#silvia franceschini
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I am delighted to participate in some portraits made by Chrystel Mukeba for the exhibition STYLE CONGO, Heritage & Heresy at Civa in Brussels.
Also these images will be part of an installation at Yser station at Brussels in collaboration with Kanal Pompidou.
The works in the exhibition challenge and destabilize the canonical histories and colonial roots of this legacy. By examining the marks of colonization in the city of Brussels and in the Congolese urban landscape, they present a decolonial resignification of private and public spaces, and seek to rewrite the margins of history at the center.
FROM 17/03 to 3/09
ADDRESS CIVA
Hermitagestraat 55 1050 Brussels
Curators Sammy Baloji, Silvia Franceschini, Nikolaus Hirsch, Estelle Lecaille
With the participation of Judith Barry, Rossella Biscotti, Peggy Buth, Ayoh Kré Duchâtelet, Jean Katambayi, Johan Lagae & Paoletta Holst, Chrystel Mukeba, Daniela Ortiz, Ruth Sacks, Traumnovelle
With a selection of works by Victor Horta, Ernest Acker, Victor Bourgeois, Joseph Caluwaers, Jean-Jules Eggericx, Paul Hankar, Georges Hobé, Henry Lacoste, René Pechère, Fernand Petit, René Schoentjes, Gustave Serrurier-Bovy
#lewisossokoh#chrystelmukeba#twentyninestudio#civa#kanal pompidou#style congo#art nouveau#brussels#bruxelles#yser station#congo#sammy baloji#silvia franceschini#nikolaus hirsch#estelle lecaille#judith barry#rossella biscotti#peggy buth#ayoh kré duchâtelet#badi#drucila clement#jean katambayi#johan lagae#chrystel mukeba#daniela ortiz#ruth sacks#paoletta holst#traumnovelle#lewis ossoko h#2023
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oggi, 7 maggio, a bologna: june scialpi e silvia patrizio @ 'una come lei'
OGGI, martedì 7 maggio 2024, ore 17:30, Laboratorio di scrittura (previa iscrizione), segue – ore 18.30 – incontro pubblico con Silvia Patrizio e June Scialpi sui loro libri. June Scialpi e Silvia Patrizio sono ospiti della rassegna UNA COME LEI – presso la Biblioteca / Centro delle donne di Bologna (via del Piombo 5). Una come lei L’idea, sviluppata fin dal 2018 da Anna Franceschini e Roberta…
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#Anna Franceschini#Biblioteca delle donne di Bologna#Biblioteca Italiana delle Donne#Centro delle donne di Bologn#June Scialpi#lettura#poesia#presentazione#reading#Roberta Sireno#Silvia Patrizio#Una come lei
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Verona, appuntamento con l’amore: mostre, spettacoli, eventi che fanno battere il cuore
Verona, appuntamento con l’amore: mostre, spettacoli, eventi che fanno battere il cuore. Tutti i musei e monumenti cittadini coinvolti, con iniziative diverse in programmazione. Apertura straordinaria nei lunedì 13 e 20 febbraio. L’ingresso alla Casa di Giulietta torna dal Teatro Nuovo. Tra piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, tanti eventi per la grande festa dell’amore. Eventi di arte, musica, teatro, per una grande festa che celebra l’amore. Da venerdì 10 a martedì 14 febbraio torna nella città scaligera il lungo fine settimana di ‘Verona in Love’, dedicato agli innamorati e alla festa di San Valentino. Appuntamenti diversi coinvolgeranno e animeranno ogni angolo della città, da tutti i Musei civici e monumenti alle più importanti piazze e cortili del centro, con coreografie e allestimenti appositamente studiati ed installati lungo le vie e nei negozi. Ingresso dal Teatro Nuovo, piazzetta Navona, per la Casa di Giulietta e Musei civici e Monumenti aperti il lunedì. Per la speciale occasione, e per garantire la migliore e più sicura gestione dei flussi turistici alla Casa di Giulietta, dal 14 al 20 febbraio l’ingresso torna al Teatro Nuovo. Inoltre, tutti i Musei civici e monumenti resteranno aperti anche nei lunedì 13 e 20 febbraio. Tutte le informazioni e aggiornamenti veronainlove e sulla pagina dedicata sul sito del Comune di Verona. L’evento, promosso dal Comune di Verona e organizzato da Studioventisette, è stato presentato questa mattina dall’assessora alla Cultura e Turismo Marta Ugolini insieme alla presidente di Studioventisette Alessandra Biti. Presenti la direttrice dei Musei civici Francesca Rossi, il Consigliere Centro Servizi Volontariato Stefano Micheletti, la presidente Consorzio di Bacino Verona 2 del Quadrilatero Giorgia Speri e per Feltrinelli Silvia Franceschini . Verona in Love è patrocinato da Università degli Studi di Verona, Confcommercio Verona, Corporazione Esercenti Centro Storico Verona e Confesercenti Verona. “Se ami qualcuno portalo a Verona – esordisce l’assessora Ugolini – uno slogan ormai noto perché la nostra città è ricca di scorci suggestivi e può offrire occasioni romantiche 365 giorni all’anno. Ma è in occasione del giorno degli innamorati che Verona si veste di nuovo e assume un’atmosfera di festa e di gioia uniche, per rendere indimenticabile il soggiorno a turisti e visitatori. Non solo la Casa di Giulietta quindi, ma un programma condiviso che coinvolge e valorizza l’ampia offerta del patrimonio culturale cittadino, con una ricca offerta di eventi, appuntamenti e percorsi tematici emozionanti. Per la speciale occasione stiamo ultimando anche l’iter tecnico per spostare al Teatro Nuovo l’ingresso alla Casa e al Cortile di Giulietta, nelle giornate dal 14 al 20 febbraio. Una modalità che ha riscontrato l’apprezzamento di turisti e commercianti, e che punta a rendere più fruibile e sicuro l’accesso ad uno dei luoghi più visitati della città”. “Verona in Love è un lavoro corale della città – ha sottolineato la presidente Biti – partecipato da tante realtà, con un programma veramente denso. Saranno cinque giornate di festa, a partire da venerdì 10, per chiudere con la giornata di San Valentino. Palcoscenico centrale della manifestazione il centro cittadino, con un ampio programma di eventi, tra cui, in piazza dei Signori il classico cuore fatto da un market di prodotti tipici a tema amore. La loggia di Fra’ Giocondo, invece, sarà dedicata ad incontri sul tema del volontariato, per la speciale sezione dedicata quest’anno a ‘L’amore è un dono’”. “Quest’anno proponiamo un’interessante serie di iniziative e promozioni – spiega la direttrice Rossi -. Ci saranno visite guidate gratuite, per scoprire i luoghi del mito, eventi alla Galleria d’Arte Moderna e tante altre proposte per coinvolgere i visitatori in tutti i Musei civici e monumenti cittadini”. Tantissimi gli appuntamenti in programma che si svilupperanno tra Piazza dei Signori, Loggia di Fra’ Giocondo, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale con altri dislocati nei teatri, nei Musei e nella Biblioteca civica. Musei Civici. Biglietto speciale “Paghi 1 entri in 2”. Dal 10 al 14 febbraio, con il pagamento di un solo biglietto si accederà in due in tutti i musei e monumenti civici cittadini. Tutte le informazioni sul sito del Comune e su www.veronainlove.it. Visite guidate gratuite nei luoghi di Giulietta. Dal 10 al 12 febbraio, alle ore 19 e alle ore 20, alla Casa di Giulietta e alla Tomba di Giulietta sarà possibile conoscere particolarità e bellezze di questi luoghi grazie a visite guidate gratuite della durata di un’ora che saranno comprese nel prezzo del biglietto di ingresso. Prenotazione biglietto solo online su museiverona... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Arseny Zhilyaev An Experiment is Not About Creating Novelty
Curated by Silvia Franceschini 30.1.2020 - 29.2.2020
An Experiment is Not About Creating Noveltyis Arseny Zhilyaev's second solo exhibition at Canepaneri Gallery in Milan. The exhibition project, commissioned by the gallery, continues the series of imaginary exhibitions on the future of art that Zhilyaev has undertaken in the last decade, weaving complex and ambiguous trans-historical and para-fictitious narratives in which the exhibition becomes not only an object of reflection but also an artistic medium.
The title of the exhibition coincides with the beginning of a series of poetic compositions machine embroidered on canvas and then covered with brush strokes of white paint. The verses woven were created through an algorithmic writing neural network. The authorship of the canvases is delegated by Zhilyaev to the artificial artist Robert Pasternak, a fictitious character and a futuristic example of Artificial Intelligence designed by a Russian programmer who emigrated to California. After a successful artistic career in the United States, Pasternak spent his “eternal” life supporting the victims of technological progress. There are some traces of his active communication with the intellectual context of the second part of the 20th century. For instance, a photographic composition in the exhibition portrays him close to Dmitry Prigov (1940-2007), a prominent figure in the circle of artists of Moscow Conceptualism, who worked on criticism of the ideological and linguistic preconditioning of artistic expression and created projects using what can be described as an algorithmic or machine approach to poetry and art in general. Pasternak is also a member of the Writers of Text Messages Union (WOTMU)of the Bay Area, a group committed to defending creative potential from the cognitive cages imposed by global elites who govern the world of digital intellectual and linguistic production. The union was responsible for a general strike in 2063 and claims the "total automation of writing", echoing the Accelerationist Manifesto i.e. the re-actualization of the idea of "automatic writing", a concept introduced in the 1930s by the Surrealist movement and André Breton with the scope of emancipating human creativity from the limits of social pressure.
In the two series of paintings exhibited, the artist resorts to the modernist trope of monochrome. Different levels of visual poetry, texture and painting come together on a totally white surface, the achromatic color that contains all the colors and symbolizes light, one of the recurring themes in Zhilyaev’s work. Hinting at post-war abstract European painting, from Pinot Gallizio's Industrial Paintingto Piero Manzoni's Achromes, the series of achromatic canvases incorporates the dilemma between modernism and its opposite, and a scientific/technological modernity and a link with the artisanal, primitive, somatic and pre-linguistic experience.
Zhilyaev continues his research on the relationship between creative labor, technology and social criticism inAn Experiment is Not About Creating Noveltythrough the use of futuristic invented characters and the subversion of art historical canons.
Will the support of automation of artistic production offer the chance of a radical change of the actual situation of creative exploitation in contemporary art sooner or later? The artist suggests the possibility of a creative repudiation of participation in artistic production as a privilege in the condition of late capitalism that adopted the slogan “everyone is an artist” as its obligatory credo. This dystopian scenario, where automation frees the artist from the requirement to produce exclusively what is new and non-determined, doesn’t presuppose any political transformation through art for Zhilyaev but interrogates our limits in imagining the relationship between “natural” and “artificial”, artificial intelligence and its embodiment in the human being, human progress and the writing of history. If, seen in retrospect, avantgarde cultural and artistic movements set the stage for the emergence of post-Fordist society, rather than facilitating increased equality and autonomy, what will the consequences of this kind of future art be?
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“Sick Architecture” Exhibition, CIVA, Rue de l’Ermitage 55, 1050, Brussels, Belgium _ Conceived by Beatriz Colomina [guest curator, Princeton University], Silvia Franceschini [curator CIVA], Nikolaus Hirsch [artistic director CIVA] _ Assistant curator: Minne De Meyer Engelbeen [CIVA] _ Exhibition Architecture: OFFICE Kersten Geers David Van Severen & Richard Venlet _ 06.05.2022 - 28.08.2022 _ Photos by: Spyros Kaprinis [18.06.2022].
“Architecture and sickness are tightly intertwined. Architectural discourse always weaves itself through theories of body and brain, constructing the architect as a kind of doctor and the client as patient. Architecture has been portrayed as both a form of prevention and cure for thousands of years. With Sick Architecture, CIVA and guest curator Beatriz Colomina (Princeton University) highlight a topic that has shaped our lives since the outbreak of the COVID-19 pandemic.”
https://civa.brussels/en/exhibitions-events/expo-sick-architecture
#Sick Architecture#CIVA#Brussels#Belgium#Beatriz Colomina#Nikolaus Hirsch#Minne De Meyer Engelbeen#OFFICE Kersten Geers David Van Severen#Richard Venlet#Alvar Aalto#Hans Hollein#Spyros Kaprinis#2022
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Global Tools 1973–1975 by Valerio Borgonuovo & Silvia Franceschini / Design Unknown / Published by SALT * * * * * #globaltools #education #salt #design #graphicdesign #designer #graphicdesigner #graphicbooks #books #booksondesign #designbook #type #typography #typeface #publishing #publication #grid #layout #designstudio #designstudent https://www.instagram.com/p/Bzl5HLDhrYH/?igshid=nsumbk2v8xoz
#globaltools#education#salt#design#graphicdesign#designer#graphicdesigner#graphicbooks#books#booksondesign#designbook#type#typography#typeface#publishing#publication#grid#layout#designstudio#designstudent
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Il marito, Sulaiman Hijazi: «Io con Hamas? Non è vero»
Dal blog di Silvia Franceschini, post del 5 marzo 2015 (https://silviafranceschini.blogspot.com/2015/03/egitto-hamas-organizzazione.html)
«"Il nostro movimento della resistenza che ha combattuto e continua a combattere in Palestina ( HAMAS) viene considerato in Egitto come un movimento terroristico,così come lo è per Israele, questi atti contro la resistenza continuano a dimostrare che Gaza è l'unica nostra strada per arrivare alla libertà e dimostra che purtroppo abbiamo un nemico che è un mostro e prende ordini da Israele e America ,il solito cane che segue gli ordini,al sisi ha chiuso il valico di Rafah e continua a farlo sperando che il popolo a Gaza faccia una rivolta contro la resistenza,ma non sanno che siamo un popolo disposto a morire per tornare libero e siamo un popolo dignitoso ,purtroppo la situazione è drammatica a Gaza ma usciremo presto inchallah più forti nonostante tutti questi complotti e ingiustizie , sempre con la resistenza". Sulaiman Hijazi
Cosa è Hamas? (da Wikipedia):
Ḥamās, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya (in arabo: حركة المقاومة الاسلامية, Movimento Islamico di Resistenza, ovvero حماس, «entusiasmo, zelo, spirito combattente») è un'organizzazione palestinese di carattere politico e paramilitare considerata ufficialmente organizzazione terroristica da alcune nazioni nel mondo (Unione europea, Stati Uniti, Israele, Canada, Egitto e Giappone), ma non da altre (Iran, Russia, Cina, Norvegia, Svizzera, Brasile, Turchia e Qatar).
Chiarito il punto, ossia l’appartenenza del marito della sardina islamica ad Hamas, ognuno prenda l’informazione come gli pare, che tanto è più facile far cambiare idea ad un sasso che a certa gente..
#italia#hamas#hamas organizzazione terroristica#terrorismo islamico#terrorismo musulmano#israele#palestina#palestinesi#sardine#movimento delle sardine#movimento sardine#sardina islamica#sardina musulmana
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L’accanimento giudiziario contro Nunzio D’Erme, recentemente condannato in primo grado a tre anni e dieci mesi di reclusione, è indicativo di un clima che attraversa il paese e che influenza pesantemente anche gli ambienti giudiziari. Chiunque svolga un’attività sociale in difesa dei diritti e contro le ingiustizie è destinato ad incorrere in sanzioni amministrative e penali che in questi anni si sono andate sempre più inasprendo.
Anche il Decreto Salvini si muove nella stessa direzione, reintroducendo il reato di blocco stradale, aumentando le pene per le occupazioni ed allargando l’uso dei DASPO, introdotti dal precedente ministro degli interni Minniti. Ma in generale, sono anni che si assiste ad una crescente aggressione alla libertà di esprimere il dissenso ed organizzare la protesta sociale e sindacale, e le pene piovute addosso agli attivisti sono diventate sempre più pesanti.
Mentre le condizioni sociali nel paese non accennano a migliorare, la repressione nei confronti di chi anima le lotte diventa un’azione preventiva tesa a scoraggiare la diffusione massiccia di movimenti di protesta. E Nunzio rischia di pagare, con la sua ostinata coerenza a continuare a battersi contro ingiustizie e fascisti, la “colpa” di non essersi mai tirato indietro ed essere rimasto sempre in prima fila. Colpiscono Nunzio, insomma, anche per provare ad intimidire tanti altri.
Continuare a battersi con coraggio e determinazione nell’era dei decreti Minniti/Salvini comporta non solo una comprensione della gravità dei provvedimenti entrati in vigore ma anche una nuova capacità di saper costruire reti di resistenza e di difesa collettiva. Io sto con Nunzio e continuo a lottare.
Assemblea
Mercoledi 5 dicembre ore 18
Cinema Palazzo – Piazza dei Sanniti, 9 – Roma
Per aderire all’appello: [email protected]
#IoStoConNunzio #DirittoDiResistenza #LibertàDiMovimento
prime adesioni:
Haidi Gaggio Giuliani, Valerio Mastandrea, Zerocalcare, Eleonora Forenza, Amedeo Ciaccheri, Aboubakar Soumahoro, Italo Di Sabato, Guido Lutrario, Giovanni Russo Spena, Marco Lucentini, Nicoletta Dosio, Gianluca Peciola, Pierpaolo Leonardi, Viola Carofalo, Giorgio Cremaschi, Giuliano Santoro, Vincenzo Miliucci, Andrea Fumagalli, Claudio Marotta, Susi Fantino, Caterina Calia, Francesco Romeo, Roberto Lamacchia, Cesare Antetomaso, Fabio Grimaldi, Rita Martufi, Luciano Vasapollo, Patrizia Sentinelli, Anubi D’Avossa Lussurgiu, Giso Amendola, Francesco Raparelli, Alberto De Nicola,Emanuele De Luca, Marco Bersani,Stefania Zuccari, Claudio Dionesalvi,Angela Mauro, Fabio Palmieri,Gianfranco Tallarico, Domenico Niglio, Gianluca Schiavon, Claudio Goffi, Sergio Cararo, Federico Mariani, Riccardo Germani, Gualtiero Alunni, Daniela Cortese, Federica Stelli, Sonia Spila, Manolo Luppichini, Ruggero D’Alessandro, Alberto Di Vincenzo, Armando Tolu, Daniela Torro, Silvia Ianni, Pasquale Vilardo, Valter Lorenzi, Maria Angela Zerbinati, Donato Bisceglia, Giuseppe Pelli, Paolo De Marco, Gloria Salvatori, Rita Chiavoni, Massimo Quinzi, Fabiana Murgia, Giuseppe Carroccia, Rino Tarallo, Stefano Pennacchietti, Antonio Perilli, Fabrizio Soddu, Toni Germani, Irene Galuppo, Alessandra Benvenuti, Elisa Della Libera, Alessandra Landini, Stefano Zuppello, Paola Palmieri, Claudio Socci, Luisa Barba, Angelo Fascetti, Alfonso Perrotta, Giovanni Coretti, Riccardo Cretella, Giammaria Volpe, Annarita Di Credico, Chiara Santone, Laura Morettini, Carlo Cerciello, Nadia Daddi, Nico Campanelli, Fabrizio Di Bona, Roberto Evangelista, Massimo Di Marcello, Renato di Caccamo, Valerio Porcelli, Rosa Mordenti, Riadh Zaghdane, Roberto Cortese, Daniela Pitti, Candida De Carolis, Valeria Farina, Caterina Virtù, Sabrina Lignini, Stefano Iguana, Angelo Di Naro, Irene Martinengo, Raoudha Boughanmi, Giorgia Forgetta, Carmen Armaroli, Patricia Pernett, Marco Petti, Fabiola Bravi, Carla Dovini, Lionella Riccio, Claudio Desideri, Fabio Galati, Franco Cancelli, Sandra Berardi, Pasquale Abatangelo, Luigia De Biasi, Fabio Russo, Enrico Capone, Antonio Adornato, Andrea De Rossi, Sergio Scorsa, Stefano Quartero, Sergio Falcone, Francesca Trasatti, Joseph Alan Valia, Flavia Del Fattore, Agostino Zelli, Virginia Mascetta, Chiara Franceschini, Ilaria Diaco, Gaia Casagrande, Enrico Capozza, Veniero Rossi, Barbara Cacchione, Serena Zampardi, Ezio Villani, Fabrizio Picchetti, Massimo Amore, Selmi Simone, Marco D’Agostini, Simona Ammerata, Giorgio A. Pisano, Silvia Raponi
Militant A (Assalti Frontali), Banda Bassotti, Radici nel Cemento, Wu Ming – scrittori, AttriceContro, Fleurs du Mal, Collettivo Teatrale Macchia Rossa
Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Unione Sindacale di Base, Csoa Corto Circuito, Esc Atelier autogestito, LOA Acrobax Project, Collettivo di Casetta Rossa, Csoa La Strada, Cpoa Rialzo Cosenza, Laboratorio Zero81 Napoli, Csoa ex Opg – Je sò Pazzo Napoli, Radio Onda Rossa, ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa, Anpi sez. “Nido di Vespe” Quadraro/Cinecittà Roma, A.N.P.I. sez. “Walter Rossi – Università”, Potere al Popolo, redazione Contropiano, redazione di Comune, Laboratorio Comunista “Casamatta”, Associazione Culturale La Lotta Continua, Osservatorio sul fascismo Roma, Palestra Popolare “San Lorenzo” Roma, Comitato con la Palestina nel Cuore, I compagni di Walter, Red-lab Quarticciolo, All Reds Rugby Roma, Rete dei Comunisti, Collettivo Militant, Comitato Madri per Roma Città Aperta, Palestra popolare Quarticciolo, , Casa del Popolo Campobasso, Noi Restiamo, Circolo Prc Longo Cinecittà Quadraro, ASD Boxe Popolare Cosenza, Associazione Yairaiha Onlus, Casa editrice DeriveApprodi, Carovana Antifascista Roma, Asia-Usb Bologna, Usb Bologna, Usb Emilia-Romagna, Scuola popolare “Soumaila Sacko”, Associazione Vivere il Quartaccio, Casa del Popolo “Pio La Torre” Acilia, PrendoCasa Cosenza, Comitato Soccavo (Napoli), Lido Pola Napoli, Confederazione Regionale USB Campania
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Sick (rather than smart)
Sick Architecture Talks e-flux Architecture
May 6, 2022, 2pm
CIVA Rue de l’Ermitage 55 Kluisstraat 1050 Brussels Belgium
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www.e-flux.com
Sick Architecture Talks is a conference program accompanying the opening of Sick Architecture, an exhibition curated by Beatriz Colomina, Silvia Franceschini, and Nikolaus Hirsch at CIVA. Moderated by e-flux Architecture Deputy Editor Nick Axel, Sick Architecture Talks will feature presentations by more than 20 architects, artists, writers, and scientists.
Architecture and sickness are tightly intertwined. Architectural discourse always weaves itself through theories of body and brain, constructing the architect as a kind of doctor and the client as patient. Architecture has been portrayed as both a form of prevention and cure for thousands of years. Health is supposed to be the main goal of the architect, as Vitruvius already insisted in the first century BC. Yet architecture is also often the cause of illness, from toxic building materials to sick building syndrome. Architecture itself has become sick.
Every age has its signature afflictions, and each affliction has its architecture. The age of bacterial diseases, particularly tuberculosis, gave birth to modern architecture in the early decades of the 20th century, to white buildings detached from the “humid ground where disease breeds,” as Le Corbusier put it. In the postwar years, attention shifted to psychological problems. The architect was often seen as a kind of shrink; the house not just a medical device for the prevention of disease, but for providing psychological comfort, or as Richard Neutra put it, “nervous health.” The 21st century is the age of neurological disorders, with depression, ADHD, borderline personality disorders, burnout syndrome, allergies, and “environmental hypersensitivity” defining the contemporary experience of architecture and the built environment.
Meanwhile, pandemics have returned. COVID-19 is completely reshaping architecture and urbanism. The virus has exposed the structural inequities of race, class, and gender, provoking a call for social transformation and perhaps an architectural revolution. The exhibition, together with the online publication series Sick Architecture, offers a wider historical and conceptual frame for such conversations.
Sick Architecture talks May 6, 2–8pm CEST
2pm CEST, Introduction Nikolaus Hirsch Beatriz Colomina
2:20pm CEST, Borders panel Simon De Nys and Johan Lagae, “Cordon Sanitaire” Guillermo S. Arsuaga, “Ellis Island: Architecture at the service of biopower” Jeremy Lee Wolin, “Exclusion by Design: the Angel Island Immigration Station” Maxwell Smith-Holmes, “Toxic Workplaces, Contaminated Homes, and Irradiated Landscapes”
3:20pm CEST, Contagion panel Angela Brown, “Immunocompromised Architecture: Henry Klumb and the Puerto Rican Home” Dante Furioso, “Sanitary Imperialism” Andrea Bagnato, “Terra Infecta” An Tairan, “Touching, Disease, and the Sacred Artifact”
4:10pm CEST, Coping panel Iason Stathatos, “Hunger Architecture” Caroline Voet, “Nearness in a House for (Im)mobile Guests” Victoria Bergbauer, “Prosthetic Village” 51N4E, “Tous Ensemble”
5:05pm CEST, Break
5:35pm CEST, Keynote Mark Wigley, “Chronic Whiteness”
5:55pm CEST, Toxicity panel Clemens Finkelstein, “sick world building syndrome” Victoria Bugge Øye, “Coop Himmelblau and the Making of Environmental Health” Kara Plaxa, “An Epidemic of Toxic Masculinity” Holly Bushman, “Regel-ated Bodies”
6:50pm CEST, Psychiatry panel Marie de Testa, “Hysteria as Scenography” Alexandra Sastrawati, “Depressed Worlds” Giuseppina Scavuzzo, “Franco Basaglia and the Destruction of the Mental Hospital” architecten jan de vylder inge vinck and Gideon Boie, “The Caritas Psychiatry”
7:50pm CEST, Keynote Emily Apter, “Covid-Denialism”
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For our English language readers
THE ITALIANINSIDER
THURSDAY MAR. 25, 2021
Year of Dante to mark 700 years since poet's death GIANFRANCO NITTI | 8 MARCH 2021
ROME - The Minister of Culture, Dario Franceschini, presented in a video press conference on Saturday the main initiatives for the celebrations of the seven hundred years since the death of Dante Alighieri and the events scheduled for the next ‘Dante Day’, established last year to be every March 25. The conference was attended by the President of the Celebrations’ Committee, Carlo Ossola, the Secretary General of the Committee, Maria Ida Gaeta, the President of the Quirinale Stables, Mario De Simoni, the Mayor of Florence, Dario Nardella, the Mayor of Ravenna, Michele de Pascale, the Mayor of Verona, Federico Sboarina and Silvia Calandrelli, Director of Rai Cultura.
"And so we went out to see the stars", the final verse of Dante's Comedy, is the motto that the Minister of Culture Dario Franceschini intended to take as a guiding theme and auspice for the Dante year in making known all the celebratory initiatives of the 700th anniversary. In the presence of the three mayors of Dante's cities and the heads of the Committee for the celebrations, the minister gave an overview of the truly enormous amount of events, whose start is scheduled for 25 March with a reading of Dante, at the Quirinale Palace, by actor Roberto Benigni and in the presence of the Head of State, and which will be broadcast live on RAI 1 starting at 7:15 p.m.. He informed how Dante is the protagonist of as many as 43 Italian cultural festivals, with the name of 'Piazza Dante' and, among the many shows, the three-year project 'divine comedy'. Dante is also present in countless initiatives abroad such as, for example, those at the Dubai Expo in synergy with the local Institute of Italian Culture (there will also be an exhibition on editions of Dante translations in Arabic to highlight the opening of Arab culture to the genius of the poet).
The mayor of Florence, Dario Nardella, presented the project for the Museum of the Italian Language in Florence, in the Santa Maria Novella complex, whose first lot should be inaugurated by the end of the year. 'In Tuscany with Dante' is instead an app designed to blend culture and tourism. In preparation, the largest virtual reading ever made in the world, starting on March 25, between Florence and New York. Then an initiative of the Accademia della Crusca on whose site, from 1 January to 31 December, a different word or expression by Dante Alighieri appears, enriched by a brief comment: locutions, mottos, Latinisms, neologisms, created by the author of the "Divine Comedy ", which are still largely part of Italian linguistic heritage. And again, the information site https://www.700dantefirenze.it/, then exhibitions at the Museum of Palazzo Vecchio with a work by Bronzino, in March the first of six events dedicated to the 700th anniversary by the University of Florence ... And again: virtual exhibition at the Uffizi of 88 drawings by Zuccari, then paths to Palazzo Bastogi, and other initiatives such as the one organized by the Maggio Musicale with Liszt's 'Dante Symphony' performance, the exhibition La mirabile Visione at Bargello, the photographic exhibition on Dante's places by Sestini, and at least 60 institutions involved in Florence with excellent teamwork. On Monday, the restoration of the Cenotaph in the church of Santa Croce is expected to be completed.
The mayor of Verona, Federico Sboarin, for his part, recalled the link of Verona with Dante, outlining various initiatives such as a virtual map of Dante's places, a widespread exhibition relating to all Dante's initiatives with an intertwining between the history of the Scaligeri and Dante , a program of shows culminating in the Roman Theater, the younger brother of the Arena but no less important. The 'Dante's box' with 21 actors narrating 21 different tracks from Dante's poetry; the ongoing restoration of the statue of Dante by Ugo Zannoni, from 1865, and therefore a bicycle run between Ravenna and Verona of the Giro d’Italia on May 21, in the name of Dante. In addition, a special tour with Claudio Santamaria and Francesca Barra who will travel through the city remembering Dante and his places. And the project of new DNA analyzes of the remains of Cangrande I with the aim of revealing the secret of his death. The mayor of Ravenna, Michele De Pascale presented the Dante initiatives of the city that hosts the remains of the great poet, which had already begun with the restoration of Dante's tomb where the perpetual reading of the Comedy was begun every day. On March 25, the Art Museum should be inaugurated with a virtual and innovative path on Dante's places, therefore also a Dante House. The Dante Museum linked to the tomb will be inaugurated in Ravenna.
And again: a pop epic of Dante's fortune in contemporary art; an international conference arranged by the University of Bologna, then an international poetry event; a live show with the Ravenna Festival dedicated to Dante and many artists who will try their hand at Dante's comedy. A range of numerous and unique events.
In Rome, the Scuderie del Quirinale will set up in autumn a large exhibition, illustrated by the president Mario De Simoni, a powerful show dedicated to Dante's iconographies, called 'Inferno', Hell, with international contributions and a complex of works that will later be disclosed. Dante's journey will distributed in the 10 rooms of the Museum, with 2 rooms dedicated to the transliterations of hell on earth.
The director of RAI Cultura, Silvia Calandrelli, announced the project that Rai is carrying out on Dante, a project already inaugurated with opening and closing concerts directed by Riccardo Muti, while three RAI channels will be dedicated to Dante on 25 March all RAI will dedicate programs to Dante in its schedules, some also aimed at students. RAI Cinema is planning a film by Pupi Avati dedicated to the poet.
The president of the Committee for the celebrations, Carlo Ossola, mentioned the massive public investment made for the celebrations: about 2.6 million Euros for over a hundred events that can also be followed in large part all over the world thanks to the network programming of many of them.
gn
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1 LUG 2019 14:02
A CENA CON TROJAN – PALAMARA ALLA MOGLIE: “LO SAI CHE MI HA DETTO LOTTI? CHE RENZI A DOHA STA FACENDO DA INTERMEDIARIO PER FAR COMPRARE AL QATAR LA ROMA” – LOTTI A PALAMARA: “OH LUCA LO STADIO NON GLI SI PUÒ GARANTIRE! IL PROBLEMA DELLO STADIO SI CHIAMA FRANCO CALTAGIRONE CHE È CONTRO QUESTA OPERAZIONE. DI SOLITO SIETE VOI MAGISTRATI CHE ARRIVATE SU 'STE (INC.) NON NOI POLITICI MA COME FAI A GARANTIRE” – PALAMARA: “DOVE SONO ANDATI A FINIRE I 49 MILIONI DI EURO DELLA LEGA? QUESTO CE LO DOVREBBE DIRE FRANCO (COZZI, PROCURATORE DI GENOVA, NDR)”
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Giacomo Amadori per “la Verità”
Non c' è solo il dopocena dell' 8 maggio 2019. L' ex sottosegretario Luca Lotti è stato intercettato dal trojan inoculato nel cellulare del pm Luca Palamara anche intorno alla mezzanotte tra il 15 e il 16 maggio. Quel giorno Palamara è informato dell' arrivo al Csm di un plico riservato sul suo conto proveniente dalla Procura di Perugia. A comunicargli la cattiva nuova è il consigliere di Unicost Luigi Spina, oggi indagato per rivelazione di atti coperti da segreto.
Palamara è certo che le carte che lo riguardano finiranno sui giornali, ed esprime dubbi sulla tempistica dell' invio, che collega alla sua decisione di sostenere Marcello Viola come prossimo procuratore di Roma. Evidentemente anche il sottosegretario è stato informato del contrattempo che rischia di far saltare i loro piani e cioè lo sbarco di Viola nella Capitale e l' allontanamento da Firenze del procuratore Giuseppe Creazzo, colui che il 18 febbraio 2019 ha ottenuto l' arresto di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell' ex premier Matteo.
Anche il 15 maggio, come era già accaduto una settimana prima, gli investigatori non spengono i microfoni e il trojan registra interamente il dialogo tra Lotti e Palamara.
LA MOGLIE Prima dell' appuntamento con l' amico politico, il magistrato indagato trascorre la serata in famiglia e conversa con la consorte Giovanna Remigi. Intorno alle 23.30 «dice alla moglie che sta raggiungendo Luigi e Luca», vale a dire Spina e Lotti. «Luca che c' entra con il Csm?» domanda la donna preoccupata. «A sto punto l' unica cosa che riesco a fare» risponde il coniuge, forse facendo riferimento alla possibilità di entrare a far parte del collegio del garante della Privacy in quota Pd, una possibilità di cui i due avevano parlato poco prima («Quella cosa te la puoi giocare la privacy» aveva azzardato la signora).
Ma mentre il marito sta uscendo per raggiungere Lotti la donna sembra assalita dai dubbi: «E ti bruci tutto il resto». Palamara: «Il resto è bruciato».
A mezzanotte meno un quarto il pm raggiunge Lotti («uomo accento toscano») in un ristorante e l' ex ministro presenta l' amico magistrato ai commensali. I due restano a chiacchierare per circa un quarto d' ora. Poi Palamara riparte e raggiunge Spina sotto casa. Ma prima lo informa telefonicamente che al ristorante «c' erano tutti quanti».
CENA CON TROJAN - Nel locale Palamara affronta con Lotti la questione che lo perplime, ma la conversazione è molto disturbata a causa dei rumori. Il trojan coglie un pezzo di frase del pm: «Come dice Matteo perché». Il riferimento potrebbe essere a Renzi e Lotti intuisce al volo l' argomento: «Perugia». Quindi chiede: «E che hanno detto?». Palamara: «È arrivata la comunicazione Csm, mo' devo andare da Luigi a capi'. Davide tu quando l' hai visto?». L' uomo in questione dovrebbe essere il vicepresidente del Csm David Ermini. «Lui c' era allo stadio» risponde Lotti.
La sera del 15 c' è stata la finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta. Lotti chiede quale sia la questione e Palamara ribatte: «La solita te l' ho detto». Lotti: «È una battaglia Luca io stamattina». Palamara: «Ma tu ti rendi conto hanno cioè questa è una cosa pazzesca cioè altro che i genitori (di Matteo Renzi, ndr)». Lotti spera che la trasmissione delle carte su Palamara non faccia saltare il tetris delle nomine, ma Palamara non riesce a escluderlo.
ERMINI E MATTARELLA - Qualcuno sembra aver messo il veto sul procuratore di Firenze. Infatti Lotti bofonchia: «(Incomprensibile) l' ha detto Creazzo mai». Poi sembra raccomandarsi con il relatore che dovrà stilare la giustificazione della scelta di Viola: «Occhio a come scrive la motivazione (della delibera, ndr) su Viola eh quindi si vede che qualcuno gli ha detto che se scrive in un certo modo Lo Voi fa appello». I due si preoccupano che il voto in commissione avvenga quanto prima. E nel discorso rispunta il nome di Ermini, eletto grazie all' asse tra renziani e Palamara. Lotti: «Guarda se i numeri so' questi [] Davide faceva la (inc.) non l' ha detto però penso la faccia a questo punto domani non so quando». E puntualizza: «Perché si va martedì». I due fanno intendere di poter contare sul sostegno di Maria Silvia Giorgi, magistrato della segreteria generale del Csm.
Palamara: «Però Giorgi già l' abbiamo fatta noi eh». Lotti la trova «molto più tranquilla», Palamara «accondiscendente». Lotti: «Ah (inc.) lo faccia anche David perché è importante che ci metta la faccia». Palamara: «La fa David». Lotti: «Sì sì la fa forse domani a questo punto». Palamara: «Ma tu oggi ci hai parlato con lui?». Lotti: «Sì, sì [] alle cinque e mezzo o più tardi forse anche sei e mezza». Palamara: «E stava tranquillo lui no?». Lotti: «Lui era sempre tutto perché poi alle quattro Lorena mi ha mandato Garofali».
Probabilmente l' ex ministro sta raccontando che una delle sue collaboratrici gli ha combinato un incontro con Francesco Saverio Garofani (giornalista, considerato vicino a Dario Franceschini) consigliere per le questioni istituzionali del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma il nome di Garofani nel brogliaccio viene storpiato e anche quando Lotti prova a riferire quanto gli avrebbe detto il capo del Quirinale in persona, gli investigatori annotano che la frase è «incomprensibile».
Tra ciò che Lotti avrebbe appreso da Garofani e quello che ha sentito da Ermini ci sarebbe differenza: «Ah però David mi ha fatto un altro quadro perché David si impaurisce si è impaurito io quando l' ho rivisto gli ho detto David vai su e digli che Ma che tramite te dica a Morlini (Gianluigi, presidente della quinta commissione, ndr) di accelerare». Palamara: «Eh secondo me a 'sto punto martedì si può fa la cosa (inc.)». Lotti: «Se no domani va bene se lui lo dice a (inc.)». La commissione verrà convocata martedì 21 maggio e poi, nuovamente, il 23.
ESPOSTO - Lotti si informa se il giorno successivo ci sia plenum al Csm. Palamara risponde che sono in calendario le commissioni e che bisogna vedere se in prima «fanno il discorso su quella cosa lì» e promette «un messaggio» per la mattina successiva.
Potrebbe essere un richiamo all' esposto del pm Stefano Fava contro Giuseppe Pignatone e Paolo Ielo, i quali hanno chiesto il rinvio a giudizio di Lotti per Consip.
All' incontro notturno Palamara ha portato una sentenza allegata all' esposto, quella con cui è stata assolto il giudice amministrativo Brunella Bruno, sorella di Giovanni, uno dei commissari di Condotte Spa, società che ha conferito al fratello di Ielo una ricca consulenza: «Oggi Stefano mi ha dato quella cosa di Brunella Bruno la sentenza [] assoluzione non impugnata». Lotti: «Assoluzione non impugnata?».
«Buttiamo tutto per tutti» proclama Palamara. Lotti dice che però «non deve incidere sulla scelta da aggiunto», incarico a cui la toga è candidata, anche se ha già pronto il piano B: «Io dico butto tutto su tutto io intanto quella cosa per la privacy ormai la mando a maggior ragione». Lotti: «Eh cazzo vorrei vedere sì sì te mandala».
Palamara: «Però non me fermo». Lotti: «Non ci facciamo abbattere». Il magistrato ribadisce che l' indagine di Perugia contro di lui è «una storia pazzesca». Lotti è perplesso: «Perché Vittorio non mi ha detto nulla però». Nell' informativa non è specificato se si stia parlando di una talpa.
Palamara fa sapere che «quelli di Area non votano Creazzo, votano Lo Voi».
Bocciato anche Viola: «(Inc.) mi ha detto che Albamonte (Eugenio, ex presidente dell' Anm, ndr), quindi Area, ha detto che Viola è uomo di Ferri (Cosimo, ndr) e a Roma non lo vogliamo». Palamara: «Perfetto a maggior ragione si va avanti così». Lotti: «Cazzo si va avanti così [] per me vuol dire che siamo dalla parte sulla strada giusta».
GIORNALISTI AMICI - I due discutono anche di un articolo apparso sulla Stampa riguardante la successione al procuratore Giuseppe Pignatone. Lotti: «L' ho letto perché me l' ha detto Garofali». Sono entusiasti. Palamara: «Ma il passaggio che gli ho fatto mettere? [] è in gamba questo ragazzo [] è amico di un mio amico scrittore». Riparlano di Perugia. Lotti: «Questa roba qui incide sull' aggiunto secondo te?». Palamara pensa di sì e quindi ritiene che gli convenga far «fare il procuratore e rallentare l' aggiunto». Lotti concorda: «Sì rallentare sino a luglio». L' ex sottosegretario vuole evitare che con Palamara azzoppato Viola abbia «quel problema», bisogna separare i due destini, altrimenti per dirla con Lotti «questi fanno all-in».
SCALATA ALLA ROMA - Secondo Palamara la storia dell' indagine perugina è conosciuta da tutta Roma dal febbraio 2018 («lo sa Loti», probabilmente il presidente della Lazio, Claudio Lotito, citato anche in altri punti, ndr). Il discorso vira sul calcio.
Già alla moglie, che chiedeva notizie su nomine e problemi giudiziari del marito, Palamara aveva anticipato l' argomento: «Lo sai che mi ha detto Luca Lotti? Che sta facendo da intermediario per far comprare al Qatar la Roma». E la signora, sconsolata, aveva ribattuto: «Che c' entri te con 'sta roba, boh».
Palamara: «Niente era così per dire».
Il magistrato e il politico affrontano la questione del nuovo stadio della squadra giallorossa e citano Renzi e un suo recente viaggio in Qatar, uno dei tanti nella Penisola arabica. Nelle scorse settimane girava voce che l' ex premier stesse facendo da intermediario per l' acquisto del Milan, ma con noi il presidente della società rossonera, Paolo Scaroni, aveva seccamente smentito la trattativa.
Ora compare un altro club all' orizzonte, la As Roma di James Pallotta. Lo svela Lotti: «Matteo era a Doha (inc.) ha detto "oh io la compro la Roma" c' era scritto "io la compro davvero la Roma, ma lo stadio si fa o no?" e Matteo gli ha risposto: "Guardi vediamoci a Parigi con Luca la settimana prossima" oh Luca lo stadio non gli si può garantire! Non siamo in grado di garantire lo stadio il problema dello stadio si chiama Franco Caltagirone che è contro questa operazione di solito siete voi magistrati che arrivate su 'ste (inc.) non noi politici ma come fai a garantire».
Il Luca da incontrare in Francia potrebbe essere Parnasi, l' imprenditore arrestato per corruzione nel 2018 proprio per il progetto dello stadio della Roma che dovrebbe sorgere sui terreni di proprietà di una sua società.
LA LEGA - Uno dei presenti alla cena, un imprenditore di nome Simone, con forte accento toscano, chiede «dove sono andati a finire i 49 milioni di euro» della Lega. Palamara: «Questo ce lo dovrebbe dire Franco (Cozzi, procuratore di Genova, ndr)» e Lotti: «Ecco ce lo dovrebbe dire il procuratore di Genova che è un suo amico per me li hanno utilizzati per la campagna elettorale di sicuro per tutto il sistema di notizie per Facebook».
E un «Franco» viene collegato anche all' esposto contro Creazzo presentato a Genova da un pm. Qui il dialogo captato è particolarmente confuso e quasi criptico. Lotti dice: «Se deve chiudere (inc.) di mezzo l' hai letto il documento []». Quindi prosegue: «Lui non scende giù perché comunque sia gli va detto di Firenze, no? Se cogli l' occasione tra tutti e due [] Firenze Genova».
In un altro punto si riparla della Lega e del governo. Palamara: «Ma questi così come fanno ad andare avanti, fammi capi' adesso stanno esagerando». Lotti: «Eh lo so, ho visto Giorgetti prima (Giancarlo, sottosegretario di Palazzo Chigi, ndr) poi Francesca Verdini (la compagna di Matteo Salvini, ndr) mi ha detto che poi ti racconterò loro se non fanno il 35 (alle Europee, ndr) loro vanno avanti Luca, che è un bene anche per noi che non saremmo mai pronti ora». Palamara: «Sì se vanno avanti è meglio però così diventa una cosa». Lotti: «No e si dovranno aggiustare».
A tavola si riparla dello scontro per la Procura di Roma. Il problema è che se Area e Unicost si alleano per avere Creazzo procuratore basterebbero i voti dei tre laici dei 5 stelle. Per questo Lotti si preoccupa di abbia agganciato uno di questi, l' avvocato Fulvio Gigliotti: «Ma Lepre (Antonio, uno dei consiglieri dimissionari del Csm, ndr) non c' ha parlato?». Palamara: «Con Gigliotti ci parla Spina». Lotti: «È andato dal Pucci coso Spina». Leonardo Pucci è il vicecapo di gabinetto del ministro Alfonso Bonafede ed è amico di Spina. Palamara: «E si sono parlati come no te l' ho detto e lo sta marcando [] però la situazione non è proprio scontata capito?». A un certo punto alla comitiva si uniscono il consigliere Antonio Lepre, tale Francesca, giudice fallimentare di Bolzano, e un «maresciallo». Il problema è che secondo Lotti «tutti quelli di Unicost vogliono Creazzo».
IL MINISTRO E MALAGÒ - Nel brogliaccio viene nominato di nuovo Gigliotti «che il giorno dopo "chiude" poiché "il ministro sta male" e Arrita (Sebastiano Ardita, altro consigliere del Csm, ndr) che "è sempre sul pezzo è sempre concentrato ed è molto ottimista"». Per Lepre «Gigliotti si dovrebbe sbilanciare verso Viola "però, poiché il ministro non ci sta ha detto di aspettare"». Scommettono che se Viola dovesse racimolare quattro voti in commissione, anche Morlini si accoderà (ma il 23 maggio il pronostico non si realizza). Lotti dice: «Pare che Pignatone si stia muovendo per (inc.) Lo Voi (Franco, procuratore di Palermo, candidato a Roma, ndr) e per Creazzo».
Infine, c' è tempo di discutere anche di affari. Lotti «riferisce di aver provato a mettere in contatto Simone (l' amico imprenditore presente alla cena, ndr) con Giovanni (Malagò, ndr) per parlare di lavoro, ma il padre Vincenzo ha tenuto a precisare che per l' azienda dovevano rapportarsi solo con lui e non con il figlio».
Insomma il sessantenne presidente del Coni per l' ottantasettenne genitore è ancora come se avesse i calzoni corti.
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Minor Place (2017)
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With Minor Place, Giorgia Ohanesian Nardin invites the audience to a shared training of the gaze, to generate energy of bodily alliance through a series of practices.
Minor Place is a temporary gathering, a safe space where by entering each person is invited to take a position, to listen through looking, to practice empathy. Minor Place is an invitation to act, a practice of collective exposure.
In order to exist, Minor Place requires the active participation of the audience.
Through a series of simple guidelines, the participants are invited to access the performance space: everyone and anyone can join, with the freedom to decide at any time to interrupt or leave the practice.
Inspired by Caliban and the Witch: Women, the Body and Primitive Accumulation by Silvia Federici, Minor Place urges to claim a sense of responsibility physically translated, to question the point of view on the codes of fruition of the body.
To do this, Giorgia proposes to act together, to collectively indulge in poetic anatomy, to re-claim a fluid way of staying in relationship with the other.
idea and dance Giorgia Ohanesian Nardin sound F. De Isabella light design Giulia Pastore dramaturgy Merel Heering movement coaching Marta Ciappina costume Lucia Gallone in collaboration with INDIVIDUALS production Irene Bedin photo and video ©Alice Brazzit research Irene Bedin, Marta Ciappina, F. De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi thank you Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano produced by Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna supported by AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep - progetto di residenze NAOcrea Milano
Con Minor Place, Giorgia Ohanesian Nardin propone un allenamento condiviso al guardare, a generare collettivamente, attraverso una serie di pratiche, energia di alleanza.
Minor Place è un raduno temporaneo, desidera essere uno spazio sicuro dove nell'accedere si è invitat_ a prendere una posizione, ad ascoltare con gli occhi, a fare pratica di empatia. È un invito ad agire, una pratica di esposizione collettiva.
Perchè Minor Place possa esistere, necessita della partecipazione attiva del pubblico. Attraverso poche e chiare linee guida i/le partecipanti sono invitat_ ad accedere allo spazio scenico: tutt_ possono partecipare, con libertà di decidere in qualsiasi momento di interrompere o di sottrarsi alla pratica.
Figlia della lettura di Calibano e la Strega – le donne, il corpo e l'accumulazione originaria (Silvia Federici), Minor Place vive dell’urgenza di rivendicare un senso di responsabilità tradotto fisicamente, di rimettere in discussione il punto di vista sui codici di fruizione del corpo. Per fare questo, Giorgia propone di agire assieme, di godere collettivamente di anatomia poetica, e di rivendicare un modo fluido di stare nelle relazioni con l'altr_.
idea e danza Giorgia Ohanesian Nardin suono F. De Isabella disegno luci Giulia Pastore drammaturgia Merel Heering guida al movimento Marta Ciappina costume Lucia Gallone in collaborazione con INDIVIDUALS produzione Irene Bedin foto e video ©Alice Brazzit ricerca Irene Bedin, Marta Ciappina, F. De Isabella, Frida Giulia Franceschini, Lucia Gallone, Merel Heering Giorgia Nardin, Giulia Tosi grazie a Dansmariekes KV De Waggelerre`s Gravenvoeren, Comunicattive, Simone Congalesi, Peggy Olislaegers, Giulia Buvoli, Silvia Albanese, Federica Giuliano prodotto da Associazione Culturale VAN, Pivot Dance (CSC – Bassano del Grappa, Nederlandse Dansdagen – Maastricht, The Place – London), Gender Bender Bologna sostenuto da AtelierSi Bologna, Centrale Fies Dro, Ariella Vidach Aiep - progetto di residenze NAOcrea Milano
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Pordenone, l’infermiera Olga Mistruzzi riceve il Premio Renza Zanon
Pordenone, l’infermiera Olga Mistruzzi riceve il Premio Renza Zanon. Nel corso della cerimonia in Sala consiliare il Premio Renza Zanon istituito dall’Associazione Volontari ed Amici - Prendersi Cura - in collaborazione con Via di Natale, l’A.N.D.O.S . e COOP Alleanza 3.0, è stato conferito all’infermiera Olga Mistruzzi, che con il suo progetto dimostra la volontà di migliorare la qualità dell’assistenza dedicata ai malati. Le parole della politica “Prendersi cura della salute degli altri - commenta l’assessora alle Politiche sociali di Pordenone, Guglielmina Cucci – è sicuramente uno dei mestieri più delicati ed importanti. I migliori risultati si ottengono quando le conoscenze mediche e scientifiche si integrano con la passione e l’attenzione dalla persona nel suo complesso. Il progetto premiato va senz’altro in questa direzione e oggi non h a caso valorizziamo due donne. La compianta Renza Zanon, fulgido esempio di donarsi per alleviare le sofferenze di altre donne e l’infermiera Olga Mistruzzi premiata per il suo progetto sulla qualità dell’assistenza. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid ha determinato una penalizzazione degli altri malati rendendoli quasi invisibili". "Ma - prosegue l’assessora Cucci - loro ci sono e ci saranno e richiedono tutte le nostre attenzioni. Quando parliamo di cure palliative, parliamo di persone che non hanno più speranze, per tale ragione il progetto premiato ha ancor più valore, perché vuol dare dignità, cura e attenzione a chi ha ancora poco tempo per vivere, ma è giusto che lo possa fare nel migliore dei modi possibile". Il premio a Olga Mastruzzi Nell’affollata sala consigliere, a ricordare la figura di Renza Zanon sono stati il presidente dall’Associazione Volontari ed Amici- Prendersi Cura Nicola Delli Quadri, la presidente di ANDOS Marisa Zanella, Carmen Gallini della Via di Natale, Sandra Conte della Casa del Volontariato Silvia Franceschini responsabile scientifica del Cro e Silvia Pedrotti coordinatrice dello sportello informativo oncologico, accomunati tutti nel sottolineare le qualità umane e le attività solidali di Renza Zanon. Come detto il premio è stato conferito ad Olga Mistruzzi per la sua tesi sulla qualità dell’assistenza concernente anche gli aspetti organizzativi e medici. In conclusione di cerimonia l’assessora Guglielmina Cucci ha consegnato una targa ricordo alla famiglia di Renza Zanon, targa collocata anche all’ingresso dell’Ospedale civile. Read the full article
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Archipelago conference investigates urgent issues in architecture and design
Dezeen promotion: new approaches to architecture, landscaping and interior design were discussed at the Archipelago: Architectures for the Multiverse conference in Geneva.
The three-day event, which was broadcast online, took place from 6 to 8 May. It was organised by the Geneva School of Art and Design (HEAD) and the Geneva School of Engineering, Architecture and Landscape (HEPIA).
Titled Archipelago: Architectures for the Multiverse, the hybrid conference brought in-person and online participants from the architecture, interior design and landscape design industries together to discuss intersections across the disciplines through performances, film screenings, talks and workshops.
The Archipelago: Architectures for the Multiverse was a digitally-focused design conference. Catherine Ince, Matevz Celik, Marina Otero Verzier and Nicolas Pham took part in a conversation during the first day of the broadcast.
The first day of talks was titled: Do We Need to Build?
The Archipelago advisory board: Sepake Angiama, Marina Otero, Catherine Ince, Natacha Guillaumont, Nicolas Pham, Matevz Celik, Lev Bratishenko, Anton Belov, Javier Fernandez Contreras, discussed current design practice, focusing on newly visible methodologies.
The task challenged the board to question the assumption that architects, landscape designers and interior designers need to produce physical material.
The outdoor activities allowed participants to engage with the city and their surroundings in new ways Here, the intervention by Geneva-based Trojans Collective
The theme for the second day was: Understories – What Remains Hidden in Plain Sight?
It focussed on under-represented systems and knowledge across design disciplines via a series of four key conversations.
The first session, titled Territories of Intervention, invited Daniel Zamarbide, Charlotte Truwant, and Justinien Tribillon to investigate Geneva's urban context and borders. Moderated by Meriem Chabani, it aimed to question "how the city is entangled in larger myths of nationality and place," the organisers said.
The event aimed to question and respond to current design practice
This was followed by a conversation titled Extractive Systems, in which Sofia Pia Belenky, Francesco Sebregondi, Manijeh Verghese "sought to unearth systems and traces – capitalist, imperialist, extractivist – exposing and challenging forms of embedded exploitation".
The third session, titled Other Stories, was moderated by Ala Tannir and brought together Silvia Franceschini, Cruz Garcia and Nathalie Frankowski from Wai Architecture Think-Tank and Dele Adeyemo, exploring "narratives within architecture, landscape and interior design that are traditionally positioned at the margin".
The final conversation, titled Planetary Narratives, was moderated by Elise Misao Hunchuck and gathered Jane Mah Hutton, Marco Ferrari, and Rania Ghosn. It "considered stories that play out at a global scale, ones that implicate multiple materials' flow across time and space," the organisers said.
A selection of films exploring capitalism, the climate crisis, indigenous knowledge and colonialism, by Dele Adeyemo, Design Earth and Joar Nango were also presented.
The scenography's materials were locally sourced in Geneva and returned to their sites of origin after the event
The theme for the third day was: Interdependency – New Disciplinary Narratives.
The first session, titled Kinship and Advocacy, gathered Adrian Lahoud, Esther Choi, Charlotte Malterre-Barther and Marie-Louise Roberts to question how expectations and boundaries in design and architectural disciplines change when collaboration and kinship are placed at the forefront of the design process.
"Panellists related personal experience to their work and discussed the role that shared ritual plays in fostering kinship," the organisers said.
The events focused on identifying new narratives in interior design and architecture. Pictured are moderators Meriem Chabani and Vera Sacchetti
The second conversation of the day, titled Working With, explored "how practitioners are changing their working ways to offer new possibilities for interdisciplinary exchange." The conversation gathered Céline Baumann, Mathias Echanove from urbz, and members of Geneva-based Collectif Galta.
The third session, titled New Roles, New Practices, "sought to build upon the previous three days of insights to imagine new paths for architects, landscape architects, and interior designers," the organisers said. The conversation was moderated by Ala Tannir and brought together Pooja Agrawal, Ann Lui and Mariana Pestana.
The conference concluded with a roundtable discussion that gathered the event's moderators and students at the organizing schools to explore the creation of new pathways within educational institutions to benefit future designers.
Discussions emphasised the importance of kinship and collaboration in the design process. Pictured is a performance by collective HPO.
The three days of discussions took place alongside custom-built scenography designed and produced from locally sourced wood and stone by faculty and students from HEPIA and HEAD. After the conference, the structures were dismantled and the materials were returned to their original place.
The talks programme was also enhanced with digital workshops for students selected as part of an open call for participants.
"The workshop programme happened online – with sessions exploring the conflated realms of physical and digital realities; the creation of new worldviews through maintenance and repair; and new ways to co-exist and care for each other from the human to the microbial level," the organisers said.
The discussions and workshops identified new pathways for architects and designers
"Archipelago could not have been the intense and fruitful experience it was without the participation of all of the panellists, workshop leaders, filmmakers, and moderators both in-person and virtually," the organisers said.
"It could not have happened without the efforts of the production team, the scenography team, and the facilities staff at the Geneva School of Art and Design."
"The Archipelago Team would also like to thank the students and faculty members who were the foundation of the event since its conception."
For more information on the event, visit The Archipelago: Architectures for the Multiverse's website.
Partnership content
This article was written by Dezeen for HEAD and HEPIA as part of a partnership. Find out more about Dezeen partnership content here.
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“Sick Architecture” Exhibition, CIVA, Rue de l’Ermitage 55, 1050, Brussels, Belgium _ Conceived by Beatriz Colomina [guest curator, Princeton University], Silvia Franceschini [curator CIVA], Nikolaus Hirsch [artistic director CIVA] _ Assistant curator: Minne De Meyer Engelbeen [CIVA] _ Exhibition Architecture: OFFICE Kersten Geers David Van Severen & Richard Venlet _ 06.05.2022 - 28.08.2022 _ Photos by: Spyros Kaprinis [18.06.2022].
“Architecture and sickness are tightly intertwined. Architectural discourse always weaves itself through theories of body and brain, constructing the architect as a kind of doctor and the client as patient. Architecture has been portrayed as both a form of prevention and cure for thousands of years. With Sick Architecture, CIVA and guest curator Beatriz Colomina (Princeton University) highlight a topic that has shaped our lives since the outbreak of the COVID-19 pandemic.”
https://civa.brussels/en/exhibitions-events/expo-sick-architecture
#Sick Architecture#Exhibition#CIVA#Brussels#Beatriz Colomina#Nikolaus Hirsch#Minne De Meyer Engelbeen#OFFICE Kersten Geers David Van Severen#Richard Venlet#Spyros Kaprinis#2022
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AA: Global Tools 1973-1975 When Education Coincides with Life - Silvia Franceschini
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