mencionados en la clase, la iglesia de Santo Spiritu me gustó mucho. La iglesia Santo Spirito es un ejemplo impresionante de la arquitectura renacentista italiana. Su simplicidad y pureza de líneas son características distintivas de ese estilo arquitectónico, y la hacen un ejemplo impresionante al momento de dibujar en perspectiva. La fachada de la iglesia es relativamente sencilla pero su interior es impresionante; resaltada por las varias obras de arte que alberga. La nave central es amplia y espaciosa, y está iluminada por amplios ventanales que permiten la entrada de luz natural, resaltando la belleza de los detalles arquitectónicos. La cúpula, con su elegante forma y proporciones, crea un efecto visual impactante.
Uno de los aspectos que más me llemaron la atención de la arquitectura de Santo Spirito es su sentido de equilibrio y proporción. Cada elemento, desde los arcos y las bóvedas hasta los detalles decorativos, está cuidadosamente considerado y armonizado, creando una sensación de orden y belleza muy agradable.
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Il prodigio delle Api della neonata Santa Rita da Cascia
Le Api che entrano ed escono dalla bocca della fanciulla fanno parte di una tradizione quasi coeva alla morte di Santa Rita. Il numero delle Api, cinque, oltre al quindo giorno di nascita dell’Avvocata dei Casi Impossibili, s’accompagna al numero degli anni di pontificato di Urbano VIII, sul cui araldo campeggievano Api, poichè la beatificazione di Santa Rita avvenne proprio nel quinto anno. Questa ripetizione, unita al numero sacro delle Piaghe del Redentore, rese il cinque uno dei numeri chiave del simbolismo ritiano in concomitanza con la presenza costante delle piccole Api bianche.
Le Api che la tradizione associa a Santa Rita, però, non sono api comuni ma api murarie, poichè dimorano silenti negli interstizi fra le pietre. Api operose, private del pungiglione, che hanno rinunciato ad offendere, anche solo per difendersi. Come i laboriosi insetti che costruiscono la propria dimora fra le pietre, così Santa Rita, nel segreto della vita consacrata, nel silenzio e nella conteplazione, nella preghiera ininterrotta e nella meditazione, trasforma il polline della Parola di Dio nel dolce nettare che nutre lo spirito. Ed è proprio tra le tacite pietre del Monastero che si compie la promessa divina: saziare le anime col miele racchiuso nel segreto della roccia.
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ows: La collaborazione C.P. Company x Palace, 2023
Due marchi storici si incontrano per una collaborazione unica
La collaborazione tra C.P. Company e Palace per la collezione 2023 rappresenta un’interessante fusione tra l'heritage dello sportswear italiano e quello britannico, mescolando due mondi distinti ma complementari. L’unione di questi due brand ha creato una collezione che riesce a bilanciare funzionalità, estetica moderna e un forte richiamo alle origini dei rispettivi marchi.
La tradizione di C.P. Company C.P. Company è noto per la sua innovazione nel campo dell'abbigliamento tecnico, con un focus particolare sulla sperimentazione dei materiali e la creazione di capi funzionali e resistenti. Il marchio, fondato da Massimo Osti negli anni '70, ha rivoluzionato l'idea di outerwear grazie a capi iconici come le giacche Goggle e i parka con tessuti tinti in capo. Questa attenzione alla performance e alla qualità dei materiali è un elemento distintivo di C.P. Company e si riflette chiaramente in questa collaborazione con Palace.
L'estetica urban di Palace Palace, fondato da Lev Tanju nel 2009, è uno dei marchi di streetwear più influenti e dinamici della scena britannica. Con un forte legame con la cultura dello skateboard, Palace si è fatto conoscere per il suo stile irriverente e l'uso di grafiche audaci, catturando l’attenzione di un pubblico giovane e globale. La capacità di Palace di giocare con ironia e innovazione nel design, senza perdere l'anima "urban", si inserisce perfettamente nel contesto della collaborazione con C.P. Company.
La collezione: un mix di funzionalità e street style La collezione C.P. Company x Palace riesce a fondere i tratti distintivi di entrambi i marchi. I capi di questa collaborazione si caratterizzano per un mix di funzionalità avanzata e dettagli estetici che catturano lo spirito della cultura giovanile contemporanea.
Uno dei punti salienti della collezione è sicuramente l'uso di tessuti tecnici brevettati da C.P. Company, come il Chrome-R, un materiale derivato dal nylon usato nei capi militari, che garantisce leggerezza, resistenza e impermeabilità. Palace ha saputo reinterpretare questi tessuti con il suo tocco unico, aggiungendo dettagli grafici distintivi come il triangolo iconico del brand, oltre a colori vivaci e a un approccio giocoso.
Tra i pezzi più apprezzati si trovano le giacche e i parka, che mescolano silhouette classiche di C.P. Company con l’energia del design Palace. Le giacche Goggle, in particolare, ricevono un restyling con elementi di streetwear, che le rendono perfette sia per l'ambiente urbano che per chi cerca capi funzionali adatti a qualsiasi condizione atmosferica.
Anche i pantaloni cargo e i capi in felpa rientrano tra gli elementi chiave della collezione, arricchiti da una palette di colori che va dai toni neutri come il grigio e il verde oliva, fino a colori più audaci come il blu elettrico e l’arancione, perfettamente in linea con lo stile di Palace.
Dettagli e Accessori La collaborazione ha visto anche la creazione di accessori che completano l’offerta, come cappellini, borse e zaini, tutti realizzati con lo stesso spirito di fusione tra tecnicità e stile streetwear. Anche in questi pezzi, i loghi dei due brand si alternano, creando un’identità visiva forte e riconoscibile.
Conclusione La collezione C.P. Company x Palace 2023 è una dimostrazione di come due brand con radici culturali e stilistiche diverse possano trovare un terreno comune per creare qualcosa di unico. Questa collaborazione non è solo un’operazione di marketing, ma una vera e propria celebrazione delle rispettive identità, con un risultato che soddisfa sia i puristi del technical wear che gli appassionati di streetwear.
G
Immagini: C.P. Company, Palace
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ILLUMINANTE CREATIVITA' di Lidia Chiarelli- by Ana Stjelja on ARTSMAGAZINE
Lidia Chiarelli, artista e poetessa italiana, porta con sé una ricca eredità che va oltre il suo impressionante lavoro. Figlia del celebre Guido Chiarelli, ingegnere e innovatore responsabile della rivoluzione dell’illuminazione pubblica a Torino, è cresciuta in un ambiente impregnato di creatività, innovazione e profondo apprezzamento per le arti.
Guido Chiarelli non è stato solo un maestro del suo mestiere, ma anche un pioniere nel trasformare Torino in una città di luci durante il dopoguerra. Il suo contributo è stato fondamentale per modernizzare il sistema di illuminazione pubblica della città e gli è valso il riconoscimento di leader nel suo campo. Il paesaggio urbano di Torino, illuminato dai suoi progetti, divenne un simbolo di progresso e modernizzazione, riflettendo la miscela di precisione ingegneristica e sensibilità artistica che caratterizzava il lavoro di Guido Chiarelli.
Lidia ha ereditato questa duplice passione per l’arte e l’innovazione, scegliendo di incanalarla in percorsi più creativi. Figura di spicco nel mondo dell’arte, è nota soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento letterario e artistico internazionale Immagine & Poesia, di cui è stata co-fondatrice nel 2007. Questo movimento cerca di unire l’arte visiva e la poesia, creando una sintesi di espressione artistica che colmi il divario tra parole e immagini.
Il suo stile artistico è decisamente surreale e simbolico, spesso caratterizzato dai temi della natura, dei sogni e delle emozioni umane. Attraverso la sua arte visiva, Lidia Chiarelli trasmette un senso di bellezza e introspezione senza tempo, invitando lo spettatore a esplorare strati di significato più profondi. Le sue opere sono spesso integrate dalla sua poesia, creando un’esperienza multisensoriale che riflette la sua convinzione dell’interconnessione di diverse forme d’arte.
Lidia Chiarelli ha anche dato un contributo significativo al Dylan’s Day, una celebrazione internazionale del poeta Dylan Thomas. Attraverso il suo coinvolgimento, Lidia Chiarelli onora l’eredità di Thomas fondendo la sua arte visiva con la poesia, facendo eco allo spirito di fusione creativa dell’evento. Le sue opere d’arte e le sue poesie ispirate a Dylan Thomas sono spesso presenti in mostre e pubblicazioni dedicate alla giornata, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella promozione dell’interconnessione tra arte visiva e letteraria attraverso piattaforme globali.
Oltre ai suoi contributi come artista visiva e poetessa, Lidia continua a onorare l’eredità del padre, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche incarnando lo stesso spirito innovativo che ha segnato la vita di Guido Chiarelli. Laddove lui usava la luce per trasformare il mondo fisico, Lidia usa l’arte e le parole per illuminare l’esperienza umana.
Attraverso mostre, pubblicazioni e collaborazioni internazionali, Lidia Chiarelli si è affermata come una moderna donna del Rinascimento, fondendo i mondi dell’arte e della letteratura, proprio come suo padre fece con l’ingegneria e l’innovazione. Lidia Chiarelli è la testimonianza del potere duraturo della creatività, portando avanti l’eredità della sua famiglia e forgiando al contempo un percorso unico nella scena artistica contemporanea.
Il suo percorso di artista, arricchito dal suo patrimonio, ci ricorda la profonda influenza che la famiglia, la storia e l’innovazione possono avere sulla produzione creativa di una persona. Così come Guido Chiarelli illuminava le strade di Torino, Lidia continua a brillare nel mondo dell’arte, diffondendo la sua luce al pubblico di tutto il mondo.
ANA STJELJA, Dubai-based, internationally acclaimed writer, editor, and digital artist
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!Difficile riprendere a postare da un altro territorio! Siamo in Italia da un mese, ma i pc non gradiscono i cambiamenti. Resteremo comunque per l'estate, occupandoci innanzi tutto dei 30 anni di StelleCadenti, da quella prima rassegna nata con fantasia ed emozione , e amore per la sua terra, da una idea di Mario Palmieri, che voleva portare l'arte contemporanea negli spazi di vita delle persone, e fuori dai paludati centri riservati a chi 'disposto a visitare musei o gallerie d'arte. Noi volevamo dialogare col territorio, con gli spazi di un antico borgo in via di ristrutturazione, giocare con la sua storia e le grotte antiche inserite nel tessuto urbano. E l'abbiamo abitato tra case semidiroccate e altre in costruzione, le grotte etrusche, diveute in seguito in alcuni casi cantine o persino stalle.
Gli artisti hanno amato giocare con gli spazi, le ombre delle grotte e le luci che filtravano tra gli alberi, costruendo mondi fantastici o libri di terra, spargendo uova inizio e scrigno, denunciando e ponendosi in gioco come solo un artista puo' fare eessendo testimone e vate del suo tempo. ed ora siamo qui a 30 anni da quell'inizio, tutte e tutti piu' vecchi, con un borgo trasformato da ristrutturazioni ed a volte ferite, ma che riesce a conservare un suo fascino e scrive nuove pagine.
Per questa rassegna invitiamo coloro che hannofatto un tratto di strada con noi, od altri che con questo spirito vogliano interagire, a contattarci con le loro propost.
La mail dell'associazione e': [email protected] ed 'il mezzo migliore per metterci in contatto. A questo punto se siete interessate o interessati datevi anche una mossa, perche' gli spazi sono quello che sono e molti artisti gia' si sono fatti vivi ed hanno scelto una collocazione.
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La città che cammina, spiegato bene
di Eleonora Melis
Tra città e periferia, umano e non…
Per la prima volta ho visto Cagliari con occhi nuovi. Ho percorso strade sconosciute, sentito voci che non avevo mai sentito, eppure erano sempre state là, sotto il mio naso. Quattro ore per poter intravedere frettolosamente uno scorcio solitario della mia città, quattro ore intense in cui materia, spirito e fantasia giocano a nascondino tra quartieri e paesaggi. Cagliari, prima di oggi, era un posto che pensavo di conoscere.
Sulla scia de L’uomo che cammina
Sulla scia de L’uomo che cammina, performance di paesaggio debuttata nel 2015, ispirata alla drammaturgia di Jiro Taniguchi, La Città che Cammina è una creazione del collettivo artistico Dom-, fondato nel 2013 dalla collaborazione tra Leonardo Delogu e Valerio Sirna, noti alla scena contemporanea per un approccio creativo nuovo e ricercato.
La città che cammina segna il debutto scenico degli spazi pubblici. Cagliari si trasforma diventando manifesto vivente del concetto di libertà: la fine della separazione tra luoghi turistici e luoghi dimenticati da Dio. Sono chiese, piazze, rovine, montagne, parchi, terra le vere star dello spettacolo, portatrici di un messaggio sempre attuale: l'uso dello spazio urbano.
無 MUUn viaggio alla scoperta della metafisica urbana
"La parola giapponese MU 無 indica assenza o mancanza, e va resa con “non c’è”. Fra i concetti filosofici esposti dal buddismo zen, la concezione del “nulla”, cioè MU, riveste una particolare importanza; essa non può intendersi come l’assenza di una presenza - definizione tipicamente occidentale del nulla - ma indica, più specificatamente, “l’assenza contemporaneamente di esserci e non esserci”: “c’è” e “non c’è” sono contemporaneamente negati. Il nulla dello zen esclude ogni possibilità di essere determinato, ed è perciò veramente puro e intatto poiché assolutamente intangibile."
DOM-
Una performance per certi versi surreale, per altri dannatamente reale, nella quale ognuno di noi fa i conti con sé stesso. Non ci sono giudici o pregiudizi, l'essere umano percorre i luoghi della città proseguendo il suo cammino senza esitazione, stuzzicato dalle geometrie e sinuosità degli edifici che silenziosi lo osservano dall'alto. Quattro ore in cui la nostra coscienza bussa, senza fare sconti a nessuno, mentre guardiamo un quartiere gridare aiuto perché sovrastato dall'inciviltà umana, o quando uno stormo di fenicotteri plana dolcemente sulle acque del lago, in uno spazio sempre più sovrastato dal desiderio dell'uomo di strafare e distruggere tutto quello che natura aveva creato in precedenza.
Una performance itinerante
La città diventa palcoscenico, autenticità e realismo fanno da scenografia. Gli edifici, le strade e i luoghi storici divengono contesto di dibattito tra il pubblico, raccontando la storia e la cultura di Cagliari, parte integrante della narrativa della performance. Lungo il percorso parecchi colpi di scena tengono vivo l’interesse e l’attenzione di tutti i partecipanti; spaesati si guardano intorno, assetati di dettagli e con la voglia di scoprire nuovi elementi durante il cammino. Ogni secondo che passa tutto diventa relativo, realtà e finzione si intrecciano, nessuno ha più la certezza che tutto ciò che accade intorno sia realtà. Casualità o messa in scena? Performance o vita reale? Attore o passante? Concretamente noi spettatori seguiamo delle figure guida cullati dal paesaggio sonoro. Non ci sono regole prestabilite, se non quella di praticare un rispettoso silenzio. Attraversiamo vie del centro, saliamo e scendiamo su pezzi di strade non asfaltate tra sassi e polvere, godiamo di visuali mai proposte prima ai nostri occhi; sembra come se questi luoghi stessero aspettando con pazienza e resilienza il nostro arrivo. Come se il loro momento fosse finalmente arrivato. La sensazione è quella di un piacevole spaesamento, il gruppo cammina accompagnato da sottofondi musicali itineranti, persone comuni nelle vesti di attori che si palesano più volte durante la performance e figure non necessariamente umane a tratti spaventose. Come uno sciame camminiamo per ore, compatti, senza perderci, riprendiamo fiato durante piccole soste, mantenendo sempre una connessione con ciò che ci circonda; seduti tra le radici di un albero secolare dentro il cortile di un ospedale, in cui solo pochi anni prima, al posto di noi spettatori, pazienti ricevevano cure, diagnosi o morivano all’interno di grandi tende verde militare. Poco dopo il nostro sguardo si perde tra gli affreschi della chiesa di S. Michele; ricordo che proprio tra queste pareti un turista qualche anno prima era stato chiuso dentro e aveva fatto notte tra i banchi in legno, dove normalmente si prega. Navighiamo con un vecchio scafo che fatica a portarci a destinazione, sotto i rumorosi motori di aerei che decollano e atterrano all’aeroporto di Cagliari.
Sono momenti di grande impatto, non si può negare, difficili da descrivere se non li si vive.
Ogni performance itinerante è legata indissolubilmente al tempo e al luogo specifico in cui avviene, tutto quello che accade in quel tempo circoscritto assumerà la volta successiva una forma diversa, così come è successo con la rappresentazione precedente. Un processo lento, in cui sentimenti contrastanti si cimentano in una lunga marcia sensoriale fatta di alti e bassi, accompagnata da presenze che disorientano lo spettatore. Presenze non sempre umane, che appaiono, si dissolvono, mutano.
Abbracciando storie personali e leggende urbane legate ai luoghi nascosti di Cagliari contornate di emozioni forti, Dom ha raccontato uno storytelling tra connessioni personali e ambienti.
Leonardo Delogu insieme a Valerio Sirna, ideatori, registi e giovani drammaturghi della scena italiana contemporanea hanno generato un evento collettivo che permette di entrare nella realtà sociale di Cagliari pur essendo nativi e cittadini di altre città. Con questa performance Cagliari ha avuto l’occasione di un riscatto sociale, perché nonostante sia una città dove il martedì sera sbarcano migliaia di turisti da grandi navi da crociera, Cagliari è anche il quartiere di Stampace, di San Michele, di Is Mirrionis e di Santa Gilla, luoghi noti a tutti per la scarsa reputazione, ma sono luoghi in cui la vita scorre; quartieri dove un figlio torna a casa stanco dopo 12 ore di lavoro pur non essendo protetto da un contratto che gli assicura un futuro, luoghi in cui una neo mamma di soli 16 anni mette la sua maschera più bella tra i banchi di scuola, fingendo vada tutto bene, mentre le sue compagne di classe raccontano le avventure di un sabato “da urlo”, luoghi in cui una cara e anziana signora apre la finestra della sua cucina e sorride ai passanti con gli occhi ancora speranzosi, nonostante la vita le abbia portato via una figlia pochi mesi fa.
Insomma, -Dom non ha scelto un cammino semplice per il pubblico, sono parecchi i momenti di sconforto, la stanchezza fisica dopo qualche chilometro arriva, i percorsi tortuosi mettono a dura prova gli spettatori, ma la curiosità è un ottimo escamotage per terminare il percorso. Lentamente il buio cala, il terreno molliccio sotto i piedi si fa sempre più duro, l’umidità si insinua dentro le ossa, i volti, inizialmente sorridenti, mostrano i segni di stanchezza, ma poco dopo in fondo al tunnel, qualcosa continua ad assumere forme diverse, ancora e ancora, passo dopo passo, parola dopo parola, è la fine?
Tra musica, balli, abbracci inizia un nuovo cammino.
Progetto a cura di: DOM- ideazione, drammaturgia spaziale e regia: Leonardo Delogu, Valerio Sirna con: Bhadie Boongaling, Dorian Gray, Alberto Massazza, Sylvia Messina, Sofia Naglieri, Patrizia Piras, Antonio Pretta, Violetta Cottini, Filippo Gonnella, Carlotta Sofia Grassi, Sara Sccotelli, Marco Tè Voci: Maria Grazie Sughi, Alberto Massazza Produzione: Sardegna Teatro Foto: Laura Farneti
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Genova, tutto pronto per la XX edizione della Rigantoca: in marcia dal Righi al Monte Antola
Genova, tutto pronto per la XX edizione della Rigantoca: in marcia dal Righi al Monte Antola La 20esima edizione della Rigantoca, tradizionale manifestazione escursionistica che si terrà domenica 9 giugno, è stata presentata ieri nella Sala della Trasparenza di Regione Liguria. La marcia non competitiva collegherà Righi, all'interno del Parco Urbano delle Mura, Antola, la vetta del monte da raggiungere, e Caprile nel Comune di Propata quale località di arrivo. La manifestazione, organizzata dalla Sezione del Club Alpino Italiano di Sampierdarena, è poco più lunga di una classica maratona ma con notevoli dislivelli, con modalità di partecipazione libera e aperta a tutti. "Il punto più alto della Rigantoca, vale a dire la croce sul monte Antola con i suoi 1597 metri – spiega il presidente ad interim della Regione Liguria-, ben rappresenta lo spirito di questa manifestazione che si sviluppa in ambienti isolati, di straordinaria bellezza, tra terreni prativi e boschivi, antiche vie del commercio e del pellegrinaggio, quindi su sentieri che nessun intervento dell'uomo può realisticamente pensare di rendere artificiosamente levigati. Una particolare attenzione va posta sugli strumenti per affrontare con consapevolezza la Rigantoca, dalla cartina del percorso ai dispositivi di protezione, come più volte ricordato nella recente campagna Io Cammino Sicuro. La Rigantoca è nata a ridosso del secondo millennio da due soci del CAI: Vittorio 'Gino' Vichi e Giuseppe 'Giuse' Burlando che ha continuato a organizzarla ogni anno in collaborazione con altri Enti e Associazioni. A loro, a tutti i volontari e ai partecipanti va il mio ringraziamento per tenere viva questa tradizione". "La Rigantoca, organizzata come ogni anno dai CAI di Sampierdarena, è un appuntamento podistico tra i più attesi del nostro territorio - dichiara il consigliere delegato del Comune di Genova alla Tutela delle Vallate - e disegna un arabesco di bellezza botanica e scenografica che testimonia l'altissimo valore ambientale delle nostre vallate unitamente alle possibilità di sviluppo. Il lavoro che come Comune di Genova stiamo facendo in questi anni per migliorare l'accessibilità dell'entroterra, attraverso la progettazione e realizzazione di nuove infrastrutture, e il potenziamento delle vie naturali di accesso alle vallate attraverso il restauro dei primi Forti e la realizzazione della Strada dei Forti, punta proprio a dare un futuro di sviluppo sostenibile al nostro territorio. Traendo spunto dalla Rigantoca il Comune di Genova, in convenzione con Regione Liguria e Città Metropolitana intende sviluppare e valorizzare un percorso che collegherà in modo permanente la neonata Strada dei Forti con il Parco Naturale Regionale dell'Antola, attraverso il panoramico crinale che dal valico di Trensasco giunge alle pendici del Monte Alpe e di seguito sull'Alta Via dei Monti Liguri, passando da Sella di Montoggio, da Crocetta d'Orero e giungendo a Casella, dove dipartono i sentieri del Parco". "Svolgendosi in un contesto di media montagna richiede ai partecipanti indispensabili caratteristiche di esperti e resistenti camminatori o corridori – aggiunge il presidente del Club Alpino Italiano di Sampierdarena Diego Leofante -, con l'abitudine a muoversi su terreni naturali e in grado di affrontare forti pendenze, dosando le proprie risorse fisiche e mentali per fare fronte a eventuali crisi che si possono presentare lungo un percorso di oltre 40 Km. Si snoda su sterrati, sentieri e mulattiere con un dislivello di circa 2.100 metri in salita e duemila metri in discesa. Per chi, invece, ritiene di non essere abbastanza allenato è prevista la Mezzarigantoca, anch'essa non agonistica e non competitiva con modalità di partecipazione libera e aperta a tutti con un percorso più breve, sostanzialmente dimezzato, ma sempre impegnativo di oltre 24 km in partenza dalla località di Avosso, frazione di Casella, salita al monte Antola e termine a Caprile. La partenza della Rigantoca domenica 9 giugno è prevista al Righi in via del Peralto 941 presso la Casetta Rossa alle 4.30 in gruppo unico, mentre la Mezzarigantoca ad Avosso nel piazzale della Chiesa alle ore 7 sempre in gruppo unico". "Prima della manifestazione la Sezione del Club Alpino Italiano di Sampierdarena – spiega il presidente del CAI Liguria Roberto Manfredi - provvede a effettuare sopralluoghi dell'intero percorso intervenendo con la pulizia dei sentieri ed eventuali ripristini, controllare la tipica segnaletica CAI/FIE integrandola con nastri colorati e cartelli orientativi. Sono dislocati sul percorso dieci punti di controllo e assistenza con il personale dell'organizzazione, collegati tra loro via telefono, mentre l'assistenza è a cura del CNSAS - Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico di Genova, che ringrazio. Una manifestazione come questa è frutto di un grande lavoro di squadra". "Diventata una delle manifestazioni simbolo nel panorama podistico/escursionistico genovese, la Rigantoca - commenta Giulio Oliveri, presidente Ente Parco dell'Antola - rappresenta una sorta di ideale trait d'union tra Genova e le Valli dell'Antola. L'occasione mi porta a ricordare l'importante funzione di presidio svolta dal Rifugio escursionistico sul Monte Antola, situato a pochi minuti di cammino dalla vetta. L'Ente Parco è al lavoro per un totale ammodernamento della struttura dal punto di vista energetico: il rifugio, infatti, completamente autonomo dal punto di vista energetico e quindi staccato dalla linea elettrica, andrà incontro, nelle prossime settimane a un importante intervento sia in termini economici che funzionali per il suo efficientamento, perseguendo sempre l'obiettivo della compatibilità ambientale e della sostenibilità nella gestione. Entro l'estate, avremo quindi una struttura in grado di sfruttare al meglio la luce del sole e di immagazzinarla in modo ottimale. Il Rifugio, che proprio in queste settimane sta ospitando numerose scolaresche che partecipano alle attività di educazione ambientale e alla sostenibilità proposte dal Parco ed è, ormai, un punto di riferimento per escursionisti e fruitori dell'Area Protetta, sarà, anche quest'anno, punto tappa e ristoro per i tanti partecipanti della Rigantoca". "Il Parco dell' Antola - conclude Roberto Costa coordinatore di Federparchi - che da 20 anni collabora con il CAI Sampierdarena all'organizzazione della Rigantoca, offre agli escursionisti circa 200 km. di percorsi nella natura in ambienti naturali fra i più suggestivi dell' Appennino Ligure; il parco è attraversato dalla Via del Mare che collega la pianura padana con la Riviera Ligure e con l'Alta Via dei Monti Liguri e di cui il percorso della Rigantoca fa parte. L'obiettivo, in sinergia con il CAI, Regione Liguria e Comune di Genova, è di identificare il percorso della Rigantoca come 'Cammino della Memoria' in ricordo di tutte le generazioni che lo hanno attraversato nei secoli con carovane di muli che trasportavano le merci fra i monti e il mare". La Rigantoca è attenta alla sostenibilità ambientale, per questo sono stati istituiti mezzi pubblici dedicati, in collaborazione con AMT, per raggiungere le partenze del Righi e di Avosso e il rientro su Genova dall'arrivo, oltre a materiale compostabile per i punti ristoro. Come per la passata edizione sono allo studio forme di collaborazione con AMIU Genova. La manifestazione gode del patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Parco Antola e CAI Liguria. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Senza identità nulla è possibile"
Diventa più che mai necessario sottolineare l'importanza di creare uno spirito identitario indispensabile per realizzare una rigenerazione urbana, che abbia le sue basi sull'inclusione anziché sulla contrapposizione.
Potremmo iniziare analizzando le caratteristiche e le peculiarità di ogni strada, rione e quartiere di Firenze, al fine di comprendere appieno l'identità della città nel suo insieme.
Dopo questa fase di analisi, si dovrebbe pensare a progetti che enfatizzino tali peculiarità e promuovano l'inclusione all'interno della comunità fiorentina, valutando tutte le ipotesi di coinvolgimento attivo dei residenti e delle parti interessate a questo processo.
Coinvolgere la comunità diventa il presupposto per rafforzare lo spirito identitario e garantire un più ampio coinvolgimento nei progetti di rigenerazione urbana.
Tra le possibili ipotesi utili per promuovere un maggiore senso di identità individuale inclusiva, il ricercare le origini dei nomi delle strade, dei rioni e dei quartieri con le rispettive originarie vocazioni diviene un affascinante modo per riscoprire la storia e l'identità di Firenze.
Integrare queste storie nelle iniziative di rigenerazione urbana aiuta a rafforzare il legame tra i residenti e il loro ambiente circostante.
Riguardo alla identificazione dei quartieri il recupero e il rafforzamento della denominazione degli stessi per colore, potrebbe essere un modo tangibile per caratterizzare e distinguere le zone della città, oltre ad evocare un'associazione con le rispettive tradizioni tipiche locali.
Il piano casa/lavoro, lavoro/casa che chiameremo "Uscio e Bottega", potrebbe sicuramente promuovere l'integrazione delle attività lavorative e residenziali all'interno della città.
Questo approccio favorirebbe uno sviluppo urbano più sostenibile e contribuirebbe a rivitalizzare le comunità locali, oltre a contenere e limitare i costi,
i disagi e l'inquinamento dovuti al pendolarismo.
È necessario pensare a iniziative specifiche per agevolare questo tipo di abbinamento tra residenza e attività lavorativa, magari offrendo opportunità di finanziamento o semplificando gli adempimenti burocratici per chi desidera aderire a questo modello.
Un piano casa mirato a sostenere coloro che svolgono attività lavorative nel centro città richiede, ovviamente, il coinvolgimento attivo dell'amministrazione comunale.
Si dovrebbero concretamente considerare iniziative per la ristrutturazione degli alloggi esistenti, piani di finanziamento integrativo per gli affitti o il supporto per l'accesso ai mutui.
Inoltre, sarebbe indispensabile valutare le modalità per facilitare l'accesso a spazi adeguati per le attività lavorative.
Questo tipo di progetto richiede un'analisi approfondita delle esigenze e delle sfide specifiche del contesto fiorentino, oltre a un piano dettagliato per l'attuazione e il finanziamento.
È assolutamente necessario un censimento dettagliato degli immobili potenzialmente idonei per il piano casa e ciò rappresenta la condizione propedeutica, il passo fondamentale.
Questo consentirebbe di valutare con precisione le risorse disponibili e le condizioni degli immobili stessi.
Inoltre, un'analisi delle persone coinvolte nelle attività lavorative svolte in centro sarebbe essenziale per comprendere appieno le esigenze della comunità e per garantire un piano efficace e adattato al contesto locale.
I dati raccolti ci fornirebbero una base solida per la progettazione e l'implementazione di iniziative mirate a sostenere coloro che vivono e lavorano nel centro di Firenze.
Per procedere con questa fase di censimento e analisi in modo efficace e partecipativo è indispensabile la stesura di un preliminare di progetto di prefattibilità per la riorganizzazione della città di Firenze, che includa i seguenti punti :
1. Valutazione del flusso turistico: Comprendere dove e quando si verificano i picchi di concentrazione dei visitatori attraverso l'analisi di dati già esistenti o la raccolta di nuovi dati.
2. Tecnologia e Gestione delle Folle: Implementare soluzioni tecnologiche, come app mobili e segnaletica intelligente, per indirizzare i flussi turistici verso aree meno congestionate, distribuendo equamente il carico di visitatori.
3. Valorizzazione dello Spazio Pubblico: Identificare e migliorare gli spazi pubblici inutilizzati o poco frequentati, trasformandoli in attrattive culturali o punti di interesse per turisti e comunità locale.
4. Miglioramento dell'Esperienza di Visita: Sviluppare contenuti digitali interattivi, come realtà aumentata o percorsi tematici, che arricchiscano la conoscenza storico-culturale di Firenze e rendano l'esperienza più immersiva.
5. Programma di Accoglienza: Formare il personale addetto al turismo e i cittadini su come accogliere e informare i turisti, enfatizzando il ruolo di ambasciatori della cultura locale.
6. Rivitalizzazione del Centro Storico: Progettare incentivi per incoraggiare i residenti a vivere nel centro storico, come agevolazioni fiscali e finanziamenti per la ristrutturazione delle abitazioni, per meglio armonizzare il rapporto tra gli ospiti temporanei della città e la popolazione locale residente.
7. Sostenibilità e Preservazione: Assicurare che ogni intervento rispetti l'integrità del patrimonio culturale e sia eco-sostenibile, per garantire un impatto ambientale e visivo minimo.
8. Collaborazione con gli Stakeholder Locali: Coinvolgere le comunità locali, gli imprenditori e le istituzioni culturali nel processo di pianificazione e decisione, per assicurare che il piano sia bilanciato e inclusivo.
9. Pianificazione e Fasi di Implementazione: Definire un piano d'azione dettagliato con fasi progressive che includano studi di impatto, progettazione d'interventi, piloti iniziali, valutazioni e regolazioni continue.
10. Monitoraggio e Feedback Continuo : Stabilire un sistema per monitorare l'efficacia delle strategie implementate e per ricevere feedback sia da parte dei turisti che dei residenti, consentendo aggiustamenti dinamici al progetto.
Questo preliminare di progetto di prefattibilità dovrebbe essere incentrato su un approccio integrato che tenga conto sia delle necessità dei turisti sia della qualità della vita dei residenti, mirando a un turismo sostenibile e a lungo termine che valorizzi e preservi l'unicità e la storicità di Firenze, Città delle Arti per antonomasia.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Credito immagine
https://contestituristici.it/chi-siamo-lidentita-personale-sta-cambiando/
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The capitalist mind can not comprehend the importance of stability,only the importance of profit and this is why capitalism miserably fails and bears the seeds of its own destruction
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🇨🇳 Il Tema della 中央经济工作会议 - Conferenza Centrale sul Lavoro Economico è stato "稳中求进", il cui significato, più volte sottolineato ed enunciato dal 领袖 è: fare progressi mantenendo la stabilità 😍
⭐️ Hanno partecipato alla Conferenza tutti i Membri del 20° Comitato Permanente dell'Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese 🚩
🐲 Il 领袖, nel suo Discorso, ha riassunto in modo esaustivo il Lavoro Economico nel 2023, legato alla Pianificazione e alla Costruzione di una Filosofia di Sviluppo di Alta Qualità, approfondendo il Tema dell'Economia Cinese, presentando le necessità del Lavoro nel 2024 💼
🇨🇳 Il Compagno Li Qiang - Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese, ha avanzato i requisiti per l'attuazione del Discorso del Presidente Xi Jinping, al fine di realizzare lo Spirito del 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese 🚩
🚩 Legato alle Cinque Caratteristiche della Modernizzazione Cinese, il Comitato Centrale del CPC è chiamato a promuovere la crescita dell'Economia Cinese, approfondendo la 改革开放 - Riforma e Apertura, intensificando il Lavoro e il Controllo dello Stato nello Sviluppo delle Forze Produttive, per espandere la domanda interna, prevenire e risolvere i problemi, e resistere alle pressioni esterne, secondo la Logica Cinese del 自力更生 - Autosufficienza e Fiducia in Se Stessi 😍
🤔 Per garantire un buon Lavoro Economico nel 2024, il Partito Comunista Cinese dovrà:
🔺Promuovere lo Sviluppo e il Progresso, mantenendo intatta la Stabilità, favorendo politiche monetarie prudenti, legate all'economia reale e al potenziamento della struttura industriale della Nazione 👍
🔺Pianificare accuratamente lo Sviluppo di Alta Qualità in ogni settore dell'Economia Cinese, tramite la 中华人民共和国国家发展和改革委员会 - l'Agenzia di Pianificazione Macro-Economica della Repubblica Popolare Cinese 👍
🔺Rafforzare il Coordinamento e la Cooperazione delle Politiche Economiche, promuovendo la Teoria Economica Cinese in Dieci Punti:
一 Stimolare l'innovazione tecnico-scientifica come principio-cardine della costruzione di un moderno sistema industriale, implementando la Strategia di Sviluppo di Alta Qualità nelle principali catene industriali manifatturiere 📊
二 Espandere la Domanda Interna, stimolando i consumi ed espandendo gli investimenti nell'economia reale, promuovendo una ripresa totale sotto ogni aspetto, focalizzandosi sull'aumento del reddito del Popolo Cinese e sull'amplificazione degli investimenti pubblici 📈
三 Approfondire la Riforma e Apertura, rafforzando sia le Aziende di Stato (SOE), operanti nei settori strategici, sia le aziende non-SOE, operanti in altri settori dell'Economia Cinese, accelerando la costruzione di un Mercato Nazionale Unificato, riducendo i costi logistici e riformando il Sistema Finanziario 💼
四 Espandere l'Apertura di Alto Livello, consolidando le relazioni commerciali con gli altri Paesi, promuovendo il Turismo in Cina e la Costruzione Congiunta della 一带一路 - Nuova Via della Seta 🤝
五 Prevenire i rischi, risolvere i problemi nei settori-chiave dell'Economia Cinese, dal mercato immobiliare, che necessita di una ristrutturazione, a questioni di debito locale, secondo i Tre Grandi Progetti 🏠
六 Persistere nel Lavoro Agricolo, promuovendo il Grande Obiettivo di Costruzione di una Potenza Agricola, al fine di garantire la Rivitalizzazione Rurale, mediante l'apporto della tecnologia come aiuto ai contadini 🌱
七 Promuovere l'Integrazione Urbano-Rurale, secondo il Principio: «lo sviluppo regionale deve essere coordinato» 💼
八 Promuovere la 促进人与自然和谐共生 - Coesistenza Armoniosa tra Uomo e Natura, lavorando con impegni affinché i cieli siano sempre azzurri, l'acqua sempre limpida e la terra sempre pura ☀️
九 Migliorare la qualità della vita delle persone, garantendo l'occupazione e rafforzando gli aiuti sociali, per garantire un maggior sostegno alla fertilità e allo sviluppo demografico 💕
十 Rafforzare l'Istruzione e l'Educazione, mantenendo una Prospettiva Scientifica nello Sviluppo dell'Economia Cinese 🇨🇳
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🇨🇳 The theme of the 中央经济工作会议 - Central Conference on Economic Work was "稳中求进", the meaning of which, repeatedly underlined and enunciated by the 领袖 is: making progress while maintaining stability 😍
⭐️ All members of the 20th Standing Committee of the Political Bureau of the Central Committee of the Communist Party of China participated in the Conference 🚩
🐲 The 领袖, in his Speech, comprehensively summarized the Economic Work in 2023, linked to the Planning and Construction of a High-Quality Development Philosophy, delving into the Theme of the Chinese Economy, presenting the needs of Work in 2024 💼
🇨🇳 Comrade Li Qiang - Prime Minister of the People's Republic of China, put forward the requirements for the implementation of President Xi Jinping's Speech, in order to realize the Spirit of the 20th National Congress of the Communist Party of China 🚩
🚩 Linked to the Five Characteristics of Chinese Modernization, the CPC Central Committee is called to promote the growth of the Chinese Economy, deepening the 改革开放 - Reform and Opening up, intensifying Work and State Control in the Development of Productive Forces, to expand internal demand, prevent and solve problems, and resist external pressures, according to the Chinese Logic of 自力更生 - Self-Sufficiency and Self-Confidence 😍
🤔 To ensure good economic work in 2024, the Chinese Communist Party will have to:
🔺Promote Development and Progress, keeping Stability intact, favoring prudent monetary policies, linked to the real economy and the strengthening of the industrial structure of the Nation 👍
🔺Accurately plan High-Quality Development in every sector of the Chinese Economy, through the 中华人民共和国国家发展和改革委员会 - the Macro-Economic Planning Agency of the People's Republic of China 👍
🔺Strengthening Coordination and Cooperation of Economic Policies, promoting the Ten-Point Chinese Economic Theory:
一 Stimulate technical-scientific innovation as a cornerstone principle of the construction of a modern industrial system, implementing the High Quality Development Strategy in the main industrial manufacturing chains 📊
二 Expand Domestic Demand, stimulating consumption and expanding investments in the real economy, promoting a total recovery in every aspect, focusing on increasing the income of the Chinese People and on the amplification of public investments 📈
三 Deepen Reform and Opening-up, strengthening both State-owned Enterprises (SOEs), operating in strategic sectors, and non-SOE companies, operating in other sectors of the Chinese Economy, accelerating the construction of a Unified National Market, reducing costs logistics and reforming the Financial System 💼
四 Expand high-level opening-up, consolidating trade relations with other countries, promoting tourism in China and joint construction of the 一带一路 - New Silk Road 🤝
五 Prevent risks, solve problems in key sectors of the Chinese economy, from the real estate market, which needs restructuring, to local debt issues, according to the Three Great Projects 🏠
六 Persist in Agricultural Work, promoting the Great Objective of Building an Agricultural Power, in order to guarantee Rural Revitalization, through the contribution of technology to help farmers 🌱
七 Promote Urban-Rural Integration, according to the Principle: «regional development must be coordinated» 💼
八 Promote 促进人与自然和谐共生 - Harmonious Coexistence between Man and Nature, working with commitments so that the skies are always blue, the water is always clear and the earth is always pure ☀️
九 Improve people's quality of life, guaranteeing employment and strengthening social assistance, to ensure greater support for fertility and demographic development 💕
十Strengthening Education and Education, Maintaining a Scientific Perspective in the Development of China's Economy 🇨🇳
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No Borders Music Festival 2023
Tutto è pronto per la XXVIII edizione del No Borders Music Festival, che da sabato 1 luglio nella natura della foresta millenaria del Tarvisiano, al confine tra Italia, Austria e Slovenia, ospiterà lmusica, natura ed enogastronomia, con Jack Johnson, Ben Harper, Baustelle, Mannarino, LP, Skunk Anansie, Mika, Benjamin Clementine, Stefano Bollani & Trilok Gurtu. Protagonista dell’ evento sarà la musica, che rifletterà lo spirito della kermesse della musica senza confini attraverso una lineup di appuntamenti con cantautori italiani e internazionali, esponenti della musica jazz e vere e proprie icone pop. Non ci saranno delimitazioni di genere musicale, appartenenza sociale o geografica, infatti al No Borders Music Festival vengono superate le barriere linguistiche, etniche, sociali e geografiche, ed valorizzata la musica come forma culturale universale tramite le esibizioni dei diversi artisti che compongono la line up. Il No Borders ha l’obiettivo di divulgare la cultura internazionale della storia locale, facendo scoprire a migliaia di visitatori, sia italiani che stranieri, alcuni dei luoghi naturalistici più incontaminati e suggestivi del comprensorio montano del Tarvisiano, come i Laghi di Fusine, l’Altopiano del Montasio, la montagna del Canin, la Foresta millenaria di Tarvisio. Uno degli obiettivi della rassegna rimane la sensibilizzazione e la sostenibilità ambientale, infatti gli organizzatori del festival sono stati i primi a promuovere l’accesso alle aree dei concerti solamente a piedi o in bicicletta. Ma il No Borders Music Festival è anche uno strumento di valorizzazione della tradizione culinaria locale infatti grazie a Ein Prosit Summer Edition 2023 è possibile sperimentare una cucina con i prodotti tradizionali della zona reinterpretati attraverso la competenza dei più rinomati chef stellati italiani, con nomi come Jacopo Ticchi (Ristorante Da Lucio), Federico Sisti (Frangente), Alessandro Negrini (Il Luogo di Aimo e Nadia), Chiara Pavan e Francesco Brutto (Venissa), Salvatore Sodano (Local), Karime Lopez e Takahiko Kondo (Gucci Osteria Firenze), Alessandro Dal Degan (La Tana Gourmet), Riccardo Gaspari (SanBrite), Michele Lazzarini (Contrada Bricconi), Alberto Toè (Horto), Arianna Consiglio (Exit Pastificio Urbano). Ad arricchire il No Borders Music Festival c’è The Natural Sound, concerti, incontri e dialoghi insieme a Cilio, Doro Gjat, Duranti, Duo Polaris ed Enrico Mosettini. L’approccio sostenibile del Festival che ha come obiettivo la riduzione dell’impronta ecologica della rassegna mette in relazione la musica dal vivo con gli aspetti culturali e naturalistici di alcune delle location di più grande prestigio del territorio del Tarvisiano tra concerti diurni, isole ecologiche per la gestione della raccolta differenziata, accesso alle location esclusivamente a piedi o in bicicletta, comunicazione digitale e gadget ecosostenibili. Read the full article
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El Tío
C’è una canzone di Naughty Boy, “La La La” (uscita nel 2013), che riprende un’antica leggenda boliviana legata a El Tío, una figura demoníaca paragonabile a un guardiano infernale o al diavolo stesso. La storia è, più o meno, questa. (Mi sono concesso una personalizzazione).
Miguel è un ragazzino di dieci anni, orfano di madre, morta durante il parto. Miguel vive a La Paz, in Bolivia, con il padre, un uomo disilluso e sconfitto dalla vita, che ha venduto la sua anima alla bottiglia.
Miguel è sordo-muto dalla nascita e, come se non bastasse, è additato dal padre come la causa di tutte le sventure della sua famiglia. La morte della moglie, la povertà, lo sfruttamento, l’alcolismo.
Miguel non ha amici, non va a scuola, è sordo-muto dalla nascita: non riesce a dialogare con gli uomini, ma riesce a sentire le voci dell’anima, le voci del dolore, della disperazione.
Un pomeriggio, mentre il padre è chissà dove a ubriacarsi, Miguel scorge dalla finestra un uomo ben vestito, con tanto di auto di lusso e autista. Ha con sé un cagnolino, un meticcio dal pelo corto. Miguel lo osserva incuriosito, fin quando l’uomo non lo nota e gli fa cenno di raggiungerlo.
L’uomo elegante riesce a entrare nella mente di Miguel, parlano attraverso una forma di telepatia. L’uomo elegante non è un mortale qualunque: è Ekeko, il dio dell’abbondanza, della ricchezza, della prosperità. Parla a Miguel di un viaggio, gli racconta una storia, gli parla del dono di riuscire a sentire le voci dell’anima, del dolore e della disperazione.
Miguel annuisce, prende con sé il cucciolo e si incammina verso sud-est.
Dopo qualche isolato, Miguel incontra un altro uomo vestito elegante, ma a differenza di Ekeko, questi ha l’abito tutto strappato e impolverato. Alcuni ragazzi gli tirano delle pietre, mentre le donne dai palazzi lo insultano a gran voce. Solo l’arrivo della polizia riesce a sedare il caos che imperversa per la strada fangosa.
L’uomo, Ramon, dice di chiamarsi Ramon, corre a nascondersi sotto un porticato. È un ex-imprenditore immobiliare, che è stato accecato dal potere dei soldi. Ha osato paragonarsi a Ekeko e, ora, si ritrova con un pugno di polvere e vessato per la sua superbia. Fa un gesto per scacciare Miguel e il piccolo Paco (così si chiamerà da questo punto in poi il cagnolino), ma quando il ragazzo parla alla sua anima addolorata e disperata, Ramon capisce che è arrivato il momento della sua redenzione.
I tre si mettono in cammino verso sud-est.
Prima di lasciare La Paz, i viaggiatori incontrano quello che noi chiameremmo vigile urbano, solo un po’ diverso. Molto diverso. Veste un’uniforme in stile carnevalesco e il suo naso è una proboscide. Luis, così si chiama, è un poliziotto corrotto, che ha fatto affari con i cartelli della droga. Ora rispecchia la miseria e la povertà di spirito della sua vita, fatta di feste, droga e lusso effimero. Anche Luis fa per scacciare i tre, ma quando il ragazzo parla alla sua anima addolorata e disperata, Luis capisce che è arrivato il momento della sua redenzione.
I quattro si mettono in cammino verso sud-est. La meta è la cittadina mineraria di Potosì, a 647 km da La Paz. Ci vogliono 136 ore per raggiungerla a piedi, circa 6 giorni di cammino.
Attraversano foreste, scalano montagne, si perdono senza una guida e finiscono per attraversare il deserto di sale di Uyuni. Di giorni, per arrivare a Potosì, ce ne mettono 15. Arrivano stremati, ma decisi ad accompagnare Miguel fino al termine del suo viaggio.
Dopo qualche ora di riposo, ripartono per un nuovo cammino, questa volta di sole 2 ore, per la miniera di Cerro Rico, la casa di El Tío, una figura demoníaca paragonabile a un guardiano infernale o al diavolo stesso. Venerato dai minatori come signore dell’oltretomba, è la causa delle sofferenze e dei dolori del mondo.
Miguel, Ramon e Luis lasciano un irrequieto Paco davanti l’ingresso della miniera, mentre si addentrano nell’oscurità. Dopo molti metri, trovano una statua terrificante, illuminata da candele. Alle spalle della statua, vi è la porta degli inferi. Miguel sente un richiamo. Si volta e, in lacrime, saluta Ramon e Luis. Ecco lo scopo del suo viaggio, il motivo della sua sofferenza e il motivo per cui riesce ad ascoltare le voci dell’anima, le voci del dolore, della disperazione: il sacrificio del bambino, per la salvezza dell’umanità.
Miguel oltrepassa la porta degli inferi e svanisce nel buio.
All’uscita dalla miniera, Ramon e Luis hanno espiato i loro peccati: possono tornare alle loro fattezze naturali e sono pronti per ricominciare a vivere. Prendono Paco e si incamminano verso casa.
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