#somigliare
Explore tagged Tumblr posts
Text
“Fino a quando uno squillo sul telefono ti farà trasalire, una somiglianza per la strada ti sbatterà il cuore in gola, un profumo ti farà voltare, non potrai affermare di aver dimenticato.”
— Paola Felice
#squillo#telefono#trasalire#somigliare#strada#cuore#frasi cuore#gola#profumo#voltare#girare#affermare#dimenticare#dimenticato#frasi e citazioni#frasi tumblr#frasi#paola felice
128 notes
·
View notes
Text
"Mi tormentava, il fatto che nessuno mi somigliava e io non somigliavo a nessuno "Io sono solo, e loro sono tutti" pensavo, e mi mettevo a riflettere." Fëdor Dostoevskij
#cit#citazione#citazioni tumblr#frasi#frasi tumblr#fedor dostoevskij#tormentare#nessuno#somigliare#solo#tutti#pensare#riflettere
5 notes
·
View notes
Text
Giovedì,11 gennaio
Ore 14:45
Voglio pensare che quella persona che mi ha tagliato la strada somigliasse a te ma nella mia incoscienza credo che quella persona fossi proprio tu che in un certo senso stavi passando sulla mia strada per incontrarmi anche se non ti sei mai girato a guardarmi.
-la ragazza dal cuore nero♡
5 notes
·
View notes
Text
9 notes
·
View notes
Text
L'𝗮𝘁𝗲𝗶𝘀𝗺𝗼 non è una religione: se nessuno subisse un indottrinamento religioso (una violenza psicologica costante e continuativa), tutti avremmo un cervello capace di distinguere ciò che è reale da ciò che è inventato; sono gli uomini a immaginare dio a propria somiglianza: ecco perché di "dio" ne esistono di svariati, decaduti e ancora in voga, tutti differenti, ma tutti ridicoli allo stesso modo, come le persone che li inventano e li invocano.
L'ateismo è ciò che ti rende libero dal dogma e dal fanatismo.
Non esistono prove, evidenze scientifiche, né di un dio immanente, né trascendente, né antropomorfo, né teriomorfo.
Non esistono evidenze di una vita che non finisca con la morte, né prove dell'esistenza dell'anima, di un aldilà dopo la morte: dio non esiste.
Se devo credere a qualcosa ("fede"), vuol dire che quella questione, oggettivamente, non è vera.
Anche se ripetuta continuamente, una menzogna, una superstizione, restano sempre una menzogna, una superstizione.
L'agnostico è definibile come colui che, posto davanti ad un test a crocette, segna tutte le risposte: una persona che dice "si" a tutti, per non contrariare nessuno - e questa non è affatto una posizione scientifica, ma morale: anche lui è un credente, della specie "ipocrita".
#ateismo#libero#dogma#fanatismo#religione#indottrinamento#indottrinamento religioso#violenza#violenza psicologica#cervello#reale#immaginare#dio#somigliare#ridicolo#inventare#invocare#dio non esiste#prove#evidenze#menzogna#superstizione#ripetere#credere#immanente#trascendente#anima#aldilà#agnostico#credente
1 note
·
View note
Text
(niente mi farà cambiare idea sul fatto che si sono liberati di Suella perché gli faceva fare brutta figura —della serie, "Sì diamo la colpa ai migranti, ma non in modo così evidente")
1 note
·
View note
Text
L'HA DETTO VERAMENTE
Non voglio somigliare a quei blogger che mettono il succo della storia dopo sei pagine per trattenerti a lungo sul loro sito. Riporto subito l'assurda frase che mi ha lasciato di stucco. È una dichiarazione attribuita a Salvini dopo l'attentato a Trump: «Spero che questo serva a qualcuno che semina parole di odio contro le destre, i fascisti, i razzisti».
Ho visto che tanta gente ne parlava sui social network.
Ma all'inizio ho dubitato.
Sì, cara persona immaginaria con una vasta e inspiegabile conoscenza dei miei post, hai perfettamente ragione: lo scetticismo mi è capitato in altre occasioni e ne ho anche discusso, ma questa volta ho dubitato con veemenza inaudita, credimi. Però non voglio farti preoccupare: non nutro speranze sul fatto che Salvini abbia qualcosa di umano. Ho avuto dubbi per l'incredibile stupidità della frase pronunciata dal ministro, che rappresenta una confessione in piena regola, un'autodenuncia senza filtri, senza espressioni edulcorate, senza alcun tentativo di dissimulazione.
Sì, ho sopravvalutato Salvini. Ho pensato a fake news ben confezionate.
E allora ho cercato conferme sul web. Ho trovato notizie di agenzia: Ansa, Adnkronos. E c'erano quelle esatte parole che poi ho ritrovato in tanti articoli. Sul Manifesto, tanto per cominciare. Ma già immagino l'obiezione di tanta gente: sono comunisti, ce l'hanno con Salvini, farebbero qualsiasi cosa per metterlo in cattiva luce. E allora le mie ricerche non si sono fermate.
Ho trovato un riferimento a quelle parole in una vignetta di Makkox. Ma anche qui immagino le proteste: è la sinistra radical chic di Propaganda Live, non è affidabile.
Le stesse considerazioni dubbiose possono essere rivolte a Fanpage, in teoria.
Ma ne parla anche il Sole24Ore. E qui la sinistra e il comunismo mi sembrano distanti anni luce. Il Sole24Ore riporta stralci di un piccolo monologo di Salvini. Ci sono le affermazioni incriminate.
Poi ho trovato filmati diffusi su Twitter.
Pensate che io mi sia fidato dei filmati? Certo che no. I video che circolavano sul web sembravano riferiti al TG1, il principale megafono governativo dopo Bruno Vespa. E allora mi sono detto: «Mi resta una sola cosa da fare». Ho pensato a una mossa estrema, pericolosa, temeraria, autolesionista: guardare il TG1 su RaiPlay.
Le date dei tweet mi hanno subito indirizzato sulla strada giusta: l'edizione del mattino. Meno male. Guardare più di un telegiornale di destra è troppo per il mio fragile equilibrio psicofisico. Ho trovato la fonte con un solo tentativo. 14 luglio 2024: edizione delle ore 7.00.
Potete verificare anche voi. Non si tratta di un deepfake, anche perché Salvini non ha smentito. Non ha mica detto: «Al Tg1 c'era un impostore».
Non è l'opera di sintetizzatore vocale basato su un'intelligenza artificiale.
Salvini, raggiunto al telefono, ha detto realmente quelle cose, con seriosa gravità, con placida sicurezza, con atteggiamento da saggio della montagna. Senza rendersi conto di nulla. Senza intravedere l'inquietante corollario delle sue parole.
Bisogna accettarlo. È il paese in cui viviamo. È Salvini. È la realtà.
[L'Ideota]
39 notes
·
View notes
Text
Bisogna somigliare all’arte senza somigliare a nessuna opera.
Joseph Joubert
41 notes
·
View notes
Text
Avrei molta voglia di sapere cosa stai facendo, come va la tua vita, come stai tu? Ma poi penso che siamo solo abituati a sentirci a sapere queste cose perché non siamo più una coppia da tanto tempo, siamo sconosciuti che si siedono vicini al cinema, che condividono un pasto caldo ed alle volte un letto. Due i cui nomi vengono accoppiati dagli altri ma sempre per abitudine. Andare a vivere insieme dicevi. Come coinquilini forse avrebbe funzionato se l'obbiettivo era quello di renderci infelici. Le differenze abissali tra noi forse non sono mai state colmate. Forse ci siamo scelti per questo: entrambi siamo persone a cui vorremmo somigliare, uno con un senso dell'umorismo spiccato ed alta socialità, l'altra con un alta formazione e multitasking. Ma se ci conoscessimo ora, ci sceglieremo ancora?
22 notes
·
View notes
Text
“Bisogna somigliarsi un po' per comprendersi, ma bisogna essere un po' differenti per amarsi.”
— Paul Géraldy
#somigliare#comprendersi#bisogno#differenze#amarsi#frasi tumblr#frasi#frasi e citazioni#Paul Géraldy
44 notes
·
View notes
Text
C'È BISOGNO DI MERAVIGLIA
Credo ci sia bisogno di meraviglia, non intendo quella della natura, dei paesaggi incantevoli, tramonti affascinanti, cieli stellati e aurore boreali, che pur rallegrano l'anima ma più semplicemente di gesti quotidiani che conciliano con la serenità dell'essere umano.
C'è bisogno di meraviglia nell'empatia tra le persone, ritrovare quella fiducia che abbiamo perso. Comprendere le lacrime dei bambini, degli anziani fragili, dei giovani silenziosi, facoltà che sono proprie dell'essere umano. Ci stiamo abituando a parlare con voci automatiche, riempire moduli digitali che mortificano l'esistenza, abbiamo affidato agli algoritmi il ruolo di comprendere le nostre esigenze, come mangiare cibo preconfezionato all'uso immediato.
Il peggio che ci può capitare è una solitudine forzata, l'apatia nei gesti quotidiani, come la rassegnazione che ci prende quando tutto sembra o debba ricominciare daccapo e la soluzione non è mai a portata di mano.
Si corre verso l'intelligenza artificiale come richiamati da una luce stupefacente che promette un futuro brillante. Noi e i nostri dati, elaborati in sintesi veloci da algoritmi senz'anima e vomitate da milioni di piccoli monitor e tutto sarà a portata di mano, ma tutto in poche mani, tutto quello che aspetti ti arriverà sul cellulare, magari con un drone che piove dal cielo, da un'auto teleguidata, tutto deciso e definito nella totale assenza dell'umanità, noi usati solo come cliente finale, un numero ad uso e consumo per le prossime multinazionali.
Ma che meraviglia questo futuro che non mi meraviglia per niente, niente che possa somigliare ad un essere umano che ti guarda negli occhi e ti chiede: "come stai?"
@ilpianistasultetto
69 notes
·
View notes
Text
(...) l’Italia prima del boom che potrebbe somigliare, se non stiamo attenti, all’Italia dopo il green.
C’è l’Italia (ma tutto il mondo era così) prima della meccanizzazione agricola. Ci sono tanti contadini che faticano nei campi. Ci sono picconatori (il quadro di Guttuso, il mio preferito), zappatori (il quadro di Migneco), vangatori (i quadri di Bernasconi, Pirandello, Soffici), mietitrici (il quadro di Bartolini)... Belle tele e brutte vite: calli alle mani, schiene spaccate, vecchiaie precoci...
Fosse stata organizzata a Forlì, la Cop28, prima di parlare contro le emissioni di gas serra i relatori avrebbero potuto vedere come si lavorava prima delle macchine agricole che emettono gas serra. E decidere di tacere.
sempre grandissimo Camillo Langone contro i sedicenti aristo-woke, in realtà burosauri all'aristocrazia attratti non dalla nobiltà ma dal neoschiavismo sfruttatore, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2023/12/01/news/i-relatori-della-cop28-dovrebbero-andare-a-vedere-la-collezione-verzocchi-a-forli--5964967/
60 notes
·
View notes
Text
IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
12 notes
·
View notes
Text
La felicità è l’unico sentimento in cui rimane traccia nella nostra labile memoria,e a volte vi lascia un segno talmente profondo da somigliare a una ferita
Irene Nemiroski
52 notes
·
View notes
Text
Quando tu avrai un passato, Yvonne, ti accorgerai che cosa curiosa che è. Prima di tutto, ce ne sono angoli interi, di frane: dove non c'è più niente. Altrove erbacce che sono cresciute a casaccio, e non ci si capisce più niente neppure lì. E poi ci sono posti che ci sembrano così belli che uno se li rivernicia tutti gli anni, una volta d'un colore, una volta d'un altro. E lì la cosa finisce per non somigliare più per niente a quella che era. Senza contare quello che uno ha creduto molto semplicemente e senza mistero quando è successo, e che poi anni dopo si scopre che non è tanto chiaro come sembrava, così come alle volte tu passi tutti i giorni davanti a un'affare qualunque senza farci caso e poi tutt'a un tratto te ne accorgi. Raymond Queneau - Quando avrai un passato
18 notes
·
View notes
Text
ALLEGRIA
So cosa state pensando: «Ora che il tizio autoproclamatosi "L'Ideota" ha scoperto l'esistenza di un simpatico coinquilino noto come Linfoma Non Hodgkin, la sua pagina non è più satirica ma un diario su visite, esami e terapie?».
La risposta è un categorico e monumentale NO.
Mi capita di parlare dei fatti miei, e mi capiterà ancora, anche perché nel mio piccolo ho una linea editoriale abbastanza chiara: non voglio somigliare a uno di quei raccoglitori impersonali di fotomontaggi presi qua e là, in cui sembra che dietro non ci sia un essere umano ma una sorta di bot spargi-meme.
E poi scrivo qui anche per distrarmi. Voglio continuare a immergermi nei temi allegri che ho trattato in passato, come Lega, Fratelli d'Italia, intolleranza, quanto fa schifo Vannacci, finta sinistra, capitalismo, sfruttamento, imperialismo, intolleranza, ingiustizie, gente che "non sono fascista ma", gente che "il fascismo degli antifascisti", depressione, disagio, autocommiserazione, repressione poliziesca, dittature, colonialismo, probabilità di estinzione del genere umano, gente che merita di essere odiata, ho già detto che Vannacci fa schifo?
Va bene, lo ammetto: non ho mai parlato di temi allegri. L'elenco parla chiaro.
Sono uno spirito affine a Mercoledì Addams, la bambina cupa e vestita di nero che dice: "Non sono gaia". Nemmeno io lo sono.
Se volete allegria e leggerezza, ci sono sempre le "Risate a denti stretti" della Settimana Enigmistica (che leggo anch'io) e le pagine con i meme scopiazzati da chissà dove (che non mi piacciono affatto). Stavo per aggiungere alla lista i vecchi film di Walt Disney, ma poi mi è venuta in mente la madre di Bambi.
A proposito di satira e lotte, tre mesi e mezzo di affanni per giungere a una diagnosi mi hanno messo di fronte a una triste realtà, legata alla questione della malattia: stanno distruggendo la sanità pubblica in modo crudelmente graduale, come nel racconto della rana di Chomsky: un mese in più di attesa, un euro in più di ticket. Distruggono un pezzettino dopo l'altro, così non scendiamo in piazza. E troppe persone cominciano a dire: «L'assicurazione mi va bene, purché ci sia un taglio delle tasse». [L'Ideota]
20 notes
·
View notes