#regina dei mari
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Our Lady of the Miraculous Medal. 1830. Rue de bac, Paris, France.
#Miraculous#Medal#Blessed Virgin Mary#Saint Catherine#Laboure#Regina#Mater Dei#Jesus Christ#Apparition#Paris#1830
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Passata alla storia come “regina del soul”
"Canto per i realisti, le persone che si accettano come sono."
– Aretha Franklin (born March 25, 1942 Memphis ( Stati Uniti) )
ARETHA FRANKLIN 🖤
Soprannominata The Queen Of Soul ( la Regina del soul) o Lady Soul..Forza spirituale e vocale, punto di riferimento della cultura popolare americana, portavoce dei temi più incandescenti degli anni 60 e 70 . Un prodigio del gospel, una delle icone della musica soul e R&B...una battagliera sostenitrice dei diritti civili, considerata la più grande cantante degli ultimi cinquant'anni a livello mondiale, ruolo riconosciuto anche da innumerevoli premi...Senza saper leggere la musica, imparo' da sola a suonare il pianoforte e a 12 anni inizio 'a registrare canzoni cantando nei tour gospel con suo padre...fino a firmare , nel 1956 , il suo primo contratto discografico.. Da allora, la sua vasta produzione di musica soul, gospel e R&B ma anche blues, jazz e Rock & Roll, si è aggiudicata ben ventuno premi Grammy (otto dei quali vinti consecutivamente nella stessa categoria dal 1968 al 1975.
È riconosciuta come una delle più influenti interpreti della storia della musica: numerosi artisti, tra cui Anastacia, Alicia Keys, Beyoncé, Mary J. Blige, Fantasia, Joss Stone, Jennifer Hudson, Usher, Giuni Russo, Giorgia, Chadia Rodriguez ed Elisa hanno citato Aretha nelle loro principali ispirazioni e hanno eseguito cover dei suoi brani più famosi.
Atlantide
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Josquin Des Prez (c.1440-1521)
— Illibata Dei Virgo nutrix — Gaude Virgo, Mater Christi — Salve Regina
— Illibata Dei Virgo nutrix Illibata Dei virgo nutrix / Olympi tu regis o genitrix / Sola parens verbi puerpera / Quae fuisti Evae reparatrix / Viri nephas tuta mediatrix / Illud clara luce dat scriptura / Nata nati alma genitura / Des ut laeta musarum factura / Prevaleat hymnus et sit ave / Roborando sonos ut guttura / Efflagitent laude teque pura / Zelotica arte clament Ave. // Ave virginum decus hominum / Coelique porta / Ave lilium, flos humilium / Virgo decora. / Vale ergo tota pulchra ut luna / Electa ut sol, clarissima gaude. / Salve tu sola cum sola amica, / Consola "la mi la" canentes in tua laude. / Ave Maria, mater virtutum, / Veniae vena, ave Maria, / Gratia plena, Dominus tecum, / Ave Maria, mater virtutum. / Amen.
— Gaude Virgo, Mater Christi Gaude, virgo mater Christi, / Quae per aurem concepisti, / Gabriele nuntio. // Gaude, quia Deo plena / Peperisti sine poena, / Cum pudoris lilio. // Gaude, quia tui nati / Quem dolebas mortem pati, / Fulget resurrectio. // Gaude Christo ascendente, / Et in coelum te vidente, / Motu fertur proprio. // Gaude quae post ipsum scandis, / Et est honor tibi grandis, / In caeli palatio. // Ubi fructus ventris tui, / Nobis detur per te frui, / In perenni gaudio. / Alleluia.
— Salve Regina (5vv)
_ Josquin Des Prez: Missa "Ave Maris Stella" / Motets & Chansons Taverner Consort & Choir, Andrew Parrott. Andrew Lawrence-King, (1993, EMI Classics – 0777 7 54659 2 1)
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Litany of the hours
REGINA
Mater
Martins
Virgo Sanctissima, Oh Maiden Most Holy, bless us.
Virgo Immaculata, Oh Maiden Immaculate, cleanse us.
Virgo Veneranda. Oh Maiden Most Venerable, guide us.
Virgo Fortissima, Oh Maiden Most Strong, defend us.
Virgo Splendidissima, Oh Maiden Most Shining, inspire us.
Virgo Ferocissima, Oh Maiden Most Wild, invigorate us.
I thank you for this new day
Thanks for the life you give me
Oh Queen of Heaven, Star of the Sea, Gate of Dawn, we fly to thee. Moon-bright Mother, Mystical Rose, stay with us now and at life’s close.
Sext
Mater Mea
Litany:
Mater Misericordiae, Oh Mother of Compssion, have mercy on us.
Mater Dolorosa, Oh Mother of Sorrows, console us.
Mater Spei, Oh Mother of Hope, uplift us.
Mater Maris, Oh Mother of the Sea, nourish us.
Mater Terrae, oh Mother of the Earth, ground us.
Mater Silvarum, Oh Mother of the Forests, encircle us.
Mater Animalium, Oh Mother of Animals, unify us.
I thank you Blessed mother for the noontide
Mother of Eternal Glory
REGINA Caeli
Vespers
Regina Iustitiae, Oh Queen of Justice, instruct us.
Regina Potentissima, Oh Queen Most Powerful, protect us.
Regina Tenebrarum, Oh Queen of Darkness, bring us into your mystery.
Regina Pacis, Oh Queen of Peace, comfort us.
Regina Stellarum, oh Queen of the Stars, illuminate our paths.
Regina Mortuorum, Oh Queen of the Dead, support us underfoot.
Regina Caeli, Oh Queen of Heaven, we glorify you and praise your holy name.
I thank you for the Eventide
Thanks for the life you give me
Queen of Life
Compline
Mater Dei
Litany:
Stella Maris, Oh Star of the Sea, shelter us in the storm.
Turris Aurea, Oh Tower of Gold, protect us with your strength.
Sedes Sapientiae, Oh Seat of Wisdom, advise us in life’s troubles.
Rosa Mystica, Oh Mystical Rose, draw us into your loving heart.
Consolatrix Afflictorum, Oh Comforter of the Afflicted, console us in our suffering.
Tenebros Clara, Oh Bright Darkness, enlighten us with your spirit.
Porta Aurorae, Oh Gate of Dawn, guide us through our journey of life and death.
As the Night watch begins cover me with you Starry mantle
Ladder of Heaven
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Rosa Bonheur
https://www.unadonnalgiorno.it/rosa-bonheur/
Rosa Bonheur, artista francese del XIX secolo, autrice di memorabili ritratti di animali, è stata la prima donna insignita della Legion d’Onore sebbene la storia dell’arte tenda a dimenticarla.
Dichiaratamente omosessuale, libera e indipendente, è stata tra le prime donne a indossare i pantaloni. Per farlo, doveva chiedere un’autorizzazione alle autorità che, ogni sei mesi, era costretta a rinnovare.
Nata col nome di Marie Rosalie Bonheur, il 16 maggio 1822 a Bordeaux, era la figlia maggiore del pittore Raymond Bonheur e di Sophie Marquis.
Ai suoi tempi le donne non potevano frequentare le Scuole di Belle Arti e il padre fu il suo maestro e quello dei fratelli e sorelle.
Invece di andare a copiare i quadri del Louvre preferiva stare in campagna e frequentare le fiere di animali che adorava.
Espose per la prima volta nel 1841, a diciannove anni al Salon di Parigi. A ventisei vinse la sua prima Medaglia d’oro, tra artisti come Corot, Ingres e Delacroix.
Per trovare l’ispirazione girava per i mercati di animali e i macelli indossando pantaloni, coi capelli corti e un sigaro in bocca per confondersi tra la folla.
Il suo quadro Aratura nelle campagne di Nevers, del 1949 è oggi esposto al Museo d’Orsay.
La fama internazionale era arrivata con La fiera di cavalli, arrivata al Metropolitan Museum di New York nel 1887, ancora oggi uno dei quadri più apprezzati della struttura.
La sua fortuna artistica è stata molto legata al mercato inglese, era molto apprezzata dalla regina Vittoria, e a quello statunitense.
È stato un raro esempio di artista che è riuscita a guadagnare in vita con le sue opere. Riuscì infatti a comprare il castello di By, a Thomery, vicino Fontainebleau, dove allestì il suo atelier e organizzò gli spazi per i suoi animali. Ci viveva con il suo primo amore, Nathalie Micas, anch’ella pittrice, conosciuta quando aveva quattordici anni da cui non si separò mai sino alla morte di lei, avvenuta nel 1889.
Allevava animali esotici e coltivava le sue passioni, musica, letture, teatro, ma anche sigari, caccia, cavalli. Sezionava i cadaveri degli animali per studiarli meglio.
Riceveva scrittori come Victor Hugo, Gustave Flaubert, i musicisti più famosi dell’epoca, Georges Bizet, Jules Massenet, Charles Gounod, appassionata d’opera, si recava spesso Parigi per assistere agli spettacoli.
Anche Buffalo Bill, che aveva conosciuto quando aveva visitato l’accampamento del Wild West Show, lo spettacolo che portava in giro per l’Europa, dove aveva visto per la prima volta i bisonti e altri animali esotici. Dal loro incontro nacque un celebre ritratto a cavallo dell’ospite americano, che le aveva donato un abito dei nativi visibile ancora oggi nella ex dimora dell’artista.
Nel 1865 è stata insignita della Grande Croce della Lègion d’Honneur dall’imperatrice Eugénie, moglie di Napoleone III, che aveva visitato il suo atelier e insistito per poterle consegnare la più alta onorificenza francese.
Anni dopo la scomparsa di Nathalie, si innamorò della per la pittrice statunitense Anna Klumpke, con ha vissuto fino alla morte e che è diventata la sua erede universale.
Ha lasciato la terra il 25 maggio del 1899 nel Castello di By. È sepolta a Parigi nel cimitero di Père-Lachaise.
I quadri, gli acquarelli, i bronzi e le incisioni presenti nel suo studio, così come la sua collezione personale, furono venduti alla galleria Georges Petit, a Parigi, nel 1900. Oggi il suo atelier è aperto al pubblico come Musée de l’atelier Rosa Bonheur a Thomery.
La sua biografia è stata scritta, nel 1908, da Anna Klumpke, la sua ultima compagna.
Nel 2022 per il bicentenario della sua nascita è stata allestita una mostra al Museo di Belle arti di Bordeaux e successivamente al Musée d’Orsay.
Nel suo castello, ora ribattezzato Château Rosa Bonheur, l’attuale proprietaria si batte per far riscoprire l’opera della pittrice e valorizzare la dimora che contiene molti documenti d’archivio ancora inediti rimasti conservati nei solai e magazzini e che, poco a poco, vengono studiati per arricchire la conoscenza di una donna emblematica della sua epoca la cui memoria non deve andare persa.
Si stima che al momento della sua morte al castello fossero presenti circa 4.500 opere. Grazie alle lastre fotografiche di Anna Klumpke, scoperte nei solai, si è potuto ricostruire in parte un inventario delle opere scomparse. Le immagini sono state il cuore dell’esposizione Le Musée des oeuvres disparues che presentava un centinaio di opere inedite della pittrice rivelandone aspetti meno conosciuti come le caricature, la pittura storica e paesaggistica, le illustrazioni di leggende inglesi.
Nel castello dove ha abitato è possibile dimorare e godere del meraviglioso giardino dove teneva i suoi amati animali.
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G. B. Gandinus – Letture latine per uso dei principianti, Liber II: «Mythologia Graeca et Romana»
I. Saturnus
Graeci et Romani olim plures coluerunt deos.
Deorum antiquissimus habitus est Uranus id est Caelus. Is omnium primus mundi universi imperio praefuisse traditur. Uxorem habuit Tellurem, ex qua genuit Saturnum.
Saturnus adiuvante matre patrem regno spoliavit. Pulsus autem ipse a Iove filio in eam Italiae partem venit, quae Latium appelata est. Ibi a Iano, Latii rege, benigne exceptus et in societatem regni vocatus homines in agris dispersos unum in locum congregavit, legem vivendi populis ac disciplinam dedit, domicilia eorum moenibus saepsit. Qua de causa Saturno regnante aurea aetas fuisse perhibetur; terra enim nullo arante fruges ferebat, nulli erant limites agrorum, nulli servi, omnia omnium erant communia.
Saturnalia eius memoriae causa Romae quotannis celebrabantur mense Decembri. Saturnaliorum diebus servis ludendi cum dominis iocandique potestas dabatur, iisque discumbentibus domini ministrabant. Qua re significare voluerunt omnes homines aurea aetate pari fuisse iure.
Fingitur Saturnus senex, falcem manu retinens aut anguem caudam sibi mordentem.
II. Iuppiter
Iuppiter, Saturni et Rheae filius, in insula Creta natus et educatus est. Quum adolevisset, Saturnum patrem regno expulit, regnumque cum duobus fratribus ita divisit, ut ipse imperium caeli et terrae, Neptunus maris, Pluto inferorum haberet.
Omnium deorum princeps et summus habitus est, quare divum pater atque hominum dicitur a poëtis, a Romanis autem Optimus Maximus.
Fingebatur fere sedens in solio eburneo, sceptrum sinistra manu, dextra fulmen tenens. Iuxta eum stabat aquila, quae avis ei sacra erat, et Ganymedes, qui ei pocula ministrabat.
Ex arboribus quercus ei sacra erat.
III. Iuno
Iuno, Iovis soror et coniux, Doerum regina habita est. Argis maxime colebatur. Apud Romanos matrimoniis praeerat.
Fingebatur in solio sedens, habitu regali, sceptro et diademato insignis.
Ex avibus pavo ei sacer erat.
Iunonis ministra et nuntia erat Iris.
IV. Minerva
Minerva, quae etiam Pallas dicitur, e capite Iovis nata esse ferebatur. Dea fuit sapientiae et artium. Colebatur imprimis Athenis, qua in urbe studia litterarum maxime floruerunt. Eadem belli et armorum inventrix et princeps habita est.
Fingebatur armata, galeam in capite gestans, thorace induta, in quo effictum erat Medusae caput serpentibus circumplicatum, cuius aspectu homines in lapides commutari credebantur.
Ex avibus noctura ei sacra fuit, ex arboribus olea.
V. Vesta
Vesta, Saturni filia, dea erat ignis domestici. Cultus eius fuit antiquissimus. Romae primum ei templum a Numa, altero Romanorum rege, exctructum est.
In eo templo ignis perpetuus a virginibus Vestalibus, deae sacerdotibus, alebatur. Gravis poena constituta erat in eam virginem, cuius negligentia ignis esset exstinctus.
VI. Ceres
Ceres, Saturni et Rheae filia, frugum dea erat. Ea enim prima agriculturam et usum frumenti homines docuit, qui antea glande vescebantur.
Sacra eius arcana erant ac silentio celebrabantur.
Fingebatur coronam in capite gestans spicis ornatam dextra manu falcem retinens, sinistra manipulos spicarum et papaverum.
VII. Mars
Mars, belli deus, praecipuo honore a Romanis colebatur. Putabant enim Romulum et Remum, qui urbem Romam condiderunt, Martis filios esse.
Ex eius nomine tertius anni mensis Martius appellatus est. Martius quoque dictus est campus, ubi Romana iuventus gymnicis ludis exercebatur.
Ex animalibus ei sacri erant lupus et equus.
VIII. Mercurius
Mercurius, Iovis et Maiae filius, nuntius erat deorum, imprimis Iovis. Animas mortuorum ad inferos deducebat.
Idem mercaturae deus habebatur. Lyram quoque et palaestram invenisse dicitur.
Fingebatur iuvenis formosus, insignis petaso et talaribus alatis, caduceum manu tenens, id est virgam duobus serpentibus circumplicatam.
IX. Apollo et Musae
Apollo, qui idem Phoebus dicitur, Iovis et Latonae filius, cum Diana sorore in insula Delo natus est. Deus fuit medicinae, artis iaculandi, musicae, poësis. Praeterea divinationi praefuit; quare plurima oracula ei sacra fuerunt, quorum nobilissimum est oraculum Delphicum.
Idem dux erat novem Musarum, quae deae artibus ac litteris praeerant, et Calliope quidem epico poëmati, Clio historiae, Melpomene tragoediae, Thalia comoediae, Euterpe arti musicae, Terpsichore choreis, Erato poësi amatoriae, Polyhymnia lyricis carminibus, Urania astrologiae.
Fingebatur adolescens imberbis, promisso capillo, dextra arcum et sagittas retinens, sinistra lyram.
Apollini laurus sacra erat, quare etiam poëtae laurea coronantur.
Ex avibus ei sacer erat corvus et cycnus.
X. Diana
Diana, Iovis et Latonae filia, Apollinis soror, semper virgo fuisse fertur; quare Latonia virgo a Vergilio dicta est. Praeerat venationibus, silvis, montibus. Eadem habebatur quae Luna in caelo et quae Proserpina apud inferos; quare et triformis et tergemina a poëtis appellatur.
Fingebatur plerumque coma soluta, arcum et sagittas manibus retinens, cervos aliasve feras persequens stipata canibus.
XI. Venus
Venus, amoris et pulchritudinis dea, ex spuma maris orta esse ferebatur.
Fingitur curru vehens, quem cycni vel columbae trahunt; comitatur eam filius Cupido vel Amor, puer alatus, arcum ac sagittas ferens. Praeterea comites habet tres Gratias, venustatis deas: Aglaien, Thaliam et Euphrosynen.
Apelles Venerem pinxit e mari exeuntem, quam picturam nobilissimam Venerem Anadyomenen vocant.
Ex arboribus myrtus ei sacra erat.
XII. Vulcanus
Veneris, pulcherrimae omnium dearum, maritus erat Vulcanus, turpissimus omnium deorum, Iovis et Iunonis filius. Is propter deformitatem a Iove de caelo deiectus in insulam Lemnum delapsus est, quo casu claudus factus dicitur. Erat autem deus ignis ac fabrorum ferrariorum; nec in Lemno solum, sed etiam sub Aetna monte et in Aeoliis insulis habere officinas dicebatur.
Ministri eius erant Cyclopes gigantes, unum modo oculum media fronte habentes, qui Iovi fulmina fabricari putabantur.
XIII. Pluto
Pluto, Iovis frater, inferorum deus, in Orco habitabat.
Fingitur in solio sedens, truci vultu, sceptrum manu retinens.
Plutonis uxor erat Proserpina, Iovis et Cereris filia. Eam flores in nemore Hennae legentem olim Pluto rapuisse dicitur.
Orci partes erant Tartarus, ubi improbi post mortem poenis afficiebantur, et campi Elysii, sedes piorum.
Iudices umbrarum tres erant: Minos, Rhadamanthus et Aeacus.
Ad inferos umbras deducebat Mercurius, deductas excipiebat Charon et trans Stygem et Acherontem, Orci flumina, transvehebat. Ii, quorum corpora humata non erant, diu ad ripam Stygis vagabantur; quare veteres magnam sepulturae curam habebant.
Ex flumine Lethe manes oblivionem superioris vitae hauriebant.
Introitum Orci custodiebat Cerberus, canis triceps.
Malos homines excruciabant apud inferos Furiae vel Eumenides; erines serpentibus circumplicatos habebant, manibus faces ardentes praeferebant.
XIV. Neptunus
Neptunus, Iovis frater, maris imperium obtinebat. Amphitriten uxorem duxit, maris deam, ex qua Tritonem genuit.
Neptuno equus sacer erat.
Agnoscitur imprimis tridente, quern manu tenet. Comitatur eum Triton filius tubicen, concha utens pro tuba.
Multi praeterea erant in mari dii minores multaeque deae, in quibus clarissimae sunt quinquaginta Nereides Nerei senis filiae, quarum una, Thetis, mater Achillis fuit.
XV. Bacchus
Bacchus, Iovis et Semeles filius, vini deus fuit.
Fingitur adolescens formosus, nudus, saepe etiam cornutus, hedera coronatus, manu tenens thyrsum id est hastam pampinis obtectam. Currus eius a tigribus aut a leonibus trahitur.
Comites Bacchi erant Nymphae et Satyri caprinis pedibus et Silenus, qui Bacchi praeceptor fuerat; praeterea mulieres ebriae et furentes, quae Bacchae vel Maenades dicebantur.
Baccho immolabatur hircus, quod animal vitibus nocere solet.
XVI. Ianus
Ianus summa religione a Romanis colebatur. Praeerat omnibus rerum initiis ac vicissitudinibus, imprimis anni et mensiurn et dierum.
Mensis Ianuarius, qui annum aperit, a lano nomen accepit.
Ianus antiquus Italiae rex fuisse et omnium primus homines ritus sacrorum docuisse putatur.
Fingitur bifrons, manu altera clavem, altera virgam tenens.
Templum eius belli tempore patebat; quum antem pax facta erat, claudebatur.
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Rerum naturae parens, elementorum omnium domina, saeculorum progenies initialis, summa numinum, regina manium, prima caelitum, deorum dearumque facies uniformis,
Doğanın annesi, tüm elementlerin hanımefendisi, çağların ilk soyu, ilahların en yücesi, ölülerin kraliçesi, göksel varlıkların ilki, tanrıların ve tanrıçaların tek yüzüyüm.
quae caeli luminosa culmina, maris salubria flamina, inferum deplorata silentia nutibus meis dispenso:
Gökyüzünün parlak zirvelerini, denizin sağlık getiren rüzgârlarını ve yeraltının yaslı sessizliklerini buyruğumla yönetirim.
cuius numen unicum multiformi specie, ritu vario, nomine multiiugo totus veneratus orbis.
Tek olan ilahiyetim, çok yönlü biçimiyle, çeşitli ritüellerle ve birçok isimle tüm dünya tarafından onurlandırılır.
Inde primigenii Phryges Pessinuntiam deum matrem, hinc autochthones Attici Cecropeiam Minervam,
Bu yüzden, antik Frigyalılar bana Tanrıların Annesi Pessinuntia derler; Atinalılar, Kekrops’un Minerva’sı.
illinc fluctuantes Cyprii Paphiam Venerem, Cretes sagittiferi Dictynnam Dianam,
Dalgalı denizleriyle ünlü Kıbrıslılar, Paphoslu Venüs; okçuluğu ile bilinen Giritliler, Dictinna Diana.
Siculi trilingues Stygiam Proserpinam, Eleusinii vetusti Actaeam Cererem,
Üç dilli Sicilyalılar, Stygialı Proserpina; Eleusis’in eski halkı, Actaea Ceres.
Iunonem alii, Bellonam alii, Hecatam isti, Rhamnusiam illi,
Kimileri bana Juno, kimileri Bellona, kimileri Hekate, kimileri Rhamnusia der.
et qui nascentis dei Solis inlustrantur radiis Aethiopes utrique priscaque doctrina pollentes Aegyptii caerimoniis me propriis percolentes appellant vero nomine reginam Isidem.
Güneşin doğuş ve batış ışınlarıyla aydınlanan Etiyopyalılar ve kadim bilgeliğin ustaları olan Mısırlılar, bana kendi ritüelleriyle taparak gerçek adımla Kraliçe İsis derler.
Adsum tuos miserata casus, adsum favens et propitia.
İşte buradayım, senin talihsizliğine acıyarak geldim; seni desteklemek ve korumak için buradayım.
Mitte iam fletus et lamentationes omitte, depelle maerorem; iam tibi providentia mea inlucescit dies salutaris.
Artık ağlamayı ve yas tutmayı bırak; çünkü benim irademle belirlenen kurtarıcı gün, sana ışık saçıyor.
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ROMANZI BIOGRAFICI
I romanzi biografici non sono tra le mie letture preferite, non è un genere che leggo spesso, ma ogni tanto mi capita di restare incuriosita da un particolare personaggio storico e mi ritrovo a volerne sapere di più su di lui/lei. E un romanzo biografico è un buon metodo di approfondimento, specie se basato su reali ricerche storiche documentate e non troppo rivisitato dall'autore. Perciò oggi voglio proporvi 5 romanzi biografici che reputo molto interessanti dedicati a 5 donne molto interessanti:
Vittoria. Le passioni di una donna, il destino di un'imperatrice, di di Philippe Alexandre
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Trama: Vittoria, regina di Gran Bretagna e Irlanda e poi imperatrice delle Indie, fu una delle figure centrali della storia dell'Ottocento. Salita al trono nel 1837, a soli diciotto anni e grazie a una serie di fortunate combinazioni dinastiche, seppe conquistarsi un ruolo decisivo in quella che divenne la maggiore potenza industriale e coloniale del mondo, e diede il nome a un'intera epoca, l'età vittoriana. In questa biografia gli autori tracciano un ritratto interiore della sovrana, attingendo ai diari che Vittoria compilò con scrupolo dall'età di sedici anni fino a pochi giorni prima della morte.
Maria Antonietta. Una normale vita straordinaria, di Stefan Zweig
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Trama: È sempre stato arduo, per uno storico, tracciare i contorni di un personaggio come Maria Antonietta d'Austria. La sua vicenda, infatti, usando le parole di Stefan Zweig, è quella di una «donna comune, non troppo intelligente, non troppo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male; la donna media di ieri, di oggi e di domani, senza tendenze e genialità eccezionali, senza volontà di eroismi e perciò apparentemente inadatta a divenire oggetto di una tragedia», che «nella suprema sua ora, raggiunge finalmente tragiche proporzioni e si fa grande al pari del suo destino». In mezzo a una quantità innumerevole di documenti, mistificazioni rivoluzionarie e agiografie monarchiche, è il grande scrittore e drammaturgo austriaco a riuscire a fare emergere la vita incalzante di una regina suo malgrado resa grande dagli eventi della storia, restituendo la frivolezza, l’irrequietezza, il dolore e la fermezza di una ragazza del Settecento diventata donna a Versailles e travolta dai venti impetuosi della Rivoluzione.
La regina dei mari, di Alexandra Lapierre
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Trama: Lima, 1595. All'alba le campane della cattedrale suonano a distesa mentre la statua della Vergine è portata in processione fino al mare. Al porto tutto è pronto. Il governatore spagnolo Don Álvaro de Mendaña sta per salire a bordo del suo galeone, il San Jerónimo. Al suo fianco, l'adorata moglie Isabel Barreto, discendente di una grande famiglia di navigatori. È trascorso un secolo da quando Cristoforo Colombo ha oltrepassato i confini del mondo conosciuto, segnando l'inizio dell'epoca dei conquistadores. Don Álvaro ha un piano altrettanto ambizioso: raggiungere le sponde del quinto continente, l'Australia Incognita. Oltre alla sua dote, Isabel mette al servizio dell'impresa intelligenza e temerarietà, ma non sa ancora che con quel viaggio diventerà la prima donna nella storia a capo di un'intera flotta navale. Nonostante i buoni auspici, la traversata in mare si rivela subito difficoltosa, tra conflitti nell'equipaggio e scontri sanguinosi con gli indigeni nelle terre colonizzate. La spedizione assomiglia sempre più a un'infernale corsa verso l'oblio, quando, all'isola di Santa Cruz, Isabel si ritrova sola al comando: in punto di morte, l'anziano Don Álvaro le conferisce pieni poteri e il titolo di capitano generale dell'armada. Così, con un'eredità tanto fortuita e gravosa, comincia la seconda vita di Isabel. Attraverso il Pacifico, dalle Filippine al Messico, si trova a percorrere rotte inesplorate…
Fanny Stevenson. Tra passione e libertà, di Alexandra Lapierre
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Trama: racconta la vita straordinaria della donna che fu il grande amore dell'autore de “Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde” e dell’ "Isola del Tesoro”. Da una tranquilla famiglia borghese al deserto selvaggio del Nevada, Fanny ha vissuto tante avventure nella sua vita. Da giovane abbandona la confortevole vita benestante per seguire il primo marito, un cercatore d'oro, sperimentando l'isolamento e la lotta per la sopravvivenza in una natura ostile. Delusa e stanca della vita americana, lascia il marito e si trasferisce in Francia dove, pur senza denaro né conoscenze, diventa una delle prime pittrici nella Parigi degli impressionisti, incarnando l'ideale femminile dell'American Girl. Ma il momento cruciale della sua vita arriva con l'incontro con Robert Louis Stevenson, di undici anni più giovane di lei. Per lui rinuncia a tutto e insieme si stabiliscono in una sperduta isola delle Samoa. La loro relazione, inizialmente appassionata e romantica, poi più complicata, diventerà il cuore pulsante della trasformazione del giovane e ribelle Stevenson nel genio letterario acclamato che tutti conosciamo. Frutto di cinque anni di ricerca, e con una narrazione coinvolgente, questa biografia trasporta il lettore nell'intensa vita di una donna che ha rappresentato un'intera era.
Sulle vie del Levante. Alla ricerca di lady Hester Stanhope di Claudia Berton
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Trama: Ai primi dell'Ottocento - negli stessi anni di Byron e Shelley l'aristocratica lady Hester Stanhope lascia l'Inghilterra per un Grand Tour che si conclude nelle selvagge montagne libanesi, dove si stabilisce definitivamente, divenendo una leggenda vivente: la "Sibilla del Libano". Ricostruendo la vicenda di questa donna eccezionale, l'autrice scopre e disegna l'affresco di un'epoca in cui Oriente e Occidente s'incontrano sullo sfondo di un Mediterraneo brulicante di spie, disertori, archeologi, poeti e avventurieri.
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RECENSIONE: A Light in the flame di Jennifer Armentrout
Cari Sognatori, Maia ha letto il secondo volume della serie fantasy Flesh and Fire scritta da Jennifer L. Armentrout e pubblicato dalla Harper Collins!!! SERIE: Flesh and Fire vol 2 GENERE: Fantasy Romance DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 marzo 2024 EBOOK / CARTACEO Affiliazione Amazon «TU SEI L’EREDE DELLE TERRE E DEI MARI, DEI CIELI E DEI REGNI. UNA REGINA AL POSTO DI UN RE. TU SEI LA PRIMORDIALE…
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NICOLAÏ PARFUMEUR CRÉATEUR - MACARON BOURBON - Les Gourmandises Collection - Eau de Parfum Intense - Novità 2024 -
Inhaling the most exquisite olfactory vibe. Not the usual obvious gourmand, but a very personal way to perceive it.
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Protagonisti nella nuova collezione Les Gourmandises di Nicolaï Parfumeur Créateur, tre fragranze celebrative dell’arte pasticcera francese. Con Saint Honoré, Pavlova e Macaron Bourbon, Patricia de Nicolaï affronta con rinnovata sensibilità artistica ed eleganza la sfida dei gourmand, della squisita dolcezza dei dessert, delle sfumature più sensualmente golose, quell’ensamble armonico di accordi soffici e caramellati che ha determinato, nel tempo, un appassionante coinvolgimento al limite della dipendenza.
Molto piacevole, direi irresistibile, la rendition olfattiva dei tipici dolcetti parigini in Macaron Bourbon, fragranza che rammenta certe atmosfere candide, da set del film Marie Antoinette di Sofia Coppola, i celebri biscotti colorati disposti in bella vista, delizia per gli occhi e per il palato raffinato di una regina anticonformista.
Distante dal cogliere un’esuberanza zuccherina tout-court, la fragranza si palesa su note morbide, di immediato comfort, mandorle amare, rum e caramello decretano la più soave delle accoglienze mentre è subitanea la percezione di tonalità più speziate fruttate, zenzero, cannella e chiodi di garofano a danzare in punta su rosa e davana, piroettando in un raffinato gioco di contrasti.
Seducente il finale ambrato trascinato nel vellutato sillage da patchouli, tonka e vaniglia, una dolcezza distensiva, mai stucchevole, così sottilmente ricercata nell’arte della conquista sensoriale.
Creata da Patricia de Nicolaï.
Eau de Parfum Intense 30, 100, 250 ml. In selezionati p.v.
©thebeautycove @igbeautycove
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Talvolta leggera, spesso pessimista, ma anche lirica ed esilarante è la maniera di Ensor (di guardare all’umanità)
A Ostenda, «la regina dei volubili mari, della morbida sabbia e del cielo carico di oro e opale», James Ensor è nato nel 1860, è vissuto – non da eremita come vuole la leggenda, ma partecipando alla vita culturale e sociale presso il Cercle artistique, la Compagnie du Rat Mort, il club cinematografico di Henry Storck e il giovanissimo Rotary – ed è morto nel 1949. Ricorre, dunque, il 75°…
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Matrimoni ed intrighi reali della Regina Vittoria
Questa regina creò e distrusse l'Europa moderna con tutti i suoi matrimoni. Alla fine del XIX secolo, se eri un reale, era probabile che fossi imparentato con la regina Vittoria. E se Vittoria era tua nonna, avresti avuto quasi certamente un sontuoso matrimonio reale organizzato da lei. La regina, infatti, utilizzò i matrimoni dei suoi discendenti come strumento di influenza politica, unendo le famiglie reali d'Europa con l'obiettivo di diffondere monarchie costituzionali stabili sul modello britannico. Vittoria, che ebbe nove figli e 42 nipoti, riuscì a posizionare sette di questi ultimi su troni europei in Russia, Grecia, Romania, Gran Bretagna, Germania, Spagna e Norvegia. Tuttavia, questi legami matrimoniali non portarono solo stabilità, ma anche conflitti che contribuirono allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Alcuni nipoti accettarono le sue decisioni senza protestare, come Albert Victor, che si propose alla principessa Mary di Teck su richiesta di Vittoria. Dopo la morte prematura di Albert, Vittoria convinse il fratello George a sposare Mary, la quale divenne una regina consorte molto amata. Altri, però, come la nipote preferita Alix di Hesse, sfidarono le volontà della regina. Alix sposò l'erede al trono russo, Nicola Romanov, contro il volere di Vittoria, il che portò a una serie di eventi tragici culminati nella rivoluzione russa e nell'esecuzione della famiglia imperiale. Il nipote più problematico di Vittoria fu il Kaiser Guglielmo II, imperatore di Germania. Il matrimonio dei suoi genitori era stato considerato un successo, ma Guglielmo sfuggiva al controllo della nonna e della madre Vicky, preoccupando notevolmente quest'ultima. I timori di Vicky si avverarono quando la Germania, sotto la guida di Guglielmo, si avvicinò sempre più alla guerra. Le tensioni che avrebbero portato alla Prima Guerra Mondiale frantumarono i legami familiari creati da Vittoria. I suoi nipoti si trovarono spesso su fronti opposti, con cugini che tradivano cugini e mariti contro mogli. Alla fine della guerra, molte monarchie europee, come quelle di Turchia, Austria-Ungheria, Germania e Russia, erano crollate. Nonostante il potere della monarchia britannica sui matrimoni reali sia diminuito, l'eredità dei matrimoni orchestrati da Vittoria continua a risuonare nella storia europea. La visione romantica di un matrimonio reale, spesso considerata una favola, per molti dei nipoti di Vittoria si trasformò in un incubo. FONTE: history Read the full article
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'La Regina dei Mari' by Italian Checkos (@ checkosart_) for 167B Street in Gallipoli, Italy (2024) #checkos #streetart #lamolinastreetart | photo via artist mysl.nl/PBZGi
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Se la mia fosse una fiaba.
Un giorno, una regina suprema decise di partire in una missione di cruciale importanza. Informò la sua truppa, prese i bagagli e partirono.
Arrivati sul pianeta X iniziarono a pianificare la loro conquista, il loro piano, la loro strategia.
Scesero uno alla volta nel momento prestabilito verso il pianeta Terra.
Quando toccò alla regina, pur sapendo di aver la sfida più dura, non lo disse a nessuno perchè il piano le aveva lasciato due opzioni, quella o l'insuccesso del re.
La regina decise di scendere anche lei sulla terra e iniziò la sua vita.
Si trovò in un villaggio di orchi, in una casa popolata da animali di ogni genere, sporcizia e oggetti a non finire.
Le abitudini da orco la inorridivano e faceva di tutto per cambiare le cose.
Ma non era mai sola, aveva sempre i suoi fedeli messaggeri del suo piano, che la aspettavano al suo ritorno.
La regina cercava sempre comprensione e fiducia, ma faticava a trovare tutte le qualità necessarie a vivere una vita felice.
man mano si dimenticò della sua identità nobile e importante e divenne metà orco e metà angelo come i suoi fratelli.
I genitori la accudirono come una di loro e per anni vissero una vita felice.
La regina trovò molto divertimento nella natura e imparò a conoscere nuove cose e maggiore vicinanza all'elemento della Terra.
L'orco le insegnò 3 cose
1. la pace
2. la lealtà
3. il coraggio
L'angelo invece le insegnò una cosa.
L'amore.
I suoi fratelli invece le insegnarono 2 cose a testa.
1. L'amicizia
2. La condivisione
3. La fratellanza
4. La complicità
La regina divenne presto consapevole del suo reggime e della sua missione e riconobbe in se stessa le qualità che aveva da tempo dimenticato.
Le era giunta voce che il re, non vedendola tornare, era partito in suo soccorso e trovandola dispersa fra orchi e spine decise di abbandonarla.
La regina infranse il suo cuore in mille pezzi e si rassegnò.
Decise di non vedere più nessuno e di mai più aprire la porta all'amore e rinnegò la sua missione, disperandosi e piangendo tutti i giorni.
Al re arrivarono i soldati della regina, i messaggeri e le concubine della regina, ma lui rinnegò se stesso davanti ai loro occhi.
Lei decise di riprendere la sua vita in mano e ritornare, come l'orco le aveva insegnato, alla sua natura.
E viaggiò per mari e monti, cavalcò draghi e ammaestrò pinguini.
Cercò tesorì e parlò sui palchi di tutti i villaggi, ma del rè nessuna traccia.
La regina decise di continuare con la sua missione e ritrovò alcuni dei suoi rimedi vincenti insegnati dall'angelo.
Iniziò a raggiungere molti degli obiettivi sviluppati sul pianeta X, ma del re ancora non seppe nulla.
La regina conobbe molte persone e si fermò su un prato a meditare sui prossimi passi da seguire, siccome il suo piano era finito.
Decise di tornare a casa e proprio a quel punto il re la fermò prendendola per un braccio.
"Mi sei mancata"
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