#moussa sangare
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Anche Salvini ha origini africane.
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Veramente la statistica dice che appena anche solo si sospetta di un crimine uno che non è bianco, parte la carica de "eh visto era nero, pene esemplari".
E allora vi si ricorda che siete delle facce da culo.
Per dire... Salvini mica ha detto un cazzo di quello che s'è barricato a San Candido, nemmeno di Nicoletta Rotaru.
Per altro l'attenzione di voi fasci è concentrata su stupri, omicidi, furti in appartamento. Quando si tratta di ndrangheta, mafia, corruzione, caporalato, voto di scambio, morti sul lavoro... la qualunque che riguardi potenti, colletti bianchi... non so, non ho visto, non c'ero e se c'ero dormivo...
Poi se manca una TAC in un ospedale e un sacco di gente rimane in carrozzina o peggio o se un operaio finisce in un macchinario, o se la ndrangheta sparge diossina per un'intera provincia... le descrizioni efferate si fanno solo per lo stupro o l'omicidio commesso da neri... gli altri salutavano sempre.
Poi "i poteri fooorti..." il "deep state"... e limonate con Musk.
Per i medioman più boccaloni fedeli alla linea, gli assassini possono essere di due sole tipologie: maschi bianchi autoctoni oppure "a nessuno dovrebbe importare delle origini".
Così come per gli stessi fenomeni esistono due tipologie situazionali di vittime femminili: per femminicidio oppure (se l'autore non è maschio bianco autoctono) "si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato". Fatalismo.
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Spari a un ladro che ti entra in casa?
Finisci in galera.
Sei Moussa Sangare e confessi di aver ammazzato a sangue freddo una donna senza alcun motivo?
Il processo comincia con una perizia psichiatrica.
La perizia va fatta ai #giudicicontrolagiustizia che abbiamo in Italia.
👉 Segui PRO ITALIA 🇮🇹
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vorrei poter dire che onestamente per quanto sia amareggiata, addolorata e spaventata da entrambi i fatti comunque apprezzo il senso dell'umorismo del destino che ha lasciato qualche giorno ai razzisti per esporre tutto il loro odio razziale contro moussa sangare prima di scatenare l'istinto omicida di un ragazzino bianco, italianissimo e pure settentrionale che in una notte ha eliminato la sua famiglia tradizionale
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Moussa Sangare "ITALIANO" strombazzano I media solo perché nato nel nostro Paese. Ecco un chiaro esempio di #IusSoli
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Ma la vera alternativa, nell’attenzione dei titolisti e degli italiani, era un’altra. Più che un’alternativa, una staffetta. Fra l’assassinio a coltellate della giovane donna Sharon Verzeni, e l’assassinio a coltellate della famiglia di Paderno Dugnano. Tre tratti comuni, almeno: i coltelli - quattro (o tre) nella provvista di Moussa Sangare, uno “da pesce” per il diciassettenne Riccardo - la certificata “assenza di movente”, e la nazionalità italiana. Per il resto, gli antipodi. Moussa Sangare (dichiarato nordafricano da Salvini, che poi ha annesso al Nordafrica il Mali di cui i suoi antenati erano originari) aveva spaventato la sua famiglia, madre e sorella, e minacciato di uccidere a coltellate la sorella, e suscitato invano la richiesta alle apposite istituzioni di occuparsi del suo stato. Il ragazzo Riccardo era il primogenito di una famiglia autoctona “felice, molto felice” (così la magistrata competente). I politici alla Salvini, alla Laura Ravetto (a proposito di Sangare: “Sono questi i nuovi italiani?”) pronti a raccomandare alle autorità e al pubblico da quali fattezze esotiche guardarsi, non hanno saputo completare il promemoria: “guardarsi dalle famiglie completamente autoctone, benestanti, felici, molto felici”. Non hanno fatto meglio molti degli esperti interpellati, né gran parte dei cronisti mandati a riempire pagine a ufo: a leggerli, viene da credere che il ragazzo Riccardo non potesse che sterminare fratellino madre e padre, e che i membri di famiglie perfette debbano provvedere a dormire con un occhio solo, e con un pugnale sotto il cuscino.
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Sharon Verzeni, il compagno Sergio Ruocco: «Moussa Sangare può uccidere ancora e merita l'ergastolo. Lei? La più brava del mondo» L'omicida che ha causato la morte di Sharon Verzeni ha un nome e un cognome: si tratta di Moussa Sangare, reo confesso. A uccidere la donna è stato proprio quello sconosciuto che Sergio Ruocco ha sempre immaginato come possibile colpevole. «E adesso spero gli diano l’ergastolo, che resti in prigione il più a lungo possibile», racconta a Il Messaggero. Sergio Ruocco è tornato a Terno d'Isola, nella Bergamasca, dove viveva fino allo scorso 30 luglio. Dal giorno del delitto, infatti, l'idraulico di 38 anni si è trasferito a casa della famiglia di lei nel vicino paese di Bottanuco, passando dalla vecchia abitazione di via Merelli, ancora sotto sequestro, soltanto in occasione dei sopralluoghi dei carabinieri. Nonostante il ritorno rimane un forte senso di inquietudine. In tanti i compaesani che si immedesimano nella vittima e che osservano che avrebbero potuto trovarsi loro al suo posto. «È assurdo», ha detto una barista. «Poteva capitare a chiunque». «Che resti in carcere a vita» L'ex partner di Sharon è più sollevato dopo aver saputo dell'arresto del killer, ma il senso di amarezza resta: «non ce la riporta più indietro nessuno». Al quotidiano di Roma racconat che la sua dolce metà era «la ragazza più brava del mondo. Purtroppo è andata così». Moussa Sangare, come si è nascosto dopo aver ucciso Sharon Verzeni: il taglio di capelli, gli occhiali da sole e le modifiche alla bici La sete di giustizia c'è, il desiderio di Ruocco è solo uno: l'ergastolo. «Deve restare dentro più a lungo possibile. Perché una persona così non può tornare in libertà tra cinque anni e uccidere ancora». Il ritorno alla «quotidianità» Domanda e pressioni hanno turbato Ruocco, soprattutto nei primi giorni delle indagini, poi il dietrofront: «All'inizio non capivo cosa volessero da me, poi dopo due o tre giorni mi è stato chiaro che questo fa parte delle indagini», spiega al Messaggero. L'ex compagno di Verzeni è tornato a lavorare: colleghi e amici sono vicini a lui così coem la famiglia di Sharon: «I Verzeni mi sono stati sempre accanto: mi sento un po’ come un loro figlio. È stata una consolazione averli accanto, senza di loro non ce l’avrei mai fatta». Via Mirellli, dove viveva la coppia, non è più come prima. Sergio Ruocco tornerà a vivere lì? «Ci proverò e vedrò come andrà».
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Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare
[[{“value”:” Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare proviene da Notizie 24 ore. “}]] Read More [[{“value”:”Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa…
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E alle malelingue dico: e' un cittadino italiano!
Si, si chiama Moussa Sangare….. ….. e’ originario del Mali, pero’ e’ vero: e’ un cittadino italiano! Altroche’, come dicevano le malelingue, un extra comunitario!
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Dominguez Rescues Draw For Battling Forest
We look at this afternoon's Premier League game between Nottingham Forest and Brentford #NFFC #BrentfordFC NFOBRE #PremierLeague
Nicolas Dominguez’s goal on his home Nottingham Forest debut earned the hosts a point against Brentford in the Premier League at the City Ground despite Moussa Niakhate receiving two yellow cards for the hosts. Forest manager Steve Cooper named Matt Turner in goal behind a defensive 4 of Serge Aurier, Willy Boly, Murillo and Niakhate. In midfield were Orel Mangala, Ibrahim Sangare and Dominguez…
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Yeelen
directed by Souleymane Cissé, 1987
#Yeelen#Brightness#Souleymane Cissé#movie mosaics#Issiaka Kane#Aoua Sangare#Soumba Traore#Youssouf Tenin Cissé#Niamanto Sanogo#Balla Moussa Keita
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Al di là della notizia che si commenta da sola, provate a fare un test. Provate a ricercare su internet questa vicenda di ordinaria follia nel cuore della capitale e cronometrate il tempo che impiegate a imbattervi nella nazionalità del delinquente arrestato.
Quando finalmente troverete nella penultima riga dell'articolo di qualche testata un riferimento alla nazionalità nigeriana, segnatevi il tempo e confrontatelo con i millisecondi che avete impiegato per leggere l'espressione "disoccupato italiano" riportata nei titoli di tutti i giornaloni che hanno rilanciato la notizia dell'arresto di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni.
Alla fine di questo esperimento, avrete ottenuto un'ottima misura del grado di ideologizzazione della nostra stampa.
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Brightness (1987) Souleymane Cissé 22-03-2019 Visually beautiful and compelling in it's unique story, setting and characters
#brightness#1987#souleymane cissé#mali#issiaka kane#aoua sangare#niamanto sanogo#balla moussa keita#soumba traore#ismaila sarr
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Issiaka Kane in Yeelen (Souleymane Cissé, 1987) Cast: Issiaka Kane, Aoua Sangare, Niamanto Sanogo, Balla Moussa Keita, Soumba Traore, Ismaila Sarr, Youssouf Tenin Cissé, Koke Sangare. Screenplay: Souleymane Cissé. Cinematography: Jean-Noël Ferragut, Jean-Michel Humeau. Production design: Kossa Mody Keita. Film editing: Dounama Coulibaly, Andrée Davanture, Jenny Frenck, Nathalie Goepfert, Seipati Keita, Marie-Catherine Miqueau, Seipati N'Xumalo. Music: Salif Keita, Michel Portal. A fascinating but at times hard to follow fable set in the legendary past of Mali, Yeelen tells of a generational conflict focused on the somewhat Oedipal relationship of father and son. Niankora (Issiaka Kane) clashes with his father, Soma (Niamanto Sanogo), over the father's use of magic to enrich himself. When Soma dreams that his son will kill him, Niankora is forced to flee, aided by his mother (Soumba Traore), stealing some of the father's magic totems. The film traces Niankora's odyssey as he's pursued by his father, leading to a final showdown. Some remarkable images add to the universality of the story.
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