#fantasy comico
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Sapevo già che "La compagnia della forca" fosse stata influenzata dal flim "L'armata Brancaleone", ma non immaginavo che avesse suggestioni provenienti dalla letteratura picaresca.
Consiglio a tutti di recuperare quest'opera perché è un'eccellente esempio di fantasy mediterraneo e comico.
LA COMPAGNIA DELLA FORCA DI MAGNUS E I PICARI
LA COMPAGNIA DELLA FORCA DI MAGNUS E I PICARI
Dopo le storie drammatiche e iperviolente de Lo Sconosciuto, dal 1977 al 1979 Magnus compie una svolta grafica e narrativa in una serie umoristica e fantasy: La Compagnia della Forca. 19 albi tascabili pubblicati dall’editore Renzo Barbieri, il quale forse ambirebbe a una serie in stile Alan Ford, ma Magnus, con Giovanni Romanini cone assistente, ha in mente ben altro.
“Protagonista della serie è…
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#la compagnia della forca#magnus#roberto raviola#giovanni romanini#letteratura picaresca#recensioni fumetti#fumetti italiani#fumetto classico#fantasy mediterraneo#fantasy storico#fantasy comico
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Vintage Comic - Jonny Quest #012
Pencils: Doug Wildey
Inks: Doug Wildey
Comico (May1987)
#Comics#Comico#Jonny Quest#Doug Wildey#Hanna-Barbera#Animation#Cartoons#Saturday Morning TV#Science Fiction#Fantasy#Vintage#Art#CGC#1987#1980s#80s
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Un Film tra Calcio e Medioevo: Il Viaggio nel Tempo che Cambia Tutto. La Storia di un Giovane Calciatore che Tenta di Correggere una Partita e Finisce nel Medioevo
Il cinema ha esplorato innumerevoli volte il tema del viaggio nel tempo, spesso mescolandolo a storie inaspettate e affascinanti.
Il cinema ha esplorato innumerevoli volte il tema del viaggio nel tempo, spesso mescolandolo a storie inaspettate e affascinanti. Immaginate un film in cui un giovane appassionato di calcio, desideroso di rivivere una partita persa, utilizza una macchina del tempo, ma un errore tecnico lo catapulta nel medioevo! Un mix di avventura, commedia e riflessione su come il passato e il presente possano…
#Alessandria today#calcio e medioevo#cinema e viaggi temporali#comicità storica#commedia avventura#commedia di malintesi#commistione storia e sport#conflitti temporali#conflitto epocale#connessione tra epoche#cultura medievale#desiderio cambiare passato#epoche a confronto#errore teletrasporto#errori del passato#errori temporali#film crescita personale#film di avventura#film educativi#film fantasy#film per appassionati di calcio#film per ragazzi#film sportivo#film storici e comici#film storico comico#film su teletrasporto#film viaggi nel tempo#filosofia del tempo#giovane calciatore medioevo#Google News
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Fin qui, cercando di non spammare, ho pubblicato solo annunci e link, relativi al mio romanzetto fantasy-comico autopubblicato su Amazon. Magari sarebbe il caso di dire qualcosa della storia? È difficile parlarne senza rivelare elementi della trama. Diciamo che la vicenda si svolge in un mondo in cui esiste un'unica città e questa città è un palazzo alto 2 km. Attorno ci sono solo piccoli villaggi di tipo preindustriale. C'è ovviamente un conflitto e una separazione netta tra chi vive nel palazzo e chi vive fuori. Anche nel palazzo c'è un conflitto costante, politico, tra due partiti ("apertisti" e "tradizionalisti"). Nel palazzo-città-stato, vivono, oltre agli uomini, anche cani sapienti e gatti sapienti. Poi c'è la Malga, un lago di magma che sta sotto il palazzo e che, in qualche modo (plausibile ma non possibile), acquista una coscienza. Poi ci sono i ragazzini, quelli che vivono dentro e quelli che vivono fuori. Questi sono gli elementi. La vicenda si sviluppa tra la scoperta della coscienza della Malga e un complotto per un cambio di guida al vertice del palazzo-città-stato. Nel susseguirsi degli eventi, emerge una riflessione dei protagonisti su come una società di esseri coscienti possa (o non possa) governarsi attraverso il conflitto. Tutta la storia, nelle intenzioni, è piuttosto comica.
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Recap prima seconda terza serata (quarta quinta):
• amadeus scende le scale in diretta ig, poi dice che fiorello DALLA SUA TASCA HA VISTO TUTTO EH TUTTO
• paola e chiara vogliono essere eurovision material coi balletti fuori tempo daje
• rosa chemical È l'eurovision. Il gender, le maniche, la lightsaber
• mara sattei e levante
• grignani blanco reference ferma la musica ma si scorda i fiori per strada
• paola egonu roman goddess is the presentatrice we deserve
• a wild gianni appeared
• MA IO LAVORO quote unquote coladimasplash
• tananai ripulito lol
• ultimo prende i fiori caldamente incoraggiato da paola, OR ELSE
• LDA molto disney devo dire
• FATE CANTARE DAMIANO IN ITALIANO CRISTO
• madame meh ma outfit molto eroina fantasy young adult approvo
• gianni-sangiovanni duo is really taking home this latte tonight
• gianni wants to explore paola egonu's body?? Like, literally? Perhaps, biblically?
• annalisa bellissima che dire
• Ops, sono in sette🤷��️😇 (disse amadeus dopo aver ucciso l'ottavo bimbo dietro le quinte)
• nessuno che vuole dare bacetti a giorgia😥😥
• Paola egonu/gianni non è la ship che avevamo pensato per stasera ma sicuramente è quella che ci meritiamo: body explorations, compliments, slow dancing, them moves, ora lui arriva pure alla sua altezza (gianni vanta ben 173 cm di puro -ahem, talento)
• leather daddy cowboy hours
• gassman figlio con la canottiera della salute mi pare giusto sennò si ammala
• paola che si impiccia con le parole e ansia sul palco, sei tutti noi ti vogliamo bene💖
• volano baci e nasi, nasi e baci: limone di una tizia con ama per fare lo sketch imbarazzante daje
• ma ciuri non si scoraggia e compare come la befana un Timelord con un orologio e POSAMAN!🕺🏻
• rumors dietro le quinte di gente (anna oxa e madame) che ingaggiano in discourse frontale (si menano) e forse si lanciano bicchieri d'acqua in faccia wtf
• oh toh j-ax e sethu
• ma è ariete che indossa il cappello o il cappello che indossa ariete?
• articolo 31 e shari in rosso why
• shari said bi rights tra le righe??
• ma che ti sembro un mostro?! (Btw è alto quanto paola o giù di lì waaaa)
• modà penultimi, è l'una e mezza e poi ne manca uno solo deo gratias
• will che porta una sciarpa del manchester united ad ama, tutti a smollargli roba di altre squadre qui oh
Daje je l'hanno fatta a finire coi cantanti. Cmq tutti hanno cantato meglio delle altre volte (tranne giorgia che ormai è un caso perso rip)
• Allelujah hanno finito sicuramente adesso diranno la classifica e tutti a nanna giusto? Giusto??
By Talos this can't be happening. Il siparietto comico alle due di notte è un crimine contro l'umanità su
• il comico ci teneva a dire che a causa dei tablet nel 4000 saremo tutti malgioglio occhei
• classifica schifo, e ho detto tutto
• Ore 2:05, ciuri in diretta al freddo e al gelo, gianni fa una serenata a paola
• Fiorello si improvvisa trapper vegano fratello di sethu tale TOFU occheei
Wonder woman, batman e posaman entrano in studio, azione (?)
Cosa sto vedendo
THE END mamma mia che faticaccia
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It's hard to think of many comics works that have gone as much mid-publication and post-publication second-guessing as Matt Wagner's GRENDEL: DEVIL BY THE DEED, a tragic sort-of superhero saga about the battle between a suave fiend called Grendel (sort of an evil Batman by way of Fantomas) and his theoretically heroic but generally monstrous werewolf-like foe Grendel, centered on a young girl named Stacy Palumbo, who was the adoptive daughter of Grendel's alter ego, mystery novelist Hunter Rose. Wagner began the original version of the story in 1982, but after three installments, he pulled the plug, frustrated that his craft still fell short of his ambition.
In 1985, he completely retooled the story and ran it in serialized form in his fantasy series MAGE: THE HERO DISCOVERED, making the unusual choice to step back from the original version's conventional comic book narrative in favor of prose narration (ostensibly part of an in-universe book by Stacy Palumbo's daughter Christine, written years after the fact) with stylish Art Deco layouts, using inventive design to cover for some still dodgy figure work (compensated somewhat by Rich Rankin's inks). This was much more satisfactory to everyone except, apparently, Wagner, so he kept tinkering with it. The serialized version of DEVIL BY THE DEED (subsequently released as a graphic novel by Comico in 1986) was in color — I guess by Wagner himself, as no other colorist is credited in the MAGE issues — and looked pretty good, but when Dark Horse reprinted the story in the '90s, Wagner had it recolored by Bernie Mireault and Kathryn Delaney, giving it a significantly but not dramatically different look. Here are the two color versions; the left is the original MAGE version, the right the Mireault/Delaney version:
I'm not entirely sure if the recoloring (and relettering) was done for aesthetic reasons or if the original color separations were gone or no longer usable. While Wagner has always owned GRENDEL and MAGE, when Comico went bankrupt, many of the physical assets of the GRENDEL series ended up in limbo for many years before Wagner was able to reclaim them, so it may have been necessary to reshoot and recolor the story from the original art. In any case, while the Mireault/Delaney version is somewhat more dramatic, I find the loss of the original warm Deco vibe somewhat regrettable.
In the early '00s, Wagner returned to the Hunter Rose character with a miniseries called GRENDEL: BLACK, WHITE & RED, a series of stylish but not very pleasant short stories distinguished by using no color other than red. Wagner then had Chris Pitzer recolor DEVIL BY THE DEED along the same lines, in which version the above page looks like this:
I can't say I find this a great improvement — I think the B&W&Red thing (or B&W&Gold, etc.) is a gimmick best taken in small doses, and it makes the previously colorful DEVIL BY THE DEED seem rather drab. However, Wagner apparently considers it the definitive version, and it's what's now collected in the GRENDEL OMNIBUS books.
Wagner apparently still wasn't satisfied, so after the pandemic started, he decided to completely redo DEVIL BY THE DEED, not just remastering and recoloring it, but redrawing and rewriting the entire story, in the process expanding it to about three times its original length (and making an already dark story considerably meaner and bloodier). In the revised MASTER'S EDITION version (colored by Cameron Mazzia and Wagner's son Brennan), the equivalent of the above page looks like this:
Wagner's mature style is obviously more accomplished than when he was a teenager (40 years earlier!), but I can't help feeling that something has been lost in the process. The original color and most of the Art Deco motifs have gone (there are a few smatterings of the latter, but not many), but maybe the biggest loss is the sense of invention. I was always impressed at Wagner's boldness in completely reimagining his own story to work around what he felt were his own youthful limitations, and there's little left of that in the MASTER EDITION even if the results are more polished.
#comics#matt wagner#grendel#hunter rose#devil by the deed#comico#bernie mireault#kathryn delaney#rich rankin#brennan wagner
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"Lasciamo per un attimo da parte “politicamente corretto” e “cancel culture”, termini troppo elastici con cui si indicano situazioni molto differenti in contesti culturali diversissimi. Rem tene: limitiamoci a osservare ciò che intorno a noi è accaduto negli ultimi anni. Io ho visto parecchie persone, in ogni senso vicine o lontane, adattarsi in pochissimo tempo alle più improbabili forme di ‘rieducazione posturale’ del linguaggio, del dibattito letterario, dell’umorismo. Lo hanno fatto secondo il tipico contagio da febbre ideologica: con la paura di non risultare altrimenti abbastanza progressiste, e spesso col tono inquisitorio di chi è già pronto ad accusare gli avversari di essere delle specie di vittorifeltri. Vorrei ribadire che, al contrario, in tutto ciò non c’è nulla di progressista né di emancipatorio; si tratta soltanto di una vecchia attitudine fondamentalistica, oggi risorta in forme particolarmente misere, e di una grave confusione tra politica e cultura (le quali non sono indipendenti, ma non sono nemmeno collegate nei modi che suggeriscono i nuovi chierici). L’arte, la cultura, l’eros, l’umorismo, il vissuto - sono cose che cambiano senza dubbio nella storia; ma NON secondo lo stesso processo con cui cambiano i nostri dibattiti civili o le nostre idee. Oggi si sta diffondendo questa convinzione, con conseguenze potenzialmente - attualmente – violente e regressive. Come ha notato Giacomo Pontremoli, siamo tornati a un’epoca pre-freudiana: stiamo cioè sinistramente abolendo ogni differenza tra il giudizio sull’espressione e quello che si dà su un’azione. Si cerca ad esempio di far credere che l’immaginazione, riferita a certi oggetti o situazioni, implichi una determinata concezione del mondo, magari discriminatoria – mentre avere, che so, fantasie erotiche di riduzione estrema di una donna a oggetto non equivale affatto a essere misogini. Oppure si finge che di fronte a temi delicati (minoranze, ecc.) le brave persone ridano unicamente “di secondo grado, degli stereotipi” – e così si tradisce la natura profonda quanto antintellettualistica del fenomeno comico. Ogni tanto mi compaiono su Facebook i video di uno stand up (ma qui la parola suona beffarda) che gioca di continuo sulla sua disabilità. E’ piuttosto bravo, e il pubblico applaude di gusto. Ora, affermare che i suoi spettatori (e lui per primo, del resto) ridano unicamente per come porta alla luce le contraddizioni dei comportamenti diffusi davanti alla disabilità, e non anche, assai più ambiguamente, della disabilità in quanto tale, significa o mentire o essere divenuti dei pericolosi robot. Se non ci rendiamo conto di questo, nessun galateo ci ripagherà di ciò che perdiamo al livello della comprensione di noi stessi, e quindi anche della capacità di ridurre sul serio la violenza contro gli esseri umani emarginati."
Matteo Marchesini
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Eppure, di quella breve vacanza primaverile, nella quale facevo i primi assaggi della solitudine di una famiglia divisa, una solitudine che scavava il vuoto in ogni paesaggio che potessi ammirare, nell'eleganza, nell'agio di un albergo, in ogni cosa che ormai ero impossibilitata a condividere e che per questo aveva il sapore di un frutto tardivo, dolciastro e stomachevole... _______________ m'accorgo che nel continuo ripiegarsi del tempo il passato potrebbe riassorbire anche quel presente all'apparenza così diverso e ridurlo a nulla - tutto potrebbe via via perdersi nell'indistinzione di ciò che è stato. _______________ quando finalmente c'eravamo coricate, tra lenzuola estranee, odorose di canfora, sul giaciglio irregolare e granuloso di un materasso di lana, per entrambe si era fatto chiaro che l'intimità che ci legava era il relitto di una vita in stato avanzato, e ci stringevamo in quella convivenza estemporanea con lo stordimento di due sopravvissute. […] tanto eravamo preda di fantasmi famigliari, di donne e uomini morti da tempo, dei quali non noi, ma la nostra esistenza s'era dimenticata, tutta presa com'era stata a occuparsi di altre vite e altre morti. In quella casa, com'era inevitabile, storie più antiche chiedevano udienza. _______________
come sempre avviene, non era infatti il ricordo di quegli anni tanto lontani che mia madre rievocava ma quello della narrazione che lei ne aveva intessuto nel tempo e nella quale le esistenze misteriose e profonde degli uomini e delle donne comuni che avevano reso tanto difficile la sua infanzia non vivevano d'altro se non di quei pochi tratti nei quali le avevano fissate per sempre il suo disagio, la sua compassione, la sua ironia. _______________ "vattenne", diceva imbronciata alla venditrice con un gesto deciso del palmo teso dopo averla pagata, finalmente dispotica in un regno in cui era di solito la domestica. _______________ Volevo capire alcuni aspetti della nostra vita e allo stesso tempo avevo bisogno di allontanarmi dalla mia situazione consueta (che rappresentava per me una condizione penosa) senza approdare in un mondo del tutto estraneo e indifferente, nel quale, com'era accaduto ad Amalfi in primavera, l'angoscia avrebbe preso il sopravvento; volevo rifugiarmi, piuttosto, in una sfera per così dire mitica del nostro passato, nella quale i giorni riacquistassero la profondità e in qualche modo il fascino del tempo; non sapevo come spiegarlo, ma cercavo un passato non personale e tuttavia per me riconoscibile e familiare, e nella mia prima breve visita quel paese mi aveva attratta con l'ascendente dei ricordi. _______________ che ne aveva fatto quella donna delle antiche fantasie dei suoi sensi? _______________ gli episodi dell'innamoramento giovanile di mia madre sono deposti in urne di vetro, non è semplice per me restituire loro la vita (in effetti mi è doloroso dover ammettere che proprio le memorie ricorrenti dei miei genitori, i loro ricordi più cari, assumono spesso nel tentativo di restituirli un carattere stilizzato e per molti aspetti inservibile per una ricostruzione che ne renda la verità più intima). _______________
Sebbene quand'era più giovane fosse riuscita a salvare per me il mondo di memorie che andavo via via ricostruendo, mondo che, per quanto, come ho detto, parziale e stilizzato, aveva tuttavia ancora quel carattere d'incanto che gli conferivano la remota distanza, l'immaginazione infantile e le speranze adolescenziali (pur non avendo di fatto la sua vita mai goduto di quella interezza a cui in genere dobbiamo molti dei ricordi più felici, ossia l'integrità , poi destinata a perdersi, della nostra originaria comunità di affetti), da tempo ormai tirava fuori soprattutto episodi secondari, solitamente di genere comico e aneddotico, dalla riserva di una memoria sempre più distratta. _______________ Quindi, d'un tratto, era diventato taciturno e presto si era alzato, salutando piuttosto frettolosamente, come se quel soprassalto della memoria gli avesse lasciato alla fine il senso della nostra reale estraneità : che cosa significava per lui quella vecchia singolare, lei stessa fuori luogo in quella casa? Che cosa il giardino, o l'ampio soggiorno dai divani sgualciti che riattraversava deciso e in cui un secolo prima l'aveva accolto e istruito una donna che forse non era neanche esistita? D'un tratto, non saprei dire perché, anche per me il passato si era mostrato nella sua insufficienza e incapacità di far presa sul presente che, per quanto mi riguardava, annaspava nella ricerca di una sua autonoma ragionevolezza; avevo avvertito il carattere letterario, ambizioso, di quel nostro ritorno in un paese che il tempo aveva destituito di significato per noi e dal quale non avremmo potuto derivare nessuna consolazione, avevo avuto l'impressione di una generale insignificanza. _______________ riconoscevo come nel precipitare del tempo alcune rare occasioni potrebbero segnare una svolta, conferire alla durata un suo concreto svolgimento, segnare tappe di vitalità . Occasioni che in genere perdiamo, sempre più acconsentendo, persino con gratitudine, a un fluire identico e omogeneo in cui ogni giorno si unisce all'altro e insieme si disperdono in una quieta indistinzione. _______________ Eppure, malgrado l'avvertimento di un limite indicibile, di una mia grave estraneità , il fatto che in quello stesso piazzale in un'alba umida fossero arrivati, quando le mie zie erano ragazze e potevano ben essere tra loro, giovani donne e uomini resi devoti dalla tradizione e avventurosi dall'età , percorrendo l'ultimo tratto sulle ginocchia ed elevando un coro affaticato di voci stridule al suono di organetti e cornamuse di musici avventizi, conferiva a quel luogo una vaga, inafferrabile fatalità che mi coinvolgeva. Dalla distanza del passato quel pellegrinaggio assumeva per me una qualità dolorosa: quelle esistenze trascorse e perdute raccolte nel piazzale in un'alba lontana tra i monti mi commuovevano per le loro immagini remote e sbiadite dal tempo, labili come il loro sogno di un destino modificabile in virtù della devozione. _______________
lei mi ascoltava e, ancora una volta, sebbene fosse appena vigile, legittimava con il suo ascolto la mia esperienza; così come era sempre avvenuto nei periodi in cui ci sentivamo più vicine, per il solo fatto di raccontarlo a lei quanto mi era accaduto veniva salvato dall'indistinto e riposto nella nostra memoria condivisa, di cui lei, la smemorata, era stata un tempo custode al pari e più ancora di me. […] Malgrado le rassicurazioni dell'infermiere, sentivo che non potevo illudermi: lei e io eravamo già entrate nella dimensione in cui accade ciò che si teme per tutta la vita (una grave malattia di chi si ama) e l'amato diventa un essere di cui farsi carico in modo cieco e nient'altro, i rapporti si solidificano e diventano taglienti come una lama, il passato si fa di acciaio. _______________ In ogni caso, quell'assoluta inabilità della memoria, quel tempo vuoto della mia mente, il fatto che quella condizione sia stata possibile e io l'abbia in tal modo sperimentata, ha segnato profondamente la mia percezione dell'esistenza, più ancora della morte stessa di mia madre; ora so che il tempo può, con un'operazione volontaristica, non significare, non essere nulla. _______________ «Non morirò del tutto» aveva detto, alzandosi, «questo penso ogni volta che ascolto la musica. Lei, signora» aveva aggiunto chinandosi su di me e prendendomi una mano tra le sue, che erano, come le avevo sempre immaginate, aride e fredde, «si appassioni al sublime - che è poi una manifestazione del divino - sarà consolante quando dovrà superare il distacco.» Gli avevo detto, in un momento di grande e liberante commozione, che mi sarei aggrappata piuttosto ai ricordi, avrei cercato di ritrovare in me mia madre, mio padre, i miei morti, non era possibile, non era concepibile che tutto finisse così. «Il tempo è un abisso profondo, vertiginoso» mi aveva risposto, «che cosa potrà recuperare? Barlumi, che la illuderanno.» Mi aveva osservata. «E quando li avrà recuperati» aveva aggiunto, «saranno già spenti; sarà lei ad aver soffocato tra le dita il loro ultimo bagliore» aveva detto avvicinando pollice e indice; «lei svilirà il ricordo dei suoi morti; è la legge della sopravvivenza, cara Anna. E poi, può vederlo da lei stessa, ora che sua madre si allontana da noi per quella massa che le comprime il cervello: anche la memoria è materia che si disfa. Guardi oltre, si proietti altrove: quel corpo sofferente è un simbolo.» _______________ Dal momento che gli esseri su cui si era costituita, mio padre e mia madre - niente di più saldo, bastioni illuminati dalla luce mattutina della mia infanzia - erano potuti svanire così, che in nessun luogo, in nessun modo, avrei potuto anche solo scambiare con loro una parola, uno sguardo, avvertivo come una realtà effettiva la labilità dell'essere in cui mi riconoscevo, di quel corpo avvolto nella coperta come un sudario, di quella mia mente così al centro dei miei pensieri, così da sé stessa sovrastimata, e tanto impotente di fronte alla fine, tanto incapace di trattenere uno qualunque dei momenti che il tempo decideva via via, inesorabilmente, di trafugare. _______________
«Perché fino a un certo punto» aveva detto, «la memoria riesce a trasfigurare tutto; la distanza (era stato Leopardi a scriverlo?) sfocando, per così dire, il ricordo, abbellisce quello che è stato, lo fa sembrare migliore; perché dal passato più lontano arriva l'essenza della vita, non arrivano gli accidenti; arrivano le sfumature, i particolari, ma non gli accidenti. Mi capisci? Pensaci: ricorderai più intensamente il profumo di una sera di maggio o la occasionale infelicità di quella sera? Quella giornata non la ricorderai piuttosto, genericamente, come una delle giornate della tua giovinezza? Dove sta l'essenza, quindi? Sai rispondermi?» mi aveva chiesto guardandomi derisorio. «Sai rispondermi?» L'essenza, quando c'erano ancora quelli che lo avevano amato, aveva detto, covava nella monotonia dei giorni tutti uguali, nella pratica illusoria di affidarsi ai riti quotidiani con tutta calma e consegnarsi alla lentezza e sufficienza del tempo come se non si vedesse all'orizzonte una fine. _______________ «Quella cantina scura, che odorava di aspro e di stantio, mi ha illuso riguardo al tempo» aveva concluso con ironia; «se solo lo avessi saputo… No, meglio così» si era corretto stendendo le mani a difesa, «meglio non averlo saputo.» _______________ Non meno che nella ragazzina che inseguiva la nonna all'alba verso il comitero, riconosco in quella bambina l'adulta che mi è stata madre: dispotica e senza regole nel suo dominio naturale (con i capelli in disordine, vestita con noncuranza, cercava negli ultimi anni della sua vita, come una nomade, ogni angolo naturale in ombra in cui lasciarsi avvolgere dall'aria aperta); fino alla fine sola nel suo schivo e inespresso bisogno di affetto; senza dubbio buona. E mi dico che tutti, come la zia suora che in fin dei conti doveva averla amata, abbiamo creduto di assecondare un'indole che un'infanzia tragica aveva alterato (proprio come un fiume io fui deviata). _______________ mi ero chiesta chi, un giorno, avrebbe raccontato anche di lui con riguardo, impegnandosi a riconoscergli il suo valore, senza in nulla sminuirlo. _______________ Apparsa e sparita come un infinitesimale bagliore sulla terra, eppure lei è vissuta, mi dicevo.
Giulia Corsalini, La condizione della memoria
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Final Fantasy 14: Dawntrail disponibile in early access, ecco il trailer live-action con il comico Rhys Darby
Final Fantasy 14: Dawntrail disponibile in early access, ecco il trailer live-action con il comico Rhys Darby Square Enix ha festeggiato l’inizio dell’acceso anticipato di Final Fantasy 14: Dawntrail con un trailer live-action con protagonista l’attore e comico Rhys Darby, che ci presenta le bellezze di Tural. Powered by WPeMatico Square Enix ha festeggiato l’inizio dell’acceso anticipato di…
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La città è sommersa casualmente da quattro cinque
frottole che scivolano sulla tua lingua e cadono sui palazzi e quindi
mi chiedo se torni e quando torni. Domandarsi quindi
se un supplizio vale la cancellazione di una capitale o
se una capitale è effettivamente un supplizio. La divisione dei palazzi
un po’ in braccio agli architetti pelati e
lo spazio dei cassonetti, ora accoccolato in mezzo ai randagi, oh -
com’era simpatico vivere senza un tagliando all’anno e uno spicchio d’arancia
in meno e oh -
com’era divertente averti vicino prima dei mille e due
spazi che ci consumano le dita e oh -
mi si scarica la batteria del cellulare a starti appresso
la notte mentre tu parli di
cani gatti e uomini mangia-ossa
e io mi gusto il sapore delle nostre ultime parole - oh.
La dispensa della cucina andata a dimenticare il
pane e il vino, quando mi piaceva la
tua bugia mi sedevo a capo tavola a raccontare
di come tenerti in braccio fosse più sicuro di lasciarti andare,
come avrebbe fatto tua madre se t’avesse amato almeno un po’,
come avrebbe fatto la mia se mi riconoscesse nel volto,
e nel raccontare tutto questo finiva che mentivo
anche io. Per questo unirmi a te
è meglio di un circo, tutta uno spettacolo comico
tra i miei e i tuoi discorsi di quando
“sto bene” è “sto bene ma vorrei poterti dire
che voglio ammazzarmi”, “se potessi mi farei uccidere da te” oh -
domani ci sono le elezioni comunali e tu sei ben vestito in comunione e oh -
se ti giri abbastanza per guardarti alle spalle vedrai che c’è
una coordinata processione per il mio corpo in funerale oh -
per questo unirmi a te è meglio di un culto.
Ce ne stiamo per ore a raccontarci fantasie sugli
amori degli dei e poi fingiamo che sotto le nostre lingue non viva
l’ipocrisia, - oh.
Quando mi hai fatto salire in auto per la prima volta
ero più guidatore che passeggero
(ero più fisso che mobile) e
volevo dirti che ti avrei sposato se mi fosse stato possibile, ti avrei adottato
se mi fosse stato possibile, ti avrei reso morto se mi fosse
stato tutto chiaro oh -
ma comunque appenderci a nero sulle
nostre vecchie convinzioni da figli
e tu che sei unico solo perché sei nato solo
e io che sono solo perché sono nato unico oh -
c’è una sottile differenza tra le città che abbiamo abitato
in silenzio, che si sottraggono
l’una dall’altra come un segno di pace.
Abbiamo perso tempo a raccontarci
geografie malmesse di territori a brandelli
piuttosto che focalizzarci sul vero ambiente statale
che è la mia e la tua abitazione
punti cardinali di un dolore illeggibile
oh - siamo diventati due peccatori senza gambe
senza poterci muovere in tutta questa astrazione,
spalle e schiene legate a dovere
due amanti ostaggi di una rapina a mano sposata.
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Libri: J. Brouwers, Il cliente Busken, Iperborea
Gabriella Ventura ci segnala questo grande romanzo testamento di uno dei più importanti autori olandesi. Gabriella a questo proposito ci scrive: “Comico e triste, la fase di un uomo affetto da demenza, ricoverato in una lussuosa casa di riposo. Lettura talvolta faticosa per il flusso di pensieri, ricordi considerazioni ( e’ un monologo) che alternano presente, passato, fantasie.” Dalla…
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Ginger Fox #1 (1988) Arnold & Jacob Pander Art, Mike Baron Story, 1st Appearance of Ginger Fox
#GingerFox #1 (1988) #ArnoldAnd JacobPander Art, #MikeBaron Story, 1st Appearance of Ginger Fox The story here centers around a film exec and surrounding cast of characters set in a then-imagined, future sleazy Hollywood underbelly. We get tabloid reporters, gangsters, actors, and corrupt businessmen vying for their piece of the pie. SAVE ON SHIPPING COST - NOW AVAILABLE FOR LOCAL PICK UP IN DELTONA, FLORIDA https://www.rarecomicbooks.fashionablewebs.com/Ginger%20Fox.html#1 #ComicoComicBooks #ComicoComics #KeyComicBooks #ComicBooks #KeyIssue ##RareComicBooks #Fantasy
#Ginger Fox#1 (1988) Arnold & Jacob Pander Art#Mike Baron Story#1st Appearance of Ginger Fox#key comic books#rare comic books#dc comics#marvel comics#marvel universe#dc universe#key comics
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Release: January 3, 1996
Lyrics:
Everybody in the land of dreaming, everybody in the land of dreams
Everybody in the land of dreaming, everybody in the land of dreams
Oh oh living in the land of dreaming
Oh oh living in the land of dreaming
As I lay down to close my eyes
Fantasy and inspiration flies
I try to relax and to free my mind
So I can leave everything behind
Pictures circle round my head
Some are good, some a bad
I loose control as it seems
And I start living in the land of dreams
Songwriter:
I'm moving on as I fall asleep
My memories of love I try to keep
I see a world of happiness
There's no pain, there's no stress
Children playing in the summer sun
Dancing people having fun
A world of love at it seems
When you're living in the land of dreams
Beatrice Dagmar Obrecht / Beatrice Obrecht / Enrico Zabler / Luke Skywalker / Thomas Pka Dj Comico Schleh / Thomas Schleh
SongFacts:
"Land of Dreaming" is a song by the German band Masterboy. It was the third single from their album Generation of Love. The song was released in January 1996 and features female vocals from Trixi Delgado. Several remixes were produced for the different formats, two of which were mixed by Italian Eurodance act Cappella. The song was a huge success in Latin American countries such as Chile and Mexico, but failed to perform in the same way in Europe as Masterboy's previous hit singles. It reached its highest peak position in Germany, where it was number 12 and charted for 17 weeks. It was also a top 20 hit in Switzerland, Finland and the Netherlands. In France, the song charted on the French Top 50 Singles Chart for ten weeks, peaking at number 22. On the Eurochart Hot 100, "Land of Dreaming" peaked at number 42. In 2006, it was re-recorded in a remixed version with Freedom Williams and Linda Rocco as contributors and this version is included on Masterboy's 2006 studio album US Album.
The British magazine Music Week gave the song three out of five and added: "The German techno bands show off on a reggae-lite piece, but show their true colors on a rousing cappella remix."
The accompanying music video for "Land of Dreaming" was directed by Jonathan Bate and filmed in Dessert Atacama, Chile. Bate also directed the music video for “Generation of Love.”
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L' Associazione culturale e teatrale “Luce dell'Arte” ETS di Roma indice ed organizza il Premio di Poesia, Narrativa, Teatro e Pittura "Luce dell'Arte" 6^ Edizione. Il premio, aperto ad Autori adulti con limite d’età minimo 18 anni e massimo nessuno, è diviso in 4 sezioni:
Sezione A) Poesia e/o Videopoesia: poesia e/o videopoesia a tema libero edita o inedita in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione, senza limiti di lunghezza, riservata a tutti i poeti di nazionalità italiana o poeti stranieri di età adulta. Sono ammessi anche libri editi di poesia ed e-book. Per chi avesse creato videopoesia, può inviarla, ricordando di allegare file della poesia, oltre al video.
Sezione B) Narrativa: racconto, libro di racconti, saggio o romanzo a tema libero, inedito o edito in lingua italiana, anche tradotto da lingua straniera, riservata a tutti gli scrittori di nazionalità italiana e scrittori stranieri. Sono ammessi anche e-book. Generi letterari a partire da quello giallo, noir, horror, di fantascienza, storico, romantico, di attualità, avventura, fantasy, introspettivo - psicologico, fino a quello epico, comico/umoristico, allegorico e didattico - scientifico.
Sezione C) Teatro: monologo, corto, commedia o tragedia e sceneggiatura a tema libero in lingua italiana o straniera o in vernacolo, con inclusa traduzione; sezione aperta a scrittori, attori, registi e sceneggiatori. I testi possono essere editi o inediti. Sono ammessi anche libri con vari testi teatrali ed e-book.
Sezione D) Pittura e/o Fotografia con annesso Pensiero poetico o Racconto breve: opera d’arte fatta con qualsiasi tecnica (olio, acquerello, china, etc.) e/o fotografia, della quale inviare due riproduzioni a colori del formato cm 13x18, indicando per la Pittura tecnica adoperata e misura effettiva della stessa, insieme ad un pensiero poetico o racconto breve che ne esplichi il senso più profondo. Fondamentale dichiarare che l’opera è frutto del proprio ingegno, presentandola nel formato originale alla premiazione. Il testo annesso ad essa va scritto su un foglio formato A 4, che presenti come titolo lo stesso dell’opera d’arte figurativa.
Scadenza bando il 15 Maggio 2024. Per bando completo e scheda di adesione andare sul sito www.lucedellarte.altervista.org alla sezione "Premi". E-mail: [email protected] Tel 348 1184968 Quota base di partecipazione 10 euro per una sezione.
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