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Concordo con questa recensione e consiglio a tutti di leggere "Le femmine incantate" di Magnus: non ve ne pentirete! :D
LE FEMMINE INCANTATE DI MAGNUS
LE FEMMINE INCANTATE DI MAGNUS
Negli anni sessanta Magnus (Roberto Raviola) su testi di Max Bunker (Luciano Secchi) realizza personaggi popolari come i tascabili di Kriminal, Satanik e Alan Ford. Negli anni settanta realizza Lo Sconosciuto, con l’aiuto di Francesco Guccini ai testi, oltre a serie tascabili di vario genere come il picaresco La Compagnia della Forca e il porno hard-core Necron(all’inizio del decennio successivo).
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#le femmine incantate#magnus#roberto raviola#recensioni fumetti#fumetti italiani#fumetto#fumetti per adulti#fumetto classico#letteratura cinese#i racconti fantastici di Liao
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The Divine Comedy manga really is amazing; Go Nagai’s style fits so well with the Commedia, it’s one gorgeous page after the other. But also they had it easy with me, because *this* is how always pictured Dante and Beatrice in Paradise:
(by @merlinemryspendragon)
#even though it’s clear he only really cared about the inferno aha but what’s new#divina commedia#go nagai#letteratura#fumetti#dante alighieri#recensioni#messaggi in bottiglia
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Le ragazze del Pillar
Le ragazze del Pilar è un romanzo grafico in due parti che segue sei storie che si svolgono in parallelo, ma che si intrecciano solo brevemente. È quasi straniante vedere come i punti di contatto tra i vari protagonisti siano brevi e fugaci, ma non siano mai forzati per incastrarli necessariamente. Sono, invece, inseriti armoniosamente all’interno delle vite dei personaggi, nel loro sviluppo e…
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#la strada#the road#manu larcenet#cormac mccarthy#libri#fumetti#narrativa#horror#books#illustrazioni#isola#blog#recensioni#recensione la strada
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Concordo in peno con questa recensione e ammetto che tra le due grandi opere che fondono i generi space opera e planetary romance, "Milady nel 3000" e "I briganti", preferisco la prima alla seconda. Vorrei tanto che fosse più nota sia in Italia sia all'estero.
FANTAITALIA - MILADY 3000 un fumetto di fantascienza di MAGNUS
FANTAITALIA – MILADY 3000 un fumetto di fantascienza di MAGNUS
Amando la fantascienza, ho sempre considerato Milady 3000 uno dei migliori lavori di Magnus. In realtà questa breve saga sembra non fosse particolarmente nelle corde del grande disegnatore e, in generale, passa sempre in secondo piano rispetto ad altre sue opere. MILADY 3000 – MAGNUS Le nerissime e claustrofobiche tavole di Magnus non hanno eguali nell’immaginare delle avventure spaziali. Al…
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#FANTAITALIA#Fumetti italiani#fumetti per adulti#Magnus#Milady 3000#Recensioni fumetti#fumetto classico#space opera#planetary romance
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youtube
Oggi andiamo off topic parlando della mia altra grande passione, il FUMETTO. Come già vi raccontati attraversando assieme, virtualmente, gli stand del Comicon una delle cose che amo di più delle fiere è l'area delle auto-produzioni e dei piccoli editori indipendenti. E' infatti tra quegli stand che si possono scoprire piccole grandi gemme e veder muovere i primi passi di grandi autori. Per questo ho colto la palla al balzo quando AF Creative mi ha chiesto di leggere le sue due prime pubblicazioni: Il Canto di Kali e Giochi di Potere. AF Creative è un nuovo editore indipendente che ha deciso di sfidare i grandi conglomerati editoriali per offrire la possibilità ai lettori di qualcosa di nuovo e inedito con la mission di mettere assieme le esperienze di autori di diverse generazioni.
Scopriamo assieme Il Canto di Kali e Giochi di Potere e AF Creative
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Chissà se riuscirò mai di nuovo a mettere in fila i pensieri sulle cose che leggo e guardo, il famoso taccuino delle recensioni di libri e film e serie TV e fumetti che sta spesso nei miei buoni propositi e poi non viene quasi mai concretizzato... quando c'era Serialmente riuscivo almeno a riflettere su qualcosa (lentissimamente, ma ci provavo >_<), ma ora mi sembra sempre di dimenticarmi subito e non mi ritaglio il tempo e credo proprio di perdermi una parte del divertimento... or ora pensavo agli anime che ho visto negli ultimi mesi e anni e quante cose che vorrei dire e non mi vengono nemmeno le parole giuste... ho proprio perso l'allenamento a parlare delle storie che amo u_u mi devo rimettere in forma anche su questo, mi sa u_u
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Un consiglietto corto per dei fumettini a tempo: ShortBox Comics Fair 2023
Ciao cari. Un blog meno discontinuo e raffazzonato dedicherebbe diversi paragrafi a scusarsi per l’assenza prolungata, spiegherebbe nel dettaglio ciascuno dei motivi che hanno portato ad un completo stop di pubblicazione e perché no, darebbe succosi aggiornamenti sulla vita privata del suo curatore, ma come è chiaro ed evidente questo è proprio un blog discontinuo e raffazzonato: un post ogni tanto, quando a) mi capita sotto il naso qualcosa di interessante (frequenza: alta) e b) la vita mi permette di trovare le energie per scrivere della suddetta cosa interessante (frequenza: beh, lo vedete da voi). Dunque senza perdere ulteriori energie a spiegare i motivi dei miei dilatati tempi di postaggio, passiamo all’argomento del microconsiglio di oggi: la ShortBox Comic Fair, edizione 2023.
Come specificato nelle succinte ma esaustive FAQ del sito, l’evento funziona come una classica fiera del fumetto, semplicemente in formato virtuale: gli artisti selezionati hanno diversi mesi per sceneggiare, disegnare ed eventualmente colorare un fumetto completo, che sarà poi ospitato nella bacheca virtuale del sito e venduto esclusivamente in PDF per cifre piuttosto modiche (si va dalle 2 £ alle 10 £ per i fumetti più lunghi); l’artista può eventualmente decidere di rendere disponibile il suo fumetto anche al di fuori delle tempistiche della fiera, che dura fino all’ultimo giorno di Ottobre, ma le regole stabilite dal sito prevedono che i diritti di pubblicazione della ShortBox cessino con la fine del mese – si tratta dunque in buona parte di fumetti a tempo, disponibili per poche settimane ad un costo modico. Ho scelto dunque di comprarne tre per farmi un’idea del genere di materiale ospitato, degli artisti coinvolti e certo, anche perché sospettavo che ci sarebbe potuto scappare un consiglietto (guarda un po’, sempre a pensare al lavoro) – e non ho avuto torto, perlomeno nel caso di due dei tre fumetti acquistati.
Iron (Alissa Sallah)
Sfortunatamente la fiera non offre tavole dei fumetti da usare per recensioni e segnalazioni, quindi mi limiterò a postare altri lavori degli artisti citati. Notare che Sallah ha uno stile molto variegato.
Or, leader di Ferrum Magalo e attualmente impegnato in una guerra che sembra destinato a perdere, ha una speranza: convincere uno dei principi dell’Argntum, nazione notoriamente (anzi, “violentemente”, come ci viene segnalato nel testo) neutrale, ad entrare in battaglia e ad uscirne vincitore per compiere la profezia che viene annunciata ormai da anni dai profeti – che godono di ben poca fiducia presso la popolazione, considerando quanto poco azzeccano previsioni semplici come quelle del tempo. Tuttavia la situazione è talmente disperata che Or decide di partire alla volta della montagna sulla vetta della quale dovrebbe risiedere il principe Vrgl; vetta piena di pericoli nonché pattugliata da mistici uomini-angelo dalle straordinarie abilità, che testeranno il coraggio e la risolutezza del nostro protagonista, anche perché ad attenderlo non ci sarà certo una persona particolarmente collaborativa...
Sarò onesta: la storia è davvero tutta qui. Complice il numero di pagine davvero esiguo (27, includendo titolo e bio dell’autrice) la vicenda raccontata è estremamente essenziale, priva di ribaltamenti, sviluppi nelle relazioni tra i due personaggi rilevanti che non vadano oltre l’ovvio e in generale poco incisiva nei momenti cardine che dovrebbero avere un certo impatto emotivo – come quello del rituale che lega Or a Vrgl. Quello che davvero spicca di questo fumetto è lo stile di disegno: fin dalla copertina è davvero semplice riconoscere in quei corpi slanciati, nei visi delicati e nelle proporzioni una chiara ispirazione agli shōnen-ai/yaoi di qualche decennio fa, o, per andare a pescare manga un filo più recenti, alla produzione delle CLAMP; l’intero fumetto combina questa cifra stilistica con una certa originalità nel design dell’armatura del protagonista e nelle armi utilizzate, nonché nella fauna incontrata nel corso del viaggio – con design che non sfigurerebbero troppo di fronte al bestiario di uno Shin Megami Tensei qualsiasi.
Tuttavia, qualsiasi carica sensuale ed erotica promessa dalla copertina piuttosto suggestiva nonché dal content warning viene del tutto abbandonata con il passare delle pagine, privando quindi il fumetto del nocciolo essenziale alla base dello stile a cui si ispira senza però rimpiazzarlo con delle ritualità o dei gesti altrettanto forti; la storia fatica a compensare il suo formato estremamente ridotto con immagini dalla potenza tale da coinvolgerci in una vicenda così breve, mancando oltretutto di arguzie particolari nello storytelling e anzi spesso e volentieri ricorrendo a dialoghi piatti e occasionalmente in un inglese un po’ stentato. Insomma, se vi interessa per studiare uno stile così particolare non è una brutta idea acquistarlo, ma il mio consiglio è che a fronte di un budget limitato conviene tuffarsi su altro.
Ocean (Lucie Bryon)
I character design con gli orecchioni sono una mia debolezza.
Toots & Boots sono due agenti segreti della continuità spazio-temporale (smaccatamente inseribili in quel filone di film che ha come capostipite Men in Black) a cui è stata affidata l’ennesima missione di routine: tornare negli anni duemila, trovare il bersaglio colpevole degli smottamenti sulla linea temporale e riportarlo alla base; l’unica peculiarità della missione sembra essere nella natura del suddetto bersaglio – un adorabile gattino – almeno fino a quando il trasmettitore dal design appropriatamente didascalico smette di funzionare, bloccandoli nel ventunesimo secolo senza un soldo e senza la maggior parte delle competenze che permetterebbero loro di trovarsi un lavoro, una casa in affitto o anche solo un pasto caldo… Inizia così la lunga vacanza di Toots & Boots, che vedremo ritagliarsi il loro spazio nella ridente cittadina marittima di Châtelaillon grazie ad un inaspettato colpo di fortuna che permette loro di diventare parrucchieri improvvisati nonostante la loro inesistente competenza in materia di tagli di capelli (come evincerete facilmente dalle loro assurde pettinature).
Per quanto la vicenda sia facilmente prevedibile nei suoi sviluppi, i siparietti che vedono i nostri protagonisti alle prese con la vita quotidiana della cittadina sono divertenti e strappano più di un sorriso; ciascun personaggio ha una fisionomia riconoscibile ed espressiva che permette di affezionarsi facilmente al ristretto cast e di seguirne le vicende con trasporto. Oltretutto, il tratto semplice e netto delle prime vignette, assieme alla palette essenziale nera, bianca e blu, fa spazio man mano che passano i giorni – scanditi dal diario di Toots – a delle linee più morbide e soffici, e a colori pastello che accompagnano il rilassarsi dei due protagonisti, che piano piano iniziano a dimenticare la loro missione originaria per scoprire che una vita tranquilla fatta di appuntamenti, gelati e giri in motocicletta potrebbe essere migliore di quella che hanno vissuto fino a quel momento. È anche questo accorgimento che ci avvicina emotivamente ai due agenti e ci tiene almeno un po’ con il fiato sospeso fino alla fine, curiosi di sapere se entrambi decideranno di tornare alla loro vita precedente o se invece almeno uno dei due farà una scelta differente… Sempre che la loro organizzazione lo permetta.
Insomma, un fumetto assai simpatico che utilizza bene lo spazio a disposizione per raccontare una storia prevedibile ma ben narrata nei suoi elementi essenziali, nonché disegnata in maniera adorabile. Approvato!
When Death Comes, I Will Follow (Val Wise)
Full disclosure: ucciderei un numero significativo di persone per imparare a disegnare come Wise.
In ordine di gradimento crescente, ecco il mio fumetto preferito tra i tre che ho avuto l’opportunità di leggere. Lady Elaine, nobildonna e cavaliere, siede alla tavola della sorella Charlotte, unica suora che rimane ad abitare un monastero ormai deserto; sono entrambe sopravvissute alla morte per mano di quelle che Charlotte chiama le Donne Piangenti (Lamenting Ladies) – misteriose entità attratte dalla morte che uccidono chiunque si trovi vicino ad una persona che esala l’ultimo respiro – per tenacia o per puro caso, ma si trovano in quel momento ad un bivio: rimanere assieme rischiando che la morte accidentale dell’una condanni anche l’altra, o Lady Elaine dovrebbe ripartire immediatamente, continuando ad errare in totale solitudine? Come se non bastasse, Charlotte non ha detto tutta la verità circa la strage avvenuta nel monastero…
La prima cosa che salta all’occhio di When Death Comes è indubbiamente la struttura delle tavole: lo sfondo delle vignette, inchiostrate in bianco e nero, è infatti decorato in maniera coerente rispetto ai dialoghi o agli avvenimenti, talvolta rappresentando un nesso logico fondamentale – ad esempio, quando Charlotte offre della carne ad Elaine che ricorda il cavallo morto, accasciato sullo sfondo, di cui si è probabilmente cibata; assieme alla gestualità e alla forte componente non-verbale presente in tutte le tavole, che anziché venire soffocate da enormi balloon pieni di spiegazioni sono caratterizzate da dialoghi brevi, secchi ma perfettamente comprensibili, questi espedienti aiutano ad immergere il lettore nella cupa atmosfera di queste sessantaquattro pagine. La scelta assai felice di non mostrare mai le cosiddette Donne Piangenti fino alla fine, e anzi di alludervi solo in termini vaghi e criptici, risulta particolarmente azzeccata per aumentare il senso di tensione che trasuda da ogni interazione tra i personaggi, tragicamente consci della fragilità del loro corpo (e soprattutto di quello altrui) che potrebbe in qualsiasi momento portare a conseguenze disastrose.
Altro punto di forza che mi preme sottolineare sono i dialoghi: se la prosa di Iron era a tratti un po’ rigida e sgradevole, ciascuna delle interazioni tra Elaine, Charlotte e un terzo personaggio di cui non dirò nulla di più sono curate, realistiche e decisamente abili nel restituire le dinamiche che si possono creare tra persone che vivono una situazione di costante attesa per qualcosa che potrebbe come non potrebbe avvenire. Tensione che esplode nel finale, in maniera del tutto coerente con gli avvenimenti precedenti e lasciando un senso di smarrimento non solo nei personaggi sopravvissuti, ma anche nello stesso lettore. Insomma, fatico a trovare qualche pecca in questa storia che raggiunge esattamente l’obbiettivo che si prefigge in così poche pagine; spero solo che un’ambientazione così promettente possa essere riutilizzata dall’autore anche per un fumetto più lungo, visto che spulciando il resto della sua produzione mi pare di capire che questi temi siano particolarmente nelle sue corde.
… And more!
Le mie risorse mi hanno permesso di acquistare solo tre dei fumetti esposti, ma spulciando il catalogo è molto facile trovare altre opere accattivanti: c’è Pearl Hunter, della bravissima Hana Chatani di cui ho avuto l’occasione di leggere Love Condemns Me (se lo trovate in giro, lettura super consigliata a chiunque interessi La sirenetta in tutte le sue varianti), c’è Pinball Wizard, che accompagna una descrizione da shōnen manga con uno stile di disegno incasinato ma buffissimo, e c’è History Grows Like a Tumor, dalla palette essenziale e dalla premessa assai intrigante… E molti altri titoli che vuoi per il prezzo irrisorio, vuoi per lo stile peculiare o per l’idea alla base sembrano meritare una lettura. Di certo dal cestone della ShortBox Comic Fair è possibile pescare anche roba noiosa o deludente (come nel caso di Iron), ma se volete fare una prova e destinare una parte del vostro budget mensile all’acquisto di qualche fumetto di artisti contemporanei non posso che consigliare questa fiera.
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Allora, magari poi approfondisco, ma The Bear ok anche se non è al livello delle recensioni che ho letto, nel senso si, lo consiglio, lo trovo imperdibile? No. Al momento per me Barry resta la serie da vedere adesso.
Love death and robots, con colpevole ritardo, lo ammetto, ma decisamente un prodotto insolito e intrigante, nei buchi di tempo ci sta, son puntate autoconclusive e cortissime. Lo consiglio.
Ho finito anche la seconda di Only murders in the building e se vi piacciono gli investigativi leggeri e senza pretese è fatto bene e diverte. Nella prossima stagione c'è Paul Rudd. If you know, you know.
Ho finito i fumetti de Il Porto Proibito e Le ragazze del Pillar della bao, il primo bello, gli altri due virano sul romantico un po' romanzi rosa, quindi non tra i più belli che ho letto.
Se credete che passi il mio tempo a vedere film e serie tv ecco anche, ma trovo anche il tempo di procurarmi forti contrazioni al trapezio, bruciarmi i capelli nel phon, studiare russo, fare due lavori, vedere amici e incazzarmi col gatto.
I guess I'm magic.
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SKULLGRIN ( Deluxe ) Generations LEGACY *G1*
Ed eccoci qua a parlare finalmente di Legacy SKULLGRIN, dopo averlo tanto nominato nelle recensioni dei suoi colleghi "Pretender" Iguanus e Bomb-Burst, classe Core, tocca quindi al Deluxe, anche lui ovviamente castrato della gimmick che lo caratterizzava, ovvero quella del guscio / armatura pseudo organico con all'interno il robot trasformabile.
A differenza dei succitati Core, la cui MODALITA' ROBOTICA riproduce le fattezze del solo guscio originale, qui finalmente abbiamo un ibrido effettivo che incorpora dettagli iconici dello shell, principalmente con la testa, spallacci e bacino, con altri meno vistosi, come gli aculei sulle ginocchia, sulla base di un corpo robotico che riprende quello dell'involucro G1, ad esempio nella scultura del torso, sorvolando magari su licenze poetiche come avambracci grigi e cosce viola rispetto agli arti più prettamente monocromatici del giocattolo del 1988.
( L'ibrididazione è aiutata anche dal fatto che originariamente robot e guscio avevano lo stesso schema di colori, viola e grigio... )
E fin qui tutto bene, senza contare le armi ed accessori di cui parlerò successivamente, dato che prima devo soffermarmi sul grande MAH! del modellino, ovvero proprio quella testa così fedele al guscio dell'originale... pure troppo fedele, dato che è praticamente la testa "organica" del mostro, ovvero un teschio mostruoso con corna e zanne, trapiantata su un corpo interamente robotico, che ci sta come i cavoli a merenda! ^^'
Senza contare che non è manco la testa completa, dato che hanno preso solo la parte superiore, dimenticandosi la mandibola che nel guscio del giocattolo originale era scolpita nel torso! ^^'''
E dire che nei vari settei e nei fumetti era disegnato appunto con una bocca e quindi con la testa completa, così come appare in questa maniera nel concept design da cui hanno tratto il giocattolo: non si capisce quindi la quasi sciatteria di copia-incollare la parte superiore della testa, anche se va detto che è scolpita ottimamente, e per esigenze di trasformazione, pure con i corni articolati!
A questo punto, perchè non citare appieno il guscio del 1988 e scolpire una mandibola sul petto del robot, e morta lì, ribadendo che l'ideale però sarebbe stata una testa con lineamente più robotici, per sposarsi meglio con il corpo meccanico... o il contrario, scolpire alcune parti del bot come se fosse organiche, tipo cosce e bicipiti, facendo intendere che fosse una sorta di cyborg, allora.
Va detto che ci sarebbe il precedente della testa da mostro robotica nel Korno Generations precedente, quello repaint dello Straxus di un decennio buono fa, quindi forse non volevano ripetersi... ma davvero, il capo organico sul corpo robotico è davvero un pugno su un occhio, ed il peccato è ancora più mortale in un giocattolo alla fine così ben realizzato e pure graziato con dei begli accessori.
L'originale Pretender aveva infatti una sciabola bianca ed un paio di fucili che si potevano unire in uno a doppia canna, ed il robot stesso aveva dei cannoni retrattili sostiuibili ai pugni, e tutto ciò è stato ben adattato nel Legacy, con due fucili che si rifanno a quelli succitati ma con una lama a mo' di baionetta, e quindi doppia impugnatura per essere usati come spade, così come un paio di cannoni spuntano da un'apposita torretta sulla schiena, staccabile così come i cannoni stessi che possono sostuirsi ai pugni grazie ai fori sugli avambracci, o in generale ai numerosi fori in stile WfC sparsi sul corpo.
Le armi sono comunque ben dipinte, con un argento scuro davvero d'effetto, e le due baionette sono in plastica morbida, o gomma dura, fate voi. Colpo di genio finale, nella torretta spunta pure la codina ( articolata! ) come nel guscio del 1988!! XD
Infine, come stazza è nella media dei Deluxe normali, ma dato come ci siamo abituati l'occhio a vedere il guscio Pretender svettare rispetto agli Transformers, onestamente me lo sarei aspettato un po' più grande almeno di una testa, ma tant'è.
Per quanto, come poi vedremo, la sua modalità alternativa potrebbe sembrare come se il robot fosse sdraiato a terra con le braccia alzate, in realtà la TRASFORMAZIONE è elaborata il giusto, con la schiena che si apre per inglobare il testone e le braccia che si chiudono sotto, il bacino che si ripiega e le gambe che si accorciano, con i cingoli finora dietro ai polpacci, che si protendono ad agganciarsi sulle braccia.
Il CARRARMATO Cybertroniano risultante è effettivamente un po' scialbetto, di primo acchito, sembrando davvero solo il robot sdraiato, e ricordando a malapena il veicolo originale, ovvero un mezzo dalle forme un po' più aerodinamiche ma un po' goffo per la posizione delle armi.
Anche qui i fucili con le ali / sciabole sono sistemati ai lati bassi del veicolo, ma nulla vieta di metterli sui fori ai fianchi dei due cannoni sulla torretta, questa sì davvero un bel passo da gigante rispetto all'originale, in quanto ruotabile e con i cannon che si possono alzare.
I piedi viola stonano come punte frontali del veicolo, e forse era meglio farli grigi, ma sopratutto al mezzo manca la cabina di pilotaggio centrale come nel G1, anche se in tank così non è che sia essenziale, ma più che altro spiace per il tocco di classe mancato visto sempre nei concept design, ovvero un teschio in vista sul muso del carrarmato.
E in effetti nel passaggio di trasformazione del bacino, il teschio sulla cintura andrebbe a guardare in avanti, ma purtroppo viene coperto poi dalle gambe che si uniscono: inutile dire che sarebbe stato bello se con un pannellino il teschio poteva slittare in su e rendersi visibile, o in generale se la trasformazione prevedeva che le gambe restassero un po' separate, ricordando così pure un po' di più il G1, ma niente da fare.
Infine, ma questo ci hanno abituato da mo', il cingolato non ha manco le ruotine per farlo, beh, scorrere sul terreno, ma fa sempre un po' strano se confrontati coi loro corrispettivi di quasi 40 anni fa... ^^'
Concludendo, la realizzazione è impeccabile, fra trasformazione appagante, e modalità giocabili grazie alle armi e posabilità, e tralasciando ormai il discorso del guscio mancante, c'è la pecca a monte del design ibrido sì ma col freno a mano tirato per via della testa mal riportata dal design originale, così come il teschietto mancante nel tank, ma alla fine per i fan del personaggio non è di certo uno spreco di soldi, anche se quei 2 errori di disegni gli hanno precluso la quasi perfezione.
#transformers#skullgrin#dauros#korno#g1#pretender#deluxe#generations#legacy#masterforce#decepticon#distructor#hasbro#review#recensione
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La sua voce cadde da un ramo come un'ombra più in alto del suo peso. - Roberto Sanesi, L’improvviso a Milano
Dal 2020, il Premio Roberto Sanesi, dedicato alla memoria del poeta, critico, artista e traduttore Roberto Sanesi (Milano, 1930/2001) promuove la poesia in musica sul territorio torinese e piemontese, dando l’opportunità a progetti poetico-musicali fino ai 35 anni di età provenienti da tutta Italia di vincere una produzione per il proprio album e di confrontarsi con una giuria di addetti ai lavori, tra cui il musicista e performer Federico Sanesi, lo scrittore Giovanni Cattabriga, parte del collettivo Wu Ming e la poetessa Barbara Giuliani.
Tra i vincitori delle edizioni passate, Elena Cappai Bonanni e SOFIA_ con il progetto Karoshi, Simone Biondo e Daniele Ravagnan con il progetto Danno Mentale, Simone Tencaioli con il progetto Somma Zero, Gaia Ginevra Giorgi e Riccardo Santalucia, con il progetto L’animale nella fossa.
Oltre alle performance dei progetti finalisti scelti dalla giuria emerita, ogni anno il Premio Roberto Sanesi ospita lo spettacolo di un protagonista della spoken word music italiana: tra gli artisti che si sono esibiti nelle edizioni passate, Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori, I cattivi maestri) e Max Collini (Offlaga Disco Pax, Spartiti).
Per la quinta edizione, la finale si svolgerà il 21 settembre allo Spazio 211 di Torino (Via Cigna, 211) e ospiterà le performance di Federico Sanesi, Nuria Sala Grau e Barbara Giuliani.
L’evento è organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Neutopia di Torino, che dal 2016 redige la rivista «Neutopia Magazine», pubblicando racconti, poesie, recensioni e fumetti. Dal 2019 organizza, nel quartiere torinese Barriera di Milano, il festival di poesia di strada Poetrification, nato in collaborazione con il poeta e performer Ivan Fassio (Asti, 1979 - Torino, 2020).
Per sostenere la quinta edizione del Premio Roberto Sanesi, ti chiediamo di contribuire con una donazione, scegliendo una delle tante ricompense su Produzioni dal basso che ti verranno recapitate al tuo indirizzo alla chiusura della campagna di crowdfunding.
Grafica di Elisa C. G. Camurati
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Sapevo già che "La compagnia della forca" fosse stata influenzata dal flim "L'armata Brancaleone", ma non immaginavo che avesse suggestioni provenienti dalla letteratura picaresca.
Consiglio a tutti di recuperare quest'opera perché è un'eccellente esempio di fantasy mediterraneo e comico.
LA COMPAGNIA DELLA FORCA DI MAGNUS E I PICARI
LA COMPAGNIA DELLA FORCA DI MAGNUS E I PICARI
Dopo le storie drammatiche e iperviolente de Lo Sconosciuto, dal 1977 al 1979 Magnus compie una svolta grafica e narrativa in una serie umoristica e fantasy: La Compagnia della Forca. 19 albi tascabili pubblicati dall’editore Renzo Barbieri, il quale forse ambirebbe a una serie in stile Alan Ford, ma Magnus, con Giovanni Romanini cone assistente, ha in mente ben altro.
“Protagonista della serie è…
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#la compagnia della forca#magnus#roberto raviola#giovanni romanini#letteratura picaresca#recensioni fumetti#fumetti italiani#fumetto classico#fantasy mediterraneo#fantasy storico#fantasy comico
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La Profezia dell'Armadillo: Il viaggio tra sogni e paure di Zerocalcare
In questo post, vi porterò a esplorare il mondo enigmatico e commovente di La Profezia dell'Armadillo, un film adattato dal celebre fumettista Michele Rech, meglio conosciuto come Zerocalcare. Questo lavoro cinematografico, diretto da Emanuele Scaringi, è un'intricata trama che intreccia sogni, paure e relazioni profonde attraverso l'occhio ironico e profondo di Zerocalcare.
L'autore: Michele Rech, alias Zerocalcare
Michele Rech, autore di numerose fumetti e libri di successo, è un autore che ha conquistato il cuore di molti lettori grazie alla sua ironia e capacità di raccontare storie che toccano i cordi più profondi. Il suo blog, Fumettiallietà, è stato un punto di riferimento per molti anni, dove ha condiviso storie che hanno trasportato i suoi lettori in mondi fantastici e contemporanei.
La Profezia dell'Armadillo è basata su una delle sue graphic novel più celebri, che parla di amore, sogni infranti e i timori più profondi di ognuno di noi. Quest'opera è stata adattata per il grande schermo, diventando un film che ha ottenuto ottime recensioni e che ha toccato il cuore di molti spettatori.
Il film: La Profezia dell'Armadillo
Il film, diretto da Emanuele Scaringi, è una commedia drammatica che gira intorno alla relazione del protagonista con un'immaginaria armadillo, simbolo delle sue paure e insicurezze. La trama è intricata e coinvolgente, portando il pubblico in un viaggio emozionale che non si dimenticherà facilmente.
Gli attori principali, come Pietro Castellitto, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Teo Cherio e Kasia Smutniak, hanno interpretato con bravura i personaggi, dando vita a una storia che parla di umanità e di crescita.
Per informazioni più interessanti, fare clic su:https://www.mangaconigli.com/
Il successo del fumetto e del film
Il successo di La Profezia dell'Armadillo non è stato solo al cinema, ma anche nella sua versione originale come graphic novel. Le storie di Zerocalcare sono impregnate di ironia e senso dell'assurdo, creando un universo ricco di personaggi colorati e situazioni impreviste.
Il film ha debuttato al Festival del Cinema di Venezia nel 2018 e poi in Italia il 13 settembre dello stesso anno. L'accoglienza da il pubblico e dalla critica è stata positiva, confermando la qualità del lavoro di Zerocalcare e della squadra che ha realizzato il film.
Conclusioni
La Profezia dell'Armadillo è un'opera che parla di noi tutti, dei nostri sogni, delle nostre paure e delle nostre insicurezze. Attraverso l'immaginaria armadillo, Zerocalcare ci porta a riflettere su ciò che ci rende umani e su come affrontare i nostri timori.
Se ancora non l'avete visto, vi consiglio vivamente di dare un'occhiata a questo film, che vi farà sorridere, piangere e riflettere. E se siete appassionati di fumetti, non vi potete permettere di saltare le graphic novel di Zerocalcare, che sono una fonte inesauribile di ispirazione e divertimento.
Fino a la prossima volta, buon visione e buona lettura!
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I migliori siti web per scoprire le trame dei film
Se sei un appassionato di cinema, sai quanto sia importante conoscere la trama di un film prima di scegliere cosa guardare. Le trame sono dei riassunti che raccontano la storia, i personaggi, i conflitti e il finale di un film, senza svelare troppi dettagli o spoiler. Le trame delle pellicole cinematografiche ti aiutano a capire se un film è adatto ai tuoi gusti, al tuo umore, al tuo tempo e al tuo budget.
Scopri i migliori siti web italiani per conoscere le trame dei film prima di vederli, offrono informazioni accurate e complete per prendere decisioni
Ma dove trovare la trama di un film in italiano? Ci sono molti siti web che offrono questo servizio, ma non tutti sono affidabili, aggiornati, completi e facili da usare. Per aiutarti a scegliere, abbiamo selezionato i migliori siti web italiani per scoprire le trame dei film.
Migliori siti per leggere le trame
Con queste risorse, sarai in grado di scoprire in anticipo se un film è adatto ai tuoi gusti o se è degno di essere incluso nella tua lista dei "must-see". Movieplayer
Movieplayer è uno dei siti web più popolari e completi per gli amanti del cinema. Qui puoi trovare le trame di tutti i generi, dalle ultime uscite ai classici, dai film italiani ai film stranieri, dai film d'azione ai film d'animazione. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le interviste, le curiosità, le foto e i video dei film. Puoi anche votare e commentare i film che hai visto, e scoprire le classifiche, le novità, le anteprime e i consigli della redazione. MYmovies
MYmovies è un altro sito web molto famoso e apprezzato dai cinefili. Qui puoi trovare le trame dei film di ogni epoca e paese, con una particolare attenzione al cinema italiano e ai film d'autore. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le news, i forum, i blog, i quiz e i sondaggi sui film. Puoi anche creare la tua lista dei film preferiti, e confrontarti con gli altri utenti e con i critici. Comingsoon
Comingsoon è un sito web dedicato al mondo dell'intrattenimento, che offre le trame dei film più recenti e attesi. Qui puoi trovare la trama di un film in uscita al cinema, in streaming, in DVD e in Blu-ray, con una sezione speciale per i film originali di Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e altre piattaforme. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le interviste, le gallery, i podcast e i video dei film. Puoi anche partecipare ai concorsi, ai giochi e alle iniziative del sito. FilmTV
FilmTV è un sito web che nasce dalla rivista omonima, che offre le trame dei film in onda in televisione e in streaming. Qui puoi trovare le trame di tutti i canali e le piattaforme, con una guida TV aggiornata e personalizzabile. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le news, le rubriche e le video recensioni dei film. Puoi anche esprimere il tuo giudizio sui film che hai visto, e scoprire le opinioni degli altri utenti e dei redattori. Cinematographe
Cinematographe è un sito web che si occupa di cinema, serie TV, fumetti, libri e videogiochi, che offre le trame dei film più interessanti e curiosi. Qui puoi trovare le trame di tutti i tipi, dai blockbuster ai film indipendenti, dai film di fantascienza ai film horror, dai film di supereroi ai film di animazione. Oltre alle trame dei film, puoi trovare anche le schede tecniche, i trailer, le recensioni, le analisi, le teorie, le citazioni e le chicche dei film. Puoi anche seguire le dirette, i live, le podcast e i video del sito. IMDb
IMDb, acronimo di Internet Movie Database, è uno dei siti web più popolari per gli amanti del cinema. È una vera e propria enciclopedia online dei film, con una vasta collezione di informazioni su attori, registi, produttori e naturalmente, trame di film. Basta cercare un film specifico sul sito e troverai una pagina dedicata che fornisce una panoramica completa, incluso un riassunto della trama. IMDb è noto per la sua accuratezza e completezza delle informazioni, rendendolo uno strumento affidabile per scoprire le trame dei film.
Conclusione
Questi sono i migliori siti web italiani per scoprire le trame delle pellicole cinematografiche. Speriamo che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia dato delle idee per il tuo prossimo film da guardare. Ricorda che le trame dei film sono solo un'anticipazione, e che per apprezzare davvero un film devi vederlo con i tuoi occhi. Buona visione!
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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Batman Crime Solver - Un 2023 epico per gli appassionati di DC Comics
Carissimi lettori di Batman Crime Solver, mentre il 2023 volge al termine, è giunto il momento di fare un bilancio delle incredibili avventure che abbiamo condiviso insieme nel corso di quest’anno. Batman Crime Solver ha continuato a essere la vostra fonte di informazioni affidabile sul mondo avvincente dei fumetti e del cinema DC Comics, offrendovi le ultime notizie, recensioni e anticipazioni.…
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