#Sicurezza in città
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Barosini - Vice Sindaco di Alessandria: Più sicurezza e rispetto per la città, avanti così
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità.
Barosini invita ad un approccio sistemico per garantire sicurezza e civiltà, con il coinvolgimento di tutte le parti della comunità. Giovanni Barosini, Vice Sindaco di Alessandria, ha recentemente ribadito la necessità di intensificare gli sforzi per garantire una città più sicura e rispettosa delle regole. “Vi sono oggettivi segnali che si stia andando nella direzione giusta,” ha dichiarato…
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Vi svelo un segreto:
la necessità di inasprire le sanzioni al codice della strada non ha nulla a che fare con la sicurezza stradale, è infatti arcinoto che non è la durezza bensì la certezza della pena a ridurre i reati, o infrazioni che siano.
L’unica vera ragione di una tale e irragionevole riforma della normativa è consentire ai Comuni - da quasi due decenni privati di qualunque reale disponibilità finanziaria - di aumentare le entrate (e quindi sopravvivere) continuando a fare strage di multe. Tanto per capirci, solo nel 2024 le entrate per le amministrazioni locali sono state pari a 1,3 miliardi €, con incrementi variabili tra 20 e 45% su base annua nelle grandi città. Senza che vi sia, tra l’altro, alcuna trasparenza circa l’utilizzo di tali risorse da parte delle amministrazioni.
Detto in altre parole, quindi, la riforma del #NuovoCodiceDellaStrada altro non è che un provvedimento di austerità in purezza. Che scarica sui cittadini/automobilisti - specialmente quelli costretti a utilizzare spesso l’autoveicolo e/o residenti in città con trasporto pubblico da terzo mondo - i costi di mantenimento (rectius sopravvivenza) di enti locali sempre più poveri. Impoveriti cioè da politiche di tagli lineari e spending review che ne impediscono un funzionamento non dico efficiente, ma pure minimamente accettabile. Un compito che spetterebbe, almeno in teoria, allo Stato. Ma dal momento in cui vi siete bevuti la storiella che “non ci sono soldi” il resto è solo una logica conseguenza. Buon proseguimento.
Antonio Di Siena
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Ha sbagliato il prefetto di Bologna a consentire una manifestazione di 200 fascisti di CasaPound a pochi passi dalla stazione dove avvenne la strage nera del 2 agosto 1980, rifiutando la richiesta del sindaco, Matteo Lepore, di vietarla, poiché sarebbe stata percepita come una provocazione in una città democratica e antifascista. Infatti, già dal mattino di ieri, la città ha dato vita a ben tre manifestazioni con la partecipazione di migliaia di cittadini.
Nel pomeriggio, uno di questi cortei ha tentato di avvicinarsi alla piazza occupata dai neofascisti, e ne è nato uno scontro con la polizia che ha provocato alcuni feriti, seppur non gravi, da entrambe le parti.
Anziché riflettere sulla gestione assai discutibile della sicurezza e dell’ordine pubblico in una città come Bologna, Meloni, Salvini e persino Piantedosi si sono lanciati in roboanti intimidazioni contro la sinistra che organizza cortei antifascisti. In particolare, il leader della Lega ha accusato i “delinquenti rossi” di aver dato la “caccia al poliziotto”.
Poi, la destra tutta – neofascista e leghista – con i suoi deputati, come un sol uomo, ha invocato la necessità di approvare nuovi provvedimenti restrittivi per la sicurezza.
Le dichiarazioni dei governanti in materia di ordine pubblico, sicurezza e scioperi si sono fatte di giorno in giorno sempre più preoccupanti, e il ministro degli Interni non sta svolgendo quel ruolo super partes che è essenziale per la sua carica istituzionale.
D’altra parte, non dobbiamo dimenticare che Piantedosi era prefetto di Roma quando, il 9 ottobre 2021, i neofascisti diedero liberamente l’assalto alla sede della CGIL.
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🚨ALLUVIONE EMILIA ROMAGNA SCANDALO E VERGOGNA
❌ECCO IL PIANO PER METTERE IN SICUREZZA LE PERSONE: OFFRIRGLI SOLDI PER ABBANDONARE LE LORO CASE!!!!! COME USARE L' EMERGENZA PER L' AGENDA 2030
🖌SEGUIMI SUL CANALE
https://t.me/RaffaellaRegoli
⛔️E' MORTO SIMONE, 20 ANNI, E LO HA DETTO ANCHE SUO FRATELLO: NON SI PUÒ MORIRE COSÌ PERCHÉ SONO INCAPACI DI PULIRE FIUMI E TORRENTI.
⛔️E POI ECCO PERCHÉ IL CENTRO DI BOLOGNA È FINITO DOTT' ACQUA. PER FARE IL NAVIGLIO IN CITTÀ HANNO ALLAGATO TUTTO.
‼️LA MIA INTERVISTA AL SINDACO DI BOLOGNA MATTEO LEPORE‼️
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A CHE SERVE L’UNIFIL?
La storia è nota. Migliaia di profughi della Guerra dei 6 Giorni vengono accolti dalla Giordania. Ma presto si dimenticano di essere ospiti di uno Stato. Girano per le strade armati e senza documenti, organizzano posti di blocco per raccogliere non meglio specificate tasse per la causa palestinese, perquisiscono i civili giordani, cercano di convincerli ad entrare nell’OLP nonostante siano soggetti alla leva militare giordana, rivendicano la competenza dell’OLP per i reati commessi in territorio giordano. Insomma, vogliono uno Stato nello Stato.
Quando nel 1970 questi profughi armati cercano addirittura di rovesciare re Husayn, la Giordania reagisce pesantemente. È il «Settembre Nero». Scoppia una guerra civile che durerà un anno. L’OLP sdogana la pratica degli scudi umani, che causano decine di migliaia di morti tra i civili, che per i miliziani islamici sono martiri. Rimarranno uccisi circa 6 mila guerriglieri. Gli altri si rifugeranno in Libano, dove li aspettano 100 mila profughi della Nakba, che non vedono l’ora di regolare i conti con Israele.
Le fazioni palestinesi si stanziano nel sud del Libano. E incominciano a fare il tiro a segno sulle città della Galilea. Di tanto in tanto sconfinano in Israele per compiere mattanze, come quella dell’11 marzo 1978, in cui muoiono 37 cittadini israeliani, tra cui 13 bambini.
Israele non resta a guardare. Il 14 marzo 30 mila soldati dell’IDF invadono il Libano ricacciando in una settimana l’OLP al di là del fiume Leonte, perdendo soltanto 20 uomini contro i 1000 dell’OLP, oltre a 3000 civili. In pochi giorni si riunisce il Consiglio di Sicurezza ONU, che emana la Risoluzione n. 425, con cui viene intimato ad Israele di ritirarsi, perché a calmare le acque ci penserà appunto l’UNIFIL, la Forza Multinazionale.
Questo UNIFIL, oltre ad assistere la popolazione civile, ha il compito di aiutare il Libano a ristabilire la propria sovranità, calpestata dai gruppi palestinesi che utilizzano il sud per lanciare attacchi a Israele. E dovrà coadiuvarlo nel disarmo delle milizie palestinesi. Il Consiglio di Sicurezza vuole che Israele se ne torni a casa, ma tra la linea blu e il fiume Leonte non dovrà rimanere neppure un Fedayyn con una scacciacani.
Israele si ritira. Ma sia l’esercito del Libano che l’UNIFIL non combinano nulla, a parte fare la guardia ai cedri millenari. Cacciate dall’IDF, nel giro di un anno le milizie palestinesi si ripresentano nel sud più agguerrite che mai. Nel frattempo Komeini è salito al potere ed è nata la sanguinosa Hezbollah, che riprende lo sport preferito dei guerriglieri islamici: i razzi verso la Galilea. Tanto che Israele è costretto nel 1982 a invadere ancora.
Sarà sempre la stessa storia, con ulteriore replica nel 2006. Da quasi mezzo secolo, nel rispetto delle decisioni del Consiglio di Sicurezza, ogni volta Israele lascia il Libano attendendo invano la bonifica proclamata dall’ONU, ossia il disarmo completo di ogni gruppo armato nel sud. Le successive quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza continuano a rimanere lettera morta.
Israele ha appena invaso per la quarta volta il Libano nel tentativo di sbaragliare Hezbollah, foraggiato dall’Iran che gli manda armi attraverso la Siria, sotto lo sguardo non troppo severo proprio di quelli dell’UNIFIL, che in tutti questi anni hanno visto sotto il naso spuntare come funghi kilometri di tunnel come quelli di Gaza. Ora Hezbollah, secondo una tecnica ormai collaudata, si è ritirata a ridosso della forza multinazionale, sulla quale Israele, visti i precedenti, ripone ben poca fiducia. Ma volendo chiudere i conti con il Partito di Dio una volta per tutte, Israele sta entrando in un pesante conflitto con la forza multinazionale, che non vuole saperne di andarsene, almeno per ora.
Ma se l’UNIFIL è stato inviato nel sud del Libano dal Consiglio di Sicurezza ONU per disarmare qualsiasi milizia ostile a Israele, visti i fallimenti dell’ultimo mezzo secolo, per quale motivo Israele non dovrebbe esigere che l’UNIFIL svolga il compito per cui è stato creato? «Se non ci pensate voi, ci pensiamo noi» avrebbe detto Herzl Halevi, capo di stato maggiore dell’esercito israeliano.
Antonello Tomanelli.
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“contraflow driving without control” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram) Erano circa le undici di una mattina come molte altre. Con la testardaggine di chi è convinto di sfidare il destino potendolo battere, Raymon pedalava senza mani, nel senso opposto a quello di marcia, mentre il suo volto esprimeva una smodata sicurezza.
Ogni pedalata era un atto di puro coraggio, un inno alla vulnerabilità di chi decide di andare alla deriva senza mappe.
Le automobili che lo sfioravano suonavano il clacson, ma lui continuava la sua sciocca cavalcata, come se la sua visione distorta del mondo lo proteggesse da ogni pericolo.
Si infilò in un vicolo all'ombra, dove la luce stessa pareva troppo timida per seguirlo.
Chissà se in quel momento, mentre il suono di una sirena di un'ambulanza si faceva sempre più vicino, Raymon capì l'assurdità delle sue scelte. La vita, come una strada al crepuscolo, non fa sconti a chi trascura il buon senso per inseguire una libertà priva di significato.
La città, con le sue strade illuminate come palcoscenici e gli angoli in ombra a fare da sipario all'ordinarietà, assisteva impotente alla tragedia di un uomo. Convinto di attraversare indenne l'oscurità, finì per smarrirsi per sempre nella sua stessa incoscienza.
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Dear RAI, I tengo an idea.
A grand idea.
I credev, dopo la suspension of Noos and the success of Temptation Island, che we tutt'nnoi avessimo touch the found. Si il "found", il fondo pe' capisse.
Ma after avery visto la ceremony of the 2024 Olympics Games in Paris, agg' compreso che non c'é end al bad gusto.
Ora, torniamo alla mia great idea. (si legge "aidea" come "aigor")
Perché non metti on the air Temptatio Insulam next year?
Is fyco. (Si legge "is faico")
- Spiegazione:
Alberto Angela sarebbe conduttore, tentatore e narratore.
- Località:
Necropoli di Tarquinia / Lupanare di Pompei / catacombe di Priscilla e Colosseo /l'isola di Procida con i proci in piena prociaggine / città di Troi@ dove le troiane troiano / isola di Lesbo / isola di Creta
- Svolgimento:
Alcune coppie dovranno dimostrare il loro vero amore. (Per la cultura)
Verranno separate le coppie. Gli uomini andranno nelle lupanare di Pompei dove ci saranno le poppee, invece le donne nel Colosseo dove ci saranno i gladiatori. Quelli con il mirmillone assai pronunciato.
In qualsiasi momento un membro di una coppia può, tramite piccione viaggiatore, richiedere il falò dell'oracolo di Delfi.
Qui, alla presenza di Alberto Angela, la coppia si confronterà.
Se entrambi decideranno di mettersi alla prova, per sicurezza, l'uomo verrà mandato a Troi@ ("Ciao Penelope, vado a Troi@" -cit.; "Ma che pe' davero? E me lasci sola co' sti Proci?" -cit.), mentre la donna andrà a Cnosso dove c'è il Minotauro dotato. In un labirinto arredato con molto gusto da Arianna. Carinissimo, proprio... vorresti non uscirne più.
Se resisteranno alle tentazioni, ma sarà un'Odissea riuscirci, la coppia si ricongiungerà e usciranno di scena su una biga phiga che sfila senza sfiga in mezzo alla folla nel Circo Massimo.
Se la coppia non resisterà, l'uomo andrà a scontare le Forche Caudine a Procida con in Proci, la donna finirà sull'isola di Lesbo, indossando l'originale cintura di castità della Regina di Francia Caterina de' Medici, deve Saffo e le saffiche scrivono poesie e testi delle canzoni trap tutto il giorno.
-Finale:
Alla fine vincerà chi, tra le coppie riuscirà a dire correttamente, davanti ad Alberto Angela, i nomi de:
- i 7 re di Roma
- i 7 colli di Roma
- i 7 nani
- le 10 piaghe d'Egitto
- le 3 tentazioni di Cristo
- le 5 dita del piede sinistro
- le 5 Terre
Bonus: ripetere il nome dell'antico dio Maya "K'ukulk'an" in dialetto calabrese, guardandosi negli occhi senza ridere.
Dear RAI, what do you pens di questa my idea?
Is verry faiga second me.
Non ce ne sarebbe for anyone, all concorenza spazzata street (via).
Pensacete, think about it, atriment we're all cornut.
With love.
p.s. la scritta "Temptatio Insulam" non è grammaticamente corretta, sarebbe stato più giusto "Insula Tentationis", ma la prima scritta, seppur errata, assomiglia di più alla scritta originale di Temptation Island. ☺
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faccio questo post perché è da un anno a questa parte che noto che sta prendendo piede una fobia sociale, che riguarda il camminare da soli di notte
lavoro in emergenza, prendo chiamate da una regione intera, con anche qualche città abbastanza popolosa
so che la mia esperienza non fa statistica, ma lavoro da tre anni e ho risposto a circa 150mila chiamate, di ogni tipo, ad ogni ora del giorno e della notte, quindi ho un po' di informazioni dirette su quello che accade per strada, da cui ho dedotto quanto segue:
la violenza nelle strade è rara ed è legata ai furti e alle aggressioni fra uomini, per spaccio o futili motivi (risse, alcol, parcheggi, etc)
la violenza sulle donne, sempre nelle strade, è rara, lo stupro (per fortuna) ancora di più
il pericolo di aggressione o di violenza sessuale per le donne è nelle case, con i mariti/fidanzati o i famigliari, o alle feste, a causa di amici e conoscenti
discorso a parte, invece, per le molestie, che ho la sensazione che accadano, ma che non vengano "denunciate" (nel senso che chi subisce tali molestie non ci chiama per segnalarle), quindi non so effettivamente quanto siano più o meno frequenti
con questo non voglio dire che sia sicuro camminare di notte da soli, né che dobbiate farlo a cuor leggero
è giusto e sacrosanto che ci sia prevenzione e attenzione e che si chieda maggiore sicurezza
ma
la situazione è meno tragica rispetto a quello che appare leggendo i social o guardando i media
(p.s. questo discorso non si applica alle metropoli o città tanto tanto grandi, e soprattutto non si applica alla vostra regione, perché ogni territorio è diverso)
(p.s.s. mi rendo conto che la percezione del pericolo sia questione diversa al pericolo in sé, l'obiettivo di questo post non è minimizzare ciò che accade o che avvertiamo, ma provare a tranquillizare)
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Avdiivka è sempre più vicina al collasso. Gli ucraini arretrano di continuo. La caduta di quella città atterrisce media e politici italiani quindi è vietato parlarne. Non a caso, nessuno spiega la sua importanza, persino maggiore di Bakhmut. I media italiani coprivano la battaglia di Bakhmut perché pensavano che gli ucraini avrebbero trionfato. Nel caso di Avdiivka, non hanno mai avuto speranze. Perché spiegare l’importanza di Avdiivka se i russi sono destinanti a conquistarla? Perché seguire la battaglia di Avdiivka se i combattimenti mostrano che i russi sono sovrastanti rispetto agli ucraini? L’informazione in Italia sulla politica internazionale funziona così. Come avevo detto: “Per ogni proiettile della Nato che l’Ucraina lancerà contro la Russia, la Russia lancerà dieci proiettili contro l’Ucraina”. Previsione sotto forma di regolarità empirica. E così è stato.
Avdiivka è un’ulteriore conferma del fallimento delle politiche di Biden e di Ursula von der Leyen in Ucraina basate sullo scontro all’ultimo sangue con la Russia nella convinzione che l’esercito ucraino avrebbe sottomesso quello russo. Se la Russia ha perso la prima guerra cecena (1994-1996) perché non può perdere con l’Ucraina? Perché da allora ad oggi, cioè tra Eltsin e Putin, la Russia si è ripresa. Ora che è a tutti evidente che l’Ucraina ha perso la guerra, Biden scarica la colpa sui repubblicani, mentre i complottisti del Corriere della Sera se la prendeno con i presunti “putiniani” che tramano nell’oscurità. Non c’è niente di oscuro, è tutto molto chiaro: l’Occidente ha mandato un popolo al massacro per (…)
Il mio nuovo editoriale. Grazie a tutti gli abbonati a sicurezza internazionale.
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⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
https://www.instagram.com › reel
Silvia Sardone | 🟥 Il Pd trova la brillante idea di scendere in piazza contro il ddl sicurezza e dunque a difesa dei delinquenti. 😭 😭
Il PD riesce sempre a stare dalla parte sbagliata e non perde occasione per dimostrarsi come il partito più anti popolare e il più fedele servo dell'Unione europea anche quando questa va contro gli interessi dell' Italia.... È un partito pieno di contraddizioni e di confusione, con una leader che dice tutto e il contrario di tutto, un partito che ignora volutamente quello che succede in Italia; anche se evidente, parla di sensazione o addirittura nega l'esistenza di problemi come la dilagante e pesante insicurezza in tutte le città italiane ad opera di immigrati che delinquono, spacciano, rubano, rapinano, accoltellano, occupano case, stuprano e vagano senza meta ormai in tutto il Belpaese, diventato il Bruttopaese grazie a questo enorme degrado.
Un riformismo e progressismo (??) mai riusciti, un leaderismo che non ha lasciato traccia. Il Partito Democratico sconta tutti i suoi problemi, storici, e genetici. Forse è proprio il caso di lasciar perdere, di fermarsi e finire qui il lavoro o l'esperienza di un partito che forse non è mai nato, perché pieno di contraddizioni e contrapposizioni interne.
Rosy Bindi il 1 ott 2022 diceva apertamente che il partito non ha più senso, un'idea che condividono in molti nell'area intellettuale di riferimento.
Per salvare il Pd, diceva la ex presidente del Pd Rosy Bindi, bisogna «essere tutti pronti a mettersi a disposizione, fino allo scioglimento dell'esistente, per costruire un campo progressista coinvolgendo quelle realtà sociali che già interpretano il cambiamento e non trovano rappresentanza politica».
⚠️Il DDL SICUREZZA del governo Meloni risponde ad una forte e imponente richiesta di legalità, sicurezza e giustizia da parte della stragrande maggioranza degli italiani che non si sentono più sicuri né in casa né fuori. Altro che norme liberticide di cui parlano Elly Schlein e compagni di sinistra !⬇️⬇️ Leggi qui sotto ⬇️⬇️⚠️
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C’è un mondo vecchio, fondato sullo sfruttamento della natura madre, sul disordine della natura umana, sulla certezza che di sacro non vi sia nulla. Io rispondo che tutto è divino e intoccabile: e più sacri di ogni cosa sono le sorgenti, le nubi, i boschi e i loro piccoli abitanti. E l’uomo non può trasformare questo splendore in scatolame e merce, ma deve vivere e essere felice con altri sistemi, d’intelligenza e di pace, accanto a queste forze celesti. Che queste sono le guerre perdute per pura cupidigia: i paesi senza più boschi e torrenti, e le città senza più bambini amati e vecchi sereni, e donne al disopra dell’utile. Io auspico un mondo innocente. So che è impossibile, perché una volta, in tempi senza tempo e fuori dalla nostra possibilità di storicizzare e ricordare, l’anima dell’uomo perse una guerra. Qui mi aiuta Milton, e tutto ciò che ho appreso dalla letteratura della visione e della severità. Vivere non significa consumare, e il corpo umano non è un luogo di privilegi. Tutto è corpo, e ogni corpo deve assolvere un dovere, se non vuole essere nullificato; deve avere una finalità, che si manifesta nell’obbedienza alle grandi leggi del respiro personale, e del respiro di tutti gli altri viventi. E queste leggi, che sono la solidarietà con tutta la vita vivente, non possono essere trascurate. Noi, oggi, temiamo la guerra e l’atomica. Ma chi perde ogni giorno il suo respiro e la sua felicità, per consentire alle grandi maggioranze umane un estremo abuso di respiro e di felicità fondati sulla distruzione planetaria dei muti e dei deboli – che sono tutte le altre specie -, può forse temere la fine di tutto? Quando la pace e il diritto non saranno solo per una parte dei viventi, e non vorranno dire solo la felicità e il diritto di una parte, e il consumo spietato di tutto il resto, solo allora, quando anche la pace del fiume e dell’uccello sarà possibile, saranno possibili, facili come un sorriso, anche la pace e la vera sicurezza dell’uomo.
Anna Maria Ortese, "Corpo celeste", Adelphi, Milano 1997
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Sinergia fra Carabinieri e Polizia Locale per la sicurezza urbana. Alessandria: Controlli mirati e operazioni congiunte per garantire il rispetto delle normative
Alessandria – Un esempio di cooperazione per la sicurezza cittadina
Alessandria – Un esempio di cooperazione per la sicurezza cittadina Nel cuore di Alessandria, la collaborazione tra Carabinieri e Polizia Locale continua a rafforzarsi attraverso un’azione sinergica volta a garantire la sicurezza urbana. Nella giornata di ieri, il centro città è stato teatro di un’importante operazione congiunta che ha visto coinvolte quattro pattuglie dei Carabinieri e…
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Ho chiesto a Chat GPT come la tirannide dovrebbe eliminare il veicolo privato . La risposta
Se fossi una tirannide e volessi eliminare il veicolo privato senza far accorgere le persone del piano,
dovrei procedere in modo sottile e graduale, in modo che le persone non si sentano minacciate e non si ribellino. Ecco come potrei agire:
### 1. Introduzione di politiche che sembrano vantaggiose - Migliorare i mezzi pubblici: Investire in infrastrutture di trasporto pubblico come metropolitane, tram e autobus, facendole sembrare più convenienti e moderne rispetto al veicolo privato. L'idea sarebbe quella di rendere i mezzi pubblici più efficienti, economici e accessibili, creando un'alternativa apparentemente vantaggiosa. - Progetti ecologici e "green": Promuovere la sostenibilità e l'uso di veicoli pubblici elettrici come parte di un impegno per l'ambiente, facendo credere che l'eliminazione delle auto private sia una necessità per il bene del pianeta.
### 2. Manipolazione economica - Tasse e tariffe elevate: Introdurre imposte indirette sulle auto, come aumenti nelle tasse di registrazione, assicurazioni e carburante. Iniziare con incrementi piccoli e graduali, in modo che le persone non si ribellino immediatamente. - ZTL e restrizioni di traffico: Imposizione di zone a traffico limitato nelle città, dove è difficile per i veicoli privati accedere. Questo potrebbe essere giustificato da motivi ambientali, ma alla lunga sarebbe una misura che spingerebbe le persone a non voler usare più il loro veicolo.
### 3. Tecnologia e monitoraggio - Incentivare la tecnologia per il controllo del traffico: Installare telecamere e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico in modo che sembri una questione di sicurezza. I dati raccolti potrebbero essere utilizzati per limitare l'accesso delle auto private in determinate aree o per multare comportamenti considerati non conformi, come l'inquinamento. - Sistemi di pagamento elettronico e tracciamento: Creare sistemi di pagamento che siano obbligatori e che incentivino le persone a usare solo i mezzi pubblici (per esempio, "carte del trasporto pubblico" che monitorano il movimento dei cittadini).
### 4. Modificare la mentalità pubblica - Educazione e propaganda: Usare i media e la cultura popolare per far passare il messaggio che l'auto privata è ormai obsoleta, inquinante e poco efficiente. Potrei promuovere l'idea che il trasporto pubblico è la scelta più intelligente e responsabile. - Glamorizzare alternative: Creare una narrazione che dipinge l'auto privata come qualcosa di antiquato o addirittura egoistico, mentre il trasporto pubblico o condiviso viene descritto come una scelta più moderna, altruista e civile.
### 5. Sostituire l'auto privata con alternative controllabili - Promozione di veicoli condivisi e a noleggio: Offrire incentivi per utilizzare car-sharing, bici e scooter elettrici, che possono essere monitorati e controllati, rendendo l'auto privata meno necessaria. Anche il trasporto pubblico potrebbe essere incentivato con soluzioni digitali, come app di mobilità integrata. - Rendere l'auto privata meno conveniente: Introdurre tecnologie che rendano più difficile possedere o utilizzare un'auto privata, come l'obbligo di dispositivi elettronici che tracciano i veicoli o costringono a pagare in modo dinamico per l'uso di strade e parcheggi.
### 6. Manipolare l'offerta di auto - Restrizione nell'offerta di nuove auto private: Utilizzare leggi e regolamenti che rendano difficile o costoso l'acquisto di nuove auto private, limitando le vendite di auto tradizionali a favore di modelli elettrici che possano essere meglio controllati o monitorati. - Controllo sulla produzione e distribuzione: Creare incentivi per le case automobilistiche affinché sviluppino solo determinati tipi di veicoli, come veicoli elettrici o condivisi, limitando la scelta dell'utente.
### 7. Controllo dei tempi di utilizzo - Limitazione dell'uso durante determinati orari: Implementare sistemi che limitano l'uso di auto private durante le ore notturne.
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oggi pensavo che non vado a Roma da anni e vorrei tornarci 1) per mangiare la carbonara e 2) per farmi un giro, ma sono terrorizzata dall' andarci da sola (cioè proprio andare in giro da sola tipo scendere a Tiburtina e poi andare in stazione da sola e poi prendere la metro mi mette ansia non tanto perché 100% mi perderei ma per i possibili "disturbatori" o malintenzionati che potrebbero esserci). Che strazio essere paranoica.
Quest'estate a Madrid ho esplorato la città da sola senza la benché minima preoccupazione sulla mia sicurezza, ma a Roma e Milano non ci riesco.
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Sì, Gentiloni, non ci fidiamo di voi. Avete svenduto il nostro Paese e la nostra sovranità alle élite globaliste e alla finanza multinazionale. Ci state portando alla guerra mondiale, impoverendo la classe lavoratrice ed il ceto medio. Attaccando la sicurezza delle nostre città, favorendo l’immigrazione selvaggia per diminuire i diritti, i salari, le pensioni, la sanità e lo stato sociale. Ora, con la vostra politica woke, vorreste anche cancellare la nostra identità e e la nostra storia. Potrete anche chiudere tutti i mezzi di comunicazione ed obbligarci ad un solo canale televisivo ed un solo giornale. Non cambierà nulla: perché la verità sarà sempre e solo il contrario di quello che dite voi.
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Michele Francione, direttore operativo di Bit, un’altra azienda presente in molte città italiane, ha spiegato che l’80 per cento di chi noleggia un monopattino è un cliente occasionale, che prende il mezzo all’ultimo minuto, magari perché non ce ne sono altri disponibili. Per questo è impensabile che le persone se lo portino da casa: «Se l’utente è consapevole di rischiare fino a 400 euro di multa e non ha il casco dietro preferirà non prendere il mezzo. La domanda calerà a picco e ci saranno ripercussioni su fatturati e posti di lavoro».
Le aziende che noleggiano monopattini sostengono inoltre che l’obbligo del casco non ridurrà gli incidenti. In Israele, dove l’obbligo esiste già dal 2011, il numero degli incidenti non è calato, mentre l’utilizzo si è molto ridotto. Non è possibile fare confronti con paesi europei perché l’Italia è il primo a introdurre l’obbligo. Studi commissionati dalle associazioni che rappresentano le aziende stimano che ci sarà un calo dell’utilizzo del 40 per cento con picchi fino al 70 per cento. Le conseguenze economiche sarebbero notevoli: c’è il rischio che molte decidano di lasciare l’Italia per concentrarsi su altri paesi, con una perdita tra 1.200 e 3.000 posti di lavoro.
Già nel 2021 il governo aveva introdotto nuove regole per aumentare la sicurezza di chi si sposta in monopattino. Era stata ridotta la velocità massima dei mezzi da 25 a 20 chilometri orari, mentre nelle aree pedonali il limite era stato confermato a 6 chilometri orari. Era stato introdotto l’obbligo di indicatori luminosi per le frecce e gli stop, oltre alle luci già necessarie. Per quanto riguarda i monopattini a noleggio, il decreto aveva introdotto l’obbligo di scattare una fotografia per dimostrare la correttezza del parcheggio, una funzione già prevista dalla maggior parte dei servizi di noleggio. Negli ultimi anni quasi tutte le aziende si sono dotate di mezzi più stabili e con freni migliori proprio per ridurre il rischio di incidenti.
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