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Photoshop vs Remini vs Huggingface, ovvero come recuperare le vecchie foto e vivere felici
Photoshop vs Remini vs Huggingface, ovvero come recuperare le vecchie foto e vivere felici
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L’EUROPA APPROVA LA LEGGE PER IL RIPRISTINO DELLA NATURA
L’Europa ha adottato formalmente il primo regolamento sul ripristino della natura, una normativa che pone misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 per portarle al loro stato originale.
La Nature Restoration Law stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per tutti gli ecosistemi, da quelli terrestri a quelli marini, d’acqua dolce e urbani. Il regolamento mira a mitigare il cambiamento climatico e gli effetti dei disastri naturali. Le nuove norme entreranno in vigore immediatamente, con obiettivi vincolanti che saliranno al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Riforestazione, bonifica, ripristino e messa in sicurezza dovranno essere realizzate da tutti gli Stati membri con piani nazionali che dovranno dimostrare il raggiungimento degli obiettivi monitorando i progressi sulla base di indicatori di biodiversità comuni in tutta l’Unione. Il regolamento stabilisce requisiti specifici per diversi tipi di ecosistemi, inclusi terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani.
Oggetto degli interventi saranno, tra gli altri, il mantenimento netto degli spazi verdi urbani, l’incremento della popolazione di farfalle, il miglioramento dello stock di carbonio organico nei terreni minerali delle terre coltivate e l’aumento della quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad elevata diversità. Dovranno aumentare la popolazione di uccelli selvatici e ridurre la cementificazione. Previsto il ripristino delle torbiere quali ecosistemi a forte capacità di assorbimento di CO2, la piantagione di tre miliardi di alberi e la trasformazione di 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero.
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Fonte: Consiglio Europeo; foto di Stein Egil Liland
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Sul web, abbiamo reso accessibile a tutti la scheda Reblog Graphs nella visualizzazione delle note e l'abbiamo rimossa dalle impostazioni di Tumblr Labs. Dai un'occhiata a un post che ha molti reblog!
Abbiamo rinominato l'opzione di menu "Questo particolare post non fa per me" in "Ignora". Questa opzione ti consente di eliminare un post che non ti piace. Puoi vedere questa opzione nel menu dei tre puntini di un post consigliato (basato sui tuoi Mi piace, apprezzato da un blog che segui, basato su un tag che segui, postato sul feed "Per te").
Sul web, abbiamo aggiunto i permalink dei post ai timestamp nelle intestazioni dei post e nelle intestazioni dei reblog, per facilitare l'accesso diretto ai post. Dovrai abilitare "Mostra timestamp" nelle impostazioni della dashboard per vedere questi timestamp.
Anche sul web, ora puoi premere Command+clic (Mac) o Ctrl+clic (Windows) sullo spazio vuoto dell'intestazione di un post o di un reblog per aprire quel post in una nuova scheda o finestra.
🛠 Correzioni
Abbiamo risolto un problema recente che faceva sì che la scheda Seguiti mostrasse i post consigliati invece dei post dei blog che segui per alcuni utenti.
Sul web, abbiamo risolto un problema che causava il ripristino completo dello stato attivo della tastiera alla chiusura di un popover. Ora, la chiusura di un popover con la tastiera ripristinerà il focus sull'elemento in cui ti trovavi prima di aprire il popover.
Abbiamo risolto un bug sul web che contava in eccesso gli elementi dell'attività in una riga raggruppata per 1.
Sul web, lo stile del pulsante Elimina blog nella pagina delle impostazioni del blog è stato aggiornato per rendere meno facile il clic accidentale.
Sul web, il menu dei 3 puntini nell'intestazione della vista del blog mostrerà l'opzione "Ricevi notifiche" dopo aver seguito il blog.
Per tutti coloro che hanno avuto problemi nel rimuovere il badge "Top Poster Club" (i denti), questo bug dovrebbe essere stato eliminato. Riavvia l'applicazione. Facci sapere se hai ancora problemi.
🚧 In corso
Stiamo ancora indagando su un problema nelle app per dispositivi mobili che causa la riproduzione automatica dell'audio di alcuni annunci. Pensiamo di averlo individuato e speriamo di avere una soluzione molto presto.
Sul web, nella visualizzazione delle attività, stiamo ancora sperimentando le nuove etichette delle relazioni di follow e gli indicatori dei messaggi non letti. Tale modifica potrebbe essere sparita per alcuni utenti che l'avevano già avuta durante l'esperimento iniziale.
Siamo anche a conoscenza di un problema che impedisce agli utenti iOS di accettare i badge guadagnati. Sarai comunque in grado di accettarli dal web, anche in Safari su iOS.
Siamo consapevoli che attualmente esiste un bug con la riorganizzazione dei set di foto su Android. Avremo una correzione per questo nella prossima versione!
🌱 In arrivo
Niente da segnalare qui oggi.
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di supporto e ti risponderemo il prima possibile!
Vuoi condividere il tuo feedback su qualcosa? Dai un'occhiata al nostro blog Work in Progress e avvia una discussione con la community.
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Questa volta siamo a Utrecht, nei Paesi Bassi. E quello che vedete in foto è una parte del Catharijnesingel, un canale lungo quasi 6 chilometri che da 50 anni era coperto da un'autostrada. Fino a quando la città, dopo il 2010, decise che era ora di dire addio al cemento e per far posto ad alberi e corsi d'acqua.
Il Catharijnesingel fa parte di uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana mai intrapresi nei Paesi Bassi, ovvero la pedonalizzazione e la riforestazione dell'area intorno alla stazione centrale di Utrecht.
Per il ripristino del Cathaerijnsingel la città di Utrecht ha riorganizzato il traffico dando la priorità a pedoni e ciclisti. Sono state piantate diverse varietà di alberi e arbusti e tutto il perimetro circolare è ora percorso dal fiume, con piste ciclabili e parchi giochi lungo le sue sponde.
La rigenerazione del Cathaerijnsingel non ha solo migliorato lo spazio pubblico e la biodiversità di Utrecht, ma ha reso la città anche più sostenibile dal punto di vista della mobilità, disincentivando l'uso dell'auto, e più pronta ad affrontare le conseguenze della crisi climatica.
Sostituire asfalto e cemento con alberi e canali è infatti tra le azioni più efficaci per combattere l'impermeabilizzazione del suolo urbano. In questo modo si alleggerisce la pressione sul sistema idrico, grazie al canale e agli spazi verdi che trattengono la pioggia invece di farla defluire completamente nelle fognature.
Grazie all'uso molto diffuso della bici, e a una morfologia piuttosto omogenea, i Paesi Bassi rappresentano il territorio ideale per questo tipo di interventi.
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La rivincita dell'arte.
Qualche anno fa erano esplosi come dei fuochi d'artificio gli NFT (non-fungible token) o come li definiva qualcuno opere d'arte virtuali che a dir di molti erano una nuova frontiera dell'arte, qualcuno diceva che i tempi sono cambiati e che ci si deve adeguare. Ma a creare queste "opere" non erano spesso artisti ma semplici persone che con un algoritmo e un dispendio di energia notevole (un pò come le cripto valute per intenderci) davano vita a una serie di immagini seriali per poi vendere il certificato, un pò come la banana di Cattelan non compri la banana ma il certificato di validità dell'opera. Oggi leggo che nessuno più li caga, è stata la classica bolla per fare dei soldini facili subito, che poi a quanto ricordo si pagava in cripto valute e quindi non proprio moneta sonante. Alcune di essi altro non erano che la riproduzione in serie di un'immagine con variazioni, cercatevi in rete le foto della scimmia in milioni di modi. Come sappiamo l'umanità ha sempre creato copie della realtà dal punto di vista personale dell'artista spesso molto realistiche ma anche distorte, mi viene in mente per esempio Francis Bacon e i suoi quadri distorti, ma in tutto questo il prodotto finale era un oggetto, il quadro o la statua o quello che veniva fuori, fisico, palpabile. Anche adesso che si grida al miracolo con le intelligenze artificiali che creano immagini e filmati anche di notevole pregio artistico non si parla di oggetti fisici ma di virtuale, la musica è altro e non rientra in questo discorso. Quello che penso è che puoi creare o farti costruire dall'AI qualsiasi immagine o video vivrà in forma virtuale fino a quando ci sarà la corrente elettrica, un pò come miliardi di foto che si trovano online, in realtà risiedono nei server, se la server farm prende fuoco e non c'è tempo per un ultimo backup i file vengono persi, se dovesse capitare un cataclisma o una guerra atomica e non c'è più energia per alimentare tutti i nostri device e i server e la rete tutto quello che avete online andrà perso fino a ripristino della corrente. Questa visione è si apocalittica ma non è del tutto da escludere, sappiamo che i boss dei social e molte compagnie online stanno cercando una strada alternativa per fare soldi, Musk ha aperto una finestra sulla questione 'social a pagamento' anche se sarebbe un pò tirarsi la zappa sui piedi, forse perché il paradigma della pubblicità sta iniziando a scricchiolare. Nessuno, me soprattutto, ha la visione del futuro chiara o sa come andranno le cose fra un paio di anni, vista la velocità con cui nascono e muoiono le cose virtuali, ricordate il tamagotchi ?, cosa succede se un giorno i social, compreso questo, iniziano a chiedere una cifra anche minima mensile semplicemente per accedere al proprio account? Sappiamo che i profili, i blog, vblog ecc ecc sono nostri, ma è un comodato d'uso perché la piattaforma non è nostra è loro, i server li pagano loro e si va sempre più a restringere l'imbuto delle cose che possiamo postare proprio perché non è casa nostra, su FB per esempio non puoi più scrivere determinate parole che viene bloccato il post o ti viene data una punizione a modo loro, anche qua mi è capitato l'altro giorno di voler postare un video e mi è stato negato, c'ho pensato su e secondo me è per una questione di spazio sul server una foto o un testo non occupano lo stesso spazio di un video, lo spazio nei server e il mantenimento costa, ma la trovo una porcata dire a me come a chi vuole postare un qualsiasi video di se o delle sue passioni che è pornografia a priori, infatti questa è l'unica cosa che rimprovero a Tumblr. Per concludere sono convinto che un mondo diverso sia possibile, un mondo dove le persone si incontrano fisicamente per parlare, per ridere, per confrontarsi, il problema lo vedo nel fatto che si scambia la realtà col virtuale, forse per via della protezione che la rete ti garantisce nel parlare con chiunque ma a distanza. L'arte vincerà come sempre.
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Antonio Berti
Monumento ad Antonio Locatelli (1895-1936)
Bergamo, 1956
Quando fu realizzato, il monumento a Locatelli fu completato con la piantumazione di tre cipressi, a memoria delle tre medaglie d'oro conferite all'Eroe. Ammalatisi, i tre cipressi furono tagliati e per molti anni non più sostituiti, come si vede nella foto. Recentemente, però, si è provveduto al ripristino con tre giovani piante che, da pochi anni tornano ad ornare il monumento.
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Berti
https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Locatelli
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L’INGV sulla resilienza agli eventi climatici estremi nel Mediterraneo
Si svolgerà negli spazi del Tecnopolo di Bologna la Conferenza ministeriale del G7 Scienza e Tecnologia dal titolo “Mediterranean and Atlantic Ocean Health and Coastal Resilience”. L’evento, organizzato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) di concerto con la Commissione Europea nell’ambito della Presidenza italiana del G7, accenderà i riflettori sul tema della salute e della resilienza agli eventi climatici estremi negli ambienti costieri della macro-regione mediterranea e dell’Atlantico. Resilienza agli eventi climatici estremi: la presenza dell'INGV Una delegazione di esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) assisterà ai lavori del G7 della Scienza: la Conferenza avrà l’obiettivo di evidenziare i progressi compiuti nel corso degli anni su tematiche quali il monitoraggio, il ripristino e la rigenerazione degli oceani, dei mari e delle aree costiere. Sarà, questa, l’occasione per illustrare alla platea di delegazioni ministeriali dei Paesi del G7 e del Mediterraneo gli sforzi compiuti dalla comunità scientifica internazionale nello sviluppo di misure e soluzioni innovative per la rigenerazione della biodiversità marina e degli ecosistemi, nonché per il miglioramento della resilienza delle comunità costiere all’innalzamento del livello del mare e agli eventi meteorologici avversi come tempeste e uragani. “Per l’INGV, la partecipazione al G7 Scienza e Tecnologia è motivo di grande orgoglio e conferma il riconoscimento dell’impegno dell’Istituto nel contribuire alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni di carattere multidisciplinare volte ad aumentare la sicurezza delle comunità che popolano le sponde del Mare Nostrum e a mitigare i rischi associati ai cambiamenti climatici, cui le popolazioni costiere risultano particolarmente esposte”, dichiara Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV. Future of the Seas and the Oceans Initiative A seguire l’incontro è in programma una riunione ristretta del gruppo di lavoro del G7 ‘Future of the Seas and the Oceans Initiative’ (FSOI) sul tema “Marine Research Infrastructures integration and harmonization” proposto dalla Presidenza italiana. La partecipazione, in questo caso, sarà limitata ad esperti scientifici nominati dai Ministeri della Ricerca dei Paesi del G7 e dalla Commissione Europea. Laura Beranzoli, Dirigente Tecnologo dell’INGV, parteciperà come esperto della Commissione Europea per il coordinamento dell’attività di condivisione delle infrastrutture di ricerca marine nell’ambito del progetto europeo ‘Sustainable Blue Economy Partnership’ (SBEP) coordinato dal MUR. “Con il focus del G7-FSOI sull’integrazione e sull’armonizzazione delle infrastrutture di ricerca marine, e grazie al ruolo che il progetto SBEP sta giocando nella condivisione delle infrastrutture stesse, si sta seguendo, sotto la Presidenza italiana, un percorso di cooperazione chiaro e strutturato perché costruito sulle priorità comuni degli Stati Membri”, dichiara Laura Beranzoli. “Insieme ad altri due esperti colleghi, il francese Laurent Mortier e l'irlandese Aodhan Fitzgerald, metteremo a disposizione del G7 Scienza e Tecnologia le nostre competenze per contribuire ad una strategia solida e condivisa sulle infrastrutture di ricerca marine”, conclude Beranzoli. Foto di Mariya da Pixabay Read the full article
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Come Liberare Spazio su Windows 10: Guida Completa
Man mano che il tuo sistema Windows 10 accumula file e applicazioni, può iniziare a rallentare e diventare meno efficiente. Liberare spazio non solo migliora le prestazioni del sistema, ma ne prolunga anche la durata. In questa guida, esploreremo vari metodi per liberare spazio su Windows 10, andando oltre le basi per garantire un sistema ben ottimizzato.
Indice
Introduzione
Comprendere l'Uso dello Spazio su Disco
Utilizzare gli Strumenti Integrati di Windows
Pulizia Disco
Sensore di Memoria
Disinstallare Applicazioni Non Necessarie
Gestire File Temporanei e Cache
Pulire File di Sistema
Pulizia di Windows Update
Ripristino del Sistema e Copie Shadow
Usare Pulitori di Disco di Terze Parti
Gestire File e Cartelle di Grandi Dimensioni
Spostare i Dati su Memorie Esterne
Usare Soluzioni di Archiviazione Cloud
Conclusione
1. Introduzione
Con l'aumentare delle dimensioni dei software e dei file moderni, gestire efficacemente lo spazio su disco diventa cruciale. Questa guida offre passaggi e consigli pratici per recuperare spazio su disco nel tuo computer Windows 10, garantendo che funzioni in modo fluido ed efficiente.
2. Comprendere l'Uso dello Spazio su Disco
Prima di liberare spazio, è essenziale comprendere come viene utilizzato il tuo disco. Vai a Impostazioni > Sistema > Archiviazione per visualizzare una ripartizione dettagliata. Questo aiuterà a identificare le aree che necessitano di attenzione.
3. Utilizzare gli Strumenti Integrati di Windows
Pulizia Disco
Windows 10 include uno strumento integrato chiamato Pulizia Disco progettato per eliminare file non necessari. Per accedervi:
Digita "Pulizia Disco" nella barra di ricerca e seleziona l'app.
Scegli l'unità che desideri pulire.
Seleziona i tipi di file da eliminare (ad es., file temporanei, cache di sistema).
Sensore di Memoria
Il Sensore di Memoria automatizza la pulizia del disco. Per abilitarlo:
Vai a Impostazioni > Sistema > Archiviazione.
Attiva Sensore di Memoria e configura le impostazioni per eliminare regolarmente i file temporanei.
4. Disinstallare Applicazioni Non Necessarie
Le applicazioni non utilizzate occupano spazio significativo. Per disinstallarle:
Vai a Impostazioni > App > App e funzionalità.
Rivedi l'elenco e disinstalla i programmi non essenziali.
5. Gestire File Temporanei e Cache
I file temporanei possono accumularsi rapidamente e consumare spazio su disco. Usa Pulizia Disco o strumenti di terze parti per cancellare regolarmente questi file. Anche i browser memorizzano dati nella cache, che possono essere cancellati dalle impostazioni del browser.
6. Pulire File di Sistema
Pulizia di Windows Update
I vecchi file di aggiornamento possono occupare spazio considerevole. Pulizia Disco include un'opzione per rimuoverli:
Apri Pulizia Disco e seleziona Pulizia file di sistema.
Scegli Pulizia di Windows Update.
Ripristino del Sistema e Copie Shadow
I punti di ripristino del sistema e le copie shadow possono consumare spazio su disco significativo. Gestiscili così:
Digita "Protezione del Sistema" nella barra di ricerca.
Seleziona l'unità e fai clic su Configura.
Regola il cursore Uso massimo per limitare l'uso dello spazio.
7. Usare Pulitori di Disco di Terze Parti
Strumenti di terze parti come CCleaner offrono opzioni di pulizia più complete. Possono rimuovere file inutili, pulire i registri e gestire i programmi di avvio per liberare spazio.
8. Gestire File e Cartelle di Grandi Dimensioni
Identificare e gestire file di grandi dimensioni è cruciale. Usa strumenti come WinDirStat per trovare file e cartelle di grandi dimensioni. Considera di spostare i file non essenziali su memorie esterne.
9. Spostare i Dati su Memorie Esterne
Libera spazio spostando dati come video, foto e documenti su hard disk esterni o chiavette USB. Assicurati di eseguire regolarmente il backup dei dati importanti per evitare perdite.
10. Usare Soluzioni di Archiviazione Cloud
I servizi di archiviazione cloud come OneDrive, Google Drive e Dropbox offrono spazio considerevole. Sposta i file a cui accedi raramente nel cloud per risparmiare spazio locale su disco.
11. Conclusione
Una manutenzione regolare e pratiche di archiviazione consapevoli possono mantenere il tuo sistema Windows 10 funzionante in modo efficiente. Usa i consigli e gli strumenti descritti in questa guida per gestire e ottimizzare efficacemente lo spazio su disco.
Fonti Autorevoli Esterne
Microsoft Support: Liberare spazio su disco in Windows
Sito Ufficiale di CCleaner
How-To Geek: La Guida Definitiva per Liberare Spazio sul PC Windows
Seguendo questi passaggi dettagliati, potrai gestire e ottimizzare efficacemente lo spazio su disco nel tuo sistema Windows 10, garantendo che rimanga veloce e affidabile.
#LiberareSpazioWindows10#OttimizzazioneDiscoWindows10#PuliziaDiscoWindows10#SensoreDiMemoriaWindows#DisinstallareAppWindows#GestioneFileTemporanei#PuliziaSistemaWindows#WindowsUpdateCleanup#GestioneCopieShadow#CCleanerWindows10#WinDirStat#SpostareDatiEsterni#ArchiviazioneCloud#OneDrive#GoogleDrive#Dropbox#BackupDatiWindows#ManutenzioneWindows#PrestazioniWindows10#StrumentiOttimizzazioneWindows
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Emilia Romagna, alluvione, un anno dopo: il primo pensiero alle 17 vittime. Il bilancio su quanto fatto dalla Regione
Emilia Romagna, alluvione, un anno dopo: il primo pensiero alle 17 vittime. Il bilancio su quanto fatto dalla Regione Alluvione, un anno dopo. In questi dodici mesi, l'Emilia-Romagna ha dovuto fare i conti con le perdite irreparabili – le vittime, diciassette persone – e 8,5 miliardi di danni certificati all'Unione europea, a causa delle precipitazioni senza precedenti e le conseguenti frane e allagamenti del maggio 2023. Danni ai privati, a infrastrutture, alle imprese, al settore agricolo. Decine di migliaia gli sfollati. Si trattò "di un evento senza precedenti nella storia osservata", da quando nel 1921 si sono iniziati a raccogliere i dati idrologici, si legge nelle conclusioni della Commissione tecnica coordinata dal professor Armando Brath e composta da esperti esterni, nominata dalla Regione per analizzare quanto successo. "Uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio". Si è cominciato a lavorare, da subito: sul fronte dei beni pubblici migliaia gli interventi (completati, in corso o programmati) per mettere in sicurezza fiumi, strade e centri abitati. Con l'impegno a ricostruire non più come prima, ma secondo criteri che tengano conto del mutato contesto climatico e ambientale, in un confronto serrato con gli esperti (Università), rappresentanti delle istituzioni e del mondo produttivo. Si sta lavorando al Piano speciale definitivo, che verrà approvato dalla struttura commissariale entro giugno. Comprenderà l'aggiornamento delle prime linee di intervento e l'integrazione delle progettualità individuate sul reticolo idrografico principale, secondario e di bonifica e sui versanti pedecollinari, collinari e montuosi. Il tutto sarà condiviso con i territori maggiormente colpiti. Il primo incontro è stato fatto oggi, venerdì 10 maggio, con sindaci e tecnici della Città metropolitana di Bologna; gli altri due sono previsti martedì 14 (comuni del ravennate) e mercoledì 15 (comuni della provincia di Forlì-Cesena). Parallelamente procede il coinvolgimento dei Comitati dei cittadini che, proprio in relazione ai Piani speciali, vedrà un allargamento anche al mondo associativo e ad altri portatori di interesse in un vero e proprio percorso partecipato. Le iniziative della Regione per l'anniversario: il libro, la mostra, l'evento a Faenza S'intitola "Quel che conta - Dieci ritratti a un anno dall'alluvione in Emilia-Romagna" il volume con le fotografie di Marco Onofri, la prefazione di Daria Bignardi e i racconti (dieci, in tutto) a cura dell'Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale. Una raccolta di volti e storie dodici mesi dopo i tragici eventi dello scorso maggio: verrà presentato in Regione, a Bologna, lunedì 13 maggio, contestualmente all'inaugurazione della mostra con le foto di Onofri. E poi un grande evento per dire "grazie" a tutti coloro che sono intervenuti immediatamente nella fase di emergenza e anche dopo, che hanno lavorato con generosità e impegno unici, arrivando da ogni parte del Paese, consentendo anche di salvare vite umane: Protezione civile, istituzioni (a partire dai sindaci e dai prefetti), Forze dello Stato, mondo del volontariato. L'appuntamento con "Alluvione, un anno dopo. Una giornata per dire grazie" è sabato 15 giugno a Faenza (Ra), al PalaCattani, nel cuore del territorio più ferito. Sarà un'occasione, dunque, per manifestare tutta la gratitudine a chi ha svolto un ruolo fondamentale nella gestione dell'emergenza e a chi ancora oggi sta lavorando per il ripristino dei danni, la messa in sicurezza del territorio e il pieno ritorno alla normalità. Le risorse I primi aiuti: Cas (Contributo per l'autonoma sistemazione) e Cis (Contributo di immediato sostegno) Un Contributo per l'autonoma sistemazione (Cas), per supportare chi aveva perso la casa, a causa dell'alluvione o delle frane. È la prima misura resa possibile con i fondi delle ordinanze di Protezione civile firmate dal Commissario straordinario di Governo che, subito dopo gli eventi di maggio 2023, per la gestione dell'emergenza era stato indicato nel presidente della Regione. Dall'agosto successivo il Cas è poi diventato competenza del Commissario straordinario per la ricostruzione, nominato sempre dal Governo, il generale Figliuolo; fino a quel momento erano stati erogati 7,6 milioni di euro (7.637.342 euro) ad oltre 9mila nuclei familiari (9.371). Per il Cis (Contributo di immediato sostegno) è invece tutt'ora in corso l'erogazione dei contributi: 23.665 acconti finora erogati (3mila euro ciascuno), per una cifra complessiva di 70 milioni e 995mila euro. Il totale dei saldi invece è pari a 17.514, per un importo complessivo di 31 milioni e 930mila euro. Sono questi i numeri del Contributo di immediato sostegno (Cis), previsto dall'ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio (n. 999 del 31 maggio), condivisa col presidente della Regione. Una misura destinata alle famiglie la cui abitazione principale risultava allagata o direttamente interessata da frane e smottamenti, tale da essere inutilizzabile. Finanziato attraverso le risorse del Fondo per le emergenze nazionali del Dipartimento, il Cis ha previsto un primo pagamento di 3mila euro (acconto), che il cittadino si è impegnato a rendicontare definitivamente per la richiesta del saldo. L'ammontare complessivo di questo primo indennizzo, infatti, può arrivare fino a 5mila euro, più ulteriori 750 euro a titolo di concorso alle spese connesse alla predisposizione della perizia asseverata. Il rimborso copre le spese per la pulizia e la rimozione di acqua, fango e detriti, gli interventi su elementi strutturali e impiantistici, l'arredamento, gli elettrodomestici, ma anche – per la prima volta in una situazione di calamità – l'acquisto dell'abbigliamento, di stoviglie e utensili, ed eventuale materiale didattico per i figli. Un'operazione virtuosa, perché per la prima volta è stato utilizzato dal Dipartimento nazionale su richiesta della Regione, il cui presidente era allora Commissario all'emergenza, il meccanismo di anticipo immediato dei soldi e poi il saldo con la rendicontazione. Vista l'urgenza, si è lavorato per sburocratizzare il più possibile le pratiche: era sufficiente presentare domanda di acconto, il Comune doveva certificare che il richiedente viveva in zona alluvionata per permettere il versamento dei soldi. "Un aiuto per l'Emilia-Romagna": la raccolta fondi della Regione Oltre 52 milioni di euro donati. A tanto ammonta "Un aiuto per l'Emilia-Romagna", la raccolta fondi avviata immediatamente dalla Regione, cui hanno risposto con generosità tantissime persone, insieme ad associazioni, imprese, artigiani, aziende, sindacati, categorie economiche e professionali, ordini e confessioni religiose, grandi gruppi industriali, società e rappresentanti di tutti i settori, dalla cultura allo sport. Al seguente link viene rendicontato l'utilizzo di ciascun euro raccolto, via via che vengono definite iniziative e progetti finanziati. Degli oltre 52 milioni, 27 milioni sono il pacchetto complessivo di contributi per chi ha avuto il veicolo – auto, motociclo, ciclomotore – distrutto, o anche solo danneggiato, dall'alluvione. Al momento sono state presentate circa 5.600 richieste di contributo per quasi 19 milioni di euro; già liquidati più di 5,5 milioni di euro. Sul totale della somma donata, 5 milioni sono stati assegnati ai Comuni per famiglie e persone in difficoltà; 5,1 milioni alle imprese; quasi 10 milioni ai cittadini e alle famiglie anche a rimborso delle spese per la realizzazione di sistemi di protezione come paratie e barriere e 5,4 milioni di euro al ripristino di infrastrutture per i giovani, lo sport e spazi della cultura. L'agricoltura Quasi 1 miliardo di euro di danni: è il "conto" dell'alluvione di maggio 2023 per il sistema agricolo regionale. I fondi sui quali si è potuto contare fino ad ora per il comparto agricolo sono un terzo dei danni diretti e indiretti accertati, e si attestano sui 325 milioni di euro. 106 milioni sono stati stanziati nel Fondo di solidarietà delle Regioni italiane. Con la legge 100/2023 sono stati messi a disposizione 50 milioni di euro per i danni alle produzioni vegetali attraverso la piattaforma nazionale AgriCat, e 50 milioni di euro per i danni zootecnici e da frane. Inoltre, il Fondo di crisi europeo, cofinanziato dal Governo, ha messo in disponibilità altri 100 milioni di euro: con queste risorse, l'organismo pagatore nazionale Agea ha già effettuato pagamenti per un totale di 99 milioni alle imprese agricole. La Regione, dal canto proprio, ha garantito 21 milioni di euro dal Programma di Sviluppo Rurale per il ripristino produttivo dei suoli. Il turismo All'indomani dell'alluvione che ha colpito buona parte del territorio e soprattutto la Romagna, la Regione, stanziando risorse per oltre 950mila euro, si è subito attrezzata per invitare e accogliere i turisti per la stagione estiva, in assoluta in sicurezza. Si è partiti da una serie di campagne, rivolte soprattutto al mercato tedesco, insieme ad Apt Servizi, tra cui "Nichts liegt näher!" (Niente di più vicino!), programmato in co-branding con Wetter.com (il più famoso sito di previsioni meteo tedesco) sui canali tv nazionali PRO 7 e SAT 1. Tra le alte campagne finanziate, quella sulle Terme, sui Parchi divertimento e sulla Notte Rosa. I cantieri: fiumi e strade Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d'acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall'alluvione dello scorso maggio: nel complesso, sono 402 i cantieri in capo all'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti. Gli interventi di somma urgenza in capo all'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sono in tutto 66 per oltre 97 milioni di euro (ordinanze 6 e 19 del Commissario straordinario). Tre interventi (per circa 3 milioni) sono in fase di realizzazione, tutti gli altri già conclusi. Gli interventi urgenti sui fiumi, tutti in realizzazione, sempre in capo all'Agenzia, sono 152 per oltre 137 milioni (ordinanze 8 e 15 del Commissario straordinario). A questi si aggiungeranno ulteriori 56 interventi per un importo di circa 140 milioni. Sul sito web dedicato, tutte le informazioni, gli atti e le ordinanze, la mappa dei cantieri e la serie dei video realizzati che raccontano (attraverso i tecnici) i lavori fatti lungo le aste dei fiumi. Online anche ulteriori quattro video, relativi a Idice, Sillaro, Ronco e Savio/Borello. Oltre all'Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, ci sono altri 298 interventi (di cui 148 già conclusi) di difesa idraulica per 267,5 milioni di euro sempre finanziati dalle ordinanze del Commissario ai Consorzi di Bonifica. Altri 78 interventi sono in capo ad AiPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) per 39,2 milioni. Per quanto riguarda i collegamenti viari, gli interventi sono in tutto 3.369, per 793,5 milioni di euro, in capo a diversi soggetti (primi fra tutti Comuni, Città metropolitana e Province). Maggio 2023: le forze in campo Sul territorio interessato hanno operato quotidianamente oltre 10mila unità del Servizio nazionale di Protezione civile, tra cui 1.141 Vigili del Fuoco, 455 militari di Esercito e Marina, 926 carabinieri, 70 Guardie costiere, 592 poliziotti dello Stato, 159 Guardia di Finanza, 442 unità di Croce Rossa, 851 volontari nazionali (per assistenza alla popolazione, scouting e soccorso), 764 volontari regionali e altri ancora. I Vigili del Fuoco hanno attuato quasi 12mila interventi con 350 mezzi (di cui 6 elicotteri); 26 elicotteri sono stati forniti dalle Forze Armate, insieme a 109 mezzi, 45 gommoni, 22 escavatori e 7 motopompe. La Capitaneria di Porto ha contribuito con 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e 12 subacquei, il 118 con 4 elicotteri e i carabinieri con 2. È stato anche rafforzato il presidio del territorio con squadre antisciacallaggio composte da carabinieri e guardia di finanza. A queste unità si sono affiancati tecnici e funzionari di Comuni, Provincie e Prefetture, di enti territoriali e della struttura regionale di protezione civile. Si è così arrivati a coordinare oltre 1.300 mezzi e 29 elicotteri messi in campo nella stessa giornata. Per l'emergenza sono intervenuti oltre 14.300 volontari di Protezione civile, di questi circa la metà (7.650) dei Coordinamenti emiliano-romagnoli. 5.130 volontari sono stati garantiti dalle 13 Colonne mobili regionali intervenute: Toscana, Lombardia, Marche, Veneto, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio, Valle d'Aosta, Abruzzo, Trento e Bolzano. Gli altri 1.520 hanno fanno riferimento alle organizzazioni nazionali. Con l'attivazione del Meccanismo europeo di Protezione civile, in breve tempo sono state registrate offerte da 9 Paesi membri, sulla base della prossimità geografica; accettate le offerte di Slovacchia, Slovenia, Francia e Belgio. I moduli slovacco e sloveno hanno raggiunto l'area colpita il 22 maggio e hanno iniziato le operazioni al canale Magni di Ravenna. I francesi sono arrivati nella notte tra il 22 e il 23 maggio e hanno operato nello stesso luogo. Il modulo belga, attivato successivamente, è andato a Conselice, affiancato dagli altri che intanto avevano concluso le operazioni a Ravenna. In particolare, sono state fornite: 38 unità slovene, 25 unità slovacche, 41 francesi e 14 belghe. In totale 118 uomini e 55 mezzi. L'assistenza alla popolazione Il 20 maggio si è toccato il picco massimo di 36.600 sfollati; sono stati attivati 54 centri di prima accoglienza ospitati all'interno di palestre, scuole, centri civici e conventi. A questi si sono unite 52 strutture ricettive tra hotel, agriturismi e B&B. Operative anche 10 cucine mobili di emergenza. Dal 19 maggio è diventato operativo il numero verde per l'emergenza, attivo 7 giorni su 7 dalle 8 alle 20, che ha registrato oltre 7mila chiamate. Inoltre, sin da subito sono state attivate le primissime misure di sostegno: Contributo di immediato sostegno (Cis) e Contributo di autonoma sistemazione (Cas).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Le sorprendenti funzioni di WhatsApp per arricchire la tua esperienza
WhatsApp è una delle app di messaggistica più popolari al mondo, con oltre due miliardi di utenti attivi al mese. Ma sai quali sono le funzioni di WhatsApp che puoi usare per rendere le tue conversazioni più divertenti, sicure e personalizzate? In questo articolo, ti mostrerò alcune delle funzioni più interessanti e utili di WhatsApp che forse non conosci ancora.
Incredibili funzioni di WhatsApp che ti permetteranno di ampliare la tua esperienza di messaggistica, con opzioni avanzate per condividere foto, video, documenti e tanto altro
Se stai leggendo anche questo secondo paragrafo allora vuol dire che sei interessato a questo argomento e vuoi sapere quali sono queste sorprendenti funzioni di WhatsApp per arricchire la tua esperienza. Bene sono contento allora mettiti comodo e prosegui con la lettura di questa guida.
Funzioni di WhatsApp per la privacy e la sicurezza
La privacy e la sicurezza sono aspetti fondamentali quando si tratta di comunicare online. WhatsApp offre diverse funzioni per proteggere i tuoi dati e le tue conversazioni da occhi indiscreti. Ecco alcune di esse: Blocco con impronta digitale o facciale: puoi impostare WhatsApp per richiedere il tuo riconoscimento biometrico ogni volta che apri l’app. In questo modo, solo tu potrai accedere alle tue chat e ai tuoi media. Per attivare questa funzione, vai su Impostazioni > Account > Privacy > Blocco schermo e scegli il metodo di sblocco che preferisci. Archiviazione delle chat: se vuoi nascondere temporaneamente alcune chat dalla schermata principale, puoi archiviarle. Le chat archiviate non riceveranno notifiche e saranno visibili solo nella sezione Archivio. Per archiviare una chat, tieni premuto il dito sulla chat e tocca l’icona dell’archivio. Per ripristinare una chat, vai su Archivio, tieni premuto il dito sulla chat e tocca l’icona del ripristino. Eliminazione dei messaggi: se hai inviato un messaggio per errore o te ne sei pentito, puoi eliminarlo sia per te che per il destinatario entro un’ora dall’invio. Per eliminare un messaggio, tieni premuto il dito sul messaggio e tocca l’icona del cestino. Poi scegli Elimina per tutti. Il destinatario vedrà la scritta “Questo messaggio è stato eliminato” al posto del tuo messaggio. Messaggi temporanei: se vuoi che i tuoi messaggi scompaiano automaticamente dopo un certo periodo di tempo, puoi attivare la funzione dei messaggi temporanei. Questa funzione fa sì che i nuovi messaggi inviati in una chat individuale o di gruppo vengano eliminati dopo sette giorni. Per attivare questa funzione, apri la chat, tocca il nome del contatto o del gruppo, e poi tocca Messaggi temporanei. Poi scegli Attiva.
Funzioni di WhatsApp per la personalizzazione e il divertimento
WhatsApp non è solo uno strumento per comunicare, ma anche per esprimere la tua personalità e il tuo umore. WhatsApp offre diverse funzioni per personalizzare e arricchire le tue chat con effetti, emoji, sticker, GIF e altro. Ecco alcune di esse: Sfondi personalizzati: puoi cambiare lo sfondo delle tue chat con immagini, colori o motivi a tua scelta. Puoi anche impostare uno sfondo diverso per ogni chat. Per cambiare lo sfondo, apri la chat, tocca il nome del contatto o del gruppo, e poi tocca Sfondo e suoni. Poi scegli tra le opzioni disponibili o tocca Sfondo personalizzato per usare una foto dalla tua galleria. Emoji personalizzate: puoi creare le tue emoji personalizzate usando la tua faccia o quella dei tuoi amici. Per creare le tue emoji, devi scaricare un’app di terze parti, come Bitmoji (Android oppure iOS) o l'app Zmoji per Android che devi scaricare in formato APK e installarla sul tuo smartphone per poi collegarla a WhatsApp. Poi potrai usare le tue emoji nelle tue chat. Sticker personalizzati: puoi creare i tuoi sticker personalizzati usando le tue foto o disegni. Per creare i tuoi sticker, devi scaricare un’app di terze parti, come Sticker Maker che trovi disponibile per Android o dispositivi con sistema iOS e seguire le istruzioni. Poi potrai aggiungere i tuoi sticker a WhatsApp e usarli nelle tue chat. GIF personalizzate: puoi creare le tue GIF personalizzate usando i tuoi video o quelli di YouTube. Per creare le tue GIF, devi scaricare un’app di terze parti, come GIPHY che trovi disponibile sul Play store per Android e su App Store per iOS oppure GIF Maker disponibile per Android oppure per cellulari iOS, e seguire le istruzioni. Poi potrai inviare le tue GIF a WhatsApp e usarle nelle tue chat.
Funzioni di WhatsApp per la produttività e la praticità
WhatsApp non è solo un’app per divertirsi, ma anche per lavorare e organizzarsi. WhatsApp offre diverse funzioni per rendere le tue chat più efficienti e funzionali. Ecco alcune di esse: Chatbot: puoi usare dei chatbot, ovvero dei programmi che rispondono automaticamente ai tuoi messaggi, per ottenere informazioni, servizi o assistenza. Per usare un chatbot, devi aggiungerlo ai tuoi contatti e iniziare una chat con esso. Alcuni esempi di chatbot sono il Netflix Bot, che ti suggerisce cosa guardare su Netflix, e il Bing Bot, che ti aiuta a cercare informazioni su internet. Lista della spesa: puoi usare WhatsApp per creare e condividere una lista della spesa con i tuoi amici o familiari. Per creare una lista della spesa, devi usare la funzione delle note vocali. Tieni premuto il pulsante del microfono e pronuncia gli articoli che vuoi aggiungere alla lista. Poi rilascia il pulsante e invia la nota vocale. Per condividere la lista, devi inoltrare la nota vocale alla chat desiderata. Traduttore: puoi usare WhatsApp per tradurre i tuoi messaggi o quelli degli altri in altre lingue. Per tradurre un messaggio, devi copiarlo e incollarlo in un’app di traduzione, come Google Traduttore oppure su Microsoft Traduttore, e scegliere la lingua di destinazione. Poi puoi copiare e incollare il messaggio tradotto in WhatsApp e inviarlo.
Conclusione
WhatsApp è un’app ricca di funzioni che ti permettono di comunicare in modo sicuro, personalizzato e pratico. In questo articolo, ti ho mostrato alcune delle funzioni più sorprendenti e utili di WhatsApp che puoi usare per arricchire la tua esperienza. Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti invito a provare queste funzioni se non lo hai già fatto. Se hai domande o suggerimenti, lascia un commento qui sotto. Grazie per aver letto e alla prossima!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Le sorprendenti funzioni di WhatsApp per arricchire la tua esperienza. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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Il presidente Sciotto preoccupato per i tempi di ripristino del manto erboso del Franco Scoglio
"Le notizie che apprendiamo dalla stampa sulle condizioni del terreno di gioco del Franco Scoglio, a seguito dei concerti ci allarmano. Peraltro le foto che circolano in rete sul manto erboso ci preoccupano fortemente. Apprendiamo sempre dai giornali che il ripristino del tappeto verde potrebbe prolungarsi oltre il dovuto impedendo alla prima squadra di calcio di disputare in casa le prime partite della stagione. Se le notizie riportate venissero confermate, ció avrebbe innegabili ripercussioni sulla programmazione societaria. Gli ispettori della Lega nei giorni scorsi sono stati a Messina per un sopralluogo e siamo allarmati perché hanno trovato una situazione complicata. Peraltro ad oggi non ci è dato sapere se e quando inizieranno i lavori e soprattutto quando finiranno. Invitiamo il sindaco Federico Basile ad attenzionare la questione perché questo stato di incertezza non ci mette nelle condizioni ideali di poter operare nell’interesse della nostra tifoseria. Più che all’Acr Messina, Palazzo Zanca deve risposte ad una piazza pronta a ripartire per una nuova stagione sportiva che ci auguriamo tutti - noi stiamo facendo la nostra parte - possa regalare le soddisfazioni che merita la città. Rimaniamo comunque fiduciosi nell’operato del sindaco, che ha dimostrato grande attenzione nei confronti del calcio essendo il primo cittadino è anche il primo tifoso del Messina". Lo dichiara il presidente dell’Acr Messina, Pietro Sciotto. Read the full article
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LA LINCE IBERICA NON È PIÙ A RISCHIO DI ESTINZIONE
Cacciata in passato per il suo prezioso mantello e decimata dalla perdita del suo habitat naturale, la lince iberica si era ridotta ad una popolazione complessiva di 62 individui nel 2001. Oggi, la popolazione totale è stimata in oltre 2.000 individui e lo stato di conservazione della Lynx pardinus è passato da ‘in pericolo’ a ‘vulnerabile’, superando il rischio di estinzione.
Gli sforzi di conservazione di questa specie si sono concentrati sull’aumento dell’abbondanza delle sue prede, il coniglio europeo (anch’esso precedentemente in via d’estinzione), sulla protezione e il ripristino della macchia mediterranea e degli habitat forestali e sulla riduzione delle morti causate dalle attività umane. Aumentare la diversità genetica della specie attraverso traslocazioni e un programma di riproduzione fuori dal proprio ambiente naturale, anche in cattività, hanno permesso l’aumento del numero di esemplari in natura. Dal 2010, più di 400 linci iberiche sono state reintrodotte in alcune parti del Portogallo e della Spagna. La lince iberica occupa ora circa 3.320 km2, in aumento rispetto ai 449 km2 del 2005.
“Questo successo, il più grande recupero di una specie felina ottenuto attraverso la conservazione, è il risultato di una collaborazione impegnata tra enti pubblici, istituzioni scientifiche, ONG, aziende private e membri della comunità, tra cui proprietari terrieri locali, agricoltori, guardie forestali e cacciatori, con il supporto finanziario e logistico del progetto LIFE dell’Unione Europea”, ha dichiarato Francisco Javier Salcedo Ortiz, coordinatore del progetto LIFE Lynx-Connect, che ha guidato le misure di conservazione della lince iberica.
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Fonte: International Union for the Conservation of Nature; foto di Phil Glister
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Una ragazza cammina nel campo di migranti di El Chaparral, Baja California in Messico. I migranti vivono con paura e tristezza il ripristino da parte degli Stati Uniti del programma "Stay in Mexico", che li costringe ad attendere nelle città lungo il pericoloso confine settentrionale del Messico mentre il Congresso degli Stati Uniti risolve le loro domande di asilo. foto GUILLERMO ARIAS
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Se in giro ci fossero dei bravi giornalisti, meglio se di sinistra o vicini alle iniziative sociali e culturali non allineate, cercherebbero di scoprire chi e perché ha deciso, a nove anni dall'occupazione, di sgomberare all'alba, centinaia di poliziotti schierati, il Nuovo Cinema Palazzo, nel quartiere romano di San Lorenzo. Chi ci lavorava dice che le avvisaglie (tipo murare il contatore della luce) c'erano già, ma resta inspiegabile perché, in piena pandemia, qualcuno, dotato del potere sufficiente, ha deciso di mettere fine in modo brutale a una esperienza culturale e di auto-aiuto sociale (cinquanta famiglie mangiavano grazie alla raccolta di cibo promossa dal Palazzo, per esempio), che ha seminato negli anni tracce di sé importanti, utili a tutti, tanto che l'Anpi ci teneva le sue cerimonie e le maestre in agitazione ci facevano le loro assemblee e i genitori di San Lorenzo ci portavano i bambini a guardare i film adatti alla loro età, e moltissimi eccetera. Infatti nel 2016 la candidata sindaca Virginia Raggi ci andò, in una pubblica assemblea, per dire che, se eletta, si sarebbe presa cura di luoghi come quello.E allora, perché? Chi ha ideato e ordinato uno sgombero contemporaneo a quello di una sede nazista in via Taranto, non molto lontano da San Lorenzo, per mettere in scena il teatrino del ripristino della legalità (tentativo ridicolo e fallito, se perfino il Corriere della Sera, cronaca di Roma, ha raccontato come gli abitanti dei palazzi intorno alla sede nazista applaudivano i poliziotti e allo stesso tempo quelli di San Lorenzo scendevano in strada per protestare contro i poliziotti)? E' il teatrino in cui si agitano i cinquestelle, e siccome la sindaca di Roma non è gran che intelligente (eufemismo), ha subito rivendicato il ritorno dell'ordine, salvo fare una goffa marcia indietro e proporre "tavoli" per recuperare il Palazzo, specie dopo che sono state diffuse le foto di lei, microfono in mano, proprio al Palazzo (e molti ci erano cascati, votando per lei).Ma fin qui siamo alla superficie, e invece sarebbe importante capire come hanno girato gli ingranggi che hanno condotto alla sgombero: perché la vicenda del Palazzo è interessante in generale, ovunque esistano (ed esistono ovunque) sedi, centri sociali, luoghi promotori di socialità e cultura, che restano per forza di cose al margine di una "legalità" che promuove solitudine e povertà.Pare che il proprietario dell'immobile non sappia che farci, ed è in causa con quelli che l'avevano affittato per farci un casinò o roba del genere (e che presumibilmente hanno legami con gruppi e bande ben più ai margini della legalità di un centro sociale). D'altra parte, la sindaca non aveva alcuna necessità di suscitare un vespaio a pochi mesi dalle elezioni in cui cerca di ricandidarsi. Il questore (fornitore di poliziotti) e il prefetto non hanno il potere né l'urgenza di agire proprio nel periodo in cui i poliziotti, più che altro, controllano se e come la gente indossa le mascherine, quindi l'ordine deve essere venuto dal ministero degli interni, ma anche qui è sorprendente che la ministra Lamorgese, che ha ben altre rogne da grattare, sabbia deciso una cosa del genere a suo arbitrio (ma non c'è uno del Pd che fa il sottosegretario agli interni e che potrebbe fare domande?). E allora chi? E perché adesso? "Ci sono pressioni fortissime", ipotizzano quelli del Palazzo: ma pressioni di chi?Se esistessero dei giornalisti di sinistra, o almeno curiosi, cercherebbero di dare a tutti noi delle risposte: sarebbe una radiografia molto inetressante del funzionamento di poteri importanti.Post scriptum. Esiste su www.dinamopress.it, e anche sul manifesto e su Micromega, un appello che potete firmare per sostenere il Cinema Palazzo di San Lorenzo. Magari gli appelli servono a poco, ma ci si sente meno soli.
https://www.facebook.com/photo?fbid=3724827590908470&set=a.2074677732590139
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Vogue Italia Gennaio 2020
No photoshoot production was required for the making of this issue. Per la prima volta nella sua storia Vogue Italia rinuncia all’utilizzo delle foto per dare spazio a disegni e illustrazioni, mettendo così la creatività al servizio della sostenibilità
Il numero di gennaio di Vogue Italia è speciale: le copertine e i servizi di moda sono illustrati (e non fotografati) da creativi che hanno rinunciato a viaggiare, spedire, inquinare.
Non c’è settore oggi che non si interroghi su cosa può fare, o smettere di fare, per contribuire alla sfida della sostenibilità. E i giornali di moda non fanno certo eccezione. Questo mese, Vogue Italia ha voluto lanciare un messaggio, che è un po’ una provocazione: si può raccontare la moda senza fotografia? Spegnendo le luci degli studi fotografici, tagliando la corrente, fermando gli aerei su cui viaggiano modelle, set designer, stylist e abiti? Il racconto è stato quindi affidato a otto artisti che, con diverse tecniche, hanno prodotto copertine e storie di moda di questo numero: Yoshitaka Amano, Vanessa Beecroft, Gigi Cavenago, Delphine Desane, Milo Manara, Cassi Namoda, David Salle e Paolo Ventura. Certo, si tratta di un numero speciale e come tale non avrà seguito nei mesi a venire. Ma oltre alla sua valenza simbolica, ha permesso al magazine – grazie alla generosità degli artisti coinvolti – un risparmio, che verrà devoluto a finanziare un progetto concreto: contribuire al ripristino della Fondazione Querini Stampalia di Venezia e del suo prezioso archivio fortemente danneggiato dalla più distruttiva acqua alta degli ultimi 150 anni. Un luogo di cultura, aperto agli studenti di tutto il mondo: simbolo quindi dei valori in cui credono Vogue Italia e gli artisti coinvolti nel progetto. “ Vittoria Filippi Gabardi “
#Vogue Italia#David Salle#Paolo Ventura#Mila Manara#Vanessa Beecroft#Yoshitaka Amano#Gigi Cavenago#Delphine Desane#Cassi Namoda#fashionbooksmilano
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Voragine a Napoli: cosa sta accadendo al sottosuolo della città
Ieri mattina, nel quartiere Vomero a Napoli, si è aperta una voragine. La terza nella città dall'inizio dell'anno. L'evento poteva trasformarsi in tragedia ma concomitanze favorevoli hanno evitato il peggio. Ciò non toglie che tradisca la persistenza di un problema, quello del dissesto idrogeologico, che sembra non essere compreso nella sua vera complessità. Voragine a Napoli: cos'è accaduto Il filmato dei primi soccorsi dopo l'apertura della voragine è diventato virale. Ricapitoliamo quanto è accaduto. Sono le 5.00 del mattino e nella strada che porta al celebre belvedere di San Martino si apre, appunto, una voragine. Il manto stradale cede inghiottendo due macchine: una parcheggiata in corrispondenza della voragine e una seconda a bordo della quale viaggiavano due ragazzi al rientro da un festeggiamento. Gli amici dei due malcapitati chiamano prontamente i soccorsi mentre dei militari, impegnati proprio nella zona nell'operazione di pattugliamento "Strade sicure", aiutano i due giovani a risalire. Subito dopo il salvataggio, nella voragine precipitano un platano e un palo dell'illuminazione pubblica. Dai video si vede chiaramente che sotto il manto stradale da una condotta idrica danneggiata scorre acqua a una pressione molto forte. Alcuni centinaia di metri più in là, in due strade che seguono il pendio della collina del Vomero, da due palazzi esce una miscela di acqua e fango. I condomini si riversano in strada spaventati. Bilancio della giornata: palazzina in corrispondenza della voragine evacuata per precauzione (sono state riscontrate diverse crepe sospette), scuole della zona chiuse ed erogazione idrica sospesa a tutta la zona. Terzo episodio dall'inizio dell'anno Qualche settimana fa, in una delle due strade che ieri sono state interessate dal fango, via Francesco Solimena, era già accaduto qualcosa di simile. Infiltrazioni d'acqua provenienti dal sottosuolo avevano minato le fondamenta di due palazzine che i vigili del fuoco avevano dovuto sgomberare per motivi di sicurezza. Dodici famiglie senza casa, tre commercianti costretti ad abbassare la serranda, strada chiusa al traffico (ancora ieri come si vede dalla foto di copertina). In entrambi i casi, un collasso della rete fognaria sarebbe all'origine delle infiltrazioni. Se la voragine apertasi in via Morghen ha avuto dirette conseguenze su via Solimena, la situazione è molto più grave di quanto si ritenesse. A gennaio, altre due strade sono state chiuse per dei cedimenti in seguito a un crollo fognario: via Consalvo, nel quartiere Fuorigrotta, e via Manzoni nel quartiere Posillipo. Il guasto di via Manzoni è stato riparato in 10 giorni mentre a via Consalvo i primi interventi hanno evidenziato diversi danni alla rete fognaria; danni più estesi di quanto si pensasse. I lavori per il ripristino termineranno, secondo gli addetti ai lavori, per la prossima Pasqua. La rete idrica "intelligente" Appare evidente come la questione del dissesto idrogeologico a Napoli stia diventando sempre più grave. Nel 2022, l'Abc (Acqua Bene Comune), l'azienda speciale del Comune di Napoli per la gestione dell'acqua, si è aggiudicata un finanziamento per “Abc4innovation”, il progetto di ammodernamento della rete idrica. 27 milioni di euro dai fondi del PON Infrastrutture e Reti per creare una rete idrica "intelligente". Una rete, cioè, che, grazie a un sistema tecnologico e all'avanguardia, ridurrà gli sprechi e sarà resiliente rispetto ai cambiamenti climatici. Il progetto prevede l'installazione di 30.000 misuratori di utenza in telelettura e l’implementazione di strumenti di monitoraggio quali-quantitativo dell'acqua per controllare la pressione ed eventuali perdite. La prima fase del progetto prevedeva la sostituzione di oltre 24 chilometri di rete idrica di distribuzione con l'apposizione di tubi in ghisa sferoidale nei quartieri Scampia, Soccavo, Fuorigrotta, Chiaiano e Bagnoli. Nel gennaio 2023 è stato posato il primo tratto di tubazione a Scampia. Dopo di allora, non ci sono tracce di aggiornamenti sull'avanzamento dei lavori. Dopo questi ultimi eventi ci chiediamo: a che punto è la sostituzione della rete idrica? Perché nel progetto finanziato dal PON non è stata prevista la sostituzione dei tubi anche per i quartieri di Vomero e Posillipo? Sono previsti lavori analoghi anche per la rete fognaria, che è strettamente connessa a quella idrica? Come si ha intenzione di proseguire ora? Read the full article
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