#Produttori di Riso
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Grande Successo per la Storica Fiera Bovina di Sant’Eusebio 2024 a Ottiglio
Un'edizione memorabile tra espositori, tradizioni locali e scambi culturali internazionali.
Un’edizione memorabile tra espositori, tradizioni locali e scambi culturali internazionali. La Storica Fiera Bovina di Sant’Eusebio ha concluso l’edizione 2024 con grande successo, attirando più di 2000 visitatori, 44 espositori e 35 bovini alla rassegna zootecnica. La manifestazione, celebrata a Ottiglio il 7 ottobre 2024, ha saputo mantenere vive le tradizioni locali del territorio monferrino,…
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kon-igi · 29 days ago
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NON È BRUTTO CIÒ CHE È BRUTTO
Nel senso che sull'internet esiste la spassosa abitudine di raccogliere le foto di torte brutte, soprattutto quelle raffiguranti un porcospino
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e allora Figlia N.1 ha deciso di confezionarne una al suo ragazzo per il compleanno che ricalcasse lo spirito burlone, per poi riderne assieme...
Solo che il riso non è esattamente la prima emozione che sento di associare a questa torta
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Figlia N.1 al soldo della lobby degli psichiatri e dei produttori di ansiolitici.
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vittimenonlosiamotutti · 2 years ago
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Sabato scorso sono andato al cinema a vedere finalmente “Beau ha paura”. Alla fine dei titoli di coda, stavo ancora seduto alla poltrona sconvolto, atterrito, stordito. Sedotto.  Questo film è meraviglioso.  Ari Aster si conferma uno dei migliori registi odierni. La trama è semplice: Beau e un uomo che vive da solo, seguito da uno psicologo, e che un giorno deve andare a trovare sua madre che vive lontano da lui. Tutto qui.  Un film che parla di ansie. Di relazioni malate coi propri genitori. Di paura di vivere, di scegliere, di ignavia, di incapacità di prendere decisioni. Del dover sempre cercare la guida ed il consiglio degli altri. Di società, di cattiveria, di ignoranza. Di sessualità, della paura di questa. Di sogni, di desideri, di futuri alternativi. Di tutto questo e di molto ancora...e Aster scegliere il genere perfetto per girare un tale calderone di emozioni. Ho letto in giro recensioni che classificano questo film come “commedia”, altri come “horro”: no. No, sbagliano... è sia questo, sia ben altro. Il genere corretto è “Grottesco”. 
Beau ha paura sono tre ore di film di genere Grottesco, dove la tua mente viene messa ora a dura prova, ora viene sedotta. Con questo film io ho riso un sacco, mi sono commosso, sono rimasto sconvolto, mi ha disgustato, ho sofferto, ho sorriso, e tutte queste emozioni sono state perennemente amalgamate con la costante confusione e infinita voglia di scoprire, di capire! Perché Beau ha paura non è un film per niente lineare, e nemmeno chiaro. Né vuole esserlo! Non aspettatevi di vedere qualcosa di comprensibile, dovete guardarlo col cuore, non solo con la mente. Siamo davanti agli orologi molli di Dalì, non aspettatevi forme realistiche! Questo film non lo controlli, non puoi prevedere cosa avverrà dopo. Ti schiaccia contro la sedia, ti domina, ti butta davanti agli occhi un susseguirsi di situazioni assurde, pazze, paradossali, a volte persino oniriche, e tu non puoi fare nulla se non subirlo. Perchè l’arte non la controlli, non ti aspetti di capirla: l’arte la subisci!  Esattamente come questo film. Un’odissea di tre ore che una volta finita io ne avrei guardate altre dieci! Fotografia pazzesca, una musica ottima e sempre sul pezzo, un montaggio maniacale, e come muove la telecamera Aster la muovono davvero in pochi. Una meraviglia per gli occhi, che alla fine ti lascia più confuso di prima, con mille interrogativi e altrettante risposte. Ci sarà almeno un singolo momento nel quale ti immedesimerai -o quantomeno comprenderai- Beau. Un Joaquin Phoenix STUPENDO, forse nel suo ruolo della vita, chissà.  Io non lo so se questo film diventerà un capolavoro o meno, ma ci siamo vicini..l’aria è quella (e se persino Scorsese se ne é accorto, mi sa che non si parla di pizza e fichi). Fatevi un favore, andate al cinema, correte a vederlo! Se volete vivere una vera e propria ESPERIENZA, andate! Perché di film del genere se ne vedono sempre meno, e sempre meno registi hanno il coraggio di andare contro alle leggi commerciali, così come sempre meno produttori hanno voglia di investire in tali progetti (un enorme grazie alla A24 che ha dato fiducia a questo regista!). Non abbiate paura di non capirci niente, non abbiate paura di sentirvi spaesati, il film VUOLE fare questo! Viaggiate con Beau in questa odissea psicologica e onirica, fatta di ansie e paure, le stesse che abbiamo tutti noi! Questo film non vuole piacervi. Anzi spesso vuole spingervi via. E’ un film divisivo ed è del tutto giusto non apprezzarlo.   Ma rimane una esperienza che, secondo me, va vissuta.  Questo, per me, è il grande Cinema. Fatto di emozioni. Signore e signori, Ari Aster. “Beau ha paura” (2023).
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vercelliwebtv · 9 months ago
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djs-party-edm-italia · 1 year ago
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PL4FORM DJ: da ottobre ’23 a Palermo il corso di Pl4tform per salire in console al meglio
"Crediamo fortemente che essere formati da chi ha già realizzato il suo sogno partendo da un piccolo paese della Sicilia sia l'esempio migliore che possiamo offrire", spiegano Vincenzo Callea e Luca Lento (nella foto durante una masterclass con artisti ed allievi), ideatori del corso PL4TFORM DJ, il primo che l'academy palermitana Pl4tform dedica ai dj.  Gli allievi  saranno seguiti durante tutto il loro percorso dai main teacher ed affiancati nella parte finale del corso, per la parte specialistica, da tutor dedicati. "Il carisma necessario sul palco per diventare delle star probabilmente non si può insegnare, ma chi ha esperienza in club e festival può davvero 'passare' qualcosa a chi è agli esordi, ha talento e ha voglia di imparare".
PL4FORM DJ inizia ad ottobre, e come dicevamo il primo corso per dj organizzato da Pl4tform, accademia siciliana dedicata a chi vuol trasformare la propria passione per la musica elettronica in una vera carriera artistica. Nata nel 2019, Pl4tform ha già formato oltre 50 producer, artisti che hanno già pubblicato o stanno per pubblicare le loro produzioni su etichette musicali di riferimento nel mondo.  Situata nel cuore di Palermo, tra il Teatro Massimo ed il Politeama e fondata da Vincenzo Callea e Luca Lento, a loro volta produttori discografici di livello internazionale, è ormai una realtà consolidata che sinora si è concentrata nel proporre corsi di produzione musicale. Corsi che, tra l'altro, sono sempre sold out, trasformando Pl4tform in una realtà di riferimento in Sicilia e non solo.
Questa volta invece con PL4FORM DJ i docenti di Pl4tform applicheranno il loro metodo al mix, ai dj set e a tutto ciò che serve quando si è in console e si deve far ballare un locale o un party, oppure creare 'live' la colonna sonora perfetta per un evento. Oggi i supporti tecnologici sono molti e diversi, per i dj: dal pc passando per i cdj e arrivando ai vinili. Pl4tform può formare gli allievi in tutte le tecniche  diverse e dare gli strumenti giusti per trovare la propria mentalità vincente. Pl4tform è l'ambiente giusto per imparare a fare il dj. Infatti, nel tempo, l'academy, anche se propone per scelta solo corsi offline, in presenza, è diventata una vera community di giovani artisti. 
Lo stage finale del corso PL4FORM DJ sarà poi tenuto da un artista d'eccezione, ovvero Angemi, top dj siciliano che si è esibito più volte sul Main Stage del Tomorrowland, ovvero il palco più importante del festival elettronico di riferimento a livello mondiale (nella foto sulla sx Luca Lento, al centro Angemi, sulla dx Vincenzo Callea).
Cos'è Pl4tform
www.pl4tform.com
Instagram.com/pl4tform.official/
Facebook.com/pl4tform.official
Pl4tform (si pronuncia Platform) è, in inglese, una creative factory palermitana che mette insieme: Academy, Recording Studios, Management & Strategic, Acoustic. E' la scuola perfetta per far crescere il proprio talento nell'ambito della musica elettronica. Pl4tform ha portato una propria masterclass dedicata alla techno di 1979  al RISO, il museo d'arte moderna più importante della Sicilia. Nel giugno '23 ha proposto un'altra masterclass, sold out, con il produttore Angelo Ferreri. 
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Chi è Vincenzo Callea
Vincenzo Callea è un pilastro portante del mondo Pl4tform. Fondatore dei TI.PI.CAL. è rimasto per ben 12 settimane al primo posto per vendite in Italia. N.1 Billboard USA, i suoi dischi sono stati suonati e supportati dai più grandi dj/producer del mondo come Tiesto, Pete Tong, David Guetta, Danny Howard. Nella sua carriera ha venduto oltre 350.000 vinili.
Chi è Luca Lento
Luca Lento è uno dei punti di riferimento principali di Pl4tform. Nella sua lunga carriera ha venduto oltre 200.000 vinili ed un suo brano, unico caso tra gli artisti italiano, è stato remixato da  Bob Sinclar. I suoi dischi sono suonati e supportati in tutto il mondo da dj come Nicole Moudaber, Reboot, Paco Osuna, Bean Pearce. Vanta collaborazioni con Mendo, The Deepshakerz e Eddie Amador.
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giancarlonicoli · 1 year ago
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3 set 2023 11:00
“GINO E MICHELE? SONO SPREGIUDICATI. DA FLAVIO BRIATORE TE LO ASPETTI, NON DA CHI FINGE DI ESSERE UN “COMPAGNO” – MAURIZIO MILANI, UNO DEI FONDATORI DELLO STORICO ZELIG, ATTACCA: “NON MI HANNO PIÙ CHIAMATO, MA POSSO CAPIRLI PERCHÉ HANNO DATO ALLO 'ZELIG' UN TAGLIO DA VILLAGGIO TURISTICO - CON FABIO FAZIO HO LAVORATO IN SEI EDIZIONI DI 'CHE TEMPO CHE FA' MA PER LA COLLABORAZIONE CON 'IL FOGLIO' MI SONO ACCORTO CHE MI FACEVANO MOBBING. NON VOLEVO RIMANERE DI FIANCO A FILIPPA LAGERBÄCK COME UN FIGURANTE" - "PAOLO ROSSI? UN FURBO. BEBO STORTI? ARRIVAVA ALLA CAZZO DI CANE MEZZ’ORA PRIMA DI SALIRE SUL PALCO" -  E SU VALERIO AIRO’ SPIEGA CHE… - VIDEO -
Gianmarco Aimi per www.rollingstone.it 
Qualche tempo fa circolava sui social una foto, in bianco e nero, dov’erano ritratti alcuni dei comici più significativi della scorsa generazione: Aldo, Giovanni e Giacomo, Antonio Albanese, Antonio Cornacchione e… “l’ultimo a destra”. Era Maurizio Milani, che con quel manipolo di cabarettisti è stato uno dei fondatori dello storico Zelig, il locale milanese che ha sfornato i migliori talenti dell’umorismo a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 ma che, a differenza degli altri, ha raccolto – almeno a livello di notorietà – molto meno di quello che in tanti si sarebbero aspettati. Surreale, caustico, disincantato, il collega Daniele Luttazzi, di certo non tenero nei giudizi, lo ha incensato: «Fra noi comici ci sono come delle gerarchie, e lui in questo momento è Dio».
(...)
Ormai il tuo “posto fisso” è a Il Foglio, dove collabori da anni.
Devo ringraziare della segnalazione Mariarosa Mancuso, che mi ha fatto conoscere all’allora direttore Giuliano Ferrara. Lui mi dedicò anche una puntata monografica su La7. Finché c’è stato il produttore Paolo Guerra ho sempre lavorato (è venuto a mancare nel 2020, nda), oggi faccio un po’ più fatica. I produttori più potenti sono Beppe Caschetto e Lucio Presta, che vendono programmi alle tv a scatola chiusa. Anche se poi in Rai si lamentano le maestranze.
(...) A Bolzano con Paolo Rossi inciampai per davvero in una cassa acustica e le persone cominciarono a ridere. La sera dopo l’abbiamo inserito nel copione e hanno riso in due. Si percepiva che era finto. Anche se mangi le parole o sbagli i congiuntivi va bene, ma risulti fresco e arrivi. Poi c’è chi esagera, come Bebo Storti.
È famoso per il personaggio del Conte Uguccione. Che cosa faceva?
Lui non preparava nulla, una roba da pazzi. Almeno un canovaccio su un’ora e mezza di spettacolo dovresti averlo, lui niente. A Forlì il direttore del teatro alla fine ci ha detto: «Una roba così non l’ho mai vista, non so neanche dire se è bella o è brutta». Un’altra volta al Ciak di Roma, arriviamo in camerino e la moglie di Bebo ci fa: «Non si viene qui a fare queste figure…». È come se io e te adesso salissimo sul palco a improvvisare per un’ora.
Dopo ci avete riso sopra o è qualcosa su cui si recrimina?
Bebo aveva questa caratteristica: se ingranava subito l’improvvisazione andava alla grande, ma se non succedeva era facile prendere i fischi. Come a Livorno, siamo andati davanti alla gente ma si capiva che non avevamo voglia di lavorare. Al teatro Goldoni a Venezia altra situazione imbarazzante con me e Dario Vergassola, non rideva nessuno. Ma proprio perché non rideva nessuno, paradossalmente, c’era una signora in prima fila che rideva come una matta. Una scena talmente parossistica che si è trasformata in un successo.
È anche per questa vena da improvvisatore che non ti abbiamo mai visto al cinema?
Può essere, eppure Bebo Storti lo ha fatto. Anche Paolo Rossi, che è furbo, improvvisa ma ha sempre un canovaccio al quale aggrapparsi. Bebo invece saliva sul palco alla garibaldina. Ma un conto è andare in discoteca con tutti ubriachi, un altro nei teatri importanti con il tuo spettacolo in abbonamento. E lui arrivava alla cazzo di cane mezz’ora prima. Intanto che camminiamo per le strade e nel parco pubblico della cittadina lombarda, ogni passante lo saluta con un sorriso, tanto che a un certo punto ci appartiamo in un angolo.
(...)
Dopo sei anni, dal 2003 al 2009, non ti abbiamo più visto anche a Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio. Come mai?
Perché Fazio è bravo, però è molle. Quando ho accettato di collaborare a Il Foglio di Giuliano Ferrara, mi chiamò l’allora capo struttura di Rai3 in quota Pd, Loris Mazzetti, che mi disse: «Guarda che la linea editoriale qui è chiara e tu vai a scrivere su un giornale di Berlusconi?». Da quel momento i miei spazi sono stati ridotti e spostati nella zona meno nobile. Poi sono passato a una settimana sì e una no, a seguire solo il sabato finché una volta non mi hanno mandato in onda dicendo di aver sforato con i tempi. Così gli ho detto che non ci sarei più andato. Quando ti fanno mobbing lo capisci. Non volevo rimanere di fianco a Filippa Lagerbäck come un figurante. Fazio poteva dire qualcosa a Mazzetti, ma non lo fece.
(...)
C’è qualcuno che ti ha deluso nel mondo dello spettacolo?
Direi Gino e Michele. Non mi hanno più chiamato, ma posso capirli perché hanno dato allo Zelig un taglio da villaggio turistico. Io sono un monologhista che non ha bisogno di travestirsi con le pinne o come una drag queen. La comicità di situazione è un’altra cosa.
Insomma, con Gino e Michele sembri avere un conto aperto.
Sono stato a casa di Michele Mozzati sul lago di Varese, ha una villa della madonna. A un certo punto vado in bagno e vedo che c’è una vasca lunghissima molto strana. Così quando esco chiedo a cosa serve a Diego Parasole, un collega che era con me. E lui: «Ah non lo sai? Quella vasca fa le onde al contrario, così nuoti e intanto fai esercizio». Ed era vent’anni fa. Sai, Flavio Briatore è Flavio Briatore ed è coerente, non va a far finta di essere un “compagno” che gli spiace per il salario minimo. Così come non ti aspetti che un calciatore vada a rompere le vetrine per protestare insieme a quelli dei centri sociali.
C’è ancora chi, come hai raccontato in passato, rimane spiazzato alle tue battute?
Alcuni mi dicono: «Scusi, ma sa che lei non mi fa ridere?». La gente è ormai abituata al comico che deve avere il naso rosso tipo clown. Ma come nella musica ci sono vari generi. A me piacciono, oltre a Nino Frassica, Valerio Lundini, Nicola Vicidomini e Rocco Tanica.
Sai che c’è un giovane comico che alcuni dicono ti somigli?
Se ti riferisci a Valerio Airò, vai a vedere su Youtube i commenti ai suoi filmati. In moltissimi scrivono: “Milani come sei invecchiato bene” oppure “ma chi è il figlio di Milani?”. Mentre sotto ai miei video: “Sei uguale a Valerio Airò”. Lì però gli ho risposto: “Questo è stato girato nel 1993 a Cielito Lindo”. Lui avrà 30 anni, forse non era neanche nato. Non c’è problema, però non ditemi che sono io a copiare lui. Ma sai che ho avuto una soffiata?
Su Valerio Airò?
Mi hanno detto che lui si è messo su quella strada imbeccato da Gino e Michele e da Giancarlo Bozzo, che sono spregiudicati. Lo so perché ho ancora conoscenze all’interno di Zelig. Pare gli abbiano fatto vedere le videocassette dei miei vecchi sketch consigliandogli di prendere spunto. Pensa che quando fece un’apparizione a Sky e c’era Rocco Tanica gli disse: «Assomigli a Maurizio Milani». Lui può fare quello che vuole, ma i pezzi si sovrappongono. Mi pare stia succedendo quello che era accaduto tra Giorgio Porcaro e Diego Abatantuono.
Ti riferisci alla paternità del personaggio del “Terrunciello”?
Lo inventò Giorgio Porcaro, ma i benefici se li prese tutti Diego Abatantuono. Diego non aveva voglia di andare a scuola e la mamma, che faceva la guardarobiera al Derby, lo portava con sé. Non aveva la patente e andava in giro con i I Gatti di Vicolo Miracoli ad aggiustare le luci. Un giorno ha visto Giorgio Porcaro che interpretava il ‘Terrunciello’ e l’ha rifatto avendo successo. Un po’ come sta succedendo tra me e Airò.
Maurizio Milani ce l’ha ancora un sogno che vorrebbe realizzare?
Se ci penso, di tutti i colleghi della mia generazione sono l’unico che non ha mai fatto neanche una posa al cinema. Con Aldo Giovanni e Giacomo una volta gliel’ho detto: «Ma con tutti i film che avete fatto, cosa vi costa mettermi lì a fare il barista?». A 62 anni non sono mai stato su un set per lavorare. Non spero mi chiami Marco Bellocchio, basterebbe un regista underground. Ho fatto la tv, il teatro, i libri e i giornali, ma il cinema non è capitato.
In effetti, guardando quella foto degli inizi allo Zelig sei l’unico che manca all’appello.
E la gente sui social si chiede “chi è il primo a destra?”. Sono cose che fanno rimanere male.
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personal-reporter · 2 years ago
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Condividere Bistrot: 12 mesi di costante crescita
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Ci troviamo ad Arona, cittadina sulla sponda piemotese del Lago Maggiore, in Alto Piemonte e più precisamente nella sua piazza centrale, la più scenografica, San Graziano. Il Condividere Bistrot ha recentemente festeggiato il suo primo anno di attività con una cena speciale aperta ad amici, giornalisti ed esperti del settore Enogarstronomico. Durante l'evento, sono stati riproposti i piatti e i vini che hanno caratterizzato i dodici mesi di successo del locale. I vini della serata sono stati presentati direttamente dai loro produttori: Silvia Barbaglia, che ha presentato i vini novaresi, e Elena Gillardi, che ha presentato i vini langaroli. Entrambe sono giovani e appassionate viticultrici piemontesi. Durante la serata sono stati degustati una varietà di vini, tra cui un metodo classico da uva rara, un bianco da Erbaluce, un Boca DOC, un dolcetto e uno Syrah. I proprietari del bistrot, Stefano e Melissa, insieme al loro giovane team, hanno presentato i piatti ai partecipanti, interagito con gli ospiti, condiviso progetti futuri e soffiato la prima candelina sulla torta di compleanno. Durante la serata è stato offerto un menu ricco e variegato, che ha sapientemente combinato sapori, aziende e prodotti di eccellenza del territorio, tra cui: - Focaccina con Crudo di Masera, maionese al pomodoro e caciocavallo di Bufala "Azienda Agricola Facchi" - Hummus di ceci con polvere di prezzemolo e microortaggi di rucola "Biomatto" - Manzo cotto al rosa con salsa tonnata e microortaggi "Biomatto" - Polpettina di panissa di Lago - Buns con tartare di Fassona e composta di Cipolla di Cureggio "Audere" - Barchetta con bollito misto e bagnetto verde - Tentacolo di polpo arrostito, patate schiacciate alla Senape e salsa tartara - Linguine di Gragnano cacio e pepe con Bottarga di Lago - Storione in oliocottura con cipolle caramellate e salsa di Dolcetto - Riso "Goio DOP 1929" al San Carlone "Luigi Guffanti" e rapa rossa - Ribs di maialino in salsa barbecue Tutte queste prelibatezze sono state accompagnate da vini rossi piemontesi e, per concludere, da bollicine. Il locale, che ha preso spazio in un'ex macelleria, ha ricevuto festeggiamenti da numerosi ospiti e clienti che apprezzano il suo stile originale. Gli spazi e alcuni arredi del bistrot ricordano l'antica destinazione del luogo. Questa formula ha conquistato sia gli aronesi che i turisti che visitano la città per una serata o una vacanza. Durante il ringraziamento pubblico, Stefano Minervino ha voluto esprimere la sua gratitudine a diversi collaboratori che hanno reso possibile l'evento. Ha ringraziato @i_fiori_di_bruna per la splendida composizione floreale che ha decorato i tavoli, @leyani.music e @raulbalardin per la perfetta accompagnamento musicale che ha creato l'atmosfera desiderata. Inoltre, ha ringraziato Silvia (@vinibarbaglia) ed Elena (@gillardiaziendaagricola) per i loro vini di alta qualità e professionalità che hanno accompagnato i piatti della serata. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a @zoppispremiumbeverages per aver fornito il vino perfetto per il brindisi più importante. Non sono mancati i ringraziamenti a @maisonmorotti di Arona per la bellissima e deliziosa torta e a @iosonobarz8 per le meravigliose foto che hanno immortalato l'evento. Stefano ha anche espresso gratitudine ai giornalisti presenti e a tutti i clienti che hanno scelto il loro locale, creando un legame speciale. Infine, ha ringraziato il suo team, composto da Davide, Karima, Valentina, Alessia e Roberto, per il loro contributo fondamentale al successo del Condividere Bistrot di Arona. Lasciateci chiudere esprimento un semplice concetto ma che soltanto le persone lungimiranti riescono a mettere in atto: CONDIVIDERE Realizzare serate o appuntamenti o eventi nei quali gestori e fornitori collaborano, creando modo di rapportarsi con professionisti, produttori, in un ambiente dove non esistono complicazioni... è il modo perfetto per fare business e sostenere il territorio. E' pieno di eventi dove si trovano fornitori fianco a fianco, con i propri banchetti, che elogiano naturalmente i propri prodotti ma che difficilmente si rapportano tra loro, trovandosi spesso di fronte a organizzatori improvvisati che non sanno minimamente valorizzare ciò che stanno rappresentando. Umiltà, creatività, volontà di collaborazione, buon gusto, intelligenza e investimenti, solo le basi per il successo che, come nel caso di Condividere Bistrot si vede all'orizzonte. Bene, bravi bis... Read the full article
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digitalandy · 2 years ago
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53 Untitled, Roma
Nel pieno centro di Roma questo piccolo locale condivide la zona con parecchi ristoranti che raccolgono in prevalenza touristi. Ma non solo, ci sono anche enoteche vere come il vicino Vinaietto e botteghe storiche come il forno Roscioli che non è molto distante.
Nonostante la clientela è in prevalenza di stranieri, la proposta della carta co cilia bene una serie di piatti da enoteca, come salumi e formaggi, con una cucina molto ricercata. Ci sono tre differenti menù con da tre a 6 portate che dimostrano una certa creatività e mestiere nell'offerta.
L'ostrica è un bell'esempio di ciò. Semplice ma allo stesso tempo con un bel gusto stratificato che gioca su consistenze diverse.
Molto buono il risotto cacio e pepe con zest di limone. Un bel tocco di freschezza con un riso cotto al dente e con una salsa dalla giusta consistenza. Buono anche il baccalà cotto molto bene.
Il servizio è corretto e la carta dei vini, piccola, ha bottiglie di diverso tipo con prevalenza di naturali con anche etichette rare di piccoli produttori.
L'ambiente offre colori scuri e tavoli molto ravvicinati con un piccolo bancone nella ristretta sala.
https://www.untitledrestaurant.com/
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sciatu · 3 years ago
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IL BAZAR NUOVO
Omin mi fa segno di raggiungerlo presso il primo negozio che incontriamo nel Bazar Nuovo. Mi fa vedere i contenitori pieni di polveri colorate “Questo è melagrano secco, va sul riso, questo Zaffarano, questi sono fiori, per fare tisane e stare sereni, yogurt fatto asciugare e diventare solido, ha un gusto amarognolo, molto buono” E continua, felice che lo ascolto seguendolo nel Bazar pieno di gente, dove giunge forte l’odore delle centinaia di spezie che si trovano nei negozi. Mi mostra le olive, di diversi colori e avvolte in salse dense, piccanti o dolci. Chiede ad un venditore di farmi assaggiare un’oliva e questi si rivolge a me chiedendomi qualcosa. Omin gli dice che sono straniero e indica lui quale oliva farmi assaggiare. Allora il venditore si illumina, prende un’oliva con una forchettina di legno e me la porge allungando entrambe le mani unite col il palmo verso l’alto, come quando pregano rivolgendosi a Dio, come fanno quando porgono qualcosa ad una persona importante, perché per loro uno straniero che ha fatto migliaia di chilometri per visitarli, non è uno sconosciuto, ma qualcuno da onorare. Lo stesso farà il venditore di datteri, quello di tappeti, il venditore di oggetti creati da una sottilissima filigrana di argento. Omin mi fa entrare nel negozio dove vendono le scatole di legno intarsiate e chiede di farmi vendere le scatole più piccole insistendo per farmene comprare una per La Moglie. Anche la venditrice chiede da dove vengo e saputolo sposta tutte le scatole intarsiate più piccole, ne prende una grande con un dipinto sul coperchio. Dice ad Omin che il dipinto è di un famoso pittore e la offre ad un prezzo ridicolo: vuole che porti con me qualcosa di unico per ringraziarmi di essere li. Continuiamo tra spezie dai profumi intensi, orologi cinesi, oggetti in rame di tutte le forme coperti da una brillante vernice azzurra, o lucidati secondo gli antichi metodi per renderli brillanti come argento. Mi mostra in un vicolo, la vetrina dei produttori di oggetti in argento tutti lavorati a mano. Il venditore me ne fa vedere uno e mi mostra i dettagli più piccoli, tutti fatti da un vecchio artigiano colpendo la superfice con un martelletto e un punzone in un instancabile susseguirsi di colpi precisi e perfetti a dar vita ad un oggetto che nessuna macchina avrebbe la capacità di creare ma solo di imitare. Omin mi dice di entrare in un negozio dove sulla parete più grande vi sono accatastati piccoli sacchetti del riso che usano per accompagnare il Kebab. Sulle pareti più piccole vi sono grossi contenitori colmi di spezie. Il profumo è intensissimo, ti entra dentro ma non ti stordisce, anzi, ti seduce, ti invita, è una canzone che non puoi non ascoltare anche se non ne conosci le parole. Le mille spezie raccontano ognuna la sua storia, dall’umido dei boschi alti sui monti, all’aridità piccante e amara dei grandi deserti. Ripenso ai miei mercati, così simili a questo antico bazar, i rumori, le voci, i profumi della Vucciria, di Ballarò o del mercato del pesce di Catania. Come per tanti della mia terra, essa è dentro di me, rivive nei bellissimi colori e profumi che tra le strette vie del bazar vedo e sento ed è per questo che tra di loro, non sono straniero.
Omin t motions to join him at the first shop we find in the New Bazaar. He shows me the containers full of colored powders "This is dry pomegranate, it goes on rice, this Zaffarano, these are flowers, to make herbal teas and stay calm, yogurt made to dry and become solid, it has a bitter taste, very good" And he continues, happy that I listen to him following him into the Bazaar full of people, where the smell of the hundreds of spices that can be found in the shops is strong. He shows me the olives, of different colors and wrapped in thick, spicy or sweet sauces. He asks the seller to let me taste an olive and he turns to me asking me something. Omin tells him that I am a foreigner and he indicates which olive to let me taste. Then the seller lights up, takes an olive with a wooden fork and hands it to me, extending both hands joined with the palm upwards, as when they pray addressing God, as they do when they offer something to an important person, because for them a foreigner who has traveled thousands of kilometers to visit them is not a stranger, but someone to honor. The same will do the seller of dates, the seller of carpets, the seller of objects created from a very thin filigree of silver. Omin takes me into the shop where they sell the inlaid wooden boxes and asks to show the smaller boxes insisting that I buy one for La Moglie. The seller also asks where I come from and knowing she moves all the smaller inlaid boxes, she takes a large one with a painting on the lid. She tells Omin that the painting is by a famous painter and offers it at a ridiculous price: she wants me to bring something unique with me to thank me for being there. We continue among spices with intense fragrances, Chinese watches, copper objects of all shapes covered with a bright blue paint, or polished according to the ancient methods to make them shiny like silver. He shows me in an alley, the showcase of the producers of silver objects all worked by hand. The seller shows me one and shows me the smallest details, all made by an old craftsman hitting the surface with a hammer and a punch in a tireless succession of precise and perfect blows to give life to an object that no machine would have the ability to create but only to imitate. Omin tells me to go into a shop where small bags of rice are stacked on the largest wall that they use to accompany the Kebab. On the smaller walls there are large containers full of spices. The perfume is very intense, it enters you but does not stun you, on the contrary, it seduces you, invites you, it is a song that you cannot not listen to even if you do not know the words. The thousand spices each tell the story of him, from the humid forests high up in the mountains, to the spicy and bitter aridity of the great deserts. I think back to my markets, so similar to this ancient bazaar, the noises, the voices, the scents of Vucciria, Ballarò or the Catania fish market. As with many of my land, it is inside of me, it relives in the beautiful colors and scents that I see and hear in the narrow streets of the bazaar and that is why I am not a stranger among them.
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foodreceipe · 2 years ago
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HAPPY WORLD PASTA DAY!
Probably we are all regretting the inexistence of teleportation in this moment, because we all could be in Buenos Aires on October 25, to be agreeably involved in one of the most interesting and palatable events: the World Pasta Day.
This special day was created in 1995 at the World Pasta Congress, by a large group of pasta producers: the aim is to celebrate the uncontested global importance of this food, year after year,  enhancing the healthy tradition of the Mediterranean diet, where pasta is its cornerstone. This annual event takes place in a different world location, for example: Rome (2011), Mexico City (2012), Istanbul (2013), Buenos Aires (2014).
Pasta is a huge symbol of Italy and its other symbol, the Mediterranen diet is also considered as “Intangible Heritage” by Unesco, a great prize if we also consider that this is the first traditional food practice in the world listed by Unesco.
The first official reference of pasta is estimated to be in Sicily, in 1154: thanks to them, from that moment the spread of pasta started, with a constant expansion in Italy and, gradually, in the world.
There are about 300 different sizes of pasta, which are named according the shape, for example “fusilli” (spindle), “spaghetti” (cord), “capellini” (fine hair), “conchiglie” (shells), “penne” (quills) and many, many others. Generally pasta is made by durum wheat flour but there are also new tastes and possibilities, especially for those whith celiac disease who cannot tolerate gluten: nowadays it is possible to find pasta made of whole wheat, or rice/ soy which are gluten free.
Pasta can be a very simple dish or a gorgeous and creative course. However it is, pasta is something delicious, and we all should cellebrate it for the Workd Pasta Day.
Probabilmente stiamo tutti rimpiangendo un pò la mancata creazione del teletrasporto in questo momento, cosa che ci permetterebbe di teletrasportarci a Buones Aires il 25 ottobre, per essere presenti (e forchetta-muniti) ad uno degli eventi mondiali più interessanti e all’insegna del gusto: il “World Pasta Day“.
Questa particolare giornata, ideata nel 1995 da un largo numero di produttori di pasta, ha lo scopo di celebrare l’indiscusso ruolo globale svolto da questo alimento, anno dopo anno, rafforzando inoltre il prestigio della celebre “dieta mediterranea”, di cui la pasta rappresenta uno dei punti saldi.
L’evento si svolge ogni anno in una location (mondiale) differente, per esempio a Roma (2011), Messico City (2012), Istanbul (2013), Buenos Aires (2014).
La pasta è il simbolo italiano per eccellenza, mentre la dieta mediterranea è persino stata inserita tra i “Patrimoni immateriali” dell’Unesco, un grande riconoscimento se si considera anche che si tratta della prima pratica alimentare tradizionale inserita dall’Unesco.
La prima attestazione ufficiale della pasta risale al 1154 in Sicilia: è da qui che cominciò la graduale e costante espansione dell’alimento in questione, in Italia e nel mondo.
Esistono circa 300 differenti tipi di pasta, “battezzati” a seconda della loro forma, ad esempio: fusilli (spindle), “spaghetti” (cord), “capellini” (fine hair), “conchiglie” (shells), “penne” (quills) e molti, molti altri.
In genere la pasta è costituita da farina di grano duro, ma nuove possibilità si fanno via via spazio, soprattutto per venire incontro a coloro i quali soffrano di intolleranze, come nel caso della celiachia, e risultino quindi intolleranti al glutine: oggi è possibile trovare tipologie di pasta realizzate con farina integrale, riso o soia (senza glutine).
La pasta può costituire un piatto povero, semplice, ma anche altamente elaborato e creativo. In qualunque modo si decida di mangiarlo, un buon piatto di pasta è in grado di mettere tutti d’accordo e bisognerebbe celebrarlo in un’occorrenza cosi importante come quella della Giornata mondiale della pasta.
Quanto meno sappiamo già cosa cucinare domani..
Buon appetito!
https://thewindroseblog.wordpress.com/2014/10/24/happy-world-pasta-day/
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djs-party-edm-italia · 2 years ago
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PL4FORM DJ, nel primo corso per dj di Pl4tform c’è uno stage di Angemi, top dj internazionale
Ad ottobre 2023 inizia PL4FORM DJ, il primo corso per dj organizzato da Pl4tform, accademia siciliana dedicata a chi vuol trasformare la propria passione per la musica elettronica in una vera carriera artistica. 
Nata nel 2019, Pl4tform ha già formato oltre 50 producer, artisti che hanno già pubblicato o stanno per pubblicare le loro produzioni su etichette musicali di riferimento nel mondo.  Situata nel cuore di Palermo, tra il Teatro Massimo ed il Politeama e fondata da Vincenzo Callea e Luca Lento, a loro volta produttori discografici di livello internazionale, è ormai una realtà consolidata che sinora si è concentrata nel proporre corsi di produzione musicale. Corsi che, tra l'altro, sono sempre sold out, trasformando Pl4tform in una realtà di riferimento in Sicilia e non solo.
Questa volta invece con PL4FORM DJ i docenti di Pl4tform applicheranno il loro metodo al mix, ai dj set e a tutto ciò che serve quando si è in console e si deve far ballare un locale o un party, oppure creare 'live' la colonna sonora perfetta per un evento. Oggi i supporti tecnologici sono molti e diversi, per i dj: dal pc passando per i cdj e arrivando ai vinili. Pl4tform può formare gli allievi in tutte le tecniche  diverse e dare gli strumenti giusti per trovare la propria mentalità vincente. Pl4tform è l'ambiente giusto per imparare a fare il dj. Infatti, nel tempo, l'academy, anche se propone per scelta solo corsi offline, in presenza, è diventata una vera community di giovani artisti. 
Lo stage finale del corso PL4FORM DJ sarà poi tenuto da un artista d'eccezione, ovvero Angemi, top dj siciliano che si è esibito più volte sul Main Stage del Tomorrowland, ovvero il palco più importante del festival elettronico di riferimento a livello mondiale (nella foto sulla sx Luca Lento, al centro Angemi, sulla dx Vincenzo Callea).
"Crediamo fortemente che essere formati da chi ha già realizzato il suo sogno partendo da un piccolo paese della Sicilia sia l'esempio migliore che possiamo offrire", spiegano Vincenzo Callea e Luca Lento, ideatori del corso.  Gli allievi  saranno seguiti durante tutto il loro percorso dai main teacher ed affiancati nella parte finale del corso, per la parte specialistica, da tutor dedicati. "Il carisma necessario sul palco per diventare delle star probabilmente non si può insegnare, ma chi ha esperienza in club e festival può davvero 'passare' qualcosa a chi è agli esordi, ha talento e ha voglia di imparare".
Cos'è Pl4tform
www.pl4tform.com
Instagram.com/pl4tform.official/
Facebook.com/pl4tform.official
Pl4tform (si pronuncia Platform) è, in inglese, una creative factory palermitana che mette insieme: Academy, Recording Studios, Management & Strategic, Acoustic. E' la scuola perfetta per far crescere il proprio talento nell'ambito della musica elettronica. Pl4tform ha portato una propria masterclass dedicata alla techno di 1979  al RISO, il museo d'arte moderna più importante della Sicilia. Nel giugno '23 ha proposto un'altra masterclass, sold out, con il produttore Angelo Ferreri. 
//
Chi è Vincenzo Callea
Vincenzo Callea è un pilastro portante del mondo Pl4tform. Fondatore dei TI.PI.CAL. è rimasto per ben 12 settimane al primo posto per vendite in Italia. N.1 Billboard USA, i suoi dischi sono stati suonati e supportati dai più grandi dj/producer del mondo come Tiesto, Pete Tong, David Guetta, Danny Howard. Nella sua carriera ha venduto oltre 350.000 vinili.
Chi è Luca Lento
Luca Lento è uno dei punti di riferimento principali di Pl4tform. Nella sua lunga carriera ha venduto oltre 200.000 vinili ed un suo brano, unico caso tra gli artisti italiano, è stato remixato da  Bob Sinclar. I suoi dischi sono suonati e supportati in tutto il mondo da dj come Nicole Moudaber, Reboot, Paco Osuna, Bean Pearce. Vanta collaborazioni con Mendo, The Deepshakerz e Eddie Amador.
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tarditardi · 2 years ago
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PL4FORM DJ, nel primo corso per dj di Pl4tform c’è uno stage di Angemi, top dj internazionale
Ad ottobre 2023 inizia PL4FORM DJ, il primo corso per dj organizzato da Pl4tform, accademia siciliana dedicata a chi vuol trasformare la propria passione per la musica elettronica in una vera carriera artistica. 
Nata nel 2019, Pl4tform ha già formato oltre 50 producer, artisti che hanno già pubblicato o stanno per pubblicare le loro produzioni su etichette musicali di riferimento nel mondo.  Situata nel cuore di Palermo, tra il Teatro Massimo ed il Politeama e fondata da Vincenzo Callea e Luca Lento, a loro volta produttori discografici di livello internazionale, è ormai una realtà consolidata che sinora si è concentrata nel proporre corsi di produzione musicale. Corsi che, tra l'altro, sono sempre sold out, trasformando Pl4tform in una realtà di riferimento in Sicilia e non solo.
Questa volta invece con PL4FORM DJ i docenti di Pl4tform applicheranno il loro metodo al mix, ai dj set e a tutto ciò che serve quando si è in console e si deve far ballare un locale o un party, oppure creare 'live' la colonna sonora perfetta per un evento. Oggi i supporti tecnologici sono molti e diversi, per i dj: dal pc passando per i cdj e arrivando ai vinili. Pl4tform può formare gli allievi in tutte le tecniche  diverse e dare gli strumenti giusti per trovare la propria mentalità vincente. Pl4tform è l'ambiente giusto per imparare a fare il dj. Infatti, nel tempo, l'academy, anche se propone per scelta solo corsi offline, in presenza, è diventata una vera community di giovani artisti. 
Lo stage finale del corso PL4FORM DJ sarà poi tenuto da un artista d'eccezione, ovvero Angemi, top dj siciliano che si è esibito più volte sul Main Stage del Tomorrowland, ovvero il palco più importante del festival elettronico di riferimento a livello mondiale (nella foto sulla sx Luca Lento, al centro Angemi, sulla dx Vincenzo Callea).
"Crediamo fortemente che essere formati da chi ha già realizzato il suo sogno partendo da un piccolo paese della Sicilia sia l'esempio migliore che possiamo offrire", spiegano Vincenzo Callea e Luca Lento, ideatori del corso.  Gli allievi  saranno seguiti durante tutto il loro percorso dai main teacher ed affiancati nella parte finale del corso, per la parte specialistica, da tutor dedicati. "Il carisma necessario sul palco per diventare delle star probabilmente non si può insegnare, ma chi ha esperienza in club e festival può davvero 'passare' qualcosa a chi è agli esordi, ha talento e ha voglia di imparare".
Cos'è Pl4tform
www.pl4tform.com
Instagram.com/pl4tform.official/
Facebook.com/pl4tform.official
Pl4tform (si pronuncia Platform) è, in inglese, una creative factory palermitana che mette insieme: Academy, Recording Studios, Management & Strategic, Acoustic. E' la scuola perfetta per far crescere il proprio talento nell'ambito della musica elettronica. Pl4tform ha portato una propria masterclass dedicata alla techno di 1979  al RISO, il museo d'arte moderna più importante della Sicilia. Nel giugno '23 ha proposto un'altra masterclass, sold out, con il produttore Angelo Ferreri. 
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Chi è Vincenzo Callea
Vincenzo Callea è un pilastro portante del mondo Pl4tform. Fondatore dei TI.PI.CAL. è rimasto per ben 12 settimane al primo posto per vendite in Italia. N.1 Billboard USA, i suoi dischi sono stati suonati e supportati dai più grandi dj/producer del mondo come Tiesto, Pete Tong, David Guetta, Danny Howard. Nella sua carriera ha venduto oltre 350.000 vinili.
Chi è Luca Lento
Luca Lento è uno dei punti di riferimento principali di Pl4tform. Nella sua lunga carriera ha venduto oltre 200.000 vinili ed un suo brano, unico caso tra gli artisti italiano, è stato remixato da  Bob Sinclar. I suoi dischi sono suonati e supportati in tutto il mondo da dj come Nicole Moudaber, Reboot, Paco Osuna, Bean Pearce. Vanta collaborazioni con Mendo, The Deepshakerz e Eddie Amador.
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sounds-right · 2 years ago
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PL4FORM DJ, nel primo corso per dj di Pl4tform c’è uno stage di Angemi, top dj internazionale
Ad ottobre 2023 inizia PL4FORM DJ, il primo corso per dj organizzato da Pl4tform, accademia siciliana dedicata a chi vuol trasformare la propria passione per la musica elettronica in una vera carriera artistica. 
Nata nel 2019, Pl4tform ha già formato oltre 50 producer, artisti che hanno già pubblicato o stanno per pubblicare le loro produzioni su etichette musicali di riferimento nel mondo.  Situata nel cuore di Palermo, tra il Teatro Massimo ed il Politeama e fondata da Vincenzo Callea e Luca Lento, a loro volta produttori discografici di livello internazionale, è ormai una realtà consolidata che sinora si è concentrata nel proporre corsi di produzione musicale. Corsi che, tra l'altro, sono sempre sold out, trasformando Pl4tform in una realtà di riferimento in Sicilia e non solo.
Questa volta invece con PL4FORM DJ i docenti di Pl4tform applicheranno il loro metodo al mix, ai dj set e a tutto ciò che serve quando si è in console e si deve far ballare un locale o un party, oppure creare 'live' la colonna sonora perfetta per un evento. Oggi i supporti tecnologici sono molti e diversi, per i dj: dal pc passando per i cdj e arrivando ai vinili. Pl4tform può formare gli allievi in tutte le tecniche  diverse e dare gli strumenti giusti per trovare la propria mentalità vincente. Pl4tform è l'ambiente giusto per imparare a fare il dj. Infatti, nel tempo, l'academy, anche se propone per scelta solo corsi offline, in presenza, è diventata una vera community di giovani artisti. 
Lo stage finale del corso PL4FORM DJ sarà poi tenuto da un artista d'eccezione, ovvero Angemi, top dj siciliano che si è esibito più volte sul Main Stage del Tomorrowland, ovvero il palco più importante del festival elettronico di riferimento a livello mondiale (nella foto sulla sx Luca Lento, al centro Angemi, sulla dx Vincenzo Callea).
"Crediamo fortemente che essere formati da chi ha già realizzato il suo sogno partendo da un piccolo paese della Sicilia sia l'esempio migliore che possiamo offrire", spiegano Vincenzo Callea e Luca Lento, ideatori del corso.  Gli allievi  saranno seguiti durante tutto il loro percorso dai main teacher ed affiancati nella parte finale del corso, per la parte specialistica, da tutor dedicati. "Il carisma necessario sul palco per diventare delle star probabilmente non si può insegnare, ma chi ha esperienza in club e festival può davvero 'passare' qualcosa a chi è agli esordi, ha talento e ha voglia di imparare".
Cos'è Pl4tform
www.pl4tform.com
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Pl4tform (si pronuncia Platform) è, in inglese, una creative factory palermitana che mette insieme: Academy, Recording Studios, Management & Strategic, Acoustic. E' la scuola perfetta per far crescere il proprio talento nell'ambito della musica elettronica. Pl4tform ha portato una propria masterclass dedicata alla techno di 1979  al RISO, il museo d'arte moderna più importante della Sicilia. Nel giugno '23 ha proposto un'altra masterclass, sold out, con il produttore Angelo Ferreri. 
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Chi è Vincenzo Callea
Vincenzo Callea è un pilastro portante del mondo Pl4tform. Fondatore dei TI.PI.CAL. è rimasto per ben 12 settimane al primo posto per vendite in Italia. N.1 Billboard USA, i suoi dischi sono stati suonati e supportati dai più grandi dj/producer del mondo come Tiesto, Pete Tong, David Guetta, Danny Howard. Nella sua carriera ha venduto oltre 350.000 vinili.
Chi è Luca Lento
Luca Lento è uno dei punti di riferimento principali di Pl4tform. Nella sua lunga carriera ha venduto oltre 200.000 vinili ed un suo brano, unico caso tra gli artisti italiano, è stato remixato da  Bob Sinclar. I suoi dischi sono suonati e supportati in tutto il mondo da dj come Nicole Moudaber, Reboot, Paco Osuna, Bean Pearce. Vanta collaborazioni con Mendo, The Deepshakerz e Eddie Amador.
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giancarlonicoli · 1 year ago
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28 ago 2023 11:00
FATE VEDERE A LOLLOBRIGIDA DOVE VANNO A FARE LA SPESA DAVVERO I POVERI – A ROMA, IN FILA PER RICEVERE I PACCHI DI CIBO DALLA COMUNITÀ DI SANT'EGIDIO, CI SONO PIÙ ITALIANI CHE STRANIERI – UN DISOCCUPATO: “COMPRARE DAI PRODUTTORI COME DICE IL MINISTRO? CI VUOLE LA MACCHINA E I PREZZI SONO MOLTO PIÙ ALTI” – A NAPOLI GLI ORFANI DEL REDDITO DI CITTADINANZA VANNO A CACCIA DELLA SOCIAL CARD, CHE RIMANE UN MIRAGGIO: “NEMMENO I 300 EURO DEL ‘CONTENTINO’”, “QUESTA È CARITÀ DI STATO” -
1 – PIÙ ITALIANI CHE STRANIERI IN CERCA DI PACCHI DI CIBO "SOLO COSÌ MANGIAMO"
Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “La Stampa”
Davanti all'ingresso si sono radunate una ventina di persone. Anziani, giovani, uomini, donne, italiani, stranieri. […] aspettano con calma che si facciano le 9, l'orario di apertura della porta a vetri oltre la quale li aspetta una busta verde di plastica con un pezzo di pane, un pacco di pasta, uno di riso e uno di farina, un cartone di latte, una confezione di tonno, un barattolo di legumi. […]
Sono una ventina in fila davanti alla porta della Casa dell'Amicizia di piazza dei Consoli al Tuscolano soltanto perché la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato la distribuzione con numeri, tessere e turni. «Altrimenti ci sarebbe la ressa qui fuori», spiega Mario Gabbarini, uno dei responsabili delle Case.
Quella del Tuscolano è una delle 28 che la Comunità ha aperto a Roma, centri dove si trova ascolto e aiuto, anche sotto forma di cibo a chi e ha bisogno. Sono più di 10mila i pacchi distribuiti ogni mese nella capitale, il triplo rispetto al 2019, prima del Covid. «E il numero di chi arriva è in aumento – racconta Giorgio Bevilacqua, anche lui fra i responsabili delle Case –. In aumento sono soprattutto gli italiani».
[…] Morena Rossetti ha 67 anni e un grande sorriso con cui ha accolto per anni i clienti e con cui ora nasconde la tristezza. «Avevo un negozio di giocattoli qui al Tuscolano - racconta -. Con il Covid siamo stati costretti a fermarci. Eravamo in affitto, le spese erano molte anche quando non incassavamo. Abbiamo venduto la casa per pagare i debiti e così io e mio marito, quando avremmo dovuto essere a un passo dalla pensione, siamo diventati dei senza fissa dimora».
Morena Rossetti e il marito vivono con il figlio e con la sua compagna. 650 euro di reddito di cittadinanza e i conti che a fine mese non tornano mai. Anche Roberto Cavallini vive con il reddito di cittadinanza. Lui il lavoro l'ha perso un giorno di sei anni fa quando gli hanno rubato il furgone con tutta la merce dentro.
[…] Non va a fare la spesa di prodotti di qualità come sostiene il ministro Lollobrigida. «Ci vuole la macchina per andare dai produttori e i prezzi sono molto più alti» ride Roberto. No, lui corre al supermercato quando arriva il Reddito e quando ci sono le offerte. Compra e surgela per avere le scorte di cibo quando, dopo la metà del mese, i soldi iniziano a scarseggiare.
Stefano Paris ha 68 anni e una pensione sociale di 516 euro che gli lascia pochi spiccioli. «Non fumo, non bevo, il mio unico lusso è il cane ma è la mia famiglia. Mi ha salvato dalla depressione, prima mangia lui e poi io». Per mangiare Stefano Paris fa il giro dei centri di distribuzione. «Oltre al pacco di Sant'Egidio prendo anche quello di un centro che sta a San Lorenzo. E vado alla mensa a Colle Oppio e quella della Caritas. Non ce la farei altrimenti».
[…] E i prodotti di qualità di cui parla il ministro Lollobrigida? «Che falsità! E poi, prendere in giro noi che siamo in difficoltà vuol dire mortificarci. Meno male che Giorgia Meloni è cristiana, a me sembra più Erode che Cristo».
2 – CACCIA ALLA SOCIAL CARD FRA GLI EX VOTO DELL'ANTICO CONVENTO
Estratto dell'articolo di Antonio Piedimonte per “La Stampa”
Brevi storie di piccoli aiuti, concessi e negati, sulla collina delle grazie ricevute. Ore 10,30, all'ingresso degli uffici comunali di via Salvatore Tomasi – un vicoletto appeso come un passo alpino – non c'è traccia della "processione" di cittadini in attesa di ricevere notizie della social card affettuosamente chiamata "Dedicata a te", assembramento immortalato da video e foto puntualmente rimbalzati sui social. Ad accogliere tutti è Pasquale, il custode, su una sedia con forbici e numeretti che fanno tutt'uno con le sue mani.
[…] «Adesso, come vede, si sbrigano in pochi minuti», dice. Nei giorni precedenti però la coda sulla strada era arrivata a lambire l'icona della Vergine che dà inizio al percorso di una antica via Crucis. Per un singolare cortocircuito storico e socio-culturale, infatti, gli uffici del Servizio politiche sociali del Comune di Napoli si trovano in un vecchio convento, giusto di fianco alla secentesca chiesa dove si faceva assistenza ai poveri.
Nell'androne c'è una sfilza di lapidi marmoree che risalgono all'800, sono ex voto. La signora Simona arriva da Bagnoli (dall'altra parte della città): «Nemmeno i 300 euro del "contentino" mi danno, dicono manchi un requisito». Poi stempera con l'ironia: «Volevo comprarmi un ventilatore».
[…] Il riferimento è alla cifra prevista per i percettori dell'aiuto «all'acquisito di beni di prima necessità» previsto dalla legge di Bilancio 2022, che, fatti i conti, si sono ridotti a 382 euro e 50 centesimi. Una tantum.
«Nemmeno un euro al giorno. Cos'è, carità di Stato? Beh, non è così che si fa», dice Luigi, 53 anni e 5 figli. Gli fa eco Antonietta: «È per la spesa? Bene. Io ho 4 figli, quante spese ci posso fare in un anno?».
[…] Al primo piano c'è il dirigente del Servizio politiche di inclusione. Raffaele Salamino – sardo di nascita, marito di una napoletana – è a Napoli da tre mesi: «Sì, sto accogliendo anch'io l'utenza». Problemi di organico? «No. Ma c'è stato un afflusso eccezionale». Code, proteste, giorni difficili... «Guardi, le dico solo che ci sono dipendenti che hanno rinunciato alle ferie per stare qui in questi giorni».
I problemi però esistono. «Abbiamo spedito oltre 31mila lettere che consentivano di andare direttamente negli uffici postali, l'intoppo non è dipeso da noi. E comunque tutto questo procedimento, come sa, non è partito dai Comuni. Purtroppo è vero che ci sono 42.535 nuclei familiari che rientrano tra gli aventi diritto ma sono stati esclusi».
Un'ultima cosa: la sede dei servizi sociali non ha un ascensore, come fanno i malati, le donne incinte, gli anziani, i diversamente abili? «Sì, certo, ha ragione, in questi casi scendiamo noi giù».
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personal-reporter · 2 years ago
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Eccellenze novaresi al Senato della Repubblica
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Ieri sera, il 4 luglio, a Roma si è svolta una cena, coordinata dal consigliere delegato al Turismo e Marketing territoriale della Provincia di Novara, Luigi Laterza, nella quale sono stati cucinati piatti tipici della zona abbinati ai vini delle colline novaresi. Prima della cena, la delegazione di eccellenze novaresi ha visitato la capitale e ha avuto l'opportunità di vedere il Senato. L'iniziativa, promossa dall'ente provinciale di Novara in collaborazione con l'Agenzia di accoglienza e promozione turistica Terre dell'Alto Piemonte, la Camera di Commercio Monterosa Laghi Alto Piemonte, il Comune di Novara insieme ad alcuni produttori locali, ha l'obiettivo di promuovere i prodotti enogastronomici tipici del territorio, migliorare il valore turistico e l'ospitalità del territorio, e consolidare le sinergie positive fra i vari imprenditori del settore turistico. La buona riuscita dell'evento è anche da attribuire al Questore Anziano Senatore Gaetano Nastri, coinvolto in modo particolare dato che lui stesso è novarese e da sempre sostenitore delle eccellenze del territorio. Durante la cena c'erano anche diversi senatori che hanno potuto apprezzare le prelibatezze e i vini locali, tra i quali il senatore Zangrillo. La serata è stata caratterizzata dalla presentazione dei prodotti tipici e delle loro peculiarità, tra cui il riso, il gorgonzola, i vini locali e i dolci tipici artigianali della zona di Novara. La Provincia di Novara ha illustrato anche le iniziative messe in campo insieme alle amministrazioni locali per la valorizzazione del territorio, della cultura e delle tradizioni. La Casa di produzione e associazione VIBRA ha seguito l'intero evento e realizzerà un reportage video che sarà trasmesso su reti regionali e nazionali, oltre che sui social network. Read the full article
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