#salagrande
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#Venezia81: con #TheRoomNextDoor #PedroAlmodovar ci ricorda la necessità di affrontare il passato per dare una nuova dimensione al valore dei ricordi attraverso un tema molto delicato.
Da una parte, una scrittrice che esplora le profondità dell'anima attraverso le parole. Dall'altra, una reporter che affronta le brutture del mondo con coraggio e determinazione.
Ingrid e Martha, un tempo inseparabili, si ritrovano a vivere vite agli antipodi, ma un destino imprevisto le riunisce, ponendole di fronte a un passato che le lega indissolubilmente.
Un'amicizia nata tra i banchi di redazione, un legame forgiato dalla giovinezza e dalla condivisione di sogni e aspirazioni. Anni dopo, Ingrid e Martha si ritrovano, le loro vite segnate dalle esperienze e dai traumi. Un incontro intenso e commovente, che le costringe ad affrontare le ferite del passato e a ridefinire il loro rapporto.
In un'atmosfera carica di nostalgia e di malinconia, due amiche si ricongiungono dopo un lungo silenzio. Le loro vite sono cambiate radicalmente, ma il legame che le unisce rimane intatto. Un incontro che le porta a ripercorrere i momenti più belli della loro amicizia e a confrontarsi con le scelte che hanno fatto e che stanno per fare.
CAST: #TildaSwinton, #JulianneMoore, #JohnTurturro, #AlessandroNivola, #JuanDiegoBotto, #RaúlAr��valo, #VictoriaLuengo, #AlexHoghAndersen, #EstherMcGregor
#VeniceFilmFestival
#BiennaleCinema2024
#PalaBiennale
#SalaGrande
#SalaDarsena
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Quello che abbatterebbe il castello a suon di pugni.
[...] « Lo vuoi capire che ci sono persone che stanno di m**da se tu stai male? Se ti trascuri? Se ti fai punire? Se fai l`imbecille e fai credere agli altri che non vali tempo, pena e sforzo? »
« E non mi piace quando non ci parliamo. »
« nemmeno a me » ... « però non mi piace nemmeno discutere »
« Discutiamo perchè tu t`ingrami sempre con me, per un motivo o per l`altro. » ... « E perchè fai finta che non te ne freghi nulla quando alla fine t`importa eccome. Anche se giochi a fare il duro e grinzafico. Quello che se ne frega di tutto e tutti. Quello che abbatterebbe il castello a suon di pugni. » sounds familiar, Sebbie? « Beh, in sto castello ci sono anche quelli che ti vogliono bene, testa di Ricciocorno Schiattoso. »
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30.06.77 | ad Ashley
[ Durante la colazione di mercoledì 30, un chartànimus a forma di drago svolazza serenamente sopra le testoline di alcuni studenti, planando soltanto in vista del piatto - e qualora non stesse usando un piatto sarà la tazza, un calice o la prima cosa a disposizione - di Ash. ]
Ti sei ripresa dallo shock, o dobbiamo procurarti una contrastiosa entro questa sera?
[ mentre la Grifondoro sta quasi sbranando dei biscotti al limone, ecco che il Chartanimus si piazza proprio davanti il suo piatto. Ancora col boccone in bocca non perde altro tempo prima di aprirlo con la poca delicatezza che la contraddistingue, e ovviamente non ci vuole molto perché riconosca il mittente. Dopo aver scambiato degli sguardi eloquenti col verde-argento non perderebbe altro tempo, prima di rispondere allo stesso Chartanimus sotto il suo messaggio, con una calligrafia tondeggiante e un po’ storta ] Non ti facevo così premuroso, ma se ci tieni tanto un veleno in boccetta si rivelerebbe più utile. Non si sa mai.
[ Se solo decidesse di guardarlo, la grifondoro potrebbe assistere deliziosamente alla scena di un LaLaurie intento a leggere il biglietto nel mentre del viavai della tazza che si allontana e si avvicina alle sue labbra. Tuttavia, la risposta non si fa attendere, rimandata a destinazione con lo stesso chartànimus di prima. ] Non ti affiderei nemmeno una bacchetta, Crowley.
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[Durante la colazione, un gufo si posa accanto ad Hektor. Fra le zampe tiene un pacchettino incartato in modo semplice, con le iniziali C. R. scritte sulla carta da regalo. La scatolina contiene un plettro in resina trasparente, sul quale v'è disegnato un piccolo martello, piuttosto stilizzato; nella parte alta, invece, è stato praticato un foro, attraverso il quale passa un cordoncino scuro, che permette di trasformare l'oggetto in collana.]
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Dammi un altro biscotto va, che non voglio diventare una mummia raggrinzita
[C] Lo invita a sedersi accanto a lei con un gesto veloce della mano, ma la sua concentrazione è rivolta proprio a qualcosa che è nello zaino. Ne estrae infatti un piccolo sacchetto dal quale proviene un odorino invitante. «Questi…» Inizia, mettendo fra loro il sacchetto aperto, ricolmo di biscotti con gocce al cioccolato. «… Li fa mia mamma. Assaggia.» E non suona solo come un ordine, lo è a tutti gli effetti. Lo osserva, quindi, per vedere se passa o no il ‘test biscotti’.
[W] « Ah si? » domanda curioso nell`osservare i biscotti che l`altra tira fuori. E non si far ripetere due volte neanche l`offerta di assaggiarli, sia mai. Ne afferra infatti uno addentandolo subito ed iniziando a masticare con una faccia concentratissima. « Beh sono buoni » commenta annuendo e tornando a guardarla « Puoi fare i complimenti a tua mamma » le sorride pure finendo il biscotto in un boccone ed allungano il collo già pronto ad afferrarne un altro. « Oh ma allora questi esseri strani che si mangiano i ragazzi? » improvvisamente un`altra illuminazione « Mica mi sono scordato eh » sottolinea pure con un sorrisetto beffardo.
[C] «Non avrei potuto parlarti se non ti fossero piaciuti.» E che sta scherzando lo si capisce, ma un fondo di verità c’è comunque, nelle sue parole. Mai fidarsi di quelli che non mangiano i biscotti. Quando lo vede allungarsi verso il sacchetto, non indugia a spingerglielo contro, dopo averne a sua volta preso uno. «Che esseri…» Ma un improvviso colpo di tosse rischia di farla affogare con le briciole dei biscotti. «I vampiri. Quelli che preferiscono il sangue dei maschi.» il suo bello scherzetto finito male. Dopo l’uscita dell’Eco gli ha scritto per mettergli paura –perché proprio non le è andata giù la storia dei lupi e delle bionde-, ma invece il ragazzo l’ha presa sul serio e ora lei deve comunque cercare di portare a termine il suo piano. «Eh, te l’ho detto. Ho scritto un articolo e ci sono taaantissimi» Seh, solo due «esseri che si trasformano in femmine per bersi tutto il sangue dei maschi. Proprio come si beve il succo di zucca.» Annuisce, con una sicurezza e una serietà che non fanno pensare proprio ad uno scherzo.
[W] La ascolta in silenzio mentre risponde per poi mettere su un`espressione scettica ma divertita. «Non ti credo » è la sua risposta finale. « Non esistono questi esseri » sicurissimo, come se avesse le basi per affermarlo. « Ceh dei lupi mannari lo sanno tutti » che preferiscono le bionde « Pure il mio amico Tris lo dice e lui è un esperto »
[C] «Ma io le bugie non le dico, te lo giuro.» E effettivamente non sta mentendo… Non del tutto almeno. «Ma non lo leggi l’Eco?» Probabilmente non è abbonato, ma insomma lei che ne sa. Solo perché ci scrive passa automaticamente ad essere un giornale fortissimo. «Comunque esistono, me lo ha detto Osbert.» E il prof mica mente. «E anche mio nonno ne ha vista una di quelle cose.» Ma quando mai. «Comunque mio nonno è greco, anche mia nonna e mia mamma…» Inizia lei, avvicinandosi giusto di qualche centimetro, proprio a dare l’impressione di stargli per rivelare qualcosa di incredibile. «In Grecia» Nell’antica Grecia, ma vabbè «Ci sono le Empuse. Che si trasformano in donne per bersi tutto il sangue dei maschi.» Annuisce, seria. Che poi il trucco sta tutto lì: avere informazioni vere e romanzarle a piacimento. «Mio nonno le ha viste. Stavano per morderlo anche.» Annuisce lei, osservandolo seria. Per essere una tipina tanto a modo, sa mentire bene. «A Roma invece ci sono» c’erano «le Strige.» Eccola lì, l’ultima creatura che conosce. «Io non vi credo per la cosa dei lupi mannari. Chi te lo ha detto?» Proprio non ci crede, se non le fornisce una prova certa.
[W] « Vabbè ma se quelle stanno in Grecia e a Roma che mi frega » sbotta alla fine scrollando le spalle. Forse le crede ma decide di camuffare una certa preoccupazione per quegli esseri così. Non dandoci peso. « Fai male a non crederci, noi sappiamo un sacco di cose » seh, un sacco. « Ma lo sanno tutti! Sta scritto pure nei libri » mai vero. E la risposta a quell`ultima domanda gli fa di nuovo alzare gli occhi al cielo con un sorrisetto.
[C] « Dovrebbe importarti! Mica sono sceme, quelle viaggiano tanto. Io te lo dico perché devi stare attento eh, quelle bevono il sangue come il succo di zucca. Poi resti tutto morto, raggrinzito e schifoso come le mummie.» Sono raggrinzite le mummie? Boh, forse si.
[W] E quell`ultima aggiunta torna a fargli alzare gli occhi al cielo mentre sbuffa una risata. « Dammi un altro biscotto va, che non voglio diventare una mummia raggrinzita » ha modificato un po` la storia ma tant`è.
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01.04.2076
Durante la giornata del Primo Aprile un ragazzino fa il suo ingresso a colazione. Forse il suo arrivo non viene notato dalla stragrande maggioranza degli studenti ai tavoli, per via dell'improvvisa e inaspettata apparizione di innumerevoli Luke Taylor, alcuni in gonna e anche parecchio corta. Fatto sta che il ragazzino non siede a nessun tavolo ma raggiunge quello dei docenti, sparendo poi in una porta alla loro spalle insieme al Vicepreside Laury.
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Mais um ângulo deste living para receber. A televisão não era prioridade, deixamos para o gourmet. O desafio do pilar foi resolvido através de uma marcenaria, destacamos com arandelas. Uma textura suave cobre as paredes. A paleta neutra foi quebrada com o quadro e almofadas… o que acharam do resultado ? ➡️ Deslize para ver o antes projeto Luminotecnico Fotos Marcio Irala Produção Jeff #riservagolf #salagrande #arquitetabarradatijuca #camilafleck #decoremais #decoreinteriores #saladeestar #artefacto #casaclaudia #salaelegante (em Riserva Golf) https://www.instagram.com/p/Ck_-YHqO4rh/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Sala integrada. Projetos e Gestão de Obras by Escritório Hellen Pacheco Interiores. Foto: @ronaldorizzutti #ripado #salaintegrada #salagrande #Sala #SalaTV #lareiras #designdeinteriores #decoração #decor #Arquiteturadeinteriores #arquiteturadecoracao (em Campos do Jordão, Brazil) https://www.instagram.com/p/CRmT1z1j2ap/?utm_medium=tumblr
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Reposted from @ape_1204 Os projetos das meninas @2minteriores são sempre um arraso 😍 . . . . . . . . . . #saladetvdecorada #salaapartamento #salaarrumada #salabranca #salaclean #saladecorada #salaecozinhaintegradas #salagrande #salaintegrada #salajantar #salalinda #salanordica #livingroomfurniture #sofacinza #lustrespendentes #leddesign #rasgodeluz #salaecozinhaintegradas https://www.instagram.com/p/CHG3ZRElHS2/?igshid=1j729sul0ctk8
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9 gennaio 2076 - Uno schiaffo e una lacrima
TAVOLO SERPEVERDE
A: Sbatte il palmo della mano destra sul legno duro, creando un fortissimo rimbombo che si propaga per tutta la sala. « Hai una cosa che mi appartiene e la rivoglio indietro» schietta e diretta «subito!» dice con gli arti superiori che si vanno ad intrecciare sul petto, buttando ill peso del corpo sulla gamba sinistra mentre flette lateralmente quella destra. I tratti del viso sono contratti. Le iridi blu che guardano dall`alto colui che riesce farle perdere la pazienza in pochissimo tempo.
X: « Di che stai parlando? » palesandosi indifferente e, al contempo, mostrando un’espressione confusa con il volto, come se davvero non avesse afferrato il discorso. I suoi toni rimangono piuttosto bassi, come se avesse già preparato il tutto dal giorno prima. Osserva quelle espressioni contratte di lei, trovandosi a spiegazzare un sorriso di sbieco sulle labbra, minaccioso persino. « Chi ti ha fatto arrabbiate, chérie? » mh, sì, chi?
A: «lo sai benissimo di cosa sto parlando» gelida «non fare il finto tonto» per non dire altro «voglio solo riavere indietro quello che mi hai portato via» continua senza staccare le iridi dal viso altrui. Sul suo viso c`è solo disprezzo e disgusto, cosa che non si è mai visto da chi la conosce alla perfezione. «come ti ho già detto, non ti conviene avermi come nemica, Gutierrez» minacciosa come lui e anche peggio.
X: Ascolta ogni sua singola parola e, al disprezzo nei suoi occhi risponde con inespressività. « Non sto facendo il finto tonto » ammette « non so davvero di cosa tu stia parlando » chissà magari stavi parlando con un gemello. Ormai ce ne sono così tanti per la scuola che potrebbe averne uno anche lui, no? « Come sei esagerata » ci scherza su, trattenendo una risata che si limita ad essere un semplice sospiro. « non mi conviene » pft. « e perché mai non mi converrebbe averti come nemica? » Sì, Alyce, cosa ci fai? « Comunque ora smettila di parlarmi. Mi stai dando fastidio » sospira « e mi stai annoiando. »
A: Un sorriso quasi divertito compare su quel visetto che prima era furibondo «sei divertente, Gutierrez» sussurra con un tono che non si riesce bene a interpretare. [...] Poggia la mancina sul fianco sinistro, mentre la destra si solleva come per andare ad accarezzare il mento. Ma poi uno scatto improvviso: senza alcun improvviso: la ragazza allarga il braccio destro, lo carica all`indietro come se stesse per lanciare la pluffa, per poi scagliare una cinquina forte sulla guancia del ragazzo. Un altro rimbombo si sentirebbe per tutta la sala. Nell`abbassare l`arto la grifondoro gli direbbe sprezzante «ecco cosa succedere nell`avermi come nemica» pronta a caricare un altro schiaffo nel caso di un altra frase fuori posto.
X: In un contatto fisico che odia particolarmente. Non per il contatto in sé, ma per il modo in cui avviene. « Chi cazzo ti credi di essere? » un’alzata del viso in sua direzione. « Come ti permetti? » a schiaffeggiarmi. Ed è tramite a questo gesto che gli viene facile fare tutto. Mostrandosi ancora più neutro. Si alza in piedi, si mette lo zaino in spalla, fronteggia la ragazza a tal punto da accorciare vertiginosamente le distanze. Può tirargli un altro schiaffo, a lui non importa; forse se lo prenderebbe anche. La guarda neutro, inespressivo, per poi avvicinarsi a lei, per sussurrarle all’orecchio – se lasciato permettere – un « L’ho bruciato. »
A: Il braccio è ancora sollevato, mentre osserva con una freddezza inaudita gli occhi del ragazzo. Ancora una volta non risponde alle sue domande, anche perché il suo schiaffo ha detto quello che prova nel profondo del suo cuore. Piano piano l`arto torna sul fianco della giovane, che non smette di fissare quell`essere immondo. Non perde il contatto visivo con lui nemmeno quando lo vede mettersi in piedi davanti a lei. Ma quella frase sussurrata all`orecchio, le fa perdere tutta la sicurezza acquisita fino a quel momento. Socchiude le labbra, sgrana gli occhi e il sangue le si gela nelle vene. Non può essere vero quello che ha appena udito. Comincia a sudare freddo, mentre il petto riprende ad alzarsi e abbassarsi alla velocità della luce. Lo sguardo diventa vitreo. Le sta prendendo quel terribile attacco di panico che l`accompagna da ormai sei lunghi anni. Davanti ai suoi occhi su parano gli ultimi istanti in cui ha visto vivo il nonno. Una lacrima le riga la guancia destra, scendendo piano piano piano. La mano sinistra le comincia a tremare in modo evidente. [...] Cammina lenta, cercando di mettere un piede dopo l`altro senza inciampare, per poi scattare all`improvviso in direzione dell`uscita. Nella corsa va a sbattere con la spalla contro quella del serpeverde, al quale non dice nulla, anche perché non hanno più nulla da dire. Il suo cuore è andato in frantumi per la seconda volta.
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#Venezia79: con #Chiara la regista #SusannaNicchiarelli racconta la storia di Chiara, meno conosciuta di quella di Francesco, ambientata ad Assisi nel 1211 concentrandosi sulla radicalità della sua vita per riflettere sul potere rivoluzionario della fede. CAST: #MargheritaMazzucco, #AndreaCarpenzano, #CarlottaNatoli, #PaolaTizianaCruciani, #LuigiLoCascio TRAMA: Chiara ha diciotto anni, e una notte scappa dalla casa paterna per raggiungere il suo amico Francesco. Da quel momento la sua vita cambia per sempre. Non si piegherà alla violenza dei famigliari, e si opporrà persino al Papa: lotterà con tutto il suo carisma per sé e per le donne che si uniranno a lei, per vedere realizzato il suo sogno di libertà. La storia di una santa. La storia di una ragazza e della sua rivoluzione. "La storia di Chiara e Francesco è entusiasmante. Riscoprire la dimensione politica, oltre che spirituale delle loro vite – la povertà, la scelta di condurre un’esistenza sempre dalla parte degli ultimi ai margini di una società ingiusta, il sogno di una vita di comunità senza gerarchie e meccanismi di potere – significa riflettere sull’impatto che il francescanesimo ha avuto sul pensiero laico, interrogandosi con rispetto sul mistero della trascendenza. La vita di Chiara ci restituisce l’energia del rinnovamento, l’entusiasmo contagioso della gioventù, ma anche la drammaticità che qualunque rivoluzione degna di questo nome porta con sé" #VeniceFilmFestival #BiennaleCinema2022 #Concorso #SalaDarsena #PalaBiennale #SalaGrande https://www.instagram.com/p/CiR0usKMhy2/?igshid=NGJjMDIxMWI=
#venezia79#chiara#susannanicchiarelli#margheritamazzucco#andreacarpenzano#carlottanatoli#paolatizianacruciani#luigilocascio#venicefilmfestival#biennalecinema2022#concorso#saladarsena#palabiennale#salagrande
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« Ma hai sentito che ha detto alla frignona? »
[...]
Olivia: « Il barone Sanguinario deve elencare i nomi dei Serpeverde migliori tra cinque minuti al nostro tavolo » ed annuisce alle sue stesse parole, tutta convinta. Inutile dire che lo stesso si sia visto pochissimo e giusto per fare la sua comparsa e sparire, prima. « Se non ti vede seduta, rischi di non rientrare tra i nomi » che bugiarda.
Seb: Si limita a guardarla con una smorfia schifata « di sicuro nomina te eh » andando a squadrare Olivia dall`alto al basso « tornaci presto, sia mai che si sbagli » convintissimo e serissimo. Vattene.
Heaven: Non riesce a trattenere una risatina a quel dire riguardo i cinque best Serpeverde « non ci finirei comunque » in quella lista, o vuoi che te lo facciamo noi un elenco? Il nostro però è sui mille punti persi. « Siediti, dai » con tanto di sfarfallio di ciglia ed occhioni che quasi la pregano mentre dà una minuscola gomitata a Sebastian che, invece, si è pure permesso di cacciarla.
Hektor: « Vabbè, non te la prendere » al Bro, verso cui ammicca, dispettoso « Quella è solo gelosa perché l`ha piantata in asso. » Ops.
Olivia: Impettita, soltanto adesso solleva il capino tondeggiante in direzione di Sebastian, per sbirciarlo ‘dall’alto’ ed oltre il capino di Heaven, presa com’è a offendersi per quella risposta. Poggerebbe la destra sul tavolo, pendendo appena in avanti per permettersi una visuale migliore dello stesso Sebastian, che osserverebbe a lungo e a cui starebbe anche per rispondere, se non fosse che Hektor gli risponde anche, dandole della ‘gelosa’.
« EH?! » l’urletto abbandona le sue labbra prima che possa anche solo minimamente controllarlo, afferrando impulsivamente un calice — magari quello davanti ad Heaven? — tra le dita e muovendosi in avanti per gettargli in faccia qualsiasi cosa possa contenere — quindi probabilmente succo di zucca — in un movimento velocissimo.
Qualcosa che comunque non le risparmia le parole di Heaven, alla quale lancia un’occhiata lunghissima, con occhioni ora socchiusi dalle palpebre ridotte a due fessure. « no. » secco. « Non ci parlo con B A B B A N I » ben scandito, sia mai che l’insulto non entri bene in testa « che mi danno della gelosa. » prontissima a girare i tacchi per allontanarsi da lì; ma lo fa lentamente, quasi volesse essere pregata di restare.
Seb: Va a sollevarsi in fretta mentre tira fuori la bacchetta dalla fondina, il braccio che si allunga e la punta contro la Serpeverde, minaccioso, gli occhi assottigliati « babbani a chi, str***a? » .
Hektor: « … » Il Grifondoro cala in un improvviso ed inusuale silenzio finché la mancina corre al volto, liberando quanto più possibile almeno le palpebre chiuse e le ciglia dalla bevanda, in modo da poter riaprire gli occhi; Se tutto questo lo fa con una cura discreta, quello che avviene subito dopo richiede decisamente meno tempo:
Si alza quasi in sincrono con Sebastian e va a recuperare la bacchetta dalla fondina, la stessa che va a puntarsi in direzione di Olivia, agitata in un movimento orario e circolare, preciso, come richiesto, per poi « Impùlsus! » Definito anche nella pronuncia, nonostante l`impulsività dell`agire. Scusaci Ollie.
Heaven: « OLIVIA! » dato che non abbiamo fatto ancora abbastanza scalpore, lei urla pure mentre allunga la sua manina ad afferrare il polso della mano libera della Serpeverde. Con la sua altra mano, invece, andrebbe a circondare il polso di Sebastian, che nel frattempo si è pure alzato in piedi. Preoccupante.
Ma appunto, è Sebbie quello seduto accanto a lei, Olivia quella che vorrebbe trattenere, mentre su Hektor non ha alcun potere e, infatti, girandosi verso di lui ancora una volta con sguardo esterrefatto e le labbra schiuse per la sorpresa.
Olivia: E poi a Sebastian che si rivolge « a te, pezzo di me- » biiip. E niente, farebbe per voltarsi per andar via, se non fosse che la Bestie si ritrova a trattenerla per il polso. E così si volta, trattenendosi a quel tavolo, il poco necessario per osservare Hektor che tira fuori il catalizzatore, puntandoglielo addosso. Ascolta la formula e non fa assolutamente niente per difendersi, neanche apparire spaventata, mentre si lascia colpire dall’incanto del Grifondoro. E quindi cade indietro con il sedere per terra, lasciandosi sfuggire un lamento, in un primo istante, se solo non fosse che « AHIIAAA MI HA FATTO MALEEE » urlato a più non posso. Comincerebbe a piangere simulando singhiozzi sonori, ma totale assenza di lacrime, restando seduta sul pavimento freddo della sala grande. Disperatissima. Le manine sulla faccia, il capo più basso.
L’incantesimo di HEKTOR raggiunge in ogni caso il responso voluto: Olivia viene pertanto colpita da quel getto d’aria che, spingendola all’indietro, le fa perdere l’equilibrio. Il bello è che tutti quelli più vicini possono assistere alla scena, tra chi lancia un respiro di spavento o di sorpresa e chi invece ridacchia appena: con la leggera confusione che si alza nel circondario, anche qualche sguardo dalla pedana dei docenti si allunga verso il gruppetto in piedi.
Hektor: « E ADESSO RIPETI QUELLO CHE HAI DETTO, TESTA DI BOLIDE! » Ciliegina sulla torta all`orgoglio ferito e ricucito alla bell`e meglio per mezzo dell`incantesimo, anche se si aspettava una qualche risposta magica che, evidentemente non arriva, sostituita da un meno interessante piantino.
Theolonius: Il nostro Thelonius si sta recando fuori dalla Sala Grande con tutta calma, passeggiando davanti al Tavolo Grifondoro. E infatti, può assistere a tutta la scena. « Signorino! » Verso il secondino di cui non conosce il nome, aka Hektor. « Non sa che alla sporcizia si reagisce con un Gratta e Netta? 5 punti in meno a Grifondoro » Per uso improprio della bacchetta, sì. Troneggia nella sua bassa e tozza statura – ancora sufficiente a sovrastare i bimbi – abbastanza minaccioso da dietro la sua barba bianca e ricciuta seppur con lo sguardo coperto dagli occhiali da sole. « E lei? Non si è mai presa una spinta? Susu » Non faccia tante scene, insomma, alla Miles. « Signorino » Sebastian, indicato con la punta dell’indice inanellato « Mi spieghi a cosa si devono queste scenette incresciose »
Heaven: Lo stupore sembra aver preso pieno possesso del suo volto, come chiaramente testimoniano gli occhioni sgranati e le labbra schiuse ad o, nell’assistere da mera spettatrice, per ora, a tutta questa scena. Si precipita da Olivia, abbassandosi sulle ginocchia per controllare sia ancora tutta intera « Olivia » sussurrato, un po’ titubante nell’avvicinarsi al suo viso nascosto tra i palmi delle mani ed accorgersi di questa recita degna dell’A.C.C.E.N.D.I.O. Corine sii fiera dei tuoi nuovi acquisti. Ci sarebbe pure un accenno di sorriso sulle sue labbra nel realizzarlo, peccato sparisca nell’esatto momento in cui Theolonius toglie quei cinque punti ad Hektor e Sebastian non fa neanche storie « che gramo » un labiale che vedranno solo e soltanto in caso la stiano appunto guardando, nonché un rimprovero per entrambi.
Hektor: L’arrivo di Theolonius lo esorta ad abbassare la bacchetta, colto sul fatto. Non gli ha chiesto spiegazioni ma « Non è il succo il problema, Prof » gravitando sotto l`attenzione del Docente finché egli non si sposta su Sebastian. Vai, è il tuo momento, Bro.
Seb: Si volta verso i Professori, ancora in piedi; e mentre Ade parla, i suoi occhietti vanno ad appoggiarsi sul Bro, un poco sorpreso perché...cosa vuoi che siano, 5 punti? Niente, per Seb, ed infatti sollevato va pure a fare un accenno di risata a quel mezzo insulto nei confronti di Olivia, alla quale non degna nemmeno lo sguardo se non per un eye-roll a quella commedia. Poi viene interpellato « quella » Olivia « è venuta a disturbarci mentre pranzavamo, al nostro tavolo. » il tono è tranquillissimo, mentre guarda negli occhi Theolonius, senza aria di sfida né nulla. « Ci ha insultati ed Hektor ha reagito impulsivamente » una leggera alzatina di spalle, a dire che non era nulla di che « però non è colpa sua insomma, se lei non fosse venuta ora non si ritroverebbe per terra. » non è colpa del Bro, mai e poi mai « e comunque noi ora ce ne stavamo andando » paracu-ore, ma vuole evitare guai. Occhiata eloquente ad Hektor mentre va a recuperare zaino e mantello lì a terra.
Hektor: A tutta la spiegazione annuisce sicuro, per confermare la veridicità, passando una manica della camicia –dannato succo– sul viso. « Ecco, sì » riaffiora, non richiesto « Ce ne stavamo andando. » Seh, mettiamola così.
Theolonius: ‘Impulsivo’ che richiama il nome dell’incanto strappa un mezzo sorrisetto divertito – l’età non è tutto, evidentemente – al docente, che osserva il faccetto di Sebastian che spiega. Scettico lo sguardo sui singhiozzi della ragazzina, decisamente too much per la fattura ricevuta, e un’occhiata anche a Hektor che ha agitato la bacchetta. « Mh » Il suo mugugno in tutta risposta « Voi signorine restatevene al vostro tavolo. » Alle Serpeverde. « E che non ci sia una prossima volta, mi rimane il pranzo sullo stomaco » Così dicendo, ridacchia appena e li controlla andare via, sempre in quella sua posa tronfia e troneggiante, in una specie di tacito ‘vi tengo d’occhio’.
Seb: « certo Professore! » sorriso angelico mentre mette lo zaino in spalla « ci scusi per averla disturbata » leccacuuuuuu- vabbè « arrivederci! » un cenno del capo mentre si affretta ad andarsene, non prima però di mimare con la bocca un "ci vediamo dopo?" alla sua Principessa, con quella nota di preoccupazione di chi boh come reagirà - ma in fondo, Seb non ha colpe per questa volta, no? Dopodiché niente, raggiunto il compagno « mi piace quello » il Professore « 5 punti non sono niente dai » con tanto di scrollata di spalle « poteva andarci peggio » andarci perché quello che fa uno lo fa l`altro, anime giemelleh.
Hektor: « Ricevuto, Prof » che sia vero? Le ruffianate per una volta le lascia al Concasato, regalandogli però uno sguardo soddisfatto e si sbrigherebbe ad aggiungere solamente un « Arrivederci » sempre accodato a quello di Seb. Raccoglie poi le sue cose, ergo: borsa e nulla di più, anche se prima di avviarsi insieme al bro rivolgerebbe ad HEAVEN un`ammiccata tinta da un sorrisetto ambiguo e giocoso insieme, che in fondo –crocerossina a parte– non ha colpe. Solo Olivia ne ha, pff. « Anche a me, grinzafichissimo! Mi aspettavo qualcosa di peggio, venti punti tipo! » Seh. Ha anche riacquistato le sue risatine di scherno, perché per l`appunto « Ma hai sentito che ha detto alla frignona? » E quindi si avvierebbe, insieme all`altro Grifondoro, probabilmente sotto gli occhi attenti del docente.
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Diamo vita alla parete💪💪💪 #discoteca #salagrande #strong #interiordesign #mirror #details #unusual #ideas💡 #choose #ready #fvg #likeforlikes @operaworkslatisana (presso Opera Works Latisana) https://www.instagram.com/p/BtO3oIpg10s/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=y4p7irc5a6gj
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