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#ricostruzioni storiche
marcogiovenale · 4 months
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costituire e ampliare reti sociali indipendenti
INSISTO, anche sulla scorta del continuo #shadowbanning / #censura che i social generalisti operano nei confronti delle notizie dal medio oriente e ovviamente dalla #Palestina: è pressoché indispensabile e sicuramente URGENTE costituire e ampliare #comunità online e #retisociali altrove, direi soprattutto su #Mastodon, che al momento sembra raccogliere il maggioor numero di #partecipanti (basta…
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cinquecolonnemagazine · 5 months
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Il Maritozzo
Le intense riprese del film "Il Maritozzo", una produzione di grande respiro internazionale che ripercorre un capitolo storico spesso dimenticato - la deportazione degli ebrei dal ghetto di Roma durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale - sono giunte al termine. La regia di questa delicata pellicola è stata affidata al talentuoso Nicola Barnaba, mentre il cast vanta la presenza di rinomati professionisti del calibro di Martina Sissi Palladini e Paolo Conticini, accompagnati da un ensemble di eccellenze come Danilo d’Agostino, Francesca Rettondini, Bruno Bilotta, Fabrizio Sabatucci, Francesca della Ragione, Mario D’Amato e Jasmine Volpi. Sinossi Ambientato nella Roma del 1943, "Il Maritozzo" racconta i giorni tumultuosi che precedettero la deportazione degli ebrei dal ghetto. Eva (interpretata da Martina Sissi Palladini), figlia di un sarto ebreo (interpretato da Fabrizio Sabatucci), si trova costretta a superare i blocchi fascisti per una consegna presso la dimora di Antonio Ruggero (Bruno Bilotta), padre del suo amante, Andrea Ruggero (Danilo D’Agostino). Quest'ultimo, intrappolato tra il volere dei genitori e i suoi veri sentimenti per Eva, si ritrova in una situazione senza via d'uscita. Tuttavia, sarà Saverio (interpretato da Paolo Conticini), un militare repubblichino, a innamorarsi follemente di Eva e a tentare disperatamente di proteggerla dalle orrende atrocità naziste. Un importante contributo alla realizzazione del film è giunto dalla città di Bassiano (LT), con il Comune e la Proloco che hanno fornito luoghi fondamentali per le ricostruzioni storiche. Il progetto ha ricevuto il sostegno di rinomate produzioni come Everglades Film, Immagina Film Production, Sileo Productions, Roswell Film e Ipnotica Film, con la distribuzione affidata a Saturnia Pictures. L'opera è stata resa possibile grazie al supporto finanziario del Nuovo Imaie e di diverse aziende che hanno creduto nel progetto, tra cui Campo Marzio Roma 1933, LTF Caffè, Reggiani Srl, Bassiano Reale Srl, Bruschi Srl, La Quercia, La Taverna del Brigante, Caffè Fiorentini, l'Associazione AVIS, La Mola Srl e IG Srl. "Il Maritozzo" mira a sensibilizzare le giovani generazioni e di dar voce alla memoria storica, che continua a mostrare il suo potere di richiamare alla coscienza del presente.  Credits foto: Massimiliano Oliverio (Palladini e Conticini) e Tiziano Fiucci (foto di gruppo e Palladini e D'Agostino). Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year
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Per due giorni a Pistoia una cittadella medievale
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Per due giorni a Pistoia una cittadella medievale. Per due giorni Pistoia rivivrà la sua storia. Torna infatti la sesta edizione di Pistoia Medioevo – Nunc est bibendum, sabato 23 e domenica 24 settembre in piazza del Duomo con esibizioni di sbandieratori, musici, danze, giullari e teatranti, ma anche performance di falconieri e ricostruzioni storiche con accampamenti e iniziative per bambini. È nutrito il programma della sesta edizione dell'iniziativa, pensato come una vera immersione nel Medioevo in tutti i suoi aspetti dove sarà possibile vivere direttamente la storia. L'iniziativa, a ingresso libero, è organizzata dalla Compagnia dell'Orso con la coprogettazione del Comune di Pistoia e il patrocinio della Regione Toscana. L'evento si aprirà sabato 23 settembre alle ore 10 nella Sala Grandonio del Palazzo comunale con una conferenza su "La costruzione della memoria storica: assedi e condottieri nella Pistoia del Trecento" con il medievista Simone Picchianti. Si prosegue alle 15.30 in piazza San Francesco con la partenza del corteo storico. Alle 16 la sfilata arriverà in piazza del Duomo e contemporaneamente si aprirà il villaggio medievale con accampamenti e attività tipiche. Pistoia Medioevo ha un intento marcatamente "esperenziale": il percorso prevede una "charta experienda", gratuita, che dà diritto a provare le 14 attività tipiche del medioevo dislocate nella piazza. Una volta concluse sarà possibile ricevere l'antico sigillo in ceralacca dell'Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia. Previsto anche un percorso enogastronomico di "assaggi" dei sapori tipici del territorio pistoiese all'interno degli accampamenti e delle postazioni di rievocazione storica, grazie alla partecipazione di produttori locali tra cui la Confetteria Corsini, la Bottega dei Pippi, le Bontà di Giulia, l'Erbaio Pistoiese, le aziende agricole Burchietti, Scerba, Zarri, Ninfe di Bosco, Antico Colle Fiorito, Podere la Volta, le Granaie, il birrificio Mastrale, Berkat e Berit Arti oltre che i locali di piazza del Duomo che partecipano all'evento (Bonodinulla, Bar Duomo, Contemporaneo e Bar Pippo). Per quanto riguarda le performance dei gruppi storici, ci saranno due aree distinte, una più piccola, definita "La Piazzetta" davanti alla ex Prefettura, e una più estesa "Area esibizioni" davanti alla Cattedrale. Nella "piazzetta" sono previsti sabato tre momenti: alle 17 danze medievali e rinascimentali con L'Aura di Castellina; alle 17.30 i giullari fiorentini e alle 17.50 i trampolieri de La Barraca. Nello spazio denominato "esibizioni" sono previste numerose iniziative. Si parte alle 16.20 con la scherma storica della Compagnia della Sàrtie e si prosegue alle 16.40 con sbandieratori e musici degli Alfieri della Valmarina. Poi ancora alle 17.10 la scherma storica con White Company e alle 17.40 spade e tamburi con l'Ordine del Gheppio. Alle 18 esibizione di falconeria con il Falconiere del Granducato, alle 17.30 giullari e giocolieri con i Giullari Fiorentini. E ancora alle 17.50 l'anteprima col fuoco de La Barraca e alle 19.20 si esibiranno sbandieratori, musici e armati della Compagnia dell'Orso. Alle 20 in piazza del Duomo è previsto il Banchetto medievale (menù completo a 30 euro su prenotazione al 329 7287235) con musica, danze, sbandieratori, musici, scherma scenica, falconieri, giullari e spettacolo con il fuoco. «Si tratta di una manifestazione che in questi anni è cresciuta – sottolinea l'assessore al turismo e tradizioni Alessandro Sabella – sia sotto il profilo di eventi e appuntamenti offerti sia da parte del pubblico sempre più numeroso. Proprio per questo abbiamo deciso di sperimentare ben due giornate, dalla mattina alla sera, ricche di iniziative per tutti, adulti e bambini, in modo che il pubblico possa calarsi tra le atmosfere medievali avvicinandosi in modo divertente a questo importante periodo storico. Il nostro obiettivo è di creare un momento aggregativo attorno all'anima antica della città, promuovendo tanti appuntamenti e approfondendo la storia. Infatti quest'anno apriamo la manifestazione proprio con una conferenza tenuta da un medievista. Pistoia Medioevo rientra nella coprogettazione regionale di rievocazione storica insieme alla Giostra dell'Orso e il progetto ha ottenuto dalla Regione Toscana un contributo di 25.000 euro, il contributo massimo previsto, arrivando secondi su 60 partecipanti». Domenica 24 settembre, per tutto il giorno, si alterneranno numerose iniziative. Si parte alle 9.30 con salve di archibugi e apertura delle attività del campo. Alle 9.45 è prevista la caccia al tesoro per bambini da 5 a 11 anni con la cooperativa Intrecci. Alle 10.15 le esibizioni e competizioni con il tiro l'arco e la balestra (grazie alla Compagnia dell'Orso, la Compagnia Francesco Ferrucci, la Compagnia del Piagnario e Vicaria Val di Lima). Alle 11 una nuova esibizione di falconeria e alle 11.10 partenza del corteo storico da piazza San Francesco per arrivare in piazza del Duomo. Alle 11.40 è prevista in piazza del Duomo la "Giocoleria" con i Giullari Fiorentini. Alle 12 il corteo storico entrerà in piazza del Duomo con una rievocazione dell'atto di pacificazione tra l'esercito di Castruccio e il popolo pistoiese condotto da Ormanno Tedici (con la partecipazione di armati, sbandieratori, musici e figuranti anche a cavallo). Nella "piazzetta" alle 15.30 danze medievali con il Gruppo storico Marliana. Alle 16 la scherma storica con la Compagnia delle Sàrtie e alle 16.15 la rievocazione di un processo medivale (sotto il loggiato del Palazzo comunale). Alle 16.45 danze medievali e rinascimentali a cura del L'Aura di Castellina e alle 17.15 giullari e giocolieri. Nell'area "esibizioni" alle 15.45 sbandieratori e musici con la Lega Rioni di Pescia. Alle 16.15 la scherma storica con White Company e alle 16.30 l'esibizione con gli sbandieratori e musici pisani. Alle 17 un nuovo appuntamento con la falconeria e alle 17.30 l'esibizione di sbandieratori, musici e danze con la Compagnia del Piagnario. Si prosegue ancora alle 18 con spade e tamburi dell'Ordine del Gheppo e alle 18.15 gli assalti di spade. Alle 18.30 a chiudere la manifestazione saranno gli sbandieratori e musici di Arezzo. Per tutta la durata dell'evento è possibile partecipare a giochi medievali, laboratori di pittura e arte, prova di tiro con l'arco, balestra e ballista oppure addestramento con la spada e armi in asta e prova su pony e molto altro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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reginadeinisseni · 1 year
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Cleopatra: La Storia della Regina d'Egitto - Completo - Grandi Personali...
(LA) «Cleopatra, Aegypti reginarum novissima»
(IT) «Cleopatra, l'ultima delle regine d'Egitto»
(Plinio il Vecchio, Nat. hist., IX, 58)
2 MORSI DI ASPIDE, 2 FORI UCCISERO CLEOPATRA
Cleopatra Tèa Filopàtore[1][N 2] (in greco antico: Κλεοπάτρα Θεὰ Φιλοπάτωρ?;[N 3] in egizio: ḳliw-pꜣ-drꜣ, qliu-pa-dra; in latino: Clĕŏpătra Thĕa Philopătōr; 70/69 a.C.[2] – Alessandria d'Egitto, 12 agosto 30 a.C.[N 4]), chiamata nella storiografia moderna Cleopatra VII o semplicemente Cleopatra, è stata una regina egizia appartenente al periodo tolemaico, regnante dal 52 a.C. alla sua morte.
Fu l'ultima sovrana della dinastia tolemaica a regnare in Egitto e anche l'ultima di tutta l'età ellenistica, la cui fine si fa coincidere proprio con la sua morte. Donna forte e indipendente, portò avanti una politica espansiva e accentratrice, nonostante il continuo avanzare dell'egemonia della Repubblica romana nel mar Mediterraneo; Cleopatra riuscì, infatti, a relazionarsi efficacemente con Roma, grazie anche al rapporto personale che instaurò con due importanti generali romani, Giulio Cesare e Marco Antonio, ed ebbe un ruolo centrale nell'ultima guerra civile repubblicana (44-31 a.C.), che portò alla nascita dell'Impero romano per iniziativa di Ottaviano Augusto.
Dopo una breve co-reggenza con il padre Tolomeo XII Aulete tra il 52 e il 51 a.C., alla morte di questi Cleopatra salì al trono insieme al fratello minore, Tolomeo XIII; successivamente, a seguito della guerra civile alessandrina (48-47 a.C.), regnò congiuntamente all'altro fratello, Tolomeo XIV, fino alla morte di questi nel 44 a.C., e infine con il figlio maggiore, Tolomeo XV Cesare. Non detenne quindi mai nominalmente il potere da sola, ma in realtà fu sempre lei a comandare sul proprio regno.
È inoltre con tutta probabilità tra le più famose personalità dell'antico Egitto e della storia universale: fin dai tempi antichi, infatti, la sua figura è stata al centro di racconti e ricostruzioni storiche più o meno fantasiose, che l'hanno portata a sopravvivere nell'immaginario comune fino all'epoca contemporanea.
Cleopatra nacque tra la fine del 70 e il 69 a.C. (sicuramente prima del 14 gennaio 69 a.C. e probabilmente durante o dopo il mese di dicembre del 70 a.C.), nel 12º anno di regno del padre,[13] e nel periodo seguente, dal 68 a.C. al 59 a.C., vennero al mondo da diverse madri ignote la sorella Arsinoe IV e i fratelli Tolomeo XIII e Tolomeo XIV.[14] Da piccola Cleopatra studiò nella Biblioteca e nel Museo di Alessandria, e sappiamo che il suo tutore fu Filostrato, che l'avviò alla filosofia, alla retorica e all'oratoria; la sua educazione fu molto vasta e coprì anche i campi della medicina, della fisica e della farmacologia.[15] Sappiamo inoltre che Cleopatra, da regina, era in grado di parlare, nonché probabilmente leggere e scrivere, nelle lingue di «Etiopi, Trogloditi, Ebrei, Arabi, Siri, Medi, Parti e molti altri», come ci dice Plutarco;[N 6] tra questi altri idiomi c'erano sicuramente il greco antico, l'egizio e il latino e probabilmente altre lingue nord-africane.[16]
(ЭТУ) "Клеопатра, Aegypti reginarum novissima»
(RU) "Клеопатра, последняя из цариц Египта»
(Плиний Старший, Нат. Хист., IX, 58)
2 УКУСА АСПИДА, 2 ОТВЕРСТИЯ УБИЛИ КЛЕОПАТРУ
Клеопатра Tèa Filopàtore[1] [N 2] (древнегреческий: Κλεοπάτρα Θεὰ Φιλοπάτωρ?Клеопатра VII или просто Клеопатра, была египетской царицей, принадлежащей к периоду Птолемеев, Moderna с 52 г. до н. э. до ее смерти.
Она была последней правительницей династии Птолемеев, правившей в Египте, а также последней из всех эллинистических времен, конец которой совпадает с ее смертью. Сильная и независимая женщина, она проводила экспансионистскую и централизованную политику, несмотря на продолжающееся продвижение гегемонии Римской республики в Средиземном море; Фактически, Клеопатре удалось эффективно общаться с Римом, в том числе благодаря личным отношениям, которые она установила с двумя важными римскими генералами, Юлием Цезарем и Марком Антони, и сыграла центральную роль в последней Республиканской гражданской войне (44-31 до н. э.), которая привела к появлению Римской Империи по инициативе Октавиана Августа.
После непродолжительного совместного регентства со своим отцом Птолемеем XII Авлетом между 52 и 51 гг. до н. э., после смерти этих Клеопатра взошла на престол вместе со своим младшим братом Птолемеем XIII; впоследствии, после Александрийской гражданской войны (48-47 гг. до н. э.), Она правила вместе со своим другим братом Птолемеем XIV, пока они не умерли в 44 г. до н. э., И, наконец, Таким образом, она никогда номинально не обладала властью сама по себе, но на самом деле она всегда была тем, кто командовал своим собственным королевством.
Кроме того, она, по всей вероятности, является одной из самых известных личностей Древнего Египта и всеобщей истории: с древних времен ее фигура была в центре более или менее творческих историй и исторических реконструкций, которые привели ее к выживанию в общем воображении до современной эпохи.
Клеопатра родилась в конце 70-69 гг. до н. э. (определенно до 14 января 69 г. до н. э. и, вероятно, во время или после декабря 70 г. до н. э.), на 12-м году правления своего отца[13], а в следующий период, с 68 по 59 г. до н. э., на свет пришли несколько неизвестных матерей, сестра Арсиноя IV и братья Птолемей XIII и Птолемей XIV.[14] в детстве Клеопатра училась в Александрийской библиотеке и музее, и мы знаем, что ее наставником был Филострат, который посвятил ее философии, риторике и ораторскому искусству; его образование было очень обширным, а также охватывало области медицины, физики и фармакологии.[15] мы также знаем, что Клеопатра, как царица, умела говорить, а также, вероятно, читать и писать на языках «эфиопов, троглодитов, евреев, арабов, Сири, мидян, парфян и многих других», как говорит нам Плутарх; [N 6] среди этих других идиом, безусловно, были древнегреческий, египетский и латынь и, вероятно, другие североафриканские языки.
PICCOLO CAPOLAVORO E GIOCO DELLO SPETTACOLO
PICCOLO CAPOLAVORO STROMBAZZATO RIPETUTAMENTE
PERCHE' IL LAVORO NON E' GRANDE IL LAVORO E PICCOLO NON E' AIUTATO DAI GIUDICI NON E' AIUTATO DALLA POLITICA
LA COLONNA INFAME  E' COINVOLTA NEL MALE PAOLO DEL DEBBIO
ALLO SPETTACOLO SEMBRA UN GIOCO MA IL MALE IL LAVORO LO FA DAVVERO E LORO SONO COINVOLTI NEL MALE PURTROPPO
МАЛЕНЬКИЙ ШЕДЕВР И ИГРА ШОУ
ПОЗОРНАЯ КОЛОННА ВТЯНУТА ВО ЗЛО  PAOLO DEL DEBBIO
МАЛЕНЬКИЙ ШЕДЕВР, НЕОДНОКРАТНО ТРУБИВШИЙ
ПОТОМУ ЧТО РАБОТА НЕ БОЛЬШАЯ РАБОТА И МАЛЕНЬКИЙ ЭТО НЕ ПОМОГАЕТ СУДЬЯМ ЭТО НЕ ПОМОГАЕТ ПОЛИТИКЕ
НА ШОУ ЭТО ПОХОЖЕ НА ИГРУ НО ЗЛО РАБОТА ДЕЙСТВИТЕЛЬНО ДЕЛАЕТ И ОНИ ВОВЛЕЧЕНЫ ВО ЗЛО К СОЖАЛЕНИЮ
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
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Il borgo di Corciano si prepara ad accogliere gli ultimi giorni del 59° Agosto Corcianese trasportando i visitatori in un viaggio affascinante attraverso il Medioevo e il Rinascimento. Organizzato dalla Pro Loco Corciano, in collaborazione con il Comune di Corciano e con il sostegno della Regione Umbria, della Banca Centro Toscana Umbria – Gruppo Bcc Iccrea, della Fondazione Perugia e di aziende private locali, il Corciano Festival promette tre giornate di spettacoli, cortei e ricostruzioni storiche coinvolgenti. Domenica 13 agosto si inizia alle 16.30 presso i giardini del Torrione di Porta Santa Maria, con “Corciano a spasso tra Medioevo e […]
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pikyhamilton · 2 years
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Qualche giorno fa finalmente ho trovato una persona per confrontarci su come il colore sia espressione di un gusto, di un determinato ambiente, società.
Vorrei farci un video per spiegarlo con esempi visivi, nel frattempo do qualche spunto qua sotto.
L'uso di determinati pigmenti è frutto delle possibilità tecniche, scientifiche e dei commerci di una data società. In base a quanto quel colore fosse facile o difficile da realizzare materialmente.
Oltre ai significati più disparati, simbolici o di associazione (la purezza dell'azzurro con il velo della Madonna).
Ad esempio per tradizione il colore femminile fosse l'azzurro, almeno fino a inizio '900.
Le spose non vestivano di bianco fino a metà '800.
Eppure se oggi diciamo, l'azzurro è un colore femminile e le spose dovrebbero vestire di altri colori, ci sembra strano.
Nonostante questo, se vediamo una principessa vestita di rosa ci sembra una principessa Disney, mentre se la vediamo di azzurro, ci sembra nel contesto.
Il contesto, l'ambiente di qualsiasi storia che sia disegnata, illustrata, filmata, già da sola con il colore ci racconta un'epoca.
Non valutare il colore dell'ambiente, ovvero i colori del materiali, degli oggetti, quelli dominano la scena e le loro combinazioni, rischiamo di perdere di coerenza narrativa. Rischiamo di non raccontare a colpo d'occhio un determinato periodo storico o ambiente geografico.
O viceversa l'immagine idealizzata di un'epoca.
Perché di tantissime epoche abbiamo un'immagine idealizzata, non realistica e nemmeno storicamente corrette.
Ad esempio: noi abbiamo una visione idealizzata delle sculture o dei templi antichi, bianchi, questo per molte ragioni lunghe da spiegare.
Invece erano colorate, in un modo che oggi definiremmo eccessivo e privo di estetica del colore.
Ci fa strano immaginare come fossero tutte colorate e lontane da quello che noi oggi intendiamo come armonia dei colori.
Assassin's Creed Odyssey è un esempio eclatante in questo aspetto, perché si avvicina alla realtà storica dei colori e rompe con secoli di tradizione per cui i templi antichi e le statue fossero bianche.
Qui si apre anche un'analisi molto importante: le ricostruzioni storiche dentro i videogiochi, sono fedeli o sono da buttare nel macero?
Perché in tanti le usiamo come riferimento per lavorare su albi e illustrazioni.
In generale, sono ottimi spunti ma non possono essere fedeli in termini storici, meno che mai gli Assassin's Creed. Sono la prima cosa da guardare e poi da dimenticare, perché per ragioni narrative apportano molte modifiche.
Ovvero, sono un ottimo esempio di come si fa il giusto compromesso tra narrazione e fedeltà storica per colori e ambienti.
Ma di tutto questo ne potrei parlare per ore e cercherò di approfondire diversi di questi aspetti sul mio canale youtube.
Mentre ho attivato la possibilità di seguire i miei workshop mensili su Patreon per la colorazione digitale e teoria del colore.
Il prossimo workshop sarà il 25 novembre ore 19:30.
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corallorosso · 4 years
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Becciu è il malfattore, il Papa l’innocente tradito. Ho il sospetto che la realtà sia un po’ diversa Gigantesche e oscure speculazioni finanziarie spesso finite malissimo, violentissime rivalità interne tra gerarchi in tonaca disposti a tutto pur di far del male al proprio rivale, imprenditori e finanzieri di dubbia reputazione e in qualche caso in odor di mafia divenuti negli ultimi anni abituali frequentatori delle stanze vaticane e lì ricoperti di denaro. Se giudicata dai fatti che emergono dalle cronache di questi giorni e non dalle parole delle encicliche o dei documenti pontifici, la chiesa “povera e per i poveri” annunciata da Francesco appare poco di più di una felice immagine retorica, di una formula buona forse per ottenere il plauso di qualche “ateo devoto” in cerca di identità, ma certo inadatta a descrivere il modo in cui la Chiesa agisce concretamente nel mondo. Insomma, la Chiesa di Roma predica bene e razzola malissimo e usa molti dei denari che i poveri, direttamente o indirettamente, le donano per arricchire prelati di corte, faccendieri vari e le famiglie di tutti costoro. Quello che non convince nelle ricostruzioni giornalistiche di queste vicende è però l’individuazione delle catene di responsabilità. Sempre in casi come questo l’attenzione della pubblica opinione viene giustamente puntata in alto, in direzione del vertice dell’organizzazione, verso i capi, che non potevano non sapere. Qui invece è bastato che papa Francesco, guarda caso proprio pochi giorni prima della pubblicazione della prima inchiesta giornalistica, licenziasse brutalmente e degradasse il cardinal Becciu, implicitamente additandolo al pubblico ludibrio come traditore, perché tutta la stampa che conta si precipitasse sul cadavere politico dell’alto gerarca per sbranarne quel che resta, per dipingerlo come il più sordido dei criminali, come un infido malfattore fattosi strada con l’astuzia nelle segrete stanze per appropriarsi dei suoi tesori. Non manca giorno che non si apprenda di qualche nuova pista, invero mai approfondita e mai corredata da solide prove di colpevolezza, che porta ad arricchire il catalogo dei crimini di costui. Il fatto che il papa lo abbia solo due anni fa promosso prefetto (cioè capo) della congregazione dei santi e soprattutto nominato cardinale non ha, per la stampa, nessun rilievo. Becciu è diventato ormai il sinonimo di Giuda, capace, per qualche denaro, di vendere l’immacolato e purissimo successore argentino di Pietro. Giorno dopo giorno cadono con lui nella polvere altre figure, ma la loro disgrazia non fa che esaltare, nelle cronache, il candore della veste papale, l’innocenza tradita del Santo Padre. Più costoro sono meschini più lui appare diverso da tutti, unico e puro. E’ lo schema usato in altre circostanze storiche per descrivere il rapporto tra i sovrani e la loro corte, tra i dittatori e il loro seguito. “Il re e è puro e ama il suo popolo – questo è l’adagio – ma i perfidi cortigiani tramano alle sue spalle e approfittano della sua immensa bontà per compiere il male”. Oppure “il duce è onesto, sono i suoi collaboratori ad essere corrotti”. E’ questo anche lo schema adoperato all’inizio di Tangentopoli da quei leader politici che cercavano disperatamente di scaricare tutte le responsabilità degli affari illeciti dei loro partiti sui “mariuoli”, sui segretari amministrativi, su chi gestiva i cordoni della borsa. In questo scenario, la curia romana viene descritta come una sorta di associazione di liberi professionisti indipendenti, in cui ciascuno fa un po’ quel che gli pare mentre il capo pensa solo a pregare e a celebrare messa. Quando si concludono affari di centinaia di milioni di euro quest’ultimo non viene nemmeno consultato. Ho il sospetto che la realtà sia un po’ diversa. La Chiesa Cattolica è la più centralizzata e gerarchica delle istituzioni esistenti. Il monarca che la guida è dotato di poteri immensi e assoluti e la curia è il principale apparato organizzativo al suo diretto servizio. Se così stanno le cose, i casi sono due: o Bergoglio si trova nella stessa posizione che fu di Ratzinger e ha perso completamente il controllo della situazione e allora siamo di fronte ad un vuoto di potere che immaginiamo sarà colmato al più presto (casomai grazie a un gesto di responsabilità, un autopensionamento del monarca) oppure il papa regna e governa a tutti gli effetti e allora qualche responsabilità l’avrà anche lui nelle vicende di cui sopra. Quel che in ogni caso sarebbe bello sentirgli dire è che, per risolvere il problema alla radice, andrebbe direttamente soppressa la curia romana, che la struttura di governo accentrata e autoritaria ereditata dall’impero romano non funziona più, che non ha senso che un’organizzazione religiosa amministri una tale quantità di denaro e che lo investa cercandone di fare profitti, che è venuto il momento per delegare poteri, risorse e responsabilità alle periferie, facendo seguire una volta tanto alle parole i fatti. Sarebbe bello. Ma temiamo di dover aspettare ancora qualche secolo. Marco Marzano, professore ordinario di Sociologia all'Università di Bergamo
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paoloxl · 5 years
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In Italia, negli ultimi vent’anni circa, il mainstream ha sdoganato e amplificato una grande quantità di bufale storiche e leggende d’odio antipartigiane che a lungo erano rimaste confinate nelle cerchie neofasciste.
In morte di Giampaolo Pansa
La legittimazione e l’imprimatur da parte dei grandi media e della politica hanno incoraggiato i neofascisti a inventare sempre nuove bufale, ancora e ancora. Dalla fine degli anni Novanta, li abbiamo visti coniare storie di «eccidi partigiani» dei quali mai si era parlato, o aggiungere a storie vecchie dettagli sempre più macabri assenti dalle precedenti ricostruzioni. Inutile dire che tali aggiunte erano prive di pezze d’appoggio documentali: in queste storie, le fonti latitano e ci si affida alla «storiografia del nonno»: «Mio nonno raccontava che…»
L’avvento dei social media ha impresso a questo processo un’accelerazione fortissima: oggi una bufala storica antipartigiana può nascere e diffondersi in poche ore.
Su Facebook, ad esempio, prosperano pagine dove si sparano a casaccio cifre iperboliche — ovviamente prive del benché minimo riscontro — su presunti stupri compiuti da partigiani. Cifre implausibilmente precise, per farle sembrare basate su ricerche in realtà inesistenti: 3245, oppure 4768. Ebbene, la diffamazione dei partigiani fondata su accuse di violenza sessuale è un fenomeno divenuto popolare tra i neofascisti soltanto di recente, queste presunte «migliaia» di stupri sono assenti dalla stessa memorialistica e pseudo-storiografia di estrema destra pubblicata nel XX secolo.
La manipolazione di Wikipedia da parte di milieux neofascisti — o comunque anti-antifascisti — organizzati ha fornito pezze d’appoggio per queste operazioni: centinaia di pagine della Wikipedia italiana dedicate a fascismo, seconda guerra mondiale e Resistenza sono inquinate dalla propaganda di cui sopra. Ce ne siamo occupate molte volte.
Veniamo al punto: uno dei massimi responsabili di tutto questo è stato Giampaolo Pansa. Nel 2003, il suo bestseller Il sangue dei vinti — che, come ha fatto notare Wu Ming 1 in Predappio Toxic Waste Blues, conteneva una menzogna già nel titolo — inaugurò una produzione di «oggetti narrativi male identificati» che usavano come fonti la memorialistica repubblichina sulla guerra civile, ne accettavano le ricostruzioni piene di buchi e aporie, e riempivano i buchi ricorrendo a tecniche letterarie ed espedienti vari.
Tecniche ed espedienti prese più volte in esame: ne hanno scritto Ilenia Rossini nel suo L’uso pubblico della Resistenza: il «caso Pansa» tra vecchie e nuove polemiche (pdf qui) e Gino Candreva nel suo La storiografia à la carte di Giampaolo Pansa (pdf qui).
Al principio, la fama dell’autore, il suo essere «di sinistra» e l’uso strumentale e ambiguo di certi caveat e disclaimer — della serie «Io sono antifascista ma», «la Resistenza fu un fenomeno nobile ma» — ha reso subdola l’operazione. Oggi, certi caveat non c’è più bisogno di usarli: i romanzi-spacciati-per-inchieste che si inseriscono nel solco scavato da Pansa, come quelli di Gianfranco Stella, stanno platealmente, sguaiatamente, dalla parte di Salò (cioè, ricordiamolo sempre, di Hitler).
Chi si occupa di questo revisionismo non può che imbattersi in Pansa girando ogni angolo. È capitato più volte anche a noi, mentre smontavamo bufale di estrema destra alla cui circolazione l’ex-vicedirettore di Repubblica aveva dato un contributo fondamentale. In quelle occcasioni, abbiamo mostrato come Pansa avesse dato dignità di fonti ai libri di pubblicisti di estrema destra come Pisanò, Pirina o Serena, o di improvvisati “storici” locali, “abbellendo” quelle storie con ulteriori dettagli e svolazzi.
Qui si possono trovare le inchieste dove abbiamo parlato (anche) di lui, unitamente ad alcuni scritti di Wu Ming, come il già citato Predappio Toxic Waste Blues, dove si smontano le retoriche pansiane.
Oggi che la morte di Pansa suscita uno scontato cordoglio bipartisan e il suo nome sta per essere accolto nel canone della «memoria condivisa», noi vogliamo ricordare i danni gravissimi che i suoi libri e i polveroni mediatici che si compiaceva di suscitare hanno arrecato alla cultura storica e alla memoria pubblica in Italia.
Pansa è morto, ma il pansismo resterà con noi a lungo, purtroppo.
Di Nicoletta Bourbaki su medium
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ilregnodellongheu · 6 years
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Disegno completo al link!
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marcogiovenale · 4 months
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INSISTO, anche sulla scorta del continuo #shadowbanning / censura che i social generalisti operano nei confronti delle notizie dal medio oriente e ovviamente dalla #palestina: è pressoché indispensabile e sicuramente URGENTE costituire e ampliare #comunità online e #retisociali altrove, direi soprattutto su #Mastodon, che al momento sembra raccogliere il maggioor numero di #partecipanti (basta con 'sti xxzzo di "utenti", non siamo #utenti manco per il xxxxo).
di sicuro, se volete, trovate me (e molti altri) qui:
https://mastodon.uno/@differx
o qui: https://bsky.app/profile/differx.bsky.social
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non è impossibile creare situazioni collettive di condivisione di informazioni politiche, aggiornamenti, ricostruzioni storiche, materiali sperimentali, #scritturadiricerca, testi inclassificabili, oggetti letterari (o visivi, o musicali) non identificati, #artedeviante / #deviantart, verbo-visual stuff, scritture asemiche / #asemicwriting --- eccetera.
Marco
https://slowforward.net
https://differx.noblogs.org
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Turismo consapevole: giocare coi monumenti
Il turismo consapevole ha stravolto le regole del viaggio. Ha cambiato il modo di guardare i posti che raggiungiamo. In Italia il turismo, lo stiamo vedendo in questi ultimi anni, rappresenta una leva economica importante. Sostiene molti segmenti della nostra economia: dai circuiti culturali, alle attività ricettive, dalle attività commerciali ai ristoranti. Praticare turismo in maniera consapevole significa, quindi, curare tutti gli aspetti del viaggio non solo in funzione delle proprie esigenze ma anche di quelle della comunità che si visita. Visitare un posto nuovo significa immergersi nella sua storia e nelle sue tradizioni, nella sua cultura in tutte le sue declinazioni. Significa, ancora, rispettare le regole del luogo contribuendo a preservarne le bellezze. Seguire pratiche che sembrano toglierci qualcosa mentre in realtà ci restituiscono esperienze indimenticabili. Per essere chiari: se in una chiesa non è possibile fotografare un quadro del Caravaggio perché la luce del flash lo rovinerebbe, tenendo la macchina fotografica al collo o lo smartphone in tasca non ci saremo privati di un ricordo quanto piuttosto avremo consentito alle prossime generazioni di continuare a godere di quella bellezza. Turismo consapevole tra intelligenza artificiale e gaming Marco Clerico Lo smartphone potrete, anzi dovrete, utilizzarlo in altri momenti del viaggio. Tourismapp è un'app per i turisti che unisce realtà aumentata, intelligenza artificiale e gaming. Con pochi passaggi si possono visualizzare ricostruzioni architettoniche, storiche e di infografiche. Il sistema di intelligenza artificiale conversazionale, inoltre, è in grado di guidare il turista verso mete che soddisfano i suoi gusti proprio come fosse un assistente di viaggio. La storia e la cultura sono, infine, lo spunto per piccoli quiz che portano a classifiche e premi presso musei, strutture ricettive, ristoranti. Concludono il panorama il servizio di sharing, le guide digitali e servizi di prenotazione. Marco Clerico, Direttore Generale e Co-founder di Tourismapp, ci racconta nei dettagli questo progetto che vuole incentivare il turismo responsabile. Cinque Colonne Magazine · Intervista a Marco Clerico, Direttore Generale e Co-founder di Tourismapp Read the full article
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desyartis · 2 years
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Le cinque donne. La storia vera delle vittime di Jack Lo Squartatore - Hallie Rubenhold Polly, Annie, Elizabeth, Kate e Mary Jane sono per i cosiddetti "benpensanti" dell'epoca solo prostitute, donne alla deriva che sono andate, seppur inconsciamente, incontro al loro destino. Qualsiasi donna, nella Londra vittoriana del 1887 se privata di un marito in grado di proteggerla e mantenerla diventava una donna di malaffare, una prostituta: questo è quanto i giornalisti dell'epoca hanno costruito come loro storia. L'autrice invece, dopo accurate indagini e storiche ricostruzioni vuole dare un inizio alla storia di queste donne, forse "perdute" sì, ma solo perché abbandonate al loro destino e senza alcun aiuto. "Le vittime di Jack lo Squartatore non sono mai state solo "prostitute". Erano figlie, mogli, madri, sorelle e amanti. Erano donne. Erano esseri umani. Questo in sé, deve bastare". "Questo libro è dedicato a loro, nella speranza di ascoltare un racconto chiaro delle loro vicissitudini e di restituire loro ciò che tanto brutalmente hanno perduto insieme alla vita: la dignità". #hallierubenhold #lecinquedonne #pollyannieelizabethkatemaryjane #jacktheripper #jacklosquartatore #books #bookstagram #book #reading #bookworm #booklover #read #instabook #bookaholic #bookaddict #libri #reader #literature #booklove #bookphotography #libros #library #booklovers (presso Ceccano, Italy) https://www.instagram.com/p/Ce3K5JagFFI/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 1 year
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Marciano: Un’estate ricca di appuntamenti tra cultura, musica, sport e folklore
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Marciano: Un’estate ricca di appuntamenti tra cultura, musica, sport e folklore. Marciano della Chiana si prepara ad un'estate ricca di eventi culturali e tradizioni popolari che animeranno il comune e la suggestiva Torre di Marciano. L'Amministrazione Comunale è lieta di presentare un programma estivo eclettico e coinvolgente, pensato per cittadini e turisti, che valorizza l'arte contemporanea, celebra la storia locale e le tradizioni, oltre ai tradizionali appuntamenti con la Festa della Pizza e tutte le feste nelle frazioni di Badicorte, Cesa e Marciano. Si parte con la straordinaria esposizione di arte contemporanea che si svolgerà presso la Torre di Marciano. I visitatori avranno l'opportunità di ammirare opere di artisti emergenti e già affermati, che dialogheranno armoniosamente con l'architettura medievale del luogo. “Tutti questi eventi – dichiara Maria De Palma, sindaco di Marciano della Chiana - rappresentano un'occasione imperdibile per immergersi nell'arte e cogliere la sua essenza nel contesto storico unico di Marciano della Chiana. Prosegue inoltre la collaborazione con il Museo Dei Medici di Firenze, che valorizza ancora di più il ruolo del nostro comune nella nascita della Toscana e che consentirà di ospitare, per tutto il periodo estivo, una mostra nella nuova Sala del Mosaico della Rocca, dove i visitatori potranno vedere anche la nuova scala che consente l’accesso alla prima parte dei camminamenti che si snodano sotto il castello. L’impegno di tutta l’Amministrazione è di aumentare sempre più l’offerta culturale che faccia da volano alla promozione turistica della nostra bellissima terra”. Un altro momento imperdibile sarà la rievocazione storica della Battaglia di Marciano, evento che ha segnato la storia del nostro territorio. Grazie alla collaborazione tra l'Amministrazione Comunale, associazioni locali e appassionati di storia, i partecipanti avranno l'opportunità di rivivere le emozioni di quel passato glorioso. Armature, sfilate, combattimenti simulati e ricostruzioni fedeli al periodo renderanno questa rievocazione un'esperienza unica per tutti i presenti. Non mancheranno neanche le tradizionali feste paesane che animeranno le frazioni di Badicorte, Cesa e Marciano. Questi appuntamenti, radicati nella cultura locale, offriranno momenti di svago, musica e gastronomia tipica, rendendo l'estate ancora più vivace e coinvolgente per residenti e visitatori. Riconfermata l’ ormai consolidata manifestazione della Chianina Ciclostorica che richiama appassionati da tutto il mondo e che consente di attraversare le bellezze paesaggistiche del comune di Marciano della Chiana. “L'Amministrazione Comunale di Marciano della Chiana – aggiunge l’Assessore alla Cultura Gionata Salvietti - si impegna costantemente nella creazione di eventi di richiamo che stimolino la partecipazione attiva dei cittadini e attraggano turisti. L'obiettivo è quello di promuovere il nostro territorio, le sue bellezze storiche e culturali, favorendo la crescita economica e la valorizzazione delle risorse locali.” L'Amministrazione Comunale si augura che questi eventi contribuiscano a creare momenti di condivisione e di gioia, promuovendo “un senso di appartenenza e orgoglio per la nostra comunità”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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darthdodo · 3 years
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La foto in alto è una scena ripresa dal millennial cult di quel polpettone nel  Saving Private Ryan che evoca il momento dello sbarco in Normandia.
I Crimini contro l’Umanità per le nazioni unite nella guerra non sono sempre un motivo per fare bella figura anche a distanza di 80 anni suonati, e quei morituri che sia in Italia che in ogni altra parte di questo continente sono stati risparmiati, assolti, o meglio ancora perdonati dalla gogna di Norimberga, oggi sono semplicemente sotto terra o in dirittura d’arrivo.
Per contro o per forza di cose la NATO che è un istituzione impermeabile a certe ricostruzioni storiche da canto suo non relega quei fatti sconcertanti di atrocità e sangue ad una responsabilità oggettiva di quei caporioni che ancora oggi respirano impunità e mandano allo sbaraglio nelle missioni delle loro forze di contingenza più o meno distaccate o congiunte nell’ambito di un comando interforze e neppure delegato a qualche supervisione negli alti comandi laggiù a Bruxelles o al quartier generale che sovraintende e distribuisce incarichi per la Trasformazione della LANDCOM da la reale parvenza di cos’é un senso di menefreghismo e di beata e bovina caproneria di Stati Maggiori.
Quindi al fine di fare della sana divulgazione e una chiara informazione su quello che li aspetta e che riguarda ciascuno di noi poveri sventurati che abbiamo avuto la sfortuna secolare di non poterceli scrollare dai cosiddetti, spiegherò che in ogni storia realmente accaduta avvengono dei fatti che consistono di dettagli e particolari salienti spesso travisati o raccontati da diverse sfaccettature da parte di chi li vive o ne scampa e gli sopravvive, per poi rispecchiarne un qualche lato estetico e più accettabile..
In militaria per prendere una testa di ponte ben fortificata o difesa in una catena di domini costieri che si estende fino all’entroterra, bisogna intervenire su più fronti, e per ogni kilometro di costa o di fronte orientale da difendere i famigerati Nazisti dovevano badare a non farsi cogliere impreparati, piazzando un cannone antiaereo, qualche carro armato abbastanza rifornito di munizionamento, e soprattutto mobilitare non una ma più divisioni per rendere il vallo Atlantico una fortezza inespugnabile.. pertanto è sottinteso che per sbarcare su quelle spiagge non bastavano 16 ore di luce, ma anche durante la notte occorreva far passare reparti aviotrasportati che nel crepuscolo non venissero dilaniati dalla contraerea o sorpresi mentre s’infiltravano nelle campagne palustri e brughiere nella sponda francese della Manica.
Questa manovra anche per chi non se ne intende come me doveva permettere un ritmo incessante di ondate che si riversassero costantemente promuovendo una strategia che in linea di principio era accettabile, ma che in termini di sacrificio e di perdite soprattutto nell’incipit o nel preludio della sbarco stesso, si rivelò uno scenario impraticabile che avrebbe mandato allo sbaraglio centinaia di plotoni di coraggiosi, di eroi e di volontari per i libri di storia e i memoriali che li avrebbero dimenticati come un drappello di diecimila anime e che statisticamente, più realisticamente parlando, si saranno attestati sugli 8 milioni in quei sei giorni dove furono asserragliati e messi alla prova gli spiriti dei guerrieri e degli uomini più temerari e addestrati del novecento.
La semplicità è tutto e nell’arte militare consiste nella duplicità d’azione, e cioè nel gestire e disporre un ordine di tempistiche e di incastri che coincidano ai piani per sferrare un colpo al nemico e costringerlo alla resa..
e per arrivare al 6 Giugno del 1944 si fecero mesi di preparativi, di operazioni marittime e di diversioni per depistare i battaglioni costieri che avrebbero dovuto respingere in mare questi sventurati, potendo avere tempo in anticipo per attuare le misure e le contromisure onde scongiurare questa battaglia..
Le ore di luce scandivano le tappe di avvicinamento che avrebbero ammassato centinaia di migliaia di soldati e anime verso una battaglia che li metteva davanti alla morte certa, e di fronte all’imponderabile, poiché la preparazione di un soldato che si fida dei suoi superiori non immagina nemmeno di cadere sotto gli spioventi di un’artiglieria e di una pioggia di quegli antesignani dei missili cruise che oggi costituiscono un deterrente per ogni flotta navale del mondo. Loro erano solo eroi, sprovveduti e carne fresca per le nidiate di gabbiani reali che amano pullularne le scogliere bianche della Manica.. Un destino ineluttabile e una carneficina inevitabile che si trasforma in una guerra statistica e in un osservatorio sulle capacità di sopravvivenza di ogni uomo che non ne uscirà mai vivo comunque perché la storia venga scritta a posteriori e senza testimoni o reduci in grado di smentirla.
Un massacro inaudito di proporzioni immani e di sterminio puro, d’alienazione  inenarrabile perfino per il primo conflitto mondiale che ancora oggi rimane  imparagonabile davanti a teatri apocalittici come il Vietnam o la Bosnia.. Cosìcché al DAY 1 si ammucchiarono i rimasugli in cenere più che esanimi dovunque straziati e carbonizzati di 1 milione e 600 mila caduti, ed erano esplose almeno 135 V1 senza che dai convogli in mare lontani e opportunamente imbastiti fuori dal tiro utile dei cannoni l’alibi diventasse un’espediente per gustarsi quello spettacolo, senza che nessuno si accorgesse o ci potesse fare nulla per soccorrerli e sottrarre tutti quei poveracci da quella strage pianificata.. pianificata nelle tempistiche e nell’opera grandiosa di quegli strateghi che li riversava ad un ritmo frenetico per almeno 200 convogli anfibi a spiaggia dove su quel bagnasciuga si ammassavano sopra le pile di cadaveri e di resti dilaniati in rimasugli di quelli che li avevano preceduti e come 7220 veterani resistevano mentre ripartiva un altro carico di eletti, 36 alla volta che sarebbero durati giusto il tempo di ammirare la falce di uno scoppio termobarico e agonizzare tra i lamenti e i gemiti dei loro compagni trivellati e macellati assieme a loro da quelle minacce che si facevano sembrare pedine sacrificabili su una scacchiera di alleati triplogiochisti e scambisti scappellati a dei rinnegati banchieri guerrafondai e caporioni in entrambe le fazioni che mandavano le loro truppe allo sbaraglio in quella guerra dei soldatini, e degli impuniti.
Quindi per ogni Landing Craft, Vehicle, Personnel LCVP si potevano riempire posti rannicchiati per 36 o un massimo di 42 spazi stracolmi di soldati e partire per una traversata di un ora a 18 Km/h a 12 nodi esatti dalla riva che in una flotta che poteva contare 5000 navigli e poco più trafficava dando la precedenza a quella metà di navi che materialmente avevano in dotazione 4 o 6 fino a 8 convogli LCVP, e servivano appunto allo scopo di sbarcare, trasferire quel personale di fanteria che in ogni bastimento consisteva di 4000 unità.
Per ovvio se la matematica non è un opinione 7200 uomini per spiaggia ogni 20 minuti per 16 ore circadiane, si sarebbero sommati a quelli che avrebbero formato una testa d’ariete in grado di scalfire il morale di qualsiasi divisione fosse stata impegnata per resistere giorni o settimane intere.. invece di sventare quel baluardo, s’infransero e caddero seppelliti da una guerra asimmetrica senza precedenti, avvisaglie, o buoni consigli dei loro generali che li ingannarono e gli tesero una trappola facendoli capaci solo del terrore e sotto l’annientamento sicuro sconvolgere le aspettative di soldati traditi e smarriti che facendo la guerra e la vissero in prima persona per la prima e per l’ultima volta: 1.728.000 presenti e sbarcati al 6 Giugno, 120.000 dispersi, 5/7 di perdite (1.235.000 morti) e tirando le somme in sei giorni di furiosi scontri e deflagrazioni 7milioni di vittime almeno per gli Angloamericani e Canadesi, e dall’altra parte consistenti perdite tedesche in una cifra che approssimativamente e molto ottimisticamente viene stimata in 1/8 circa 926.000 uomini martellati dal fuoco dei cannoni navali e dei pesanti e massicci bombardamenti che occorrevano per convincere assieme a tutta quella confusione e fumo e scompiglio HAVOC che un casino del genere volesse dire vittoria e la garanzia di una facile passerella fino ai Campi Elisi ..a Parigi.
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Queste immagini illustrative e sgranate furono scattate in quella finestra temporale il cui ormai le V1 non colpivano e facevano a pezzi quei disgraziati intorno al Day 7 o 8, mentre quella fottuta di Lady D DAY o alias Lady Dior 1981 doveva sentirsi proprio onorata di appartenere a quella progenie che ha consegnato l’orrore coll’avvento del male assoluto chiavi in mano a questi puttanieri ladroedificati.
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E adesso un embargo e una risoluzione delle nazioni unite per l’arcipelago dei disonorati non lo vorreste per Natale.
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marco-poli · 3 years
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Al via domani Campo Tizzoro '44 organizzato nei Museo e Rifugi Smi al quale parteciperò (come tutti gli anni) domenica con alcuni amici. Una manifestazione importante e che porta tanta gente nel Comune di San Marcello Piteglio . Spero che quest'anno non ci saranno le solite tiritere di alcuni soggetti estremi che bollano come "fascista" questo evento. O che comunque bollano negativamente questo evento perchè partano dal presupposto che tutto ciò che ha che fare con esercito, polizia,ecc... sia "cattivo". Sorvolo sugli pseudo intellettuali che raccontano che le ricostruzioni storiche non sono accurate, perchè ormai sono al limite del ridicolo. SE qualcuno/a pensa che si stia violando qualche reato, avverta le forze dell' ordine (già presenti lì tra l'altro) e non faccia discorsi su facebook, onde rendersi ridicolo/a. Per tutti gli altri, andate all'evento, divertitevi e lasciate i discorsi da shampiste agli altri. #marcopoli (presso Museo e Rifugi Smi) https://www.instagram.com/p/CR9ef0AMSMHKrIe7Aw6TP-g8AnrLCgQFe_5KKE0/?utm_medium=tumblr
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corallorosso · 4 years
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Perché vengono abbattute le statue di Cristoforo Colombo (...) A partire dagli anni Novanta, un movimento sempre più partecipato cominciò a porre l’attenzione su un’altra versione della storia, quella degli indios e dei nativi americani, fino ad allora ampiamente trascurata e che ebbe ampia diffusione con l’uscita di Storia del popolo americano dal 1492 a oggi, un importante saggio del 1980 di Howard Zinn che ripercorre la storia del Nord America dal punto di vista delle popolazioni oppresse. Da allora molti saggi hanno approfondito e riscoperto lati poco conosciuti della storia di Colombo e delle sue spedizioni, rivelandone i crimini e gli aspetti più drammatici, e i grandi danni alle popolazioni autoctone. ... Tutti o quasi sanno che Colombo salpò dalla Spagna con tre caravelle per scoprire una nuova rotta per l’Oriente, ritrovandosi dopo oltre due mesi di navigazione in una terra a lui sconosciuta e che a lungo pensò essere una propaggine dell’Asia. La prima popolazione che incontrò furono i Lucayan, molto pacifici e che accolsero i suoi uomini offrendo cibo e acqua, chiedendo loro se arrivassero dal paradiso, scrisse Colombo nel suo giornale. Con 50 uomini potevano essere soggiogati e si poteva governarli a piacimento, aggiunse. Ne rapì alcuni e salpò diretto verso altre isole, arrivando a Cuba e poi a Hispaniola, l’isola dove oggi ci sono Haiti e la Repubblica Dominicana. Lì incontrò i Taìno, la popolazione che subì le conseguenze più drammatiche dalle spedizioni colombiane. Colombo li descrisse come una popolazione sorprendentemente pacifica e generosa: lasciò sull’isola una quarantina di uomini, fece dei prigionieri nativi da portare con sé e continuò brevemente le sue esplorazioni, prima di tornare in Spagna a render conto delle sue scoperte. Colombo sovrastimò la quantità d’oro disponibile in quelle isole, promise laute ricchezze alla monarchia spagnola e fece ritorno ai Caraibi alla fine del 1493 con 1.200 uomini e 17 navi. Dopo aver esplorato molte isole fece ritorno a Hispaniola, dove scoprì che gli uomini che aveva lasciato erano stati uccisi dai Taìno, dopo che avevano cominciato a razziare l’isola in cerca d’oro, schiavi e donne da violentare. Colombo fece prigionieri circa 500 indigeni, di cui circa 200 morirono durante il viaggio di ritorno. Ci sono varie stime sul numero di Taìno che abitavano Hispaniola prima dell’arrivo di Colombo: Bartolomé de las Casas, vescovo che raccontò i primi decenni della colonizzazione europea in America, sosteneva che fossero tre milioni, ma gli storici oggi sono più concordi su stime nell’ordine di alcune centinaia di migliaia. Quello che è sicuro è che quando las Casas arrivò sull’isola, nel 1508, scrisse che gli indigeni erano 60mila. 25 anni dopo ne erano rimasti poche centinaia. Il genocidio dei Taìno cominciò con Colombo e proseguì dopo la sua morte, ma ebbe le sue basi nel trattamento riservato agli indigeni dall’esploratore genovese nelle sue spedizioni. Oltre a fare centinaia di schiavi, ordinò a tutti quelli sopra ai 14 anni di cercare oro per gli spagnoli. Per sopprimere le ribellioni dei Taìno, ordinò una repressione brutale, che comprese torture e l’esposizione pubblica di pezzi di cadaveri per spaventare la popolazione. In una lettera, raccontò l’efficacia e la convenienza economica della vendita bambine di 9 e 10 anni come schiave sessuali. Alcuni storici credono che tantissimi Taìno si suicidarono in massa per sfuggire al controllo spagnolo e alle insostenibili richieste di oro, cotone e altre risorse. (...) nel 1500 la regina Isabella e il re Ferdinando lo rimossero dal suo incarico. Già all’epoca, nei documenti che motivarono la decisione, emersero testimonianze raccapriccianti sulle torture ordinate da Colombo per coloni e nativi che voleva punire per i motivi più vari. (...) Le ricostruzioni storiche più moderne dicono infatti che la conduzione del potere di Colombo nei Caraibi fu un’anticipazione dei metodi applicati successivamente dai coloni europei nei confronti dei nativi di Nord e Sud America, sterminati e soggiogati per secoli, e soprattutto della tratta degli schiavi tra il XVI e il XIX secolo, due tra i più grandi crimini contro l’umanità della storia moderna. Il POST
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