#riconfermare
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primepaginequotidiani · 1 month ago
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PRIMA PAGINA Corriere Umbria di Oggi mercoledì, 02 ottobre 2024
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blogitalianissimo · 8 months ago
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Prossimamente il 13% degli elettori che ha osato non riconfermare Putin
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unquadernino · 3 months ago
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Non mangio carne da quattro anni e mezzo. Stamattina ero in un posto molto particolare, un pastore in montagna ci ha portato dei formaggi con dei salumi, e perciò dato il contesto ho deciso di mangiare due fettine di salame. Le mie considerazioni sono principalmente due: la prima è che non ho avuto quella folgorazione del tipo "ommioddio da quanto tempo non mangiavo una cosa così", perché secondo me, e mi sento di poterlo riconfermare adesso, le alternative vegetali sono molto molto molto valide per chi ama il sapore della carne; la seconda è che questo è accaduto alle 12 di questa mattina, adesso sono le 21 meno 20 minuti e sento che sto ancora cercando di digerire quelle due fettine di salame
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turuin · 3 months ago
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Day 25
Giorno 25 - ieri.
Totale caffè bevuti: 2.
Pranzo con pasta al ragù di carne; cena con spinaci ribattuti in padella con pane, pangrattato e formaggio, e qualche arancino d'anticipo, dato che mia madre li sta preparando stamattina per il nostro viaggio di rientro.
Così sono passati i miei 11 giorni di vacanza in Calabria, tra bagni nello Jonio, un paio di serate fuori, qualche abbraccio agli amici ed ai parenti e qualche giornata di pioggia a casa.
No, non sono "pronto" a ricominciare la baraonda del lavoro, della scuola, delle settimane sempre uguali; ma lo farò comunque. In particolare, posso riconfermare che il mio pensiero non è praticamente mai andato all'ufficio e/o al lavoro e anche fosse solo per questo, direi che è stata una vacanza riuscita al 100%.
Ricominceranno gli impegni, gli appuntamenti, le cose da risolvere. Va bene. C'è ancora abbastanza spinta in me per affrontare tutto questo. E riporto con me un libro ritrovato qui in casa che sarà sicuramente di ottima compagnia per i mesi che verranno, e forse da stimolo per qualcosa che ho lasciato troppi anni fa.
Sappiatemi in viaggio, mutuals.
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filorunsultra · 2 months ago
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Anche quest'anno è iniziato settembre con l'ambitissimo Vertical del Monte, in cui era doveroso riconfermare il titolo di local legend del paese. No se escherza con Filo. Premio: un salame e un assetto gomme. Non male per un vegetariano che non guida.
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ambrenoir · 3 months ago
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LA LEGGENDA DEL CAVALLUCCIO MARINO, ULTIMO DEI ROMANTICI
La leggenda narra di due cavalli, che si amavano da lungo tempo, che si ritrovarono inseguiti da un branco di pericolosi ed affamati segugi.
I due equini iniziarono a correre il più velocemente possibile nel tentativo di fuggire dalle grinfie dei predatori. Ma gli inseguitori non mollavano e dopo una lunga e sfiancante corsa i due purosangue si trovarono sul ciglio di un burrone, oltre al quale c’era solo il mare.
Il branco di cacciatori, accortisi di aver messo in trappola le prede, si avvicinava minaccioso.
I due cavalli decisero che una morte libera sarebbe stata meglio che finire tra le fauci dei loro predatori.
E così, uniti nella sorte, si gettarono nel precipizio per andare incontro alle profondità del mare.
Ma, mentre i due purosangue precipitavano nel vuoto, accade qualcosa di magico. I loro corpi iniziarono a mutare, le zampe si allungarono, la criniera mutò e la coda si fece un tutt’uno con il resto del corpo.
Una volta giunti all’impatto con la superficie del mare i due cavalli si erano trasformati in due piccolissimi animali.
Unici per la loro fattezza e per il loro comportamento.
FEDELTÀ RECIPROCA
Rappresentano il miglior simbolo di fedeltà e lealtà reciproca. Rimangono insieme per tutta la loro vita e, se uno sopravvive all’altro, raramente cercano in nuovo compagno.
LA DANZA DELL’AMORE
Sono animali incredibilmente romantici al punto da riconfermare ogni mattina, all’alba, il proprio legame con una meravigliosa danza durante la quale eseguono delle coreografiche piroette intrecciando le loro code e mutando colore.
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mandorloinfiore · 1 year ago
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come dice @wavevectors ho degli sfondi noiosi e siccome non mi smentisco mai, grazie a @generaleinverno ho l'occasione di riconfermare questo, ormai, dato di fatto!😇 ecco gli sfondi del mio cellulare:
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just-one-more-fandom · 2 years ago
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Dopo la visione del film posso riconfermare la mia teoria, ovvero
Preferisci Colapesce? Daddy issues
Preferisci Dimartino? Mommy issues
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tizianacerralovetrainer · 1 year ago
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Ilary Blasi e il suo racconto in “Unica”: il docu film Netflix.
Ebbene sì l’ho visto. Le “iniziali” accuse di lui per il caffè con un altro e la migliore amica di lei, il maschilismo di Francesco Totti (così come titola anche vanity fair oggi) nel pressing e non solo, affinché Ilary tornasse al suo posto di moglie smettendo di lavorare ed uscendo dai social, il coinvolgimento dei figli da parte di lui nella sua vita parallela con la Bocchi, l'investigatore privato ingaggiato da Ilary e la conferma di quel tradimento che costringeva lei a rivedere i piani di una vita e la famiglia. A tutti coloro che l’hanno accusata anche sulle mie pagine, nel suo viaggio con i figli in Africa, dico di guardare bene il film e provare poi a riconfermare lo stesso punto di vista. Nel Docu film non c’è il contraddittorio e Totti, visto anche il momento che viviamo di accuse al patriarcato, non ne esce affatto bene, anzi... Questa storia e le sue narrazioni fatte da quel gossip bieco da cattivo vicinato, costringono tutti a riflettere, affinché ogni facile giudizio nel confronti di una donna, madre o moglie, possa sembrare la via più facile, quella più logica e scontata. Questo Docu film è il racconto senza filtri di Ilary Blasi anche e a proposito, di vita familiare e sessualità, riconsegnano ognuno a se stesso, perché lei ora la sua verità ha saputo nobilitarla, mostrandosi così come davvero Ilary è, coraggiosa, ancora un po’ acciaccata ma finalmente libera di essere. Ci sono molti modi di colpire una donna e ferirla, i figli sono uno di questi, perché ancor più subdola e silenziosa è quella violenza al maschile che viene troppo spesso perpetrata ogni giorno verso le donne, passando silenziosamente attraverso i figli e non solo... Per fortuna il tempo restituisce la verità, sempre. Meditiamo donne, meditiamo. Anche quando troviamo più facile accusare un’altra donna. Troppo spesso le lotte tra mariti e mogli divengono vere e proprie lotte di potere e se sei stata con un uomo di potere, rischi di uscirne azzerata, distrutta, Ilary invece ispira a rinascere. A Ilary, a chi si riconoscerà tra le pagine di queste settimane, a chi si sentirà graffiare corpo e anima nei meandri di questa ennesima storia di “potere” in cui specchiarsi, il mio abbraccio con il cuore.
Tiziana
tizianacerra.com
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seoul-italybts · 1 year ago
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[✎ ITA] ELLE Korea : Speciale Novembre 2023, Intervista - JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova | 24.10.2023
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🗞 ELLE Korea Novembre 2023 | Twitter
JIMIN, Una Ventata d'Aria Nuova
“ Va bene non essere perfetti. Ma la performance deve essere impeccabile ” __ JIMIN
Il futuro diventa realtà solo per chi procede con fiducia. 
Proprio quando tutti pensavano di aver corso a sufficienza, Jimin si è lasciato pervadere da una nuova ventata d'energia e ha ripreso a correre, cogliendo l'istante
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ELLE: Incluso il tuo album solista, quest'anno hai lavorato tanto individualmente. Seguendo le tue promozioni, abbiamo capito perché dici di essere timido (ride).
JIMIN: Lavorando per conto mio, ho avuto modo di rendermi conto una volta di più di quanto io sia sempre un po' a disagio. Ho davvero realizzato quanta strada ho ancora da fare per maturare. Per diventare più sicuri di sé, bisogna metterci impegno e volontà.
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ELLE: Anche se caratterialmente sei riservato, oggi hai salutato tuttə, qui allo studio, con estremo calore. Mi è tornato in mente un servizio fotografico del 2014. Allora, hai aiutato lo staff a raccogliere e gettare via le confezioni del cibo d'asporto ordinato, e volevi anche cambiare il rotolo di carta igienica nel bagno dello studio, perché era finito.
JIMIN: Sul serio? Non ricordo, ma ben fatto, Jimin! (ride). Grazie per questa vostra buona opinione di me.
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ELLE: Il primo evento di peso cui hai partecipato in qualità di ambassador per Tiffany è stata la riapertura dello storico negozio Landmark di New York, ad aprile. È qualcosa di cui il nostro staff non riesce a smettere di parlare ancor oggi.
JIMIN: Ero molto agitato. Era la prima volta che partecipavo ad un evento così importante da solo. C'erano dei bellissimi gioielli firmati Tiffany e tante celebrità... A ripensarci ora, era tutto talmente magnifico e nuovo, per me, che mi sembra, piuttosto, di essere finito in un film.
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ELLE: Com'è lavorare con un brand ricco di esperienza e storia come Tiffany & Co.? Ne hai tratto qualche influenza o ispirazione?
JIMIN: Man mano che, negli anni, le performance dal vivo aumentavano, è cresciuto anche il mio interesse per la gioielleria. Ogni brano ha una sua atmosfera particolare, e mi piace esplorare tutto il potenziale di questi accessori, trovando modi per impreziosire con essi le mie esibizioni e gli abiti di scena. È così che ho scoperto ed imparato ad apprezzare appieno il fascino dei gioielli.
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ELLE: Il 2023 è l'anno del 10° anniversario dei BTS. In un'intervista tratta dal libro "BEYOND THE STORY: il Racconto di 10 Anni di BTS" dici, "Ricordo ancora quell'unica fila (di fan) vicino alle telecamere, durante la nostra prima esibizione." Chiaramente, è qualcosa che ti è rimasto impresso.
JIMIN: Sì, perché eravamo un gruppo ancora piuttosto sconosciuto, e allora ricordo d'essermi chiesto "Come fanno a conoscerci? Perché sono venutə a supportarci?". E ricordo anche d'aver dato il massimo, quella volta sul palco, proprio per quelle persone.
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ELLE: Sebbene in piena pandemia, i BTS hanno portato avanti circa due mesi di promozioni con "Dynamite", su diverse piattaforme e con i contenuti più disparati.
JIMIN: Durante la pandemia, ho sentito davvero la mancanza delle nostre interazioni con le/i fan dal palco e di persona. E, una volta di più, ho realizzato quanto effettivamente l'esistenza degli artisti dipenda dalla presenza o meno del pubblico.
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ELLE: Non fate che riconfermare il vostro valore sul palco, e molte delle vostre performance sono rimaste particolarmente impresse sul pubblico. Tra queste, quale pensi sia la tua esibizione migliore?
JIMIN: Personalmente, mi piacciono e ho sempre a cuore tutte le nostre performance di gruppo. Ce ne sono un sacco di davvero fantastiche, ma se devo sceglierne una, direi 'ON'. Sì, scelgo "ON", specialmente come brano d'apertura dei nostri concerti, è davvero figa.
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ELLE: Dato che hai iniziato con la danza moderna, immagino non sia stato facile imparare lo stile richiesto dal K-pop e, dopo il debutto, sei stato investito di tante aspettative e responsabilità in qualità di vocalist. Ciononostante, continui a mostrarci la tua determinazione e, nelle tue dirette Weverse, esprimi sempre il desiderio di riprendere ad esercitarti dalle basi. Nonostante tutto ciò che hai già raggiunto, insomma, pensi di avere ancora sempre tanta strada da fare?
JIMIN: Me ne vergogno. È davvero imbarazzante quanto io debba ancora migliorare. Ma non ho intenzione di tirarmi indietro, voglio dimostrare di poter fare ancor meglio.
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ELLE: Sei davvero troppo duro con te stesso. Sei già perfetto così, come pensi di poterlo diventare ancor più?
JIMIN: Non c'è bisogno d'essere perfetti. Ma penso le performance che mostro sul palco debbano essere impeccabili.
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ELLE: Ricordo che, anni fa, parlare delle tue emozioni più profonde attraverso "Lie" non era stato facile, per te. Ciononostante, hai deciso di rimetterti intimamente alla prova con il tuo album solista, "FACE", uscito a marzo. Visti i risultati ottenuti, ti senti più sereno, ora?
JIMIN: Decisamente. Anzi, "FACE" è nato in un periodo in cui ero molto stressato, quindi avevo una paura matta già solo al pensiero di rilasciarlo. Ma non dimenticherò mai il sollievo provato man mano che le canzoni prendevano corpo.
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ELLE: Quando sei apparso a "Suchwita", hai parlato delle difficoltà affrontate nel preparare il tuo album solista. Stai attualmente lavorando a qualche canzone?
JIMIN: Sono sempre al lavoro su nuovi brani. E mi piacerebbe molto provare diversi generi. Spero apprezzerete la mia musica, mi renderebbe estremamente felice.
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ELLE: Negli ultimi tempi, hai postato alcuni video di ballo su Instagram con l'hashtag "This is Jimin". Com'è iniziato questo "progetto"?
JIMIN: Il ballo è una delle cose che amo di più al mondo, quindi ho pensato sarebbe stato bello poter condividere queste clip coreografiche con le/i fan. Cercherò di postarne altri con continuità, anche se solo di tanto in tanto.
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ELLE: Se andiamo a guardare il tuo profilo Instagram, troveremo molti post di supporto per le attività individuali degli altri membri. Questo mi ha riportato alla mente quando J-hope era al Lollapalooza, l'anno scorso, e tu sei andato a trovarlo e sostenerlo prima della sua esibizione – cosa che è stata di grandissimo sollievo per lui. O anche quando, più recentemente, hai accompagnato V durante le sue apparizioni ai programmi musicali. Cosa puoi dirci?
JIMIN: C'è questa cosa che diciamo spesso tra noi membri: io esisto e sono a questo livello per merito della squadra.
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ELLE: Quindi è anche per quello che, al concerto di Suga, ti sei esibito con lui in "Tony Montana", per la prima volta dopo 6 anni? (ride)
JIMIN: È stato un po' imbarazzante, ma è una canzone che le/i fan hanno sempre amato e continuato a supportare finora. Sono grato a Suga hyung per quest'opportunità e per essersi esibito con me.
ELLE: Non posso fare a meno di notare il tuo tatuaggio dell'amicizia, quel "7" sul tuo dito anulare. Immagino che la cosa migliore del fare attività di gruppo è che puoi condividere la situazione, le difficoltà e le tue emozioni con i tuoi compagni. Ma qual è l'aspetto più prezioso di tutto ciò?
JIMIN: Ora più che mai me ne rendo conto: i momenti più preziosi sono quelli in cui, semplicemente, noi membri ci troviamo e chiacchieriamo insieme. Le occasioni in cui mi sento maggiormente a mio agio è insieme ai ragazzi, ma sono emozioni e sensazioni troppo preziose per spiegarle a parole.
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ELLE: Qual è il luogo in cui ti senti maggiormente "a casa"?
JIMIN: Ovunque siano i nostri concerti, quando siamo tutti e sette insieme, circondati dall'affetto delle/gli ARMY.
ELLE: Come canti in "Letter / 편지 (Dear ARMY)" - la traccia nascosta del tuo album solista - ciò che vorresti dire alle/i fan probabilmente è già risaputo. Ma c'è qualcosa che vorresti dire loro, ora?
JIMIN: Vi prego di avere ancora un po' di pazienza. Diventerò un artista ancora migliore.
ELLE: Hai qualche abitudine particolare, quando lavori alla tua musica e registri?
JIMIN: Non saprei.. Forse, stare a piedi nudi?
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⠸ Eng : © JiminGlobal ; © cestlavie9090 | Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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cinquecolonnemagazine · 4 months ago
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Siram Veolia e la twin transition al Giffoni Film Festival
Una riflessione sulla sinergia tra innovazione digitale tecnologica e la responsabilità ambientale ha aperto un confronto sugli sviluppi e le opportunità della twin transition (trasformazione ecologica e digitale) che ne ha evidenziato la profonda interconnessione ed il reciproco potenziamento. Sono questi i temi che Siram Veolia, gruppo di riferimento in Italia per clienti pubblici e privati nel percorso di decarbonizzazione attraverso l’efficienza energetica, la produzione locale di energia rinnovabile e lo sviluppo di nuove soluzioni digitali, ha affrontato al Giffoni Film Festival, riconfermando la partnership nella sua 54° edizione. Twin transition al Giffoni Film Festival Partendo da alcuni risultati tratti dal Barometro della Trasformazione ecologica, sondaggio internazionale condotto dal Gruppo Veolia in collaborazione con la società di consulenza Elabe, Siram Veolia ha illustrato come di fronte al muro del cambiamento climatico oggi è urgente scegliere la strada verso un futuro più sostenibile che concili salute, economia e ambiente. Durante la sessione Impact ha aperto un dialogo con circa 200 ragazzi dai 18 ai 30 anni nella sala plenaria del Giffoni Film Festival che hanno potuto riflettere su quanto sia necessario impegnarsi per invertire la rotta e accelerare la trasformazione ecologica, puntando sull’innovazione digitale e sui tool di AI che non sostituiscono le competenze umane, ma che le supportano e le potenziano. Coinvolgere e mobilitare i giovani "Il Giffoni Film Festival rappresenta un contesto unico che riesce a coinvolgere e mobilitare i giovani, una risorsa fondamentale per il nostro futuro", ha affermato Maria Vittoria Pisante, Direttore Strategia, Sviluppo e Comunicazione Siram Veolia. "È stato  un privilegio condividere la nostra esperienza per ispirare i giovani e far loro comprendere che la trasformazione ecologica richiede un impegno comune, non solo da parte delle imprese, ma anche da parte di ogni cittadino, attraverso un cambio di mentalità e abitudini quotidiane. Dai confronti avuti con loro è emerso un profondo senso di responsabilità e partecipazione nelle scelte di ogni giorno, con l'obiettivo di minimizzare l'impatto ambientale delle loro azioni. Il futuro è nelle loro mani e sono loro la forza del cambiamento, ringrazio quindi il mondo Giffoni per offrire loro uno spazio di confronto per costruire insieme un futuro più sostenibile ed equo per tutti.” “Per noi, il digitale è un elemento abilitante e imprescindibile per la sostenibilità - dichiara Fabrizio Locchetta, CIO di Siram Veolia - In Siram Veolia abbiamo un set di soluzioni digitali “Hubgrade”, in ambito decarbonizzazione ed efficienza energetica, che si basano su tecnologie come l'Internet of Things e includono algoritmi di Intelligenza Artificiale, con grande attenzione all'Analisi dei Dati. Siamo fra i primi Gruppi ad utilizzare l’Intelligenza Artificiale, anche generativa, come volano per rinforzare le nostre attività a favore della trasformazione ecologica, investendo tempo e risorse in percorsi di formazione delle nostre squadre sul valore e la qualità dei dati e sull’uso consapevole e critico dell’ AI, con la convinzione che la digitalizzazione possa affiancare e potenziare le competenze e le capacità delle nostre persone.” Partnership con il Giffoni Film Festival "Siram Veolia ha deciso di riconfermare la partnership con il Giffoni Film Festival per il suo straordinario impegno nel valorizzare il territorio e nel coinvolgere i giovani. Un’opportunità unica per promuovere temi di grande rilevanza, come la sostenibilità ambientale e l'innovazione tecnologica, attraverso un dialogo diretto con le nuove generazioni. Inoltre, la collaborazione con Giffoni ci permette di rafforzare il nostro legame con il territorio. Crediamo fermamente che la crescita sostenibile passi anche attraverso il sostegno a eventi culturali che esaltano le eccellenze locali e promuovono il patrimonio storico, artistico e naturale della Regione.Il Giffoni Film Festival non è solo un evento cinematografico, ma un vero e proprio laboratorio di idee e innovazione, dove emergono nuove esigenze e punti di vista di giovani menti creative che possono contribuire ad arricchire la nostra visione ed il nostro agire” - conclude Francesco Cantarella, Direttore Udb Sud Siram Veolia. Immagine di copertina: Ufficio stampa Giffoni Read the full article
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telodogratis · 5 months ago
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Uno sviluppatore di Bluepoint Games rompe mesi di silenzio per riconfermare lo stato del nuovo gioco
Uno sviluppatore di Bluepoint Games rompe mesi di silenzio per riconfermare lo stato del nuovo gioco Bluepoint Games è in silenzio da mesi e ora uno sviluppatore ha commentato lo stato dei lavori del nuovo gioco della compagnia, fondamentalmente ripetendo quanto detto in precedenza. Powered by WPeMatico Bluepoint Games è in silenzio da mesi e ora uno sviluppatore ha commentato lo stato dei lavori…
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delectablywaywardbeard-blog · 8 months ago
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Mosca: 'Percentuali altissime di votanti nelle regioni ucraine'
I razzi ucraini che hanno martellato ieri la regione di confine di Belgorod, inchiostro versato nelle urne per protesta in diverse città russe, un tentato attacco con una bottiglia incendiaria a San Pietroburgo e bombardamenti di Kiev sui seggi nel Kherson occupato. E‘ trascorsa in modo tutt’altro che tranquillo la prima giornata della maratona elettorale destinata a riconfermare Vladimir Putin –…
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djs-party-edm-italia · 9 months ago
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RSoul DJ: disco dance dai lounge agli hotel, con missione engagement
Esistono professionisti della console che ai contesti classici del djing, come le discoteche, i club, i mega festival preferiscono le location più riservate ed esclusive, come gli aperitivi e le cene con sottofondo musicale nei lounge, o i party danzanti negli hotel e nei loft di lusso in Italia e nel mondo.
E' il caso di RSoul DJ, all'anagrafe Raoul Girometta, professionista del mixer che da lungo tempo fa emozionare il pubblico in party esclusivi in location d'eccellenza, come Radisson Collection e Terrazza Martini a Milano o Villa Agape a Firenze, con selezioni musicali al tempo stesso raffinate e coinvolgenti. Intrattenendo senza sosta pubblici di ogni età.
"La chiave del mio successo in pista sta nella perfetta coniugazione fra il mio bagaglio musicale e la mia esperienza nella gestione dei pubblici. Nel corso del tempo ho imparato a intrattenere platee eterogenee, riuscendo a far ballare anche le persone più timide e riservate in eventi serali che, in un trend ormai globalizzato, uniscono le generazioni. E ci riesco grazie a selezioni musicali che non scadono mai né nel volgare né nel troppo commerciale né, ancor peggio, nella noia (come  accade quando la consolle viene gestita dai cosiddetti deejay "primadonna")", spiega RSoul dj.
Quanto conta il coinvolgimento?
"Il mio unico vero misuratore resta l'engagement, termine marketing che significa coinvolgimento, risposta del pubblico. E' una metrica molto importante per i social media, dove la caduta di coinvolgimento potrebbe creare danni irreparabili all'ecosistema… proprio come succede con i party gestiti da deejay senza esperienza! Nelle mie serate sono protagonista nella misura in cui coinvolgo il mio pubblico per la perfetta riuscita della festa dall'inizio alla fine, senza farla scadere, proprio come un vero deejay dovrebbe agire, nel rispetto del suo "ruolo storico". Sia per il cliente privato che decide di festeggiare una ricorrenza come il proprio compleanno o anniversario, sia per le aziende che attraverso gli eventi vogliono riconfermare il proprio posizionamento di marca o un nuovo importante traguardo".
Prima di un evento fai un brief musicale con il cliente?
"Sì, esattamente. Con un approccio quasi 'da agenzia' parto da una selezione musicale che preparo specificamente per la serata in questione, con possibili playlist di preview per il cliente. Non una scaletta precostituita ma esempi di possibili "strade": playlist house, r'n'b, evergreen, piuttosto che ethnobeat, nu disco, lounge, funk, nu soul, magari follow-up di selezioni già adottate per altri eventi simili che possono aiutare e sostenere il cliente nella scelta dell'impostazione musicale di serata.  Vado poi a personalizzare durante l'evento stesso, in relazione al pubblico e al mood di serata. Attraverso azioni di comunicazione specifiche, che siano comunicati stampa nazionali e locali e/o campagne social o mailing posso poi aiutare a dare un boost all'evento. Un'attività di successo, testimoniata dai numerosi riconoscimenti di pubblico ricevuti in questi anni, con un indice di gradimento che, misurato, potrebbe arrivare a soglie percentuali molto alte, se non assolute. Le testimonianze dei miei clienti le trovate sui miei profili social, Instagram e TikTok"
Tanti dj scelgono di giocare sul sicuro e proporre un solo genere musicale, tu hai un approccio diverso?
"La vera sfida è giocare con più generi e più pubblici, costruendo eventi unici. Sono tornato a fare il dj dopo 25 anni di esperienza nel marketing di prodotto, con una filiera di partner nazionali e internazionali dell'entertainment digitale (Netflix, Apple Music, Spotify, etc) e con specializzazioni in management, comunicazione, produzione. Voglio portare questa mia esperienza sugli eventi e nelle produzioni multimediali, collaborando con i migliori professionisti della filiera, dagli studi di registrazione (House of Glass di Gianni Bini), ai fotografi di moda e musica (l'emergente Mastrantoni, sto corteggiando Micalizzi), fino ai catering e al food. Ho lavorato con Frau Knam e sto facendo il filo ad alcune importanti food blogger".
Hai una crew?
"Tutti i miei progetti si basano sul networking e sulle relazioni, una forma mentis poco italiana lo so, ma io ho una mentalità internazionale e UK nel cuore. Il fatto che mi sia aperto ospitando deejay italiani stranieri ai miei eventi o produttori emergenti nelle mie produzioni sta facendo nascere un interessante network di cooperazione internazionale per la musica e gli eventi, L'invito ad entrarci è aperto a tutti, sia ai bravi producer per la produzione musicale che ai videomaker e progettatori di 3D, grafica, agli organizzatori e ai PR. Chi è interessato può contattarmi con messaggio diretto ai profili social in calce".
Abbiamo parlato della pista e degli eventi, quindi di un mondo al 100% fisico. Ma qual è il tuo rapporto con il mondo internet e tutto quanto è digitale? 
"Ne sono assolutamente favorevole, nel momento in cui ci siano consapevolezza e (auto) controllo. Il digital è uno strumento per amplificare le esperienze e può essere assolutamente funzionale agli eventi stessi. Ad attraverso tramite i social: sui miei profili faccio spesso anche dirette e ho un canale Mixcloud online h24. Non a caso il mio account name è  "rsoul from the disco loft", perché il mio immaginario è quello di un disco loft musicale moderno e digitalizzato, una specie di versione 3.0 del loft musicale di Dave Mancuso, connesso con il pianeta attraverso il web e i social".
Cosa pensi del phygital? 
"Presto riunirà il mondo fisico e quello virtuale. Siamo nella fase di post-lancio del nuovo visore Apple, che in America da alcune settimane sta creando un forte hype mediatico. Grazie alle nuove tecnologie, in un futuro prossimo potremo teletrasportarci in luoghi ed eventi, per ballare e incontrare gente. Io il primo passo verso questo mondo l'ho già fatto due anni fa, con sessioni di produzione, mixing e mastering nell' HOG Studio di Gianni Bini a Viareggio, uno dei Top 5 in Europa. Le sto iniziando a raccontare attraverso i miei profili social, anche in vista del lancio delle mie prime produzioni. Brani tech-house ed ethnobeat in formato Dolby Atmos, che usciranno a nome Aegotism e Collectif D'Artistes Mediterraneens entro l'estate. 
A cosa sono dedicati questi nuovi progetti?
"Il primo progetto, Aegotism, è dedicato al tema dell'identità phygital e della metamorfosi dell'uomo moderno, tramite una narrativa a cavallo fra i due mondi. Il secondo, Collectif D'Artistes Mediterraneens, è un collettivo aperto di producer, musicisti e artisti multimediali per la riscoperta delle musiche, arti e e territori del Mediterraneo che porterà eventi multimediali nei locali e online, anche attraverso l'augmented reality. Per entrambe i casi usciranno produzioni audio e video immersive, da fruire attraverso ogni tipologia di device connesso -  notebook, tv connesse, visori Meta ed Apple – e prossimamente in eventi immersivi, anche fisici: alcuni locali all'estero come il Ministry of Sound di Londra hanno già un impianto Dolby Atmos Music e non a caso il mio primo video immersivo è stato girato lì (ride)".
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tarditardi · 9 months ago
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RSoul DJ: disco dance dai lounge agli hotel, con missione engagement
Esistono professionisti della console che ai contesti classici del djing, come le discoteche, i club, i mega festival preferiscono le location più riservate ed esclusive, come gli aperitivi e le cene con sottofondo musicale nei lounge, o i party danzanti negli hotel e nei loft di lusso in Italia e nel mondo.
E' il caso di RSoul DJ, all'anagrafe Raoul Girometta, professionista del mixer che da lungo tempo fa emozionare il pubblico in party esclusivi in location d'eccellenza, come Radisson Collection e Terrazza Martini a Milano o Villa Agape a Firenze, con selezioni musicali al tempo stesso raffinate e coinvolgenti. Intrattenendo senza sosta pubblici di ogni età.
"La chiave del mio successo in pista sta nella perfetta coniugazione fra il mio bagaglio musicale e la mia esperienza nella gestione dei pubblici. Nel corso del tempo ho imparato a intrattenere platee eterogenee, riuscendo a far ballare anche le persone più timide e riservate in eventi serali che, in un trend ormai globalizzato, uniscono le generazioni. E ci riesco grazie a selezioni musicali che non scadono mai né nel volgare né nel troppo commerciale né, ancor peggio, nella noia (come  accade quando la consolle viene gestita dai cosiddetti deejay "primadonna")", spiega RSoul dj.
Quanto conta il coinvolgimento?
"Il mio unico vero misuratore resta l'engagement, termine marketing che significa coinvolgimento, risposta del pubblico. E' una metrica molto importante per i social media, dove la caduta di coinvolgimento potrebbe creare danni irreparabili all'ecosistema… proprio come succede con i party gestiti da deejay senza esperienza! Nelle mie serate sono protagonista nella misura in cui coinvolgo il mio pubblico per la perfetta riuscita della festa dall'inizio alla fine, senza farla scadere, proprio come un vero deejay dovrebbe agire, nel rispetto del suo "ruolo storico". Sia per il cliente privato che decide di festeggiare una ricorrenza come il proprio compleanno o anniversario, sia per le aziende che attraverso gli eventi vogliono riconfermare il proprio posizionamento di marca o un nuovo importante traguardo".
Prima di un evento fai un brief musicale con il cliente?
"Sì, esattamente. Con un approccio quasi 'da agenzia' parto da una selezione musicale che preparo specificamente per la serata in questione, con possibili playlist di preview per il cliente. Non una scaletta precostituita ma esempi di possibili "strade": playlist house, r'n'b, evergreen, piuttosto che ethnobeat, nu disco, lounge, funk, nu soul, magari follow-up di selezioni già adottate per altri eventi simili che possono aiutare e sostenere il cliente nella scelta dell'impostazione musicale di serata.  Vado poi a personalizzare durante l'evento stesso, in relazione al pubblico e al mood di serata. Attraverso azioni di comunicazione specifiche, che siano comunicati stampa nazionali e locali e/o campagne social o mailing posso poi aiutare a dare un boost all'evento. Un'attività di successo, testimoniata dai numerosi riconoscimenti di pubblico ricevuti in questi anni, con un indice di gradimento che, misurato, potrebbe arrivare a soglie percentuali molto alte, se non assolute. Le testimonianze dei miei clienti le trovate sui miei profili social, Instagram e TikTok"
Tanti dj scelgono di giocare sul sicuro e proporre un solo genere musicale, tu hai un approccio diverso?
"La vera sfida è giocare con più generi e più pubblici, costruendo eventi unici. Sono tornato a fare il dj dopo 25 anni di esperienza nel marketing di prodotto, con una filiera di partner nazionali e internazionali dell'entertainment digitale (Netflix, Apple Music, Spotify, etc) e con specializzazioni in management, comunicazione, produzione. Voglio portare questa mia esperienza sugli eventi e nelle produzioni multimediali, collaborando con i migliori professionisti della filiera, dagli studi di registrazione (House of Glass di Gianni Bini), ai fotografi di moda e musica (l'emergente Mastrantoni, sto corteggiando Micalizzi), fino ai catering e al food. Ho lavorato con Frau Knam e sto facendo il filo ad alcune importanti food blogger".
Hai una crew?
"Tutti i miei progetti si basano sul networking e sulle relazioni, una forma mentis poco italiana lo so, ma io ho una mentalità internazionale e UK nel cuore. Il fatto che mi sia aperto ospitando deejay italiani stranieri ai miei eventi o produttori emergenti nelle mie produzioni sta facendo nascere un interessante network di cooperazione internazionale per la musica e gli eventi, L'invito ad entrarci è aperto a tutti, sia ai bravi producer per la produzione musicale che ai videomaker e progettatori di 3D, grafica, agli organizzatori e ai PR. Chi è interessato può contattarmi con messaggio diretto ai profili social in calce".
Abbiamo parlato della pista e degli eventi, quindi di un mondo al 100% fisico. Ma qual è il tuo rapporto con il mondo internet e tutto quanto è digitale? 
"Ne sono assolutamente favorevole, nel momento in cui ci siano consapevolezza e (auto) controllo. Il digital è uno strumento per amplificare le esperienze e può essere assolutamente funzionale agli eventi stessi. Ad attraverso tramite i social: sui miei profili faccio spesso anche dirette e ho un canale Mixcloud online h24. Non a caso il mio account name è  "rsoul from the disco loft", perché il mio immaginario è quello di un disco loft musicale moderno e digitalizzato, una specie di versione 3.0 del loft musicale di Dave Mancuso, connesso con il pianeta attraverso il web e i social".
Cosa pensi del phygital? 
"Presto riunirà il mondo fisico e quello virtuale. Siamo nella fase di post-lancio del nuovo visore Apple, che in America da alcune settimane sta creando un forte hype mediatico. Grazie alle nuove tecnologie, in un futuro prossimo potremo teletrasportarci in luoghi ed eventi, per ballare e incontrare gente. Io il primo passo verso questo mondo l'ho già fatto due anni fa, con sessioni di produzione, mixing e mastering nell' HOG Studio di Gianni Bini a Viareggio, uno dei Top 5 in Europa. Le sto iniziando a raccontare attraverso i miei profili social, anche in vista del lancio delle mie prime produzioni. Brani tech-house ed ethnobeat in formato Dolby Atmos, che usciranno a nome Aegotism e Collectif D'Artistes Mediterraneens entro l'estate. 
A cosa sono dedicati questi nuovi progetti?
"Il primo progetto, Aegotism, è dedicato al tema dell'identità phygital e della metamorfosi dell'uomo moderno, tramite una narrativa a cavallo fra i due mondi. Il secondo, Collectif D'Artistes Mediterraneens, è un collettivo aperto di producer, musicisti e artisti multimediali per la riscoperta delle musiche, arti e e territori del Mediterraneo che porterà eventi multimediali nei locali e online, anche attraverso l'augmented reality. Per entrambe i casi usciranno produzioni audio e video immersive, da fruire attraverso ogni tipologia di device connesso -  notebook, tv connesse, visori Meta ed Apple – e prossimamente in eventi immersivi, anche fisici: alcuni locali all'estero come il Ministry of Sound di Londra hanno già un impianto Dolby Atmos Music e non a caso il mio primo video immersivo è stato girato lì (ride)".
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parole-buttate · 10 months ago
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Diapason
Grazie ad S mi è capitato di riflettere sul dolore, o per meglio dire, sulla ricerca del dolore. Razionalmente non riesco a comprendere se la dicitura "ricerca" sia coerente rispetto a ciò che mi succede. Potrebbe essere, come no. Oggi, cenando con la mia coinquilina ho sorriso, scherzato, vissuto un momento di serenità. Adesso, a due ore e mezza di distanza, mi ha pervaso un leggero senso di malinconia, dunque scrivo, nel tentativo, spero non vano, di poter capire qualcosa sul mio sentire. Concretamente la prima cosa che ho fatto, è stato impugnare le cuffie, il cellulare e riprodurre delle canzoni che potessero essere sulle stesse onde del mio animo. Potrebbe essere teatrale forse, ma lo trovo naturale. Pensando al rapporto tra la musica ed il mio stato d'animo mi viene in mente una cosa molto specifica: il Diapason. Il Diapason è un oggetto affascinante, uno strumento acustico che una volta percosso produce un suono puro, privo di frequenze armoniche; per amplificarne il suono i musicisti lo mettono a contatto con la cassa armonica dello strumento a disposizione, che sia esso un violino, una chitarra o qualsiasi altro strumento con le stesse caratteristiche dei precedenti. Così sento che la musica, pura nelle sue vibrazioni, rimbombi nella mia cassa toracica, e la mia cassa toracica a sua volta la amplifichi. Così emozioni e meccanismo di coping si fondono per creare qualcosa di nuovo. Sono contemporaneamente strumento e musicista. Potrebbe essere un ragionamento contorto. Nella mia testa ha senso. Il punto è che non è razionale, non è ragionato, è ovvio, scontato, vero. D'altro canto questo mi porta a domandarmi, e la scrittura? La scrittura credo sia al contempo una forma di catarsi e il mio tentativo di fare qualcosa di bello quando tutto il resto è oscenamente brutto. La scrittura è una delle poche cose che non mi richiedono un eccessivo sforzo, non sono sicuramente un grande scrittore, e mai lo sarò, ma è appagante mettere alla prova le proprie capacità linguistiche, trovare il tempo per cancellare gli errori e non sembrare necessariamente impacciata come nella vita quotidiana. Il dolore mi concede l'introspezione necessaria per poter trasformare sentimenti brutti in belle parole. Dunque, cerco il dolore? Credo di no, credo che il dolore cerchi me, ed io lo abbracci, traendone profitto.
In terapia ho parlato della ciclicità delle mie emozioni, la verità è che ho la memoria troppo corta per poterne avere sufficiente consapevolezza. A volte provo, a volte no. In questo momento provo, e ne gioisco in qualche modo, perché l'unica verità che posso riconfermare dalla marea di stronzate che ho detto in terapia è: è meglio soffrire che venire annichiliti dalla grigia statica nebbia dell'appiattimento emotivo.
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