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«Ciao» smorto, vacuo «complimenti per il tuo…» ci pensa su, soppesa le parole con una delicatezza da troll di montagna e infine, presa da una punta di sadico divertimento, sospira: «pari merito». «gnn» mugugnato con la bocca che si allarga un po’ in orizzontale. «Ho vinto»   «Sì» annuisce due volte, sgrana appena lo sguardo, per enfasi «è quello che starà dicendo pure Avery». «Che è giusto» ammette «abbiamo vinto tutti e due» ma arriccia il naso, anche se poi si sforza per fare un sorriso beffardo. «Quindi ho vinto» «Non mi chiamo mica Niall O’Gallagher. Io non condivido proprio niente, figuriamoci il primo posto»  ___ «È per questo che ci vediamo qui di nascosto?» brontola, fa forza sulle braccia e rizza la schiena. Un secondo più tardi è lì che dondola la testa, evidentemente poco divertita all’idea di doversi alzare in piedi «E io che pensavo volessi una relazione clandestina con una più piccola». Prende un sospiro e sorride beffardo quando lei si volta e si alza dicendo quelle cose. «Clandestina perché c’è Rubinia?» della serie che non avrebbe problemi a renderla nota? Chi lo sa. «Tu la vuoi?» chiede, e sembra parlare del meteo insomma, mentre la guarda con gli occhi che si affilano leggermente apparendo persino un po’ malvagi. Si ficca anche le labbra in bocca per non ridere, cosa che le riesce anche particolarmente bene. Così come è arrivata, la vena ironica con cui vorrebbe punzecchiarlo se ne va via. «Clandestina perché è più divertente, ovviamente. Che c’entra Bini adesso» aggrotta la fronte e squittisce, quasi la cosa la indisponesse. E poi, lo fissa. Inietta sul quintino lo stesso sguardo apatico, meno malvagio della sua occhiataccia ma sicuramente più vacuo. E lascia pure cadere il giusto silenzio con cui soppesare la domanda, che non avrà alcuna risposta. Solo un’alzata di spalle che dà il via, invece, al resto del discorso.
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“Avresti dovuto sgozzare quel figlio di Cosetta e non fargli venire il singhiozzo. xoxo Salazar S.”
— [un biglietto incollato sulla porta del dormitorio maschile del quinto anno, col nome di Niall scritto in corsivo tutto ghirigori e riccioli di inchiostro]
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vendetta a teatro
N: « Immagino » esclama dopo che lei finisce di parlare « oltre al fatto che.. Gray, sai veramente tutto eh » ed è un complimento? « Comunque questo significato profondo ti è talmente rimasto impresso che te fai la Strega dal Cuore Peloso? » domanda guardandola e sorridendo beffardo. « Ma non ti ci vedo bene ad usar le Arti Oscure, quindi forse di peloso c’hai altro » e le fa un cenno col mento, sempre sorridendo ma non aggiungendo altro.
T: La sua attenzione torna però presto alla figura di NIALL qualche sedia più in là, in prima fila, non troppo lontano probabilmente per essersi rivolto ad ALYCE. Non è più interessata allo spettacolo, che tenta di isolare per focalizzarsi nell’immagine mentale che si sta formando con chiarezza nella sua mente: e cioè i capelli castani del Serpeverde che ha davanti agli occhi che prendano ad allungarsi e uniformarsi a una pelliccia che cresca sempre di più su braccia e gamba, finendo con lo sbucare dai suoi vestiti un qualche animale peloso, un orso magari.. o un Troll di montagna. [...]. Un «Pìlus Incrementum» sussurrato ma deciso, convogliando la magia in quell’incantesimo carico della voglia di vendettah nel vederlo vestire i panni del Cuore Peloso.
Una musica che accompagna pregna di una catarsi che perfetta per quella trasformazione: un movimento troppo lento e casuale contro un programmato e ben studiato piano d’attacco: peli, peli ovunque che crescono sul volto di NIALL, allungandosi in un fitto manto castano su guance, naso, tempie, finendo per oscurargli in pochi istanti la vista e, dunque, anche il poter attestare quanto sia ben più adatto a ricoprire la parte de il Cuore Peloso al posto del suo Prefetto: sarebbe stata la perfetta contropparte del cugino Tristran.
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selma’s day
Non si lascia dire due volte da Luke che non deve disturbarsi per il regalo e dopo la meritata sfregatina di corna lo lascia andare senza troppo indugio, accompagnando il gesto con un ghigno. Nel frattempo con nonchalance verso Cornelia « Morgana ladra, stai proprio bene Harris » annuisce compiaciuta verso la compagna di squadra « non mi stupirei se l’anno prossimo uno stuolo di pretendenti arrivasse in spogliatoio in preda all’accecante desiderio di sostituirsi alla tua mazza » mazza da battitore, s’intende. « Vedi di non farti fregare » e punta contro un indice sarcasticamente « gli unici bolidi che contano sono quelli con un cervello » afferma compiaciuta « e credimi, posso assicurarti che di norma non sono quelli conditi al testosterone » altro ammiccamento prima di prorompere con un « OOOH muretto a secco » rivolto a Niall, da poco sopraggiunto e soprannominato così dal primo giorno perché insomma, non si può dire che sia proprio loquace… « che c’è, non hai portato il costume? » gli chiede aggrottando la fronte « avanti, che forse a contatto con l’acqua fredda li aggiungi due monosillabi al tuo repertorio » facendo scattare lievemente la testa verso il lago.
Nota comunque Azalea che lo richiama con quel nomignolo che comunque non gli interessa e non lo scalfisce. Volge quindi il capo verso di lei e non si fa problemi a risponderle. « Io ce lo faccio nudo » dice sciallo e apatico « non mi hai mai visto dalla tua torre? » e la va ad indicare con lo sguardo, visto che comunque da lì hanno una bella visuale pure del castello. Ma è a sentir la voce di Merrow che affila lo sguardo in sua direzione, anche perché deve comprendere bene quelle parole prima di poter reagire. « Gnn » mugugna per poi abbassar lo sguardo e sghignazzare una delle sue risate che risuonano maligne e risucchiate. « In realtа lei la volererebberebbe addestrare la selma » commenta facendosi sicuramente udire da Azalea e guardando Merrow con un sorriso del tutto sghembo e beffardo.
« Muretto a secco, l’anno prossimo saremo costretti a finanziare un logopedista per farti sostenere i G.U.F.O. » conclude facendo spallucce. « In ogni caso no, O’Gallagher » scuotendo la testa, gli occhi ridotti a due fessure « non ho ancora avuto questo privilegio » di problemi se ne fa pochi « ma se devo dire la mia, mi sembra abbastanza pretenzioso da parte tua ipotizzare che certe cose possano addirittura intravedersi dalla mia torre, credo proprio che ti manchi qualcosa di molto simile al senso della misura » anche qui, spallucce compiaciute « e magari anche quella, senza ‘senso’ » concludendo il suo teatrino poggiando le natiche a terra e incrociando le ginocchia.
L’argomento Selma si sta mescolando ad altri che lo portano ad uno stato confusionale che lo fa sembrare tra le nuvole. « Chi ca*zo è quello che hai detto? » chiede in merito al logopedista, con i denti stretti e con un accento un po’ norvegese che gli esce un po’ random. Continua a guardare Azalea non risultando in alcun modo attaccato dalle sue parole schiette. « Chiedi a lei » e ammicca con il mento proprio a Merrow, quando l’altra finisce tutto quel dire sul senso della misura e cose da vedere dalla torre. 
«O’ Gallagher, è quello che ti insegnerà a parlare » spiegazione di ‘logopedista’ che Treccani spostate « ammesso che avrai ancora la lingua per poterlo fare » continua «felice che ti sia sbloccato, ma se devi farlo per scartavetrarmi i bolidi, allora ti preferisco decisamente muto come prima ».
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« Io ho chiesto al Signore di Erbologia » che ha il cognome difficile « del giardino botanico ma… non lo conosce » esclama alzando di nuovo le spalle. « Vo… vorrei » il tempo verbale azzeccato « un luogo qui, dove posso trovarmi bene… dove ci sei tu » e la guarda facendo qualche attimo di pausa « e anche gli altri, ma.. solo per noi » ecco, questo gli piacerebbe non poco.
« Il prof. Thingread. » lo ricorda lei per lui che preferisce non chiamarlo col proprio nome. Mordicchia piano piano un pochino di cioccolata alzando lo sguardo verso il Serpeverde « Beh sì, sarebbe un sacco favoloso averne uno. » ci riflette a sua volta, annuendo a Niall che guarda « Però già dove siamo andati l’altra volta forse non è che ci va così tanta gente. » intendendo le fucine « Ma mi sa che non ti garba tanto, che c’è il fuoco… » dandogli un colpo piccolo-piccolo allungando la mano messa a pugnetto verso di lui. « Vabè, se non ne troviamo uno, possiamo crearlo. » ammiccando per l’idea che a mali estremi, estremi ma favolosi rimedi.
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“The Black Brothers” 
      Regulus Arcturus Black - Sirius Black
(more active on my instagram @lunorichi)
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The Black brothers
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fire and nice
« Mi pare abbiano parlato di unicorni. Non ti dico che stavo per rispondere sul corno »
Probabilmente non serve che Niall glielo dica, Tristran sembra essersi già fatto una sua idea a riguardo del corno di Unicorno « Che ce l`hai già nei pantaloni? O che se lo potevano ficcare in… » Ingrid, su nel quadro dei fondatori, come minimo ha appena avuto un infarto.
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« Ma vabè. Ma quindi » cerca di sorvolare con un gesto della mano, tornando al fulcro del discorso « Nel senso, ti spiace che abbia fatto la pazza? » allunga a Niall uno sguardo più attento, cercando di comprenderne lo stato d`animo.
Ci sono delle informazioni importanti in questo discorso, che lo portano a qualche attimo di mutismo, con il volto dall’apatica espressione, che si corruga un pochino. « Gnn » mugugna « un po’ mi dispiace sì » onesto, troppo « ma non voglio problemi » ed è il suo stile di vita « quindi non mi cruci l’anima » dice, distogliendo un attimo lo sguardo.
Si gratta il capo, faticando a trovare le parole adatte da rivolgergli « Ma stavate insieme? Perché se non stavate insieme… sticazzi, allora » scrolla le spalle, patteggiando per Niall, anche se qualche istante dopo pare quasi ripensarci « Cioè, boh… forse le piacevi e c`è rimasta male, e quindi ha fatto la pazza » non suona proprio come una giustificazione, più che altro sta cercando di capire perché Heaven possa essersi comportata così.
« No » che non stavano insieme, per nulla. « E mica l’ha mai detto » perché queste cose vanno dette? Evidentemente sì. Comunque sia, lo ha detto, si è dispiaciuto, ma sembra decisamente vivere lo stesso. La sua filosofia resta quella di non voler problemi, ed è dove non ha problemi, o dove non può generarli che appunto, che riesce a ridere e parlare più del solito.
Si vede, comunque, che su certe cose hanno una visione molto diversa, retaggio delle altrettanto differenti educazioni ricevute « `ste cose le devono dire gli uomini » infatti precisa lui, stringendosi nelle spalle con fare d`ovvietà « Vabè, te semmai falle vedere che ci tieni, così capisce che ha fatto la pazza per nulla » conclude tranquillamente.
« Ma le femmine non possono? Sono impedite magicamente in questo parte di mondo? » chiede, portando le braccia dietro il capo, migliorando la sua posizione in merito alla comodità.
Solleva un sopracciglio, voltandosi a studiare Niall con un`espressione intrigata « Perché, a Durmstrang le tipe ti portavano in una caverna per violentarti? ».
« Se vogliono, sì ».
Si direbbe un po` colpito da queste usanze che qualcuno potrebbe anche definire “libertine”, per quanto i tempi stiano sicuramente cambiando anche nel Regno Unito. Con sua grande stizza « Boh, cioè, chiamami antico ma a me mi piacciono le ragazze che non c`hanno paura di mettersi un vestito, o di farsi fa` la corte » ammette con una scrollata di spalle, dimostrando per l`ennesima volta di aver trascorso fin troppo tempo ad ascoltare quadri del Periodo d`oro.
« Mica c’hanno paura quelle lì » commenta, parlando delle tipe nordiche « solo che se c’hanno voglia di far robe con i maschi, le fanno » ecco, e questa è una visione semplicistica, ma comunque cerca di far capire a Tristran che conosce, o ha conosciuto, femmine, che non aspettano qualcuno che le faccia la corte.
« Se sono come Rubinia, seh » scrolla le spalle, aggiungendo in tono eloquente « C`hanno paura, ma di mettersi la gonna. Un vero spreco… » storce le labbra per simulare una smorfia dispiaciuta, salvo poi chiudere l`argomento con una risata.
« La vuoi vedere `na cosa? Ho imparato il Plasma! »
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« Bombarda! » e sembra contento pure lui, e infatti si mette pure seduto sul divano, come se fosse entusiasta e non vedesse l’ora. « Ti ci trovi bene col fuoco no? » chiede, per i suoi culti. « Sennò non devi controllarlo » ovvio che no.
« Vabè, in realtà mi sto ancora esercitando » il che spiega perché nei giorni scorsi ha esibito qualche bruciatura sulla toga dell`uniforme « Ma ci sto bene, seh. C`avevi ragione » gli rivolge un sorriso grato prima di dar inizio alla dimostrazione.
« Grande » e si complimenta pure oh. « Sei andato dal Signor Marshall? ». « No no, me lo sono fatto spiegare da Pyra ». « Ah, da Pyrangelus. E allora esercitati meglio va ».
Stringe allora la bacchetta nel pugno, affilando uno sguardo di sfida quasi fosse sul punto di proporgli un duello seduta stante. Però non c`è storia, la doppia colazione vince su tutto.
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Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare;
Il Charleston Castle non ha niente a che vedere con Hogwarts, ma risulta un castelletto che si sviluppa molto in altezza, oltre ad avere un ampio giardino. Dove ora i ragazzi stanno sostando; la neve in terra e sugli alberi e cespugli, il clima di un natale appena concluso ma non del tutto passato. Intorno al giardino sono accese una serie di fiaccole e “lampioni” magici, tutto fuoco freddo il cui unisco scopo è quello di garantire la vista a chiunque si inoltri nel giardino dopo il calare del sole. La serpeverde indossa un’adorabile mantellina verde scuro, pesante abbastanza, una sciarpa bianca al collo e dalla mantella sbucano le sue gambe, avvolte in un paio di lunghe calze nere pesanti e calde, mentre ai piedi un paio di anfibi nuovi, neri. Le guancine lentigginose più rosee dal freddo, una nuvoletta di fumo esce dalla bocca della tredicenne « Non badate al cartello. » sventola una mano nel fendere l’aria, e torna sul fianco contro il fodero della bacchetta in pelle di drago. Sul famoso cartello v’è scritto “Se la magia non puoi usare, non ti conviene entrare.” L’ingresso del labirinto.
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« Gnn » mugugna « se mi perdo io.. » e inizia a sghignazzare « questo labirinto viene dato alle fiamme » ed è chiaro che si riferisca al fatto che già una volta è stato “perso”. Ma sembra riderci sopra, quindi va bene così. « Alla fine ci troviamo del cibo? » chiede per poi mugugnare di nuovo un « Gnn » e « ..al centro » si corregge.
«Maaa a che vi serve, `sto posto?» domanda non senza una punta di effettiva curiosità, attardandosi a considerare il cartello nonostante le parole della padrona di casa «Per intrappolare i Babbani che vi entrano in giardino?» sbuffa una risata che assume i contorni d`una nuvoletta di condensa, tranquillissimo nel fare ironia su di una questione del genere.
« Quindi ci vuoi intrappolare qua? » si accoda alla domanda di NIALL lanciando uno sguardo a CHARLIE. « No perché sinceramente sono troppo giovane per morire in un labirinto » un po` esagerato, come se sotto sotto non si fidasse neanche della padrona di casa. « Io sicuro » e se TRIS è certo di non perdersi, lui un po` meno.
« Al centro.. » confermando « C’è tipo un albero speciaaaale che TRIS già sa, quindi ssshh! » beh, un po’ di spoiler l’ha fatto solo al GRIFONDORO ma poco male. È proprio a quest’ultimo che comunica i motivi dell’esistenza del labirinto, i più motivi. « Beh-beh, un Sir come te dovrebbe immaginarlo! » putandogli contro un dito, voltando a metà il busto. « Protegge l’albero speciale eeeeee.. tipo una cifra d’anni fa, quando c’erano dei confini molto diversi da ora qua non c’erano tutte ‘ste case eccetera, quiiiindi i babbani arrivavano con la loro poca favolosità. » sksate, siamo pur sempre a casa Charleston qua nessuno tifa per i babbani. « Perciò, prima di arrivare a casa si perdevano qui. » ipotizzando, dunque che ci siano altre entrate al labirinto oltre quella che hanno preso. « Però sì, in realtà voglio intrappolarvi io. » facendo un occhiolino a WES, che si aggiunge ad una risatina adorabile, mentre continua a fare strada tra una siepe e l’altra. Ora non c’è niente in fiore, ed anche le foglie che ci sono, sono quelle di piante sempreverdi che resistono bene alle basse temperature. « Ahn, il cartello i babbani non lo leggono e prima ci stavano delle trappole, ecco. » per questo si invita ad esser muniti di bacchetta. « Vi conviene stare attenti agli gnomi, piuttosto. »
Di fatto rimane lì qualche attimo lasciando che la gang di ragazzacci facciano i carini e coccolosi col crup, ma dal momento che WES si allontana prima « ’ndiamo! Corri WES, corri fortissimo! Facciamo prima di loro! » provando a prendergli la mano per trascinarlo verso il giusto corridoio di siepi, correndo. E poi, dopo qualche corridoio, svolte a destra e a sinistra, eccolo lì: albero sempreverde, le foglie piccole, il tronco invece dimostra l’antica età che possiede, con tanti rami ora innevati, che raggiunge circa i nove metri in altezza, niente di eccessivo ma nemmeno così piccolo. L’imponente chioma dell’albero fa spostare il collo indietro alla Serpeverde che spalanca le braccia. « Ta-dàààààànnn!! » (…)  « Signori maghi, Sir Goltraighe » distinguendo i titoli nobiliari (?) « Questo è un Carrubo da bacchetta! » presentandolo agli altri, facendosi più vicino all’albero, anche se si volta verso NIALL stringendosi nelle spalle « Purtroppo no. » ammette riguardo gli onischi. « Credo che Myron li abbia nutriti prima, tra l’altro. » dice sbuffando, più delusa di loro. Gli asticelli, a differenza del crup che li ha portati lì, sono meno facili da vedere e da richiamare. 
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E quando vede gli altri che corrono, o comunque se ne vanno, lui procede con calma, fino all’albero che osserva, da radici a chioma. Apre pure la bocca per lasciar trasparire l’emozione, « C’hai gli onischi? » chiede a CHARLOTTE, anche se pensa già di ricevere un no.
E` con il fiato un po` corto, le mani infilate nelle tasche e l`atteggiamento di finta casualità che si ferma accanto a CHARLOTTE, girandoci un pochino intorno prima di chiedere «Se stacco qualche foglia di `sto giardino… il guardiano s`offende? O mi staccano una mano con violenza proprio loro?» indica con un cenno del capo una siepe lontana, sporcando le sue parole di una nota irridente «… Che piante sono, a proposito? E questo?» si interessa con insolita curiosità, indicando col mento prima le siepi e poi l`albero, intanto che una delle sue mani scenderebbe a giocherellare distrattamente con un lembo della mantellina della SERPEVERDE.
« Wow » commenta « Ma è un sacco grinzafico oh » e resta a guardarlo anche mentre gli altri li raggiungono. La domanda di TRIS gli fa deviare lo sguardo in uno favore solo per uscirsene con un « Fattela staccare » solo perché ancora ci è rimasto un po` male per il commento di prima. 
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Ed è in questo modo che farebbe strada oltre una porticina che immette, sorpresa sorpresa, in un enorme salone dall`alto soffitto affrescato con decorazioni vegetali. A farci caso, esso assume la funzione di albero genealogico raffigurando tutte le ramificazioni di Goltraighe passate e presenti sottoforma di arbusti dotati di cartiglio. Ma il pezzo forte della stanza sono i quadri: soffocano le quattro pareti alla stregua di un Salon parigino, e sono tutti ritratti animati di singoli membri della stessa famiglia. La sua. Qualcuno ha gli stessi occhi del Grifondoro, in molti l`altezza considerevole, e in generale sono ben pochi a raffigurare persone anziane. 
« Dài, vieni, che c`ho qualcuno da farti conoscere » le sorride incoraggiante, e forse persino con una punta di trepidazione « … Anzi, pure voi! » facendo cenno anche a Wes e Niall di seguirlo verso una delle pareti.
Si tratta di un quadro raffigurante una coppia con alle spalle un fiume impetuoso, tana di chissà quale creatura pericolosa, ma loro sorridono godendosi il sole nel dipinto e le attenzioni dei visitatori « Ciao, mamma. Ciao, papà » li saluta il ragazzo, guardandoli a turno mentre il suo volto spigoloso assume un`insolita espressione dolceamara. Tristran è la copia sputata di suo padre, a parte i capelli che l`uomo porta corti. Dalla madre, però, ha ereditato il sorriso. Che s`allarga, ricacciando indietro la malinconia, quando si tratta di riferirsi di nuovo agli amici « Lei è Charlotte… Charleston, appunto » la presenta con una certa deferenza, passando quindi a « Wesley Hilliard, il mio migliore amico » e… esita un attimo, ma è rapido ad aggiungere velocemente, sorridendo un po` troppo « E… Niall, che è lo iarlo di Norvegia, un ospite importantissimo! […] Pa`, lui è pure un po` nipote tuo, dato che sta impicciato con i McLeod ».
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‘tis the season
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sotto gli spalti;
« Fai il compito di storia? »
« Forse sì, ho trovato ‘sta cosa. » indicando per l’appunto il pezzo di legno incriminato. « Sono due tipi. » facendo da storia per Niall che nel frattempo adocchia mentre si sta mettendo a fare la scimmia della situazione, trovandoselo a testa in giù. Ridacchia portandosi una mano alla bocca, solo per trattenere una risatina, « Magari sono due favolosi che hanno deciso di rimanere immortali nella scuola ma senza far sapere chi sono, oppure erano due annoiati che hanno solo rovinato la scuola. » 
« Gnn » mugugna poi, tirandosi su, e mettendosi seduto lassù in alto, per ora. « Oppure sono le rune » e fa una pausa « Inguz » per la testa, e con le mani fa un cerchio « Teiwaz » e con la mano destra fa una V capovolta, ponendo nel mezzo a questa l’indice sinistro « e Kenaz » e fa la V. « Un po’ assemblate strane » mugugna anche, guardando la ragazzina come se si aspettasse già una sua reazione negativa a questo pensiero. Infatti alza le spalle e « oppure è solo un disegno d’amore, tra questi due » dice tranquillo « Magari questo è il loro talamo nuziale » e ridacchia, inclinando la testa verso il basso.
« Non mi sembrano tanto rune, però.. » scuotendo piano la testa e portandosi dietro all’orecchio una ciocca di capelli che le sfugge vicino al viso. « Il talamo nuziale.. » si volta verso di lui, spostando per altro il peso del corpo sull’altro fianco « Maccheddiciiii! Al massimo è il posto in cui venivano a baciarsi un po’, no?! » talamo nuziale. Domanda con l’ovvio alla fine con una mano, quella che non tiene la bacchetta, il cui palmo viene portato verso l’alto a mostrare che…chi si sposa ad Hogwarts? « Due che, mh, chissà di che casata sono.. » guardando l’intaglio. « Credo che prima del settimo anno intaglierò qualcosa anche io. »
« Potrebbero » commenta lui, iniziando appunto a far il linguaggio dei segni, cercando di far capire a lei cosa ci vede lui. « Lo escludo comunque.. ma solo perché sono due uguali » in effetti gli omini, sembrano proprio uguali, da quel che vede lui. Ridacchia un po’ comunque, per il talamo nuziale, e accoglie la sua domanda. Si guarda attorno. « Baciarsi.. e basta? » chiede ora « un nascondiglio.. e pensare che ora ci si bacia davanti agli altri » e forse è una critica a quel gioco della bottiglia? Ma comunque, il suo tono di voce non è per nulla aspro. « Sono… » lo sa lui? « Grifondoro e Corvonero.. ma proprio i fondatori eh » puntualizza. « E qui c’hanno fatto la fantasma Corvonero » e per tutte le cavolate che sta tirando, anche lui, inizia un po’ a ridacchiare. « Non si capisce nemmeno di che sesso sono »
« Vabbèèèè, magari erano due maschi. » e quindi? « Oppure no e magari non volevano farsi vedere dagli altri, erano tipo due amanti segretissimi.. grinzafico. » ridacchiandosela pensando a chi stesse portando avanti una tresca amorosa sotto gli spalti e lontano dallo sguardo di altri. « E poi io preferirei baciarmi qui, tipo, non in mezzo alla gente. » tanto per dire, con il gesto del portarsi via dall’orecchio quel ciuffo di capelli prima messo in ordine. Adocchia meglio le due sagome mentre il terzino le bolla come Godric e Cosetta.
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« Continuo a ripetere che qui c’è stato fatto un figlio bastardo » commenta, schietto, alimentando la questione degli amanti segretissimi. Poi vabbè, la spiega a modo suoi eh. « Ecco » dice dopo aver sospirato, per aver sentito che Charlotte preferisce non baciare di fronte a tutti. « Ad un rituale va bene »
Gli occhi grandi e chiari della Serpeverde si spalancano ancora di più « Cièèè sarebbe uno scoop assurdo. Ti immagini?! Forse dovremmo raccontarlo ad Osbert che qui s’è consumato un amore proibito. » mette in chiaro al terzino per fargli sapere che, omg, questa cosa va detta subito ad Osbert! « Se è un rituale.. » facendo spallucce; non può farne a meno. Però qui almeno c’è un po’ di privacy, di intimità, come direbbe qualcuno. E non sei davanti al mondo. « Boh, vabè. Era un giochetto stupido, l’altra volta. » hanno capito entrambi cosa entrambi stavano tacendo, così lei lo esplica senza problemi. « Però qui è sicuramente meglio. Qui o comunque dove non c’è la gente che ti fissa a caso. » sbuffando aria dal naso, con un mezzo sospiro ed una mezza sentenza quella che dice, perché è così. Ma puntualizza pure che: « Non che sia assurdo farlo in mezzo ad altri, ecco. Però vabè, hai capito. »
« Magari ce l’ha consumato lui » e inclina il capo verso il basso, per sghignazzare, e riferendosi chiaramente al fatto che il docente ha già detto di aver baciato tipine a scuola. « Oppure sono due gemelli che consumano l’amore » dice, alimentando la tragedia « sono uguali » gli omini, e li indica. « Oppure, sono morti » e lo dice serio, ma per nulla intristito. « Stiamo parlando sopra dei morti, quei due.. e chissà quanti altri » ma insomma, non si fa problemi a dirlo. Il macabro, cosa è il macabro per Niall? Arriva quindi all’argomento baci, quelli contemporanei, e la ascolta, lasciando che finisca di parlare, mentre lui è proprio sciallo, come sempre. « C’è a chi piace guardare e a chi piace anche farsi guardare » commenta lui, parlando di cose sconce, ovvio. « E poi tutti avrebbero voluto baciare te » commenta.
Fa una smorfietta un po’ schifata quando si allude alle tresche amorose del prof. Osbert « Sì no, che bolide! Lui s’è baciato mezza scuola, in mezzo a mille posti cièè ne lasciasse uno anche a noi, grazie. » quindi picchietta il pugnetto, le nocche per lo più, ma piano piano stabilendo che « nessun incesto, e nessun morto » ew, altra espressione un po’ schifatina « Solo.. forse due così a caso. O forse Godric che se la faceva con Cosetta, potrei accettarlo. » potrebbe, indicandogli poi che « Così gli rubo il posto a quello scemo di Grifondoro! » ecco, così ha senso. « A me piace farmi guardare per altre cose. » tipo la sua favolosità, come cammina, come parla, come esiste, le cose normali che fa che la gente nemmeno comprando profezie fasulle potrebbe mai avere. In sostanza le piace che venga guardata, ma ama pure avere la sua privacy. « Beh, è ovvio che tutti mi vogliano. Vuol dire che tu sei stato quello con più Felix Felicis di tutti! »
« si sarà baciato pure tua nonna » commenta, non mettendo di mezzo la sua, anche perché c’ha i problemi familiari e lasciamo perdere le nonne. « E pensa che scemo sono a non aver voluto quanto mi sarebbe spettato, gnn? » lancia proprio questa mezza domanda, osservando la bimba accanto a se.
« Tu non vuoi concludere il gioco della bottiglia? » chiede « anche solo per scrollarcelo di dosso » dice, guardandola « non abbiamo chiuso un cerchio » che appunto, andrebbe chiuso, volendo. La guarda negli occhi, senza vergogna, anche se sono vicini e lui è più alto di lei.
« E vuoi chiuderlo perché sennò ci viene il gramo o perché pensi abbia senso chiudere il cerchio » chiede lei con un sorrisino più leggero, quasi divertito della sua stessa domanda.
« Non mi garbano nemmeno le cose incompiute » commenta « E poi, oltre a un sacco di sensi vichinghi anche quello di non prendere il gramo, è un senso no? » chiede, guardandola, sorridendo pure lui. E quando vede quel collo che va indietro, lui cerca pure di avvicinare il suo volto a quello di lei. « E tu ci vedi un senso o no? »
« Le cose incompiute non vanno bene, e non sono ossessiva compulsiva. » rammenta, ma la divinazione non ammette le cose che non si concludono. Tutto deve essere compiuto o niente può essere fatto. « Non prendere il gramo è un grande senso. Enorme. » ammette lei che di sfighe non ne vuole avere, sicuramente non così a ridosso delle vacanze. […] « ma.. se lo fai per scrivere il mio nome sul quaderno sei proprio disperato, Nì. »
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Dietro la Stamberga Strillante, Dicembre 2076
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L: «Eccoci» si schiarisce la voce «Mettiamoci in cerchio, tipo» e se servisse, si sposterebbe passando il peso da una natica all`altra «Allora. Usiamo questa» ed alza la bottiglia a mezz`aria, prima di posarla al centro del cerchio. «Inizio io» e lo sguardo si muove su TUTTI, per capire se magari qualcuno non sia d`accordo «… e la faccio girare. Io e la persona che esce ci dovremo baciare» ed un piccolo sorriso divertito si forma sul viso. «Poi toccherà alla persona che è uscita a me girare. Baciare la persona che uscirà e così via.» e lo sguardo si muove lento e tranquillo su tutti «Ci siete? Vogliamo iniziare?» sorride. Nel caso in cui qualcuno non fosse pronto, procederebbe a dare ulteriori spiegazioni, ma se così non fosse, inspirerebbe, portando la mano sulla bottiglia. Sguardo divertito che si muove sui vari AMICI. Ora da una piccola spinta di tutta la mano destra, in particolare il mignolo ed il pollice, così che la bottiglia inizi a girare. E questa gira, gira che ti rigira, che passano 5 o 10 secondi, molto lunghi per il Corvonero. La bottiglia, sul ghiaccio, inizia a rallentare, fermandosi proprio davanti a… TASHA. 
Ta: «Tocca quindi a…heem..a noi?» chiede esitante guardando MERR, NELL e infine LUKE. Deglutisce, si mordicchia un labbro mentre ti tende in avanti quasi in risposta automatica ai movimenti del corvonero. Cerca di ignorare la presenza dei compagni, degli occhi puntati su di loro, e piega la testa da un lato per evitare di sbattere il naso contro quello di lui. Le labbra calde aderiscono perfettamente a quelle di lui, restano lì un istante, secondi che sembrano minuti, poi si allontanano nuovamente. Tasha incrocia lo sguardo di Luke e un sorriso timido le compare lentamente sul viso, prima di distogliere velocemente gli occhi di lui e tendersi in avanti ad afferrare la bottiglia. «Vado allora» annuncia ruotando poi velocemente il polso e osservando la bottiglia che va a fermarsi indicando… WESLEY.
W: Sgrana subito gli occhi nel vedersi indicare, sguardo che si punta sull`espressione nervosa di TASHA che è un po` la stessa che l`altra potrà notare stampata sul suo viso. Resta ancora muto mentre lei prende l`iniziativa e si alza, non può mica respingerla che poi mica vuole essere preso in giro. « Oookay vai » piccolo annuire in assenso « Ah ma ti alzi pure? » che imbarazzo. Lui col cavolo che si alza, quindi mi dispiace TASHA ma ti tocca abbassarti per arrivargli ad altezza viso. Si degna anche di abbassarsi la sciarpa con la mano destra per poi chiudere gli occhietti in una frazione di secondo e scambiarsi quel bacino innocente con la ragazza. « Ma così ho praticamente baciato anche Luke? » ragiona aggrottando le sopracciglia e lanciando uno sguardo proprio al CORVONERO. Vabbe che da qui a breve ci sarà uno scambio di germi che è una bellezza. « Giro io allora » si schiarisce un po` la gola arricciando il naso ed afferrando la bottiglia per farla girare. Bottiglia che, zan zan, va a puntare niente popò di meno che MERROW. 
M: E` seduta a sirenetta, tenuta su dal palmo sinistro posato sulla stoffa stesa, guardando quindi WES che gira la bottiglia e che punta…lei. C***o. Se nota quell`occhiata tra il TASSOROSSO ed il GRIFONDORO, non è dato saperlo, finendo per guardare il TERZINO gattonare fino a lei che no, non si alza e non si sposta, puntandogli occhi gelidi e da rapace proprio sul viso. Lo fissa con una Merlino`s spenta nella destra, che sorregge a mezz`aria stile Black Dahlia, sorridendogli in maniera asimmetrica e decisamente divertita. Difatti si sporge verso di lui solo al momento adatto, allungando il collo bianco ed affusolato, per inclinarsi verso sinistra e lasciare che le labbra morbide e calde tocchino quelle altrui. Niente schiocco, solo un delicato contatto che dura un paio di secondi, finendo poi per guardarlo tornare indietro, allisciare la tovaglia e far roteare con la destra dall`indice e medio impegnati a reggere la sigaretta, la bottiglia. Che. Si. Ferma. Su. TRISTRAN. E allora è vero che ha il Gramo, porca Morgana. Alza gli occhi piano a lui, prendendosi secondi preziosi per mettere su un`espressione divertita «Hm» e niente, sta volta è lei che s`allunga a quattro zampe sulla tovaglia, in direzione del GRIFONDORO, cercando di cogliere però se c`è del disagio che potrebbe impedire tale contatto. Se così non fosse però, mentre la mancina sorregge la posa, è la destra a cercare riparo con le dita tra la sua mandibola ed il collo, avvicinandosi con un pochino più d`aspettativa per quello che sarebbe un bacio a stampo si, ma che denota una sincronia di movimenti dati da… abitudine? Con l`altrui persona? BOH. Un bacio piccolo ma che dura almeno il doppio di quello di WES, sempre se l`altro non scappa prima. Poi torna al suo posto, fissando la bottiglia con un «Gramo se mi mancava una cosa così allafinecioèpensosianormale» mentre parla gli occhi si volgono spalancati in terrore verso LUKE E NELL «dopotuttoqueltempo cioè iomical`horicevutol`ultimo non si dovrebbefaretipo una sorta di saluto?L`ultimogocciodibottiglia ahahaha…bottiglia. Merlino Tris seseiunco-» le mani corrono alla bocca, e mentre lei avvampa, torna a fissare il telo, finchè non mugugna altro e la maledizione finalmente cessa. «Ok… scusate. La scacchiera. Brutte cose.» ma cosa ..!
Tr: Poi si morde le labbra per evitare di scoppiare a ridere, che la situa ha un che di paradossale «Vai vai, senza paura» tranquillizza WESLEY con una pacca sulla schiena, calmo e pacato almeno finché… la bottiglia non va a indicare lui. Guarda MERROW, levando un sopracciglio, e nell`occhiata che si lanciano anche lui sembra covare una domanda «Forza» a mo` di incoraggiamento, rivolgendole uno dei suoi soliti sorrisi. Lascia che sia lei a condurre il bacio, a dettarne i tempi, assecondandola con un gesto del capo fin troppo abituale «… che?» sbatte le palpebre, appena instupidito «Perché, c`era un ultimo goccio?» no, non ha collegato quel flusso di coscienza alle maledizioni, ma almeno se ne ritorna al posto un po` più tranquillo. Esitando un secondo prima di girare la bottiglia, a cercarne l`ultimo sorso rimasto (…). Gira che ti rigira, esce CORNELIA. 
Co:  «Ma nooo» tranqui WES, non hai baciato Luke «Altrimenti oggi tutti baciamo tutti» e chi ti dice che non sarà così, Corneli+a? E va avanti così, osservando gli altri accoppiamenti, cambiando espressione di tanto in tanto. Il bacetto di MERR e TRISTRAN lo osserva ma quello su cui si concentra e lo straparlare della QUARTINA, a cui non fa in tempo nemmeno a dire granché perché poi, la “maledizione” svanisce e possono stare tutti più tranquilli. E prima o poi tocca a tutti, no? Ed ecco che è arrivato anche il suo momento. Gli occhi che si posano sulla bottiglia che indica proprio lei per poi alzarsi verso il ragazzo. Un mezzo sospiro trattenuto tra i denti della serie “via su, facciamolo” e lascia che quello si avvicini e faccia quello che deve. Lei da parte sua alza solo un musettino, inclinandola appena di lato, per facilitare quel rapido e indolore toccarsi di labbra. Beh, il bacio che viene fuori è meno superficiale del previsto ma lei, in un primo momento, non si ritrae. Gli occhi si socchiudono appena, lasciando che sia l’altro a guidare quel bacetto, poi però è lei a staccarsi per prima, come se si fosse appena accorta della piega presa da quel contatto di labbra. Ma no, niente schiaffo. Sfarfalla leggermente gli occhi mentre spinge nel lato destro della bocca un mezzo sorriso quasi come se non fosse successo nulla di che e poi torna comoda al suo posto, prima di collegare che tocca proprio a lei girare la bottiglia. Un mezzo sorrisetto forse di nervosismo e poi si sporge in avanti, quel poco che basta per far vorticare (?) la bottiglia in vetro. Il fiato che viene trattenuto e poi gli occhi che si alzano sul ragazzo indicato da quello strumento malefico. Here we are again, TRISTRAN.
N: Soffoca quasi comunque a sentire TRISTRAN, che inizia quel coro per WESLEY che bacia prima TASHA e poi MERROW, dopo che TASHA ha baciato LUKE, che al mercato mio padre comprò. « COFF COFF » eh sì, tossisce, con il fumo blu che gli annebbia il viso. Comunque le cose vanno avanti il CUGINO entra in azione, e la bottiglia si libera. Guarda già CHARLOTTE, per poi dare una sorta di pedata a quella bottiglia che inizia a girare finendo per indicare proprio la sua COMPAGNA e VICE. La osserva, tira un peo di fumo e « Andiamo via di qui? » le chiede, avvicinandosi a lei, dondolando sulle chiappette. Una sorta di sussurro detto all’orecchio, ma non mira ancora alla bocca. « Girala se vuoi » e alza le spalle larghe. Ma no, non la bacia.
Ch: « Ow, Nì.. » richiamando l’altro dato che fa arrivare a lei, praticamente addosso alla gamba tesa, la bottiglia. Lo lascia avvicinare all’orecchio che solletica e che gli fa venire un sorrisino divertito, forse anche da solletico del Serpeverde che gli viene fatto all’orecchio. Ascolta quello che dice e si mordicchia il labbro inferiore guardando la bottiglia e sembra rifletterci un attimino. Fa un sospiro. « ‘kay, ma non spreco il turno. » gli dice piano, a NIALL, quindi mette la mano sulla bottiglia che inizia a far girare ma vicino a sé, fermandola per farla puntare di nuovo sul SERPEVERDE. Alluna la mano e proverebbe a dargli uno schiaffetto sulla guancia - come piace a lui, coff - e con la stessa fargli girare il mento per dargli un bacetto sulle labbra, nulla che sia un limone ma senza dubbio ci resta un po’ troppo, con gli occhi chiusi, e perderci del fiato. Schiocco finale di labbra, e favolosamente, riaprendo gli occhi e facendogli un occhiolino: « Ora possiamo andare. » sollevando il nasino verso l’alto e allungando la mano verso di lui, che qui si attendono sempre gesti da cavalieri e maghetti galanti.
A: Afferra, quindi la bottiglia, piegandosi in avanti con il busto, per dare un colpetto con le dita alla bottiglia per imprimere una modesta rotazione, il risultato eee la bottiglia si ferma su  « TASHA » colpetto del palmo della mano alla fronte «mah» si alza pesantemente da terra e muove quel paio di passettini per farsi sotto alla compagna la osserva un attimo come a dire “dobbiamo” esitando un attimo avvicinandosi poi lentamente, gli occhietti continuano a fissarla in attesa che questa possa opporsi, se così non fosse appoggerebbe le labbra su quelle della Serpina, un paio di secondi, percependo quella morbidezza. Si stacca quasi subito e torna a sguardo basso al suo posto.
L: Quando esce NIALL e lo vede un po` così e quando dice quelle parole, Luke drizza la schiena «E dai nooo, rimanete… facciamo altro!» voltandosi pure verso CHARLOTTE, dopo che ha dato il bacio all`O`Gallagher. Lui c`ha provato, se proprio vogliono andare sicuramente non si mette a corrergli dietro, magari vogliono stare da soli. […]  Sospira lentamente, facendo un piccolo cenno del capo a CORNELIA, abbastanza sicuro che possa capire. 
Ta: «Oh» commenta mentre il viso sale di scatto dalla bottiglia al tassorosso. Gli occhi grigi si soffermano su quelli chiari di lui, niente popò di meno che il suo migliore amico. E mo’? Tasha attende una reazione da parte sua, che però non sembra esitare. Beh, almeno qua è ancora un bacio stampo. Quindi Tasha si alza, stirando le gambe che cominciano a farle male per la posizione accucciata, e quindi resta ferma aspettando che ALLISTER la raggiunga. L’imbarazzo è forte, un disagio vero e proprio, ma almeno non si è parenti. Giusto il tempo di grattarsi la punta del naso, prima di abbassare la mano e avvicinare il viso a quello di Allister . E mo chi lo dice a Lex. Le labbra si toccano, premono per una frazione di secondo tra loro e poi di nuovo si allontanano. Finito il bacio flash, Tasha da una piccola pacca sul braccio dell’amico quasi a rassicurarlo e poi incurva la schiena per recuperare la bottiglia. «Per me possiamo continuare» dice in risposta a LUKE e ruota il polso per far girare la bottiglia, sebbene in modo più svogliato è lento, quasi in attesa di un permesso vero e proprio per continuare. Giusto per vedere chi le capiterebbe…La bottiglia si ferma in direzione di NIALL e Tasha resta immobile a guardarla. Quindi raddrizza la schiena e lentamente si gira a guardare il ragazzo con le sopracciglia sollevate. Gli occhi grigi sfiorano CHARLOTTE e poi si soffermano sul vichingo, in attesa di capire se i due se ne vogliano andare oppure no. Lei comunque si avvicina a NIALL, cercando di ignorare i probabili sguardi altrui, studiando le iridi chiare di lui in cerca di un rifiuto o un’accettazione. Si umetta le labbra e deglutisce «Se vuoi andare via» dice stringendosi piano nelle spalle « io rigiro la bottiglia».
W: E dopo quello schiaffetto e quel bacetto che si scambiano i due compagni, eccolo che si alza - si finalmente lo fa - per partire alla carica di CHARLIE e NIALL per evitare di farli alzare. « WAAA » urla mentre gli si lancia letteralmente addosso. Magari NIALL non lo butta giù, ma CHARLIE dovrebbe essere facile. Li avvolge entrambi con le braccia per cercare di buttarli indietro con la schiena. E poi, non per discriminare NIALL eh, ma avvicina il viso a CHARLIE per stamparle una serie di bacetti su tutto il viso, magari pure sulla bocca chi lo sa. Tanto non è cosa nuova. « Mica te ne puoi andare senza darlo a me » è di rito ormai, si torna sempre alle origini. Questo goffo tentativo comunque è stato fatto solo per non farli andare via e non con le buone come cerca di fare LUKE, ma con le cattive perché li sta proprio bloccando. Finito lo show, comunque, cerca di rimettersi seduto e di togliersi un po` da dosso la neve che sicuramente gli si sarà appiccicata ai vestiti. Ed ignorando LUKE che vuole far finire il gioco, ecco TASHA che gira e zan zan gli capita proprio NIALL. « ECCOLO! » prende proprio lui per le spalle cercando di spintonarlo un po` in avanti. « Non vuole andare via » chiamatelo un`ottima spalla.
M: Rimane a fissare tutti gli altri match manco fossimo su MagiTinder, ridacchiando a quel bacio tra ALLISTER e TASHA che sembra quasi incestuoso «Bleah» infatti commenta, perchè insomma dai, certe cose fanno senso anche ai Loghain (?). E` WES però che richiama tutta la sua attenzione, notando come placchi CHARLIE e NIALL, con una TASHA agguerritissima e distratta, in quel cercare di baciare l`O`GALLAGHER mentre lei si volta in direzione di LUKE che rimane con quell`idea di far finire il gioco, beccandosi un`occhiataccia sbiega dalla Grifondoro. Sigaretta stretta tra indice e medio della destra, ed uno sporgersi veloce ad acchiappare il tessuto del maglione di LUKE per dargli un piccolo strattone leggero verso di sè «Porta bene, prima del ballo.» ma cosa? Questo: il viso si porta in direzione di quello del CORVONERO, e se non fermata o allontanata, sarebbero le sue labbra morbide e dal sapore di mandorla amara, a vincere quelle altrui, in un contatto che lascerebbe morbido, libero d`approfondirsi come no, lasciando a lui l`iniziativa, limitandosi a modellarle su quelle di LUKE in quei lunghi attimi sospesi. Il profumo di pepe nero e cannella che irretisce, e la Merlino`s che accumula cenere, a qualche centimetro dal maglione di lui. Il fatto che in tutto questo sia passata davanti a CORNELIA, messa in mezzo così, non pare minimamente infastidirla.
Tr: si ritrova ad arricciare il naso alla vista di CHARLOTTE e di NIALL che se la danno a gambe. O che almeno ci provano, ihih «Caricaaaa» figuriamoci se non dava manforte al BRO, buttandosi a pesce nella mischia anche a costo di lasciar cadere nelle neve la sua Merlino`s dal fumo un po` fucsia e un po` trasparente «O`GALLAGHER non può, sta facendo la lotta!» esclama alla volta di TASHA, senza guardarla, impegnato com`è a cercare di inchiodare al suolo il CUGINO sotto il suo “peso”. E poi, beh, con un sorrisetto stupido proverebbe ad allungarsi a propria volta anche in favore di CHARLOTTE, stampandole un bacetto sullo zigomo «Mo` siamo pari» decreta verso WESLEY, e farebbe per rimettersi in piedi, dolorante e tutto sporco di neve «Pyra?» ma LUKE sta baciando MERROW, una ship che sicuramente un po` lo stranisce… salvo poi incurvare le labbra in un sorriso rincuorato. Tossicchia, cercando di richiamare l`attenzione degli ultimi limonatori «Burrobirra per tutti, che dici?» ma l`onore della decisione ovviamente resta al mago del giorno, LUCHINO.
Co: Continua ad osservare la lotta a cui si aggiunge anche TRISTRAN con aria decisamente divertita ma senza commentare anche perché a lei, nel frattempo, è comparsa la sua personalissima maledizione e quindi come al solito preferisce tacere. La testa che si abbassa un po’, gli occhi che compiono un perfetto giro all’indietro e lei cerca con il lato sinistro del corpo la spalla di LUKE – che dovrebbe esserle vicino- sulla quale appoggiarsi leggermente, di sbieco. Gli occhi palleggiano sul comportamento degli ALTRI- dalla lotta del QUARTETTO agli eventuali baci soprattutto si trova letteralmente in mezzo al bacio – se ci sarà – tra LUKE e MERROW. Lei un po’ si sposta per facilitare il contatto ma lo spazio è quello e vabbè, posti in prima fila quest’oggi. I turni e il gioco della bottiglia sembrano essere andati al gramo lei si ritrova a concordare con il GRIFONDORO «sì, vi prego una burrobirra, sto congelando» e poi così può dirsi chiusa la parentesi baci volanti.
N: Verso CHARLOTTE « Secondo le regole » e cerca di dirglielo all’orecchio, in un sussurro solo per lei « avremmo dovuto far di più » esclamerebbe, cercando poi di osservarla dritta negli occhi. Arriccerebbe quindi le labbra, cercando di far uscire un filo di fumo rosa, diretto alle labbra di lei. Che la voglia far fumare per ora? e… per ora eh. E se già prima era nel suo mondo, figuriamoci ora. Infatti non avverte WESLEY e quindi eccolo a far casino, staccandogli CHARLOTTE, e iniziando a sbaciucchiarla, ammesso che ci riesca. Sospira, e guarda pure un po’ verso il cielo, accogliendo quindi TASHA che lo ferma. « Gnn » mugugna allargando le labbra in orizzontale, e finendo per terra perché il CUGINO, gli salta addosso. « GNN » mugugna ancora « gua.. le pago io.. basta levarsi di qui » mugugna a TRISTRAN che gli sta sopra, ancora.
Ch: « Magari continuiamo dopo, al camp— uooohh! » dice poco prima di venire investita letteralmente da WESLEY. Non che stesse ascoltando molto le parole degli altri impegnata a stare col muso vicino a quello di Nì, perciò sono state inutili le parole tanto di LUKE, quanto di TASHA, ma è il TASSOROSSO che la ributta giù, aiutato dal suo fido compare - non Artie. « Daaaiii smetti, Weeeess! » ridacchiando però per niente avendocela con lui, trovandosi di nuovo in terra ed in mezzo alla neve con WESLEY che se la sbaciucchia anche più del dovuto. « Wooohhh, TRISS!! » perché non è che la carica gliel’ha data solo l’altro, ma pure TRISTRAN. Piccoletta com’è, è facilissimo gestirla come vogliono, per loro due, sob. « Ohuhn maddaaaiii! » dando due colpetti sulle spalle di TRISTRAN e dando una spintarella a WES « Te l’avrei dato, sei un morganello di poca fede. » ridacchiando per tutti quei bacini che le arrivano addosso, magari anche un paio sulle labbra ma che ancora la fanno ridacchiare. Così tenta poi di fermare il tassorosso prendedogli un braccio e dicendo « Tranqui, resto. » arricciando il naso così che possa non placcarla ancora a lungo. Strizzetta anche l’occhio sotto al quale il GRIFONDORO gli lascia un bacino, così prima che possa allontanarsi lo blocca con un braccio « Fammi salire, daaai. » col tono finto lagna mentre già prende spazio addosso al ragazzino dietro la schiena per salirgli addosso. Si guarda intorno, verso un po’ tutti gli altri e la neve stessa, e poi picchietta sulle spalle di TRISS « Oh-ohhh, c’è la burrobirra? Io io e Tris la prediamo grande, Nì. Tira fuori la grana, eehhoo. » che visto l’invito a pagare da parte del Serpeverde, lo ha preso per un elfo domestico, cameriere. Non si è messa a sfumacchiare merlino’s al momento, ma la burrobirra l’accetta sempre volentieri.
A: «Quindi? La finiamo così? Burrobirra per tutti» la mancina va a strofinare il capo per qualche attimo, un ghignetto gli compare distintamente sul volto candido, nel bel mezzo della confusione generale «Beh a questo punto miro al colpo grosso» mormora tra sé e sé – ma neanche troppo – si alza quasi di scatto, labbra semiserrate e occhi languidi che hanno ben chiaro un obiettivo, senza tergiversare troppo si avvicina a MERROW con un indice inquisitorio «Beh io mi sono beccato solo un bacio con la best» scrolla leggermente le spalle in un espressione che sa di “ti tocca” e si lancia letteralmente all’assalto delle labbra di MERROW – magari sta per arrivare una cinquina in pieno volto, nel frattempo però si inebria di cannella e pepe nero.
L: Ridacchia a vedere WESLEY che si fionda su NIALL e CHARLOTTE, prima di voltarsi verso la LOGHAIN. La schiena s`irrigidisce, nel momento in cui lei gli afferra il maglione. LO sguardo diventa un po` serio e stranito, come se non stesse capendo quello che sta per succedere. E invece lo capisce. Allontana dalla bocca la Merlino`s e la tiene ancora nella destra. Si lascia tirare dalla Grifondoro, mentre la schiena e la postura tutta va ad ammorbidirsi, mentre l`espressione si rilassa e alle parole di lei «Sicuramente» annuendo pure, piano. Quindi le sue labbra si avvicinano a quelle di MERROW, posandovisi delicatamente per qualche secondo, prima che questo vada ad approfondirsi e le due labbra si schiudano, lasciando libero il passaggio alla lingua, che andrebbe a cercare quella altrui. Insomma, sicuramente non sarà il massimo, dato che fino ad ora il Terzino non aveva mai dato un bacio “non innocente”, ma comunque certe informazioni gli erano state date da fonti ignote. Quindi la teoria la sa, ecco. Sul volto si forma anche un sorriso divertito, prima però che il richiamare ed il tossicchiare di TRISTRAN non lo distragga. «Che?» eh oh, fatelo riprendere «Ah! Sì sì, andiamo va!» sorriderebbe divertito, iniziando ad alzarsi. «Allora paga O`GALLAGHER?!» divertito, rivolgendo un sorriso divertito a MERROW e porgendole la mano per alzarsi.
Ta: Il sorrisetto le muore sulle labbra quando si volta e si trova davanti la scena di LUKE e MERR. Che si baciano. La quattordicenne aggrotta le sopracciglia, s’è persa qualcosa, o forse no. Boh. con sguardo cupo si volta a guardare NELL,cercando in lei una qualche spiegazione a quel risvoltò inaspettato. Gli angoli della bocca che si piegano in giù e le sopracciglia che si sollevano nella sua tipica espressione da ‘boh’. Gli altri cominciano a parlare di burrobirra e Tasha ascolta solo in parte, perplessa com’è nel fissare Luke e Merr con l’espressione da snaso confuso. Non si perde quindi il commento di ALLISTER né il suo slancio verso Merr. Istintivamente allunga quindi una mano in avanti, di scatto, con l’intenzione di afferrare l’amico per il colletto e tirarlo indietro «A cuccia playboy !»esclama allungando anche l’altra mano per trattenerlo da un braccio «Ti basta la best» lo avvisa con quello che vorrebbe essere un tono divertitamente minaccioso ,ma che forse esce un po’ troppo duro «o l’altra mia best diventa una bestia» E vai di scioglilingua, ma insomma leggi il nome tra le righe «Basta baci» aggiunge quindi. E, se le fosse riuscito di bloccare l’amico, gli darebbe una pacca sulla schiena prima di lasciarlo andare. «Si, dai. Burrobirra per tutti» esclama poi voltando le spalle ai restanti e seguendo Charlotte e company. Mentre si incammina, tiene lo sguardo basso e il cappuccio sollevato, quasi volesse nascondere il proprio volto agli occhi degli altri, o forse solo per ripararlo dal freddo.
M: Gli altri li sente? Si, in sottofondo, ed al di là del ridacchiare per quel placcaggio, lei si volta proprio nel momento di massima confusione per voltarsi in direzione di LUKE. Con CORNELIA in prima fila, sks. Per lei poteva finire lì, con quel bacetto a stampo innocente, ed è con una sottile sopresa che si ritrova invece coinvolta in un vero bacio, al sapore di Mandorla Amara che le fa socchiudere gli occhi e rimanere lì qualche istante, nonostante l`impacciataggine altrui. E` un bacio vero, delicato da parte sua, lento e che si conclude proprio per quel dire di ALLISTER che si ritrova quasi addosso prima che TASHA acchiappi il Tasso per il colletto e se lo porti via, impedendole dunque di dover allontanarlo lei. Rimane interdetta un momento a sua volta, guardando LUKE e poi gli altri, rialzandosi accettando la mano del CORVONERO, la sigaretta di nuovo alle labbra e lei che raccoglie maginchiglia ed il resto, mormorando un «Burrobirra per tutti, si.» facendo un po` eco a TASHA, e tenendola d`occhio in quella marcia con cappuccio annesso. Fumo argento per lei, fino ai Tre Manici di Scopa.
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Hogwarts, Dormitorio Serpeverde 24/10
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« ehi. » un cenno del capo e poco altro per un lungo momento. « che succede? » una maniera ‘gentile’ per chiedergli cosa bolide voglia, per quanto sembri più stanco che realmente infastidito dal nordico.
Entra, palesandosi con un « Ey up » detto a Tristan, perché sì, cerca solo lui e nessun altro. Si fa spazio quindi, cercando di raggiungerlo, accogliendo la sua domanda alla quale non risponde ancora. […] Nella mano c’è un braccialetto, chiaramente fatto a mano, in cuoio scuro. Ci sono alcune treccine belle strette, dei nodi, dei lacci singoli, e due cilindrini di color bronzo, incisi in semplici linee e punti. La chiusura è regolabile, con quel meccanismo dato dai nodi che slittano su altri cordini. « Ti ho fatto questo » gli dice, in tono sempre placido, non volendo parlare di regali di compleanno, o compleanno in generale. 
Lo osserva per un lungo secondo, lì posizionato sulla sua mano aperta, prima di capire cos’è che sta realmente guardando. « Grazie. » Rialza lo sguardo solo ora, le iridi bluastre che si fissano con lieve curiosità sul volto dell’altro. « Non dovevi » Un commento di circostanza, più che un rifiuto, anche a giudicare da come torni a girarsi fra le mani il bracciale, sfiorando con le dita i piccoli cilindri in bronzo incisi e l’intricato gioco di nodi che ne regola l’intera struttura. « L’hai fatto tu? » Immagina possa essere il caso, per quanto non ne sia sicuro. « E’ una … cosa al nord vero? » Una tradizione, per meglio dire, ma ultimamente si perde un po’ sulle parole che è il caso di usare, e il livido ormai quasi del tutto sbiadito sul petto, insieme al dolore, ne danno conferma.
Ma osserva le sue dita che analizzano la fattura, e decide di rispondere a quelle domande che gli arrivano proprio ora. « Sì » risponde « oggi » specifica. « Ieri con le lezioni e tutto, non ce l’ho fatta » e si sta anche un pochino scusando quindi? Sorride un pochino alla domanda successiva. « I bracciali vengono indossati dagli uomini » uomini eh. « E la fattura si.. » è del Nord « cioè, li ho sempre visti così » commenta, per nulla pratico di mode o altre cose, che ormai girano per tutte le culture.
C’è solo lieve curiosità nel suo sguardo, la stessa che riversa sul bracciale, spostando i nodi che ne regolano la larghezza prima e poi andando a far girare i piccoli cilindri in bronzo. « Davvero, non dovevi disturbarti. » Perché lui in primis conosce la mole di lavoro che quel mese comincia a far gravare sulle spalle degli studenti, fra materie facoltative e impegni sportivi. E se per un attimo magari le sue parole possono esser sembrate ancora un rifiuto cortese, quel che segue dovrebbe chiarire il suo reale pensiero. « Ma ti ringrazio. Mi piace. » Sorride, sì. Uno di quei sorrisi un po’ più morbidi e pieni di quanto non sia solito dare, fugace sì, ma che segue il suo infilarselo prima sulla sinistra, per poi ritirarlo dopo fuori per portarlo alla mano opposta
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17.12.76 Bagno dei Prefetti - Hogwarts
N: « Gnn » mugugna allargando le labbra in orizzontale. « Ho scoperto la parola » e picchietta sulla porta, giusto per far capire che si sta riferendo a quella necessaria per aprirla. « Dai andiamo che devo lavarmi » esclama, sempre apatico, e rimarcando l’ovvio, dal momento che tutti possono accertarselo standogli vicino. « Vermicoli morti » dice poi, quasi solenne, aspettando che la porta si apra. E se non vuole andare prima lei, entra lui, senza problemi di galanteria.
M: Lui le apre la porta, dopo quel dire che è davvero strano, e mentre va a precederlo, la destra si appoggia quasi casualmente sull`impugnatura della bacchetta «Credevo non volessi più parlarmi, o quasi.» glielo dice sinceramente, voltandosi praticamente subito per non rimanere troppo senza nulla da guardare. Il bagno oramai lo conosce, alla festa di Ciaran c`erano entrambi, ma ciò non toglie che è un`occhiata superficiale quella che dona al luogo, tornando con le iridi grigio-verdi, su di lui «Cambiato idea?» domanda, in tono neutro.
N: « Gnn » le risponde così « volevi che scoprissi la parola.. ed eccoci » dice, sorridendole in modo furbo. E visto che lui non ha alcun tipo di problema, ecco che slaccia il fiocco, facendo scivolare a terra il mantello, dopo che ha lasciato la borsona con dentro le cose per lavarsi e cambiarsi. Porta quindi le mani ai fianchi, e tira via il maglione, che è tipo più peso di cinque kili. E lo alza, senza esibirsi troppo, con la canotta che esce dai pantaloni e si alza pure quella, palesando un addominale, secco, ma che si sta amplificando nella sua massa muscolare. Ci vuole poco, a quest’età, anche se i cambiamenti possono essere pochi. Si toglie quindi il maglione, e lo fa cadere, producendo pure rumore. La canotta, si riabbassa comunque, lasciando visibili solo le spalle più larghe dello standard dei suoi coetanei. « Che ci facevi l’altro giorno con quelli di classe mia?» chiede ora, riferendosi al gioco della bottiglia.
M: Lui comincia a spogliarsi, e lei in tutta risposta va a sedersi a bordo vasca spizzandolo solo di tanto in tanto, più interessata a tirare fuori dalla sacca il suo pacchetto di Merlino`s sgualcito, andandosene ad accenderne una tenendola tra indice e medio della destra chiusi a forbice sul filtrino, con le unghie curate e laccate di nero a condurre la sigaretta alle labbra e fare un paio di tiri, mentre la mancina porta il fiammifero runico acceso alla punta della stessa, infiammandola ad intermittenza in concomitanza con ogni tirare di fiato. Ripone il tutto, incrociando le gambe così da mostrare le ginocchia ossute tra gli spacchi dei jeans aderenti, inclinando il busto all`indietro, con la mancina a sorreggere la posa mentre la destra allontana la Merlino`s dalla bocca, assieme ad una voluta blu di fumo. Tace, ora lo guarda ma in viso, ignorando vestiti a terra o addominali in vista «Sembrava qualcosa di diverso. In questo posto si muore di noia, almeno quello faceva passare il tempo.»
X: Lui, in quel box chiuso sale lentamente sulla tavoletta abbassata del WC, mentre la mano libera e nonché la dominante non fa altro che recuperare il proprio catalizzatore impugnandolo, permettendo alla mente di focalizzarsi sul bersaglio, o meglio, sui bersagli. Saranno due. Ha già previsto le complicanze del caso, sarà decisamente più complicato colpire entrambi nello stesso preciso momento, ma crede nelle sue capacità di riuscita. E’ lì che la mente focalizza i due, sollevandosi al contempo in piedi per far spuntare appena un ciuffo scuro di capelli e poter avere una piccola visuale sulla situazione dei due. Ed è lì che li può vedere, memorizza le loro posizioni, la loro vicinanza, i loro movimenti e crea con la mente l’immagine di una corda, non troppo spessa e aggrovigliata su se stessa da grandi fili che non vogliono essere realmente potenti. Una corda che li avvolge di colpo, senza che nessuno dei due se ne possa realmente accorgere, legandoli, imprigionandoli uno contro il corpo dell’altro. La bacchetta fuoriesce dal box, verso l’alto, mentre il polso va rivoltarsi nella creazione un piccolo nodo per far sì che quel « Incarceràmus. » pronunciato ad alta, e sicura, voce termini il suo gioco ed esaudisca il tutto. O almeno, ci spera, con tutte le complicanze del caso. Uscirebbe, comunque, da quel bagno scivolando giù dalla tavoletta, che l’incantesimo fosse o no riuscito con una piccola risata che non riesce nemmeno a controllare.
N: Muove poi le gambe per togliersi gli stivali, dopo che si è tolto le bacchette e averle messe a terra, perché sì, non gli servono. Sbottona pure il bottone dei pantaloni, e la ascolta comunque. « Se ti annoi, vattene » ecco, semplice no? Ma resta quindi col bottone slacciato, anche perché ecco un incanto che lo porta ad avvicinarsi alla Merrow seduta. Si avvicina perché avvinghiato in effetti, e non ci sarebbe da stupirsi se la testa della Grifondoro a questo punto, si trovasse vicinissima a quella zona ancora nascosta. Ma Niall non si preoccupa, anzi, inclina il capo verso il basso e inizia a sghignazzare. Il suo equilibrio è sicuramente precario, e il fatto che si sbilanci, forse volutamente verso la vasca riempita e piene di bolle.. beh. Che stia cercando di cadere, insieme a lei, nell’acqua è proprio chiarissimo. Uno sguardo ai box, e nulla di più, solo risate.
M: Al suo invito lei rialza gli occhi al cielo, vocalizzando esasperata «Ma non ti rompi mai ad essere così respingente?» ah, il bue che da del cornuto al? All`incarceramus. Perchè quello lo sente, ed il fumo che segue l`incanto alle sue spalle è solo giallo ed argento, con qualche striatura d`indaco, prima che la sigaretta le cada a terra e rotoli nella vasca, proprio mentre si vede caracollare addosso il corpo di Niall. E Merlino è Gramo davvero, e deve solo ringraziare d`essere più alta della media, dato che non finisce premuta sulla sua “bacchetta di Platano”, ma si ritrova a schiaffare la guancia sinistra contro l`addome contratto del ragazzo, le braccia bloccate dalle corde ed un «UHF!» che le sfugge in un contrarsi d`espressione nel ritrovarsi troppo vicina, troppo costretta, con quell`odore di sudore che le si spalma addosso ed una risata di sottofondo. Peccato che non riesca a voltarsi per individuare chi sia stato, non ora almeno, data la posa ed il suicidio di Niall verso la vasca piena d`acqua. Verso. Cui. Affondano. Di male in peggio. Segue per forza di cose il movimento, impattando oltre il pelo d`acqua ancora appiccicata così al Serpeverde. E` un dimenarsi feroce quello che applica lei, dopo aver trattenuto il fiato giusto in tempo per evitarsi l`annegamento, tentando d`allentare le corde quanto basta a sgusciare via da lui, via da quella stretta, e riemergere magari, con un prendere d`aria rumoroso e violento.
X: Lui rimane con il catalizzatore ancora in mano, facendo piccoli e lenti passi che lo portano lì al bordo vasca dove può godere della scena che si ritrova davanti mentre loro finiscono sempre più in basso, sempre più in contatto con l’acqua. Una risata davvero fragorosa la sua, che porta la vicinanza del catalizzatore appena sotto il mento e l’appoggio del gomito sul braccio opposto, il busto appena inarcato all’indietro e un leggero ciondolare del corpo per perdere il tempo necessario alla loro risalita verso l’alto. Di certo non affondano, non possono annegare contando che le corde faranno in modo di slegarsi e finire nel nulla, quel che è certo però è che tornando verso l’alto lo troveranno ancora lì, fermo e immobile, in piedi a bordo vasca ancora sorridente e divertito dalla scenetta che lui stesso ha provato a creare – con Niall che poi ha facilitato la cosa – ritrovandosi per prima cosa a spostare le iridi cristalline su Merrow facendole un rapido occhiolino prima di passare a Niall, con lo sguardo, e infine prendersi la panoramica di entrambi con un passetto indietro pronunciando un «E ora che ho fatto il TimoCupido della situazione, vi lascio soli a cincischiare. »
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N: E lui non si imbarazza di certo, e ridendo si lancia dentro l’acqua, senza aver timore di annegare o altro. L’Acqua è il suo elemento, e di certo non muore dentro una vasca, profonda o meno che sia. Ci pensano comunque le corde a slacciarsi, e quindi risale, con l’unica novità che pure i suoi pantaloni iniziano a galleggiare. Sì, si sono tolti sotto l’acqua, ma comunque non è un suo problema. Riemerge quindi, con l’acqua che viene portata via dal volto con un gesto della mano, e osserva e sente Xavier che ride. « No dai » cerca di fermarlo sì « vieni a lavarti » gli dice, avvicinandosi al bordo della vasca. « E poi lei si annoia » come a dire che se ne andrà ben presto. « … insieme » e questa, viene detta un po’, come una piccola parola chiave, con una complicità e un tono di voce, quasi dolce, e gli occhi che guardano proprio Xavier.
M: Riemerge quindi, con quel riprendere fiato nervoso, le mani che s`alzano e vanno a togliersi con entrambi i palmi l`acqua dal viso, scivolando poi all`indietro per portare i capelli via dalla visuale. Il trucco rimane perfetto ed impeccabile, magicamente reso tale, puntando quindi le iridi grigio-verdi sul colpevole. Niente popò di meno che «Xavier!?» occhiolino che riceve da lui, lei con la mascella molle e l`aria ingramata «Ma io ti ammazzo, brutto co**ione!» però lui continua a ridere e lei semplicemente rimane con un broncio un po` più morbido, completamente zuppa da testa ai piedi, ancora immersa nell`acqua della vasca. Sbuffa, il Prefetto fa un passo all`indietro, ma lei sta già mettendo le mani sul bordo per issarsi con uno scrosciare d`acqua reso enorme dai tessuti che hanno guadagnato litri che l`appesantiscono come un Erumpent «TimoCupido sto ca**o.» replica mentre lo guarda lateralmente in cagnesco, sentendo in ritardo le parole di Niall sul lavarsi. Si ghiaccia sul posto, osservando prima Xavier e poi il Terzino, con quel maglione che oramai le ricade addosso stile sacco di iuta, facendola somigliare ad un animale randagio lasciato sotto il temporale al ciglio della strada. E` vero che la Loghain si stava annoiando eh, ma a quell` “insieme” che pronuncia il terzino, la fronte le si aggrotta pesantemente, ed è uno strano sguardo preoccupato che rivolge in direzione del Prefetto, sgocciolando acqua e sapone da ogni fibra che continua ad avere addosso «Ma vi siete fatti di sviante?!» ma “insieme” COSA!? Avrebbe bisogno di strizzarsi i vestiti, che un Arefacio magari non basta ad asciugare tutto quel disastro, ma invece incrocia le braccia sotto il seno, fissando entrambi in cagnesco.
Penso spesso è l'inizio di tutto questo penso spesso è l'inizio di tutto questo penso spesso alla fine di tutto ma tu puoi darmi di più
X: Il richiamo fa volgere il capo verso di loro, a quell’invito che non può non ignorare. Ed è appunto quel ‘insieme’ di Niall a farlo ridere a crepapelle contrastando alla grande quel modo quasi dolce di rivolgersi, per poi osservare la reazione di Merrow e arricciare il naso ancora di più per poter aumentare la risata. Risata fragorosa con quella vena tipicamente presa da qualche gene non di certo francese. « Eddai, sta scherzando. » Niall. Rivolgendosi alla Grifondoro, passando lentamente lo sguardo su di lei per poter osservare il suo maglione sgocciolante d’acqua e poi passare verso l’alto in direzione dei suoi capelli, capace in tutto questo di fermare la propria camminata verso l’uscita e rimanere lì con loro. « Una bella doccia mi servirebbe, puzzo maledettamente. » e non ha problemi a riferirselo da solo e, in caso, agli altri due. Sia mai che vogliano avvicinarsi a lui e sentire l’odorino di ormoni che sprizza da tutti i pori. « Ma preferisco una doccia calda in solitaria. » e tante altre cose in solitaria, mentre le iridi cristalline passano dalla Loghain a Niall. « Se si annoia, non farla annoiare. » e c’è un altro occhiolino che parte in direzione del serpeverde e finisce, in realtà, verso la Loghain quasi come se con questo volesse stuzzicarla, permettendo alle labbra di trattenere un sorriso mentre la lingua passa rapidamente sull’inferiore sino a raggiungere il palato in uno scocco rumoroso.
N: E lui è ben più pacifico, anche perché si trova dentro l’acqua, quindi sembra ancor di più un fattone. Ma non per questo non serve le parole degli altri, e non osserva le loro reazioni. Ci resta un po’ male in effetti per quello che vuole fare Xavier, ovvero lasciarlo lì, ma per ora non dice nulla. Lo sente ridere, e anche lui tende le labbra, ma è quando parla di doccia da solo che « se te ne vai, vengo anche io » gli dice, recuperando i pantaloni bagnati e lanciandoli dove ha messo pure il maglione sudato. Non gli interessa più, in alcun modo, di Merrow, che infatti non parla di lei, e nemmeno la osserva poi troppo. La sua reazione è così, piena di ira, che lui non ha voglia di amplificarla. Sempre placido, sembra lui ora quello che si sta annoiando, oltre che sembrar uno che c’è rimasto male per qualcosa. Non dice nulla, e capisce anche che ha poco potere sull’uno e sull’altra. E se è nell’acqua, tanto vale rimanerci. Muove le gambe sotto l’acqua, e tira fuori un boxer bianco a righe blu, che cerca di lanciare proprio verso Merrow, o forse verso Xavier. Insomma verso loro due. « Noia » ecco sì, ma se ne sta a mollo, felice e contento.
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M: «Certo, doccia in solitaria. Dillo che ti manca Tristan.» e con una noncuranza incredibile, andrebbe ad afferrare il bordo inferiore del maglione, mentre si volta per dare le spalle ad entrambi e sfilarselo di dosso con un rumore di scialaquio tipico d`un cencio fradicio, frustando il tessuto verso il basso, rivelando così la schiena bianca ed esile, affusolata, coperta per la gran parte dai capelli che le si appiccicano alla pelle nivea. Si piega un poco in avanti per afferrare il maglione e cominciare ad attorcigliarlo per strizzarlo via da quell`acqua che però risulta davvero troppa, rivelando una collana di vertebre bianche ed un poco visibili in quella curva appena accennata, ed il gancetto del reggiseno nero, che appena le tocca girarsi, sarà visibile ad entrambi. Insomma, niente che Niall non abbia già visto negli spogliatoi, ma no, Xavier esulava da tale visione e quindi, eccola lì: addome piatto, allenato, con un ombelico piccolo ed a mandorla, magra e con la curva della vita stretta che accentua una femminilità che tiene sempre nascosta, al pari del seno rinchiuso dalle coppe scure e tenute su dalle bretelline fini. Clavicole sporgenti, collarino ancora addosso e jeans così aderenti e bagnati «Si ecco. Andatevene così qui ci resto io e voi mufloni andate a fare i gemellini Troll da un`altra parte.» Getta il maglione a terra, cominciando a sfilarsi gli anfibi per poterli rovesciare sopra la vasca a levare l`acqua accumulata con quel tuffo in piscina. Un`occhiata di fuoco verso Xavier e quell`invito a non farla annoiare, a cui risponde piccata «Se nemmeno te ci riesci, cosa pretendi da lui.» sorriso sghembo e poco gioioso, ma comunque parzialmente divertito. Peccato che sia in quel momento che vede i boxer di Niall galleggiare a pelo d`acqua, prima di vederli lanciati tra lei ed il Prefetto Serpeverde. Pietrificata. Guarda Xavier, guarda i boxer, rimane incurvata in avanti con sti benedetti anfibi in mano stile velociraptor cristallizzato, ed è un aprire di bocca incredulo che le fa vocalizzare una sorta di pigolio strozzato. Noia? Lei ha raggiunto una colorazione magmatica. Molla gli anfibi a terra con un tonfo e si raddrizza «Devi proprio andare?» chiede a Xavier con un tono quasi supplice, forse dimentica del fatto che potrebbe tranquillamente, o quasi, andarsene di là indenne. Eppure è un chiaro: “Non osare lasciarmi da sola con lo strambo”. Che sguazza. Felice.
Il tuo sguardo mi uccide mi ricordi lo Stato sei la cosa giusta ma per l’uomo sbagliato  
Noi che proviamo a fuggire da qua sembrava un film ma era pubblicità amami sottovoce se no ti rubano l'idea
X: La frase di Merrow non passa alquanto inosservata e per quanto potrebbe persino non ribattere ecco che non si fa mai perdere l’occasione. Spalanca appena le braccia prima di farle cozzare entrambe lungo i propri fianchi. « Oh, Tristan mi manca sempre quando non sono con lui. » teatrale il modo con cui viene pronunciato, approfittandosi di una parte che non è proprio sua, risultando però reale tanto da non riuscire a comprendere se stia scherzando o meno. Perché, sta scherzando o no? Flettendo le sopracciglia per dar modo a quella frase di essere più che reale, mentre la mano libera finisce nella tasca della tuta beccandosi così l’uscita di Niall nei suoi riguardi. « Sì, allora dillo che volevi farti un bagno con me. » ammiccando divertito in sua direzione, non volendo per forza di cose catturare quel dispiacere e noia che vengono subito dopo mostrate proprio per non aver accettato di far parte di quella scenetta che si stava godendo esternamente. 
Il problema avviene dopo però perché Niall passa automaticamente inosservato quando la Loghain sceglie di utilizzare i modi babbani per risolvere una questione che poteva velocemente essere risolta – o più o meno – con il catalizzatore. Ed ecco che finisce per osservare la sua spina dorsale visibile in quella posizione che, di spalle, assume permettendo agli occhi di agganciarsi a quel ferretto del reggiseno che man mano finisce sempre più in mostra nell’istante in cui lei si volta. E non vorrebbe realmente rimanere lì immobile con lo sguardo, ma forse colto alla sprovvista o decisamente impreparato, resta fermo. Le iridi cristalline dunque sono proprio in direzione del suo seno ricoperto dalle coppe scure del reggiseno. Osserva la sua pelle bianca e scivola, involontariamente, verso il basso passando per la curva dei suoi fianchi sino a risalire pian piano, dalle bretelline del reggiseno al suo collo nudo. Trattiene il respiro in tutto ciò senza nemmeno rendersene conto, mentre l’espressione rimane in ogni caso piuttosto impassibile, dove sono solo gli occhi a muoversi e cambiare direzione sino a raggiungere il volto di lei.
 Dove qui, sarà rapida l’occhiata e il contatto visivo dei suoi occhi grigio-verdi prima di spostarli rapidamente altrove proprio dove quei boxer finiscono all’aria e lui, con un rapido movimento, si spinge in avanti con la mancina – sfilandola dalla tasca – tentando dunque di agganciarli alle dita. « Hop. » presi. Si spera. E in qual caso « Okay che ti sei emozionato, Bro, ma non farlo notare così tanto. » e lo prende – bonariamente – in giro, dove la risata è piuttosto naturale. Il pantalone comunque finisce sotto il proprio braccio. Quel che fa poi è un « Accio maglione Loghain. » pronunciando scandendo bene le parole, la formula, immaginandosi dunque di richiamare il maglioncino bagnato di lei e… correre. Perché corre. Oh, se corre. Con i muscoli ancora semi-riscaldati. E corre davvero, davvero, veloce. Riusciranno realmente a recuperarlo presi entrambi alla sprovvista? Lo troveranno dopo aver svoltato i vari angoli del castello? Saranno entrambi così rapidi? Certo, Niall è semplicemente senza boxer ma ha tutto l’altro vestiario, la Loghain dovrà trovare altri modi per non uscire in reggiseno. E che vuole fare? Uscire in reggiseno o coprirsi?
E invece restiamo freddi due stanze, due letti ti asciughi i capelli io fumo confetti
N: Assiste alla scena che ha di fronte con Merrow che tira in ballo cose dette da sempre e pure Tristan. Sente la replica, e sospira leggermente. Che sia geloso del rapporto che il prefetto ha con l’altro Serpeverde? Chi lo sa. E gli replica anche in merito all’altro. « Se fossimo rimasti negli spogliatoi, l’avremmo fatto » dice, parlando del bagno insieme eh. Osserva, restando in silenzio, non intromettendosi per nulla in quel discorso tra gli altri due, e notando poi la svestizione di lei. Eh sì, la Grifondoro si sta proprio spogliando, e lui beh, sarebbe scemo a non guardare. Infatti guarda, con gli occhietti chiari di nuovo sul suo corpo, ma senza essere troppo invadente. Ovviamente non dice nulla, la guarda, e sospira. Non guarda nemmeno Xavier che fa la statua, ma insomma, può capire da quel silenzio che anche lui sta facendo la stessa cosa che sta facendo Niall. Lamentele, Grifolagnerie, e insomma, tutti i piccoli spregi che Merrow fa a Xavier, gli arrivano come suoni molto noiosi. E lancia quindi il boxer, con il prefetto che lo blocca e lo provoca. « E non mi ci stava più dentro » e ridacchia, inclinando il capo verso il basso, con il corpo che resta comunque coperto da acqua e schiuma. E dopo questa cosa, Xavier prende la rincorsa, con il maglione di Merrow. E che dovrebbe dire o fare ora? beh, nulla, e quindi fa il bagnetto, perché puzza e ne ha davvero bisogno.
Che spreco disumano non baciarci da un po’
Se non sentiamo male non ci sentiamo vivi prende bene quando vieni e sorridi
Vieni qui che giochiamo mentre fuori diluvia
Non mi passerai mai come l’ultimo tiro fai più scena del crimine.
M: Sbuffa, spazientita nel sentire quanto gli manchi Delation che, anche se non è lì con loro, praticamente aleggia stile boxer di Niall prima di venir tirati. Non sembra fregarle qualcosa del desiderio dell`uno o dell`altro di fare il bagnetto assieme, piuttosto concentrata a strizzarsi il maglione che si, potrà asciugare con l`arefacio dopo che magari ha levato quei due tre litri d`acqua che lo infradiciano. Però si gira, getta il tessuto a terra e rimane un paio d`istanti interdetta nel rendersi conto solo ora che ha lo sguardo di entrambi addosso.
E se Niall la guarda con superficialità e quasi abitudine, è Xavier ad attirare tutta la sua attenzione, beccandosi un`occhiata che sembra neutra poichè sostenuta dall`espressione del viso completamente impassibile, peccato però che il tempo si sospenda d`un paio di battiti. Perchè a lei viene la pelle d`oca ad essere guardata a quella maniera, senza contare che è già parecchio a disagio, ritrovandosi bloccata nella posa per quello strano istinto di fuga o immobilità che in lei, con lui, finisce sempre nella seconda opzione. E lei lo guarda a sua volta, risalendo con le iridi grigio-verdi al suo volto, in quel brevissimo scambio di sguardi che distoglie in fretta a sua volta, dando un colpetto di tosse veloce a schiarirsi le corde vocali, deglutendo a vuoto subito dopo mentre l`impegna a rovesciare acqua nella vasca con gli anfibi. 
Boxer lanciati appunto, con quell`uscita di Niall che le fa sbuffare l`accenno d`una risata, se non fosse che lei non ci sta già più capendo niente, con l`espressione marmorea e la testa leggera, tant`è che nemmeno fa niente nel vedere come lui si sia conquistato il proprio maglione con quell`accio, sbarrando gli occhi a rallentatore prima di vederlo correre via. E Xavier se ne va, e lei rimane come un baccalà ferma, rimanendo a fissare la porta qualche istante di troppo, stile crup quando l`umano si nasconde «Ma…» leggero e roco verso Niall, pur senza guardarlo «Ma siamo scemi?» loro, mica lui che è scappato con il suo bottino. Sospira, l`espressione che si liquefà in una di morte, e passi ciondolanti vengono fatti in direzione della vasca «Senti, ho voglia di annegare in acqua per cinque minuti. Se vengo lì tieni la tua Selma lontana da me, hm?» che tanto oramai l`hanno capito che non si piacciono, no? Circa. Quindi semplicemente si sbottona i jeans, faticando non poco per levarsi quella sorta di seconda pelle, per poi lasciarla tutta rovescia sul bordo della vasca, scivolando all`interno della stessa con le gambe lunghissime e nude, calzini tolti assieme ai pantaloni, intimo total black e semplicissimo. Sparirebbe sotto il pelo dell`acqua per qualche momento, risalendo come un piombino in centro , portandosi i capelli all`indietro e respirando un po` più irregolare. Forse le ci voleva una nuotata nelle acqua gelate del Lago Nero. 
Prende male quando vieni e sorridi Possiamo fare bella storia bella Storia bella storia bella
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corse nei corridoi (Primo piano, 24 settembre, III anno)
«Se fin qui è tutto chiaro…» pausa necessaria per dare spazio a eventuali dubbi, «Vorrei che vi divideste a coppie. Per il momento dovete scegliere chi dei due componenti proverà per primo il nuovo incanto per far sgranchire le gambe alle vostre sedie per una passeggiata in… corridoio.»
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C | «Niall facciamo noi?»
N | « Va bene »
C | «Puoi provare tu per primo e io dopo.» propone, e poi a voce più bassa «Facciamo che io mi siedo sulla sedia, sai, quando fai l’incanto. Così la cavalco!» 
N | « mettiti al contrario.. così la governi, tipo ippogrifo » le dice, affilando un sorrisetto. 
C | Il sorriso si allarga al suggerimento del compagno e annuisce mentre prende posizione sulla sedia, sedendosi al contrario, mani strette ai lati dello schienale, gambe rialzate in modo da non toccare il suolo. «Pronti!»
«Come molti voi di avranno già intuito, oggi vi sfiderete in una gara di corsa trasfiguratoria su sedie» altro che l’inganno della cadrega «Chi ha portato sino a qui la sedia, farà il fantino» quindi a lui sedersi sulla sedia «Ma sarà il suo compagno di squadra in realtà a governare la sua cavalcatura. Vince chi arriva primo al traguardo… Sono concessi tutti gli incanti trasfiguratori che conoscete sino ad ora.» sibillino ma forse non troppo per chi vuole capire quell’imbeccata, concludendo con un «10 punti in palio alla coppia vincitrice.» mentre attende che le divisioni di ruoli vengano messe in atte e tutti si sistemino su un’immaginaria linea che indica con braccio teso prima di partire col countdown «3…2…1.. Via!»
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trambusto nel vagone 2 (Hogwarts Express, 1 luglio 2076)
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C | […] si è fermata ad osservare un gruppo di studenti più grandi che stanno giocando a carte, a Card Animus, in uno degli scompartimenti. La partita sembra essere animata visto che ci sono quattro studenti, due che giocano e due che urlano suggerimenti o esclamano ad ogni mossa.
L | […] Cammina lungo il corridoio, con lo sguardo molto attento, intento a trovare un po` di cibo per placare la fame. Chiunque potrebbe notare che l’outfit del ragazzino è molto più elegante del solito. Sarà a causa del fatto che deve vedere i suoi genitori? […] «Oh, Chloe!» qualche altro passetto per avvicinarsi alla ragazza «Che cosa guardi?» - «Oh!» - «Che gioco è, secondo te?»
N | […] Per il resto su una spalla ha la borsa a tracolla di cuoio, sulla quale è poggiata una camicia elegante, mentre sull’altra ha il suo topolino enfatico che ha l’elmo e lo spadino vichingo, ma senza dubbio il pezzo più bello è una sfera, che contiene del fuoco. Ed è con Tristran, perché hanno comprato dei dolci e lui ne è ghiottissimo. « Lo sapevi che queste mangiano il pepe? » dice parlando della creatura nella palla chiaramente « Ma a te, te l’hanno detto chi ci viene a prendere quando si scende? »
Tr | «… Il pepe? Ma ne sei sicuro?» - «Non mi pare `na cosa che ti sfama a lungo» gli fa notare con una scrollata di spalle, stringendo di più al petto il sacchetto colmo di dolciumi appena acquistati dalla signora del carrello «Comunque… verrà qualche Elfo Domestico, boh» liquida la questione agitando una mano nell’aria lasciandosi distrarre dal chiasso che pare provenire qualche scompartimento più in là «Che fanno lì? C`è una rissa?» domanda a voce più alta nel tentativo di soverchiare lo sferragliare del treno, sorridendo con entusiasmo, rivolto a Chloe e Luke, che si improvvisano voyeur della situazione.
C | «Credo a card animus […] Ho un deck anche io, me lo ha regalato un ragazzo più grande l’altro ieri dopo che abbiamo mandato via degli gnomi dal giardino» - «Oi.» saluta i due ragazzi con un mezzo sorriso «No, nessuna rissa. Stanno giocando a carte però urlano un sacco.» - «Oh, ma quello cos’è?» ha notato la sfera contenente fuoco e ora la sua attenzione è lì.
L | «Ah, non ce l’ho presente…» - «Degli gnomi? E che ci facevano in giardino?» chiede, alzando entrambe le sopracciglia e voltando per un attimo lo sguardo sulla ragazza. […] Ridacchia voltandosi verso i due «Ciao ragazzi» Il suo sguardo, come quello di Chloe, cade sulla sfera, non dice nulla, visto che la Tassorosso gli ha rubato le parole di bocca, ma rimane con gli occhi sbarrati a fissarla.
W | […] cammina tranquillo al fianco di Sebbie con ancora la bocca intenta a ciancicare quel paio di caramelle che gli sono rimaste. Artie invece è ben stretto nella mano sinistra, non può di certo rischiare che il rospo scappi in mezzo a tutto questo caos di studenti che vagano per il treno. « Ma gli altri dove si sono cacciati? » […] « OH ECCOLI » […] « Avete organizzato una riunione? » scherza mentre adocchia pure le carte « Che è sta roba strana? » invece verso la sfera di NIALL « Un`altra delle tue cose strambe? »
S | […] «Boh saranno qua intorno» - «sono l-» se solo non venisse interrotto prima, ma comunque si avvicinano costringendolo a salutare tutti con un semplice «buuh» - «Rissa?» diretto a Trist®an con la solita voce profonda «dove?» […] quella che sembrava essere un’avventura potrebbe essere in realtà una semplice giocata a magi-briscola.
N |  « E’ una salamandra » dice, esala quasi, condendo il tutto con un « Gnn » - « Che c’è? Mai viste? » domanda ora, sempre lento, svogliato.. tutto al solito. « C’avete pure avuto il sangue sul muso di queste creature qui » e sì, che cosa creepy, ma al rituale c’era sangue di salamandra. Ovviamente lo dice come se nulla fosse, in modo naturale.. il suo chiaramente.
Tr | «Ah» - «Maddai, così tanto baccano per delle carte…» borbotta tra sé e sé - «Quindi è per quello che te la sei fatta dare?» incurva un sorrisino ambiguo verso Niall, sogghignando per il doppio senso «Per strizzarle fuori tutto il sangue e farci rituali strani?» […] in tutto ciò ha scordato di prestare attenzione alla sua, di cioccolata appena scartata, perdendo di vista la Cioccorana proprio al momento di spiccare il suo primo e unico vero salto «Ah, cazz… AL VOLO, PYRA» tramuta l’imprevisto in risate, è proprio lì che quella sembra essere diretta, balzando verso il Corvonero e Chloe.
C | «Già, gnomi. Boh, c’era un cespuglio infestato, a me hanno morso sulla caviglia e sul polpaccio, vedi?» sposta in fuori la gambetta mostrando i segni ancora un pochino visibili dei dentini di gnomo presenti sulla gamba «Tranquillo comunque, gli gnomi sono pericolosi quanto una caccola.» […] «Oh no, non vorrai mica strizzarle fuori il sangue, no?» Ma è la cioccorana ora al centro dell’attenzione, quel dolciume marrone ha infatti spiccato un salto proprio verso lei e Luke. «Oh!» Gli occhietti azzurri la vedono arrivare e, probabilmente mentre il corvonero tenterà lo stesso anche lei interverrà alzando l’unica mano libera, la destra, per cercare di acciuffare la fuggitiva.
L | «Non ne sapevo nulla» Poi ridacchia, quando la stessa paragona gli gnomi a delle caccole. […] «Ah» non se l’aspettava… ma vabbè, non ci schifiamo per così poco. Ed ecco che la Cioccorana salta da Tristran nella loro direzione. Alza entrambe le mani, cercando di acchiapparla al volo.
W | « Dammene una bro, che io ho finito le mie »
S | «ci hanno dato dentro questi gnomi» ed emette anche una leggerissima risatina «che figlioletti di Morgana»
N | « Facciamoli urlare per un motivo serio » […] « facciamo uno scherzo a sti qua » dice un po’ a tutti con sempre il suo tono apatico. « Trasfiguro un animale puzzolente » quale? « uno lo pesta, uno lo calcia dentro e altri tengono chiusa la porta » - « Resferàntes » - « Prima che voli oh »
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Tr | «Beh, dipende dal tipo di Gnomi…» si intromette in coda alle parole di Chloe «Alcuni scavano delle buche talmente profonde che la gente ci casca eee schiatta» - «Però la bava di Gnomo porta molta fortuna, eh» […] Niall sembrerebbe aver in mente tutt’altro genere di piani, facendolo sorridere con un che di cospiratorio «… Ma si può trasfigurare, la puzza?» Attende dunque la trasfigurazione della cimice con piede già pronto a calarci sopra, tentando di non farsela sfuggire «Svelti, aprite la porta» e se tutto andasse secondo i piani, calcerebbe l’insetto verso Seb, affidandogli l’onore dell'ultima pedata.
C |  «Mah quegli gnomi lì erano caccolette» risponde «erano più gli altri, All e Cornelia, che manco ascoltavano e hanno fatto casino. Io dico storditeli e loro li spingono, mah. Poi Allister c’è pure caduto in mezzo e s’è fatto strappare i capelli.» […] «Io la porta.» attende quindi che Niall trasfiguri la piuma e che Tris la pesti, quando Tris passa la cimice a Seb lei spalanca la porta dello scompartimento degli studenti più grandi che giocano. «Ora!»
Ta | Le intenzioni di Tasha erano quelle di spostarsi verso il vagone successivo, ma un campanello di gente ha bloccato il passaggio, si mette poi in punta di piedi nel tentativo di guardare oltre e capire cosa stia succedendo «Che è sta caciara?» - «State bloccando il passaggio, se non ve ne siete accorti»
L | Ascolta il piano di Niall, ridendo all’idea di fare uno scherzo ai ragazzi che stanno disturbando la quiete altrui con le loro urla. «Io ti seguo!» a Chloe con un piccolo ghigno e uno sguardo d’intesa, quando lei dice il suo ruolo. […] sfilerebbe la bacchetta di quercia dal fodero, pronto a puntarla sulla porta e fare un incantesimo di blocco.
W |  Il piano di Niall fa gasare anche lui che si limita ad incitare un po` tutti, soprattutto « VAI SEBBIE » che dovrebbe dare il calcio decisivo alla cimice. L’arrivo di Tasha invece gli fa alzare il viso ma il suo tono gli fa storcere il naso. « Passa da un`altra parte Odinsbane » simpaticissimo. A Tris lancia un’occhiata con tanto di smorfietta mentre mima con le labbra un “Le solite femmine”.
S | «Allister e Cornelia hanno cacciato degli gnomi?» e sgancia una risata «mi pare strano che non siano stati gli gnomi a cacciare loro» […] Ma comunque eccolo qui, a calciare il calcio di rigore, con il sudore sulla fronte, eccola che arriva, eccola. E quindi la calcia con la punta del piede destro verso la porta dello scompartimento, perdendo successivamente l’equilibrio e cadendo all’indietro […]
N | […] trasfigura l’animale lasciando che siano gli altri a completare il suo lavoro, o la sua idea ecco. Ci mancava solo Tasha, Niall per il momento non se la fila di striscio. […] ha altro da fare, anche perché deve osservare bene l’operato degli altri e nel caso intervenire. […] « Alzati cretino! » gli dice senza urlare, a denti stretti. « Chiudete oh! » - « Tessitèla » dice quasi sussurrando « Cosa » richiama Tasha « se parli, ti uccido » E detto questo, lui cercherebbe di darsela a gambe, ridendo, lo seguite no?
Tr | «Oh, quindi mo è calvo?» […] «Niente, stavamo decidendo chi buttare giù dal treno…» a Tasha «Alla fine abbiamo sacrificato Fralker, che tanto era diventato pelato. Forse se t’affacci riesci ancora a vedere la carcassa» […] Si avvia dunque all’inseguimento di NIALL, a colpi di lunghe e veloci falcate nel tentativo di recuperare il ritardo «Vabbè, dài, era solo un insetto…» se la ride, liquidando le minacce di morte.
C | «No, però un po’ di ciocche le ha perse!» […] con un cenno del capo a Luke la tassorosso spingerà il più velocemente possibile la porta per chiuderla e lì terrà le mani sulla maniglia, spingendo per tenerla chiusa. «Come la blocchiamo?» ci pensa Niall a intervenire sulla porta con un tessitela e così oscurare e bloccare lo scompartimento dal lato corridoio «Buona idea!» commenta scostandosi per non rimanere appiccicata alla porta, poi vedendolo correre via decide di seguirlo a ruota, ridendo a sua volta non prima però di aver dato una gomitata a Luke 
«Vieni scappiamo!»
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