#sostenersi
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Non conta chi ti conosce da più tempo, ma chi ti vede davvero, ti ascolta, ti capisce, ti sostiene, ti tranquillizza quando ti fai troppe paranoie, ti fa sentire libero e al sicuro e ti ama anche nei giorni in cui ti sembra di non meritartelo.
#pensieri#parole#frasi tumblr#frasi belle#citazioni#cuore#frasi amore#citazione tumblr#frasi pensieri#ascoltare#capirsi#sostenersi#writers on tumblr#poets on tumblr
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Negli anni ho imparato a stare bene anche nella solitudine, spesso mio malgrado. Ho scoperto di essere una persona sì, introversa, ma non asociale (come invece venivo sistematicamente tacciata in passato). Ho scoperto di poter dare tanto nel rapporto con gli altri, eppure spesso mi scontro con una realtà spiacevole. Per quanto io mi renda disponibile e propositiva, non sempre questo risulta sufficiente per gettare le basi di un rapporto, perché di fatto le cose si fanno in due. Io giuro che lo so questo, però certe volte mi sento davvero sola. Vorrei davvero tanto almeno un'amicizia sincera, ma mi rendo conto di avere solo delle conoscenze o al massimo delle amicizie superficiali. E lo so che le persone vanno e vengono, che bisogna bastare a se stessi... A volte rivedo la piccola me del passato, quella che veniva sempre scelta per ultima quando si faceva squadra, che rimaneva a casa perché non la invitava nessuno, che festeggiava il compleanno da sola, che camminava dietro alle altre ragazze in gruppo durante le uscite... E a volte mi sento di nuovo come lei, quasi come se la sua immagine mi si sovrapponesse. Anche 20 anni dopo, rivivo quei momenti e mi sento abbandonata, messa da parte, scartata, non abbastanza.
E per carità, lo so che magari questo non ha nemmeno a che fare con me, che non serve farsene una colpa, ma quelle sensazioni ti si cuciono addosso. Quelle ferite non guariscono forse mai del tutto ed in certi momenti bruciano davvero tanto.
Quindi, proprio perché credo fortemente nel potere terapeutico del gruppo e dei rapporti sani - anche se forse suona tipo gesto disperato - se qualcun* dovesse sentirsi come mi sento io, sentitevi liber* di scrivermi o di commentare/rebloggare. Magari proviamoci a creare una rete, insieme.
#solitudine#amicizia#rete sociale#gruppo#mutuo aiuto#sostenersi#aiutarsi#fare amicizia#abbattere i muri#connessione#unione#relazioni#nuove conoscenze#amor proprio#confini#relazioni sane#speranza
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https://twitter.com/MaxNerozzi/status/1634118103591182337?t=Z2_T928ZtIznmZvz1kGj8w&s=19
Dai, dita incrociate 🤞
#posta#mi consola il fatto che non sia uscito in lacrime come la prima volta e sia uscito senza sostenersi al paramedico
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A Manuel e Simone
Chi non vi ha seguiti sin dalla prima stagione non potrà capire l'amaro e la delusione che ha lasciato questa seconda stagione a tantissimi di noi. Non può capire quanto amore abbiamo visto nei vostri occhi sin da quella scena meravigliosa in cui Manuel ha tatuato il braccio di Simone, che porterà per sempre un segno di Manuel, il primo amore, sulla pelle. Non può comprendere la paura che abbiamo visto negli occhi di Simone quando ha capito che non era vero che non era capace di amare, perché si era innamorato di uno come lui. Perché si era innamorato di Manuel, un ragazzo che, nonostante gli errori, ha permesso a Simone di dire che innamorarsi è una delle cose più belle del mondo. Un ragazzo spaventato dall'amore che Simone poteva dargli, perché non era abituato a sentirsi amato se non da sua madre, non era abituato a qualcuno che pensasse che lui vale. E questa paura l'ha portato a fare tanti sbagli, ma nonostante tutto ha sempre fatto in modo di proteggere Simone, perché lui è il suo "più amore", perché con lui "è diverso". La paura non li ha separati e li ha resi l'uno il porto sicuro dell'altro. E loro sono poi diventati il porto sicuro di tante persone, di chi sperava di vedere finalmente una degna rappresentazione della bisessualità o di chi, semplicemente, grazie a loro ha ritrovato una passione, qualcosa che lo smuovesse in un periodo buio, o ha trovato degli amici veri. Vedere loro, leggere i commenti e i meme sulla loro storia mi hanno salvata dal baratro dell'apatia in cui ero caduta in quel periodo. Vorrei tanto poter dire "Non prendertela, è solo una serie", ma purtroppo non è così, perché loro e Un professore hanno significato tanto per me.
E invece, dopo le prime puntate che ci avevano tanto fatto sperare tra gelosie, sguardi, un continuo cercarsi e sostenersi reciproco, tutto sembra essere crollato. Simone per un po' è rimasto un personaggio piatto col solo scopo di stare dietro a Mimmo. Manuel, invece, stava avendo la bellissima storia del padre e la sorella ritrovati. Poi il nostro Simone è tornato con la malattia di Dante, mentre Manuel è stato massacrato con la trama del rapimento di Lilli e il suo essere bloccato in una relazione che volevano far passare per grande storia d'amore, ma in realtà è stata solo tossica.
È questo che ci meritavamo?
Manuel dimenticato da Anita, Dante e Simone mentre affrontava DA SOLO il dolore causato da una verità taciuta per 18 anni? Manuel preso dai sensi di colpa per aver accidentalmente messo nei guai una ragazza, che però non fa che sminuirlo e non si preoccupa nemmeno di come sta?
Simone che a lungo ha dovuto affrontare il dolore per la malattia del padre DA SOLO?
Manuel e Simone che avevano una storia già scritta, Manuel che aveva un percorso che sembrava già pronto e che invece, non si sa per quale motivo, sembrano aver voluto dare a Mimmo (introdotto forzatamente, portando a un buco di trama enorme) creando, tra l'altro, continui parallelismi con la trama dei Manuel e Simone della prima stagione?
Eppure quelle poche scene che ci sono state di Manuel e Simone insieme, anche se durate pochissimi secondi come se avessero paura di farceli vedere (certo, che senso avrebbe far vedere che ti stanno privando di una cosa così grande?) sono riuscite a farmi emozionare più di qualsiasi altra interazione avuta dai loro personaggi.
Non riuscirò mai a farmene niente di qualsiasi altra coppia quando so che avremmo potuto avere loro, Manuel e Simone. Perché loro dovevano essere i nostri Pol e Bruno. Ma sembrano essersi dimenticati di Pol.
Spero solo che questo non sia davvero un addio. Vi amerò sempre, in tutti gli universi. E anche voi vi amerete in tutti gli universi, anche se in questo non avranno il coraggio di mostrarcelo.
Non vi lascio, va bene? Non vi lascio perché vi voglio bene.
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Non pensare se non ai bisogni fisici, estraniarsi, sostenersi in un limbo di pace, fare le cose una alla volta come i sim
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Signori giurati, onorevole pubblico, vi pongo una domanda.
Dopo un rapporto lungo e turbolento, due persone che in qualche modo mantengano i rapporti e continuino sporadicamente a frequentarsi, senza alcuna apparente complicazione sentimentale e tensione sessuale, possono definirsi amici? E soprattutto se uno dei due di tanto in tanto torni alla carica perché vorrebbe riallacciare un rapporto con l’altro, il quale, pur desiderandolo in maniera silenziosa, memore dei diversi disastri, mantenga l’equilibrio ed il punto, ecco Signori della Corte, questi due possono definirsi ancora amici?
A mio modestissimo parere: No! Tutto possono definirsi tranne che amici, soprattutto se questa affermazione, nel costante sforzo del mantenere il punto, venga ribadita più e più volte, negli anni. Il grado di confidenza e complicità tra i due, la capacità di sostenersi nei momenti difficili, tradiscono ben altro: una affettuosa relazione sentimentale (brava amica mia che hai trovato la giusta definizione) basata su un sentimento ben complesso e profondo, costruita su un equilibrio delicato e fragile, interconnessa da lacci e lacciuoli sentimentali di vario genere, da pensieri nascosti e parole sospese. Un rapporto che va, Signori miei, necessariamente oltre il sentimento di amicizia. Un legame che non riesce a sostanziarsi nella forma ma che resta quello che è: un legame sentimentale, diverso, maturo, ma pur sempre un legame.
Che i due, intanto cerchino di colmare vuoti e affetti, che provino a guardarsi intorno, soprattutto andare avanti, cercare di sciogliere quei lacci, scavalcare quel legame, provarlo a normalizzarlo per poter sopravvivere e iniziare altro, non declassano comunque quel loro anomalo rapporto in amicizia, col tutto il sacro rispetto per l’amicizia e quel che comporta. Quel loro rapporto, speciale, resta un vero e proprio legame che è tutto, ripeto, tutto fuorché un’amicizia.
Signori giurati, se qualcuno di voi, dopo questa inutile e apparentemente essenziale spiegazione, non è d’accordo alzi la mano, parli adesso, controdeduca o scelga il silenzio. Se, invece, la cosa per Voi è assodata, chiedo… chiedo come si possa immaginare di sentirsi esclamare “ma io pensavo fosse un’amicizia!” dopo che si è annunciato di star voltando pagina (scelta sacrosanta ed insindacabile) e restando sbalorditi se l’altro, pur accettando suo malgrado la notizia (non è che avesse potuto far altro, quanto meno per puro spirito di galanteria, e né accampare diritti e pretese) dopo un breve attimo di accondiscendenza e felicitazioni sincere, avesse avuto quel tanto di giustificato mancamento, perché nel frattempo si sia sentito investito da una notizia che, seppur attesa, ha avuto la medesima proporzione e massa di un autoarticolato lanciato a folle corsa contro a un muro, e col guidatore ubriaco e in preda all’estasi?
Per quanto il convenuto, qui presente, si sia potuto preparare all’evento, naturale, giusto e sacrosanto e in fondo atteso anche per sé, quella parte di sé, che é rimasta silenziosamente legata e desiderosa di ben altri sviluppi, accuserà inevitabilmente il colpo, si accascerà seppur silenziosamente, si contrarrà su sé stessa, accartocciandosi in malo modo, ma signorilmente protestando al colpo di accetta, si accetta, mannaia, inferto dall’altro, con il sotteso scopo di quietare la propria coscienza e non perché, in nome di un’amicizia inesistente, si sia voluto annunciare un lieto evento, che potesse essere ben accolto invece da un amico sincero e leale. É vero, si lo ammettiamo, l’idiota, seduto qui dinanzi alla Corte, mi si passi il termine, idiota!, ha avuto ben due anni di offerte non sottintese di avance dall’altro, due anni per ritornare sui passi di stupido ferito (sì, si sentiva ferito e tradito per i fatti ben noti e su cui non vorremmo ritornare) invece di mantenere il punto, per lui, a sua discolpa, l’unica vera arma per mantenere quel minimo di distanza, di equilibrio, per sentirsi al sicuro da altri possibili disastri feriti. Ma giustamente di inutili attese si muore di inedia, e due anni sono lunghi da gestire ed assimilare. Si, convengo (i mormorii in aula non fanno che avvalorare la tesi) che il mio assistito resti un povero idiota, ma, a sua discolpa, forse solo un evento catastrofico e finale di tale portata, l’annuncio/TIR, poteva molto tardivamente scuotere soggetti così coriacei e orgogliosi.
Signori miei, allora questo è il vero nodo della questione, il modo con cui cui si sono dipanati ed incagliati contestualmente questi 43 giorni di scritture e parole. All’idiota, qui presente e di cui chiederò a breve l’infermità mentale, non si è comunicato la vincita di una lotteria o un avanzamento di carriera. Bensì, e qui voglio la vostra piena attenzione, é stato comunicato la fine di un ciclo, la chiusura di un libro, l’inizio di un lungo lutto da elaborare, che solo il tempo potrà sciogliere o per stanchezza o per accettazione.
Per cui mi rimetto a voi, signori della Corte. Se pensiate che io abbia torto infliggetegli la giusta pena. Ma se giudicate che il reo di sola idiozia non abbia commesso altro reato che se non quello di aver amato, cercando di difendere inutilmente se stessi, allora abbiate pietà di lui perché la pena se l’é abbondantemente autoinflitta e sarà per lui un lungo e doloroso calvario.
Grazie, ho concluso.
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Voglio davvero aiutare gli altri o lo faccio per me?
Chi ha "bisogno" di aiutare gli altri
è il primo ad aver necessità di essere aiutato!
Ricordatevelo sempre.
Un Terapista od Operatore,
è sempre carico di suo,
se ha bisogno di un paziente o cliente per ricaricarsi,
significa che si nutre dell'energia della persona che sta sotto e di conseguenza ha già creato un legame di dipendenza,
e l'unica cosa che farà è attirare a se persone dello stesso grado di disfunzione.
Quindi ciò che andrete a fare è alimentare le vostre ferite con la convinzione di aiutare,
e questo è un aspetto narcisistico del proprio io non visto.
Aiuto perché così sto bene.
No!
Io sostengo il prossimo perchè così divene consapevole,
dando loro un mezzo concreto per sostenersi
e lo faccio quando ho esperienza e
la certezza che lo sto facendo per il suo bene e non prettamente per alzare i miei livelli di serotonina
e per abbassare quelli del cortisolo.
Un operatore o terapista consapevoli realmente,
non hanno nessità di aiutare il prossimo
perchè poi "mi fa stare bene",
lo fa per vocazione.
Stare accanto alle persone non è un gioco è passione,
è impegno,
è sacrificio,
studio,
è bellezza,
è armonia,
è amare senza volere dall'altro,
come lo è quando si dipinge, si canta, si balla, si cucina cucina e tanto altro...
so li fa per amore profondo alla serenità.
È una forma d'arte d'espressione dei veri curatori,
per sanare prima la mente, il cuore, il corpo e solo in fine per poi arrivare all'anima.
Riflettete
Michela Ciampana
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"Io non voglio chiedere niente a nessuno. Guarda, quello proprio non riesce a rendersi indipendente"
Riflettevo su alcune frasi che spesso sento, o che spesso dico. Riflettevo sul senso stesso del realizzarsi e rendersi autonomi, del lavorare e guadagnare.
In tanti ci sforziamo per studiare, trovare un lavoro, comprare macchina, casa, cercare qualcuno con cui stare, convivere, fare figli. Sembra che l'obiettivo ultimo sia fare figli.
Penso sia più bello vivere al fianco delle persone, creare un legame e volergli bene. È questo che rende il tempo come tempo di qualità.
Quindi ritorna anche un po' il concetto delle famiglie non di sangue, quelle famiglie nelle quali si condivide un tetto, ci si aiuta vicendevolmente, si lavora non per mettere soldi da parte ma per aiutarsi a sostenersi, senza grandi pretese, senza altri bisogni indotti, quello di andare chissà dove, comprare chissà cosa.
A volte penso a come sarebbe vivere in una casa con persone alle quali voglio bene, cercare il mio posto nel mondo facendo coincidere valori, stimoli, sogni (che spesso sono quelli per il bene del mondo e degli altri e non per un bisogno egoistico di avere sempre di più). Forse è così che poi può nascere una famiglia, si incontra qualcuno a cui si vuole bene quando ci si sente già bene mentale, si sente il bisogno di stare insieme a questa persona più tempo possibile perché si condivide tutto, prima di tutto il modo di pensare. Ecco che poi può venire la voglia di mettere al mondo qualcuno.
Dunque comprarsi la macchina diventa una necessità per muoversi e non l'obiettivo di felicità. E fare figli diventa la ciliegina sulla torta, quando già si ha tutto, e non il contrario, che il figlio diventa tutto quando in mano non si ha niente.
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sto aspettando responso da un colloquio e sto pregando qualsiasi divinità per un po' di fortuna. ho la nausea da tre giorni.
qualche giorno fa ero così in ansia che ho vomitato la colazione e mi veniva da piangere fortissimo.
provo ancora un sacco di rabbia dentro di me e vorrei disfarmene, farla fuori tutta, buttarla nel primo cestino per la strada, perché non la voglio più.
rileggo i primi messaggi che ci mandavamo io e Lucrezia e mi viene da piangere. eravamo così fiduciose, romantiche, desiderose di stare insieme. è così pesante stare insieme e sostenersi sempre, è così pesante quando non c'è mai niente che vada davvero bene.
tra poco più di un mese ci sarà l'anniversario più triste della mia vita.
mi sento così tanto stanca da così tanti anni da non ricordarmi minimamente come stessi "prima".
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Ti ricordi quando ci facevi mille domande, quando volevi conoscere l’albero genealogico delle persone con cui uscivamo per evitare che frequentassimo gente di “merda”, per paura che potessimo prendere strade sbagliate, e pensa un po’? Sei diventato tutto ciò che un tempo criticavi: una persona inutile, e non so più chi tu sia diventato.
Ti sei mai chiesto perché ho smesso di parlarti, perché tutte le volte che esco ho una paura fottuta di incontrarti? O perché non ho più voluto passare del tempo con te? Te lo dico io: NO!
Non hai mai fatto i conti con te stesso, non ti sei mai guardato allo specchio, messo una mano sul petto facendo un mea culpa e dicendo: forse sto sbagliando i modi, I TONI, le parole, parole che spesso mi hanno fatto sentire il nulla.
Non hai mai fatto un passo indietro, non hai mai provato a rimediare, non ti sei mai scusato, e non puoi capire quanto abbia fatto male!
Ti punto il dito? Si, e probabilmente sbaglio anche io. Ti sono stata accanto, anche se per poco, ma ci ho provato e mi hai stremata, e per quanto potessi capire il tuo dolore, per quanto potessi giustificare le tue azioni, niente potrà perdonare il tuo modo di merda di averci trattato.
Vengo criticata, dagli altri e spesso anche da me stessa, per non aver fatto abbastanza, per non aver lottato, per aver preso scelte difficili, poi però penso che non hai fatto niente nemmeno per salvaguardarci.
Quando vedo gli altri papà e figlia, avere quel rapporto che tanto desidero, tenersi per mano, abbracciarsi, sostenersi, piangere insieme, quando vedo quei papà con gli occhi pieni d’orgoglio per le proprie figlie, mi si stringe il cuore, perché tu papà, non hai mai apprezzato nulla, hai sempre criticato le nostre scelte, perfino il nostro modo di pensare pensavi fosse sbagliato. Vedo figlie parlare dei propri papà come fossero supereroi, ed io cos’ho da raccontare papà? Forse non del tutto niente, ma quel poco riesce a farmi capire che non ti ho vissuto abbastanza, o quanto meno non come avrei voluto.
Credevo di meritarlo un padre, invece ho un vuoto incolmabile, e per quanto amore io possa ricevere, avrei voluto anche quel genere di amore, da un padre degno di essere chiamato tale, un amore di cui tutti parlano, il Primo Vero Amore, e probabilmente lo sarai stato, quando ero più piccola, non lo so, non lo ricordo. Ma con le mie mancanze ci sto facendo ancora i conti, una sto cercando di elaborarla, e l’altra invece rimarrà per sempre, perché anche se ci sei, non sei presente. E la cosa più brutta penso sia il fatto che non ti voglio, ti rifiuto, non ti desidero più averti accanto perché so che non cambierai.
A volte mi manchi, altre, invece, ripenso a tutto ciò che è stato e mi passa..
Spero tu possa trovare la tua strada, e che tu possa liberarti dal male che sei diventato.
Ciao “papà”,
abbi cura di te.
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Il problema è che la società trasmette degli ideali e dei valori completamente sbagliati.
Nella società conta fin troppo l'apparire e fin troppo poco l'essere.
Conta troppo la bellezza dell'aspetto fisico e troppo poco la bellezza interiore.
Conta troppo l'essere superiori agli altri piuttosto che essere tutti sullo stesso piano.
Conta troppo la competizione, il dover trattare male gli altri e cercare solo i loro difetti, per affossarli il più possibile.
E invece conta troppo poco il cercare i loro pregi, il sostenersi a vicenda, il vivere la vita non come una costante sfida in qualsiasi cosa si faccia, ma come un viaggio da arricchire di meraviglia grazieanche agli altri.
- romyy999
#frasi mie#frasi tumblr#frasi belle#frasi verità#frasi vivere#frasi vita#frasi vere#frasi società#società#veri valori#ideali#apparire#essere
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China is building a better future while the imperialists try to destroy the present, and we know the capitalists will not win because an order without future will die in the present
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ I QUATTRO PRINCIPI (四项原则) DELLA CINA PER LA COSTRUZIONE DI UNA COMUNITÀ DAL FUTURO CONDIVISO ⚠️
🇨🇳 Nella maestosa Xi'an, capoluogo della splendida Provincia dello Shaanxi, si è tenuto il Vertice Cina - Asia Centrale, dove il Presidente Xi Jinping ha proposto Quattro Principi (四项原则) per la costruzione di una Comunità dal Futuro Condiviso (命运共同体) 💕
❤️ Ricordando l'Annuncio Congiunto sull'edificazione di un Futuro Condiviso tra la Repubblica Popolare e i Paesi dell'Asia Centrale, al Vertice dell'anno precedente, per commemorare il 30° Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra i Paesi, il Presidente Cinese ha dichiarato che la 命运共同体 è una Scelta Storica che presenta un Futuro Luminoso per il Popolo Cinese e i Popoli dell'Asia Centrale, e che - per costruire un solido Futuro Condiviso, è necessario aderire a Quattro Principi:
一 Assistenza Reciproca, elevando il Concetto "互助", ovvero "aiutarsi a vicenda", il che si riflette in:
⭐️ Sostenersi a vicenda in maniera inequivocabile su Questioni riguardanti la Sovranità, l'Integrità Territoriale e l'Indipendenza 💕
⭐️ Sostenere la Dignità di ogni Paese, rispettando la sua Cultura 💕
⭐️ Sostenere il Percorso di Sviluppo scelto costruito sulle Condizioni Materiali del proprio Paese 🤝
二 Sviluppo Comune, costruito sulla Cooperazione nell'ambito della Nuova Via della Seta, che andrà a toccare ogni settore dell'Economia, dal Commercio all'Energia, dal Sistema dei Trasporti alla Produzione Industriale, per garantire una riduzione della povertà in tutta l'Asia 🤝
⭐️ Sviluppo Comune e Progresso Comune, per giungere alla Prosperità Comune (共同富裕), concetto citato dal Presidente Cinese, apparso per la prima volta nel 1953, in un'opera del Presidente Mao Zedong 🚩
三 Sicurezza Universale, costruita sull'Iniziativa di Sicurezza Globale, avanzata dal Partito Comunista Cinese, per resistere congiuntamente ai tentativi di forze esterne - principalmente Occidentali - di interferire negli Affari Interni dei Paesi, e di istigare rivoluzioni colorate ⚔️
🤝 Lavorare congiuntamente per sradicare il Terrorismo, il Separatismo e l'Estremismo, per garantire una Pace duratura, in quanto «La Pace è come l'Aria e il Sole, è appena percettibile quando ne traiamo beneficio, ma nessuno di noi può vivere senza di essa» 🕊
四 Amicizia Eterna, elevando il Concetto di "友谊", attuando l'Iniziativa Cinese per portare avanti la Tradizionale Amicizia dei Paesi, la condivisione di esperienza in materia di governance, l'approfondimento tra Culture e la costruzione di solide fondamenta per un'Amicizia indistruttibile tra il Popolo Cinese e i Popoli dell'Asia Centrale, per costruire Unità, Armonia e Affinità 💕
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⚠️ CHINA'S FOUR PRINCIPLES (四项原则) FOR BUILDING A COMMUNITY WITH A SHARED FUTURE ⚠️
🇨🇳 The China - Central Asia Summit was held in majestic Xi'an, the capital of the splendid Shaanxi Province, where President Xi Jinping proposed Four Principles (四项原则) for building a Community with a Shared Future (命运共同体) 💕
❤️ Recalling the Joint Announcement on Building a Shared Future between the People's Republic and Central Asian Countries, at the Summit of the previous year, to commemorate the 30th Anniversary of Diplomatic Relations between the Countries, the Chinese President said that命运共同体 is a Historic Choice that presents a Bright Future for the Chinese People and the Peoples of Central Asia, and that - to build a solid Shared Future, it is necessary to adhere to Four Principles:
一 Mutual Assistance, elevating the Concept "互助", or "helping each other", which is reflected in:
⭐️ Support each other unequivocally on Sovereignty, Territorial Integrity and Independence Issues 💕
⭐️ Supporting the dignity of every country, respecting its culture 💕
⭐️ Support the chosen Development Path built on the Material Conditions of your country 🤝
二 Common Development, built on Cooperation within the framework of the New Silk Road, which will touch every sector of the Economy, from Commerce to Energy, from the Transport System to Industrial Production, to guarantee a reduction of poverty throughout the Asia 🤝
⭐️ Common Development and Common Progress, to reach Common Prosperity (共同富裕), a concept mentioned by the Chinese President, which appeared for the first time in 1953, in a work by Chairman Mao Zedong 🚩
三 Universal Security, built on the Global Security Initiative, advanced by the Communist Party of China, to jointly resist the attempts of external - mainly Western - forces to interfere in the internal affairs of countries, and to instigate color revolutions ⚔️
🤝 Work jointly to eradicate Terrorism, Separatism and Extremism, to ensure lasting Peace, as «Peace is like the Air and the Sun, it is barely noticeable when we benefit from it, but none of us can live without it of it» 🕊
四 Eternal Friendship, elevating the Concept of "友谊", implementing the Chinese Initiative to carry forward the Traditional Friendship of Countries, sharing governance experience, cross-cultural insight, and building a solid foundation for Friendship indestructible between the Chinese People and the Peoples of Central Asia, to build Unity, Harmony and Affinity 💕
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Fuardo e la benzina solida
L'uomo che inventò la benzina solida.
Se non fosse perchè tutto vero la storia sembrerebbe una fantasia neanche particolarmente riuscita.
La benzina solida nasce dalla mente di Gaetano Fuardo nato a Piazza Armerina nel 1878, brillante studente resta orfano in giovane età, continuò gli studi grazie a un lascito di uno zio e a borse di studio acquisite per meriti.
Si laureò a Milano in ingegneria chimica. Sposò Gerli Clelia Anna che morì a causa di un tumore pochi anni dopo, la morte improvvisa della moglie che aveva sposato nonostante gli ostacoli che aveva frapposto la di lei famiglia che lo riteneva un cacciatore di dote, lo destabilizzarono definitivamente.
Si gettò forsennatamente negli studi, aveva avuto da sempre l'idea di realizzare benzina solida e questo divenne il suo unico scopo nella vita.
Durante la prima guerra mondiale fu ufficiale di fanteria.
Vedere aerei esplodere a causa del carburante liquido lo spinse ancora di più nella strada di trovare un metodo per la solidificazione della benzina.
Fuardo cerca la formula per portare la benzina dallo stato liquido a quello solido, trasformandola in una sostanza gelatinosa es pugnosa.
Con un semplice apparecchio, sempre inventato da Fuardo, la si può facilmente riportare allo stato liquido e usarla come carburante.
Non diventa solubile e, anzi,può galleggiare come sughero senza inquinare le acque. Non ha bisogno di petroliere per essere trasportata.
Non prende fuoco, può essere stoccata in casse come pacchetti di zucchero.
In Italia non trovava grande credito ma all'estero si cominciò a valutare l'importanza di una tale invenzione.
Nel 1920 emigrò in Francia dove un'industria si era offerta di permettergli di continuare gli studi sulla sua trovata.
Alla fine degli anni trenta è in Inghilterra, gli venne offerto un contratto per la cessione esclusiva del suo brevetto non accettò e preferì ritornare in Italia.
Fece quindi domanda per lasciare l'Inghilterra ma il permesso non gli fu accordato per motivi di sicurezza nazionale .
Pertanto il Servizio Informazioni Militare italiano organizzò il rapimento dello scienziato. Fuardo fu prelevato di sera e portato nei Paesi Bassi.
Mussolini praticamente lo consegnò come regalo a Hitler che gli costruì uno stabilimento apposito nella regione della Vestfalia per la produzione della benzina solida.
Nel 1944 escono le prime tonnellate del prodotto, Hitler lo chiamava almeno due volte al giorno per sollecitare i progressi, pochi giorni l'effettiva messa in funzione della fabbrica, i servizi segreti inglesi (forse su segnalazione dello stesso Fuardo) individuarono la struttura e la fecero saltare in aria, le carte e i progetti finirono invece negli Stati Uniti che iniziarono a costruire 2 strutture copie della fabbrica nazista, chiuse poi nel 1952 a causa delle pressioni della lobby del petrolio.
Ma era chiaro che l'invenzione del siciliano funzionasse, furono allora nel 52 i servizi segreti francesi a contattare il piazzese che stipula un contratto per la fornitura di un grosso quantitativo di benzina solida col governo transalpino.
La Francia, era impegnata nella Guerra d'Indocina necessitava di rifornire le proprie truppe assediate di benzina .
I primi duecento metri cubi vennero trasportati per via aerea in Indocina, dal dicembre '53 al marzo '54, per rifornire dal cielo il presidio francese di Dien Bien Phu nel Tonchino. è un successo strabiliante. La benzina funziona e regge benissimo alla prova del fuoco.
Il governo francese però pretestuosamente disdice il contratto con Fuardo accusandolo di ritardi nelle forniture (gli eredi riceveranno un lauto rimborso a sanare le false accuse).
Nel 53 subisce un attentato che lo porta in fin di vita, gli vengono rubati borsa con i documenti segreti della benzina solida, viene lasciato a terra con un femore rotto.
La situazione psicologica di Fuardo diviene grave, teme attentati in ogni angolo, le sue carte sono sparite e inoltre non ha più di che sostenersi.
Finirà di vivere povero e paranoico nel 1962 a 84 anni in un ospizio della Ciociaria (ma verrà tumulato a Piazza Armerina), quando raccontava di Hitler, di Churchill e di Mussolini che se lo contendevano lo prendevano per folle.
La benzina solida invece finisce nel dimenticatoio vuoi per la forte opposizione delle lobby petrolifere che come già citato imposero la fine delle produzioni americane, vuoi pure per le modifiche di produzione che avrebbe imposto, a cui il sistema petrolifero è refrattario, pare che comunque in formula 1 qualcuno della Ferrari alla fine degli anni 80 abbia ripescato l'idea del Fuardo utilizzandola proficuamente, ma di questo non abbiamo certezza.
Probabilmente se avesse presentato la sua invenzione in un luogo diverso dall'ottusa Italia fascista e se avesse avuto una mentalità più “imprenditoriale” la storia degli ultimi 100 anni sarebbe stata diversa.
Fonti : Il giallo della benzina solida di Salvatore Cosentino ; repubblica. It :- un libro ricostruisce la storia dell' inventore di piazza armerina che brevettò il carburante solido di Tano Gullo; rainews. It; wikipedia. com
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VIVO DOPO 6 GIORNI TRA LE LAMIERE DEL SUO PICKUP
Intrappolato per quasi una settimana tra le lamiere del suo camion dopo un incidente, è sopravvissuto bevendo acqua piovana.
Il 27enne Matthew Reum stava viaggiando in direzione ovest sull’interstatale nella contea di Porter, a circa 155 miglia a nord-ovest da Indianapolis, nello Stato dell’Indiana, quando è uscito dalla carreggiata ed è finito in un fosso, il camion si è poi ribaltato in un torrente, sotto un ponte. L’autista è rimasto bloccato all’interno del veicolo e non è stato in grado di chiamare i soccorsi. Le autorità, che stimano che l’incidente sia avvenuto intorno al 20 dicembre e che il giovane fino al 27 dicembre quando due pescatori hanno scoperto il veicolo con l’uomo moribondo all’interno. I due uomini pensavano che Matthew fosse morto ma quando lo hanno toccato si è girato verso di loro. “Ha girato la testa e ha iniziato a parlare” ha dichiarato Mario Garcia, uno dei due pescatori. “Si riusciva a malapena a capire cosa fosse”, racconta descrivendo i rottami del pick-up: “Era completamente maciullato”.
L’automobilista è stato portato d’urgenza in elicottero in ospedale, dove le sue ferite sono state valutate come serie ma non a rischio di sopravvivenza, il giovane ha dovuto subire l’amputazione di una gamba ma è vivo. La sopravvivenza di Reum durante il suo intrappolamento è stata attribuita a condizioni meteorologiche più calde della media, che gli hanno permesso di sostenersi con l’acqua piovana” ha spiegato il sergente Glen Fifield, della polizia di stato dell’Indiana.
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Fonte: Daily Express US; Daily News
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L'amore non è possessione. L'amore è rispetto, libertà, sostenersi a vicenda... Non questo.
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È inverno sull'isola, il freddo rapisce le storie di sole.
Le donne sono tristi, Floreana.
A poco a poco le nuove sementi attecchirono nei campi; ma le vecchie querce, dominatrici dei pascoli, piantate là da tempo imnemore, non vollero dividerli e non scostarono i loro rami per far passare il sole. I semi germogliarono ugualmente, aiutati dall'acqua e dai raggi di sole che riuscivano a farsi strada comunque attraverso i folti rami. Minuscoli, pazienti, i semi attesero che i loro frutti prendessero forma. La terra è grande; il loro sogno era di poterla abitare e la sera, stanchi, di essere protetti dagli alberi.
Non successe.
Alcuni semi, trasformati in piante da frutto, si svilupparono tanto in altezza che, non trovando rami cui sostenersi, dovettero ripiegarsi su se stessi, incurvandosi, costretti a divenire cespugli ingarbugliati e non slanciati rampicanti. Le querce, ritte e nerborute, non ebbero la generosità di ospitarli. Stettero a guardarli un pò intimorite, indecise: perché li vedevano crescere da soli, selvaggi, forti, fitti, verdi di giorno e rossi di sera. Nessuno si prese cura di loro.
Le querce non li vollero: stanno diventando troppo alti, ci tolgono il sole! Ma quelli crebbero e non si incontrarono mai; c'era sole a sufficienza per tutti, ma le querce non l'avevano capito.
La quercia più grande, millenaria e immortale, ferma al suo posto, maestosa, si chiedeva che cosa avesse perso mentre osservava confusa quelle sementi che non volevano crescere da sole ma accanto a lei.
La quercia rimase sola.
Le sementi tristi.
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