#sharon verzeni
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ideeperscrittori · 3 months ago
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SCIACALLI
Sede della Lega – È stata uccisa una donna. – Cheppalle, ora partiranno i discorsi sul patriarcato. – Chi è stato? – Non si sa. – Ne parliamo? – Boh. – Ci limitiamo a chiedere la pena di morte? – Ok. Meglio di niente. – Fermi tutti! Mi è arrivato un messaggio. – Che dice? – È stato un uomo di origine nordafricana. – Evvai! Sapete cosa fare!
[L'Ideota]
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ginogirolimoni · 3 months ago
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Anche Salvini ha origini africane.
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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Al di là della notizia che si commenta da sola, provate a fare un test. Provate a ricercare su internet questa vicenda di ordinaria follia nel cuore della capitale e cronometrate il tempo che impiegate a imbattervi nella nazionalità del delinquente arrestato.
Quando finalmente troverete nella penultima riga dell'articolo di qualche testata un riferimento alla nazionalità nigeriana, segnatevi il tempo e confrontatelo con i millisecondi che avete impiegato per leggere l'espressione "disoccupato italiano" riportata nei titoli di tutti i giornaloni che hanno rilanciato la notizia dell'arresto di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni.
Alla fine di questo esperimento, avrete ottenuto un'ottima misura del grado di ideologizzazione della nostra stampa.
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oltre-la-linea · 3 months ago
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Omicidio Verzeni, il procuratore aggiunto di Bergamo, Maria Cristina Rota, in conferenza stampa dopo il fermo dell'omicida, reo confesso: «Sharon nel posto sbagliato al momento sbagliato» Corriere TV .
Mancava soltanto che dicesse "ha la minigonna e se l'è cercata".
Anche Iris Setti fu prima stuprata e poi ammazzata da un "immigrato clandestino con una trentina di reati alle spalle" espulso ma che stava sempre qui.
Della triste vicenda di Iris Setti sbalordirono le "giustificazioni" della procuratrice di Rovereto Viviana Di Giacomo; che apprezzava il killer per "il fisico atletico" e soprassedeva ai precedenti per droga perché in Olanda "non sono reati".
Magistratura faziosa e incompetente.
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Quando CHI DEVE non fa il proprio dovere (non faccio nomi, altrimenti i suoi "piccoli fans" si offendono e mi danno del kompagno) , allora può capitare che il GIUSTIZIERE DELLA NOTTE che si può annidare nel nostro subconscio , quello di ognuno di noi, salta fuori all'improvviso, cappello e giubbotto nero, baffetto e pistola in tasca, e reagisce, si riprende il suo con gli interessi e si vendica.
Oggi Viareggio è migliore.
I residenti respireranno senz'altro un'aria più pulita, più salubre, perché un sacchetto della spazzatura è finito finalmente in un inceneritore , liberando la città dal suo disgustoso olezzo.
E questo è quanto, senza emotività, senza pietà, perché la spazzatura non ne merita.
Cinzia dal Pino è apparentemente passata e ripassata su quel sacchetto per schiacciarlo ben bene, prima che finisse nell'inceneritore.
Poi è semplicemente scesa dall'auto , si è ripresa la sua borsa che il rifiuto solido urbano le aveva scippato, e se ne è andata.
E poi, solo poi, forse, mentre guidava per tornare a casa, il Charles Bronson/Dottor Paul Kersey che era in lei se ne è tornato a cuccia, è rientrato, finalmente appagato, nei labirintici meandri della mente umana, e la Signora si è resa conto di cosa avesse fatto.
Ma era sconvolta.
Era fuori di sé, arrabbiata, umiliata , spaventata.
Magari, dopo aver investito il sacchetto, invece di ingranare la retromarcia ha ingranato più volte la prima, che non ci capiva più nulla, presa da quel RAPTUS di cui i giornali tanto hanno parlato, per tentare di giustificare l'assassino pigmentato di Sharon Verzeni.
"Momentaneamente incapace di intendere e volere", insomma, a causa del TRAUMA che il Tale e Quale le aveva cagionato.
Mi sembra di poter affermare che la Signora quindi è assolutamente innocente , immacolata direi, per le nostre coscienze di vittime sacrificali dell'altrui tradimento ed infamità, perché solo degli infami e dei traditori, possono consentire, governando una Nazione, che essa venga continuamente riempita di spazzatura senza muovere un dito, né mai svuotare il cestino.
Ma a Viareggio , oggi, grazie a lei, si cammina un po' più tranquilli per strada.
Buona Fortuna , Signora Cinzia, siamo tutti con Lei!
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t-annhauser · 3 months ago
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The halting problem
Quando comincia a menare il torrone, l'algoritmo di Google non si ferma più, è andato avanti per giorni con il Bayesian e Sharon Verzeni, adesso è il turno di Maria Rosaria Boccia, e non la pianterà finché non ce la far�� uscire dalle orecchie. "Il problema dell'arresto (o problema della fermata) chiede se sia sempre possibile, descritto un algoritmo e un determinato ingresso finito, stabilire se l'algoritmo in questione termina o continua la sua esecuzione all'infinito." La risposta è che continua la sua esecuzione all'infinito, e per arrestare la macchina bisogna staccarle la spina, tagliarle i cavi, sminuzzarle tutti i transistor e sotterrare i pezzi in un bunker di cemento armato a duecento metri sotto il livello del mare.
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vintagebiker43 · 3 months ago
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C'è chi - casualmente a destra - cerca di paragonare la morte di Giulia Cecchettin con quella di Sharon Verzeni soprattutto per farne sciacallaggio razzista.
Se non si riesce a cogliere la differenza fra un femminicidio accuratamente preparato e un raptus folle, una revisione ai neuroni sarebbe consigliabile.
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stranotizie · 1 month ago
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Il 18 settembre scorso, l’avvocato Giacomo Maj, difensore di Moussa Sangare, ha ricevuto una lettera di minacce scritta al computer e firmata, consegnata da Verona. Sangare, un trentunenne di origini africane, si trova attualmente in carcere confessando l’omicidio di Sharon Verzeni. Nella missiva, l’autore esprime un risentimento contro l’avvocato, accusando gli avvocati di difendere "immigrati assassini" con finti disturbi mentali. L’autore afferma di avere una grave psicosi e minaccia di recarsi nello studio di Maj per compiere un’aggressione se continuerà a difendere Sangare. La lettera si conclude con l'invito a ritirarsi dalla difesa, altrimenti la vita di Maj e della sua famiglia sarà messa in pericolo. L'Associazione Italiana Giovani Avvocati (Aiga) ha espresso solidarietà all’avvocato Maj, sottolineando che tali atti intimidatori non solo colpiscono il singolo avvocato, ma minacciano l’intera professione e i valori fondamentali della giustizia e del diritto di difesa. Carlo Foglieni, presidente dell’Aiga, ha denunciato che la violenza e le intimidazioni contro gli avvocati non possono essere tollerate, in quanto puntano a compromettere l’autonomia e l’integrità del diritto di difesa, un pilastro della democrazia. Foglieni ha rinnovato il sostegno incondizionato a Maj, socio della sezione Aiga di Bergamo, evidenziando un problema più ampio: l’erronea identificazione tra l'assistito e il proprio difensore, alimentata dalla media e dalla copertura dei processi. Questa identificazione illogica mina la sicurezza e l’indipendenza degli avvocati, che invece devono essere sempre tutelate. L’Aiga intende continuare a lottare contro questi fenomeni e difendere i diritti di coloro che svolgono un lavoro essenziale per la giustizia. La situazione di Maj rappresenta solo una delle tante sfide legate alla difesa legale ed evidenzia la necessità di proteggere i diritti degli avvocati, affinché possano svolgere il loro lavoro senza temere ritorsioni o violenze.
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rassegnanotizie · 3 months ago
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I carabinieri di Bergamo hanno identificato due ragazzi di 15 anni, residenti a Chignolo d'Isola, che sono stati minacciati con un coltello da Moussa Sangare prima dell'omicidio di Sharon Verzeni. Durante una serata tra il 29 e il 30 luglio, Sangare ha avvicinato i due minori, commentando positivamente la maglietta da calcio indossata da uno di loro. Successivamente, mentre si allontanava, ha esibito un coltello. Uno dei ragazzi ha fornito ai carabinieri una dettagliata descrizione di Sangare, confermando che si trattava proprio di lui. L’altro coetaneo sarà ascoltato come persona informata sui fatti nei prossimi giorni. Nel frattempo, Moussa Sangare, il trentenne che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni, è stato trasferito per motivi di sicurezza dal carcere di Bergamo. La sua incolumità era diventata a rischio a causa di minacce ricevute da altri detenuti, informati della sua presenza nel penitenziario di via Gleno. Tra le minacce ci sono stati episodi di lancio di bombolette incendiarie nei confronti di Sangare. Il trasferimento in un'altra struttura penitenziaria è avvenuto con il consenso della giudice per le indagini preliminari, Raffaella Mascarino. Il delitto di Sharon Verzeni ha sconvolto la comunità, e la vicenda sta sollevando interrogativi sulla sicurezza all'interno degli istituti penitenziari, così come sulla facilità con cui i detenuti possono intimorire altri reclusi. Il caso di Sangare evidenzia la necessità di rivedere le misure di protezione per i detenuti, soprattutto in situazioni di alta tensione come quella che il trentenne ha vissuto. La situazione rimane delicata, con la comunità in attesa di sviluppi nelle indagini e nel processo contro Sangare, mentre le autorità cercano di garantire la sicurezza all'interno delle carceri per prevenire episodi analoghi in futuro. È un periodo critico che mette in luce non solo le dinamiche di violenza che possono emergere in contesti così vulnerabili, ma anche il bisogno di una maggiore attenzione verso la salute mentale dei detenuti, per eventuali misure preventive e correttive.
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alephsblog · 3 months ago
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Ma la vera alternativa, nell’attenzione dei titolisti e degli italiani, era un’altra. Più che un’alternativa, una staffetta. Fra l’assassinio a coltellate della giovane donna Sharon Verzeni, e l’assassinio a coltellate della famiglia di Paderno Dugnano. Tre tratti comuni, almeno: i coltelli - quattro (o tre) nella provvista di Moussa Sangare, uno “da pesce” per il diciassettenne Riccardo - la certificata “assenza di movente”, e la nazionalità italiana. Per il resto, gli antipodi. Moussa Sangare (dichiarato nordafricano da Salvini, che poi ha annesso al Nordafrica il Mali di cui i suoi antenati erano originari) aveva spaventato la sua famiglia, madre e sorella, e minacciato di uccidere a coltellate la sorella, e suscitato invano la richiesta alle apposite istituzioni di occuparsi del suo stato. Il ragazzo Riccardo era il primogenito di una famiglia autoctona “felice, molto felice” (così la magistrata competente). I politici alla Salvini, alla Laura Ravetto (a proposito di Sangare: “Sono questi i nuovi italiani?”) pronti a raccomandare alle autorità e al pubblico da quali fattezze esotiche guardarsi, non hanno saputo completare il promemoria: “guardarsi dalle famiglie completamente autoctone, benestanti, felici, molto felici”. Non hanno fatto meglio molti degli esperti interpellati, né gran parte dei cronisti mandati a riempire pagine a ufo: a leggerli, viene da credere che il ragazzo Riccardo non potesse che sterminare fratellino madre e padre, e che i membri di famiglie perfette debbano provvedere a dormire con un occhio solo, e con un pugnale sotto il cuscino.
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m2024a · 3 months ago
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Sharon Verzeni, il compagno Sergio Ruocco: «Moussa Sangare può uccidere ancora e merita l'ergastolo. Lei? La più brava del mondo» L'omicida che ha causato la morte di Sharon Verzeni ha un nome e un cognome: si tratta di Moussa Sangare, reo confesso. A uccidere la donna è stato proprio quello sconosciuto che Sergio Ruocco ha sempre immaginato come possibile colpevole. «E adesso spero gli diano l’ergastolo, che resti in prigione il più a lungo possibile», racconta a Il Messaggero. Sergio Ruocco è tornato a Terno d'Isola, nella Bergamasca, dove viveva fino allo scorso 30 luglio. Dal giorno del delitto, infatti, l'idraulico di 38 anni si è trasferito a casa della famiglia di lei nel vicino paese di Bottanuco, passando dalla vecchia abitazione di via Merelli, ancora sotto sequestro, soltanto in occasione dei sopralluoghi dei carabinieri. Nonostante il ritorno rimane un forte senso di inquietudine. In tanti i compaesani che si immedesimano nella vittima e che osservano che avrebbero potuto trovarsi loro al suo posto. «È assurdo», ha detto una barista. «Poteva capitare a chiunque». «Che resti in carcere a vita» L'ex partner di Sharon è più sollevato dopo aver saputo dell'arresto del killer, ma il senso di amarezza resta: «non ce la riporta più indietro nessuno». Al quotidiano di Roma racconat che la sua dolce metà era «la ragazza più brava del mondo. Purtroppo è andata così». Moussa Sangare, come si è nascosto dopo aver ucciso Sharon Verzeni: il taglio di capelli, gli occhiali da sole e le modifiche alla bici La sete di giustizia c'è, il desiderio di Ruocco è solo uno: l'ergastolo. «Deve restare dentro più a lungo possibile. Perché una persona così non può tornare in libertà tra cinque anni e uccidere ancora». Il ritorno alla «quotidianità» Domanda e pressioni hanno turbato Ruocco, soprattutto nei primi giorni delle indagini, poi il dietrofront: «All'inizio non capivo cosa volessero da me, poi dopo due o tre giorni mi è stato chiaro che questo fa parte delle indagini», spiega al Messaggero. L'ex compagno di Verzeni è tornato a lavorare: colleghi e amici sono vicini a lui così coem la famiglia di Sharon: «I Verzeni mi sono stati sempre accanto: mi sento un po’ come un loro figlio. È stata una consolazione averli accanto, senza di loro non ce l’avrei mai fatta». Via Mirellli, dove viveva la coppia, non è più come prima. Sergio Ruocco tornerà a vivere lì? «Ci proverò e vedrò come andrà».
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telodogratis · 3 months ago
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Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare
[[{“value”:” Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa…
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hotnew-pt · 3 months ago
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Assassinato de Sharon Verzeni, assassino preso que confessa: 'Eu a vi e a matei' #ÚltimasNotícias
Hot News Um mês depois de a garçonete de 33 anos ter sido morta a facadas em Terno d’Isola, um italiano de 30 anos foi identificado: é a pessoa filmada enquanto saía da cena do crime em sua bicicleta, na noite de o crime. Ele não conhecia Verzeni e não haveria motivo. Premeditação contestada: saiu de casa com 4 facas. “O objetivo era óbvio”, disse a vice-procuradora de Bérgamo, Maria Cristina…
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lamilanomagazine · 3 months ago
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31enne confessa l'omicidio di Sharon Verzeni: "L'ho vista e l'ho uccisa"
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31enne confessa l'omicidio di Sharon Verzeni: "L'ho vista e l'ho uccisa". Moussa Sangare, un 31enne italiano di origini ivoriane, ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo. Sangare ha dichiarato di aver agito in preda a un raptus improvviso, affermando: "L'ho vista e l'ho uccisa", senza riuscire a spiegare il motivo del gesto.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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sinapsimagazine · 3 months ago
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CARABINIERI: Bergamo, denunciato finto teste -OMICIDIO VERZENI-
CARABINIERI: Bergamo, denunciato finto teste -OMICIDIO VERZENI-
Il 24 agosto 2024 un cinquantenne residente di Brembate di Sopra (BG), di professione attore, riferiva ai Carabinieri della Stazione di Ponte San Pietro di essere in possesso di informazioni su Sharon VERZENI che potevano essere utili alle indagini. Veniva immediatamente sentito dai militari del Nucleo Investigativo di Bergamo, ai quali riferiva di essere stato avvicinato dalla VERZENI alla fine…
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roma-sera-giornale · 3 months ago
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Omicidio Verzeni, spunta pista Scientology.
La pista Scientology  “Sharon si stava preparando a un corso per il matrimonio religioso e mi sembrava molto convinta della scelta: poi francamente non so se abbia frequentato Scientology come si fa yoga senza essere buddisti. A me sembrava animata dalla fede cristiana e convinta della scelta di un matrimonio cattolico“. Afferma Il parroco di Terno d’Isola, interpellato dagli organi di…
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