#moussa sangare
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ginogirolimoni · 3 months ago
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Anche Salvini ha origini africane.
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b0ringasfuck · 3 months ago
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Veramente la statistica dice che appena anche solo si sospetta di un crimine uno che non è bianco, parte la carica de "eh visto era nero, pene esemplari".
E allora vi si ricorda che siete delle facce da culo.
Per dire... Salvini mica ha detto un cazzo di quello che s'è barricato a San Candido, nemmeno di Nicoletta Rotaru.
Per altro l'attenzione di voi fasci è concentrata su stupri, omicidi, furti in appartamento. Quando si tratta di ndrangheta, mafia, corruzione, caporalato, voto di scambio, morti sul lavoro... la qualunque che riguardi potenti, colletti bianchi... non so, non ho visto, non c'ero e se c'ero dormivo...
Poi se manca una TAC in un ospedale e un sacco di gente rimane in carrozzina o peggio o se un operaio finisce in un macchinario, o se la ndrangheta sparge diossina per un'intera provincia... le descrizioni efferate si fanno solo per lo stupro o l'omicidio commesso da neri... gli altri salutavano sempre.
Poi "i poteri fooorti..." il "deep state"... e limonate con Musk.
Per i medioman più boccaloni fedeli alla linea, gli assassini possono essere di due sole tipologie: maschi bianchi autoctoni oppure "a nessuno dovrebbe importare delle origini".
Così come per gli stessi fenomeni esistono due tipologie situazionali di vittime femminili: per femminicidio oppure (se l'autore non è maschio bianco autoctono) "si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato". Fatalismo.
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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Al di là della notizia che si commenta da sola, provate a fare un test. Provate a ricercare su internet questa vicenda di ordinaria follia nel cuore della capitale e cronometrate il tempo che impiegate a imbattervi nella nazionalità del delinquente arrestato.
Quando finalmente troverete nella penultima riga dell'articolo di qualche testata un riferimento alla nazionalità nigeriana, segnatevi il tempo e confrontatelo con i millisecondi che avete impiegato per leggere l'espressione "disoccupato italiano" riportata nei titoli di tutti i giornaloni che hanno rilanciato la notizia dell'arresto di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni.
Alla fine di questo esperimento, avrete ottenuto un'ottima misura del grado di ideologizzazione della nostra stampa.
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iimsc · 3 months ago
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vorrei poter dire che onestamente per quanto sia amareggiata, addolorata e spaventata da entrambi i fatti comunque apprezzo il senso dell'umorismo del destino che ha lasciato qualche giorno ai razzisti per esporre tutto il loro odio razziale contro moussa sangare prima di scatenare l'istinto omicida di un ragazzino bianco, italianissimo e pure settentrionale che in una notte ha eliminato la sua famiglia tradizionale
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avalonishere · 3 months ago
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Moussa Sangare "ITALIANO" strombazzano I media solo perché nato nel nostro Paese. Ecco un chiaro esempio di #IusSoli
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stranotizie · 3 months ago
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L'omicidio di Sharon Verzeni ha scosso l'opinione pubblica, e in particolare le contraddizioni nelle dichiarazioni di Moussa Sangare agli inquirenti hanno suscitato grande interesse. In un primo momento, Sangare ha fornito versioni inconsistenti riguardo al suo coinvolgimento nel delitto e ai dettagli della notte in cui è avvenuto l'omicidio. Un aspetto curioso delle sue dichiarazioni è legato al suo aspetto fisico. Sangare, infatti, ha tentato di giustificare un cambiamento del suo look, affermando di aver cambiato il taglio di capelli il giorno seguente all’omicidio. Questa affermazione è stata considerata sospetta dagli inquirenti, i quali hanno iniziato a mettere in discussione la sua credibilità. Inoltre, Sangare ha menzionato un "amico" che lo avrebbe accompagnato in quella fatidica serata; tuttavia, durante le indagini, non è emersa alcuna prova concreta che confermasse l'esistenza di questa persona. Le versioni di Sangare sono state sempre più incriminate dalla mancanza di coerenza e dalla scoperta di prove in grado di contraddire le sue affermazioni. I testimoni e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza hanno fornito agli investigatori elementi fondamentali che hanno minato la sua narrativa. Le contraddizioni si sono accumulate, e Sangare ha dovuto affrontare la crescente pressione da parte delle forze dell'ordine. Alla luce di queste difficoltà, si è giunti a una confesssione da parte di Sangare, che ha ammesso il proprio coinvolgimento nel crimine. Questa ammissione ha cambiato radicalmente il corso delle indagini e ha portato a una maggiore chiarezza sulla dinamica dell'omicidio. L'omicidio di Sharon Verzeni è stato reso ancora più complesso dalla figura di Moussa Sangare, il quale ha dimostrato come la manipolazione delle evidenze e delle informazioni possa essere un tentativo disperato per sfuggire alla giustizia. Le indagini hanno evidenziato l'importanza di un approccio meticoloso e determinato nel perseguire la verità, anche di fronte a dichiarazioni ingannevoli e incoerenti. L'iter investigativo ha così messo in luce non solo la tragica fine di Sharon, ma anche le intricate dinamiche psicologiche e comportamentali di chi tenta di nascondere la propria colpevolezza. La confessione di Sangare ha infine segnato un momento di svolta, fondamentale per la risoluzione del caso e per il rinnovato impegno della comunità nel cercare giustizia per le vittime di crimini violenti.
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alephsblog · 3 months ago
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Ma la vera alternativa, nell’attenzione dei titolisti e degli italiani, era un’altra. Più che un’alternativa, una staffetta. Fra l’assassinio a coltellate della giovane donna Sharon Verzeni, e l’assassinio a coltellate della famiglia di Paderno Dugnano. Tre tratti comuni, almeno: i coltelli - quattro (o tre) nella provvista di Moussa Sangare, uno “da pesce” per il diciassettenne Riccardo - la certificata “assenza di movente”, e la nazionalità italiana. Per il resto, gli antipodi. Moussa Sangare (dichiarato nordafricano da Salvini, che poi ha annesso al Nordafrica il Mali di cui i suoi antenati erano originari) aveva spaventato la sua famiglia, madre e sorella, e minacciato di uccidere a coltellate la sorella, e suscitato invano la richiesta alle apposite istituzioni di occuparsi del suo stato. Il ragazzo Riccardo era il primogenito di una famiglia autoctona “felice, molto felice” (così la magistrata competente). I politici alla Salvini, alla Laura Ravetto (a proposito di Sangare: “Sono questi i nuovi italiani?”) pronti a raccomandare alle autorità e al pubblico da quali fattezze esotiche guardarsi, non hanno saputo completare il promemoria: “guardarsi dalle famiglie completamente autoctone, benestanti, felici, molto felici”. Non hanno fatto meglio molti degli esperti interpellati, né gran parte dei cronisti mandati a riempire pagine a ufo: a leggerli, viene da credere che il ragazzo Riccardo non potesse che sterminare fratellino madre e padre, e che i membri di famiglie perfette debbano provvedere a dormire con un occhio solo, e con un pugnale sotto il cuscino.
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m2024a · 3 months ago
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Sharon Verzeni, il compagno Sergio Ruocco: «Moussa Sangare può uccidere ancora e merita l'ergastolo. Lei? La più brava del mondo» L'omicida che ha causato la morte di Sharon Verzeni ha un nome e un cognome: si tratta di Moussa Sangare, reo confesso. A uccidere la donna è stato proprio quello sconosciuto che Sergio Ruocco ha sempre immaginato come possibile colpevole. «E adesso spero gli diano l’ergastolo, che resti in prigione il più a lungo possibile», racconta a Il Messaggero. Sergio Ruocco è tornato a Terno d'Isola, nella Bergamasca, dove viveva fino allo scorso 30 luglio. Dal giorno del delitto, infatti, l'idraulico di 38 anni si è trasferito a casa della famiglia di lei nel vicino paese di Bottanuco, passando dalla vecchia abitazione di via Merelli, ancora sotto sequestro, soltanto in occasione dei sopralluoghi dei carabinieri. Nonostante il ritorno rimane un forte senso di inquietudine. In tanti i compaesani che si immedesimano nella vittima e che osservano che avrebbero potuto trovarsi loro al suo posto. «È assurdo», ha detto una barista. «Poteva capitare a chiunque». «Che resti in carcere a vita» L'ex partner di Sharon è più sollevato dopo aver saputo dell'arresto del killer, ma il senso di amarezza resta: «non ce la riporta più indietro nessuno». Al quotidiano di Roma racconat che la sua dolce metà era «la ragazza più brava del mondo. Purtroppo è andata così». Moussa Sangare, come si è nascosto dopo aver ucciso Sharon Verzeni: il taglio di capelli, gli occhiali da sole e le modifiche alla bici La sete di giustizia c'è, il desiderio di Ruocco è solo uno: l'ergastolo. «Deve restare dentro più a lungo possibile. Perché una persona così non può tornare in libertà tra cinque anni e uccidere ancora». Il ritorno alla «quotidianità» Domanda e pressioni hanno turbato Ruocco, soprattutto nei primi giorni delle indagini, poi il dietrofront: «All'inizio non capivo cosa volessero da me, poi dopo due o tre giorni mi è stato chiaro che questo fa parte delle indagini», spiega al Messaggero. L'ex compagno di Verzeni è tornato a lavorare: colleghi e amici sono vicini a lui così coem la famiglia di Sharon: «I Verzeni mi sono stati sempre accanto: mi sento un po’ come un loro figlio. È stata una consolazione averli accanto, senza di loro non ce l’avrei mai fatta». Via Mirellli, dove viveva la coppia, non è più come prima. Sergio Ruocco tornerà a vivere lì? «Ci proverò e vedrò come andrà».
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telodogratis · 3 months ago
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Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare
[[{“value”:” Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa Sangare proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Nella notte tra il 29 e il 30 agosto, ad un mese esatto dall’omicidio, è stato catturato… L’articolo Sharon Verzeni, l’annuncio choc di Sergio Ruocco su Moussa…
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lamilanomagazine · 3 months ago
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Omicidio di Sharon, mentre veniva accoltellata: 'Perché? Perché?'. Sangare quella sera "doveva" accoltellare qualcuno.
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Omicidio di Sharon, mentre veniva accoltellata: 'Perché? Perché?'. Sangare quella sera "doveva" accoltellare qualcuno. Moussa Sangare, 31 anni, è stato arrestato e si trova in isolamento in una cella sotto stretta sorveglianza dopo aver confessato l’omicidio di Sharon, uccisa a coltellate mentre passeggiava di notte ascoltando musica e guardando le stelle. Sangare ha raccontato agli inquirenti di aver agito spinto da un’ossessione improvvisa di accoltellare qualcuno.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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rassegnanotizie · 3 months ago
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La figura di Moussa Sangare, l'assassino reo confesso di Sharon Verzeni, è al centro di un dibattito che, come spesso accade, si sta focalizzando più sulla sua nazionalità e origini etniche piuttosto che sui reali aspetti della vicenda. Molti media hanno dato maggior risalto alle dichiarazioni politiche, in particolare quelle di esponenti della Lega e di Salvini, concernenti la provenienza di Sangare, piuttosto che fornire un'analisi approfondita dell'accaduto. Sangare è descritto da alcuni vicini come una persona “brava” e di “talento”, ma la sua vita ha subito un cambiamento negativo dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti, in seguito al quale ha iniziato a soffrire di problemi legati all'abuso di sostanze. Questa condizione ha portato a un deterioramento del suo comportamento e dei suoi valori. Un vicino di casa ha sottolineato che, nonostante le sue qualità, c'era un'aria di inquietudine attorno a lui, suggerendo che il problema non fosse la sua origine, bensì l’uso di droghe, che sembra essere un problema crescente in Italia, indipendentemente dalla nazionalità della persona coinvolta. In parallelo, è interessante notare il ruolo di due ragazzi di origine marocchina, anche loro italiani, che hanno avuto un ruolo determinante nell'identificazione di Sangare. Essi hanno fornito informazioni ai Carabinieri dopo averlo visto in bicicletta, contribuendo così all'arresto dell’assassino. Questi giovani si sono dichiarati orgogliosi di aver collaborato con le autorità, sottolineando che, nonostante le origini straniere di Sangare, anche loro sono parte integrante della società italiana, avendo ottenuto la cittadinanza da ragazzi. La loro testimonianza mette in luce una realtà complessa, che sfida l'idea di ridurre la questione a un semplice problema di razza o origine. Il racconto dei due ragazzi dimostra come il conflitto su questi temi stia complicando la narrazione di eventi tragici come l'omicidio di Sharon Verzeni. Essi si vedono come cittadini responsabili che hanno fatto il loro dovere, un messaggio che il pubblico e i media potrebbero trascurare in favore di narrazioni più sensazionalistiche. La discussione rischia di ridurre l’omicidio a un caso emblematico da utilizzare nei dibattiti politici e sociali, piuttosto che affrontare le implicazioni più profonde relative a problemi come la salute mentale e l’abuso di sostanze che travolgono non solo gli stranieri, ma anche molti italiani. Infine, si pone la questione di come i media e i programmi di approfondimento tratteranno questi due giovani cittadini italiani rispetto al loro contributo cruciale nell’identificazione del criminale, specialmente in un clima in cui la narrativa tende a polarizzarsi attorno a questioni razziali. La vera sfida per i media sarà quindi non solo raccontare il crimine, ma fare luce sulle dinamiche sociali più ampie ed evidenti in casi come questo.
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iotnoitutti · 3 months ago
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E alle malelingue dico: e' un cittadino italiano!
Si, si chiama Moussa Sangare….. ….. e’ originario del Mali, pero’ e’ vero: e’ un cittadino italiano! Altroche’, come dicevano le malelingue, un extra comunitario!
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anchesetuttinoino · 3 months ago
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Vi ricordate la crocifissione del padre di Turetta che, in carcere, cercava di rincuorare il figlio?
Vi ricordate la demonizzazione di quella famiglia perché non è stata capace di insegnare al figlio l’accettazione del rifiuto?
La pubblica gogna?
Ora la sorella di Moussa Sangare afferma che era un bravo ragazzo, cambiato poi per la droga, e che nessuno si è mosso per aiutarlo.
Insomma, se l’assassino è italiano, la colpa è della famiglia patriarcale mentre, se è di origini straniere, la colpa è dello Stato e va capito.
Francesca Totolo
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thefootydiary · 1 year ago
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Dominguez Rescues Draw For Battling Forest
We look at this afternoon's Premier League game between Nottingham Forest and Brentford #NFFC #BrentfordFC NFOBRE #PremierLeague
Nicolas Dominguez’s goal on his home Nottingham Forest debut earned the hosts a point against Brentford in the Premier League at the City Ground despite Moussa Niakhate receiving two yellow cards for the hosts. Forest manager Steve Cooper named Matt Turner in goal behind a defensive 4 of Serge Aurier, Willy Boly, Murillo and Niakhate. In midfield were Orel Mangala, Ibrahim Sangare and Dominguez…
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moviemosaics · 3 years ago
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Yeelen
directed by Souleymane Cissé, 1987
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collegeoftheholyspirit · 3 years ago
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