#ripassare
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Risvegliamo la mente con il diritto, siccome ne ho studiato poco in questi anni :')
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#me#sveglia#studio#studiare#ripasso#ripassare#diritto#costituzione#articoli#norme#ricci#io#pensieri#concorso pubblico#giuridico
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I want what the poets in the scuola poetica siciliana had.
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I bodyguard lì dietro
#mi fanno molto ridere#sto guardando una scena per ogni capitolo che faccio per convincermi a ripassare#un professtag
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e ho finalmente finito il programma 🎉🎉🎉🎉🎉🎉🎉🎉
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la tentazione di abbassare le tendine, creare il buio e mettermi a guardare qualcosa mentre mi cala la palpebra è forte. e sarebbe giustissimo cedere, tanto per sfruttare bene il wifi di [redacted]
#ciao amic ho finalmente una stanza tutta per me (e altre due colleghe)(per due giorni alla settimana)(quindi non dismetto il mio umile#angolino in subaffitto)(ma conunque la guadagnata indipendenza ha il suo perché)#e invece no sono qui a ripassare la legge 400 e a immaginare domande sugli atti aventi forza di legge
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La voglia di finire così 🥺👉🏻👈🏻✨
Don't look away little rope bunny♡
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ma perché sono così?
#devo ritrovarmi SEMPRE a fare le cose all’ultimo#ho cazzeggiato per due giorni e adesso mi rimane metà programma ancora da ripassare#sbagliando si impara un par di palle#personal
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CIOEEEE MA COMM CAZZ HA FATT A CACA' SOTT 'A F'NESTR???
Non c'è lo spazio fisico per volarci, deve aver fatto un passaggio a 400 km/h con una virata da almeno 3.0 G per aver spruzzato la merda con abbastanza velocitá tangenziale da colpire la finestra e lasciarla attaccata!!!
Ci devi ripassare di qua, uccello di merda ...
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Rebloggo con l'interpretazione super interessante di @coileoniamoremi perché effettivamente ha un sacco di senso (e ora che lo hai detto mi piace pensare sia così)
Adesso si va a fare la posta sotto casa di Zavvo per capire cosa c'è dietro quella scena (same, anche io ho pensato "eh vabbè lo spiegheranno" e invece)
Also lo shot di dima in versione viandante sul mare (e basta perché siamo in Sicilia e c'è uno splendido mare cit) è assolutamente meraviglioso e ho adorato la fotografia del film
Qualcuno mi può spiegare la cosa delle macchie di olio nel film please non l’ho capita
Salve beloved, @gaysessuale ha fatto un ottimo post sul macchiarsi con l'olio e su cosa questo simboleggi nel film
In quanto alla continuità delle scene (SPOILER PER IL FILM AHEAD, CHIEDO SCUSA) devo dire che purtroppo avendolo visto solo una volta sono rimasta anche io confusa dal fatto che il film apra con la scena di dima che va dalle tre signore a dire di essersi macchiato d'olio, non mi torna proprio come outfit perché non mi pare di averglielo visto nel resto del film (Ho però osservato molto attentamente l'outfit in pelle che si mette dopo essersi macchiato con l'olio del motore, decisamente 10/10)
Per il resto sono molto d'accordo con Fra sul discorso di come il macchiarsi d'olio simboleggi l'allontanarsi dal percorso dei semeniti (il rischio di macchiarsi quando Lorenzo lo abbraccia, il fatto che dima accetti il pane invece dei semi quando è vestito di nero, ecc)
#la primavera della mia vita#forse potevo rispondere con dei tag#o forse potevo andarmi a dormire#quel film mi ha riscritto i circuiti nervosi#volevo fare un'analisi sul riferimento al quadro ma sono cotta e mi sento molto ignorante#dovrei ripassare arte#mi piaceva così tanto
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io e coinquilino L dopo aver visto il primo episodio della seconda stagione di Lord of the Rings (non la volevo guardare e rimango di questa idea), abbiamo iniziato a ripassare per l'esame di domani
cioè lui fa l'esame e io da futura dottoressa in storia dell' arte contemporanea lo aiuto, lo supporto
io sono in un mood vendittiano ("mi viene voglia di piangere"), lui in un mood masiniano ("vaffanculo")
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Bologna, agosto 1980
Le nostre vacanze di quell'estate 1980, in Austria, finirono troppo presto e per colpa mia.
Avevo parcheggiato il camper (in realtà, un vecchio furgone 238 Fiat riadattato dal propretario) in un silo piuttosto distante dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, mèta della nostra mattinata culturale. Il costo del parcheggio era diviso in fasce orarie e avevamo fatto i nostri conti sulla durata che avrebbe dovuto avere la visita per spendere il meno possibile. Il Museo risultò però incredibilmente interessante, Dürer, Bruegel, Bosch.... Il tempo passò troppo in fretta e quando ci accorgemmo di stare per entrare nell'orario in cui il balzello del parcheggio ci sarebbe costato un bel po' di scellini, uscimmo in fretta, più di corsa che a passo veloce; è vero che Orazio aveva inscenato una incredibile pantomima alla biglietteria del museo, mostrando il suo libretto universitario e cercando di far capire, un po' in inglese e un po' in pugliese, che, come studenti, dovevamo avere uno sconto, che poi ci fecero, ma avevamo veramente i soldi contati e il costo della vita in Austria era ben più alto che in Italia.
Arrivati appena in tempo al parcheggio, mi misi alla guida cercando di guadagnare l'uscita prima dello scadere dell'orario. Ahimè, così al coperto, e abituato a guidare una Mini, non avevo valutato l'altezza del furgone e, a una curva troppo stretta, feci impuntare il tettino in uno spigolo di cemento sporgente, producendo un gran di rumore e un notevole 'taglio' nella lamiera: accorsero subito un paio di sorveglianti per vedere che cosa fosse successo, passò una mezz'ora o più e ovviamente, all'uscita, fummo costretti a pagare per la salata fascia oraria in cui eravamo rientrati per quei minuti di ritardo.
La cosa più brutta era che il camper, Domenico, il terzo componente del gruppo, lo aveva avuto in prestito da suo cognato, con l'impegno di riportarlo a Firenze entro il 9 o 10 agosto, per consentire a lui e alla famigliola di andarsene in vacanza. Che cosa potevamo fare? Certo non raccontare l'accaduto, a rischio creare dei problemi familiari a Domenico; decidemmo allora, dopo una serie concitata di telefonate in Italia (non c'erano i cellulari!), di rientrare qualche giorno prima, per consentire a un mio amico carrozziere, che avevo rintracciato ancora nella sua officina, di porre rimedio al danno in maniera 'invisibile': avremmo usato i soldi risparmiati dall'accorciarsi della vacanza per pagare il lavoro.
Io fui immediatamente esonerato dalla guida in città ma poi mi alternai con Domenico durante il rientro; eravamo abbastanza abbattuti per l'incidente e per la brutta chiusura della vacanza, e decidemmo, per fare prima, di guidare anche di notte.
Orazio doveva andare a Pisa, con Domenico, per ripartire subito dopo verso la Puglia, dai suoi. Domenico doveva riportare il camper a Firenze, dopo aver accompagnato me nel mio paesello di mare e fatto aggiustare il danno alla carrozzeria del mio amico. Visto il rientro anticipato, Orazio decise di fermarsi qualche giorno da alcuni amici a Bologna, per poi andare da lì in Puglia; i bagagli li aveva con sé e non aveva motivo di ripassare da Pisa.
Il pomeriggio del primo di Agosto, arrivati a Bologna poco dopo le 16:30, parcheggiammo in prossimità della stazione per accompagnare Orazio a consultare gli orari dei treni e a fare la prenotazione e il biglietto per il suo rientro. La stazione, nonostante il periodo dell'anno, non era particolarmente affollata; girellammo un po' per il salone, mentre Orazio era in fila, poi lo accompagnammo col camper nella zona dove abitavano i suoi amici. Senza neppure scendere per salutare i suoi nuovi ospiti, riprendemmo la strada verso casa mia: volevamo arrivare dai miei sul fare della notte.
La cena, finalmente tra le mura familiari, fu veramente ristoratrice, così come gli abbondanti lavacri. La mattina dopo, sabato 2 agosto, Domenico ed io dormimmo fino a tardi; a tavola, all'ora di pranzo, saltata la prima colazione, eravamo famelici.
L'immancabile televisore rumoreggiava in sottofondo, ma non lo ascoltavamo, tutti presi a rispondere alle domande dei miei sulla nostra vacanza; a un certo momento però ci accorgemmo che alla TV parlavano di Bologna, della stazione e ci voltammo meccanicamente per vedere e sentire cosa dicevano. "Eravamo lì ieri pomeriggio...", feci alla mamma, con la bocca piena.
Il silenzio fu poi agghiacciante: capimmo cosa era successo. Un incidente? Un attentato? Decine di morti, centinaia di feriti... Muti, un raggrinzire della pelle... ci prese, stretti, quella commozione che ti fa luccicare gli occhi; e ci fu un pensiero non detto, negli sguardi tra me e Domenico: chissà, forse andando un po' più piano o non viaggiando di notte, saremmo potuti essere lì anche noi, a quell'ora.
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Sono stata in farmacia pochi giorni fa e c'era una mamma molto preoccupata per la figlia che, vicina alla maturità, all'improvviso lamenta stanchezza, mal di stomaco e scarso appetito. "Lei che l'ha sempre presa con filosofia..." Ovviamente non sono medico e non so altro sulla ragazza, comunque questo momento mi ha fatto riflettere. Vorrei nel mio piccolo, car* maturand*, dirvi una cosa.
La maturità fa paura e mette tanta ansia per tantissimi motivi, lo so. Ma so anche che avete fatto del vostro meglio per 5 anni (in qualsiasi modo si sia visto nei voti) e questo non viene mai buttato. Fidatevi di voi stess*. Non abbiate paura di fallire (anche perché non fallireste nemmeno se non riusciste a passare), buttatevi a capofitto. È proprio ora che va preso tutto con filosofia, "vada come vada (andrà bene)", senza lasciare che ansia e paura prendano il sopravvento e vi blocchino, o blocchino la vostra memoria e conoscenza, e non vi lascino esprimere al meglio. La vostra mente ha bisogno di voi, della vostra sicurezza e di stare il più possibile (ovviamente, nei limiti che nascono da questo contesto) tranquilla. E il vostro corpo ha bisogno di carburante adatto per sopportare caldo e stress. Prendetevi cura di voi, prendetevi dei momenti solo per voi, per staccare dalla scuola e dallo studio: sono fondamentali soprattutto ora (riuscirete a ripassare tutto e sarà abbastanza, non preoccupatevi: ancora una volta, fidatevi di voi e delle vostre capacità). Un enorme in bocca al lupo a tutt*, maturandi e maturande. È un grande passo per tutt* voi, e sarà anche un bel passo.
#it#italiano#italian#italian language#langblr#languages#maturità#italian school#italian langblr#text#linguai taliana
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Ho imparato quanto non è semplice consolare una studentessa che non ha passato un esame, ma anche quanto è importante farlo.
Con le mie compagne di appartamento succede, non spesso, perché loro sono ragazze studiose e gli esami li passano, ma proprio per questo quando succede è tutta una situazione da gestire.
L'altro giorno Annarita non ha superato un esame orale, e le è venuto uno sconforto incredibile, che non le è ancora passato, ogni tanto le vengono crisi di pianto, e praticamente non sta uscendo di casa, l'ha presa veramente male.
Ieri sera dopo cena è venuta in camera mia per chiedermi aiuto perché lei studia nella mia stessa facoltà e io quell'esame l'ho già dato, allora le ho promesso che l'avrei aiutata a ripassare e a ripetere per il prossimo appello e abbiamo iniziato ad organizzarci, ma mentre ne parlavamo lei si è messa a piangere e si è disperata dicendo "non riuscirò mai a laurearmi" e cose del genere.
Poi ho cercato di consolarla, ha smesso di piangere ma era ancora molto preoccupata, allora ho cercato di farle capire che non era un problema suo ma che era quel prof ad essere problematico, che è vero, e che lei lo passerà sicuramente.
È tornata in camera sua quasi all'una di notte, dopo che davvero si era tranquillizzata, e avevamo cambiato discorso e parlato di cose molto più serene. Ora inizieremo nei prossimi giorni a studiare insieme, voglio fare davvero di tutto per aiutarla a passare l'esame al prossimo appello.
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stamattina sono sul bus per un paio d'ore e per non pensare alla sete che per ovvi motivi non posso soddisfare e al sonno che mi impedisce di concentrarmi sul mio ebook scriverò dell'esame di ieri. durerà un po'.
ieri sono partita da casa malissimo, ho addirittura ripassato sull'autobus e per sdrammatizzare scherzavo con la collega, che diceva che stava ripassando pure, perché è una cosa che non facciamo mai, ripassare prima dell'esame. appena ho raggiunto l'ufficio dei russisti sono andata nel panico perché non mi ricordavo niente, cosa fosse la boemia in particolare, e ho deciso che avrei accettato non fino al 29 ma anche meno, fino al 27. non lo so perché, comunque, dal primo giorno il mio cervello aveva deciso che assolutamente non avrebbe trattenuto nulla sulla boemia, incredibile. ho iniziato le domande compulsive con le colleghe e il ripasso senza speranza fuori dall'aula, avevo la nausea e mi odiavo perché mi stavo presentando all'esame di una materia bellissima, con un prof che mi piace tantissimo e con cui faccio un percorso da molti anni e avevo studiato solo una settimana. ho ascoltato come un podcast l'audio della mia collega che mi ripeteva il capitolo sulla slavistica e la filologia slava e mi sono buttata subito dopo di lei, volontariamente seconda perché se avessi aspettato oltre penso che mi sarei sentita male o avrei fatto qualche sciocchezza, tipo andarmene. una volta dentro l'esame è iniziato con l'analisi dello slavo ecclesiastico e poi il prof mi ha chiesto come volevo continuare. ha fatto tanto, nella valutazione finale, penso, il fatto che questo argomento che avevo scelto era opzionale fra quelli dettati dal prof ma mi piaceva troppo e quindi se in una settimana ho studiato tipo cento ore cosa mai poteva essere un capitolo in più? ho scelto di parlare della donna e di quella che era, probabilmente, l'organizzazione matriarcale della società dei primi popoli slavi (vorrei approfondire di nuovo anche qui perché è veramente interessante ma risparmio al povero lettore che segue i miei aggiornamenti almeno questo) e poi il prof ha iniziato a farmi una serie di domande, una dopo l'altra, molto velocemente e quasi senza farmi finire il discorso che ogni volta iniziavo, ma sono riuscita a rispondere a tutto. non mi ha fatto domande difficili, credo. mi ha detto che ero un po' imprecisa su alcune cose (devo aver confuso un qualche verbo con un aoristo, non so) ma comunque, a quanto pare, mi sono meritata la lode.
la cosa che sto notando di questi esami della magistrale, diversamente dalla triennale, è che quasi tutti, finora, sono iniziati con un argomento a piacere, così diventa più personale, e la cosa mi piace molto. l'unica che non ci ha chiesto di scegliere un argomento è stata, mi sembra, la prof di letteratura inglese, ma il suo corso era sull'autobiografia e la scrittura delle donne e tutto era il mio argomento a scelta, quindi va bene. invece per esempio per l'esame di letteratura russa eravamo così liberi che quasi la cosa mi ha messo più ansia e confusione del solito. quando l'altro giorno all'esame di linguistica inglese ho iniziato parlando di language and gender e di quel paragrafetto in particolare che iniziava con do women talk more than men? era sì sempre un esame, ma mi sono sentita molto molto a mio agio a discutere di una cosa che avevo studiato perché mi aveva appassionata più del resto anche se ero davanti a un'insegnante che sapevo mi avrebbe valutata. in generale però sono stata così in ansia durante questa sessione e ho studiato così tanto in così poco tempo per recuperare i giorni in cui avevo fatto molto poco che pensavo che l'avrei chiusa male e che avrei portato a casa solo risultati deludenti. ho chiuso invece con tre materie date e due lodi a distanza di una settimana e anche se per tutto il tempo di scrittura di questo post il pensiero della sete non mi ha abbandonata un secondo (me lo merito comunque, ho mangiato pizza e patatine ieri a cena e stamattina a colazione) sono molto molto felice e soddisfatta di quello che sono riuscita a fare. sono felice perché mi sono sempre sentita mediocre nello studio e ci stavo sempre male quando studiavo per mesi una materia e comunque non ottenevo mai il massimo e non riuscivo a capire perché. solo ora sto capendo che forse avevo bisogno di appassionarmi giusto un pizzico di più e fare mio davvero ciò che studiavo. e lo so che il voto finale può dipendere da tante cose, ma la mia prima lode, prima di queste, l'avevo presa solo quando ho fatto la prova finale di letteratura russa su delitto e castigo, un altro argomento che avevo scelto io.
qualche giorno fa giuravo qui sopra che dopo questa sessione mi sarei impegnata a imparare a gestire meglio il tempo, o qualcosa del genere. ogni singolo giorno prima di un esame mi ritrovo sempre a dire e pensare che mi sarebbe bastato un singolo misero giorno in più per arrivare tranquilla, serena e sicura di me il giorno dell'appello. orazio non mi sopporta più perché è un pattern che si ripete e io ho dei seri problemi con la gestione del tempo e le deadline e lui (ammetto pubblicamente) ha ragione ma poi in un modo o nell'altro funziona sempre e riesco a farcela. il costo, certo, è il decadimento della mia salute psicofisica, quindi ribadisco nonostante i buoni risultati: mi impegnerò perché devo essere più gentile e rispettosa verso me stessa
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"sì mamma oggi finisco di ripassare le ultime cose" = devo studiare ancora metà libro e l'esame è domani
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Ulisse dal multiforme ingegno
Tigrotto: «Papà, mi racconti la storia di Ulisse?»
SeD: «Certo!»
Non mi ricordavo i Lestrigoni, mi ricordavo Circe e Nausica. Ricordavo Eolo e naturalmente mi ricordavo il ciclope Polifemo.
Stamattina si è svegliato alle 6:30 dopo essere andato a dormire alle 22:30.
Speriamo regga.
«Papà ma perché Ulisse è stato 10 anni prima di ritornare a casa?»
Io non credo di reggere, invece. Mi tocca pure ripassare l’Odissea.
#vita con tigrotto#la mia vita con tigrotto#tigrotto#ulisse#odissea#odisseo#mitología#mitologia greca
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