#si scherza (forse)
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jalynckie · 1 year ago
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è passato un mese esatto da questa scena e io non riesco ancora ad accettare che li abbiano separati non posso è più forte di me non è giusto si amano così tanto loro vogliono solo fare i fidanzatini andare in giro mano per la mano mangiare fuori andare ai concerti ecc ecc
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lateoriadipascal · 1 year ago
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Tra i miei lettori non c’è magari uno sceicco che vorrebbe comprarmi? O un imprenditore che vorrebbe assumermi? Preferibilmente a nord Italia che più nord non si può?
Chiedo per un amica.
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firkloverr · 1 year ago
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oggi così bona che invece di guardare la strada mi guardo nello specchietto retrovisore
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romanticismoamodomio · 2 years ago
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indecisa tra il tagliarmi i capelli o la gola
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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(Foto: Stefania Ferrario)
La bellezza ha strani modi per insinuarsi nella tua mente. Il più immediato è sicuramente il nudo. Il più convincente e maturo invece forse è ascoltare o leggere ciò che lei dice o scrive. Le sue convinzioni.
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(Foto: Stefania Ferrario)
Ma il più tagliente e persistente dentro di te è esaminarla attentamente nel quotidiano. Osservarla senza farsi notare troppo. Vederla vivere: quando tace, ride, scherza e si presenta al mondo.
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(Foto: Stefania Ferrario)
La musica, i libri, gli spettacoli che le piacciono. I vestiti che sceglie. Gli accessori, il taglio di capelli, il profumo che lascia nell'aria quando ti passa accanto e non volendo ti cattura nella sua orbita. E capire d'un tratto che non scapperai più.
Aliantis
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(Foto: Stefania Ferrario)
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sciatu · 1 year ago
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CERAMICA SICILIA
Chi jè l’amuri, s’amuri nun è? Picchi l’amuri è vuliri dari pi du santu beni chi tra dui c’è ma c’addiventa quannu poi scumpari?
Quannu l’amuri nostru sinni mori cu iddu si potta u to passatu tu votiti, sduvaculu du cori a vita nun è sulu u lassatu.
a idda ommai, lassala stari u beni i ieri, no fari raggia nun vuliri cuntu, nun ci spiari non fari du passatu na jaggia.
Spiati si ci dasti u giustu si ci dasti u dovutu rispettu: l’amuri non è piaciri o gustu è impegnu, sacrificiu, affettu
Picchì si sulu pigghi ma non dai si ogni cuppa è sulu a soi si a ragiuni sulu tu l’ hai nun è l’amuri chi d’idda tu voi
Voi na criata, chi mai si lagna chi sempri t’avi diri sulu si muta e mansa tu voi na cagna chi mai spia, mai voli un picchì
Voi sulu na fimmina i pezza fatta i rasta e tutta pittata chi mai ridi mai parra o schezza fossi bedda, cu anima stutata
Nuddu ni zigna ad amari nuddu sapi vuliri beni ma na cosa tu t’ha nzignari nun ama cu dugna peni
nun ama cu si fa patruni cu giusta tuttu nzuttannu cu voli sempre ragiuni cu voli fari sulu dannu
L’amuri è semi da giustizzia in nomi soi nun si po' mazzari non si dugna lacrimi e malizia quannu poi ni veni a mancari
Lassa a sciarra o a to ragiuni non ti luddari i mani du so sangu l’amuri mossi? finiu na stagiuni u mali chi senti ti fa liuni.
Cos’è l’amore se amore non è? Perché l’amore è volere dare, per quel santo bene che tra due c’è, ma cosa diventa quando scompare? Quando l’amore nostro se ne muore, con lui si porta il nostro passato, tu voltati, svuotalo dal tuo cuore, la vita non è quello che hai lasciato. A lei ormai lasciala stare, non far diventare il bene di ieri rabbia, non volere spiegazioni, non chiedere, non far diventare il tuo passato una gabbia. Chiediti se le hai dato il giusto, se le hai dato il dovuto rispetto, l’amore non è piacere o gusto, è impegno, sacrificio, affetto. Perché se prendi solo senza dare, se ogni colpa è solo sua, se la ragione ce l’hai solo tu, non è l’amore che vuoi da lei Vuoi una serva che non si lamenta mai, che ti deve dire solo di si, muta e mansueta vuoi una cagna, che non chiede mai, che non vuole mai un perché. Vuoi solo una donna di pezza, fatta di coccio e tutta dipinta, che non ride mai, mai parla o scherza, forse bella, ma con l’anima spenta. Nessuno ci insegna ad amare, nessuno sa voler bene, ma una cosa devi imparare, non ama che dona sole pene. non ama chi si fa padrone, chi aggiusta tutto insultando, chi vole sempre ragione, chi vuol fare solo danno. L’amore è il seme della giustizia, in suo nome non si può ammazzare, non si da lacrime e cattiveria, quando poi ci viene a mancare. Lascia la guerra o la tua ragione, non ti sporcare le mani di sangue: l’amore è morto? È finita una stagione, il male che senti, ti renderà un leone.
What is love if it isn't love? Because love is wanting to give, for that holy good that exists between two, but what does it become when it disappears? When our love dies, it takes our past with it, turn around, empty it from your heart, life is not what you left. Leave her alone now, don't let yesterday's love become anger, don't want explanations, don't ask, don't let your past become a cage. Ask yourself if you gave her the right love, if you gave her due respect, love is not pleasure or taste, it is commitment, sacrifice, affection. Because if you only take without giving, if everything is to blame only her, if only you have the reason, it's not the love you want from her. You want a servant who never complains, who only has to say yes, silent and meek, you want a bitch, who never asks, who never wants a why. You just want a rag woman, made of earthenware and all painted, who never laughs, never speaks or jokes, perhaps beautiful, but with a dull soul. Nobody teaches us to love, nobody knows how to love, but you have to learn one thing, it's not love if you gives only pain. you doesn't love if you make yourselves masters, if you fix everything by insulting, if you always want to be right, if you only want to cause damage. Love is the seed of justice, in its name one cannot kill oneself, one cannot give tears and malice when it then fails in us. Leave the war or your reason, don't get your hands dirty with her blood: is love dead? A season is over, the evil you feel will make you a lion.
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canesenzafissadimora · 6 months ago
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Spiaggia di Scauri, agosto 2022, lei si chiama Teresa ha poco meno di 30 anni, due figli adolescenti e in braccio una bimba nera di circa 18 mesi, si chiama Sonia. Mi guardo attorno e cerco sua madre. Ma donne africane nemmeno l'ombra. Teresa avrà forse un compagno africano, con cui ha avuto la bimba, penso, ma non è possibile perché Sonia sarebbe stata mulatta e non nero ebano. La bimba ha treccine annodate da mani di donna africana. Gioca e scherza sulla spiaggia con Teresa e i suoi figli. Teresa prepara l'asciugamani per avvolgerla subito dopo il bagnetto, le toglie il costumino bagnato, le mette il pannolino, le da la pappa e poi l'addormenta all'ombra, nel passeggino. Sono curiosa di sapere qual é il legame tra la bimba ebano e Teresa con la sua famiglia. E così mi avvicino ed ammirando Sonia, che dorme appaciata e serena, cerco di sapere.
"la madre è una giovane donna del Senegal che lavora sulle spiagge, vende abiti, fa treccine, e Sonia andava in giro con lei sotto al sole tutto il giorno." dice Teresa "così pian piano la tenevamo noi, un giorno, poi due, poi tre. Prima per qualche ora, poi la bimba era contenta e così la madre me l'ha affidata." Teresa e la sua famiglia fa vacanza a Scauri e tiene con sé la bimba, lasciando sua madre serena nel suo lavoro stancante e Sonia fa la bimba, con i tempi... suoi tempi. Gioca amata da Teresa e dai suoi figli. Tutta la spiaggia collabora e lei è allegra e sorridente passa di braccia in braccia, come ad una festa tutta per lei. La sera Teresa la riporta alla madre. Sonia piange, il più delle volte, perché vorrebbe restare con Teresa.
"ma lei è la madre" dice Teresa "é giusto che stia con lei la sera, a lavoro finito"
Una storia di solidarietà, una cura al contrario non un immigrata che cresce i figli della signora bianca al mare, ma una famiglia napoletana che gratuitamente cresce una bambina figlia di immigrati.
Questa storia é un esempio di amore senza confini e senza pregiudizi.
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Carola Flauto
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ma-chi1993 · 19 days ago
Note
Tu hai i film italiani preferiti che mi raccomandi? Voglio guardare i film nuovi e voglio ascoltare alla tua opinione 👉👈
Buonsalve.
Allora, film italici da guardare, ce ne sono tanti anche recenti che sono molto validi ma cercherò di condensare una top 10, tanto per iniziare:
Tre uomini e una gamba
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Una delle commedie più belle e divertenti del cinema italiano, lo dico senza remore. Aldo, Giovanni e Giacomo sono un trio comico che fino a tempi recenti ha sempre sfornato piccoli capolavori, e questo film è il loro migliore in assoluto secondo me
2. C'è ancora domani
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Questo è stato il film italiano più visto al cinema nel 2023, un esordio incredibile per Paola Cortellesi che racconta uno spaccato nella vita della Roma del dopoguerra. Potresti avere forse qualche problema con la parlata romanesca, ma ne vale davvero la pena vederlo.
3. La vita è bella
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Qui sono molto di parte, questo è uno dei miei film preferiti in assoluto. Benigni è forse oggi una figura un po' controversa, specie dai conservatori, e il film ha ricevuto delle più che leggittime critiche per il suo approccio nel raccontante il tema dell'Olocausto, ma lo considero comunque un capolavoro assoluto del cinema italiano e in generale una visione imperdibile.
4. La maafia uccide solo d'estate
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Secondo film di Pif, uno degli artisti più poliedrici del paese, questa è una pellicola che racconta la mafia in modo molto originale, dal punto di vista di un bambino di Palermo a cavallo tra gli anni Sessanta e Novanta, nel pieno della Guerra tra Stato e Mafia in SIcilia. Film che può essere un buon inizio per approcciarsi al tema della mafia italiana.
5. Perfetti sconosciuti
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Uno dei film di più successo internazionale del cinema italiano della scorsa decade, è una commedia originale che racconta nella nostra dipendenza dai telefoni e di come dipendiamo da essi per nascondere i nostri segreti. Visione assolutamente consigliata.
6. Lo chiamavano Jeeb Robot
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Un film molto particolare, non propriamente un super-eroistico alla Marvel o DC anche se è un po' ispirato a quella serie lì. Forse uno dei film più originali della scorsa decade
7. Divorzio all'italiana
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Un film si vecchio, ma sempre molto attuale specie per le tematiche che affronta, anche questo racconta uno spaccato dell'Italia di non moltissimo tempo fa e dell'ipocrisia di una società intera.
8. Benvenuti al Sud/Benvenuti al Nord
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Una duologia che scherza e prende in giro gli stereotipi tra Nord e Sud italia, ispirato a una commedia francese che affrontava gli stessi temi. A sto giro non ho trovato gif però.
9. Lo chiamavano trinità
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Lo spaghetti-western comico per eccellenza, ci sono battute di questo film che tutti sanno a memoria non importà l'età, una vera e propria pietra miliare che ha anche consacrato il duo Bud Spencer e Terence Hill, la coppia western italiana per eccellenza.
10 Fascisti su Marte
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Link al trailer che non me lo fa mettere
Film direi attualissimo, è una commedia nera in cui si immagina la colonizzazione di Marte da parte di una squadra di fascisti nel 1939. Suona familiare? Guzzanti è qui a dir poco spettacolare, a dimostrazione di come sia una delle menti più brillanti del panorama culturale italiano attuale.
Inizierei da questi primi 10, poi se vuoi altri consigli scrivimi pure!
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intotheclash · 10 months ago
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... e niente, avete notato che la parola su un social network che è messa in primo piano è proprio lei, l'Amicizia, quella che ne soffre maggiormente, ad essere stuprata con l'inganno, ad essere svenduta o quasi regalata, in un sistema dove ci si fa "amici" tra sconosciuti, ma poi non ci si saluta per strada, oppure le nostre strade non si incroceranno mai, perché stiamo a millenovecentoventisette miglia di distanza dall'annusarci, in questo parcogiochi virtuale dove tutti sono amici, amici di tutti, intimamente sconosciuti, e bro, brother, sista e cazzate affini, dove ci si chiama per nome, anzi per soprannome, dove "sì, cazzo lui lo conosco benissimo" e "sì, lui è un mio grande amico", ma amico di cosa, porcodio? Perché io invece mi ricordo che ci ho messo quasi 3 anni per chiamare quello che poi sarebbe stato un mio grande amico, nonché mio coinquilino, per nome e non per cognome, mesi per capirci e studiarci, per superarci e venirci eventualmente incontro, giorni per rompere gli indugi e scambiarci un saluto, cazzo, ma i tempi cambiano, le cose passano, invecchiano, mentre altre corrono, però lui, il mio amico, e come lui tanti altri, sono ancora qui, nella mia vita di merda, e di tutti questi miei e vostri amici virtuali (e soltanto virtuali) invece che cosa sarà? Quando saremo in difficoltà, quando avremo bisogno di aiuto, di soldi, di cazzo-ne-so, quando vorremo piangere e berci una (anzi, 3) birre insieme cosa faranno ci metteranno un like? una reaction? un bel commento? o non visualizzeranno il nostro messaggio? e magari ci bloccheranno o cancelleranno dagli "amici" se rompiamo troppo i coglioni? Mah. Comunque si scherza, si esaspera, si provoca, anche l'amicizia virtuale ha un suo bel perché e da quasi un paio di decenni ormai, in tutte le sue svariate forme. Basta non si sostituisca a quella vera. Perché, pochi cazzi, quell'altra è vera e questa è un vile surrogato. Anche soltanto chiamarla "amicizia" è una bestemmia, porcodio. Una scoreggia non sostituirà mai una bella cagata. Non dimenticatevelo. E poi, forse, senza Facebook non conoscerei tanta gente, ma sono convinto che passerei molto più del mio tempo con altra che, invece, grazie a questo strumento posso sentire ogni tanto, ma purtroppo non vedo quasi mai. Che tristezza. Buona giornata e buona fortuna
(il mio amico Cristian)
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unmatto · 3 months ago
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la mia psichiatra voleva essere certa che la nuova terapia fosse adatta a me, allora mi ha chiesto se ho crisi epilettiche, se ho qualche tipo di patologia, poi, mi ha chiesto se sento le voci, allora le ho risposto “se gli altri parlano, sì”. ha riso, e in un momento di leggerezza mi ha detto, lei ha una depressione maggiore, se posso fare una battuta lei avrebbe bisogno di una donna - e non ricordo come l’ha chiamata, era una caratteristica, forse un aggettivo, insomma intendeva una donna piena di energie che mi trascini nel fare delle attività, la mia spossatezza, la mia pigrizia, lei pensa sia anedonia. però, mi fa, non so se gliele consiglio perché sono donne particolari, si scherza, eh. a ripensarci sento il petto pizzicare - la psicologa che me lo chiederà domani mattina, quali sensazioni fisiche provo, sento che vorrei piangere ma non ci riesco. non vorrei nessun’altra, vorrei - non so neanche io cosa servirebbe per risanare, recuperare, oppure guarire, da questo dolore, da tutto. depressione maggiore, Ted e Robin farebbero il saluto militare e ripeterebbero, “maggiore”. la lampadina del comodino fa la stessa atmosfera di quando lei stava qui con me, la sua assenza fischia in modo assordante. dico alla dottoressa che non ci penso alle donne, che gli antidepressivi mi provocano disfunzioni erettili e non mi importa del sesso, in realtà, perché non capiscono, perché non riesco a spiegarmi, lei dice che non va bene, mi viene da piangere ma non ci riesco, dice che dovrei ascoltare i pochi piaceri che sento della vita. cosa sento? mi piace leggere, le dico, e poi, e poi boh. vorrei, non lo so neanche io cosa. una delle mie canzoni d’amore preferite finisce così “Vorrei cantare il canto delle tue mani / Giocare con te un eterno gioco proibito / Che l'oggi restasse oggi senza domani / O domani potesse tendere all'infinito”, che l’oggi restasse oggi senza domani, o domani potesse tendere all’infinito, che delicatezza, ho sentito miei questi versi cento volte, quando ci incontravamo e alla fine degli incontri piangeva per dovermi salutare, sembrano momenti lontani un’altra vita.
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mineestellepolari · 3 months ago
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Quest'anno mi vesto da rancore. Quest’anno mi vesto da “bene, bene, e tu?”.
Quest’anno mi vesto da comprensione del testo, da influencer che piange, da neurotipico per fama, da meme buffissimo sul fatto che non avremo la pensione. Quest'anno mi vesto da ci sono questioni più importanti, da benaltrismo, da non si scherza su certe cose, da la guerra è orribile e il mio libro è in libreria. Quest'anno mi vesto da brava persona, da buon padre di famiglia, da troppo amore, da raptus, da titolista di quotidiano. Mi vesto dal tuo vicino di casa, mi vesto dal mio che ha venduto l'anima al diavolo per l'immortalità e un tosaerba, oppure mi vesto da quello stronzo del suo vicino, che poi sarei io.
Quest'anno mi vesto da breve incontro, da sentimento non corrisposto, da visualizzato e non riposto, da tutto quel ghosting, fatto e subito, che potremmo aprirci una casa stregata.
Mi vesto da messaggi alle due del mattino, da telefonata non richiesta, dall'interregionale veloce che ho preso e forse non era il caso. Dal fatto che non posso lasciarlo, mi ama troppo.
Quest'anno mi vesto da accisa, da rincaro, da fine mese, da per il contratto ormai se ne riparla l’anno prossimo. Mi vesto da regali di Natale, da pagami un caffè, da wishlist Amazon sotto il post dov’è morto papà.
Quest'anno mi vesto da dono della sintesi, dalla parola morbidoso, da neolingua, da congiuntivo in una pozza di sangue, da mio cugino che si rivende il bonus cultura da 500 euro a 200.
Quest'anno mi vesto da tastiera. Quest'anno mi vesto da parere, da informazione, da opinione informata, da lungo elenco emozionale per raccattare un po’ di like. Quest'anno mi vesto da commento social, da mio zio che mi vuol bene e mette la faccina che ride sotto il post della strage e io al pranzo di Natale dovrò capire quale dei due sentimenti è più forte.
Quest'anno mi vesto da oh, se funziona significa che ha valore, se vende è bravo, se piace è giusto così.
Quest'anno mi vesto da necrologio a fumetti di uno famoso pronto venti minuti dopo che è morto. Da ordigno sui binari, da tizio sotto un treno, da sciopero generale, da 120 minuti di ritardo.
Quest’anno mi vesto da ponteggio, da elmetto, da norma di sicurezza, da fatalità, da tragico incidente, da morte bianca ma così bianca che non è colpa di nessuno.
Quest'anno mi vesto da corteo, da manifestazione, da raccolta firme, dalla voglia di cambiare il mondo che si scontra con un mondo che non ha tanta voglia di cambiare. Mi vesto da poliziotto troppo zelante, da abuso di autorità, da eccesso colposo di legittima difesa.
Quest’anno mi vesto da quella serie tv che devi troppo vedere, mi vesto da sinonimo, da perifrasi, da non meglio identificata matrice squadrista, da fragilità esistenziale, da anche cose buone. Mi vesto da accorato, coraggioso, disinteressato appello al cessate il fuoco, dove però la parola guerra la censuro perché altrimenti l’algoritmo mi penalizza.
Quest'anno mi vesto dalle parole che non diciamo, dagli specchi che copriamo.
Quest'anno mi vesto da Tosa, da Gramellini, da Fazio, dal primo che ha deciso che il modo migliore per opporsi alla retorica di una destra priva di contenuti fosse imitarla.
Mi vesto dalla condivisione spietata di ogni ricordo importante, di ogni esperienza significativa, di ogni preziosa cronaca famigliare sperando che alla fine ne rimanga qualcuna per me. Mi vesto da persona così naturalmente gentile che ce lo deve raccontare.
Mi vesto dagli eserciti di mamme, nonne e zie che si sono conquistate con le unghie e con i denti prima un palinsesto, poi un social e domani, probabilmente, il mondo.
Quest'anno mi vesto da ansia, da panico, da soffitto di camera da letto, da pelo bianco sul cazzo, da quella cosa che il dottore dice che non sa bene cos'è, magari è psicosomatica, provi a rallentare. Quest'anno mi vesto da io che penso che se rallento ancora un po’, sto fermo.
Quest'anno mi vesto dalla distanza tra l'uomo e l'artista, mi vesto da pessima persona che fa arte bellissima, perché di vestiti da brava persona che fa arte mediocre ce ne sono già troppi.
Quest'anno mi vesto da quella cosa spaventosa che faccio finta non ci sia, che non ho mai detto a nessuno, neanche a me, eppure sta lì e mi fissa ogni giorno.
Quest'anno mi vesto da domani, da futuro, da inutile fasciarsi la testa prima del tempo, da bestemmia quotidianamente voluta, cercata, ponderata, trattenuta e, quietamente, somatizzata.
Anzi no. Quest'anno non mi vesto da niente, che siamo già a posto così.
(Dalla pagina Non è successo niente di Fb, che vi consiglio caldamente di seguire)
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umi-no-onnanoko · 4 months ago
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🐚. Vampiro o licantropo?
Mi piacciono entrambi, un po' per i classici come il "Dracula"di Bram Stoker, un po' per i film e le serie che hanno portato in auge entrambi come "Intervista col vampiro", "Twilight", "Dracula" "Un lupo americano a Londra", "Teen Wolf", "Vampire diaries" ecc.
Tuttavia, forse anche per il fatto che Robert Pattinson e Johnny Deep (due tra i miei attori preferiti) hanno entrambi recitato nei panni di vampiri direi che sceglierei Vampiro.
Ps. Anche perché sono pallida come loro, mi dà fastidio la luce (si scherza) e amo il nero, gli abiti gotici ecc.
🐚. Temporale o arcobaleno?
Avendo la fobia per i temporali, sebbene meno di anni fa direi arcobaleno anche perché ne adoro i colori, il significato che ha per me ecc.
Grazie per le domande Simo.
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roarman1023 · 8 months ago
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Uffà! Uffà! Ma che scocciatura
Questa guerra non mi piace, non la voglio fare
Che m'importa del petrolio, sarò un vile, un'anormale
Ma questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! Lanciate i vostri strali
Dite pure quello che volete, per televisione, sui giornali
Dite che son traditore, disertore, svergognato
Ma questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! E fateli sfogare
Nella sabbia e nel petrolio fateli sguazzare
Fanno i prezzi troppo alti, fanno quello che gli pare
Ma questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! Quelli erano già strani
Forse per eredità o per costituzione
Ma con i miraggi del paese delle meraviglie li avete incattiviti
E allora adesso andate tutti a piedi
E non mi, e non mi, e non mi ricattate
Perché non provate a sfruttare l'energia del sole?
Oppure provate a prendere l'energia dal mare
O da dove diavolo vi pare, io mi dissocio dall'affare
Questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! Meglio tutti al buio
Meglio tutti al freddo e senza benzina nel motore
Sì, lo ammetto, son dolori, non si scherza, son guai seri
Ma andateci voi in Terra Santa
A scacciare, a scacciare, a scacciare i mori
Perché non provate a sfruttare l'energia del sole?
Oppure provate a prendere l'energia dal mare
O dove diavolo vi pare, io mi dissocio dall'affare
Questa volta alle Crociate
Non ci voglio, non ci voglio, non ci voglio andare
Uffà! Uffà! Ma che fregatura
Prima o poi sarò coinvolto, ma almeno fatemi sputare
Addosso a quelli che sono addetti alla preparazione
Di questa maledetta, di questa maledetta
Di questa stramaledetta terza guerra
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promisemeabrandnewday · 6 months ago
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6. Che tipo di persone ti attraggono?
Mi attraggono quelle persone che sanno ridere e scherza, che sappiano cosa sia l’ironia e il sarcasmo, che sappiano fare discorsi dai più seri a quelli più “scemi”. Quelle persone che sono buone e che abbiano tanto da raccontare anche quando si aprono poco a poco. Mi piacciono quelle persone che viaggiano con la mente. Mi attraggono quelle persone che hanno non so come un qualcosa di simile a me, lo dico perché mi è capitato. Ma anche chi è totalmente l’opposto. Le persone esuberanti ed estroverse che mi sanno coinvolgere ma anche quelle più introverse come me, che piano piano coi loro tempi si aprono e si scopre un mondo intero anzi un universo intero.
Mi attraggono quelle persone con interessi più simili ai miei ma che abbiano anche qualche interesse diverso dai miei, forse chissà potrebbero farmi conoscere passioni nuove.
Quelle poche persone che mi attraggono sono queste, passiamo il termine, descritte
Detta così sembra che mi piace qualsiasi persona ma non è proprio così, purtroppo o per fortuna sono selettiva, forse troppo ahah
Grazie per il numerino, scusami io ritardo nella risposta 🫶����
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ È un referendum bislacco, quello del 1974: bisogna votare no per dire sí al divorzio, e sí per dire di no, chissà i vecchi, non ci capiranno niente. C’è molta preoccupazione, i sondaggi prevedono che vada male. Anche il famoso campione di sci Gustav Thoeni offre la sua immagine ai comitati promotori del referendum, per convincere gli italiani a votare sí. Invece votano no, gli italiani. A sorpresa, in percentuali che nessuno prevedeva, dicono che il divorzio vogliono tenerselo. I sociologi spiegheranno in seguito che il voto delle donne è stato decisivo. Ma lí per lí, a caldo, queste considerazioni non contano. Conta che si è vinto, si è vinta una battaglia difficile che in molti momenti era sembrata senza speranza. La sera del lunedí, quando finalmente i risultati sono definitivi, il Tigre e i suoi amici, sei o sette, vanno a festeggiare in una trattoria a San Pietro Mussolino, in val di Chiampo, nei posti dove il Tigre ha combattuto. La guerra sembra lontana, non ci si pensa quasi piú; nessuno può immaginarsi che, quando saranno seduti e avranno ordinato, riconosceranno nel padrone della trattoria il figlio di un fascista ucciso dai partigiani, un fascista che molti pensano sia stato ucciso personalmente dal Tigre. I piú giovani non sanno niente e non capiscono niente; forse avvertono come l’aria si è fatta tesa d’improvviso, ma probabilmente no, nell'entusiasmo contagioso della vittoria elettorale che fa sperare in vittorie ancora piú grandi, piú risolutive. I vecchi invece sono come corde di violino, stanno seduti sulla punta delle seggiole pronti a scattare in piedi, ma per tutta la durata della cena non succede niente. Solo alla fine, quando hanno pagato il conto, il padrone della trattoria affronta il Tigre. È uno scontro durissimo, solo per miracolo non vengono alle mani, ma se ne dicono di tutti i colori. Poi escono nel piazzale, rimontano in macchina. Tutti sono turbati, tranne lui. Anzi, mi dice a bassa voce il dirigente dell'ANPI, sembra, per la prima volta dopo il suo ritorno, che al Tigre sia passata la malinconia. Ride, scherza ad alta voce, come se non fosse successo niente. Arrivati alla periferia di Arzignano il Tigre propone: Dài ragazzi, adesso andiamo a svegliare tre o quattro dei nostri, torniamo su e gli bruciamo la trattoria. Lo dice come se fosse una cosa normale, routine, non c’è quasi neanche bisogno di spiegarla, è la logica conclusione della serata: ci si rimbocca le maniche e si entra in azione. È cosí contento il Tigre, cosí euforico, che non si rende conto che nessuno risponde, che la macchina non ha rallentato, che nessuno ha chiesto chi sarebbero questi qua di Arzignano che bisognerebbe tirar giú dal letto. Non se ne rende conto e continua: Eh? Allora, si va? Finalmente qualcuno apre bocca. Sono stato io, confessa il dirigente dell'ANPI. Sono stato io a dirglielo. Io ero uno di quelli giovani, ero un bambino durante la guerra, ma il Tigre conosceva bene mio padre e di me si fidava. Stavo sul sedile di dietro, vicino a lui. Gli ho preso il braccio, e gli ho detto, Angelo, perché tutti lo chiamavano Tigre, anche i suoi fratelli, ma era ora di smetterla; Angelo, gli dico, ma cosa ti viene in mente? Cos’hai bevuto? Meglio se ti portiamo a letto, va’ là. Lui si è guardato intorno e sembrava che si fosse appena svegliato. Mi aspettavo che protestasse, che insistesse, ma niente, da quel momento non ha piú aperto bocca. So che poi ha divorziato e allora sono venuti su la moglie nuova e i figli. Stavano poco fuori Vicenza, aveva qualche incarico in Comune o in Tribunale, adesso non mi ricordo bene: roba da poco, tipo usciere. “
Guido Barbujani, Soggetti smarriti. Storie di incontri e spaesamenti, Einaudi (collana Super ET Opera Viva), febbraio 2022¹; pp. 81-83.
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mynameis-gloria · 2 years ago
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Domenica in sold out, 10k persone da seguire e gestire ma direi che siamo e sono sopravvissuta, almeno 12 le bottigliette bevute, numeri folli, chiacchiere, lamentele, code chilometriche e anche soddisfazioni, quando la gente mi chiede se mi piace questo lavoro non so bene che rispondere, perché mi fa impazzire tanto quanto sentire poi soddisfatta, perché riesco, perché seppur stanca e ko a fine giornata poi ti da tanto, perché sclero ma sto a contatto con le persone e si dialoga, si conoscono storie, e con i colleghi si ride, si scherza, e l'atmosfera è strana, e poi è estate e insomma ancora non so se più lo amo o più lo odio però oggi, vedere che le persone si sono accorte del mio impegno, di quanto ci metta anima e corpo ( e aggiungerei sudore, voce e pazienza), mi fa bene al cuore. Perché allora vuol dire che non sono così male, che nonostante deliri e caos riesco a cavarmela e che il mio essere forse così pretenziosa su certe cose, è per una buona ragione!
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