#riciclo e riuso
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Costumi di Carnevale fai da te: animali, robot e...
Creare costumi di Carnevale utilizzando oggetti già presenti nelle nostre case non è solamente un’attività creativa e divertente, ma è anche un ottimo modo per insegnare ai bambini l’importanza del riuso, del riciclo e del rispetto dell’ambiente. Con un po’ di creatività e alcuni materiali da riuso (impropriamente detti riciclati), è possibile ridurre i rifiuti e, al contempo, realizzare costumi…
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Grande Successo per la Storica Fiera Bovina di Sant’Eusebio 2024 a Ottiglio
Un'edizione memorabile tra espositori, tradizioni locali e scambi culturali internazionali.
Un’edizione memorabile tra espositori, tradizioni locali e scambi culturali internazionali. La Storica Fiera Bovina di Sant’Eusebio ha concluso l’edizione 2024 con grande successo, attirando più di 2000 visitatori, 44 espositori e 35 bovini alla rassegna zootecnica. La manifestazione, celebrata a Ottiglio il 7 ottobre 2024, ha saputo mantenere vive le tradizioni locali del territorio monferrino,…
#artigianato locale#Banda Municipale Rocchetta Tanaro#Birrificio Ottigliese#Cibo Sano Monferrato#Ciofs-Fp Casale#Confetture Artigianali#Cultura Locale Monferrato.#Delegazioni Internazionali#Eccellenze Piemontesi#Espositori Km Zero#Fiera Bovina Sant&039;Eusebio#Fiera del Bonèt#Fiera Europea#Fiera Ottiglio 2024#Fiere 2025#Fiere Agricole Piemonte#Formaggi Artigianali#Fratellanza We4green#giovani imprenditori agricoli#Inclusività Fiera#Innovazione Agroalimentare#Miele Artigianale#patto di fratellanza#Prodotti Km Zero Monferrato#Produttori di Riso#produttori di vino#Rassegna Zootecnica#Riciclo e Riuso#Show Cooking Internazionale#Sostenibilità
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Il futuro della cultura digitale: tra fasci di luce e metaverso
La cultura partecipativa pura, ovvero la capacità dei cittadini di contribuire attivamente alla creazione, condivisione e modifica dei contenuti digitali si contrappone alla permission culture; la quale prevede maggiori restrizioni. Noi pensiamo che la cultura digitale del futuro dovrebbe essere accessibile a tutti e dovrebbe far maggiormente riferimento a quella partecipativa pura, in quanto potrebbe essere più utile per il business. Infatti, tramite la cultura partecipativa pura, le persone creano molti più contenuti e fanbase più forti. Questo favorirebbe anche una maggiore condivisione di conoscenze e una migliore collaborazione tra gli individui. Per garantire ciò bisognerebbe implementare delle leggi che garantiscano una maggiore libertà di creazione e condivisione dei contenuti da parte degli utenti.
Per quanto riguarda il “fair use” bisognerebbe renderlo più chiaro ed esplicito per evitare che gli utenti si approprino senza permesso e manipolino, ri-adattando, i lavori creati precedentemente da altri. Nelle culture partecipative, in cui le persone sono incoraggiate a contribuire attivamente alla creazione e alla condivisione dei contenuti, può esserci una certa ambiguità riguardante cosa sia considerato accettabile in termini di utilizzo di opere già esistenti. Questo aspetto è ancora oggi, come abbiamo visto nel corso, un problema estremamente rilevante nelle culture partecipative.
In futuro ci aspettiamo che le nuove culture digitali registrino un orientamento sempre più forte verso l’approccio scambiocentrico fondato sulle relazioni reciproche di produzione e modifica, secondo un modello senza soluzione di continuità e incentrato sulla flessibilità. Si assisterà senz’altro ad un’importanza sempre maggiore dei contenuti culturali sulle forme rigide degli esempi propugnati dalla permission culture e dagli approcci oggettocentrici. Ne consegue che anche e soprattutto il rapporto tra autore ed opera fondato sul possesso del prodotto cambierà ancor più drasticamente in favore di una libertà di appropriazione data dal fair use, dallo sviluppo della reciprocità tra fanons (contributi digitali delle fandom communities) a partire dai canons (testi dei produttori mediali attorno ai quali le fandom communities si riuniscono) e viceversa, da un modello economico fondato sul dono (richiesta dei fans ai produttori mediali per colmare debiti di quest’ultimi) e sul riciclo (riuso di produzioni di fan senza lucro allo scopo di lanciare nuovi prodotti e ricavarne profitti maggiori), dalle nuove aziende leader del digitale, dalle nuove norme giuridiche e non in ultimo dalle nuove frontiere dell’AI. Proprio queste ultime rappresenteranno la più grande sfida per le nuove culture digitali del domani. Se da un lato spingeranno verso una maggiore partecipazione dal basso (consentendo di creare prodotti eccellenti anche a persone senza particolari skills od esperienze) e verso una liberalizzazione degli scambi in rete, presenteranno nuove sfide per i diritti d’autore, per le discipline artistiche e per i valori etici e morali da seguire.
Prima di utilizzare Bing, abbiamo creato un prompt per Midjourney: “A group of people around the world interconnected by a futuristic and innovating technology with internet flow coming in and out of people’s heads, metaverse, futuristic technology with hologram and space suit, powered by renewable green energy, VR glasses, internet flow as a glow light and it shines over the people and darkness against light, hi-tech, cinematic, unreal engine, –ar21:9 –style raw –v.5”. Da questo prompt abbiamo preso spunto per poi creare gli altri due prompt per Bing.
Prompt 1: “Delle persone attorno al mondo, interconnesse da un fascio di luce internet, con uno stile futuristico nel metaverso”
Prompt 2: “Persone nel futuro nelle loro case connesse nel metaverso attraverso occhiali oculus”
Le due immagini restituite da Bing rappresentano abbastanza fedelmente la nostra idea di cultura digitale del futuro. Inizialmente abbiamo dato a Bing il primo prompt, cioè “Delle persone attorno al mondo, interconnesse da un fascio di luce internet, con uno stile futuristico nel metaverso”. Infatti, pensiamo che in futuro il metaverso sarà una tecnologia che prenderà il sopravvento e sarà possibile che ci renderà quasi troppo interconnessi, cioè schiavi della tecnologia e che riuscirà ad estraniarci dal mondo reale. Non ci aspettavamo che ci desse un’immagine così stilizzata, pensavamo che avrebbe riportato persone con volti e corpi più realistici. Il nostro ideale era creare un’immagine che rappresentasse la diversità e l’inclusività della popolazione di tutto il mondo, ma anche chiedendo più prompt non ci restituiva mai un’immagine che soddisfacesse questo aspetto. Tutte le immagini, come anche quella scelta, sono rappresentate tramite il colore blu con delle sfumature di viola. Ci aspettavamo questo risultato perché nelle immagini futuristiche che riguardano le nuove tecnologie e internet, il colore blu domina, è infatti il simbolo della tecnologia e dell'innovazione.Anche il fascio di luce che scende dall’alto non ce lo aspettavamo. Pensavamo infatti che ci sarebbero stati solo i fasci di luce che avrebbero interconnesso le persone. Questo fascio di luce molto grande e centrale che scende dall’alto ci fa pensare che il potere della cultura digitale potrebbe essere in mano ad una sola persona potente o azienda (o gruppo di aziende). Questo potrebbe essere problematico, perché il monopolio porta sempre con sé potenziali pericoli, come il controllo, la manipolazione e l’assenza di diversificazione delle informazioni e dei contenuti.
Un possibile bias di questa immagine è che, oltre ad aver rappresentato tutte le persone nello stesso identico modo escludendo la diversità, le figure nere sembrano essere tutti uomini. Infatti, la stilizzazione della figura femminile generalmente è rappresentata con un triangolo a livello del busto (gonna). Rimane dunque il dubbio se l’AI è maschilista oppure pensa che il futuro della cultura digitale sarà dominato da maschi.
Non del tutto soddisfatti, abbiamo dato a Bing un secondo prompt: “Persone nel futuro nelle loro case connesse nel metaverso attraverso occhiali oculus”. Quest’ immagine secondo noi rappresenta il “fuori” del metaverso. La routine quotidiana delle persone verrà modificata dall’uso degli oculus e altri apparecchi tecnologici per entrare nel metaverso (ovvero entrare nella prima immagine). In questo caso non abbiamo riscontrato dei bias, tranne il fatto che anche in questa immagine sono rappresentati di nuovo solo uomini. C’è da dire che, sulle quattro immagini generate dal nostro secondo prompt, una di queste rappresentava una figura femminile con aria divina in primo piano e da sola. Non abbiamo scelto l’immagine in questione perché non rappresentava la nostra idea di cultura digitale del futuro.
Per quanto riguarda il lato grafico abbiamo notato un caso di deficit della tecnologia AI, infatti non riesce ancora a creare delle mani veritiere. Hanno sembianze aliene e non rispecchiano l’anatomia umana. Inoltre, le persone sullo sfondo non sono rappresentate al meglio perché se si guarda attentamente l’uomo a sinistra ha tre gambe.
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Un liceo più green è possibile!
In un mondo che affronta sfide ambientali sempre più grandi, abbiamo deciso di fare la nostra parte, partendo proprio dalla scuola. Siamo Terrae Fili – Figli della Terra – un gruppo di studenti del liceo classico che credono che il cambiamento inizi dalle piccole azioni quotidiane.
La nostra missione? Rendere la scuola un luogo più sostenibile e più accogliente. Crediamo che una scuola green sia una scuola migliore, non solo per l’ambiente, ma per tutti noi che la viviamo ogni giorno.
Chi siamo? Terrae Fili nasce da un’idea semplice ma efficace, non restare a guardare, ma agire. Siamo un gruppo di liceali uniti dal desiderio di lasciare un segno positivo. Abbiamo scelto questo nome, Figli della Terra, perché sentiamo che il nostro legame con il pianeta è qualcosa di fondamentale.
Cosa vogliamo fare? Abbiamo tante idee tra cui:
Ridurre gli sprechi nella nostra scuola attraverso il riciclo e il riuso.
Aumentare il verde negli spazi scolastici per creare un ambiente più sano e piacevole.
Coinvolgere i nostri compagni e i docenti in iniziative di sensibilizzazione.
Questo blog sarà il nostro spazio per condividere i progetti, raccontare le nostre esperienze e, speriamo, ispirare altri a unirsi a noi.
Unisciti a noi! Il cambiamento è possibile, ma abbiamo bisogno di tutti voi. Se anche tu vuoi una scuola più green e più sostenibile, facci sapere cosa ne pensi o unisciti a Terrae Fili. Insieme possiamo fare la differenza!
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#SocietaPartecipatePA - Invito stampa su iniziative politiche ambientali. Venerdì 18 ottobre, alle ore 9.30, piazzetta Cairoli
Si terrà venerdì 18 ottobre, alle ore 9.30, nella sede Rap di piazzetta Cairoli, un incontro sulle iniziative in corso per promuovere e sostenere le politiche ambientali portate avanti con il Comune di Palermo e basate sul riuso e sul riciclo dei rifiuti. Read More Si terrà venerdì 18 ottobre, alle ore 9.30, nella sede Rap di piazzetta Cairoli, un incontro sulle iniziative in corso per…
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L’Associazione Culturale Oltre l’Arcobaleno: Un contributo artistico per il progetto “A Love Letter to the Ocean”
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno ha recentemente partecipato a un evento internazionale di grande risonanza, “A Love Letter to the Ocean”, tenutosi a Sale San Giovanni la sera di venerdì 9 agosto 2024, nell’ambito di Camoroni Arte. L’evento ha offerto un’opportunità unica ai giovani dell’associazione, che hanno avuto il compito e l’onore di disegnare il logo dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno sulle vele protagoniste del progetto.
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La serata ha rappresentato un momento culturalmente appagante per tutti i partecipanti. L’iniziativa, organizzata da Sail A Future™, ha coinvolto persone di tutte le età e ha promosso messaggi di cambiamento, solidarietà e sostenibilità attraverso l’arte. Il progetto “Una lettera d’amore all’oceano”, come suggerisce il nome, mira a unire comunità di tutto il mondo nel nome della tutela ambientale, utilizzando vele dismesse trasformate in opere d’arte come veicolo di sogni e speranze per il futuro.
Il significato di “A Love Letter to the Ocean”
L’idea centrale di “A Love Letter to the Ocean” è quella di dare nuova vita a vele che hanno solcato mari e oceani, trasformandole in simboli di cambiamento e sostenibilità. Queste vele, segnate dal vento, dalla pioggia e dal sale marino, sono cariche di storie e, grazie al contributo artistico di bambini e giovani, si trasformano in veri e propri messaggeri di speranza. I sogni dei bambini, dipinti e intrecciati in queste vele consumate, viaggiano per il mondo, accompagnando navi a vela durante missioni globali e portando con sé un forte messaggio di attenzione al pianeta e alle sue acque.
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno ha abbracciato con entusiasmo questo progetto, aggiungendo il proprio tocco artistico attraverso i disegni dei suoi giovani membri. Questa partecipazione attiva ha permesso loro di contribuire in modo significativo a un’iniziativa che si basa su principi di sostenibilità, inclusione sociale e solidarietà, elementi fondanti dell’associazione culturale stessa.
L’impegno di Sail A Future™
Fondata nel 2003 dall’artista olandese Hetty van der Linden, Sail A Future™ ha accumulato oltre 20 anni di esperienza nel campo dell’arte e della sostenibilità. Il progetto ha collaborato con numerosi eventi velici internazionali, tra cui l’European Optimist Championship, The Ocean Race e la Barcolana di Trieste, portando l’arte a un vasto pubblico e offrendo supporto benefico a comunità vulnerabili in tutto il mondo.
Il coinvolgimento dell’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno in questa iniziativa si inserisce perfettamente nell’obiettivo di Sail A Future™ di promuovere l’arte come veicolo di consapevolezza sociale. Le vele trasformate in borse della spesa raccontano i sogni dei bambini, dando voce ai più giovani e rendendo l’arte uno strumento di dialogo interculturale e intergenerazionale.
L’importanza della sostenibilità e della solidarietà
Uno dei pilastri di “A Love Letter to the Ocean” è la sostenibilità. Le vele scartate vengono riutilizzate e dipinte, evitando così che finiscano come rifiuti nell’ambiente. Questo processo non solo promuove l’idea del riciclo e del riuso, ma trasforma le vele in simboli di cambiamento. Queste vele, una volta trasformate in borse della spesa, non trasportano soltanto oggetti, ma portano con sé i sogni e i messaggi di migliaia di bambini di tutto il mondo. Ogni borsa diventa così un veicolo di speranza, un segno tangibile dell’impegno per un futuro più sostenibile.
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno condivide profondamente questi valori. Sin dalla sua fondazione, l’associazione si è impegnata a promuovere attività che uniscano la dimensione artistica con quella sociale, sostenendo l’inclusione, la solidarietà e il rispetto per l’ambiente. Partecipare a un progetto come “A Love Letter to the Ocean” rappresenta una naturale estensione di questa missione.
Collaborazioni internazionali e impatto globale
Sail A Future™ collabora con Future Focus21c, un’organizzazione educativa globale con sede in Irlanda, specializzata nell’utilizzo di strategie creative per promuovere l’apprendimento profondo. I programmi di Future Focus21c, riconosciuti alla COP28 come una delle migliori soluzioni educative per il cambiamento climatico, sono stati scelti per il progetto “A Love Letter to the Ocean”, offrendo laboratori educativi alle scuole e alle comunità locali.
Grazie al coinvolgimento di artisti e organizzazioni di tutto il mondo, come l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, il progetto riesce a diffondere il suo messaggio a un pubblico sempre più vasto. La partecipazione dell’associazione ha dimostrato ancora una volta come l’arte e la cultura possano diventare strumenti potenti per ispirare il cambiamento e promuovere la consapevolezza su tematiche fondamentali come la tutela ambientale e l’inclusione sociale.
Un futuro di sogni condivisi
L’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, attraverso il suo contributo artistico, ha partecipato attivamente alla realizzazione di questo progetto internazionale, dimostrando ancora una volta come l’impegno culturale possa fare la differenza a livello globale. Le vele dipinte dai giovani dell’associazione continueranno a viaggiare per il mondo, portando con sé i loro sogni e le loro visioni per un futuro migliore.
In conclusione, l’evento “A Love Letter to the Ocean” ha rappresentato un’esperienza significativa per l’associazione culturale Oltre l’Arcobaleno, rafforzando il legame tra arte, sostenibilità e solidarietà. Questo progetto ha mostrato come anche le più piccole azioni possano avere un impatto globale, trasformando semplici vele in potenti simboli di speranza e cambiamento.
Camoroni Arte
La draio de l’Estelo
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Eco Design Pop-Up Office https://www.design-miss.com/eco-design-pop-up-office/ Il concetto di #eco #design si è fatto strada in #architettura, con la diffusione dirompente degli ideali di riuso, durabilità e #sostenibilità. La ricerca di conciliare #design, qualità, #riciclo, #ecologia e risparmio energetico ha incontrato l’entusiasmo dei #designers di tutto il mondo
#ambiente#arredare#eco-design#lavoro#legno#moduli#naturale#pallet#pannelli#progettazione#riciclo#sostenibili#ufficio
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“La scuola della Terra”
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Noi di Vortici.it lo sapete benissimo, siamo da sempre, molto attenti ai temi ambientali ed ecosostenibili. Questa volta scegliamo di parlarvi di un progetto davvero particolare, “La scuola della Terra”, grazie a questo contributo approfondito curato dall'ufficio stampa AIDR(Fondazione Italian Digital Revolution). “La scuola della Terra”: le nuove esigenze dell’Agrifood nel progetto di FCI Il progetto “La scuola della Terra” (+info al link) nasce da un’idea della Presidente della Fondazione Creativi Italiani Vanna Fadini. In un contesto mutevole, dove il settore Agrifood sta subendo veloci e notevoli cambiamenti, vi è la necessità di salvaguardare l’ambiente naturale e antropico attraverso il perseguimento della strategia della Sostenibilità e di quella della Economia Circolare. Sempre più giovani aspirano a vivere e lavorare in un contesto naturale ed equilibrato, rifuggendo dai modelli sociali, economici, abitativi delle città e perseguendo uno stile di vita più ambientalmente sostenibile. Con l’’introduzione di avanzate tecnologie in campo digitale, biologico e nanotecnologico nelle strutture produttive dell’agricoltura e della trasformazione alimentare dei prodotti agricoli si possono incrementare sensibilmente l’efficienza dei processi produttivi, la qualità del loro output e di ridurre l’utilizzo di risorse materiali ed energetiche anche attraverso azioni di riciclo e riuso (Agricoltura Rinnovabile). In particolare, le nuove tecnologie consentono anche di mantenere in vita specie antiche, diversificando così la gamma dei prodotti offerti al consumatore, personalizzati e con un significativo contenuto emozionale, al posto dei prodotti standardizzati dell’Agrifood di massa.
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Agrifood Evoluzione del modello strategico e operativo del “farmer” I fattori di cambiamento sopra descritti determinano rilevanti impatti sul settore Agrifood e sulla figura del “farmer” che deve possedere le competenze e le capacità per gestire un articolato e complesso processo, dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare fino alla commercializzazione, alla distribuzione e al recupero/riciclo, che coinvolge una molteplicità di aspetti (tecnologici, in particolare Internet per e-commerce, economici, finanziari, commerciali e di marketing) in un campo dove la disintermediazione sta aumentando in misura rilevante. Oggi al ���farmer” si richiede di uscire dal modello imprenditoriale tradizionale focalizzato sul “sapere fare efficientemente buoni prodotti”, delegando ad altri operatori di business le funzioni non produttive (in particolare quelle commerciali e distributive). Il “farmer” deve possedere un rilevante patrimonio di conoscenze in una molteplicità di campi tecnico - scientifico, manageriale, organizzativo e di marketing. La Scuola della Terra “Entro il 2030 accertarsi che tutte le persone abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la Natura” ONU Agenda 2030, traguardo 12.8. Rispetto alle esigenze ipotizzate sull’evoluzione del settore Agrifood, la Fondazione Creativi Italiani, ha inteso portare un originale contributo al loro soddisfacimento attraverso la progettazione di un’innovativa struttura per l’enpowerment delle conoscenze e dell’organizzazione, denominata “Scuola della Terra”. La sua missione generale punta a contribuire all’innovazione e alla qualificazione delle strutture produttive del settore Agrifood, sia in Italia, sia nei Paesi del bacino del Mediterraneo, attraverso attività di formazione, trasferimento tecnologico per l’innovazione dei processi produttivi e dei prodotti funzionali al benessere e alla salute e supporto alla creazione di start-up avanzate basate su conoscenze tecnico-scientifiche. Si vuole così contribuire al reinserimento nelle attività del settore Agrifood di lavoratori espulsi dalle imprese dell’industria e dei servizi e favorire soprattutto tra gli studenti della scuola primaria e secondaria, la crescita di una cultura della terra, dell’ambiente e dell’alimentazione, improntata alla sostenibilità e alla cura della salute, nella prospettiva della Cittadinanza Attiva. “La Scuola della Terra” si configura come un importante agente per la Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, obiettivi dell’attuale Governo nazionale e del PNRR, contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse, nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare. I fondi europei per il settore agroalimentare sono i più dotati e rafforzati con ulteriori fondi europei di prossima generazione. Inoltre, i fondi sono ricevuti dal quadro della politica agricola comune finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per fornire un intervento adeguato, secondo le esigenze di ogni regione dell’UE. La trasformazione agroalimentare deve seguire la tabella di marcia del Green Deal dell’UE che mette in campo 50 iniziative, tra cui due strategie centrali: la “Strategia dalla fattoria alla forchetta” e la “Strategia della biodiversità”, sfide che il settore agroalimentare dovrà raggiungere per la sua transizione verso la sostenibilità, la digitalizzazione e, infine, la ripresa economica del settore. La proposta della “Scuola della Terra” si inserisce in toto nel quadro programmatico dell’EUROPEAN GREEN DEAL (https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en) in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del vettore FARM TO FORK STRATEGY (https://ec.europa.eu/food/horizontal-topics/farm-fork-strategy_en ). Formazione Le iniziative di Formazione rivolte a livello nazionale e del Bacino del Mediterraneo saranno indirizzate prioritariamente a tre categorie di soggetti: a) Donne e giovani che intendono operare nel settore Agrifood; b) Soggetti già attivi nel settore Agrifood; c) Lavoratori che, espulsi da imprese dei settori dell’industria e dei servizi, intendono acquisire professionalità per il settore Agrifood in vista di un loro reinserimento nel mondo del lavoro. Nel caso a) si ipotizza, preliminarmente, la realizzazione di un Master per la formazione imprenditoriale verso il nuovo modello di “farmer”, indirizzato a coloro che intendono avviare aziende nel settore Agrifood, basato su una didattica di tipo innovativo, che impiega metodologie integrate di “gaming” e “flipped learning”. Si intende così fornire conoscenze fattuali e metodologiche per affrontare le molteplici problematiche dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale, in generale, adottando un approccio multidisciplinare e sistemico. A conclusione del processo formativo, gli studenti hanno la possibilità di utilizzare le conoscenze ricevute per la simulazione dell’avvio di una iniziativa imprenditoriale con l’incontro e il confronto con realtà imprenditoriali di successo a scala nazionale. Si intende inoltre organizzare corsi specialistici indirizzati alla formazione di nuove figure professionali quali operatori di agrowellness, agricoltori didattici, agroecologi. Nel caso b) si ipotizza la realizzazione per operatori del settore Agrifood, di corsi brevi intensivi su tematiche specialistiche relative alle attività del settore (dagli aspetti tecnologico-produttivi a quelli manageriali e commerciali). Nel caso c) si ipotizza la progettazione e la realizzazione di corsi brevi destinati a lavoratori che, usciti da imprese e organizzazioni di settori dell’industria e dei servizi, intendono riconvertire e specializzare la propria professionalità su tematiche nel settore Agrifood. Le professionalità esistenti di primario interesse perché più rispondenti alle esigenze del settore Agrifood sono quelle legate ad aspetti tecnologici, manageriali, logistici, commerciali e di marketing. La Fondazione ipotizza di rivolgersi prioritariamente, ma non esclusivamente, agli studenti delle scuole primaria e secondaria con l’obiettivo di suscitare il loro interesse riguardo l’agricoltura e circa le problematiche dell’Ambiente, della Sostenibilità e della Circolarità. A tal fine si ipotizza, tra l’altro, la costituzione di una “farm” didattica, ossia la simulazione di un’azienda agricola, strutturata in “laboratori” con una varietà di strumenti (seminari, dimostrazioni, video ecc..). In questo modo si trasferisce la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile nonché la conoscenza delle caratteristiche degli alimenti e dei loro rapporti, potenzialmente negativi o positivi, con la salute. Le attività di sensibilizzazione si avvalgono anche di una struttura multimediale per la presentazione delle specifiche caratteristiche del settore Agrifood.
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FCI Competenze globali e SDGs "La Scuola della Terra" intende sviluppare competenze di livello globale in relazione alle strategie dell’ONU e degli obiettivi 2030 ( SDGs ) attraverso seminari e workshops, ispirandosi all’imperatore illuminato Adriano che ha portato fino ai limiti dell’impero la sua visione olistica della Bellezza e del Benessere. Obiettivo: “fornire agli studenti le abilità per soddisfare le mutevoli e continue richieste della vita, del lavoro e dell'apprendimento; per essere attivi e reattivi nelle loro comunità; per comprendere prospettive diverse; e per agire su questioni di importanza globale”. Con alcune variazioni tra le REGIONI MONDIALI e i territori, le attitudini, le abilità e le conoscenze necessarie per i cittadini del 21° secolo includono: pensiero critico e risoluzione dei problemi, collaborazione, innovazione, creatività e imprenditorialità, imparare a imparare/consapevolezza di sé e auto direzione, comunicazione, cittadinanza globale e sostenibilità. Queste competenze globali supportano l’SDG 4.7 (Cittadinanza globale e sviluppo sostenibile) così come la componente educativa di tutti gli altri 16 SDG. La terra e l’arte Tra le iniziative di formazione e culturali in generale si annoverano master e/o corsi di formazione permanente aventi per tema: la formazione specialistica in arte e architettura dei giardini, il green design, i nuovi materiali ecosostenibili per la moda e per la progettazione artistica per l’impresa, l’ecosistema e la sua sostenibilità alla luce delle nuove direttive EU, Corsi di eccellenza e di specializzazione nel campo delle arti visive (Arte e ambiente, progettazione artistica per il territorio, arredo urbano). Speciali giornate di studio e convegni sulla storia del territorio saranno realizzati anche in collaborazione con istituti di ricerca italiani e stranieri, come pure seminari brevi o eventi aperti a un pubblico ampio sui temi dell’agricoltura sostenibile, della nutrizione, dell’agricoltura biologica e biodinamica, della Terra in generale, della sua storia e dei suoi prodotti. Si prevede inoltre la realizzazione di mostre d’arte indirizzate a un pubblico di esperti, ma fruibili anche dal grande pubblico, legate alla mission della Scuola della Terra sui temi del paesaggio, del vedutismo, e, più in generale, sul tema attuale dell’ecosostenibilità, del rapporto tra artista contemporaneo e natura – nella sua accezione più ampia - all’interno delle ultime tendenze delle arti visive, sulla cultura dei materiali no - toxic, e sull’uso delle tinture e dei pigmenti naturali nella produzione artistica contemporanea. Promozione della creazione di Start - Up Sinergicamente alle attività di Formazione, di Produzione - Allevamento e di Trasferimento Tecnologico si intende attivare un insieme di strumenti per supportare coloro, in particolare donne e giovani, che sono motivati a costituire una impresa nel campo della produzione agricola. Si tratta sia di attivare fondi per l’investimento e lo sviluppo (in particolare per la specificazione della “business idea” e la sua introduzione nel mercato), sia di mettere a disposizione dei nuovi potenziali imprenditori capacità tecniche e manageriali, soprattutto per la definizione del modello di business e la sua implementazione. In questo contesto si intende ricorrere per il tutoring dei potenziali imprenditori anche a personale con adeguate competenze professionali, uscito dal mercato del lavoro per effetto della crisi economica. Operativamente si ipotizza la costituzione di una “task-force” comprendente esperti di innovazione tecnologica e business development in connessione con un network di operatori tecnico - scientifici e finanziari. Scopri la nostra rubrica Ambiente Immagine di copertina e altre immagini: AIDR Read the full article
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Dove si buttano i tappi di sughero e idee creative per il riuso in casa
Riuso e riciclo dei tappi di sughero. Cosa sapere! Il sughero è un materiale naturale, rinnovabile e biodegradabile (ma i tappi non si conferiscono nella raccolta dell’umido!), molto apprezzato per le sue qualità isolanti e la sua leggerezza. Se ti stai chiedendo dove buttare i tappi di sughero dopo aver aperto una bottiglia di vino, la risposta migliore potrebbe sorprenderti: non gettarli via! I…
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"Natale Creativo: trionfa la sostenibilità con oltre 2300 voti a Casale Monferrato"
"Premiati gli studenti delle scuole casalesi per la loro creatività ecosostenibile: al primo posto la scuola De Amicis di Balzola."
“Premiati gli studenti delle scuole casalesi per la loro creatività ecosostenibile: al primo posto la scuola De Amicis di Balzola.” L’iniziativa “Natale Creativo”, che ha visto il coinvolgimento delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Casale Monferrato, si è conclusa con un successo straordinario, registrando oltre 2300 voti online. Questo concorso, parte del programma “5R per…
#5R per Casale#alberi di Natale#Alessandria today#bambini e ambiente#Casale e sostenibilità#Casale Monferrato#Cecilia Strozzi#città sostenibile#concorso natalizio#concorso scuole#creatività ecosostenibile#decorazioni riciclate#Educazione Ambientale#evento natalizio Casale#Google News#impegno ambientale#iniziative educative#italianewsmedia.com#laboratorio creativo#materiali di recupero#montepremi scolastico#Natale Creativo#Natale e ambiente#Natale educativo.#Pier Carlo Lava#premi scolastici#premiazione Casale#riciclo creativo#riuso e riciclo#Sacro Cuore International School
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Gestione delle acque reflue: quale ruolo giocano le aziende private?
La gestione delle acque reflue è una questione sempre più al centro dell’attenzione dei cittadini e dei decisori politici, con l'obiettivo di trasformare questo problema in una risorsa che rispetti l’ambiente e la salute della popolazione. Si tratta di un settore particolarmente complesso, in cui operano sia imprese pubbliche che aziende private attraverso sinergie orientate all’innovazione e alla tecnologia Tra le realtà più innovative in questo campo c’è GAZEBO S.p.A., azienda italiana che dal 1963 progetta e produce impianti per la depurazione delle acque e antincendio. Come si legge anche su gazebo.it, tutti gli impianti sono realizzati con vasche prefabbricate monoblocco in cemento armato di ultima generazione, con investimenti continui in ricerca e sviluppo che rendono i prodotti GAZEBO unici in termini di qualità, durabilità e sicurezza. Naturalmente, oltre all’impatto positivo dell’eccellenza raggiunta da alcune aziende in questo settore, in Italia sarà possibile ottenere ulteriori progressi concentrando maggiori investimenti nel settore. Aumenta la spesa per le acque reflue in Italia, ma servono maggiori investimenti In base ai rilevamenti dell’Istat relativi al triennio 2020/2022, l’Italia ha speso 46,6 miliardi di euro per l’ambiente nel 2021, in crescita di oltre il 10% rispetto all’anno precedente. In particolare, mentre la metà della spesa nazionale è stata destinata alla gestione dei rifiuti, pari a circa 24 miliardi di euro, il 22% ha interessato la depurazione delle acque reflue, con un aumento del 7% in confronto al 2020 e una spesa complessiva di 10 miliardi di euro per la raccolta e il trattamento dei reflui. Benché la Commissione Europea abbia rilevato un miglioramento negli ultimi anni nell’ambito della gestione delle acque reflue nel nostro Paese, gli investimenti in questo settore non sono ancora in linea con quelli degli altri paesi europei. Secondo l’Agenzia Europa dell’Ambiente, in Italia spendiamo solo 16 euro per abitante all’anno per realizzare nuove infrastrutture adibite alla raccolta e al trattamento delle acque reflue e per l’ammodernamento di quelle più obsolete, a fronte di una media europea di 41 euro all’anno per ogni cittadino. In questo contesto un’opportunità da non perdere è legata al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato dai fondi comunitari del Next Generation EU. Secondo un report di Utilitalia, la Federazione che riunisce le aziende speciali operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, i gestori spenderanno 10 miliardi di euro nei prossimi anni, con 2,5 miliardi di euro di investimenti in fognature e depurazione. L’importanza del riuso delle acque reflue con il contributo di innovazione e ricerca Negli ultimi anni l’Unione Europea ha spinto gli stati membri a investire in ricerca e innovazione nell’ambito del riuso delle acque reflue, una soluzione considerata essenziale per garantire un approvvigionamento di acqua potabile più sicuro e ridurre l’impatto ambientale. Secondo l’Ispra, inoltre, riutilizzare le acque reflue depurate offre anche un beneficio economico, in quanto permette di usufruire di una risorsa idrica a costi più bassi grazie alle minori spese legate al riciclo rispetto ai costi per lo smaltimento. Naturalmente ciò richiede il raggiungimento di un determinato livello di qualità e il rispetto di certi requisiti igienico-sanitari, risultati impossibili da ottenere con i metodi convenzionali. Per questo motivo si stanno studiando tecnologie innovative per il trattamento e la disinfezione delle acque reflue, in grado di assicurare processi più efficienti e sicuri per beneficiare di acqua depurata di qualità elevata a costi contenuti finalizzata soprattutto all’impiego in campo agricolo. Al momento, secondo la società indipendente REF Ricerche appena il 4% delle acque depurate viene riusato in Italia, soprattutto per mancanza di condizioni normativo-regolatorie adeguate a favorire una maggiore diffusione di queste soluzioni, mentre il nostro Paese ha un potenziale del 23% del volume depurato che potrebbe essere riusato. Anche a livello globale la situazione non è migliore, infatti in base a un rapporto di Unep e GRID-Arendal solamente l’11% delle acque reflue viene riutilizzato nel mondo sprecando questa risorsa preziosa. Al contrario, una gestione corretta delle acque reflue potrebbe consentire di soddisfare il fabbisogno idrico irriguo di una superficie pari a quella del Paraguay, ovvero irrigare circa 40 milioni di ettari di campi coltivati. Per ottenere questi risultati servono però investimenti e tecnologie innovative, ma anche una maggiore sinergia pubblico/privato per vincere questa sfida complessa a vantaggio dell’ambiente e della collettività, uno sforzo che secondo Utilitalia potrebbe permette di sfruttare 9 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno soltanto in Italia riutilizzando le acque reflue depurate in agricoltura. Foto di kubinger da Pixabay Read the full article
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Rilegno, 'nel 2022 riuso a quota 70 milioni di imballaggi'
Nel 2022 sono state rigenerate 903.041 tonnellate di imballaggi in legno usati, principalmente costituiti da pallet, pari a circa 70 milioni di unità. E’ quanto sottolinea Rilegno in una nota, spiegando come il sistema ogni anno riesca ad avviare a riciclo quasi due milioni di tonnellate di legno ma, al contempo, “la filiera della rigenerazione e del riuso ha raggiunto numeri…
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Plastica: governo e PD uniti in difesa della lobby industriale a Bruxelles
(di Salvatore Toscano – lindipendente.online) – L’Unione europea sta lavorando a un regolamento sul riuso e riciclo degli imballaggi, con l’obiettivo principale di ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente. Secondo i piani della Commissione, il 65% di tutti i rifiuti da imballaggio dovrebbe essere riciclato entro il 2025, con gli Stati membri impegnati a ridurre tali rifiuti del 5% entro il…
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Repair Manifesto.
Il manifesto della riparazione è stato creato alcuni anni fa dal gruppo di designer olandesi di Platform21.
Videomania Tre ha sempre condiviso queste idee e contribuisce a diffonderle.
I designer di Platform21 hanno riflettuto sui processi di progettazione e sul ruolo di progettisti e consumatori. Il loro manifesto vuol far riflettere chi progetta per cercare di limitare l'obsolescenza programmata, ormai sempre più breve, che caratterizza tutti i prodotti che ci circondano, accompagnata dalla spinta al riciclo, cosa sicuramente buona ma che ci induce a gettare gli oggetti con più leggerezza. Già dalle scuole per l'infanzia insegnano l'importanza del riciclo degli oggetti, ma non tanto del riuso o della riparazione.
Riciclare significa semplicemente buttare le cose o portarle all'area ecologica e lasciare che altri soggetti se ne occupino, sperando che la plastica, il vetro, i metalli siano poi veramente riutilizzati per creare nuovi prodotti da consumare.
Viene da sospettare che il "riciclo" che tanto ci inculcano sia un lupo vestito da pecora, un sistema ingegnoso e perverso per spingerci a gettare le cose rotte, senza neppure prendere in considerazione la possibilità di una riparazione.
Non riciclare, Ripara!
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