#rischio pandemico
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Torna l'Influenza Aviaria: Il Salto di Specie e i Nuovi Rischi per la Salute Globale
L'influenza aviaria riappare con due casi gravi in Nord America. Sebbene il rischio di trasmissione da uomo a uomo sia basso, gli esperti sottolineano l'importanza di monitorare attentamente il fenomeno.
L’influenza aviaria riappare con due casi gravi in Nord America. Sebbene il rischio di trasmissione da uomo a uomo sia basso, gli esperti sottolineano l’importanza di monitorare attentamente il fenomeno. Un Nuovo Allarme Sanitario L’influenza aviaria, una delle malattie virali più temute per il suo potenziale di diffusione globale, torna a far parlare di sé. Due casi gravi hanno recentemente…
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10 MOTIVI PER CUI L'OMS VA FERMATA
1) L'OMS non serve A NULLA. Aveva un senso nel 1948 quando le informazioni sulle epidemie arrivavano con il telegrafo. Ora siamo in infodemia. Durante il covid l'OMS non ha fornito una singola informazione utile. Se non serve a quello evidentemente la sua reale funzione ora è un'altra.
2) L'OMS per pagare le sue ENORMI spese è in modo sostanziale pagata da privati. Tra essi i principali contributori sono la Bill Gates foundation, case farmaceutiche e associazioni pro diffusione vaccini, a loro volta pagate dai medesimi, come GAVI alliance.
3) A Maggio l'OMS cercherà di forzare tutti gli stati membri a firmare il cosiddetto "Trattato pandemico", una specie di MES DELLA MALATTIA, che garantirà ampi poteri all'organizzazione.
4) Se non riuscirà a compiere la forzatura del trattato pandemico, l'OMS tenterà di introdurre le stesse cessioni di sovranità via cambiamenti del "Regolamento Sanitario Internazionale", introdotto anni fa e già in vigore.
5) Un terzo del bilancio dell'OMS, oltre un miliardo di dollari, va negli stipendi del personale OMS sparso in sedi faraoniche in tutto il mondo. Lo stipendio MEDIO di chi lavora all'OMS, compresi i fattorini, è 120mila euro COMPLETAMENTE ESENTASSE.
6) Un altro terzo abbondante del bilancio OMS va in consulenze, strumento del tutto opaco per pagare a discrezione persone e organizzazioni in tutto il mondo.
7) La spesa in viaggi in giro per il mondo a carico dell'OMS è 160 milioni. I benefit futuri del personale sono un valore non desumibile dal bilancio, però la semplice oscillazione attuariale indica una cifra enorme.
8) La spesa TOTALE OMS per medicine e apparecchiature mediche in Africa è di soli 45 milioni. Tutta questa organizzazione enorme per una cifra minore del bilancio del comune di Urbino? Meno dei semplici costi di viaggio allocati a OMS Africa (53 milioni).
9) Il direttore OMS, l'Etiope di un partito comunista nazionalista, Tedros Ghebreyesus, mentre era ministro della sanità in Etiopia ha intessuto relazioni con la fondazione Bill Gates venendo nominato nel board di GAVI, the vaccine alliance, finanziatori complessivamente dell'OMS per quasi un miliardo.
10) L'Italia contribuisce in modo diretto e indiretto allo stipendificio OMS per circa 100 milioni l'anno.
Sarebbe il caso di smettere di pagare questi signori, magari allocando la cifra al nostro sistema sanitario nazionale. E' poco ma servirà sicuramente di più rispetto a quanto serve buttarli nella fornace OMS. Nel frattempo si deve ASSOLUTAMENTE non firmare il trattato pandemico e rifiutare ogni cambiamento al regolamento sanitario internazionale. Ho già provveduto insieme ad altri amici di maggioranza ad allertare il Governo per evitare il rischio di arrivare impreparati alla scadenza.
Fonti: Bilancio OMS:
https://who.int/publications/i/item/A76-17… Bozza testo trattato pandemico
https://apps.who.int/gb/inb/pdf_files/inb4/A_INB4_3-en.pdf… Alcune delle modifiche proposte al Regolamento Sanitario Internazionale
https://apps.who.int/gb/wgihr/pdf_files/wgihr1/WGIHR_Compilation-en.pdf… Un articolo ben scritto sui finanziatori OMS
https://ilbolive.unipd.it/it/news/chi-finanzia-lorganizzazione-mondiale-sanita… Un'intervista su OMS del celebre chirurgo Roy de Vita. Primario dell'Istituto dei tumori "Regina Elena" di Roma.
https://ilgiornale.it/news/politica/giusto-tagliare-i-finanziamenti-alloms-pi-utile-sostenere-i-2275818.html… Un'inchiesta di "Politico" sull'influenza di Bill Gates su OMS e risposta internazionale al covid.
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Negoziare un trattato contro la pandemia è solo il primo passo: come si conformeranno i paesi? Il ruolo dei trattati internazionali: il primo passo verso la conformità Sebbene siano in corso i negoziati per un trattato sulla pandemia, è cruciale considerare fin da ora come i governi si conformeranno ad esso. Come studioso di diritto e negoziatore per il governo sudcoreano, so che l’adesione è solo l’inizio. Le sfide della conformità Il mancato rispetto degli obblighi dei trattati pandemici potrebbe minare la cooperazione internazionale, mettendo a rischio la fornitura globale di vaccini e accrescendo il nazionalismo e il protezionismo tra le nazioni. Equità e condivisione nella pandemia Un trattato pandemico mira a garantire la condivisione equa
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A RUVIANO FOCUS SULLA PREVENZIONE ONCOLOGICA, EVENTO RIUSCITO
Grazie alla ‘regia’ della dirigente scolastica Silvana Santagata e alla collaborazione di esperti, docenti, alunni e volontari
RUVIANO - Una giornata tutta dedicata alla prevenzione, iniziata la mattina nel Plesso di Ruviano con i ragazzi, e continuata con famiglie e cittadini il pomeriggio nell’accogliente Centro Funzionale della frazione Alvignanello. “Il potere della prevenzione nell’era post pandemica” questo il titolo della manifestazione, datata 6 aprile, voluta fortemente dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo di Caiazzo Silvana Santagata in collaborazione con le associazioni La Mongolfiera (Castrovillari – CS) e Alice Campania ODV, Associazione per la Lotta all’Ictus celebrale; la Cooperativa di Comunità Icare di Cerreto Sannita e della Pro Loco Raiano. Un evento a più voci grazie al contributo fornito da numerosi esperti, professionisti del settore sanitario e del mondo associazionistico che hanno, con parole semplici e comprensibili a tutti, parlato dell’importanza dei controlli, della diagnosi precoce, di nuove sperimentazioni e tecniche chirurgiche, degli effetti del Covid, di risultati significativi emersi da progetti scolastici, della distinzione tra i concetti di benessere e di ben essere, della differenza delle emozioni e soprattutto degli screening e dei controlli a cui purtroppo - colpa dello stop pandemico - moltissimi malati oncologici non si sono sottoposti incrementando il numero dei pazienti che lottano contro la morte.
Uno scambio molto interessante che ha visto protagonisti i ragazzi, rappresentanti istituzionali, docenti che hanno vissuto la malattia e medici in prima linea, sempre pronti a divulgare concetti fondamentali per la riduzione dei fattori di rischio e “per rendere mortale il mostro”, il mostro nero, che finirà al centro di un’idea editoriale, un libro il cui ricavato sarà devoluto per l’acquisto di materiale da destinare a reparti di Oncologia, che vedrà autori proprio i ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa. Gli studenti, infatti, elaboreranno osservazioni, pensieri, racconti, impressioni raccolti a margine del convegno, tutto per narrare un’esperienza che ha suscitato in loro curiosità e riflessione. Registrata una interessante partecipazione alle visite gratuite (oncologiche, nutrizionali e celebrali), consegnati kit messi a disposizione dell’Asl di Caserta per la prevenzione del carcinoma al colon retto. All’iniziativa, sostenuta da alcuni esercizi locali, hanno partecipato: il vicesindaco Roberto Cusano e l’assessore Giuseppe Izzo, nonché della consigliera comunale dott.ssa Valentina Vecchiarelli, nei panni anche di Gastroenterologa dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta; dott. Ivano Schito, oncologo, ricercatore e dirigente medico Oncologia ASP Cosenza; dott. Gian Paolo Pitruzzella, Responsabile della Breast Unit di Caserta, Specialista in Chirurgia Generale e in Chirurgia Plastica; dott.ssa Maria Antonietta Santagata, specialista in Medicina di Emergenza-Urgenza, dirigente medico UOC Medicina di Accettazione e di Urgenza dell’Ospedale Spoke Castrovillari; dott.ssa Orsola Farina, psicologa, psicoterapeuta, specialista in psicoterapia breve Strategica; dott.ssa Carolina Bologna, internista e geriatra dell’Ospedale del Mare – Asl di Napoli 1 e Presidente di Alice Campania ODV, Associazione per la Lotta all’Ictus celebrale; Prof. Antonio Popolizio e Chiara Mastroianni, docenti dell’Istituto Comprensivo di Caiazzo; il pediatra dott. Antonino Puorto, don Matteo Prodi, presidente della Cooperativa di Comunità Icare e l’estetista Lucia Covino. Ha dato un tocco di effetto, bellezza e di stupore all’evento la sfilata resa possibile grazie all’Atelier Donna Luna di Telese Terme e gli abiti tradizionali, di Folklore del gruppo Kaiatia e storico di Ruviano, indossati da alunni della scuola, in nome di un passato che è fonte di cultura senza tempo per il presente e per il futuro. “Un ringraziamento doveroso va a quanti hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione”, commenta la dirigente Santagata, in particolare ai docenti della Commissione Eventi: il vicepreside Stefano Giannelli; il prof. di Arte e Grafico Federico Ricciardi che, anche in questa occasione, ha realizzato egregiamente la locandina; la Prof.ssa Carmelina Di Meola, la Prof.ssa Benedetta Puorto, le insegnanti Monica Morra e Federica Landolfi (che ha anche moderato e condotto la giornata), e l’assistente amministrativa dott.ssa Teresa Di Sorbo. Grazie anche agli insegnanti del corso Musicale della scuola che hanno scandito il pomeriggio con brani suonati e cantati: M° Guido Tazza, M° Alfonso Carullo, M° Fernando Ciaramella, M° Antonella Pietrangiolillo, M° Raffaele Fuccio e M° Paola Petillo (voce).
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Sospeso il procedimento nei confronti di alcuni medici, sanzionati per aver lavorato “troppo” nel periodo pandemico
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sospeso il procedimento nei confronti di alcuni medici, sanzionati per aver lavorato “troppo” nel periodo pandemico Lo rende noto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha riferito delle attività in corso. “Sono felice e grato alle istituzioni”, ha dichiarato il primario del pronto soccorso di Bari, che aveva reso pubblica la situazione scrivendo al Presidente della Repubblica. L'Ispettorato Nazionale del Lavoro ha sospeso il procedimento su alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per aver lavorato oltre il limite consentito nel periodo pandemico. L'azione ispettiva esercitata è stata avviata dall'Ispettorato territoriale a seguito delle segnalazioni effettuate da un'associazione sindacale autonoma per lamentare i mancati riposi e il superamento degli orari massimi di lavoro del personale medico nel corso del 2021. L'Ispettorato procederà, nei prossimi giorni, ad ulteriori approfondimenti per valutare l'annullamento delle sanzioni comminate. Lo rende noto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha riferito delle attività in corso. Il Ministro Calderone incontrerà il 24 ottobre al ministero il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei Medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli. “Sono felice e grato alle istituzioni, è una conferma della sensibilità delle istituzioni. Sono grato al Capo dello Stato che è un padre oltre che difensore della Costituzione”, ha dichiarato il primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci. Il primario aveva scritto una lettera al Presidente della Repubblica, il quale, ha sospeso le sanzioni, ammontanti complessivamente a 37mila euro, chiedendo l’intervento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il primario del pronto soccorso ha colto l’occasione, per ringraziare le istituzioni coinvolte che sono intervenute a favore dei medici, e per sottolineare che è “necessaria un’azione istituzionale per valorizzare la figura del medico di emergenza-urgenza e degli infermieri che operano nei servizi di pronto soccorso, in modo tale da invogliare sempre più i giovani medici a scegliere questa branca che è la più bella delle medicine, oltre ad essere il più sacro baluardo del diritto alla salute. Le scuole di specializzazione ormai vanno deserte e il rischio serio è di lasciare l’emergenza-urgenza in mano ai gettonisti.”... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Affitti studenti: gli effetti dell'inflazione
La realtà degli affitti per gli studenti universitari in Italia ha vissuto profonde trasformazioni negli ultimi anni. I prezzi degli affitti nelle città universitarie hanno assunto un ruolo sempre più centrale nelle discussioni, con aumenti considerevoli che suscitano preoccupazione e sollevano interrogativi sulla reale accessibilità delle soluzioni abitative. In un recente rapporto di Immobiliare.it emergono dettagliate analisi che tracciano i modelli e le dinamiche nelle diverse città italiane. Anche nelle città di "seconda fascia", caratterizzate da dimensioni urbane meno imponenti rispetto alle metropoli, ma dotate di servizi di alta qualità, si assiste a un inquietante incremento dei costi delle abitazioni. Centri come Parma, Modena, Ferrara, Brescia, Varese, Pisa e Siena, pur offrendo eccellenze nei settori dei trasporti, dell'istruzione e della sanità, stanno sorprendentemente attraversando un'esplosione dei prezzi degli affitti. Affitti studenti: i numeri dello studio Un recente studio, condotto da Immobiliare.it e diffuso da Il Sole 24 Ore, ha rivelato una preoccupante tendenza: gli studenti sono i più colpiti dall'aumento dei canoni d'affitto. In diverse città italiane, spesso impossibilitati a sostenere i costi delle metropoli come Roma e Milano, gli studenti si trovano ora a fronteggiare un crescente onere finanziario. Il confronto tra i dati del 2019 e la situazione attuale dipinge un quadro allarmante. Mentre alcune città come Bologna, Torino e Roma hanno subito un incremento di circa il 10% nei prezzi degli affitti, nei centri urbani di fascia inferiore si è riscontrato un aumento che oscilla dal 30% al 40%. Tale andamento dimostra che l'aumento dei costi non è confinato alle metropoli, ma si estende anche alle città di minori dimensioni. Il rapporto di Immobiliare.it svela, inoltre, un aumento del 34% nell'offerta di camere in affitto rispetto al 2022, senza però una diminuzione dei prezzi. Al contrario, i costi degli affitti sono in crescita in tutto il paese. Le città come Milano, Roma e Firenze registrano ora costi medi mensili per una stanza singola rispettivamente di 626 euro, 482 euro e 435 euro. Modena ha subito un incremento del 28,6% rispetto al periodo pre-pandemico. Bari, Brescia e Palermo hanno visto un aumento rispettivamente del 29%, 18% e 18% nell'ultimo anno. L'emergenza abitativa non riguarda solo gli studenti universitari, ma coinvolge anche i docenti, con circa 80 insegnanti che hanno declinato trasferimenti in città a causa dei costi degli affitti troppo elevati. Anche al di fuori delle grandi città, come a Venezia, si è registrato un impressionante aumento del 373,2% nell'ultimo anno. L'inflazione gioca un ruolo significativo nell'aumento dei costi abitativi. Oltre al prezzo degli affitti, stanno aumentando anche le spese condominiali e il costo delle utenze, come la fornitura di luce e gas. Questi incrementi mettono a rischio il bilancio delle famiglie e potrebbero portare il 2023 a diventare uno degli anni più costosi nella storia recente dell'Italia. Il ruolo del Governo L'ondata di proteste studentesche, emersa tre mesi fa, ha evidenziato l'urgente questione dell'emergenza abitativa, causata dalla crescente carenza di alloggi accessibili. Sebbene le promesse iniziali del governo Meloni sembrassero rassicuranti, finora non è stato intrapreso alcun passo significativo per affrontare la situazione, lasciando gli studenti e le loro famiglie alle prese con costi sempre più gravosi e l'arduo compito di trovare un alloggio dignitoso. L'attuale governo guidato da Meloni ha destato polemiche cancellando un emendamento da 660 milioni di euro destinato agli alloggi universitari, precedentemente introdotto nel 2022 sotto la gestione di Draghi. Questa decisione ha aumentato la frustrazione degli studenti, che percepiscono un mancato impegno nel fronteggiare il problema del caro affitti. Una sfida in sospeso Le promesse del governo Meloni di affrontare la crisi abitativa non si sono tradotte in miglioramenti concreti. Invece, gli affitti sono saliti ulteriormente, raggiungendo il picco massimo nell'estate del 2023. Questo è un duro colpo per gli studenti e le loro famiglie, che avevano sperato in soluzioni pratiche per alleviare la pressione finanziaria. Gennaro Cifinelli, rappresentante degli studenti dell'Università di Bari, insiste sulla necessità di politiche chiare per contrastare la speculazione immobiliare. Egli richiede una pianificazione mirata per la costruzione di alloggi pubblici e nuove normative sugli affitti. Nonostante le promesse delle istituzioni, come l'annunciato investimento di 660 milioni nei collegi universitari da parte della ministra dell'Università Anna Maria Bernini, i risultati tangibili sembrano ancora mancare. La questione degli alloggi per studenti rimane una sfida in sospeso, richiedendo un intervento urgente e concreto. Fonte : https://www.prontobolletta.it/news/affitti-in-ascesa/ Read the full article
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Veloce che ho da fare.
Stamane mi sono svegliato col ronzio di una moto nell'orecchio, una di quelle 50cc che sembrano andare a 150km/h ma che invece sono quasi ferme ed è più il rumore che fanno che altro che passava dalla strada, sembrava mi attraversasse la stanza da porta a porta, che si deve fare sti idioti devono pur fare muovere quei due neuroni malfunzionanti che hanno. Quindi mi alzo, caffè, saluto lei che vestita come una turista prende la bici e va in teatro. Mi siedo e inizio a leggere le notizie, la prima che salta all'occhio è che il nuovo premier finlandese, la Sanna non c'è più l'hanno disarcionata, fa coalizione con l'estrema destra, vuoi vedere che tornano in auge i soldati di odino? Però è strano come in alcuni paesi che sono diventati NATO da poco subito la destra, estrema, sale alla ribalta, eh? Che strano.
Altra notizia, ma in casa nostra, parla dello sciopero dei medici, link qui sotto, preoccupati per le privatizzazioni.
Ieri gironzolando sul Tubo ho visto uno short video di uno che parlava appunto della sanità e dell'uso del PNRR per inviare armi all'ucraina, soldi che sono destinati ai paesi della comunità per risanare i problemi creati nel periodo pandemico, ma il tizio informa su dei referendum popolari che si possono firmare in vari punti delle città ed online, come mai nessuno ne parla nei canali ufficiali? Le news sono per i delinquenti, i bugiardi, per fare propaganda americana, ma non per informare il cittadino. I tre referendum sono appunto per la sanità e per l'invio di armi in ucraina con quei soldi. Io ho firmato al volo, nonostante non vivo più in Italia, e ho condiviso già su FB ora lo faccio qua, se vuoi che quei soldi che ci stanno dando (sperando che questo governo non faccia cazzate come è abituato a fare e che li perdiamo) vadano in toto a noi, direi più a voi, per sistemare le cose firma e condividi, se no quando starai male e andrai in ospedale pensaci.
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Secondo Groupama gli italiani hanno sviluppato il desiderio di vivere in abitazioni green
Dopo la pandemia, che ha bloccato molti italiani in casa, l’interesse per la proprietà immobiliare, che è sempre stato alto, è cresciuto ulteriormente. Sempre più persone investono sulla casa e al 79% di chi possiede un’abitazione di proprietà si può aggiungere un 15% che prevede di acquistarla nel prossimo futuro. Durante la pandemia, l’ambiente domestico è stato rivalutato, trasformato in uno spazio polifunzionale, in grado di accogliere momenti di sport, di riflessione, di lavoro e di svago. In questo nuovo luogo: - il 73% delle persone vuole condividere momenti felici con familiari e amici; - il 38% vuole trascorrere il proprio tempo libero. Inoltre, per quasi 4 italiani su 10 la casa viene percepita come una “garanzia per il futuro”: - il 46% pensa alla casa in forma di eredità o capitale utile in caso di necessità; - il 35% vede la proprietà come un investimento sicuro. A quanto detto, bisogna aggiungere un dato che mette in mostra l’attuale delicata situazione: tra gli under 30 solo il 38% può dichiarare di possedere già una casa di proprietà. Il commento di Pierre Cordier, di Groupama Assicurazioni L’Osservatorio della Groupama Assicurazioni mette in luce solo alcune delle tendenze che stanno emergendo, mostrando tutta la dinamicità di tale settore che lascia presagire, entro il 2030, ulteriori cambiamenti nelle abitudini degli italiani. Inoltre: - più della metà degli italiani trascorre tra le 4 e le 6 ore al giorno in casa; - circa il 55% sceglie di stare in casa per condividere il tempo con amici e parenti e svolgere i propi hobby; - soltanto il 9% resta meno di 3 ore al giorno in casa; - il 36% vive in casa per oltre di 6 ore. L’indagine svolta, spiega Pierre Cordier, amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni: Conferma che dopo il periodo del lockdown, in cui era stata rifugio sicuro dove proteggersi dal rischio di contagio pandemico, la casa è tornata ad essere per gli italiani un ambiente da vivere appieno, uno spazio ibrido e multifunzionale. Rispetto al passato, per effetto delle mutate abitudini, gli italiani trascorrono più tempo nelle proprie abitazioni, a volte l’intera giornata: lavorano in smart working, si dedicano ai propri hobby, incontrano gli amici, fanno shopping online e, in ogni circostanza, vogliono sentirsi protetti, perché oggi più che mai avvertono nuovi bisogni di sicurezza, a cui le compagnie di assicurazione sono chiamate a trovare risposte. Read the full article
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IL FUMO UCCIDE (grazziarca’)
Con la mia famiglia siamo soliti far del gran riderone commentando quello che in dialetto parmigiano è chiamato tridume (cosa pacchiana, grossolana, kitsch) delle foto e delle scritte dissuadenti sui pacchetti di sigarette.
Affermazioni sintetiche e minatorie, scritte in linguaggio semplice, corredate di foto che sembrano prese da un progetto fotografico per la tesina di uno studente di terza media: soggetti con espressioni e pose da telenovelas indiana in contesti improvvisati da uno sceneggiatore con problemi dissociativi da abuso di ketamina. Si salvano le foto di organi purulenti rubate a qualche studente di anatomopatologia e quella del tizio intubato che, viste le richieste di risarcimento danni, a quanto pare è il padre di 30 milioni di italiani.
In effetti smetti di fumare se tutte le volte che prendi un pacchetto di sigarette in mano ti pieghi in due dal ridere.
E poi, tutte le volte che smetto di ridere, mi ritorna il mente il concetto di METACOGNIZIONE cioè la capacità di prendere le distanze da noi stessi soggetti osservanti e giudicanti la realtà circostante, studiare i propri processi cognitivi e fermarci a rifletterne in merito.
Sono così superiore a questa gentucola superstiziosa oppure sono l’emblematico orbo nel paese dei ciechi?
Di fatto credo di avere sufficienti diottrie da notare certi meccanismi sociologici di indirizzamento comportamentale che, fatemelo dire, risultano efficaci in modo evidente e oltre ogni dubbio.
Ed è per questo che gli antivaccinisti hanno ragione.
...anche se la loro capacità di metacognizione pari a zero fa loro avere una ragione sbagliata per motivi sbagliati.
Nei primi mesi di pandemia ho cercato di mandare un messaggio che conciliasse la semplice didattica divulgativa con la necessità condivisa di rassicurazione.
A un certo punto ho smesso perché mi sono reso conto che, arrivato il vaccino, la gente che voleva solo incrollabili certezze non avrebbe potuto reggere il peso della semplice realtà scientifica dei fatti.
Anche il più intelligente e flessibile di voi avrebbe faticato ad accettare la cosiddetta ALEA, cioè l’imprevedibilità di una vaccinazione di massa in cui, però, il piatto del beneficio di una copertura globale era molto più pesante di quello del rischio corso dal singolo.
Come per ogni questione di ordine pubblico, il governo è riuscito prima ad avere l’adesione dei terrorizzati dalla morte, poi di quelli spaventati dalla reclusione sociale e infine hanno blandito e conquistato i vacanzieri del green pass.
Praticamente nessuno si sarebbe vaccinato se invece di questa campagna mediatica da pacchetto di sigarette con linguaggio da giornaletto della parrocchia fossero stati messi sul tavolino i dubbi passati, le difficoltà presenti e i rischi futuri.
Non mi importa conoscere i processi dissonanti o metacognitivi che hanno spinto voi a fare il vaccino e non vi farò perdere tempo spiegandovi i miei... l’importante è che sia stato e che verrà inoculato a più persone possibile e che nel più breve tempo possibile il virus da pandemico diventi endemico a basso tasso di replicazione mutagenica. Punto.
Per il resto la vostra paura ha le stesse radici di quelli che credendosi astutamente superiori svicolano egoisticamente da questo gesto di generosità collettiva... perché alla fine siamo importanti ma solo per il nostro gatto e per nostra madre. E su uno dei due non ci metterei la mano sul fuoco.
Vi saluto lasciandovi la chiusa della chat in cui il mio amico mi ha raccontato del sofferto viaggio in autobus con un’antivaccinista evangelizzatrice e colgo l’occasione per ricordarvi che se qua su tumblr volete un interlocutore rabbioso e indignato non vi conviene certo cercarlo in me <3
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L'idea che i contagi del Covid oggi aumentino in Europa per "colpa" di chi non si è vaccinato è talmente idiota che per smentirla basta un bambino di terza elementare.
Se i vaccini esistenti non impediscono i contagi, se nei paesi con più alta percentuale di vaccinati i contagi crescono come in quelli dalla percentuale più bassa, se il continente più vaccinato del mondo è ora di nuovo il più colpito dal virus, è ovvio che quest'ultimo lo si possa prendere da chiunque: anzi, se come in Italia più di tre cittadini su quattro sono inoculati, ci saranno tre possibilità su quattro di prenderlo da un inoculato - ammesso pure che sia un male prenderlo per i tantissimi che non sono assolutamente a rischio, la maggioranza, e non serva invece all'immunizzazione naturale delle società che ha sempre funzionato. Ed è altrettanto ovvio che escludere, segregare, isolare i non vaccinati con il lasciapassare dell'apartheid o con lockdown mirati non solo non serve assolutamente a nulla, ma al contrario aumenta le opportunità di contagio negli ambienti in cui i vaccinati si ritrovano credendo di essere a prova di virus.
Che politici, scienziati, giornalisti e servi di regime vari possano sostenere una simile bestialità senza arrossire, e che tanti, troppi cittadini possano prenderla sul serio, si può spiegare solo con una gigantesca regressione di molte società europee (e della nostra in particolare) allo stato di orda primitiva. Una regressione causata dall'incrocio perverso tra l'incontenibile terrore della morte, ormai straripato oltre ogni argine razionale, di masse anziane, opulente e senza più fede in niente oltre i beni materiali e la criminale costruzione, da parte di governanti senza scrupoli, di capri espiatori su cui far scaricare a quelle masse la loro divorante angoscia. Una caccia alle streghe contro vittime designate infamate come "nemici del popolo" che ormai non ha nulla da invidiare alla "colonna infame" manzoniana, così come alle pratiche spietate dei totalitarismi novecenteschi.
Dalla feritoia aperta con l'eruzione del panico pandemico è venuta fuori un'umanità disumana che non avremmo voluto vedere ma purtroppo c'era: senza Cristo, senza dignità, al di qua di ogni civiltà.
Eugenio Capozzi
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INFARTO, UNA TERAPIA RIDUCE LA MORTALITÀ PER RICADUTA
Un nuovo approccio terapeutico per i pazienti cardiopatici riduce le probabilità di morte post-infarto del 20%.
Nello studio presentato a Torino in occasione del congresso Re-Change in Cardiology 2022 sono stati mostrati i risultati della somministrazione di farmaci ipolipemizzanti, che riducono l’Ldl (il colesterolo cattivo), adottati come terapia subito dopo l’evento acuto. Questo approccio è stato in grado di portare rapidamente i valori del colesterolo sotto il limite indicato dalle Linee guida internazionali, abbattendo notevolmente il rischio di ricaduta. Questa nuova terapia utilizzata a Torino nelle cardiologie dell’Ospedale di Rivoli e dell’Ospedale Mauriziano, sulla base del documento della Società italiana di Cardiologia interventistica (Gise), ha verificato i risultati su 621 pazienti che presentavano una patologia cardiovascolare grave post infarto. L’introduzione dei nuovi anticorpi monoclonali PCSK9i e la possibilità di prescrizione di questi in fase acuta, ha dimostrato di poter ridurre il rischio di morte cardiovascolare, ictus e di un nuovo infarto, di un quinto.
La scoperta di questa nuova terapia è stata ottenuta grazie ad una soluzione escogitata per affrontare il periodo pandemico, per offrire ai pazienti una terapia medica ottimizzata quando la gestione dei follow-up a breve termine risultava molto complessa e a volte logisticamente impossibile.
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Fonte: Biblioteca Virtuale per la Salute
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abbiamo una confusa folla solitaria che vuole difendere la propria libertà di avere paura e nutre contro ogni evidenza, ostinatamente, la speranza che sia solo un brutto sogno, e, dall’altra parte, una vasta maggioranza che vuole tornare nel suo mondo e identifica il mezzo tecnico come salvezza (dunque chi vi si oppone, o lo teme, come oscurità[14]). Da questo punto si diramano, in entrambe le direzioni, reciproche accuse di inumanità e i due fratelli siamesi dello scientismo[15] e delle teorie del complotto[16], che vedono rispettivamente bianco e nero rovesciati. I due fenomeni sono identici (nell’essenziale) in quanto il mondo è identificato come perfettamente trasparente e logico, abitato da ‘bianchi’ e ‘neri’, senza sfumature (solo che per alcuni i ‘bianchi’ sono ‘neri’ e viceversa), e la ‘verità’ è perfettamente disponibile se ci si impegna abbastanza nel ‘cercarla’. I fedeli conoscono la verità, e questa li farà liberi. I fedeli hanno la loro ecclesia, e oltre essa nessuna salvezza è possibile (extra ecclesia nulla salus). La crisi del Covid sarebbe meno grave, gestibile, se intervenisse nel ben più robusto, coeso, e denso di fiducia sociale, mondo per come si presentava al termine dei trenta gloriosi. Oggi invece arriva in un mondo estenuato, nel quale centinaia di milioni di persone sono senza speranze e si sentono esclusi e vittimizzati dalla società nella quale non hanno, e giustamente, più alcuna fiducia. Individui privi di cultura sociale e politica, per effetto del completo abbandono da parte di ogni organizzazione nel quarantennio che ci precede. Che hanno passato i loro anni di formazione a dire che della politica non si interessavano perché era lontana e sporca. E quindi individui che, logicamente, reagiscono rivendicando in sostanza il loro ‘diritto’ di disinteressarsi del bene collettivo, negandone l’esistenza stessa. ‘Bene collettivo’ che, sia molto chiaro, è usato come termine fantoccio da quel medesimo sistema di potere che li ha schiacciati per tutta la vita e che ora intende soltanto tornare a farlo perché è sì spaventato dalla possibilità della crisi fine-di-mondo che vedono avvicinarsi all’orizzonte, ma non può rinnegare se stesso. La situazione è dunque ambigua. Risponde al vero che i dispositivi di colpevolizzazione individuale, che scaricano ancora una volta tutto il peso sui comportamenti ‘volontari’ del singolo (e non si fanno carico di rendere possibile assumerli, ascoltando legittime paure, garantendo la praticabilità di alternative, impedendo abusi ad esempio da parte dei datori di lavoro) sono ancora una volta forme di governamentalità neoliberale ed eludono, nascondendola astutamente nel frastuono derivante dai dispositivi parziali proposti, il nodo di affrontare le questioni di fondo. Tuttavia, la questione in campo è enormemente più grande, e più decisiva. A chi dice che bisogna guadagnare tempo (con la vaccinazione a tappeto) occorre rispondere non che ce ne disinteressiamo, ma che il tempo comprato a prezzo così caro deve essere ben speso. E per poterlo dire credibilmente abbiamo bisogno di una visione alternativa del mondo e non solo della rivendicazione dei confini del nostro proprio corpo. Invece delle battaglie liberali di retroguardia, le quali consolidano soltanto il comune sentire neoliberale (anche e soprattutto quando pensano di combatterlo, riproducendone i tipi più classici di lotta allo Stato, difesa della propria determinazione originaria, ribellismo), bisogna combattere una buona volta quelle scelte che hanno svuotato conoscenze e strutture pubbliche, ricentralizzare, de-privatizzando, destinando imponenti risorse aggiuntive a garantire l’effettività del diritto alla salute, all’istruzione, alla mobilità, alla città. Senza alcuno sconto, facendo la propria parte per difendere il corpo sociale (e quindi, sì, vaccinandosi dato che ora c’è questo, ma con la necessaria prudenza[17] in una situazione che è ancora ambigua), bisogna porre la vera questione della scienza. Non quella di rivendicare un’impossibile capacità di farsi, ciascuno o ciascun gruppo elettivo, il proprio episteme[18] (cosa che, ancora una volta manifesta l’isolamento della personalità neoliberale e la disgregazione sociale in corso), ma quella di pretendere che i risultati della conoscenza (con tutti i suoi limiti, e oltre una prospettiva ‘scientista’) siano discussi e messi in comune. Dunque dobbiamo pretendere non solo che il sapere delle scienze sia messo a confronto con quello delle altre (ad es. la medicina, nelle sue diverse specializzazioni, con le scienze sociali e con le altre discipline pertinenti il problema), quanto che i brevetti siano sospesi, che la produzione dei farmaci sia resa pubblica, per ora entro l’emergenza poi permanentemente, e siano distribuiti alla generalità della popolazione del mondo. Abbiamo infatti la capacità industriale di produrre tutti i vaccini che ci servono, e tutti i farmaci necessari per ridurre ancora la mortalità (i due non sono in competizione, sono sinergici), è un crimine non usarla. Questo è il crimine, non lo è la violazione di una libertà individuale che di per sé non esiste. Nessuno di noi è libero se è nato in una società che lo ha sostenuto e lo sostiene dalla culla alla tomba. Nessuno può chiamarsi fuori; questo è propriamente il sogno nel quale siamo stati cullati negli ultimi cinquanta anni (un sogno che è un inganno, solo per chi ha i mezzi lo è, per gli altri la libertà è solo di essere sfruttato). Un altro crimine, contro il nostro futuro, è di perdere l’occasione dei pur pochi fondi strutturali messi a disposizione dal Pnrr (o mobilitabili con più coraggio, grazie allo scudo della Bce) di rivisitare organicamente il SSN: passando da una medicina centrata sul singolo individuo/cliente e sull’emergenza ad una di comunità, fondata sulla programmazione ed adatta ai diversi territori; riducendo la presenza del privato che non persegue finalità pubbliche, ma quelle della autovalorizzazione del proprio capitale; modificare la figura del Medico di Medicina Generale (MMG) da professionista a dipendente del SSN, in modo da poterne programmare le funzioni e ridurre le distorsioni, potenziandolo. La vera battaglia non è quella che riempie le piazze (soprattutto virtuali), ma è quella per la liberazione dei diritti di proprietà intellettuale che impediscono di distribuire i benefici e proteggere la società, quella per la ripresa della responsabilità sociale e per il potenziamento del ruolo del pubblico. E’ la battaglia perché nessuno sia lasciato solo ad affrontare il rischio, per mettere in comune la conoscenza, e la responsabilità, da ciascuno e per tutti. Qualcuno potrebbe chiamarlo ‘comunismo’. È quello buono.
Cronache del crollo: capitalismo e comunismo pandemico.
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Mi sono persa il ritmo
Nella mente di un ex alunna del liceo classico, decisamente aperta per non dire slargata, prima da paradigmi di verbi greci e parentele tra numi sacri, poi da innumerevoli articoli del codice civile, non smettono a distanza di anni di rimbombare alcuni concetti. Frasi fatte di testi antichi ribollono in ordine sparso emergendo dal brodo primordiale che chiamano materia grigia, insieme a citazioni di Fleabag. Catullo o Phoebe Waller Brigde, per i neuroni sembra non fare differenza.
Sarebbe bello poter parlare di come negli ultimi mesi, ma in realtà si parla di ultimi anni, di inteso disagio pandemico c'è stata una verso in greco antico che non ha smesso di tormentarmi un attimo riempendomi di rabbia. Viene da una composizione di Archiloco che per questioni di umiltà e comprensibilità riporterò direttamente tradotta:
"Conosci quale ritmo possiede gli esseri umani"
Toh, questi greci. Nel 650 a.C. gli esponenti della lirica monodica ne sapevano già una in più del diavolo. Perché quello che vuole esprimere Archiloco rivolgendosi al suo stesso cuore è qualcosa di così ovvio che ce lo siamo ben scordati. Il senso della vita nascosto in piena vista: i giorni tristi esistono per farti rendere conto di quelli felici; la noia c'è per spronarti all'azione; il dolore se è costante diventa normalità e non stimolo a stare meglio. Questo è il ritmo che ci possiede, questo è il senso a cui ci aggrappiamo senza nemmeno accorgercene.
Ma guardando meglio c'è di più che una profondissima constatazione sulla natura umana, c'è un monito inquietante: se gli alti e i bassi cessano di alternarsi c'è il rischio che ci avvolga un'urlante perdita di senso.
La pazzia.
Il-pipistrelloh
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Lo sapevate che la pandemia non è mai stata dichiarata da OMS, ma solo il rischio pandemico, e quindi questa clausura è illegale ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che un decreto del presidente del consiglio dei ministri non può MAI avere valore di legge ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che il virus non provoca la polmonite interstiziale che stanno curando, ma trombosi polmonare e quindi gli intubati sono stati, di fatto, uccisi ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che l'autocertificazione siete invitati a farla, ma nessuno ve lo può ordinare ?
No. Ora lo sapete.
Sapevate che se la fate e dichiarate il vostro stato medico questo è specificatamente nullo e vietato dalla legge ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che tutte le volte che leggete "denunciato qui, denunciato la" sono cazzate. Un decreto legge non può MAI avere risvolti penali ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che nei primi tre mesi di quest'anno in Italia sono morte meno persone che nel corrispondente periodo del 2019. Indipendentemente dalle cause ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che nessun paese al mondo sta subendo una clausura economicamente devastante come il nostro ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che se si sente male un vostro caro, anziano, ve lo sottraggono e dopo averlo sottoposto a cure non scelte né accettate, lo fanno morire da solo e probabilmente ve lo ridanno incenerito, dentro un barattolo e ciò è ASSOLUTAMENTE illegale ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapete che il governo invece di decidere lui tramite ministri e funzionari ha chiamato una squadra di tecnici ELETTA DA NESSUNO, facenti parte il grande mondo della grande finanza, che decideranno cosa noi potremo fare, dove andare quanto allontanarci da casa.... in flagrante violazione di ogni legge e della Costituzione Italiana ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che i membri di questa squadra accettano di farne parte solo se potranno agire in segreto e se avranno l'immunità totale dalle richieste di risarcimento dei danni che potrebbero causare ?
No. Ora lo sapete.
Lo sapevate che ad accettare di esser tratti da schiavi si diventa schiavi ?
No.
Ora lo sapete.
La libertà è una scelta.
~ Francesco Neri ~
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Mostrate questa notizia a tutti quei bronzi di animalisti del pazzo che stanno frantumando i cosiddetti qui in Italia e anche oltre per i cinghiali uccisi a Roma (https://www.romatoday.it/politica/cinghiali-roma-bbc.html)
P.s.: e più di qualcuno dei suddetti oserà anche dire che la povera ragazza doveva
starsene a casa in questi momenti di rischio pandemico
andare più piano, magari in bici
sterzare di brutto ed ammazzarsi comunque, però salvando il povero animale, che come si sa vale sempre più di un essere umano
Ri-p.s.: “bronzi” e “pazzo”, di cui sopra, non sono un errore di battitura o dell’autocorrettore, ma sono volutamente usati per le rime.
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Lavoratori italiani: come sono cambiate le priorità
I lavoratori italiani hanno maturato un nuovo approccio al lavoro. Un cambiamento sostanziale che porta la firma della pandemia. Il tempo (e il denaro) guadagnato dalla mancanza di spostamenti casa ufficio ha restituito una dimensione di vita che a molti sembrava perduta. Così, tornare alla vita normale, o meglio alla vita di prima, non è una prospettiva gradita. Le grandi aziende stanno recependo queste nuove istanze mentre le PMI incontrano ancora qualche difficoltà così come ci racconta Riccardo Savariano, Direttore operativo di Amyralia, Gruppo Allcore Spa. Dottor Savariano, quali sono le priorità per i lavoratori italiani oggi? Riccardo Savariano Le priorità rimangono sempre principalmente tre e cioè la coerenza tra la posizione ricoperta e un adeguato compenso economico, il bilanciamento tra vita professionale ed esigenze private e infine la possibilità di avere un adeguato piano di crescita; ciò che ad oggi è cambiato è l’ordine delle priorità, oggi l’elemento principe per attrarre un talento non risiede più in maniera predominante nell’aspetto economico, ma piuttosto nella possibilità di combinare in modo sano e positivo il lavoro con la sfera privata e la possibilità di avere una visione e una prospettiva di crescita professionale e personale nel medio termine; l’aspetto economico, seppur importante, diventa una diretta conseguenza delle prime due, ma con un’attenzione maggiore all’acquisizione delle competenze professionali che è l’elemento differenziante in questo nuovo modo di vedere e vivere l’azienda. Come stanno rispondendo le PMI in merito? Le PMI in Italia oggi hanno raccolto indicazioni molto importanti dal periodo pandemico e hanno compreso come la dimensione umana debba essere messa al centro per la creazione di un ambiente di lavoro positivo e stimolante. I cambiamenti principali che riscontriamo nella maggior parte delle aziende riguardano l’adozione del metodo di lavoro ibrido (ufficio-casa) e l’importanza che oggi viene data alla formazione, sempre più richiesta e apprezzata dalle risorse e pertanto vista come elemento di retention per i talenti. Il modello di lavoro ibrido (smartworking) si accompagna anche a un nuovo modo di intendere il lavoro, che viene organizzato per obiettivi e responsabilizza maggiormente i lavoratori, che sono chiamati a un cambio di mindset. Devono cioè passare da un modello fondato sulla presenza e sul controllo a uno basato sulla gestione del tempo e delle priorità. L’aspetto formativo completa questo cambio di mindset consolidando e fornendo al lavoratore nuove competenze professionali e completandone il profilo anche sotto il punto di vista personale. Un terzo elemento che si sta sviluppando, ma che ad oggi nelle PMI non è ancora così affermato, è la creazione di un piano di welfare aziendale che porta con sé la possibilità di offrire significativi vantaggi al lavoratore pur mantenendo a livello aziendale una gestione economica e fiscale ottimizzata. Digitalizzare è un po’ la parola d’ordine per le aziende. Che costi ci sono per le PMI? Gli investimenti nel digitale oggi risultano essere il fattore critico di successo per le nostre PMI che sempre di più operano sul mercato internazionale dove la competizione in termini di costi, tempi e qualità è sempre maggiore: servire un cliente rapidamente e in qualità vuol dire guadagnare quote di mercato. La digitalizzazione va intesa come un investimento necessario dove l’unico limite che dobbiamo porci risiede nella sostenibilità economica di tale investimento e quindi chiederci quale sia il payback più sostenibile per l’azienda. La digitalizzazione, inoltre, deve essere sempre associata a un’attività di ottimizzazione ed efficientamento dei processi stessi, il rischio altrimenti è digitalizzare gli “sprechi”, e l’informatizzazione di un processo deve portare benefici all'intera catena dei processi correlati generando un approccio win win, altrimenti non è utile. Il cambio di mindset qui risiede nello sfruttare con metodo le opportunità che i sistemi offrono soprattutto in ottica di monitoraggio dei KPI e nella identificazione delle attività di miglioramento dei processi stessi. Mi dica tre caratteristiche che distingueranno d’ora in poi le imprese più competitive Le imprese che vorranno essere competitive in futuro dovranno avere tre caratteristiche. Prima di tutto devono adottare il modello C-level company, devono cioè essere aziende dotate, per ogni funzione aziendale, di un management caratterizzato da solide competenze tecniche e gestionali e con un approccio proattivo alle decisioni. Devono essere digitali e data driven. William Edwards Deming, importante statistico americano e ideatore del ciclo di Deming, sosteneva che “senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione”. La disponibilità del dato e la capacità di trasformarlo in informazione consente di poter leggere correttamente l’andamento del business e poter prendere decisioni corrette e in linea con gli obiettivi. Infine devono essere human centric, cioè devono avere la capacità di mantenere e alimentare i talenti fornendo loro un ambiente di lavoro stimolante, attento ai bisogni e alle esigenze. Questo rappresenterà sempre di più un fattore critico di successo in un mercato dove la disponibilità di competenza e di talento rappresenteranno il principale campo da gioco. Come disse il nostro presidente Gianluca Massini Rosati durante il discorso di quotazione del Gruppo Allcore, le aziende si fondano su due cose: la seconda sono i soldi, la prima sono le persone. In copertina foto di Junjira Konsang da Pixabay Read the full article
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