#sei proprio scema
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Ti comporti come una stupida, ti tratto come una stupida.
#frasi#citazioni#frasi e citazioni#frasi tristi#frasi belle#frasi tristezza#addio#amicizia#amore#stupida#scema#sei proprio scema#futuro
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WA COSÌ LO CAPISCI?? MARONN MI
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Ossessivo desiderio di femmina
"Ehiiii: che c'è, Ida? Ti conosco abbastanza da sapere che è da un po’ di tempo che sei inquieta…"
"si, hai ragione Lucio. È che la cosa mi imbarazza. Certo, so che posso essere assolutamente sincera, con te. Ci mancherebbe! Sono anni che siamo colleghi e di me sai tutto, misure di scarpe e del reggiseno incluse! E tu quindi puoi aiutarmi."
"dai, scema: spara, che oggi pomeriggio qui in ufficio non abbiamo più niente da fare e abbiamo tempo e quiete fino alla chiusura. Per fortuna…"
"ecco… è che da quando mi sono separata, sono tre anni ormai, io non ho più… capisci? E non ce la faccio più…"
"be’ direi che la cosa è molto seria, accidenti. Ma io… con tutta l'umana comprensione, per carità, cosa posso fare per te?"
"questo è il punto: io non voglio più alcuna relazione. Sto bene così, grazie. Almeno per ora; quindi se sei d'accordo e mooolto ma mooolto discretamente, io e te potremmo fare… diciamo, della 'ginnastica', sempre che ti vada? Sperando che tu non abbia troppi scrupoli morali nei confronti di tua moglie… una cosa leggera. Così: con dedizione ma senza coinvolgimento emotivo. Solo ogni tanto… anche visto che lei è all'ottavo mese e quindi la lasciamo in pace, poverina… ecco perché mi sono permessa, perché m'è venuto in testa…"
"devo dire che mi lasci basito: sarebbe uno sconvolgimento della mia vita totalmente inaspettato per me, questo… non è che non avrebbe impatto…"
"vabbe’ lasciamo stare, scusami. Non avrei dovuto. Ho proprio passato la linea, con te! Perdonami, ma almeno mi sono sfogata. Ecco: adesso divento rossa… Puoi dimenticare, per favore?"
"nooo: che dici! Sono d'accordo: si fa. E poi… il ferro va battuto finché è caldo, no? Telefono a casa per dire che farò un po’ tardi, stasera. Aaah.. ecco che vedo tornare il sorriso sul tuo bellissimo volto, finalmente! Confidenza per confidenza: stai tranquilla. Assolutamente. Perché io per te ho un debole. Ti… d-e-s-i-d-e-r-o da morire! Da sempre sei la mia maggior fonte di distrazione, qui al lavoro. Ti adoro letteralmente. E adesso che sei arrossita ti voglio ancora di più. Mi sto già legando a te, che tu lo voglia o no. Altro che senza coinvolgimento.”
"si, anch'io - detto con estrema franchezza - ti trovo profondamente maschio e molto attraente. Ti ringrazio della confidenza intima: è molto gradita. Sai, solo al pensiero di dovermi impegnare in un nuovo, faticoso rapporto con qualcuno… invece tu mi conosci, con te sono a mio agio. E sei un bel manzo giovane. Mi fido di te ciecamente per tutto, ma lo sai no? Anzi, già che ci siamo, ti confesso che c'è un'altra piccola cosa…"
"mi vuoi far impazzire, oggi? Già avrei bisogno di una doccia fredda… ma dimmi…"
"ecco: con mio marito non l'ho mai fatto. Mi vergognavo! Ma c'è una cosa che proprio…"
"dai: parla. Sai che puoi dirmi e chiedermi tutto, no? Sii sincera, sciolta e apriti fino in fondo…"
"allora: io vorrei tanto prenderlo in bocca, sentire i gemiti dell'uomo e l'urgenza maschile di venirmi dentro che lo spinge ad affondare nella mia gola. Vorrei sentire che mi prendi per la nuca, così che io non scappi e bramo sentirmi tua schiava dentro. Da te sottomessa con forza, fino a che non sarai soddisfatto! Desidero ingoiare il tuo seme, sentirti pulsare e percepirti fremere per me, godere. Ti lavorerei l'asta con giochi di lingua sapienti, mentre mantengo il contatto visivo. Così capiresti che ti sto adorando… Ho provato con degli ortaggi, ma non è la stessa cosa! Ecco: l'ho detto. È proprio una cosa che desidero fortemente. Con mio marito mi sono sempre vergognata di prendere l'iniziativa, non volevo che pensasse che sono una poco di buono, una porca. E poi lui non me l'ha mai chiesto. Idiota! Ma comunque questo è da sempre un mio grandissimo desiderio…"
"basta: adesso mi stai proprio facendo morire dalla voglia di averti. Tranquilla che oggi potrai fare con me tutto ciò che vuoi, giuro. Anzi, ti dico solo due parole, per prepararti psicologicamente: lato B!"
"oddio che bello! Ma… mi farai molto male? Comunque… si, confesso che anche questa è una cosa che desidero da tempo. Voglio assolutamente anche che tu mi rompa il culo. Si: mi dovrà far male. Sai: devo fare con te tutto quello che non ho mai fatto prima. Proprio come una squillo di lusso, che ne prende magari solo uno o due al giorno. Ma che lavora come si deve, con impegno e ogni sua sessione dura a lungo. Ok, allora: tra mezz'ora stacchiamo. Usciamo separati. Non voglio pettegolezzi. Ci vediamo a casa mia, tra un'oretta. Dammi il tempo di preparare l'atmosfera e me stessa: devo farmi stupenda solo per te. Non vedo l'ora di averti dentro. Intanto, adesso in silenzio e rapido, per favore vieni qui: ti concedo l'anticipo di un bacio… Dai: non farti pregare, figo della Madonna…"
RDA
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Mio padre siciliano ma più leghista di Salvini: "e ma col ponte poi incentiveranno il turismo e quindi sistemeranno anche le strade!"
MA PERCHÈ DOBBIAMO ATTENDERE CON REVERENZA CHE CARLOTTINA DA CREMONA CON LA SUA FAMIGLIOLA VENGA A GRAZIARE COI SUI BEI PIEDINI IL SUOLO SICULO PER FARSI 2 SETTIMANE DI MARE PER AVERE UNA CAZZO DI STRADA DECENTE O UN TRENO CHE NON CI METTA 60 ANNI PER ARRIVARE A DESTINAZIONE??
Io sono arrivata al limite della sopportazione
Abito in una delle regioni del Mezzogiorno messe meglio per quanto riguarda il turismo, e vado spesso in vacanza in Puglia che in estate è praticamente invivibile da quanto è piena, e no credimi, i turisti non portano tutte queste grandi migliorie alle infrastrutture. La stessa ROMA che non ha proprio problemi per quanto riguarda i turisti comunque non è mai adeguata ad infrastrutture.
Quindi questa favoletta che i turisti portano migliorie ahfshdfj, forse in piccola parte, ma no, 'sti discorsi qua può farli solo un VENETO che ogni anno accoglie 1/3 dei turisti di tutto lo stivale, e che per arrivare a questo risultato ha dovuto trasformare Venezia in una disneyland per crucchi.
E poi appunto cosa, la Sicilia è la terra dei turisti? Scema io che credevo ci abitassero i siciliani.
Ci credo che sei arrivata al limite della sopportazione, 'sto discorso del legare il Mezzogiorno/Isole al turismo e basta è veramente svilente ed umiliante.
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" Aprii gli occhi e mi trovai faccia a faccia con Lucia. Una statua di marmo distesa sulla bara di vetro, come Biancaneve. L’iscrizione recitava: «Santa Lucia, vergine e martire, morta a vent’anni per amore del Signore». Infilai la mia busta nella buca della posta e le soffiai un bacio. Eppure anche quell’anno non ricevetti nulla. Temevo che in fondo mia madre avesse ragione. Inaspettatamente, l’anno seguente, a Santa Lucia ricevetti qualcosa per la prima e unica volta. Quel mattino, sullo scuolabus, raccontai a Latte e ai miei compagni tutto il ben di dio che avevo ricevuto: una biro multicolore, un quaderno, un album da colorare con le principesse, una confezione di gianduiotti. Ero talmente eccitata che non vedevo l’ora di parlarne alla maestra e a tutta la classe.
Non c’era Bebi Mia, la bambola da centocinquantamila lire sulla mia lista; e nemmeno l’orso Trudy o la casa di Barbie. Di fatto, non c’era niente di quanto avessi chiesto. Ma ero la bambina più felice del mondo. Spiegai a tutti che ero stata talmente fortunata da vedere la santa in carne e ossa. «Davvero? Dai, dicci un po’ com’è». «È vecchia», spiegai, «e ha la testa piena di ramoscelli». «Tipo treccine?». «Pensa un po’…», disse Pastasciutta, l’autista, lanciandomi uno sguardo scettico dallo specchietto retrovisore. Latte cercò di prendere le mie difese: «Guarda che è vero!». «Seeee… però le trecce le portano solo i negri», ribatté lui. «Senti un po’, non è che la vecchia negra era anche storpia?» «Veramente… sì, zoppicava…». Tutto il pulmino scoppiò in una risata. Perfino Latte non riuscì a trattenersi. «Sei proprio scema. Ma non vedi che era tua mamma? Che non è certo una santa». E per la prima volta persi un po’ della mia fede. "
Marilena Umuhoza Delli, Negretta. Baci razzisti, Red Star Press (collana Tutte le strade), 2020. [ Libro elettronico ]
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A portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple
Erano anni che non trovavo una serie così approssimativa. gioia e tripudio
Dopo il primo Lost Tomb infatti, ero rimasta orfana di quelle serie no-sense dove non capisci un cazzo per interi episodi, che non sai se sei scema tu o sono gli sceneggiatori che ti stanno palesemente perculando. Sai no... quelle serie recitate male e girate peggio.
E A Portrait viene in mio soccorso con un primo episodio da leccarsi i baffi.
Ad avermi attirata come una mosca sul miele è stato l'irrisorio voto di 7.2 su Mydramalist, chiaro campanello di allarme che questo drama un capolavoro non sarebbe mai stato. Ma quando poi ho visto che aveva una sola recensione che per di più sottolineava la poca chiarezza... apriti cielo!
Felice come un furetto sotto steroidi per aver trovato forse l'erede del primo Lost Tomb, ho contattato @lisia81 per ravvisarla della lieta notizia e alla sua domanda se volevo parlargli della serie o regalargliela per Natale - il classico pacco Natalizio - ho pensato che sarebbe bastata la prima puntata di questo drama per rendergli l'idea del drama.
A Portrait inizia già male poiché ci ritroviamo con il protagonista di questa serie - di cui non ricordo assolutamente il nome e che per comodità chiamerò Action Man - che parla - in un tristissimo screenserver Windows - con quella che presumo sia una sacerdotessa?...?! Voldemort?! La signora del tempo?!... che ci racconta di come ci siano due universi dove esistono le stesse persone che vivono lo stesso destino. L'universo Specchio per intenderci. E che il sogno che Action Man ha fatto - quale sogno? dove? - mostra ciò che sperimenterà nell'altro universo.
Io mi sono già persa.
Chiaramente siamo arrivati a metà del discorso e ci manca già il contesto.
Ma non si fa in tempo a ragionare su quanto detto che l'argomento cambia e Action Man ci dice il vero motivo di questa chiacchierata: la sua amata sta morendo e lui vuole sapere se esiste un modo per salvarla. Domanda legittima e strappalacrime. Peccato che venga posta con uno degli sguardi meno drammatici di sempre. E già, dopo 2 minuti di puntata, sento i latrati dei cani.
La scena cambia e mostra Action Man davanti ad un fintissimo albero in fiore mentre, piantato come un palo, pondera sull'amore e tutte cose, continuando a non trasmettere nessuna emozione. è un robot? sto drama è fantascentifico?
La sua amata sta morendo. Perché non manifesta una qualsivoglia emozione ma rimane a fissare l'orizzonte con lo sguardo vacuo?
Arriva anche il soggetto di tale elucubrazioni mentali: Barbie Comunione. Vestita con tutti i centrini rubati alla nonna, l'amata di Action Man rincuora con parole poetiche il giovane amante per la sua futura dipartita sottolineando come anche se lascerà presto questa mondo - che per adesso consta di un promontorio e un albero finto -lei rimarrà sempre assieme a lui. che sa tanto di minaccia ma lascio correre
Lasciamo Action Man con lo sguardo perso nel vuoto a fissare l'orizzonte e spostiamoci nell'altro universo, l' Universo Yi.
Qui siamo ad un funerale. E considerando che la puntata finisce con una marea di morti, potrei dire che siamo a cavallo.
Il morto è il Capo della famiglia Wuzong ed il Primogenito ci tiene a raccontare a tutti le dinamiche della triste dipartita: poiché la famiglia aveva ricevuto una richiesta di nozze tra il Secondogenito e la Signorina di un'altra famiglia rivale, Il Capo era andato a trovare questi nemici per finalizzare le nozze e far regnare la pace tra loro.
Ma ahimè, 3 giorni dopo, il Capo è morto. Chiaramente ad opera della famiglia rivale, i Kong.
Urge quindi vendetta.
A tentare di ristabilire l'ordine e la pace, si presenta proprio il capo della famiglia Kong a porgere omaggi al cadavere ed a sostenere la sua innocenza.
E' stato proprio lui a sponsorizzare l'unione tra le famiglie! Perché dovrebbe ucciderlo?
La scena si sposta poi sulla copia di Barbie Comunione che in questo universo interpreta la sorella del Capo dei Kong, immortalata bella come il sole mentre coglie pacificamente fiori.
La sua pace viene però interrotta da una macchina che a settemila km orari gioca a bowling nell'atrio di casa sua, usando gli uomini come birilli.
Tra l'altro uomini vestiti tutti uguali. Sono minions?!
A scendere dalla macchina, impugnando una delle armi più brutte che io abbia mai visto - ma cosa è?! ma un armaiolo che ti facesse un arma un po' più guardabile, no?! - la copia di Action Man di questo universo, il Secondogenito della famiglia Wuzong. Sì, quello che lei doveva sposare.
Furioso per la morte del padre - non si vede dalla recitazione canina ma dalle parole che pronuncia si evincono i suoi sentimenti e quindi io mi fido - è giunto fin qui per ottenere la sua vendetta. e per girare il sequel di Romeo e Giuletta.
Parte dunque un mega rissone tra lui e 30 omini tutti uguali. Combattimento che ovviamente Action Man 2.0 vince su tutti i fronti contro chiunque.
Poiché la recitazione è quel che è, giustamente gli sceneggiatori hanno puntato tutto sulle abilità atletiche di Action Man.
Action Man 2.0 è veloce, letale, potente. Con un calcio fa letteralmente volare in aria le persone.
Ma la mia parte preferita di questa rissa da 20 minuti, è quando salta e rimane elegantemente in equilibrio su un piede nella fontana. E' stato così bravo che il drama ne approfitta per fare anche un fermo immagine della scena ad immortalare l'evento.
Il bordello causato da Action Man 2.0 attira Barbie Comunione 2.0 che sconvolta dal macello conta già quanti soldi dovrà spendere per le bare dei suoi uomini.
Tra l'altro questa è l'unica scena dove l'attrice mostra un minimo di recitazione. Teniamola di conto. O forse sta solo pensando che mo' che so' tutti morti, lei è la prossima.
In un ping pong di scene, l'attenzione torna al funerale dove il Capo di Casa Kong porge omaggi al morto ribadendo la sua estranietà ai fatti e anzi e ci racconta pure che il giorno che Il Capo Wuzong andò a casa Kong, non solo non bevve e mangiò nulla ma anzi Capo Kong subì pure un furto.
Venne infatti rubato il Tesoro della famiglia. Cosa sia questo tesoro, chi l'ha rubato e perché non ci è dato saperlo.
Tra l'altro...il combattimento contro gli omini è durato la bellezza di 20 minuti.
Questo furto... boh, 15 secondi ne avranno parlato?! Non si è visto il tesoro. Non si è visto qualcuno che lo rubava. Non si è vista manco la stanza del tesoro.
Tutto quello che abbiamo è Capo Kong che riceve la notizia del furto. Mado' se puzza di escamotage di trama.
Per motivi di montaggio che non mi sono ancora chiari, la scena si sposta di nuovo ai Romeo e Giulietta made in china dove il nostro eroe - con lo sguardo più vuoto di sempre - tenta di ammazzare la sua ex promessa sposa a colpi di machete.
Action Man 2.0 è sì un grande atleta ma ahimè non sa contare: infatti questa scena è chiaramente girata per farci notare come sia arrivato in casa Kong sostenendo la tesi di " una vita per una vita" che presuppone UN morto e invece stia macellando gli uomini raggiungendo velocemente quota 30 morti. 31 con la ex fidanzata. E a breve 32.
Troppe emozioni.
E la serie lo sa.
Perciò decide di riportare la calma inserendo la presentazione agghiacciante di un altro personaggio in pieno desabillè: Moby Dick. Con tutte le persone che ci sono in questa serie hanno ignudato l'ingnudabile. Almeno in Lost tomb spogliavano Yang Yang.
Dalle sue parole capiamo che lui è un altro capo di un' altra famiglia e che c'è lui dietro la faida tra i Wuzong e i Kong.
Dopo esserci lavati gli occhi con l'acido muriatico, torniamo nel vivo dell'azione con Action Man 2.0 che fa letteralmente VOLARE per aria la sua ex fidanzata e si accinge a darle sto benedetto colpo finale e chiudere per sempre questa vicenda.
Purtroppo - o per fortuna non saprei - il Capo Kong torna a casa giusto in tempo per salvarla, iniziando un altro - l'ennesimo - combattimento con Action Man 2.0 e rollando in alto come uno spiedino, dimostra la sua superiorità atletica... mazzolando il giovane Wuzong come un sacco da boxe.
Action Man 2.0 è bravo. Ma Capo Kong è PIù BRAVO.
Siccome la vendetta non sta andando esattamente secondo i piani, Action Man 2.0 tira fuori la pistola e lo ammazza.
Fine.
Ho riso. Molto.
Tralasciando il fatto che... se avevi la pistola perché cazzo non l'hai usata prima?! e poi...io ero convinta che tutta sta vendetta fosse una cosa d'onore. "una vita per una vita" ecc ecc. Ma così. Dal nulla. Dopo tutto sto bordello!
Non facciamo in tempo a rimanere perplessi da cotanta freddezza che anche Action Man 2.0 viene sparato.
Barbie Comunione 2.0 con un espressione da cartonato, vendica la morte del fratello, sparacchiando al lead e dicendoci che lei la Giulietta della situazione non la farà.
Probabilmente si è rotta il cazzo pure lei.
La situazione è brutta ma può ancora peggiorare. L'arrivo di Moby Dick, oltre a farci venire a tutti conati di vomito, rivela a noi spettatori che tutto questo bordello è sì nato da lui ma che il suo scopo primario è sempre stato sposare Barbie Comunione 2.0. Bro, al mercato ne trovi mille di cartonati più espressivi di lei.
Offre quindi i suoi servigi alla Nostra Signora dei Centrini che ormai è in modalità serial killer: non gli basta avergli sparato all'ex promesso sposo.
C'è una bara con sopra il suo nome che lo attende.
Action Man 2.0 che era arrivato a casa Kong tutto spavaldo come un Dio vendicatore... si ritira miseramente come i topi tentando la fuga.
E non posso fare a meno di notare la sua incredibile resistenza: ha combattuto e ucciso 30 persone in venti minuti. Le ha prese malamente dal Capo Kong. e da altri uomini. Ha un proiettile conficcato in corpo. E nonostante questo... scappa, ricombatte contro altra gente, guida con agilità...
... e evita le asce.
Perché sì, gli uomini di Moby Dick cercano di accopparlo lasciandogli malamente delle asce. Questo drama ha delle armi veramente strane. Ma una pistola, no?!
La sua fuga però finisce quando Action Man 2.0 si ritrova davanti ad un burrone e non può più scappare. I classici burroni dove finiscono tutte le strade dei drama quando stai a fa' un inseguimento.
Catturato dai nemici, Moby Dick e Barbie Comunione 2.0, progettano la sua morte, tirando fuori dal NULLA... UNA CAZZO DI ANCORA.
Da uno sfondo bianco tipo nebbia in Val Padana, gli uomini dei due, cicciano fuori un catena da chissà quante tonnellate e un' ancora per transatlantici. ripeto...ma una pistola?! ma una coltellata e gettarlo in acqua e pace?! da dove cazzo l'avete presa l'ancora e la catena? la tenete in macchina per ogni evenienza?!
Action Man 2.0, con un' espressione quasi annoiata, si ritrova legato come un salame e gettato giù nelle fredde acque del mare/oceano/lago/fiume/ ruscello?!
Con la presumibile morte di Action Man 2.0 si ritorna nell'Universo Yuan e qui rimpiangi le ancore per transatlantici dell'altro Universo: almeno lì le cose avevano un senso.
Voldemort/Signora del Tempo/sacerdotessa ribadisce l'esistenza dei due universi paralleli aggiungendo che in entrambi Barbie Comunione rischia di morire. Non so in questo universo ma nell'altro la donzella ha pienamente dimostrato di sapersela cavare benissimo da sola. Action Man 2.0 ha un proiettile con il suo nome conficcato nel torace.
Ma aggiunge che se il lead riuscirà a distruggere tutte le problematiche della vita di Barbie Comunione 2.0 allora la sua amata sarà salva. La salvezza per osmosi.
Per farlo sarà sufficiente andare nell'Universo Yi superando il confine - chiederanno i documenti? - e cercare la donna con un segno rosso alla caviglia. La stessa donna che Action Man ha sognato ma di cui noi non ne sappiamo assolutamente nulla.
La sacerdotessa ricorda poi al ragazzo che la missione è pericolosa e rischia la vita... ma per amore Action Man è disposto anche a morire. La donna gli rivela però che la morte non è la cosa peggiore che possa accadere ma lo è... e non finisce la frase ma guarda in basso, dove si intravede un orologio. è una metafora per il tempo che passa?
Preso atto della sua missione, Action Man si dirige verso la scogliera e attendendo un momento preciso, chiude gli occhi e si butta di sotto.
Mi piace pensare che si sia buttato nello stesso momento in cui la sua copia dell'universo Yi sia stato mandato da Moby Dick e Barbie Comunione a far compagnia ai pesci.
Si risveglia direttamente sopra la scogliera - non in acqua come sarebbe logico - e aprendo il suo orologio da taschino nota che l'Universo Yi è un'ora indietro.
No seriamente, la lancetta dell'orologio torna indietro di un'ora. Ma non vorrei scomodare lo spazio/tempo e le teorie degli universi paralleli per risolvere questo mistero.
Non so...probabilmente la sua missione è a tempo?
Bene.
Abbiamo la missione.
Abbiamo l'eroe.
Abbiamo la donzella " in difficoltà".
Abbiamo una tizia con un segno rosso alla caviglia da cercare.
Si può partire.
La prima puntata si chiude con Action Man in posa radicamento albero che si staglia all'orizzonte, pronto ad entrare in azione e salvare la sua amata da qualsiasi pericolo solo la sfiori.
@lisia81 è o non è un mezzo capolavoro?!
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Questo uomo no, #135 - Quello che lui vuole fare l’eroe
*
Ricordo ancora i giorni seguenti alla sentenza del caso tra Johnny Depp e Amber Heard. Ingolfati dalla solita retorica scorretta e ignorante sul processo, la vittoria di Depp fu salutata da molti uomini come “la fine del #metoo”, ai quali si aggiunsero le solite voci sedicenti coraggiose di “attivisti per i diritti degli uomini”, “padri separati” e altre creature fantastiche, tutte vittime a miliardi delle ingiuste accuse di spietate donne disumane. L’esercito delle femmine accusatrici di falsità era stato definitivamente sconfitto, dicevano tutti, dal meno visibile al giornalistone più leggibile. Com’era, com’era… ah sì: “è finita la pacchia!”. Adesso che è stato un uomo, Massimo Guastini, a denunciare lo schifo di una delle migliaia e migliaia di ambienti chiusi nei quali milioni di uomini, ovunque nel pianeta, fanno sessismo esplicito e convinto sui corpi delle colleghe di lavoro, che è successo, cari uomini sofferenti di denunce false? Il #metoo è riapparso, miracolato, zombie? O forse, tra le balle che vi raccontate, c’è stata pure quella della sua fine? Perché tra gli aspetti più schifosi della vicenda - che sia chiaro, l’ennesima di una lunghissima storia, niente in sé di sorprendente né di nuovo - c’è che tutta l’importanza mediatica che sta suscitando è evidentemente dovuta al fatto che quella solita retorica vigliacca che si abbatte su qualsiasi espressione del #metoo, qui non può funzionare. Non si può dire che Massimo Guastini è la solita attricetta che cerca notorietà. Non si può dire che Massimo Guastini è una ex avida che vuole solo soldi. Non si può dire che Massimo Guastini è una femminista isterica che odia gli uomini. Non si può dire Massimo Guastini è una povera scema che non capisce le battute. Non si può dire che Massimo Guastini è una donnetta ingenua che non sa che questa roba si fa dalle scuole medie. Non si può dire che Massimo Guastini è una lesbica fanatica che fa un sesso insoddisfacente. Non si può dire che Massimo Guastini è una racchia che incolpa tutti gli uomini delle sue frustrazioni. Si diranno le solite cose che si dicono a quegli uomini - ancora troppo pochi, purtroppo - che hanno scelto di assumersi la responsabilità sociale di dare all’immagine maschile qualcosa di più del tono marrone che da secoli gli spalma addosso il sistema patriarcale. Diranno che è un traditore, un infame, perché ha violato uno spazio privato, segreto. Segreto di Pulcinella, ma tanto se lo denunciano le donne nessuno crede loro. Diranno che c’è dietro un interesse lavorativo, economico, così adesso avrà tanto lavoro da questa pubblicità “woke”, “politically correct” che si è fatto. E sì che Massimo Guastini ne aveva proprio bisogno di lavorare, poverino. Diranno che è una vendetta personale vai a sapere perché. Certo, non c’era modo migliore in cui Massimo Guastini si poteva vendicare: bruciarsi un ambiente di lavoro e prendersi carriolate di melma per settimane. Quello che non diranno è la semplice verità: che Massimo Guastini si è rotto le palle di venire messo alla pari di gente che non si rende conto della sua disumanità, e che con quella disumanità rovina la vita a donne che hanno tutto il diritto di viversela come pare a loro; che Massimo Guastini ha solo fatto quello che chi assiste a un abuso dovrebbe fare, cioè chiamarlo col suo nome; che Massimo Guastini è tra i pochi che sta dando l’occasione a una società intera di interrogarsi sui suoi distorti rapporti tra generi e di come queste distorsioni siano nocive anche nel mondo del lavoro; che a Massimo Guastini tutto andava di fare nella vita tranne che dover sembrare un eroe per colpa della merda altrui. Perché questo succede a violare apertamente e pubblicamente lo schifoso doppio standard di giudizio sociale tra gli uomini etero e qualsiasi altro genere: sembri un eroe, e invece sei solo una persona civile. Beh, che dire. Non tutti gli eroi indossano un mantello svolazzante; speriamo che almeno questi “eroi” qui abbiano gli stivali di gomma. Gli stronzi invece, uh, ce l’hanno proprio scritto in fronte, e se ne vantano pure. Questi uomini no.
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Per sempre insieme scritto su di una lapide..
Ci sono amori che non hanno la parvenza di destino,
E certe notti la finestra della tua stanza non mi lascia pace..
Ma che ne sanno gli altri di che amore si parla?
Eppure non ci siamo amati e tu lo sai bene..
Lascio i giorni scivolare e delle volte sembra quasi che tu non sia mai passata di qui
Altre invece tutto è insopportabile e l aria non vuole entrare nei polmoni..
Se mi parlano di asma,
Se vedo una poiana volare..
Anche solo un albero e gli stessi boschi che in realtà sono solo suolo della mia terra portano il tuo nome trascinandolo nel vento..
Ed io mi sento forte ma così fragile..
Quante volte hai chiesto al cielo che piovesse?
Ho assaggiato il tuo sapore e da li sei rimasta sulle labbra..
E poi mi sento scema..
Come si ama qualcuno a tal punto da sbagliare ripetutamente sempre ?
E come si fa ad essere amati così tanto da voler essere stretti nella mano di costui così forte da credere che questa potrebbe ucciderti ?
Una vita intera ,eppure amore, non so cosa sia ma so che occhi abbia..
Mi si torce lo stomaco e mi tormenta l anima tanto non farmi vivere..
Delle volte credo di non esistere nemmeno nei tuoi sogni..
E poi mi rassegno a lasciar andare.
Mi ricordo di come mi hai odiata,
Ricordo come e quanto non fossi mai abbastanza..
E mi dico di meritare di più, di meglio..
Quanto ho letto.. se solo sapessi,quanto ho studiato..
Per sapere per capire
Eppure ancora non so nulla.
Mi basterebbe ascoltare senza mai rispondere.
Se avessimo avuto una stanza e nessuna vita ad oggi forse saresti ancora qui.
Pareva che tra le mura e su di un letto tutto funzionasse..
Ma che male la tua assenza ..
Non riesco ancora a smettere di dire il tuo nome..
In troppi ti considerano “l innominabile” delle mie storie
E quante volte chiudo gl occhi sperando solo che tu non ti stai punendo
Io che come una scema spero che un giorno inizierai ad innamorarti della vita proprio come facesti della mia persona
Non volevo essere una droga,
Non volevo sbagliare..
Gridavo al cielo che avevo l amore e forse questo invidioso ci ha maledette..
Sento di doverti lasciare andare
E il cuore si piega nella speranza che un giorno tu diventerai un ricordo..
Mi sento forte ma quasi come se non avesse importanza..
Ero sbagliata per te ormai lo hai capito..
E non capirai mai quanto davvero io ci abbia provato ormai l ho capito.
Goccia scende e scivola e la notte non passa..
“Ogni notte poi farà giorno e ci sarà un nuovo tramonto anche per te”
Ed io resto a sperare forse che tutto diventi solo un ricordo lontano
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V. è arrabbiato perché ho perso peso. Dice che se mi vede dimagrire ancora mi obbliga a mangiare da lui pranzo e cena finché non torno in forma. Grazie, cuore ❤️
E. dice che sono bellissima così, ma il suo passato di disturbi alimentari mi fa pensare che ci sia qualcosa che non quadra in questo complimento. "io sono pro dimagrimento a prescindere, però se stai male dimmelo che ti aiuto. Non finire come ero finita io". Grazie, cuore ❤️
Mia madre mi continua a raccontare del mio ex, perché si è fissata con lui e gli guarda le storie in continuazione. "A me però piace più il tuo amico". Parla di V., dice che è bello e bravo. Infatti quelli belli e bravi non finiscono mai con me, ci ha proprio preso. "Hai pure dormito da lui", dice "sei scema a non volerlo". Strano, un'altra critica senza sapere un cazzo. Non ci avrei scommesso proprio eh.
Dico di non volere più nessuno nella mia vita solo perché non voglio più la mia famiglia, ne sono certa.
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Al giorno d'oggi tutti esperti nel parlare dell'amore.🤔
Ma l'amore...l'amore non lo puoi spiegare in una sola forma. Non esiste solo un unica immagine che rispecchia l'amore. Voi come lo immaginate? con le farfalle nello stomaco, con sguardi intensi, baci appassionati, abbracci e contatti fisici. Beh si, anche ciò viene compreso, ma io, quando si parla d'amore, immagino quello vissuto nei film, scritto sui libri, quello che quando fai la scema ti sorride, perché già per esempio il solo suo sorriso ti fa accelerare il battito del cuore più di quanto possa farlo il contatto fisico, quello che ti fa il solletico fino a farti mancare il respiro e ridartelo accarezzandoti la guancia, quello che ti protegge, che ti ascolta mentre canti e urli ma anche quando piangi, come quella serata conclusa peggio del solito tu che mi chiamasti alle 2 di notte affogando nelle lacrime con il cuore a pezzi, ero distrutta, il tuo pianto l'ho sentito scorrere così vivido sui miei occhi, lo percepivo e volevo morire nel sentirti avvilita per l'ennesimo pezzo di merda, pensavo: 'Ma come fa ad essere così stupida da non rendersi nemmeno conto di quanto amore le sto dando in questo preciso momento? come fa a non rendersi conto che davanti ai suoi occhi c'è una persona che morirebbe per vederla felice sul serio, che glielo dimostra da anni, e spera che prima o poi possa capirlo, perché merita il meglio.' Volevo solamente stringerti la mano, farti appoggiare la testa sul mio petto e darti la tranquillità che avevi bisogno in quel momento, volevo solo tenerti tutta la notte tra le mie braccia, al sicuro, lontana dall'oscurità. Starti accanto per sempre. L'amore credo sia un po' questo dimostrare a piccoli gesti, che ti porta rispetto e ti accompagni nella tua vita, che te la faciliti non che te la complichi. Che non abbia paura di cadere. Quell'amore che ti guarda con orgoglio, con presenza costante, che ti ricordi ogni giorno quanto sei bella, che sia complice in amicizia, perché io credo che l'amore esiste anche in essa, non ho mai visto amore più grande come quello tra due semplici amiche che si rispettano a vicenda e ci sono sempre l'una per l'altra, e se ciò fa di me una persona innamorata allora permettimi di dirti che lo sono follemente, e ne sono fiera, amare te, è la cosa più bella e reale che potessi provare nella mia vita, anche se dolorosa, perché prima di scegliere il bello di te ho sempre tenuto il peggio, e per quanti aspetti tu abbia che mi fanno girare i coglioni, amo anche quelli, non cambierei nemmeno una virgola di te. Perché sei bella da morire così come sei. Questo è il vero amore non tutte le apparenze che vengono mostrate al di fuori.
Ricordati che se ami una rosa devi prima amare le spine 🥀❤
E io ti amo...
Sono state proprio le tue spine meravigliose,simili alle mie a trafiggermi il cuore.🌈
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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rabbia momentanea, partire per ammazzarsi e poi stringersi in un letto tutti appiccicosi e baciarsi; la saliva, il calore, i baci, il sudore, le dita che entrano lentamente, i gemiti e le facce eccitate di due persone che si desiderano.
è vero, bella la stabilità, ma la passione? litigare da morire e poi fare pace nella maniera più naturale che possa esistere.
così sono, un po’ scema. con me è tutto amplificato, le liti sono super liti e lo stare insieme lo è per interno; testa, cuore e corpo.
‘a me piaci proprio perché sei pazza’ a me piaci perché sei quasi pazzo quanto me.
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Ipocrita del cazzo.
#frasi#citazioni#frasi tristi#frasi e citazioni#cretina#deficiente#sei proprio scema#stupida#stupid as fuck
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Bastano poche frasi per capire chi hai davanti. Magari non potrai fare un quadro specifico della sua vita, ma già da cosa esprime puoi capire tante cose.
Una cosa è certa: sopporto tante cose, ma chi vive di stereotipi e di apprezzamenti altrui non lo tollero proprio. Con queste persone dovresti sempre giustificare ciò che indossi o ciò che fai. Talmente abituate a vivere per ricevere apprezzamenti che, secondo loro, è impossibile che qualcuno possa curare il proprio aspetto o fare qualsiasi cosa per il mero piacere di sé.
Esci con i tacchi? Eh, sicuramente lo fai perché ti piace essere guardata.
Ti piace vestire elegante? Eh, sicuramente lo fai per piacere agli altri.
Ti metti un goccio del tuo profumo preferito prima di andare a dormire? Eh, allora sei scema se dormi sola, perché a parte te non lo sente nessuno... Quasi tu vivessi in funzione degli altri, quasi tu vivessi per compiacere gli altri.
Ma veramente state messi così? Mi dispiace per voi, ma io non vivo e non vivrò mai di consensi e per fortuna esiste ancora chi fa qualsiasi cosa perché gli piace e non per compiacere.
Come si dice a Roma: ma chi ve se fila! Ma chi vaa dà tutta st'importanza?! Ma perché, esistete?
Poi se gli dici che hanno tratti narcisisti si offendono...
Fateve curà, ma da uno bravo...
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Soltanto colleghi, io e Anna
Lavoriamo nella stessa azienda da anni entrambi. Io ho più di cinquant'anni e un po’ di… sana pancetta. Anna, il mio capo, ne ha un po’ meno di cinquanta ma è sempre una vera bellezza: piccolina ma con tutte le sue cose a posto e ben soda. Una vera sportiva. In azienda non c'è nessuno che non le sbavi dietro. Malgrado queste differenze, siamo comunque sempre andati molto d'accordo. Tra noi e con gli altri colleghi: battute, frizzi e lazzi quanti ce ne possono stare in una giornata d'impegno costante. Concentrati ogni giorno fianco a fianco, lavorando molto, ma allo stesso tempo stimandoci e aiutandoci reciprocamente. Ognuno poi a casa con la sua famiglia.
Nell'ambito di cambiamenti di rilievo nella nostra area aziendale di competenza, nell'autunno di due anni fa abbiamo dovuto trasferirci in gruppo in Spagna per un paio di mesi di aggiornamento. Eravamo una decina di colleghi e prendemmo alloggio tutti nella stessa struttura, che offriva stanze attrezzate con cucinino a prezzo conveniente. La sera poi: o tutti al ristorante lì vicino, oppure ci si arrangiava; si comperava qualcosa in rosticceria o al supermercato, quindi si cucinava e mangiava in stanza. Due fili di spaghetti, un petto di pollo, inslata: cose così.
Un sabato, tutti erano più o meno in giro per la città più vicina, tranne noi due, che avevamo deciso di prenderci una pausa. Comperata un po' di roba, ci siamo trovati quindi a spadellare e mangiare nella sua stanza da soli, io e lei. Dopo una buona cena, a dispetto delle minime condizioni organizzative, un po' di ottimo vino spagnolo, abbiamo fatto due chiacchiere in libertà e un certo grado di antica confidenza ci ha portati a superare la sottile linea di confine che separa la normale amicizia tra colleghi da sentimenti esclusivi di intimità a due.
Durante una pausa, le ho chiesto a bruciapelo: "Senti un po’: prima che me ne vada a letto, dopo tanti anni, con tutto l'affetto che c'è tra noi due, lontani da casa… me lo dai un bacio?"
"Ma che cazzo dici? Sei scemo?"
"E dai: che ti costa… non lo saprà mai nessuno…"
"Smettila: mi stai imbarazzando e facendo diventare rossa. Ora mi sto arrabbiando. Seriamente…"
"Che scema che sei… sono tristissimo; vabbè: adesso me ne vado."
"No, dai… Con quel muso da bambino deluso... Porca zozza, dai non mi far sentire in colpa… vieni qua… (e mi diede un bacio veloce e leggerissimo sulla bocca)"
"E quello che era? Che siamo: due scolaretti?"
"Porca troia, stasera… Guarda: basta che la finisci. E mi raccomando: che la cosa resti qui, chiaro?"
Quindi mi gettò le braccia al collo e mi diede un bacio da sballo, succhiandomi la lingua e lavorandosela a lungo.
"Mmmmh… va un po’ meglio…"
"Va un po’ meglio? Cazzo dici: t'ho dato un bacio che avrebbe resuscitato un morto… Mo’ mi incazzo…"
"Ma io per la verità volevo baciarti altro: le tue labbra più private… Quelle in basso…"
"Senti: adesso vai dritto dritto a fare in culo, vai… Stasera propriooo…"
"Va bene, un ultimo disperato tentativo: giuro che se me la fai solo vedere, poi me ne vado nella mia stanza… Cazzo: ci conosciamo da quasi venti anni, che c'è di male a vedersi nudi…"
"Dai, smettila: adesso veramente non sei più divertente. E togliti dalla faccia quell'espressione da cane bastonato… Mannaggia la zozza… (Fissandomi muta per venti secondi) Guarda: solo perché ti stimo, perché mi hai sempre aiutato in mille maniere… poi però ti levi subito dal cazzo, ok? Che stasera mi stai proprio a far girare i coglioni ad elica… Ti faccio licenziare, sai? Mando un'email al Personale appena esci..." A quel punto, seduta sul letto si tolse le scarpe. Guardandomi fisso negli occhi, si sfilò i sexy-jeans a pelle, poi le mutandine che mi gettò in faccia e infine allargò le sue gambe: bellissime e nude. Un miracolo d'erotismo proprio lì, davanti ai miei occhi sgranati.
Io allora scesi in ginocchio come se avessi visto la Madonna e mi avvicinai alla sua fica. Ne sentivo l'odore meraviglioso, che era per me un vero e proprio afrodisiaco.
"Aaaah… devo dire che sei proprio stupenda anche qui sotto… sei una strafica, te l'ho sempre detto… sei un vero capolavoro della natura. Sia benedetta tua madre!"
"Seeee: bonasera… Grazie, scemo… Dai… Adesso smamma…"
Anna aveva le guance rosse come un peperone, mentre si scherniva; ma comunque le si leggeva in viso che era molto lusingata dal mio apprezzamento sincero e che era intrisa di un sottile e sensuale piacere, nel sentirsi così manifestamente desiderata. E non accennava a rivestirsi. Muoveva le gambe a destra e sinistra e così facendo apriva e chiudeva la fica.
Era un gioco erotico sottilissimo, insolito e bellissimo: per me e per lei. Bellissima, Anna: che ora si trovava in una dimensione nuova, per giunta a fica nuda, esposta e con qualcuno che non era suo marito, un uomo certamente buono, ma che la dava per scontata, come mi aveva confessato più volte. E tutto ciò le piaceva: non avrebbe mai voluto che me ne andassi, ne ero sicuro. Era felice di farsi ammirare la fica e l'ano nudi dal suo collega fraterno e protettivo. Era diventata in quel momento una docile e indifesa peccatrice, ma si sentiva tranquilla e al sicuro, con me; pur trovandosi lontana da casa e dalla sua immagine ufficiale integerrima di moglie e madre di famiglia.
"Ora per finire la serata in bellezza, posso baciartela rapidamente? Daiiii…. fammelo fare…"
"Noooooo, pazzo! Ma che cazzo dici… non puoi fare sul serio…"
Intanto, allargava un po’ di più le gambe, alzando contemporaneamente il bacino. Avanzava sul bordo del letto fino quasi a cadere, offrendosi chiaramente al mio viso sempre più vicino a quella meraviglia. Ne percepivo l'odore e la vedevo evidentemente umida, palesemente preda del suo desiderio.
"Guarda, Anna: te le sfioro soltanto e rapidamente con la bocca, queste tue labbra deliziose. Poi mi alzo e me ne vado: giuro… fammelo fare: ti prego… ne ho bisogno, stasera… sono lontano da mia moglie, tu da tuo marito… non puoi farmi morire così: mi struggerò di passione, nel letto…"
"Dai, allora. Uffaaaa… ma tu guarda che cazzo mi tocca fare a me, stasera! Sbrighiamo ‘sta cazzo di faccenda. Vai molto veloce, stronzo…"
Non me lo sono fatto ripetere e ho immediatamente incollato le labbra alla sua fica, mettendo le mie mani sui suoi fianchi nudi per attirarla e stringermela tutta. E non intendevo sfiorarla romanticamente: ho iniziato direttamente a succhiarla forte e a mangiarla. Non mi sarei staccato da quel vero paradiso in Terra per tutto l'oro del mondo. Lei diceva debolmente:
"Dai, su: ma che cazzo fai… non dobbiamo… adesso staccati e vattene… daiii…. oooooh... maledetta testa di cazzo: eravamo d'accordo… suuu… dai: alzati…. aaaah…
E sussurrava quelle parole tenendo ben ferma la mia testa contro il suo bacino, che cominciava deliziosamente e sensualmente a muovere. La adoravo letteralmente. Sarei morto, pur di non staccarmi da lei. L'ho odorata, leccata, succhiata e ingoiata per una buona mezz'ora: se la meritava tutta. Giocavo con le sue grandi e piccole labbra; gliele aspiravo forte e le trattenevo, per poi rilassargliele e continuare a leccarla e mangiarla.
Le infilavo la lingua dentro, la penetravo e guizzavo ovunque. Giocavo con la sua clitoride. In breve, avevo il viso cosparso dei suoi dolcissimi umori ma non riuscivo a saziarmene. Inghiottivo tutto. Respiravo l'aria che sapeva della sua fregna: una vera cura per i polmoni e per l'anima, altro che passeggiata in montagna! Anna mugolava di puro piacere, alzando e abbassando di continuo le anche, pur di farsi leccare dall'alto in basso e in profondità. Mi diceva: “continua, cazzo! Non smettere… si: lecca bene la mia passera e il mio buco del culo. Lo desidero tanto… ooooh, se mi piace... mio marito non me l'ha mai fatto… ma tu d'ora in poi non farmelo mancare mai... ti odioooo… ooooh... bastardo...”
Venne a più riprese, inondandomi ogni volta il viso di puro miele di donna. Poi non ce la feci più: mi alzai e crollata ormai ogni barriera scopammo nudi come se fossimo marito e moglie che non si vedevano da un anno. Ci conoscevamo troppo, per non desiderarlo entrambi. La stimo moltissimo e quindi con estremo rispetto e impegno le sfondai letteralmente quella piccola fregna stupenda che avevo sempre desiderato. Lei si concedeva tutta e godendo mi diceva: “non dovrà saperlo mai nessuno, mi raccomando… intanto ficcamelo tutto bene dentro… mmmmmh… dai, mettici anche i coglioni…” Le dissi che poteva stare tranquilla: non avrei mai corso il rischio di sputtanare entrambi in azienda e di rovinare due famiglie.
A quel punto si girò a pancia in sotto, mise un cuscino sotto il bacino che così si sollevò, e allargò le natiche con le mani per offrirmi il culo. Il suo ano, per la magia che solo una donna d'esperienza e innamorata sa fare, si schiuse da solo davanti ai miei occhi stupefatti: era evidente che voleva essere inculata. Quando si dice “ha un culo che parla.” Avevo dato fuoco a un vero vulcano di passione. Volle che le venissi in culo e le sborrai lentamente dentro non so quanti getti! Una dolcissima, insospettabile, nuova puttana era incredibilmente tutta a mia disposizione! Da allora scopiamo almeno una volta a settimana. Non vi dico quanto è brava a succhiarmelo e a ingoiare tutto il mio cazzo! Riesce a farmi venire quando dice lei. Mi è entrata in testa. Sul posto di lavoro massima formalità: nulla di più delle solite battute e assolutamente nessun contatto fisico. Ci bastano gli sguardi di mezzo secondo. E i messaggi di fuoco tramite la nostra chat segreta su Telegram.
RDA
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Sapete, a volte mi sento proprio ridicola a fare certi pensieri. Penso, ma che sei scema?
Oh no ho mangiato 100 calorie di troppo la mia vita è rovinata. Non è vero ahaha non cambierà nulla.
Se siamo grassi o magri o alti o bassi alla fine se non siamo dei “mostri” e rientriamo nei limiti della società siamo accettati. Sono tutte balle quelle che ci raccontiamo. Non è la società che ci vuole magri. Siamo noi che abbiamo bisogno di esserlo. Voler sparire. Le attenzioni. Le preoccupazioni. Il non sentire più nulla.
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Season Opening
Capitolo 1 - Black Card
[ ♪ ]
???: Sì, sono in Giappone. Devo incontrare un uomo di nome Haseyama.
Sono stato via più di 15 anni. Adesso per me è un paese straniero.
Però qui c'è lei. Il mio adorato uccellino.
Inoltre, se è vero che la Black Card ha cominciato a muoversi, non sarà possibile effettuare il recupero in tempi brevi.
Saki: Questa mattina ho trovato tra la posta una busta nera. Dentro c'erano una tessera di colore nero e un volantino su cui era scritto il nome di un locale, lo Starless...
Una tessera nera in una busta nera… Chissà cosa sono?
Le avrò ricevute per errore...?
"Sig.ra Saki Kazami"... No, la busta è proprio indirizzata a me.
Kei: Esatto. Sei la destinataria di quella una lettera d'invito. Finalmente c'incontriamo, Saki.
Saki: Eh? Uhm, scusa...? Ci conosciamo...?
Arrogante stella polare - KEI
Kei: Puoi chiamarmi Kei. Sono venuto a prenderti.
Saki: Aspetta, che vuoi dire? Non ci siamo mai visti prima, no?
Kei: Certo non ispiro la tua fiducia, e adesso costringerti sarebbe controproducente.
Vieni da me quando più ti aggrada. Ti aspetterò... Addio, dunque.
Saki: Che tipo strano...
Bam
Saki: Woah, ahia...
Donna 1: Mi dispiace tantissimo, ci siamo scontrate! Ti sarai fatta male, ti porto all'ospedale!
Saki: Eh? Ma no, sto bene. Non mi sono fatta nulla...
Donna 1: Non voglio sentire storie, su, andiamo.
Saki: Sto bene, davvero! Ehi, mi lasci il braccio, per favore!
Donna 1: Ah, sta scappando! Ferma!
Donna 2: Che stai facendo, scema? Non scapperà affatto!
Saki: (Perché mi stanno inseguendo!? Mi prenderanno di sicuro…)
(Forse di qua…!?)
(Uff, ahh... Non ce la faccio più... Quelle laggiù sono delle scale...?)
Kei: Pare che tu sia venuta da me, proprio come avevo detto.
Saki: ... Tu sei...!
Kei: Desideri nasconderti? Oppure brami uno scontro diretto?
Saki: Eh? Ecco, io... Nascondimi, ti prego!
Kei: Come desideri.
Da questa parte, dunque.
Saki: (È vicino! Troppo vicino...! Non avrò fatto male...!?)
Donna 1: Dannazione, c'è sfuggita!
Donna 2: Senti, questa zona non mi piace, è pericolosa. Questo è territorio estraneo.
Donna 1: Andrà tutto bene se non ci entriamo. Sbrighiamoci.
Donna 2: Ehi, aspettamiii!
Saki: (Sono andate via… Sono salva…)
Kei: Sembravano pericolose. Dicesti che la tua fuga era dovuta a loro.
Saki: S-sì, ecco, grazie infinite per avermi nascosta.
Kei: Sarai sfinita dopo aver corso in giro. Vieni a riposarti.
Prego, entra.
Saki: Che cosa… Che locale è questo...?
Kei: Benvenuta in questo dinner theater, lo Starless.
Sono infinitamente lieto che tu abbia accettato l'invito.
Questo locale è per te e per la tua protezione.
Saki: Uhm... Di cosa stai parlando...?
Kei: Da questa parte.
Saki: (Wow...! Un palco...? Guarda che scheletro grande!)
Kei: Prego, siediti.
Saki: Oh, va bene.
Kei: Come sospettavo, sei perfetta seduta qui.
Tutto di questo locale è stato preparato per te. Ogni tuo desiderio è un ordine.
Saki: Che vuoi dire? Però io non ti conosco-
Kokuyou: Tu guarda, sei tornato. Pensavo fossi scappato via, Kei.
Mizuki: E quella chi è, la tua ragazza? Fai lo splendido con lei? Che sfigato!
Rindou: Smettetela di provocarlo, per favore.
Mokuren: … Ne avete ancora per molto?
Kei: Basta così, cominciamo.
Voglio farti vedere cosa ho intenzione di fare qui.
A partire da questo esatto momento, il palco su cui ballo è per te.
… Voglio dedicare tutto a te.
continua...
[ ☆ ]
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